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DIRITTO COMMERCIALE ed.

2024
a cura di Davide Tutino, Avvocato Penalista, Specialista in Dir.UE, Dottore di Ricerca TPRS

Testo di riferimento: Compendio di Diritto Commerciale ed. Simone


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Campobasso, Manuale di Diritto Commerciale
Cottino, Diritto Commerciale
Ferri, Manuale di Diritto Commerciale
A. Gambino, Daniele U. Santosuosso, “Fondamenti di diritto commerciale”
A. Vanzetti, V. Di Cataldo, “Manuale di diritto industriale”, Giuffré Editore
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Ultimi aggiornamenti:

Legge 24/07/2023, n. 102 è Modifiche al codice della proprietà̀ industriale


D.Lgs 10 ottobre 2022, n. 149 è Cenni sulla Riforma Cartabia
D.Lgs. 17 giugno 2022, n. 83 è Modifiche al codice della crisi d'impresa e
dell'insolvenza
D.Lgs. n. 183/2021 è nuove norme sugli strumenti digitali nel diritto societario
D.L. 118/2021 è il nuovo concordato semplificato liquidatorio
D.Lgs. 26 ottobre 2020, n. 147 è Decreto correttivo del Codice della crisi e
dell’insolvenza
D.Lgs. 19 febbraio 2019, n. 18 e D.Lgs. 20 febbraio 2019, n. 15 è modifiche al
Codice della proprietà industriale in materia di marchi e brevetti
L. 11 febbraio 2019, n. 12 è ha dimezzato i termini per iscrivere l’atto costitutivo
delle società nel registro delle imprese
D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14 è Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

INDICE
CAPITOLO 1 è L’imprenditore

1. La libertà di iniziativa economica


2. Evoluzione storica del diritto commerciale
3. La nozione giuridica d’imprenditore
4. L’attività produttiva. Lo scopo di lucro
5. L’organizzazione
6. La professionalità

1
7. Le professioni intellettuali

CAPITOLO 2 è Le categorie di imprenditori

1. L’imprenditore agricolo
2. L’imprenditore agricolo professionale
3. L’imprenditore commerciale
4. Il criterio dimensionale: il piccolo imprenditore.
5. L’artigiano
6. L’impresa pubblica
7. L’impresa familiare e l’azienda coniugale
8. L’impresa sociale

CAPITOLO 3 è Acquisto della qualità di imprenditore

1. L'inizio di un'attività imprenditoriale


2. L'imputazione dell'attività di impresa
3. Soggetti incapaci e qualità d' imprenditore

CAPITOLO 4 è La disciplina dell’impresa commerciale

1. Lo statuto dell’imprenditore commerciale


2. Il sistema della pubblicità legale: il registro delle imprese
3. Il sistema delle scritture contabili
4. L’assoggettabilità alle procedure concorsuali
5. Gli ausiliari dell’imprenditore. L’institore. I procuratori. I commessi.

CAPITOLO 5 è L’azienda

1. Il concetto di azienda e di avviamento


2. La circolazione dell’azienda
3. Vendita dell’azienda e divieto di concorrenza
4. La successione nei contratti aziendali
5. Crediti e debiti dell’azienda trasferita
6. Usufrutto e affitto dell’azienda

CAPITOLO 6 è La disciplina dei segni distintivi

1. I segni distintivi dell’imprenditore: la ditta


2. Il marchio
3. L’insegna

CAPITOLO 7 è Le creazioni intellettuali

1. Il sistema legislativo sulle creazioni intellettuali


2. Il diritto d’autore
3. Il brevetto
4. Le invenzioni del prestatore di lavoro

CAPITOLO 8 è La disciplina della concorrenza e la normativa antitrust

2
1. La libertà di concorrenza
2. Disciplina della concorrenza sleale
3. Disciplina antitrust europea e nazionale

CAPITOLO 9 è La collaborazione tra imprenditori

1. I consorzi
2. Le associazioni temporanee tra imprese
3. L’associazione in partecipazione
4. Il G.E.I.E.

CAPITOLO 10 è Le società in generale

1. Il contratto di società
2. Classificazione delle società
3. L’autonomia patrimoniale e la personalità giuridica
4. Le società unipersonali
5. Le società tra professionisti
6. Le start-up innovative
7. Ipotesi particolari di società: la società di fatto, la società occulta e la società apparente

CAPITOLO 11 è La società semplice

1. Nozione, oggetto sociale e costituzione


2. Capitale sociale, patrimonio sociale, i conferimenti e il socio d’opera
3. La responsabilità dei soci
4. I creditori particolari dei soci
5. I diritti e gli obblighi del socio
6. L’amministrazione della società ed i soci amministratori
7. La rappresentanza della società
8. Lo scioglimento del rapporto sociale limitatamente ad un socio
9. Lo scioglimento della società

CAPITOLO 12 è La società in nome collettivo

1. La costituzione della s.n.c.


2. La responsabilità dei soci per le obbligazioni sociali
3. I creditori personali del socio
4. Il potere di amministrazione e di rappresentanza
5. Le modificazioni dell’atto costitutivo
6. Scioglimento e liquidazione della società
7. Pubblicità della società
8. Il fallimento dei soci a responsabilità illimitata

3
CAPITOLO 13 è La società in accomandita semplice

1. La costituzione della s.a.s.


2. Il potere di amministrazione e di rappresentanza
3. Il trasferimento della partecipazione sociale
4. Lo scioglimento della società
5. La società in accomandita irregolare

CAPITOLO 14 è La società per azioni

1. La costituzione della s.p.a.


2. La stipulazione dell’atto costitutivo
3. L’atto costitutivo
4. Effetti della stipulazione dell’atto costitutivo
5. I conferimenti dei soci
6. La relazione di stima
7. Nullità della società per azioni
8. La s.p.a. con unico azionista
9. Le società che fanno ricorso al mercato del capitale di rischio
10. I contratti parasociali

CAPITOLO 15 è Le azioni

1. Nozione e contenuto dei titoli azionari


2. La circolazione delle azioni
3. Le limitazioni alla circolazione delle azioni
4. I diritti sociali
5. Il diritto di voto
6. Le diverse categorie di azioni
7. Pegno, usufrutto e titoli azionari
8. Le operazioni della società sulle proprie azioni

CAPITOLO 16 è I rapporti di partecipazione e i gruppi di società

1. Rapporti di partecipazione. La partecipazione di società di capitali in società di persone


2. Società collegate e società controllate
3. Le partecipazioni reciproche. Limiti all’acquisto di partecipazioni rilevanti
4. Il fenomeno del gruppo. La holding
5. L’attività di direzione e coordinamento di società.

CAPITOLO 17 è L’assemblea della S.p.A.

