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Olivier-Marie Sarr
Metodologia
per la redazione di elaborati
tesi di licenza e tesi di dottorato
Copyright © MMXVI
Aracne editrice int.le S.r.l.
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
----
PROGETTAZIONE DELL’ELABORATO
Prima di affrontare la redazione del lavoro, occorre proget-
tarne la stesura, prevedendo la struttura dell’elaborato, impostan-
do il foglio di lavoro e organizzando quegli elementi che caratte-
rizzeranno ciascun foglio, come la testatina e il numero di pagina.
Si raccomanda già da ora, nell’utilizzo del mezzo informatico, la
scelta dei cosiddetti “stili” che faciliteranno la redazione stessa.
10
PROGETTAZIONE DELL’ELABORATO
1.2.1. Testatine
Le testatine, ovvero i titoli correnti riportati
nell’intestazione delle pagine del lavoro, permettono al lettore di
avere sempre dinanzi il riferimento al capitolo o alla parte che si
sta prendendo in esame, facilitandone in tal modo la lettura.
Non si riportano nelle pagine che introducono, con un tito-
lo, ad una nuova sezione del lavoro (Prefazione, Sigle e Abbrevia-
zioni, Introduzione generale, Parte, Capitolo, Conclusione genera-
le, Tavole, Appendice, Bibliografia, Indice).
Dopo aver ottenuto la griglia per la composizione della te-
statina (cliccando sulla intestazione del foglio di lavoro), il titolo
corrente è riportato in maiuscoletto tondo 12 punti centrato; se il
titolo dovesse risultare troppo lungo, deve essere abbreviato.
Nella composizione della testatina viene interessata sia
la pagina pari che quella dispari.
11
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
1
Nel cambiare il titolo della “Parte”, occorre disattivare nel PC la funzione
“collega al precedente”, come indicato nelle norme della parte informatica; se
non dovessero essere previste delle parti e, dunque, viene riportato il titolo del-
la tesi, non occorre disattivare tale funzione.
2
Nel cambiare il titolo del “Capitolo” o della sezione, occorre disattivare nel
PC la funzione “collega al precedente”, come indicato nelle norme della parte
informatica.
12
CAPITOLO SECONDO
LE PRIME PAGINE
Nelle prime sei pagine vengono riportate le informazioni
generali relative alla pubblicazione:
– p. 1 (pagina di copertina);
– pp. 2-4: bianche;
– p. 5: pagina di frontespizio: si ripete la copertina;
– p. 6: bianca3;
– p. 7: Sigle e Abbreviazioni4.
Il testo dell’opera comincia nella pagina dispari, o pagina di
5
destra (che segue la pagina di “Sigle e Abbreviazioni”), con
l’Introduzione generale.
3
Nel caso della pubblicazione della tesi dottorale, alla pagina 4 si aggiungano:
Vidimus et approbamus (più eventuali ISBN, Copyright, nome e indirizzo della
casa editrice).
4
Nel caso sia prevista una pagina di Prefazione (ringraziamenti, dedica ecc.),
questa viene riportata alla pagina 7; a sua volta, la pagina “Sigle e Abbreviazio-
ni” comincerà alla pagina 9 o alla prima pagina dispari disponibile.
5
Non si inizia mai in pagina pari.
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
6
Cf. All. 0; con il termine “elaborato scritto” s’intende indicare quei lavori ri-
chiesti dal docente per un seminario o un esame scritto.
7
S’intende il titolo del corso o seminario per cui è richiesto l’elaborato.
8
Senza titoli, come ad esempio: sig., dott., Padre, don ecc.; lo stesso vale per il
docente.
14
LE PRIME PAGINE
9
Non si usi mai la rilegatura a spirale.
15
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
10
Cf. All. I.
11
Senza titoli, come ad esempio: sig., dott., Padre, don ecc.; lo stesso vale per il
Moderatore.
16
LE PRIME PAGINE
12
Cf. All. I.
