Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca.
Autore: Matteo Bernasconi
1 Breve corso di potatura secca
Gli scopi della potatura secca sono i seguenti:
Dare alla vite una forma determinata e fare in modo che essa si conservi; Mantenere la produzione il pi costante possibile nell'arco degli anni, evitando gli eccessi che affaticano la pianta e mantenendo cos la produttivit della vite per lungo tempo; Mantenere l'equilibrio tra la parte aerea e l'apparato radicale della vite; Rendere il pi possibile razionali le pratiche colturali; Mantenere l'equilibrio tra la produzione e la vegetazione in modo da produrre uva di buona qualit.
La potatura della vite si basa su principi fisiologici ben definiti. Prima di intervenire sulla pianta bisogna conoscere la sua reazione alla potatura.
Principi fisiologici della potatura:
1) La potatura regola lo sviluppo della vite: vedi sistemi di allevamento.
2) Il vigore della vite direttamente proporzionale al numero di foglie, al diametro ed alla lunghezza del tralcio: a seconda del vigore del tralcio si pu operare una potatura severa su tralcio debole oppure una potatura limitata su tralcio vigoroso.
3) Di regola la vite fruttifica, cio porta frutti sui germogli che nascono sui tralci di 1 anno, inseriti nel legno di 2 anni (esistono alcune eccezioni).
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 2 4) La fertilit delle gemme varia con le condizioni climatiche, la variet e la lunghezza di potatura: il sistema di allevamento scelto in rapporto alla posizione delle gemme fertili sul tralcio.
Figura 1: potatura corta per vitigni con gemme basali fertili
Figura 2: potatura lunga per vitigni con gemme basali poco fertili
5) Esiste una forte interdipendenza tra la parte aerea e l'apparato radicale della vite: con la potatura bisogna creare l'equilibrio tra radici e superficie fogliare. Il ciclo di attivit radicale annuale ha una durata inferiore del ciclo di attivit fogliare, per questo motivo importante formare il sistema di allevamento a tappe annue senza forzare la vite troppo giovane.
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 3 6) La fertilit della vite inversamente proporzionale al vigore vegetativo del tralcio: i tralci molto vigorosi durante la loro crescita convogliano la linfa di preferenza verso l'apice alimentando in maniera insufficiente le gemme ibernanti: questa causa pu provocare l'anno successivo una carenza di infiorescenze sullo stesso tralcio.
7) La posizione verticale del tralcio favorisce lo sviluppo vegetativo della vite, mentre la posizione orizzontale ne stimola la produzione: la posizione orizzontale del tralcio a frutto limita in maniera sensibile la dominanza apicale.
Figura 3: forza ascendente della linfa; legno in posizione verticale, i tralci dell'estremit sono pi sviluppati di quelli inferiori
8) Al contrario degli alberi da frutta, la vite non ha la facolt di cicatrizzare le ferite causate dalla potatura secca:
Figura 5: potatura corretta
Figura 4: potatura errata Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 4
Periodo favorevole alla potatura secca
opportuno effettuare la potatura nel lasso di tempo che intercorre tra la caduta completa delle foglie e il pianto della vite. In luoghi molto soggetti al gelo invernale (zone pianeggianti con scarso soleggiamento invernale), o in vigneti fortemente colpiti dal mal dell'esca consigliato effettuare la potatura durante la fine del periodo invernale quando si manifesta il pianto della vite.
Una potatura effettuata prima della caduta delle foglie o durante il germogliamento della vite indebolisce notevolmente la vite. La potatura precoce, cio prima della caduta delle foglie adattata alle viti troppo vigorose: in questo caso viene limitato l'eccesso di vigore delle stesse.
Fasi della potatura:
1) Potatura di formazione: Essa ha lo scopo di dare la forma desiderata alla vite e si effettua dall'impianto della barbatella fino alla completa formazione (~ 4 anni). Per tutti i sistemi di allevamento, la formazione del tronco deve avvenire in una sola volta. In questa maniera si evitano ferite da potatura e si hanno tronchi diritti. Per la formazione del tronco utilizzare tralci di diametro superiore a 0,7 cm (diametro di una matita).
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 5 Fig. 6: Formazione del sistema di allevamento: guyot semplice:
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 6 Fig. 7: Formazione del sistema di allevamento: guyot doppio
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 7 Fig. 8: Formazione del sistema di allevamento: cordone permanente
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 8 Fig. 9: formazione del sistema di allevamento: pergola
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 9 2) Potatura di mantenimento: Essa ha lo scopo di mantenere la forma acquisita (sistema di allevamento). Cos facendo si mantiene un buon equilibrio tra l'apparato vegetativo (tralci e foglie) e quello produttivo (grappoli). La potatura di mantenimento deve essere effettuata ogni anno.
Guyot semplice: - eliminare il vecchio capo a frutto; - accorciare il tralcio situato pi in alto sullo sperone di riserva a max. 8 gemme; - potare il tralcio situato pi in basso sullo sperone di riserva a 2 gemme (la prima gemma deve avere una direzione contraria a quella del tralcio a frutto); - piegare il tralcio a frutto sul filo portante.
Guyot doppio: - bisogna procedere come per il sistema guyot semplice, l'unica differenza che ci si trova confrontati con 2 capi a frutto e 2 speroni di riserva.
