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Mimo Natta

RELIGIONI A CONFRONTO
PROGETTO DIVINO
Non ero mai nato, dice Dio,
ed ho voluto nascere,
mi e costato caro.
Non avevo mai avuto nome,
ed ho preso nome. Gesu Cristo.
Prima ero soltanto 'Io Sono`.
Io, puro Spirito,
mi son rivestito di un corpo,
anche per avere una madre,
non lavevo mai avuta.
Non ero mai morto, dice Dio,
ho voluto morire per amore,
e per amore sono risorto.
Il mio corpo non era poi male,
somigliava al vostro,
o meglio il vostro somiglia al mio.
Se mi credete,
vi faro risorgere, dice Dio,
sarete tutti bellissimi,
luminosi come gli angeli,
solo la fisionomia del viso vi distinguera.
Ci si stringera la mano, se mi amate,
e ci si abbraccera, corpo e spirito.
Ci divertiremo nello spa:io infinito,
indistruttibili, sen:a mai annoiarci.
perche ho inventato per noi
situa:ioni meravigliose, indimenticabili.
Mi assomigliate, figli miei,
ma siete diversi.
vi rendero uguali a me,
la donna non partorira piu,
non avremo piu bisogno di nascere,
saremo eterni, dice Dio.
INTRODUZIONE
Dal momento che i giovani e molti miscredenti cercano
novita per appagare la loro curiosita e brama di sapere, li ho
accontentati approIondendo, oltre le religioni monoteistiche,
anche quelle orientali e antiche teorie della creazione, con
due scopi:
1) Il conIronto del Cristianesimo con altre culture e reli-
gioni, al Iine di individuare e sottolineare gli elementi
comuni.
2) Trovare un nuovo modo per comunicare il messaggio
'rivoluzionario di Cristo alle giovani generazioni.
La Giustizia verso Dio, e chiamata Virt di ~Religione.
Essa collega l'uomo a Dio attraverso la preghiera, la gene-
rosita, la Iedelta e il digiuno. Essa ci porta a rendere a Dio
cio che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto Sue creature.
Attraverso di essa tutti gli uomini sono tenuti a cercare la
verita e, una volta conosciuta, ad abbracciarla e custodirla.
L'uomo e chiamato a 'credere per capire`, ma e chiamato
pure a 'capire per credere`.
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IL TAOISMO - ANTICA RELIGIONE CINESE
Desidero iniziare parlando della religione cinese poiche
l'ho studiata per motivi proIessionali e ne espongo i principi
per osservare il creato secondo la loro interpretazione, che
ritengo molto interessante. Il popolo cinese ha identiIicato
Dio con la natura stessa, non avendolo conosciuto in altro
modo. Ritenendo doveroso colmare questo vuoto, cercher
dunque di descriverne il pensiero integrato in chiave
cristiana:
Dicono gli antichi cinesi:
'Guardando la natura assistiamo alla dipanatura del
principio. I fenomeni sono in risonan:a. Sono solidali, sono
legati ad opposti. I movimenti corrispondono lun laltro
influen:andosi a distan:a col semplice cambiamento di
posi:ione nel ciclo eterno del grande tutto`.
L'essere umano, con l'uso del ragionamento, puo Iormulare
i piu svariati programmi e puo compiere le piu svariate
azioni, ma guai se non rispetta le leggi della natura! Le
conseguenze piu evidenti dei nostri errori sono il complesso
vastissimo di malattie da cui siamo colpiti e, inIine, la morte.
L'uomo e posto tra il cielo e la terra, percio viene
inIluenzato dalle energie del cielo e da quelle della terra;
deve pertanto conoscerle e rispettarle. Le energie del cielo,
per i movimenti del nostro pianeta rispetto al sole, alla luna e
agli astri, subiscono una variazione continua, a seconda del
giorno e della notte, del mese, della stagione e dell'anno in
cui ci si trova; di conseguenza variano le energie della terra
promuovendo i cambiamenti di clima, cioe della temperatura,
dei venti, dell'umidita, della pressione, della pioggia, delle
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nebbie, dei vapori, della neve, del ghiaccio, ecc. Col mutare
di queste, mutano pure gli apporti energetici al corpo umano:
cioe l'alimentazione, l'idratazione, la regolazione della
temperatura col vestiario e col riscaldamento, la regolazione
dell'umidita, l'isolamento igrotermico. Uno dei piu antichi
sistemi terapeutici e l'agopuntura, nata in Cina oltre 4.000
anni Ia. Essa si attiene al principio delle inIluenze
energetiche sul corpo umano, riportato nell'antichissimo testo
'I King, attribuito al leggendario Imperatore cinese Fu Hsi.
Ad esso e collegata la corrente IilosoIico-religiosa chiamata
'Taoismo. Cos'e il Taoismo? Tao letteralmente signiIica
Via.
Nel '1ao 1e King di Lao-Tze, il Tao e descritto come
'Essere innominabile, indefinito, eppure perfetto, anteriore
al Cielo e alla Terra, silente e invisibile, solitario e
immutabile, che pervade ogni cosa che si muove e mai si
altera o esaurisce. Esso e la causa di ogni cosa. Luomo non
sa il suo nome e lo chiama Tao, non sapendolo definire lo
concepisce grande, e la sua grande::a e nel continuo
divenire verso linfinito e nel fare ritorno dallinfinito.
Percio il Tao e grande, da lui originano il cielo e la terra,
luomo e tutti gli elementi che compongono e regolano la
vita delluomo e delluniverso. Luomo ha vita dalla terra, la
terra ha vita dal cielo. Il cielo dal Tao. Il Tao solo da se
stesso`.
Come ben comprendiamo, il Tao corrisponde a Dio.
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ESPRESSIONI YANG E INN NELLA NATURA
Dal Tao originano i due principi di tutte le cose: lo INN e
lo YANG.
Sono espressioni ~yang l'energia, il Iuoco, il caldo,
l'asciutto, la luce, il giorno, il suono, l'inizio, il contatto, lo
scoppio, il movimento, il polo positivo, cio che e verticale,
alto, esterno, a destra, Iorte, eccitante, acre, crudo, duro,
grosso, pieno, gonIio, anticipato, accelerato, rapido.
Sono espressioni ~inn la materia, l'acqua, il Ireddo,
l'umido, il buio, la notte, il silenzio, la Iine, il distacco,
l'implosione, il riposo, il polo negativo, cio che e orizzontale,
basso, interno, a sinistra, debole, sedativo, proIumato, cotto,
morbido, piccolo, vuoto, sgonIio, ritardato, lento, Iermo.
Inoltre lo Yang e rappresentato dal genere maschile,
mentre lo Inn dal genere Iemminile, anche se nel maschio
deve esserci un po' di Iemminile e nella Iemmina un po' di
maschile.
Nel seme Iemminile, si concentra la materia (INN) che,
Iecondata dal seme maschile (YANG), si sviluppa
alimentandosi di INN e di YANG e germoglia una nuova
creatura.
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L'UOMO REALE NEL TAO TE KING
Lao Tze nel "1ao te King" descrive "l'uomo reale" ricco
di ogni virtu: 'Distaccato dai sensi, percepisce lessen:a
misteriosa, dirige sen:a comandare, agisce sen:a
appropriarsi, non cede alla cupidigia, rigetta leccesso,
indebolisce gli impulsi, tempra lessere interno, confonde
coloro che sanno, indietreggiando avan:a, da cedevole vince
il duro sen:a lottare, come lacqua assume la forma di ogni
cosa sen:a resistere e prende la posi:ione piu bassa che gli
uomini dispre::ano. Tiene per buono restare nel posto che
ha, tiene per buona la generosita donando, tiene per buona
la verita parlando, tiene lordine governando, agisce
solamente quando e necessario, conserva lUno a che Spirito
e corpo si congiungano e piu non si separino, fa circolare
nel corpo il soffio fresco e sottile, vede sen:a guardare, ode,
sen:a ascoltare, tocca sen:a prendere, libero, solitario,
intuitivo, vigile, prudente elusivo, impenetrabile, calmo,
serio come una fanciulla che non ha ancora sorriso. Saggio,
mantiene la semplicita originaria e la moralita. E
umanitario, solidale, disinteressato per se. Non si mette in
luce e ugualmente risplende, agendo imita la virtu e fruisce
di essa, non agendo si adegua al Principio e fruisce di esso,
ha la sicure::a interiore, donde la completa fiducia (fede).
Non si crede di essere giusto, donde non ha presun:ione. E il
Signore delluomo inferiore, che e la sua materia, e non
cessa di curare cio che fa da materia. Sa della propria for:a
e sembra volontariamente debole. E, e non cerca la propria
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gloria, non si insuperbisce. Conosce se stesso perche sa del
principio di se stesso, conosce gli altri perche conosce del
principio degli altri. Conosce il mondo e luniverso sen:a
uscire di casa. Fa salire cio che vuole abbattere, per
indebolire fa prima raffor:are, supera il conformismo che e
principio di disordine. E buono coi buoni, e buono coi non
buoni, e leale coi leali, e leale con gli sleali. Equanime di
fronte agli esseri, tutti li abbraccia nel suo animo, sono
come i suoi occhi e le sue orecchie, li ha come sue membra.
Puo andare in battaglia sen:a cora::a ne spada, il
rinoceronte non saprebbe colpirlo col suo corno, la tigre
non saprebbe ghermirlo coi suoi artigli, il nemico dove
trafiggerlo con le armi. Perche ? Perche in lui nulla e piu
vulnerabile' Sara principio universale di ordine nei riguardi
del mondo. La sua virtu riscatta lo stesso colpevole, per
questo e la cosa piu alta del mondo. Allodio oppone
lamore, attraverso il facile compie il difficile, attraverso il
piccolo compie il grande. Dirige cio che e ancora calmo,
previene cio che non si e ancora manifestato, scioglie la
crisi prima che scoppi. Ritorna la dove tutti son passati
oltre. Ha tre cose pre:iose che custodisce e coltiva.la prima
e lamore inteso come carita,la seconda e la temperan:a, la
ter:a e mancan:a di ambi:ione o umilta. E libero dal male,
per questo il male non lo tocca. Non si sostituisce alla Jia,
astenendosi dal giudicare. Congiunto alla Jia e Cielo,
coopera col Cielo. Non cessa di essere dopo la morte`.
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Quando lessi tempo Ia questo passo, rimasi colpito, e mi
venne spontaneo riscontrare la somiglianza dell'uomo
reale con l' Ecce Homo, il Cristo.
La 'legge della vita che si esprime nel Tao Te King di
Lao Tze col concetto di 'via di mezzo, porta l`equilibrio in
tutte le cose.
'Nella via di mezzo, quando lessere e pervenuto al
centro del suo stato di manifesta:ione, egli e al di la di tutte
le opposi:ioni contingenti risultanti dalle vicissitudini dello
INN e dello YANG, e da quel momento non vi e piu ne caldo
ne freddo, ne destra ne sinistra, ne anteriore ne posteriore,
ne alto ne basso, altresi la successione temporale e sparita,
trasmutata in simultaneita al punto centrale e primordiale
dello stato umano, da questo punto parte estendendosi
indefinitamente ed egualmente in tutti i sensi, il 'vortice
sferico universale`, che e la 'JIA` secondo la quale
scorrono le modifica:ioni di tutte le cose`. (Ren Cunon,
"La Crande 1riade`).
'Sii eterno nella verita, al di la delle opposi:ioni terrene`
e il consiglio di Krsna nella Bhagavad G t , dato anche ai
seguaci del Buddismo. Raggiungere la consapevolezza che
tutti gli opposti sono polari e quindi costituiscono un`unita, e
considerato nelle tradizioni spirituali dell`Oriente una delle
piu alte mete dell`uomo.
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INCOMPATIBILIT TRA BENE E MALE
Secondo i 'Taoisti, come secondo il dualismo dei
manichei e pur secondo Eraclito, anche il bene ed il male
rientravano nel Tao e sono considerati opposti complemen-
tari.
Qui sta la diIIerenza di interpretazione e l'errore in cui
cadevano: non Iacevano distinzione tra le leggi del mondo
fisico e quelle del mondo dello Spirito, che sono opposte
tra di loro!
InIatti per la religione cristiana, ebraica, induista e
musulmana, solo escludendo il male, gli opposti sono
complementari.
Mentre in tutto cio che e materiale (mondo Iisico, chimico,
biologico), perche vi sia armonia, e necessario che ogni cosa
creata ne abbia una opposta allo scopo di equilibrarla (es.
caldo/Ireddo), invece, aIIinche vi sia armonia nel campo
morale-spirituale, nulla di cio che e Spirito deve alloggiare
Iorze od entita opposte al bene; l'Amore e l'odio si
escludono. InIatti non potrebbe nascere un'armonia da un
equilibrio tra il bene e il male, ma sorgerebbe una Ialsa
armonia, costituita da una via di mezzo tra bene e male, cioe
un compromesso, una realta spirituale Iatta di ipocrisia!
Per merito dell'Amore, trasmesso da Dio all'uomo, il
bene presto vincer e regner per sempre; del male
rester soltanto il ricordo.
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IL CONFUCIANESIMO
Il Iondatore di questo sistema IilosoIico-religioso cinese Iu
il IilosoIo e statista Kong Fuzi (in italiano Confucio) (551-
479 a.C.). Egli conobbe l'archivista Lao-Tze, Iondatore del
Taoismo. ConIucio Iu l'autore degli Annali di Primavere e
Autunni (chunqiu) e del Libro dei Mutamenti, testi che
Iurono i pilastri Iondamentali della cultura religiose e politica
cinese. Secondo lui la riIorma della collettivita e possibile
solo perIezionando il sapere, acquisire la virtu nobilitando il
proprio cuore, sviluppando la propria personalita e regolando
inIine il proprio ambito Iamiliare.
Il "Li" e la Iorza cosmica ordinatrice che guida l'uomo nei
suoi doveri verso il prossimo, verso lo stato e verso la
divinita. Famosi sono i nove scritti canonici conIuciani tra i
quali i piu importanti sono i Dialoghi.
Il massimo dell'accostamento tra la nostra religione con
quella cinese lo troviamo sorprendente nel libro XV dei
~Dialoghi di Confucio al capitolo XXIII ove e scritto:
'Tsu Kung, interrogando ConIucio intorno alla virtu
perIetta disse: C'e una parola che sia bello praticare per
tutta la vita?. Il Maestro disse: "Aon ci forse l'amore
del prossimo? Ci che a te stesso non vuoi che sia fatto,
non farlo agli altri uomini".
Ges ha detto: "Ama il prossimo tuo come te stesso (Mt
19,19); tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi,
anche voi fatelo a loro: questa infatti la Legge e i
Profeti". (Mt 7,12 - Lc 6,13). Cio dimostra che possiamo
trovare illuminati, santi e proIeti in tutte le religioni.
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LO SHINTOISMO
La religione nazionale giapponese, preesistente al Buddi-
smo, e lo Scintoismo, un misto di antiche tradizioni e
credenze di derivazione taoistica, codiIicate poi nell'VIII
secolo d. C.
"Scint" e termine di origine cinese, che signiIica Via
(Tao in cinese). Gli esseri spirituali sono chiamati "Shen".
Fondamentale nella Iede scintoista e il rapporto con gli
antenati. Tra le varie correnti scinto esistenti la setta
~kurozumikyo rappresenta l'attuale religione di stato
giapponese.
Il Iondatore Iu Kourozumi Mumetada (1780 - 1850) nato a
Okayama in una Iamiglia di preti scintoisti.
Come nella Religione Egizia era particolarmente adorato il
Dio Sole, chiamato Aton, in Giappone era adorata la Dea
Sole (Amaterasu-Omikami), considerata la suprema e asso-
luta creatrice e sostenitrice dell'universo, e pertanto la
religione doveva essere considerata come un sistema
monoteistico. Le miriadi di divinita venerate nello scinto
sono considerate maniIestazioni della dea Sole in questo
mondo: montagne, Iiumi, alberi, animali e lo stesso impera-
tore, chiamati "Kami".