1. Modelli organizzativi
2. La funzione decisionale: l’assemblea
3. La convocazione dell’assemblea
4. Assemblea ordinaria e assemblea straordinaria
5. Le delibere assembleari
6. L’intervento e la rappresentanza in assemblea
7. Il conflitto d’interessi
4
8. L’invalidità delle delibere assembleari

CAPITOLO 18 è L’organo amministrativo

1. L’organo amministrativo nella S.p.a.. Il modello tradizionale


2. Il consiglio di amministrazione
3. Il conflitto di interessi
4. Nomina degli amministratori e cessazione dalla carica
5. Sostituzione degli amministratori
6. Il potere di rappresentanza
7. La responsabilità degli amministratori
8. L’organo amministrativo nel sistema dualistico e nel sistema monistico

CAPITOLO 19 è L’organo di controllo

1. La funzione di controllo
2. Il controllo nel sistema tradizionale: il collegio sindacale
3. Doveri e responsabilità del collegio sindacale
4. Il controllo nel sistema dualistico: il consiglio di sorveglianza
5. Il controllo nel sistema monistico: il comitato per il controllo sulla gestione
6. La revisione legale dei conti
7. La denunzia al Tribunale
7.1. La Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob)

CAPITOLO 20 è Le obbligazioni

1. Le obbligazioni in generale
2. La disciplina del prestito obbligazionario
3. L’organizzazione degli obbligazionisti
4. Le obbligazioni convertibili in azioni

CAPITOLO 21 è Le modificazioni dell’atto costitutivo

1. Procedimento di modificazione dell’atto costitutivo


2. L’aumento del capitale sociale
3. Il diritto di opzione
4. La riduzione del capitale sociale

CAPITOLO 22 è I patrimoni destinati ad uno specifico affare

1. I patrimoni destinati: tipologie


2. I patrimoni destinati ad uno specifico affare
3. I finanziamenti destinati ad uno specifico affare

CAPITOLO 23 è I libri sociali e il bilancio

1. I libri sociali
2. Il bilancio
2.1. La formazione del bilancio d’esercizio

5
3. La distribuzione degli utili ai soci
4. Il bilancio in forma abbreviata e il bilancio consolidato di gruppo
5. Bilanci per le microimprese

CAPITOLO 24 è La società in accomandita per azioni

1. La s.a.p.a. in generale
2. Le diverse categorie di soci
3. Lo scioglimento della società

CAPITOLO 25 è La società a responsabilità limitata

1. La s.r.l. in generale
2. La costituzione della s.r.l.
3. I conferimenti e le quote
4. Gli organi sociali
5. La s.r.l. unipersonale
6. La s.r.l.s.
7. Recesso ed esclusione del socio nella s.r.l.

CAPITOLO 26 è Lo scioglimento e la liquidazione

1. Le cause di scioglimento
2. Lo stato di liquidazione ed il procedimento di liquidazione
3. Il bilancio finale di liquidazione e la cancellazione della società

CAPITOLO 27 è Trasformazione, fusione e scissione

1. La trasformazione
2. La fusione. Il progetto di fusione
3. La delibera e l’atto di fusione
4. La scissione

CAPITOLO 28 è Le società cooperative e mutualistiche

1. Nozione di società cooperativa


2. Le cooperative a mutualità prevalente
3. La costituzione delle società cooperative
4. Le partecipazioni sociali
5. La cessazione della qualità di socio
6. L’elemento patrimoniale
7. Gli organi sociali
8. Lo scioglimento della cooperativa
9. Il gruppo cooperativo paritetico
10. Le mutue assicuratrici

CAPITOLO 29 è La compravendita, la permuta ed il rent to buy

6
1. Nozione, natura giuridica e requisiti del contratto di compravendita
2. Il prezzo
3. Le obbligazioni del venditore
4. L’obbligazione di garantire il compratore dall’evizione e dai vizi
5. La vendita obbligatoria
6. La vendita con patto di riscatto
7. Vendita con trasporto. Vendita su documenti
8. Vendita con clausole sulla qualità del bene
9. Vendita a termine di titoli di credito. La vendita di eredità
10. La tutela del consumatore: vendite concluse fuori dalle sedi commerciali, clausole vessatorie e
vendite a distanza
11. La permuta
12. Rent to buy

CAPITOLO 30 è Il contratto estimatorio

1. Nozione e carattere
2. La disciplina

CAPITOLO 31 è La somministrazione e la concessione di vendita

1. Nozione e natura giuridica. Oggetto del contratto


2. La disciplina
3. Il patto di preferenza
4. Il patto di esclusiva

CAPITOLO 32 è Il franchising

1. Il contratto di franchising
2. Obbligazioni delle parti

CAPITOLO 33 è L’appalto e la subfornitura

1. Nozione di appalto
2. obbligazione delle parti
3. Responsabilità dell’appaltatore
4. Estinzione dell’appalto
5. Il contratto di subfornitura

CAPITOLO 34 è Il trasporto

1. Nozioni e caratteri del contratto


2. Il trasporto di persone
3. Il trasporto di cose
4. Pubblici servizi di linea. Trasporti cumulativi

CAPITOLO 35 è Il Deposito

1. Nozione e natura giuridica

7
2. Obblighi delle parti
3. Deposito irregolare
4. Il contratto di albergo

CAPITOLO 36 è Mandato, commissione e spedizione

1. I contratti per la promozione o la conclusione di affari


2. Il mandato. Nozione ed effetti
3. Requisiti del mandato. Tipologie
4. I rapporti tra mandante e mandatario e tra mandante e terzi
5. Disciplina
6. Estinzione del mandato
7. Contratto di commissione
8. Contratto di spedizione

CAPITOLO 37è Il contratto di agenzia

1. Nozione e caratteri distintivi


2. Le obbligazioni delle parti
3. La provvigione
4. Lo scioglimento del contratto

CAPITOLO 38è La mediazione

1. Nozione e caratteri
2. Obblighi e diritti del mediatore

CAPITOLO 39è Il mutuo

1. Nozione e natura giuridica


2. Gli elementi del contratto
3. Le obbligazioni delle parti

CAPITOLO 40 è Il comodato
1. Nozione e natura giuridica
2. L’oggetto del contratto. Le obbligazioni delle parti
3. Scioglimento del rapporto contrattuale

CAPITOLO 41 è Il leasing
1. Nozione, tipologie e natura giuridica
2. Obbligazioni delle parti e ripartizione dei rischi

CAPITOLO 42è Il Factoring e la cartolarizzazione dei crediti

1. Nozione e funzione del factoring


2. Obbligazione delle parti
3. Rapporti tra factoring e cessione del credito
4. Factoring e codice della crisi di impresa e dell’insolvenza
5. La cartolarizzazione dei crediti