17
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
La Maison Dieu = LMD
Es.:
editore = ed.
volume = vol.
13
Cf. All. II.
14
Per questo caso, si seguano le norme proprie della lingua dell’elaborato.
18
LE PRIME PAGINE
Es.:
editori D. Sartore-A.M. Triacca = edd. D. Sartore-A.M. Triacca
volumi 1-4 = voll. 1-4
15
Si consiglia di utilizzare l’elenco delle sigle contenuto in S.M. SCHWERTNER,
Internationales Abkürzungsverzeichnis für Theologie und Grenzgebiete (IATG2). In-
ternational Glossary of Abbreviations for Theology and related Subjects, De Gruyter,
Berlin-New York ²1992.
16
Per status quaestionis s’intende un’analisi del cammino operato dalla ricerca
scientifica riguardo l’area e l’argomento preso in esame, indicandone autori,
metodo, piste di ricerca e contributi più significativi, arrivando così a identifica-
re lo stato attuale e il punto di arrivo della ricerca sino al momento in cui
l’Autore inizia ad affrontare il proprio lavoro. Questo punto di partenza, essen-
ziale nell’intraprendere il nuovo studio, diventa significativo per inquadrare in
19
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
zione del tema della tesi; il metodo17 che s’intende adottare; gli
obiettivi che l’Autore intende raggiungere; i limiti che esso pone
alla sua ricerca e, soprattutto nel caso delle tesi di dottorato, il con-
tributo alla ricerca scientifica che l’Autore vuole offrire con il pro-
prio lavoro.
maniera chiara l’originalità del lavoro e il contributo alla ricerca scientifica che
l’Autore vuole offrire.
17
Si distingua il termine “metodo” dal termine “metodologia”. Con il primo vo-
cabolo s’intende identificare il modus operandi applicato dall’Autore, la modalità e
gli strumenti utilizzati per perseguire l’obiettivo della sua ricerca scientifica; con
il secondo si indicano generalmente le norme redazionali previste per la stesura
del lavoro.
20
CAPITOLO TERZO
3.1. Titoli
Il titolo serve per annunciare (non spiegare) il contenuto di
quanto segue, per introdurre un nuovo argomento o un passaggio
ulteriore rispetto a quanto detto in precedenza oppure per aprire
una nuova sezione del lavoro. Per tale motivo, il titolo deve corri-
spondere al contenuto che segue. Un titolo non può essere seguito
direttamente da un altro titolo di un ulteriore paragrafo.
Nessun titolo termina con il punto. Si evitino titoli più lun-
ghi di una riga. Se il titolo dovesse essere più lungo di una riga,
non si applica la sillabazione ma si torna a capo prima dell’articolo,
della congiunzione o della preposizione. In quest’ultimo caso (sal-
vo il titolo della “parte”), il margine della seconda riga deve essere
allineato non alla numerazione del titolo, bensì alla prima riga del
titolo stesso, con l’interlinea singola:
Es.:
1.3. Assessing the Church of England’s On-going
Reform of Daily Prayer
22
STESURA DEL LAVORO
3.1.2. Parte
Sia il titolo della parte che quello del capitolo cominciano
entrambi in pagina dispari e non riportano il numero di pagina.
La numerazione della “parte” si scrive in lettere, allineata al
centro della pagina20 in maiuscoletto, tondo, corpo 16.
Il titolo vero e proprio della “parte”, invece, si scrive sempre
allineato al centro in maiuscolo, grassetto, corpo 18. Separa la nume-
razione della “parte” e il titolo uno spazio di 18 punti21.
18
Cf. All. IV.
19
Cf. All. III.
20
Per allineare questo titolo è sufficiente impostare 325 punti prima del titolo.
21
Cf. All. V.
23
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
3.1.3. Capitolo
Prima del titolo si lasci uno spazio di 40 punti dal margine supe-
riore del quadro di scrittura.