Gli esseri umani hanno un duplice compito sulla terra:
vivere in armonia con gli altri, tutti Iigli di Dio, e trovare il
senso e lo scopo della vita attraverso la devozione e la Iede
in Dio. Vi sono sette comandamenti o articoli:
1 Stai in guardia contro la miscreden:a, poiche la tua
fede in Dio e ancora immatura.
2 Non arrabbiarti o preoccuparti per delle sciocche::e.
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3 Non essere orgoglioso e non guardare le persone con
dispre::o.
4 Non permettere che gli sbagli degli altri aumentino i
tuoi.
5 Non essere pigro quando stai bene.
6 Nutri pensieri sinceri poiche ti sei unito alla religione
della sincerita (Makoto).
7 Rendi gra:ie ogni giorno a Dio.
Risulta chiaro che queste dottrine sono strettamente
collegate al Cristianesimo e gli stessi seguaci dello 'Scint"
ne sono consapevoli.
L'INDUISMO
Nell'Induismo, religione originaria dell'India, e
riconosciuta una divinita principale, la "1rimurti" ,
considerata come Trinita: "Brahaman", il Dio creatore;
"Jishnu", il preservatore salvatore; "Shiva", il Dio della
morte e della rinascita. Poi vi sono migliaia di altre divinita,
paragonabili ai nostri angeli e santi. Il credo Iondamentale
dell'induismo e quello della 'reincarnazione, trasmesso in
seguito anche al buddismo.
La concezione teistica implica il concetto che "Krsna" sia
un'incarnazione di Vishnu nel suo assumere un corpo umano
("Avatara"). Ogni volta che nell'abuso della liberta,
l'ingiustizia riceve incremento e il mondo se ne va, pieno di
se, per la cattiva strada, Dio, per opera del suo stesso amore,
genera se stesso e rinasce, per rinnovare su un piano piu alto
il mondo della creazione e per avviare l'umanita verso un
nuovo cammino. Il Dio della tribu e divenuto un po' alla
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volta il Dio di tutta la terra e ora e diventato il Dio
dell'universo. E inconcepibile che il Supremo si occupi solo
della piccola parte di un pianeta. La teoria dell'Avatara e
espressione eloquente della legge che domina nel regno dello
spirito:
Se Dio e guardato come Salvatore dell'umanita, Egli deve
di necessita maniIestarsi ogni volta che le Iorze del male
minacciano di distruggere tutto cio che Ira gli uomini
rappresenta un valore. Avatara signiIica: discesa di Dio
nell'uomo e non gia ascesa dell'uomo a Dio, come invece e il
caso dell'anima che raggiunge la liberazione.
Le Iorme divine (purusa) e la materia (prakrti) appar-
tengono a un tutto uniIicato. Nella vita ascetica - devozionale
troviamo i vari tipi di ~yoga, applicazioni particolari della
disciplina interiore sviluppate con la meditazione: fnana-
voga o via della conoscenza, il bhakti-voga o via
devozionale, il karma-voga o via dell'azione. "Om" (A-u-m)
e un "mantra", Iormula di preghiera ripetuta piu volte in
meditazione.
Nel comportamento indu regna l'"ahimsa" (non violenza).
Gli antichi testi sacri della sapienza indiana sono i
"Jeda", i "Jedanta" e le "Upanisad".
Nel "Bhagavad C t " , testo sacro piu recente della sapien-
za indiana, (V secolo a. C.) assistiamo al dialogo meravi-
glioso tra "Krsna" e "Arjuna", ove si insegna l'arte del
meditare.
Bellissimo e il commento Iatto da Sarvepalli Radha -
krishnan , noto IilosoIo e Presidente della Repubblica
indiana negli anni '50, di cui riporto una breve sintesi:
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'Cio che sappiamo e come nulla di fronte a cio che non
sappiamo. Luomo non deve solo ascendere al mondo dello
spirito, ma anche discendere nel mondo delle creature.
Quando uno concentra il pensiero nel punto intermedio fra i
due occhi (ter:o occhio), la luce erompe spontaneamente.
La virtu non e qualcosa che possa essere insegnato, ma e
qualcosa che si ricorda (Socrate). Ricordare vuol dire
'raccogliersi in se stesso`, ritirarsi nel proprio intimo. Il
mondo esteriore ci impedisce di meditare e ci astrae dalla
vita dello spirito. Dobbiamo percio liberarci dal desiderio,
dallansia, dallavidita, dalla paura. La condi:ione
fondamentale per attuare questo precetto sta in un
'equilibrato disinteresse`. La sapien:a e una condi:ione che
si reali::a in stato di riposo (Plotino). Ritraendoci e
astraendoci dalle cose esteriori raggiungiamo lintuito del
Se, ma una volta che si e reali::ato il distacco dal mondo, al
mondo bisogna pur ritornare in spirito damore, di
sofferen:a, di sacrificio per esso.
E cosi distrutto il sentimento di un se separato, finito, con
le sue speran:e e i suoi timori, con i suoi gusti e disgusti.
Quale che sia la sua vita esteriore, nel suo essere interiore
dimora in Dio.
Uno non user la legge come mezzo per arrivare, una
volta che sia in realt arrivato! Noi preghiamo per evitare il
dolore morale o psichico, per conseguire dei vantaggi
pratici, per ottenere dei buoni risultati dal punto di vista
intellettuale o per raggiungere la sapien:a-conoscen:a. Tutti
questi fini sono nobili. Anche se preghiamo per fini
materiali, oppure facciamo diventare la preghiera qualcosa
di meccanico o ne usiamo una fun:ione esorcistica,
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riconosciamo tuttavia con cio la realta del sentimento
religioso.
Preghiera e sfor:o, da parte delluomo, di raggiungere
Dio. essa presuppone lesisten:a nel mondo di qualcosa che
puo rispondere alla nostra invoca:ione. se domandiamo, ci
sara dato. A poco a poco, cominciamo a renderci conto che
e degradante pregare per assicurarci il successo nella vita o
il buon esito agli esami. Preghiamo allora per conoscere
Dio e per renderci sempre piu simili a lui. La preghiera e un
modo di vivere. Il santo che conosce Dio ama Dio per cio
che e, egli vive nel divino. Dio e caro a lui come egli e caro
a Dio.
Il santo per quel che lo riguarda, ha pure::a danimo e la
volonta unicamente tesa a vedere il piano che Dio vuole
attuare e intesa a chiederne la reali::a:ione.
"La tua volont, non la mia deve esser fatta". Una
siffatta grande anima e difficile da trovare. Dio lascia che la
pianta cresca secondo che la sua natura consente. ci
vogliono nove mesi per fare un uomo dal punto di vista
naturale e ci vuole molto di piu per farne uno dal punto di
vista spirituale. La trasforma:ione totale della natura e un
processo assai lungo. Dio si abbassa e viene incontro a colui
che lo cerca in rapporto allo sfor:o che laltro ha fatto per
elevarsi a lui.
Dei pochi che lottano per conoscere la verit e raggiun-
gere il fine, solo pochi riescono a farlo; e di quelli che
riescono difficile che pur uno impari a procedere e a
vivere secondo quella verit che ha conosciuto! Gli altri
chiedono favori, ma il saggio non chiede nulla e nulla
rifiuta.
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Egli si abbandona completamente a Dio, accettando tutto
cio che gli e dato. Quando abbiamo raggiunto la sapien:a-
conoscen:a non ve piu dualita. Quando un peccatore si
rivolge a Dio con devo:ione, la sua reden:ione e condi-
:ionata al suo pentimento. Un pe::o di carbone non e piu
nero, sol che il fuoco lo penetri. Per natura puo esservi un
carbone trasparente e luminoso. il diamante, carbonio puro'
Soltanto attraverso la purifica:ione e la rinuncia possiamo
sottrarci al movimento della ruota e conseguire la gioia
dellunione col divino.
Il mondo come un ponte: "passaci sopra ma non
costruir sopra nulla"' Pur essendo Dio presente in tutte le
cose, rivela pero la propria eccellen:a piu in certe cose che
in altre. E presente nel mondo una sorta di gerarchia
ascendente. Dio si manifesta in piu alto grado nella vita che
nella materia, nella coscien:a che nella vita, e al massimo
grado nei saggi e nei santi. Locchio umano puo veder solo
la forma esteriore, la realta interiore puo esser percepita
soltanto con locchio dello spirito. Ji e una forma di
conoscen:a che e possibile solo se ci troviamo sotto
linflusso della Gra:ia.
La visione di Dio e un dono di Dio. I piani della mente
divina sono attuati attraverso luomo che ne e lo strumento.
Se saremo saggi, agiremo come strumenti nelle mani di Dio.
Gli consentiremo di assorbire il nostro spirito, sen:a
lasciar traccia del nostro ego.
Riceveremo i Suoi ordini e faremo cio che Egli vuole,
proclamando. Nel Tuo volere e la mia pace. Non ce cosa
alcuna, per quanto piccola o insignificante, che non sia stata
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voluta o permessa da Dio, perfino la caduta di un passero o
il muoversi di una foglia'.
Dio non deve considerarsi alla stregua di un mistero
trascendente, ma piuttosto come assai vicino a noi, come il
Padre e vicino al Figlio, come lamico allamico, come
lamante allamata. Quella di Dio Padre e una conce:ione
assai comune fra gli Indu`.
Il Rg Veda dice: 'Sii per noi facile da raggiungere,
proprio come un padre per il figlio. Con noi dimora, o
Signore rivestito dello splendore che da te nasce, e portaci
la tua benedi:ione`. 'O Signore tu sei nostro Padre,
istruiscici come un padre`' L'immagine di Dio come Padre
diventa la concezione fondamentale nell'insegnamento di
Ces. Se consapevolmente vivremo nella sua verita, noi
consegneremo a Dio, come in restitu:ione, tutte le nostre
a:ioni e sfuggiremo al nostro ego, se non lo faremo, la
verita prevarra ugualmente. Alla fine si reali::era quanto
Dio ha voluto, ma nel frattempo non ce cosa alcuna che ci
costringa.
Quando noi diventiamo degli strumenti, che la luce di Dio
puo attraversare da una parte allaltra, allora siamo usati
per lopera che Dio stesso vuol compiere.
Luomo deve essere lusingato e non costretto alla
collabora:ione, deve essere attratto e non indotto, persuaso
e non costretto. Anche se il discepolo si mette sulla strada
sbagliata, il Maestro non potra costringerlo a tornare
indietro, se questo dovra compromettere la sua libera
decisione, ma gli consigliera soltanto di farlo.
Anche lerrore e condi:ione necessaria per lo sviluppo.
Dio ci apre la sua realta, la Sua gra:ia, il Suo amore, il Suo
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ardore per riportarci a Lui. Egli aspetta che noi gli apriamo
lanimo nostro, pronto come ad entrare in noi, a prendere
possesso di noi. La nostra vita spirituale non consiste sol-
tanto in una nostra ascesa, ma anche in una discesa del
divino verso luomo. Come Dio aiuta noi, noi dobbiamo
aiutare i fratelli ancora ignari e inconsapevoli. "Possa il
malvagio diventar virtuoso, possa il virtuoso attingere la
pace, possa colui che ha raggiunto la pace esser libero da
vincoli, possa colui che libero, render liberi gli altri ".
Luomo reali::era il compito che Dio ha fissato, giacche
ora comprende che Dio ci ha fatto per i suoi fini e non per i
nostri. Ces dice. 'Aon son venuto a compiere la mia
volont, ma quella di Colui che mi ha mandato'. Quando
lanima umana consegue lillumina:ione e si unisce al divino,
son stabilmente assicurati fortuna e vittoria, benessere e
moralita, liberta e vita eterna. Lalbero cosmico ha verso il
basso i rami e verso lalto le radici poiche ha la sua origine
in Dio e si estende nel mondo. Puo essere troncato dalla
possente spada della conoscen:a. Ognuno di noi e un raggio
della divina coscien:a in cui puo trasfigurarsi il nostro
essere, sol che noi lo permettiamo` (Sarvepalli Radhakri-
snan).
Ricordiamo con riverenza la grande Iigura di un recente
santo dell'Induismo: il Mahatma Gandhi che e stato un
grande avversario di ogni tipo di guerra promuovendo la
"1eoria e pratica della non violenza". Santo che seppe
riconoscere pienamente il valore del Cristianesimo piu di
tante persone che si proclamano cristiani; santo che seppe
comunicare al mondo l'importanza del digiuno.
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IL BUDDISMO
Senza voler qui ricordare la ben nota vita di Siddharta
Gautama Buddha "il risvegliato" (565-486 a.C.), enuncia-
mo il suo messaggio, il "Dharma", ovvero la Legge Eterna.
Esso e condensato dalle quattro verita da lui predicate nel
discorso di Benares dopo aver ricevuto l'illuminazione:
1 Ogni esistenza ed ogni esperienza comporta soIIerenza
e dolore.
2 L'origine del dolore e il desiderio, che non e mai soddi-
sIatto.
3 Per sopprimere il dolore va soppresso il desiderio.
4 Prendendo l'ottuplice cammino (otto atteggiamenti giu-
sti) si raggiunge il "Airvana", liberandosi dal se, cioe
dall'ego e dall'attaccamento alle cose.
Come nella Ruota dell'Esistenza, ove ho posto al 17
livello gli organi del corpo umano e al 18 livello i sensi e le
Iunzioni corrispondenti, Egli, considerando l'uomo, noto
cinque categorie di Ienomeni o aggregati:
1 la corporeit (rupa) costituita dai quattro elementi
descritti da Empedocle (terra, acqua, Iuoco, vento).
2 la sensazione, piacevole o spiacevole corrispondente ai
sei organi interni (indrifa) e ai sei oggetti esterni (vi-
sava): occhio - colore, orecchio - suono, naso - odore,
lingua - sapore, pelle - tatto, organo mentale (cervello) -
spirito (dharma), ossia la coscienza.
3 Le nozioni relative (samfna) ai sei soggetti esterni.
4 Le volizioni (samskara) o reazioni della volonta libera
di Ironte ai sei oggetti.
5 Le conoscenze (vifnana) che recepiscono le caratteristi-
che dei sei oggetti, procurando l'esperienza individuale.
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Per meglio considerare accostamenti e divergenze con la
nostra religione, premetto che secondo il Credo Cristiano
esistono diverse categorie di entita viventi:
1 La Divinita, espressa nella Trinita, come Padre, Figlio e
Spirito Santo
2 Gli Spiriti celesti, ossia i Cori angelici (SeraIini, Cheru-
bini, Troni, Dominazioni, Virtu, Potenze, Principati,
Arcangeli, Angeli).
3 Gli Spiriti demoniaci (Angeli decaduti di cui satana e il
capo).
4 Gli Esseri umani viventi (dotati di corpo e spirito).
5 Gli Spiriti di esseri umani deIunti:
a) che hanno raggiunto la santita e che stanno gia in
paradiso.
b) che sono in purgatorio in attesa di una resurrezione di
vita.
c) che sono dannati e destinati all'inIerno.
Inoltre, secondo il Credo cristiano ci e consentita un'unica
vita umana per decidere il nostro destino.
Il Credo buddista conserva invece il principio della
~reincarnazione, nato in seno all'induismo; eccone alcuni
assiomi:
1 Ogni uomo muore e rinasce in una successione inde-
Iinita di esistenze (samsara).
2 Si puo rinascere in diverse destinazioni: divinita (deva),
titano (asura), uomo (manusa), ombra (preta), demone
(raksasa).
3 Senza ricordare nulla delle vite precedenti, si rinasce e
si vive con un destino piu o meno buono, piu o meno
19
Ielice, secondo le qualita delle azioni (karma) compiute
nel passato e nel presente.
4 Ogni vita produce un karma (destino) il cui Irutto deve
maturare in un'altra esistenza.
5 L'uomo ha come Iinalita lo scopo di Iermare questo
ciclo individuale di reincarnazioni terrene e di raggiun-
gere la liberazione (moksa) (vedi il cap. Induismo).