8
CAPITOLO 43è Altri contratti di impresa

1. Contratto di engineering
2. Diritti ed obblighi delle parti
3. Il catering
4. Il forfaiting
5. I computer service contracts
6. I contratti di sponsorizzazione
7. Il credito ai consumatori

CAPITOLO 44è Il conto corrente ordinario

1. Nozione e funzione
2. Scioglimento del contratto

CAPITOLO 45è I contratti bancari

1. attività bancaria. I contratti bancari


2. Le operazioni passive: il deposito bancario
3. Le operazioni attive: l’apertura di credito
4. L’anticipazione bancaria
5. Lo sconto bancario
6. Operazioni bancarie in conto corrente e conto corrente bancario
7. Le operazioni accessorie
8. Le garanzie bancarie: la fideiussione omnibus e il pegno omnibus
9. Le carte di credito

CAPITOLO 46 è Il contratto di assicurazione


1. Nozione ed elementi del contratto di assicurazione
2. Soggetti del contratto

CAPITOLO 47 è I titoli di credito in generale


1. I titoli di credito funzione e nozione
2. Requisiti dei titoli di credito
3. La circolazione dei titoli di credito
4. L’esercizio del diritto cartolare
5. Classificazione dei titoli di credito
6. Regime delle eccezioni cartolari
7. Sottrazione, distruzione o dispersione del titolo di credito. L’ammortamento

CAPITOLO 48 è La cambiale

1. La nozione di cambiale
2. I requisiti della cambiale
3. La circolazione della cambiale. La girata
4. L’avallo
5. L’accettazione della cambiale tratta
6. Autonomia delle obbligazioni cambiarie
9
7. Il pagamento della cambiale
8. L’azione di regresso. Il protesto
9. Le azioni extracambiarie
10. Il regime delle eccezioni cambiarie

CAPITOLO 49 è Gli assegni

1. L’assegno bancario
2. I requisiti dell’assegno
3. La banca trattaria
4. La circolazione dell’assegno
5. Le azioni
6. Particolari tipologie di assegno bancario
7. L’assegno circolare

CAPITOLO 50 è Il mercato mobiliare e i servizi di investimento

1. Il mercato mobiliare
2. L’appello al pubblico risparmio
3. L’offerta fuori sede
4. La vigilanza sugli intermediari abilitati

CAPITOLO 51 è Le società di intermediazione mobiliare e la gestione collettiva del risparmio

1. Le SIM in generale
2. Prestazione dei servizi e regole di comportamento
3. La separazione patrimoniale
4. I contratti relativi alla prestazione dei servizi
5. Le gestioni patrimoniali
6. La società di gestione del risparmio
7. Fondi comuni di investimento

CAPITOLO 52 è I mercati regolamentati

1. Nozione e quadro normativo dei mercati regolamentati


2. Il gestore del mercato regolamentato
3. I contratti di borsa
4. I contratti a premio
5. I prodotti derivati
6. Il riporto di borsa

CAPITOLO 53 è La gestione accentrata di strumenti finanziari

1. Il sistema di gestione accentrata


2. La gestione accentrata di strumenti finanziari
10
3. Funzionamento del sistema di dematerializzazione

CAPITOLO 54 è La crisi dell’impresa

1. Il nuovo diritto delle procedure della crisi e dell’insolvenza


2. Le nuove procedure di allerta e di composizione assistita della crisi

CAPITOLO 55 è La liquidazione giudiziale

1. Presupposti e organi della liquidazione giudiziale


1.1. Presupposti della liquidazione giudiziale
1.2. Organi della procedura
2. Effetti della liquidazione giudiziale
2.1. Effetti per il debitore
2.2. Effetti per i creditori
2.3. Effetti della liquidazione giudiziale sugli atti pregiudizievoli ai creditori
2.4. Effetti della liquidazione giudiziale sui rapporti giuridici pendenti
3. La procedura di liquidazione giudiziale
3.1. Amministrazione dei beni compresi nella liquidazione giudiziale e accertamento del passivo
3.2. Esercizio provvisorio e liquidazione dell’attivo
3.3. La ripartizione dell’attivo
3.4. Liquidazione giudiziale delle società
4. La cessazione della procedura di liquidazione giudiziale
4.1. La cessazione della procedura di liquidazione giudiziale
4.2. Concordato nella liquidazione giudiziale

CAPITOLO 56 è Il concordato preventivo

1. Presupposti e inizio della procedura


1.1. Finalità del concordato preventivo
1.2. L’accesso alla procedura
1.3. Il piano di concordato
1.4. Proposte concorrenti
1.5. Offerte concorrenti
2. Organi e amministrazione
3. Effetti della presentazione della domanda di concordato preventivo
3.1. Effetti della presentazione della domanda di concordato
3.2. Contratti pendenti
3.3. Finanziamenti
4. Provvedimenti immediati
5. Voto nel concordato preventivo
6. Omologazione del concordato preventivo
7. Il nuovo concordato semplificato liquidatorio
7.1 La proposta di concordato
7.2 Disciplina della liquidazione del patrimonio
11
CAPITOLO 57 è Strumenti di regolazione della crisi

1. Premessa
2. I piani attestati di risanamento
3. Gli accordi di ristrutturazione dei debiti
3.1. Accordo di ristrutturazione ad efficacia estesa
4. La convenzione di moratoria
5. La composizione negoziata della crisi.

CAPITOLO 58 è Procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento

1. Disposizioni di carattere generale


2. Ristrutturazione dei debiti del consumatore
3. Concordato minore
4. Liquidazione controllata del sovraindebitato
5. Esdebitazione

CAPITOLO 59 è La liquidazione coatta amministrativa

1. Liquidazione coatta amministrativa e liquidazione giudiziale


2. Effetti dell’accertamento giudiziario dello stato d’insolvenza
3. Provvedimento di liquidazione
4. Organi della liquidazione coatta amministrativa
5. Effetti del provvedimento di liquidazione
6. Commissario liquidatore
7. Il procedimento di liquidazione coatta amministrativa

CAPITOLO 60 è L’amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza

1. Nozione e presupposti
2. La procedura

CAPITOLO 61 è I reati concorsuali

1. Premessa
2. Bancarotta fraudolenta
3. Bancarotta semplice
4. Ricorso abusivo al credito e denuncia di creditori inesistenti e altre inosservanze da parte
dell’imprenditore in liquidazione giudiziale
5. Altri reati

***********
CAPITOLO 1 è L’imprenditore

12
1. La libertà di iniziativa economica
La libertà di iniziativa economica privata è prevista all’art. 41, co. 1, Cost., è cioè in quella
parte della Costituzione italiana che disciplina i rapporti economici.

La norma stabilisce infatti, al primo comma, che “l'iniziativa economica privata è libera”.

