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con
Giulia
Italiatimezone
Episodio 110
Oggi incontro Giulia Borelli,
viaggiatrice e collega, che ha
vissuto in posti diversi fuori
dall’Italia. Ci racconta un po’
della sua esperienza, del suo
rapporto con l’Italia, la vita
all’estero e la mancanza di
casa.
Vita da expat
con
Giulia
Italiatimezone
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episodio 110
Vita da Expat con Giulia
Ciao Giulia!
G: Sì
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G: Allora innanzitutto sono andata via per studiare. Ho fatto 4. Ricorda che “trasferirsi”
l’Erasmus all’estero, questo ormai undici anni fa e mi è un verbo riflessivo.
sento vecchia a dirlo. Undici anni fa ho fatto l’Erasmus e Significa cambiare città
o cambiare casa.
lì ho fatto la mia prima esperienza all’estero. Sono stata
via solo un anno, poi in realtà sono tornata in Italia perché 5. Una cosa itinerante è
volevo finire i miei studi in Italia e quando ho deciso di una cosa che si sposta
da un luogo all’altro, è
diventare un insegnante ho iniziato a insegnare inglese e
in movimento.
poi anche italiano e ho iniziato proprio in Italia.
6. I progetti Erasmus
Cioè ho iniziato come insegnante in Italia e quindi ho sono progetti europei
fatto anche la mia esperienza lavorativa e di vita a Milano di scambio tra le
università.
e poi per motivi personali, insomma, grazie anche al
mio compagno e anche per motivi miei, di desiderio di 7. “Ci ambientiamo”
viaggiare, ho deciso di trasferirmi4 in Scozia e poi in Nuova in un posto quando
Zelanda, dove sono adesso. Quindi per me non è stato diventa familiare,
lo conosciamo. Ci
un “vado via dall’Italia perché non ho lavoro”. Io avevo
adattiamo a un ambiente
tante opportunità lavorative in Italia e il mio lavoro andava nuovo e sconosciuto.
anche bene, ma è stato il mio forte desiderio di viaggiare
che mi ha portato via dall’Italia, prima con un viaggio
itinerante5 lungo la Via della Seta e poi in modo stabile in
Scozia. E, come dicevo adesso in Nuova Zelanda.
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E poi c’è un altro aspetto che ho notato più in Nuova 9. Risale al = è del
Zelanda che in Scozia, anche se in parte anche anche Il verbo “risalire” si può
usare anche per parlare
anche lì. È l’aspetto, diciamo di quello che c’è intorno a te,
di una data: questo libro
della bellezza costante e della storia che c’è ovunque in risale al 1940.
Italia e della possibilità di prendere la macchina e andare
a visitare un paese, un paesino qualsiasi, una cittadina 10. Essere appassionati di
qualcosa = avere un
qualsiasi e trovare qualcosa di storicamente affascinante.
interesse, una passione
Qualcosa di importanza artistica architettonica non per qualcosa.
soltanto nelle città più grandi, ma anche proprio nelle
città più piccole. E avere questo aspetto della bellezza
della città, quindi le cittadine, i paesi, i borghi medievali,
soprattutto, sono belli di per sé e sono anche inseriti in
una bellezza naturale - diciamo. Quindi questa cosa l’ho
trovata a Edimburgo come città. Al di fuori di Edimburgo
non c’è questa cosa. La natura scozzese è bellissima, ma
le città no. Mi perdoneranno, insomma, gli scozzesi, o
anche studenti scozzesi che ci ascoltano lo sanno. Ne8
abbiamo parlato spesso e la stessa cosa l’ho trovata qui
in Nuova Zelanda. Cioè la natura qui è incredibile, c’è una
natura che io non avevo mai visto. È proprio spettacolare
e remota, una cosa che in Italia manca. Cioè tu puoi
trovarti in mezzo alla natura e intorno a te non avere
città o nessun edificio, però mancano... Manca la bellezza
architettonica, manca la... Per quella che per me è bellezza
architettonica, quindi l’antico, ok? E la storia, perché
se non sbaglio l’edificio più antico in Nuova Zelanda più
vecchio, risale al9 1822, quindi cioè: mi manca il girare
nelle città e dire vado a visitare una città per vedere
qualcosa di artistico, storico, culturale. Qui viaggiamo
principalmente per la natura.
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L: Sì, forse c’è una specie di mancanza di privacy, a volte. 15. Ne ho visti tanti = ho
Tipo se al bar, magari leggi un libro e vengono a chiederti visto tanti Paesi
che cosa leggi, che ti da fastidio, magari sul momento. Ne = di Paesi.
Usiamo il NE in
Però poi quando sei fuori... Io quando sono fuori vorrei sostituzione a un
iniziare a parlare con tutti. Però non lo faccio perché oggetto quando
dicono - “nooo, poi sono la classica italiana che si mette parliamo di una quantità
a disturbare gli altri!” - e non lo faccio. Però a me piace o una parte di qualcosa.
questo lato culturale. 16. Qui abbiamo un
congiuntivo presente
G: Esatto. E quindi c’è questa. A volte può dare fastidio, ma (trovi, trovino) perché
poi ti manca. È una cosa particolare. è un’opinione personale
che dipende da “sono
L: Sì. E poi anche i luoghi di incontro, a volte non trovo convinta che”.
quando sono stata fuori: la tipica piazza o la via pedonale. 17. Non si addice a: non è
Posti in cui puoi andare e sai che ci saranno persone. adatto a.
Probabilmente nel Regno Unito il parco ha più importanza
della piazza. In Italia c’è più la piazza, forse che supera il
parco in scambio sociale, no? E quella mi manca a volte
quando non sono in Italia.
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L: Attenzione...
G: Sì, Italiantimezone.com
L: Perfetto.
G: Grazie a te!
L: Ciao ciao
G: ciao.
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Osservazioni
Osservazioni di vocabolario
Mi fa - He says to me
Usiamo il verbo “fare” nell’italiano parlato come sostituto di “dire” in alcune occasioni:
• Mio fratello mi guarda e mi fa: “silenzio”!
• Ad un certo punto la cameriera mi fa: “scusi, ma deve andare via dal ristorante”.
Rendersi conto - To realize
“Rendersi conto” è un verbo riflessivo molto usato in italiano. Significa capire, accorgersi,
comprendere pienamente qualcosa. Lo usiamo in situazioni formali e informali:
• Non si rende conto di cosa è successo.
• La mia squadra ha vinto il campionato, ti rendi conto?!
Non si sa mai - One never knows
Espressione usata per dire che non sappiamo cosa ci porterà il futuro. È molto usata
nell’italiano di tutti i giorni:
• Prendi l’ombrello con te, non si sa mai, potrebbe piovere.
• Meglio portare un po’ di soldi in contanti quando esci, non si sa mai.
Osservazioni di grammatica
Una cosa sia positiva sia negativa - A thing both positive and negative
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