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Vere allucinazioni c il diario di mi viaggio compiuto in Amazzo-

nia da un gruppo di psiconauti alla ricerca di un mitico al.fucino Terence McKenna I

geno chiamato oa-koo-bd. Partiti per esplorare le relazioni tra la


psilocibina, il principio attivo contenuto nei funghi della specie
stropharia cubensis, e lo sviluppo della consapevolezza e del Lin-
guaggio umano, troveranno, o meglio, saranno trovati da "altro".
VERE 1111■1■MMI11

Giorcíann Bruno e Castaneda, William Blake, mantidi pirata del-


lo spazio e cospirazioni naziste, roventi sedute tantriche e so-
vraccarichi neuronali, piante aliene e hippy fuorilegge, teorie in-
ALLUCINAZIONI
quietanti sul destino del pianeta _l egate a psicofiuidi viola... Te-
rence McKenna, etnoboranico cd enfant terrible della rivoluzio-
ne psichedelica sfida duemila anni di logica giudaico-cristiana
per scaraventarci in una dimensione potentemente visionaria.
Allo strabiliante racconto di Terence McKenna fanno da sup-
porto una serie di 31 tavole di Matteo Guarnaccia che illustrano
in maniera altrettanto visionaria (unita a una precisione enciclo-
pedica nel descriverne gli aspetti but an ici) le fasi dell'esperienza
nella foresta pluviale Amazzonica.

Terence McKenna, considerato il "Timothy Leary degli anni Novanta ",


in realtà un cantastorie, un visionaria, un eccentrico. Parte scienziato ë
e parte sciamano, c tut esperto in "etnofarmacologia della trasformazio-
ne spirituale'_ Dirige un p rogetto diretto alla conse rvazione c alla pro-
pagazione di piante di interesse etnofarmacologico alle Hawaii. Ha
pubblicato Food of the Gods 1992, The Invisible Landscape 1975, The
Archaic Revival 1991.

Marten Guamaccia, artista multimediale è una figura cult della psiche -

delia in Italia. La sua ricerca si può definire un intreccio di echi prove- SECONDA
nienti simultaneamente da culture arcaiche, moderne tecniche di analisi EDIZIONE
psichica, ricerche scien ti fiche so]]'sttiuirà delta mente, iI tutu) opportu-
namente miscelato con robuste dosi di ironia. Ha pubbli cato, rra l'altro;
RIVEDU TA
Arte psichedelica e controcultura in Italia, The Born Again Pagan Travel I3,4^R1P CON
Book, A Tribal Education, Magickal Mystery Book, Summer of Love, Pro- 1 FuNGKt
vos, Paradiso Psichedelico, Smilin' Shaman. 1 Cl! MAG

I IN-trot-1m" inn

ShaKe
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Lire 23.000
Terence McKenna
VERE
ALLUCINAZIONI

IMMAGINE DI COPERTINA (TECNICA MISTA): Matteo Guarnaccia


PROGETTO GRAFICO: Paoletta Nevrosi
TRADUZIONI: Daniele Bolelli ed Ermanno "Gomma" Guarneri
FOTOCOMPOSIZIONE: ShaKe Edizioni
Shake, via C. Balbo 10, 20136 Milano
CONTATTI POSTALI:
02/5 83 173 06
CONTATTI TELEFONICI:
CONTATTI ELETTRONICI: Decoder BBS, 02/29527597; N-8-1; 300-28.800 bd,
dalle 14.00 alle 8.00; http//www4.iol.it/decoder
STAMPA: Grafica Sipiel, Milano
TITOLO ORIGINALE DELL'OPERA: True Hallucinations
© 1993, by Terence McKenna
© 1995, ShaKe
SECONDA EDIZIONE: Settembre 1998

ISBN 88-86926-23-5 SHAKE EDIZIONI UNDERGROUND


INDICE

PREFAZIONE 9

I IL RICHIAMO DEL SEGRETO 13


In cui il nostro cast di personaggi, tra cui un fungo,
viene presentato e i loro peculiari interessi vengono
abbozzati. Viene invocata la giungla amazzonica
e si intraprende la discesa di uno dei suoi fiumi.

2 NEL PARADISO DEL DIAVOLO 25


In cui Solo Dark ed Ev vengono presentati
e il passato di ognuno di noi viene narrato.
Riflessioni filosofiche durante una languida
discesa del fiume Putumayo.

3 LUNGO UN CAMMINO SPETTRALE 39


In cui incontriamo un bizzarro antropologo
e sua moglie, ci separiamo da Solo Dark,
e raggiungiamo la nostra destinazione
alla Missione La Chorrera.

PATI SULLA PORTA D'INGRESSO


4 ACCAMPATI 49
In cui facciamo la conoscenza dei funghi
e degli sciamani di La Chorrera.
"Intorno a noi la giungla; davanti a noi ilsegreto..."
5 UNA SCHEI" MAGLIA CON L'ALTRA DIMENSIONE 57
In cui ci trasferiamo in una casa nuova e Dennis
ha una bizzarra esperienza che divide il nostro gruppo.
VERE ALLUCINAZIONI
1NDIICE

6 INTERLUDIO A KATHMANDU 65
14 GUARDANDO DIETRO
In cui il ricordo di eccessi tantrici
In cui si raccontano diversi fatti miracolosi
nei covi hippy dell'Asia, getta una strana luce
fra i quali uno di relativa importanza
sulle esperienze con i funghi a La Chorrera.
è l'apparizione di James e Nora Joyce
travestiti da ruspanti.
7 UNO PSICOFLUIDO VIOLA 75
In cui Dennis comincia a schematizzare
il suo approccio all"`opera" alchemica 15 UN DISCO VOLANTE PIENO DI SEGRETI
In cui si organizza la nostra partenza, io incontro
e si discute se uno pskofluido possa o meno
essere una sostanza traslinguistica. un disco volante e le teorie nascono come funghi,
non appena torniamo a Berkeley.
8 L"`OPERA" VIENE ILLUSTRATA 89
In cui Dennis rivela la sua strategia 16 IL RITORNO
per cominciare la grande impresa. In cui Ev e io torniamo da soli a La Chorrera
e una nuova cometa si dirige verso la terra.
9 UNA CONVERSAZIONE SUI DISCHI VOLANTI 97
In cui si ribadiscono, una volta per tutte, 17 IL ALLANDO CON L'ENIGMA
i dettagli della resurrezione del corpo
In cui ricordo il mio pseudoreclutamento
e si compie un parziale test della nostra teoria. da parte di una banda di scienziati nazisti rinnegati,
mentre visito Timor.
10 ANCORA SULL"'OPERA°' 107
In cui rifiniamo la teoria e cominciamo 18 COSA SIGNIFICA?
i preparativi per i voli sperimentali In cui tento di collegare le nostre esperienze
dell'aerolite de ll a conoscenza. a una scienza che è tutt'altro che canonica.

11 L'ESPERIMENTO ALLA CHORRERA 19 L'AVVENTO DELLA STROFARIDE


115
In cui si tenta l'esperimento In cui io ed Ev ci lasciamo e il fungo
e i fratelli McKenna sono sconvolti declama un discorso solenne, mentre si trasforma
dalle sue inaspettate conseguenze. in produzione industriale clandestina.

12 NEL VORTICE 129 20 L"`HAWAIIIIAN CONNECTION"


In cui scopriamo che l'universo In cui le mantidi pirata provenienti
è più strano di quel che possiamo pensare, dall'iperspazio attaccano me e la mia nuova amante
Dennis compie un viaggio sciamanico nei territori vulcanici di Kau, nelle Hawaii,
e il nostro gruppo si polarizza e si divide. e io consegno le mie ultime parole riguardo all'indicibile.

13 GIOCANDO NEI CAMPI DEL SIGNORE 139 EPILOGO


In cui io e Dennis esploriamo i contenuti In cui ritorno al presente,
delle nostre reciproche illusioni descrivo come sono diventati i miei compagni di viaggio
e illuminazioni naturali. e m'inginocchio davanti al soprannaturale.
PREFAZIONE

NA VOLTA, ALL'INIZIO DEGLI ANNI OTTANTA, MENTRE VISITAVO


1'"Esalen Institute" dove ero stato invitato a partecipare a una
conferenza sullo sciamanesimo, mi resi conto che la mia innata
logorrea, tipica degli irlandesi, era stata decisamente amplificata da anni
di consumo di funghi magici. Aiutato dalla mia devozione alla psilocibina
e dall'esperimento a La Chorrera, che è l'argomento di questo libro, mi
ero apparentemente trasformato in un portavoce del logos incarnato. Po-
tevo parlare con ricadute elettrizzanti a piccoli gruppi di persone riguardo
agli argomenti trascendentali di cui leggerete in questo libro.
In un primo momento queste performance verbali mi sembravano relati-
vamente normali, ma riascoltandone le registrazioni riuscii a capire il moti-
vo per cui le altre persone ne erano affascinate. Era come se la mia persona-
lità, ordinaria e noiosa, fosse svanita e, attraverso di me, parlasse la voce di
un altro, una voce calma, chiara, senza esitazioni, una voce che cercava di
informare gli altri sul potere, sulle speranze delle dimensioni psichedeliche.
Decine, ormai quasi un centinaio, delle mie conferenze sono state regi-
strate, distribuite a volte illegalmente, passate tra amici e trasmesse da sta-
zioni radio underground. Ho cominciato la mia vita come conferenziere e
insegnante presso vari centri di crescita spirituale, ma a farmi uscire
dall'anonimato è stato Roy di Ho llywood, la cui trasmissione notturna alla
radio, mi ha reso una piccola stella underground, almeno presso i son-
nambuli di Los Angeles. Solo parlando degli eventi di La Chorrera ero di-
ventato una celebrità.
La mia fama di pazzoide e di personaggio underground de ll a West
A® VERE ALLUCINAZIONI

Coast arrivò fino ai grandi edifici di vetro della Quinta strada a Gotham
[New York, N.d.R.]. Editori che, normalmente, non mi avrebbero dato
un secondo di attenzione, si sono improvvisamente interessati al mio lavo-
ro. Mentre leggete, spero che i miei libri, questo e quelli che l'hanno pre-
ceduto, stiano diffondendo queste idee particolari e possano rendere la
mia vita più agiata e la vostra più ricca.
C'è uno strano paradosso intorno a tutto ciò: queste idee sono ormai di
dominio pubblico e soggette a un plebiscito informale. Se si diffonderan-
no diventeranno popolari e funzioneranno come catalizzatori di un cam-
biamento sociale e, allora, troverebbe conferma la speranza che esse ab-
biano un destino speciale. Se, d'altra parte, dopo il loro momento di glo-
ria sparissero dalla scena pubblica, vorrà dire che il mio lavoro e le mie
opinioni sono state giudicate niente di più che riflessioni irrilevanti da ll a
nostra cultura surreale e paranoica. Non ho idea di dove questi ragiona-
menti possano portare ma, avendo alle spalle parecchi libri pubblicati,
non posso certo dire che non mi sia stata data un'opportunità. Ora è il
pubblico che deciderà se questo fenomeno ha già fatto il suo tempo o se
siamo solo all'inizio
Menziono tutto questo, non per informare il lettore dei tentativi poco
interessanti di sfamare la mia famiglia, ma perché la mia carriera è l'unica
testimonianza che qualcosa di straordinario, forse di importanza storica, è
accaduto a La Chorrera. I funghi parlanti incontrati laggiù hanno origina-
to un mito e annunciato dettagliatamente una profezia relativa a un cam-
biamento globale, per la presa di coscienza, destinato a salvare l'intero pia-
neta. Hanno predetto tutto ciò che mi è accaduto nei successivi vent'anni
e hanno promesso molto di più per il futuro. Se continuerete a leggere di-
verrete parte di questa storia. Caveat lector.
^

ILR CHIAMO DE T, SEGRETO

In cui il nostro cast di personaggi, tra cui un fungo,


viene presentato e i loro peculiari interessi vengono
abbozzati. Viene invocata la giungla amazzonica
e si intraprende la discesa di uno dei suoi fiumi.

ER MIGLIAIA DI ANNI LE VISIONI RIVELATE DAI FUNGHI


allucinogeni sono state ricercate e venerate come un vero mistero
religioso. La maggior parte del mio pensiero negli ultimi vent'anni
è stato impegnato nel descrivere e nel contemplare questo mistero. Pro-
tetto da vicino da angeli caoticamente ingioiellati — "Ogni angelo è tre-
mendo", ha scritto Rilke, e al tempo stesso è sacro e profano — il fungo è
sbucato nella mia vita allo stesso modo in cui in futuro potrebbe giungere
agli onori della cronaca della storia umana. Per raccontare questa storia
ho scelto un approccio narrativo. Un mistero vivente potrebbe assumere
qualsiasi sembianza, esso è il padrone di luogo e spazio, di tempo e spiri-
to, però la mia ricerca del modo per comunicare questo mistero mi ha
spinto a seguire la tradizione: scrivere una narrazione cronologica di una
storia al contempo vera e straordinariamente bizzarra.
All'inizio di febbraio del 1971, stavo viaggiando nella Colombia meri-
dionale con mio fratello e alcuni amici, pronti per una spedizione nella fo-
resta amazzonica colombiana. La nostra strada ci portò a Florencia, il ca-
poluogo provinciale della regione del Caquetà. Là ci fermammo per alcuni
giorni, in attesa di un aereo che ci portasse all'imbarco sul Rio Putumayo,
un fiume che segna il confine tra Colombia, Ecuador e Perù.
Il giorno in cui dovevamo partire era particolarmente caldo, così ab-
13
IL RICHIAMO DEL SEGRETO 15
14 VERE ALLUCINAZIONI

bandonammo le mura oppressive del nostro albergo che era vicino al ru- che nella giungla, dove sarei andato da lì a poco, non avrei trovato né be-
moroso mercato centrale e a ll a stazione degli autobus. Ci inoltrammo fuo- stiame né concime. Allontanando il pensiero dei funghi da ll a mia mente,
ri città a piedi, camminando per un paio di chilometri dove c'erano le cal- mi preparai per i brividi de ll a nostra discesa lungo il Rio Putumayo verso
de acque del Rio Hacha, visibile al di là di pascoli ondulati dall'erba alta. la nostra destinazione, una remota missione chiamata La Chorrera.
Dopo aver nuotato nel fiume ed esplorato le profonde pozze scolpite dal- Perché una banda di zingari come noi si stava inoltrando nella fumante
le calde acque del torrente nel nero letto basaltico del fiume, tornammo giungla dell'Amazzonia colombiana? Il nostro gruppo era composto da
attraverso gli stessi prati. Qualcuno più esperto di me sull'aspetto del fun- cinque persone legate dall'amicizia, da un'immaginazione stravagante, dal-
go stropharia cubensis ne indicò un grande esemplare che se ne stava, da l'ingenuità e da una dedizione ai viaggi e alle esperienze esotiche. Ev, la no-
solo, in mezzo a un mucchietto di concime. Impulsivamente e consigliato stra traduttrice e mia nuova fiamma, era appena entrata a far parte del no-
dai miei compagni, mi mangiai tutto il fungo: ci misi un attimo e subito stro gruppo. Americana come tutti noi, aveva vissuto parecchi anni in Sud
dopo riprendemmo la marcia, stanchi della nuotata, mentre una tempesta America e aveva viaggiato in Oriente, dove l'avevo incontrata, all'aeropor-
tropicale si muoveva verso di noi da ll a Cordigliera de lle Ande, dove si tro- to di Katmandu, durante un momento molto duro per entrambi, ma, que-
va Florencia. sta è un'altra storia. Si era recentemente liberata da una lunga relazione e,
Per un qua rt o d'ora camminammo in silenzio. Sollevavo stancamente la rimasta sola, e non avendo niente di meglio da fare, si era unita a noi.
testa, quasi ipnotizzato da ll a vista del movimento regolare degli stivali che Quando arrivammo a La Chorrera io e lei eravamo insieme da meno di tre
affondavano nell'erba. Per raddrizzarmi e scuotere via il torpore mi fermai settimane. Gli altri tre membri del gruppo erano mio fratello Dennis, il più
stiracchiandomi a osservare l'orizzonte. La sensazione dell'imponenza del giovane di noi, studente di botanica e compagno di lunga data; Vanessa,
cielo, che per me si associa a ll a psilocibina, mi colpì là, per la prima volta. una mia vecchia amica del college di Berkeley, esperta in antropologia e fo-
Chiesi ai miei amici di fermarsi e mi buttai a terra. Sembrava che un tuono tografia, e Dave, un altro vecchio amico, un gioioso meditatore e ceramista,
silenzioso muovesse l'aria intorno a me; tutto si mostrava con un nuovo ricamatore di blue-jeans e, come Vanessa, newyorkese.
aspetto e un nuovo significato. Questa sensazione arrivò e mi passò sopra Quattro mesi prima della nostra discesa nell'inferno liquido del basso
come un'onda, proprio nel momento in cui la furia della tempesta tropica- Putumayo, mio fratello e io eravamo passati attraverso il terribile dolore
le esplose sopra le nostre teste, bagnandoci da capo a piedi. La sensazione dovuto alla perdita di nostra madre. Prima ancora, avevo viaggiato per
terrificante che un'altra dimensione o una diversa specie di esseri viventi si tre anni in India e in Indonesia, poi avevo lavorato come insegnante per
fosse intersecata con quello splendido giorno tropicale, durò solo pochi società inglesi a Tokyo e, quando non ne potei più, me ne ero andato in
minuti. Elusivo, ma fo rt e, era un qualcosa che non avevo mai provato. Canada. A Vancouver il nostro gruppo tenne una riunione e pianificò
Durante la nostra fradicia ritirata non notai nemmeno il lungo e strano questa spedizione in Amazzonia per sondare le profondità dell'esperien-
momento di grande luminosità che la precedette. Riconobbi che la mia za psichedelica.
esperienza era stata provocata dal fungo, ma non volevo che i pensieri a ri- Deliberatamente non dirò molto su di noi: forse eravamo educati in
guardo mi distraessero, perché eravamo coinvolti in un gioco ben più modo assurdo, ma di certo eravamo ben educati. Nessuno di noi aveva
grande. Eravamo impegnati, infatti, in una ricerca nella giungla profonda ancora venticinque anni ed eravamo stati uniti dall'esplosione politica
di differenti allucinogeni: piante contenenti la dimetil-triptammina (o che aveva caratterizzato gli anni passati insieme a Berkeley. Eravamo pro-
DMT) e l'infuso psichedelico dell'ayahuasca. Queste piante erano associa- fughi di una società che si stava avvelenando, scaricando il proprio odio e
te con le abilità telepatiche e a fatti paranormali, però le modalità del loro le proprie contraddizioni verso se stessa. Ci eravamo dati con passione al-
uso peculiari de ll a giungla amazzonica, non erano ancora stati studiate. l'ideologiâ, e avevamo finito per puntare tutto sull'esperienza psichedeli-
Una volta svanitone l'effetto, liquidai l'esperienza del fungo come qual- ca come la via più breve per realizzare la nostra utopia, quella che la no-
cosa a cui dar retta in un altro momento. Alcuni colombiani mi avevano as- stra passione politica ci infervorava a sognare. Non avevamo idea di cosa
sicurato che la stropharia si trovava solo nello sterco di zebù, così conclusi avessimo dovuto aspettarci dall'Amazzonia, ma avevamo collezionato
16 VERE ALLUCINAZIONI IL RICHIAMO DEL SEGRETO 17

una grande quantità di informazioni etnobotaniche e queste ci dicevano l'iperspazio e un trip può implicare un contatto con una razza di
dove trovare vari allucinogeni, ma non cosa aspettarci una volta che li navigatori stellari Probabilmente sarà un incontro simile a una le-
avessimo trovati. zione di volo: delle istruzioni per l'uso della pietra tridimensionale,
Ho pensato molte volte a come eravamo poco preparati alle esperienze come navigare nell'iperspazio e, forse, un corso introduttivo di
in cui ci saremmo imbattuti. Spesso le nostre interpretazioni non coinci- ecologia cosmica.
devano, come è comune tra personalità forti o tra persone che assistono a
eventi straordinari: eravamo gente strana, altrimenti non avremmo fatto Come me, stava cercando di prendere contatto con i paesaggi psichici
ciò che stavamo facendo. abitati dagli elfi, rivelati dalla dimetil-triptammina. Avevamo fatto la no-
Già a ventiquattro anni potevo riguardare a dieci anni di coinvolgi- stra conoscenza con il DMT nell'atmosfera surreale di Berkeley, all'apice
mento con cose che la maggior parte della gente considerava estreme. Il della Summer of Love, ed era subito diventato il principale mistero, o l'ar-
mio interesse nelle droghe, nella magia e nelle più sconosciute branche ma più efficace per la riuscita de lla nostra impresa.
della storia naturale e della teologia, mi davano l'aspetto di un eccentrico
principe fiorentino più che di un ragazzo che era cresciuto nel cuore degli ll mantenimento della forma fisica è, in simili circostanze, una que-
Stati Uniti negli anni Cinquanta. Con disperazione dei nostri convenzio- stione di scelta più che di necessità, oppure è indifferente perché
nali genitori, Dennis aveva condiviso tutti questi interessi. Per qualche ra- nella rete iperspaziale tutte le forme fisiche sarebbero aperte. Direi
gione eravamo strani sin dall'inizio, scelti dal fato per un destino troppo che il tempo non è l'essenza dell'impresa, se non fosse che la morte
assurdo per essere immaginato. culturale delle tribù che stiamo ricercando procede a un ritmo spa-
In una lettera scritta undici mesi prima della nostra spedizione, trovai ventoso.
che Dennis aveva un'idea di ciò che sarebbe potuto accadere. Mi scrisse,
quando ero a Taiwan nel 1970, per dirmi: Non erano solo le nostre vivaci fantasie a essere concentrate sulle allu-
cinazioni del DMT: anche il nostro approccio per scoprire i segreti de lla
Riguardo la vera ricerca sciamanica e l'idea che la sua soluzione dimensione allucinogena lo era. Era così perché, fra i componenti psicoat-
possa implicare la morte fisica — che allegra riflessione... — sarei in- tivi che conoscevamo, l'azione del DMT, sebbene molto rapida, sembrava
teressato a sapere come e perché consideri questa possibilità. Non essere la più potente. Il DMT non è una sostanza comunemente speri-
ci ho pensato in termini di morte, sebbene abbia pensato che po- mentata, nemmeno tra gli psiconauti dello spazio interiore, quindi spen-
trebbe farci passare, in quanto esseri viventi, attraverso la stessa derò un paio di parole di spiegazione. Nella sua forma sintetica pura, ap-
porta usata ogni giorno dalla morte. Considero questa una proie- pare come una pasta o una polvere cristallina che viene fumata in una pi-
zione astrale iperspaziale che permette all'iperorgano, la consape- pa di vetro. Dopo qualche inalazione, l'inizio dell'esperienza viene inne-
volezza, di manifestarsi istantaneamente in ogni punto della matrice scato rapidamente, da quindici secondi a un minuto. L'esperienza alluci-
spazio-tempo, o in tutti i punti simultaneamente. nogena dura da tre a sette minuti ed è estremamente particolare: è così
bizzarra e intensa che persino molti tra i più devoti aficionados degli allu-
Le sue lettere mi resero chiaro che la sua immaginazione non si era cinogeni la evitano. Però è anche il più comune e reperibile tra gli alluci-
atrofizzata durante gli ultimi anni di liceo nella nostra piccola città natale nogeni naturali e la base della maggior parte degli allucinogeni usati da lle
nel Colorado. Una rigida dieta a base di fantascienza aveva reso i frutti tribù aborigene del Sud America. In natura, essendo prodotto dal meta-
dell a sua immaginazione veramente spettacolari, ma mi domandavo se bolismo delle piante, non si avvicina neanche lontanamente a lla concen-
stesse parlando sul serio. trazione prodotta in laboratorio, ma gli sciamani sudamericani, predispo-
nendosi chimicamente ai suoi effetti, raggiungono gli stessi stati di co-
Un UFO è sostanzialmente un vortice psichico che si muove nel- scienza alterata prodotti dal DMT puro. La sua potenza e la sua peculia-
18 VERE ALLUCINAZIONI
IL RICHIAMO DEL SEGRETO 19

rità superano in tal modo que ll e degli altri allucinogeni che la dimetil- cati ricoperti di specchi mi fluivano intorno. Questo mi accadde in più di
triptammina e i suoi derivati chimici erano, per íl nostro piccolo circolo, la un'occasione ed era nello specifico la trasformazione del linguaggio a ren-
più grande rivelazione e lo schiudersi più radicale degli stati alterati che dere questo esperimento così memorabile e particolare.
potessero essere raggiunti senza seri danni fisici o psichici. Sotto l'influenza del DMT, il linguaggio veniva trasformato da una co-
Quindi pensavamo che la nostra descrizione fenomenologica degli stati sa che si ascolta a una cosa che si vede. La sintassi diveniva visibile. Cer-
di allucinazione dovesse cominciare con l'individuazione di un forte alluci- cando dei paralleli con la mia esperienza mi tornò in mente la splendida
nogeno aborigeno contenente DMT e proseguisse esplorando con mente scena della versione di disneyana di Alice nel Paese delle Meraviglie, in cui
aperta le dimensioni sciamaniche che questo avrebbe reso accessibili. Per Alice incontra il bruco che fuma un narghilé seduto su di un fungo. "Chi
questo avevamo studiato tutti gli scritti sulle droghe contenenti triptammi- 6?" domanda il bruco, con lettere fumose che gli escono da ll a bocca. A
na nel bacino delle Amazzoni e avevamo appreso che l'ayahuasca o yagé, dire il vero una connessione tra l'esperienza psichedelica e Lewis Caroll e
l'infuso di banisteriopsis caapi contenente DMT, è diffuso in un'area molto il suo Paese delle Meraviglie è sempre stata sospettata. Nelle mani dei dise-
vasta* così come diversi tipi di polveri contenenti DMT, ma c'era un solo gnatori di Walt Disney, la miscela sensoriale è esagerata e resa esplicita:
allucinogeno contenente DMT il cui uso fosse soggetto a restrizioni. ciò che il bruco comunica non è sentito, ma viene visto fluttuare nello spa-
L'oo koo hé è ricavato da ll a resina di certi alberi de ll a specie virola me-
- -
zio intorno a lui, un linguaggio reso visibile dal fumo che il bruco produce
scolata con le ceneri di altre piante, ridotta in forma di palline e inghiotti- in grande quantità.*
ta. Quello che ci colpiva nella descrizione della preparazione della pianta Questo non significa che il DMT sia semplicemente un mezzo per di-
allucinogena era che la tribù Witoto del Nord delle Amazzoni, che era venire parte di un cartone animato. Per niente. La sensazione che deriva
l'unica a conoscere il segreto della sua preparazione, la usava per parlare a dal DMT è così bizzarra da far rizzare i capelli sulla testa, è il massimo che
"piccoli uomini" da cui ricevevano la conoscenza. un essere umano possa sperimentare senza che la sua consapevolezza ven-
Questo piccolo popolo era una specie di ponte tra un contatto alieno e ga alterata per sempre. A volte mi è stato chiesto se il DMT è pericoloso:
più tradizionali elfi e fate dei boschi. La tradizione diffusa in tutto il mon- la mia risposta è che è pericoloso solo per chi si sente minacciato da ll a
do riguardante l'esistenza del piccolo popolo è ben descritta nel libro The possibilità di morire di meraviglia. L'onda di stupore che accompagna il
Fairy Faith in Celtic Countries di W.E. Evans-Entz, uno studio di cultura dissolversi dei confini tra il nostro mondo e il continuum è così grande da
celtica che ha influenzato tanto l'opera del ricercatore di UFO Jacques essere una forma d'estasi in se stessa.
Vallee quanto la mia. Il riferimento a dei piccoli uomini fece suonare den- La sensazione, che queste bizzarre esperienze con il DMT avevano
tro di me una campana, perché durante le mie esperienze fumando DMT procurato, e cioè di trovarsi in un'altra dimensione, era stata il motivo che
a Berkeley, ebbi l'impressione di trovarmi in uno spazio abitato da degli ci aveva spinto a concentrarci sugli allucinogeni contenenti triptammina.
allegri elfi che cambiavano forma, o da delle creature meccaniche che si Dopo aver letto tutto ciò che esisteva sulla triptammina, ci imbattemmo
trasformavano in continuazione. Decine di queste entità frattali amiche, nel lavoro dell'etnobotanico Richard Evans Schultes. La sua posizione di
somiglianti a uova Fabergé rimbalzanti, mi avevano circondato e avevano professore di botanica ad Harvard gli aveva permesso di dedicare la sua
cercato di insegnarmi il linguaggio perduto della vera poesia. Sembravano vita a collezionare e a catalogare le piante psicoattive. Il suo scritto Virola
parlare in una forma visibile a cinque dimensioni, mentre fiumi di signifi-

* Ayahuasca è un termine usato nel bacino superiore delle Amazzoni. Non si riferisce solo alla bevan-
* Che un film di Disney possa essere una rappresentazione di questo concetto non è poi così sorpren-
dente. Basti citare le danze, coreograficamente perfette, dei funghi orientali in Fantasia, per chiedersi
da allucinogena ma an che al suo ingrediente principale, il banisteriopsis caapi. Questo rampicante del-
se qualche membro della Disney non fosse stato ispirato dallo sciamanesimo. D'altra parte Fantasia è
la giungla, spesso gigantesco, viene polverizzato e bollito con una pianta che contiene DMT, di solito stato un serio tentativo di rendere la sinestesia un elemento di divertimento per tutti. Girano ancora
psychotria viridis e raramente diploterus cabrerena. L'estratto liquido viene poi ulteriormente concen-
trato attraverso un'altra bollitura. L'ayahuasca, detta anche natema, yagé o pildé, è l'allucinogeno più voci sul fatto che molti tra gli operatori delle animazioni che la Disney assoldò per questo stravagante
usato e diffuso tra gli sciamani dell'area equatoriale americana. progetto fossero consci dell'esperienza psichedelica. Tra questi, c'erano alcuni cecoslovacchi che,
probabilmente, avevano provato il peyote e la mescalina.
20 V E R E ALLUCINAZIONI I L RICHIAMO D EL SEGRETO 21

as an Orally Administered Hallucinogen era un punto fermo nella nostra nessuna strada era riuscita a passare attraverso la giungla circostante, un
ricerca. Eravamo affascinati dalla descrizione dell'uso della resina degli al- posto noioso e oppressivo come ti puoi immaginare che sia un paese suda-
beri di virola theiodora come forma di DMT attivo, allo stesso modo in cui mericano sul fiume. Wi lliam Burroughs, che passò di qui alla ricerca
l'uso di questa pianta sembrava specifico di una zona geografica estrema- dell'ayahuasca negli anni Cinquanta, la descrisse dicendo che "sembra un
mente limitata. Schultes ci ispirava scrivendo dell'oo-koo-hé: paese dopo un'inondazione". Fino al 1971 poco era cambiato.
C'eravamo appena piazzati nel nostro hotel, dopo esserci fatti registra-
Uno studio approfondito sul campo, nella regione di questi indio, re dalle autorità come è di routine per gli stranieri in viaggio nelle zone di
sarà necessario per una comprensione totale di questo interessante frontiera de ll a Colombia, quando la padrona dell'hotel ci informò che
allucinogeno... L'interesse per questo allucinogeno recentemente c'era un nostro connazionale che viveva da quelle parti. Sembrava incredi-
scoperto non è limitato al campo dell'antropologia e della etnobo- bile che un americano vivesse in un posto così fuori dal mondo, in un pae-
tanica, ma ha un'importanza diretta su certi aspetti farmacologici e, se su di un fiume colombiano. Quando la senora sottolineò che quest'uo-
paragonata con altre piante aventi proprietà psicomimetiche dovu- mo, el Senor Brown, era molto vecchio e scurissimo di pelle, la cosa diven-
te alla triptammina, questa sostanza pone problemi con cui ci si de- ne ancor più interessante. La mia curiosità si risvegliò, così partii imme-
ve confrontare e a cui, se possibile, trovare risposte dal punto di vi- diatamente in compagnia di uno dei figli della padrona dell'hotel. Mentre
sta tossicologico.* cominciavamo a incamminarci, la mia guida si affrettò a informarmi che
l'uomo che andavamo a incontrare era "mal y bizarro" .

Basandoci sullo scritto di Schultes, decidemmo di abbandonare i no- "El Senor Brown es un sanguinero", disse.
stri studi, le carriere e di fiondarci in Amazzonia a La Chorrera alla ricerca Un killer? Stavo per fare visita a un assassino? Non mi sembrava possi-
dell'oo-koo-hé. Volevamo scoprire se le dimensioni titanicamente assurde bile. Non ci credetti nemmeno per un istante. "e, Un sanguinero, dice?"
sperimentate grazie alla trance del DMT erano più accessibili attraverso le L'orrore che il boom della gomma aveva portato agli indio amazzonici
piante usate dagli sciamani amazzonici. nei primi anni del secolo era ancora vivo, un ricordo per le persone più
Era a uno di questi sacramenti sciamanici a cui stavo pensando, mentre anziane e una terrificante leggenda per i più giovani. Nell'area vicino a La
cercavo di dimenticarmi del fungo stropharia incontrato nei prati vicino a Chorrera, la popolazione witoto era stata sterminata sistematicamente e
Florencia. Ero ansioso di tuffarmi nella ricerca dell'esotico oo-koo-hé. ridotta dalle quarantamila persone del 1905 alle cinquemila del 1970.
Certo non immaginavo che, poco dopo essere arrivati a La Chorrera la ri- Non potevo immaginare che l'uomo che stavo per incontrare avesse qual-
cerca dell'oo-koo-hé sarebbe stata dimenticata. L'allucinogeno witoto ven- cosa a che vedere con quegli eventi così lontani. Pensai che la storia che íl
ne eclissato da ll a scoperta di funghi di psilocibina che crescevano in ab- ragazzo mi raccontava significasse che avrei incontrato il babau locale in-
bondanza e dallo strano potere emanato dai prati color smeraldo, avvolti torno a cui erano nate storie stravaganti. Arrivammo in fretta a una casa
di nebbia, in cui i funghi crescevano indistinguibile da lle altre, che aveva un piccolo giardino recintato da uno
steccato. Il mio compagno bussò e chiamò. Subito, un ragazzo simile a ll a
mia guida arrivò e aprì il cancello: la mia guida sparì in un baleno e il can-
cello si richiuse dietro di me. Un enorme maiale stava sdraiato nella parte
Il primo segnale che La Chorrera non fosse un posto come un altro mi più umida del cortile; tre gradini più su c'era la veranda. Sulla veranda se-
giunse quando arrivammo a Pue rt o Leguizamo, il nostro luogo d'imbarco deva un uomo molto magro, vecchio e raggrinzito che mi sorrideva e mi
sul Rio Putumayo. Esso può essere raggiunto solo per via aerea, poiché faceva cenno di avvicinarmi: John Brown. Non capita spesso di incontrare
una leggenda vivente, se avessi saputo di più sulla persona che mi stava
* R.E. Schuhes, Virola as an Orally Administered Hallucinogen, in "Botanical Leaflets of Ha rv ard davanti sarei stato più rispettoso ed emozionato.
University", vol. 2, n. 6, pp. 229-40.
"Si," disse, "sono americano". E poi: "Sì, dannazione sì, sono vecchio,
IL RICHIAMO DEL TO
SEGRETO 23
22 VERE ALLUCINAZIONI

ma. Fu John Brown che andò a Londra con Casement per portare prove
ho novantatré anni. La mia storia, bambino, è proprio lunga". Rise produ-
alla commissione d'inchiesta dell'Alta commissione reale."
cendo un suono come il fruscio di un tetto di paglia quando vi si agita so-
Ritornai a parlare con lui i due giorni seguenti, mentre venivano fatti i
pra una tarantola. preparativi per la nostra spedizione lungo il fiume. Fui impressionato dal-
Figlio di uno schiavo, John Brown aveva lasciato l'America nel 1885,
la sincerità di Brown, dalla profondità della sua comprensione di me, dal
per non tornare mai più. Era andato a lle Barbados, poi in Francia, era sta-
modo in cui Roger Casement e un mondo quasi dimenticato, un mondo
to un mercante marittimo e aveva visto Aden e Bombay. Nel 1910 era ve-
da me conosciuto solo dai brevi riferimenti dell' Ulisse di James Joyce, rivi-
nuto in Perù, a Iquitos. Lì era stato nominato caposquadra nella famosa
vevano e si muovevano davanti ai miei occhi durante quelle lunghe con-
"Casa di Arana", che era la fonte principale dello sfruttamento e dello
versazioni sulla veranda.
sterminio degli indio amazzonici durante il boom della gomma.
Parlò a lungo di La Chorrera. Non era stato là dal 1935, ma finii per
Passai parecchie ore de ll a giornata con el Senor Brown. Era una perso-
trovarla quasi come lui me la aveva descritta. La vecchia città infestata dal-
na straordinaria, al tempo stesso vicino e lontanissimo, un pezzo vivente
la febbre al di là del lago non era più là, ma si potevano ancora vedere i
di storia. Era stato il servitore personale del capitano Thomas Whiffen del
sotterranei degli schiavi indio con gli anelli di ferro ancora ben fissati nella
XIV Ussari, un avventuriero inglese che aveva esplorato l'area di La Chor-
pietra basaltica sudaticcia. Non c'era più la famosa "Casa di Arana" e il
rera già nel 1912. Brown, che è descritto nel raro lavoro di Whiffen, Ex-
Perù aveva da tempo rinunciato a reclamare quell'area alla Colombia. Ma
plorations of the Upper Amazon, fu l'ultima persona a vedere il francese
la vecchia città di La Chorrera era spettrale così come la vecchia pista del-
Eugene Roguchion, che sparì nel Rio Caquetà nel 1913. "Sì, aveva una
moglie witoto e un enorme cane nero che gli stava sempre attaccato", la gomma, chiamata trocha, che noi avremmo utilizzato per percorrere i
centodieci chilometri che separavano La Chorrera dal Rio Putumayo. Nel
commentò Brown.
1911 ventimila indio avevano dato la vita per costruire quella pista nella
John Brown parlava witoto, una volta aveva vissuto con una donna wi-
giungla. Agli indio che si rifiutavano di lavorare venivano tagliati con il
toto per alcuni anni e conosceva perfettamente l'area in cui ci stavamo di-
rigendo. Non aveva mai sentito parlare dell 'oo-koo-hé ma, nel 1915, aveva machete la pianta dei piedi e i glutei. Ma per cosa? Affinché, secondo un
preso l' ayahuasca a La Chorrera. La descrizione de lle sue esperienze era tipico e surreale atto di ubris tecnocoloniale, un carro a motore potesse,
nel 1915, percorrere quella pista. Era un viaggio dal nulla al nulla.
un'ulteriore ispirazione a continuare verso la nostra meta.
Camminando lungo quei sentieri tristi e deserti, a volte mi sembrava di
Fu solo dopo il mio ritorno dall'Amazzonia che appresi che quello era
udire il suono delle voci e il rumore dei piedi incatenati. I monologhi di
lo stesso John Brown che aveva informato le autorità inglesi de lle atrocità
perpetrate dai baroni della gomma nella zona del Putumayo. Aveva parlato John Brown mi avevano preparato solo un poco a ll a singolarità di La
Chorrera. La mattina in cui la nostra barca stava partendo per condurci
a Roger Casement e, poi, al console inglese a Rio de Janeiro che era andato
lungo il fiume, facemmo una sosta presso la sua casa. Gli occhi e la pelle
in Perù nel 1910 per investigare a proposito dei soprusi.* Poiché la storia
gli luccicavano. Era il custode della porta del plutonico mondo a Sud di
del Ventesimo secolo è così piena di orrori, pochi ricordano che, prima di
Puerto Leguizamo e sapeva di esserlo. Mi sentivo come un bambino da-
Guernica e di Auschwitz, l'Amazzonia settentrionale fu teatro di uno degli
episodi di sterminio scientifico così comune a ll a nostra epoca. Le banche vanti a lui e lui sapeva anche questo.
inglesi, in collusione con il "clan di Arana" e con tutti gli altri operatori "Bye, Bye, babies. Bye bye", fu il suo secco addio.
pronti a chiudere un occhio, sostennero l'uso del terrore, dell'intimidazio-
ne e dell'omicidio per obbligare gli indio della foresta a raccogliere la gom-

* Per ulteri ori approfondimenti vedi W.E. Hardenburg, The Putumayo: The Devil's Paradise, Londra
1912. Vi sono an che ristampati estratti del rapporto di Casement. Vedi anche Michael Taussig, Sha- * John Estacion Riverà, uno storico colombiano, ha raccontato la storia in modo differente sostenen-
manism, Colonialism and the Wildman, University Press of Chicago, Chicago 1987. do che Brown era implicato negli omicidi e creando così le basi per la storia del sanguinero.
2
NEL PARADISO D L DIAVOLO

In cui Solo Dark ed Ev vengono presentati


e il passato di ognuno di noi viene narrato.
Riflessioni filosofiche durante una languida
discesa del fiume Putumayo.

11
0 DETTO CHE ERAVAMO UN GRUPPO DI CINQUE? ERAVAMO
cinque quando arrivammo a La Chorrera, ma eravamo sei a ri-
partire da Puerto Leguizamo. Io ed Ev vivevamo insieme, per
quanto una coppia possa vivere insieme quando ogni notte deve scendere
da una barca per appendere le proprie amache agli alberi, in compagnia
di altre quattro persone. Ma anche lui era con noi: Solo Dark.
Devo descrivervi Solo. Faceva parte di una setta religiosa con sede in
Sud America e che non avevo visto nemmeno in India, chiamata la "Nuo-
va Gerusalemme". I devoti, che erano quasi tutti fruttivori, erano una
tribù composta principalmente di americani, che dal 1962 o 1963 avevano
scorrazzato per l'America latina, imbrogliandosi gli uni con gli altri, vi-
vendo insieme, odiandosi e organizzando loschi intrighi. Comunicavano
per mezzo di tavole ouija con entità che chiamavano "esseri di luce". Ave-
vano costruito un'intera mitologia a proposito de ll a reincarnazione. Se-
condo loro, ognuno di noi è una reincarnazione.
Alcuni sostenevano di essere la reincarnazione di Rasputin; un altro,
che era fuggito dalle alte sfere degli Hare Krishna e indossava sempre vesti
bianche e stivali da pioggia anch'essi bianchi, era la reincarnazione di
Erwin Rommell. Il leader dagli occhi infuocati dell'intero gruppo era Solo.
Era stato il compagno di Ev per quattro anni.
NEI. PARADISO I>EI. DIAVOLO 27
26 VERE ALLUCINAZIONI

sere sempre più vicini, così lei si aggregò a noi quattro che costituivamo il
Devo forse chiarire che Solo era un tipo strano? Con la sua insondabile gruppo originario. La forte luce andina che passava attraverso il lucerna-
melanconia infantile e i suoi lunghissimi capelli selvaggi, aveva un aspetto rio del nostro appartamento diventava sempre più intensa a causa dei riti
imponente. Credeva di essersi incarnato in parecchi importanti personag- di distacco e contaminazione che unirono me ed Ev. Ma questo non era
gi storici: Cristo, Hitler, Lucifero. Era un cliché deprimente e prevedibile un idillio per tutti. Per Vanessa, che una volta era stata la mia fidanzata,
al tempo stesso. era certamente una fonte di risentimento; all'interno del labirinto spec-
Mi trovavo davanti a un dilemma assai strano, sebbene le mie categorie chiato dei sentimenti, le vie d'accesso erano aperte e invitanti.
di pensiero non fossero affatto rigide. Avevo passato la maggior parte dei Le dissi: "Mi piace questa donna e per di più parla spagnolo". Era il
tre anni precedenti vivendo come un eremita solitario, imparando lingue mio argomento migliore, ovvero l'unico che inducesse alla ragione. "Se
asiatiche ormai morte e studiando lepidotteri nell'entroterra indonesiano, davvero pensi che dobbiamo imbarcarci in un viaggio nel bacino delle
e non avevo familiarità con le abitudini tipiche dei più esotici fra i miei Amazzoni, con la scarsa conoscenza della lingua che abbiamo, allora la
coetanei nell'era del post-Charles Manson. Pensavo: "Non possiamo risol- cosa più sensata è che Ev venga con noi".
vere tutto amichevolmente? Non siamo tutti hippy felici?" Forse ero stato A ll a fine Vanessa approvò. Nel frattempo, la situazione si era compli-
in Asia troppo a lungo; in ogni modo, stavo per imparare che tra gli entu- cata: Dave, ignaro del legame tra me ed Ev e de ll a sua rinuncia ad andare
siasti de ll a "Nuova Gerusalemme" c'erano un sacco di personaggi alluci- in Perù, aveva invitato anche Solo. Durante il nostro primo incontro a San
nanti e difficili da sopportare. Se Solo non approvava qualcosa che stavi Augustine, Dave era stato molto impressionato da ll a conoscenza della Co-
facendo, guardava nel vuoto per un attimo e poi annunciava che proprio lombia che Solo aveva dimostrato e quindi gli aveva telegrafato, invitan-
in quel momento gli "esseri di luce" gli avevano rivelato che non dovevi, dolo a unirsi a noi a Florencia e a viaggiare con noi nelle Amazzoni!
per esempio, pelare la frutta con un coltello. Ogni piccola parte dell'esi- Quando a Florencia scendemmo da un vecchissimo aeroplano de ll a Co-
stenza era controllata da queste forze nascoste. Solo viaggiava con alcuni lombian Air Force, con me c'erano Dave, Vanessa, Ev, Lhasa, quello era il
animali: cani, gatti, scimmie e aveva appunto una scimmia che pensava es- nome del cucciolo di Ev, e mezza tonnellata di materiali che doveva essere
sere l'incarnazione di Cristo. Insisteva perché tutti gli animali fossero ve- trasportata lungo il Putumayo. Ad aspettarci all'aeroporto c'era Solo che
getariani e così erano malnutriti e in cattiva salute e, mentre roteava gli oc- pensava che la donna che aveva vissuto con lui per quattro anni fosse an-
chi, mi diceva: "Questo è Budda, questo è Cristo, quello è Hitler". Non data in Perù con la reincarnazione di Rommell. All'aeroporto, quando
che fosse proprio così demente, esagero un po' per dare colore, ma era scoprì la verità, ci fu una scena patetica.
chiaro che nella mente di Solo la cosa si avvicinava alla mia descrizione. Più tardi, in città, io ed Ev prendemmo una stanza d'albergo, lasciando
Quando partimmo da Puerto Leguizamo, eravamo in sei: io,Vanessa, a Solo il compito di tirare le sue conclusioni. La mia speranza era che Solo,
Dave, Ev e Dennis. E Solo. Sei freak. Il nostro gruppo si era incontrato vedendo che la vita di Ev aveva preso una nuova piega, se ne andasse per la
per la prima volta a Capodanno, poco più di due mesi prima, quando ci propria strada. Ero sconcertato dal nostro incontro e siccome non brillo
imbattemmo in Solo ed Ev, che stavamo ancora insieme e non avevano al- per coraggio e odio le tensioni, decisi di non affrontare la situazione.
cuna intenzione di unirsi a noi. Il nostro incontro avvenne a San Augusti- Solo venne nella nostra stanza. Parlò della necessità di analizzare ogni
ne, una città colombiana avvolta nella nebbia. Quella notte sembrava ap- punto di vista e poi concluse: "Sembra che io non abbia niente da fare
partenere a un passato lontano. Soltanto un giorno o due dopo quella se- qui. Penso che me ne tornerò a Bogotà".
ra, io, Vanessa e Dave eravamo partiti per Bogotà. Nei giorni seguenti alla "Grazie a Dio! ", pensai.
nostra partenza, Ev e Solo litigarono furiosamente; all'apice della lite, So- Poi tornò nella sua stanza a comunicare con gli "esseri di luce". Tornò
lo, in presenza di ospiti, la disarcionò da cavallo gettandola in una profon- indietro dopo due ore dicendo: "Non lo potete trovare senza di me," si ri-
da pozza di fango. Immediatamente Ev lo lasciò e venne a Bogotà in un feriva all 'oo-koo-hé, "non sapete nulla della giungla. Io sono un uomo del-
appartamento che lei e Solo ci avevano offerto. Nelle due settimane in cui la foresta".
ci procurammo i materiali per la spedizione, io ed Ev cominciammo a es-
VERE ALLIJL,INAZIfDNI NEL PARAIL1 1 SCD D EL IL) I â V f)L O 29
28

Con grande riluttanza approvai la sua idea e subito dopo volammo a dentale dell'idea di tao. E così noi eravamo qui, nel flusso del Putumayo.
Puerto Leguizamo. A questo punto con noi c'erano anche Solo, il suo ca- Che lusso essere qui a fumare, ancora ai tropici, ancora nella luce, lonta-
ne, il suo gatto e la sua scimmia. Indossava una toga e aveva un bastone no dai luoghi della mo rt e. Lontano dalla vita vissuta in Canada sotto lo
ornato di fasce di stoffa brillanti. Appariva minaccioso e ridicolo. stato d'emergenza, sul confine di un'America folle e pregna di guerra. La
Sapevo che le barche partivano da Pue rt o Leguizamo irregolarmente e morte di mia madre aveva coinciso con la perdita di tutti i miei libri e le
pensai che forse avremmo dovuto aspettare per due settimane. L'albergo mie pitture, che avevo collezionato e custodito e che erano bruciati in
era minuscolo, il cibo terribile. Forse ci saremmo sfregati l'un con l'altra e uno dei periodici roghi che devastano le colline di Berkeley. Cancro e
allora Solo se ne sarebbe andato, ma lui si divertiva a obbligare Ev a lun- fuoco. Fuoco e cancro. Via da queste cose terribili, dove gli edifici da Mo-
ghe e intense conversazioni: stava diventando un peso per tutti. nopoli e la vegetazione simile a cera, crollavano nelle fenditure del pae-
Le cose non andavano così come avevamo pensato. Trovammo una saggio psichico vivente.
barca, la Fabiolita, che sarebbe partita entro due giorni; quindi ci accor- Prima di tutto questo, c'era stata Tokyo: la sua atmosfera da pianeta
dammo e pagammo seicento pesos per la tariffa. All'alba de ll a mattina sta- nello spazio galattico, la pretesa di funzionare al ritmo del lavoro. Quanto
bilita, i nostri animali, le macchine fotografiche, l'I Ching, le reti da farfal-
- disumano si può diventare vivendo per un po' in una situazione disuma-
le, i blocchi per gli appunti, una copia di Finnegans Wake, l'insetticida, le na? Le notti in treno, le stanze senz'aria delle scuole di inglese akihabara:
zanzariere, le amache, i binocoli, i registratori, il burro di noccioline, un ma Tokyo ti faceva spendere quei soldi che potevano garantirti l'unica via
po' di droghe e tutte le altre cose di cui si può avere bisogno nel bacino d'uscita da quel circolo vizioso.
delle Amazzoni vennero ammucchiate sulla riva del fiume. Una volta saliti Ripensai ai dieci mesi di alienazione che erano cominciati lasciando
sulla piccola barca che sarebbe stata il nostro vascello, Ermito, il nostro l'Asia tropicale. Come una cometa che viene attratta fino a scontrarsi con
capitano, ci indicò la nostra cuccetta sopra le casse di soda. Ci informò la propria stella, mi sentivo trascinato tra Hong Kong, Taipei, Tokyo e
che ci volevano da sei a dodici giorni per la nostra destinazione, a seconda Vancouver, prima di passare per un'America assetata di guerra e poi fino
di come sarebbero andati gli affari. John Brown venne a salutarci. Svento- all'oscurità di altri, nuovi e disperatamente poveri paesi tropicali. Il volo
lava un grande fazzoletto bianco e, mentre salpavamo, si rimpicciolì fino a da Vancouver a Città del Messico passò sopra mia madre che, per il primo
diventare un puntino lontano. Pue rt o Leguizamo sparì e il nostro mondo inverno, dormiva nella sua tomba. Albuquerque era solo un intricarsi di
divenne il fiume, il verde, le nuvole di insetti, di pappagalli e l'acqua mar- autostrade nel vuoto della notte del deserto. Durante tutto questo tempo
rone. Eravamo nel mezzo del fiume sotto un cielo immenso. È un momen- avevo un solo pensiero: l'Amazzonia.
to delizioso quando uno ha fatto tutti i preparativi per un viaggio ed è fi- Là, sul fiume, il passato tornava rompendo la tranquillità e scorrendo
nalmente in movimento, senza più alcuna responsabilità, poiché quel peso davanti all'occhio della mente, rivelando un'oscura struttura di sofismi in-
è stato passato a un pilota. Staccati dal mondo che stavamo lasciando, ver- terdipendenti. Forze visibili e nascoste che si estendevano nel passato, mi-
so una destinazione ancora sconosciuta. grazioni, conversioni religiose: le nostre scoperte personali ci rendono un
Guadagnai un piccolo spazio dove mi sedetti a gambe incrociate e mi microcosmo di un più grande disegno della storia. L'inerzia dell'introspe-
rollai una canna di erba proveniente dal chilo di Santa Marta Gold che ci zione conduce ai ricordi, poiché solo attraverso il ricordo possiamo cattu-
eravamo portati dietro durante il mese trascorso a Bogotà. Il flusso del rare e capire il passato. Siamo tutti attori nel gioco de ll a creazione del pre-
fiume era come il ricco fumo che inalavo. Il flusso del fumo, il flusso sente. Ma nei vuoti, nei rari momenti di deprivazione sensoriale, quando
dell'acqua e del tempo. "Tutto scorre", aveva scritto una volta un amato l'esperienza nel presente è ridotta al minimo, come per esempio durante
greco. Eraclito era noto come il filosofo piangente, come se le sue parole dei lunghi viaggi in aereo, o come durante un tranquillo viaggio interiore,
nascessero dalla disperazione. Ma perché piangere? Amo ciò che dice e allora la memoria è libera di parlare e di richiamare i paesaggi dei nostri
non mi fa piangere. Invece di interpretare panta rei come "niente resta sforzi dai momenti ormai passati.
uguale nel tempo", l'avevo sempre considerato come un'espressione occi- Oggi, un oggi che è oltre i confini di questa storia, un oggi in cui questa
30 VERE AILLUC'1(NAZUCDN11 NEL PARADISO D EL DIAVOLO 31

storia è lontana, non mi preoccupo più del passato come facevo allora: vi- corridoio pieno di melma e sussulti di motore. Senza hashish e oppio sa-
vo l'attimo presente in modo molto diverso. rebbe stato insopportabile. Agli occhi di questi indiani borghesi, io e le
Ci aspettavano cinque giorni di viaggio lungo il fiume, cinque giorni in mie consolazioni eravamo un esempio di assoluta depravazione e inde-
cui la mente avrebbe potuto giocare liberamente. Sul grande fiume le cui gnità morale, così mi additavano mostrando ai loro figli i mali degli hippy
rive apparivano lontane, soltanto una linea verde separava il fiume dal cie- e della vita in generale.
lo, il nostro mondo era diviso in due categorie: il conosciuto e íl mistero. Il Dopo molti giorni in queste condizioni, mi svegliai febbricitante in
mistero spingeva le nostre conversazioni a cercare vuote analogie: il Putu- piena notte. Nell'aria c'era un odore di curry, escrementi e olio di macchi-
mayo era come il sacro Gange. La giungla evocava Ambon. Il cielo era co- na. In qualche modo raggiunsi il ponte. La notte era calda e l'odore del
me il cielo sopra la pianura di Serengeti e così via. L'illusione di capire era cur ry mi inseguiva an che là fuori. Mi sedetti appoggiandomi a una scatola
una via distorta per sentirsi a proprio agio. Ma in questo gioco il mistero di metallo dai colori sgargianti contenente un estintore. Sentii che la feb-
non rivelava i propri segreti, il Putumayo non diventava come il Gange: il bre se ne andava e subito arrivò una sensazione di sollievo. Il passato re-
mistero vuole essere trattato come tale, prima di essere svelato. cente, la mia delusione romantica a ll e Seychelles e a Gerusalemme, sem-
Le sole cose familiari qui sono le persone venute con me. Esse appaiono brarono abbandonarmi per un attimo. Finalmente potevo pensare al futu-
come misure conosciute perché le ho conosciute nel passato. Così quanto ro. Senza preavviso, un'idea mi attraversò la testa: sarei andato in Sud
a lungo il futuro resterà nella medesima relazione col passato, loro rimar- America con Dennis; ne ero sicuro.
ranno conosciute. Certamente questa non era New York, Boulder o Berke- E, con il tempo, questo accadde. Non subito, avrei vagato ancora un
ley e non è facile prescindere dall'ambiente intorno, sviluppare un senso po' in Oriente ma infine, nel febbraio del 1971, la profezia si avverò. Il
dell'azione più appropriata senza andare alla ricerca del savoir faire. La fiume, la giungla e il cielo ci conducevano a La Chorrera. Questa barca
fredda estetica dello straniero: "Chi, io? ! Io sono solo di passaggio". È la era molto piccola, come la Karanja, ma il suo motorino a diesel era un'eco
conoscenza dei miei amici che, ai miei occhi, rende loro come finestre spa- di più grandi motori futuri. Sì, Dennis fu il primo. Mi venne in mente con
lancate sul passato. Dennis più di ogni altro. Aveva percorso un cammino i ricordi dei nostri giorni passati insieme in Colorado; era lì, come sempre,
lunghissimo vicino a me, non c'è bisogno di tirare in ballo i geni che abbia- vicino a me, eravamo due mosche congelate in ricordi d'ambra di gite nei
mo in comune. La nostra connessione è oltre il linguaggio e le parole, sia- pomeriggi d'estate.
mo cresciuti nella stessa casa e abbiamo condiviso gli stessi divieti e libertà
finché a sedici anni non me ne andai di casa. Ma in tutto quel tempo ero ri-
masto vicino a Dennis.
Due anni e mezzo prima, quando avevo ventidue anni, viaggiavo nella Per gli altri, un'altra storia.
stiva del Karanja di proprietà della British Steam Navigation Company, Io e Vanessa eravamo stati insieme a Berkeley dal 1965 al 1967. Erava-
ero debole e semidelirante, distrutto dall'orticaria, dal crepacuore e da ll a mo due studenti su posizioni politiche radicali. Lei veniva da New York,
dissenteria. Gli otto giorni da Po rt o Victoria, nelle Seyche ll es, a Bombay, dall'Upper East Side. Suo padre era un grande chirurgo, la sorella maggio-
nel 1968 costavano trentacinque dollari e nonostante fossi malato, ero co- re una psicanalista, sua madre dava ricevimenti per le mogli dei delegati
stretto a viaggiare nella classe più scadente, altrimenti le mie finanze non delle Nazioni unite. Vanessa era passata per varie scuole private poi, con
sarebbero mai bastate per portarmi a casa. La mia cuccetta era fatta da un gesto liberal, i suoi genitori l'avevano mandata a Berkeley, un'università
una lastra di metallo che usciva dal muro. Cessi pubblici e il martello dei statale. Lei era intel ligente e aveva un'inclinazione selvaggia per la sua biz-
motori. L'acqua di sentina paludeggiava da un angolo all'altro del corri- zarra sessualità e i suoi grandi occhi marroni non potevano nascondere una
doio. Millecinquecento indiani cacciati dall'Uganda per la decisione del crudeltà da gatto e il suo amore per i giochi di parole. Facevamo pa rt e del
governo di africanizzare la nazione, viaggiavano nella stiva. Per tutta la college sperimentale a Berkeley ma, nell'autunno del 1968, io andai a New
notte le donne indiane andarono avanti e indietro dai bagni davanti al mio York cercando di vendere il manoscritto che avevo scritto durante il mio
32 VERE ALLUCINAZIONI NEL PARADISO ]OIEI. DIAVOLO 33

isolamento a lle Seychell es. Era una folle dissertazione in stile McLuhan Asia per qualche mese. No, questo viaggio amazzonico, se mai avverrà, è
che, fortunatamente, nessuno pubblicò ma, durante lo strano autunno di per il futuro. Ma dovresti pensarci e c'è dell'altro..."
quell'anno, con quel lavoro, volai a New York, dove non conoscevo nessun "Lui abbassò la voce in tono misterioso...", disse Vanessa imitando un
altro all'infuori di Vanessa. Mi tirò fuori dal dormitorio della Quaranta- commentatore radiofonico.
treesima Strada e mi convinse a trasferirmi all"`Hotel Alden" a Central "Sì. L'altro sono i dischi volanti. So che sembra demenziale, ma credo
Park West, un posto che sua madre aveva scelto per me. La nostra partenza che le due cose siano connesse. Non mi è ancora chiaro come. Fortunata-
sul fiume, verso il cuore de ll e Amazzoni, avvenne tre anni dopo il languido mente c'è tempo di scoprirlo, ma credo che il DMT sia connesso con la
momento in cui io e Vanessa sedevamo insieme in un ristorante all'aperto parte psichica-junghiana dei dischi volanti. È un po' oscuro, lo so. È solo
vicino alla fontana di Central Park, lei con il suo Dubonnet e io con la mia un sospetto, ma è forte."
Lowenbrau. Agli occhi del povero studioso e del rivoluzionario che pensa-
vo di essere, la scena nella sua casuale eleganza appariva da film, ma i costi
di produzione erano decisamente più alti di quelli che potevo permetter-
mi. La conversazione si spostò su mio fratello, che allora aveva solo diciot- Dave era qualcosa di diverso. Lo chiamavamo "il figlio dei fiori". Era
to anni e che Vanessa non aveva mai incontrato: "Dennis è davvero una divertente, un'amalgama paradossale di ingenuità e intuizioni. Se nei ne-
sorta di genio. In ogni modo, sono suo fratello e ho grande stima per lui, gozi avessero venduto un costume da Arlecchino, lui l'avrebbe comprato.
perché l'ho visto crescere da vicino". Un conte polacco, ambasciatore a ll a corte di Elisabetta la Grande e amico
"E lui ha avuto un'idea che consideri ricca di potenzialità, non è ve- del dottor John Dee, uno dei miei idoli personali, dava lustro alla sua ge-
ro?", domandò lei. nealogia. Avevo incontrato Dave nell'estate del 1967 a Berkeley. Faceva-
"Detta così, è una banalizzazione. Penso che abbia preso l'angelo della mo l'autostop insieme all'incrocio della Ashby e della Telegraph, e quan-
gnosi per la gola e che l'abbia messo al tappeto. Quest'idea secondo cui do un'anima pia ci caricò entrambi, facemmo conoscenza mentre la mac-
alcuni allucinogeni lavorano inserendosi nel DNA è grandiosa. Contiene china passava sul ponte per San Fr an cisco. A Berkeley, Dave si manteneva
una pa rt e di verità che non posso ignorare. La rivoluzione politica si sta vendendo il "Berkeley Barb" e ogni altra cosa che puoi vendere quando te
sputtanando. Quindi adesso la cosa più interessante nella nostra vita è il ne stai sempre in giro. Dopo quei tempi, Dave si era laureato, sia alla co-
DMT, no?" mune newyorkese che aveva idealizzato sia alla Syracuse University in et-
"Rispondo di sì, ma ho dei seri dubbi." nobotanica. Ci scrivemmo quando ero a Benares e lui si convinse a venire
"Dubbi solo perché po rt a a conclusioni estreme e sconvolgenti. Forse con me nel bacino delle Amazzoni. Nelle giungle e nelle montagne del
dovremmo smetterla di cazzeggiare e dovremmo affrontare il mistero del Sud America avrebbe trovato un mondo ancora più affascinante di come
DMT. Chiunque abbia studiato la storia de ll a civiltà occidentale per alme- se lo immaginava. Oggigiorno, non è ancora ritornato dal nostro viaggio.
no dieci minuti può capire che questa cosa ti mette in contatto con... È una Ci vollero quasi due anni prima di mettere in pratica i nostri piani. A
specie di oltraggio che, se lo capisci, potrebbe, e sai che penso proprio di sì, fine agosto del 1969, il destino mi aveva tramutato da contrabbandiere di
avere una grandissima importanza per la crisi storica che coinvolge tutti." hashish in fuggitivo, quando una delle mie spedizioni Bombay-Aspen non
"OK. Diciamo che sospendo ogni giudizio. Allora che si fa?" era passata inosservata a ll a dogana americana. Passai in clandestinità e me
"Non sono sicuro. Cosa ne dici di un viaggio in Amazzonia? Là le ne andai per il Sud-Est asiatico e l'Indonesia, ad ammirare rovine e colle-
piante allucinogene sono endemiche e, sempre là, c'è abbastanza isola- zionare farfalle. Poi andai in Giappone. Dubito che questo mi desse il pri-
mento per tutti." mato in esperienza sugli altri. In ogni modo, il mio nuovo status di despe-
"Forse. Io sto cercando di partecipare a uno scavo nel deserto di Gib- rado non arginò la mia passione per l'Amazzonia. Sognavo ancora di visi-
son, in Austra li a, l'anno prossimo." tare le verdi dimore dei nativi.
"Capisco. Io, invece, ho deciso di darmi al commercio di hashish in Infine, io, Vanessa e Dave ci incontrammo a Victoria, nella Colombia
NE L ;PAì[gAD1SO ][DIEL DIAVOLO 35
34 VERE ALLUCINAZIONI

Il conosciuto svanisce. Il fiume è immenso. Il mistero della situazione


Britannica. Vivemmo lì per tre mesi in una casa di legno che affittammo
presente sta nella stranezza di questo posto. La monotonia dell'acqua. Di-
da una famiglia di sikh. Frugavamo a ll a ricerca di articoli, scrivevamo let- scendere il Rio Putumayo per cinque giorni ci porterà alla foce del Rio Ca-
tere e mantenevamo una corrispondenza costante con Dennis che era in
ra-Parana. Là c'è una missione chiamata San Raphael. Stiamo cercando il
Colorado. Preparando l'impresa, ammassavamo informazioni su quel
dottor Alfredo Guzman, citato in uno dei nostri documenti come il pos-
mondo quasi mitico che nessuno di noi aveva mai visto.
sessore di un campione dell'oo-koo-hé che stiamo cercando. Guzman è un
Mentre vivevo in Canada mia madre morì, dopo una lotta con il can-
antropologo che lavora con i witoto a Nord di San Raphael, in un minu-
cro. Quando venne sepolta, l'isola di Vancouver, persa in un vortice di ne-
scolo villaggio suggestivamente chiamato San Jose del Encanto. Questo
ve, sparì finalmente dal nostro orizzonte. Alla fine, il nostro viaggio stava
villaggio è situato all'inizio delle antiche piste dei raccoglitori di gomma
cominciando a sembrare possibile: una dopo l'altra le barriere che ostaco-
che conducono attraverso la giungla fino a La Chorrera. Guzman potreb-
lavano la nostra entrata nel mondo magico svanirono. Dal diario del mio
be aiutarci nella nostra ricerca e trovarci dei portatori da ingaggiare per il
primo giorno sul fiume:
viaggio sulla terraferma. Ma ancora molti giorni ci separano da lui.
Nel frattempo, l'affollato mondo di questa barca per commerci, la Fa-
6 febbraio 1971
biolita, diventa il nostro; il suo scopo è vendere scarpe di plastica, cibo in
Siamo finalmente liberi dal cordone ombelicale che ci lega alla civiltà.
scatola e lenze da pesca ai piccoli agglomerati di case che appaiono sulla
Questa mattina, sotto l'incerto cielo che caratterizza l'Amazzonia du-
riva ogni giorno. Quando arriviamo e sbarchiamo, mentre il jefe della bar-
rante la stagione secca, siamo partiti. Siamo parte di una flotta di ven-
ca fa negocios con i colonialistas, cammino nella giungla con il mio retino
ditori di benzina e bibite diretta a La Chorrera, flotta che ci porterà fi-
da farfalle, sperando di sfuggire a lle fameliche zanzare che sciamano vici-
no a El Encanto sul Rio Cara-Parana. Mentre mi muovo verso il cen-
no all a barca all'ancora.
tro della geografia del segreto, sono indotto più che mai a considerare
A volte ci sono lunghe animate conversazioni a cui tutti prendono par-
il significato di questa strana ricerca. Ho difficoltà ad analizzare il
te. A volte, cade su di noi un silenzio che continua per ore, ogni volta che
contenuto delle mie aspettative. Non ho dubbi che, procedendo oltre,
ci rilassiamo osservando la riva o scivolando nella siesta.
raggiungeremo ciò che vogliamo. Abbiamo cercato così a lungo questa
cosa ed è così difficile da capire. Le proiezioni, riguardo chi saremmo
7 febbraio 1971
stati o cosa avremmo fatto una volta finito il viaggio, sono inconscia-
Domenica. Ieri notte siamo arrivati in un luogo senza nome e abbiamo
mente basate sul presupposto che la nostra esperienza non ci trasfor-
usato le zanzariere e le amache per la prima volta da quando siamo nel-
merà, presupposto che è senz'altro falso, ma l'alternativa può essere
le Amazzoni. Alle otto del mattino siamo di nuovo sul fiume sotto un
immaginata solo con grandi difficoltà intellettive.
plumbeo cielo piovoso. Gli umori via via che ci avviciniamo al segreto
Più tardi: due ore da Puerto Leguizamo, i venti ci hanno obbligato a
sono molti. L'aria è ricca di ossigeno e gli odori che ci raggiungono dal-
fermarci sulla riva peruviana per aspettare che il tempo migliori. Sia-
la foresta di liane cambiano con la frequenza di una sonata. Brevi fer-
mo a Puerto Naranja. Non è nemmeno segnalato sull'atlante. Diviene
mate ai controlli di polizia e su rive deserte, caratterizzano anche que-
subito chiaro cosa significhi viaggiare su questo fiume. Seguire il cana-
sta giornata. Oggi, dopo quaranta minuti di viaggio mattutino, passan-
le implica muoversi da una riva all'altra, molto vicino a terra. La terra
do per un punto dove l'acqua era poco profonda, siamo arrivati su di
è ricoperta dalla giungla come da un baldacchino. Mi ricorda Central
un argine di creta nella parte peruviana del fiume. Qui, migliaia di
Seram o la costa di Ambon, una foresta venusiana. Il sordo tamburo
pappagalli erano riuniti intorno a una pozza di sale. L'acuto suono del-
del motore, il tubare dei piccioni che fanno parte del nostro carico.
la loro voce collettiva e i corpi verdi iridescenti che attraversavano
Come il sacro Gange, la scura e tranquilla acqua del Putumayo scorre
l'aria aumentavano l'impressione di muoversi in un mondo acquatico
in fretta attraverso i nostri sogni e i nostri castelli in aria.
Solo mi fissa in continuazione. venusiano. Siamo sbarcati e alcuni dell'equipaggio hanno catturato
ALLUCINAZIONI NEQ. PARADISO DEL DIAVOLO 37
36 VERE

qualche pappagallo, aggiungendoli alla lunga lista di mercanzie della di cartone animato, mi posso immaginare gli abitanti che si riversavano
barca. Includendo la nostra piccola scimmia, la popolazione animale di terrorizzati per le strade con gli occhi fuori da ll e orbite e con pettinature
quest'arca dei folli conta due cani, tre scimmie, un gattino, una specie bombate stile anni Cinquanta, tra le luci e lo smog, per sfogare la loro iste-
di daino, un gallo, un maiale e una gabbia di piccioni. Oggi è luna pie- ria davanti a lle inquadrature dei telegiornali. Non sapendo nulla del mon-
na e domani arriveremo a El Encanto. Là, secondo i piani, dovremmo do al di là dell a foresta e del fiume, tornai all'amaca esaltato e su di giri,
incontrare il dottor Guzman. Le tensioni che ci dividono sono eviden- quel bizzarro momento così strano sembrava un presagio di grandi eventi.
ti. Vanessa e Solo, che hanno pochissimo in comune, sembrano buoni
amici. È forse perché ho fatto incazzare Vanessa? Non va affatto bene.
Dennis è calmo. Dave si preoccupa della scorta di cibo; è cronicamente
preoccupato. Ed è pure ingenuo. Pensa addirittura che uno possa to-
gliersi le scarpe, andare da un fratello indiano, dirgli che vuole impara-
re i segreti della foresta e che l'indiano risponderebbe: "Certo, figlio.
Vieni con noi e ti insegneremo i segreti della foresta". Ora che si deve
confrontare con la realtà della giungla, non sembra più così sicuro. Gli
animali di Solo cadono dalla barca quasi ogni ora. Il capitano ci odia
perché dobbiamo fermarci a ripescare le scimmie a mollo.