La libertà di iniziativa economica genera a sua volta:

(1) La libertà di intraprendere l’attività di impresa


(2) La libertà di svolgere l’attività di impresa senza condizionamenti
(3) La libertà di cessare l’attività di impresa senza interferenze
(4) La libertà di concorrenza

Il secondo comma dell’articolo 41 della Costituzione chiarisce, tuttavia, che l’iniziativa economica
privata “non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla
sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.

In ultimo, il terzo comma dell’articolo 41 della Costituzione stabilisce che è compito della legge,
determinare i programmi e i controlli opportuni, affinchè l'attività economica pubblica e privata
possano essere indirizzate e coordinate a fini sociali.

I precetti di cui al secondo e al terzo comma, devono essere considerati indicatori di rotta che il
Costituente ha voluto dare al legislatore ordinario, e quindi anche alle imprese, proprio perché
queste non possono rinunciare di farsi carico di una serie di problemi che riguardano la
comunità in cui operano.

2. Evoluzione storica del diritto commerciale


Il diritto commerciale si sviluppa, come diritto di classe, durante l’età comunale, come necessità
per i mercanti, di regolamentare gli scambi commerciali marittimi.

Ciò in quanto, sul finire del medioevo, a causa della rinascita dei commerci mercantili e la scoperta
dei nuovi continenti, vi fu un incremento significativo delle attività commerciali.

Þ Vi fu dunque l’esigenza di disciplinare i rapporti commerciali.

Tale situazione è rimasta immutata sino alla Rivoluzione Francese, quando, con l’abolizione delle
corporazioni e dei privilegi, il diritto commerciale perde la sua caratteristica di “diritto di classe”
e trova per la prima volta nel Codice Napoleone l’oggettività che ancora oggi lo contraddistingue.

Tuttavia, solo con il Codice del Commercio del 1882 scompare l’aspetto “classista” del diritto
commerciale, il quale si afferma come un sistema di norme autonomo, contrapposto al diritto civile.

Successivamente il diritto commerciale e mercantile fu integrato dal legislatore all’interno del


diritto privato.

Questo lungo processo di unificazione del diritto privato trova il suo apice in Italia con il Codice
Civile italiano del 1942.

3. La nozione giuridica di imprenditore

13
Non si ha in questo caso impresa coniugale. Si considera imprenditore il solo coniuge gestore.

La L. n. 55 del 2006, ha introdotto nel nostro ordinamento, il c.d. patto di famiglia.

Si tratta della possibilità per un imprenditore di gestire il passaggio generazionale della propria
impresa, trasferendo ad uno o più discendenti l'azienda o le quote di partecipazione al capitale
della “società di famiglia”, senza che vi possano essere contestazioni in sede di eredità.

Pur incidendo notevolmente sulla sostanza della successione testamentaria dell’imprenditore, il


patto di famiglia è un contratto tra vivi, che comporta il trasferimento immediato dell’impresa di
famiglia.

Il patto di famiglia deve essere stipulato per atto pubblico a pena di nullità, e vi devono
partecipare coloro che sarebbero legittimari (cioè eredi che la legge prevede non possano essere
esclusi, come ad esempio il coniuge e i figli) se in quel momento si aprisse la successione
dell’imprenditore.

Il patto deve prevedere che i beneficiari assegnatari dell'azienda o delle partecipazioni societarie
“compensino” gli altri partecipanti al contratto con il pagamento di una somma corrispondente al
valore delle quote riservate ai legittimari (a meno che questi non vi rinuncino in tutto o in parte).

I contraenti possono convenire che la liquidazione, in tutto o in parte, avvenga in natura, ossia
ricevendo alcuni beni al posto del denaro.

All'apertura della successione dell'imprenditore alcuni nuovi soggetti possono assumere la qualifica
di legittimari dopo la stipula del patto di famiglia (ad esempio, il nuovo coniuge dell’imprenditore
vedovo o celibe; nuovi figli): in questo caso costoro potranno chiedere ai beneficiari del patto di
famiglia il pagamento di una somma pari al valore della quota di legittima che gli spetta per legge.

Il contratto può essere sciolto o modificato dagli stessi soggetti che vi hanno partecipato con un
diverso contratto, stipulato sempre per atto pubblico o mediante recesso (se previsto nel patto di
famiglia).

8. L’impresa sociale
Ai sensi del D. Lgs 112/17, possono acquisire la qualifica di impresa sociale è tutti gli enti
privati che esercitano in via stabile e principale un'attività d'impresa di interesse generale, senza
scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.

L'impresa sociale, tuttavia, deve soddisfare i seguenti requisiti:

1) essere costituita con un atto pubblico


2) perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale
3) esercitare in via stabile e principale un'attività d'impresa di interesse
generale
4) destinare utili e avanzi di gestione allo svolgimento dell'attività statutaria o
ad incremento del patrimonio, e pertanto non distribuirli, neanche
indirettamente
5) adottare modalità di gestione responsabili e trasparenti
6) redigere e depositare presso il registro delle imprese un documento che
rappresenti lo stato patrimoniale e finanziario dell'impresa
7) redigere il bilancio sociale
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Il danno derivante dalla violazione del divieto di concorrenza è pertanto rappresentato dal mancato
guadagno connesso con lo sviamento della clientela determinato dall'esercizio dell'illecita attività
concorrenziale.

Tale danno, per la giurisprudenza va liquidato con criteri equitativi ai sensi dell'art. 1226 c.c..

4. La successione nei contratti aziendali


Ai sensi dell’articolo 2558 del c.c., se non è pattuito diversamente, l'acquirente dell'azienda
subentra nei contratti stipulati per l'esercizio dell'azienda stessa che non abbiano carattere
personale.

Ø Questo perché, i contratti che hanno carattere personale, anche se stipulati nell’esercizio
dell’impresa, si fondano sulla fiducia delle parti e nei quali le qualità personali
dell’imprenditore sono state determinanti per il consenso del terzo contraente.

Il subingresso dell’acquirente nei contratti aziendali si produce automaticamente ex lege anche se


non è stata prevista pattuizione tra le parti.

Il terzo contraente, può tuttavia recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia del
trasferimento, se sussiste una giusta causa, determinando ex nunc, l’estinzione del rapporto
contrattuale.

Ciò vuol dire, che il terzo contraente, in caso di recesso per giusta causa dal contratto aziendale,
potrà chiedere all’alienante il risarcimento del danno.

5. Crediti e debiti dell’azienda trasferita


Al momento del trasferimento dell’azienda vi possono essere contratti in corso di definizione,
ovvero posizioni di credito o di debito dell’imprenditore.

Ø Posizioni nelle quali è destinato a subentrare l’acquirente.