A questo punto Iaccio un'obiezione: ammettendo la possi-
bilita di nostre reincarnazioni, come possiamo trarre proIitto
dal proverbio 'sbagliando simpara` e pertanto poter
migliorare il nostro livello di esistenza e uscire dal tunnel del
peccato se non ci e concesso di ricordare gli errori commessi
nelle nostre vite passate? Gli Induisti e i Buddisti credono
nella Reincarnazione (non riconosciuta dal cristianesimo),
che avviene, secondo loro, proprio per poterci puriIicare
riscattando il 'Karma` attraverso gradi di soIIerenza per
ciascuno diversi. Essi pertanto identiIicano la Terra con il
Purgatorio. Secondo loro il ricordo di eventuali vite prece-
denti rimane soltanto a livello inconscio, ma suIIiciente per
permettere un perIezionamento. Il Buddha, morendo, ha
lasciato ai suoi discepoli questa consegna: 'Costruite voi
stessi diligentemente la vostra salve::a`. In eIIetti 'Dio ha
affidato agli uomini la loro stessa salve::a, ha affidato a
ciascuno tutti e a tutti ciascuno` ("Jarcare la soglia della
speranza" G. Paolo II).
Il Buddismo, nato in India, si estese poi alla Cina, al
Giappone e al Tibet. Le correnti buddiste sono numerose:
una di queste, considerata importante e il "Ch'an" (pronun-
cia cinese) o "Zen" (in giapponese); essa e impregnata di
nozioni taoiste; per questo ne Iu assicurato il successo in
20
Cina. Caratteristica del buddismo e di introdurre i seguaci
particolarmente alla meditazione mistica e alla contem-
plazione, unitamente allo studio e al lavoro; il Iine ultimo di
una recente corrente buddista e il raggiungimento della
Ielicita.
Essa si ottiene con la conoscenza della verita per mezzo
dell'illuminazione (la verita ci Iara liberi). Il vero buddista
tende a Iuggire il mondo e a dedicarsi alla vita monastica.
Egli, come l'induista, pratica la 'non violenza (ahimsa).
Confrontandoci col buddismo, i punti che offrono
somiglianza col cristianesimo sono tanti: Per quanto
riguarda il 'distacco da questo mondo` da essi praticato,
anche noi sappiamo che 'la figura di questo mondo passa`
(I Cor 7,31) e che di conseguenza chi usa di questo mondo
deve Iarlo come se non ne usasse. Tuttavia il nostro motivo
non e di Iuggire la soIIerenza, perche essa stessa ha un alto
valore e puo essere vissuta a Iin di bene. Desiderio e
soIIerenza vanno generalmente insieme. Anche rinunciare al
desiderio comporta soIIerenza. Dio e venuto a santiIicarla,
assumendola, ed ha percio il diritto di dirci: 'Jenite a me,
voi tutti che siete stanchi e aggravati, ed io vi daro riposo, il
mio giogo difatti e agevole, e il mio carico leggero`. (Mt 11,
28 - 30)
In riIerimento all'ascetismo vissuto in entrambe le religioni
bastera per noi citare "l'Imitazione di Cristo", attribuita ad
un monaco del 1400, Tommaso da Kempis, ove viene
valorizzato il 'dispre::o del mondo`.
Ad imitazione di Cristo noi sentiamo l'insuIIicienza
radicale di questo mondo in modo non meno evidente dei
buddisti ed abbiamo come loro il timore di attaccarci a delle
21
illusioni menzognere. Ma, a diIIerenza da loro, per la nostra
Iuga dal mondo, dobbiamo appoggiarci proprio su di esso,
servendocene come di un trampolino per il salto che ci
portera lontani. Invece la soteriologia del Buddismo e
impostata su un sistema ateo.
Salvarsi vuol dire per loro liberarsi dal male distaccandosi
dal mondo, che identiIicano col purgatorio, Ionte di male e di
dolore. Ma, per quanto limitato sia il mondo, esso possiede
un indiscutibile splendore e conserva un'impronta di maesta e
di magniIica potenza, come si conviene ad un riIlesso di
Colui che ne e l'autore. Cio che determina la nostra salvezza
e la possibilita di incontrare Dio e la Iacolta di essere
posseduti da Lui e di possederlo. Non dimentichiamo pero il
rischio di poter essere posseduti dai demoni.
Cosi i grandi mistici e tutti coloro che hanno rinunciato al
mondo hanno cantato, come San Francesco, il loro Cantico
delle creature, si sono serviti dello spettacolo del mondo per
slanciarsi verso il cielo. San Giovanni della Croce, nella sua
salita al Monte Carmelo e nella Notte oscura, parla del
bisogno di puriIicazione, di distacco dal mondo dei sensi e
non concepisce tale distacco come Iine a se stesso.
'Per venire a cio che ora non godi, devi passare per dove
non godi. Per giungere a cio che non sai, devi passare per
dove non sai. Per giungere al possesso di cio che non hai,
devi passare per dove ora niente hai`. (Varcare la Soglia
della speranza, pag. 104).
Comunque i buddisti si trovano portati a Iare analogica-
mente nella via della salvezza il nostro medesimo duplice
lavoro: 'Spogliarsi delluomo vecchio e rivestirsi di quello
nuovo ` . Cercando la Ielicita solo in una vita Iacile e comoda,
22
perdiamo gran parte di cio che rende la vita veramente degna
di essere vissuta. In riIerimento al culto esistono due
correnti: una chiamata "Hinayana", che da maggiore
importanza alla liberazione personale; l'altra denominata
"Mhayana", piu accreditata dell'altra, che introduce nel
Buddismo le nozioni di grazia, di mediazione e di
redenzione. Il Buddha si e limitato ad indicare la via e ad
enumerare le risorse che i discepoli troveranno in loro stessi.
Lungi dal rassegnarsi ad una solitudine deprimente sulla
via della liberazione, essi si sentono sotto l'occhio del
Maestro, si rivolgono a lui e ai "Bodhisattva", santi
personaggi, che durante le varie esistenze hanno accumulato
dei meriti ben superiori al loro personale bisogno e li
mettono a disposizione di chi li invoca, rinunciando ad
entrare nel Nirvana Iinche qualcuno avra bisogno del loro
aiuto.
L'amore cristiano ha molto in comune con il concetto
buddista di ~1ihi o ~compassione: risvegliare gli altri alla
dignita della loro vita e lottare per il loro bene, e la missione
del Bodhisattva (nostro Santo). La devozione verso il
Buddha e verso i Bodhisattva e simile alla nostra nei
conIronti di Dio, di Cristo, della Madonna e dei santi, ma Dio
per loro e sconosciuto. Il Mahayana ha una liturgia solenne
come la nostra: magniIici ornamenti sacri che ricordano le
nostre casule e le nostre stole, altari ornati di Iiori e di
candelieri, uso dell'incenso, salmodia dei "Sutra" con
accompagnamento di strumenti ad aria ed a percussione,
processioni, rituali ecc...
23
Medesimo atteggiamento del Buddha e stato quello
assunto dai cinesi: venerazione e rispetto verso le leggi della
natura che Ianno capo al Tao, la Via.
Agli inizi della nuova era, il buddismo, da messaggio Iilo-
soIico - mistico che era inizialmente, si e trasIormato in una
vera religione, con un Buddha divinizzato e un culto larga-
mente impregnato di una speranza messianica.
Sarebbe un voler negare l'evidenza non vedere l'estrema
importanza data dal buddismo all'osservanza di regole morali
molto simili alle nostre. Il buddista, monaco o laico, e tenuto
ad evitare le mancanze corporali (violenza, omicidio, Iurto,
lussuria, menzogna, maldicenza, ingiuria, cupidigia, malva-
gita...). L'osservanza delle regole morali e "conditio sine qua
non" per raggiungere l'illuminazione e la liberazione.
Per la legge del Karma, ogni atto umano, compiuto
scientemente e liberamente, porta un Irutto di retribuzione in
bene o in male al quale nessuno potra sIuggire: se il Irutto e
in male bisognera scontarlo Iino a quando la sua sparizione
porti la salvezza. La moralita buddistica si riassume in una
Irase: "Evitare tutto ci che pu nuocere agli altri" (vedi:
Detti di Cristo e di ConIucio, pag. 9).
Il ~Dalai Lama Tenzin Gyatso, premio Nobel per la
pace nel 1989, Iautore dell'incontro tra la spiritualita del-
l'Oriente e quella dell'Occidente, ci ha proposto un
insegnamento buddista che e quello della "compassione" e
della "purezza": 'Solo in un mondo veramente purificato
dallapprofondimento dei valori spirituali puo reali::arsi la
pace, il benessere sociale e la fraternita tra gli uomini`.
24
E Daisaku Ikeda disse: 'Una grande rivolu:ione umana
nella vita di una persona puo cambiare il destino del pianeta
e del genere umano`.
Paulo Coelho ha scritto: 'Un guerriero della luce non ha
mai fretta. Non coglie mai il frutto ancora acerbo. Il tempo
lavora a suo favore. egli impara a dominare l'impazienza
ed evita gesti avventati. Procedendo lentamente, nota la
salde::a dei propri passi. E consapevole di essere partecipe
di un momento decisivo della storia dellumanita e sa che,
prima di cambiare il mondo, deve cambiare se stesso. Percio
ricorda le parole di Lanza del Vasto: 'Una rivoluzione ha
bisogno di tempo per instaurarsi'`.
Io aggiungo: un Guerriero della luce, quando cade, subito
si rialza e, sostenuto dall'Amore, cade sempre di meno Iino a
non cadere piu.
1RASFORMAZIOAE
Mille luci nellanima
brillano e si spengono,
poi ardono
ma non si consumano.
Ardono e ti portano
poco a poco al desiderio
di trasformare il tuo io.
Senti mutar nella preghiera
il mondo esterno,
ormai lasciato.
Tu stesso ardi nellebbre::a
della tua trasforma:ione,
sul traguardo
deterna giovine::a.
25
EBRAISMO
E la religione dei nostri ~Fratelli maggiori, come ha
detto Giovanni Paolo II; essa e legata all'Antico Testamento,
prima parte della Bibbia. Ricordiamo che la parola "Bibbia"
e la traslitterazione del greco-latino di "Biblia", che signiIica
"I libri", d'indiscutibile ispirazione divina. Il nome ~Dio
deriva da ~Deus(latino) e da 'Theos(greco), riIerito alla
divinita.
Anticamente non era neppure permesso esprimere la
natura divina con un nome; inIatti Dio era designato
'indicibile, senza nome, ineIIabile. I molteplici nomi che i
Patriarchi attribuivano a Dio, ne esprimono piu l'attivita che
l'essenza: ~El Shaddai, ~Elohim L'onnipotente;
~Adonai, ~Kurios, ~Dominus Il Signore; ~El Elyon
l'Altissimo; ~Qadosh, ~Sanctus Il Santo.
Ai tempi antichi, quando Melchisedek oIIri ad Abramo
pane e vino disse: 'Sia benedetto Abram dal Dio Altissimo
(El Elyon), Creatore del cielo e della terra`(Gen 14,19).
Non si era mai dato un nome proprio, nessuno prima
d'allora Gli aveva mai chiesto come si chiamava; inIatti,
quando Mose Gli chiese il Suo nome da riIerire agli Israeliti,
rispose:
"Io Sono Colui che Sono". Poi disse: 'Dirai agli
Israeliti. Io Sono mi ha mandato a voi`. Dio aggiunse a
Mose: 'Dirai agli Israeliti: Il Signore, il Dio dei vostri
padri, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe
mi ha mandato a voi.
Questo e il mio nome per sempre, questo e il titolo con cui
saro ricordato di genera:ione in genera:ione` (Es 3,14-15).
26
~Io Sono (Colui che ), in lingua ebraica si pronuncia:
~1ahw, ~O On in greco, ~Allah in arabo, ~Tao in
cinese.
Il nome di Dio fu allora pronunciato dalla Sua voce, dalla
"Parola di Dio", il "Logos", il "Jerbo", la "Parola
Creativa".
Il vocabolo "1estamento" signiIica "Alleanza"; va
precisato pero che la distinzione tra Vecchio e Nuovo
Testamento, cioe tra antica e nuova alleanza, e soltanto
cristiana.
Per gli ebrei il ~Libro e uno solo e comprende tre parti: la
prima parte e la "1orh" o Legge, articolata in cinque testi
attribuiti a Mose, che compongono il Pentateuco: Cenesi,
Esodo, Levitico, Aumeri, Deuteronomio.
La seconda parte e costituita dai "Aebi'im o Profeti,
distinti in anteriori (Ciosu, Ciudici, Samuele, Re) in
opposizione ai proIeti posteriori (Isaia, Ceremia, Ezechiele)
e i dodici proIeti minori.
La terza parte e costituita dai "Ketubim", o Scritti (Salmi,
Ciobbe, Proverbi, Rut, Cantico dei Cantici, Ecclesiaste,
Lamentazioni, Ester, Daniele, Esdra-Aeemia e Cronache).
Questo e il Canone Ebraico, Iissato nel primo secolo
dopo Cristo in Palestina, rimasto tale nella storia successiva
del giudaismo. Un giovane ebreo, da quando diventa
maggiorenne, maschio o Iemmina che sia, e obbligato ad una
azione doverosa ("Mizvah") che e lo studio e l'osservanza
della Torah.
Poi deve conoscere tutte le norme sulla purezza
individuale, sulle relazioni matrimoniali, sulle unioni lecite e
proibite; inoltre le maledizioni e le benedizioni.
27
Il maestro Ismaele ha insegnato tredici modi per ricercare
il senso della Torah: questi modi considerano ogni singolo
caso e consigliano di passare da cio che e piu grave a cio che
e meno grave; poi considerano le analogie, i sillogismi dei
testi biblici, i casi particolari in riIerimento alle norme
generali, e inIine come poter conciliare le contraddizioni di
due testi consultando un terzo testo.
Nel Pentateuco troviamo le Leggi mosaiche:
Norme alimentari, sanitarie, la giustizia sociale, l'anno
sabbatico, il Giubileo, i pellegrinaggi, l'ordinamento e le
norme sulla purita sacerdotale, il Tabernacolo, le Iestivita
religiose; tra esse il Capodanno ebraico, che si celebra in
settembre-ottobre e commemora la creazione del mondo; il
"Kippur", giorno di digiuno e di espiazione; la Iestivita e il
riposo del sabato; l'oIIerta delle primizie; inIine non
possiamo dimenticare la Pasqua di azzime (la Pesach)
Iesteggiata il 15 di Nissan (marzo-aprile) che coincide col
periodo della nostra Pasqua. Essa ricorda l'uscita di Israele
dall'Egitto. Nacque cosi la "Mishn", complesso di
annotazioni e deliberazioni Iatte dai maestri. Nacque il
"1almud", compendio della Torah orale, che provvide a
Iornire tutte le norme regolatrici della vita religiosa degli
ebrei Iino ad oggi. Religione, diritto e morale sono
strettamente congiunti e non possono essere separati.
Nasce la "Amid", preghiera Iatta dal pubblico e
dall'oIIiciante, che pronuncia un verso proIetico molto simile
a quello pronunciato nella nostra messa: "Santo, Santo,
Santo il Dio dell'Universo, piena tutta la terra della sua
gloria". Poi dice: 'Benedetta la gloria del Signore, dal
28
luogo dove esso si trova` e inIine: 'Regnera lEterno per
sempre, o Sion, per tutte le genera:ioni, Alleluia'`.
Si leggono anche i brani biblici del libro di Giobbe, alcuni
Salmi, e lo "Scem", costituito dai versi 4-9 del
Deuteronomio cap.VI.
Poi la proIessione di Iede ebraica: 'Ascolta Israele, il
Signore Dio nostro e il solo Signore` e 'Amerai il Signore
Dio tuo, con tutto il tuo amore, con tutta la tua anima e con
tutte le tue for:e`, ed altre preghiere ancora...
'Noi cristiani abbiamo sangue semita, perche lalbero
cristiano sboccia prodigiosamente dalle radici ebraiche.
Non dobbiamo mai dimenticare la nostra storia che ci spin-
ge a dire che lantisemitismo e anche anticristianesimo`
(Mons. Angelo Comastri).