Quella notte campeggiammo sulla riva peruviana. Dopo il tramonto,


intorno al fuoco, la conversazione si spostò sull'imminente eclissi di luna.
Pensammo al destino dell'equipaggio dell'Apollo 14 che quella sera stava
tornando da quella stessa luna. Quella era l'ultima notizia che avevamo ri-
cevuto prima di partire da Pue rt o Leguizamo.
A un certo punto, nel cuore della notte, mi svegliai nell'amaca e, dopo
aver ascoltato i rumori degli insetti, mi misi gli stivali e me ne andai su una
piccola collina che stava sopra il luogo dove avevamo lasciato la barca. Là
osservai il fiume e la via per cui eravamo giunti. Ora tutto era trasformato,
la giungla era spettralmente silenziosa, la luna era ridotta a una fetta aran-
cio-rossa, l'eclissi era vicino alla totalità.
Lo spettacolo e la sensazione erano totalmente "altro". Soli, nell'im-
mensità della giungla e di fiumi grandi più di quanto avessi mai visto, sem-
bravamo testimoni di una diversa dimensionalità, dello scontro di geome-
trie extraterrestri: signori di luoghi mai visti né sognati dall'uomo. Pochi
chilometri lontano, la pioggia stava cadendo da una nuvola immobile nel
cielo; il fogliame sembrava nero con frecce d'arancio.
In quel momento non sapevo che l'eclissi, che mi aveva chiamato dal-
l'amaca a questa vista soprannaturale, avrebbe innescato uno spostamento
di miliardi di tonnellate di roccia lungo la faglia di Sant'Andrea in Califor-
nia. Il caos stava per scoppiare nell'inferno di Los Angeles. In una specie
3
LUNGO tC7N C AM M NO
SP N,TTRAII,E

In cui incontriamo un bizzarro antropologo


e sua moglie, ci separiamo da Solo Dark,
e raggiungiamo la nostra destinazione
alla Missione La Chorrera.

L GIORNO SUCCESSIVO, POCO DOPO L'ALBA, LA NOSTRA BARCA


abbandonò il vasto corso del Putumayo e voltò verso il Rio Cara-Para-
na per gli ultimi chilometri prima di San Raphael, dove saremmo
sbarcati. Il Cara-Parana rientrava perfettamente nella mia idea di vero fiu-
me della giungla, dal momento che era largo poche decine di metri nel
punto più ampio e aveva una vegetazione rigogliosa che cresceva sulle ri-
ve. Il suo flusso era così sinuoso e imprevedibile che non si riusciva mai
vedere oltre qualche centinaio di metri. A metà mattina arrivammo a un
promontorio sulla cui cima era issata una bandiera bianca e dove si pote-
vano scorgere alcuni costruzioni sgangherate che per gli standard del po-
sto, delle palafitte col tetto di paglia, parevano lussuose.
Quella era la "Missione San Raphael". Fummo ricevuti senz'alcun
entusiasmo da Padre Miguel. Era un castigliano magro, con occhi sca-
vati e un inizio di paralisi provocato anni prima dalla malaria. Era stato
in Amazzonia per più di trent'anni. Non era possibile leggere sul suo
volto cosa pensasse di noi. Aveva visto antropologi, botanici e avventu-
rieri, ma percepii che i nostri capelli lunghi e il nostro atteggiamento ri-
lassato lo innervosivano. Il suo nervosismo aumentò quando domandai
del dottor Guzman.
L'aggrottarsi del suo volto rese chiaro che la mia domanda toccava un

39
40 VERE ALLUCaNAZ1ONIl LUNGO YJN CAMMINO SPETTRALE 41

punto dolente. In ogni modo ci fu offerto un passaggio fin dove partiva un a muoversi mentre si infrangeva sulle rive come l'ultima eco di un inso-
sentiero per San Jose del Encanto. lito turbamento.
"Si, il dottor Guzman è senza dubbio là. È passato di qua tre settimane Silenzio. Poi íl suono acuto degli insetti attraversò la zona come un si-
fa per tornare ai suoi studi linguistici. Sua moglie era con lui". Il volto del pario che si apre. Silenzio di nuovo. C'era la giungla, il fiume e il cielo.
prete si fece più duro. "Potete essere sicuri di trovarlo." Nient'altro. Eravamo soli ora, senza alcuna guida e, in quel momento, su
Ci fu offerto il pranzo da ll a suora in servizio; La Madré era il nome desi- quella lingua di terra sulla sponda di un fiume de ll a giungla identico a
gnato per la madre superiora in queste missioni. Mentre mangiavamo, Ev centinaia di altri fiumi, ce ne rendemmo tutti conto.
fece altre domande al prete riguardo a La Chorrera. Lui confermò che a Il senso di sospensione del tempo non poteva durare. Dovevamo tro-
una spedizione sarebbero occorsi cinque giorni per percorrere il sentiero. vare il villaggio e fare tutto il possibile per trasferire le nostre provviste
Quando gli facemmo presente il nostro bisogno di portatori, Padre Miguel lontano dal fiume. Dovevamo agire prima del tramonto; ci sarebbe stato
ci disse che forse avremmo trovato aiuto a El Encanto, ma eravamo nella tempo più tardi per contemplare la situazione. Nessuno voleva rimanere
stagione di caccia e gli uomini sarebbero stati riluttanti ad abbandonarla di guardia al mucchio delle provviste, quindi le nascondemmo nei cespu-
per andare a La Chorrera. Poiché non volevamo caricarci di pesi nell'ulti- gli lontano da lla sponda e ci incamminammo lungo il sentiero.
mo tratto per La Chorrera, dopo pranzo ricontrollammo i nostri bagagli. Vanessa portò le sue macchine fotografiche, io portai la mia rete da far-
Con riluttanza abbandonammo molti libri mentre il nostro archivio di falle col manico retrattile in vibra di vetro.
piante e droghe fu ridotto all'essenziale; le macchine fotografiche e l'equi- Il sentiero, ben curato, era largo e facile da seguire. Lontano dalla riva,
paggiamento per collezionare insetti furono depositati e tutto venne messo la vegetazione diveniva meno rigogliosa, così camminammo attraverso un
in un baule e dato in custodia al prete fino al nostro ritorno. Il cucciolo di terreno spelacchiato ed eroso. Il terreno era fatto di argilla lateritica rossa
Ev, Lhasa, finì nelle mani della Madré, la cui ammirazione per la bestia che, dove era esposta al sole, era cotta e divisa in frammenti a forma di cu-
sembrò un'opportunità troppo ghiotta per non essere sfruttata. Il lavoro bo. Dopo mezz'ora di cammino, incontrammo una lenta e lunga salita e ci
finì e noi caricammo i nostri bagagli alleggeriti sulla veloce barca del prete: trovammo di fronte a un gruppo di case costruite su un terreno sabbioso
un grande lusso in un mondo dove una canoa è il mezzo di trasporto mi- vicino ad alcune palme. Ci colpì la forma di una strana casa al centro del
gliore. In pochi minuti eravamo sulla superficie marrone del fiume, al cen- villaggio, che era diversa da tutte le altre. Mentre osservavamo la scena,
tro di un'onda di tremendo rumore meccanico. Il prete sembrava più uma- qualcuno stava osservando noi e la gente cominciò a correre e urlare. Alcu-
no e tranquillo, con la sua tunica marrone mossa dal vento e la sua lunga ni correvano in una direzione, alcuni in un'altra. A ll a prima persona che ci
barba che ondeggiava a ll a luce del sole. Dopo quaranta minuti di viaggio, raggiunse chiedemmo del dottor Guzman. Circondati dalla gente che ri-
avevamo già coperto la distanza percorribile in un giorno da una canoa. dacchiava e sussurrava, fummo scortati a ll a casa più curiosa.
Improvvisamente il prete girò la piccola barca ad angolo retto rispetto al La struttura era fatta di foglie di palma infilate tra lunghi bastoni ar-
flusso del fiume e la diresse verso una striscia di terra. Il posto non sembra- cuati. Non aveva finestre e appoggiava sul terreno, assomigliava a una pa-
va essere meno desolato di qualunque altro luogo che avessimo incontrato gnotta di pane integrale. La riconoscemmo come una malloca, il tipo di
dur an te la nostra selvaggia discesa del fiume, ma il prete si arrampicò sulla casa tipico dei witoto. Dentro c'era Alfredo Guzman che riposava su
sponda e ci indicò un largo sentiero parzialmente ricoperto di rampicanti. un'amaca appesa tra due pali anneriti dal fumo. La sua faccia era innatu-
Mentre scaricavamo le nostre scorte sulla sabbia, Padre Miguel ci spiegò ralmente scarna, aveva occhi scuri e scavati, e le sue mani erano nervose e
che c'era un chilometro per raggiungere il villaggio. scheletriche. Non si alzò, ma fece cenno di sederci a terra. Solo quando mi
"Sono sicuro che verrete degnamente ricevuti", disse il prete dal fiu- accomodai vidi che dietro l'amaca, nell'angolo buio della malloca, c'era
me mentre girava la sua piccola barca. Poi sparì. Per molto tempo, do- una donna bianca grassoccia con pantaloni color kaki che puliva dei fa-
po che lo avevamo visto scomparire dietro una curva sul fiume e che il gioli in una pentola witoto. Dopo che ci fummo seduti, lei alzò lo sguardo.
suono dei motore era cessato, la superficie cristallina del fiume continuò Aveva gli occhi azzurri e anche tutti i denti.
42 - WERE ALLUCINAZIONJ
LUNGO U N CAMMINO SPETTRALE 43
Poi Guzman parlò rivolgendosi a nessuno di noi in particolare: "Mia
foglie di coca il cui uso era proibito alle donne. Mentre gli uomini se ne
moglie condivide i miei interessi professionali". stanno sdraiati sulle amache ascoltando la radio, le donne devono stare
"È fortunato," commentò Vanessa, "le sarà d'aiuto". con i cani e i figli per terra. A lle cinque di pomeriggio, le donne vengono
"Sì". L'asciutta risposta lasciò un silenzio teso. Decisi di andare al punto.
mandate a dormire con i cani e i figli. Gli uomini si ritirano nella capanna
"Dottore, le mie scuse per avere disturbato la sua solitudine e l'am-
riservata agli uomini a raccontarsi storie e masticare coca fino a lle quattro
biente intorno. Capiamo perfettamente íl suo desiderio di non essere di-
di mattina. Scoreggiare è la loro forma di divertimento favorita. Ci sono
stratto dal suo lavoro. Vogliamo andare a La Chorrera prima possibile e
diecimila varietà di scoreggia e sono tutte sguaiatamente apprezzate.
speriamo che lei possa aiutarci a ingaggiare portatori. Inoltre abbiamo
Vivemmo con questa gente gomito a gomito, rimanendo in quella spia-
uno scopo particolare. Mi riferisco all'allucinogeno virola di cui lei ha par-
cevole situazione fino alla mattina del 18 febbraio. Infatti ci volle una set-
lato a Schultes." timana perché due ragazzi lasciassero la caccia per aiutarci a portare le no-
Chiaramente sto facendo una sintesi di quanto gli dissi. Parlai più a
stre provviste a La Chorrera. Eravamo contenti della pausa nel viaggio,
lungo e arrivai al punto in maniera meno diretta. Parlammo più o meno poiché la discesa con la Fabiolita ci aveva stremato. Passai un po' di tem-
venti minuti. Alla fine Guzman disse che ci avrebbe aiutato con i portato- po collezionando insetti, scrivendo o meditando sull'amaca. Quella setti-
ri, ma che ci sarebbe voluto qualche giorno. Scoprimmo che Guzman era
mana vedemmo raramente Guzman. Ci trattava con la stessa noncuranza
un ardente strutturalista, marxista e maschilista e che il suo coinvolgimen-
con cui ci trattavano gli altri capi della tribù. Non erano tutti così timidi;
to con i witoto raggiungeva livelli maniacali. I suoi colleghi a Bogotà lo
c'erano sempre alcuni witoto di tutte le età a osservare le nostre attività. In
consideravano un po' picchiato. La nostra ricerca dell'oo koo hé non rice-
- -

una delle sue uscite più bizzarre, Guzman ci invitò a rispondere a tutte le
vette nessun incoraggiamento da parte sua, anzi ci disse che era un segreto
domande riguardo le relazioni sessuali all'interno del nostro gruppo, di-
maschile che stava morendo lentamente. A lla fine della discussione, il no- cendo che eravamo tutti fratelli e sorelle. Questa affermazione suscitò
stro piccolo gruppo, accompagnato da una dozzina di indigeni, si diresse
chiaramente lo stupore di ogni essere senziente lì presente. Ma la gente
verso il fiume e trasportò il nostro equipaggiamento fino a una capanna in del villaggio ci trovava interessanti, proprio perché l'uomo esperto in tut-
disuso vicino al villaggio. to ciò che proveniva dal mondo esterno, cercava di convincerli che un
Mentre preparavamo il campo, Annalise Guzman ci portò del caffè fu-
gruppo di gente così diversa tra loro era formato da fratelli. Così era fatto
mante e si fermò a chiacchierare con noi. Al contrario di suo marito, lei il buon dottore.
sembrava contenta più che disturbata da lla nostra presenza. Mentre par-
Una volta, nel caldo pomeridiano, mentre ero solo a collezionare inset-
lava, cominciammo a farcene un'idea. Aveva frequentato la London
ti nella foresta, salii su un albero da cui vidi Guzman, immobile di fianco a
School of Economics, aveva studiato antropologia e proseguito gli studi in un piccolo ruscello con in mano una lancia da pesca. Tornammo al villag-
Colombia, dove aveva incontrato Guzman, più vecchio di lei ma entusia- gio insieme e mentre camminavamo mi parlò della sua visione della vita.
sta della professione. Ora viveva una vita da pendolare, spostandosi tra il
"Il pericolo si nasconde ovunque. Non nuotare mai solo nel fiume. Es-
mondo duro e competitivo dell'Università di Bogotà e il piccolo villaggio seri enormi stanno nascosti sotto la superficie. C'è l'anaconda. I fiumi ne
di San Jose del Encanto. La dipendenza di suo marito alle foglie di coca la sono pieni. I serpenti sono dovunque. Stateci attenti andando a La Chor-
preoccupava.
rera. La foresta non perdona gli errori."
Come tutti gli uomini witoto, Guzman era un entusiasta de lla coca e, Avevo passato mesi nelle giungle dell'Indonesia e ogni giorno dall'inizio
masticandola costantemente, era diventato un po' paranoico. Ogni volta del viaggio, in queste foreste amazzoniche, avevo collezionato insetti. Ri-
che lo vedevamo al mattino, lui aveva il mento macchiato di coca. Poiché guardo ai rischi della foresta avevo un'idea personale che non era così cupa
la tribù era dura verso le donne, Alfredo, per meglio integrarsi nella so-
come i pensieri del personaggio che gesticolava freneticamente camminan-
cietà, aveva imposto ad Annalise di comportarsi come le donne witoto. La
cosa richiedeva il macinare le radici di yucca con le pietre e il preparare le do al mio fianco. Chiaramente era stata una sfortuna imbattersi in una situa-
zione così tesa. Guzman trattava sua moglie con il pugno di ferro. Viveva in
44 VERE AULU011,1AZ1ONII LUNGO UN CAMMINO SPETTRALE 45

un mondo da incubo e di delusioni portate all'estremo dal consumo di co- fumavamo erba tutto il tempo. Solo se ne stava seduto a fissarci per ore.
ca. Sua moglie non aveva parlato con nessun anglos dal suo arrivo nella All a fine arrivai all a conclusione che volesse uccidermi e che probabil-
giungla. Lei naturalmente si chiedeva cosa stesse accadendo. Non le era mente era andato di testa. Per strano che potesse apparire, il mio destino
permesso masticare coca e lui si comportava sempre di più come un witoto. sembrava quello di essere accoppato dall'ex fidanzato psicotico di una ti-
Ci furono strani incidenti che innervosirono tutti. Un serpente di una zia, il quale era riuscito a infiltrarsi nella nostra spedizione.
specie più velenosa di ogni tipo di vipera fu ucciso vicino al villaggio, por- Contemplai l'ironia della situazione. Ricordai che il guru dei funghi
tato indietro e mostrato in giro. Incidenti? Diciamo piuttosto sfortuna e Gordon Wasson e sua moglie erano stati accompagnati da un agente della
presagi. Un mattino un'enorme tarantola, la più grande che avessi mai vi- CIA in incognito durante il loro secondo viaggio al villaggio dei funghi di
sto, fu trovata in mezzo al villaggio. Ce l'aveva forse messa qualcuno? Due Huatla de Jimenez, sulle remote montagne di Mazatecan, in Messico. La
notti prima della partenza, un albero bruciò vicino a ll a nostra capanna. storia psichedelica sarebbe stata differente se Wasson si fosse accorto di
L'evento sembrò indubbiamente ostile e così accelerammo i preparativi quel goffo tentativo di controllarlo. Poi, quell'assurda convinzione della
per la partenza. Ma senza i portatori non potevamo andarcene e avremmo CIA, secondo cui la psilocibina avrebbe dovuto rimanere per sempre "un
potuto ingaggiarli solo quando gli uomini fossero tornati da ll a caccia. caso sotto controllo", non sarebbe stata concepita. Fu solo infatti con la
Da Guzman non strappammo alcuna informazione. Riguardo l' oo- rapida pubblicazione della struttura molecolare della psilocibina da parte
koo-hé disse: "Ridicolo, amici miei. Non lo troverete. Questa gente non di Albert Hofmann, il farmacologo svizzero che aveva inventato l'LSD, a
parla nemmeno lo spagnolo, ma solo witoto. Quarantamila di loro furono scombinare quegli oscuri piani. Ripensai ai grandi momenti decisivi della
uccisi qui, cinquant'anni fa. Non c'è nessuna ragione perché voi gli siate storia. Ricordai la frase di John Wayne: "Un vero uomo si deve solo com-
simpatici, e la droga è supersegreta. Che ci fate qui? Vi invito ad andarve- portare da vero uomo! "
ne finché potete". In ogni modo qualche informazione la ricavammo. Con questo pensiero in testa, colsi l'occasione, mi fermai lungo il sen-
Scoprimmo che l'oo-koo-hé era fatto con la cenere di alcuni alberi mesco- tiero e, ad alta voce, feci presente che Solo era la più grande testa di cazzo
lata con la resina di DMT. Questa sintesi era la chiave per la sua attività dell a terra. In altre parole, buttai benzina sul fuoco. Per un momento
orale, infatti normalmente il DMT verrebbe distrutto dagli enzimi intesti- sembrò che ci saremmo scannati. V an essa cominciò a urlare e a spingerci
nali. Dennis era determinato a fare un'identificazione botanica degli atti- da parte. I portatori witoto erano rimasti a bocca aperta. La rissa non con-
vatori segreti. Idealmente, speravamo di essere i primi ad avere buoni tinuò, ma alla fine della giornata Solo decise di tornare indietro. Non ave-
campioni di queste piante. Sarebbe stato il nostro piccolo contributo va soldi e soffriva terribilmente per un ascesso a un dente. Non c'era moti-
all'etnobotanica amazzonica. vo per lui di stare lì. Lo stress da isolamento e íl pessimo cibo possono
Finalmente, il 18, noi sei, in compagnia di due witoto, partimmo. Il ca- spingere anche una persona normale oltre il limite e io ero convinto che
pitan del villaggio ci salutò. Anche Guzman sorrise, felice all'idea di tor- lui fosse completamente fuori e pronto a tutto. Masticava coca per ridurre
nare a ll a vita normale dopo aver dovuto ospitare una delegazione della il dolore al dente, ma ciò non lo aiutava. Aveva bisogno di cure mediche.
tribù elettronica globale. Quella notte venne da me e mi disse che non aveva abbastanza soldi per
Nessuno più di me era felice di lasciare il villaggio. Mentre camminava- tornare indietro risalendo il fiume. Mi offri un chilo della sua erba e io
mo sul sentiero, la trocha, sentii il mio spirito risollevarsi. Finalmente tutti non ci pensai due volte e gli diedi cento dollari. Quando al mattino smon-
gli ostacoli erano passati. Esclusivamente Solo rimaneva a tormentarmi. De- tammo il campo, se n'era già andato.
cisi che avrei dovuto far esplodere il problema. Le relazioni all'interno del Intorno a noi la giungla, davanti a noi il segreto. Dopo la partenza di
nostro gruppo stavano diventando veramente strane. Solo combinava casi- Solo, mi sentivo come Van Veen, il priapico eroe di Ada, la surreale storia
ni. Insisteva per essere il primo sul sentiero. Si allontanava di molto e poi la- d'amore scritta da Nabokov. Dopo tutto, quante volte abbiamo la soddi-
sciava bastoncini appuntiti sul terreno formando strani disegni: feticci. sfazione di vincere un rivale? Soprattutto un rivale che sostiene sincera-
Durante il nostro viaggio lungo il fiume prima di arrivare a El Encanto, mente di essere Gesù Cristo e Hitler?
LUNGO UN 'CAMAAIlNG SPETTRALE
46 VERE ALLUCINAZIONI

brante foresta che stavamo attraversando. Per tutto il giorno, il secondo


Era splendido andare verso La Chorrera, sotto il baldacchino di liane giorno, andammo avanti nonostante le nostre energie scarseggiassero. In-
dell a foresta amazzonica. Di tanto in tanto, sorprendevamo iridescenti fine, raggiungemmo una capanna simile a quella che avevamo usato la
morphoea azzurre, farfalle della dimensione di un piatto, mentre oziavano notte prima. Era situata sulla cima di una piccola collina, proprio al di là
tranquillamente su grandi foglie, lungo la pista. All'improvviso, si alzava- di un rozzo ponte su di un piccolo fiume. Dopo il tramonto, intorno al
no in volo con un meraviglioso spettacolo di azzurro sgargiante che in fuoco, fumammo e parlammo a lungo nella notte, anticipando l'avventura
breve svaniva nel cielo. Procedevamo con passo veloce e, mentre andava- a venire che potevamo già percepire, ma non immaginare. I portatori wi-
mo, i miei pensieri tornavano a Nabokov e alle profetiche parole scritte in toto scartarono pacchetti di cibo avvolto in grandi foglie e mangiarono se-
Pale Fire dal suo personaggio, il poeta americano apocrifo John Shade: parati da noi. Erano amichevoli, ma lontani.
Il pomeriggio del quarto giorno, i portatori erano visibilmente eccitati
e quella volta rara dal nostro arrivo a La Chorrera. Durante una pausa, Vanessa indicò un ar-
l'iridescenza, quando così be ll a e strana cobaleno che si trovava esattamente al di sopra del nostro sentiero. Ci
nel cielo luminoso sopra la montagna scherzammo un po' su e accelerammo. In pochi minuti passammo un
la nuvoletta opale dalla forma ovale punto della foresta meno fitta e subito dopo ci trovammo sul confine di
riflette l'arcobaleno di un temporale una grande area per il pascolo. Si potevano già vedere gli edifici della mis-
che in una lontana valle si è scatenato, sione. Mentre camminavamo, un indio ci venne incontro. Dialogammo in
essa nella sua arte ci ha imprigionato. uno spagnolo stentato e poi lui si rivolse ai nostri portatori in witoto e ci
mostrò la strada attraverso cui era venuto.
Quella notte ci accampammo sotto una tettoia di paglia dove c'era un Passammo per uno spazio recintato e attraversammo un cortile. Sui
segnale che ci fece capire di aver percorso durante la giornata venticinque muri c'erano disegni a tempera di elfi da cartone animato con le orecchie
chilometri. Mangiammo bene quella sera: formaggio in scatola e un mine- a punta. Fummo finalmente condotti nella veranda di una solida casa di
strone liofilizzato e, al mattino, eravamo di nuovo in marcia mentre la legno che era senza dubbio quella del prete. Un uomo enorme, barbuto e
nebbia mattutina svaniva. Fu un giorno di duro lavoro, portando bagagli rude emerse da ll a porta. Peter Ustinov l'avrebbe impersonato divinamen-
pesantissimi grazie a un metodo che permetteva a ogni persona di portare te. Sebbene avesse l'aspetto una persona allegra, non sembrava contento
i carichi più pesanti per due ore e per un'ora niente. Una vera impresa fisi- di vederci. Perché questa gente era sempre così scontrosa? Forse perché
ca. Penso che fossimo già sotto l'effetto del "fenomeno", un'anticipazione non amavano gli antropologi, ma noi eravamo soprattutto botanici: come
dei nostri giochi con le leggi fisiche che giacevamo ancora nel futuro. Co- potevamo superare l'ostacolo? In ogni caso l'accoglienza non fu delle peg-
munque, tutto questo è impossibile da dimostrare. Riducemmo la nostra giori. Non facemmo troppe domande e appendemmo le amache nella ca-
dieta. Le donne annunciarono che, per fare prima, avremmo eliminato la sa per gli ospiti. Ci sentivamo sollevati per aver finalmente raggiunto la
colazione e il pranzo. Era una loro decisione, dal momento che erano loro nostra destinazione.
a cucinare; era troppo duro fare un fuoco tre volte al giorno nell'umidità
della foresta amazzonica.
Ci svegliavamo alle quattro e mezza del mattino, facevamo il caffè e poi
camminavamo per venticinque chilometri, fino alle tre e mezza del pome-
riggio. Senza dubbio ci stavamo facendo un culo così. La trocha andava su
e giù, giù e su. Spesso arrivavamo dove c'era un fiume senza alcun ponte e
dovevamo inventare un modo di guadarlo. Dovevamo anche tenere d'oc-
chio i portatori perché non rubassero niente e non se la filassero. Nono-
stante lo sforzo, le giornate erano squisite immersioni nell'immensa e vi-
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ACCAMPATI
SUL A PORTA D'INGRESSO

In cui facciamo la conoscenza dei funghi


e degli sciamani di La Chorrera.

L GROSSO DEL BACINO AMAZZONICO E FORMATO DAI DEPOSITI


alluvionali andini. La Chorrera è differente. Un fiume, il Rio Igara-Pa-
rana, si stringe e scorre attraverso una fenditura. Diviene molto rapi-
do e poi scende da un dirupo creando, se non proprio una cascata, uno
stretto canale d'acqua (la parola chorrera significa "cascata"), un fiume il
cui violento espandersi ha prodotto un lago di notevoli dimensioni.
La Chorrera è un posto paradisiaco. Fatichi molto per arrivarci ma ne
vale la pena. Non ci sono insetti che pungono o mordono. A ll a sera, la fo-
schia scende sul pascolo creando una splendida scena pastorale. Sotto il
lago spumeggiante c'è la missione, intorno la giungla e, con mia grande
sorpresa, anche del bestiame.
Il pomeriggio dopo il nostro arrivo, sull'orlo del pascolo creato dai
preti spagnoli che avevano diretto la missione di La Chorrera dalla sua
fondazione negli anni Venti, presi alcuni campioni dello stesso fungo che
avevo mangiato vicino Florencia. Nel pascolo davanti a me crescevano
dozzine di questi funghi. Dopo averne esaminati parecchi insieme a mio
fratello, concludemmo con sicurezza che quelli erano stropharia cubensis,
i più grandi, i più potenti e i più diffusi fra i funghi contenenti psilocibina.
Cosa dovevamo fare? Non avevamo informazioni riguardo al dosaggio
dell a psilocibina. L'archivio di droghe e piante che ci eravamo portati die-
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50 VERE ALLUCINAZIONI
ACCAMPATI SULLA PORTA D'INGRESSO 51

tro riguardava le piante e i fiori, non i funghi. Qualcuno di noi era convin-
Queste erano le mie impressioni dopo una sola visita al regno della vi-
to di ricordare che nei rituali con i funghi di Oaxaca descritti da Gordon
sione su cui il fungo detiene il potere. Devo spiegare íl riferimento alle
Wasson su "Life", i funghi venivano mangiati a coppie e che numerose
"strane luci viste nei pascoli" poiché forse avevano una relazione con gli
coppie venivano ingerite. Decidemmo di mangiare sei funghi a testa quel-
eventi successivi. Un'ora dopo aver mangiato i funghi, mentre eravamo
la sera. Il mio diario, scritto il giorno successivo, parlava chiaro.
tutti immersi in un gradevole susseguirsi di immagini colorate che sfrec-
23 febbraio 1971
ciavano sotto le palpebre, qualcuno di noi cominciò una discussione.
Siamo forse accampati alle porte di un'altra dimensione? Ieri Dave ha Forse era Dave, o forse era mio fratello Dennis, più probabilmente si
scoperto la stropharia cubensis nei pascoli dietro la casa dove dormia- trattava di Dennis. Disse che stavamo sballando nel territorio di caccia del
mo. Io e lui in mezz'ora abbiamo raccolto trenta deliziosi esemplari segreto e che, quindi, non era il caso di rimanere confinati nello spazio an-
pieni di psilocibina. Ne abbiamo mangiati sei e abbiamo passato la gusto de ll a nostra capanna. Sarebbe stato meglio uscire nella notte, nella
notte in preda a un viaggio ricco e vivo, ma anche delicato ed elusivo. nebbia che avvolgeva il pascolo. Non tutti noi, ma solo un gruppetto. Chi
Tra strane luci viste nei pascoli e una discussione dei nostri progetti, furono i candidati? Dennis propose me e Dave, dicendo che eravamo ri-
rimango con la sensazione che penetrando nella locale flora psichede- spettivamente il più e il meno scettico. Vanessa obiettò riguardo al fatto
lica abbiamo fatto un immenso passo verso una consapevolezza più che io fossi "il più scettico" e suggerì che andassero solo Dave e Dennis.
profonda. Benevolo e con molte facce, complesso come la mescalina e Io approvai di cuore la sua idea, poiché non desideravo visitare il pascolo
intenso come l'LSD, si può parlare del fungo con le stesse parole usate al buio e, inoltre, il mio scetticismo non mi dava fiducia nei potenziali tra-
per il peyote: "insegna il giusto modo di vivere". Per quanto ne so, la scendentali di quell'incarico.
proprietà di questa particolare specie di fungo, non viene rivendicata Così se ne andarono da so li , dapprima proclamando ad alta voce il po-
da alcuna tribù nelle vicinanze e perciò ci colloca su di un terreno neu- tere oscurante della nebbia e subito dopo, da fuori campo, gridarono che
tro rispetto al problema della triptammina che stiamo esplorando. At- vedevano una luce diffusa nel pascolo. La loro ricerca continuò. Anche il
traverso questo insegnante vegetale non richiesto, si può entrare nel vociare continuò per un po', poi svanì. La luce persisteva. Decisi che era
mondo degli elfi chimici. L'esperienza del fungo è sottile ma può rag- giunto il momento che teste più logiche entrassero in gioco. Così mi decisi
giungere la profondità e la vastità di una vera e intensa esperienza psi- e uscii nell'umidità notturna. Attraversai con attenzione il filo spinato che
chedelica. È però estremamente mutevole e difficile da analizzare. circondava i pascoli; al tatto era bagnato ma sembrava caldo persino di
Io e Dennis, dopo una confusa descrizione delle nostre visioni abbia-
, notte, tale è l'umidità dell'Amazzonia.
mo notato una somiglianza di contenuti che sembrava suggerire un fe- Quando raggiunsi Dave e Dennis, trovai che la situazione era più vici-
nomeno telepatico o una qualche sorta di percezione simultanea dello na a ll a loro descrizione di quanto mi aspettassi. C'era effettivamente una
stesso paesaggio invisibile. Un forte mal di testa ha accompagnato fioca luce sul terreno a pochi metri da me che sembrava ritirarsi al mio
l'esperienza nelle fasi finali, ma è stato rapido a svanire e non abbia- avanzare. Camminammo per una trentina di metri in quella direzione in
mo subìto la stanchezza fisica spesso comune alle droghe vegetali co- una serie di brevi movimenti in avanti. Avvolti in una densa nebbia flut-
me il peyote e la datura. Questo fungo è un paesaggio tridimensionale tuante, ci sentimmo improvvisamente lontani da lle nostre amiche rimaste
lasciato socchiuso da fatine maliziose per chiunque trovi la chiave e il nella capanna.
desiderio di usare questo potere, il potere della visione, per esplorare "Possiamo seguire questa luce, ma non dobbiamo andare troppo lon-
questo particolare complesso psicoattivo e totalmente naturale. tano o ci perderemo". Dave insisteva perché tornassimo indietro, ma con-
Ci stiamo avvicinando all'evento più profondo tinuammo. A volte sembrava che la luce levitasse nell'aria a sette, otto me-
che l'ecologia planetaria possa incontrare.
L'emergere della vita tri da noi, sollevandosi e riabbassandosi, ma ritirandosi quando ci avvici-
dall'oscura crisalide della materia. navamo. Corremmo per raggiungerla, ma era più veloce di noi. Per dieci
minuti inseguimmo la luce fuggitiva, poi decidemmo di non andare oltre.
52 VERE ALLUCIINAZION1 ACCAMPATI SULLA PORTA D'INGRESSO 53

Mentre ci voltavamo per tornare, credetti di vedere un tremolio che sem- rebbero i commenti sulle nostre condizioni mentali al tempo dell'esperienza.
brava suggerire l'idea di qualcuno che danzasse davanti a un fuoco. Ogni storia di contatti alieni è abbastanza incredibile di per sé ma, oltretut-
Abbandonai per un attimo ogni pensiero riguardo agli UFO e ricordai to, al centro de ll a nostra storia c'erano anche i funghi allucinogeni che sta-
la serie di strani eventi accaduti a S an Jose del Encanto. Stavo forse veden- vamo sperimentando. Il fatto stesso che avessimo a che fare con queste
do uno sciamano danzare davanti al fuoco? Aveva qualcosa a che fare con piante è sufficiente per screditare una storia di contatto alieno agli occhi di
noi? Non capii mai ciò che accadde quella notte, ma quella sensazione so- chiunque non abbia usato allucinogeni. Chi non attribuirebbe la nostra
prannaturale anticipò gli eventi a venire. " esperienza UFO" al fatto che eravamo sballati? Ma questa non è l'unica
Le parole che scrissi nel mio diario erano rivelatorie. Accennai a "l'en- difficoltà nel raccontare questa storia. Gli eventi di La Chorrera generaro-
trata nel mondo dei elfi chimici", definii il fungo una po rt a tridimensiona- no una grande controversia e un duro contrasto fra i suoi attori. Riguardo
le e lo collegai a una trasformazione della vita sul pianeta. Da queste paro- ciò che stava accadendo venivano proposte parecchie idee, ognuna delle
le emergeva un sé più giovane, più naïve, più poetico, un sé più intuitivo, quali si basava su informazioni sconosciute o reputate irrilevanti da coloro
tranquillo, mentre pronuncia parole di saggezza selvaggia come se fosse la che proponevano interpretazioni alternative. Ciò che alcuni di noi presero
verità gnostica raggiunta attraverso gli allucinogeni. come una metamorfosi verso il trascendente, altri lo considerarono
Queste idee sono cambiate pochissimo negli ultimi vent'anni; ero an- un'esplosione di fantasie ossessive. Eravamo poco preparati per gli eventi
sioso di essere convinto da prove e lo fui. Ero cambiato ed ero certo desi- che ci sommersero. Cominciammo come ingenui osservatori di qualcosa,
deroso di essere cambiato. Era vero per me allora, ed è vero anche oggi, non sapevamo cosa, e poiché il nostro coinvolgimento con questo fenome-
poiché da ll a venuta del fungo tutto è stato in continua trasformazione. no continuò per parecchi giorni, fummo in grado di osservarne più di un
Ora, anni dopo, e con due decenni di riflessioni su queste cose, posso an- aspetto. Sono soddisfatto che il metodo operativo qui descritto sia efficace
cora riconoscere in quell'esperienza alcuni dei temi ricorrenti e rimasti nell'innéscare ciò che chiamo l'esperienza di contatto alieno. (Gente, può
misteriosi negli anni. A un certo punto, quella sera, io e Dennis fummo in anche essere pericoloso quindi non provateci a casa!)
grado di vedere e descrivere le stesse visioni interiori. Negli anni a seguire, Il nostro primo viaggio con la stropharia a La Chorrera avvenne il 22
questo fenomeno mi è accaduto altre volte quando ho usato la psilocibina. febbraio 1971, poco più di ventiquattr'ore dopo il nostro arrivo. L'inizio
Ogni volta l'esperienza mi lascia stupito. del mio diario del giorno dopo rendeva chiaramente l'idea che ero preda
Durante quelle prime esperienze con i funghi a La Chorrera, c'era un del meraviglioso. Fu l'ultima cosa che fui in grado di scrivere per parec-
aura strana e animata, l'idea era che il fungo fosse qualcosa di più di una chie settimane. Per tutto il giorno fui pieno di gioia. Capivo solo che il
pianta allucinogena, e an che qualcosa di più di un alleato sciamanico di ti- fungo era il migliore allucinogeno che avessi mai assunto e che possedeva
po classico. Avevo cominciato a intravedere la possibilità che il fungo fos- una vitalità che non avevo mai sperimentato prima. Sembrava in grado di
se un'entità aliena intel ligente che, durante gli stati di trance, poteva co- aprire passaggi per luoghi che, a causa de ll a mia mania di analizzare le co-
municare la propria personalità come presenza nelle percezioni interiori se e mantenermi realista, non avevo mai pensato di poter raggiungere.
di chi l'aveva mangiato. Non avevo mai preso la psilocibina prima e mi colpiva la differenza con
I giorni seguenti a ll a prima esperienza con il fungo, la mia vita e quella l'LSD, che mi sembrava essere più personale e psicanalitico. Al contrario,
di mio fratello subirono una strana e terrificante trasformazione. Fu solo i funghi sembravano pieni di gioiosa energia elfica che, sbucando nel mez-
quando Jacques ValleJ`scrisse The Invisible College, nel 1975, dicendo che zo di una trance visionaria, era quanto mai allettante. Non potevo ancora
qualche esperienza apparentemente assurda è pa rt e costante dei contatti percepire la grandezza delle forze che si stavano radunando intorno a ll a
extraterrestri, che trovai il coraggio di riesaminare gli eventi di La Chorre- nostra piccola spedizione. Sapevo solo di essere felice che quei funghi fos-
ra cercando di collocarli in un quadro più ampio. sero lì. Anche se non avessimo trovato l'oo-koo-hé o l' ayahuasca, avevamo
Nel corso degli anni ho raccontato varie pa rt i della mia storia, ma non ho sempre i funghi e, certamente, erano più che interessanti. Il nostro piano
mai rivelato la sua intera incredibile natura a nessuno, sapendo bene quali sa- era di trascorrere tre mesi per conoscere un po' dell'ambiente botanico e
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54 VERE ALLUC7NAL1ON]I

presso la casa di suo padre. Possedeva una canoa molto piccola, così solo
naturale dei witoto che vivevano in modo tradizionale in un villaggio a due di noi sarebbero potuti andare con lui. Dopo una discussione, deci-
quattordici chilometri sul sentiero da ll a missione di La Chorrera. Sapeva- demmo che saremmo stati io ed Ev ad andarci. Partimmo per il fiume e io
mo che l' oo-koo-hé era tabù, quindi non avevamo fretta. presi con me la scatola per pellicole dove tenevo il tabacco da fiuto.
Passammo il giorno seguente alla nostra prima esperienza con il fungo La giornata era calma e il cielo blu. Una pace straordinaria e una pro-
controllando il nostro equipaggiamento e rilassandoci nella casita che Pa- fonda serenità sembravano toccare ogni cosa. Era come se la terra stesse
dre José Maria, il cappuccino che dirigeva la missione, ci aveva offerto.
esalando la propria gioia. A ll a luce degli eventi successivi, ora guardo in-
Nel pomeriggio raccogliemmo altri funghi e seccammo vicino al fuoco. dietro a quel giorno di rilassamento bucolico come il primo brivido di una
Decidemmo che avremmo ripreso i funghi quella notte. Li ridussi a corrente che mi avrebbe presto trascinato verso emozioni inimmaginabili
una polvere che tutti consumammo. Era deliziosa, come un'essenza di e titaniche. Quando arrivammo al villaggio di Basilio nel tardo pomerig-
cioccolato che ci appagò ampiamente. Mi sentivo esultante, radioso per gio, trovammo che le nostre nuove conoscenze witoto erano molto gentili
ogni cosa e impressionato dal bellissimo luogo in cui ci trovavamo. e differenti dai witoto di San Jose del Encanto. Ci fu mostrato un groviglio
Fu un'esperienza differente. Eravamo esausti dal viaggio della notte
di piante di ayahuasca coltivata e ce ne fu data un po' con un pezzo di tral-
prima e, mentre sedevamo intorno al fuoco in attesa che l'effetto salisse, ci ci, affinché potessimo preparare la nostra mistura personale. Basilio ci de-
fu un litigio tra Vanessa e Dennis. Apparentemente lui ne aveva abbastan-
scrisse la sua unica esperienza con l' ayahuasca quando, parecchi anni ad-
za di lei e disse: "Sai, tu sei una vera strega e ti dirò perché". A quel punto dietro, dopo giorni passati con una febbre di origine sconosciuta, l'aveva
si lanciò in un lungo monologo a base di lamentele accumulate.
presa con suo padre. Descrisse l' ayahuasca come un infuso di acqua fred-
Passammo il giorno successivo a rilassarci, catturando insetti, racco- da, raro per quella zona, dove, al contrario, una forte bollitura è di solito
gliendo piante, lavando vestiti, chiacchierando con il prete e con il suo alla base della preparazione. Dopo aver tenuto in infusione l' ayahuasca
aiutante, entrambi membri di un austero ordine francescano dedito al la- per un giorno e una notte, l'acqua, anche se non bollita, diventa un poten-
voro missionario. Tramite loro, diffondemmo la voce che volevamo cono- te allucinogeno. C'erano stati molti "cancelli" da attraversare nella visione
scere esperti in piante medicinali.
di Basilio. Gli sembrava di volare. Il padre aveva visto l'" aria cattiva", che
Quello stesso pomeriggio, un giovane witoto chiamato Basilio venne al- aveva indebolito il figlio, come qualcosa proveniente dalla missione, che
la casita e si offrì di farci incontrare suo padre, uno sciamano con una buo-
da allora in poi fu considerata come un luogo funesto. Dopo quell'espe-
na fama locale. Basilio pensava che fossimo interessati all'ayahuasca, il più rienza, Basilio cominciò a frequentare la missione con minor frequenza.
famoso allucinogeno della zona, che è generalmente facile da ottenere. Come prima testimonianza registrata sul campo questa si rivelò molto in-
L'oo-koo-hé era un argomento più scottante. C'era stato un omicidio a
teressante e concordava con le informazioni che avevamo sull'uso del-
La Chorrera un mese prima che arrivassimo, in realtà c'erano stati più
l' ayahuasca in quella zona.
omicidi, e Guzman sosteneva che avessero tutti a che fare con l'oo-koo-hé.
All a sera, appendemmo le amache in una capanna vicino a ll a malloca
Si diceva che uno sciamano ne avesse ucciso un altro spennellando il piolo
più grande. Sognai alcuni steccati e il pascolo de ll a missione. Presto, al
più alto di una scala con una resina contenete DMT. Quando la vittima
mattino seguente, tornammo a ll a missione guidati da Basilio. La nostra
aveva afferrato il piolo, aveva assorbito la resina attraverso i polpastrelli e,
in preda a lle vertigini, era caduto spezzandosi il collo. Lo sciamano fratel- raccolta di banisteriopsis caapi era una ragione sufficiente d'orgoglio, ma di
nuovo sentii un'esaltazione la cui profondità non poteva essere misurata.
lo della vittima si vendicò provocando un ulteriore incidente. La moglie,
"Strano...", mi dissi mentre giungevamo in vista della missione che domi-
la figlia e il nipote del sospetto omicida erano stati spazzati via dopo aver
nava dall'alto il suo placido lago, con un filare di palme da dattero che
inspiegabilmente perso il controllo della loro canoa sopra la cascata. Si di-
spazzavano l'aria sopra l'imbarcadero, "veramente strano".
ceva che fossero state vittime della magia. Solo la moglie era sopravvissu-
ta. Non era quindi íl momento migliore per giocare con l'oo-koo-hé.
Basilio insisteva che l' ayahuasca si trovava a un giorno di distanza,
5
UNA SCH KRMAGLIA
-■ CON EAL RA DIM ENSIONE
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In cui ci trasferiamo in una casa nuova e Dennis


ha una bizzarra esperienza che divide il nostro gruppo.

ORNANDO DAI NOSTRI AMICI, APPRENDEMMO CHE, DURANTE


la nostra assenza, erano arrivati alcuni insegnanti che erano attesi
f da tempo alla scuola dell a missione. Erano stati trasportati da un
pilota, il famoso George Tsalikas, che serviva come contatto di emergenza
tra La Chorrera e il mondo esterno e che portava la posta una volta al me-
se. Questo significava che dovevamo trovarci una nuova casa, dal momen-
to che eravamo alloggiati negli appartamenti dei professores. Il prete ci of-
frì l'uso temporaneo di una capanna-palafitta che si trovava sopra una pic-
cola altura, tra la missione e il lago. Era in questa piccola capanna, subito
battezzata "the knoll house" (gioco di parole con il famoso dramma The
Doll House, La casa delle bambole di Ibsen, N.d.T), che decidemmo di
abitare finché non avessimo trovato un posto più immerso nella giungla e
più lontano dall'aria coercitiva della missione. Quella mattina riposammo,
fumammo canne e facemmo piani per le successive mosse.
Dave e Vanessa avevano appreso da Fratello Luis, un vecchio con la
barba bianca e unico altro rappresentante de lla chiesa oltre a Padre José
Maria, che c'era una casa witoto in disuso che si trovava sul sentiero verso
il villaggio dove speravamo di trovare l' oo koo hé. Di solito era vuota, ma
- -

ora era occupata dalla gente che aveva portato i propri bimbi alla missio-
ne per l'inizio dell'anno scolastico. È comune tra i witoto lasciare i propri

57
UN A SCHERMAGLIA CON L'ALTRA DIMENSIONE 59
58 VERE ALLUCINAZIONI

ge? Mi trovai a sostenere che la nostra realtà è formata dal linguaggio e


figli in custodia dai frati per sei mesi all'anno; il periodo di riunione a ll a
che dobbiamo uscire dalla prigione culturale di questo per confrontare la
missione all'inizio e a ll a fine dell'anno scolastico, è uno dei momenti più
realtà al di là delle apparenze.
importanti della loro vita sociale ed è una buona scusa per le partite di cal-
"Se devi sparare, spara per uccidere". La retorica salì di tono. Io, Ev e
cio e i balli serali, che i witoto amano molto essendo degli ottimi danzato-
Dennis divenimmo appassionati difensori di questa visione. Vanessa e Da-
ri. Ci trovavamo proprio nel bel mezzo di uno di quei periodi di riunione,
ve insistevano con un riduttivo approccio psicologico riguardo a ogni
ma dopo pochi giorni tutte le famiglie se ne sarebbero andate e così la ca-
evento. Sostenevano che ogni cosa può essere inquadrata in un contesto di
sa nella giungla sarebbe stata presto libera. Dave, Dennis e V an essa aveva-
fan tasia, delusione di ricerca dei propri desideri. Per loro, nulla di ciò che
no già esaminato il posto e avevano concluso che era l'ideale, dato che era
avviene nénéallúcinazioni è reale: ciò che accade è solo mentale. Poi, di-
un buon posto per raccogliere piante e insetti e si trovava nel bel mezzo
menticando l'ideologia, denunciarono la passione de ll a nostra tesi come
dell a giungla.
ingenua e ossessiva. Noi ribadimmo che stavano reprimendo il vero potere
Trasferimmo il nostro equipaggiamento nella capanna e preparammo
dell'inconscio e che, se avevano in mente di sostenere un punto di vista
le amache. Stavamo stretti, ma era una sistemazione temporanea. Nel po-
materialista, avrebbero avuto qualche sorpresa. E così via.
meriggio ci spostammo all'unisono nel pascolo dietro la missione. "Trova-
La vita di una spedizione è piena di stress, le differenze saltano fuori e,
re i funghi": questo era il pensiero nella testa di tutti. Quando tornammo
nel nostro caso, la tensione aveva covato sotto la superficie per settimane.
a casa quella sera, ognuno di noi aveva da sei a otto esemplari. Li man-
giammo e poi, mentre il trip serale sa liva, fumammo alcune canne di bani- Ma io ero convinto che la vera causa della tensione fosse qualcosa nel-
l'esperienza con i funghi che attirava ognuno verso di sé, o che comunque
steriopsis caapi. Il fumo di caapi era delizioso, odorava di incenso e ogni ti-
stava causando una crisi in cui dovevamo decidere se immergerci o no in
ro innescava una scarica di allucinazioni lente e delicate, che immediata-
una dimensione di cui non conoscevamo la natura.
mente battezzammo la "TV vegetale".
Ogni esposizione al fungo era un'esperienza istruttiva con conclusioni
Ogni esplosione di immagini durava più o meno quindici minuti e sva-
inaspettate. Tre di noi erano pronti a divenire figli dell'alchimia, pronti a
niva, poi ricominciavamo facendo un altro tiro del fumo di caapi. L'effetto
spogliarsi, a tuffarsi nella fontana della conoscenza e a misurare l'espe-
cumulativo durò un paio d'ore. Ripetemmo l'esperimento più volte e ne
rienza dall'interno.
parlammo come di un esempio di ciò che sofisticati tecnici sciamani ave-
Per faustiana e ossessiva che fosse, quella era la nostra posizione. La
vano sperimentato fin dal Paleolitico.
consideravo una conseguenza de ll e ragioni che ci avevano portato a La
Mentre scendeva la sera, la nostra conversazione si orientò verso la
Chorrera. Da Vanessa e Dave, la realtà della dimensione che stavamo
possibilità di violare le usuali leggi fisiche, dibattendo i fenomeni sciama-
esplorando, o meglio la nostra insistenza riguardo al fatto che fosse una
nici tra interpretazioni psicologiche e un ingenuo realismo. Eravamo inte-
dimensione più che psicologica, era vista come una minaccia. Così erava-
ressati soprattutto ai liquidi di ossidiana che, si diceva, venissero prodotti
dagli ayahuasqueros sulla loro epidermide e che venissero usati per guar- mo là, un gruppo di amici che condividevano simboli più o meno simi li ,
dare nel futuro.* isolati nella giungla, in lotta con i problemi epistemologici dalla cui solu-
zione dipendeva la nostra salute mentale.
L'idea di un tipo di fluido ologrammatico alchemico, una palla di cri-
Vanessa e Dave si allontanarono da noi e da lle eccitate conversazioni
stallo liquido generata dal proprio corpo, mi sembrava assurda ma irresi-
speculative che implicavano l'essere sommersi dall'invisibile. Non ci furo-
stibile. Il problema, se ciò sia possibile o no, è una questione di fegato: ciò
no litigate, ma dopo quella notte ci fu una tacita e mutua comprensione sul
che noi moderni abbiamo da imparare riguardo la natura della realtà, è so-
fatto che il nostro sentiero si fosse diviso. Alcuni di noi erano intenzionati
lo una piccola cosa che richiede un aggiustamento di percezione. Oppure
ad andare più in profondità nella trance da funghi, altri erano disturbati
ne capiamo molto poco ed è il nocciolo della nostra natura che ci sfug-
dall'improvvisa piega degli eventi e preferivano essere semplici spettatori.
* Vedi Terence e Dennis McKenna, The Invisible Landscape, The Seabury Press, New York 1975, cap. 6. L'affollamento della capanna e le nostre divergenze indussero Vanessa a
60 VERE ALL'UCINAZIONd UNA SCHERMAGLIA CON L'ALTRA D]MENSIONE 61

intensificare le sue visite ai componenti de ll a guarnigione di polizia per chorro, finché, a sette metri di distanza, il terreno divenne così ripido da
giocare con loro a scacchi. La guarnigione era formata da tre giovani co- non poter proseguire. Ma anche a quella distanza, vibrava per la pulsante
lombiani malati di nostalgia per le loro case nelle Ande. Dopo parecchie energia di milioni di tonnellate d'acqua che scivolavano attraverso le pare-
pa rt ite combattute duramente, fu caldamente invitata a trasferirsi con Da- ti rocciose del chorro. Le piante più insolite erano endemiche in quell'at-
ve in una casa abbandonata situata presso il fiume, che era di proprietà mosfera piena di foschia e di fragore tuonante. La sensazione di essere co-
della polizia. Più tardi, quella casa, che si trovava all'imbarco di La Chor- sì piccolo a confronto con quelle rocce e all'energia delle rapide era so-
rera, sarebbe stata il luogo de ll a mia schermaglia con l'altra dimensione. prannaturale e inquietante. Mi sentii considerevolmente sollevato quando
Vanessa e Dave tolsero le amache e traslocarono dalla collina verso la loro scalammo la scogliera e raggiungemmo gli stagni e i pascoli ripuliti da ll a
nuova casa. La loro partenza fu tranquilla. Vanessa rise dicendo che avreb- missione grazie ad anni di sfruttamento del lavoro witoto.
bero passato più tempo nell'acqua. Una volta raggiunto un terreno più solido, ma ancora nell'area del chor-
Era il sesto giorno di permanenza a La Chorrera. Avevamo preso i fun- ro, ci riposammo. Là, in una striscia di terra che dominava l'area circostan-
ghi tre volte. Eravamo in forze, rilassati e felici di essere arrivati così lonta- te, la missione aveva costruito un piccolo cimitero. All'interno di un'area
no e in così buone condizioni. C'erano insetti e piante da prendere e c'era esagonale rozzamente cintata, c'erano una ventina di tombe in rovina e
il lago in cui nuotare. La mia relazione con Ev sembrava promettente. Ve- molte di esse erano chiaramente di bambini. Lo scioccante rosso del suolo
nivamo cullati dal caldo sole tropicale che oziava nel profondo cielo az- laterico era allo scoperto per l'erosione. Era un luogo toccato da una triste
zurro. Un simile stato di abbandono sembrava una condizione essenziale solitudine anche in un bellissimo giorno di sole. La nostra pausa finì e ce
per il cambiamento. Gli eventi si muovevano a qualche livello profondo e ne andammo in fretta con una sensazione di vuoto, di abbandono, accom-
invisibile. pagnati dal lontano ruggito dell'acqua che scorreva.
Quella mattina, dopo la partenza dei nostri due amici, io, Dennis ed La camminata e l'esposizione al sole ci indussero a dirigerci verso il
Ev rimanemmo sulle amache, persi nei nostri pensieri, mentre il caldo e muro verde di giungla al di là dei pascoli, oltre la missione. Vasti sentieri
gli insetti si facevano sentire. Avevo smesso di tenere un diario, la scrittura sabbiosi conducevano al sistema di villaggi witoto, Bora e Muinane, che
era stata rimpiazzata da voli di fantasia, pallide tracce di profondi contatti rappresentano la "componente indigena" de ll a "Comasaria" amazzonica,
con l'altra dimensione, sebbene non me ne rendessi ancora conto. Un'al- il resto comprende qualche missione, la caserma della polizia e alcuni per-
tra calda notte calò su di noi e così dormimmo bene per lungo tempo. sonaggi non catalogabili, per lo più commercianti, oltre a noi stessi.
Quando le nebbie mattutine se ne furono andate, il nuovo giorno apparì Esplorammo il sentiero, dando un'occhiata a ll a nostra futura casa e la tro-
perfetto come erano perfetti tutti i giorni in questo splendido posto nella vammo ancora occupata. Tornando per i pascoli sotto uno spettacolare
giungla. Ogni giorno sembrava una perla alchemica nata dalla notte pre- tramonto, raccogliemmo altri funghi, venti a testa tra Ev, Dennis e me.
cedente, calda e stellata. Fu durante la camminata nel pascolo che notai per la prima volta che
Usammo quel giorno per esplorare i confini dello straordinario lago vi- tutto era fantastico e che avevo la sensazione di trovarmi in un film, o in
cino al chorro. A causa del restringersi dell'Igara-Parana che provocava qualcosa di più grande della vita. Anche il cielo sembrava distorto con ef-
un'improvvisa crescita di potenza e velocità delle acque, il chorro era ab- fetti speciali, come se tutto fosse cinematograficamente esagerato. Che
bastanza impressionante. Ma il lago in cui si svuotava non era un semplice cos'era? Era una distorsione dello spazio data dal consumo di psilocibi-
bacino: era il luogo di qualche antica catastrofe geologica che aveva di- na? La psilocibina può indurre simili distorsioni. Mi sentivo alto dieci me-
strutto il deposito basaltico sotto la superficie della terra, lasciando sco- tri, a metà tra il superuomo e A li ce, il cui consumo di funghi la rendeva al-
perto un gr an de buco e spandendo vicino al dirupo migliaia di frammenti ternativamente gr an de e piccola. Era strano, ma piacevole.
di roccia grandi come case. La missione era appollaiata sulla cima di una Tornati a casa, accendemmo un fuoco e bollimmo del riso per una cena
collinetta basaltica ed era il luogo più alto della zona. leggera. La pioggia cadeva a intermittenza. Dopo cena, fumammo e aspet-
Seguimmo il fiume passando per le ripide sponde che conducevano al tammo per un po', pensando che Vanessa e Dave ci avrebbero fatto visita.
62 VERE ALLUCINAZIONI
UNA SCHERMAGLIA CON L'ALTRA DIMENSIONE 63

Infine, cominciò a piovere più forte, così ci ritirammo in casa e ognuno di mandammo se fosse possibile produrre un suono capace di avere un effet-
noi mangiò parecchi funghi. Salirono rapidamente e le allucinazioni furo- to sinergico sulle droghe metabolizzanti, mentre Dennis sosteneva che
no molto vivide ma, nonostante l'abbondante dose, dopo un'ora l'espe- cantare poteva far metabolizzare alcune droghe più velocemente. Dennis
rienza non sembrò differente dagli altri viaggi. Uscimmo da ll e visioni e sentiva di aver acquisito un qualche potere sciamanico.
conversammo tranquillamente riguardo le nostre reazioni. Cominciò a passeggiare, dicendo che sperava che Vanessa saltasse fuo-
Dennis si lamentò di sentirsi bloccato da una grossa preoccupazione ri ora con il suo scetticismo che, secondo lui, sarebbe crollato davanti alla
per nostro padre in Colorado, chiedendosi se avesse mai ricevuto i nostri sua testimonianza dell'esperienza. Gli feci presente che lei l'avrebbe con-
ultimi messaggi scritti prima di partire per il Rio Putumayo. Dennis sem- siderato solo un suono particolare suscitato da un allucinogeno di cui ca-
brava malinconico come se la sua nostalgia di casa fosse stata amplificata piva ben poco.
dall'allucinogeno. Almeno così supponevo. Tentai di rassicurarlo e par- A un certo punto, Dennis si sentì così esaltato che lasciammo la capan-
lammo al buio per parecchi minuti. Disse che il suo trip era ricco di sensa- na e andammo fuori a guardare l'oscurità. Dennis voleva andare da Vanes-
zioni, un calore interiore e uno strano ronzio che, a suo dire, gli suggeriva sa e Dave per discutere con loro ciò che era successo. Infine, io e una scon-
alcune intuizioni sui fenomeni linguistici che avevo sperimentato con il certata Ev lo convincemmo a torre a ll a capanna e a ripensarci al mattino.
DMT e che gli avevo descritto. Gli domandai di imitare i suoni che stava Una volta nella capanna, cercammo di capire cosa stava succedendo.
udendo, ma lui non pensava che fosse possibile. Mentre parlavamo, la Sentii che la meraviglia di Dennis era perfettamente giustificata: era stato
pioggia cessò per qualche minuto e così sentimmo il suono di una radio proprio il mio incontro con i poteri visionari e linguistici del DMT che mi
trasportata da qualcuno che aveva scelto la pausa de ll a tempesta per rag- aveva indotto a cercare gli allucinogeni nel loro ambiente naturale. È in-
giungere la collina, seguendo un sentiero che passava a pochi metri da ll a credibile vedere la tua concezione della realtà trasformata da queste pian-
nostra capanna. La conversazione si interruppe mentre ascoltavamo il te. L'eccitazione è una reazione normale a una esperienza così terrificante.
suono della radio che si avvicinava e poi svaniva. Io e mio fratello eravamo stati vicini per anni, specialmente dopo la
Ciò che accadde dopo ci proiettò in un altro mondo. Infatti, mentre la mo rt e di nostra madre, ma c'erano esperienze avute in Asia che non gli
radio si allontanava, Dennis produsse per qualche secondo un forte ron- avevo raccontato. Per calmare tutti noi e per sostenere l'universalità del-
zio che sembrava meccanico mentre il suo corpo si irrigidiva. Dopo un at- l'esperienza che Dennis aveva avuto, decisi di raccontare una storia.
timo di silenzio lui, in preda al panico, esplose in una serie di domande.
"Cos'è successo?" e, mi ricordo benissimo, "Non voglio diventare un in-
setto gigante!"
Dennis era chiaramente scosso da ciò che era accaduto, così, sia io sia
Ev, cercammo di calmarlo. Era chiaro che ciò che a noi era sembrato solo
uno strano suono, aveva avuto un effetto ben diverso sulla persona che
l'aveva prodotto. Capii la sua situazione perché avevo avuto sensazioni si-
mili con il DMT, quando una glossolalia che a me era sembrata pregna di
significato, sembrava invece un borbottio a coloro che l'avevano sentita.
Dennis disse che c'era un'energia terrificante nel suono e che l'aveva
percepito come fosse una qualche forma di forza fisica. Ne discutemmo
per parecchi minuti, poi Dennis decise che desiderava riprovarci. Lo fece,
ma per molto meno tempo e, di nuovo, disse che aveva avvertito una gran-
de quantità di energia che veniva liberata. Disse di sentirsi come se si fosse
sollevato dal terreno e avesse diretto la sua voce verso l'interno. Ci do-
6
ENT .ERIeUDIO A KA I-IMANDU

In cui il ricordo di eccessi tantrici


nei covi hippy dell'Asia, getta una strana luce
sulle esperienze con i funghi a La Chorrera.