-> Trasferimento dei crediti <-


L’art. 2559 c.c. stabilisce che nel caso di trasferimento dell’azienda:

la cessione dei crediti relativi all'azienda ceduta, anche in mancanza di notifica al debitore o di sua
accettazione è ha effetto nei confronti dei terzi dal momento dell'iscrizione del trasferimento
nel registro delle imprese.

Tale disposizione, divenuta applicabile solo con l’istituzione del registro delle imprese, segna una
importante differenza rispetto alla disciplina generale prevista dal diritto comune ex art. 1264.

Difatti, si ammette che la cessione del credito ha effetto anche senza la notifica al debitore o
accettazione dello stesso, essendo sufficiente il deposito del contratto di trasferimento presso
l’ufficio del registro delle imprese.

Il debitore ceduto è tuttavia liberato se paga in buona fede all'alienante.

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Le invenzioni industriali possono formare oggetto:

A) del brevetto per invenzioni industriali,


B) del brevetto per modelli di utilità o
C) del brevetto per disegni e modelli.

2. Il diritto d’autore
Il diritto d'autore è un istituto giuridico disciplinato dagli artt. 2575 e ss. del c.c. e dalla L.
633/1941 e successive modificazioni.
Il diritto d’autore è ha lo scopo di tutelare i frutti dell'attività intellettuale attraverso il
riconoscimento all'autore originario dell'opera, di una serie di diritti di carattere sia morale, sia
patrimoniale.
Fatto costitutivo del diritto d’autore è la creazione dell’opera.

Ø Non è necessario tuttavia che l’opera sia stata divulgata tra il pubblico, ma è necessario che
essa si sia estrinsecata.

Le opere tutelate dal diritto d’autore, sono protette indipendentemente dal loro pregio o utilità
pratica.

L’unica condizione che richiede la norma è l’opera deve avere carattere creativo, cioè abbia un
minimo di originalità oggettiva rispetto ad opere preesistenti dello stesso genere.

L’articolo 2577, evidenzia i due caratteri che compongono il diritto d'autore:

a) il diritto di utilizzazione economica è che si estende a qualsiasi forma e modo di


utilizzazione; che può essere acquistato, alienato o trasmesso in tutti i modi e forme
consentite dalla legge. Esso dura per tutta la vita dell'autore e per 70 anni dopo la sua morte
a favore degli eredi e aventi causa.

L’opera di ingegno può essere anche frutto di una collaborazione di più autori.

Ø In tal caso, il diritto è acquistato per la propria parte, da ciascun autore, qualora
ognuno abbia prodotto una parte distinguibile dall’opera collettiva.
Ø Se i singoli contributi non sono identificabili, il diritto d’autore è acquistato in
contitolarità da tutti gli autori, con l’applicazione delle norme sulla comunione.

Il diritto patrimoniale d’autore è tutelato da due azioni:


1) L’azione di accertamento del diritto d’autore è con la funzione di prevenirne le violazioni
2) L’azione di interdizione delle violazioni è che ha la funzione di impedire la continuazione
o la ripetizione di una violazione del diritto d’autore già verificatasi

Inoltre è possibile richiedere la misura cautelare dell’inibitoria dei comportamenti lesivi.

Accanto alla tutela civilistica, v’è poi un’ampia tutela penale, che prevede pene detentive e
pecuniarie nel caso di violazione del diritto d’autore.

44
o almeno 1/3 della forza lavoro deve essere costituita da personale in possesso di titolo di
dottorato di ricerca, dottorandi, laureati o ricercatori;
o la società deve essere titolare o depositaria o licenziataria di almeno una privativa
industriale. (Con il termine “privativa industriale”, viene indicata la protezione accordata
dalla legge agli autori di nuove invenzioni o scoperte industriali).

Per le start-up innovative, sono previste deroghe al diritto societario, in modo da rendere la
gestione di tali imprese più flessibile, e aumentare le opportunità di finanziamento.

7. Ipotesi particolari di società: la società di fatto, la società occulta e la


società apparente

Nella prassi commerciale, può accadere che venga a costituirsi una società per fatti concludenti,
cioè non in virtù di un’espressa manifestazione di volontà delle parti, ma a seguito di un loro
comportamento consistente nell’esercitare in comune e con mezzi propri un’attività economica al
fine di dividerne gli utili.

In tal caso si configura una società di fatto, fattispecie inquadrabile nell’ambito delle società di
persone.

Non potrebbe costituirsi una società di capitali, in quanto mancherebbe l’atto formale dell’iscrizione
nel registro delle imprese.

Se nella società di fatto viene svolta un’attività di carattere non commerciale è trova applicazione
la normativa predisposta per la società semplice.

Se l’attività esercitata è di carattere commerciale, le si applica la disciplina prevista per la società in


nome collettivo irregolare.

La società occulta, invece, è una creazione giurisprudenziale finalizzata, soprattutto, a coinvolgere


nel fallimento dell’imprenditore individuale il maggior numero di persone, quindi di patrimoni.

Si parla di società occulta quando più soggetti decidono di dar vita ad una società pattuendo, però,
che la sua esistenza non sia rilevabile all’esterno.

In pratica, essi dispongono che nei confronti dei terzi la societa‘ (interna) appaia come un’impresa
individuale ed uno solo dei soci si assuma, in via esclusiva, la responsabilità per le obbligazioni
assunte, evitando dunque così, l’esposizione al fallimento degli altri soci.

Fenomeno totalmente diverso è quello rappresentato dalla c.d. società apparente, che si realizza
quando più soggetti, non legati da alcun rapporto societario, si comportano in modo da ingenerare
nei terzi la convinzione che essi agiscano in qualità di soci, inducendoli a fare affidamento
sull’esistenza della società e sulla sua responsabilità solidale per le obbligazioni assunte.

64
Approvato il bilancio finale di liquidazione, i liquidatori devono chiedere la cancellazione della
società dal registro delle imprese.

Dalla cancellazione della società, i creditori sociali che non sono stati soddisfatti possono far
valere i loro diritti nei confronti dei soci. che restano personalmente e illimitatamente responsabili
per le obbligazioni sociali insoddisfatte.

I creditori possono altresì rivalersi nei confronti dei liquidatori, se il mancato pagamento è dipeso
da dolo o colpa di questi ultimi.

7. Pubblicità della società4

Il sistema di pubblicità vigente per le società in nome collettivo richiede la forma scritta dell’atto
costitutivo esclusivamente ai fini della pubblicazione e della registrazione.

Qualora gli amministratori non vi provvedano, l’art. 2296 c.c. stabilisce che nel termine di trenta
giorni dalla stipulazione, ogni socio può farlo a spese della società o far condannare gli
amministratori ad eseguirlo.

