La letteratura buddista attribuisce la nascita del movimento al principe indiano
Siddharta, poi conosciuto col nome di Gotama, che sarebbe vissuto nel VI sec. a.C.
La religione dominante dell'India del periodo, il Brahmanesimo, sub una crisi: aument nettamente l'insoddisfazione per l'ingiusta struttura di casta e per l'arbitrio dei sacerdoti brahmani, il cui potere (quasi assoluto nella vita civile) cominciava ad essere minacciato da dinastie guerriere. Erano quindi le condizioni favorevoli per una nuova dottrina religiosa.
Siddartha nacque verso il 565 a. C. ed era figlio del governatore di uno dei regni dell'India del nord, tra il Gange e il Nepal della stirpe guerriera degli Sakya ("potenti"). Non figlio di re, come le molte leggende lo presentano, ma di un raja, cio di un capo eletto dai maggiorenti, cui era affidato il potere di governare. Gli viene imposto il nome di Siddharta (Colui che ha raggiunto lo scopo) o di Gautama (l'appartenente al ramo - gotra - dei Shakya), ma in seguito verr indicato con altri appellativi sui quali emerge quello di Buddha che significa.: l'Illuminato, il Risvegliato.
Fu allevato in mezzo alle comodit e ad un lusso principesco, si spos ed ebbe anche un figlio, ma secondo tradizione gli incontri con le miserie umane, (incontr un vecchio, un malato, un cadavere, un religioso) fecero nascere in lui una grande compassione e il desiderio di trovare la via per la liberazione. Medit a lungo sulla miseria della condizione umana e sul disgusto che questa deve procurare al saggio e questo lo spinse a cercare di conoscere le cause della miseria presente nel mondo.
A circa 30 anni abbandon tutto e tutti per condurre vita eremitica alla ricerca di una soluzione all'enigma della vita. Prese prima la via ascetica ma fu insoddisfatto delle risposte degli altri maestri e dopo digiuni estenuanti, cap che la conoscenza della salvezza poteva trovarla solo nella meditazione personale.
Abbandon quindi le mortificazioni eccessive predicando la "Via di mezzo" e a 35 anni, ai piedi di un albero di fico raggiunse l'illuminazione.
Comprese le Quattro Nobili Verit: sul dolore, sull'origine del dolore, sulla estinzione del dolore, sulla via che porta alla soppressione del dolore.
Il sentimento di compassione per gli uomini lo spinse a dirigersi verso Benares (Varanasi) seguito da cinque discepoli e percorrere per oltre quarant'anni il Nord dell'India e predicando il suo messaggio di speranza e di felicit.
Il messaggio originale del Buddha fu che realizzazione dell'umana felicit non un dono della grazia di Dio, ma una conquista del proprio intelletto e della propria volont e quindi un prodotto dello sforzo umano. Buddha prefer non pronunciarsi riguardo a Dio ma in seguito anche gli dei delle varie Religioni con cui il Buddhismo entr in contatto entrarono spesso nel pantheon Buddhista, ma anch'essi come sottoposti alla verit del Buddha.
Secondo la tradizione, Buddha mor all'et di 80 anni, circondato dai suoi seguaci, tra i quali il discepolo prediletto Ananda, al quale lasci le sue ultime disposizioni. Prima di spirare, rivolgendosi ai discepoli, disse: "Ricordate, o fratelli, queste mie parole: tutte le cose composte sono destinate a disintegrarsi! Attuate con diligenza la vostra propria salvezza! ".
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N O W ! P D F - X C hange V ie w e r w w w . d o cu-trac k . c o m Le Quattro nobili verit e l'ottuplice sentiero.