Cordone permanente: - per ogni sperone eliminare il tralcio superiore e potare a 2 gemme quello inferiore; - lo scopo quello di provocare con la potatura annuale una spirale di tagli in maniera da mai ostruire il canale di transito della linfa.
Pergola (a tre capi a frutto): - potare i tralci delle riserve a due gemme; - il tralcio superiore allo sperone di riserva viene utilizzato come capo a frutto (5-6 gemme); - i tralci posizionati in maniera superiore vengono eliminanti completamente.
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 10 Osservazioni durante la potatura secca:
1) Esca: Il mal dell'esca, sindrome molto complessa che implica la presenza e l'azione di uno o pi agenti micotici all'interno del fusto della pianta di vite, da considerarsi come una vera e propria andromicosi (micosi causata dall'uomo). In effetti con il lavoro manuale o meccanico di moltiplicazione e di potatura si aumenta drasticamente la probabilit di infettare il materiale vegetale. Lotta preventiva:
Pratiche colturali da mettere in atto prima dell'apparizione dei sintomi fogliari:
Evitare le grosse ferite o i grossi tagli, e proteggere tutte le ferite tempestivamente dopo la potatura con mastici cicatrizzanti a base di Carbendazim e thiram: Ramag C, Maag. Sostituire i tutori "vivi" (legno) che possono ospitare gli organi di riproduzione dei microrganismi con tutori in materiale inerte: p. es. ferro zincato.
Subito dopo l'apparizione dei sintomi fogliari:
Marcare o segnalare le piante infette dal male. Potare tutte le piante infette separatamente dalle piante visibilmente sane. Eliminare residui di potatura di piante colpite nel vigneto. Sradicamento e eliminazione di ogni parte del ceppo, o della pianta intera dal vigneto, evitando gli ammassamenti di viti infette deperite ai bordi dello stesso. Asportare tempestivamente piante colpite da apoplessia che ritornano a vegetare nella stagione successiva (fonti di inoculo). Disinfettare spesso gli attrezzi di potatura durante l'esecuzione della pratica, tenendo conto dell'effetto di "mascheramento" dei sintomi per cui anche una pianta asintomatica pu essere infetta. Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 11
Lotta curativa:
In mancanza di sostanze per la lotta curativa dell'esca, nel nostro Paese bisogna ripiegare su metodi di lotta agronomica. Una misura efficace il capitozzamento del tronco all'altezza dei tessuti ancora sani avendo particolare cura nell'asportare la totalit delle parti infette e proteggendo la ferita con mastici a base di fungicidi attivi.
Esempio:
Figura 10: allevamento di un pollone basale sano e successivo capitozzamento.
Figura 11: pianta malata con proliferazione di polloni basali
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 12 2) Escoriosi: La presenza dell'escoriosi pu essere osservata durante la potatura invernale. I tralci colpiti sono scoloriti, l'epidermide assume un aspetto grigio biancastro ed ospita un elevato numero di picnidi neri che emergono dalla corteccia.
Figura 12: Aspetto dei tralci maturi. In alto, legno sano; al centro, legno sbiancato dall'escoriosi con molti picnidi che emergono dall'epidermide; in basso, escoriazione grave, la corteccia si spacca, compaiono numerose fessurazioni longitudinali.
La base dei tralci presenta delle tacche nerastre isolate o confluenti di 0.2-5 cm di lunghezza. La corteccia generalmente si fende e compaiono cos una o pi screpolature che fanno assumere al legno il suo aspetto escoriato.
Figura 13: Escoriazioni a carico degli internodi basali dei tralci.
Ufficio della consulenza agricola: Breve corso di potatura secca. Autore: Matteo Bernasconi 13 In caso di dubbio, la presenza della malattia pu essere facilmente messa in evidenza ponendo delle sezioni di tralci in una scatola, un recipiente di vetro o un sacco di plastica, con carta assorbente umida. Dopo qualche giorno d'incubazione a temperatura ambiente (20C), i picnidi emettono dei cirri bianchi giallastri visibili ad occhio nudo. Essi rappresentano una prova tangibile della presenza della malattia.
Se la malattia presente nel vigneto bisogner provvedere ai trattamenti fitosanitari durante il germogliamento: - si raccomandano 2 trattamenti con prodotti di copertura, il primo allo stadio B-C, la secondo allo stadio D-E. Quando in primavera particolarmente piovosa o in caso di forti attacchi, pu essere prospettato un terzo intervento, precedente il primo trattamento antiperonosporico. Figura 14: Fruttificazioni asessuate. In alto picnidi immaturi; in basso, i picnidi liberano dei cirri giallastri contenenti un elevato numero di conidi.
I trattamenti chimici, per quanto possibile, dovrebbero precedere le piogge che inducono la sporulazione del fungo. I principi attivi pi noti quali folpet, ditianon (max. 2 applicazioni in PI), clorotalonil (max. 2 applicazioni in PI), fluazinam (max. 2 applicazioni in PI), zolfo bagnabile, sono efficaci contro l'escoriosi.
Bibliografia: - figure 1,2,7 e 9: corso base viticoltura: Istituto agrario cantonale, Mezzana; - figure 3,4,5,6 ,8,12,13 e 14: schede tecniche SRVA; - figure 10 e 11: Ufficio consulenza agricola.