UE ANNI PRIMA, DURANTE LA PRIMAVERA DELL'ESTATE DEL 1969,


avevo vissuto in Nepal e studiato la lingua tibetana. L'ondata di
interesse per lo studio del buddismo era appena cominciata, così
coloro che in Nepal amavano il Tibet formavano un gruppo molto ristret-
to. La mia ragione per studiare il tibetano era diversa da quella de ll a mag-
gior pa rt e degli occidentali che lo volevano imparare in Nepal. Quasi tutti
erano infatti interessati al buddismo mahayana, mentre io ero interessato
a una tradizione religiosa che risaliva a un periodo precedente il Settimo
secolo e l'introduzione del buddismo in Tibet.
Questa religione prebuddista, nativa del Tibet, era un tipo di sciama-
nesimo connesso ai temi e alla cosmologia dello sciamanesimo siberiano.
Lo sciamanesimo siberiano, chiamato bön, continua a essere praticato og-
gigiorno nelle aree montagnose del Nepal confinanti con il Tibet. I suoi
praticanti sono generalmente disprezzati da lla comunità buddista e ven-
gono considerati eretici poco raccomandabili.
Il mio interesse per il bön e i suoi praticanti, i bön-po, nacque da lla
mia passione per la pittura tibetana. In questo tipo di pittura, le più fanta-
stiche, stravaganti e feroci immagini sono comunemente attribuite all'im-
maginazione popolare prebuddista.
I terrificanti guardiani da ll e molte braccia e dalle molte teste della fede

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66 VERE ALLUCINAZIONI INTERLUDIO A KATHMANDU 67

buddista, chiamati dharmapalas, con le loro aure di fuoco e luce, sono di- Mi spostai da Kathmandu, lontano dai piaceri delle fumerie di hashish
vinità autoctone bön e la loro alleanza con il buddismo è mantenuta solo e dal turbine sociale della comunità internazionale dei turisti, degli spac-
grazie a potenti incantesimi e rituali che assicurano la fedeltà di questi po- ciatori e degli avventurieri che si erano appropriati della città. Andai a
tenti demoni. Boudanath, un piccolo villaggio molto antico a pochi chilometri a Est di
Ero convinto che la tradizione sciamanica che aveva creato tali imma- Kathmandu, recentemente invaso dai tibetani di Lhasa, gente che parlava
gini esotiche e fantastiche dovesse aver conoscenza delle piante allucino- il dialetto di Lhasa diffuso in tutto l'Himalaya. La gente del villaggio era
gene. In Siberia, l'estasi sciamanica veniva raggiunta tramite l'uso del fun- buddista e io mi ero accordato per studiare con i monaci locali, chiara-
go amanita muscaria e Gordon Wasson sosteneva la tesi secondo cui lo mente senza menzionare il mio interesse per i bön-po. Trovai alloggio ve-
stesso fungo veniva usato nell'India vedica. Siccome il Tibet si trova tra nendo a patti con Den Ba-do, il mugnaio locale, che era un newari, uno
queste due aree geografiche, non mi sembrava strano pensare che, prima dei più importanti gruppi etnici del Nepal. Si accordò con me per affittar-
della venuta del buddismo, gli allucinogeni fossero parte de ll a tradizione mi una camera al terzo piano de ll a sua grande casa di mattoni, che fron-
sciamanica locale. teggiava la strada fangosa di Boudanath. Contrattai con una ragazza locale
L'amanita muscaria era solo uno dei possibili allucinogeni usati in Ti- perché mi portasse un po' d'acqua fresca ogni giorno e così mi ci installai
bet. Il pegamum harmala della famiglia zyogophallacea era un altro candi- comodamente Imbiancai i muri de ll a mia camera, commissionai una
dato. Quest'ultimo, come il banisteriopsis caapi, contiene in grande quan- grande zanzariera nel mercato di Kathmandu, e misi in casa i miei libri e
tità l'alcaloide allucinogeno beta-carbolina-armalina e, probabilmente, è una scrivania tibetana. Finalmente a mio agio, mi dedicai a coltivare la mia
un allucinogeno anche se consumato da solo. Di certo, la combinazione immagine di giovane viaggiatore e studente.
con piante contenenti DMT, di cui la flora indiana era abbondante, avreb- Lama Tashi Gyaltsen fu il mio insegnante. Era molto gentile. Nono-
be prodotto un forte allucinogeno, la cui composizione non era chimica- stante la sua età avanzata, arrivava ogni mattina a lle sette per una lezione
mente differente dagli infusi di ayahuasca amazzonica.* di due ore. Ero come un bambino: cominciammo con la grafia e l'alfabe-
Il mio interesse per la pittura tibetana e per lo sciamanesimo mi aveva to Ogni mattina, dopo che il lama se n'era andato, studiavo per qualche
condotto in Nepal. Avevo saputo che c'erano campi profughi in Nepal e altra ora e poi avevo il giorno libero. Esplorai íl santuario del re del Nepal,
anche vicino a Simla, in India, la cui popolazione era composta da bön-po a Est di Boudanath, e i luoghi indù dove si svolgevano le cremazioni vici-
fuorilegge, che non erano benvenuti nei campi dei profughi buddisti. Era no a Pashupathipath. Feci anche conoscenza con i pochi occidentali che
mia intenzione apprendere dai bön-po qualunque conoscenza avessero vivevano nelle vicinanze.
degli allucinogeni conosciuti e utilizzati nel passato. Nella mia ingenuità, Tra questi c'era una coppia inglese della mia stessa età. Erano molto af-
desideravo dimostrare la mia ipotesi riguardo l'influenza delle piante allu- fascinanti. Lui era magro e biondo, con un naso aquilino e le maniere tipi-
cinogene sulla pittura tibetana e volevo scrivere un saggio sull'argomento. che della scuola pubblica britannica. Era urbano e arrogante, ma eccentri-
Appena arrivai in Asia, compresi chiaramente la vastità del compito e co e spesso divertente. Lei era pazzescamente magra, tutta pe lle e ossa.
dello sforzo richiesto. Il piano che mi ero proposto era soltanto un'abboz- Aveva i capelli rossi, un temperamento selvaggio, era cinica e, come il suo
zo per una vita di dotte ricerche! Naturalmente, scoprii che non potevo compagno, possedeva un'intelligenza acuta.
fare nulla finché non avessi padroneggiato la lingua tibetana, così misi da Erano stati entrambi ripudiati da ll e loro famiglie ed erano divenuti
parte i miei progetti di ricerca e mi dedicai a imparare più tibetano possi- hippy vagabondi, come eravamo tutti allora. La loro relazione era bizzar-
bile nei pochi mesi che potevo passare in Nepal. ra: erano venuti dall'Inghilterra, ma il rilassarsi della tensione, avvenuta
nel bucolico Nepal, era stato troppo per il loro equilibrio. Ora vivevano
La c an na fl uviale gig ante arundo donax, per esempio, si trova in India e le sue radici contengono separati, ai confini opposti di Boudanath. Si incontravano solo per inner-
DMT. Vedi S. Ghosal, S.K. Dutta, A.K. Sanyal e Bhattacharya, Arundo donax L." (Graminae), Phyto- vosirsi vicendevolmente. Per qualche strana ragione mi attraevano. Ero
chemical and Pharmacological Evaluation, in "The Journal of Medical Chemistry", vol. 12,1969, p. 480.
sempre pronto a interrompere gli studi per passare un po' di tempo con
68 FEIRE ALLUCINAZIONI INTERLUDIO A KATHMANDU 69

loro. Diventammo amici velocemente. Naturalmente discutemmo del mio n'era ancora traccia e così presi la mia tavoletta di Orange Sunshine [un ti-
lavoro, che li interessava molto perché, usando spesso l'LSD anche a Lon- po di LSD molto famosa negli anni Sessanta, N.d.R.] custodita gelosa-
dra, erano presi da qualunque cosa riguardasse gli allucinogeni. Scoprim- mente e mi misi ad aspettare. Dieci minuti dopo, arrivarono. Potevo già
mo anche di avere amici comuni in India e che amavamo tutti i racconti di sentire l'effetto salire, così feci loro un cenno verso i semi di datura che
Thomas Hardy. Era un piacevole idillio avevo preparato. Li portarono giù nella mia camera dove con un mortaio
In quel periodo, il metodo che stavo sperimentando per raggiungere la e un pestello li schiacciarono, poi aiutati da un po' di tè li ingoiarono.
dimensione sciamanica consisteva nel fumare DMT all'apice di un'espe- Quando raggiunsero il tetto e si sistemarono comodamente, io stavo già
rienza di LSD. Lo facevo ogni volta che prendevo dell'acido, cosa che ca- partendo per lo spazio mentale.
pitava abbastanza spesso. Mi faceva entrare nella dimensione triptammi- Passarono alcune ore. Quando si sedettero, ero troppo partito per ac-
nica per un periodo di tempo abbastanza lungo. Mentre il solstizio del- corgermi di loro. Lei era seduta di fronte a me e lui era dietro, nell'ombra.
l'estate del 1969 si avvicinava, mi preparavo per un altro esperimento. Lui suonava il flauto, io passai in giro una pipa di hashish. La luna piena
Avrei preso LSD la sera del solstizio e sarei rimasto tutta la notte sul salì alta nel cielo. Scivolai in una lunga serie di fantasie allucinate che du-
tetto fumando hashish e osservando le ste lle. Parlai del mio piano ai miei rarono pochi minuti, ma che a me sembravano vite intere.
amici inglesi che si dissero felici di partecipare. A me andava molto bene, Quando emersi dal lungo incanto visionario, scoprii che il mio amico
ma c'era un problema: non c'era abbastanza acido per tutti. La mia picco- aveva smesso di suonare e mi aveva lasciato solo con la sua ragazza.
la scorta era arrivata a Kathmandu profeticamente nascosta in un fungo di Avevo promesso loro che gli avrei fatto provare un po' di DMT. La
ceramica spedito da Aspen. mia pipa di vetro e la mia piccola riserva di DMT arancione erano davanti
Scherzando, suggerii che sostituissero l'LSD con i semi de ll a datura hi- a me. Lentamente, con fluidi movimenti di sogno, riempii la pipa e la pas-
malayana, la datura metel. La datura è un cespuglio fonte di un certo nu- sai a lei. Le stelle ci osservavano da un enorme distanza. Lei prese la pipa e
mero di alcaloidi tropano: la scopolamina, l'iosciamina e altri componenti fece un paio di tiri, più che sufficienti per una persona di così scarso peso,
che producevano un effetto pseudoallucinogeno. Ti danno la sensazione poi la pipa tornò a me e feci quattro enormi tiri, l'ultimo dei quali fu così
di volare o di confrontarti con indistinte e fugaci visioni, ma il tutto è diffi- lungo che mi staccai dal bocchino solo quando non fui più in grado di
cile da controllare e da ricordare più tardi. I semi della datura metel sono continuare. Era un'enorme quantità di DMT e, immediatamente, ebbi la
usati in Nepal dai saddhus, eremiti vaganti e uomini sacri, così il loro uso sensazione di entrare nel vuoto. Udii un acuto lamento e un suono di cel-
in quella zona era conosciuto. Ma il mio suggerimento era uno scherzo, lophane strappato, mentre mi trasformavo nel goblin orgasmico ad alta fre-
dal momento che la difficoltà di controllare l'effetto della datura è leggen- quenza che sarebbe poi un essere umano in preda all'estasi da DMT. Ero
daria. Con mia sorpresa, i miei amici si dissero d'accordo, così stabilimmo circondato dal chiacchierare di macchine elfiche e soffitti a volta più belli
che ci saremmo trovati a casa mia alle sei di pomeriggio per l'esperimento. di quelli arabi che avrebbero fatto arrossire Bibiena Migliaia di manife-
Quando infine la sera arrivò, preparai le coperte e le pipe sul tetto. Da stazioni di un potere al contempo alieno e bizzarramente bello ruotavano
lì si poteva avere una bellissima vista del villaggio e del suo enorme stupa, intorno a me.
un tempio conico con gli occhi di Budda dipinti nelle lamine d'oro sulla Quando le visioni cominciarono a svanire, l'LSD salì portando il mio
parte più alta. Gli alti livelli dorati dello stupa erano avvolti da impalcatu- stato a un livello più alto. Mentre la folla elfica se ne andava le saltellanti
re dove c'era bisogno di riparazioni per via di un crollo avvenuto mesi pri- orde di macchine elfiche del DMT si ridussero a un leggero ululato. Al-
ma. La massa bianca dello stupa dava al villaggio di Boudanath una qua- l'improvviso, mi trovai a volare a centinaia di chilometri da terra in com-
lità extraterrestre. Potevo vedere ancora più lontano, fin dove la grande pagnia di dischi argentati. Non potevo contarli. Ero estasiato dallo spetta-
catena Annapu rn a si elevava per migliaia di metri; a metà strada, la terra colo della terra sotto di me e realizzai che mi muovevo verso Sud, appa-
era un mosaico di risaie color smeraldo. rentemente in orbita polare, sopra la Siberia. Davanti a me potevo vedere
Le sei di pomeriggio giunsero, ma non i miei amici. A lle sette non ce la grande pianura di Shang e la massa himalayana che si ergeva davanti al-
70 \'EIFE ALLIILIIaAZIU!ö1 INTLRLL"DI0 A KATHMANDU' 71

la desolazione giallo-rossa dell'India. Il sole sarebbe sorto dopo un paio di della mia mente riflessa davanti a me. Era una sostanza traslinguistica,
ore. Con una serie di salti telescopici, andai fino a un punto dove potevo l'escrescenza vivente dell'abisso alchemico dell'iperspazio, qualcosa gene-
vedere la depressione circolare de ll a valle di Kathmandu. Con il balzo rato dall'atto sessuale in condizioni così pazzesche? Guardai di nuovo e ci
successivo la valle riempì la mia visione. Mi avvicinavo a grande velocità. vidi il lama che mi insegnava tibetano e che stava dormendo in realtà a un
Potevo veder un tempio indù e le case di Kathmandu, il tempio di paio di chilometri di distanza. Nel fluido, lo notai in compagnia di un mo-
Svayambhunath a Ovest della città e lo stupa di Boudanath che brillava di naco che non avevo mai visto: stavano fissando un piatto specchiato. Poi
luce bianca pochi chilometri a Est. Poi Boudanath divenne un mandala di realizzai che stavano guardando me! Non capivo. Diressi lo sguardo lon-
case e strade circolari che riempivano la mia visione. Tra le centinaia di tano dal fluido e dalla mia compagna, perché lei aveva un'aura di stranez-
tetti trovai il mio. L'attimo dopo andai a sbattere nel mio corpo e tutto si za troppo intensa.
rifocalizzò sui tetto e nella donna di fronte a me. Mi resi conto che avevamo cantato, intonato yodel, lanciato selvagge
Lei era vestita con un vestito lungo da sera di raso d'argento, un bene urla orgasmiche per parecchi minuti sul mio tetto! Probabilmente tutti a
di famiglia, il tipo di cosa che si può trovare in un negozio d'antichità a Boudanath erano stati svegliati e stavano per aprire porte e finestre per ca-
Notting-Hi ll Gate. Caddi in avanti credendo che la mia mano fosse coper- pire cosa stesse succedendo. Cosa stava succedendo? La frase favorita di
ta da qualche fresco liquido bianco. Era la tessitura del vestito di lei. Fino mio nonno sembrò appropriata: "Buon Dio!', disse la beccaccia quando
a quel momento nessuno dei due aveva considerato l'altro un potenziale il falco la colpì". Questo ricordo grottesco e fuori luogo mi fece ridere co-
amante. Il nostro rapporto era funzionato a un altro livello. Ma improvvi- me un pazzo.
samente i rapporti normali furono dimenticati. Ci avvicinammo ed ebbi Poi il pensiero di essere scoperto mi riportò abbastanza in me per capi-
l'impressione di passare attraverso di lei. Lei si tolse il vestito con un solo re che dovevamo nasconderci in fretta. Eravamo entrambi nudi e la scena
gesto. Feci la stessa cosa con la mia camicia che si distrusse tra le mie ma- intorno a noi era di totale e inspiegabile caos. Lei era sdraiata, incapace di
ni. Udii il rumore di bottoni che volavano e dei miei occhiali che erano ca- rialzarsi. Quindi la presi in braccio e raggiunsi le scale, oltre il deposito di
duti da qualche parte e si erano schiantati. grano, fino in camera mia. Ricordo che per tutto il tempo continuavo a di-
Poi facemmo l'amore. O per dirla meglio, partecipammo a un'espe- re a me stesso e a lei: "Sono un essere umano. Sono un essere umano".
rienza che ricordava vagamente il fare l'amore, ma che era un'altra cosa. Avevo bisogno di ripeterlo perché non ne ero molto convinto al momento.
Entrambi urlavamo e cantavamo nel linguaggio del DMT, rotolandoci sul Aspettammo nella mia stanza per qualche minuto. Lentamente capim-
terreno in allucinazioni vivide e geometriche. Lei era trasformata, poche mo che per qualche miracolo, non più strano di tutto il resto, nessuno si
parole esistono per descrivere ciò che era diventata: puro spirito, Kali, era svegliato, sembrava che nessuno avesse sentito! Per calmarci feci del tè
Leucotea, qualcosa di erotico, ma non umano, qualcosa che riguardava e nel frattempo controllai il suo stato mentale. Lei sembrava in pieno deli-
l'archetipo de ll a specie e non l'individuo, qualcosa che faceva balenare la rio e non in grado di discutere con me di cosa fosse successo sul tetto. È un
possibilità del cannibalismo, della follia, dello spazio e dell'estinzione. tipico effetto della datura non ricordarsi ciò che sperimenti. Sembrava che
Sembrava sul punto di divorarmi. sebbene fossimo stati partecipi dell'atto più intimo tra due persone, io fos-
La realtà era a pezzi. Scopare in questo modo può accadere solo al li- si l'unico testimone che potesse ricordare qualcosa di ciò che era accaduto.
mite di ciò che è possibile. Ogni cosa era trasformata in orgasmo e negli Considerando questo, tornai sul tetto e presi i miei occhiali. Incredibil-
oceani visibili e vocianti del linguaggio elfico. Poi vidi che, dove i nostri mente erano interi, sebbene io fossi sicuro di aver sentito il rumore delle
corpi erano incollati insieme, stava uscendo da lei una sorta di liquido di lenti che si infrangevano. I liquidi di ossidiana, escrescenze ectoplasmati-
ossidiana scuro e bri ll ante, con colori e luci dentro, che fluiva su di me, sul che dei giochi tantrici, erano sparite. Con i miei occhiali e i nostri vestiti,
tetto, ovunque. Dopo il flash del DMT, dopo gli svariati orgasmi, dopo tornai nella stanza dove lei dormiva. Fumai un po' di hashish e mi sdraiai
tutto questo, quest'altra cosa mi scioccò. Che cos'era quel liquido e dove vicino a lei sotto la zanzariera. Nonostante tutta l'eccitazione e la stimola-
stava andando? Lo guardai. Lo guardai bene e capii che era la superificie zione del mio sistema nervoso, mi addormentai subito.
72 S' ERE ALLUCINAZIONI

Non ho idea di quanto dormii. Quando mi svegliai di colpo e diretta-


mente da un sonno profondo, era ancora buio. Non c'era traccia della mia
amica. Dentro di me suonò un campanello d'allarme: se stava ancora deli-
rando, era pericoloso per lei andarsene in giro di notte. Saltai in piedi, mi
misi il jalaba e cominciai la ricerca. Non era sul tetto né vicino al deposito
di grano.
La trovai al piano terra dell'edificio. Era seduta per terra e fissava il
proprio riflesso nella tanica de ll a benzina che apparteneva al genero del
mugnaio. Ancora disorientata, vedeva persone che non c'erano e confon-
deva una persona con l'altra. "Sei il mio sarto?" mi chiese molte volte
mentre la riportavo in camera, "Sei il mio sarto?"
Quando fummo di nuovo di sopra, mi tolsi il mio jalaba e scoprimmo
che avevo indosso le sue mutandine. Erano troppo piccole per me e nes-
suno di noi sapeva come fossero finite lì. Questo errore coronò una serata
assurda e io ruggii una risata. Le ridiedi le sue mutandine e andammo a
letto, sconvolti, rassicurati, esausti e felici.
Passata questa esperienza, io e la ragazza diventammo ancora più
amici; non facemmo più l'amore, non eravamo fatti per una relazione.
Non si ricordava nulla di ciò che era successo sul tetto. Dopo una setti-
mana, le rivelai i miei ricordi. Battezzai ii flusso di ossidiana "Luv", qual-
cosa di più dell'amore, qualcosa di meno dell'amore, forse non del tutto
amore, ma qualche inesplorata e potenziale esperienza umana di cui si
conosce molto poco.

-ct■t/' ^

Questa era la storia che raccontai a Dennis e a Ev quella notte a La


Chorrera, mentre le amache oscillavano alla luce della lampada e una
pioggia intermittente tambureggiava sul tetto della capanna. Fu questo in-
cidente ad accendere il mio interesse per i fluidi viola che si dice gli scia-
mani dell 'ayahuasca generino sulla superficie de ll a loro pelle e che usino
per divinare e guarire. Ogni volta che racconto questa storia, metto l'ac-
cento sul liquido. Quella sera nebbiosa, ne parlai per rassicurare Dennis.
Non parlai dell'assurdità di svegliarsi con le mutande di qualcun altro.
Era un particolare imbarazzante e non contribuiva alla storia. A quel tem-
po, non avevo detto a nessuno di quell'incidente: era un ricordo persona-
le. Lo ricordo ora perché quest'assurdo evento fu poi il centro dell'episo-
dio di telepatia più convincente di cui sia stato testimone.
7
UNO PSICOFLU DO V OLA

In cui Dennis comincia a schematizzare


il suo approccio all"`opera" alchemica
e si discute se uno psicofluido possa o meno
essere una sostanza traslinguistica.

L A MIA STORIA FINÌ E ANDAMMO TUTTI A DORMIRE SONNI AGITATI


per qualche ora. Alle prime luci dell'alba, io ed Ev raggiungem-
mo un gruppo di capanne a un chilometro di distanza, presso la
sponda dell'Igara-Parana oltre il chorro. Sapevamo che i witoto, scenden-
do il fiume verso la missione per portare a scuola i loro figli, si sarebbero
fermati presso quelle case solitamente abbandonate. La nostra speranza
era di comprare alcune uova e un po' di papaya da aggiungere a ll a nostra
dieta di riso integrale, yucca e banane.
Trovammo solo un piccolo gruppo di persone, il cui unico alimento in
vendita era un frutto verde a forma di cuore, grande come uva, pieno di
semi vagamente dolci affogati in una melassa color porpora. A quel tempo
questo frutto era sconosciuto alla scienza: pochi anni dopo Schultes
l'avrebbe descritto e chiamato macoubea witotorum. Non rividi mai più
questi frutti. Erano poco costosi e, siccome eravamo venuti per comprare
qualcosa, spendemmo quindici pesos per quasi venticinque chi li di cibo.
Sebbene la notte prima fossi rimasto alzato a giocare con gli oceani alluci-
nogeni della mente, mi sentivo a posto e pieno di vitalità. Sollevai un sac-
co gonfio, i nostri acquisti, e mi diressi a passo spedito verso la missione.
Mi godetti questa fatica. Il costal, cioè il sacco, sembrava leggero, quasi
un piacere da portare. Senza pause, io ed Ev andammo a ll a missione e alla
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76 VERE ALLUC;lNAZION1 UNO PSICCFLUI 0 VIOLA 77

residenza di Dave e Vanessa per una colazione tutti insieme. Quando ave- Poiché ogni fenomeno è più o meno descrivibile in termini empirici, ciò
vamo lasciato la capanna a ll a ricerca di cibo, Dennis era addormentato deve essere vero anche per questa esperienza. Essa ha a che fare con il
profondamente ma, nel frattempo, si era svegliato ed era andato a sveglia- controllo della chimica del proprio corpo e la produzione di specifici fe-
re Vanessa per descriverle le proprie esperienze notturne: il ronzio interno nomeni vocali e acustici: la cosa diviene possibile quando vegetali alca-
e la sensazione di essere posseduto. Stava raccontando tutto, quando arri- loidi altamente biodinamici, i composti triptamminici e gli inibitori
vammo in casa e depositammo il costal. Mentre facevamo colazione, di- MAO," vengono introdotti nel corpo secondo parametri accuratamente
scutemmo gli eventi della sera precedente. Vanessa e Dave non furono regolata: Questo fenomeno è apparentemente possibile in presenza del-
toccati dall'eccitazione di Dennis che sosteneva di essere entrato in con- la sola triptammina, sebbene l'inibizione MAO sicuramente aiuti a in-
tatto con qualche tipo particolare di energia. A ll a fine della colazione, sug- nescarla, facilitando l'assorbimento della triptammina. Il fenomeno è
gerii a Dennis che invece di litigare sulla natura dell'esperienza, avrebbe stato innescato da due persone del nostro gruppo: alcuni annifa Teren-
dovuto scrivere i suoi pensieri riguardo allo strano suono. Lui accettò l'in- ce ha sperimentato con fenomeni vocali sotto l'influenza del DMT. *''
vito e tornò alla collina de ll a nostra capanna per stare da solo e scrivere: Fino alla notte scorsa, quando ho sperimentato questa onda sonora per
qualche secondo sotto l'influenza di diciannove funghi di stropharia,
28 febbraio 1971 Terence era l'unica persona di mia conoscenza che sosteneva di essere
Scrivo queste pagine con una particolare sensazione di urgenza, come in grado di emettere questo suono. Ma ieri notte, dopo aver consumato
un uomo che si sia confrontato con un fenomeno inspiegabile, quale i funghi, ci siamo sdraiati sulle amache; la forte sensazione d'intossica-
un'impossibile creazione di sogni o un principio naturale inenarrabi- zione che di solito sfiora le membra all'inizio delle visioni di stropha-
le. Il compito è complicato dal fatto che il fenomeno che devo tentare ria era svanita. In me si era trasformata in una calda soddisfazione che
di descrivere ha a che fare con gli stessi strumenti di descrizione, vale sembrava bruciare da qualche parte dentro di me. Avevo avuto sensa-
a dire il linguaggio. Questa frase sembrerà più sensata esplorando più zioni simili prima, sia con i funghi sia appena dopo i flash da DMT. Poi
a fondo il concetto. parlammo di persone lontane e di come avremmo potuto tentare di
Prima di andare oltre, qualcosa mi dice che è necessario analizzare chi contattarle nella quarta dimensione; poiché, apparentemente, la con-
sono. Ventiquattro ore fa pensavo di saperlo: adesso è la domanda più nessione magica a distanza è parte dello sciamanesimo, questo non era
inquietante che mi sia mai posto. Le domande nate da questa daranno un tipo di comunicazione per noi inusuale. Poco dopo questa conversa-
le risposte che ci permetteranno di capire e di usare questo fenomeno zione, udii il suono per la prima volta, debole e lontano, tra le orec-
così difficile da descrivere. Queste potrebbero essere le ultime parole chie, interno, ma distinto per quanto possa esserlo un suono sul confi-
che spenderò a descrivere qualcosa in un rozzo linguaggio; dal mo- ne della percezione. Come un segnale o come una debole trasmissione
mento che il fenomeno comincia al confine del linguaggio, dove la fa- radio, inizialmente come il suono delle campane, che poi si trasforma-
coltà di formare concetti brancola ma non trova parole, devo stare at- va in un suono elettrico, scoppiettante, scioccante e gorgogliante. Ho
tento a distinguere tra il linguaggio di simboli e metafore e la realtà
cui sto tentando di applicarlo. * Gli inibitori MAO sono composti chimici la cui attività nel corpo rallenta o interferisce con la mo-
noamminoossidasi, un sistema enzimatico che ossida molti composti presenti all'interno di cibo e dro-
ghe riducendoli a sottoprodotti non dannosi. In presenza degli inibitori MAO, i composti che nor-
Quando lessi questo prologo, esso mi sembrò grandioso e allarmante, malmente sarebbero ridotti metabolicamente in sottoprodotti inerti, subiscono al contrario un'esten-
sione nella durata della loro attività fisiologica e psicologica.
ma Dennis aveva un'aura di calma e di certezza che imponeva rispetto.
Sentivo che il logos stava lottando con il vocabolario del suo ultimo aral- ** I miei esperimenti sono consistiti nell'osservazione del fatto che la spontanea glossolalia che il
DMTcausvinme, talounsrdiceto,uranilqest
do. Sembrava avere via via più senso, come se fosse vicino a qualcosa. sintattiche nel linguaggio parlato divenivano realmente visibili. Effetti come questo potrebbero spie-
Continuai a leggere: gare la mia esperienza sul tetto della casa in Nepal. Insoliti dispositivi linguistici e vocali sembrano ca-
ratterizzare l'intossicazione da DMT.
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tentato di imitare questi rumori con le mie corde vocali, sperimentan- perficie della pelle sotto forma di sudore. Gli jivaro basano gran parte del-
do con un vocalizzo ronzante. All'improvviso, fu come se il suono e la la loro pratica magica su questa sostanza di cui praticamente nulla si sa,
mia voce si incontrassero e il suono divenne la mia voce, però veniva poiché questo tipo di conoscenza è avvolta da un manto di segretezza. I
da fuori di me in un modo che nessuna voce umana avrebbe potuto pochi che parlano insistono che gli sciamani jivaro spargono la sostanza
imitare. All'improvviso, il suono fu intensificato e divenne come il sul terreno davanti a loro, e che riescono a veder altri luoghi e altri tempi.
suono di un insetto gigante. Secondo i racconti, la natura di questo fluido è completamente al di là
dell'esperienza ordinaria: si dice che sia fatta de ll a stessa materia di cui è
Mentre Dennis scriveva, noi nuotavamo pigramente nel fiume e vi fa- composta la mente o lo spazio-tempo oppure ancora che sia una pura al-
cemmo il bucato sotto un cielo amazzonico chiaro, infinitamente azzurro lucinazione espressa oggettivamente, ma sempre tenendosi all'interno dei
e pulito. Il ronzio di sottofondo de ll e cicale aumentava d'intensità e domi- confini del liquido.
nava sulla calda e luccicante superficie dell'Igara-Parana, che scivolava Il lavoro di Harner riguardo gli jivaro non era l'unica testimonianza.
come elettricità, attraverso la terra, nel caldo de ll a giornata equatoriale. Fin dai primi studi etnografici dei popoli amazzonici, erano corse voci a
Più tardi, quel pomeriggio, Dennis venne al fiume a cercarmi. Mi trovò proposito di escrezioni magiche e di oggetti psicofisici resi potenti da ll a
che lavavo le scarpe da tennis su una roccia piatta che stava appena sopra magia, che venivano prodotti dal corpo degli sciamani dopo che questi
la superficie dell'acqua. Senza dubbio quando l'acqua non lo sommergeva avevano ingerito allucinogeni e avevano cantato a lungo. Ricordai l'osser-
era un luogo perfetto per fare il bucato. Era un posto magico, ma in quel vazione alchemica secondo cui íl segreto è nascosto nelle feci.
momento la sua magia era ancora lontana quattordici giorni. Ci sedemmo "Una sostanza iperdimensionale e quindi translinguistica?", domandai
e parlammo. Erano passate sedici ore dall'episodio de ll a notte preceden- a Dennis, "È questo di cui parli?"
te. Dennis disse che l'esercizio di scrittura era stato molto utile. "Sì, qualunque cosa questo significhi. Perché no? Certo, è un'idea da
"Grande! E cosa ne hai concluso?" pazzi, ma è anche il sistema simbolo che abbiamo portato con noi alla ri-
"Non sono sicuro. Sono molto eccitato, ma qualunque sia la causa cerca della magia sciamanica. `Questo è ciò per cui ti sei imbarcato, uomo,
dell'eccitazione, sta seminando idee più velocemente di quanto io possa per inseguire la balena bianca in tutti gli oceani, su entrambi i lati della
scrivere." terra finché non sputerai sangue nero.' Non è questo il tuo rap?"
"Idee di che genere?" L'uso dell a retorica melvilliana era fuori luogo, e non da lui. Da dove le
"Idee divertenti. Idee riguardo i modi di utilizzare questo effetto, que- tirava fuori certe cose?
sta cosa sconosciuta con cui abbiamo a che fare. La mia intuizione è che "Sì, suppongo di sì."
sia relazionato agli psicofluidi di cui Michael Harner parlò nel numero di "Questo è il punto. Se c'è qualcosa di strano dovremmo vedere di cosa
`Natural History' nel luglio del 1969 e a ciò che ti è accaduto a Bouda- si tratta e renderlo coerente. Ammettiamo di non sapere con cosa abbia-
nath. Ricordi come Harner sostenesse che gli ayahuasqueros vomitano una mo a che fare, ma sappiamo che siamo venuti qui per investigare la magia
sostanza magica che è a ll a base della loro capacità di divinazione? Quello sciamanica, così ora dobbiamo lavorare su questo effetto, sperare di sape-
che mi è successo è qualcosa di simile, una sorta di sostanza translinguisti- re ciò che facciamo e avere abbastanza informazioni. Siamo troppo isolati
ca creata da ll a voce." per fare altro e per ignorare che rischiamo di gettare al vento un'opportu-
Parlammo a lungo vicino al fiume, sondando varie opzioni. Dennis in- nità d'oro."
sisteva a collegare la mia esperienza in Nepal con lo strano fenomeno spe- "Sì, hai ragione," dissi, "eccoci in acque profonde. Abbiamo avuto la
rimentato dagli sciamani jivaro in Ecuador. Questi sono soliti prendere fortuna del principiante nel trovare l'altra dimensione così accessibile. Il
l'ayahuasca così da riuscire a vedere una sostanza di colore viola, o blu fungo ce l'ha permesso, o forse la somma del fungo e del fumo di ayahua-
scuro, che ribolle come un liquido. Vomitando, dopo aver preso l' ayahua- sca. È difficile da stabilire. Ci sono così tante variabili. Ci sono anche un
sca, questo fluido viene emesso dal corpo; a volte si forma anche sulla su- sacco di episodi di sincronia".
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"Giusto. Mi sento vicino a qualcosa di grandioso. Dobbiamo osservare che ci circondava per migliaia di chilometri. La giungla era come una
da vicino la nostra fantasia, cercare di costruirci sopra. Il buon vecchio mente, il mondo sospeso nello spazio era come mente, immagini di un or-
metodo junghiano." dine e di un'organizzazione cosciente si affollavano intorno a noi. Come
"Sì," dissi, "idealmente possiamo sperare di creare le condizioni per eravamo piccoli, le nostre conoscenze erano limitate, ma di quel poco che
un test scientifico." sapevamo eravamo fieramente orgogliosi. Ci sentivamo in qualche modo
Ricordai che nel libro A scuola dallo stregone c'è un episodio in cui Me- come dei rappresentanti dell'umanità che stavano per venire in contatto
scalito, l'entità del peyote, solleva la mano e nel suo palmo Carlos Castane- con l'altra dimensione, quel qualcosa al confine dell'esperienza umana. In
da vede un incidente accadutogli tanto tempo addietro. Se questo fenome- quei primi giorni a La Chorrera una magnificenza orgogliosa e sopranna-
no avesse una validità empirica, forse suggerirebbe la presenza di una sotti- turale era associata a ll a nostra impresa.
lissima pellicola di proiezione transdimensionale. Osservando, si potrebbe Il giorno successivo, il primo di marzo, passò tranquillamente. Dennis
ricevere un perfetto feedback. È uno specchio, non del tuo riflesso fisico, scriveva il suo diario Io prendevo insetti e Vanessa faceva foto intorno a ll a
ma della tua essenza. Certo, tutto questo era speculazione: questa sostanza missione. La sera ci riunimmo di nuovo presso la capanna. In silenziosa co-
esisteva davvero o era solo un'allucinazione? Chi può credere a cose simi li ? munione con il fiume e con noi stessi, Ev e io sedemmo guardando il lago.
Dennis era convinto che la cosa fosse connessa con il suono e che si po- Ev lo notò per prima. Il lago era invaso dalla nebbia generata dalla cor-
tesse creare la sostanza con la voce. Era un'idea strana e senza fondamen- sa dell'acqua nella stretta gola. La foschia che ondeggiava sull'acqua mar-
to, su cui potevamo speculare a lungo, poiché, qualunque cosa fosse, era rone segnalava la corrente del fiume, dove si allargava nel lago e prosegui-
fatta de ll a stessa sostanza di cui è fatta l'immaginazione. In tre dimensioni, va dall'altra parte. Osservandolo, Ev sussultò. La marmorea superficie del
poteva assumere qualunque forma, ma questo liquido mentale ectoplasmi- lato più lontano del fiume era cambiata. L'acqua sembrava essersi ferma-
co viola esisteva solo nella quarta dimensione. Sembrava possibile immagi- ta. Proprio così: ferma! La superficie sembrava congelata, ma l'altra metà
nare di entrare nell'altra dimensione e di produrre questo liquido. Parlò a del fiume continuava a scorrere.
lungo di questa cosa. Ero in estasi: mi piacevano le sue idee. Sentivo che Chiamammo Dennis e Vanessa che ammisero l'assurdità di ciò che ve-
era un'altra idea proveniente dall'oceano triptamminico in cui nuotavamo. devamo. Mi allontanai, mentre loro speculavano sulle possibili cause:
La domanda era: cosa potevamo fare? Adesso, dopo tutto ciò che ho impa- l'ora del giorno, la luce, un'illusione ottica e tutto il resto. Non mi curavo
rato negli ultimi vent'anni, è difficile essere sicuro di ciò che credevamo a di queste discussioni. Ogni volta che cominciavano, sentivo che tutto sta-
La Chorrera. Il nostro umore era a llegro e positivo, le diverse esperienze va procedendo per il verso giusto e che ognuno stava recitando bene la
con i funghi avute in quello splendido luogo ci avevano condotto a una de- propria parte.
licata euforia. Era un gran periodo. Eravamo eccitati all'idea di entrare in Questa passività calma e intuitiva era nuova per me: forse intensificata
contatto con il segreto (così chiamavamo la gamma di effetti incontrati dall'uso dei funghi, si era sviluppata nel mese passato in Colombia, prima
nell'esperienza triptamminica). Era il veicolo della nostra ricerca: le topo- di entrare nella giungla. Di solito avrei partecipato a queste discussioni,
logie a rosone degli alveari galattici del flash di dimetil-triptammina, quella ora le lasciavo passare. Mentre camminavo, cercavo un posto per seder-
combinazione di chiacchiera da bar e matematiche formali dove i desideri mi; Dennis mi diede da leggere il suo diario:
diventavano cavalli e ognuno poteva cavalcare. Non eravamo nuovi
all'idea dell'altra dimensione, ma l'avevamo sfiorata solo in brevi momenti 1 marzo 1971
nella sua manifestazione di lux natura, la luce spirituale dietro la natura or- Ieri notte, ho innescato nuovamente il fenomeno dopo aver mangiato
ganica. Al momento, eravamo fan dell a dea, non ancora i suoi amanti. un fungo e fumato dell'erba. È stato uguale alla prima volta, un'onda
Ogni componente de ll a spedizione sperimentò la sensazione dello che si sollevava, pulsando con un ronzio vocale sempre più forte ac-
schiudersi di qualcosa intorno a noi, della sospensione del tempo, di en- quistando un'energia scioccante. Avrei potuto prolungare il suono,
trare in un mondo verde che era stranamente e quasi eroticamente vivo, ma non l'ho fatto a causa dell'energia. Sono certo che presto potrò
82 VERE aL,i,Ut,iN.azION1 UNO PSYC.oFLU IDo VIOLA 83

produrre il suono senza triptammina o altre droghe. È via via più faci- mente, il metabolismo della triptammina, la natura del pensiero, del-
le connettersi e sento che è possibile in ogni momento. È una cosa che la consapevolezza, di storia, magia, sciamanesimo, fisica quantistica e
si può imparare e, in questo processo di apprendimento, la triptam- relativistica, metamorfosi degli insetti, processi alchemici ecc., insie-
mina può aiutare ma, una volta capito e controllato, il fenomeno può me all'intuitiva comprensione di eventi senza causa e sincronici ispi-
essere prodotto senza triptammina. Per adesso, abbiamo provato l'esi- rati dalla stropharia, ti permettono di tentare di capire da dove venga
stenza di un particolare fenomeno vocale in due individui sottoposti a questo suono. Gli allucinogeni, toccando la matrice neurale, possono
simili esperimenti. Ora dobbiamo capire che cos'è il fenomeno. Dob- produrre cambiamenti della consapevolezza nella dimensione tempo-
biamo sperimentare con il suono e sviluppare teorie dai risultati. Te- rale. Certo, la consapevolezza può produrre cambiamenti anche a tre
rence ha sperimentato con questi suoni più di chiunque altro e ha sco- dimensiona: In triptammina è possibile, in condizioni particolari; sen-
perto cose interessanti. tire e vocalizzare un suono che passa attraverso una dimensione supe-
riore e multiforme e si condensa come sostanza translinguistica, come
Una cosa normalmente invisibile, come la rete sintattica che tiene in- per esempio materia che si duplica nel tempo, come un ologramma si
sieme il mondo e il linguaggio, può condensarsi o cambiare il suo stato on- duplica attraverso lo spazio. La sostanza prodotta dal suono è triptam-
tologico e diventare visibile. Sembra esserci una dimensione mentale pa- mina metabolizzata dalla mente in una dimensione spaziale superio-
rallela in cui ogni cosa è fatta della materia di un linguaggio visibile, un ti- re. È una molecola iperdimensionale che si trasporta in `questo" mon-
po di universo a noi prossimo abitato da elfi che cantano la propria esi- do. La natura iperdimensionale di questa materia è tale da essere fatta
stenza e invitano coloro che incontrano a fare lo stesso. di tutti i materiali, concetti, eventi, parole, persone e idee omogeneiz-
zate in una cosa sola tramite una più alta alchimia mentale.
Lo stato innescato dal DMT, che permette esplosioni prolungate di
questa energia, lui lo descrive come un livello sonoro che diviene più Questa è l'idea del muco misterioso, la leggenda che sopravvive nelle
denso e si materializza in piccole creature simili a gnomi fatti di un zone meno conosciute dell'Amazzonia. Circolano voci circa un materiale
materiale simile all'ossidiana, emesso dal corpo, dalla bocca e dagli magico generato dal corpo degli sciamani, che permette di curare, fare
organi sessuali, per tutta la durata del suono. È effervescente, fosfore- magie e ottenere informazioni non ottenibili attraverso i canali normali.
scente e indescrivibile. Le metafore linguistiche diventano inutili, Come gli specchi magici delle fiabe, i fluidi magici della foresta pluviale
perché questa materia è al di là del linguaggio, non un linguaggio fat- sono finestre aperte su tempi e spazi lontani. Il nostro compito era di crea-
to di parole, un linguaggio che diviene le cose che descrive. È un logos re un modello credibile riguardo al funzionamento del fenomeno, senza
archetipo più che perfetto. Sono convinto che attraverso la sperimen- tralasciare le leggi fisiche o chimiche conosciute o quelle incerte. Dennis
tazione con questi fenomeni vocali, con o senza droghe, sarà possibile speculava nel suo diario.
capire e usare la sostanza translinguistica per raggiungere ogni realtà,
poiché dire qualcosa con il suono significa farla accadere! Ci sono molte domande riguardo la fenomenologia di questo olo-
gramma temporale come matrice fluida. Speculando, direi che è tript-
Non essendo chimici, avevamo reso la condensazione dello spirito con ammina metabolizzata iperdimensionalmente, un fenomeno alche-
l'idea di una sostanza translinguistica. Parole, oggetti e cognizioni erano mico che è la corretta unione di triptammina (un composto onnipre-
stati fusi nella migliore tradizione dello yoga tantrico. Mio fratello era im- sente in natura) con il suono prodotto dalla voce e mediato dalla
merso nell'impresa di rivelare il mistero alchemico tradizionale. mente. È la mente che dirige questo processo e la direzione consiste
in un'armoniosa sintonia di un fenomeno audiolinguistico interioriz-
Una frase così radicale potrebbe suonare esagerata se non fosse per le zato che potrebbe essere un tono di risonanza ESR, della molecola di
nostre lunghe e tediose speculazioni. I nostri studi in chimica della psilocibina. Quando questo suono è esternato imitando a perfezione
84 VERE fSLLUC1Ia1AZ,II®INII UNO PSIICO]FLUIIDO VIOLA 85

il suono interno, si crea la triptammina iperdimensionale. Questa so- il primo a fornire una spiegazione, con una convinzione che era più scon-
stanza è mentale come un'idea normale? È reale come un liquido certante del fenomeno: "È qualche instabilità barometrica causata dalla
normale, come l'acqua? Harner insisteva che, sotto l'influenza di combustione della nostra canna".
triptammina inibitore MAO e di infusi di ayahuasca, gli sciamani ji- "Mi prendi in giro?" dissi, "Stai dicendo che il calore della nostra can-
varo producono un liquido fluorescente che è la base delle loro magie. na ha fatto condensare l'acqua in nebbia davanti a noi e che ha creato una
Sebbene invisibile alla percezione ordinaria, si dice che questo fluido reazione a catena in tutta l'aria saturata della zona? Stai scherzando vera-
sia visibile a tutti coloro che hanno consumato la sostanza. L'ayahua- mente".
sca è spesso associata ad aure viola e allucinazioni blu scuro. Questo "No, no, è così! E per di più accade per una ragione, forse il fungo ci
può indicare un plasma termico, forse visibile solo nello spettro UV. sta dando un esempio. È un modo di mostrarci che piccole instabilità in
Se questo fenomeno ricade nella categoria "mentale', rappresenta un sistema possono innescare cambiamenti più grandi."
una comprensione perfezionata dell'iperdimensione chiamata da "Oh, Cristo."
Jung inconscio collettivo, anche se ha il limite di non toccare lo spa- L'idea di Dennis mi sconvolgeva. Non potevo pensare che la sua spie-
zio-tempo ordinario. gazione fosse vera, né potevo capire cosa ci trovasse di sensato.* Per la
prima volta, mi passò per la testa che stesse impazzendo. Non che ragio-
Cpn vent'anni di esperienza a ll e spalle, accumulati vivendo in un os- nassi in termini psicanalitici, ma avevo l'idea che si stesse infilando in una
servatorio privilegiato, queste parole mi sembrano arcane e ingenue. realtà mitopoietica, o in altri termini che si fosse "fumato il cervello".
L'idea di una possibile metamorfosi unitaria dei mondi fisici e mentali è A quel punto, la nebbia era impenetrabile e così ci ritirammo per la
concettualmente difficile e antiintuitiva, ma la convinzione che ci fosse notte, ma non prima che Ev dicesse che nel silenzio che aveva preceduto
qualcosa dietro al fenomeno, o all'idea di esso, era un fattore centrale l'apparizione della nebbia, aveva avuto un'allucinazione. Con gli occhi
nell'indurci a esplorare lo sciamanesimo del bacino amazzonico. Quando chiusi, aveva visto una strana creatura elfica che faceva rotolare per terra
lessi per la prima volta questi appunti, dubitavo di ciò che leggevo. Era un poliedro complesso. Ogni faccia del poliedro sembrava una finestra
contro ogni senso comune, non lo capivo. Oggi, dopo anni di studio dedi- aperta su un altro luogo nel tempo o su altro mondo.
ti a capire gli eventi di La Chorrera, queste idee sembrano magicamente "È la pietra!", esclamai. Potevo quasi vedere la sua visione della lapis
vicine e al tempo stesso lontane. Avevamo una teoria e un'esperienza e de- philosophorum, l'ambita meta di secoli di speculazione alchemica ed er-
cidemmo che era venuto il momento di provare a unirle in un esperimen- metica che faceva capolino nella notte amazzonica, e ora appariva come
to i cui risultati sarebbero stati ridicoli, a meno che non ci fosse un seme un grande gioiello multidimensionale, la pietra filosofale in custodia di
di verità nelle pazze idee nate in quel periodo. uno gnomo tellurico. Il potere dell'immagine era profondo e toccante.
Più tardi, quella sera, io, Dennis ed Ev fumammo una canna di Santa Potevo sentire i sogni spirituali degli antichi alchimisti, grandi e piccoli,
Marta Gold. Era una notte calda e limpida. Quando ci sedemmo e comin- che avevano cercato la pietra nei loro laboratori fumosi. Potevo sentire la
ciammo questo rito, Ev fece commenti sulla limpidezza serale e tutti e tre catena d'oro degli adepti che si estendeva nel lontano passato ellenistico,
guardammo il cielo. La notte era inondata di stelle. Fumammo in silenzio. 1'"opera" ermetica, un progetto più grande dei secoli e degli imperi: nien-
Dopo forse cinque minuti, ognuno di noi era perso nella propria mente. te di meno della redenzione di un'umanità decaduta attraverso la rispiri-
La cosa finì quando Dennis esclamò: "Guarda come sono cambiate in tualizzazione della materia. Non avevo mai visto o immaginato il mistero
fretta le condizioni dell'aria. Ora si sta levando la nebbia". dell a pietra, ma ascoltando la descrizione della visione di Ev, si formò
Era vero. Per venti metri in tutte le direzioni, c'era una fitta nebbia che un'immagine nella mia mente che è rimasta fino a oggi. È quest'immagine
avvolgeva il terreno. Mentre guardavamo, la nebbia divenne più spessa e
si allargò su tutta la zona. In pochi minuti eravamo passati da un limpido * Naturalmente, nessuno di noi poteva sapere che gr an parte delle ricerche matematiche nei decenni
cielo notturno a ll a nebbia più totale. Ero sinceramente colpito. Dennis fu successivi avrebbe esplorato proprio questi concetti sotto il nome di teoria e dinamica del caos.
86 VERE ALLUCINAZIONI

della pietra filosofale come un gioiello iperdimensionale che si trasforma


in un UFO, l'anima umana come un'astronave. È la panacea universale al-
la fine del tempo, tutta la storia non è che l'onda d'urto di questa realizza-
zione del potenziale nella psiche umana. Questi pensieri mi sembravano
come l'agitarsi di qualcosa di vasto, qualcosa appena percepito che si dila-
tava su milioni d'anni, qualcosa come il destino dell'umanità e il ritorno
dell'anima alla sua terrificante fonte nascosta. Cosa ci stava succedendo?
La sensazione di stranezza era quasi palpabile. Scuri oceani di tempo e
spazio sembravano fluire sotto i nostri piedi. L'immagine della terra nello
spazio era emotivamente impressa nella situazione intorno a noi. E in che
cosa consisteva quella situazione veramente? Giacevo sulla mia amaca, ec-
citato e sconvolto, sull'orlo del sonno, poi precipitavo in sogni profondi di (( ' v , )^° © ®©
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cui non rimaneva nulla al mattino, tranne il ricordo del pigro spazio inter- C' --
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L: 66 OPE A 99 VIENE ILLUS RA A

In cui Dennis rivela la sua strategia


per cominciare la grande impresa.

A MATTINA DEL 2 MARZO 1971, A LA CHORRERA, L'ALBA ERA CALDA


e cristallina. Questo era il giorno in cui io, Ev e Dennis avremmo
preso possesso della casa nella foresta, che era finalmente libera.
Quella mattina, il nostro trasloco aveva creato più eccitazione del solito.
Per tre giorni, fino all'episodio della glossolalia del 27, Dennis aveva detto
che l'energia del fenomeno era così grande che non era il caso di prosegui-
re fino a quando fossimo rimasti isolati nella casa nella foresta.
Per evitare il caldo del giorno, il nostro trasloco cominciò poco dopo
l'alba. La pista da percorrere per raggiungere la nuova casa passava per i
pascoli. Non eravamo stati là fin dall'ultima esperienza con i funghi, tre
giorni prima. La stropharia era dovunque. Sembrava che non vi fosse
neanche un pezzo di letame senza un'escrescenza d'oro fungina. Mi ripro-
misi che non appena avessimo traslocato nella nuova capanna, avrei ripre-
so i funghi comunque. Sebbene fossimo tutti presi dalle speculazioni, non
ci eravamo dimenticati de lle nostre originali intenzioni botaniche, la ricer-
ca dell'elusivo oo koo hé. Tutt'altro. La nostra intenzione immediata era
- -

di usare l'ayahuasca come inibitore MAO e come droga risolvi problemi,


- -

di far fermentare e di consumare il banisteriopsis caapi che io ed Ev aveva-


mo preso da Basilio pochi giorni prima.
Io ed Ev passammo il resto de lla giornata dopo il trasloco a pulire il ter-

89
L ,.
90 VEREALLUCINAZ1ONI i3YE R " VIENE ;(-LUSTRATA 91

reno intorno alla capanna, togliendo radici dal suolo sabbioso. Le lasciam- tico o no, ma sembra piegare lo spazio in modo tale da farlo quasi ar-
mo essiccare al sole così da poterle usare come combustibile per il fuoco, rotolare su se stesso, su una dimensione superiore. Ecco come accade:
che ci sarebbe servito per preparare l'ayahuasca. Nella fatica sembravamo Bisogna prendere abbastanza psilocibina per permettere al suono di es-
esultare. L'energia e la luce erano in ogni cosa. Prendendo il suo taccuino, sere udito. Credo che il suono sia dovuto alla risonanza di spin elettro-
Dennis, che era rimasto per conto suo fin dall'esperienza con íl suono inte- nico (ESR) degli alcaloidi di psilocibina contenuti nel fungo. La pre-
riore, se ne andò verso un villaggio witoto distante tredici chilometri. senza di triptammina metabolizzante nell'ayahuasca agisce come un
A metà pomeriggio, tornò estremamente eccitato. Aveva finito di scri- catalizzatore che sensibilizza la matrice neurale dell'ESR presente nel-
vere le note preliminari di The experiment at La Chorrera. È l'unico docu- la stropharia. È questo principio che permette al suono di essere senti-
mento scritto da lui in quel periodo e, in quanto tale, è l'unica prova a te- to. Quindi bisogna amplificarli con l'antenna triptamminica aggiunta
stimoniare come ci sentissimo riguardo ciò che stavamo facendo, mentre al massimo della sua estensione. Poi, attraverso il suono vocale, l'ener-
lo stavamo facendo. gia è inserita nel complesso arminico, dentro al corpo e dentro al fungo
Chiaramente, questi appunti non rappresentano l'edizione definitiva che è stato raffreddato in piccole parti fino allo zero assoluto, la tempe-
delle nostre teorie e non hanno un valore assoluto. Il miglioramento di ratura a cui cessano le vibrazioni molecolari, con assunzione delle fre-
queste idee è stato costante fin da lla loro creazione.* Ma la visione era quenze dell'ESR della psilocibina. Una volta che la frequenza ESR vie-
completa e dettagliata. La teoria rappresentata negli appunti di mio fratel- ne analizzata, è possibile amplificarla nei circuiti neurali incanalando-
lo rimane il punto di partenza per capire l'effetto che era stato innescato il la nel complesso arminico, per esempio, imitando l'ESR della psiloci-
5 marzo a conclusione dell'esperimento. I suoi appunti erano il nostro bina con la voce, costringendo il suono amplificato a causare un tono
progetto e come tale funzionavano. Però non sono una lettura leggera e armonico con il metabolizzarsi arminico nel cervello e quindi stimo-
semplice, perché sono incasinati come un testo alchemico. L'alchimia è un lando l'ESR arminica. Finché i complessi arminici sono semplicemen-
test sia dei limiti del linguaggio sia dei limiti della materia. La macchina al- te nello stesso passaggio biosintetico che convoglia il triptofano nella
chemica funziona al meglio nella fantasia. I maghi desidereranno dilun- psilocibina, è possibile considerare il tono dell'ESR della psilocibina
garsi su questi borbottii alchemici, che tenterò di decifrare nel prossimo come un sovratono armonico del sistema arminico e viceversa.
capitolo. Il resto dei miei lettori potrebbe invece preferire saltare queste Usando sovratoni armonici, è possibile suonare una nota che cancelli
pagine e proseguire a leggere più avanti quella che è una buona storia, an- una o più delle sue ottave, riportate nelle scale armoniche sopra o sotto
che senza l'aiuto di arcane teorie. di essa. Possiamo facilmente dimostrarlo su un violoncello: suoniamo
una nota, mettiamo la corda in La. Il suono è composto da onde-vibra-
2 marzo 1971 zioni delle molecole dell'aria causate dalla corda, che funziona così da
Ieri ulteriori esperimenti con il fenomeno dell'alterazione psicouditi- cassa di risonanza. La nota è udita molto chiaramente nella chiave in
va hanno suscitato nuove e interessanti questioni e hanno accresciuto cui viene suonata, ma risuona anche in tutte le altre chiavi di La nelle
la nostra incessante comprensione. Scelgo il termine "alterazione per- ottave superiori e inferiori. È possibile eliminare il suono originale
cepibile" perché la mia esperienza, finora, unita a ciò che mi è stato toccando semplicemente la corda in determinati punti armonici con
raccontato, mi porta a credere che tutto questo ha a che fare con il ge- leggerezza. Quando si compie questa operazione, le note ai registri in-
nerare vocalmente uno specifico campo di energia che può rompere lo feriori e superiori diventano udibili. Se si conosce sufficientemente la
spazio tridimensionale. Non capisco se questo campo è elettromagne- teoria dell'armonica superiore, si può determinare quali armonici ri-
suoneranno se verranno toccati determinati punti sulle corde.
* Le basi scientifiche del nostro lavoro sono dettagliatamente descritte in The Invisible Landascape. Se ciò si applica alla risonanza molecolare ESR, si verifica essenzial-
Quell'opera presentava la ponderata e complessa posizione da noi elaborata nel 1975. Queste idee sono mente lo stesso principio. Quando si sente il tono dell'ESR della psilo-
state di molto riviste dopo che i miti e gli errori presenti nella originaria concezione sono stati espunti. cibina con l'aiuto del triptamminide, questo urterà una nota armonica
92 VERE ALLI,TC1NAGiOI<I1 L"`LD1'ERA" i'1ECVE ILLUSTRATA 93

nelle strutture arminiche venendo metabolizzata dentro al sistema, co- assorbita istantaneamente e completamente dalla triptammina alle
sì che la sua ESR risuonerà a un livello più alto. Concordemente alla dimensioni superiori. Verrà poi trasferita nel fungo come un suono
fisica del suono, questo procedimento cancellerà automaticamente il vocale e condensata nella psilocibina come una struttura supercondut-
suono originale, per esempio l'ESR della psilocibina, e costringerà le tore inscindibile di armina-psilocibina-DNA.
molecole a smettere di vibrare (per quanto il tono dell'ESR che sostie- • Il risultato sarà un aggregato molecolare di materia pluridimensio-
ne la coerenza molecolare è trasportato per un microsecondo sul sovra- nale e superconduttore che riceve e spedisce messaggi trasmessi dai
tono dell'ESR delle strutture arminiche). Ciò provoca la sospensione pensieri. Questo ingloba e rintraccia informazioni in maniera ologra-
della psilocibina momentaneamente priva di carica, ma con sorpren- fica nel DNA neurale e dipende dall'armina superconduttore come
denti capacità di conduzione, in un campo di bassa energia elettroma- una sorgente trasduttiva di energia e di RNA superconduttore come
gnetica generato dal complesso arminico dell'ESR. Recupererà così, matrice temporale. Questo composto sarà una parte vivente e funzio-
divenuto ora un superconduttore, il segnale originale dell'ESR, che lo nante nel cervello del "cantante" molecolare che l'ha creato. Sarà com-
bloccherà in uno stato permanente di superconduttività. posta da materia pluridimensionale: per esempio, materia che è stata
Come il fenomeno procede, si azionerà automaticamente l'inverso del trasportata attraverso le dimensioni superiori per mezzo del processo
processo iniziale. La psilocibina, caricata dalla mente in maniera su- di eliminazione della sua carica elettrica con una vibrazione armoni-
perconduttiva, cancellerà armonicamente la risonanza dell'ESR armi- ca, trasmettendo quella vibrazione attraverso lo spazio (da un tra-
nica presente nel cervello. L'energia del complesso armina-psilocibina smettitore superconduttore a un ricevitore superconduttore), ricon-
dell'ESR verrà assorbita istantaneamente dalla matrice del fungo. Ciò densando poi quella vibrazione in una forma superconduttore (la psi-
causerà la metabolizzazione di quelle molecole nel corpo e l'unione locibina carica nel fungo), finché il complesso armina-psilocibina-
dei neuroni al DNA che precipiterà istantaneamente al livello zero. DNA si condensa in una molecola superconduttore. Una molecola
Ovviamente questo complesso armina-psilocibina-DNA dovrà imme- fatta di sostanze di una dimensione superiore, secondo questa teoria,
diatamente separarsi dalla matrice cellulare. A questo punto esiste un dovrebbe rimanere stabile finché rimane in una configurazione super-
grave pericolo, ma ci sono molte strade per aggirarlo. Scopriremo che conduttore, forse per sempre, poiché è caricata dalla propria energia
queste molecole si condenseranno fuori dai nostri corpi associate a un ESR. Risponderà poi ai pensieri, sarà piantata nel nostro DNA collet-
suono. Questo suono è il tono armonico dell'ESR di questo complesso tivo e conterrà l'armina come una ricetrasmittente superconduttore e
amplificato superconduttivamente, radiotrasmesso e refrigerato nella come fonte di energia.
matrice superconduttore del fungo. La psilocibina caricata supercon-
duttivamente agisce come un'antenna che raccoglie i segnali amplifi- Non avevo mai sentito mio fratello dire cose simili. Per quanto ne capi-
cati dell'ESR del complesso e condensa le vibrazioni nella matrice su- vo, Dennis pensava che il corpo è come uno strumento musicale scientifi-
perconduttore. co, i cui potenziali sono dentro e intorno a noi, ma non ce ne rendiamo
L'operazione può essere ora brevemente riassunta: conto. Diceva che, con un atto di volontà, la mente poteva usare il canto
• Il fungo dev'essere preso e ascoltato. per interagire con il cervello, come se fosse un organo a colori e una bi-
• L'ayahuasca dev'essere presa e caricata con gli armonici dell'ESR blioteca olografica al tempo stesso.
della psilocibina, impartiti via voce, amplificati. Dennis mostrava la via per una scienza orfica dove le grandi scoperte
• La risonanza dell'ESR della psilocibina nel fungo verrà cancellata sarebbero state raggiunte grazie all'interazione di voce, mente, cervello e
e cadrà in uno stato di superconduttività; una piccola parte della ma- immaginazione. Prometteva di più di una sinestesia collettiva indotta dal
teria fisica del fungo verrà annientata. canto. Diceva che sia le leggi acustiche, sia i fenomeni di basso amperag-
• La psilocibina ad alto potenziale superconduttore raccoglierà l'ar- gio bioelettrico, sia i nostri corpi, potevano essere manipolati per aprire
monico dell'ESR del complesso dell'ayahuasca; questa energia verrà una porta sull'esplorazione degli stati della materia e sui regni della fisica
94 VERE ALLULAN , 'ION

che hanno a che fare con alta energia e basse temperature, e che sono con-
siderati dominio esclusivo di ricercatori totalmente dipendenti da macchi-
nari sofisticati ed estremamente potenti. Per un momento, fu possibile so-
gnare che i poteri dello sciamanesimo, derivati da una conoscenza mille-
naria della microfisica e della bioelettrica, erano più avanzati di quelli del-
la scienza moderna. La porta che si stava aprendo conduceva fuori dal
tempo storico, verso una completezza arcaica ormai dimenticata.
Forse le tradizioni sciamaniche del pianeta sono le custodi di una com-
prensione che usa il corpo/cervello/mente umani come veicolo, mentre
ciò che è stato raggiunto dal nostro "metodo scientifico", si merita solo un
misero secondo posto. È una vecchia idea, il canto della sirena di Pitago-
ra, sostenere che la mente sia molto più potente di qualunque accelerato-
re, più di ogni antenna radio o del più grande telescopio, più completa nel
suo potere informativo di ogni computer poiché il corpo umano, i suoi or-
gani, la sua voce, la sua forza di locomozione e la sua immaginazione, è
più che sufficiente per esplorare qualsiasi luogo, tempo o livello di energia
dell'universo. Questa era l'idea che Dennis voleva provare, che voleva rea-
lizzare nell'hardware del veicolo lenticolare che, lui pensava, potesse esse-
re generato dal proprio DNA e dagli organismi disponibili nell'ambiente
amazzonico: i funghi e l' ayahuasca.
9
UNA CONVERSAZIONE
SUI DISCHI VOLANTI

In cui si ribadiscono, una volta per tutte,


i dettagli della resurrezione del corpo
e si compie un parziale test della nostra teoria.

