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La convalescenza

La riconoscenza trabocca in ogni momento, come se proprio fosse accaduto quanto v’è di
maggiormente inatteso, la riconoscenza di un convalescente, - era infatti la convalescenza
questa cosa tanto inattesa.” Prefazione a "La gaia scienza".

La convalescenza è il momento di passaggio tra la malattia e la salute. Non si tratta di una


malattia fisica, e neanche di una malattia psicologica. Si tratta di una malattia dello spirito. “Gaia
scienza” vuol dire i saturnali di uno spirito che ha resistito con pazienza, a una lunga orribile
oppressione, - con pazienza, con durezza, con freddezza senza darsi per vinto, eppure senza
speranza, - e che ora, tutt’a un tratto, è invaso dalla speranza, dalla speranza di salute,
dall’ebbrezza della convalescenza.”
Che cosa è lo spirito? Nessuna divisione tra corpo e anima, né tra anima e spirito; lo spirito
sarebbe ciò che succede quando facciamo esperienze vissute.
Se lo spirito si manifesta nelle nostre esperienze vissute: “vivere vuol dire per noi trasformare
costantemente in luce e fiamma tutto quello che siamo, nonché tutto quel che ci riguarda; non
possiamo affatto agire diversamente.”
Quindi la malattia è l’incapacità di trasformazione.
Di autotrasformazione.
La malattia è una stasi, una situazione di immobilità derivata dal fatto che ““ogni etica con una
concezione negativa del concetto di felicità, ogni metafisica e fisica che prevedano un finale, uno
stato terminale di qualsiasi specie, ogni aspirazione prevalentemente estetica o religiosa a un a
parte, aldilà, aldifuori, aldisopra, consente di domandare se non sia stata la malattia a ispirare il
filosofo.”
Quindi, la salute non potrà essere immaginata come qualcosa a cui tendiamo come meta finale.
Perché così è malattia.
Quindi se la salute è qualcosa che ci trasforma, ci cambia, ci mette in movimento, la
convalescenza sarà quel momento che non è più malattia e non è ancora salute.
La convalescenza sarà quindi quella soglia che oltrepasserà la stessa divisione di salute e
malattia, divisione che ricade nello schema metafisico.
Non potrà essere in alcun modo uno sviluppo verso un fine, o un percorso intenzionale verso la
salute. Ecco perché dice che è un evento inaspettato.
Forse la filosofia di Nietzsche è un modo per dire qualcosa che ha a che fare con un evento che
non è prevedibile. Come dire, l’evento imprevisto di un evento?
È la convalescenza!

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