Ora riporto un estratto del discorso alla comunit
ebraica fatto il 19 agosto 2005 dall'attuale pontefice
Benedetto XVI (Rivoluzione di Dio):
'Shalom lechm! Era mio profondo desiderio, in
occasione della mia prima visita in Germania dopo
lele:ione a successore dellapostolo Pietro, di incontrare la
comunita ebraica di Colonia e i rappresentanti del
giudaismo tedesco. Faccio mie le parole scritte dal mio
venerato predecessore in occasione del 60 anniversario
della libera:ione di Auschwit: e dico anchio. Chino il capo
davanti a tutti coloro che hanno sperimentato questa
manifesta:ione del mvsterium iniquitatis. Gli avvenimenti
terribili di allora devono incessantemente destare le
coscien:e, eliminare conflitti, esortare alla pace.
29
Dobbiamo ricordarci insieme di Dio e del suo sapiente
progetto sul mondo da Lui creato. Egli, ammonisce il libro
della Sapien:a, e amante della vita (11,26).
Ricorre questanno il quarantesimo anniversario della
promulga:ione della dichiara:ione "Aostra Aetate" del
Concilio Ecumenico Jaticano II, che ha aperto nuove
prospettive nei rapporti ebreo-cristiani allinsegna del
dialogo e della solidarieta. Questa dichiara:ione, nel quarto
capitolo, ricorda le nostre radici comuni e il ricchissimo
patrimonio spirituale che gli ebrei e i cristiani condividono.
Sia gli Ebrei che i Cristiani (come i Musulmani) riconoscono
in Abramo il loro padre nella fede (Cfr. Gal. 3,7, Rm 4,11
S.), e fanno riferimento agli insegnamenti di Mos e dei
Profeti. La spiritualita degli ebrei come quella dei cristiani
si nutre dei Salmi.
Con lapostolo Paolo, i cristiani sono convinti che 'i doni e
la chiamata di Dio sono irrevocabili' (Rm 11,29, 9,6.11,
11,1 S.). In considera:ione della radice ebraica del
cristianesimo (Rm 11, 16-24), il mio venerato Predecessore,
confermando un giudi:io del vescovi tedeschi, affermo. 'Chi
incontra Ces Cristo incontra l'ebraismo'.
La dichiara:ione conciliare Nostra Aetate, pertanto, 'de-
plora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni di
antisemitismo dirette contro gli ebrei in ogni tempo e da
chiunque'. Dio ci ha creati tutti a Sua immagine (Gn. 1,27)
onorandoci con questo di una dignita trascendente. Davanti
a Dio tutti gli uomini hanno la stessa dignita, a qualunque
popolo, cultura o religione appartengano.
30
Percio incoraggio un dialogo sincero e fiducioso tra ebrei
e cristiani. solo cosi sara possibile giungere a
uninterpreta:ione condivisa di questioni storiche ancora
discusse e, soprattutto, fare passi avanti nella valuta:ione,
dal punto di vista teologico, del rapporto tra ebraismo e
cristianesimo. Questo dialogo, se vuole essere sincero, non
deve passare sotto silen:io le differen:e esisten:iali o
minimi::arle. anche nelle cose che, a causa della nostra
intima convin:ione di fede, ci distinguono gli uni dagli altri,
an:i proprio in esse, dobbiamo rispettarci ed amarci a
vicenda.
Il Decalogo (Es 20, Dt 5) e per noi patrimonio e impegno
comune. I Dieci Comandamenti non sono un peso, ma lindi-
ca:ione del cammino verso una vita riuscita. Lo sono, in
particolare, per i giovani che incontro in questi giorni e che
mi stanno tanto a cuore. il mio augurio e che essi sappiano
riconoscere nel Decalogo questo nostro fondamento
comune, la lampada per i loro passi, la luce per il loro
cammino` (Sal.119,105).
31
IL CRISTIANESIMO
Il Nuovo Testamento e l'ultima parte della Bibbia, che
segue, integra e completa quanto e stato scritto e predetto
nell'Antico Testamento, tramandato a noi dalla Religione
Ebraica: Anche l'antica scrittura deve tradursi nel presente.
Il Cristianesimo inizia dopo la nascita di Ges Cristo , la
Sua vita pubblica, la Sua predicazione, i Suoi miracoli, la
Sua passione, crociIissione, morte e resurrezione.
Il tutto riIerito Iedelmente nei quattro Vangeli. Tre di
essi, quelli di Matteo, Marco e Luca, sono detti 'sinottici,
perche caratterizzati da un notevole parallelismo e aIIinita,
che conIermano l'autenticita dei Iatti in essi raccontati.
Il quarto Vangelo, quello di Giovanni, omettendo parte
degli episodi gia descritti negli altri tre, si addentra nel
mistero dell'incarnazione del Verbo, della Sua missione e del
Suo messaggio d'amore, dando un'impronta originale e
personale, che si conclude con la Irase di Gesu: "Questo il
mio comandamento: che vi amiate come io vi ho amati.
Aessuno ha un amore pi grande di questo: dare la vita per
i propri amici" (Gv 15, 12-13).
Il N.T. continua con gli Atti degli Apostoli, ove e descritta
la "Storia delle origini cristiane", successive alla morte e
resurrezione di Cristo. Agli Atti degli Apostoli seguono le
numerose Lettere di San Paolo, poi quelle di Giacomo, di
Pietro, di Giovanni e Giuda, tutte destinate a varie
popolazioni che gli Apostoli visitarono. Il N.T. termina con
32
l'Apocalisse, attribuita a Giovanni, che e la "Rivelazione"di
cose nascoste che riguardano il Iuturo, Iatta da Dio all'uomo.
Dio le ha trasmesse all'autore in Iorma di visioni simboliche,
riIerite in questo ultimo libro della Bibbia.
Con i sette Sacramenti, l a proIessione di Iede cristiana
viene espressa nel Credo, che viene recitato in Chiesa dai
Iedeli durante la Messa. Verso la Iine della Messa si
commemora l'`Offertorio`, sacriIicio eucaristico di Cristo,
che si conclude con la Comunione, cioe l'assunzione
dell'Ostia, 'Corpo e il Sangue di Cristo`, da Lui oIIerto in
remissione dei nostri peccati.
Le principali Iestivita della Religione Cristiana Cattolica,
in sequenza temporale sono:
Il Santo Aatale, l'Epifania, Il Battesimo di Ces,
L'Annunciazione, La Pasqua di Resurrezione di A.S.,
L'Ascensione di A.S., La Pentecoste, La S.S. 1rinit, Il
Corpus Domini, La 1rasfigurazione di A.S., Il Sacro Cuore
di Ces e di Maria, L'Assunzione in Cielo della B.J. Maria,
La Aascita di Maria, I S.S. Arcangeli e Angeli Custodi, I
Santi e i Morti, Il Cristo Re e l'Immacolata Concezione.
* * *
Il Cristianesimo si e basato senza compromessi su Iatti
storici. Cristo e un personaggio storico nato, vissuto, morto e
risorto in un posto e in un momento preciso!
La nascita di Ges, l'"Anno Domini", rivoluziona
l'ordine temporale e cosmico dell'antichita. Egli ha diviso il
tempo e la storia dell'umanita in due parti: "Ante Christum
natum / Post Christum"; ormai siamo nel 2011 dopo Cristo.
33
Prima che il mondo Iosse gia vi era il tempo, ma era
indeIinito, senza riIerimenti: l'Eternita. Da quando con la
creazione e nato il moto e nato pure il tempo deIinibile,
inserito nell'eternita.
Anche nelle 'scritture vediche si dice che l'universo e
nato ed organizzato dal suono: le proporzioni del cosmo
corrispondono alle onde del suono udibile e non udibile e ne
seguono la regolarita. Suono e musica inIluenzano la nostra
energia e le nostre qualita di vita. Cosi Dio creo il
Iirmamento e lo chiamo Cielo. Raccolse le acque in un solo
luogo e apparve l'asciutto, chiamo l'asciutto terra e la massa
delle acque mare.
Col suono nacque l'alIabeto per dar nome alle cose e i
numeri per quantiIicarle.
* * *
Il Vangelo di Giovanni inizia cos:'In principio era il
Jerbo e il Jerbo era presso Dio, e il Jerbo era Dio, Egli
era in principio presso Dio. tutto e stato fatto per me::o
di Lui e sen:a di Lui niente e stato fatto di tutto cio che
esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli
uomini(Gv 1,14).
Regnava allora il silenzio e la tenebra, quando dalla mente
di Dio Iu generata la Parola Creativa che disse : 'Ji sia
luce. E la luce Iu.
Dio disse: 'Ci siano lampade nel cielo per distinguere il
giorno dalla notte, servano da segni per le stagioni, per i
giorni e per gli anni. Le lampade nel cielo Iurono il Sole per
34
illuminare la Terra di giorno, la Luna e le Stelle per
illuminarla di notte. Il Sole e la nostra Stella.
E sulla terra Dio creo la vita; essa Iu originata circa 4
miliardi di anni Ia dalla aggregazione di composti chimici in
ambiente acquoso, "brodo primordiale" che per intervento di
radiazioni solari, scariche elettriche dei temporali ed altri
Iattori, Iormarono gli "amminoacidi"; questi poi si
organizzarono in molecole organiche semplici e poi piu
complesse, le proteine da cui nacquero cellule di diverso tipo
che costituirono gli organismi viventi: le piante, gli animali e
l'uomo.
Ogni cellula dell'essere umano, animale o vegetale
contiene l'impronta che lo distingue dagli altri: il proprio
'gene o DNA.
"Allora il Signore Dio plasm l'uomo con polvere del
suolo e soffi nelle sue narici un alito di vita e l'uomo
divenne un essere vivente. A Sua immagine e somiglianza
lo cre; maschio e femmina li cre" (Gen 1,27; 2,7).
E dono all'uomo le Iacolta piu alte: il pensiero, l'intelli-
genza, la coscienza e il libero arbitrio.
Lo Spirito Santo doto inoltre l'uomo dei Suoi Doni e
carismi da cui derivano le virtu, delle quali la piu grande e la
carita.
L'"homo sapiens" comincio a riIlettere e a chiedersi i
perche; cosi nacque la IilosoIia e possiamo constatare quale
sIorzo abbiano compiuto gli antichi popoli per cercare il
segreto della nostra esistenza: chi siamo? Da dove
proveniamo? Qual e la Iinalita della nostra esistenza? Chi ci
ha creati? Dio?
35
Chi e Dio? Allora Dio mando tra noi i proIeti e nacque
pure la religione.
Un IilosoIo disperato disse un giorno ad un altro IilosoIo:
'Se mi dirai come e dove si trovi Dio, ti daro il meglio di
quanto possiedo`.
E l'altro gli rispose: 'E io ti daro tutte le mie sostan:e se
tu mi dirai come e dove non si trovi Dio`.
La conclusione e che Dio esiste, ma e diIIicile sapere
come e dove trovarlo!
1utto osservo
e non ti vedo,
eterno Padre,
ma so che ci sei tu
l dove guardo!
In un manto di fede
nascosto vuoi restare!
Per carit, 1i prego,
non privarmi della speranza:
che domani io possa vederti,
che domani io possa sentire la 1ua voce!
36
IL PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO
Dio Uno e Trino: Padre, Figlio e Spirito Santo.
Sono tre Persone uguali e distinte.
Premesso che il nostro Padre Celeste possa essere, anzi
sia in ogni luogo e in ogni momento, ho ritenuto equo
stabilire la Sua sede nell'alto dei cieli con lo Spirito Santo e il
Figlio alla sua destra.
Come vedete anche il Figlio e lo Spirito Santo hanno la
stessa natura divina del Padre. Gesu quando nasce si trova in
basso sulla terra!
In realta, se ricordiamo il segno della croce, il Padre sta in
alto (la mano tocca la Ironte) come ha stabilito il magistero
della Chiesa; (dietro la Ironte nella testa vi e il cervello,
l'organo che comanda).
La mano destra poi tocca lo sterno in corrispondenza del
cuore (posto nel centro del corpo) per localizzare il Figlio.
InIine la mano tocca le due braccia per indicare lo Spirito
Santo. "In hoc signo vinces" (visione di Costantino).
L'essenza di Dio non raggiungibile dall'intelletto
umano; essa e incomprensibile anche per i beati del cielo,
ma compete solo a Dio. Si puo risalire approssimativamente
ad una identita di Dio attenendoci alla rivelazione delle
scritture, poiche ne ricaviamo parzialmente l'insieme.
37
San Paolo nella prima lettera ai Corinzi scrisse:
'La nostra conoscen:a e imperfetta e imperfetta e la
nostra profe:ia. Ma quando verra cio che e perfetto, quello
che e imperfetto scomparira. Quando ero bambino, parlavo
da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
Ma divenuto uomo, cio che era da bambino lho
abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in
maniera confusa, ma allora vedremo faccia a faccia.
Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscero
perfettamente, come anchio sono conosciuto'` (1Cor 13,9-
12).
Dio nessuno l'ha mai visto; anzi, chi l'avesse visto
sarebbe morto (Lv 16,2). Adamo udiva la Sua voce, ma
l'aveva solo sentito passeggiare nel giardino di Eden.
Agli uomini apparivano i Suoi angeli messaggeri. Alla
'quercia di Mamre` apparve ad Abramo sotto l'aspetto di tre
uomini. Sul monte Oreb l'angelo del Signore apparve a Mose
'in una fiamma di fuoco in me::o a un roveto`; Sul Sinai
Dio apparve a Mose nel Iuoco dietro una densa nube e Iu
visto solo di spalle (Es 33,23).
Quando condusse gli Israeliti Iuori dall'Egitto, 'marciava
di giorno con una colonna di nube e di notte con una
colonna di fuoco per far loro luce` (Es 13,21).
La seconda Persona della Trinit il "Jerbo" , la Parola
di Dio , generato, non creato della stessa sostanza del Padre .
'Egli era in principio presso Dio, tutto e stato fatto per
me::o di lui, e sen:a di lui niente e stato fatto di tutto cio che
38
esiste. In Lui era la vita e la vita era la luce degli uomini`
(Gv 1,3-4).
Dio non era mai nato, ma quando, molto tempo dopo la
creazione, il Verbo si e incarnato nel seno della Vergine
Maria per opera dello Spirito Santo, nascendo ha preso un
nome d'uomo: ~Ges, da "Iesus" (in latino), "Yes a" (in
ebraico), "Isa" (in arabo).
'Ecco. la Jergine concepira e partorira un figlio, che
chiamera "Emmanuel", che signiIica 'Dio con noi (Is
7,10-17). L'Angelo Gabriele disse a Maria: 'Ti saluto, o
piena di gra:ia, il Signore e con te`.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che
senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: 'Non temere
Maria, perche hai trovato gra:ia presso Dio. Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai
"Ces". Sara grande e chiamato Figlio dell'Altissimo'` (Lc
1,28-32).
Che Ges sia l'incarnazione di Dio lo si pu accertare
particolarmente dal Vangelo di Giovanni, che parte in
quarta e, senza incertezze inizia cos.
'In principio era il Jerbo, e il Jerbo era presso Dio e il
Jerbo era Dio. E il Jerbo si fece carne e venne ad abitare in
me::o a noi, e noi vedemmo la Sua gloria, gloria come
Unigenito del Padre, pieno di gra:ia e di verita`
(Gv1,14).'Egli era nel mondo, ma il mondo non lo
riconobbe. Jenne tra la sua gente, ma i suoi non lhanno
accolto` (Gv1,10-11).
E San Paolo prosegue cosi:'Egli e immagine del Dio
invisibile, generato prima di ogni creatura, poiche per
39
me::o di Lui sono state create tutte le cose, quelle nei cieli e
quelle sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili. Troni,
Domina:ioni, Principati e Potesta. Tutte le cose sono state
create per me::o di Lui e in vista di Lui, e tutte sussistono in
Lui` (Col 1,15-17).
Ai Giudei che gli contestarono: 'Non hai ancora
cinquantanni e hai visto Abramo?`.
Rispose loro Gesu: 'In verita, in verita vi dico. Prima che
Abramo fosse Io Sono` (Gv8,58).~Io e il Padre siamo una
cosa sola (Gv10,30). 'Se conoscete me, conoscerete anche
il Padre, fin da ora lo conoscete e lo avete veduto`.