L EGGENDO GLI APPUNTI DI DENNIS, SENTIVO CHE GLI ELEMENTI


di quello strano luogo in cui eravamo arrivati si erano cristallizza-
ti Sentivo anche una presenza nel cielo: quieta, onnisciente e che
ci osservava da vicino. Tornai all'inizio e rilessi gli appunti, ma non avevo
le basi per giudicare ciò che leggevo. La speculazione scientifica di mio
fratello sembrava aver acquistato vita propria. Era come un grande com-
puter che sapeva ogni cosa.
Intorno al fuoco, lo ascoltammo illustrare la sua idea di esperimento.
Era molto coinvolto. Gli venivano nuove idee a ogni battito di ciglia e spa-
rava migliaia di parole su questi strani eventi. Disse: "Sai cosa potremmo
fare?" Poi si sbizzarrì in un rap che oggi viene considerato come la dottri-
na centrale dell'opera. La chiamò ipercarbolazione. Secondo quella teoria,
si può usare la voce cantante e la superconduttività (o la completa spari-
zione di resistenza elettrica, che è di solito possibile solo a temperature in-
feriori allo zero) per spingere le molecole di composti psichedelici in stati
di associazione permanente con il DNA umano vivente.
II rap di Dennis si spostò sulla teoria del suono. Se pizzichi una corda,
suonerà nell'ottava in cui è stata toccata, ma suonerà anche nelle ottave
sopra e sotto la sua chiave. Ha ciò che viene chiamato ipertono armonico.
Se tocchi una corda e poi la schiacci, puoi sentire lo stesso gli ipertoni ar-
97
98 VERE ALLUC1N1AZ1ONI1 UNA C.ON1VERSAZI®N1 E SUI C>1SCtlll VOLANTI 99

monici. Pitagora era stato molto affascinato da questo fenomeno. Dennis neva di poter fare grandi cose con questo suono, si stava dirigendo verso
ci mostrò che due suoni si possono cancellare a vicenda se sono esatta- l'illuminazione o la delusione. Dennis sentiva che vocalizzando il suono,
mente gli stessi in relazione l'uno con l'altro. avrebbe emesso un segnale ESR, un suono amplificato modulato secondo
Lo stesso fenomeno che produce gli ipertoni armonici può essere usa- l'ESR nato da ll a psilocibina che metabolizzava nel suo cervello. Produrre
to per placare i movimenti de ll e molecole. In alcuni punti particolari, questo suono avrebbe innescato una serie di vibrazioni armoniche sopra e
forse solo a poche migliaia di angstrom, si possono produrre basse tem- sotto gli altri composti attivi nel suo cervello.
perature tramite cancellazione audio. Il moto molecolare è un tipo di vi- Ora, partendo da questa base teorica, decolliamo. Se lui fosse nel cor-
brazione e, in presenza del giusto input sonoro, il moto molecolare cessa. retto orientamento spaziale rispetto alla molecola verso cui sta dirigendo
Operativamente parlando, quando il moto molecolare cessa, la molecola il suono, interrompendo il vocalizzo, la molecola diverrebbe supercon-
ha raggiunto una temperatura di zero gradi e la superconduttività diviene duttore, perché la sua vibrazione è stata cancellata. Fra i molti milioni di
possibile. molecole colpite dal suono, poche decine o centinaia possono essere nel-
Dennis pensava di aver trovato un modo di scardinare le po rt e chiuse l'orientamento geometrico corretto e il loro moto molecolare si fermerà
del paradiso usando un piede di porco psicoattivo, la psilocibina, il com- quasi immediatamente. Una particolare proprietà delle basse temperature
plesso di triptammina e la beta-carbolina presente nell'ayahuasca. Diceva è che, fra le molecole, appaiono forti energie di collegamento. Una mole-
che se guardi alla vibrazione de lle molecole nella famiglia de lla beta-carbo- cola vicina allo zero si può unire a qualunque cosa.
lina, puoi vedere che l'ESR di queste molecole, muovendosi dall'una all'al- Dennis provò a spiegare: "La molecola arminica, che è strutturata co-
tra, è in realtà una serie di ipertoni armonici. La cosa è interessante perché me una piccola campana, produce un ronzio e un suono simile al rintocco
lo psichiatra Claudio Naranjo ha scritto in The Healing Journey che il cin- di una campana. Se viene cancellata, mentre c'è DNA neurale attivo nel
quanta per cento dei soggetti che hanno preso l'armina, un tipo di beta- cervello, la configurazione elettronica dell'armina è sufficientemente simi-
carbolina presente nell'ayahuasca, sentivano un ronzio nella testa. Non era le alla configurazione molecolare dell'adenina, una delle basi del DNA,
connesso con nessun altro psichedelico, era associato unicamente con che la rimpiazzerà. Si unirà nella catena. E quando è unita, il suo anello
questi composti arminici. Anche gli sciamani jivaro dell'Ecuador provano sarà attivato. È della stessa grandezza dell'adenina, ma un poco più com-
un ronzio nella testa. L'idea di Dennis era che quando l' ayahuasca si meta- plicata. Ha un anello di risonanza libero". Dennis fece una pausa e cercò
bolizza attraverso la matrice neurale nel cervello, viene udito un suono. di riorganizzare le idee per continuare l'esposizione.
Spiegare come questo sia possibile è tutt'altro che facile. L'ESR è un "Ora il normale ESR dell'armina è un semplice segnale, ma la risonan-
fenomeno della struttura molecolare in cui l'energia ad alta frequenza è za dello spin elettronico del DNA è molto, molto complessa. È anche
inserita nel sistema molecolare e i segnali dell'ESR emergono dal sistema. molto vasta. Quando l'armina finisce lì , cesserà di trasmettere la sua riso-
Ma non tutti i composti hanno abbastanza ESR: per esibire l'attività ESR nanza perché sarà strettamente connessa nella struttura della macromole-
una molecola deve avere un anello libero da ingombri molecolari. Tutti i cola. Inizierà invece a trasmettere l'ESR del DNA. È così. Se siete riusciti
composti con un anello libero risuonano a certe condizioni. Gli allucino- a seguire fin qui, il resto è semplice. Il DNA è ciò che sei tu. La forma fisi-
geni cui eravamo interessati hanno anelli liberi, come il DNA, la molecola ca è solo un insieme di cristalli macrofisici succosi causati da un'espressio-
al centro della macchina genetica di ogni forma di vita. ne genetica: il risultato di enzimi messi in moto e codificati dal DNA. Il
Quando il corpo metabolizza gli alcaloidi nell'ayahuasca, una relazione DNA neurale è conosciuto per essere non-metabolizzante. Non va via. La
si forma con i composti triptamminici metabolizzanti nel cervello. A quel tua stessa pe ll e cambia ogni pochi anni, il tuo scheletro non è lo stesso che
punto si sente un suono che è il segnale dell'interazione. Una volta che il avevi sei anni fa, ma il DNA neurale è un'eccezione. È lì per tutto il tem-
suono viene udito, può essere imitato. Quindi si ottiene un suono vocale. po. Viene al mondo con te. Registra tutto ed è un'antenna della memoria.
Di solito, nessuno traccia un parallelo tra questo suono e i segnali prodotti Non solo della nostra memoria personale, ma anche di quella di ogni en-
dall'ESR. Questo era il salto che Dennis aveva compiuto. Dato che soste- tità o organismo che abbia DNA. C'è un modo per connettersi a esso. È il
100 VERE ALLUCINAZIONI UNA CONVERSAZIONE SUI DISCHI VOLANTI 101

modo con cui apriamo il passaggio per l'immaginazione divina, è il modo dell'universo possono non avere fine. Ma qualcosa di inerte, e al tempo
in cui William Blake concepì la redenzione. Ora è alla nostra portata. Av- stesso molto presente, stava elaborando queste idee nelle nostre menti,
viene così. Metti una radio nel DNA e la risonanza ESR comincerà a inon- qualcosa che per giorni avevamo pensato essere "il fungo".
dare il tuo sistema perché il legame sarà permanente: non c'è modo di di- Parlammo per più di un'ora di queste idee e ciò che emerse fu la neces-
struggerlo. Ti potrà fornire qualunque informazione conosciuta nel mon- sità di un test o, secondo Dennis, almeno di un test parziale per convince-
do dello spazio e del tempo, perché contiene le memorie di ogni essere re me e i miei compagni. Lui pensava che quando lo stato supercondutto-
che sia mai vissuto. Siamo tutti connessi attraverso questa sostanza magi- re si fosse stabilizzato, ci sarebbe dovuto essere un notevole abbassamen-
ca, che rende la vita possibile e che permette di prendere le sue innumere- to della temperatura nella zona. Parlando, io e lui lasciammo la capanna e
voli forme. Tutto il DNA è lo stesso. Solo le collocazioni sono diverse; a ci incamminammo sul sentiero nella foresta. Lui supponeva che fosse pos-
seconda de ll a collocazione puoi ottenere una farfalla, un mastodonte o un sibile tentare di generare l'effetto del freddo proprio lì.
essere umano." Ci sedemmo sul sentiero sabbioso fronteggiandoci, con il sole pomeri-
"La pensi così?", risposi senza prendere posizione, ma avevo la netta diano che incombeva su di noi. Dopo un paio di ronzii di riscaldamento,
impressione di sfiorare il significato de ll e sue parole. Gli organismi sono Dennis produsse un suono molto simile a quello che aveva prodotto tre
strutture complesse che si sono evolute nell'arco di milioni di anni. Sono giorni prima nella capanna. Questo suono ha una sua qualità estremamen-
stati modellati dal flusso e dal riflusso del tempo su una scala più vasta di te peculiare, e, quando aumentò di intensità, guardai le mie braccia e ci vi-
qualsiasi vita individuale. Nella loro embriologia, biologia e morfologia, di i peli ritti e la pelle d'oca, mentre un'onda di brividi intensi mi attraver-
gli organismi hanno scritto un messaggio riguardante la struttura dell'uni- sava. Urlai a Dennis di smettere. Lo fece immediatamente, ma sembrò
verso. Il misticismo ha sempre insistito su questo punto. La biologia mole- molto spossato dallo sforzo. Ero disorientato. Non potevo dire se ero stato
colare, come erede della teoria dell'evoluzione, sembra confermarlo. For- investito da una vera ondata di aria fredda o se quel particolare suono ave-
se che la vita sia una strategia per amplificare l'indeterminatezza quantum va fatto reagire il mio corpo come se fosse stato esposto al freddo. Non
meccanica a un livello dove un sistema chimico macrofisico, gli esseri avevo dimenticato che se l'effetto avesse davvero generato una corrente
umani, possa sperimentare e capire? Se uno di noi potesse ridisegnare far- d'aria fredda, avrebbe violato le leggi fisiche conosciute. Ma non volevo
macologicamente la nostra chimica neurocellulare, ci potrebbero essere sperimentare ulteriormente: l'intera faccenda aveva un'aura soprannatura-
nuovi regni di percezione da esplorare, nuovi mondi dell'immaginazione le e, se l'effetto era reale, chi poteva dire cosa sarebbe successo se avessimo
basati su nuovi equilibri dei neurotrasmettitori nei cervelli, ancora in evo- esagerato? Ero confuso più che mai dal mio enigmatico fratello e da ll e sue
luzione, degli esseri umani. Pensai: "Chi sono io per giudicare?" idee e abilità così esuberanti. L'intera faccenda sembrava assurda e irresi-
Ero intrigato dalla sua precisione nell'evocare queste idee, ma, per il stibile, come un gioco ipnotico in cui si viene coinvolti a proprio discapito.
momento, non sapevo cosa dire. Lui mi guardò, aspettandosi qualche pa- "Ora possiamo indire una conferenza stampa?", continuava a chiedere
rola. Credevo nel potere infinito e autotrasformante della mente umana e Dennis, sulla via del ritorno. Ero così perso nell'anticipazione deliziosa di
dell e specie viventi, e potevo immaginare che esistessero mondi paralleli e un futuro precedentemente inimmaginabile che potevo appena sentirlo.
dimensioni alternative. Potevo immaginare possibilità fantascientifiche, a Tornammo al campo e raccontammo a tutti i presenti che Dennis ave-
patto che non mi si chiedesse di credere che stavo assistendo a ll a loro sco- va creato un'onda d'aria fredda che era una prova pratica della sua teoria.
perta. Ma questo era ciò che Dennis diceva: in qualche modo, eravamo in- La cosa era così incredibile che nessuno osò commentare. Dopo cena, Va-
cappati in un'esperienza il cui esito riguardava l'intero genere umano e che nessa e Dave ritornarono a ll a casa sul fiume, mentre io, Ev e Dennis an-
avrebbe trasformato la base ontologica de ll a realtà in modo che mente e dammo a passare la nostra prima notte nella foresta.
sostanza divenissero la stessa cosa e riflettessero perfettamente la volontà. Dennis era in uno stato di attività continua, ampliando le sue idee e
Come si potevano pensare cose simi li ? Eravamo venuti a La Chorrera tentando con noi nuovi trucchi. Per quella notte e per il giorno successi-
con la convinzione che se la vita e la mente sono possibili, allora i misteri vo, si ritirò in un'intensa attività. Scrisse più volte le sue idee, i passaggi
102 VERE ALLUCINAZIONI UNA CONVERSAZIONE SUI DISCI-II VOLANTI 103

del funzionamento e la teoria pratica. Passava un sacco di tempo da solo, scavata e un po' di argilla, ricavai una pipa ad acqua che mi dava grande
a scrivere, poi tornava tra noi a parlare. Era impegnato in qualcosa di soddisfazione.
estremamente strano; la sua visione del mondo faceva splendere la realtà e Mentre il gergo biofisico ESR mi passava per la testa, contemplavo ciò
ne increspava i confini. Era davvero in contatto con questo fluido ribol- che avevo forgiato con due piante e un po' di fango. Mi sembrava un'inge-
lente di ossidiana della quarta dimensione che noi dovevamo stabilizzare nua meraviglia, forse perché il frutto era così strano, con il suo aspetto
per un'utilità pratica. Fine della storia: andare verso le stelle. non-terreno. Questa pipa avrebbe potuto essere costruita con uno dei
Il mio atteggiamento fu riassunto in un semplice: "OK, ci proveremo!" frutti che la gentile Weena aveva offerto al viaggiatore del tempo nell'epo-
L'atmosfera era inzuppata di bizzarria. Eravamo arrivati al centro del- pea di Wells. La mia pipa era un oggetto strambo e ossessionante e, quan-
l'Amazzonia e potevano percepire qualcosa nel cielo che ci osservava. do veniva fumata, il borbottio dell'acqua suonava come il battere del cuo-
All'inizio eravamo un gruppo di scoppiati che volevano esplorare un'ulti- re di un grande mammifero. Anche Dennis si fermò ad ammirarla e deci-
ma favola prima di divenire razionalisti per sempre ma, al contrario, ave- demmo che sarebbe stata usata nel nostro esperimento, quando fosse
vamo incontrato qualcosa di enorme. Qualcosa di vivo, di molto vecchio e giunto il momento di fumare la corteccia d'ayahuasca per aumentare il li-
strano. Qualcosa che era peculiare da ogni punto di vista lo si guardasse. vello di armina nel nostro sangue. Stavamo operando in un mondo in cui
Ero poco creativo in quel periodo. Avevo preso i funghi ed ero in estasi il metodo scientifico, il rituale e la partecipazione mistica erano insepara-
per tutto il tempo. Era la prima volta nella mia vita in cui ero contento bilmente connessi. I nostri corpi e le nostre menti sarebbero stati i reci-
semplicemente di essere. pienti della trasformazione psicoalchemica che stavamo sperimentando.
Senza sforzi, ero arrivato a ll a conclusione che non avremmo mai lascia- Nel pomeriggio, raccogliemmo delle radici e le lasciammo al sole. Sem-
to La Chorrera e ritenevo che tutti condividessero quest'idea. Andarsene brava che fosse l'attività più soddisfacente al mondo. Nulla poteva andare
sembrava impensabile, d al momento che avevamo tutto ciö che volevamo. meglio. Quella notte, registrammo una cassetta con i nostri piani, ma sfor-
La sensazione di essere a casa e di essere nel luogo dove dovevo essere, era tunatamente il nostro registratore non funzionava bene e così perdemmo
sconvolgente. Pensavo che sarei rimasto sempre ad ascoltare Dennis far- tutto. Me ne dispiace molto, poiché il contenuto emotivo di ciò che stava-
neticare. La sua visione andava oltre i sogni più sfrenati di chiunque avessi mo sperimentando era rivelato chiaramente d alle nostre parole. La regi-
mai conosciuto. strazione comprendeva più temi:
Avevamo deciso che la sera successiva, il 4 marzo, avremmo fatto un • l'ipercarbolazione: questo era il nome dato al processo di alterazio-
test sulla teoria del legame tra armina e DNA. Notai con inusuale soddi- ne del DNA neurale e del cambiamento dell'uomo in un essere iperdimen-
sfazione che quel giorno corrispondeva a un gioco di parole idiota che mi sionale eterno. Nella nostra mente, lo consideravamo una cosa simile al
aveva colpito fin da piccolo: "Quale giorno dell'anno è un imperativo?", concepimento sessuale. Ne parlavamo come della nascita di un'idea, il cui
"March fourth!" [gioco di parole intraducibile poiché march fourth, signi- senso non è facile da concepire per menti non allenate a ll a schizofrenia.
fica "quattro marzo", ma anche "marcia diritto", N.d.T.]. Speravamo che la mente, diretta da una volontà tesa a raggiungere il bene,
"Che coincidenza," deliravo, "tentare di materializzare l'anima pro- potesse controllare il processo del concepimento e guidare questo proces-
prio in quel giorno". In modo assurdo, la coincidenza tra data e gioco di so verso la produzione de ll a resurrezione del corpo, modulata dall'imma-
parole sembrava parte di un piano univers ale segreto che si sviluppava ginazione cara ai Padri della chiesa, agli alchimisti del Sedicesimo secolo e
per portarci al momento culminante della storia, quando l'umanità ai fan degli UFO. In questo senso, stavamo seguendo Jung che, presto,
avrebbe marciato in una dimensione superiore. I miei pensieri non erano capì che un disco volante è un'immagine del sé, la totalità psichica repressa
esattamente paragonabili alla teoria superscientifica di mio fratello. Ero che si nasconde dietro l'apparente dualismo di mente e natura.
perplesso per ciò che stava accadendo. Quel giorno, il 3 marzo, mi diver- Pensavamo che il campo della mente e la sua volontà tendente al bene,
tii a costruire una pipa con gli strani frutti di macoubea a forma di cuore potessero essere la base del motore genetico de ll a vita. La speranza era
che avevamo preferito non mangiare. Da uno di questi frutti, una canna che partendo da ll a biologia, il tantra potesse riunire la realtà della pietra
104 VERE ALLUCINAZIONI UNA CONVERSAZIONE SUI DISCHI VOLANTI 105

vivente, l'unicorno chimerico della ricerca alchemica fatto per appoggiare ne. Tutto il dolore, la sofferenza, la guerra e la disperazione sarebbero
la propria testa in grembo a lla fanciulla. In breve, sognavamo l'unione tra stati ripagati dall'intercessione del segreto di dimensioni superiori e di
spirito emateria. un flusso a ritroso di logica del tempo che in qualche modo cancella ciò
• il morto: credevamo che l'ipercarbolazione fosse la sconfitta scia- che è già accaduto. L'onda di comprensione, che si era rafforzata dal 27
manica della morte, che le porte attraversate ogni giorno dalla morte po- febbraio, era così forte da essere quasi visibile in ogni cosa intorno a me.
tessero essere aperte anche all'umanità ipercarbolata, che avrebbe avuto La forma lenticolare della pietra filosofale che si avvicinava sembrava es-
la libertà di movimento da e per l'eternità in cui tutti i membri della spe- sere ovunque guardassi. Ogni forma intorno a me era ricca di profondità
cie esistono come una realtà vivente. Carl Jung, Newton e Nabokov, Bru- opalescenti, ultraterrene.
no, Pitagora ed Eraclito: l'incombenza di giganti provenienti dal passato
umano era un'intuizione onniinclusiva che condividevamo e che non po-
tevamo ignorare.
Sembrava che ci fosse una discendenza ideologica, la catena d'oro, il
cui impegno collettivo era la distruzione del continuum storico grazie alla
generazione della pietra filosofale vivente dell'umanità ipercarbolata.
Tutti questi visionari avevano avuto il loro ruolo nel progetto. Ora, il la-
voro segreto della storia umana, la generazione del corpo cosmico di
Adamo, perduta fin dal paradiso, si avvicinava alla completezza, queste
ombre si agitavano presso il nostro accampamento amazzonico. Il nostro
destino era apparentemente quello di essere atomi umani fondamentali
per la trasformazione dell'homo sapiens in una galassia di vagabondi
bodhisattva, il culmine e la quintessenza delle più alte aspirazioni del-
l'umanità che brama le stelle.
Chi ha studiato psicologia riconoscerà questo come un caso evidente
di ego messianico. Forse è così, ma noi sentivamo queste cose come le sen-
tirebbe chiunque altro se credesse davvero di essere in una tale posizione
nel corso della storia. Ci domandavamo: "Perché? Perché noi?"
A tali domande, il fungo rispose nella mia mente senza esitazione:
"Perché avete diligentemente cercato il bene e perché non vi siete fidati di
altro essere umano più che di voi stessi".
L'impatto emotivo di questi cambiamenti interiori era più intenso di
qualunque cosa avessi mai provato. Mi sentivo umilmente riconoscente,
riconoscente fino alle lacrime. Ero esaltato. Volevamo recuperare il para-
diso all'umanità e ringraziammo tutti gli dei e la natura che la nostra im-
presa eccentrica, fra tutte le vite e i cammini vissuti sulla terra, fosse stata
collocata dal destino così vicina al confine estremo. Dove l'antico scia-
manesimo aveva fallito, noi saremmo riusciti. Il salvataggio della perla
senza tempo dell'immortalità umana dal pozzo della morte, sarebbe di-
venuto una realtà per ogni persona mai vissuta, grazie all'ipercarbolazio-
ILO
RA 99
ANCO A SULL'OPERA"

In cui rifiniamo la teoria e cominciamo


i preparativi per i voli sperimentali
dell'aerolite della conoscenza.

L GIORNO SUCCESSIVO EM IL TANTO Al "I ESO 4 MARZO. DOPO COLAZIONE,


non spegnemmo il fuoco come facevamo di solito. Invece, comin-
ciammo a preparare i pezzi di banisteriopsis caapiin molti litri d'acqua
sorgente. Il fuoco, alimentato da nodose radici seccate al sole, bruciava
furiosamente. La pentola rispose con una bollitura rombante che, per fare
l'infuso, è il massimo.
Tutto il pomeriggio, noi tre cucinammo e parlammo poco. Dave e Va-
nessa passarono un po' di tempo a visitare e fotografare il vecchio villag-
gio di La Chorrera al di là del lago. Quella sera si unirono a noi per una
cena leggera, poi ci lasciarono per permetterci di prendere l'ayahuasca e di
cominciare il test sperimentale di ipercarbolazione senza di loro. Sono si-
curo che la mente di Dennis, molto più della mia, fosse presa dai dettagli
del test. Durante i giorni precedenti, ero stato spesso irritabile. Considerai
questo mio umore come parte della gamma di effetti connessi agli strani
sviluppi mentali che stavo sperimentando. Mentre Dennis si preoccupava
di prospettive interiori, io ero il custode dall'occhio di falco del rito e dei
fuochi sciamanici.
Avevamo discusso parecchio riguardo al fuoco e riguardo al ruolo da
esso giocato nel formare il mondo mentale degli antichi esseri umani. Una
volta, mentre eravamo seduti a guardare fisso il nostro fuoco, Dennis dis-
Il07
108 VERE ALLUCINAZIONI ga LL °° c^PEu^A °° 109

se: "Gli esseri umani hanno guardato dentro fuochi come questi per mi- tanto concentrata, ha origine nella risonanza ESR dell'ayahuasca, seb-
gliaia e migliaia di anni. Lo scoppiettare di questi carboni è il rilascio di bene forse tutta la biosfera sia raccolta e trasmessa, amplificata dal
plasma ionizzato e nelle onde pulsanti di elettroni liberi si può vedere il trasduttore superconduttore dell'ayahuasca. Questa intuizione chia-
passato e il futuro. Il fuoco è il luogo da dove provengono le idee". rirà precisamente ciò che accadrà al momento della torsione quadridi-
Restai in silenzio. Poi sentii i nostri antenati presenti dall'altra parte mensionale. Ingerire l'armina dell'ayahuasca accelererà il processo di
dell'interfaccia rappresentata dalla fiamma. "Cosa ci sta accadendo?", mi metabolismo abbastanza da amplificare il proprio tono ESR a un livel-
domandai di nuovo, ma non dissi nulla poiché il silenzio sembrava più lo udibile; questo tono ESR cancellerà armonicamente il tono ESR
eloquente. della psilocibina dentro il fungo, provocando la perdita del suo campo
Dennis, totalmente occupato a creare un test che avrebbe rivelato il fe- elettrico e la rottura in una configurazione superconduttiva. Il segnale
nomeno in modo tale da vincere lo scetticismo, passò gran parte del gior- ESR dell'ayahuasca trasformerà il fungo in un'antenna supercondut-
no a scrivere furiosamente. tore; è quindi pronto perché il composto armina-psilocibina-DNA sia
metabolizzato nel corpo, condensato nella sua forma caricata. Un mi-
4 marzo 1971 crosecondo dopo che il fungo è stato caricato superconduttivamente, la
È ora possibile ricostruire l'idea fisico-chimica che si è sviluppata nel sua onda amplificata ESR cancellerà i segnali ESR di triptammina e
processo di comprensione di questo fenomeno; per esempio, la rotazio- armina, metabolizzando nel corpo e nel materiale genetico. Questo in-
ne quadridimensionale della materia. Esaminando il modello linguisti- durrà i composti a finire nella configurazione superconduttiva e a unir-
co che abbiamo costruito, ho capito che l'interferenza di onde ESR che si nel momento esatto in cui si uniscono alla forma del fungo in attesa.
compirà il lavoro agisce in modo differente da come avessi pensato. Si Questo trasferimento di composti superconduttori caricati dentro al
può spiegare così: la psilocibina presente nel fungo agisce come un'an- corpo a una forma superconduttore preparata dentro al fungo, non acca-
tenna per prendere e amplificare i toni armonici di ESR di tutti i compo- drà nello spazio tridimensionale; nessun trasferimento fisico sarà visibi-
nenti derivati da triptofano di tutti gli organismi viventi alla sua porta- le, dacché il materiale superconduttore organicamente trattato si unisce
ta. Poiché la psilocibina, quando viene metabolizzata, è supercondutto- alla forma del fungo attraverso una dimensione spaziale superiore.
re, significa che la sua portata di ricezione è teoricamente infinita. L'an-
tenna raccoglie un segnale la cui origine ultima è la totalità delle creatu- A questo punto, il razionalista si dispererà. Infatti, quale abisso di as-
re viventi; ma poiché il metabolismo della psilocibina avviene dentro al sunti teorici non provati e supposizioni fantasiose si nasconde dietro la
cervello (o al fungo) a un voltaggio molto basso, l'antenna si comporta frase "attraverso una dimensione spaziale superiore"? Comunque, come
come se la sua portata fosse limitata, anche se è superconduttore. gli antichi alchimisti, Dennis sembrava agire secondo l'assunto che l'espe-
rimento, una volta riuscito, avrebbe dato validità alla teoria. Come il voca-
Vedo questa nozione come un tentativo di spiegare il senso reale del- bolario dell'alchimia, le sue parole univano moderni formalismi scientifici
l'interconnessione informativa che pervase la nostra esperienza, che av- e aspirazioni ermetiche. Aveva creato un nuovo ordine alchemico e aveva
venne in una delle foreste tropicali più fitte del pianeta. Sembrava che fos- innalzato lo spettro della speranza alchemica come una fenice dalle ceneri
simo in contatto con la mente vivente de lla foresta tropicale. Forse i com- della modernità.
posti triptamminici erano i mediatori dei meccanismi segnalatori della
struttura di comando e di controllo che regola e integra l'intero ecosiste- Il risultato sarà l'opera delle opere, la meraviglia che non può essere
ma. Ancora Dennis: narrata, quattro dimensioni catturate e compresse in tre. La pietra
sarà tutte le cose; ma gli elementi che sono uniti nell'iperspazio per
Sembra chiaro che il segnale, che può essere percepito chiaramente formarla sono tra i più comuni prodotti naturali, e la funzione e la po-
quando siamo sotto l'effetto dei funghi in quest'area ecologicamente sizione di ciascuno nella pietra possono essere compresi. La pietra è
110 VERE A1_.LUC1NA' QN1 ANCORA SULL'"®PERA" 111

un circuito iperdimensionale allo stato solido che è di struttura qua- Sarebbe una strana posizione, se essere in tale posizione non si accom-
dripartita: pagnasse a una piena comprensione delle forze che hanno portato lì.
I) la psilocibina viene caricata nel fungo per agire da architrave su cui Fortunatamente, poiché il fenomeno è un'accelerazione della com-
il resto del circuito è condensato. Allo stato finale, la psilocibina agi- prensione, si possono cogliere meglio le forze che hanno piegato spa-
sce come un'antenna superconduttore per captare le informazioni dif- zio, tempo, pensiero e cultura per focalizzarsi in questo punto.
fuse attraverso spazio e tempo.
II) il complesso di armina caricato superconduttivamente nella pietra Come questa monumentale e imperscrutabile frase suggerisce, Dennis
agirà da trasmettitore e da fonte di energia. È interessante notare che stava svoltando qualche sorta di angolo. Sotto l'influenza delle sue idee e
la stessa energia che mantiene i circuiti dell'antenna in uno stato di delle immagini, le nostre vite erano diventate pura fantascienza. Questa
superconduttività, sosterrà anche tutto l'insieme. intera trasformazione era stata raggiunta aprendo la nostra immaginazio-
III) il terzo composto della pietra è il DNA unito e risonante attraver- ne collettiva. Ma cos'era cambiato? Stavamo per prendere il timone della
so l'armina. Costituirà la memoria iperdimensionale olografica del storia nelle nostre mani, o questa faccenda era solo un altro tentativo mal
meccanismo, conterrà e illustrerà la storia genetica di tutte le specie. riuscito di raggiungere il potere di un archetipo che deve sempre sfuggire
Sarà la memoria collettiva del meccanismo, e tutti i tempi e i luoghi e di mano?
le forme concepibili saranno accessibili in questa matrice.
IV) la quarta parte del circuito sarà l'RNA caricato superconduttiva- Ora, posso guardare alla mia vita come se fosse illustrata sulloscan-
mente (di solito la funzione dell'RNA è di leggere il codice molecolare ner della memoria e posso capire tutti quei momenti che preannuncia-
del DNA e di trascriverne i geni in molecole di proteine utilizzabili). rono questo. È facile vedere oltre la storia personale e oltre gli eventi
Grazie alla sua funzione di replica orientata attraverso l'iperspazio, della storia umana, e capire la prefigurazione di quest'ultimo momen-
l'RNA sarà in grado di proiettare una forma simile a un'onda, un'im- to. Il fenomeno è sempre esistito e continuerà a esistere, perché è il
magine olografica a tre dimensioni, e perciò darà istantaneamente for- confine estremo della comprensione fenomenica che fu generata
ma a qualunque idea. Compirà la stessa funzione che ha sempre avuto
' nell'era prima della fisica e che ha accumulato un'accelerazione co-
il processo di replica attraverso il tempo. Ma, d'ora in poi, la replica- stante fin d'allora. La nostra meta all'interno delle tre dimensioni è il
zione sarà in parte soggetta al capriccio della coscienza. passaggio di quest'onda di comprensione a una dimensione superiore,
Il motivo per cui io e i miei compagni siamo stati scelti per capire e in- il regno dell'atemporale. Farà questa transizione attraverso uno di
nescare l'onda gestaltica di comprensione che sarà la liberazione dello noi. Ma non ci sarà alcun cambiamento nell'ordine cosmico perché il
zeitgeist iperspaziale, mi sembra ogni momento più chiaro, sebbene fenomeno ha accumulato accelerazione fin dall'inizio e fluirà attra-
sappia che non capirò completamente la nostra missione sino alla fine verso e oltre tutte le dimensioni con la stessa disinvoltura con cui è
del lavoro. Saremo istruiti nell'uso della pietra da alcuni saggi e abili entrato, fino a muoversi finalmente attraverso tutti gli esseri, in tutte
compagni della comunità iperspaziale: ne sono sicuro. Sarà come rice- le dimensioni. La sua gioia sarà completa quando avrà raggiunto una
vere le chiavi della cittadinanza galattica. Penso che saremo i primi piena comprensione attraverso la creazione.
cinque esseri umani a essere istruiti nel suo uso. Distribuirà la nostra Se inneschiamo l'escatologia sembreremo degli anticristi, ma il vero
missione selettivamente al resto dell'umanità, ma lentamente, e in Anticristo è la riflessione storica distorta di Cristo alla fine del tempo,
modo tale da placare lo shock culturale. È anche corretto che almeno il cosmico Adamo anthropos. Il Cristo escatologico è l'Anticristo, so-
alcuni segmenti della specie abbiano un annuncio delle implicazioni e lo visto da una prospettiva storica. È interessante notare che presso i
delle possibilità di quest'ultimo prodotto della cultura. Mezatechi e presso altri gruppi tribali delle montagne del Messico
E così ora, contro ogni probabilità e contro le circostanze, io e i miei centrale, l'idea di Cristo è connessa ai funghi: si tratta di sincretismo o
compagni abbiamo il peculiare privilegio di sapere che la storia finirà. di profezia?
112 VERE A1.E.,UCINAZION1 ANCORA SITg.II."° OPEh2A" 1Il3

La cena collettiva con Dave e Vanessa nel nostro campo, con l'infuso L'improvvisa tempesta elettrica e il suo impatto su di noi fu presa come
di ayahuasca che si raffreddava sullo sfondo, non fu esattamente bri ll ante. un segnale da parte di entrambe le fazioni. Io, Dennis e Ev pensammo che
Ora le posizioni relative al fenomeno erano polarizzate in maniera incon- fosse connessa a un feedback dell'esperimento che stavamo per tentare.
ciliabile. Dave e Vanessa non arrivarono che a ll a fine della giornata, quan- Dave e Vanessa la consideravano una piccola dimostrazione di ira divina
do si unirono a noi nella capanna per una fumata. La discussione portò a per le nostre aspirazioni prometeiche. La possibilità che non avesse a che
un aggiornato schema finale dell'esperimento proposto per la serata. Den- fare con noi, non fu neanche considerata.
nis parlò: "Troveremo un fungo vivo e metabolizzante. Gli scaveremo il "È questa la guarigione della T spezzata che il mio astrologo aveva pre-
letame intorno e lo porteremo alla capanna. Dobbiamo avviare la connes- detto?", domandò Vanessa (che è una Scorpione) non rivolgendosi a nes-
sione nel fungo perché non sappiamo cosa accadrebbe se fosse fatta nei suno in particolare. Io ed Ev condividemmo un pasto leggero con i nostri
nostri corpi. Tutto è possibile. Con la tua voce, la tua mente e un fungo, ospiti, mentre Dennis digiunò. Dave e Vanessa ci augurarono buonanotte
queste cose possono essere realizzate. Questo è tutto ciò di cui hai biso- e buona fortuna, e si affrettarono verso íl fiume. Noi tre restammo soli e
gno. Niente acceleratori di particelle o roba del genere! Con un'energia non c'era altro da fare se non il test di Dennis, che aveva causato una tale
centinaia di volte inferiore all'energia di una normale pila, è possibile tensione nella nostra spedizione.
squarciare spazio e tempo". L' ayahuasca era pronta. In seguito, dopo aver visto l' ayahuasca prepa-
L'aria era pesante e piena di ioni caricati. Dave era pieno di dubbi; rata dagli sciamani peruviani, sono sicuro che la nostra mistura fosse trop-
mentre parlava, udimmo un tuono distante proveniente da ll a giungla. Le po debole per avere una qualche importanza in ciò che accadde dopo. Se
obiezioni di Dave a ciò che stavamo facendo erano piene di emotività e di è possibile individuare un agente causale, questo fu il fungo. I funghi che
timore, nello stile "l'uomo non è fatto per sapere queste cose". Non era avevamo, sia quelli che già avevamo raccolto sia il campione portato a ll a
ciò che ci aspettavamo da un collega. Tentammo di rassicurarlo, ma lui si capanna, erano in situ, nella loro casa di letame. Dennis disse che doveva
agitò e fuggì da ll a capanna, forse per tornare a ll a casa sul fiume. essere presente de ll a psilocibina viva e metabolizzante. Avevamo appeso
Invece, subito dopo udimmo un'esclamazione di paura, una sorta di la crisalide di una morphoea vicino al fungo, così che anche il tessuto ani-
lamento, un urlo sconvolto. Ci precipitammo tutti fuori e trovammo Dave male in metamorfosi fosse presente. Quale parte era scienza e quale ritua-
pallido come un morto, che fissava il cielo puntando un dito. La luce di le? Non lo sapevamo e non lo potevamo dire. Le scommesse erano chiuse.
un primo quarto di luna illuminò il cielo. Sopra il sentiero, c'era un enor- L'ispirazione poetica e l'intuizione scientifica erano fuse insieme.
me testa di tuono nera che sollevava la sua forma contorta per centinaia di
metri per l'umidità e l'aria satura di elettricità. Sembrava un enorme mil-
lepiedi con grandi fulmini che si agitavano nella sua parte bassa, colpendo
la cima del baldacchino della giungla con un ruggito che, quando piombò
su di noi, era assordante come una cannonata. Tra le urla del vento che
mise la giungla intorno a noi in frenetica agitazione, udii Dennis dire: "È
un'onda di ritorno del passaggio imminente. Sta dicendo che non ci sono
dubbi sul nostro successo!" Dennis urlava, mentre affondava nel suolo
sabbioso, quando le prime enormi gocce cominciarono a cadere. Pensai
ad Achab che diceva: "Colpirei il sole se mi insultasse. Perché se lui potes-
se, potrei anch'io: c'è sempre una forma di equilibrio". Mentre i suoni
spaccavano i timpani, ci ritirammo nella capanna e Vanessa si distorse una
caviglia contro il tronco che fungeva da scalino. In pochi minuti, la tempe-
sta se n'era andata, lasciando spazio a un tramonto caotico e agitato.
^l
E ESP KRIM .ENTO
A LA Cl- ORRERA

In cui si tenta l'esperimento


e i fratelli McKenna sono sconvolti
dalle sue inaspettate conseguenze.

A NOTTE DEL 4 MARZO ERA TOTALMENTE BUIA. ERA ARRIVATO UN


banco di nubi basse ad avvolgere il piccolo mondo di La Chorre-
ra, incartandolo in un'oscurità di velluto. Dopo la tempesta aveva-
mo riacceso il fuoco e avevamo bollito parecchi litri d'acqua per il nostro
infuso di banisteriopsis caapi, così che fosse molto più forte di prima.
Aggiungemmo delle foglie che Dennis aveva raccolto quel giorno vici-
no al chorro e le usammo nella miscela di DMT. Speravamo che le piante
per la miscela avrebbero procurato abbastanza DMT per innescare le for-
ti allucinazioni per cui l'infuso era famoso. Avevamo identificato queste
piante come justicia pectoralis var. stenophilla, una pianta forse usata nella
miscela dell'ayahuasca su a Nord. Ora, anni dopo quella sera, non solo
metto in dubbio la concentrazione a cui preparammo la banisteriopsis, ma
anche la nostra identificazione de lle piante per la miscela.
Non c'è dubbio che c'era una notevole concentrazione alcaloide di ar-
mina nell'infuso, ma più tardi appresi che non era abbastanza da provoca-
re un'intossicazione. Gli alcaloidi di armina presenti erano, a mio parere,
aumentati dalla psilocibina accumulata nei nostri corpi o, meglio, l'effetto
inibitore MAO di queste beta-carboline spinse la psilocibina residua a
emergere nella coscienza come una profonda esperienza allucinogena.
Mentre finivo la cottura, Ev e Dennis andarono sulle loro amache ad
115
116 VERE ALLUCINAZIONI L'E5PER1MENT o A LA CH®R ➢2ER A 117

aspettare il completamento dei preparativi. Ridemmo insieme parlando Dennis cominciò íl conto alla rovescia, eravamo completamente tra-
tranquillamente. Ma, nonostante ciò, c'era una tensione di sottofondo, sformati dall'idea che avremmo potuto assistere all'esplosione del tempo.
mentre preparavamo l'esperimento in cui avevamo riposto così tanta Disse che questo sembrava rallentare mentre ci avvicinavamo al momen-
energia. Mentre ci avvicinavamo al momento critico, Ev e Dennis diven- to. Non avevamo preso allucinogeni per parecchi giorni, così l'effetto che
nero via via più goffi e mi sembrava che non controllassero bene i loro avremmo sperimentato non sarebbe derivato da ll e esperienze precedenti.
corpi: era questo che li aveva spinti verso le amache. Io non avevo proble- Qualcos'altro stava accadendo. Come prova di questa sorprendente affer-
mi e riuscivo a prendermi cura di tutto. Nella sua amaca Dennis mangiò mazione, ci disse di osservare la candela che avevo appoggiato a un pezzo
due funghi per preparare l'esperimento; io ed Ev lo imitammo. di legno che sporgeva dal muro. Sorprendentemente, la candela aveva co-
Alla luce del fuoco, la nostra palafitta con le sue esili colonne sembrava minciato a piegare il suo angolo di riposo fino a trovarsi in una posizione
una piccola astronave caduta da un mondo alieno nella giungla ululante. assurda, contraria a ll a gravità poiché, lui diceva, il tempo passava così len-
Ci sentivamo come se stessimo per entrare nell'iperspazio. Potevi sentire to che non potevamo vedere che si trovava sul punto di cadere.
energie immense che si accumulavano. L'effetto era rinforzato da ll e ama- Mi avvicinai e mi piegai verso la fiamma. Il fuoco sembrava fermo,
che che ondeggiavano come cinghie di accelerazione pronte ad accogliere completamente congelato. La mia mente tornò al momento in cui il fiume
un equipaggio ste ll are Su ll a sua amaca Dennis aveva difficoltà a tenere in sembrava essersi fermato. La fiamma era magica. Sebbene tentassi, non
mano la penna, ma riuscì a scrivere furiosamente riguardo all'esperimento: vidi movimento di particelle né di gas. Sembrava che io possedessi la mia
consueta libertà di movimento, ma che il mondo intorno a me fosse arri-
Il fungo sta metabolizzando dentro i nostri corpi; ciò si è accordato vato a uno stato cristallino e soprannaturale.
all'architrave di triptammina nel fungo vivente ed è stato sensibilizzato Fu infine Dennis a dire: "Una serie di livelli d'energia deve essere spez-
per la condensazione della molecola armina-psilocibina-DNA. Quando zata per unire il tutto. È in pa rt e mitologia, parte psicologia, parte fisica
si ingerisce l'ayahuasca, l'armina comincerà a metabolizzare dentro al applicata. Chi lo sa? Faremo tre tentativi prima di interrompere l'esperi-
corpo. L'ESR del circuito di psilocibina presensibilizzata cancellerà im- mento".
mediatamente lESR dell'armina e la collegherà superconduttivamente Bevemmo tutti l'ayahuasca. Il gusto era aspro e astringente, come una
con il complesso DNA-RNA sia nei nostri corpi, sia nel fungo simulta- salsa di cuoio, ma svanì in fretta mentre il liquido scendeva ribollendo nel-
neamente, in una dimensione superiore. Completato il collegamento, le nostre budella. Dennis prese un altro fungo per aiutarsi a sentire la no-
l'unità di guida della memoria di armina-DNA condenserà nel circuito ta. L'oscurità fuori era totale e noi non avevamo orologi; sembravano ore
di psilocibina in attesa e in carica dentro al fungo. Noi vedremo questa da quando Dave e Vanessa se ne erano andati. Tutto era finalmente pron-
condensazione, non appena apparirà nel fungo nel medesimo istante in to: il fungo vivente, l'infuso di armina e una mistura di armina da fumare,
cui il collegamento si completerà in una dimensione superiore. caso mai... Dopo aver bevuto circa mezza tazza di infuso di ayahuasca, ci
fermammo ad aspettare.
Non avevo idea di ciò che significasse o a che cosa stava portando. De- Per parecchi giorni Dennis era stato ad ascoltare la nota ESR che sti-
cisi che sarei stato solo un buon testimone. Di certo o non sarebbe acca- maya essere il sine qua non per ciò che stavamo tentando. Dopo circa un
duto nulla o c'era da aspettarsi qualcosa di grandioso. quarto d'ora, annunciò che poteva sentirla più chiaramente e che stava
Dennis spiegò che non riusciva a muoversi a causa dello scorrere inver- aumentando d'intensità. Ci disse che si sentiva pronto a tentare l'esperi-
so del tempo. Le crescente limitazione nella scelta dei futuri possibili mento in ogni momento.
l'avevano reso quasi immobile, solo la mente era libera. Ci accordammo per spegnere la candela ogni volta che si fosse formato
Finimmo di bollire l' ayahuasca. Aggiunsi all'infuso le piante di miscela. il suono, per non appesantire le nostre menti a ll a vista delle distorsioni
Po rt ai prima l'ayahuasca e poi il fungo nella capanna. Con quegli elementi facciali triptamminiche causate dallo stesso strano suono. Anni prima,
eravamo pronti a cominciare. all'apice de lle avventure da DMT con la nostra gang a Berkeley, eravamo
118 VERE ALLIJC1NAZ7ON1 L'ESPERIMENTO A LA CFiORRERA 119

stati testimoni di spasmi della muscolatura del volto da far venire la pe ll e Dennis si chinò verso íl fungo ancora intero che stava nell'area del-
d'oca, poiché evocavano le entità del buddismo tantrico: gli occhi fuori l'esperimento: "Guarda!" Mentre seguivo il suo sguardo, alzò il braccio e
dalle orbite, la lingua in fuori e incredibilmente lunga o cose del genere. attraverso il cappello espanso del fungo cadde l'ombra del suo ruana, una
Dennis, poi, si sedette sull'amaca. Spensi la candela e lui emise il suo specie di poncho usato dai contadini sudamericani. Chiaramente, ma solo
primo urlo di ipercarbolazione. Era meccanico e forte, come un muggito per un momento, quando l'ombra tagliava in due la cima bri ll ante del fun-
di toro e finì con una convulsione che gli attraversò il corpo e lo fece cade- go, vidi non un fungo maturo ma un pianeta, la terra, lucente e viva, blu,
re giù dall'amaca, sul pavimento. marrone e splendidamente bianca.
Riaccendemmo la candela solo per verificare che tutti volessimo conti- "È il nostro mondo", la voce di Dennis era piena di emozioni insonda-
nuare e ci accordammo: Dennis avrebbe fatto il prossimo tentativo stando bili. Potevo solo annuire. Non capivo, ma lo vidi chiaramente, sebbene la
seduto sul pavimento. Così accadde. Di nuovo seguì un lungo, rombante mia visione fosse solo l'impressione di un momento. "Ce l'abbiamo fatta",
yodel, strano e meccanico. proclamò Dennis.
Suggerii una pausa prima del terzo tentativo, ma Dennis era agitato e "Non capisco!" dissi subito, ed era vero, "Andiamo ai pascoli. Ho bi-
ansioso di farcela. Ci preparammo per il terzo urlo e quando arrivò fu co- sogno di pensare", aggiunse Dennis.
me gli altri ma molto più lungo e più rumoroso. Come una sirena elettrica Ev era distrutta dalle attività della notte e probabilmente era contenta
che ululava nell'immobile giungla notturna, continuò a lungo e, quando che la lasciassimo nella capanna con l'arrivo dell'alba che prometteva un
finalmente si affievolì, anche questo fu come lo spegnersi di una sirena. nuovo giorno. Mentre scendevamo la scala fino a terra, ero colpito dallo
Poi nell'assoluta oscurità de ll a capanna amazzonica, si fece silenzio, il si- scenario di assoluta confusione che le nostre attività si erano lasciate die-
lenzio della transizione da un mondo all'altro; il silenzio del Ginnunga tro durante le ultime frenetiche ore. Il nostro immenso fuoco ora non era
gap*, quella cruciale esitazione fra un evo terreno e la susseguente mitolo- altro che ceneri bianche. I rifiuti de ll a preparazione dell 'ayahuasca stava-
gia scandinava. no lì vicino e sembravano un mucchio di alghe marine sulla spiaggia. Ogni
In quel gap s'intromise il canto del gallo de ll a missione. Cantò per tre cosa era sparpagliata in giro. Camminavamo attraverso tutto questo,
volte, chiaro ma lontano e sembrava confermarci come attori sulla scena e scrollandoci la stanchezza dal corpo e fermandoci per spruzzarci il viso
parte di un progetto drammatico. Dennis aveva detto che se l'esperimento d'acqua presso il piccolo ruscello che attraversava il sentiero.
fosse riuscito, il fungo si sarebbe distrutto. Il fenomeno di bassa tempera- Non avevamo ancora parlato, quando Dennis ruppe il silenzio: "Ti stai
tura avrebbe fatto esplodere la materia cellulare e sarebbe rimasto un chiedendo se ce l'abbiamo fatta?"
anello viola di luce della grandezza della cappe ll a del fungo. Sarebbe stato "Sì, cosa è successo? Stai dirigendo tutto tu. Dimmi, cosa sta acca-
il modello lenticolare, o la pietra filosofale, o chissà cos'altro. Poi qualcu- dendo?"
no ne avrebbe preso il controllo. Sarebbe stato come se qualcuno avesse "Non sono sicuro del come, ma ce l'abbiamo fatta. Ci devo pensare
partorito la propria anima, il proprio DNA esteriorizzato come una specie su". Sebbene l'effetto dei funghi e dell 'ayahuasca della notte prima sem-
di fluido vivente fatto di linguaggio. Sarebbe stata una mente che poteva brasse svanito, la mia mente era piena di domande. Mentre camminava-
essere vista e tenuta in mano. Indistruttibile. Un universo in miniatura, mo, Dennis faceva commenti occasionali che, notai con sorpresa, erano ri-
una monade, una parte di spazio e tempo che magicamente condensa in sé sposte alle cose che stavo pensando senza esprimerle. Mi fermai un attimo.
tutto lo spazio e il tempo, compresa la propria mente, una mappa del co- Formai con chiarezza una domanda nella mia mente. Dennis, con la testa
smo così vera da essere il cosmo: quello era il coniglio che Dennis voleva vicino a me, cominciò a rispondere senza aspettare che dicessi i miei pen-
estrarre dal cappello quel mattino. sieri ad alta voce. Ero confuso. "Era dunque questo?", mi domandai. Ave-
va in qualche modo acquistato poteri telepatici? "No", replicò lui, c'era
* L'immenso spazio cosmico della mitologia scandinava e germanica, dove si stendevano i regni di
Niflheim (il luogo dei morti) e Mulpelsheim.
ben più di quello.
Secondo Dennis, l'unione dell'armina con il suo DNA gli aveva aperto
120 VERE ALLUCINAZIONI L'ESPERIMENTO A LA CHORRERA 121

immediato accesso a un enorme deposito cibernetico d'informazione. E "Dev'essere così", disse Dennis. "Non abbiamo condensato la pietra
questa informazione era disponibile liberamente a chiunque nel mondo nello spazio visibile, ma l'abbiamo generata nelle nostre teste. Non appare
guardasse nella propria mente, precedendo la domanda con la parola immediatamente come un veicolo visibile ma, innanzitutto, come un inse-
"Dennis". L'assurdità della seconda metà della frase mi colpì moltissimo. gnamento, l'insegnamento che ora noi sentiamo nelle nostre teste. Poi, le
Ma, naturalmente, davanti alla sua insistenza, feci un test. Presi una picco- parole diventeranno carne".
la pianta ai miei piedi, chiusi gli occhi e chiesi: "Dennis, qual è il nome di Non riuscivo a fare altro che fissare mio fratello. Chi era e com'era capa-
questa pianta?" Immediatamente e senza sforzo schioccò nella mia mente ce di sapere e fare questo genere di cose? Potevo solo tirare a indovinare.
un nome scientifico, che ora ho dimenticato. Cercai di ripetere la cosa con "Ora mamma e un mucchio di gente morta diventeranno presto visibi-
un'altra pianta e con mia sorpresa ricevetti una risposta differente. L'espe- li. Senza dubbio arriverà Jung e, accidenti, voglio proprio sapere cos'ha
rimento sembrava garantire che qualcosa nella mia testa dava le risposte, da dire". Mentre parlava, Dennis guardò dietro la mia spalla allungando il
ma non potevo dire se fossero giuste o no. Ero scosso. Quando lasciammo collo per vedere chi si avvicinasse a lla nostra capanna. "Quello è Na-
la capanna, ero sicuro che avevamo fallito e che dovevamo rivedere il no- bokov, Sunny Jim, quel bravo ragazzo di Joyce o è quel rompiscatole di
stro approccio. Ero quasi sollevato perché l'avevamo affrontato in manie- Nick Cusa?"
ra ossessiva. Ma adesso, mentre camminavamo, potendo sentire nella mia Ci abbracciammo, ridendo. Mi sentivo guidato come un bambino pic-
testa una voce che dava risposte, per quanto inutili e imprecise, a ogni do- colo. Senza motivo, avevo smesso di interrogarmi; sentivo invece il deside-
manda, ero meno sicuro. rio di vedere altra gente e di percepire la loro immersione nel nuovo cielo
Dennis era stranamente preoccupato, ma mi rassicurò che il suo tenta- e nella nuova terra. Sarei andato al fiume a prendere Dave e Vanessa per
tivo era stato un successo e che in tutto il mondo l'onda dell'ipercarbola- ritornare con loro alla foresta. Dennis sarebbe andato al campo per spie-
zione stava attraversando il genere umano, eliminando la distinzione fra gare a Ev cosa stava accadendo. Appena mi mossi verso il fiume, mi sentii
individuo e comunità, mentre ognuno poteva scoprire se stesso spingen- quasi senza peso. Mi sentivo rinato, pieno di energia, carico di salute e vi-
dosi nell'oceano telepatico il cui nome era quello del suo scopritore: Den- talità. In pochi minuti mi ero tramutato da scettico stanco e scontroso a
nis McKenna. fervente estatico. Ripensandoci, credo che quello sia stato il mio punto
Mentre osservavo la mia mente e osservavo mio fratello delirare, co- critico. Perché non chiesi a Dennis qualcosa di più? Mi ero forse autoi-
minciai a realizzare che l'esperimento aveva senza dubbio scatenato un ef- pnotizzato? Lo scenario insolito, la dieta limitata, la tensione e le aspetta-
fetto incredibile. Mi chiedo ora perché fu così facile per me saltare tive mi avevano forse spinto in una situazione dove non ero più capace di
dall'idea che stavamo avendo una bizzarra esperienza localizzata a lla con- sfuggire al mondo delle pazze idee di mio fratello? Perché non ero più ca-
clusione che eravamo parti-chiave di un fenomeno planetario. È una do- pace di mantenere il mio punto di vista distaccato e scettico? In un certo
manda importante e senza risposta che dice molto riguardo alla mia di- senso questa volontaria sospensione di incredulità è il punto cruciale de lla
sponibilità alla suggestione in quel momento. Ero probabilmente vittima questione e, credo, di molte situazioni di "incontri ravvicinati".
di un'allucinazione cognitiva; cioè, al contrario di un'esperienza visiva di L'altra dimensione gioca con noi e ci avvicina attraverso l'immaginazio-
qualcosa non presente, un'allucinazione cognitiva è un cambiamento tota- ne, ed è così che si raggiunge il punto critico. Andare al di là richiede di
le ai più alti livelli dell a nostra relazione intellettiva con il mondo. L'alluci- abbandonare i modi vecchi e radicati di pensare e vedere. A quel punto il
nazione cognitiva indotta da lla psilocibina faceva apparire l'impossibile mondo si rigira pigramente da capo a piedi e i segreti si rivelano: un modo
probabile e ragionevole. Fui pervaso dall'estasi quando compresi che ave- magico, un paesaggio mentale diverso da quello sempre conosciuto, e il
vamo passato il punto omega e che adesso stavamo vivendo nelle prime fa- paesaggio diventa reale. Questo è il regno della risata cosmica. UFO, elfi e
si della nuova era. Entrambi sentivamo crescere la nostra eccitazione men- i fertili pantheon di tutte le religioni sono gli abitanti di questo paesaggio
tre ci convincevamo che ora, in qualche modo, il mondo era radicalmente finora invisibile. Ci si estende dentro i continenti e gli oceani dell'immagi-
e fondamentalmente diverso. nazione, in mondi capaci di sostenere chiunque non vuole far altro che
122 VERE ALLUCINAZIONI L'ESPERIMENTO A LA CY1fORREII2A 123

giocare e poi il gioco si fa sempre più serio finché diventa una realtà con la Dissi loro che tutto aveva funzionato e che il frutto del nostro successo
quale nessuno oserebbe scherzare. non era un superoggetto condensato, ma un insegnamento. Chiesi loro di
Mentre camminavo dentro quello stupendo mattino, non ero preso da vestirsi e venire con me. Mentre stavano chiudendo le amache, mi dissero
alcun tipo di pensiero così dolcemente obbiettivo. Invece, supponevo che, nel momento più buio de ll a notte, Dave si era svegliato istericamente,
che il mio corpo stesse metabolizzando la sua strada verso il corpo de ll a in uno stato simile a quello provocatogli dalla tempesta elettrica della sera
resurrezione, 1' "anima resa visibile" degli ermeneuti cristiani, che noi ci prima. Si erano molto agitati e avevano messo in relazione ciò con quanto
eravamo aspettati fosse parte del successo dell'esperimento. Non sapevo stavamo facendo noi.
cosa stesse accadendo nel mondo e fuori di noi, ma sapevo che, fin dal Tutto questo mi interessava ma lo percepivo come distante. Volevo tor-
momento in cui Dennis aveva dichiarato concluso l'esperimento, avevo nare alla foresta e vedere cosa si sarebbe rivelato là. Nella mia mente stavo
sentito un'ondata crescente di energia e di comprensione dischiudersi ricordando qualcosa che Dennis aveva detto pochi minuti prima nei pa-
nel mio essere. Mentre camminavo, venni preso da quella che sembrava scoli. Aveva detto che la linea di demarcazione fra il giorno e la notte, l'al-
essere una comprensione totale. Fiorì nella mia mente la rivelazione che ba, stava facendo un giro del mondo in ventiquattr'ore, un viaggio che era
noi siamo tutti esseri i lluminati e che soltanto la nostra incapacità di ve- cominciato all'alba quando l'esperimento a La Chorrera era finito. In tut-
dere e sentire noi stessi e gli altri, per quello che siamo, ci trattiene dal li- to il mondo il traffico e le fabbriche stavano per fermarsi. La gente stava
berarci dal nostro senso di colpa e dal fare esperienza di noi stessi come lasciando case e scuole per guardare il cielo, comprendendo che qualcu-
illuminati. Non sono mai stato un allegro sostenitore de ll a beatitudine no, da qualche pa rt e, era passato dall'altra pa rt e, che quello non era un
psichedelica, eppure allora stavo sospeso da qualche parte fra cliché e ar- giorno come gli altri. Dave e Vanessa mi seguirono nella foresta. La cavi-
chetipo. glia di Vanessa era migliorata ben poco durante la notte e lei si lamentò
Mi sentivo beato, eppure non potevo credere a ciò che sembrava esse- per buona pa rt e del percorso.
re accaduto. Il cammino fino a Dave e Vanessa durò dieci o quindici mi- Quando arrivammo al luogo dove io e Dennis ci eravamo separati, ci
nuti. Dovevano essere le sette del mattino. Il sole era ben alto nel cielo ed imbattemmo in qualcosa che non faceva parte di nessun bagaglio di aspet-
era una bella giornata. Attraversando i pascoli mi sarei fermato a dire: tative. C'erano la ruana di Dennis e la sua camicia abbandonate nel mezzo
"Dennis", e la risposta sarebbe arrivata istantanea come quel pensiero; del sentiero; più in là c'era un paio di pantaloni, più avanti due calze suda-
questo mi rese confuso. Mi fermai e posi le domande. Seduto sul prato. te e, me ne accorsi solo più tardi, anche i suoi occhiali e gli stivali. Seguim-
"Va bene così? Cos'è tutto questo? Non so. È sicuro? Non riesco a capire mo questa traccia di indumenti gettati via fino alla capanna nella foresta.
cosa significa". Lì trovammo Ev e Dennis, entrambi nudi e seduti sul pavimento, che sta-
Camminando verso il fiume, feci qualche esperimento. Dissi: "Teren- vano discutendo e meditando in stile "chiedi a Dennis".
ce, Terence". Era come parlare a me stesso. Poi dissi: "Dennis" e la cosa Avvertendoci che non si poteva essere opportunamente iniziati senza
fu d'incanto lì, pronta a darsi da fare. Poi dissi: "McKenna, McKenna", essere nudi, Dennis insistette perché ci togliessimo i vestiti; Vanessa si
ed era sempre lì. Capii che non potevo arrivarci con il mio nome, ma con spogliò, io e Dave la seguimmo Anche il loro scetticismo sembrava esser-
il cognome sì. Mi sentii simultaneamente illuminato e sconcertato, non ca- sene andato; la presenza del fungo era palpabile e sembrava dire: "Togliti i
pivo cosa stava accadendo. vestiti. Getta via tutto; ogni cosa si sta rompendo. Nessun oggetto ti è più
Stavo soppesando questo tipo di cose, quando arrivai a ll a casa lungo il utile adesso; getta via tutto. Non ne hai più bisogno".
fiume di Vanessa e Dave. Stavano ancora dormendo sulle amache, ma in- Ci guardammo l'un l'altro, con i nostri lucidi peli pubici e i genitali che
torno alla po rt a, seppur di primo mattino, c'era un gruppo di bambini wi- adesso risplendevano al sole. Feci una canna, sedemmo in cerchio e fu-
toto con gli occhi spalancati. Quando mi feci strada fra di loro, il mio mammo. Spiegammo a Dave e Vanessa l'insegnamento e loro provarono a
sguardo cadde su ciascuno e pensai: "Tu sei illuminato, e tu, e tu..." seguirlo, con diversi livelli di successo. Dave sembrava pensare che fun-
Il mio arrivo era il primo evento della giornata per Vanessa e Dave. zionasse, la scettica Vanessa non era così sicura. Non ero sorpreso di que-
124 VERE AII.LUCINrAZIONd L'ESPERIMENTO A LA CI- IOERERrA 125

sto risultato perché una voce nella testa è cosa evasiva e soggettiva. Se ce d'intensità, ma dopo un'ora fu chiaro che stavano svanendo. Uno dopo
l'hai, non c'è dubbio; se non ce l'hai, sembra una storia incomprensibile. l'altro, uscimmo dallo stato di torpore indotto dal caldo mattutino e dallo
Tutti eravamo socievoli, tranne Dennis che mostrava una tendenza a stare nelle amache. Cominciammo a parlare e ad analizzare il tutto più
parlare sopra le opinioni degli altri, come se questi non esistessero. Sem- volte. Dennis sembrava essere il più fuori di tutti. Dave e Vanessa dubita-
brava correre su un binario temporale diverso dal nostro, poiché non riu- vano che qualcosa fosse veramente accaduto. Ev era distante e io mi senti-
sciva a capire quando qualcun altro stava parlando. vo stonato e immerso nella percezione surreale che mi aveva avvolto fin
Pensammo che fosse logico slegare le amache dalla casa, portandocele dal caotico inizio del giorno.
dietro come unico bagaglio, e andare nudi nella foresta. Avremmo legato Poi capii che c'era qualcosa che non andava. L'apprensione correva
le amache a un albero, poi avremmo provato il metodo, perché chiara- più veloce della realtà, come fa sempre. Per chiunque altro, non era acca-
mente si poteva fare di più che porre domande. La porta era aperta. Sol- duto nulla. Mentre parlavamo, mi divenne chiaro che nessuno al di fuori
tanto l'esperimento avrebbe mostrato cosa fare. Mentre camminavamo, di me poteva sentire Dennis all'interno de ll a propria mente. Tutti si chie-
chiesi alla cosa nella mia testa ciò che dovevo fare e ricevetti l'istruzione devano cosa stesse succedendo e si stavano innervosendo, pensando che
che dovevamo visualizzare le nostre vite a partire da adesso e poi muo- stessi perdendo la testa. Stavamo entrando in quella che poi chiamai la fa-
verci attraverso la nostra vita intera, cercando di andare incontro e di ri- se successiva, che era un periodo di confusione per tutti. Dennis era com-
stabilire un rapporto equilibrato con qualsiasi essere vivente al quale pletamente staccato dalla realtà. Io gli parlavo e lui non se ne accorgeva.
avessimo mai fatto torto. Una volta arrivati alla fine di questo processo, Cominciava a parlare e non si rendeva assolutamente conto quando qual-
avremmo lasciato i nostri corpi e saremmo entrati nella dimensione della cun altro stava parlando. Mentre l'abisso tra le nostre percezioni si faceva
libertà assoluta, che adesso sembrava così vicina. Pensavo a questo come più grande, sentimmo tutti il bisogno di tornare alla normalità, di toccare
se fosse un riavvolgimento veloce dell'attività karmica. Una volta che il le fondamenta; qualcuno suggerì di farci una doccia all'aperto nella mis-
karma si fosse riavvolto, uno stato di innocenza originale sarebbe fiorito sione, dal momento che eravamo tutti sporchi e coperti della fuliggine del
con naturalezza. fuoco notturno.
Stesi sulle amache stavamo meditando sulla nostra via per l'iperspazio. Raccogliemmo i nostri vestiti. Facendo questo, scoprimmo che Dennis
Nell'occhio della mia mente potevo vedere me stesso a La Chorrera e poi aveva gettato via gli occhiali, gli stivali e tutto il resto. Scompigliati e diso-
scendere giù a El Encanto, sul fiume fino a Leguizamo, di nuovo a Bogotà rientati, ritrovammo il sentiero per la missione, cercando senza successo
e poi ancora in Canada. A ogni tappa avrei incontrato la gente con cui gli occhiali smarriti.
avevo vissuto e avrei detto: "Ce l'abbiamo fatta! Mi scuso e spero di non Un gruppo di witoto ci osservò mentre passavamo e scoppiò in una ri-
avervi offeso troppo nei nostri incontri a tre dimensioni. Comunque ades- sata. "Sanno, sanno ciò che è accaduto", mi disse la voce. Di certo stavano
so è tutto finito. Tutto finito!" ridacchiando per qualcosa. Continuammo a camminare verso la missione
Potevo vedere molta gente. Mi avvicinai a loro. "Siamo in Amazzonia," e la sua doccia al sole.
spiegai loro, "e ora stiamo tornando a casa. O verso qualche altro posto". Dennis non la smetteva di parlare e non era più possibile comunicare
La visione aveva una qualità infinitamente realistica. Le lacrime si forma- con lui. Stava crescendo tra gli altri l'idea che eravamo in crisi, ma non an-
vano dietro le mie palpebre chiuse. Era un sentimento molto particolare. cora completamente fuori. Concordavamo che l' ayahuasca fosse molto
La voce del maestro parlò nella mia mente: "L'avete trovato. Proprio particolare ma eravamo convinti che il passare delle ore avrebbe aggiusta-
così. È finita ora. Non c'è nient'altro. Tra poche ore la civiltà umana legata to tutto. La mia conclusione era che qualcosa di irreale e inaspettato era
all a terra crollerà e la vostra specie muterà. Prima andrete fino a Giove e accaduto, che Dennis aveva fatto qualcosa e che qualche strano effetto
poi ad Alfa dove c'è il Sagittario. Un giorno di gr an di avventure si affaccia farmacologico era stato inconsapevolmente manipolato. L'effetto si era
per la razza umana". manifestato solo parzialmente nel modo in cui ce lo eravamo aspettati e,
All'inizio le immagini sembravano divenire più profonde e crescere quindi, non sapevamo dove cazzo fossimo finiti. Ero calmo e potevo alme-
126 VERE ALLUCINAZIONI

no interagire socialmente. Sebbene fossi in balia di emozioni che facevano


sgorgare lacrime di gioia sul mio volto, non ero fuori da ll a realtà.
"Aspetteremo fino a domani. Dennis tornerà a posto", dissi tentando
di rassicurare il resto del gruppo.
Sembrava che tutti, tranne me e Dennis, avessero imboccato la via del
ritorno verso il loro normale equilibrio mentale. Mentre ero sommerso da
strane ma splendide percezioni dilatate, le sue idee folli e i suoi occhi allu-
cinati suggerivano che era lontanissimo da lla realtà. Dopo la doccia, tor-
nando a ll a foresta, gli feci presente i miei dubbi ma lui, comportandosi
maliziosamente come Amleto nella sua follia, replicò con indovinelli e mi-
mando alcuni parenti morti. Non potevo ottenere niente da lui; continua-
vo a pensare che una notte di sonno l'avrebbe calmato. Quando ritornam-
mo al campo, insistetti perché si riposasse e lui lo fece.
"Adesso possiamo indire la conferenza stampa?", domandò dalla sua
amaca, mentre noi altri cercavamo di rimettere in ordine la capanna.
N VORTIC

In cui scopriamo che l'universo


è più strano di quel che possiamo pensare,
Dennis compie un viaggio sciamanico
e il nostro gruppo si polarizza e si divide.