Prima nobile verit: Tutto sofferenza, dukkha. Questa prima illuminazione non cos alla portata di tutti, occorre infatti aver fatto esperienza della ricerca della felicit e delle disillusioni in cui si incorre cercandola. Anche solo per il tempo che passa ogni illusione finisce col mostrarsi col suo volto vero, quello del dolore. Seconda nobile verit: la sofferenza nasce dal tanha desiderio. Nasce cio dal costante attaccamento alla vita, alle cose o situazioni, dallo sforzo di trovare qualcosa di permanente in questa realt impermanente. Terza nobile verit: Si pu eliminare la sofferenza eliminando la cupidigia che nasce dall'ignoranza della verit delle cose. Questo il nirvana. Quarta nobile verit: Si pu eliminare la cupidigia seguendo l'ottuplice sentiero. In tal modo si raggiunge il nirvana. E' necessario seguire la via media, quella che tiene lontano dagli estremi in quanto l'ascetismo estremo non faceva che respingere a livelli pi profondi di coscienza, rafforzandoli, gli impulsi e gli istinti ch'egli presumeva di sradicare. La retta via -disse Buddha- sta nel mezzo (Via Mediana). Il segreto della felicit sta nell'accettarsi cos come si , rinunciando ai desideri, la cui consapevolezza rende infelici non meno della loro realizzazione. Infatti ogni desiderio soddisfatto porta a maturarne un altro ancora pi grande. Rinunciare ai desideri significa rinunciare a una inutile sofferenza. La condizione suprema della felicit quella del Nirvana, in cui l'uomo felice pur non desiderandolo, felice perch ha vinto l'Illusione cosmica (maya). L'Ottuplice Sentiero Sul piano pratico il buddista, per arrivare all'eliminazione dei desideri, deve seguire le otto vie fondamentali del Dharma: 1. retta visione, per cui si contempla la realt com', senza inquinarla coi propri complessi inconsci, abitudini inveterate, pregiudizi, ripugnanze innate, limitazioni caratteriali, memoria automatica ecc. 2. retto pensiero, possibile solo con un esercizio ininterrotto del controllo della propria rappresentazione concettuale; 3. retta parola, cio sua perfetta corrispondenza, senza enfasi n sciatteria, con l'oggetto enunciato; 4. retta azione, che l'agire esattamente quando e quanto sia necessario; 5. retta forma di vita, cio il saper mediare fra le necessit della vita fisica sulla terra e i fini spirituali che ognuno si propone di conseguire; 6. retto sforzo, cio saper adeguare esattamente ogni iniziativa all'importanza dello scopo da conseguire; 7. retta presenza di spirito, cio costante ricordo di quanto si pensa, si fa e si sente, in modo da essere continuamente presente a se stesso; 8. retta pratica della meditazione, senza sostare con la mente in stati d'animo depressi o esaltati.
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N O W ! P D F - X C hange V ie w e r w w w . d o cu-trac k . c o m ISTRUZIONI PER LA MEDITAZIONE Per la meditazione scegliete il cuscino pi adatto a !oi o" se pre#erite" uno sga$ello% Assumete una posizione corretta e un portamento sereno% La posizione pi usata & 'uella del mezzo loto" con le gam$e incrociate" ponendo il piede sinistro sulla coscia destra o !ice!ersa% Altre posizioni possi$ili sono 'uella ($irmana) tenendo una gam$a da!anti all*altra" o la (posizione #acile) incrociando semplicemente le gam$e% Se usate lo sga$ello potete sedere nella posizione del diamante +tipicamente giapponese,% Se a!ete pro$lemi speci#ici ri!olgete!i a c-i guida la meditazione% Ponete la mano destra sulla ca!iglia sinistra e la mano sinistra sul palmo della mano destra% I pollici delle mani si s#iorano% Potete tenere le mani anc-e sulle ginocc-ia% .ate attenzione a rilassare le spalle% Inizialmente potete #are oscillare il corpo lentamente !erso destra e !erso sinistra per poi sta$ilizzar!i in una posizione eretta% Una !olta assestata la postura non inclinate!i pi n/ a destra n/ a sinistra% Tenete la sc-iena dritta% Il corpo non de!e per0 essere rigido" perc-/ ci0 distur$a la corretta respirazione% La nuca sar1 in linea con la spina dorsale" leggermente inclinata in a!anti% La !ostra #orma & 'uella di uno stupa o una piramide% Tenete la $occa leggermente c-iusa e la lingua posata sul palato superiore% Respirate attra!erso il naso% Tenete gli occ-i leggermente aperti per e!itare l*insorgere