Gli disse Filippo: 'Mostraci il Padre e ci basta`, Egli
rispose.'Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai
conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Cre-
detemi. io sono nel Padre e il Padre e in me` (Gv14,7-11).
'Egli mi glorifichera, perche prendera del mio e ve
lannun:iera. Tutto quello che il Padre possiede e mio, per
questo ho detto che prendera del mio e ve lannun:iera`
(Gv16,14-15).
Quando Gesu chiese ai Suoi discepoli: 'La gente chi dice
che sia il Figlio delluomo?
Rispose Simon Pietro. "1u sei il Cristo, il Figlio del Dio
vivente". E Gesu: 'Beato te, Simone, figlio di Giona, perche
ne la carne ne il sangue te lhanno rivelato, ma il Padre mio
che sta nei cieli`(Mt 16, 13-17).
Rispose Gesu a Giuda non l'Iscariota:'Se uno mi ama,
osservera la mia parola e il Padre mio lo amera e noi
verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui` (Gv
14,21-23).
40
Ges sapeva tutto: non aveva bisogno di capire che
cosa Dio volesse da lui. Solo Lui, il "Jerbo incarnato",
poteva dare una definizione di Dio. Disse inIatti alla donna
di Samaria venuta ad attingere acqua al pozzo. 'E giunto il
momento, ed e questo, in cui i veri adoratori adoreranno il
Padre in Spirito e Jerita, perche il Padre cerca tali
adoratori. Dio Spirito, e quelli che lo adorano devono
adorarlo in Spirito e Jerita. Gli rispose la donna: 'So che
deve venire il Messia (cio il Cristo, il Santo, l'Unto di
Dio): quando egli verra, ci annun:iera ogni cosa`. Le disse
Gesu: 'Sono Io, che ti parlo` (Gv 4,23-24).
Ges ha natura umana e nel contempo divina
(~Ipostasi). Prima della Passione, sul monte degli ulivi nel
luogo detto 'Getsemani`, sudando sangue, preso da paura e
da angoscia pregava dicendo: 'Padre, se vuoi, allontana da
me questo calice`, Irase detta da Ges uomo, che esprimeva
tutta la Iragilita e debolezza umana, seguita pero dalla Irase
successiva di Ges uomo-Dio: 'Tuttavia non sia fatta la
mia, ma la Tua volonta` (Lc22,42).
Prima di morire, come uomo grido: 'Eli, Eli, lema
sabactani?`, che vuol dire: 'Dio mio, Dio mio, perche mi
hai abbandonato?`. Ma, come essere divino, insegno
all'uomo come deve concludersi l'atto d'amore col Perdono
incondizionato delle oIIese con la Irase: 'Padre, perdona
loro perche non sanno quello che fanno` (Lc 23,34) e alla
Iine disse 'nelle tue mani consegno il mio spirito`. Detto
questo spiro (Lc 23,46).
Quando Ges si rivolge a Dio lo chiama ~Padre: 'Io
salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro`
41
(Gv20,17); e quando ci insegna a pregare dice: 'Joi pregate
cosi.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo nome,
venga il Tuo Regno, ... "e non lasciarci soccombere alla
tentazione, ma liberaci dal male" (che e l'esatta traduzione
dal greco dell'ultima Irase, riportata nel Catechismo della
Chiesa Cattolica a pag. 690).
` ` `
Nelle scritture troviamo lo ~Spirito Santo (terza
Persona) dappertutto . Esso si maniIesta come Energia
Creatrice presente nell'aria: 'In principio Dio creo il cielo e
la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre
ricoprivano labisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulle
acque (Gen 1,2).
Procedendo dal Padre e dal Verbo, "Egli Signore e d la
vita": il giorno dell'"Immacolata Concezione" e stato
Iautore del concepimento di Maria, concepita senza peccato.
Il giorno dell'"Annunciazione" si e incarnato in Maria,
che concepisce Gesu.
Il giorno del battesimo di Gesu discese su di lui in
"apparenza corporea di colomba" (ecco perche cosi viene
visualizzato nelle immagini sacre).
Nella ricorrenza della "Pentecoste" 'Jenne allimprovviso
dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo,
e riempi tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro
lingue come di fuoco, che si dividevano e si posarono su
ciascuno di loro, ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e
42
cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava
loro il potere desprimersi`.
Anche in altre occasioni si manifest come Spirito di
Jerit, espressione della Parola di Dio, che ha parlato per
mezzo dei proIeti e ha Iatto annunziare dagli apostoli 'le
grandi opere di Dio` e 'la buona novella di salve::a`, che
porta l'amore di Dio nei nostri cuori.
Ges , prima della Sua Passione, avverte cosi gli apostoli :
'Io preghero il Padre ed Egli vi dara un altro
Consolatore perche rimanga con voi per sempre, lo Spirito
di Jerit, che il mondo non puo ricevere, perche non lo vede
e non lo conosce. Joi lo conoscete, perche Egli dimora
presso di voi e sara in voi. Non vi lascero orfani, ritornero
da voi` (Gv 14, 16-18). 'Lo Spirito Santo che il Padre
mander nel mio nome, Egli vi insegnera ogni cosa e vi
ricordera tutto cio che vi ho detto` (Gv 14,26). 'Quando
verra il Consolatore che io vi mandero dal Padre, lo Spirito
di Jerita che procede dal Padre, egli mi rendera
testimonian:a` (Gv15,26).
Il Consolatore sar lo Spirito Santo di Ges:
Gesu disse ai discepoli: 'Ora Io vi dico la verita. e bene
per voi che Io me ne vada, perche se non me ne vado, non
verr a voi il Consolatore, ma quando me ne saro andato, ve
lo mandero` (Gv 16,7). Gesu disse loro di nuovo:
"Pace a voi! Come il padre ha mandato me, anch'io
mando voi". Dopo aver detto questo alit su di loro e disse:
"Ricevete lo Spirito Santo" (Gv 20,21-22).
43
Giovanni Paolo II, ricordando San Francesco, nella
catechesi del mercoledi 26/1/2000 disse: 'Il cristianesimo
non si accorda con lidea di una 'natura madre`, quanto
piuttosto con quella di una 'natura sorella`, alla quale
siamo legati perche vediamo in essa la comune dipenden:a
dal Creatore`.
Nella sua catechesi del 2/8/2000 con gran semplicita e
chiarezza disse: 'Alla luce della fede cristiana, la crea:ione
evoca lo Spirito Santo nel dinamismo che contraddistingue i
rapporti tra le cose allinterno del macrocosmo e del
microcosmo, e che si manifesta soprattutto la dove nasce e si
sviluppa la vita. In for:a di questa esperien:a, anche in
culture lontane dal cristianesimo, si e in qualche modo
percepita la presen:a di Dio come Spirito che anima il
mondo. Il cristiano sa bene che una tale evoca:ione dello
Spirito sarebbe inaccettabile se riferita ad una sorta di
'anima mundi` intesa in senso panteistico. Ma, escludendo
questo errore, resta vero che ogni forma di vita, di
anima:ione e di amore, rimanda in ultima analisi a quello
spirito di cui la Genesi dice che aleggiava sulle acque
allalba della crea:ione`.
44
I PRINCIPALI DOGMI E ATTRIBUTI DIVINI
descritti in coppie opposte e complementari sono:
Unita e Unicita di Dio Trinita divina
Uguaglianza divina Distinzione divina
Creativita divina Aseita, Incarnazione divina
Divinita, Trascendenza Umanita , Immanenza
Paternita divina Figliolanza divina
Invisibilita divina Visibilita, Splendore divino
Onniveggenza del passato Onnivegg. del presente e del Iuturo
Semplicita divina Onniscienza e Sapienza divina
Naturalezza divina PerIezione divina
Silenzio divino, Mistero Parola di Dio, Rivelazione, Verita
Immensita, inIinita divina Autolimitazione di Cristo
Onnipotenza divina Impotenza divina a Iar del male
Invincibilita divina Santo Abbandono di Cristo
TrionIo di Cristo Passione di Cristo
Eternita divina , Vita eterna Morte di Cristo
Resurrez., Vittoria di Cristo Annientamento della morte
Immutabilita divina Transustanziazione di Cristo
Onnipresenza divina Presenza divina in ognuno
Severita divina Carita-Amore, Iedelta, Bonta divina
Giustizia, Imparzialita divina Misericordia, Grazia, Perdono
45
SULLA RESURREZIONE DEI MORTI
Ges Cristo stato il primo a risorgere dai morti, e anche
noi risorgeremo a Sua imitazione, dopo un certo intervallo
stabilito tra la morte e la resurrezione della carne.(Ap 20, 4-
6). Ma ci che importa che abbiamo la resurrezione di vita.
Per quanto riguarda come noi saremo alla resurrezione di vita,
ad alcuni sadducei che lo interrogavano, Ges rispose :
'I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito,
ma quelli che sono giudicati degni dellaltro mondo e della
resurre:ione dei morti, non prendono moglie ne marito, e
nemmeno possono piu morire, perche sono uguali agli angeli e,
essendo figli della resurre:ione, sono figli di Dio. Che poi i
morti risorgono, lo ha indicato anche Mose a proposito del
roveto, quando chiama il Signore. Dio di Abramo, Dio di
Isacco, Dio di Giacobbe. Dio non e Dio dei morti, ma dei vivi,
perche tutti vivono per lui` (Lc 20,33-37).
E S. Paolo scrive ai Corinzi : 'Ecco, io vi annun:io un
mistero. non tutti, certo, moriremo, ma tutti saremo trasformati,
in un istante, in un batter docchio, al suono dellultima tromba,
suonera infatti la tromba e i morti risorgeranno incorrotti e noi
saremo trasformati. E necessario infatti che questo corpo
corruttibile si vesta di incorruttibilita e questo corpo mortale si
vesta di immortalita. Quando poi questo corpo corruttibile si
sara vestito dincorruttibilita e questo corpo mortale
dimmortalita, si compira la parola della scrittura. 'La morte
stata ingoiata per la vittoria. Dov', o morte, la tua vittoria?
Dov', o morte, il tuo pungiglione?'` (1Cor 15,51-55).
50
IL REGNO DEI CIELI, DETTO PARADISO
Caro Iratello, nella 1 Lettera ai Corinzi 2,9 sta scritto:
'Quelle cose che occhio non vide, ne orecchio udi, ne mai
entrarono in cuore duomo, queste ha preparato Dio per
coloro che lo amano`.
Pur non sapendo con precisione come sara la nostra vita
nella beatitudine eterna, poiche la rivelazione non entra nei
particolari, a me piace visualizzarla come ora esporro:
Dopo il 'giudizio universale il tempo si Iermera. Le
quattro stagioni diventeranno una sola stagione, l'~eterna
primavera: l'eccesso del caldo estivo e del Ireddo invernale
sara eliminato. Se ben osserviamo il clima della terra, gia da
svariati anni e iniziato il processo di uniIicazione delle
stagioni: naturalmente siamo ancora in piena Iase di
assestamento. Non vi saranno piu terremoti, ne maremoti,
incendi incontrollati, ne alluvioni, ne cicloni; la temperatura
e l'umidita saranno equilibrate; il sole e la pioggia si
alterneranno regolarmente, la vegetazione crescera
lussureggiante e rigogliosa, tutti gli animali diventeranno
paciIici perche l'uomo dara loro l'esempio; non vi saranno
piu malattie ne incidenti. Non vi sara piu poverta ne
ingiustizia, ma liberta nel benessere, soddisIazioni e leciti
divertimenti.
Ma il cambiamento piu importante sara questo: il male
sar debellato e con esso il peccato e i peccatori: tutti
conosceremo perIettamente la verita e rinunceremo al
peccato per libera scelta. 'Chiunque e nato da Dio non
commette peccato, perche un germe divino dimora in lui, e
non puo peccare perche e nato da Dio` (1Gv 3,9). 'Se uno
non nasce da acqua e da spirito, non puo entrare nel regno
51
di Dio` (Gv 3,5); 'Il Signore tuo Dio e un fuoco divoratore
(Dt 4,24) che provera la qualita dellopera di ciascuno`
(1Cor 3,13); 'Chi una volta e entrato nel cerchio della
fiamma, rimane Suo satellite, cammina e si muove nel Suo
raggio...` (Stefan George).
'Quando Dio si sara manifestato, noi saremo simili a lui,
perche Lo vedremo cosi come Egli e` (1Gv 3,2).
Per questo motivo la stessa Iede e la speranza non avranno
piu ragione d'essere: la Iede si trasIormera in certezza e la
speranza in sicurezza, ma la Carit-Amore restera per
sempre in ognuno di noi. La ragione, alimentata Iino
all'ultimo dalla Iede, trasIormera la scienza in Sapienza. Non
esistendo piu il male molte voci e attivita elencate nei livelli
della Ruota non saranno piu necessarie ma soltanto ricordate
perennemente. Tutto sara sempliIicato e armonizzato.
Gli stessi comandamenti si ridurranno a tre: "Adora il
Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto". "Ama il prossimo
tuo come te stesso". "1utto quanto volete che gli uomini
facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti la
legge e i profeti".
Le quattro eta dell'uomo: inIanzia, eta adulta, maturita,
vecchiaia, si muteranno in una sola eta: 'la gioventu, l'eta
dei 25 anni. Non vi saranno piu nascite (Clemente
Alessandrino - 'Stromata`,3,6). I vivi che avranno trovato
Dio non moriranno e i morti in pace con Dio risorgeranno.
52
Sono e vanno direttamente in Paradiso i Martiri: 'gli
spiriti di coloro che furono immolati a causa della parola di
Dio e della testimonian:a che Gli avevano resa` (Ap 6,9-11)
con i loro compagni di servizio che dovevano
(successivamente) essere uccisi come loro. 'gli spiriti dei
decapitati a causa della testimonian:a di Gesu e della
parola di Dio e quanti non avevano adorato la bestia e la
sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte
e sulla mano` (Ap 20,4). A loro si uniscono i cento-
quarantaquattromila, numero simbolico che rappresenta
gli Eletti e la moltitudine immensa dei redenti: 'Non
devastate ne la terra, ne il mare, ne le piante, finche non
abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei
suoi servi. Poi udii il numero di coloro che furon segnati col
sigillo. centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribu dei
figli dIsraele` (Ap 7,3-4).
'Questi non si son contaminati con donne, sono infatti
vergini e seguono lAgnello dovunque va. Essi sono stati
redenti tra gli uomini come primi:ie per Dio e per lAgnello.
Non fu trovata men:ogna sulla loro bocca, sono sen:a
macchia` (Ap 14,4-5). 'Dopo cio, apparve una moltitudine
immensa, che nessuno poteva contare, di ogni na:ione,
ra::a, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al
trono e davanti allAgnello, avvolti in vesti candide, e
portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce. La
salve::a appartiene al nostro Dio seduto sul trono e
allAgnello.. Un vegliardo disse. Essi sono coloro che
sono passati attraverso la grande tribola:ione e hanno
lavato le loro vesti rendendole candide col sangue
dellAgnello` (Ap 7,9-10; 7, 13-14).
53
Ma anche se la maggior parte dell'umanita dovra prima
Iare penitenza nel Purgatorio, avra comunque la residenza
deIinitiva in Paradiso.
Essi saranno redenti, riscattati e salvati dal sangue di
Cristo. Egli ha vinto il mondo. Questa sar la Sua
vittoria! Anche loro, incorruttibili, vivranno nella gioia
insieme ai Santi, ai veri proIeti, ai cori angelici, a Nostro
Signore Gesu Cristo, allo Spirito Santo, a Dio Padre e alla
Madonna per tutta l'eternita. 'Io sono l'Alfa e l'Omega, il
Principio e la Fine. A colui che ha sete, daro gratuitamente
acqua della fonte della vita. Chi sara vittorioso ereditera
questi beni, Io saro il suo Dio ed egli sara mio figlio`
(Ap21,6-7).