ER RISPARMIARE A VANESSA IL RITORNO AL FIUME DECIDEMMO CHE


lei e Dave avrebbero trascorso la notte nella nostra capanna. Le lo-
ro due amache furono appese vicino alle nostre tre. Quella sera la
trascorremmo ammassati, ma mangiammo bene e, se si escludono degli
occasionali commenti veramente incomprensibili di Dennis, tutto sem-
brava di nuovo a posto. La caviglia di Vanessa era ancora in pessime con-
dizioni e tutta la nostra attenzione venne rivolta a questo problema, forse
a causa della sua natura materiale, in contrasto con la maggior parte de ll e
cose che stavano succedendo. Mi sentivo ancora completamente cambiato
e rimesso a nuovo, sia lontano da me stesso sia contento di lasciare che gli
eventi si succedessero liberamente. Questa mia nuova sensazione mi assi-
curò che, per quanto strana ogni cosa potesse apparire, tutto andava vera-
mente bene.
L'ultimo delirio di questo lungo e incredibile giorno arrivò dopo man-
giato, alla luce del fuoco. Dalla sua amaca Dennis ruppe il silenzio per spie-
garci che, da quella notte, attraverso i nostri sogni, avremmo imparato una
serie di cose che sarebbero terminate con il distacco dal nostro corpo, mol-
to tempo prima dell'alba. Ci saremmo riuniti nuovamente, con il nostro
perfetto corpo virtuale, sul ponte di un'astronave spaziale in orbita sincro-
nizzata con la terra, cinquemila chilometri sopra il bacino delle Amazzoni.
129
130 VERE ALLUCINAZIONI NEL VOII!, T1 C uì 131

Questa fu la seconda profezia autodeterminata che era stata emessa dal Grünewald. Compresi che Grünewald doveva aver visto la medesima co-
momento dell'esperimento, mentre la prima era stato il tentativo mattuti- sa che stavo vedendo io in quel momento e che l'avesse incorporata suc-
no di meditare a ritroso fino al momento de ll a propria nascita. A posterio- cessivamente nella sua "resurrezione".
ri, mi accorgo che questa "isteria escatologica" era una de lle modalità Contemporaneamente, come se stessi avendo un pensiero ancora più
principali che avevano trasformato radicalmente il mio modo di pensare. profondo, in qualche modo "capii" che la distorsione o polarizzazione
Con íl passare delle settimane e degli anni ci sarebbero state ancora molte della luce della fiamma era un effetto causato dalla distorsione dello spa-
di queste profezie autocontrollate e numerosi scenari del possibile modo zio-tempo fisico e indotto dal nostro esperimento e dalla vicina onnipre-
in cui il mondo avrebbe potuto subire una finale e completa trasformazio- senza della pietra. Questo pensiero fu seguito da un altro: forse la distanza
ne escatologica. Come profeti del Vecchio Testamento o alchimisti elleni- spazio-temporale dalla pietra poteva essere stimata dall'intensità dei colo-
ci, capimmo che facevamo ormai parte di un dramma cosmico di caduta e ri presenti nell'aura della luce intorno a una semplice candela. La distor-
redenzione. sione della luce proveniente da una candela potrebbe agire come un rive-
Quattro giorni dopo l'esperimento e poi cinque, sette, dieci, sedici, latore della pietra filosofale. Richiamai alla memoria Diogene che andava
ventuno, quaranta, sessantaquattro giorni: erano tutti momenti aftesi con alla ricerca del bene con una lanterna. Era veramente ciò quello che stava
speranza e ostinato rifiuto dell'incredulità. Tutto accadde e finì con l'escha- facendo? Mi venne in mente la frase: "È meglio accendere una candela
ton che permeava ancora tutto, ma che era ancora sfuggente. L'idea di un piuttosto che maledire l'oscurità", e mi misi a ridere.
veicolo intradimensionale lenticolare, una volta immaginata, non mi ab- Svegliai Ev e lei, ancora insonnolita, confermò la presenza dei colori
bandonava più e ossessionava le fantasie a occhi aperti mie e di Dennis, le intorno alla candela, ma ciò non le comunicò le stesse sensazioni. Si girò
nostre speranze segrete e i nostri sogni notturni. dall'altra parte e, quando tornai nella capanna, stava russando leggermen-
L'affermazione di Dennis riguardo all'attesa dell'astronave, fu anche la te. Come mi arrampicai di nuovo sull'amaca, contai le persone e notai che
prima apparizione dell'immagine degli UFO nei suoi pensieri dal momen- erano tutti presenti e addormentati. Rimasi per lungo tempo sdraiato, sve-
to dell'esperimento, un tema che fu riproposto in numerosissimi modi nei glio, a pensare. Tutto appariva calmo.
giorni che seguirono. L'equazione pietra = sé = UFO era l'assunto operati- Non appena la colazione aprì la mattina seguente, il 6 di marzo, fu
vo del lungo viaggio di autocomprensione e di ritorno di Dennis. Con que- chiaro che il sonno tranquillo, che avevo immaginato che tutti qu an ti
ste immagini di "mo rt e nel sonno" e di "rinascita all'interno di un'astrona- avessimo avuto, era stato reale. Da Dennis, ancora disorganizzato ma
ve", che risuonavano nelle nostre menti, ci lasciammo andare, completa- espansivo, emersero dei commenti riguardo al fatto che aveva trascorso, o
mente esausti. credeva di aver trascorso, una notte estremamente attiva. Sottoposto a un
Ho sottolineato che la capanna era strapiena, con le amache appese a serrato interrogatorio, ammise che era totalmente convinto che a un certo
ogni trave disponibile. Era difficile muoversi senza prendere a gomitate punto, durante la notte, si fosse alzato, vestito e che avesse vissuto un cer-
uno dei vicini, per via dell'aggrovigliarsi e dell'intrecciarsi delle tante cor- to numero di avventure notturne. Queste comprendevano l'andare da so-
de. Ci coricammo intorno a lle dieci. Dormii profondamente fino a un cer- lo nel buio verso l'immensità rombante del chorro, lontano più di due chi-
to momento, alcune ore più tardi, probabilmente fino circa alle due. Mi lometri, quindi ritornare per scalare e trascorrere un po' di tempo su di un
alzai per fare la pisciata di metà notte, tipica degli esploratori che usano largo albero vicino ai confini della missione, infine percorrere la via del ri-
latte condensato. Seduto sull'amaca, lottai per trovare dei fiammiferi e ac- torno attraverso i prati, raggiungendo la sua amaca legata in mezzo a tutte
cesi una candela. Nel silenzio de ll a notte sentii il mio stesso stupore cre- le altre. L'idea di lui che si avventurava in giro durante la notte su quei
scermi dentro. Un'intensa corona di luce a tre strati scintillava intorno alla percorsi, senza gli occhiali, entrando e uscendo da periodi di estasi scia-
candela per circa un metro. Era di un blu profondo e iridescente, alterna- manica, forse urlando o comportandosi come un uomo del Paleolitico, era
to con un arancio ugualmente puro. Immediatamente mi ricordai dell'au- troppo anche per me. La cosa rappresentava, a questo punto, una rottura
ra di luce che circonda il corpo del Cristo risorto nel dipinto di Matthias nella tranquillità collettiva. Benché fossi al novanta per cento sicuro che
132 VERE A LL UCINAZ IONI NEL t ORT E 133

ciò non era accaduto veramente, ero determinato a eliminare ogni possibi- sforzo del viaggio e il recente trip con la psilocibina avevano contribuito
lità che tali escursioni potessero in ogni caso avvenire in futuro. ad attivare un archetipo sciamanico in Dennis che era da sempre latente.
Il racconto di Dennis era la classica descrizione di un viaggio sciamani- Questo ora era evidente e portava un forte potenziale di transfert al quale
co notturno. Disse di essere andato al chorro e di aver meditato nel cimite- stavo soccombendo poiché non ero in grado di riconoscere nella condi-
ro della missione che avevamo visitato in precedenza. Stava tornando in- zione di mio fratello un possibile stato patologico. Questa era la fonte di
dietro al campo quando si trovò di fronte un enorme albero inga, dove il tutti i nostri contrasti di opinione su come procedere.
sentiero fiancheggia la missione. Istintivamente, lo scalò, consapevole del • una seconda spiegazione, verso la quale propendevamo io ed Ev,
fatto che la scalata dell'albero del mondo è il tema centrale del viaggio aveva un approccio biochimico piuttosto che psicologico. Sosteneva che
sciamanico siberiano. Appena salito sull'albero, sentì lo sventolio di nu- Dennis, a causa della sua insolita dieta a base di alcaloidi e dell'esperimen-
merosi archetipi e, nel momento in cui raggiunse il punto più alto della to a cui si era sottoposto, avesse inibito alcune parti del sistema enzimati-
sua salita, qualcosa che lui chiama "il vortice" si aprì di fronte a lui: un co che normalmente sarebbero dovute tornare normali dopo le sollecita-
turbinoso ed enorme passaggio nel tempo. Poteva vedere i megaliti ciclo- zioni di un trip allucinogeno, ma che in questo caso erano, al contrario, di-
pici di Stonehenge e, dietro di loro, roteando a una velocità differente e a venute in qualche modo inattive. Il candidato più verosimile per questo
una diversa altezza, i profili delle piramidi, lastricate di marmo, che ri- effetto sarebbe la monoamminoossidasi (MAO), responsabile di trasfor-
splendevano come al tempo dell'Egitto dei faraoni. E, ancora più in mare molti allucinogeni in sottoprodotti inefficaci. È risaputo che il feno-
profondità, nelle tumultuose fauci del vortice, vide arcani precedenti a ll a meno dell'irreversibilità dell'inibizione MAO avviene con l'uso di alcune
nascita dell'uomo, titaniche forme archetipe di mondi inimmaginabili per droghe e occorrono circa due settimane perché gli effetti scompaiano.
noi, incomprensibili macchinari di presenze eteree che fecero irruzione in Poiché i composti in banisteriopsis caapi solitamente ribaltano l'inibizione
questa parte della galassia, quando il nostro pianeta era giovane e la sua MAO in quattro o sei ore, come mostrano gli eventi seguenti, questa spie-
superficie si era appena raffreddata. Questi macchinari, questi abissi gor- gazione era senza dubbio credibile, dal momento che Dennis sarebbe sta-
goglianti, a contatto con il freddo dello spazio interstellare e con una mi- to in balia del delirio sciamanico per almeno due settimane.
sura di tempo incommensurabile, caddero sopra di lui. Svenne e il tempo Dopo anni di ragionamenti, la mia spiegazione propende ancora forte-
— chi può dire quanto? — gli scivolò intorno. mente verso la seconda possibilità: una spiegazionè relativa al nostro cam-
Si ritrovò nel prato a poche decine di metri dall'axis mundi, la sua nuo- po d'azione. Io non credo che Dennis fosse predisposto per un'esplosione
va scoperta. Se veramente era caduto dall'albero, pareva non averne ri- archetipa ma che, in qualche modo, in un determinato momento, tutta la
portato alcuna conseguenza. Stupore, esaltazione, paura e confusione oc- MAO nel suo corpo si fosse innalzata e che il suo sconvolgimento fosse do-
cupavano i suoi pensieri. Il seguito sembrò stracciarsi e dividersi in pezzi vuto all'intervallo di tempo necessario per ricreare il livello di MAO da una
di fronte ai suoi stessi occhi, il tempo e lo spazio avvolgevano le opere di completa e improvvisa inibizione. Ritengo che questo esaurimento improv-
ventimila anni di fatica umana in un vortice di contraddizioni apocalitti- viso fosse stato causato dal suo esperimento e quella risonanza vocale in-
che. In quello stato di paura ed eccitazione, nel profondo de ll a rivelazione dotta, che cancella le forze che normalmente operano in queste molecole,
del destino umano, Dennis ritornò al campo e silenziosamente salì sul- avesse provocato dei cambiamenti fondamentali nella struttura chimica del
l'amaca, oppure si risvegliò lì da quel sogno. suo corpo. In breve, ritengo che lui avesse indotto nel suo corpo un'inibi-
Erano passate ventiquattr'ore dal tentativo di ipercarbolare il DNA zione MAO irreversibile attraverso l'uso della psilocibina, de ll a sua voce e
umano. Era chiaro che Dennis non stava uscendo dallo stato di estasi scia- della sua volontà.
manica indotta, così velocemente come avevamo sperato. Questo stato du- Se questo è vero, allora le implicazioni per il genere umano potrebbero
rava da troppo tempo per poter essere considerato una normale reazione al essere come avevamo supposto nel nostro stato mentale alterato, poiché si
fungo o all'ayahuasca. Due erano le opinioni per spiegare la situazione: potrebbe ipotizzare una tecnologia farmacologica con la quale il genere
• la prima, quella cui propendevano Vanessa e Dave asseriva che lo umano potrebbe esplorare il continuum parallelo le cui interazioni con la
134 VERE ALLUCINAZIONI
NEL VO ìFi T I 1, E 135
nostra stessa esistenza sono rappresentate dall'esperienza visionaria. Ab- Durante questo periodo, Dennis cominciò lentamente a migliorare.
biamo cozzato contro un effetto che un giorno potrebbe aprire una porta Sembrava che la sua mente fosse stata letteralmente messa sottosopra. In
per tutti quei mondi che pullulano nei nostri sogni e nelle nostre fantasie. certi momenti del giorno, quando diventava più coerente, diceva che que-
Sicuramente è un fenomeno che bisogna studiare e da cui dobbiamo im- sta esperienza l'aveva catapultato nella pseudosfera riemmaniana: l'uni-
parare. Anche oggi, anni dopo l'esperimento, questo ci promette nuove verso in cui anche le linee parallele si intersecano. Asserì che sarebbe do-
sorprese. Il mio continuo interesse su questo argomento è dovuto a una vuto tornare indietro e che stava compiendo il viaggio a ritroso passando
certezza personale che mi spinge a credere che alcuni effetti inusitati e di livello in livello. Accaddero cose veramente strane durante questo pe-
non ancora confermati erano in atto durante il nostro esperimento, qual- riodo. Lui poteva sentire la mia mente in azione. Aveva acquisito poteri te-
che cosa come il principio di "risonanza-annullamento" che intrigava par- lepatici: di questo non ho alcun dubbio. Poteva imitare perfettamente le
ticolarmente Dennis. voci di nostra madre e di nostro padre. Si trasformò in diverse persone,
La colazione del 7 marzo, il secondo giorno dopo l'esperimento, si imitandole perfettamente. Mi vide come una specie di sciamano o di mes-
chiuse su di una accesa discussione se Dennis si fosse recato veramente al sia. Si rivolgeva a me come all'insegnamento, non il maestro o l'atto di in-
chorro o se l'avesse solamente sognato. Non riuscendo a porre fine alla di- segnare, ma l'insegnamento, una specie di ambasciatore alieno incaricato
scussione, Vanessa mi trascinò via da ll a capanna e camminammo insieme di negoziare l'ingresso della specie umana nel concilio delle intelligenze
mentre andavo alla sorgente per rifornirmi d'acqua. Voleva espormi una superiori.
sua idea riguardo al fatto che, dal momento che c'erano diagnosi molto Ma c'era molto di più: una visione de ll a storia del Ventesimo secolo
contrastanti su quanto stava succedendo, di conseguenza c'erano pareri che costruiva l'obbiettivo e la fine del tempo. Disse che la scoperta di una
contrastanti su cosa si dovesse fare. dimensione fisica superiore sarebbe avvenuta alcuni anni più tardi, ma sa-
"Poiché Dennis è tuo fratello e tu hai opinioni precise su questo argo- rebbe stata in qualche modo collegata all'Egitto, al culto dell'acacia tript-
mento, mi rimetterò a ll a tua decisione. Almeno per il momento." amminica, al Tibet di ottomila anni fa, alla magia sciamanica bon-po e
Ero contento per il margine di tempo concessomi da lle parole di Va- all'I-Ching. Tutti questi concetti ritornavano costantemente mentre lui
nessa. Tutta la questione concernente le condizioni mentali di Dennis ri- parlava senza sosta.
guardava come e soprattutto quando queste sarebbero cessate. Qualsiasi Non esistono appunti di questo periodo. Ero così sicuro del fatto che
diagnosi doveva fare conti con una previsione concreta riguardo a quel stessimo vivendo nell'eternità che credetti non fosse necessario scrivere.
punto vitale. Ero rassicurato da ll a voce interiore che tutto andava bene, Visto che il mondo mi sembrava diventare sempre più perfetto, mi ero po-
ma volevo che Vanessa capisse che avevo apprezzato la sua solidarietà, an- sto l'obbiettivo di scrivere una poesia prima o poi, ma quel momento non
che se non ero d'accordo con lei. giunse mai. Nulla di ciò che ci rimane di quei cinque giorni ha una sua
Capii dal comportamento di Vanessa che saremmo stati abbandonati a coerenza. Non c'era una sola nota emotiva o intellettuale nell'intera esten-
noi stessi nella casa nella foresta. Lei e Dave avrebbero assunto un atteg- sione vocale umana, che non avessimo suonato ripetutamente in migliaia
giamento di minor coinvolgimento e sarebbero venuti a trovarci come vi- di differenti variazioni.
sitatori, e già la possibilità di porre fine all'isolamento nella foresta stava Nelle note che scrissi alcune settimane dopo quel periodo, potevo rias-
lentamente prendendo consistenza. sumere quei cinque giorni contrassegnandoli in maniera assurda: fuoco,
Perciò il campo d'azione fu preparato per i successivi cinque giorni di acqua, terra, uomo, pace. Io stavo seduto e Dennis andava in estasi. Senza
caos a La Chorrera, dal 7 al 12 di marzo. Da quel giorno in avanti, Ev di- gli occhiali i suoi occhi erano selvaggi, penetranti e sconvolgenti a guar-
venne una specie di ponte con il resto del mondo de ll a missione. Arrivava darsi. Fin dalla notte della sua escursione sciamanica, avevo deciso di non
nel tardo pomeriggio e ripartiva ogni mattina, cucinando pasti e colazioni dormire, ma di stare costantemente sveglio con lui, giorno e notte. Per i
con molta partecipazione, considerando che era incappata nel nostro pic- successivi nove giorni non dormii né ebbi bisogno di dormire. Visto che
colo gruppo solamente tre settimane prima. un tale fenomeno è degno di nota, per molti anni ho poi ritenuto che il
136 VERE ALLUCINAZIONI

non sentir bisogno di dormire per nove giorni fosse la prova più lampante
per dimostrare la presenza reale di forze straordinarie che avevamo diret-
tamente potuto sperimentare. Non solo non ebbi bisogno di dormire, ma
potevo pensare costantemente in modo tranquillo, ricco e pieno di imma-
gini che rendevano il mio processo cognitivo simile a una leggera e tremu-
la ombra animata. Questo potere mentale durò per tutto il periodo senza
sonno e anche in seguito.
La dimensione temporale in cui ci stavamo muovendo sembrava com-
posta dai riflessi di ciò che l'aveva preceduta e di ciò che sarebbe avvenu-
to dopo. La prima notte in cui decisi di non dormire, il 6 marzo, passò in
un lungo sogno a occhi aperti e con un crescente stupore per il fatto che
stavo veramente bene, senza nessun bisogno apparente di dormire. Appe-
na prima dell'alba, nel momento esatto in cui sentivo che avevamo com-
piuto l'esperimento due giorni prima, sentii Dennis agitarsi sull'amaca
dentro la capanna. Quindi lo sentii emettere, leggero ma forte e chiaro, lo
stesso ululato ondulatorio che ci aveva catapultato in un mondo nuovo
quarantotto ore prima. Risuonò tre volte, come se qualche cosa nella mia
mente mi volesse assicurare che l'aveva fatto.
L'ultimo urlo venne fuori come i precedenti; crebbe e calò alternativa-
mente per circa un minuto. Poi, appena si affievolì, sentii di nuovo il can-
to del gallo da ll a missione trasportato dall'aria piena di luce abbagliante.
Perché le cose accadevano con una tale simmetria, come se un'imponente
forma organizzata stesse tentando di rispecchiarsi nella struttura apparen-
te della realtà circostante? L'alba infiammò il cielo, un altro di quei giorni
indimenticabili stava nascendo. I pensieri della mia mente si mescolarono
alle sfide alla ragione tipiche di ogni nuova esperienza. Quel che rimane di
quel periodo sono immagini e avvenimenti, solo metafore che lavorano in
sottofondo. Tutto era al limite del mitologico, dell'immaginazione, mute-
vole, privo di radici, sempre fluttuante.
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In cui io e Dennis esploriamo i contenuti


delle nostre reciproche illusioni
e illuminazioni naturali.

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L A MATTINA DEL 7, Ev RITORNÒ AL FIUME CON DAVE E VANESSA; PER


la prima volta in due giorni io e Dennis eravamo rimasti soli. C'era
un'atmosfera calma. Occupai il mio tempo facendo una cernita e
controllando l'equipaggiamento. Il nostro accampamento era di nuovo effi-
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((^ ciente. Dennis passava da momenti di calma a lunghi discorsi riguardo a bi-
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lance cosmiche come in Starmaker di Olaf Stapleton. Eg li imitò, descrisse e
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invocò le immense entità gnostiche e manichee che si divincolavano sul piat-
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to di una bilancia cosmica. L'eterna lotta fra il bene e il male era rappresen-
tata nel labirinto della sua mente come un libro comico a quattro dimensio-
ni. Ma non era privo di spirito, si lamentava occasionalmente di sentirsi "co-
me un vecchio mandeo", per poi ridere sfrenatamente per questa battuta.
Sedetti sulla mia amaca e partecipai a queste conversazioni più che po-
tei, poiché era chiaro che Dennis sarebbe stato capace di parlare anche da
solo. Pareva infatti che avesse trovato la vena principale de ll a fonte poetica.
Chiusi le palpebre per un momento e lì, davanti ai miei occhi, comple-
tamente visibile, si ergeva il principio di ciò che io consideravo l'insegna-
mento o il messaggio. Era una forma geometrica bellissima e ripetitiva con
quattro "petali". Una voce nella mente mi informò subito che si trattava
//l^/^, < del "diagramma di S. Valentino". Ovviamente i quattro petali del dia-
gramma sembravano solo vagamente simili al cuore insanguinato del san-
139
140 VERE 2:LLUí'IPdAZIO°o'I GIOCANDO NEI CAMPI DEL SIGNORE 141

to. Ripensai per un attimo al frutto a forma di cuore che avevo trasforma- nemmeno lontanamente ipotizzare le conclusioni illuminanti a cui mi
to in una pipa ad acqua. Non c'era nessuna connessione ovvia... l'immagi- avrebbe portato questo semplice gesto. Controllavo le mie annotazioni
ne scomparve. Presi il mio quaderno e vi disegnai il diagramma, all'inizio cercando un esempio di quando mi era uscito il primo dei sessantaquattro
assai rozzamente, in seguito con maggior precisione. Mi fece pensare a esagrammi; una volta trovatolo, ritornavo all'inizio della lista e cercavo il
Basilio Valentino, un alchimista del Quindicesimo secolo, autore di The secondo esagramma; e così di seguito, per tutti gli esagrammi. La mia lista
Triumphal Chariot of Antimony [il titolo originale dell'opera è Char de conteneva tre anni di tiri: circa ottanta esagrammi e i loro cambiamenti.
triomphe de l'antimoine, N.d.R.]. Avevo letto il libro, ma non me ne ricor- Dopo mezz'ora di esercizio giunsi alla conclusione che, come si vedeva
a
davo per niente. Mi venne in mente anche Valentino, gnostico alessan-
drino del Secondo secolo, con la sua dottrina che il mondo materiale fosse
dalle mie annotazioni, negli ultimi tre anni mi era uscito ciascuno dei ses-
santaquattro esagrammi almeno una volta. Questo fatto un po' strano mi
l'emozione condensata della sophia errante, che si autocreò un universo parve al contrario gravido di significati. Il ripetersi statistico di ciascun
senza fondersi con nient'altro se non con se stessa. La concrescenza del esagramma non è affatto regolare e la probabilità che uscissero tutti gli
tormento della sophia, il più basso degli Arconti, nel mondo fisico era esagrammi in così pochi tiri era piuttosto rara. Mi sembrò di essere in pos-
un'idea collegata ai nostri sforzi alchemici. La condensazione delle emo- sesso di un'identità segreta che stavo riscoprendo. Ero in qualche modo il
zioni in materia: un argomento da far rizzare i capelli. Il motivo per cui riflesso di un microcosmo ed ero stato scelto chissà come, per essere esat-
eravamo andati in Amazzonia. L'alchimia era la gnosi della trasformazione tamente nella situazione in cui mi trovavo in quel momento. Naturalmen-
dell a materia. Vi erano indizi da ogni parte: ogni cosa era ricollegata insie- te ero molto emozionato per questa mia personale scoperta dei disegni,
me in un magico intreccio di conferme e mistero. presenti dappertutto e che rappresentano uno schema preciso de ll a vita.
Durante quel giorno e in quelli a venire, pensieri e idee di tutti i tipi si Mi tranquillizzai e poi, per la forte spinta dell'onda interiore de ll a com-
formarono spontaneamente nella mia testa e vennero a toccare inevitabil- prensione, bruciai tranquillamente le registrazioni del mio I Ching. Fu un
-

mente quegli argomenti su cui avevamo organizzato la nostra vita in quel gesto per nulla spontaneo.
luogo. Uno di questi argomenti che avevamo colto al volo e che ampliam- Dennis osservò tutto, poi formulò uno dei numerosi indovinelli che
mo, all'inizio lentamente, poi sempre più radicalmente e incisivamente, fu avrebbe posto nei giorni successivi. "Cosa puoi fare con un buco nel ba-
il gruppo di idee e relazioni contenute nell'I Ching, l'oracolo cinese. Que-
- stoncino che non puoi fare con un bastoncino nel buco?", urlò dalla diste-
sto antico e frammentario commentario, basato su sessantaquattro ideo- sa sabbiosa, verso il luogo dov'ero seduto io, vicino al fuoco. Pensavo che
grammi ancora più antichi, chiamati esagrammi, fu uno dei miei interessi la risposta avrebbe comportato una frecciata alle posizioni superficiali del
principali per quel che riguarda le forme di logica non casuali. Venni a co- tantrismo riguardo all'idea che una pipa fosse il veicolo più adatto ai viag-
noscenza dell'I Ching dapprima leggendo Jung, che ritenne che il con-
-
gi intradimensionali e che questi si potessero veramente fare.
fronto significativo di un esagramma con una situazione del mondo ester- Dopo circa un'ora o più di lungo silenzio, fenomeno strano data la sua
no, confronto che permette all'I Ching di essere usato come oracolo, con-
-
mutata condizione, Dennis alzò lo sguardo dalle sue meditazioni e annun-
duce a una connessione non casuale tra il mondo mentale e la realtà este- ciò di aver appena realizzato la possibilità di far suonare qualsiasi telefono
riore oggettiva. Jung chiamò questo fenomeno sincronicità. concentrandosi semplicemente su di un'immagine che si rifiutò di descri-
Per molti anni fu mia abitudine tirare I Ching, cioè manipolare quaran-
- vere. Ma andò anche oltre, sostenendo di poter far suonare qualsiasi te-
tanove steli di achillea oppure, come nel mio caso, stecchi di bambù le cui lefono anche nel passato. Per dimostrare questa sua capacità compose il
configurazioni formavano gli esagrammi, tutte le volte che c'era luna pie- numero di nostra madre in un giorno dell'autunno del 1953. La trovò
na o nuova, e di segnare i risultati su un pezzo di carta che tenevo nella co- mentre ascoltava una chiamata di un gioco televisivo. Dennis sostenne che
pertina sul retro della mia copia del libro. Il primo giorno dopo l'esperi- nostra madre si rifiutò di credere che lui era al telefono poiché lei poteva
mento, la voce che risuonava dentro la mia testa mi suggerì di consultare il vedere, addormentato davanti a sé, il figlio di tre anni. Dennis le disse che
foglio con le annotazioni degli esagrammi che mi erano usciti. Non potevo l'avrebbe chiamata ancora prima nel tempo e trascorse il resto del pome-
VERE ALLUCINAZIONI GIOCANDO NEI CAMPI DEL SIGNORE 143
142

riggio telefonando a tutti quelli che gli venivano in mente in vari momenti siasi elemento dal magma in ebollizione che stava attraversando. Quel gior-
del passato, intraprendendo animate conversazioni e ridacchiando con se no fu impossibile perfino ritrovare nella sua mente la nostra stessa galassia.
stesso al pensiero de ll e menti che aveva fatto impazzire e alle meraviglie di Il secondo giorno si svegliò dentro alla galassia e le sue visioni e fantasie vi
ciò che chiamava "Ma' Bell" [nomignolo per indicare l'AT&T, la principa- rimasero rinchiuse. Fosse stato quello l'unico esempio del suo proiettarsi
le compagnia telefonica degli Stati Uniti, N. d.T.]. E così passò il pomerig- all'indietro dentro se stesso, non avrebbe significato niente, ma il punto era
gio del marzo. che ciascun passo del suo ritorno a un normale stato mentale veniva corn-
Una conclusione ragionevole poteva essere di supporre che Dennis fos- piuto in questo modo. Il giorno dopo raggiunse il confine della galassia, en-
se divenuto schizofrenico per via dell'intossicazione e che avremmo dovuto trò nel sistema solare e si fuse con i suoi pianeti per diversi giorni finché
lasciare l'Amazzonia. Chi intorpidì considerevolmente le acque fui io; ero non si incorporò solo con la Terra. Fondendosi e materializzandosi attra-
sostanzialmente sincero tranne che per una cosa: insistetti sul fatto che tut- verso l'ecologia del suo mondo, si sentiva l'umanità intera, capace di rivive-
to fosse normale e che Dennis sapesse esattamente ciò che stava facendo. re realmente tutta la sua storia. Più tardi ancora s'incarnò in tutti i membri
"Sta bene," cercai di rassicurare gli altri, "sta facendo ciò che aveva della nostra enorme e strana famiglia irlandese risalendo il tempo a prima
stabilito di fare e ora tutti dovrebbero rilassarsi finché questa storia non che il libro dei Giudici ci desse il libro dei Numeri oppure, come dice Ja-
finisce". mes Joyce, prima che il Levitico ci consegnasse il Deuteronomio. Erano fi-
La pensavo così benché non sapessi nulla sul modo in cui si era corn- gure di ogni tipo e lui le impersonificò tutte: minatori, un ecclesiastico del
portato durante l'esperimento o come ne avesse scoperto la teoria. Sapevo Diciassettesimo secolo che sudava sotto il peso della lussuria, un ampolloso
solamente che dal momento iniziale in cui guardammo il fungo, subito patriarca, una generazione di donne da ll a faccia sottile, donne con le spalle
dopo l'esperimento, mi stava accadendo qualcosa di veramente bizzarro. larghe come un campo e mani e lingue come macchine futuristiche per ta-
Ero in un posto particolare. Mi sentii come se fossi diventato me stesso. gliare le siepi. Dopo aver ciondolato un bel po' in quegli ambienti si dedicò
Il mio rapporto con la voce era come quello fra uno studente e un maestro. finalmente a ll a famiglia più prossima a noi e da 11 si diresse a confrontare e
Mi insegnava Senza limiti di campo, venni a conoscenza di cose che nor- risolvere la questione se lui fosse realmente Dennis o Terence. Fortunata-
malmente non avrei saputo. Ev aveva eseguito lo stesso esperimento, ma mente alla fine venne a riposarsi con la convinzione che lui era Dennis, tor-
non le successe nulla. I miei amici mi apparvero molto lontani. Non pote- nato dai confini dell'universo della mente, rinato e riposato, uno sciamano
vano capire ciò che stava succedendo e preferirono respingerci. Ciascuno con la conoscenza pura del mondo. Ma questo completo recupero avvenne
di noi riteneva pazzi gli altri. Infatti, in relazione al proprio normale corn- solo venti giorni più avanti dal momento in cui camminavamo nel pascolo
portamento, ciascuno di noi si comportava in maniera molto strana. la mattina del 7 marzo, proprio come avevamo fatto la mattina dopo l'espe-
La cosa più importante che mi disse il mio maestro segreto fu: "Non ti rimento. Passeggiavamo in cima a una piccola radura sulla quale cresce un
preoccupare, non ti preoccupare perché c'è qualche cosa che dovrai capi- giovane albero. Ama, la parola witoto che significa "fratello", era uno dei
re fra poco. Tuo fratello si rimetterà. I tuoi compagni si occuperanno di numerosi appellativi che Dennis usava per rivolgersi a me. Mentre cammi-
lui. Non ti preoccupare, ma ascolta: devi trascrivere tutto". Alcune ore navamo, tenevamo gli occhi aperti in cerca di funghi, come era nostra abi-
dopo l'esperimento, qualcosa cominciò a intromettersi nei miei pensieri, tudine benché ora l'idea di mangiare funghi fosse ben lontana da noi.
qualcosa che dovevo assolutamente scoprire. Dennis camminò a grandi passi davanti a me e raggiunse l'albero. Pie-
Quella mattina, il 7, Dennis mi sembrò essere tornato sulla terra, ma co- gandosi sulle ginocchia e spostando l'erba a ll a base dell'albero, puntò un
sì poco che era veramente difficile stabilire se avesse fatto o meno dei pro- dito alle lettere ama incavate nella corteccia. Era un'incisione vecchia di
gressi. Notai con interesse che, benché sembrasse disorientato e le sue idee anni. Il fatto mi confuse. Come poteva sapere Dennis che lì si trovava
fossero come sempre selvagge e confuse, c'era stato un qualche migliora- quell'incisione e cosa significasse? Rispose alle mie domande stendendo le
mento. Il giorno prima, sembrava che avesse spaziato attraverso una di- mani verso l'alba all'orizzonte e annunciando che questo era il pianeta Ve-
mensione così ampia di spazio e di tempo che era impossibile ricavare qual- nere o il mondo archetipo di Venere o qualcosa del genere. Queste asser-
144 VERE ALLUCINAZIONI GIOCANDO NEI CAMPI DEL SIGNORE 145

zioni che andavano completamente contro il buon senso erano molto dif- Dennis di darmi la pietra filosofale, e questo era un modo sia per spingerlo
ficili da condividere e furono come acute pugnalate di disperazione pen- a ricomporre la sua coscienza, sia qualcosa per focalizzare la sua potenzia-
sando al suo stato mentale ma, ciò nonostante, ero sempre più convinto lità di trasferimento che diveniva ogni volta più intensa, tentando di som-
del fatto che stesse migliorando e in procinto di ritornare da quel mondo mergerci sempre più. Non dormendo, ma rimanendo sveglio costantemen-
nascosto, talmente vivo in lui da non fargli vedere null'altro. te, mi trovavo sia nel mondo in cui si svolgevano i fatti a La Chorrera sia nel
Allora provai solleticando l'incontenibile fantasia di mio fratello; mi ri- mondo in cui mio fratello era diventato un miscuglio psicotopologico, un
feci all'idea che la ristrutturazione della personalità distrutta è un proces- vortice dimensionale dietro al quale sembrava esserci l'eternità, la terra dei
so alchemico con un grande significato individuale e storico. Tutte le mat- morti, tutta la storia umana e gli UFO. Era un mondo sconosciuto, nel qua-
tine per molti giorni dopo il 5 marzo, avremmo camminato nella radura e le cronache cibernetiche venivano comunicate telepaticamente nelle no-
io gli avrei domandato "della pietra". Nessuno di noi percepì questi avve- stre menti e che rivelarono che noi e tutta l'umanità stavamo di nuovo di-
nimenti andare oltre il livello di un normale stato di coscienza. Il mondo ventando capaci di viaggiare fra la nostra e le altre dimensioni per ristabili-
sembrava ricolmo di un potere magico ricomponente che mi assicurava re i risultati dello sciamanismo escatologico perduto millenni fa. A un certo
che tutto era possibile e che il corso della storia, alla luce di questi avveni- punto raccolsi un bastoncino e sul pavimento sabbioso della nostra capan-
menti, procedeva nella giusta direzione. na tracciai il simbolo stenografico per "e". Lo chiamai "e commerciale"
"Non essere sorpreso di nulla; stai per ricevere il potere regale del pa- [che graficamente si rappresenta così: &, N.d.R.]. Mi sembrò che la sua le-
dre," suggerì la tranquilla voce dall'iperspazio, "il mistero della fonte pe- gatura riunita in un angolo di una struttura quaternaria fosse estremamen-
renne e de ll a palma da datteri verrà svelato". te soddisfacente. Cominciai a immaginare questo simbolo come il simbolo
Osservai íl percorso della mia comprensione su ciò che stavamo facen- della condensazione della pietra alchemica. Mi sembrò il simbolo naturale
do, la conoscenza dell'alchimia classica muoversi con grandi cambiamenti per un universo a tre dimensioni in qualche modo rinchiuso in una matrice
che implicavano Gerhard Dorn, Robert Fludd e il conte Michael Maier, a tre dimensioni. Ne parlai come della "e commerciale" per diversi giorni,
nomi associati non solo a ll a miglior fioritura letteraria de ll a mente alche- poi la chiamai eschaton. Immaginai questa come una unità base del tempo;
mica, ma anche all a visione dell'uomo e della natura che morì al nascere la combinazione e la risonanza tra il gruppo di escatoni nell'universo deter-
dell a chimica moderna. minò quale, tra le parole possibili concesse da lla fisica, sarebbe stata in
Fui infestato dalle loro immagini alchemiche. Il trentaquattresimo em- realtà sottoposta a ll a formalità degli eventi. "La formalità di ciò che acca-
blema dell'Atlanta Fugiens di Maier in uno stupendo intrigo visivo che de" era una frase di Whitehead che continuò a echeggiare dentro la mia te-
connette il cubo di stropharia cubensis con gli UFO, gli ultraoggetti visti sta come il ritornello di una canzone quasi dimenticata. Immaginai che a ll a
nel cielo. Era un'immagine fissa davanti a me in quel periodo. John Dee, fine del tempo tutti gli escatoni avrebbero suonato insieme come una sola
con la sua pietra infestata di angeli e l'occulta geometria della sua opera cosa, e avrebbero creato una trasformazione ontologica de ll a realtà, la fine
criptica The Hieroglyphic Monad, si mischiò allo stesso gruppo di immagi- del mondo come una specie di giardino dei piaceri terrestri.*
ni. Perché? Forse questo circolo di adepti alchimisti riuscì a penetrare il
mistero fino a un segreto inimmaginabile dagli scienziati contemporanei? * Questi erano i primi e confusi pensieri che avrebbero successivamente condotto allo sviluppo della
Diverse immagini si presentarono davanti agli occhi della mia mente: mia teoria del tempo descritta in The Invisible Landscape. Queste prime intuizioni non avanzavano nes-
suna rassomiglianza con la teoria finale; e fu un bene perché in quel periodo non sarei stato in grado di
Nicholas Flamel e sua moglie, Pernelle, la loro leggendaria storia d'amore comprendere la teoria che avrei sviluppato a ll a fine. Ci vollero anni di letture e autoeducazione per ri
e la fine misteriosa. Mutus Liber ("il libro silenzioso") dipinge una coppia -cordaelshmi vocentr.Lasuizperlngha,cdopLChre-
che lavora a una fornace; sembra quasi che stiano seccando funghi. A che ra, fu incredibile. Quel giorno a La Chorrera la voce ebbe un approccio olistico e orientato sistematica-
mente a lle cose che sembravano in modo chiaro di un altro ordine, in maniera non sufficiente per esse-
livello di conoscenza giunse l'alchimia prima che l'Illuminismo scientifico re allarmanti, ma abbastanza per costringermi a ricordare frequentemente che le idee che stavo produ-
eliminasse gli adepti e rendesse inutile il loro controllo del linguaggio? cendo venivano completamente organizzate da qualche altra pa rt e: non ero altro che un decifratore di
Nella radura, sempre immersa nella nebbia, chiedevo ogni giorno a messaggi, costretto a rimanere collegato con un difficile codice in entrata.
146 VERE ALLUCINAZIONI GIOCANDO NE] CAMPI DEL SIGNORE 147
A volte mi sembrava di poter comprendere le meccaniche di ciò che ci bambini, cosa di cui non discussi con nessuno. La figura con cui si apriva
stava accadendo. Spezzoni di film mezzi dimenticati e stralci di vecchia quell'articolo era un ragazzo che guardava al televisore la figura di un "8"
fantascienza, consumati come pop-corn da bambini, riapparvero come che si rovesciava e si comprimeva. Sapeva un po' di archeologia dei media
collage per metà incompresi. Momenti clou di vecchie barzellette e sogni il fatto che mio fratello, o qualcosa che operava attraverso mio fratello,
obliati si riunivano in spirali di una lenta galassia di memorie e anticipa- fosse capace di recuperare da ll a mia mente cose che avevo dimenticato
zioni interconnesse. Da queste esperienze conclusi che qualsiasi cosa stes- settimane prima. Qualcosa era capace di recuperare e utilizzare i nostri ri-
se succedendo riguardasse, in parte, tutte le informazioni che avevamo ac- cordi in qualsiasi modo assurdo avesse voluto.
cumulato, fin dai dettagli più triviali. L'impressione schiacciante era che "Adesso possiamo convocarla quella conferenza stampa, fratello?",
qualcosa dallo spazio profondo o da un'altra dimensione, ci stesse contat- sentenziò Dennis, dondolandosi ipnoticamente sull'amaca immersa nel-
tando. Avveniva con mezzi particolari che consistevano nell'usare tutti i l'ombra.
pensieri nelle nostre menti per guidarci attraverso scenari indotti telepati-
camente di immagini stravaganti, o di profonde illuminazioni teoretiche,
oppure di estremi viaggi in strani periodi del tempo, dello spazio, del
mondo. La fonte di questo contatto ultraterreno era la stropharia cubensis
e il nostro esperimento.
Non fu compromessa la nostra intelligenza, bensì l'abilità della ragione
di dare una spiegazione coerente di ciò che stava accadendo, come para-
dossi, coincidenze e stranezze sincroniche in genere, che cominciarono ad
aumentare esponenzialmente. Nel vuoto lasciato dal collasso de ll a ragione
irruppe una sconcertante schiera di intuizioni esotiche riguardo al perché
le cose stessero in quel modo.

Appena dopo colazione, la mattina del 7, il terzo giorno dopo l'esperi-


mento, Dennis annunciò un nuovo insegnamento. Disse che si poteva ve-
dere qualsiasi punto nel tempo chiudendo gli occhi, visualizzando il nu-
mero 8, facendolo roteare in modo da assomigliare più o meno al simbolo
matematico dell'infinito, quindi facendo scivolare mentalmente i due cer-
chi l'uno sull'altro per formare una circonferenza, contraendo la circonfe-
renza fino a renderla un punto e pensando contemporaneamente a ll a pa-
rola "please" e al punto scelto nello spazio-tempo. Normalmente avrei sa-
puto da dove gli venivano queste immagini, ma in quel momento mi sor-
prese profondamente. Mi tornò in mente chiaramente che sei settimane
prima, poco prima di lasciare Vancouver, andai da un dentista per un nor-
male controllo prima dei viaggio. In sala d'attesa, lessi su un giornale vec-
chio di alcuni mesi di un'associazione educativa canadese. In quel giorna-
le vi era un piccolo articolo riguardo a macchine per l'apprendimento e
14
GUARDANDO DI F,TRO

In cui si raccontano diversi fatti miracolosi


fra i quali uno di relativa importanza
è l'apparizione di James e Nora Joyce
travestiti da ruspanti.

If
UE MESI DOPO TUTTE QUESTE ESPERIENZE, INTORNO ALLA METÀ DI
maggio del 1971, tentai di ricapitolare gli incidenti particolar-
mente bizzarri e pericolosi che potevo ancora ricordare. Qui di
seguito viene riportato quanto scrissi allora, un periodo in cui rifiutavo
l'idea che la schizofrenia fosse una parola magica per spiegare tutto ciò
che avevamo rischiato:

12 maggio 1971
Ho raccolto circa due mesi di osservazioni degli eventi intorno alla no-
stra esperienza a La Chorrera, e ho chiaramente riconosciuto che io e
mio fratello abbiamo entrambi superato i classici sintomi delle due ca-
tegorie generalmente distinte del processo di schizofrenia. Lui sembrò
manifestare le caratteristiche di abbandono della schizofrenia classica
mentre il mio comportamento fu di un tipo più corporeo e paranoico.
Tuttavia, non posso sostenere che il nostro esperimento non fu "altro
che" due simultanei casi di schizofrenia. Sapendo perfettamente che
una tale posizione comporta che io risenta ancora dei sintomi residui
della malattia, sostengo che noi avessimo in realtà a che fare con un fe-
nomeno oggettivo che, a causa della natura estremamente peculiare
inesorabilmente inscindibile dai processi fisici, ha le sue fonda-

149
VERE A.S.1.UCllhi? Z1(>IQ1 GUARDANDO DIETRO 151
150

menta in un'idea molecolare che stavamo cercando di capire. Come nis aveva previsto prima dell'esperimento che avrebbe potuto ricevere
evidenza empirica di questo punto di vista, espongo i punti seguenti, immagini opposte della mia organizzazione cerebro-mentale per un
che mi sembrano provare che la nostra esperienza si formò fuori dal breve periodo. Ascoltando le sue libere associazioni dopo il cambia-
dominio di una malattia mentale: mento, fui certo che questo accadde, ma per molto più tempo di quello
• La velocità con cui si svilupparono i sintomi seguenti al nostro espe- che avevamo previsto. Infatti, credo ancora che il nostro unico errore
rimento: pochi minuti dopo il completamento delle procedure speri- durante tutto l'esperimento e gli avvenimenti seguenti, fu di non esse-
mentali prestabilite, mio fratello si staccò dalla serie di percezioni co- re capaci di intuire con il giusto anticipo la durata di tutto il processo.
muni e allo stesso tempo io provai una volontaria sospensione d'incre- Io credo che la nostra comprensione delle meccaniche del processo, al
dulità e cominciai a sperimentare l'unità cibernetica che, come soste- di là della sua durata, fu corretta, anche se incompleta. Il punto cru-
nemmo precedentemente, sarebbe stata una parte dell'effetto che ciale di questo argomento, in altre parole, è il tempo. In quel periodo
avremmo causato nel caso avessimo avuto successo nel generare una le libere associazioni di mio fratello riguardavano incidenti che mi ca-
matrice di superconduttore genetico condensato e di prodotto arminico. pitarono più di un anno prima e a più di diecimila chilometri da dove
• Gli aspetti integrati e ricollegabili delle dissociazioni comuni: poi- viveva allora, incidenti di cui non avevo parlato con nessuno.
ché entrambi mostravamo sintomi di schizofrenia, la fantasia, le idee
e la consapevolezza che stavamo provando erano condivise da entram- Sembrava che Dennis possedesse la capacità di ascoltare la mia mente
bi simultaneamente. Mentre mio fratello mi riteneva uno sciamano lavorare durante il periodo immediatamente seguente all'esperimento.
messianico in tutte le manifestazioni, io lo immaginavo come la men- Narrai ciò ricordando un avvenimento che capitò quando ero seduto fuori
te vedente condensata che tornava attraverso l'universo, un logico ri- dalla capanna, nella giungla, ad ascoltare le sue libere associazioni mentali,
sultato del nostro esperimento. Ciascuno di noi due, preso da solo, avendo poco prima notato che i suoi muscoli erano quasi completamente
avrebbe dato un'apparenza d'insoddisfazione; invece, entrambi, sem- rigidi, e che sprigionavano un enorme quantitativo di energia fisica parago-
bravamo dare una prova elusiva della correttezza della posizione nabile a certi tipi di schizofrenia. Mi preoccupai poiché avrebbe potuto, in
dell'altro. Dovrei aggiungere che, poiché nessun altro poteva capire i futuro, sottrarsi ai miei tentativi di impedirgli di allontanarsi, archetipo che
peculiare processi mentali di mio fratello, credetti di avere la capacità lo motivava continuamente a tentare di abbandonare i dintorni della zona
di discernere con una profonda competenza che sembrava essere loro dove risiedevamo. Mi venne in mente che con una tale forza mi avrebbe fa-
sconosciuta, ma allo stesso tempo capii che la sua apparente mancanza cilmente potuto ferire e sarebbe riuscito perfino a scappare. Mentre rimu-
di integrazione era dovuta al fatto che il suo pensiero procedeva fon- ginavo per la prima volta sopra questi possibili contrattempi, notai che
damentalmente a ritroso. Allo stesso modo in cui un film che viene Dennis scese dalla sua amaca e si mise sulla porta della capanna; e, con una
proiettato all'indietro sembra mostrare uno spettacolo di confusione perfetta imitazione della voce di nostro padre, mi consolò con questo pen-
selvaggia e irrazionale, ma alla fine mostra di avere le cose al posto siero: "Dennis è un bravo ragazzo e non farebbe mai una cosa del genere".
giusto, così le idee e i movimenti fisici di mio fratello mi sembravano Un altro incidente si verificò sette giorni dopo il cambiamento, il 12
esattamente l'opposto di ciò che ci si poteva aspettare logicamente. marzo. Dennis annunciò che alle undici quella sera "la buona merda sa-
Sembrava che Dennis credesse che il cervello operasse sul principio di rebbe apparsa". Questo era un riferimento a un certo tipo di hascish ar-
un ologramma. Questa era un'idea espressa da Karl Pribram, un neu- ricchito con psílocibina che Dennis disse di aver trovato alcuni mesi pri-
rofisiologo di Standford, che era allora molto di moda nel nostro grup- ma negli Stati Uniti, ma che sarebbe stato impossibile trovare in Amazzo-
po. Ciò spiega chiaramente che un'ampia percentuale del cervello fisi- nia. Questa predizione di una trasmutazione di materia non è così strana
co può essere danneggiata o rimossa senza alcuna conseguenza per la se si prendono in considerazione i principi alchemici che ci spinsero in
memoria, poiché una porzione dell'ologramma contiene tutte le infor- questo esperimento. Dopotutto, abbiamo letto e discusso dei principi al-
mazioni inglobate nell'intera totalità originaria da cui proviene. Den- chemici fin da quando, a quattordici anni, scoprii Psicologia e Alchimia di
152 VERE AL1LUCIINAZIION1 GUARDANDO DIETRO 153

Jung. In quel periodo ci parve che con la proiezione del fantasma dell'in- Ebbi un sussulto. Abbassai gli occhi e non dissi nulla. Mi sentii estre-
conscio sulla materia, gli alchimisti stessero raggiungendo un certo tipo mamente frastornato. Dennis stava imitando una conversazione che ebbi
di illuminazione psichedelica. E, dopotutto, non è forse nella fede alche- con la mia amica inglese in Nepal, durante il nostro trip di LSD e DMT
mica la convinzione che il mondo è fatto di linguaggio? Che la poesia più di un anno prima! Questa assurda conversazione, di cui non avevo di-
possa in qualche modo essere considerata l'arbitro dell'essere autentico? scusso con nessuno se non con lei, scoppiò fuori da ll a limpida voce di mio
Dopo la conversazione, io ed Ev ritornammo, attraverso l'oscurità pio- fratello nello spazio amazzonico.
vigginosa, alla casa della foresta per passarvi la notte e Dennis restò a ll a Non era di sicuro questo il tipo di situazione nella quale mi sarei sentito
casa vicino al fiume con Vanessa e Dave, dove si era trasferito. Come era di esaltare il potere telepatico di mio fratello. Non dissi nulla e attesi, imba-
nostra abitudine, fumammo un po' della nostra Santa Marta Gold prima razzato, che il suo vaneggiare scivolasse nell'incoerenza. Ma fui impressio-
di andare a letto. Durante questa operazione, un piccolo frammento che nato e convinto del fatto che lui fosse in qualche modo penetrato non solo
ancora bruciava, cadde da ll a pipa. Come lo raccolsi per rimetterlo nella nei miei pensieri immediati, ma anche nelle mie memorie personali.
pipa, notai il caratteristico odore dell'hascish asiatico. Esaminai il serba- Molto importante, fra i vari fattori che portavano a credere che si trat-
toio dell a pipa molto attentamente e, benché non fosse avvenuto nessun tasse di qualcosa di diverso da un semplice caso di schizofrenia simulta-
cambiamento fisico nella mistura, era ora pieno, per la gioia mia e della nea, era la sorprendente durata del modello che avevamo creato dalla pre-
scettica Ev, di hascish, un lusso sconosciuto per l'Amazzonia nel 1971. cisa osservazione degli eventi accaduti. Nessuno può negare che la teoria
Questo fenomeno continuò per circa cinque minuti e poi iniziò lenta- della natura iperspaziale degli stati della droga allucinogena e l'esperi-
mente a diminuire, ritornando al solito razionale comportamento della mento successivo, avessero prodotto risultati spettacolari. Ma io ho rac-
materia. Bisogna rammaricarsi per il fatto che questa trasmutazione av- colto i frutti della rivelazione visionaria e li ho portati oltre, scomponen-
venne con una sostanza per cui qualsiasi scettico avrebbe dato sicuramen- doli, per scoprire una teoria sulla natura del tempo e l'eleganza delle sue
te libero sfogo alla propria disapprovazione. Siamo tutti molto familiari particelle ondulatorie. Abbastanza inaspettatamente, ciò che propongo
con le facili considerazioni stile: "i fumatori di droga non riescono a pen- basandomi su que ll e esperienze iniziali, consiste in una revisione de ll a de-
sare razionalmente", ma per chiunque abbia familiarità con queste due scrizione matematica del tempo usata in fisica. Secondo questa teoria, la
sostanze, la differenza è inequivocabile. Questa esperienza presenta dei vecchia nozione di tempo inteso come durata, visualizzato come un piano
punti in comune con il movimento "Nijuli" presso il popolo Lawangan sottile o una retta, deve essere sostituita con l'idea che il tempo è un feno-
del Borneo, che negli anni Venti diffuse idee concernenti la credenza che meno frattale molto complesso, con su e giù di diverse dimensioni sopra il
un pezzo di resina si fosse improvvisamente allungato sotto l'influenza di quale l'universo probabilistico del divenire deve scorrere come l'acqua so-
un flauto suonato lì vicino e che l'allungarsi de lla resina avesse presagito pra a un letto di fiume fatto di ciotoli sparpagliati.
l'immortalità umana. Scoprii la dimensione frattale del tempo stesso, una costante matema-
Ugualmente assurdo e ancor più inesplicabile fu un episodio che ca- tica che rimpiazza la teoria delle probabilità con un insieme di vincoli
pitò la mattina del quinto giorno, il 9 marzo. Dennis era seduto e dava di complesso ed elegante, per la verità quasi magico, sulla manifestazione
testa, mentre la normale vita del campo gli si svolgeva intorno. Io ero se- delle novità.
duto vicino al fuoco ad affilare un coltello. Ascoltavo mentre Dennis va-
neggiava, passando in rassegna le sue sconnessioni in cerca di un indizio
per un messaggio. Improvvisamente interruppi il mio lavoro.
"Sei tu il mio sarto?", mi domandò con un forte accento inglese. Dopo la prima esperienza con i funghi, io e Dennis ci interessammo a
In qualche modo mi sembrò un'espressione familiare. due concetti in particolare. Questi riguardavano l'insegnante" e l'insetto.
"Tutti questi riflessi, vedi, sono io. Uh, ma dov'è il mio sarto? Stupi- Potevamo sentire la presenza superiore di alcune entità invisibili e intelli-
dotto, guardati, guardati, perché indossi le mie mutandine?" genti che sembrava ci osservassero e a volte esercitavano una forza che ci
VERE A.LLUCaNAZIlON ➢ GUARDANDO DIETRO 155
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spingeva delicatamente verso una svolta. A causa della bizzarra natura dei un punto di stabile equilibrio nel flusso evolutivo. Questa originale rifles-
flash del DMT con la loro apparente abitudine a enfatizzare su alieni, in- sione spiega la notevole durata dell'adattabilità degli insetti che, è vero,
setti e situazioni interstellari, fummo spinti a credere che questo insegnan- stabilì le sue strategie evolutive di base alcune centinaia di milioni di anni
te fosse una specie di antropologo-diplomatico, venuto a consegnarci le fa. Questo intuito naturale, così improbabile, mi era stato fornito in ma-
chiavi de ll a cittadinanza galattica. Discutemmo di questa entità come di niera molto informale da ll a voce presente nella mia mente.
un insetto gigante e, attraverso il ronzio della giungla amazzonica, a mez- Durante questo periodo, un'iridescente lucentezza scura proveniente
zogiorno, fummo in grado di sentire un suono profondamente armonico, dai funghi mi aveva colpito in modo particolare. Questo effetto si verifi-
era il segnale che ci collegava con l'entità nell'iperspazio. cava quando la stropharia cubensis cresceva raggruppata e quando i fun-
Questa percezione della presenza di una terza componente aliena fu ve- ghi più grandi diffondevano le spore sulle cappelle dei compagni più pic-
ramente intensa, soprattutto dal 5 marzo fino al 10; dopo cominciò a spari- coli. Una cosa abbastanza curiosa fu che questa lucentezza scuro-metalli-
re gradatamente. L'immagine di un insegnante-insetto suscitò numerose ca era presente chiaramente sulla corazza di uno scarafaggio di notevoli
speculazioni entomologiche. Pensammo in quel momento che il processo dimensioni e che emette stridii, apparentemente alla famiglia dei bupre-
in cui eravamo coinvolti fosse simile al parto, ma anche qualcosa di molto stidae, che avevo catturato nella foresta nel caldo pomeriggio. È risaputo
simile alle metamorfosi che caratterizzano il ciclo vitale degli insetti, so- che questo materiale chitinoso che forma la copertura esterna degli inset-
prattutto scarafaggi, bachi e farfalle. "Sapevamo" che la triptammina co- ti e delle spore è uno dei materiali con più alta densità molecolare cono-
stituiva in qualche modo la risposta più credibile per la soluzione al miste- sciuto in natura organica ed è, in questa sua proprietà, molto simile al
ro degli enzimi che circondano il processo di metamorfosi. Ricordammo metallo. L'insegnante interiore mi consigliò di analizzare questa specie,
certe notizie incontrollate riguardo a ll a larva di una specie di scarafaggio ricercando la presenza di triptammina psicoattiva. Se ne avessi trovato
mangiata dagli indiani del Brasile orientale per i suoi effetti allucinogeni. traccia, avrebbe trovato conferma anche l'idea che certe specie responsa-
La rifrazione della luce che avviene in fenomeni naturali, come negli bili del ronzio della foresta contengono triptamminici. I triptamminici
arcobaleni, sulle piume di pavone e in alcuni insetti, e i colori che ap- sono l'antenna di un sistema bioelettronico che permette agli insetti di
paiono sulla superficie di certi metalli quando vengono riscaldati, sono regolarsi con l'armina presente nelle liane banisteropsis locali e, attraver-
fenomeni naturali a un particolare stadio del processo alchemico. La so loro, di sintonizzarsi con la rete collettiva del DNA. Supposi che se un
cauda pavonis (la coda del pavone) è un breve stadio che annuncia l' albe- gruppo di queste specie avessero cominciato a emettere stridii , allora an-
do finale; con un'intuizione esotica io "sapevo" che la presenza di una ta- che altre specie stridenti avrebbero potuto sintonizzarsi sul medesimo se-
le iridescenza in natura indicava la presenza di un composto derivato gnale molecolare, semplicemente amplificandolo e sostenendolo attra-
dalla triptammina. Andando oltre, io "sapevo" che la specie della farfalla verso la foresta per alcune ore tutti i giorni. Le reazioni chimiche guidate
americana morphoea, caratterizzata da una estesa superficie alare rico- acusticamente sono ben note; mi ritenni sicuro che alcuni processi di vita
perta solitamente da un blu brillante iridescente, sarebbe stata la classe dell a famiglia degli insecta deve essere regolata acusticamente da alcune
ideale sulla quale condurre le ricerche per illuminare questo campo an- specie in questo modo.
cora inesplorato.
"Sapevo" che gli enzimi attivi nelle metamorfosi degli insetti ricevono
un'accordatura e un controllo molecolare attraverso la risonanza indotta
da una "strimpellata armonica" di quegli insetti boschivi che hanno nei Queste idee bizzarre e fuori dal comune si andavano dischiudendo so-
loro corpi la triptammina psicoattiva. La triptammina agisce per loro co- pra questi lunghi e caldi giorni, mentre Dennis stava sdraiato, confinato
me un ricevitore del segnale della risonanza dello spin elettronico del sulla sua amaca e io ero accovacciato per terra lì vicino. Tre o quattro gior-
DNA collettivo, esattamente come fece con noi nell'esperimento. Il se- ni dopo l'esperimento, avevo imparato abbastanza sul linguaggio simboli-
gnale sta in qualche modo trattenendo l'intera classe insecta posizionata in co nuovo e particolare che usava lui, a tal punto da sentirmi sempre più
156 VERE ALLUCINAZIONI GUARDANDO DIETRO 157