La pubblicità, nelle società di persone, riveste una funzione dichiarativa.

La mancata registrazione dell’atto costitutivo non determina l’invalidità del contratto sociale, ma
la sua semplice irregolarità.

Se l’atto costitutivo non viene iscritto nel registro delle imprese, la società esiste comunque, ma è
disciplinata come s.n.c. irregolare, se ha un oggetto commerciale, o come società semplice, se ha
oggetto non commerciale.

La situazione di irregolarità produce conseguenze molteplici:

Ø indebolimento dell’autonomia patrimoniale: l’art. 2297 co. 1, infatti, dispone che fino a quando
la società non è iscritta nel registro delle imprese, i rapporti fra la società e i terzi, ferma restando la
responsabilità illimitata e solidale di tutti i soci, sono regolati dalle disposizioni relative alla società
semplice .
Ø i creditori sociali, possono agire direttamente nei confronti dei soci, sempre che il soddisfacimento
sui beni sociali non sia agevole.
Ø i creditori particolari del socio, possono chiedere la liquidazione della quota del loro debitore
quando gli altri beni del medesimo non siano sufficienti a soddisfarli.
Ø ogni socio ha la rappresentanza della società, sia sociale, che in giudizio .
Ø I patti che modificano la rappresentanza non sono opponibili ai terzi, a meno che si provi che
questi ne erano a conoscenza.

4
Cfr http://www.appuntigiurisprudenza.it/diritto-commerciale/societa-nome-collettivo-irregolare.html
84
(2) a stella, quando la capogruppo controlla direttamente tutte le società.

La holding, poi, può essere:


a) pura: la capogruppo svolge, principalmente, un’attività di direzione e di controllo;
b) operativa: la capogruppo esplica altresì delle attività di carattere economico e finanziario
rispetto alle altre imprese.

5. L’attività di direzione e coordinamento di società.


La semplice esistenza di un legame di controllo tra due o più imprese societarie non è sufficiente
per affermare che si è in presenza di un gruppo di società.

Il legislatore considera necessario, ai fini dell’individuazione di un gruppo di società è la


sussistenza della c.d. attività di direzione e coordinamento.

Specificamente, il legislatore del 2003 ha introdotto la presunzione secondo la quale, esercita


un’attività di direzione e coordinamento, quella società che è obbligata a consolidare il proprio
bilancio con quello di un’altra società o che comunque la controlli ai sensi dell’art. 2359.

In tema di responsabilità, l’art. 2497 prevede che, le società o gli enti che, esercitando attività di
direzione e coordinamento di società, sono direttamente responsabili nei confronti dei soci delle
società controllate per il pregiudizio arrecato:

a) alla redditività ed
b) al valore della partecipazione sociale,
c) nonché nei confronti dei creditori sociali per la lesione cagionata all'integrità del
patrimonio della società.

Risponde altresì in solido, chi abbia comunque preso parte al fatto lesivo e, nei limiti del vantaggio
conseguito, chi ne abbia consapevolmente tratto beneficio.

Il socio ed il creditore sociale possono agire contro la società o l'ente che esercita l'attività di
direzione e coordinamento, solo se non sono stati soddisfatti dalla società soggetta alla attività di
direzione e coordinamento.

Nel caso di fallimento, liquidazione coatta amministrativa e amministrazione straordinaria di società


soggetta ad altrui direzione e coordinamento, l'azione spettante ai creditori di questa è esercitata dal
curatore o dal commissario liquidatore o dal commissario straordinario.

Non vi è responsabilità quando il danno risulta mancante alla luce del risultato complessivo
dell'attività di direzione e coordinamento ovvero integralmente eliminato anche a seguito di
operazioni a ciò dirette.

L'art. 2497-bis c.c., invece, impone di esteriorizzare l'esistenza del rapporto di gruppo tra società
attraverso una serie di adempimenti e di obblighi posti a carico della società soggetta all'altrui
attività di direzione e coordinamento.

114
Decorso l’anno, però, se le perdite non sono state ridotte al di sotto del terzo, la riduzione
diventerà obbligatoria.

(C) Se la perdita è superiore al terzo, e per l’effetto, il capitale si riduce al di sotto del minimo
legale, l’organo gestorio, deve convocare l'assemblea per deliberare la riduzione del capitale sociale
in ragione delle perdite ed il contemporaneo aumento dello stesso ad una cifra non inferiore al
minimo legale, o, in alternativa, deliberare la trasformazione della società ai sensi dell’art. 2447
c.c..

Nell'ipotesi in cui l'assemblea non deliberi sulla grave situazione economica venutasi a creare, ai
sensi dell’art. 2484, la società si scioglie ed entra in liquidazione.
" La riduzione del capitale è obbligatoria, e non è previsto, a differenza dell’ipotesi
precedente, un rinvio all'esercizio successivo.

CAPITOLO 22 è I patrimoni destinati ad uno specifico affare

1. I patrimoni destinati: tipologie

Ai sensi dell’art. 2447 bis cc, le società per azioni hanno la possibilità di costituire uno o diversi
patrimoni con il fine di essere destinati esclusivamente ad uno specifico affare.

Per specifico affare si intende sia un singolo atto giuridico sia un ramo di attività d'impresa.

Lo specifico affare deve, comunque, rientrare nell'oggetto sociale.

In tal modo viene costituita una separazione patrimoniale dei beni facenti parte della società,
creando masse patrimoniali tra loro distinte, a cui corrispondono diverse classi di creditori.

I beni e i rapporti relativi allo specifico affare intrapreso, per effetto della destinazione, cessano di
costituire oggetto della garanzia generica di tutti i creditori sociali e divengono oggetto della
garanzia dei soli creditori delle obbligazioni poste in essere per intraprendere e realizzare l’affare.

In particolare vi sono due tipologie di patrimoni destinati ad uno specifico affare. La società per
azioni può quindi:
1. costituire uno o più patrimoni ciascuno dei quali destinato in via esclusiva ad uno specifico
affare

Ø si tratta del patrimonio separato in senso stretto attraverso il quale la società


destina una parte del proprio patrimonio sociale allo svolgimento di uno specifico
affare.

2. Convenire, nel contratto relativo al finanziamento di uno specifico affare, che al rimborso
totale o parziale del finanziamento medesimo siano destinati i proventi dell'affare stesso, o
parte di essi.
154
Per il resto, alla fattispecie in esame si applicheranno, in quanto compatibili, le regole poste per
l’ipotesi della trasformazione di società di capitali in società di persone.

L’art. 2500 octies disciplina possibilità, condizioni e limiti della trasformazione eterogenea di
consorzi, società consortili, comunioni di azienda, associazioni riconosciute e fondazioni in società
di capitali.