La numerazione del capitolo (capitolo primo, capitolo se-
condo, ecc.) si scrive in lettere, centrato, in maiuscoletto tondo,
corpo 14.
Es.:
non CAPITOLO 1 ma CAPITOLO PRIMO
22
Cf. All. IV.
24
STESURA DEL LAVORO
3.1.4.1. Paragrafo
Tra il titolo del capitolo e la prima riga del corpo del testo
con la quale inizia l’introduzione del capitolo, si lasci lo spazio di
50 punti.
Ogni titolo è preceduto e seguito da uno spazio di 12 punti.
Il titolo del paragrafo, allineato a sinistra con un rientro di
0,5 cm., si scrive mettendo dapprima il numero (in cifre arabe) se-
guito dal punto e dal titolo in tondo, minuscolo, grassetto, corpo
14, interlinea singolo. Tra la numerazione e la prima lettera del ti-
tolo si lasci uno spazio.
Es.:
1.1. Hermeneutics of Vatican II
3.1.4.2. Sotto-paragrafo
Il titolo del sotto-paragrafo, allineato a sinistra con un rientro
di 1 cm., si scrive mettendo dapprima il numero (in cifre arabe) segui-
to dal punto e dal titolo in corsivo, minuscolo grassetto, corpo 14.
Ogni titolo è preceduto da uno spazio di 12 punti e seguito da uno
spazio di 12 punti.
Tra la numerazione e la prima lettera del titolo si lasci uno
spazio.
Es.:
1.1.1. Nature of the Document Sacrosanctum Concilium
25
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
23
Per “corpo del testo” s’intende identificare tutte quelle parti dell’elaborato,
eccettuati i titoli, citazioni più lunghe di tre righe e note a piè di pagina; quan-
do, invece, si utilizza semplicemente il termine “corpo”, si vuole indicare la
misura tipografica della grandezza del carattere.
24
La lingua francese, ad esempio, contrariamente a quella italiana, prevede che
i segni di punteggiatura, tranne la virgola e il punto, siano separati dal testo da
uno spazio fisso; ad es.: « Une hirondelle ne fait pas le printemps ; arbres hu-
mains, jouez de vos oiseaux ! ».
26
STESURA DEL LAVORO
Es.:
La prière est ainsi donc une forme d’expression de la foi.
« Elle est ce langage à travers lequel la créature loue et com-
munique avec son Créateur »5. Une réponse spontanée
s’inscrit toutefois dans une portée plus ecclésiale et non dans
l’étroitesse de la prière individuelle.
_______________________
5
O.-M. SARR, In omni tempore. La liturgie des Heures et le temps : louange quotidienne
et ouverture vers l’éternité (Studia Anselmiana 162 – Analecta Liturgica 32), EOS
Verlag, Roma 2014, 153.
25
L’utilizzo della diversa tipologia di virgolette dipende dalla lingua in cui si
scrive; il tedesco, ad esempio, per il discorso diretto prevede il seguente tipo di
virgolette: „. In questi casi, si seguano le norme proprie della lingua
dell’elaborato.
27
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
«A livello contenutistico, “il primo sviluppo ‘anamnetico’, che
si aggancia alla locuzione per Deum”, coincide con la memoria
della presenza dell’acqua nella storia della salvezza»6, evocando
il racconto genesiaco della sua separazione dalla terra e del suo
scorrere in quattro fiumi, la cui sorgente è nel paradiso; il se-
condo, invece, di carattere cristologico.
_______________________
6
N. VALLI, «La Veglia Pasquale nella liturgia ambrosiana (III)», Ecclesia orans 31
(2014) 340.
26
Normalmente questi due ultimi tipi di virgolette si riportano per enfatizzare
una parola o un’espressione. Si faccia attenzione alla forma delle virgolette in-
glesi e degli apici: non "virgolette" ma “virgolette”; lo stesso vale nel caso
dell’apostrofo: non ' ma ’.