LA GERUSALEMME CELESTE
"Ecco la dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorer tra
di loro ed essi saranno suo popolo ed Egli sar il Dio-con-
loro. E terger ogni lacrima dai loro occhi; non ci sar pi
la morte, n lutto, n lamento, n affanno, perch le cose di
prima sono passate" (Apocalisse 21,3-4).
"Aon entrer in essa nulla di impuro, n chi commette
abominio o falsit, ma solo quelli che sono scritti nel libro
della vita dell'Agnello" (Ap.21,27). "E non vi sar pi
maledizione. Il trono di Dio e dell'Agnello sar in mezzo a
lei e i suoi servi lo adoreranno; vedranno la Sua faccia e
porteranno il Suo nome sulla fronte" (Apocalisse 22,3-4).
54
FRATELLI DI ALTRE CHIESE CRISTIANE
Sono i cosiddetti "Cristiani Ortodossi", oltre a tutti i
"Cristiani Protestanti": Luterani, Calvinisti, Anglicani,
Copti, Evangelisti, Presbiteriani, Jaldesi, Battisti,
Metodisti, Mormoni, 1estimoni di Ceova ed altri. Il Prote-
stantesimo e l' insieme delle conIessioni cristiane (separate
dalla Chiesa Cattolica), che traggono origine dalla RiIorma
religiosa iniziata da Lutero nel secolo XVI (con le 95 tesi) e
che Iu estesa successivamente da Calvino e da altri.
La RiIorma riguardava il culto e la struttura ecclesiastica:
tra le modiIiche apportate vi era l'abolizione del latino dalla
messa, l'abolizione del celibato ecclesiastico, dei conventi,
del culto dei Santi e delle indulgenze, inoltre la negazione
del primato papale e della sua inIallibilita.
Sull'argomento riporto un estratto del discorso di Papa
Ratzinger ai rappresentanti di altre Chiese e Comunita
ecclesiali:
'Insieme ci rallegriamo nel constatare che il dialogo, col
passare del tempo ha suscitato una riscoperta della nostra
fratellan:a e creato tra i cristiani delle varie Chiese e
Comunita ecclesiali un clima piu aperto e fiducioso.
Il mio venerato Predecessore nella sua Enciclica Ut
unum sint' (1995) ha indicato proprio in questo un frutto
particolarmente significativo del dialogo. La fraternita tra i
cristiani non e semplicemente un vago sentimento e
nemmeno nasce da una forma di indifferen:a verso la verita.
Essa e fondata sulla realta soprannaturale dellunico
Battesimo, che ci inserisce tutti nellunico Corpo di Cristo (1
Cor 12,13; Gal. 3,28; Col. 2,12).
55
Insieme confessiamo Gesu Cristo come mediatore tra Dio
e gli uomini (1Tm 2,5), sottolineando la nostra comune
appartenen:a a Lui. A partire da questo essen:iale
fondamento del battesimo che e una realta da Lui
proveniente, una realta nellessere e poi nel professare, nel
credere e nellagire, a partire da questo decisivo fondamento
il dialogo ha portato i suoi frutti e continuera a farlo. Le
nostre divisioni sono in contrasto con la volonta di Gesu e ci
rendono inattendibili davanti agli uomini. Penso che
dovremmo impegnarci con rinnovata energia e dedi:ione a
recare una testimonian:a comune nellambito di queste
grandi sfide etiche del nostro tempo. Daltra parte questa
unita non significa quello che si potrebbe chiamare
Ecumenismo del ritorno. rinnegare cioe e rifiutare la
propria storia di fede. Assolutamente no' Non significa
uniformita in tutte le espressioni della teologia e della
spiritualita, nelle forme liturgiche e nella disciplina. Unita
nella molteplicita e molteplicita nellunita.
E proprio gra:ie a questo impegno che il cammino puo
proseguire passo passo fino a quando, come dice la lettera
agli Efesini, finalmente arriveremo tutti allunita della fede
e della conoscen:a del Figlio di Dio, allo stato di uomo
perfetto, nella misura che conviene alla piena maturita di
Cristo (EI. 4,13). Non possiamo fare lunita con le sole
nostre for:e.
La possiamo solo ottenere come dono dello Spirito
Santo`.
56
I VANGELI APOCRIFI
Anche attraverso la Bibbia Dio e in stretto collegamento
col creato; molti altri esempi importantissimi potrei
continuare ad evidenziare in tal senso, ma preIerisco che
ognuno scopra e gusti queste corrispondenze da solo con
l'approIondimento del Vangelo. E indispensabile, ripeto, che
il cuore sia reso puro, per poter vedere, sentire e capire la
verita.
Ges disse: "Perch non vi nulla di nascosto che non
diventi alla fine manifesto, e di segreto che non sia
conosciuto, e non venga in chiaro!" (Lc 8,17) - (Lc 10.21-
24).
Come sappiamo, il nuovo Testamento e composto dai
quattro Vangeli canonici: Matteo, Marco, Luca, Giovanni,
ove sono descritti la vita e il messaggio di Gesu Cristo. Poi
comprende gli Atti degli Apostoli, le Lettere di San Paolo, di
Giacomo, di Pietro, di Giovanni e di Giuda e l'Apocalisse.
Oltre i quattro vangeli canonici esistono i cosiddetti "Van-
geli Apocrifi", cosi chiamati poiche non sono stati dichiarati
autentici, ma che contengono molti riIerimenti con i vangeli
canonici. In essi si leggono notizie e Iatti assai interessanti,
molti dei quali potrebbero essere veritieri.
Quando lessi il "Jangelo Copto di 1ommaso", di
contenuto ermetico, rimasi stupito poiche vi trovai
terminologie e concetti che avevo precedentemente inserito
nella 'Ruota dell'esistenza ai livelli 1. 9, 14, 17 e 18, in
quanto strettamente connessi con i "Detti segreti di Ces"
esposti in questo vangelo che riguardano particolarmente le
53
leggi della natura, il mondo restaurato (chiamato 'Regno dei
cieli`) e la vita dell'uomo risorto in Cristo. Troviamo pure
connessioni con la Ruota negli Atti degli Apostoli (At 2,1-4),
Lettere di San Paolo, (1 Cor. 12,12-27) e Apocalisse
(Ap.5,1:10,8-11:21,1).
Al paragraIo n. 3 del Vangelo Copto di Tommaso Ges
disse: "Il regno dei cieli fuori di noi, ed in noi". Noi
siamo nel regno ma lo ignoriamo e, ignorandolo, l'abbiamo
deturpato. Ai paragraIi 21 e 22 e scritto: 'Gesu vide dei
bimbi che succhiavano latte. Disse ai suoi discepoli. Questi
bimbi che prendono il latte assomigliano a coloro che
entrano nel regno. Gli domandarono. Se noi saremo bimbi,
entreremo nel regno?. Gesu rispose. Allorche di due ne
farete uno, allorche farete la parte interna come lesterna, la
parte esterna come linterna e la parte superiore come
linferiore, (vedi livello 17) allorche del maschio e della
femmina farete un unico essere sicche non vi sia piu ne
maschio ne femmina, allorche farete degli occhi in luogo di
un occhio, una mano in luogo di una mano, un piede in
luogo di un piede e unimmagine in luogo di unimmagine,
allora entrerete nel regno`. (Mt 18,3; 19,5-6; I Cor 14, 1-
20). Al paragraIo 50 e scritto: 'Se vi domanderanno Qual e
il segno del Padre vostro che e in voi? risponderete Il
movimento e il riposo`. Nei "Detti segreti di Ces" (Oscar
Mondadori) e scritto: 'Se della destra non farete la sinistra
e della sinistra la destra, inferiore cio che e superiore e
anteriore cio che e posteriore, non comprenderete il regno`.
54
LA RELIGIONE ISLAMICA
L'Islamismo nasce con Maometto (Muhammad, 570 - 632
d.C.), ultimo proIeta di Dio (Allah), la Parola di Dio
(Corano) a lui rivelata, la sua comunita (Umma).
Il musulmano e Iatalista, egli e, prima di tutto, un
sottomesso a Dio: La religione agli occhi di Dio e la
sottomissione, chiamata "Islam" (Corano 3, 19). Egli crede
agli angeli, ai demoni e ai ginn (spiriti che popolano la
natura); venera tutta la tradizione proIetica da Adamo a
Maometto, seguendo l'esempio di Abramo, di Mose
( "Ms" ), di Giuseppe, di Ges ( "Isa" ), Parola di Dio
incarnata.
'Sa che la storia un giorno finira e che la resurre:ione, il
giudi:io e la vita ultima (Paradiso o Inferno) rappresentano
unescatologia universale in cui trionfera lonnipotente
misericordia di Dio, Il migliore di quelli che perdonano`
(Corano 7, 155) (Paul Poupard).
Il Corano dice. "Ael giorno del Ciudizio peser di pi la
penna del sapiente che la spada del guerriero".
Una vera solidarieta unisce tutti i musulmani, soprattutto
nei giorni del pellegrinaggio alla Mecca e nel "Ramadan",
periodo di digiuno che viene Iedelmente rispettato nel nono
mese del calendario lunare in autunno. La diIIerenza
sostanziale tra cristiani ed ebrei-musulmani e che i cristiani
credono che Gesu Cristo sia Figlio di Dio in quanto
incarna:ione di Dio stesso, mentre gli altri credono che sia
stato semplicemente un proIeta ("Rusul") come Mose e
Maometto.
55
Per comprendere quanto valore abbia il pensiero e la
religione islamica, parallela alla nostra nei principi
Iondamentali poiche in realta adora lo stesso nostro Dio,
riporto l`estratto di due articoli di Gabriel Mandel Khan,
Vicario generale per l`Italia della ConIraternita SuIi Jerrahi
Halveti, pubblicati sulla rivista 'Luoghi dellinfinito`
intitolati: "Le nubi dell'ignoranza" e "Settantamila veli
danzano nella luce".
Il primo articolo dice: 'Il mondo e fatto denergia, percio
conosce lopposi:ione tra freddo e caldo, notte e giorno,
negativo e positivo. Anche i sentimenti, in origine buoni,
possono diventare illegittimi. Bene e male sono legati ai livelli
di coscien:a. Il fenomenico e dualita, ma il bene e lassoluto.
I mistici dell'Islam , i "Sufi" (paragonabili allincirca ai
frati e alle suore nel cristianesimo), hanno precisato le due
categorie degli opposti con i termini. contra:ione - dilata:ione
(cioe introversione - estroversione, unione - separa:ione,
chiarifica-:ione - offuscamento, rivela:ione - occultamento,
presen:a - assen:a). Dio ha creato lessere umano, e questo a
sua volta e costituito da quattro parti. una spirituale, due
materiali, una globale. Quella spirituale e lanima, goccia di
quelloceano infinito che e Dio, al quale oceano tende, al quale
oceano tornera. Materiale e il corpo, e materiale e la psiche,
che si pone come un ponte fra anima e corpo, permettendo
allanima di esprimersi nel mondo materiale e al corpo di
raggiungere vette spirituali.
Se, come tutti i ponti, anche questo e stretto, o pericolante,
ingombro, o crolla, la comunica:ione diventa sempre piu
impossibile. Quarta parte, globale, e lambiente. anche esso
influisce, condi:iona, suggestiona e subordina.
56
Nella psiche abbiamo le pulsioni utili per la sopravviven:a,
da qui i sentimenti, che in origine sono positivi, ma che da
legittimi (bene), a causa di sistemi di ricatto esteriori, possono
diventare negativi, ossia illegittimi (male).
Per amministrarli, riconoscerli e operare correttamente
occorre listru:ione specifica che possiamo avere dalle religioni.
Tutto cambia a seconda del nostro livello di coscien:a. la realta
ha due aspetti, oggettivo e soggettivo. Loggettivita, esterna
forma il carattere, la soggettivita, interna, interpretativa, forma
la personalita. La condi:ione umana oscilla fra il monismo di
Dio e il dualismo dei Phaenomena, ma a livello mistico tutto cio
non sussiste.
Nel mondo fenomenico viviamo quindi la dualita, e mentre il
bene e Dio, e Dio e eterno, quindi il bene e eterno, il male e
terreno, e quindi transitorio. Per tutto cio il musulmano e
istruito dal Corano che dice. tutto il male che tu hai viene da te,
tutto il bene che tu hai viene da Dio, (4
a
79), satana vi ordina il
male, la turpitudine, e di dire contro Dio cio che non sapete (2
a
168), Dio accoglie il pentimento di coloro che fanno il male per
ignoran:a e che poi se ne pentono (4
a
17), ogni anima gustera la
morte, e Noi vi proveremo, e tenteremo col male e col bene. E a
noi sarete ricondotti (21
a
35).
Di grande aiuto e infine per ogni essere umano la 'Sura
dell'alba nascente ' (113
a
). cerco prote:ione presso il Signore
dellalba nascente, contro il male di cio che Egli ha creato,
contro il male delloscurita quando si estende, contro il male di
quelli che soffiano sui nodi, e contro il male dellinvidioso
quando invidia .
Quindi. il bene e assoluto, il male e relativo. Il male e lesilio,
il male e ignoran:a. Il bene e quando il nostro cuore consoce
Dio, il male e quando lo vuole ignorare, rammentando che Dio
ha detto. ne i cieli ne la terra mi contengono, ma mi contiene il
57
cuore del mio fedele . Impariamo dunque a ricevere con
gratitudine tutto cio che ci viene, in definitiva tutti i segni e gli
insegnamenti che il mondo fenomenico ci fornisce per passare
dal relativo allassoluto, dal male al bene.
Due maestri Sufi Abd l Qdir l1ln (1077-1166) dicono
ne "Il segreto dei segreti". Le a:ioni malvagie vengono
compiute da queste varie qualita, e inoltre per ignoran:a.
Lignoran:a e male. Quindi conoscere Dio e il bene supremo
che lessere umano puo conseguire sino a che e nel mondo
fenomenico, e la conoscen:a di cui ha necessita puo essere
ottenuta al:ando il velo dellanima materialistica che ricopre lo
specchio del proprio cuore, pulendo cioe quello specchio e
rendendolo sfavillante per vedervi la belle::a divina del tesoro
nascosto allignorante, che comincera allora a riflettersi nello
specchio segreto del cuore umano.
Il Maestro Suhraward sostiene. 'Il male e negativita, non
essen:a di una perfe:ione o di unaltra, poiche lessen:a positiva
di una cosa non annulla alcunche di unaltra cosa, e neppure e
dannosa per la cosa stessa o per unaltra`.
Il secondo articolo "Settantamila veli danzano nella luce"
dice: 'Il principio originario dellIslam, la ilaha illa llah, e
che Dio esiste e che e unico. Ma Dio e di la da ogni possibile
comprensione umana, e quindi l'essere umano, per pensare Dio
ha necessit di ricorrere a simboli.
Il maestro Sufi Abd lKrim l1l (1365-1428) nel suo libro
'L'uomo perfetto` scrisse. Sappi che lEssen:a di Dio Supremo
e il mistero dellunita espresso da ogni simbolo. Non si puo
dunque concepire questa Essen:a con unidea ra:ionale, come
non la si capisce con unallusione conven:ionale. Ji si puo
pervenire solo individuando simboli e sublimandoli.
Un altro maestro Sufi del XJIII secolo nel suo 'Diwn'
insegnava. 'per quelli che possiedono la conoscen:a, il vino, la
58
festa, il coppiere e il menestrello, i "Re Magi", il monastero, lo
shahel e lo :onnar, sono simboli che, in effetti, designano segreti
nascosti. Se conoscerai il significato reale di questi simboli,
saprai che lessen:a di tali misteri e che egli e uno, unico, che
nulla esiste tranne lui, e che non ve altra divinita tranne Dio`.
Il Corano stesso propone un'abbondanza scintillante di
simboli. In 14
a
24-25 dice. 'non hai visto come Dio propone
come simbolo una buona parola, simile a un bellalbero la cui
radice e salda e i rami sono nel cielo? Dio propone simboli
perche la gente rifletta`.