del torpore e lo sguardo posato a circa un metro e mezzo da!anti a !oi% 2omun'ue" se sentite di essere pi concentrati con gli occ-i c-iusi" potete praticare anc-e cos3% Una !olta resa sta$ile la postura e armonizzato il respiro" rilassate il $asso addome% Il metodo $asilare & seguire il respiro" essendo consape!oli di ogni inspirazione ed espirazione% Non trattenete alcun pensiero" n/ positi!o n/ negati!o% Praticate la consape!olezza nongiudicante% 4uando un pensiero !agante sorge" notatelo immediatamente% Di!entandone consape!oli esso scompare ed allora ritornate al respiro% Alla #ine non sarete pi coin!olti dai #enomeni e la !ostra pratica #luir1 ininterrotta% 2ercate di sedere immo$ili% Se insorge 'ualc-e leggero dolore potete pro!are ad osser!arlo senza modi#icare la posizione% Se in!ece il dolore di!enta preminente potete lentamente cam$iare la posizione% Siate rilassati e naturali% Non & necessario uno s#orzo eccessi!o% 2i sono di!ersi modi di meditare5 contare le respirazioni da uno a dieci6 essere consape!oli del ritmo naturale della respirazione6 essere consape!oli del corpo intero6 guardare c-e cosa succede nella mente momento per momento6 solo sedere nello stato di serena c-iarezza senza un oggetto particolare% Dal maestro potete rice!ere istruzioni per la pratica indi!iduale% 4ualc-e !olta pratic-iamo la meditazione anc-e con la recitazione mantrica o la contemplazione della $ene!olenza uni!ersale% Nella meditazione camminata ci muo!iamo armoniosamente" tutti con la stessa !elocit1" mantenendo 'uindi una distanza costante tra i meditanti consape!oli dei passi5 destro7sinistro% Le mani sono appoggiate sul $asso addome% 2amminiamo con naturalezza e presenza mentale% Se riusciamo a (essere camminare) e poi (sedere 'ui ed ora)" mani#esteremo la nostra !era natura" il silenzio luminoso% 4uando emergete dalla meditazione" #ate oscillare lentamente il corpo" massaggiate le gam$e ed alzate!i con calma ed attenzione" senza a##rettar!i% Non #ate mo!imenti $rusc-i% 2ercate di continuare la pratica in ogni situazione di !ita 'uotidiana mantenendo tran'uillit1 e consape!olezza% C l i c k
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N O W ! P D F - X C hange V ie w e r w w w . d o cu-trac k . c o m QUAL LATTEGGIAMENTO CORRETTO PER LA MEDITAZIONE? 1. Meditare ricoo!cere e o!!er"are #$a%$#$e co!a !tia accadedo & 'iace"o%e o !'iace"o%e & i (aiera ri%a!!ata. ). Meditare *$ardare e a!'ettare+ i (odo 'a,iete+ co co!a'e"o%e,,a e co('re!ioe- o cercare di 'ro"are #$a%co!a c.e .ai %etto o !etito. /. 0a !o%o atte,ioe a% (o(eto 're!ete. No ri($*iare !$% 'a!!ato. No 'reocc$'arti de% 1$t$ro. 2. Q$ado (editi+ !ia %a (ete c.e i% cor'o do"re33ero e!!ere a %oro a*io. 4. 5e %a (ete e i% cor'o !i !tao !tacado+ "$o% dire c.e #$a%co!a o "a e% (odo i c$i !tai (editado+ e c.e "e$to i% (o(eto di cotro%%are %a t$a tecica. 6. Perc.7 ti !1or,i tato #$ado (editi? 8$oi otteere #$a%co!a? 8$oi c.e !$cceda #$a%co!a? 8$oi c.e !(etta di !$ccedere #$a%co!a? Cotro%%a !e 're!ete $o di #$e!ti atte**ia(eti. 9. La (ete c.e (edita do"re33e e!!ere ri%a!!ata e i 'ace. 5e %a (ete te!a o '$oi (editare. :. No cocetrarti tro''o+ o e!ercitare cotro%%o. No !1or,arti 7 re'ri(erti. ;. No cercare di creare #$a%co!a+ e o re!'i*ere #$e%%o c.e !$ccede. La!cia c.e %e co!e a""e*ao+ o !(ettao di a""eire- !iie !e('%ice(ete co!a'e"o%e. 1<. Cercare di creare #$a%co!a a"idit=. Ri1i$tare #$e% c.e !ta !$ccededo a""er!ioe. No !a'ere !e #$a%co!a !tia accadedo+ o''$re a33ia !(e!!o di accadere+ i%%$!ioe. 11. 5o%tato #$ado %a (ete c.e o!!er"a o .a 'i> a"idit=+ a""er!ioe+ 7 a!ia+ '$? e(er*ere %a (ete c.e (edita. 1). No a"ere a!'ettati"e+ o "o%ere $%%a+ o e!!ere a!io!o+ 'erc.7 !e e%%a t$a (ete e!i!too #$e!ti atte**ia(eti+ di"eta di11ici%e (editare. 1/. No cercare di 1ar !$ccedere #$e%%o c.e "$oi t$. Cerca 'i$tto!to di !a'ere #$e%%o c.e !$ccede & 'ro'rio co!@ co(. 12. Lo !co'o de%%a 'ratica di !"i%$''are !a**e,,a. E!!a cre!cer= !o%o !e !i ca'aci di ricoo!cere+ ca'ire e tra!cedere %e i('$rit= (eta%i. Per "a%$tare I t$oi %i(iti e 'oter cre!cere+ 3i!o*a coceder!i %Ao''ort$it= di (i!$rar!i co %e i('$rit= de%%a (ete. 5e,a #$e!ta !1ida e%%a o!tra "ita+ %a (ete ri(arr= de3o%e. C l i c k
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