convinto che attraverso esso avrei potuto osservare Dennis raggiungere, Eravamo stati via appena per quaranta minuti, ma tornati a ll a capanna
gradatamente, ma con costante progresso, il ritorno alla normalità. Spesso, trovammo un senso di abbandono e di vuoto struggente.
allora, lunghi silenzi si inserivano fra i momenti di pazzia, ed entrambi sci- Non mi preoccupai più di tanto del fatto che Dennis potesse avventu-
volavano nelle nostre personali fantasticherie. Diverse volte, in queste oc- rarsi nella foresta e perdersi. Ero convinto che qualsiasi fosse il suo stato
casioni, guardavo in basso e notavo con uno strano brivido che le mie dita mentale, non si sarebbe spinto a tal punto. Ciò che temevo era che avreb-
erano inconsciamente impegnate a raccogliere piccoli ramoscelli in pile, be potuto attirare l'attenzione di qualcun altro su di noi e sui concetti
come se questi dovessero essere usati per dei fuochi in miniatura. Questa estremi che stavamo studiando.
inconscia attività compiuta con molto impegno dalle mie dita mi parve Lasciata Ev al campo, in caso Dennis fosse ritornato, corsi al pascolo e,
straordinaria: allora la interpretai come un letterale traboccamento delle attraversandolo, raggiunsi la missione, facendo la strada più lunga. Men-
energie organizzative di cui ero stato riempito da una fonte sconosciuta, la tre correvo mi dissi che probabilmente era andato a trovare Dave e Vanes-
stessa sorgente che mi stava rifornendo di energia che mi permetteva di an- sa e che l'avreji trovato lì. Ero troppo preoccupato per accorgermi che le
dare avanti senza dormire. campane de ll a missione, solitamente silenziose, eccetto le domenica, sta-
A volte Dennis mi interrompeva per chiedere a me o a Ev di fumare vano suonando a distesa da qualche tempo. Appena arrivai sull'altura da
una sigaretta per lui. Le sue risposte alle nostre domande rivelarono che dove potevo vedere chiaramente le case vicino al fiume e il lago sotto al
lui riteneva che nell'iperspazio la topologia di tutti i corpi umani è conti- chorro, vidi Vanessa condurre Dennis verso casa sua. Sentii, come li rag-
nua e quindi poteva tranquillamente assorbire ciò di cui aveva bisogno di- giunsi, che la situazione era più preoccupante di quanto immaginavo.
rettamente dai nostri corpi. Per cinque giorni la vita trascorse in questo Vanessa era arrabbiata e aveva preso in pugno la situazione portando-
modo, un sogno a occhi aperti di un'uccisione causata da un palindromo selo a casa. Sembrava che Dennis avesse abbandonato la sua amaca non
e da un gioco di parole. Lanciammo incredibilmente nel "mondo reale" appena io ed Ev fummo fuori tiro. Era andato dritto alla missione, e indi-
circostante alcune onde di interazione. Nessuno si fermò a osservare noi o viduata la corda giusta per suonare la campana che chiama la gente a rac-
il nostro campo; era come se fossimo divenuti invisibili. La mattina del 10 colta per la messa, l'aveva suonata violentemente finché il prete non aveva
marzo tutto cambiò. trovato Vanessa e Dave i quali avevano convinto Dennis a desistere in ma-
Per cinque giorni non mi ero praticamente mosso da ll a capanna e dal niera non molto gentile. Grazie a ciò, la notizia già in circolazione che un
piccolo sentiero che lo separava dal limite del pascolo; dopo colazione in membro de ll a nostra spedizione era andato un po' fuori di testa fu resa
quel giorno perfetto, scambiai quattro chiacchiere con Dennis e lo trovai più consistente da questo pubblico gesto improvviso e oltraggioso. Il deli-
calmo e lucido come non lo era stato mai dal momento dell'esperimento. cato equilibrio politico che avevo stabilito per consentirmi di decidere su
Feci l'irrimediabile errore di considerare tranquilla la situazione. Scivolai come andasse trattato Dennis, venne meno. Venne approvata l'idea di Va-
via con Ev e la rete per le farfalle e m'incamminai per una lunga e rilassata nessa che Dennis dovesse essere trasferito a ll a casa vicino al fiume; questa
passeggiata nel profondo della giungla. posizione fu sostenuta anche dal prete e, come mi fecero sapere più tardi,
Il sentiero era pulito, di sabbia bianca, a volte profonda alcuni centi- dall a polizia. Venendo assicurato dalla voce interiore che la preoccupazio-
metri, morbida e invit an te. Non avevamo ancora percorso cinquecento ne era fuori luogo e accondiscendendo sul fatto che avevo perso comple-
metri che l'interesse per i lepidotteri venne eclissato da ll a lussuria. Il ri- tamente il controllo de ll a situazione, approvai tutti i consigli.
schio di essere scoperti da qualcuno accresceva i nostri fremiti. Gettam- Vanessa aveva delle novità. Stava arrivando un aeroplano. Non veniva
mo le precauzioni al vento e presto fummo persi l'uno nell'altro. Era pia- a prenderci, ma ci avrebbe impedito di cominciare la nostra ritirata, per-
cevole in quello scenario verdeggiante farsi largo tra le arruffate e scivolo- ché avrebbe consentito a uno di noi di ricevere un passaggio sopra un
se ricchezze del sesso di Ev e infilarle. Pensai: "Fallo per Vladimir!", in- centinaio di chilometri di giungla fino a San Raphael, dove avevamo na-
fatti nell'invidiabile mente di Nabokov lussuria verdeggiante e farfalle scosto parte del nostro equipaggiamento prima di metterci in marcia per
erano sempre accoppiate. La Chorrera. Questa era l'unica opportunità di volo per raggiungere i
158 VERE AS.LUí`IlIVAZIlO1Ÿ1 GUARDANDO DIETRO
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rifornimenti e Vanessa insistette che avremmo dovuto cogliere l'occasio- Le nostre intuizioni su quanto stesse succedendo spaziavano da quelle
ne, piuttosto che tornarci a piedi. Ero d'accordo su tutto. Ritenni che la profondamente religiose a que ll e completamente assurde. Il pomeriggio
fine del millennio avrebbe presto ovviato a tutti questi comportamenti del 12 marzo, Dennis fu capace per due ore, per quanto critticamente, di
"
mondani", ma è certo che lasciai agli altri la possibilità di scoprirlo da rispondere alle domande che gli ponevamo su come gli apparissero gli av-
soli, nel momento in cui sarebbero entrati nella più profonda dimensio- venimenti. Questa conversazione si verificò in una casa lungo il fiume di
ne del futuro. fianco a ll a quale si trovavano un bel ga llo e la sua compagna. Era forse il
Dave si offrì di salire sull'aereo e la decisione fu presa quasi nel mo- gallo che aveva schiamazzato più forte di tutti, il giorno dell'esperimento
mento stesso in cui fu data la notizia. Avrebbe raggiunto le nostre scorte e, nuovamente, due giorni dopo. Vi era una disinvolta vigilanza su questo
e si sarebbe occupato da solo di trovare un passaggio lungo il Rio Putu- gallo e sulla gallina, che già in precedenza erano stati oggetto di commenti
mayo, fino a Bogotà. Lo avremmo incontrato laggiù quando e se avessi- da parte nostra. Quel pomeriggio particolare, Dennis richiamò la nostra
mo trovato dei mezzi, cosa che al momento non era ancora ben chiara. Il attenzione sulla gallinella dicendo che se si fosse pensato a essa come a
bagaglio fu preparato in fretta. L'aereo arrivò scivolando giù, e subito se un'opera d'arte, allora il risultato da lei raggiunto sarebbe stato immenso.
ne andò. Con un'improvvisa paura ci accorgemmo di essere rimasti in Chi avrebbe potuto generare una simile gallina? Solamente colui che ave-
quattro. va potuto immaginare il mondo particolare in cui eravamo finiti. E costui
Dennis fu trasferito alla casa vicino al fiume, Vanessa ed Ev diventaro- chi era? Si guardò intorno aspettando una risposta, ma non trovandone
no le sue infermiere. Io preferii rimanere nella giungla per evitare la con- esplose da solo: "James Joyce!"
fusione. Il dibattito concernente il miglioramento del suo delirio andava Per i minuti seguenti andò avanti spiegano la sua teoria: Finnegans
avanti: stava procedendo verso un miglioramento o stava semplicemente Wake rappresentava il più completo livello di comprensione mai raggiun-
spingendosi più a fondo nel mondo nel quale si era perso? Avendo abitato to riguardo a ll a relazione de ll a mente umana con lo spazio e il tempo e,
a Berkeley, tutti qu anti avevamo avuto esperienza con casi di persone in per questo motivo, Joyce, a ll a sua morte, fu in qualche modo caricato del-
acido; lo stato di Dennis paragonato a quei casi non era per niente rassicu- le responsabilità di aver visto quest'angolo dell'universo di Dio. Con ciò
rante. Lo spostamento di Dennis al fiume fu un punto di svolta, da quel Dennis stava solamente rifacendosi a Wyndham Lewis, che creò l'ascesa
momento gli effetti sguinzagliati dal fenomeno furono meno presenti nel- di Joyce al culmine dell'aldilà nella sua novella The Human Age.
le nostre menti, e più nel mondo reale. "Jim e Nora", così Dennis chiamò le due nuove divinità appena rivela-
Nonostante tutto, anche dopo il suo spostamento, io e Dennis stavamo te, entrambe agivano ed erano coinvolte in tutto quello che succedeva a
ancora cercando l'oggetto a forma di lente. Ciò che mi aveva detto la voce La Chorrera, specialmente nelle cose che Joyce aveva amato. La piccola
maestra alcuni giorni dopo l'esperimento fu: "L'hai quasi trovato, ma non gallina come il simbolo di Anna Livia Plurabelle del Wake era una di que-
completamente". Oppure usò la metafora della condensazione: "Si sta ste cose. Ciò che veniva irradiato da ogni cosa nella giungla paradisiaca
condensando". Era una perfetta metafora alchemica. La pietra è ovunque. era spirito joyciano. Queste idee erano assurde ma illuminanti e mi spinse-
La pietra è qui. ro a rileggere Joyce e a considerarlo come uno dei pionieri nel tracciare
Dennis era solito dire: "Posso vedere la pietra. È a duecentocinquanta una mappa dell'iperspazio. Comunque, in quel momento, non gettarono
passi sulla destra; è giù, vicino allo stagno, sospesa sopra l'acqua". Io gli molta luce sulla nostra situazione.
chiedevo tutti i giorni di dirmi qualcosa della pietra, e tutti i giorni l' idro- Dalla visione del mondo come letteratura, Dennis passò oltre. Mi ri-
lite della conoscenza, conosciuta anche come la panacea universale, era cordò che una delle nostre analogie alchemiche riguardo alla pietra filoso-
sempre più vicina. Vi erano tempeste pazzesche piene di lampi. Lenta- fale, che avevamo in comune da bambini come codice per le associazioni
mente notai che il fenomeno atmosferico si concentrò verso Sud-Est. Ini- di idee, era rappresentata da una certa piccola chiave d'argento che apriva
ziai a osservare verso quella direzione e ogni volta che lo facevo vedevo una scatola di legno lavorato con un compartimento segreto che apparte-
degli arcobaleni. neva a nostro nonno. Io gli dissi che la chiave era stata perduta fin da ll a
160 VERE ALLUCINAZIONI GL A R 1[DAN7DâD llD1'E"1C R (D
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nostra infanzia e che l'abilità di riprodurre quella chiave in quel momento strò l'enorme apparato zodiacale che deve aver colpito gli antichi con la
avrebbe provato i poteri sciamanici di Dennis e la sua capacità di trascen- medesima forza suggestiva.
dere lo spazio-tempo. Questa conversazione si trasformò in una formula Mi immersi in milioni di immagini di persone in tutti i tempi e in tutti i
di domanda-risposta che terminò quando Dennis mi chiese di tendere luoghi, comprendendo o lottando con gli insolubili enigmi dell'essere e
avanti la mano, di stringervi la sua mano chiusa. Poi lanciò un forte e ridi- del destino umano. Fu durante queste meravigliose notti violacee di stelle,
colo urlo e depositò nel mio palmo una piccola chiave d'argento. che mi sentii vicino alla comprensione del mistero tripartito della pietra fi-
Fui strabiliato. Eravamo a migliaia di chilometri da qualsiasi posto. losofale, dell'altra dimensione e dell'anima umana. C'è qualche cosa di
Lui era praticamente nudo, ma la chiave che avevo in mano era senza umano che trascende l'individuale, la vita e la morte allo stesso modo.
dubbio la stessa della mia infanzia. Aveva conservato quella chiave per Possiede desiderio, motivazione e un potere enorme. E ora è con noi.
tutti quegli anni per mostrarla ora, nel mezzo dell'Amazzonia, per distor- Ritengo che in certe condizioni, il manipolatore della coscienza si muo-
cere la mia comprensione della realtà? Oppure questa era semplicemente ve nel mondo in una dimensione fuori dal corpo. Allora il mondo obbedi-
una chiave simile che Dennis aveva portato con sé quando era arrivato in sce al volere della consapevolezza a un grado in cui l'inerzia delle leggi fisi-
Sud America, ma che io non notai finché non me la mostrò? Questo mi che preesistenziali possono essere infrante. L'inerzia è sopraffatta dalla
sembrò improbabile. Lui era confinato in una stanza, lontano dal nostro consapevolezza che determina il verificarsi di eventi microfisici, normal-
equipaggiamento, ed era difficile convincersi che lui si fosse calmato e mente casuali. Col passare del tempo la deviazione dei microeventi dalla
organizzato al punto tale da raggiungere il bagaglio e trovare la chiave se- casualità è cumulativa in modo che gli effetti di questa deviazione possano
greta. Inoltre ero stato io a chiedergli della chiave: mi aveva forse imbro- anche sconvolgere il corso degli eventi in più grandi sistemi fisici. Appa-
gliato costringendomi a chiedergli proprio di quell'oggetto che aveva rentemente, quando si vuole che i desideri si avverino, la pazienza è tutto.
portato con sé, per mandarmi in confusione? La questione della chiave È questa solamente una fantasia, un uomo cresciuto che cerca di spie-
d'argento, che fosse quella originale oppure no, non fu mai risolta chiara- garsi come si possano avverare i desideri? Io non lo credo. Io l'ho vissuto e
mente. La scatola di legno era andata perduta tempo prima, per cui la so che più tempo la consapevolezza impiega a fare sentire i propri effetti, vi
chiave non poté mai essere provata. Una nota ironica finale viene aggiun- sono più probabilità che l'evento desiderato si verifichi. È come un pensie-
ta all'episodio: Dennis e io siamo entrambi amanti delle storie di H.P. ro sottile spinto verso un finale necessario, che completa una serie di pic-
Lovecraft e conosciamo il suo racconto Through the gates of the silver cole deviazioni che portano a una situazione irrazionale e antientropica,
key, una storia che tratta di diverse dimensioni, strani avvenimenti, una cioè un desiderio che si avvera. Confesso che la voglia di far avverare i desi-
scala del tempo cosmico e di noncuranti e stravaganti avventurieri come deri per me è sempre stata una forza trainante. Posso ancora ricordarmi in
noi due. braccio a mia madre che cullandomi mi sussurrava l'antica filastrocca: "Se
Dopo che Dennis fu trasferito alla casa lungo il fiume, non c'era più bi- i desideri fossero stati dei cavalli, i mendicanti sarebbero stati dei fantini".
sogno delle mie veglie notturne. Ma la mancanza di bisogno di dormire Potevo ripeterla ancora prima di averne capito il significato. Infatti sto an-
prevalse. Aspettavo con ansia il momento in cui tutti si coricavano la notte cora cercando di capirla.
per avere davanti a me pensieri appaganti e silenziosi. Come lo spirito del- Ora questo mi sembra il modo in cui la consapevolezza lavora dentro
la volpe nell'I-Ching che erra eternamente sopra la brillante prateria not- al cervello, dove la materia e l'energia si trovano in uno stato più incondi-
turna, io vagabondavo nei pascoli e lungo i sentieri intorno a La Chorrera. zionato e dinamico di qualsiasi altro posto in natura. È facile per la co-
Alcune volte mi sedetti di fianco all'albero su cui era inciso ama per ore scienza dirigere il flusso elettrico nel sistema nervoso centrale, benché non
intere, guardando mandala del tempo e dello spazio girare e avvolgersi in- sappiamo come ciò avvenga; è meno facile per lei muovere, non gli elet-
torno a me. In quel periodo camminavo a lunghi passi, quasi saltellando, troni, ma l'intero sistema atomico molto lontano nello spazio e nel tempo.
avanti e indietro, fissando tutte le stelle colorate. Spontaneamente, quel Ciò spiega perché è facile formulare un pensiero, ma è molto più difficile
qualcosa che condivideva la mia mente strutturò le costellazioni e mi mo- che un desiderio si avveri.
162 VERE ALLUCINAZIONI GUARDANDO DIETRO 163

Io considerai queste cose durante la lunga notte stellata a La Chorrera, sta insegnando qualcosa attraverso la sua struttura: ci sta preparando ad
quando il più profondo mistero dell'essere sembrava stesse per conceder- affrontare quell'elemento divino che le nostre esplorazioni nella natura
si a me. L'oro alchemico scorreva sempre attraverso le mie dita; ero certo della vita e della materia stanno per rivelare.
che se fossi stato in grado di fonderlo con la speranza e l'immaginazione, Questo era ciò di cui si discuteva nella nostra tranquilla banda di av-
non sarebbe scomparso. venturieri. Quanto mi pareva lontano il nostro arrivo a La Chorrera!
Scoprii che esiste un'interfase fra consapevolezza attiva nel mondo e
consapevolezza attiva nel sistema nervoso centrale, il cui intermediario è il
corpo. L'interfase è il linguaggio. Per usare il linguaggio, la coscienza
informa il cervello che informa il corpo di impartire coerenza al confuso
movimento delle molecole d'aria vicine, ma al di fuori del corpo. Questa
incoerenza è supplita dalla coscienza in forma di parola. Nessuna de lle
leggi fisiche che regolano le molecole dell'aria è stata violata, poiché íl mo-
dello coerente della struttura delle molecole è dovuta a un input di ener-
gia: un input di energia la cui riuscita fu iniziata da un atto di desiderio co-
sciente. Il desiderio non è uno strumento nella cassetta degli attrezzi della
spiegazione scientifica.
Il linguaggio viene visto allora come una specie di abilità parapsicolo-
gica poiché causa fenomeni a distanza e di telecinesi, anche se attraverso
la voce. Forse sotto l'influenza della psilocibina un'immensa energizzazio-
ne del desiderio potrebbe essere vocalmente trasdotta nel mondo e qui far
di più che imprimere un segnale nel movimento disordinato de lle moleco-
le dell'aria. Forse invece, una parola, tenuta in vista, può essere trasporta-
ta e apparire attraverso opportuni cambiamenti di rifrazione nelle mole-
cole dell'aria vicine .
Discorsi normali a volte influenzano l'indice di rifrazione dell'aria di
fronte alla bocca di colui che parla. Visto di profilo, a volte, colui che par-
la, sembra che stia generando un flusso d'aria di fronte a lla bocca che è
come il movimento ondulatorio di un miraggio sopra l'asfalto caldo. For-
se questa potrebbe essere un'indicazione di un potenziale nascosto del di-
scorso, per poter andare oltre la sua normale funzione di simbolizzare la
realtà e di darle veramente un significato. Un logos molto più vicino alla
perfezione dovrebbe esserne il risultato, un logos capace di regolare l'atti-
vità dell'ego come somma totale di tutti gli io vissuti in qualunque tempo.
È come un dio; un dio umano. È qualche cosa che accadrà nel destino
umano nel futuro e poiché comunque dovrà accadere, sta accadendo ora.
Tutto viene annunciato. L'idea ontologica delle dimensioni superiori nelle
quali l'umanità viene propulsa, viene anticipata da quel fenomeno singo-
lare che noi chiamiamo la fantastica altra dimensione o l'alieno. L'alieno ci
15
UN DISCO VOLANT H, PIENO
DI S.KGRETI*

In cui si organizza la nostra partenza, io incontro


un disco volante e le teorie nascono come funghi,
non appena torniamo a Berkeley.

4 11
MARZO C'ERA A
LA LUNA PIENA. ERA TRASCORSO DEL TEMPO SENZA
infortuni dopo l'avventura di Dennis e della campana de ll a mis-
sione; ciò mi permise di fare il punto della situazione. Rimasi
estasiato, certo che tutto andasse per il meglio, sicuro che qualche risulta-
to definitivo stesse ormai per essere raggiunto.
Il gio rn o dopo, nel tardo pomeriggio, Ev lasciò la casa lungo il fiume
per vedermi. Mi propose di tornare al fiume e di cenare tutti insieme. Mo-
strò la sua preoccupazione per quanto stava accadendo... Non c'era dub-
bio che ciò che era capitato ci stesse spingendo al limite di ciò che avrem-
mo potuto sopportare senza ribellarci Mentre ritornavamo attraverso il
pascolo, l'atmosfera sembrava essere molto più viva e attiva del solito, con
nuvole gravide e nebbia vagante. Ev si diresse verso Sud-Est, dove un am-
masso nuvoloso nero e pesante stava immobile e puntato verso grandi al-

* Il titolo di questo capitolo è un gioco di parole in cui viene evocato il magico album dei Pink Floyd
A Saucerful of Secrets (un piattino di segreti; qui è A Saucer Full of Secrets, cioè un disco vo lante colmo
di segreti, N.d.R.). L'album è un'opera seminale de lla psichedelia, il primo dopo la dipartita di Syd
Barrett , ed è datato 1968. La copertina (opera del gruppo Hipgnosis, raffigurante degli alchimisti, il
an ge e fasi planetarie tra sbrodolature di colori) più la musica (fatta di tastiere fuori fase, biz- Dr.St
zarri effetti sonori e un battito ipnotico di batteria), fanno di A Saucerful of Secrets un perfetto concen-
trato del suono mistico e misterioso dei primi Pink Floyd.

165
VERE ALLUCINAZIONI UN DISCO VOLANTE PIENO D I SEGRETI 167
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tezze. Lo guardammo per un momento e lui si mutò in una vasta nuvola a tutto tornò al precedente anonimato. Fuori, impilato, abbandonammo una
forma di fungo, il fungo che si sprigiona dopo l'esplosione de ll a bomba specie di tesoro; per la nostra fuga forzata in aeroplano c'era rimasto posto
atomica. L'impressione fu estremamente profonda, Ev mi ricordò le parole per ben poco: vennero con noi alcune specie di insetti e piante, le macchine
di Dennis riguardo alla stropharia cubensis. Lui aveva detto che era il fungo fotografiche, gli appunti sull'esperimento, e ciò fu tutto. Le cose che ab-
dell a fine della storia. Per lui, la forma de ll a nuvola atomica era un enigma bandonammo sarebbero state lentamente assimilate dai tolleranti witoto, i
fisico e biologico riguardo al potere di trasformazione della stropharia e al- padroni del luogo dove avevamo provato a comunicare con l'iperspazio.
la sua eruzione nella storia umana. Prendemmo posto tutti quanti nella casa vicino al fiume, pronti ad an-
Mentre osservavamo, improvvisamente Ev ebbe un sussulto. Da ll a base darcene non appena fosse giunto l'aereo. Tutto sembrava andare avanti
della nuvola emerse qualcosa che sembrava una colonna di luce. La colonna senza alcun problema. Facemmo una nuotata e sedemmo sulle rocce,
era come sospesa, non era un semplice rotolo di fulmini. Era difficile crede- scrutando il cielo e ascoltando, in attesa del rombo del piccolo mezzo an-
re che potesse essere un raggio di sole, poiché era tardo pomeriggio e il sole fibio. Così trascorse il pomeriggio, e anche Dennis stette tranquillo dopo
si trovava a Ovest, mentre la nuvola si trovava a Sud-Est. La guardammo un episodio avvenuto la mattina presto, quando aveva metodicamente
forse per un minuto. Poi, di colpo, scomparve. Ev era piuttosto scossa. Mol- lanciato fuori dalla finestra tutto il contenuto della sua stanza, fino a divel-
to di più dell a visione del fiume gelato, questo avvenimento era di un ordine lere il telaio della finestra e a scagliarlo sopra tutto il resto.
empirico assai diverso da tutto quello che le era capitato a La Chorrera. Intorno a ll e quattro, stavo sdraiato presso l'ansa del fiume a circa cin-
Giungendo al campo sulla riva del fiume, apprendemmo che Vanessa que metri dalla riva. Stavo pensando a una passeggiata al fiume che avevo
era stata su a lla missione con Padre José Maria a parlare a ll a radio con il pi- fatto due giorni prima, quando ogni passo che facevo vicino all'acqua mi
lota che ci aveva portato via Dave. Il pilota era disposto a seguire il propo- sembrava dare più poesia e ritmo ai miei pensieri. Dal nulla mi ricordai un
sito di Vanessa e a considerarci a un "basso grado di emergenza". Promise vecchio detto celtico di cui aveva parlato Robert Graves: "La poesia si fa
che sarebbe tornato dopo alcuni giorni per portarci via. Da parte mia non sulla riva di un fiume che scorre". La mia esperienza vicina all'acqua aveva
ero soddisfatto di questi piani. Sapevo che noi, gli stranieri gringo, avrem- a che fare con qualche cosa di simile, credevo, e stavo esaminando la cosa.
mo perso la faccia con la popolazione locale quando si fosse sparsa la noti- Vanessa ed Ev stavano lavando di fronte a me. Dall'altra parte del fiume vi
zia della nostra partenza via aerea. Inoltre non condividevo la speranza di era il cielo di Sud-Est, nel quale io ed Ev avevamo visto la nuvola con il rag-
Vanessa che Dennis avesse solamente bisogno, per tornare normale, di fare gio di luce appena ventiquattr'ore prima.
un salto nel mondo de lla psichiatria moderna. Ma non ci fu nulla da fare, Mi stavo perdendo in quella direzione quando notai ciò che pensavo
quindi rimanemmo in silenzio, ognuno con i propri pensieri. fosse la debole fonte di un arcobaleno, un posto basso del cielo, vicino
Il giorno dopo stavamo preparando il nostro bagaglio per portarlo al all'orizzonte dove sembrava esserci un leggero tocco di uno spettro. Dopo
fiume, preparati al volo che poteva essere annunciato in qualsiasi momen- alcuni secondi, richiamai l'attenzione delle due ragazze e chiesi se avesse-
to. Eravamo pronti per abbandonare il vortice di La Chorrera. ro visto un arcobaleno. Gettarono un'occhiata dall'altra pa rt e per un mo-
L'unico momento divertente de ll a serata fu provocato dalla descrizione mento e poi mi dissero che non avevano visto nulla. Non insistetti, ma mi
fatta da Ev di Dennis che sfuggiva al controllo di Vanessa e scivolava via dal- misi a guardare il cielo in quel punto. Ormai avevo smesso di cercare di
la casa del fiume, in un impreciso momento de ll a notte precedente, per an- convincere la gente mi ritenevano matto, non proprio instabile, ma qual-
dare a sedersi tranquillamente nella casa di alcuni colonistas colombiani, che cuno di cui era meglio non fidarsi o da non prendere sul serio, perché cre-
si svegliarono e lo trovarono congelato come un pezzo di mobilio. Appena devo in cose così strane. Questo era il mio difetto.
la storia scorse via, la sua dimensione interiore ritornò a lle nostre menti. Continuai a guardare dall'altra pa rt e del fiume e vidi il fenomeno inten-
Il giorno dopo era il 13 marzo. Il campo nella foresta, il posto sacro do- sificarsi. Ne ero completamente attratto. In questo paesaggio bucolico, mi
ve avvenne l'esperimento, fu smantellato. Tutti gli oggetti che lo caratteriz- parve che si stesse preparando una grande rivelazione. Guardai e notai i co-
zavano rispetto a ll e altre decine di capanne witoto vennero impacchettati e lori diventare più intensi: non si formò mai l'arco di un arcobaleno, ma l'in-
VERE tAlL,1LUO I N .Q â. IO N I U N DISCO VOLANTE PIENO DI SEGRETI
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tensità dei colori fu estremamente netta in un punto. Di nuovo domandai trionfo. Vidi macchine gigantesche e mondi di forme vegetali e meccani-
all e donne se vedessero l'arcobaleno dall'altra parte del fiume. Di nuovo un che di incommensurabili dimensioni. Il tempo, agatizzato e scinti ll ante,
bagliore di luce. Meraviglioso ! "Si, lo vediamo, non è un granché, vero?" sembrò scorrermi intorno come un superfluido vivente che dimorava in
La parte investigatrice della mia immaginazione iperattiva si concentrò regioni da sogno, a una pressione terribile e con temperature polari. E vi-
su questo particolare in un istante: prima una nuvola con un raggio di luce, di il piano, il potentissimo piano. Finalmente. Fu un'estasi, uno stato di
ora uno spazio di colori spettromagnetici nello stesso luogo. Ebbi la netta ekstasis che durò alcune ore e che pose il sigillo di compiutezza a tutta la
sensazione che un occhio nel cielo si stesse avvicinando ai miei pensieri e mia vita precedente. Alla fine mi sentii rinato, ma come qualcosa che non
mi guardasse con soddisfazione non appena compresi l'importanza del riconoscevo più.
punto a Sud-Est e di rivolgere la mia attenzione su quel punto. Nella mia Nel grigiore di un'alba ingannevole, l'onda dell'imagerie scomparve.
mente il maestro disse: "Questo è il posto. Questo è il segno. Guarda qui". Mi alzai da dove ero stato seduto per ore e mi stiracchiai. Il cielo era limpi-
Non dissi niente a nessuno, ma decisi di non trascorrere quella notte do, ma era ancora molto presto e le stelle stavano ancora brillando nel cie-
insonne come avevo speso le altre: girando per i campi come lo spirito lo, a Ovest. A Sud-Est, nella direzione verso cui era stata rivolta la mia at-
volpe o meditando al chorro. Invece mi sarei seduto lì, dove si svuotava il tenzione, il cielo era sgombro, fatta eccezione per una striscia di nebbia o
lago e il Igara-Parana riprendeva il suo languido corso. Qui, vicino al- di pulviscolo, parallela all'orizzonte, neanche un metro sopra le cime degli
l'imbarcadero, venti metri sotto un ripido mucchio di fango da ll a casa del alberi, dall'altra parte del fiume, a circa un chilometro di distanza. Mi ero
fiume, mi sarei accovacciato e avrei scrutato attraverso la notte. appena rimesso in piedi, sulla grossa pietra piatta sulla quale ero stato se-
duto, quando notai che la striscia di nebbia sembrava essere diventata più
scura, e ora pareva agitarsi e ondeggiare sopra quel luogo. Guardai molto
attentamente mentre la linea tremolante di foschia scura si divideva in due
Durante tutta la notte, rimasi seduto passando in rassegna gli avveni- parti e come ciascuna di queste nuvole più piccole si divideva ulterior-
menti passati, in un modo che pareva scindere la mia coscienza e spedirla mente. Questi avvenimenti occuparono solamente lo spazio di un minuto,
indietro nel mio albero genealogico e avanti nel futuro. Mi sembrò di ve- ora stavo guardando quattro nuvole a forma lenticolare della stessa gran-
dere tutti gli anni a venire; scorsi una certa logica emergere da questo con- dezza, in fila poco sopra l'orizzonte, a solo un chilometro di distanza. Fui
tatto: le nostre carriere contestate attraverso il tempo e lo spazio e, infine, pervaso da un'onda di eccitazione seguita da un'onda ben chiara di paura.
la nostra rivincita, non appena il mondo si fosse accorto della verità de ll a Ero incollato per terra e non riuscivo a muovermi, come in un sogno.
natura transdimensionale delle visioni dovute alla stropharia e la vicinanza Appena sollevai gli occhi, le nuvole si riunirono allo stesso modo in cui
dei mondi che queste visioni ci avevano spalancato. Perciò, rafforzai la si erano divise, impiegandoci pochi minuti. La simmetria di questo divi-
mia opinione che il contatto dell'umanità con specie intelligenti e total- dersi e poi riunirsi, e il fatto che le nuvole più piccole fossero tutte della
mente aliene era ormai vicino. Sembrò che da quella lunga notte di tempo stessa dimensione, diede allo spettacolo un aspetto soprannaturale, come
cosmico, stesse per avere inizio la novità delle novità, il momento di con- se la natura stessa fosse lo strumento di qualche forza organizzatrice die-
tatto tra menti provenienti da dimensioni totalmente differenti. tro di essa. Appena le nuvole si ingrossarono, divennero più scure e opa-
Noi fummo i primi a stabilire un contatto con queste specie "altre". che. Quando le nuvole si riunirono tutte in una, questa sembrò avvitarsi
Questo è certo. Eravamo venuti nella giungla equatoriale per esplorare la su se stessa, come un tornado o una tromba marina e, per un attimo, cre-
dimensione apparsa come un lampo nell'estasi da triptammina e lì, nel- detti che fosse proprio una tromba marina, una cosa che non avevo mai
l'oscurità del cuore dell'Amazzonia, eravamo stati trovati e toccati da que- visto. Ma nello stesso tempo in cui formulai questo pensiero, sentii un for-
sta incredibile e arcaica forma di vita che, ora, era sul punto di diventare te ululare giungere da sopra gli alberi de ll a giungla, chiaramente da ll a
conscia del potenziale globale di una relazione simbiotica con l'umanità stessa direzione de ll a cosa che stavo guardando.
tecnologica. Per tutta la notte mi lambirono strane visioni e sensazioni di Mi girai e diedi un'occhiata a ll a casa del fiume a venti metri dietro di
170 VERE ALLUCINAZIONI UN DISCO VOLANTE PIENO DI SEGRETI 171

me, in cima alla collina, cercando di capire se avessi avuto il tempo di cor- Inoltre, contro la mia testimonianza, si può addurre l'inevitabile e in-
rere a svegliare qualcuno per avere la conferma di ciò che stava accaden- congruente dettaglio che rende assurdo l'accaduto. Cioè che, non appena
do. Per farlo avrei dovuto strisciare a carponi lungo la salita e di conse- l'oggetto mi passò sopra la testa, lo vidi abbastanza chiaramente per giudi-
guenza distogliere lo sguardo da ciò che stava succedendo. In un istante carlo identico al famigerato UFO, con tre mezze sfere sul fondo, che ap-
decisi che non potevo smettere di osservare. Provai a urlare, ma dalla mia pare in una fotografia di George Adamski, considerata universalmente un
gola bloccata dalla paura non uscì alcun suono. "bidone". Non ho seguito attentamente la vicenda, ma avevo condiviso
Il suono della sirena stava lentamente guadagnando altezza e, infatti, l'opinione degli esperti che ciò che Adamski aveva fotografato fosse il co-
ogni cosa sembrava aumentare di velocità. La nuvola in movimento stava perchio di un'aspirapolvere. Ma io vidi lo stesso oggetto nel cielo sopra La
rapidamente ingrossando, muovendosi dritta verso il posto dove mi trova- Chorrera. Lo dovevo al fatto che da bambino ero un fanatico di dischi vo-
vo. Sentii le gambe diventare molli e mi sedetti tremando spaventosamen- lanti? Era un qualcosa estrapolato da ll a mia mente come lo erano state al-
te. Per la prima volta credevo veramente in ciò che c'era accaduto e sape- tre memorie? La mia unica conoscenza stereotipata, da tempo ridimensio-
vo che la concrescenza volante stava per prendermi. Mentre si avvicinava, nata, degli UFO era apparsa improvvisamente in cielo. Apparendo in una
i suoi dettagli parvero coagularsi Quindi mi passò direttamente sopra, al- forma incerta di per se stessa, ciò le fece guadagnare un contrasto cogniti-
l'altezza di circa cinquanta metri, cabrò in verticale verso l'alto e scompar- vo più ampio, cosa che non sarebbe accaduta se fosse stata completamen-
ve in cima a ll a collina, alle mie spalle. te convincente nel suo essere aliena.
Nell'ultimo istante prima che scomparisse, vi rivolsi completamente Fu, se me lo si chiede o un miracolo olografico di una perfezione tecnica
tutti i miei sensi e lo vidi molto chiaramente. Era una macchina a forma di impossibile oggi sulla terra o la manifestazione di qualcosa che in quella cir-
disco, che ruotava lentamente con delle luci leggerissime, blu e arancioni. costanza decise di iniziare come nebbia e finire come una macchina, ma che
Non appena mi passò sopra potei vedere delle incisioni simmetriche nella avrebbe potuto apparire in qualsiasi forma, una manifestazione di qualcosa
parte inferiore. Emetteva il caratteristico sibilo dei dischi volanti dei film di onnisciente, che dominava il mondo della forma e della materia.
di fantascienza. Non fu un miraggio convenzionale. Anni dopo mi domandai se non
Le mie emozioni erano confuse. All'inizio ero terrorizzato, ma nel mo- potesse essere stato un tipo di miraggio a noi sconosciuto. Un miraggio
mento in cui fui certo che quella cosa in cielo, qualsiasi cosa fosse, non mi temporaneo. Il miraggio ordinario è un'immagine falsata d'acqua o di un
avrebbe preso, mi sentii deluso. Ero stupito e stavo tentando di ricordarmi luogo distante, la cui causa è la distorsione de ll a luce provocata da stati al-
ciò che avevo visto nella maniera più chiara possibile. Dovevo pormi la terni di aria calda e fredda. Fuori Benares, in India, vidi una triplice im-
classica ingenua domanda di quando si parla di UFO: era vero? Potevo magine dell a città sospesa sopra la superficie del Gange. Ma il miraggio
credere ai miei occhi? Stavo vedendo qualcosa di vero? Nessun altro aveva temporale è un'altra cosa: è un'immagine lenticolare di un tempo e di un
visto, per quanto ne sapevo; io ne ero stato il solo spettatore. Credo che se posto distante, le cui cause sono sconosciute. Ciò che rende della stessa
ci fossero stati altri testimoni, avrebbero essenzialmente visto ciò che ho classe un miraggio ordinario e quello temporale è il fatto che entrambi ne-
raccontato io, ma, in realtà, chi può dirlo? Vidi questa cosa cambiare da cessitano dell'intercessione della mente umana per esistere. Certe zone
una specie di nuvola fino a diventare un oggetto volante ricoperto di bor- della terra posseggono particolari condizioni che rendono frequenti i mi-
chie. Era più verosimile come nuvola o come oggetto volante? Fu un'allu- raggi: sarà vero anche per i miraggi temporali? O forse il miraggio tempo-
cinazione? Contro la mia testimonianza può essere avanzato qualche dub- rale è un fenomeno naturale e l'UFO è un risultato del miraggio tempora-
bio dovuto alla mancanza di sonno e all'uso di piante psichedeliche. Ma le usato sperimentalmente da alcune tecnologie del futuro?
curiosamente quest'ultimo fatto può essere interpretato a mio favore. Io Io credo che quest'ultima ipotesi si avvicini di più al punto. L'UFO è
sono abituato a esperienze dirette con tutte le classi conosciute degli allu- un riflesso di un evento futuro che promette la padronanza umana sul
cinogeni. Ciò che vidi quella mattina non rientrava in nessuna categoria di tempo, lo spazio e la materia. Noi, nel nostro umile tentativo di esperire
allucinazioni cui ero familiare. questi misteri, eravamo stati capaci di costringere la natura a tirare fuori
VERE A L L 1 JC 1 N AZ 1 l D N ll V 1V 1/[401.1) VVILCil ro 8ne it u x. ,w v v ll .r da ky uS da u u
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questa eccezionale scinti ll a che brucia nella pura contraddizione, dal- frire la città di Leticia. Che piccolo mondo è La Chorrera, sperduta nella
l'oscurità dove lavora la chimica del tempo. È molto impo rt ante il fatto giungla impraticabile, una fugace apparizione di costruzioni e una man-
che eravamo riusciti a produrre questo stimolo. Questo mi dimostrò che dria di zebù che riposano nella pianura verdeggiante, simili a masse
eravamo sulla pista giusta: il fungo stropharia cubensis è una banca-dati di informi di gelato alla vaniglia che si sta sciogliendo. Immaginai che quel
storia galattica. Alieno, ma pieno di promesse, ha scatenato un potenziale qualcosa che avevamo toccato e che ci aveva toccato, adesso lo lasciava-
per la comprensione che spazzerà via le idee banali riguardo a ll a terra e mo alle nostre spalle.
all'umanità prigioniera della storia. Restammo due giorni a Leticia, giorni in cui Dennis mostrò dei miglio-
A La Chorrera ero stato l'unico convinto che il nostro approccio ramenti significativi mentre noialtri cominciavamo a ristabilire le distanze
avrebbe ricevuto dei riconoscimenti; ora che le nostre teorie hanno trova- reciproche. Questo era sicuramente il rigetto dell'eccessiva intimità a cui
to un piccolo gruppo di persone che le condividono, sono ancora più con- la nostra spedizione ci aveva costretto. La cosa più strana a Leticia fu che,
vinto che la risposta a tutti questi misteri che fecero traballare la nostra appena scesi dall'aereo, incontrammo Jack e Ruby, una coppia americana
classica considerazione del mondo, sia da ricercare dentro noi stessi. che aveva affittato l'appartamento di Ev a Bogotà per qualche settimana.
Quando guardiamo dentro di noi per mezzo dello psilocibina, scopriamo Avevo già notato la strana combinazione dei loro nomi [Jack Ruby fu co-
che non bisogna guardare fuori, verso la futile promessa di vita su stelle lui che sparò e uccise Lee Oswald, l'assassino "ufficiale" di Kennedy,
lontane, per far sparire la sensazione di solitudine cosmica. Dovremmo in- N.d.T.] sei settimane prima, quando li avevo conosciuti e ora il fatto che
vece guardare all'interno; i sentieri del cuore conducono a universi vicini, sembrava che ci stessero aspettando a Leticia aumentò la stranezza. La co-
pieni di vita e di sentimenti benevoli verso l'umanità. sa mi lasciava confuso.
Il tempo necessario per raggiungere Bogotà e Dennis era ormai quasi
completamente tornato normale, confermando così la teoria che una qual-
che forma di squilibrio chimico temporaneo fosse stata responsabile della
L'incontro con l'UFO segnò il culmine de ll a nostra spedizione a La sua reazione, piuttosto che l'affioramento di una struttura personale croni-
Chorrera. Il mio contatto con il disco volante avvenne all'alba del 14 mar- camente squilibrata. Era veramente dubbioso e vago riguardo a ogni men-
zo. La mattina dopo, i115 marzo, a lle undici, arrivò l'aereo, non annuncia- zione di legami superconduttori a quattro dimensioni, ayahuasca o pratiche
to, ma non inaspettato. Erano ormai tre giorni che Vanessa ci aveva prepa- sciamaniche. Diceva:" Senti, le ho provate! " E lo aveva fatto davvero.
rato all'avvenimento. Salire a bordo fu una questione di pochi minuti, do- Era quasi normale, ma io ero solamente all'inizio di un periodo lungo
po aver detto addio al prete e alla polizia, a tutti quelli che erano stati pa- un anno di un'originale produzione di idee, lo stato di incredulità com-
zienti con la nostra colorata combriccola e con le sue esigenze particolari. plessiva che diede a ll a luce le teorie sul tempo esposte in The Invisible
Solo nelle visioni i miei occhi avevano indugiato su sostanze simi li a quell e Landscape.
con cui era costruito il piccolo aeroplano. Superfici lucentissime e acrili- Il 20 di marzo eravamo tutti d'accordo sul fatto che Dennis era total-
che di macchinari e materiali inattaccabili alle dure radiazioni ultraviolet- mente tornato fra di noi. Fu un'occasione di grande felicità e la festeg-
te: ciò che i popoli dell'Amazzonia chiamano "pelle di machete". Era un giammo in uno dei migliori ristoranti di Bogotà. Era stato un immenso
promemoria di tutto ciò a cui stavamo tornando. successo l'essere stati capaci di permettere all'inversione di lavorare da sé
Dennis si comportava bene. A parte una sua osservazione, fatta men- senza l'influenza insopportabile delle moderne procedure di cura menta-
tre salivamo a bordo, sul fatto che un aereo è una parziale condensazione le. L'ordalia nella natura selvaggia che tutti gli sciamani devono affronta-
di un disco volante, non disse molto. Un rombo del motore, una spinta re era stata superata. Era stato compiuto un passo sul sentiero della co-
all'indietro sulla cloche e noi e il nostro leggendario pilota de ll a foresta noscenza.
eravamo in volo. Facemmo un giro sulla missione prima di seguire il Rio I121 di marzo, feci un'annotazione sul diario. La prima da molti giorni
Igara-Parana fino al Rio Putumayo e la versione di civiltà che poteva of- e l'unica che fui capace di fare per altri due mesi. Scrissi questo:
VERE ALLUCINAZIONI UN DISCO VOLANTE PIENO DI SEGRETI 175
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21 marzo 1971 del tempo e nel tempo. Questi erano i materiali con i quali iniziai a costrui-
Sono passati diciassette giorni dal 4 di marzo e dalla concretizzazione re una teoria. Forse, dopo anni di lavoro, il risultato avrebbe potuto avere
della "e commerciale". Se ho capito o meno questo fenomeno, allora do- una certa consistenza. Comunque, quell'aspetto era riservato al futuro; la
mani, il diciottesimo giorno, verrà raggiunto una specie di giro di boa prima concezione era cruda, autoreferenziale e idiosincratica. Era solo la
in questa esperienza. Predico che domani Dennis tornerà allo stato psi- mia fede che avrebbe potuto renderla coerente e razionale di fronte agli al-
cologico che aveva sperimentato prima dell'uno marzo, poiché è possi- tri e che mi tenne occupato con queste teorie per tutti questi anni, trasfor-
bile che, invece di una residua amnesia concernente gli eventi di La mando l'intuizione originale in un gruppo di asserzioni formali.
Chorrera, abbia acquisito una crescente consapevolezza dell'esperi- Passai la fine di marzo a Bogotà e fu un periodo triste. La frenesia urba-
mento che lui stesso ideò. Le settimane scorse sono state così tormenta- na di una città moderna e caotica si abbatté pesantemente sulle nostre per-
te e come composte di così tanti periodi, posti e luoghi mentali, che cezioni abituate alla sensibilità della giungla. Dennis pareva quasi normale,
stendere una cronaca razionale non è stato possibile. Solo Finnegans seppur indebolito e tranquillo. Non giunsero messaggi da Vanessa e Dave,
Wake dà una certa idea della realtà del paradosso che noi sperimentam- tornati negli USA. Il 29 Dennis seguì il loro esempio e volò in Colorado.
mo, grazie alla capacità di vedere dietro alla doppia faccia del tempo. A Insistette perché io ed Ev andassimo nel Sud de ll a Colombia per avere un
discapito delle prime incomprensioni e delle mancate proiezioni riguar- po' di tempo per riflettere. E ciò che facemmo. Passai in rassegna tutti gli
do ai cicli del tempo e dei numeri attivi durante il fenomeno, credo che avvenimenti di La Chorrera senza fare nessun passo avanti e conclusi che
in questi diciassette giorni avessimo sperimentato, sebbene si fosse con- una specie di gravità psichica ci stava spingendo verso casa. Il 30 aprile, un
densato qualcosa di enorme che andava all'indietro, una parte suffi- mese meno un giorno dal mio incontro con l'UFO, arrivammo a Berkeley.
ciente di un ciclo completo, per poter cominciare a prevedere in modo Fu una visita breve e difficile. Iniziavo a vedere i confini di quella che
certo gli eventi dei successivi venti giorni e avere una qualche idea ap- sarebbe diventata la teoria dell'onda del tempo dell'I-Ching. Le prime
prossimativa sulla natura o sull'obbiettivo della nostra opera. mappe de ll a gerarchia degli esagrammi I-Ching, che furono poi inserite in
un programma per computer che chiamai Timewave Zero, furono ideate
Questa pagina di diario chiarisce che, mentre Dennis stava riprenden- in quel periodo. Non frequentai nessuno. Ero totalmente immerso nel
dosi dall'immersione nella lotta titanica, io ero a lle prese con il mio com- mio lavoro e non avevo interesse per nient'altro. Ero preso da una mania
battimento personale. Ero stato catturato da un'ondata di ossessione, qua- creativa in un modo che non avrei mai creduto possibile. Ogni volta che
si una meditazione forzata, sulla natura del tempo. Le considerazioni ordi- tentavo di conversare di questi argomenti con qualcuno, si apriva un
narie sulla vita ordinaria cessarono di occupare i miei pensieri. La mia at- enorme baratro di incomprensione.
tenzione era completamente rivolta ai miei tentativi di costruire un nuovo Il più grottesco di questi incidenti coinvolse il mio tentativo di ottenere
modello di cosa sia veramente il tempo. Risonanze, ricorrenze e l'idea che un parere riguardo alle nostre idee da persone che ritenevo specialisti nel
gli eventi erano modelli di interferenza causati da altri eventi, distanti tern- ramo. In uno stupendo giorno di maggio mi trovavo nel "Donnor Labora-
poralmente e casualmente, avevano attirato la mia attenzione. In que lle tory of Virology and Bacteriology" a ll a University of California, a Berke-
prime speculazioni, teorizzai un ciclo mitico che aveva bisogno di quaran- ley. Avevo preso un appuntamento per vedere il dottor Gunther Stent, ge-
ta giorni per completarsi. Fu solo più tardi, quando cominciai a lavorare netico molecolare, famoso a livello mondiale e autore di The Molecular
impressionato da ll a natura legata al DNA dei cicli temporali, che rivolsi la Chemistry of the Gene. Non sapevo che Stent era leggendario per la sua
mia attenzione a dei cicli de ll a durata di sessantaquattro giorni. Questa rettitudine scandinava e che si riteneva l'uomo del Rinascimento e un filo-
speculazione mi spinse a rivolgermi all'I-Ching. In quelle prime nozioni sul sofo sociale. Un paio di anni dopo pubblicò un libro che teorizzava la
ciclo di quaranta giorni di redenzione alchemica vi è un solo piccolo ac- riforma de ll a società globale con il tradizionale modello sociale delle Sa-
cenno a un'eventuale teoria nei suoi dettagli operativi; ma l'intento è chia- moa come un traguardo ideale.
ramente lo stesso. Risonanze, modelli di interferenza e regressioni frattali Trovai il grande uomo nel suo bianco camice da laboratorio in una stan-
176 VERE AL L 1.rCdNAZVON1 UN DISCO VOLANTE PIENO D1 SECRET] 177

za piena di vasetti di vetro che ribollivano e circondato da studenti laurean- scuna sezione dell'onda mi sembravano possedere significati speciali. Po-
di in adorazione. Fui cacciato dal laboratorio e un bidello mi fece entrare sizionando uno di questi punti sull'esperimento a La Chorrera, si rendeva-
nel suo ufficio rivolto a Ovest, verso il Golden Gate Bridge. Da nove piani no estremamente importanti gli altri punti nel passato (la morte di mia ma-
di altezza le messi primaverili di studenti erano ridotte a colonie di formi- dre e il mio incontro con Ev) e i punti del futuro (il mio venticinquesimo
che che correvano sul prato sottostante. Gunther Stent mi raggiunse alcuni compleanno). Notai che gli eventi significativi della mia vita accadevano
minuti dopo. ogni sessantaquattro giorni con stupefacente regolarità. Era necessario ra-
Baldo e austero, si sedette sulla sedia mentre mi lanciai sulle idee che gionare su di ciò da solo, poiché il mio interesse su questi fatti e la loro na-
stavano dietro all'esperimento di La Chorrera. Provai a iniziare con cal- tura paradossale, sembrava assurda agli altri. Capii che l'effetto che stavo
ma, ma ero emozionato e nervoso. Dopo pochi minuti mi resi conto che esplorando, fosse o meno un normale fenomeno naturale o un'eccezionale
Stent stava soppesando la possibilità di un mio attacco fisico su di lui. A idiosincrasia, in ogni caso era per me estremamente importante permette-
suo merito va detto che stava combattendo con questo allarmante sciame re a lle forze con cui ero entrato in contatto di esaurirsi fino alla fine.
di pensieri, lasciandomi andare avanti. La sua faccia diventava sempre più Benché potesse sembrare folle, decisi di ritornare a La Chorrera, alla
impassibile, mentre io mi accorgevo di aver perso il controllo del discorso. sua solitudine e alle sue stranezze e di trascorrere del tempo là, semplice-
A ll a fine, dopo una lunga speculazione infruttuosa durante la quale la sua mente e con calma ripensare a ciò che mi era successo. Io ed Ev avevamo
espressione era diventata insondabile, decisi di arrivare finalmente al pun- comperato degli smeraldi prima di lasciare la Colombia, la loro vendita fu
to della questione: "Dottor Stent, il motivo per cui sono venuto qui è sem- più che sufficiente per finanziare il ritorno al surreale dominio del sole, di
plicemente perché vorrei sapere se questa teoria possiede una qualche va- foreste e fiumi che avevano generato la mia ossessione. Una volta a La
lidità o è totalmente campata in aria". Chorrera, ero determinato a scrivere tutto ciò che ci era capitato; questo
Sembrò scuotersi leggermente, lasciò la sua posizione dietro alla scri- era il mio scopo e molti di questi primi appunti formarono The Invisible
vania e mi raggiunse di fianco alla finestra, per guardare oltre il fitto vetro Landscape. Questa decisione di lasciare la California fu salutata con entu-
scuro. Con un gesto di rassegnazione venuto dal cuore si voltò verso di me siasmo dal mio circolo di Berkeley. Il mio stato mentale preoccupava i
e parlò: "Mio caro giovane amico, queste idee sarebbero strambe anche se miei amici, e girava voce che l'FBI sapeva che ero tornato e mi stava cer-
fossero totalmente campate in aria". cando. Il blues dell'hascish Bombay-Aspen mi stava al culo. Era il mo-
Mi sentii a terra e fuggii sconvolto dall'imbarazzo. Tanto peggio per i mento giusto, dissero, per cambiar aria.
miei tentativi di costruire un ponte di collegamento con la scienza ufficiale.
Questo tipo di incontri mi convinsero che avrei dovuto ristudiare l'epi-
stemologia, la genetica, la filosofia della scienza e l'intero gruppo delle
scienze necessarie per discutere le aree verso le quali avevo ora un interes-
se impellente. Mentre i miei studi dell'I-Ching avanzavano, avevo ridefini-
to la teoria che la sua struttura fosse la base di un'onda temporale o di on-
de diverse. Queste onde sono dei periodi di cambiamento che si susseguo-
no da vicino. Compresi che la logica interna delle onde temporali implica-
va necessariamente la fine del tempo normale e della storia ordinaria. A
quel punto l'idea di una psicomateria concrescente e dell'UFO che incon-
trai a La Chorrera si identificarono fra di loro nella mia mente e con la fi-
ne degli scenari del tempo delle religioni tradizionali d'Occidente.
La più recente mappa del tempo, per quel che riguardava la mia vita
personale, era piena di coincidenze. In particolare, i punti terminali di cia-
6
IL RI ORNO

In cui Ev e io torniamo da soli a La Chorrera


e una nuova cometa si dirige verso la terra.

I 15 Ev
L LUGLIO, IO ED ERAVAMO DI NUOVO SUL CONFINE DELL'A-
mazzonia. Il mio desiderio di tornare a La Chorrera era ormai realtà.
Le annotazioni nel mio diario ricominciarono mentre discendevamo il
Rio Putumayo, un nome che mi suggerì una etimologia tipo "puta maya o
la puttana delle illusioni":

15 luglio 1971
Lasciato Puerto Leguizamo poche ore fa con il nostro carico di birra e
bestiame, io ed Ev siamo finalmente vicini, e attraversiamo quel so-
gno che è la foresta e i fiumi del bacino delle Amazzoni. Il ritorno, per
continuare a contemplare il fenomeno esattamente nel centro della
natura tropicale, nel quale lo abbiamo scoperto, sottolinea una devo-
zione e un'immersione nel fenomeno stesso, che chiunque a conoscen-
za degli eventi che ci hanno colpito in marzo, troverebbe incredibile e
probabilmente rischioso.
Non mi riferisco ai pericoli tipici della giungla o all'inevitabile durez-
za che comporta il viaggiare in aree selvagge, piuttosto mi riferisco al-
lo stress psicologico inerente al confronto col fenomeno, stranamente
parte del proprio sé e allo stesso tempo immenso e "altro", lontano dal
tranquillo ambiente di amici e da un mondo inconsapevole o scettico

179
180 VERE ALLUCINAZIONI IL RITORNO 1L81

sui nostri incontri con il fenomeno e alla comprensione che ne era de- popolo. Non ho idea di quante barriere culturali riuscimmo a superare,
rivata. Il mio primo pensiero in questo luogo è di fare il possibile af- ma dopo un po' di conversazione, sempre che si possa chiamare così quel-
finché l'inaspettato venga eliminato. Ho sempre in mente il rovescia- lo che passa fra due persone che non hanno nessun linguaggio in comune,
mento della crittoschizofrenia di mio fratello. Credo di interagire con ero certo che mi avrebbe aiutato. Tempo dopo, il giorno del mio venticin-
qualcosa che non ha nulla a che fare con il vago o con l'incerto. Studi e quesimo compleanno, mi recapitarono una strana sostanza appiccicosa,
riflessioni attente possono eliminare la possibilità che il fenomeno del avvolta in un pacchetto di foglie. Non fui in grado di ottenere una espe-
contatto possa improvvisamente volgersi contro di noi o agire in ma- rienza allucinogena con questa sostanza, ma analisi successive compiute
niera inaspettata. dai chimici del "Karolinska Institute" di Stoccolma, confermarono la pre-
Il giusto approccio a queste cose rimane sfuggente. Ogni volta la "voce senza di dimetil-triptammina. Demetrius era stato all'altezza del suo nome.
interiore" del fenomeno sosteneva che, dopo l'opera d'ipercarbolazio- La cosa importante riguardo al secondo viaggio a La Chorrera fu che
ne di mio fratello, non restava nient'altro da fare e che se qualcosa gli insegnamenti del logos furono più o meno continui. E ciò che insegnò
fosse stata richiesta sulla strada dell'attività allora, in virtù della spe- durante e dopo quei mesi, fu una teoria sul tempo. È una teoria veramente
ciale natura del contatto, quel qualcosa sarebbe stato proprio ciò che concreta e di rigore matematico. Il logos mi insegnò a fare qualcosa con
stavamo già facendo. 1'I Ching che forse nessuno era riuscito a fare prima. Forse i cinesi erano
una volta in grado di farlo, e poi migliaia di anni fa l'avevano dimenticato.
Io ed Ev vivemmo tranquillamente a La Chorrera da agosto fino a metà Mi insegnò un modo di vedere ipertemporale. I miei libri, la mia vita pub-
novembre dei 1971. Vi furono momenti di grande gioia. E durante quel pe- blica, i miei sogni privati, divennero tutti una parte del tentativo sentire e
riodo, fui capace di trarre il massimo dei benefici da ll a mia immersione nel capire la nuova idea di tempo che mi fu rivelata a La Chorrera. Una rivo-
processo interiore che stavo sperimentando. Riempivo le mie giornate pen- luzione nelle conoscenze umane non è qualcosa che può essere cristalliz-
sando e passeggiando a lungo sui sentieri intorno a La Chorrera e passavo zata nei confini di una conversazione.
ore piegato sui fogli da disegno che mi ero portato dietro. Lì, nel mezzo del Questo nuovo modello del tempo permette di avere un certo tipo di
verde dell'Amazzonia, elaborai le mie teorie sul tempo e riempii numerosi conoscenza del futuro. Il futuro non è assolutamente determinato, non
fogli con le mie fantasie sull'onda meccanica. Quando non leggevo o face- c'è, in altre parole, un futuro "da vedere" nel quale tutti gli eventi sono già
vo sogni a occhi aperti, io ed Ev facevamo lunghe conversazioni nelle quali ben determinati. Questo non costituisce il modo in cui è stato creato l'uni-
la visione di un modo nuovo di stare al mondo sembrava a portata di mano. verso. Il futuro non è ancora completo, ma condizionato. Misteriosamen-
Durante questo secondo periodo a La Chorrera, ritornò il tema del- te, fuori da tutti gli eventi possibili, certi eventi vengono selezionati, nella
l'oo-koo-hé. Facemmo conoscenza con molti witoto, che passavano rego- locuzione di Whitehead, per sottostare a ll a formalità degli avvenimenti at-
larmente intorno a ll a nostra capanna, posta a poche centinaia di metri sul- tuali. Il logos era preoccupato di rivelare le meccaniche di questo processo
la stessa pista dove provammo il primo esperimento. Oltre ai witoto che si e le rivelò come la teoria dell'onda temporale.
fermavano per scambiare due parole o per guardarmi collezionare insetti, Ciò che originariamente mi colpì, osservando l'I-Ching, fu il modo origi-
c'era un vecchio di nome Demetrius. Era una vecchia donnola con gli oc- nale in cui la mia prima e semplicistica conoscenza dei cicli di sessantaquat-
chi torbidi che interpretava a ll a perfezione il ruolo di custode delle porte tro giorni funzionò perfettamente sulla mia vita. La mo rt e di mia madre fu
del cosmo. Nel mio stato mentale eccitato, le lettere D, M, T, parevano il primo di questi punti che presi in considerazione. Poi notai che la mia re-
saltare fuori dal suo nome come un segnale. Appena riuscii a rimanere so- lazione con Ev era iniziata sessantaquattro giorni dopo quell'avvenimento e
lo con lui, gli posi la domanda: "Oo-koo-he?" che il culmine dell'esperimento a La Chorrera, si verificò altri sessantaquat-
"Oo-koo-hé! ", non poteva credere ai suoi occhi. Doveva essere incredi- tro giorni dopo. La teoria di un anno lunare basato sugli esagrammi, nac-
bile per lui, che questa strana e debole creatura, una cosa da un altro mon- que dall'idea di sei cicli di sessantaquattro giorni ciascuno, un anno diviso
do, potesse porre domande riguardo a un segreto della tradizione del suo in sei pa rt i, proprio come un esagramma I-Ching è composto da sei linee.
VERE ALLUCINAZIONI IL RITORNO
182 183

Questa teoria personale mi venne confermata quando notai che un avuto senso, perché esperimenti eseguiti in periodi diversi darebbero ri-
certo anno, composto da 384 giorni, se fosse iniziato il giorno in cui morì sultati diversi.
mia madre, si sarebbe concluso il giorno del mio venticinquesimo corn- Per anni continuai a elaborare questa teoria e a chiarire la mia stessa
pleanno, il 16 novembre 1971. Notai allora che vi erano dei cicli e dei cicli comprensione del procedimento generale di formulare teorie. Giunsi, fi-
di cicli. Immaginai un anno lunare di 384 giorni e un più grande comples- nalmente, nel 1974, a completare una quantificazione formale, matemati-
so di cui faceva parte: un ciclo di 64 volte 385 giorni e così via. Le mappe ca, de ll a struttura frattale che avevo scoperto nella struttura dell'I Ching.
che creai e le loro eventuali qualificazioni che raggiunsi, sono descritte in Dur an te gli anni Ottanta, lavorai, prima con Peter Broadwell e poi con
The Invisible Landscape. Ma ciò che non vi è stato raccontato, sono le Peter Meyer, alla creazione di quel programma per computer, che chiamai
esperienze di La Chorrera e il modo in cui le coincidenze e il mio incon- Timewave Zero, per permettere studi precisi sull'onda. Il computer è uno
scio, o qualcosa nella mia mente, mi guidarono per poter scoprire queste strumento potente che ha permesso di rifinire con cura le mie conoscenze
proprietà dell'I Ching, a lungo nascoste.
-
riguardo a ciò che conferma o smentisce la mia teoria. Oggi, la mia con-
Cosa fare dell'oceano di risonanze che l'onda del tempo mostrava, clusione riguardo a questi argomenti è che la teoria de ll a natura frattale e
connettendo tutti i momenti del tempo con gli altri momenti attraverso ciclica dell'avvento de lla novità nel mondo sia una teoria autosufficiente e
uno schema di connessioni che non aveva nulla di casuale? Cosa fare del completamente scientifica. È vera di per se stessa. E riporta il dramma
fatto che certi dettagli nelle strutture matematiche dell'onda implicano umano e le nostre vite al centro del palcoscenico dell'universo.
che il tempo in cui viviamo è il punto culminante di un importantissimo È possibile, in un certo senso, che tutti gli stati della liberazione non
sforzo durato secoli? Queste erano immagini inflazionate e io le riconobbi siano altro che la perfetta conoscenza dei contenuti dell'eternità. Se si co-
come ta li , ma il loro potere e la loro seduzione, come forma soggettiva- nosce ciò che è contenuto nel tempo, dal suo inizio a ll a fine, non si fa già
mente spettacolare era irresistibile. più pa rt e del tempo. Benché si possegga ancora un corpo, si mangi e si
L'onda del tempo parve essere un'immagine proveniente dalla consa- compiano azioni, si è scoperto, allo stesso tempo, qualcosa che ti libera in
pevolezza collettiva che affiorò per dimostrare, almeno nei suoi stessi ter- uno stato di totale unitarietà appagante e istantanea. Vi sono altre forme
mini, che il momento culminante di tutti i processi nell'intero universo si di appagamento che si sprigionavano da questa teoria, che non sono men-
sarebbe verificato durante la nostra vita. Questo è vero per tutti noi: la no- zionate in questa formulazione. I vari momenti sono collegati fra loro. Le
stra vita, legati come siamo ai nostri corpi e al nostro ambiente storico, ci cose accadono per una ragione e questa ragione non è casuale. La risonan-
appare come l'espressione dello scopo finale de lle cose. L'onda del tempo za, quel misterioso fenomeno per cui una corda che vibra sembra invocare
predisse la propria fine nell'arco de ll e nostre vite, solo un decennio dopo magicamente una vibrazione in un'altra corda o in un oggetto con cui non
la fine del secolo, un periodo di così grande novità, che dopo di esso non ha alcun collegamento fisico, si pone come modello per la misteriosa pro-
ci sarebbe potuto essere altro che la fine del tempo stesso. Ciò era l'aspet- prietà che mette in relazione un periodo con un altro an che se questi sono
to più enigmatico, più enigmatico ancora de ll a sua stessa idiosincrasia, separati da giorni, anni e perfino da millenni. Mi convinsi che esiste
questa implicita "fine del tempo", un periodo in cui il cambiamento di re- un'onda, un sistema di risonanze, che condiziona gli eventi a tutti i livelli.
gimi avrebbe completamente trasformato le modalità della realtà. Quest'onda è frattale e autoreferenziale, molto simile a lle più interessanti
Ero familiare con la teoria escatologica, la fine del tempo nel contesto nuove curve e agli oggetti che vengono descritti ai limiti de ll a nuova ricer-
religioso, ma non avevo mai considerato l'ipotesi che il sistema naturale ca matematica. Quest'onda temporale è espressa in tutto l'universo a vari
potesse subire degli scarti così improvvisi tali da rimettere in gioco le leg- livelli. Costringe gli atomi a essere atomi, le cellule a essere ce ll ule, le men-
gi stesse di natura. In effetti non c'è nulla che contraddica una prospetti- ti a essere menti e le stelle a essere ste lle. Ciò che sto suggerendo è una
va escatologica. La scienza, per funzionare, deve solo capire che quelle nuova metafisica, una metafisica con rigore matematico; qualcosa che non
è semplicemente un nuovo credo o una convinzione religiosa. Piuttosto,
leggi fisiche non dipendono dal tempo e dal contesto nelle quali sono di-
mostrate. Se ciò non fosse vero, la teoria dell'esperimento non avrebbe questa scoperta prende la forma di una proposta formale.
VERE ALLUCINAZIONI 7Il. RITORNO
184 185