La deliberazione di trasformazione deve essere assunta, nei consorzi, con il voto favorevole della
maggioranza assoluta dei consorziati;
nelle comunioni di aziende all'unanimità;
nelle società consortili e nelle associazioni con la maggioranza richiesta dalla legge o dall'atto
costitutivo per lo scioglimento anticipato.

La trasformazione di associazioni in società di capitali può essere esclusa dall'atto costitutivo o, per
determinate categorie di associazioni, dalla legge.

Non è comunque ammessa la trasformazione, per quelle associazioni che abbiano ricevuto
contributi pubblici oppure liberalità e oblazioni del pubblico.

Il capitale sociale della società risultante dalla trasformazione è diviso in parti uguali fra gli
associati, salvo diverso accordo tra gli stessi.

La trasformazione di fondazioni in società di capitali è disposta dall'autorità governativa, su


proposta dell'organo competente.
Ø Le azioni o quote sono assegnate secondo le disposizioni dell'atto di fondazione o, in
mancanza, dell'articolo 31 del c.c..

L'articolo 2500 novies è la norma di chiusura della disciplina della trasformazione, in particolare
delle trasformazioni eterogenee.

Per quanto riguarda l’efficacia nei confronti dei soci:


a) hanno diritto di recesso;
b) eventuale responsabilità illimitata anche per le obbligazioni anteriori.

Per quanto riguarda l’efficacia nei confronti dei creditori sociali:


a) possono fare opposizione entro 60 giorni dall’ultimo degli adempimenti
pubblicitari
b) la deliberazione rimane sospesa fino:
1) alla scadenza dei 60 giorni senza opposizioni;
2) alla sentenza di rigetto delle opposizioni;
3) all’emissione dell’ordinanza che autorizza l’esecuzione provvisoria;
4) al consenso di tutti i creditori.
c) la sospensione riguarda la deliberazione stessa e non il solo regime di responsabilità.

187
2. la riduzione adeguata del prezzo
3. la risoluzione del contratto

c) il diritto di regresso riconosciuto al venditore finale.

Ø Infatti quando il venditore finale è responsabile nei confronti del consumatore a causa di un
difetto di conformità imputabile ad un'azione o ad un’omissione del produttore ha diritto di
regresso nei confronti del soggetto responsabile facente parte della suddetta catena
distributiva.

C) contratti negoziati fuori dei locali commerciali e contratti di vendita a distanza

Contratti negoziati fuori dei locali commerciali

Ai sensi dell’art 45 n. 1 lett. h del codice del consumo il contratto negoziato fuori dei locali
commerciali è un contratto fra un professionista ed un consumatore che riguarda la fornitura di
beni o la prestazione di servizi, concluso:

1) alla presenza fisica e simultanea del professionista e del consumatore in un luogo diverso dai
locali del professionista;
2) per cui sia stata fatta un'offerta da parte del consumatore alla presenza fisica e simultanea del
professionista in un luogo diverso dai locali del professionista stesso;

3) nei locali del professionista o mediante qualsiasi mezzo di comunicazione a distanza


immediatamente dopo che il consumatore è stato avvicinato personalmente e singolarmente in
un luogo diverso dai locali del professionista;

4) durante un viaggio promozionale organizzato dal professionista e avente lo scopo di


promuovere/vendere beni o servizi al consumatore.

Contratti di vendita a distanza

ai sensi dell’art 45 n. 1 lett. g per contratto a distanza si intende, invece, qualsiasi contratto
concluso tra il professionista e il consumatore nel quadro di un regime organizzato di vendita o di
prestazione di servizi a distanza. Ciò avviene senza la presenza fisica e simultanea del
professionista e del consumatore, mediante l'uso esclusivo di uno o più mezzi di comunicazione a
distanza fino alla conclusione del contratto.

Il D.Lgs. 21/2014 ha previsto ulteriori obblighi in capo al professionista nonché ulteriori garanzie
a tutela del consumatore.

Per quanto attiene la fase precontrattuale sono previsti in capo al professionista maggiori
obblighi informativi nei confronti del consumatore, quali:

a) L’indicazione specifica dei propri recapiti,


b) la precisa indicazione dei costi che devono essere sostenuti,
c) la fornitura di' un promemoria della garanzia legale di conformità del prodotto

215
Sul committente vengono generalmente trasferiti i rischi connessi agli eventuali mutamenti della
situazione politico-economica, alle condizioni meteorologiche ed alle circostanze imprevedibili che
potrebbero verificarsi nel corso dell’adempimento.

A carico della società di engineering sono invece previste clausole relative a ritardi e clausole
penali, nonché la stipulazione di fideiussioni e di assicurazioni.

La società di engineering rimane proprietaria dei progetti e degli elaborati, anche qualora gli
stessi siano stati consegnati al committente

3. Il contratto di catering
Il Catering è il contratto con cui una parte si obbliga, verso il corrispettivo di un prezzo, ad
approvvigionare l’altra parte, di pasti pronti al fine di essere consumati.

Il contratto di Catering non ha ricevuto riconoscimento da parte del legislatore, che si limita a
menzionarlo nella legge n. 856/86. Pertanto, i modelli legali di riferimento per individuarne la
disciplina sono quelli del contratto di appalto di servizi e di somministrazione di merci.

Ø La normativa sulla somministrazione trova applicazione in particolare con l'art. 1560


c.c. che regolamenta l'entità della prestazione.

In tale tipologia contrattuale l’obbligazione del somministrante (caterer) consiste nel consegnare i
pasti precotti, confezionati secondo modalità tecniche e qualitative definite, nella quantità, nei
luoghi e nei tempi stabiliti.

L’obbligazione del somministrato, consiste, invece nel pagare il corrispettivo pattuito.

Ø A tal proposito si precisa che la retribuzione può essere stabilita col criterio del
forfait integrale comprensivo del prezzo del pasto distribuito e delle spese di
fornitura, oppure col doppio forfait che prevede una suddivisione dei corrispettivi.

4. Il forfaiting
Il forfaiting è un contratto atipico usato nel settore dell'esportazione e consiste nella cessione pro soluto
(ovvero senza rivalsa) da parte di un esportatore ad un forfaiter (acquirente del credito) di titoli di credito
commerciali ricevuti da un importatore come pagamento di beni strumentali.

Il forfaiter assume su di sé il rischio dell’inadempimento senza potersi rivalere nei confronti


dell’esportatore. Il forfaiter, comunque, può richiedere che i titoli siano garantiti da una banca del Paese
importatore.

