Il Papiro è una pianta erbacea dagli alti fusti a canna che
cresce lungo i corsi d'acqua o ai bordi delle paludi il cui midollo interno veniva estratto ed essiccato in strisce piatte. Quando erano essiccate venivano disposte fianco a fianco fino a formare uno strato (un foglio). Sul primo strato ne veniva posto un secondo e i due venivano incollati insieme. Il risultato era una specie di foglio da scrittura. In Egitto l'uso del papiro come materiale di scrittura risale al 3000 a.C. e dalla fine del 12° secolo a.C. veniva esportato in grandi quantità in Fenicia. La pianta veniva chiamata dai Greci, byblus, dalla città fenicia in cui l'acquistavano, Byblos. IL ROTOLO O LIBRO [BIBLOS O BIBLION] Molti di questi fogli potevano essere uniti l'uno all'altro per il bordo e formare una lunga striscia che veniva poi avvolta su un apposito supporto chiamato in greco biblos o biblion. Di norma il biblos veniva scritto da un solo lato : quello in cui le striscie di papiro correvano orizzontali e sulle quali era più facile scrivere. Il biblos veniva poi fissato a due bastoni detti capitoli, uno all'inizio ed uno alla fine che servivano per arrotolarlo e svolgerlo. Cosi' il biblos veniva chiamato anche semplicemente rotolo . C'era naturalmente un limite alla lunghezza del biblos di un rotolo . Il rotolo veniva scritto in colonne. Sul bordo ogni rotolo portava una specie di etichetta con il titolo dell'opera e il nome dell' autore. Un certo numero di rotoli poteva essere conservato in un contenitore cilindrico che i romani chiamavano capsa. LA BIBBIA [BIBLIA= ROTOLI]
Ilplurale di biblion= rotolo, libro è biblìa.
La raccolta di tutti i rotoli o scritti o libri del popolo di Dio era conosciuta dai cristiani di lingua greca con il nome generico di biblìa, libri, rotoli. Bibbia rende nella lingua italiana la parola Biblìa ed è una parola tipicamente cristiana che si riferisce alle Scritture sacre cristiane, che non sono solo Il Nuovo Testamento ma includono anche le scritture sacre ebraiche, l'Antico Testamento. Così che per estensione i cristiani applicano la stessa parola, Bibbia, anche alle sole Scritture ebraiche: la Bibbia ebraica. Gli Ebrei in realtà non chiamano Bibbia le loro scritture sacre: ma usano diverse parole: la Torah, la Legge, la Legge e i Profeti (espressione usata anche da Gesù), la Legge i Profeti e gli Scritti, Le Scritture, etc. Imanoscritti della Bibbia Ebraica sono distinguibili in base al materiale del supporto e alla forma del supporto. In base alla forma supporto possono essere: -rotoli: il testo è scritto su più colonne su una lunga striscia orizzontale, solo su un lato, per essere letto va avvolto in un senso o nell'altro. Nelle sinagoghe ebraiche i libri della Torah sono su rotoli. -codici: cioè propriamente libri formati da singoli fogli puntati su un fianco e scritti in entrambi i versi. Tale sistema soppiantò tra il II-V secolo i rotoli: il codice è più maneggevole, più facile da consultare (si legge senza bisogno di utilizzare due mani, resta aperto da solo), i riferimenti sono fatti in modo più semplice numerando le pagine, contiene più testo rispetto al rotolo essendo scritto su entrambi i lati. La scarsità di manoscritti ebraici è dovuta alla particolare riverenza riservata ai rotoli dagli scribi, per la quale si eliminavano tutti quelli che possedevano il minimo difetto, anche dovuto all'invecchiamento. La copiatura era però svolta con estrema accuratezza, in modo da consentire una trasmissione del testo estremamente affidabile. IL TESTO MASORETICO Nella fissazione stabile e definitiva del testo biblico ebraico fondamentale è il lavoro dei rabbini detti masoreti che produssero il testo ufficiale detto appunto "masoretico". Furono attivi per un ampio lasso di tempo che va dal II sec. a.C. al 1425 d.C., particolarmente fiorenti nel IX sec. d.C, nelle sedi di Tiberiade, Gerusalemme e Babilonia. Erano suddivisi in varie scuole rivali, tra le quali la predominante risultò quella di Tiberiade di Aaron Ben Moses Ben Asher (+ circa 960 d.C.). I masoreti fecero l'enorme sforzo di comparare i testi di tutti i manoscritti biblici conosciuti allo scopo di creare un testo unico. La versione che ne derivò è detta TESTO MASORETICO (TM). I masoreti inserirono anche vocali al testo, visto che i testi originali erano formati soltanto di consonanti. Queste aggiunte hanno implicato a volte anche l'interpretazione di quanto era scritto, in quanto alcune parole avevano significati differenti a seconda della vocale usata. Circa le fonti dell'Antico Testamento ebraico, i testimoni più antichi sono i Rotoli del Mar Morto, ritrovati nel 1947, che contengono frammenti più o meno ampi di tutti i testi della Bibbia ebraica. Nel complesso risalgono a un ampio periodo che va dal 250 a.C. circa al 68 d.C. Il ritrovamento di tali manoscritti ha rappresentato una grande scoperta archeologica: prima del 1947 non si possedevano manoscritti anteriori al IX sec. d.C. I testimoni del testo masoretico sono risultati sostanzialmente concordi coi Rotoli del Mar Morto. Il Sefer Torah, Rotolo della Legge, contiene il Pentateuco, ovvero i Cinque Libri di Mosè: un insieme di storia, legge, riti simbolici e guida morale, che inizia con la Creazione e traccia l'evoluzione dei popolo Ebraico da Abramo fino alla schiavitù in Egitto, l'Esodo, la donazione della Torah sul Monte Sinai, ed i 40 anni di peregrinazione nel deserto fino alla morte di Mosè. Sebbene anche in alcuni passaggi delle altre due maggiori sezioni della Bibbia Ebraica, i Profeti e le Sacre Scritture, vi siano testi da leggere in sinagoga, questi non sono paragonabili per importanza o santità al Pentateuco.
[Studi Biblici] Martin McNamara - I Targum e Il Nuovo Testamento. Le Parafrasi Aramaiche Della Bibbia Ebraica e Il Loro Apporto Per Una Migliore Comprensione Del Nuovo Testamento (1978, EDB) - Libgen.li