Sarei il primo ad ammettere che non è stato possibile trovare un ponte fratelli. Attraverso di essi, i loro viaggi e la loro vita, che gli passò di
fra questa teoria e la fisica formale. Non è detto che questo ponte sia possi- fronte in un momento, percepì l'intricata natura ammaliante del-
bile, o necessario. Possiamo pensare che la scienza formale indichi ciò che l'enigma. Alla fine comprese, dissolse le nebbie e le ruote della fiaba
è possibile, mentre la teoria del tempo che propongo io, offra una spiega- mistica con una risata, una risata che condivisero, e una volta ancora
zione di ciò che è realmente. E una teoria che sembra spiegare come, da ll e si passarono la pipa prima di entrare nel giardino azzurro dove l'albali
categorie di tutte le cose possibili, certi eventi o cose sottostiano alla for- avrebbe trovati a conversare tra i pavoni, sotto i melograni e le acacie.
malità di ciò che accade. E chiaro che la teoria non può essere contraddet-
ta dal di fuori: può solo essere contestata perché inconsistente al suo inter- Verremo abbandonati con null'altro che fiabe? O qui c'è di più? Nei
no. Chiunque sia in grado di confutarla, è il benvenuto, sempre che ne sia giardini tropicali che curavo c'erano de lle piccole acacie che stavano ma-
capace: questo è ciò che ho provato a fare più volte e ho sempre fallito. turando. Forse hanno ancora tempo a disposizione per crescere all'ombra
dell e escursioni filosofiche. La vita è più bizzarra di quello che potrebbe
sembrare al più bizzarro di noi.
Il lavoro a La Chorrera sembrava allora terminato. Smontammo il cam-
Prima del 16 novembre 1971, cominciai a capire che la carta era con- po e ripercorremmo sentieri e fiumi. Ci volle tempo, c'erano dei libri da
traddistinta da troppe variabili per poter funzionare come una mappa del scrivere, e obbiettivi sfuocati per una vita vissuta in modo troppo incasina-
futuro. Capii allora che sarebbe stato necessario quantificare in qualche to per essere ordinata. Vivemmo per qualche tempo a Florencia nella finca
modo i vari parametri dell'onda affinché i giudizi a riguardo potessero es- di un amico. Lì scrissi alcuni capitoli di The Invisible Landscape e vi festeg-
sere meno soggetti a dei cambiamenti soggettivi. Il mio ultimo scritto a La giammo il Natale del 1971, ma scrivevo lentamente, la mancanza di mate-
Chorrera fu composto la mattina del 16, il mio venticinquesimo com- riale referenziale era frustante. Tornammo negli Stati Uniti, a Boulder, con
pleanno. Era una specie di favola: Dennis, per alcuni mesi, durante i quali lavorai in una serra di rose. Fu una
serie di tipiche avventure americane. E a ll a fine ci ritrovammo a Berkeley.
16 novembre 1971
Due vecchi amici, arabi, molto anziani, siedono in un palazzo molto più
antico di loro, posto su una montagna, circondato da vigne, palme da
dattero e un frutteto d'agrumi. Insonni e affabili, trascorrono le lunghe Finché l'onda temporale dell'I-Ching non fu quantificata con maggiori
ore stellate prima dell'alba, fumando hascish e raccontandosi storie. dati, il suo modo di integrare, apparentemente senza significato, dei dati
"Condividi il mio piacere su questo enigma e sulla sua soluzione", dis- non correlati rese facile il venirne psicologicamente coinvolti. Sembrava
se il più scuro al più vecchio e fece passare le mani davanti gli occhi funzionare come un "test di Rorschach" senza fine , ognuno poteva vedere
del compagno. Il vecchio entrò nel sogno e osservò l'enigma irrisolto. ciò che voleva. Benché il mio venticinquesimo compleanno fosse arrivato
Un mondo di forme e leggi, ruote che si intersecano, passioni e intel- senza nessun vero cambiamento per la storia, sia nella mia vita sia nel mon-
letto. Passò attraverso ai suoi spazi e ai suoi imperi, famiglie dinasti- do intero, continuai a propagare i cicli de ll a mappa avanti nel futuro. Sen-
che e uomini geniali, ne divenne il filosofo e ne predisse le catastrofi. tivo che la teoria di una struttura nascosta del tempo era corretta, ma ciò
Lui sentì la struttura e il tono di tutte gli esseri, nel mondo che aveva non poteva essere confermato finché non fosse stato trovato e confermato
creato il suo amico. Cercò il disegno segreto che il suo amico aveva si- un corretto allineamento tra questa struttura e la storia umana. Cominciai
curamente nascosto nella sua creazione. Lo sapeva, perché questo era cercando una data con eventi speciali in relazione con l'onda, una data che
un gioco a cui giocavano spesso. sarebbe stata un buon testimone per l'emergere di un evento speciale.
Alla fine, in un periodo di despotismo, in un'epoca di ricerca scientifi- Ecco una parte della mia storia che trovo estremamente intricata: dopo
ca deludente e di ampia decadenza, si vide diviso nelle persone di due l'apparente smentita dei cicli per via del mio compleanno, guardai ad altre
186 VERE A1.Il.HJC4NAZICN2 IL RITORNO 187

date future nelle quali sarebbe caduto il ciclo dei 384 giorni, sempre con- motivo che, alla fine dell'esperimento a La Chorrera, mi erano riecheggia-
tinuando a ritenere il 16 novembre 1971 come la fine di uno di questi ci- te nella mente i versi di Oh Little Town of Bethlehem? A ll a fine della pri-
cli. Ciò significò che la successiva data finale del ciclo di 384 giorni sareb- mavera del 1972 avrei avuto una risposta anche per tutto questo. Ma per-
be stata il 4 dicembre 1972. Consultai diverse tavole astronomiche, ma ché l'onda temporale aveva puntato proprio verso il 22 dicembre 1973? E
quella data sembrava poco promettente. La data finale del successivo ci- perché vi era un tal numero di coincidenze che puntavano a quel periodo?
do di 384 sembrava più interessante, era il 22 dicembre 1973. Avevo forse saputo del verificarsi dell'eclissi a un livello inconscio? Sape-
Notai che in quel giorno cadeva il solstizio d'inverno. Avevo trovato un vo che sarebbe avvenuta esattamente sopra Belem? Perché le date impor-
nodo impo rt ante. Il solstizio d'inverno è tradizionalmente il giorno della tanti della mia vita si allineavano perfettamente con le date prestabilite
rinascita del messia. È un momento di pausa nel movimento della macchi- dall'onda, che avevo imparato a costruire durante l'incontro con l'UFO a
na cosmica. È an che il momento in cui c'è il passaggio del sole dal Sagitta- La Chorrera? Mi sembrò impossibile che in qualche modo io potessi sa-
rio al Capricorno. Non credo molto nell'astrologia, ma notai subito che pere queste cose e che potessi manipolare il mio inconscio costringendolo
Dennis era un Sagittario ed Ev una Capricorno. Consultai le mie carte a immaginare di "star scoprendo" queste cose. Ero come un viaggiatore,
stellari e scoprii un'altra coincidenza: dove l'eclittica incrocia i punti del accecato dal bagliore della neve, che si trova coinvolto in una serie stupe-
Sagittario e del Capricorno, a 23 gradi dal Sagittario, vi è il punto dove si facente di coincidenze.
trova ora, con una approssimazione di pochi gradi, il centro della galassia. Infine, nella primavera del 1973, avvenne un fatto che mi diede la cer-
Nell'arco di ventiseimila anni il centro della galassia, come tutti i punti tezza che qualcosa di più grande, rispetto alla mia consapevolezza e alla
dell'eclittica, si muove lentamente attraverso i segni, ma ora si trovava al consapevolezza dell'intera razza umana, fosse al lavoro. Fu la scoperta
confine tra Sagittario e Capricorno, proprio in quel solstizio d'inverno. della cometa Kohotek, conosciuta come la più grande de ll a storia umana,
Mi sembrò una serie troppo lunga di coincidenze, per cui approfondii gigantesca perfino rispetto alla cometa di Halley.
la mia ricerca. Fu una vera sorpresa consultare l'almanacco dell'Osservato- La più luminosa cometa che si sia mai diretta verso la terra, era il titolo
rio navale. Nel giorno che stavo esaminando, il 22 dicembre 1973, si sareb- di testa del "San Francisco Chonicle". Mentre leggevo l'articolo, lanciai
be verificata un'eclissi totale di sole che si sarebbe potuta vedere bene a La un urlo di stupore. La cometa avrebbe raggiunto il punto più vicino al so-
Chorrera, nel bacino delle Amazzoni. Fui fulminato. Mi sentivo come il le il 23 dicembre! Una cometa non periodica, sconosciuta a tutti quanti
protagonista di una favola: questa serie di indizi era reale! Studiai l'eclissi sulla terra prima del marzo del 1973, stava dirigendosi a un incontro con il
per sapere in quale momento sarebbe stata totale. Ciò si sarebbe dovuto sole, nello spazio di un centinaio di ore fra il solstizio e l'eclissi sopra
verificare quasi direttamente sopra la città di Belem, in Brasile, sul delta l'Amazzonia. Era una gr an de coincidenza, se possiamo definire una coin-
del Rio de lle Amazzoni. Il vertiginoso elfo parlante dell'iperspazio, iniziò a cidenza qualcosa di improbabile che impressiona profondamente il suo
blaterare nelle mie orecchie. Stava incitandomi o prendendomi in giro? osservatore. Questa coincidenza non viene sminuita dal fatto che Kohotek
Il ragionare su questo avvenimento dell'eclisse spinse la mia mente non fu all'altezza delle aspettative, dal momento che le stesse furono in
fuori dal reame delle coincidenze astronomiche, per riportarla indietro grado di sollevare un'onda di moda apocalittica e millenaristica fra le
agli argomenti dei viaggi di La Chorrera. Belem significa Betlemme in frange della popolazione che sarebbero morte appena la cometa fosse tor-
portoghese. Le mie sensazioni, sensibili a ogni possibilità messianica, si nata nell'oscurità da cui era emersa. Accadde qualcosa a Belem il giorno
accesero. Belem è in realtà Betlemme: si trova nel delta del Rio delle dell'eclissi? Io non lo so, non c'ero, in quel periodo ero prigioniero di ob-
Amazzoni. Delta è il simbolo del cambiamento del tempo, il delta, nella blighi mondani, ma so che l'accumularsi di eventi in quello stesso giorno,
simbologia di Joyce e tra gli artisti del graffito, attraverso tutta la storia, e il modo in cui lo predissero le carte, era veramente strano.
rappresenta la vagina. Dennis nacque a Delta, in Colorado. Era possibile Solo con lo sviluppo di un programma informatico sarei stato in grado
che tutte le nostre esperienze fossero state una premonizione di un evento di comprendere il modo in cui l'onda temporale descrive le maree e i flus-
che si sarebbe verificato in Brasile dopo due anni? Era per questo assurdo si delle novità nel tempo per la durata di lunghi periodi: alcuni durano mi-
188 VERE ALLUC QIQIAZQ®Imid 1L R1 TORNO 189

nuti, altri secoli. Chi diventerà familiare con la teoria, potrà unirsi a me in trattenevano il pallone pieno di gas, sprofondavano in esso, sezionan-
questa avventura dell'intelletto e potrà vedere da solo la grande sfida che dolo come fosse stato una grossa arancia. Non appena lo fissammo,
risiede nel predire un nuovo avvenimento. Non mi accontentai di capire Herr B. schiacciò una leva che era apparsa dal nulla ed esso si gonfiò
superficialmente la teoria: ho continuato a sforzarmi per cercare di appli- velocemente come il mio stupore: il vento che soffiava sulla collina
carla e predire il corso di eventi futuri. Se, dopo anni di studi, ci si convin- non lo avrebbe fatto vacillare? La sua candida massa si mosse sopra di
ce che l'onda mostra il corso degli avvenimenti futuri, allora l'anticipazio- noi, forse a solo cinque metri sulle nostre teste, poi, andando più in al-
ne ordinaria del futuro è gradualmente sostituita con un piacere zen di to, incontrò il vento e il destino che avevo anticipato. Rovesciandosi
comprensione dell'intero modello. sul lato, tornò morbidamente sulla terra. Corremmo verso di esso, e
Ma era stato l'elenco di questi avvenimenti, la prima sensazione avuta altre persone (l'impressione era che fossero bambini) apparvero dalla
di qualcosa di importante in correlazione con una data specifica nel tem- direzione opposta, correndo anche loro verso la bianca macchina or-
po e con la città di Belem? Stranamente no, non lo fu. Devo raccontare mai sgonfia.
l'avvenimento seguente per poter collegare la storia del mio processo di Dopo la nostra divertente esplorazione del pallone, fummo invitati a
comprensione personale a quel frammento d'informazione, particolar- casa di B., ora visibile come una stupenda casa "stile ranch" lì vicino
mente curiosa e intrig an te, che stava tentando di uscire fuori da me. (diversa da quella in cui avevo trascorso la mia infanzia). Come en-
Nella primavera del 1970, ero stato a Taipei, a Taiwan, ritornando a ll a trammo nella casa, io mi fermai a esaminare una carta geografica ap-
vita urbana dopo un lungo periodo di tempo passato a raccogliere farfalle pesa al muro che raffigurava il delta del Rio delle Amazzoni, pubbli-
attraverso l'interno dell'Indonesia. Stavo ammazzando il tempo aspettan- cata, come mi informò la legenda, per commemorare una conferenza
do una compagna di viaggio, che avevo visto per l'ultima volta a Bali, alcu- di una società francese di archeologia che vi tenne un convengo presso
ni mesi prima. Una notte feci un sogno veramente particolare. Ciò capitò, una piccola isola nel 1948. Quando rividi Dhyanna, mi disse che i fi-
benché ancora non lo sapessi, lo stesso giorno in cui fu data la notizia, a gli di B. le avevano detto che una delle più dense foreste tropicali si
mio fratello e a mio padre, che nostra madre stava morendo di cancro. Fu trovava lì vicino. Io ero incredulo, come solo lo può essere una perso-
una notizia che avrei saputo solamente una settimana dopo. Il mio diario na che sia familiare con la geografia del Colorado. Tornai alla libreria
riporta in questo modo le registrazioni di quel sogno: sotto la carta geografica e, estraendo un grosso atlante, cercai la carta
forestale del Colorado, ma la aprii alla pagina dell'Assam, dopo essere
24 maggio 1970 passato oltre una descrizione topologica del Bengala. Mi sentii dire
Io e Dhyanna stavamo camminando su un leggero pendio erboso. Sot- che Shalimar era il luogo più logico per il decollo, poi tutto svanì.
to di noi, la valle era totalmente immersa da ogni parte in nuvole bian-
che, che riflettevano il sole nell'azzurro profondo. Davanti a noi si al- Il significato di quel sogno era estremamente oscuro in quel periodo e,
zavano delle colline rotondeggianti, lontane diverse chilometri, mi ri- an che adesso, resta poco chiaro. Ciò che è chiaro è che bisognava aspet-
cordavo, nella zona delle Rockies (le Montagne Rocciose, N.d.T.). tarsi la predizione di una data in cui si sarebbe verificato un evento impor-
Eravamo in una zona dalla geografia onirica, da qualche parte nel- t an te, proprio nel delta del Rio delle Amazzoni. Sperai allora che l'eclissi
l'Ovest del Colorado (dove ero nato e vissuto fino all'età di sedici an- totale di sole fosse proprio quell'evento anticipato molto tempo prima e il
ni). Mentre salivamo, Herr B. (una compagna indonesiana), venne a suo collocarsi esattamente sopra la vagina della Grande Madre, la Terra,
conoscerci indossando pantaloncini da tennis e indirizzò la nostra at- anticipasse un evento straordinario per tutti quanti.
tenzione verso numerosi palloncini meteorologici, i cui lacci di nylon
si erano impigliati nei vicini alberi piegati dal vento. Alla nostra sini-
stra, su di una cresta increspata di bianco splendente, c'era un grosso
pallone a circa dieci metri, riempito per tre quarti di gas. Le corde che
0

BALLANDO CON LENIGMA

In cui ricordo il mio pseudoreclutamento


da parte di una banda di scienziati nazisti rinnegati
mentre visito Timor.

A
LCUNI MESI PRIMA DEL SOGNO PREMONITORE, MI CAPITÒ UNO
strano incidente, che ora considero come un'ulteriore prova del
fatto che ero destinato ad andare in Amazzonia e che, in qualche
modo, ero caduto nell'incantesimo della risata cosmica.
Nel febbraio 1970, un anno prima di arrivare a La Chorrera, il mio va-
gabondare mi aveva spinto nell'isola di Timor, nell'Indonesia orientale. Ri-
cercato negli Stati Uniti con la pesante accusa di traffico di hascish, viag-
giavo e vivevo con la terribile angoscia che gli agenti della polizia interna-
zionale stessero setacciando il pianeta, a ll a mia ricerca. La mia copertura,
quella di uno studente laureato in entomologia, in pratica un collezionista
di farfalle, che faceva studi in questo campo per specializzarsi, aveva fun-
zionato bene per i primi sei mesi, mentre attraversavo lentamente la Male-
sia, Sumatra, Giava e una moltitudine di altre isole meno famose ma egual-
mente esotiche.
Un pomeriggio particolarmente afoso e piovoso, stavo fumando ganja
nella mia stanza al "Rama", il migliore in quanto unico hotel a Kupang, a
Timor. Fino a quel momento ero stato l'unico cliente dell'albergo e, dopo
dieci giorni di permanenza, me ne sentivo il padrone. Non che fosse sun-
tuoso, infatti il "Rama" era costruito con blocchi di lava vulcanica e le pa-
reti dell e sue otto stanze tutte uguali non toccavano il soffitto. La struttura
191
192 VERE ALLUCINAZIONI BALLANDO CON L'ENIGMA 193

delle pareti e i canali di scolo installati ai lati del pavimento leggermente Questa mia decisione bastò per permettere a un aereo di atterrare at-
inclinato, le davano l'allegra atmosfera di un macello nuovo di zecca. Co- traverso le nuvole. Era il volo settimanale Garuda per Kupang. Prima di
munque era molto pulito, come sempre faceva notare il direttore. poter cambiare idea, ero sul volo per Timor.
Mentre fumavo, a gambe incrociate sulla mia coperta, controllando ciò La città non era per nulla cambiata e la mia visita precedente mi dava il
che avevo collezionato la mattina nella giungla, mi accorsi dell'arrivo di al- diritto di non essere trattato da turista dai ragazzi dei risciò, con i quali
tri ospiti. Sentii cinque o sei persone che parlavano tedesco e spostavano i avevo al contrario una certa confidenza. Mi sentivo quasi come fossi tor-
bagagli nell'ingresso, uno spazio centrale con quattro sedie, una di fronte nato a casa. "Rama Hotel", dissi al mio portatore favorito e, ancor prima
all'altra sopra un tappetino logoro. Pensai che fossero dei viaggiatori arri- di entrare nella mia stanza, la numero uno, i tornei di scacchi a Flores, im-
vati con l'aereo del pomeriggio da Darwin e che sarebbero volati a Bali il mersi nella nebbia, non erano altro che un sogno.
giorno dopo, con il volo da Timor di mezzogiorno. Quella che doveva es- Non appena mi sdraiai sul letto guardando la ventola del soffitto sullo
sere una coppia, a giudicare dalle voci, occupò la stanza di fianco a lla mia. sfondo di metallo arrugginito cosparso di ragnatele, mi resi conto della
Riconobbi alcune battute di tedesco, ma la donna parlava una lingua che presenza di voci nella stanza accanto. Tedesco e qualcos'altro, pronuncia-
non conoscevo. to da una leggera voce di donna, molto più esotico dell'indonesiano, forse
Quando uscii per cenare non c'era nessuna traccia dei nuovi arrivati. pashtù, pensai. Apparentemente i viaggiatori che erano arrivati la sera pri-
La mattina dopo mi alzai all'alba per salire su un aereo militare indonesia- ma dell a mia partenza circa due settimane prima, erano ancora qui. Ciò si-
no che mi portò nella vicina isola di Flores, il successivo obbiettivo nella gnificava chiaramente che non erano turisti: nessuno, senza una buona ra-
mia caccia alle farfalle; non pensai più ai tedeschi fantasma, ormai lontani gione, si ferma troppo a lungo a Kupang.
e che, credevo, non avrei mai più rivisto. Passai una settimana nelle fore- Io non sono molto estroverso. In quei giorni avevo sempre tentato di
ste di Flores insieme a un prete alcolizzato olandese con un piede deforme evitare incontri con persone che ritenevo "non-freak". Comunque, quella
che era a capo di una missione nell'interno boscoso dell'isola. Quindi tor- sera, uscendo dalla mia stanza per andare a mangiare, la porta della stanza
nai nella soffocante capitale costiera, Maumere, una piccola città nel cen- di fianco alla mia si aprì e io mi trovai faccia a faccia con i suoi occupanti.
tro della quale, lungo la strada principale non asfaltata, c'erano mucchi di "Herr McKenna, forse?"
noci macadamia che si seccavano al sole, in attesa di essere impacchettate Come mi voltai verso colui che mi aveva posto la domanda, il disagio
ed esportate. A Maumere vi era un piccolo hotel cinese con due stanze, che provai per aver sentito il mio nome dovette apparirmi chiaramente in
nel quale pensavo che sarei rimasto una notte, prima di tornare a Bali. volto.
Poi arrivò la nebbia. Era una nebbia tropicale densa come una zuppa e "Il direttore mi ha detto delle sue ricerche biologiche a Timor. Mi per-
incollata al suolo, che l'albergatore cinese mi assicurò che, in quel periodo metta di presentarmi. Sono il dottor Karl Heintz della Far Eastern Mining
dell'anno, sarebbe durata alcune settimane. Il giorno dopo, andai all'aero- and Minerals, Inc."
porto ma fu chiaramente inutile. L'aereo da Bali fece alcuni giri in cielo, ll mio sollievo fu immediato. Ovviamente questo non era un tipo da
cercando un varco per fendere la nebbia e poi se ne volò via. Ero abituato Interpol venuto per arrestarmi, però ne aveva l'aspetto. Aveva i capelli co-
a questo tipo di ritardi, i viaggi in Asia sono fatti di ritardi. Tornai all'hotel lor grigio metallo tiratissimi all'indietro, e scintillanti occhi intensi di un
per un'altra partita a scacchi con il campione locale, sicuro che íl giorno blu glaciale. Aveva una cicatrice sulla sua guancia sinistra, un lungo, sotti-
dopo sarebbe stato limpido. le segno. Non avevo mai visto una schmiss prima [la cicatrice del duello
Cinque giorni dopo ero ancora a Flores. Avevo giocato a scacchi con d'onore diffuso nelle università tedesche sino alla Seconda guerra mon-
tutti, stavo finendo la mia provvista di droghe e lo spettro di rimanere a diale, spesso esibita come segno d'orgoglio, N.d.R.] ma quella parola da
Maumere per sempre era troppo reale per essere solo uno scherzo. Decisi cruciverba cominciò a frullarmi in testa. Mi domandai se l'avesse potuta
di dimenticarmi di Bali e feci sapere che avrei preso qualsiasi aereo per al- ricevere in maniera tradizionale, nel duello alla spada che fa parte della
lontanarmi da quel posto. goliardia che era di moda nelle università prussiane.
196 VERE ALLUCINAZIONI BALLANDO CON L'ENIGMA 197

coltà ci ha reso invincibili!" A quest'ultima parola, la sua voce si fece sten- mo e ci stabilimmo a Singapore. Non c'erano dilettanti, ogni membro del
torea e il suo pugno colpì quel tavolo traballante così forte che le nostre nostro piccolo gruppo era un genio. Il nostro fürher era un professore che
bottiglie di birra Bintang da un litro sussultarono come se approvassero. ci aveva istruito, un vero genio. Il suo nome era Max Bockermann. Fu lui
Notando la mia incertezza, continuò: "È sorpreso, vedo. Forse si sta che ci tenne uniti, fu la sua fede e la sua forza che rese tutto possibile".
chiedendo di quali privazioni e di quali difficoltà sto parlando? Eccole: La schmiss sul suo petto, a questo punto della conversazione, era di-
noi tutti siamo vissuti nel periodo di Hitler e de ll a guerra. La Germania ventata rosso brillante. Speravo che non ci fossero più altre cadute di stile
non era più nulla dopo la guerra. Nella mia cara Berlino non c'era più in nella conversazione, ma mi sbagliavo; potevo vederlo muoversi, sotto l'in-
piedi niente. Noi eravamo come degli scarafaggi, tra le rovine dell'Euro- fluenza del terzo litro di birra Bintang, da un trasporto appassionato fino
pa. Posso aggiungere anche che tutti i conti bancari delle famiglie delle SS a un malinconico sentimentalismo. "Nessun altro uomo ci ha mai amato
furono bloccati. Mia madre, la mia povera aristocratica madre, si ridusse a così come Bockermann amò noi. Fummo i suoi bambini, i suoi uccellini,
vendere i dipinti di casa nostra per comprare patate per dar da mangiare a ja. Quando sembrava che non ci fosse più speranza, ci ispirò: ci fece cre-
se stessa e alla mia giovane sorella. Riesce a immaginarselo?" dere in noi stessi".
"Oh no," pensai, "non può essere un nazi. Mi sta dicendo di essere sta- Le lacrime uscivano dai suoi occhi, poi riprese l'autocontrollo e conti-
to un nazista?" Tentai di controllare il mio sguardo pieno d'orrore, ma il nuò: "E qual è il risultato? FEMMI, Herr McKenna, Far East Mining and
mio interlocutore era ormai preso da un turbine e non ci fece caso. Minerals Incorporated. Siamo cresciuti e prosperati: dal nostro ufficio in
"Mio padre fu catturato dai Russi durante la battaglia di Berlino. Fu Singapore controlliamo progetti in undici paesi diversi. Olio, nichel, sta-
impiccato come un cane a Mosca, per crimini di guerra. Riesce a immagi- gno, bauxite, uranio, abbiamo tutto. Ma abbiamo anche di più, abbiamo
narselo? Verdammen Russian schweinen, con che faccia possono parlare l'amore, la fratellanza, la comunità e il potere di trasformare i nostri sogni
di crimini di guerra? E fu così per tutte le SS". in realtà". A questo punto mise la sua mano sulla coscia della moglie. Io
Questa conversazione fu come un brutto sogno o un film di serie B. distolsi lo sguardo.
Guardai in faccia il mio interlocutore che ricambiò lo sguardo con totale Quando ritornò dalla profondità delle sue tristi rimembranze, il suo
impassibilità. Mi sembrò importante cercare di deviare la conversazio- stato era mutato: "Ci parli di lei, Herr McKenna. È chiaro che sta vivendo
ne, anche leggermente: "E lei, Herr Heintz... quale fu il suo ruolo in tut- come uno zingaro... e noi zingari abbiamo sempre le nostre storie da rac-
to ciò?" contare: avanti, ci narri le sue".
Lui si bloccò: "Io non ero nessuno. Un pilota dei Messerschmidt nella Deglutii a fatica. Non sembrava il tipo di persona che avrebbe apprez-
Luftwaffe. Solo un buon tedesco". Quest'ultima frase fu detta senza alcu- zato le mie storie di battaglie contro la polizia, sulle barricate di Berkeley,
na ironia. "Prima de ll a guerra ero un giovane studente in ingegneria. La a fianco di gruppi come i "Persian Fuckers" e gli "Acid Anarchists". E
guerra cambiò tutto. Dopo la guerra, alcuni di noi, miei compagni, giova- neppure la mia partecipazione allo "Human-Be-In" o alle orge selvagge
ni scolari del `Max Planck Institute', ci riunimmo fra le rovine di Berlino. della Summer of Love nel quartiere di Haight-Ashbury sembravano perti-
Avevamo chiuso con l'ideologia, con i maestosi sogni politici". nenti. Anche il mio recente lavoro in qualità di contrabbandiere di hascish
Questa era la prima notizia confortante dall'inizio della conversazione. in India e i miei successivi spostamenti sotto copertura per evitare di esse-
Decisi di festeggiare ordinando al cameriere indonesiano un altro giro di re catturato dall'Interpol sembravano poco adatti per rispondere a lle sue
birre mentre Heintz continuò a parlare: "Eravamo un gruppo molto pic- domande.
colo, veramente miserando, ma eravamo uniti dalla nostra reazione all'or- Decisi di risolvere con la solita mezza verità che usavo per le persone
rore che ci circondava. Decidemmo di costruire un mondo nuovo per noi perbene: "Sono uno studioso di storia de ll 'arte che si è trasformato in bio-
stessi, un mondo basato su due principi, due grandi poteri, il potere del logo. Sono andato in Nepal per studiare il tibetano, ma mi sono accorto di
capitale e della scienza Iniziammo lentamente, con brevetti supersegreti, non essere portato per le lingue, specialmente se si tratta di lingue asiati-
che furono scoperti al 'Planck Institute' durante la guerra. Ci ingrandim- che. Sono tornato alla biologia, il mio primo amore. Per essere preciso so-
VERE ALLUCINAZIONI BALLANDO CON L'ENIGMA
198 199

no un entomologo. Sto raccogliendo farfalle qui in Indonesia ripercorren- ro qui è quasi finito, che partirai presto per il Giappone per raggranellare
do la strada di Alfred Russe ll Wallace. Fu lui il vero scopritore della teoria qualche soldo e poi andare in Sud America. Abbandona questo piano e
della selezione naturale, ma era uno scienziato di una classe sociale infe- fai quanto segue: la FEMMI ha molti interessi nell'Amazzonia brasiliana;
riore, e Darwin si prese tutto il merito. Wallace fu bastonato da ll a scienza due anni fa ho fatto parte di un gruppo di spedizione che ha fatto impor-
vittoriana perché era de ll a classe sbagliata e non seppe sfruttare le cono- tanti scoperte. Casualmente, proprio ora stiamo organizzando una secon-
scenze politiche allo stesso modo di Darwin. Wallace esplorò anche il ba- da spedizione per un esame più approfondito. Le nostre squadre sono so-
cino delle Amazzoni e, se tutto va bene, anch'io spero di arrivare laggiù litamente formate da tredici persone tra cui vi sono, ovviamente, alcuni
per fare de ll e ricerche. Forse scriverò una monografia sulle specie di far- scienziati. La nuova squadra è quasi completa ma Bockermann, se gradirà
falle dell'Amazzonia e dell'Indonesia orientale, che mi frutterà la specia- la tua presenza, accetterà volentieri le mie raccomandazioni per farti inse-
lizzazione. Poi, chissà. Forse potrei insegnare. Comunque è ancora diffici- rire nel gruppo. Verrai pagato bene e in cambio dovrai semplicemente ter-
le da stabilire". minare quella monografia che hai già pianificato. Vedi, con la presenza di
"Quindi lei è un vero zingaro. Uno fuori da lla norma, vedendo anche il scienziati nel gruppo, possiamo scaricare un sacco di spese da ll e tasse,
suo aspetto. Mi piace. Ci piace questo giovanotto, vero Rani?" Era la pri- inoltre noi siamo convinti sostenitori de ll a ricerca scientifica. Questo pro-
ma volta che si rivolgeva direttamente a sua moglie durante tutta la serata. getto deve essere approvato a Singapore ma, se accettano, partirai imme-
Lei rispose scuotendo la testa senza mai distogliermi gli occhi di dosso. diatamente. Conoscerai Bockmann, ti offriremo visite dentistiche e medi-
"Ja, bene. Adesso mangiamo. E domani parleremo ancora. Domani matti- che gratuite, occhiali nuovi e due settimane di tennis in modo da mettere
na faremo colazione insieme". Detto questo si gettò sulla sua bistecca di in forma perfetta il tuo fisico. La nave da crociera Rotterdam farà scalo a
bufalo di fiume con impressionante voracità. Singapore tra un mese. Spediremo tre barche veloci modificate, tutto il
Più tardi tornammo all'hotel insieme, ma a quell'ora l'elettricità era già nostro equipaggiamento e la squadra intera col Rotterdam. A Rio conti-
stata sospesa in quella parte della città, per cui dovevamo prestare atten- nuerai ad allenarti per due settimane al `Krosnopolski Hotel', dove trove-
zione a ll a strada, così fangosa e scivolosa. Non vi furono altre battute inte- rai degli ottimi campi da tennis. E ti dirò di più: il vecchio cuoco di mio
ressanti. Appena giungemmo nell'atrio dell'hotel, egli si rivolse a me: padre lavora lì! Ti ingrasseremo un po' e poi ti regaleremo il tuo sogno
"Chiamami pure Karl. Jetzt wir sind freunden. Hai capito?" Dissi di sì con d'Amazzonia. Allora, che ne dici?" Si appoggiò allo schienale, evidente-
la testa e ci accomiatammo. mente soddisfatto di se stesso.
Ero stato preso completamente di sorpresa. Lui aveva ragione a soste-
nere che viaggiare in Amazzonia è troppo difficile per una persona sola.
Lo stesso Wallace lo aveva detto; lui ci si era buttato dentro per esplorarla
La colazione fu un'altra storia: qualsiasi contributo avesse dato la birra con il botanico Richard Spruce e con Walter Henry Bates, colui che sco-
all a conversazione de ll a sera prima, doveva essere stato minimo, poiché prì il mimetismo animale. Ma io non ero in realtà colui che credeva
dopo cinque minuti seduti al tavolo, lui era di nuovo tutto preso. Heintz, non ero un accademico. Ero un ricercato internazionale con una
"La notte scorsa abbiamo parlato delle tue ambizioni di visitare taglia sulla testa. E poi, pensai, cosa sarebbe successo della mia fidanzata
l'Amazzonia. È un sogno lodevole ma, credimi, conosco molto bene hippy che stava studiando danza a Bali e che pensava che saremmo andati
l'Amazzonia, una giungla grande come un continente; non è certo come in Giappone insieme? Il fatto di menzionare gli obblighi verso un'altra
queste isole. Qui è facile stare coi preti e fare spedizioni nella foresta per persona mi sembrava, in quel momento, fuori luogo. E riguardo alla nazi-
una o due settimane ma, per fare un bel lavoro in Amazzonia, bisogna es- connection? Avevo veramente voglia di addentrarmi nella foresta pluviale
sere in grado di sostenersi per alcuni mesi. Avrai bisogno di una barca, amazzonica con un gruppo di ex SS? Dall'altro lato, stavo finendo tutti i
d'equipaggiamento e portatori. Credimi, io la conosco, non è fatta per soldi e la mia fidanzata in mia assenza aveva sempre avuto un debole per
gente comune. Perciò ti faccio una proposta. Mi hai detto che il tuo lavo- gli affari poco puliti. Riguardo al problema "nazista", ero confuso. Sapevo
200 VERE ALLUCINAZIONI IALLANIIDO CON L'ENIGMA
201
che Max Planck era stato la sola persona che avesse avuto il coraggio di stre strade si sarebbero divise. Tutti i giorni andavo a piedi
al fermo-posta
opporsi a Hitler, dicendogli di tenere le mani lontano da ll a scienza pura dell'ufficio postale di Denpasar, aspettandomi di trovare i miei biglietti e i
dell"`Institute". Anche Heintz era andato molto oltre facendomi sapere cinquecento dollari in traveller-cheques che Heintz mi aveva promesso.
che suo fratello, un altro componente della FEMMI, era sposato con Passarono tre giorni, poi cinque e, infine, sette.
quella che descrisse come "una donna nigeriana così nera che sembra La mattina del settimo giorno, mi svegliai con l'idea di essere stato pre-
quasi blu", e anche la donna che lui stesso aveva scelto non si poteva di so per il culo. Era stato come una specie di gioco psicologico. Pensai che
certo definire ariana. Heintz doveva essere pazzo, uno squilibrato che si divertiva a far abboc-
Pensai fra me: "Questo è il destino che sta bussando alla tua porta... e care i freak americani con segreti su megacorporazioni naziste e di risbat-
adesso McKenna?" Passai dal viso di lui a quello di lei. Sembravano en- terli poi nella realtà, solo per vedere che faccia facevano. Certamente c'era
trambi sinceramente in attesa. "Questa è una offerta generosa, veramente an che un'altra possibilità: che in qualche modo fossero stati capaci di in-
straordinaria", dissi. dagare sulla mia identità e avessero scoperto chi fossi in realtà. Ciò mi
"Allora, accetti?" avrebbe subito inserito nella classe degli uomini comuni e avrebbe manda-
"Sì." to all'aria le mie speranze. Ma, di sicuro, mi ero reso ridicolo dicendo a
"Bene, hai fatto la scelta giusta. Non sei un uomo comune. Mi piaci." tutti a Bali che stavo per imbarcarmi sul Rotterdam per un viaggio intera-
"Grazie. Come sa, io devo tornare a Bali questo pomeriggio. Laggiù ho mente sponsorizzato in Amazzonia.
una collezione di farfalle e degli affari da sbrigare. Inoltre, te lo confesso, Avrei dovuto sopportare una serie di ulteriori prese per il culo per le
sto finendo i soldi." prossime due settimane, così decisi di tornare ai miei pi an i originali e fare
"Questo non è un problema. Aggiusta i tuoi affari a Bali. Manderò un una spedizione finale in Indonesia attraverso Ambon e Seram nelle Mo-
telegramma a Singapore per procurarti i soldi per il volo da Bali a ll a no- lucche.
stra sede. C'è solo una cosa," e, dicendo questo, il suo sguardo d'acciaio Classificai l'intero episodio seppellendolo nella mia memoria in quel
divenne ancora più duro e mi fissò freddamente come se mi stesse inqui- posto che chiamo "persone strambe che ho incontrato in viaggio". Ma si
sendo, "dovrai essere interrogato da Bockmann in persona. Lui può vede- trattò di una sepoltura agitata. Un anno dopo, in un pomeriggio di La
re nell'anima di una persona; se vi è anche il ben che minimo elemento di Chorrera, capii che l'episodio non era stato altro che una conseguenza
falsità in te o nella tua storia, lui la scoprirà e, in questo caso, niente più af- premonitrice de ll a vera pazzia che mi si parò davanti in Amazzonia. Era
fari insieme. Questo è veramente importante, non devono esserci uomini stata un'anticipazione, un'onda nel campo del tempo, una specie di sogno
comuni!" La schmiss divenne una linea arrabbiata ancora una volta. profetico a occhi aperti, una testimonianza de ll a risata cosmica. Ma non
Quest'ultimo discorso fu come un colpo al cuore. "Niente affari, capi- fu l'ultimo riguardo a Herr Heintz.
sco!" Ma pensai: "Merda, in quale guaio mi sono cacciato?" Ci stringem-
mo le mani e me ne andai in albergo per preparare le mie cose. Poi corsi
all 'aeroporto.
La mia mente dur an te il viaggio di ritorno a Bali era un vulcano in eru- Un anno dopo gli eventi di La Chorrera e due anni dopo la mia visita a
zione. Una a una, le isole della Sonda minore mi scivolarono sotto e, come Timor, nella primavera del 1972, mi ritrovai a Boulder, nel Colorado. Ero
loro, anche i miei dubbi e le mie obiezioni sull'offerta di Heintz. "Questa ritornato dal Sud America per cercare di rimettere a posto la mia situazio-
sembra una occasione offerta dal destino," pensai, "giocala, da ll e una pos- ne legale e di lasciarmi alle spalle la mia vita "on the road". Io e Dennis
sibilità e guarda cosa succede". stavamo lavorando insieme al manoscritto di The Invisible Landscape e
Nelle settimane successive feci i preparativi. Raccontai la storia ai freak trascorrevamo molto tempo nella biblioteca dell'università, studiando le
di Kuta Beach e molti mi incoraggiarono. La mia fidanzata mi sostenne. diverse discipline che dovevamo padroneggiare per permettere alle nostre
Avevamo deciso, mesi prima, che Bali sarebbe stato il punto da cui le no- teorie di essere prese seriamente in considerazione.
VERE ALLUC1NAZION 1( BALLANDO CON
202 L'ENIGMA 203

Un giorno stavo dando una occhiata al giornale studentesco, quando Manfred Eigen, magnifico nella sua folta chioma di capelli bianchi portati
notai un annuncio strabiliante Una pagina intera era riservata per annun- all'indietro, iniziò a parlare.
ciare che la University of Colorado, in associazione con il "Max Planck La mia mente cominciò a correre. Era tutto vero? Lui era qui! Questo
Institute" di neurofisiologia, avrebbe sponsorizzato la successiva edizione era un evento organizzato dal "Planck Institute". Doveva essere tutto ve-
del congresso mondiale di neuroscienza. A ll e parole "Max Planck Institu- ro. Mi aveva riconosciuto ! E stava tentando di nascondere la sua identità!
te" la mia attenzione si fece più intensa e mi misi a leggere. Settecento Mi sentivo eccitatissimo mentre riassunsi brevemente su di un foglio la si-
scienziati da tutto il mondo si sarebbero incontrati a Boulder per dieci tuazione e la passai a Dennis ed Ev. Entrambi mi risposero con degli
giorni di riunioni e seminari. Ci sarebbero stati tutti i migliori: John Ec- sguardi del tipo: "Stai scherzando o sei diventato pazzo?" Sedevo lì al
cles, John Smythies, Solomon Snyder e tutti gli altri, gli dei del Walhalla buio riflettendo sulla situazione. Qualsiasi cosa stesse dicendo Eigen
che sognavamo di conquistare. Il problema era che tutti i dibattiti sareb- l'avrei dovuto risentire dopo, ascoltando la cassetta che stava registrando
bero stati riservati, con la sola eccezione per la conferenza d'apertura, inti- Dennis. A ll a fine mi decisi: nessun gesto avventato, completa indifferenza.
tolata Ipercicli autocatalitici e tenuta dall'allora regnate stella della neuro- Sapevo che ci sarebbe stata un'opportunità di avvicinarlo appena fosse fi-
scienza, Manfred Eigen del "Max Planck Institute". nita la conferenza. Allora avrei fatto la mia mossa.
Avevo studiato le teorie di Eigen. Gli ipercicli autocatalitici mi sembra- Mentre Eigen stava brillantemente concludendo il suo discorso comin-
vano un ovvio e necessario correlato alle teorie su cui stavo lavorando ri- ciai a spostarmi. Non appena l'applauso si spense e le luci si accesero, la
guardo all'onda temporale e il modo in cui essa trovava espressione e ri- gente cominciò a dirigersi verso le uscite: Heintz era a pochi metri che
flesso negli organismi viventi. Io, Ev e Dennis avremmo dovuto parteci- parlava animatamente con una coppia di colleghi simili a rospi. Notai che
parci a ogni costo. Comunque non diedi molto peso al "Planck Institute" lui mi stava guardando e, non appena cominciai ad avvicinarmi, si scusò
essendo il maggiore istituto tedesco di ricerca pura con centinaia di ricer- con gli altri e si diresse verso di me. Era chiaro come l'obbiettivo di questa
catori sul proprio libro-paga. manovra fosse di non far udire da nessuno la nostra conversazione. Io mi
Le conferenze si sarebbero tenute nella sala di lettura del dipartimento mossi decisamente verso di lui.
di fisica, uno spazio a forma di botte con íl relatore in fondo, circondato "Dottor Heintz. Credo di avervi conosciuto a Timor". E gli porsi la
da tre lati di file di sedie, qualcosa di simile a un vecchio teatro. Ci fu una mano.
cena in abito scuro prima della conferenza e, non appena riuscimmo a in- Ignorando la mia mano tesa, mi fece un gran sorriso ma con la schmiss
filtrarci per prendere posto, ebbi l'impressione che la folla di scienziati, che arrossava a vista: "Heintz? Heintz? Il mio nome non è Heintz. E non
solitamente trasandati, si fosse ben agghindata per l'evento. Vi era un mi- sono mai stato a Kupang".
scuglio di linguaggi. Da dove ero seduto io potevo sentire tedesco, italia- Quindi si girò velocemente e raggiunse i suoi colleghi che stavano
no, giapponese, russo, una specie di indiano, spagnolo e cinese. uscendo, unendosi al loro animato entusiasmo per l'intervento di Eigen.
Quando i miei occhi si spostarono sulla folla, provai improvvisamente La parola "Kupang" risuonò nelle mie orecchie. ll bastardo mi stava
qualcosa molto simile a una scossa elettrica: lì a dieci metri da me, dall'al-
, prendendo in giro! Come disse il re a Mozart: "Te la sei voluta!"
tra parte dello spazio per i relatori, sedeva il dottor Karl Heintz! Mi sentii Un pazzo, una creatura della mia febbricitante immaginazione, un
completamente strabiliato. Heintz! Qui! Era veramente lui? La mia agita- ciarlatano, o la punta di un iceberg nazista di intriganti sognatori? Non ho
zione doveva averlo colpito, poiché notai che muoveva la mano verso la nessuna risposta. Ecco cosa succede con la risata cosmica.
tasca della sua giacca e con un gesto veloce e impeccabile rimosse la tar-
ghetta con íl suo nome e la fece cadere nella tasca. Non interruppe neppu-
re l'animata conversazione in tedesco in cui era preso con la persona che
sedeva alla sua destra. Io guardai da un'altra parte, cercando di far finta di
non averlo riconosciuto, di non aver notato nulla. Le luci si abbassarono e
18
COSA SIGNIFICA?

In cui tento di collegare le nostre esperienze


a una scienza che è tutt'altro che canonica.

A
NCHE SE ABBIAMO LASCIATO L'AMAZZONIA, QUESTA STORIA STRANA
e coinvolgente continua ancora un po'. È il momento di tirare
qualche conclusione riguardo alle teorie generate a La Chorrera.
Un modello del mondo è un modo di vedere e assimilare la teoria dell'on-
da temporale, che sta sopra di noi, che ti spinge a vedere il mondo in ma-
niera diversa. Il mio approccio è quello di cercare di garantire la possibi-
lità che la teoria sia vera. Un giorno potrà anche essere confutata, ma fino
a quel momento, io ci crederò. Forse, se viene diffusa, altri la renderanno
più stabile e la contestualizzeranno. Molte brillanti teorie scompaiono per
mancanza di un contesto. Ma questa teoria propone una fondamentale ri-
costruzione del modo in cui vediamo la realtà e colma le mie aspirazioni
spirituali perché è comprensione, semplice e pura comprensione.
La teoria elaborata a La Chorrera non nega nessuno dei saperi piutto-
sto li aumenta. C'è un argomento a favore de ll a teoria a livello fisico, an-
che se è veramente complicato, dal momento che riguarda aree che coin-
volgono la fisica quantistica, la biologia submolecolare e la struttura del
DNA. Queste idee sono espresse, spero precisamente, in The Invisible
Landscape.
Anche se, mettiamo il caso, ciò che Dennis fece in Amazzonia può non
aver generato l'idea che ho cercato di sviluppare, ho comunque la forte in-
205
VERE ALLUCINAZIONI COSA SIGNIFICA?
206 207

tuizione che mi spinge a ritenerla vera. Nel periodo dell'esperimento, le basata sul principio dell'induzione e questo principio è ciò che la teoria
mie idee personali furono sostituite con delle meditazioni particolarissime dell'onda temporale mette in discussione. L'induzione comporta che se
che non potevo riconoscere come mie. Lui eseguì l'esperimento e fu come uno compie l'operazione A e ha come risultato B, allora ogni volta che si
se io avessi ricevuto una risposta nel mio DNA, o un altro magazzino di avrà A, di conseguenza vi sarà anche B. In realtà, nel mondo reale, A e B
molecole simile. Ciò avvenne perché le molecole psichedeliche si legarono non avvengono nel vuoto. Altri fattori possono intromettersi in qualsiasi
con il DNA e si comportarono nel modo in cui avevamo previsto: trasmi- situazione reale, spingendola verso una conclusione non ordinaria.
sero, attraverso onde radio, un simbolo di totalità la cui struttura profon- Prima di Einstein, lo spazio era una dimensione dove si ponevano le co-
da riflette i principi organizzativi delle molecole della vita stessa. Questa se: era un termine analogo a "vuoto". Einstein sostenne che il tempo è una
totalità arrivò sotto forma di tempo lineare in presenza dello stato di co- cosa che possiede un punto di torsione e che è condizionato dalla materia e
scienza ordinario, in un dialogo con il logos. Il logos creò una voce interio- dai campi gravitazionali. La luce, passando attraverso un campo gravita-
re capace di inquadrare e di dare coerenza al flusso delle nuove scoperte zionale, si curva perché lo spazio attraverso il quale viaggia, è curvo. In al-
che altrimenti mi avrebbero sopraffatto. Il mio compito divenne quello di tre parole, lo spazio è una cosa, non un luogo dove si pongono le cose.
scoprire e di riprodurre la struttura simbolica dietro a ll a voce e di scoprire Ciò che io propongo, in due parole, è che il tempo, che fu precedente-
se avesse qualche significato oltre che per me e per il mio piccolo gruppo mente considerato come un'astrazione necessaria, debba essere conside-
di amici. Mi sentii come se stessi creando un archivio di sistemi per un rato come una cosa. Il tempo non solo cambia, ma vi sono differenti tipi di
mondo appena rivelato e dotato di un'infinita varietà. L'onda temporale è tempo. Tutti questi differenti tipi di tempo vanno e vengono in progres-
una specie di mandala matematico che descrive l'organizzazione del tem- sioni cicliche su molti livelli; situazioni evolute a seconda de ll e risposte al
po e dello spazio, è una fotografia dei modelli d'energia e di finalità inter- condizionamento del tempo e dello spazio. Questi due modelli condizio-
ni al DNA. Il DNA racchiude questi misteri nel tempo, come una registra- nano la materia. Da lungo tempo la scienza è ben conscia dei modelli del-
zione o una canzone, questa canzone è la vita di un singolo, ma è anche la lo spazio che noi chiamiamo "leggi naturali" ma cosa ne sa dei modelli del
vita di tutti. Senza una visione superiore, comunque, non si può capire la tempo? Questa è totalmente un'altra considerazione.
melodia che viene suonata: la teoria dell'onda temporale è come il risulta- Si è sempre ritenuto che la materia riassumesse la realtà, ma di fatto pos-
to della sinfonia biocosmica. siede alcune qualità molto più vicine ai pensieri. I cambiamenti nella mate-
Io sono interessato a confutare questa teoria: una buona idea è resi- ria sono definiti da due modelli di agenti dinamici che sono in correlazione:
stente e può sopportare molta pressione. Ciò che successe a La Chorrera il tempo e lo spazio. Questa teoria possiede alcuni assiomi, uno dei quali è
non può essere spiegato facilmente, benché richieda di essere spiegato. Se preso in prestito dal filosofo e levigatore di lenti Gottfried Wilhelm von
non è così, mi chiedo: qual è la concrescenza, la scinti ll a, il punto d'incon- Leibnitz. Leibnitz descrisse le monadi, che indicò come piccoli particolari
tro con l'altra dimensione? Cosa rappresenta veramente? che sono moltiplicati infinitamente ovunque nell'universo e contengono in
È veramente, come appare, un ingresso di una epoca ultradimensiona- loro stesse ogni cosa. Le monadi non sono solamente qui e ora, sono dap-
le superiore che riverbera attraverso la storia? È un'onda elettrica genera- pertutto in qualsiasi momento, oppure possiedono dentro di loro tutti i
ta da un evento escatologico a ll a fine del tempo? Si possono capire più fa- luoghi e tutti i tempi, a seconda del punto di vista. Tutte le monadi sono
cilmente le leggi della natura se non le riteniamo come costanti universali, identiche, ma si interconnettono per creare gruppi più grandi, conservan-
ma piuttosto come fenomeni che si evolvono lentamente. Dopotutto, la do, allo stesso tempo, le proprie prospettive, individuali e uniche. Queste
velocità della luce, che viene ritenuta una costante universale, è stata mi- teorie leibnitziane anticiparono il nuovo campo de ll a matematica frattale,
surata solamente negli ultimi cento anni. È solamente un processo di pen- un esempio esotico de ll a mia idea di modello temporale.
siero induttivo credere di estrapolare il principio della costanza della velo- Teorie come questa offrono la possibilità di spiegare altri misteriosi
cità de ll a luce in tutti i tempi e in tutti i luoghi e qualsiasi scienziato capa- meccanismi della memoria e del ricordo. La distruzione di quote fino al
ce sa che l'induzione è un cambiamento di fede. Comunque, la scienza è novantacinque per cento de ll a materia cerebrale non implica cambiamenti
CO S A 5IICNIIFIICA?
VERE ALLUCINAZIONI
208 209
ter presentare fenomeni più complessi. Dobbiamo immaginare un atomo
a lle funzioni mnemoniche. Sembra che la memoria non sia immagazzinata
da nessuna pa rt e, sembra che la memoria permei il cervello. Come un'olo- con parametri diversi se vogliamo capire perché esistiam o
e come il pen-
gramma, tutta la memoria sembra essere presente in ogni zona del cervel- sare, l'operare e l'esistere possano emergere dal sustrato dell'universo.
lo. Allo stesso modo, si può prendere un'immagine olografica del Fujiama Non sostengo di aver già fatto tutto questo, ma ritengo di essere in-
e dividerla in due; quando una sola metà viene illuminata, l'intera immagi- ciampato sopra un percorso intellettuale che può essere seguito per rag-
ne diviene visibile. Si può compiere questa operazione migliaia di volte; giungere questa conoscenza. La chiave si trova nei cicli di variabili tempo-
l'olografia è composta da un'infinità di piccole immagini, ognuna delle rali, annidata in strutture gerarchiche, che generano diversi tipi di relazio-
quali, in combinazione con le sue compagne, forma un'immagine sola. ni Trattali, che conducono, a loro volta, verso conclusioni sorprendenti.
Questo aspetto "olografico" de ll a memoria fu ritenuto di estrema im- La persona che ha posto le basi più solide verso la comprensione filo-
portanza da pensatori come David Bohm e Karl Pribram. Ma siamo stati sofica di questa nozione è Alfred North Whitehead. Non c'è nulla di ciò
io e Dennis che abbiamo suggerito che questa forma di organizzazione che abbiamo suggerito superiore alla forza del suo metodo. Il formalismo
potesse essere espansa al di là del cervello, all'intero cosmo. di Whitehead rende conto di menti e organismi e di un numero di feno-
La fisica quantistica ha teorie simi li quando sostiene che l'elettrone meni risolti in maniera sbrigativa dal metodo cartesiano.
non è in un posto o in un tempo, ma è una nuvola di probabilità e questa è Altri pensatori visionari stanno studiando queste aree. La dinamica de-
l'unica cosa che si può dire di esso. Una qualità simile si addice alla mia gli attrattori del caos è l'idea che ogni processo può essere collegato attra-
idea del tempo e della comparazione del tempo a un oggetto. Se il tempo è verso un'equazione matematica a un qualsiasi altro processo, semplice-
un oggetto, allora la domanda ovvia è: qual è la più piccola durata rilevan- mente per il fatto che tutti i processi fanno parte de ll a medesima classe. Il
te per i processi fisici? L'approccio scientifico spingerebbe a dividere il rovesciamento di un dittatore, l'esplosione di una stella, la fecondazione
tempo in pa rt i sempre più piccole per poter scoprire se esiste un'unità in- di un uovo, tutto ciò dovrebbe essere descrivibile attraverso un medesimo
divisibile. L'oggetto di questa ricerca si chiama chronon, o particella di gruppo di termini.
tempo. Io credo nella esistenza del chronon, ma non credo sia distinto Il più promettente sviluppo in questa area fu l'emergere del nuovo pa-
dall'atomo. I sistemi atomici sono chronon, gli atomi sono molto più com- radigma di Il ya Prigogine e Erich Jantsch. Il loro lavoro fruttò nienteme-
plicati di ciò che si può sospettare. Io credo che gli atomi posseggano pro- no che un nuovo ordine di principi naturali: la scoperta e la descrizione
prietà non conosciute, che contano non solo per le proprietà della mate- matematica dell'autorganizzazione dissipativa come un principio creativo
ria, ma anche per l'esistenza dello spazio-tempo. che mette in luce le dinamiche di una realtà aperta e su più livelli. Le
I chronon potrebbero non essere riducibili agli atomi, ma credo che ciò strutture dissipative compiono il loro miracolo generando e preservando
che si troverebbe sarebbe una particella-onda che compone la materia, lo l'ordine attraverso le fluttuazioni, fluttuazioni il cui fondamento principa-
spazio-tempo e l'energia. Questo chronon è ancora più complicato della le si trova nell'indeterminazione de ll a meccanica quantistica.
descrizione classica del sistema atomico compiuta da Heisenberg e Bohr. Il Se si possiede una perfetta conoscenza dell'universo, si può essere in
chronon possiede dell e proprietà uniche che gli permettono di funzionare grado, applicando semplicemente questa intuizione, di dire a un uomo
come un costituente fondamentale dell'universo nel quale crescono menti quali possibilità di cambiamento risiedano già in lui. Dal momento che
e organismi. Per ora non siamo stati ancora capaci di definire le dinamiche questo è un valore determinato, sarebbe possibile, almeno in teoria, ese-
che permetterebbero alla particella di essere attiva come pa rt e fondamen- guire questa operazione. L'importante è capire i limiti concreti de ll a
tale di un organismo pensante o vivente. Anche un batterio come l'E. coli è realtà, non quelli probabili di possibili eventi futuri. Sebbene le condizio-
un traguardo stupefacente per l'atomo di Heisenberg e Bohr. ni-limite operino nel futuro, esse sono vincoli probabilistici, non fatti as-
Il modello Heisenberg-Bohr ci permette di simulare l'universo fisico solutamente determinati. Noi diamo per scontato che fra dieci minuti, la
fatto di stelle, galassie e quasar, ma non spiega gli organismi o le menti. stanza in cui ci troviamo esisterà ancora: è una condizione-limite che defi-
Dobbiamo ricoprire quel modello atomico con qualità differenti per po- nirà i prossimi dieci minuti nelle nostre coordinate spazio-temporali, ma
VERE ALLUC1IvAZlON 1 COSA SdCi°dIlFl(CA?
211
210

non possiamo sapere chi ci sarà nella stanza nei prossimi dieci minuti, co- do di entropia senza cambiamenti. Il punto di vista scientifico sostiene
sa che è impossibile da determinare. che tutti i processi alla fine si bloccheranno, ma l'entropia raggiunge i li-
Ci si potrebbe chiedere se è veramente possibile sapere se la stanza velli più alti solamente in un futuro lontanissimo. L'idea di entropia pre-
continuerà a esistere in tutti gli attimi futuri: ecco dove entra in campo suppone che le leggi del continuum spazio-tempo siano infinite e linear-
l'induzione, poiché in realtà non lo possiamo sapere con certezza. Non vi mente estensibili nel futuro. Nello schema del tempo a forma di spirale
è nessun modo rigoroso per stabilirlo, ma possiamo sempre avere quell'at- dell'onda temporale non viene fatta questa presupposizione. Inoltre, il
to di fede induttivo dovuto all'esperienza accumulata. Si stabilisce che tempo finale indica che le leggi di un determinato tipo, che condizionano
l'esistenza de ll a stanza è una condizione-limite ma in teoria, nei prossimi l'esistenza, perdono di validità e vengono sostituite da un altro gruppo di
dieci minuti, potrebbe verificarsi un terremoto e questo palazzo potrebbe leggi. L'universo è visto come una serie di ere a scomparti o epoche, le cui
crollare. Comunque, perché questo accada, la condizione-limite dovrebbe leggi sono continuamente differenti fra di loro e il relativo passaggio,
essere radicalmente rovesciata in modo inaspettato e improbabile. dall'una all'altra, avviene con inaspettata subitaneità.
Ciò che è curioso è che una cosa simile potrebbe veramente accadere. È Guardare attraverso gli occhi di questa teoria è come guardare un pun-
questo che l'onda temporale permette di dire, cioè che si possano dare to nello schema a spirale e sapere e anticipare quando avverrà il passaggio
condizioni nelle quali si verifichino eventi di grande novità. C'è comun- a una nuova epoca. Questo lo si può osservare nel mondo reale: il pianeta
que un problema a riguardo: dal momento che noi proponiamo un mo- ha cinque o sei miliardi di anni. La formazione dell'universo inorganico
dello di tempo che ha una struttura a spirale per le sue stesse leggi mate- occupa il primo giro dell'onda a spirale, poi appare la vita. Se si esamina
matiche, gli eventi si radunano in spirali sempre più strette che conduco- attentamente questo pianeta, che è l'unico che si può esaminare attenta-
no inevitabilmente a un tempo terminale. Come il centro di un buco nero, mente, si può scoprire che i processi stanno aumentando sia in velocità sia
il tempo finale è una necessità singolare, un luogo o un evento in cui le in complessità.
leggi ordinarie della fisica non funzionano. Immaginare ciò che può suc- Un pianeta orbita nello spazio due miliardi di anni prima che appaia la
cedere in presenza di un caso così singolare è, in teoria, impossibile e per- vita. La vita rappresenta una nuova qualità emergente e comincia in un
ciò la scienza si è allontanata da una tale idea. Il caso più significativo è il istante, in una mischia confusa. Le specie appaiono e scompaiono. Questo
Big Bang, che i fisici ritengono la causa prima dell'inizio de ll a nascita processo dura un miliardo e mezzo di anni e poi, improvvisamente, fa il
déll'universo. La scienza ci spinge a credere che l'intero universo esplose proprio ingresso sulla scena un nuovo genere: le specie pensante. Questa
dal nulla, in un determinato momento, senza una causa certa. Questo con- nuova fase de ll a storia della mente è breve se paragonata a ciò che la pre-
cetto è il caso limite della credulità. In altre parole, se si può credere a ciò, cedette; dalle mute lotte con le schegge di pietra fino alle navi spaziali, so-
si può credere a tutto. È un'impostazione che è, di fatto, assolutamente as- no circa centomila anni. Cosa poteva essere quell'era se non l'ingresso in
surda, ma importantissima per tutti gli assunti razionali che la scienza de- una nuova serie di leggi? Una nuova psicofisica permette a lle nostre spe-
sidera mantenere. Le presupposizioni cosiddette razionali derivano da cie di manifestare nuove proprietà peculiari: il linguaggio, la scrittura, i
questa impossibile situazione iniziale. sogni e il dibattito filosofico.
La religione occidentale possiede la propria peculiarità nel concetto di Come i serpenti a sonagli o i pioppi, gli uomini sono fatti di DNA. Ab-
Apocalisse, un evento posto non al principio dell'universo, ma alla fine. biamo già scatenato qui nel nostro pianeta le stesse energie che illuminano
Questa sembra una posizione molto più logica rispetto a quella scientifica. le stelle. Possiamo creare la temperatura dello zero assoluto. Riusciamo in
Se esistono delle particolarità, è molto più facile supporre che queste po- questi obbiettivi perché, nonostante siamo fatti di terra e di fango, le no-
tessero essere emerse da un cosmo antico e estremamente complesso, come stre menti ci hanno insegnato a usare degli strumenti per raggiungerli.
il nostro, piuttosto che da un supervuoto privo di forma e di dimensioni. Con la tecnologia si possono liberare energie che normalmente si creano
La scienza storce il naso a ll a vista delle fantasie apocalittiche della reli- solamente in situazioni particolari. Il centro delle stelle è il luogo usuale
gione, pensando che il tempo finale possa significare solamente un perio- del processo di fusione.
VERE ALLUCINAZIONI COSA 57ÙN1EpCAN 213
212