In questa tipologia contrattuale caratteristiche del titolo sono:

a) Essere espresso in valute forti: come ad esempio il dollaro


b) Il titolo ha una scadenza tra i sei mesi e i cinque anni
c) Il titolo è avallato da una banca primaria del paese del debitore accettante

254
a) L’assicuratoreè è colui che si obbliga al pagamento nel caso in cui l’evento incerto si
verifichi;
b) L’assicuratoè nelle assicurazioni contro i danni è il titolare dell’interesse esposto al
rischio, mentre nelle assicurazioni sulla vita, l’assicurato è la persona dalla cui morte o
sopravvivenza deriva l’obbligo dell’assicuratore di pagare la somma assicurata;
c) Il beneficiario è è infine la persona, eventualmente anche diversa dall’assicurato, alla
quale deve essere pagata l’indennità qualora si verifichi il sinistro.

CAPITOLO 47 è I titoli di credito in generale

1. I titoli di credito funzione e nozione


Il titolo di credito è un documento che prova l’esistenza di un diritto di esigere una somma di
denaro o altra prestazione (per esempio, consegna di merce), assicura la possibilità di farlo valere
direttamente, e ne consente il trasferimento ad altre persone.

Pertanto, il titolo di credito è un documento costitutivo in quanto il diritto è ‘incorporato’ nel


documento.37

I titoli di credito possono essere :

1) tipici: poiché espressamente menzionati dal legislatore come ad esempio la cambiale o l’


assegno
2) atipici: ovvero titoli non tipizzati creati dall’autonomia dei privati purchè rispondenti ai
requisiti propri dei titoli di credito e rivolti a regolare interessi meritevoli di tutela giuridica.

I titoli di credito consentono la mobilitazione della ricchezza, conferendo celerità e sicurezza alla
circolazione del capitale.

La normativa del titoli di credito è costituta da:

a) Disposizioni generaliè riferite cioè indistintamente a tutti i tipi di titoli di credito


b) Disposizioni particolariè che vengono applicate a specifiche tipologie di titoli
c) Leggi specialiè emanate per regolare alcune figure tipiche di titoli come ad esempio la
legge sulla cambiale, sull’assegno bancario etc.

2. requisiti dei titoli di credito

I requisiti dei titoli di credito sono rappresentati dall’incorporazione, dall’autonomia e dalla


letteralità. Nel dettaglio:

1) Incorporazione è Il diritto di credito è associato, a tutti gli effetti, ad un apposito


documento cartaceo (cd. titolo) la cui presenza sarà necessaria perché il diritto possa circolare
o essere esercitato.
37
http://www.treccani.it/enciclopedia/titoli-di-credito/
269
b) all’azione di regresso contro i relativi obbligati.

In entrambi i casi, il portatore della cambiale può pretendere il pagamento da tutti i suddetti
obbligati cambiari nei seguenti modi:
1) iniziare l‘esecuzione forzata sul patrimonio del suo debitore, utilizzando la cambiale come
titolo esecutivo;
2) promuovere un ordinario giudizio di cognizione;
3) avvalersi del procedimento di ingiunzione, che consente d’iscrivere immediatamente
l’ipoteca giudiziale.

In caso di mancato pagamento (o mancata accettazione), inoltre, il portatore del titolo ha l’obbligo
di avvisare il proprio girante e i suoi avallanti.
L’ultimo girante, debitamente avvisato dal portatore, dovrà poi avvisare a sua volta, il proprio e così
via risalendo la catena fino a giungere al traente o all’emittente.

Il mancato avviso, eccetto che la cambiale porti la clausola “senza avviso”, obbliga l’inadempiente
al risarcimento dei danni arrecati.

8. L’azione di regresso. Il protesto

L’azione cambiaria di regresso si differenzia da quella diretta per essere condizionata al maturare
di due presupposti:
(1) uno sostanziale, rappresentato dal mancato pagamento (e nella cambiale tratta, dalla
mancata accettazione) del titolo,
(2) ed uno formale, rappresentato dalla necessità che tale evento venga constatato in una forma
determinata.

L’azione di regresso spetta al portatore della cambiale contro il traente, i giranti e relativi
avallanti e presenta le seguenti caratteristiche:
1) può essere esercitata alla scadenza, se il pagamento non ha avuto luogo;
2) può anche essere esercitata prima della scadenza, (1) nel caso di mancata o parziale
accettazione del trattario; 2) stato di crisi o di insolvenza del trattario dichiarato con sentenza
che chiude la liquidazione giudiziale; 3) stato di crisi o di insolvenza del trattario dichiarato
con sentenza che chiude la liquidazione giudiziale del traente in caso di cambiale non
accettabile.
3) E’ soggetta a decadenza per decorrenza dei termini stabiliti dalla legge;
4) E’ subordinata alla levata del protesto.

Il protesto è la constatazione solenne (accolta, cioè, con atto pubblico), effettuata da un pubblico
ufficiale, del mancato pagamento (o mancata accettazione) alla presentazione della cambiale.

In particolare il protesto:
a) Deve essere redatto entro i termini stabiliti dalla legge

281
e) i sottoscrittori di quote di partecipazione ad un fondo comune di
investimento e gli azionisti di una SICAV, corrono il rischio della gestione
ma non hanno alcun potere gestorio sul patrimonio investito;
f) il risparmiatore non può vantare alcun diritto sui beni oggetto della
gestione.

6. La società di gestione del risparmio

L’attività di gestione di un fondo comune di investimento prevede, l’intervento di tre soggetti o


centri di imputazione di interessi.

Il primo centro di imputazione di interessi è costituito dai risparmiatori che fanno affluire i loro
risparmi al fondo.

Il secondo è rappresentato dalla società di gestione, ossia dalla societa‘ che istituisce e gestisce il
fondo.

Il terzo soggetto è rappresentato dal depositario.

Sia l’attività di istituzione sia quella di gestione del fondo sono riservate alle società di gestione del
risparmio (SGR) e alle società omologhe autorizzate dalle direttive comunitarie.

La SGR è uno degli intermediari cui è riservato l’esercizio professionale dell’attività di gestione
collettiva del risparmio.

L’accesso all’attività per le SGR è subordinato al rilascio di un’autorizzazione della Banca d’Italia,
sentita la CONSOB, quando ricorrono talune condizioni previste dal TUF. Se ne indicano alcune:
1. La SGR, sia adottata la forma di società per azioni;
2. la sede legale e la direzione generale della societa‘ siano situate nel territorio della
Repubblica;
3. il capitale sociale versato sia di ammontare non inferiore a quello determinato in via
generale dalla Banca d’Italia;
4. i soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo siano idonei;
5. i titolari delle partecipazioni abbiano i requisiti di onorabilità stabiliti dal TUF
6. la denominazione sociale contenga le parole societa‘ di gestione del risparmio.

L’autorizzazione è negata quando non risulta garantita la sana e prudente gestione.

Le SGR sono iscritte in un apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia.

Le attività di cui si occupano le SGR sono sostanzialmente:

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