I simboli pi ricorrenti o poetici nel Corano sono.
la Luce, quale metanomia di Dio, qualita di Dio che sotto
questo termine diventa comprensibile alla limitate::a umana,
il Fuoco, sia come simbolo della puni:ione infernale, sia
come 'calore creativo` della Luce di Dio (ad esempio. 28
a
29,
24
a
35),
i veli di luce e tenebre (ad esempio. 41
a
4, 39
a
8),
lUccello, simbolo della resurre:ione (ad esempio 2
a
262, 3
a
43) o dellImmortalita dellanima (2
a
262, 3
a
43, 67
a
19),
lAcqua (50
a
9), lAlbero, anche come simbolo della
voca:ione dellessere umano e del suo destino,
la Coppa, il Jino, il Saluto, quali simboli del cerimoniale del
Paradiso (36
a
51).
Sulla base dellessen:a stessa del Corano i Sufi hanno
elaborato tutto un cammino spirituale che attraverso i loro riti e
i loro insegnamenti li conduce sulla via della maggior
comprensione di Dio. Questa via ha sette tappe, ognuna
simboli::ata da un profeta e dalle sue qualita precipue (Adamo,
Noe, Abramo, Mose, Davide, Gesu, Muhammad), che rappre-
sentano il mondo delluomo, il mondo delle forme, il mondo
della perce:ione spirituale, il mondo dellimmaginale, il mondo
dellinformale, la natura divina, lessen:a divina.
59
Ed ecco ora i sette simboli precipui del Sufismo suscettibili di
elabora:ioni, esposi:ioni e discussioni in sede di insegnamento.
Suono, Luce, Aumero, Lettera, Parola, Simbolo, Ritmo e
Simmetria.
Una porta simboli::a il passaggio tra due spa:i, e laccesso,
lini:ia:ione, lini:io del cammino.
Un ponte puo rappresentare lessere umano stesso, mediatore
fra il materiale e lo spirituale, tra luniverso fenomenico e Dio,
e rappresenta anche la psiche, parte fisica che collega corpo e
anima. In Occidente la riuscita e il successo sono visti come una
faticosa salita sulla cima di un erto monte, da dove leroe
vittorioso domina il mondo. (Vedi Mikhail Naimy, 'Libro di
Mirdad pagg. 15-25).
Per i Sufi, invece, la montagna rappresenta la materialita
da penetrare. gra:ie alla comprensione dei simboli, si trova
il portale dingresso per entrare allinterno del monte, ossia
nel nostro cuore (Dio dice. 'I cieli e la terra non mi
contengono, ma mi contiene il cuore del mio fedele`).
Il Profeta disse. 'Chi conosce se stesso conosce il suo
Signore`. Dio e nascosto alluomo da settantamila veli`.
E dice il Corano (42
a
51). 'Dio parla alluomo o per
rivela:ione o da dietro un velo`.
Per il Sufismo, una persona e velata quando e incapace di
percepire la luce divina che e nel suo cuore. Simbolo analogo e
lo specchio, gra:ie al quale potremmo capire il senso
dellesteriore e dellinteriore.
Nel Corano "at" puo significare di volta in volta segno,
indi:io, miracolo, parabola, simbolo.
60
Il versetto 164 della seconda Sura dice. 'Si. nella crea:ione
dei cieli e della terra, nel susseguirsi della notte e del giorno, e
nella nave che solca il mare con cio che avvantaggia le genti, e
nellacqua che Dio fa scendere dal cielo, con cui rende la vita
alla terra dopo la sua morte, e vi sparpaglia animali dogni
specie, e nel variare dei venti, e nella nube costretta fra cielo e
terra, vi sono simboli, in verita, per genti che ragionano`.
Ma il simbolo pi bello dell'Islam , a mio parere, la
descrizione- simbolo che il Corano da' di Dio:
'... E la luce dei cieli e della terra ... la Sua luce e come una
nicchia, nicchia in cui si trova una lampada, lampada entro un
vetro, vetro come un nastro sfavillante.
Ha luce da un albero benedetto, un olivo ne dOriente ne
dOccidente, il cui olio illumina quasi sen:a che fuoco lo tocchi.
Luce su luce. Dio guida alla sua luce chi egli vuole. Dio conia
delle parabole per le genti. Dio e lOnnisciente`. (Gabriel
Mandel Khan).
Qui riporto le frasi pi incisive e fraterne che il nostro
attuale Papa, Benedetto XVI ha pronunciato nella XX
giornata mondiale della giovent a Colonia:
61
"Cari amici musulmani, e motivo di grande gioia per me
accogliervi e porgervi il mio cordiale saluto. Il mio amato
predecessore, Papa Ciovanni Paolo II, disse un giorno ai
giovani musulmani riuniti nello stadio di Casablanca, in
Marocco. I giovani possono costruire un futuro migliore, se
pongono innan:i tutto la loro fede in Dio e si impegnano poi a
costruire questo mondo nuovo secondo il disegno di Dio, con
sagge::a e fiducia.
Sono certo di interpretare anche il vostro pensiero nel porre
in eviden:a tra le preoccupa:ioni quella che nasce dalla
constata:ione del dilagante fenomeno del terrorismo.
So che in molti avete respinto in modo deciso, anche
pubblicamente, in particolare qualsiasi collegamento della
vostra fede con il terrorismo e lo avete condannato chiaramente.
Di questo vi ringra:io, poiche cio favorisce il clima di fiducia di
cui abbiamo bisogno. Il compito e arduo, ma non impossibile. Il
credente - e noi tutti come cristiani e come musulmani siamo
credenti - sa di poter contare, nonostante la propria fragilita,
sulla for:a spirituale della preghiera.
Nellincontro che ho avuto con i rappresentanti di varie
tradi:ioni religiose, dissi. Ji assicuro che la Chiesa vuole
continuare a costruire ponti di amici:ia con i seguaci di tutte le
religioni, al fine di ricercare il bene autentico di ogni persona e
della societa nel suo insieme.
A questo proposito e sempre opportuno richiamare quanto i
Padri del Concilio Jaticano II hanno detto circa i rapporti con i
musulmani. La chiesa guarda con stima anche i musulmani che
adorano lunico Dio vivente e sussistente, misericordioso e
onnipotente, creatore del cielo e della terra, che ha parlato agli
62
uomini. Essi cercano di sottomettersi con tutto il cuore ai decreti
di Dio anche nascosti, come si e sottomesso Abramo, al quale la
fede islamica si riferisce...
Se nel corso dei secoli non pochi dissensi e inimici:ie sono
sorte tra cristiani e musulmani, il sacrosanto Concilio esorta
tutti a dimenticare il passato e ad esercitare sinceramente la
mutua comprensione, nonche a difendere e promuove insieme,
per tutti gli uomini, la giusti:ia sociale, i valori morali, la pace e
la liberta`.
Tra le varie risposte a Vittorio Messori, Giovanni Paolo II
disse:
'La religiosita dei musulmani merita rispetto. Non si puo non
ammirare, per esempio, la loro fedelta alla preghiera.
Limmagine del credente in Allah che, sen:a badare al tempo e
al luogo, cade in ginocchio e si immerge nella preghiera, rimane
un modello per i confessori del vero Dio, in particolare per quei
cristiani che, disertando le loro meravigliose cattedrali, pregano
poco o non pregano per niente`.
( da: "Jarcare la soglia della speranza" - Maometto).
63
S I M B O L I S M O
Come abbiamo appena constatato nella Religione
Islamica, i simboli hanno la priorita di ricongiungere una
realta visibile con una invisibile in essa preannunciata.
Aiutano a comprendere la verita, che spesso appare nascosta.
Non e l'uomo che ricerca la verita, ma e questa che gli viene
incontro.
'Nella mistica ebraica la corrisponden:a tra lettere
dellalfabeto e numeri e strumento esegetico. La constata-
:ione che la realta non e come appare, comporta la
necessita di un codice interpretativo di accesso espresso da
simboli. Un altro importante campo di applica:ione del
simbolismo e quello che concerne i colori. Nella Torah si
parla di colori, in modo particolare in rela:ione ai tessuti di
certi arredi del Tabernacolo e degli abiti dei sacerdoti`.
(Giuseppe Laras).
Il significato di simbolo (dal verbo "symballein") puo es-
sere quello di: 'raccogliere, riunire, uniIicare, congiungere
ed anche 'spiegare, sintetizzare, concludere; il vocabolo
contrapposto a 'simbolo e 'diavolo (dal verbo
"dyaballein") che vuol dire 'calunniare, ingannare, separare,
opporre. Questo termine e giustamente attribuito a Satana,
poiche egli cerca in tutti i modi di nascondere e disperdere la
verita.
Il linguaggio di Gesu e squisitamente simbolico, come
attesta l'uso sistematico della "parabola" che e in pratica un
simbolo narrato. Siamo quindi in presenza di una qualita
simbolica insita al Creato ed e cio che Gesu scopre ed
esplicita.
64
IL FUOCO E L'ACQUA
Voglio parlare di questi due "elementi " poiche essi sono
considerati sin dall'antichita come simboli religiosi.
In tutte le religioni l'acqua ha un posto molto importante.
Nei Veda, i libri sacri dell'induismo, e scritto: 'Acqua, tu
sei la fonte di ogni cosa e di ogni esisten:a`. E il Iedele
induista si bagna nel Iiume Gange per puriIicarsi e
viviIicarsi. Il musulmano non entra a pregare nella moschea
se prima non si e puriIicato le mani e spesso anche i piedi e il
volto. Giovanni battezza con l'acqua del Iiume Giordano e
Gesu stesso si Ia battezzare da Lui. Anche Ges parla
dell'acqua: 'Chi ha sete venga a me e beva. Chi crede in
me,... fiumi dacqua viva sgorgheranno dal suo seno` (Gv
7,37 ss). Alla donna samaritana che Gesu incontra presso il
pozzo di Giacobbe, egli si Ia riconoscere come dispensatore
messianico di acqua: 'Chi beve dellacqua che io gli daro,
diventera in lui sorgente che :ampilla per la vita eterna`
(Gv 4,14).
Nella Bibbia la parola "acqua" e nominata piu di 400
volte. Dio e la sorgente di acqua viva e l'uomo che spera in
lui 'e come un albero piantato sulle rive del fiume e che
allunga le sue radici fino al ruscello. Non ha da temere nulla
quando giungera larsura, le sue foglie rimangono verdi
(Sal 1,3). Anche San Francesco ha reso omaggio all'acqua:
"Sii benedetto, mio Signore, per nostra sorella acqua;
l'acqua molto utile, umile, preziosa e casta".
65
Nel Tao-Te-King, Lao Tse, al par. 78, dice: 'Non vi e al
mondo nulla di piu debole e cedevole dellacqua, ma nello
stesso tempo non vi e nulla che la superi nel vincere il solido
e il forte. Essa non ha pari. Cosi il debole trionfa sul forte, il
flessibile trionfa sul rigido. Questa verita dovrebbe essere
chiara ad ognuno, ma non ve chi agisca conformemente ad
essa. Percio luomo perfetto dice. solo chi prende su di se le
onte e le sventure del regno (i peccati del mondo) ne e il
capo sacerdotale e il sovrano. Questa e la misteriosa
verita`.
Non per caso la Madonna quando apparve a
Bernadette Soubirus a Lourdes insegn ad essa che nella
grotta sorgeva l'acqua miracolosa, che ha guarito tanta
gente.
Si potrebbe dire che l'acqua sorgente e il simbolo della
purezza, della verginita, della salute e della 'Carita.
La Madonna poi disse a Bernadette: 'Io sono lImmaco-
lata Conce:ione`, ricorrenza che si Iesteggia proprio nel
settore n. 16, in corrispondenza dell'acqua.
Ges disse:"Se uno non nasce da acqua e da spirito non
pu entrare nel regno di Dio" (GV 3,5). 'Lacqua diventa
dunque una parola chiave dellesisten:a umana, essa ha una
for:a purificatrice e rinnovatrice e per questo non ci si
meraviglia che nel battesimo serva a produrre la rinascita
nella fede` (Otto Betz, I simboli, Ed. Paoline, pag. 68). Per
lo stesso motivo Ges , il giovedi santo durante l'ultima cena,
con atto estremo di Umilt si e Iatto servo e con l'acqua ha
lavato i piedi agli apostoli.

66
Mentre Talete pens che l'origine di tutte le cose fosse
nell'acqua, Eraclito era convinto di aver trovato il princi-
pio dell'essere nel fuoco.
I pitagorici pensavano che l'anima Iosse una scintilla del
Iuoco divino. Nei Veda dell'antica India e scritto: 'Sii per
noi, fuoco, avvicinabile in modo buono come il padre al
figlio, rimani con noi per la nostra salve::a`.
Stefan George dice: 'Chi una volta e entrato nel cerchio
della fiamma, rimane suo satellite, cammina e si muove nel
suo raggio, dove e raggiunto dalla luce, non puo errare
troppo lontano dalla meta`. Fuoco e una delle grandi parole
signiIicative della nostra esistenza: siamo presi dal Iuoco
dell'amore, ma anche dal Iuoco dell'ira.
Dionigi, l'Areopagita, teologo mistico siriaco scrive:
'Il fuoco sensibile e, per cosi dire, nel tutto e risplende
puro attraverso tutto, rimanendo al tempo stesso separato da
tutto, mentre irradia su tutto, e anche misterioso, non
riconoscibile, quando non vi e nessun combustibile sul quale
puo rivelare la sua peculiare for:a.
E invincibile e non si puo fissare, superiore nei confronti
di tutte le cose, trasforma chi ne viene cosciente nel proprio
essere e agire. Si comunica a ogni cosa che, in qualsiasi mo-
do, ad esso si avvicina, vivifica e rinvigorisce attraverso il
suo calore che dona la vita, illumina con i suoi raggi
inarrestabili, e vittorioso, puro, separando criticamente,
invariabile, tende verso lalto, afferra energicamente,
scattante, inaccessibile a qualsiasi adula:ione, sempre
mobile, flessibile, muovendo lestraneo, abbracciando il tutto
sen:a essere afferrato. Bisognoso di nessuno, moltipli-
candosi nel segreto, dimostrando la sua propria poten:a
67
negli elementi che assimila, intraprendente, creativo, invi-
sibilmente presente a tutto, apparentemente non esistente,
ma sotto lo strofinare, che e come una ricerca di lui, gui::a
improvvisamente come qualcosa che abita dentro e tuttavia
obbedisce al proprio essere e, poi, nuovamente vola via
inafferrabile, e sen:a diminuire nella sua dona:ione beata.
Si potrebbero trovare ancora molte altre qualita del fuoco,
che mostrerebbero unimmagine chiara della poten:a divina
dellessere`.
Quando ho letto questo poema sono rimasto stupito: non
ho mai trovato parole cosi proIonde e signiIicative!
Nell'ultima Irase Dionigi chiarisce il motivo per cui ha
approIondito il Ienomeno e i segreti del Iuoco e, cioe, perche
in esso ha trovato molti riIerimenti del mistero di Dio. 'Il
Signore Tuo Dio e un fuoco divoratore` ci viene detto
nell'Antico Testamento (Dt 4,24). Nel roveto ardente che non
si consuma, Mose puo riconoscere la vicinanza di Dio (vedi
Es 3,2). E Dio che incide col Iuoco i dieci comandamenti
sulle Tavole di pietra.
San Francesco nei "Fioretti" si esprime cosi: 'Laudato
si, mi Signore, per frate Focu, / per lo quale ennallumini la
nocte. / et ello e bello et iocundo et robustoso et forte`.
La simbologia del Iuoco, viene ripresa nella predicazione
di Gesu: 'Sono venuto a portare il fuoco sulla terra, come
vorrei che fosse gia acceso` (Lc 12,49).
Giovanni Battista disse: 'Colui che viene dopo di me
batte::era in Spirito Santo e fuoco` (Mt 3,11).
68
Il giorno della Pentecoste, lo Spirito Santo discese sugli
Apostoli e su Maria sotto Iorma di lingue di Iuoco (Atti 2).
'Il fuoco provera la qualita dellopera di ciascuno` (1 Cor
3,13).