Facciamo queste cose con l'uso della mente, ma che cos'è la mente? La cultura umana è una curva di potenzialità in espansione. Nel nostro
Non abbiamo una risposta. Ventimila anni dalla caccia nomade fino a giun- secolo tormentato sono stati raggiunti dei traguardi straordinari: l'uomo
gere alla cibernetica e ai voli spaziali, e stiamo ancora accelerando. Vi sono minaccia tutte le altre specie sul pianeta, abbiamo immagazzinato mate-
ancora molte onde che devono arrivare. Dalla Ford "Model-T" all'astrona- riale radioattivo ovunque e tutte le specie sulla terra ne risentono. Il pia-
ve. Dal più veloce uomo sulla terra che poteva fare cinquanta chilometri neta, se considerato come un'entità sensibile, può reagire a questi soprusi:
all'ora, fino a venti chilometri al secondo: tutto questo in sessant'anni. ha tre miliardi di anni e, ha in serbo, diverse opzioni.
Ancora più enigmatiche sono le predizioni che la teoria dell'onda tem- Quei discorsi dualistici che sostengono che l'umanità non fa parte
porale fa riguardo ai cambiamenti vicini di epoche, resi necessari dalla dell'ordine naturale, sono privi di senso: non saremmo potuti nascere se
congruenza dell'onda temporale e dal dato storico. L'onda temporale non fossimo serviti per un determinato obbiettivo inserito nell'ecologia
sembra dare una migliore configurazione con i dati storici quando si asse- del pianeta. Non è chiaro quale sia il nostro compito, ma pare abbia a che
risce che il cambiamento, o la fine dell'onda, avverrà il 22 dicembre 2012. fare con i nostri numerosi strumenti di ricerca. E poi le crisi! Accumulan-
Abbastanza strano è il fatto che questa data è quella che i maya'assegnaro- do armi atomiche, abbiamo raggiunto la capacità di distruggere la terra
no come fine del loro calendario. Cos'è che spinge un individuo del Ven- come farebbe un candelotto di dinamite infilato in una mela marcia. Il
tesimo secolo e una civiltà centroamericana a porre la fine del mondo lo perché non lo sappiamo. Certamente non per le ragioni politiche e sociali
stesso giorno? Forse perché entrambi usarono funghi psichedelici? La ri- che vengono arrecate come scuse. Siamo semplicemente una specie di
sposta può essere così semplice? Non credo. Piuttosto credo che quando creatori di tecnologia che è, essa stessa, uno strumento nelle mani del-
analizziamo la struttura del nostro inconscio profondo facciamo una sco- l'ecologia planetaria, la quale è un'intelligenza superiore. Lei sa quali sono
perta inaspettata, cioè che siamo ordinati con gli stessi principi dell'uni- i pericoli e i limiti su scala cosmica e sta quindi organizzando furiosamen-
verso in cui siamo stati creati. Questo concetto, sorprendente all'inizio, te la vita sia per preservare sia per trasformare se stessa.
diventa rapidamente ovvio, naturale e incontestabile. La mia storia è particolare ma è difficile capire a cosa possa servire. Il
L'analogia che spiega come ciò avvenga è fornita da lle dune di sabbia. concetto, rivelato da un visionario attraverso un processo contorto, di
La cosa interessante delle dune è che queste fanno resistenza a lla stessa porre l'uomo al centro reale dell'azione, viene interpretato come un sinto-
forza che le creò, il vento. È come se ciascun granello di sabbia fosse un mo di malattia mentale. La mia teoria comporta questo, allo stesso modo
bit nella memoria di un computer naturale. Il vento è l' input che organiz- dell'esperienza immediata e dell'ontologia del giudaismo, dell'Islam e del
za i granelli di sabbia in modo che diventino l'architrave subdimensionale cristianesimo. La mia teoria può essere considerata clinicamente patologi-
di un fenomeno iperdimensionale, in questo caso il vento. Non c'è nulla ca ma, al contrario di questi sistemi religiosi, ho abbastanza humor da ca-
di magico in questo e non ci sembra misterioso: il vento, una pressione pirlo. È importante saper apprezzare l'intrinseca commedia della cono-
che è variabile con il tempo, crea una duna increspata, che è una struttura scenza privilegiata. È anche molto importante ricorrere al metodo scienti-
regolare variabile nello spazio. Nei miei pensieri, i geni dell'organismo so- fico ogniqualvolta sia necessario. La maggior parte delle teorie scientifi-
no granelli di sabbia sospinti dal soffio e da ll a corrente del vento del tem- che possono essere confutate nella calma di un laboratorio, contrariamen-
po. Quindi, gli organismi producono naturalmente l'impronta delle varia- te all'evoluzione.
bili inerenti al luogo temporale in cui sorsero. Il DNA è la tavola di arde- Per identificarsi con le visioni verificatesi a La Chorrera bisogna imma-
sia sulla quale le variabili temporali in cambiamento si sono susseguite e ginare ciò che si può immaginare. Immagina come cavalcherebbero i men-
hanno registrato le loro relative differenze. Qualsiasi tecnica che permetta dicanti, se i desideri fossero cavalli. Le teorie sviluppate a La Chorrera so-
di scrutare le relazioni di energia dentro a un organismo vivente, come lo no importanti perché hanno offerto nuove possibilità a lla libertà umana.
yoga o l'uso di piante psichedeliche, darebbe anche la possibilità di scru- Le leggende amazzoniche di fluidi magici che legano il tempo e che sono
tare in profondità la natura variabile del tempo. La sequenza King Wen generati dai corpi degli sciamani, non sono altro che segnali de lle meta-
dell'I Ching è il prodotto di questo tipo di scoperta.
- morfosi del corpo-mente dell'uomo, in uno stato di dimensione superiore.
VERE ALLUCINAZIONI COSA SIGNIFICA? 215
214

Se queste trasformazioni de ll a materia fossero possibili, si potrebbe farne credere alle nostre percezioni, questo è un luogo dove fiorisce un'ecologia
qualsiasi cosa. Si potrebbe espanderla, salirci sopra e portarla a qualsiasi delle anime la cui essenza è più sintattica che materiale. Come se ci fosse
altitudine, aggiungendo ossigeno in quantità desiderata. Riecco l'immagi- un vicino regno abitato da eterne entelechie elfiche costituite interamente
ne ossessionante del disco volante. Ci si può entrare dentro, vestendosi da informazione e da una gioiosa autoespressione. La zona dopo la vita as-
dell a propria mente come di un vestito bagnato. Il disco volante è un'im- somiglia molto di più a ll a terra celtica delle fate piuttosto che alla nullità
magine della mente umana perfezionata: aspetta, col motore caldo, alla fi- esistenziale; almeno questo è quanto si evince dell'esperienza con il DMT.
ne de ll a storia umana, su questo pianeta. Quando la mente sarà perfetta, Noi esseri umani dobbiamo ammettere che la nostra è una situazione
vi sarà una mutazione ontologica della forma umana, nientemeno che la particolare: siamo nati, siamo autonomi, siamo sistemi aperti chimicamen-
resurrezione dei corpi anticipata dal cristianesimo. te e indipendenti che mantengono se stessi attraverso il metabolismo in
Lo scopo della tecnologia umana è quello di perfezionare e conservare una situazione ben lontana dall'equilibrio. E siamo creature del pensiero.
le energie della vita e de ll a morte, del tempo e dello spazio. L'UFO possie- Cosa significa? Quali sono le tre dimensioni? Cos'è l'energia? Noi ci tro-
de la capacità di trasformare la mente in un oggetto, un'astronave che può viamo nella strana posizione di essere vivi. Una volta nati, sappiamo che
attraversare l'universo nello stesso tempo in cui si può pensarlo. Perché stiamo andando a morire. Un sacco di riflessioni sostengono che non è af-
questo è ciò che è l'universo: un pensiero. E quando il pensiero diventa fatto strano che ciò accada nell'universo: le cose vive si manifestano. Ma
mobile e reso oggetto, l'umanità, ancora inesperta nel perfezionamento oggi la nostra fisica, che può accendere i fuochi de lle stell e nei nostri de-
dei pensieri, comincerà a decollare. serti, non riesce a spiegare la stranezza del fenomeno del nostro essere vivi.
Certamente potremmo scoprire che non dobbiamo farlo e il futuro po- Per il punto in cui si trova adesso la scienza gli organismi sono comple-
trebbe rivelare, al contrario, che c'è qualche cosa là fuori che ci sta richia- tamente fuori dal regno de ll e spiegazioni fisiche. Allora a che serve? Spen-
mando a casa. Allora sarà la nostra tecnologia e la chiamata dell'altra di- ser e Shakespeare, la teoria quantistica e i dipinti nelle grotte ad Altamira.
mensione a spingerci verso l'incontro. Il disco volante è un'eccellente me- Chi siamo? Cos'è la storia e verso che cosa ci spinge? Ora abbiamo inne-
tafora che indica questa possibilità. Quando Jung ipotizzò l'idea che il di- scato dei processi potenzialmente fatali per il pianeta. Abbiamo dato l'av-
sco fosse l'animo umano, era molto più vicino a ll a realtà di quanto avesse vio alla crisi finale de ll a vita. L'abbiamo fatto e non possiamo controllarla.
potuto credere. Non è così lontano. E questa è l'altra cosa. L'ultimo cam- Nessuno di noi può farlo, nessun leader, nessuno stato può fermare il fatto
biamento di epoca ci diede la teoria della relatività e la meccanica quanti- che ci siamo intrappolati nella storia. Ci stiamo muovendo verso l'inim-
stica. Ora un altro cambiamento d'epoca s'intravede in lontananza, ma è maginabile, mentre l'informazione va in cortocircuito sulla reale natura
difficile dire se sarà o no l'epoca finale. Il nostro ruolo come parte del pro- dell a nostra condizione. Per parafrasare J.B.S. Haldane: la nostra situazio-
cesso introduce un'incertezza nelle nostre osservazioni che rende diaboli- ne non solo è più strana di quanto avevamo supposto, ma è anche più
che le nostre predizioni. strana di quanto possiamo supporre.
Tutti questi temi fluttuano intorno al DMT, forse perché il DMT crea
un microcosmo di questo slittamento di epoche nell'esperienza di un sin-
golo individuo. È come se sollevasse la parte percettiva della mente fuori
dai confini dello spazio ordinario e del tempo, e raffigurasse un frammen-
to di una ben più ampia immagine del possibile. Quando Platone sosten-
ne che "il tempo è l'immagine in movimento dell'eternità", fece un'affer-
mazione che ogni viaggio dentro allo spazio del DMT riconferma. Come il
cambiamento di epoche chiamato Apocalisse e anticipato dagli isterismi
religiosi, il DMT sembra illuminare le regioni oltre la morte. Ma cos'è la
dimensione oltre la vita così come il DMT la mette in luce? Se possiamo
9 ^

UAW KNTO
DEL I ,A STROFARIDE

In cui io ed Ev ci lasciamo e il fungo


declama un discorso solenne, mentre si trasforma
in produzione industriale clandestina.

UESTI ERANO I PENSIERI CON CUI HO NAVIGATO DA QUEGLI ANNI


fino a oggi ma, durante due anni dopo il secondo ritorno da La
Chorrera, prima de ll a pubblicazione di The Invisible Landscape,
non restai inattivo.
Io e mio fratello arrivammo alla conclusione che l'elemento veramente
nuovo, il candidato a essere ritenuto la causa degli eventi di La Chorrera,
era il fungo. Era la stropharia cubensis che stava dietro tutti gli effetti che
sperimentammo. Più cresceva questa certezza, più aumentava la com-
prensione del fatto che, per sperimentare nuove spedizioni nell'inimmagi-
nabile, si sarebbe dovuto trovare un sostituto del fungo. Durante il secon-
do viaggio a La Chorrera il fungo era stato rinvenuto in quantità assai me-
no abbondanti della volta precedente. Questa scarsità mi obbligò a racco-
gliere un numero di campioni di spore da alcune specie in cui mi ero im-
battuto. Questi campioni furono conservati in frigorifero per anni mentre
io e mio fratello completammo la carriera accademica e il nostro libro.
In quegli anni ci dilettammo al pensiero di coltivare la stropharia cuben-
sis, ma l'unico testo a disposizione su questo argomento, era il lavoro di
Wasson e Heim in francese, e in qualche altro modo sembrava dimostrare
che si trattasse di un'operazione complicata e tecnicamente difficile da rea-
lizzare. Nella primavera del 1972 avevamo già isolato il micelio del fungo e
217
218 VERE ALLUCINAZION1 L'AVVENTO DELLA SiCROFRRIg11E 219

l'avevamo fatto crescere su una base di gelatina di alghe. Ma non successe si era gonfiata dall'umidità si era praticamente incollata al telaio e poteva
nulla. Poi, all'inizio della primavera del 1975, trovammo un articolo che essere aperta solo scardinandola.
spiegava un metodo per coltivare i funghi sulla segale dentro a contenitori Ed eccoli lì! A dozzine, a centinaia, esemplari maturi e perfetti di
per la conservazione, in situazioni attentamente controllate. Ci chiedeva- stropharia. La buia notte dell'anima aveva attirato altrove la mia attenzio-
mo se questo metodo avesse potuto funzionare anche per la stropharia cu- ne e, in quel momento, i funghi erano cresciuti perfettamente. Ero immer-
bensis e rimettere in moto la nostra esplorazione nel mondo invisibile. so fino al collo nell'oro alchemico. Le legioni di elfi dell'iperspazio erano
Io ed Ev ci lasciammo agli inizi del 1975. La nostra relazione di conve- venute di nuovo in mio aiuto. Ero salvo! Dopo che avevo trascorso molto
nienza, creatasi sulla strada, sfiorì dopo il ritorno alle nostre occupazioni. tempo esaminando specie su specie, non trattenni lacrime di gioia. Capii
Ev trovò lavoro velocemente, al contrario di me e si iscrisse a una scuola che non era ancora finita, il patto non era stato spezzato, la più grande
per segretarie mentre io tornai in California per prendere la laurea in delle avventure era ancora davanti a me!
"Preservazione de ll e risorse naturali". Come sembravamo finiti lontano Lavorando a stretto contatto con Dennis, che era tornato a Boulder,
dalle esaltanti visioni rivelateci a La Chorrera. Avevamo problemi econo- capimmo in poche settimane che la stropharia, con questo metodo, non
mici, eravamo frustrati dal punto di vista intellettuale e per di più gli inte- solo cresceva floridamente ma che sarebbe stato molto più facile coltivare
ressi comuni dell a nostra unione erano scomparsi. Quando giunse la rot- questo fungo rispetto all'agaricavenduta nei negozi di alimentari come ci-
tura, fu un momento tremendo e ne soffrimmo molto. Potevamo anche bo. Le implicazioni di questa scoperta furono un soggetto costante delle
aver visto il cuore di tutti i misteri, ma ciò non significava che eravamo più nostre consultazioni telefoniche senza fine.
saggi degli altri uomini quando si trattava di affari dei nostri cuori. Ev se Dalla primavera del 1975 in avanti, non rimasi mai senza rifornimento
ne uscì dall a mia vita in compagnia di un mio vecchio amico del periodo costante di stropharia. Nel mio mondo di cupo dolore improvvisamente
dell'Experimental College" e io mi sentivo abbandonato, confuso e col- apparve il metodo perfetto per far crescere il medesimo organismo che
pito da ciò che sembrava un doppio tradimento. aveva aperto le porte della dimensione del contatto quattro anni prima.
Quell'orrenda conclusione de ll a nostra relazione mi lasciò solo con Le spore raccolte a La Chorrera stavano ora riproducendo furiosamente il
un'emicrania che mi tormentava continuamente e con la mia solitudine. fungo della psilocibina, in casa mia. Durante la primavera, feci degli espe-
Stavo finendo la mia carriera scolastica, durata troppo a lungo a causa dei rimenti con piccole dosi per diverse volte. Il senso di pace e leggerezza
sette anni di vagabondaggio. Fu un periodo di solitudine, di autocritica e che avevo associato ai giorni felici di La Chorrera era di nuovo vivo; e così
di fortissima ansia. Durante il periodo in cui io ed Ev litigavamo continua- era anche la voce che mi insegnava e il ritorno a un nuovo rapporto con
mente e ci sbattevamo per trovare un certo tipo di equilibrio interiore, mi un'agenzia cosmica dalle finalità assai complesse.
ero gettato in uno stato di attività ipermaniacale per tentare di far crescere Durante tutta la primavera e l'estate del 1975, presi il fungo in dosi di
il fungo. Quindi, quando finalmente ci separammo, mollai tutto e trascor- cinque grammi, se il fungo era secco, oppure di cinquanta grammi, se era
si giorni e giorni seduto, a fissare i muri o a camminare sulle colline di fresco, tutte le volte che mi sentivo sicuro nel farlo, cioè circa una volta
Berkeley e dello Strawberry Canyon. ogni due settimane. Ciascuna di queste esperienze fu una lezione, un tuffo
Un giorno, tornando da una delle mie lunghe passeggiate introspettive, fresco, un bagno di gioia in un oceano di immagini poetiche. Scoprii che
riflettei sull'esperimento abbandonato e pensai a un nuovo metodo di col- la mia mente è una moltitudine topologica, che si stende di fronte a me,
tivare i funghi utilizzando de ll a segale sterilizzata. I letti su cui avevo pian- che mi invita a sbrogliare e ad analizzare il nodo riflettente del tempo,
tato i funghi erano senza dubbio asciutti o marciti nella serra nel giardino passato e futuro, che compone ognuno di noi. In quei momenti di trance,
piccola e trascurata. "Dovrei ripulire la serra e le colture sperimentali", presenze aliene ed elfi traslinguistici si rivolsero verso di me e il fungo mi
pensai e, se avessi fatto ciò, sarebbe forse stato l'inizio de ll a pulizia gene- mostrò la sua età, la sua vasta conoscenza del flusso e dello scorrere delle
rale della mia vita, ormai troppo disordinata e psichicamente infelice. forze de ll a storia in molte civiltà, attraverso i millenni. Le immagini del
Non avevo badato alla serra da oltre due settimane. La sua po rt a riluttante passato e del futuro abbondavano.
220 VERE ALLUCINAZIONI L'AVVENTO DELLA STROFARIDE 221

Una volta mi trovai su una collina con un gruppo di persone. La vista so le stelle. Non appena la nostra immaginazione si e lanciata in avanti per
dava su una piana ricurva. Era l'interno di una colonia spaziale cilindrica tentare di avvolgere l'altra dimensione intelligente in qualche luogo de ll a
che si estendeva per diversi chilometri, con moltissimi oblò che si alter- galassia, allo stesso modo l'altra dimensione, l'entità superiore, alla vista di
navano a fattorie e città sparpagliate lungo la valle. Sapevo che in quel ciò, si è rivelato come parte di noi stessi, quando siamo nella trance da psi-
momento particolare del futuro, in qualche modo, centinaia di milioni di locibina. Nel fenomeno provocato dalla stropharia cubensis, ci confrontia-
persone sarebbero vissute in quei mondi cilindrici. I mondi che popola- mo con una forma di vita intelligente e dall'apparenza aliena, non come ce
no la galassia nelle menti degli scrittori di fantascienza erano stati ricreati la immaginiamo comunemente, ma ciò nondimeno come una forma di vi-
in una sfera di sole dodici ore-luce di diametro e con il sole al centro. In ta aliena intelligente. Come avviene di solito, e nella stessa divertente ma-
quella sfera migliaia di società indipendenti seguono il proprio destino e niera, la cultura popolare ha anticipato anche questo strano cambiamento
la propria evoluzione: migliaia di mondi cilindrici indipendenti sparsi in- di eventi. The Invasion of the Mushroom People, un pacchianissimo film di
torno alla grande fornace energetica del sole. Quale forza creativa ricca fantascienza di serie B prodotto da ll e stesse brave persone che ci hanno
ed eterna è diventata l'umanità fuggendo dai confini del mondo! Attra- dato Godzilla, contiene una scena finale in cui una squadra di esploratori
verso i grandi oblò potevo vedere tecnologie ancora più avanzate, scintil- giapponesi vengono trasformati, molto oltre la possibilità di identificazio-
lanti macchinari di ossidiana, costruite per sfidare distanze al cui solo ne dell a platea, in un gruppo di funghi che cantano insieme sopra un'isola
pensiero la mente si paralizza poste fra noi e i soli del Centauro che para- dentro una foresta pluviale asiatica.
lizzano la mente. Davanti a me vidi i preparativi della partenza di una na- Solo un'anacronistica mancanza di autoriflessione potrebbe portare a
ve spaziale. Nella mia mente veniva suonava la Fanfare for the Common supporre che una forma di vita aliena intelligente possa essere, anche per
Man di Copeland. un caso remoto, come noi stessi. L'evoluzione è un incessante fiume di
Altre volte vidi futuri alternativi dove la conoscenza dei funghi non era forme e di soluzioni adattabili a condizioni particolari, e la cultura lo è an-
fusa col senso frenetico di espansionismo dell'uomo. Vidi un pianeta po- cora di più. È più probabile che un'intelligenza aliena sia scarsamente ri-
polato da una società di schiavi-lavoratori in simbiosi con le macchine. Vi- conoscibile da parte nostra, piuttosto che essa si rappresenti a noi in for-
di la vita del Nord America scorrere attraverso diverse centinaia di anni di me umanoidi, e con una profonda conoscenza de ll a nostra rozza capacità
sconvolgimenti e mutamenti politici, un'immagine come una grande ani- industriale. Si può presumere che le specie che viaggiano nello spazio, ab-
mata mappa di un'azione militare. Il dualismo fascismo/democrazia attac- biano una sofisticata conoscenza della genetica e del funzionamento del
cato al collo del Nord America come un albatro. Ancora e ancora: uno DNA e che quindi non portino necessariamente la forma che ricevettero
stato di polizia fascista da incubo avrebbe travolto come una marea im- sul pianeta natio. Potrebbero piuttosto somigliare a ciò che vogliono so-
pazzita le reali aspirazioni della gente e, ancora e ancora, la resistenza si migliare. Il fungo, che trae naturalmente vita da sostanze organiche ormai
sarebbe organizzata contro la stupidità dell'oppressore e sarebbe risorta morte e con la sua ragnatela sotterranea di micelio effimero, sembra un
con rivoluzioni selvagge e sanguinose, per garantirsi lo spazio di qualche organismo progettato sui valori buddisti della non interferenza e del basso
generazione per inaugurare tentativi di riforme democratiche. impatto ambientale sulla mente.
Il fungo tornava sempre sul fatto che fosse sulla giusta via dell'evolu- A ll a fine dell'estate del 1975, io e Dennis decidemmo che il mondo che
zione e quindi in sintonia a un'unione simbiotica con ciò che s'intende per stavamo esplorando aveva bisogno di una platea più ampia. Sperammo di
"essere umano". Ero entusiasta di condividere il suo senso di permeabilità poter creare una comunità di persone consenzienti riguardo a ciò che sta-
delle cose, un senso che era stato sviluppato in milioni di anni di esperien- va succedendo. A tale scopo, scrivemmo e pubblicammo una guida al me-
za consapevole come organismo intelligente, che emanava radiazioni in todo che avevamo sviluppato per coltivare la stropharia. All'inizio di quel
tutta la galassia. Dal suo punto di vista, il fungo è la più vecchia forma di libretto, introdussi ciò che avevamo imparato di persona riguardo al mon-
vita e come tale, offre la sua esperienza di moderazione a una vibrante ma do dei funghi:
ingenua razza di bambini che, per la prima volta, è sul punto di volare ver-
222 VERE ALLUCINAZIONI L'A 'VENTO DELLA STRCDFAIItIIII>E 223
n fungo parla e le nostre opinioni coincidono con ciò che dice di se "Dal momento che non è facile per voi poter riconoscere altre for-
stesso, in maniera molto eloquente, nelle fredde notti della mente: me di intelligenza, le vostre teorie più avanzate di politica e di socia-
"Sono vecchio, molto più vecchio del pensiero della tua specie che li tà sono avanzate solamente fino al concetto di collettività. Ma, ol-
è, esso stesso, cinquanta volte più vecchio de lla tua storia. Nono- tre alla coesione dei membri di una specie in un singolo organismo
stante io sia sulla terra da diverse ere, vengo dalle ste lle. La mia casa sociale, esistono possibilità di evoluzione più ricche e addirittura
non è un pianeta, poiché i diversi mondi sparsi sul disco scinti ll ante barocche. La simbiosi è una di queste. La simbiosi è una relazione
della galassia creano le condizioni per le mie spore di vivere e ripro- di dipendenza mutuata e di benefici positivi per entrambe le specie
dursi. Il fungo che vedi è quella parte del mio corpo data ai fremiti coinvolte. Alcune relazioni simbiotiche fra me e le forme civilizzate
del sesso e ai bagni di sole. Il mio vero corpo è una fitta rete di col- di animali superiori furono stabilite molte volte e in molti luoghi at-
legamenti di fibre che crescono nel suolo. Questa rete può esten- traverso le lunghe ere del mio sviluppo. Queste relazioni furono po-
dersi per interi chilometri e può avere molte più connessioni di sitive per entrambi: nella mia memoria c'è la conoscenza de ll e navi
quanti numeri il cervello umano possa concepire. La mia rete di mi- che vanno più veloci de ll a luce e di come costruirle. Io scambiavo
celi è quasi immortale: solo l'improvviso avvelenamento di un pia- questa mia conoscenza per un passaggio verso nuovi mondi intorno
neta o l'esplosione de lle stelle vicine, possono spazzarmi via. In mo- al sole, meno desolati e più vicini al centro della galassia. Per rende-
do impossibile da spiegare per il vostro modello di realtà, tutte le re possibile un'esistenza eterna lungo il fiume infinito del tempo co-
mie interconnessioni miceliche nella galassia sono in comunicazio- smico, ho offerto continuamente questo patto a esseri superiori e
ne, nello spazio e nel tempo, oltre la velocità della luce. Il corpo del poi ho attraversato la galassia durante questi millenni. Una rete di
micelio è fragile come una ragnatela, ma la sua ipermente collettiva miceli non possiede organi per muovere il mondo; non ha mani, ma
e la sua memoria sono un enorme archivio storico dei percorsi delle certi animali superiori, con abilità manipolatrice, possono diventare
intelligenze in evoluzione di molti mondi, nel nostro sciame di stelle compagni della conoscenza de lle stelle che possiedo io e, se agisco-
a spirale. Lo spazio, sappiatelo, è un vasto oceano per le forme di no in buona fede, entrambi, loro e il loro fungo insegnante, posso-
vita che hanno l'abilità di riprodursi da lle spore, nonostante le spo- no viaggiare per gli infiniti mondi di cui sono gli eredi tutti i cittadi-
re siano ricoperte da ll e più dure sostanze organiche conosciute. At- ni dello sciame delle stelle."
traverso gli eoni del tempo e dello spazio, molte spore, che formano
forme di vita, si lasciano andare a ll a deriva, in sospensione, per mi- Qualcosa che si riferiva a se stessa chiamandosi una fragile e diafana
lioni di anni finché non entrano in contatto con uno stato ambienta- ragnatela, perché tale è la rete dei miceli del fungo, non solo era in grado
le idoneo. Solo alcune specie, tra cui io e i miei simili di recente evo- di comunicare con me, ma era anche in grado di trasmettere una visione
luzione, abbiamo la consapevolezza e la capacità di ipercomunica- della maggior grandezza e speranza trascendente che avevo mai creduto
zione e di risorse di memoria che ci rendono i protagonisti delle co- possibile. Stava muovendosi e respirava, ma era tutto vero?
munità intelligenti galattiche. Il modo in cui funziona l'ipercomuni- Le mie reazioni alle affermazioni del fungo riguardo alle origini extra-
cazione è un segreto che non verrà mai tramandato all'uomo. Ma le terrestri degli allucinogeni triptamminici e alle visioni che procuravano,
motivazioni dovrebbero essere ovvie: è la presenza della psilocibina erano di diversa natura. Penso che alcuni di questi composti potessero es-
e della psilocina nei percorsi biosintetici del mio corpo vivente che sere "geni seminati", innestati nell'ecologia planetaria eoni fa da una son-
apre, per me e quelli che sono in simbiosi con me, la visione di mol- da spaziale arrivata qui da una forma di civilizzazione in qualche altra ga-
ti altri mondi. Voi, come individui e l'umanità come specie, siete lassia. Questi geni potrebbero essere stati trasportati nel genoma del fun-
prossimi alla formazione di una relazione simbiotica con il mio ma- go o di qualche altra pianta, nell'attesa dell'avvento di un'altra intelligenza
teriale genetico che porterà l'umanità e la terra nella tradizione ga- e la loro scoperta da parte di questa, per poter cominciare a leggere un
lattica de lle civiltà superiori. messaggio che apre la po rt a alla dimensione che gli sciamani di tutto i
224 VERE ALLUCINAZIONI L'AVVENTO DELLA STROFARaDE 225

mondo ben conoscono. Il punto chiave di questo messaggio sarebbe di- cellente esposizione del pensiero contemporaneo su questo soggetto. I
ventato chiaro solo quando quelli per cui il messaggio era stato scritto contributi di R.N. Bracewe ll , stampati nella stessa opera, sono state le basi
avessero raggiunto un livello di conoscenza tecnico sufficientemente ade- delle mie personali teorie riguardo alle sonde interstellari.
guato per apprezzarlo. La crescita esponenziale di strumenti e di metodi Stavo ricapitolando lo stato de ll e cose in questo modo: il pensiero con-
analitici nel secolo scorso, potrebbe indicare che stiamo ormai raggiun- temporaneo afferma che la punta d'emersione di un'intelligenza nella ga-
gendo quel livello. Io speculo sul fatto che il contenuto finale del messag- lassia fu raggiunta da dieci a un centinaio di milioni di anni fa, perciò la
gio saranno le istruzioni, o la "scoperta", per costruire un trasmettitore di maggior parte delle razze nella galassia sono molto antiche e sofisticate.
materia o qualche altro mezzo che ci permetta di contattare direttamente Non possiamo attenderci che queste razze ci appaiano con uno squillo di
la civiltà che ci spedì i geni allucinogeni portatori di messaggi sulla terra, tromba sopra tutte le città de ll a terra. Una tale entrata nella storia equivar-
eoni fa. Lo stato di trance implica che queste forme di civilizzazione pos- rebbe a entrare in casa di qualcuno senza annunciarsi: da una civiltà galat-
seggano tecnologie e informazioni molto più veloci della luce, ma è neces- tica antica e indefinibile proprio non ce lo aspetteremmo. Forse sono sem-
sario che ci sia un ricevitore al punto di arrivo, altrimenti la presenza alie- pre stati qui o, meglio, forse la loro presenza fu sempre qui negli allucino-
na nel fungo rimarrebbe inerte a causa delle costrizioni della relatività ge- geni e, quando lo capiremo per conto nostro, in realtà segnaleremo loro
nerale, così come lo siamo noi. che siamo pronti per il contatto.
Qualcosa, qualcuno, ha seminato lo spazio intergalattico con sonde au- Noi possiamo lanciare íl segnale solamente seguendo le istruzioni con-
tomatiche biomeccaniche. Queste sonde sono immensamente sofisticate tenute nei geni dei semi e costruendo il macchinario necessario, sia esso
rispetto ai nostri canoni e sono capaci di creare allucinogeni portatori di un sistema sociale o un veicolo. Eseguito ciò, da qualche parte nel cielo, le
messaggi adattabili alle particolari condizioni ecologiche che la sonda po- luci lampeggeranno il messaggio che un altro dei milioni di milioni di pia-
trebbe incontrare e di rilasciare pseudo-organismi simili a virus, in grado neti seminati nella galassia, ha raggiunto lo stadio di cittadino della galas-
di portare i geni artificiali nel nucleoplasma delle specie-bersaglio e di fe- sia. Stime attuali sostengono che anche in una galassia che compete con la
condarli. Questa è una forma di messaggio molto più duraturo di un mo- massima intelligenza, tale limite viene sorpassato una volta ogni centinaia
nolite allo stato solido sulla luna o di un monitor orbitante. I geni artificia- o migliaia di anni e questo è un momento di gioia, anche per gli abitanti
li potrebbero essere trasportati attraverso l'evoluzione letteralmente per dell a galassia stessa. Se questa speculazione ha una qualche validità, allora
centinaia di milioni di anni, senza una sostanziale degradazione del loro in estrema sintesi indica il momento finale della fase di precontatto, e in-
messaggio. L'informazione trasportata dallo specillo e trasmessa dagli al- dica an che l'urgente bisogno di esplorare la trance da psilocibina e di ca-
lucinogeni, è modulata dai bisogni de lle vite intelligenti in evoluzione, pire il ruolo che sta giocando nella psicologia de ll a specie umana.*
qualsiasi pianeta venga contattato. Lentamente, l'enfasi dell'informazione
trasmessa dallo specillo cambia. Predizioni di caccia fruttuosa, semplici ri- * Dei nuovi elementi si sono aggiunti sul fenomeno de lle voci sentite nella testa e sul ruolo che posso-
sultati divinatori come il ritrovamento di oggetti perduti e il fornire consi- no giocare nell'evoluzione della coscienza. Nel 1977, Ju lian Jaynes dell'università di Princenton pub-
gli medici, vengono lentamente sopraffatti dalla rivelazione della sorgente blicò un libro estremamente provocatorio, The Origin of Consciousness in the Breakdown of the Bica-
meral Mind. Jaynes utilizza pagine su pagine per illustrare fl ruolo che le allucinazioni, specialmente
extraterrestre di questa informazione e dal suo fine nascosto: la costruzio- quelle uditive, giocarono nella strutturazione della mente. Jaynes ritiene che prima dell'Iliade, intorno
ne di una stella che funga da antenna e l'ingresso nel logos delle civiltà ga- al 1400 a.C., non esistesse niente di simile al moderno sistema di consapevolezza egocentrico. Invece,
egli sostiene, che le persone vivessero come automi o insetti sociali, affrontando inconsciamente i
lattiche che porterà. compiti del vivere. Solo nei momenti di gr an de stress e di pericolo personale, questo regime veniva
Idee speculative! Ma abbastanza stranamente, la maggior parte dei cal- rotto. In questi momenti, una mente impersonale, fuori dalle normali esperienze del mondo, divenne
coli odierni e de lle teorie sulla densità de ll a vita e dell'intelligenza nella m an ifesta in forma di voce. Secondo la teoria di Jaynes, queste voci furono il faro trainante delle so-
cietà umane, forse per millenni, fossero esse ritenute sia la voce di un re assente ma vivente, di un re
galassia, fa scontrare gli esobiologhi con il dilemma del perché non siamo morto, di un dio onnipresente, sia una divinità personale. Le migrazioni e la rottura de lle culture insu-
ancora stati contattati. Lo scritto Scientific Perspectives on Extraterrestrial lari delle prime civiltà umane, pose fine alla relazione dell'uomo con la mente bicamerale, che è il ter-
Communication di Cyril Ponnamperuma e A.G.W. Cameron offre un'ec- mine che usa Jaynes per la presenza cibernetica e divina, provata dietro all'allucinazione uditiva. );
226 VERE ALLt7CIINAZII®N1

pregiudizi sociali che vanno contro il fatto di avere una relazione con la mente bicamerale in tempi
moderni, ha relegato le "voci" a un fenomeno mistico o una seria aberrazione mentale, in ogni modo,
un qualcosa di veramente desueto.
Il lettore interessato dovrebbe studiare il caso di Jaynes con molta attenzione, benché il suo libro sia
esasperante, dal momento che nel trattare il ruolo degli allucinogeni nella storia umana, sbaglia nel
non offrire nessuna discussione sulle piante allucinogene. Questo è un serio errore, specialmente se
l'effetto raggiunto da ll a psilocibina non è, come ho sostenuto, un contatto con un'intelligenza com-
pletamente distinta da noi stessi. La teoria di Jaynes offre la possibilità che la psilocibina riporti ad
avere rapporti con l'altra dimensione transpersonale in un modo che duplichi, su qualche livello, lo
stato della mente che era caratteristico delle popolazioni umane primitive. È ragionevole ritenere che
una voce nella testa, interpretata da un uomo antico come un dio, possa essere interpretata da una
persona moderna, come un contatto telepatico con extraterrestri. Qualsiasi "fatto" possa essere sco-
perto in futuro, la psilocibina offre uno strumento che permette di sperimentare direttamente questa
voce che spiega tutte le cose, questo logos dell'altra dimensione.
20
12 , AWA
AN CONNECTION"

In cui le mantidi pirata provenienti


dall'iperspazio attaccano me e la mia nuova amante
nei territori vulcanici di Kau, nelle Hawaii,
e io consegno le mie ultime parole riguardo all'indicibile.

SÌ AUTUNNO DEL 1975 FU UN PERIODO DI TRASFORMAZIONI PERSONALII


e di consolidamento. Kat, una vecchia amica conosciuta anni pri-
ma a Gerusalemme, durante la mia fase oppiacea e cabalistica, di-
venne infine mia amante. Erano passati otto anni da quando andavamo a
zonzo nella moschea di Omar; lei era un'osservatrice di pozze d'acqua e
una viaggiatrice solitaria. Il fungo mantenne la promessa di mandare
un'altra partner a condividere il viaggio nel mondo interiore. In ottobre,
andammo alle Hawaii per pianificare un viaggio nell'Amazzonia peruvia-
na per il 1976. E per scioglierci d'amore.
Affittammo una casa nella remota e desolata Kau, un distretto delle
Hawaii. Era un'area di sedimenti di diverse epoche. L'unica vegetazione
era costituita da kapuka, zone isolate dell'antica foresta circondate da mari
spumeggianti di roccia, che avevano ucciso tutte le forme di vita più debo-
li e meno fortunate. Lentamente, quasi impercettibilmente, la mole slan-
ciata del Mauna Loa si innalzava dietro di noi a quasi cinquemila metri
d'altezza. Noi stavamo a un'altezza di circa ottocento metri. La nostra ca-
setta era di fronte all'enorme distesa di lava vulcanica, ma il terreno com-
prendeva anche kapuka la cui ombra, insieme ai numerosi uccelli e agli in-
setti offrivano un contrasto prorompente con la prima impressione di de-
solazione che si estendeva per chilometri in ogni direzione. La nostra vita
229
VERE ALLUCINAZIONI L'"H A W A 1Il AN CONNECTION"
230 231

si svolgeva nell'ozio più totale. Io scrivevo e facevo alcuni esperimenti con cinque grammi di stropharia secca e ci sedemmo vicino al fuoco, a guarda-
gli aspetti più arcani de ll a coltivazione di funghi; Kat era immersa a dise- re, con gli occhi chiusi, il sorgere lento delle allucinazioni. Mi parve di ve-
gnare per il libro che io e Dennis avevamo scritto sulla coltivazione de ll a dere immagini passeggere e profetiche del viaggio in Amazzonia che sta-
stropharia cubensis. Un sogno erotico pieno di sole si apriva intorno a noi. vamo progettando. Accampamenti di fianco al fuoco e sentieri riempiro-
Eravamo isolati, cosa che entrambi apprezzavamo e prendevamo spes- no la mia mente; il suono vicino dei grilli sembrò trasformarsi nel ruggito
so insieme i funghi. Fu durante l'idillio hawaiano che decisi di tornare di dei suoni de lla notte nella giungla che ci aspettavano in Perù. Parlammo
nuovo nel bacino amazzonico per seguire il banisteriopsis caapi nel suo dei nostri piani e del nostro futuro: questo, di fronte a noi, ci parve enor-
ambiente naturale, per convincere me stesso del ruolo che esso e gli alluci- memente invitante. Fu quella sera che decidemmo di passare la nostra vita
nogeni a base di beta-carbolina avevano giocato nell'esperienza di La insieme e di mettere su famiglia. Per me fu uno dei momenti più impor-
Chorrera. Ero interessato soprattutto a verificare se altri allucinogeni abo- tanti della vita e di questo non ho dubbi. Camminavamo e ce ne stavamo
rigeni differenti chimicamente, potessero provocare le stesse esperienze in piedi sotto le ste ll e, vicino all'orto dove ogni giorno seguivamo la nostra
che provocava il fungo della psilocibina. Volevo scoprire se le nostre espe- sempre più perfetta coltivazione di stropharia. La notte era misteriosa-
rienze facessero parte de ll a fenomenologia generale degli allucinogeni, mente immobile e il cielo riluceva di ste lle.
oppure se fossero specifiche della psilocibina. Guardando in cielo, verso Sud, pensai: "Se sei là fuori, se approvi le
Con intervalli settimanali o di dieci giorni, durante tutto ottobre e no- decisioni che abbiamo preso riguardo alla nostra vita, se il segreto esiste
vembre trascorsi a lle Hawaii, assumemmo la stropharia che avevamo colti- veramente, allora dacci un segno". Mi accostai a Kat, che stava cammi-
vato. Facemmo una serie incredibile di esperienze. La psilocibina confer- nando davanti a me, per dirle: "gli ho chiesto di darmi un segno". Ma pri-
ma sicuramente l'impressione che, a volte, si possono vedere con uguale ma ancora che potessi parlare, il cielo fu percorso, dalla metà del cielo
chiarezza le allucinazioni che un altro sta avendo. Io e Kat ce ne rendem- all'orizzonte, dalla striscia cremisi del fuoco di un meteorite. Perché tali
mo conto descrivendoci, a turno, le immagini in cui eravamo immersi. sincronismi possano accadere, la profondità della sintonia tra la psiche e il
Durante quei periodi in cui il fluire delle immagini possiede una certa in- mondo deve essere veramente grande.
tensità elettrica e non vi erano dubbi che stessimo vedendo le stesse cose. "Vedere un meteorite, accade una volta sola nella vita", fu quello il
Sotto l'influenza della psilocibina, la relazione della psiche con la superfi- commento del fungo, chiaro e libero nella mia mente.
cie del corpo, la pelle, è sinestetica ed emozionalmente complessa; i colori Allora ci sedemmo sulla terra calda e sensibile e ci abbandonammo
e le sensazioni raggiungono una qualità sconosciuta in condizioni norma- all'onda delle visioni. A un certo punto un vento notturno frustò le foglie
li. Avendo ampie zone della pelle a diretto contatto, ci parve di ovviare in sugli alberi, altrimenti perfettamente immobili. La zona era molto isolata
qualche modo all'usuale integrità del corpo e individualità psichica; ci sa- ma, portati nell'aria ferma per chilometri su case e fattorie sparse li intor-
remmo sciolti nelle menti uno dell'altro in un orgasmo tantrico che era no, potevamo udire i lugubri ululati dei cani da quell'intera parte dell'iso-
estremamente piacevole e pieno di potenziali incredibili e stravolgenti per la; per ore scossero l'aria con ululati spaventosi. Non potevamo immagi-
la crescita umana e per studi di parapsicologia. nare cosa significasse, ma la prendemmo come una coincidenza inspiega-
Io ed Ev non avevamo assunto più funghi fino al nostro ritorno negli bile, come il segno datoci dal cielo, riguardo al nostro futuro.
Stati Uniti ed era stupendo avere di nuovo qualcuno con cui condividere Alcune ore più tardi, un momento prima dell'alba, a ll e 4 e 49, cosa che
il fungo; e prima che Kat si unisse a me, la maggior pa rt e dei miei viaggi venne registrata dagli strumenti sismici sparpagliati su tutto il pianeta, si
sotto l'effetto del fungo erano solitari, un'anima solitaria alla deriva scatenò un terremoto. Un boato profondo e devastante si mosse attraver-
nell'oceano cosmico. Fortunatamente adesso eravamo in due a navigare so i campi di lava che si stendevano per chilometri tutt'intorno a noi. Im-
attraverso i flutti di demoniache e scintillanti geometrie ingioiellate. mediatamente dopo la prima scossa, al Kilauea Caldera, vicino all'epicen-
Due di quei viaggi con il fungo risaltano per la loro importanza. Il pri- tro, a quindici chilometri da noi, si scatenarono ondate terribili e un mare-
mo si verificò una sera, verso la fine di novembre. Entrambi mangiammo moto. Un'ora dopo ci fu un'altra scossa meno forte. Adesso appariva lam-
°I L``°nAWAIuAN C ONNECTION"
232 VERE ALLUclNAzIC 233

pante la ragione di que ll e ore di ululati. Fu così che i segni meteorici e un lassò completamente e non potei più ottenere risposte. Eravamo così iso-
grande terremoto, il più forte del secolo alle Hawaii, parteciparono al no- lati da rendere impossibile qualsiasi aiuto esterno. Sarebbero occorse ore
stro trip di funghi e alla nostra intensa esplorazione delle profondità della per far arrivare qualcuno là e, senza dubbio, nessuno sull'isola ne sapeva
psilocibina, proprio come noi ammiravamo loro. più di noi sulla psilocibina. La schiacciante gestalt dell a situazione era che,
La seconda e, per molti aspetti più inquietante, grossa esperienza con i in qualche modo, eravamo stati messi in una situazione di vita o di mo rt e e
funghi che avemmo alle Hawaii fece terminare ogni nostra ulteriore esplo- che qualsiasi cosa dovesse essere fatta, avrebbe dovuto essere compiuta da
razione della psilocibina almeno fin dopo il nostro ritorno dall'Amazzonia noi e da noi soltanto, in pochissimi minuti.
peruviana. Era il 23 dicembre, il giorno prima che Dennis arrivasse per pas- Ricordai che sul retro della casa, vicino a dove eravamo abituati a
sare le vacanze di Natale con noi. Io e Kat prendemmo cinque grammi sec- prendere il sole, c'era una grossa vasca d'acqua, che tratteneva la pioggia
chi a testa ci sedemmo davanti al caminetto aspettando le prime ondate di delle nostre grondaie. Nonostante sapessi che stavamo affrontando una
visioni. In breve piombammo nel vortice. ll fungo mi mostrava un pianeta minaccia mortale, ci volle un'organizzazione completa della mia coscienza
acquoso, blu-verde, senza terra ferma eccetto un arcipelago che lo circon- per pensare di rovesciare quell'acqua sopra Kat. Ma, appena lo pensai, ciò
dava lungo l'equatore: una specie di super-Indonesia. Ad accompagnare le parve dare una direzione a quel mondo vorticante. La tirai su con un solo
visioni del pianeta c'era un commento a spiegare che questo pianeta ricco movimento rapido e la po rt ai, strascicando nel buio, oltre le palme ap-
d'ossigeno si trovava all'incirca a cento milioni di anni luce da ll a terra ed puntite, che allora mi apparirono fantastiche nell'oscurità. Il momento era
era totalmente disabitato da animali evoluti. Mentre le implicazioni di que- terribilmente grottesco: i pantaloni de ll a mia tuta erano caduti in fondo
st'ultimo frammento d'informazione ci raggiungevano, sperimentai un'on- alle caviglie e stavo camminando col culo scoperto e le gambe rigide come
data di comprensione che pareva giungere da lle mie gonadi di primate, la il mostro di Frankenstein, portando Kat svenuta.
reazione a milioni di anni di nomadismo e all'inarrestabile aumento de ll a La stesi per terra e iniziai a svuotare barattolo dopo barattolo d'acqua
popolazione umana. Il commento spiegava che quando la fusione simboli- trasparente, nera e argentea come seta, su ogni centimetro del corpo di lei.
ca dell'umanità con la stropharia fosse stata completata, "gli esseri umani" Fu subito chiaro che avevamo trovato l'antidoto a qualsiasi cosa che le fa-
sarebbero stati liberi di reclamare tali pianeti per la Strofaride. cesse provare il bruciore e la trascinasse giù, fino a svenire. Felici, ci ab-
La narrazione si era materializzata nella voce interiore presente nella bracciammo nel fango e nell'acqua, sentendo entrambi che questo effetto
trance da funghi. Con essa iniziai una discussione sulla scena del pianeta estremamente raro del fungo ci aveva fatto sfiorare una tragedia. Mentre
acqueo e sulla tecnologia che tali visioni implicavano. Mi chiesi delle tec- eravamo inginocchiati assieme, comprendendo che avevamo appena sor-
nologie del viaggio stell are e della trasmissione a distanza de lle immagini. passato la difficoltà che ci aveva fronteggiato, lo scroscio selvaggio di un
Chiesi al fungo se, con tutte le immagini strabilianti che era capace di do- suono non di questa terra, una risata ululante, squarciò l'aria dai boschi
nare, fosse in grado di produrre un effetto sul continuum normale. Ebbi antichi dietro la casa. Questa risata era come l'urlo di un dio che scatenas-
l'idea che se fossimo usciti, come facevamo di solito a un certo punto dei se il panico. Innaturale, immorale, fo ll e, il gutturale stridio di battaglia del
nostri trip, avremmo potuto vedere un qualche seguito del fenomeno nu- demone scatenato. Fuggimmo.
voloso che era stato parte della esperienza a La Chorrera. Kat si lamentò Barcollando, rientrammo in casa e io feci del tè mentre Kat mi parlava,
del gran caldo e decidemmo d'uscire. Eravamo molto instabili sulle gam- confidandomi tranquillamente che quello che stava provando "dev'essere
be e, sebbene Kat parlasse pochissimo, ero piuttosto spaventato per lei. quello che intendono per follia". Disse d'avere allucinazioni a occhi aper-
Pensai però che sarebbe bastato andare fuori per farla rinfrescare. ti, strane forme "tangibili" simili a felci e orchidee stavano crescendo e si
Fuori, ci trovammo barcollanti nel cortile davanti alla casa. La notte torcevano fuori da tutte le superfici. La sensazione precedente di calore
era coperta e Kat sembrava passare tra coscienza e incoscienza. Stava di- continuava, ma si era tramutata in un campo potenziale di energia arro-
ventando sempre più difficile coinvolgerla. Continuava a ripetere che la ventata che poteva essere trattenuta a distanza dal contatto bruciante col
stavano bruciando, ma che pensava di poterli tenere a bada. A lla fine, col- suo corpo, permettendo solo all'energia allucinogena di dissiparsi in un
234 VERE A1LII.YT('SNAZIION1 L'"HAWAIIAN CONNECTION" 235

caos di immagini esplicite e bizzarre. Concentrandosi, poteva allontanare materia, animata o inanimata, durante íl viaggio da funghi. Per esempio,
di qualche metro il plasma rovente da lei, dove diventava una visione dopo un periodo prolungato di quasi-trance e di contemplazione de ll e vi-
profonda che racchiudeva ogni altra cosa. Dopo pochi minuti Kat parve sioni, se ci allontanavamo in un moto collettivo per stirarci la pe ll e o per
svenire di nuovo, così riempimmo una vasca d'acqua fredda nella quale si parlare, il fuoco si attizzava improvvisamente e bruciava di più, mentre il
stese per un po', finché i sintomi non passarono di nuovo. fruscio a ll a periferia aumentava. Eravamo certamente sull'orlo de ll a stessa
Quando ne parlammo, capimmo che la sua esperienza aveva avuto del- dimensione nella quale ero sprofondato a La Chorrera, portato di nuovo
le dimensioni per lei che a me non erano risultate chiare. Mi raccontò che laggiù dal fungo. Questa volta, però, prendemmo il nostro minaccioso
dal momento che eravamo usciti dalla casa, aveva scoperto che la sensa- scontro con la cosa come ammonimento di rallentare per un periodo. Fu
zione di calore non era diminuita, ma cresciuta. Aveva notato che subito dopo questa esperienza che decidemmo di andare in Perù, per prendere
sopra di lei c'era un disco di luce e di colore, un gigantesco assemblaggio l'ayahuasca e ottenere un qualche senso prospettico sulla natura de ll a psi-
composto di barre di luce dal debole splendore, con connettori simili a locibina relativamente ad altre piante allucinogene.
gioielli che emanavano tutte le gradazioni. Le nostre camminate per le foreste delle Hawaii erano un'eco pallida
"Capii," mi disse, "che le relazioni de ll e posizioni, le loro lunghezze, le ma reale de lle piste dell'Amazzonia che avevano seguito un tempo e che,
angolazioni tra di loro, erano infinitamente complesse e costituivano dopo qualche mese, avremmo attraversato di nuovo. Fu durante una di
un'incarnazione de ll a verità perfetta. Vedendole, capivo tutto... ma c'era- queste camminate, riflettendo sul suo incontro con le creature-mantide e
no dell e creature dentro il veicolo, come mantidi composte di luce, che le loro macchine di luce, che Kat fece notare che una lente è il risultato na-
non volevano che io sapessi. Piegate sui pannelli degli strumenti, più capi- turale della sovrapposizione di due sfere. C'è qualcosa da imparare appli-
vo e più mi bruciavano con il loro raggio. Non riuscivo a smettere di guar- cando quest'idea agli UFO lenticolari? Forse qualche verità topologica è
dare, ma mi stavano vaporizzando. Ho sentito che mi sollevavi, e mentre implicita nel pensiero che la lente è causata dal sovrapporre un continuum
mi portavi, pensai: `Spero che si sbrighi. Sto diventando una nuvola...'. Per all'altro. Le nubi lenticolari furono una parte del contatto UFO che ac-
un attimo ho galleggiato in aria, guardando in basso verso di noi, gente più cadde a La Chorrera nel 1971. Questo tema riemerse durante quelle espe-
grande de ll e loro vere dimensioni, fuori dal tempo. Allora sentii l'acqua rienze di psilocibina nei paesaggi desolati delle campagne hawaiane.
sulla pelle ridefinire i limiti del mio corpo e condensarmi di nuovo." Successe ancora durante un altro viaggio da funghi, quando io e Kat
L'impressione di Kat sulla situazione era che non si trattava di una mi- uscimmo tardi la notte, a osservare le stelle attraverso gli interstizi in mo-
naccia trasmessa dal fungo, ma di una forza all'interno del continuum che vimento di una sottile trama di nuvole sottili. Eppure, sospesa solamente a
il fungo rende disponibile, una forza che è apparentemente ambigua: era- poche decine di metri sopra e quasi di fronte a noi, c'era una densa nube
no pirati dell'iperspazio? Kat stava avendo un'esperienza ravvicinata con lenticolare molto cupa. Divenne più solida mentre la osservavamo: im-
un UFO mentre io non vedevo nulla. Era un contatto pieno di pericolo e provvisamente questa tendenza venne rovesciata e la nube iniziò ad assot-
con minaccia d'annientamento. Si era interrotto improvvisamente quando tigliarsi e scomparire molto rapidamente. Poi spari.
l'avevo spruzzato con l'acqua. Gli anni passano e sono poche le intrusioni del meraviglioso nella vita
Rimanemmo a parlare tutta la notte di quello che era accaduto. Servì quotidiana. Poi, improvvisamente, è di nuovo con noi, una coincidenza
ad accentuare altre stranezze che avevamo notato nel prendere psilocibina che si realizza e che pare incanalare il flusso degli eventi verso un qualche
in un ambiente isolato. Avevamo notato anche dei lievi fruscii e cigolii alla fine che è intuito ma che è impossibile da anticipare. La patina paranoioia
periferia del senso e della visione durante i trip, non dissimili dall'attiva- che si è formata sulla società moderna rende difficile il valutare il feedback
zione di un classico fenomeno di poltergeist. Questi piccoli movimenti e che può provenire da ll a cultura. Da una certa prospettiva, l'umanità è una
rumori erano diventati una caratteristica così regolare di queste esperien- creatura sempre in trasformazione che distribuisce in ogni momento il se-
ze che avevo finito semplicemente con l'accettarli. Avevamo anche notato greto, sentito in profondità, del futuro che verrà. La situazione presente è
onde d'attività che sembravano scorrazzare allo stesso modo attraverso la davvero differente da molte altre del passato?
236 VERE ALLUCINAZIONI

La novità è sempre in procinto di emergere, ma emerge mai dagli even-


ti in cui è impressa, improvvisamente ed esplicitamente? E cosa dobbia-
mo farne quando emerge abbastanza improvvisamente da farcela ricono-
scere quale un vero flusso del continuum temporale? Credo nei miracoli e
nell'estasi e nelle situazioni dove si vedono al lavoro "forze" che non sono
descritte da ll a fisica odierna. Ho sentito che era necessario rintracciare
questi fili conosciuti de ll a mia vita e del mio pensiero. Se non l'avessi fatto
non ci sarebbe stato alcun ricordo dei passi incerti che avevamo fatto a La
Chorrera, passi che ci portano verso la comprensione della psilocibina e
della sua relazione con l'animo umano, quel nodo di preziosa anomalia e
di fragile sentimento che infesta come un fantasma il nostro pianeta.
^ ^i'li l !^.1D^^!^iI1i^^I^^^ ^^,
i11.,^^;1^^^,^:^o,^ ►^
EPILOGO

In cui ritorno al presente,


descrivo come sono diventati i miei compagni di viaggio
e m'inginocchio davanti al soprannaturale.

1) OVE CI HA PORTATI TUTTO QUESTO? E LA RISATA COSMICA E STATA


di nuovo rappresentata? Sono forse un archeologo, condannato a
lavorare diligentemente con uno spazzolino e una pinzetta, ten-
tando di riesumare e riassemblare i frammenti rotti di sogni e visioni tro-
vati in tempi e luoghi dimenticati? Sarebbe stato facile guardarsi a lle spal-
le e raccontare questa storia come se fosse stata un ciclo completo, qual-
cosa di finito che risplendeva nella sua completezza. Il problema di questo
libro è che la storia è vera, i suoi attori sono persone reali, le loro vite van-
no avanti. I più grandi misteri dell'esperimento a La Chorrera rimangono
ta li e misteri rimangono ancor oggi.
I miei colleghi, i miei amici e le mie amanti, sono cambiati. Diversi
destini ci hanno condizionato. Dave restò in Sud America, ritornando
%iIVI
^^l^J^
^UUll ^l :,.
, °1
,
^ ,^
_ negli USA una volta sola negli ultimi vent'anni, giusto il tempo di una
breve visita; non lo vedo dal 1971 e so che è vissuto nella maggior parte
dei paesi andini del Sud America. Per anni rimase fedele alle sue radici
-^
^^^^^
^^ ^ ^ ► a^ di hippy girovago, viaggiando da un villaggio montano a un altro, inse-
^ ..'

^^^^,.,a^^ j
^
^uI gnando alle donne locali a lavorare all'uncinetto. Mi immagino che ora,
M D^^^;,^, ^ ^1.
I questa forma d'arte minore, sia ormai ben radicata nei luoghi dove, pri-
^ `

i1^ .,,,,«. 4160\w ma del suo passaggio, doveva essere completamente sconosciuta. Du-
rante la sua breve visita negli Stati Uniti non riuscì a venire nella West

239
VERE .ALLUCINAZIONI EPILOGO 241
240

Coast, ma mi chiamò al telefono e parlammo a lungo. Era il solito vec- poco di ciò che accadde fra il 4 e il 20 marzo del 1971 e, forse, preferisce
chio Dave, da quanto ne capivo. non ricordarlo.
Ev sposò l'amico per íl quale mi aveva lasciato nel 1975 e sono ancora Quindi, senza rancore o sorpresa, posso dire che l'argomento è riposto
sposati, con un figlio ormai abbastanza grande che va al college. Non ho an- completamente nelle mie mani. Il giorno in cui volammo via da La Chor-
cora rivisto Ev e suo marito da ll a loro partenza nel 1975. Ci siamo parlati al rera sul piccolo aereo di Tsalika, avevo ventiquattro anni, senza soldi, sen-
telefono una volta molti anni fa; le dissi che sarebbe stato molto bello cena- za progetti, ritenuto pazzo dai miei amici più cari e con una taglia sulla te-
re insieme una volta, ma sarebbe stato compito mio organizzare tutto quan- sta. Negli anni passati ho fatto ciò che ho potuto per impedire che i fatti
to e non lo feci. Questa omissione non fu casuale o inconscia. Vi è ancora riguardanti l'esperimento di La Chorrera fossero dimenticati.
un certo tipo di riluttanza da parte mia, una specie di dolore duraturo che Insieme, dur an te la metà degli anni Settanta, io e Dennis sviluppammo
mi colpisce in profondità e mi fa soffrire e che non è facile da sconfiggere. e diffondemmo la tecnica per coltivare il fungo. Anche se altri ci imitaro-
Vanessa tornò negli Stati Uniti dall'Amazzonia e seguì la tradizione di no, fummo i primi e i più rumorosi a sostenere la coltivazione casalinga di
suo padre e sua sorella laureandosi in medicina. Oggi vive a Berkeley, co- funghi psichedelici. Questa tecnologia portò decine di migliaia di curiosi
me Ev, ed è una psichiatra con uno studio ben avviato. Cf vediamo rara- a provare l'esperienza di esplorare ciò che poteva essere un allucinogeno
mente e, quando succede, sono riluttante a tirare fuori l'argomento di La triptamminico misterioso e non sintetizzabile. L'assunzione di psilocibina
Chorrera, per due ragioni. Primo, perché ci troviamo all'antitesi per quel negli anni Settanta fu uno dei fattori più consistenti che crearono e fo-
che riguarda il giudizio su quegli eventi. Secondo, perché non voglio che la mentarono un limitato ma fedele pubblico di sostenitori di idee come
nostra amicizia si trasformi, cosa che potrebbe avvenire facilmente, in quelle sviluppate a La Chorrera. Con il passare degli anni, la storia di La
un'analisi di ciò che potrebbe essere definito il mio "caso". Vanessa è intel- Chorrera e le teorie elaborate lì, hanno lentamente fatto breccia nella co-
ligente e arguta e non ha nessun motivo di giudicarmi duramente. Le no- scienza del pubblico, attraverso i miei libri e un film che verrà presto pro-
stre differenze sorsero dal fatto che lei credette, in quel periodo, che le mie dotto su questi argomenti.
opposizioni a trattare le condizioni di Dennis a La Chorrera come una Il mio ruolo è interessante, ma non invidiabile. Dal momento che la
questione medica fossero il risultato della mia mancanza di sensibilità, pie- teoria centrale che emerge da questa esperienza è l'onda temporale e il
nezza di sé, mancanza di carattere o, semplicemente, frutto di pura pazzia. software per computer che la supporta, io mi trovo nell'assurda posizione
L'unica persona che faceva parte de ll a squadra nella quale sento di po- di essere, allo stesso tempo, un Newton non celebrato o un tipo completa-
ter ancora credere, riguardo alle opinioni dell'esperimento di La Chorre- mente pazzo. C'è veramente poco spazio per poter manovrare con agio
ra, è Dennis. Si è laureato in botanica, biologia molecolare e chimica neu- fra quelle due posizioni. L'onda temporale dipinge un disegno radicale di
rologica, anni fa. Eg li è diventato quello scienziato che a La Chorrera po- come funziona il tempo e di che cosa è la storia. Fornisce una mappa de ll a
teva solamente sognare di essere. È sposato, ha un figlio stupendo e lavora marea e del flusso globale di novità per i prossimi vent'anni e, inoltre, pre-
come un ricercatore farmacologico per una azienda della Silicon Va lley dice i maggiori eventi di trasformazione fino al 2012. Questa data risiede
chiamata "Shaman Pharmaceuticals". Tollera le mie pazzie, ma sta attento tanti anni nel futuro quanto i fatti di La Chorrera risiedono nel passato.
a non incoraggiarmi mai. Penso che il suo atteggiamento sia la stesso di al- Poco tempo, insomma.
cuni mesi dopo l'esperimento ma, qualsiasi cosa fosse accaduta, il sacrifi- I miei eventi personali sono in contrasto con un retroterra di gravi pro-
cio che pagò fu troppo grande. Gli piace sostenere semplicemente che ciò blemi nel mondo reale e un interesse crescente nell'esperienza psichedeli-
che accadde fu solamente una folie a deux, la fissazione di due fratelli ad- ca da parte dei giovani. Io sono, si dice, un'icona minore nella cultura un-
dolorati per la recente scomparsa della madre e ossessionati dall'idea di derground. Che ciò sia dovuto a ll a mia schizofrenica tenacia a rendere
conquistare l'iperspazio. Quando difesi le mie opinioni contro le sue, ar- pubbliche ciò che sono in ultima analisi solo de lle mie teorie? O veramen-
gomentando che qualcosa di molto più importante stava avvenendo, lui te i venti della storia mi sono a favore e mi sono fatto amico il logos e ho
annuì in modo critico, poi scosse la testa e se ne andò. Oggi si ricorda ben imparato i segreti dell'universo, o almeno uno dei tanti segreti, nel caos di
242 VERE ALLUCQNAZICN1

La Chorrera? Confesso onestamente che non lo so. Mentre scrivo queste


parole, il mio matrimonio con Kat, durato ormai quasi sedici anni, sembra
ormai prigioniero di un processo di dissoluzione pieno di sofferenza per
entrambi. Questo, nonostante i nostri due bambini, la casa che abbiamo
costruito insieme e i tentativi di entrambi di essere dei tipi tranquilli. Ap-
parentemente la presenza del logos non ha fatto nulla per mitigare le ordi-
narie vicissitudini de lla vita. Come l'anima nei poemi di Yeats, io sono una
cosa eterna legata al corpo di un animale morente.
Ma se la mia sensazione di vivere un destino speciale e di aver scoperto
un modo per salvare il mondo dalle più pericolose e rozze parti di se stes-
so è una delusione, allora è una grande illusione che sta morendo dentro
di me lentamente, passo dopo passo. Io sono rassicurato da lle persone che
mi circondano, editori, agenti, esperti di mercato, persone che non sanno
ovviamente della promessa sussurrata di un destino speciale fattami dagli
elfi dell'iperspazio, che diventerò famoso, sarò influente tanto da cambia-
re il modo di pensare della gente.
Forse tutto questo si realizzerà, lo spero. Ma qualcosa accadde a La
Chorrera: qualcosa di straordinario. Sono stato fortunatissimo a intrave-
dere per poco una miglior sorte per il mondo e di aver stretto una straor-
dinaria alleanza con gli dei alieni che abitano nello spazio. L'onda tempo-
rale, creata con anni di fatica, concerne sia una profezia, sia una carta geo-
grafica che conduce a quel mondo migliore. Sono consapevole di essere
un umile depositario del lavoro di queste menti superiori. Ho provato a
normalizzare queste fantasie trascendentali e di metterle al loro posto in
una visione di un mondo materialistico e morente, nella quale siamo im-
prigionati dalla cultura del tardo ventesimo secolo. Ma il compito è trop-
po grande per le mie possibilità.
La mia paura è che se queste teorie non sono vere, allora il nostro mon-
do è destinato a una morte veramente ordinaria, cresciuto per qualche ra-
gione troppo debole per salvarci da quei demoni che noi stessi abbiamo
creato. La mia speranza è di essere testimone del fatto che esiste un gran-
de segreto che ci chiama, che attraversa l'orizzonte de lla nostra storia, con
la promessa di realizzarsi e di dare un vero significato a ciò che al contra-
rio sarebbe solo la confusione delle nostre vite e del passato collettivo.
Vent'anni dopo l'esperimento a La Chorrera, non posso ancora dire se
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