28
STESURA DEL LAVORO
Es.:
«Post lectiones e vetere testamento, sacerdos ad altare accedit, illud
osculo veneratur et, pro opportunitate, illud incensat»7.
_______________________
7
Missale ambrosianum iuxta ritum sanctae Ecclesiae Mediolanensis ex decreto Sacro-
sancti Oecumenici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Colombo sanctae
Romanae Ecclesiae Presbiteri Cardinalis Archiepiscopi Mediolanensis promulgatum,
Centro Ambrosiano, Milano 1981, 249.
Es.:
The Mass to celebrate the fiftieth anniversary of the opening of the
Council which I described at the beginning of this talk took place as part
of the Synod on the New Evangelization. In his homily at that Mass and
again at the closing Mass of the Synod, Pope Benedict XVI urged again
in the strongest terms a new and deeper appropriation of the grace-
filled event of Vatican Council II with the CCC as a key for its interpre-
tation. He spoke of the need for the same again on February 14, 2013 in
his informal discussion about Vatican II with the priests of the diocese
of Rome, just three days after announcing his resignation8.
_______________________
8
J. DRISCOLL, «Reviewing and Recovering Sacrosanctum Concilium’s Theo-
logical Vision», Ecclesia orans 30 (2013) 370.
27
Per tabulazione s’intende il rientro della prima riga di un paragrafo.
29
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
30
STESURA DEL LAVORO
Es.:
«Nel rito delle esequie la Chiesa manifesta la sua fede nella
vittoria di Cristo risorto […]. Tale fede è espressa in modo
particolare nelle esequie del Romano Pontefice, che […] ha
confermato nella fede tutti i pastori e i fedeli».
29
Sempre in tondo, mai in corsivo, anche nel caso in cui la citazione fosse ri-
portata in corsivo.
30
Si segua il modo di abbreviare i testi della Sacra Scrittura secondo le diverse
edizioni linguistiche ufficiali della Bibbia. Al termine dell’elenco delle sigle, oc-
corre indicare l’edizione a cui si fa riferimento.
31
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
Mc 12,5-731
2Cor 12-13
Es.:
Gv 17,1.1032
Es.:
2Sam 3,5a; 2Re 16,2b-5a
3.2.2. Trattini
Il trattino breve (-) si usa per separare diversi autori, curato-
ri, città, date di pubblicazione di un’opera, numeri di pagine, senza
spazi; il trattino lungo (–) si utilizza, invece, per creare un inciso
nel corpo del testo, con uno spazio prima e dopo il trattino stesso:
31
S’intende che si prendono in considerazione i versetti dal 5 al 7 del capitolo
12 del Vangelo di Marco.
32
S’intende che si prendono in considerazione soltanto i versetti 1 e 10 del capi-
tolo 17 del Vangelo di Giovanni.
32
STESURA DEL LAVORO
Es.:
«Il mistero pasquale di Cristo – del quale Odo Casel tratta dif-
fusamente nelle sue opere – è la chiave di volta del suo discor-
so teologico».
Es.:
non «finalità del lavoro».6 ma «finalità del lavoro»6.
33
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
Le Verbe qui prie et chante dans les Psaumes, en y associant
son Corps, l’Église dont il est la tête et l’Époux. Il est aussi
notre temps, car, à travers l’incarnation-rédemptrice, le nou-
veau temps où vivent les chrétiens, c’est le Christ19, l’Alpha et
l’Omega, le principe et la fin.
_______________________
19
Cf. E. MAZZA, «Tempo, memoria, liturgia. Alcuni dati di epoca patristi-
ca», Rivista Liturgica 77 (1990) 414-434.