'Ci hai fatto passare per il fuoco e lacqua, ma poi ci hai
dato sollievo` (Sal 66,12). 'Per illuminare il suo popolo Dio
laccompagna di notte come colonna di fuoco, e di giorno
come una nube` (Es 13,21-22).
dunque chiaro che il fuoco e l'acqua sono le due
espressioni maggiori in cui Dio si manifesta a noi
attraverso la natura.
Vi e un Iuoco Celeste che risiede nelle stelle, ove, dalla
loro nascita (13 miliardi di anni Ia), continua incessan-
temente una combustione atomica costituita principalmente
da atomi di idrogeno e di elio allo stato plasmatico.
Il nostro Iuoco celeste e il Sole, che riscalda e illumina la
terra. Per attutire il riscaldamento terrestre (Yang) che
raggiunge il massimo sviluppo dopo il solstizio d'estate,
esiste l'acqua terrestre (Inn) rappresentata dal mare, dai laghi
e dai Iiumi. Il mare per la Terra e come il radiatore per
l'automobile. InIatti, per rinIrescarsi d'estate, l'uomo va a
bagnarsi nell'acqua, possibilmente al mare, oppure va in
montagna ove l'aria e piu Iresca e cerca l'ombra; usa in casa i
ventilatori, l'aria condizionata e il IrigoriIero per tener Ireschi
gli alimenti.
Contrariamente, verso il solstizio d'inverno, la stagione
delle piogge porta abbondante acqua celeste sulla terra
(pioggia, neve e ghiaccio) portando Ireddo e gelo.
69
Vi e anche il Iuoco terrestre, ed esattamente il ~fuoco
centrale (combustione magmatica del nucleo del centro
della terra, settore 10) e il Iuoco che si sviluppa sulla
superIicie terrestre: quello incontrollato che e chiamato
~incendio, Iuoco distruttore, e quello controllato, a me
caro, il cosiddetto "focolare", che riscalda d'inverno le
nostre case e coloro che vivono nei luoghi Ireddi.
Parimenti abbiamo l'acqua celeste, costituita dalle nubi
causate dall'evaporazione dell'acqua terrestre che e mare,
laghi e Iiumi, questi ultimi portano al mare la pioggia
eccedente che non e penetrata nella terra.
Possiamo pertanto constatare che, come nella religione
Cinese, Indu, Buddista, Siriaca, Islamica, Greca, Egizia,
(altre non citate) ed anche nell'Ebraismo e nel Cristianesimo
(antico e nuovo testamento), il Iuoco, l'acqua, l'aria (vento) e
la terra coi suoi Irutti sono scelti come simboli sacri (il pane
e il vino sono di origine vegetale).
70
Ermete 1rismegisto, padre dell'esoterismo, sacerdote e
iniziato in Egitto, scrisse la quintessenza di ogni sapienza su
una tavola di smeraldo verde orientale.
Nella Tavola Smeraldina e scritto:
1. Jero e sen:a men:ogna, sicuro e piu certo di qualunque
altra cosa.
2. Cio che e in basso, e uguale a cio che e in alto, e cio
che e in alto, e uguale a cio che e in basso, per compiere
le opere meravigliose dellunica cosa.
3. E tutte le cose sono uguali in quanto create dallunico
DIO, nel pensiero dellunica cosa. Quindi tutte le cose
sono nate da questunica cosa, per imita:ione.
4. Nel Cielo, per noi, il Sole, lampada del giorno, assume
il ruolo del Padre.
5. La Terra, nutrice di questa cosa rappresenta la madre.
La Luna, figlia, e la lampada per la notte.
6. Il vento lha portata nel suo ventre.
7. La for:a di questunica cosa sale dalla Terra verso il
Cielo, e di nuovo discende sulla Terra, e riceve la for:a
delle cose superiori e inferiori.
8. Tu devi dividere la Terra dal Fuoco, il sottile dallo
spesso, dolcemente, e con grande sapien:a.
9. Tu quindi avrai la magnificen:a di tutto il mondo.
Percio ogni incomprensione fuggira via da te. Questunica
cosa e la for:a piu forte di tutte le for:e, perche superera
tutte le cose sottili e penetrera tutte le cose solide.
10. In questo modo si crea il mondo.
71
PERCH TANTE RELIGIONI?
Vittorio Messori chiese a Papa Wojtyla: 'Ma se Dio che
e nei cieli e che ha salvato e salva il mondo e uno solo, ed e
quello che si e rivelato in Gesu Cristo, perche ha permesso
tante religioni?`
E il Papa rispose: 'Lei parla di tante religioni. Io invece
tentero di mostrare che cosa costituisce per queste religioni
il comune elemento fondamentale e la comune radice. Il
Concilio ha definito le rela:ioni della Chiesa con le religioni
non cristiane nella Dichiara:ione che ini:ia con le parole.
"Aostra aetate" (Nel nostro tempo).
La rivela:ione cristiana, sin dallini:io ha rivolto alla
storia spirituale delluomo uno sguardo in cui entrano in
qualche modo tutte le religioni, mostrando lunita del genere
umano riguardo agli eterni e ultimi destini delluomo. Una
sola comunita infatti costituiscono i vari popoli. Gli uomini
attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi
enigmi della condi:ione umana, che oggi come ieri turbano
profondamente il cuore delluomo. la natura delluomo, il
senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, lorigine
e il fine del dolore, la via per raggiungere la felicita, la
morte, il giudi:io e la san:ione dopo la morte, infine lultimo
e ineffabile mistero che circonda la nostra esisten:a dove noi
traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo. Le religioni
invece, connesse col progresso della cultura, si sfor:ano di
rispondere alle stesse questioni con no:ioni piu raffinate e
con linguaggio piu elaborato (Nostra Aetate, nn. 1-2).
72
E qui la dichiara:ione conciliare ci conduce verso
lEstremo Oriente. La tradi:ione di culture molto antiche,
anteriori al cristianesimo, rimane in Oriente molto forte. Se
la fede in Cristo trova accesso ai cuori e alle menti, tuttavia
limmagine della vita nelle societa occidentali (le cosiddette
"societa cristiane"), che e piuttosto unantitestimonian:a,
costituisce un notevole ostacolo allaccetta:ione del
Jangelo.
Ne ha fatto piu volte cenno il Mahatma Candhi, indiano e
indu, a suo modo profondamente evangelico, e tuttavia
deluso da come il cristianesimo si esprimeva nella vita
sociale e politica delle na:ioni. NellInduismo, gli uomini
scrutano il mistero divino e lo esprimono con linesauribile
fecondita dei miti e con i penetranti tentativi della filosofia,
essi cercano la libera:ione dalle angosce della nostra
condi:ione, sia attraverso forme di vita ascetica, sia nella
medita:ione profonda, sia nel rifugio in Dio con amore e
confiden:a. Nel Buddismo, secondo le sue varie scuole, viene
riconosciuto la radicale insufficien:a di questo mondo
mutevole e si insegna una via per la quale gli uomini con
cuore devoto e confidente, siano capaci di acquistare lo
stato di libera:ione perfetta e di pervenire allo stato di
illumina:ione suprema per me::o dei propri sfor:i o con
laiuto venuto dallalto" (Nostra Aetate, n. 2). Piu avanti il
Concilio ricorda che la "Chiesa cattolica nulla rigetta di
quanto vero e santo in queste religioni". Le parole del
Concilio si richiamano alla convin:ione, da tanto tempo
radicata nella tradi:ione, dellesisten:a dei cosiddetti
"semina Jerbi" (semi del Jerbo), presenti in tutte le
religioni.
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Consapevole di cio, la Chiesa cerca di individuarli in
queste grandi tradi:ioni dellEstremo Oriente, per tracciare
sullo sfondo delle necessita del mondo contemporaneo, una
sorta di via comune. Lo Spirito Santo opera efficacemente
anche fuori dellorganismo visibile della Chiesa proprio in
base a questi semina Jerbi, che costituiscono quasi una
comune radice soteriologica di tutte le religioni. Cosi,
dunque, invece di meravigliarci che la Provviden:a permetta
una tanto grande varieta di religioni, ci si dovrebbe
piuttosto stupire dei numerosi elementi comuni che in esse si
riscontrano.
A questo punto sarebbe opportuno ricordare tutte le
religioni primitive, le religioni di tipo animistico, che
pongono in primo piano il culto degli avi. Sembra che coloro
che le praticano siano particolarmente vicini al cristia-
nesimo. Niente di strano, dunque, che gli animisti africani e
asiatici abbastan:a facilmente diventino confessori di Cristo,
piu facilmente dei rappresentanti delle grandi religioni
dellEstremo Oriente. Queste ultime, anche nella presenta-
:ione che ne fa il Concilio, possiedono carattere di sistema.
Sono sistemi cultuali e, insieme, sistemi etici, con una
accentua:ione molto forte del bene e del male. A essi
appartengono certamente sia il confucianesimo cinese, sia il
taoismo. Tao vuol dire Eterna Jerita - qualcosa di simile al
cristiano Jerbo - che rispecchia nellagire delluomo me-
diante la verita e il bene morale. Le religioni dellEstremo
Oriente hanno portato un grande contributo nella storia
della moralita e della cultura, hanno formato la coscien:a
dellidentita na:ionale negli abitanti della Cina, dellIndia,
del Giappone, del Tibet, e anche nei popoli del sud-est
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dellAsia, o degli arcipelaghi dellOceano Pacifico. Alcuni di
questi popoli hanno culture che risalgono a epoche molto
lontane. Gli indigeni australiani vantano una storia di
alcune decine di migliaia di anni, e la loro tradi:ione etnica
e religiosa e piu antica di quella di Abramo e di Mose.
Cristo e venuto nel mondo per tutti questi popoli, li ha
redenti tutti e ha certamente le sue vie per giungere a
ciascuno di essi, nellattuale tappa escatologica della storia
della salve::a. Di fatto, in quelle regioni, molti lo accettano
e molti di piu hanno in Lui una fede implicita` (v. Eb. 11,6).
Pierre Emmanuel ha scritto: 'Se per i credenti,
lesperien:a del sacro conferisce una nuova dimensione alle
realta terrestri ed offre la speran:a della felicita celeste, per
i non credenti lateismo e linverno del mondo, proprio come
la fede ne e la primavera`.
Le leggi della natura hanno le loro radici nella Teologia
ancor prima che nella scienza, perche esprimono chiaramente
il progetto divino della creazione, tesi sostenuta da Isaac
Newton, da Einstein e conIermata da Zichichi, che si esprime
cosi: 'Scoprire una verita scientifica e come mettersi a
colloquio con il Creatore`. Lo stesso Galileo diceva: 'la
Bibbia e la parola di Dio, la natura e invece la sua
scrittura`.
Su questa terra le culture evolvono conIrontandosi ed
integrandosi reciprocamente. Cosi si dipanna la matassa del
~pasticcio universale ed anche le varie religioni si
prenderanno per mano per danzare insieme nell'ordine
cosmico. Questa aIIermazione non e utopistica: e solo
questione di buona volont come aIIerma Popper :
75
"Io posso aver torto e tu puoi aver ragione, ma per mezzo
di uno sforzo comune, possiamo avvicinarci alla verit".
Anche l'ateismo, ormai solo e abbandonato, trovera la
religione come compagna, con la quale intreccera valzer
appassionati (Iorse qualcuno, geloso che io li Iaccia danzare
insieme, mi vuole tacciare per Ialso visionario?) e nei cieli
gia si percepiscono note di un'armonia sinora sconosciuta,
perche soIIocata dal Irastuono di cataclismi umani.
Albert Einstein ha scritto: 'La scien:a sen:a la religione
e :oppa, la religione sen:a la scien:a e cieca`.
La scienza si sta completando con la Iede e la Iede con la
scienza: l'evoluzionismo di Darwin si accordera con il
creazionismo, il naturalismo e il materialismo con lo spiritua-
lismo, e il casualismo sIocera nel Iinalismo, il quale
riconosce la realta del meccanicismo ma nello stesso tempo
lo subordina ad un principio ordinatore del mondo per un
~disegno creatore intelligente (Iuturo concetto di
"sintropia").
Questa concezione Iinalistica, pizzicando tra i IilosoIi, e
stata ad esempio sostenuta dalla dottrina di Rudolf
Hermann Lotze, che deIini il suo pensiero un "idealismo
teologico": sostenne che la natura e si governata da leggi
meccaniche, ma il suo sistema e un insieme di mezzi
indirizzati verso un "disegno fissato da Dio".
Egli vedeva negli stessi atomi dei centri immateriali di
Iorza soprasensibili, cioe "Monadi" nel senso Leibniziano
del termine (vedi Microcosmo, 1, trad. it. p.50).
Dio e la condizione di ogni Iatto naturale, di ogni legge, di
ogni ordine causale, perche e l'Unita che congiunge tutto.
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Aristotele dice: 'Dio e il mondo non sono la stessa cosa,
ma dal mondo si puo giungere a Dio`; anche se, come dice
Platone, il mondo (Iorgiato e diversiIicato dal Demiurgo)
non cessa di essere un grande organismo vivente che, come
sostiene Plotino, contiene piccoli organismi viventi (micro-
cosmo nel macrocosmo) dotati di una loro anima e
sensibilita, con i quali, sintonizzato in armonica corrispon-
denza, determina un reciproco consenso e accordo. Nella
coscienza di ogni essere sono contenute tutte le inIormazioni
che collegano il creato.
Agostino aIIerma che Dio e eterno ed immutabile, e che
invece tutte le cose che Egli ha create nel tempo sono
mutabili, percio distinte da Lui.
La posizione anti-panteistica e pure sostenuta da
Tommaso d'Aquino: 'La creatura partecipa dellEssere che
Dio possiede in piene::a, prendendone parte sen:a esserne
una parte`.
In questo mio studio cristiano, conIrontato con radici di
altre religioni, credo si dimostri quanto sia possibile per
chiunque trovare elementi importanti da acquisire; bisogna
assolutamente lasciarsi guidare dallo Spirito Santo che esige
la collaborazione di ogni credente sia cristiano, sia israelita,
sia maomettano, induista, buddista o taoista per capire quale
sia la verita di Dio.
Pertanto onde ottenere un risultato produttivo, occorre
instaurare un dialogo, non tra diverse religioni, ma tra
uomini di diverse religioni.
Aella lode a Dio, guardando il creato con amore,
si incontrano tutte le religioni, in particolare
quelle monoteistiche.
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Indice
INTRODUZIONE...............................................................1
IL TAOISMO - ANTICA RELIGIONE CINESE................2
ESPRESSIONI YANG E INN NELLA NATURA..............4
L'UOMO REALE NEL TAO TE KING..............................5
INCOMPATIBILITA TRA BENE E MALE ......................8
IL CONFUCIANESIMO.....................................................9
LO SHINTOISMO............................................................10
L'INDUISMO....................................................................11
IL BUDDISMO.................................................................18
EBRAISMO......................................................................26
IL CRISTIANESIMO........................................................32
IL PADRE, IL FIGLIO E LO SPIRITO SANTO...............37
I PRINCIPALI DOGMI E ATTRIBUTI DIVINI...............45
SULLA RESURREZIONE DEI MORTI...........................46
IL REGNO DEI CIELI, DETTO PARADISO...................47
LA GERUSALEMME CELESTE.....................................50
FRATELLI DI ALTRE CHIESE CRISTIANE..................51
I VANGELI APOCRIFI....................................................53
LA RELIGIONE ISLAMICA............................................55
S I M B O L I S M O.........................................................64
IL FUOCO E L'ACQUA...................................................65
PERCHE TANTE RELIGIONI?........................................72
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Altri volumi dell'Autore:
'La Ruota dell'Esistenza
'L'Uomo tra Cielo e Terra
'Il Mondo dello Spirito
'Giustizia, Politica e Legge
'...E non lasciarci soccombere alla tentazione...
'L'equilibrio energetico Inn -Yang nell'alimentazione
* * *
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Per scaricare gratuitamente
'LA RUOTA DELL`ESISTENZA
di Mimo Natta, che tratta di scienza e religione
(da cui e stato tratto questo libretto):
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L' E-mail dell'autore e:
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Cell. 3333272306
La Giustizia verso Dio e chiamata
'Jirtu di religione`; da essa nasce la
giustizia verso le Creature di Dio.

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