34
STESURA DEL LAVORO
3.3.1.1. Autore/i
L’autore si scrive con l’iniziale del nome puntata e il co-
gnome per esteso in maiuscoletto33, seguito dalla virgola. Il nome
non è mai preceduto o seguito da possibili titoli o sigle di apparte-
nenza a ordini religiosi (ad es.: dott., S. Em.za, Card., S. Ecc.za,
Mons., P., Fr., osb, sdb, sj ecc.) o che ne indichino lo status (ad es.:
“Santo”, “Papa”). L’autore viene citato così come riportato nel
frontespizio dell’opera. Nel caso in cui lo stesso autore venga cita-
to in maniera differente in opere diverse (è il caso, ad esempio, del-
la traslitterazione dello stesso nome in lingue differenti), occorre
operare una scelta ponderata e uniforme.
Anche nel caso in cui l’autore non fosse una persona fisica,
bensì un’associazione o istituzione o organizzazione ecc., le norme
rimangono invariate.
Se l’autore ha più nomi, si scrivono le iniziali puntate senza
34
spazio .
Se l’autore dovesse avere due cognomi, si riportano en-
trambi separati da uno spazio.
Es.:
23
J.J. FLORES ARCAS,
33
Nel caso di cognomi nei quali siano presenti degli accenti, si badi di non tra-
lasciarli. Es.: non M. AUGÈ ma M. AUGÉ.
34
Alcune lingue, invece, nel caso di nomi composti, seguono norme specifiche.
In francese, ad esempio, tra le iniziali puntate di un nome composto, si mette
un trattino breve senza spazi. Es. Louis-Marie Chauvet, diventa: L.-M. CHAU-
VET. Se fosse presente un altro nome, oltre a quello composto, l’iniziale punta-
ta segue le iniziali del nome composto, senza trattino ma con uno spazio. Es.:
Jean-Marie Gustave Le Clézio, diventa: J.-M. G. LE CLÉZIO.
35
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
52
H.-B. GERL-FALKOVITZ,
Es.:
45
R.C.D. JASPER-G.J. CUMING,
3.3.1.2. Titolo
I titoli e i sottotitoli di un’opera debbono essere trascritti
così come appaiono nel frontespizio. Si rispettino gli usi della lin-
gua in cui l’opera è scritta (ad esempio, la lingua inglese prevede
l’iniziale maiuscola per ciascuna parola, eccetto articoli e preposi-
zioni; il tedesco, invece, riporta in maiuscolo solo i nomi dei so-
stantivi).
36
STESURA DEL LAVORO
Es.:
14
J. GELINEAU, Dans vos assemblées. Sens et pratique de la célébration litur-
gique,
Es.:
2
R.C.D. JASPER-G.J. CUMING, Prayers of the Eucharist: Early and Reformed (A
Pueblo Book),
35
Si ponga attenzione acché la virgola sia in tondo e non in corsivo.
37
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
BEL.S Bibliotheca “Ephemerides Liturgicæ”. “Subsidia”, Ro-
ma 1975-.
1
G. GUIVER, «“Non riesco a pregare”. La risposta della tradizione celebrativa della
Liturgia delle Ore a un problema moderno», in Liturgia delle Ore. Tempo e rito, Atti
della XXII Settimana di Studio dell’Associazione Professori di Liturgia, Susa (TO), 29
agosto-3 settembre 1993 (BEL.S 75),
Es.:
8
La liturgia, panorama storico generale, ed. S. Marsili (Anàmnesis 2),
36
Per le riviste è bene sempre usare la sigla, soprattutto nei casi in cui la stessa
rivista viene citata più volte.
38
STESURA DEL LAVORO
Es.:
8
L.F. LADARIA, «Ragione, fede, lode», EO 30 (2013) 15-27.
oppure:
8
L.F. LADARIA, «Ragione, fede, lode», Ecclesia orans 30 (2013) 15-27.
37
Questa abbreviazione sta per et alii.
39
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
1
F. BROVELLI-D. SARTORE, «Esequie», in Liturgia,
2
J. CLAIRE, «L’hymne “Gloria in excelsis” dans l’Écriture, l’histoire, la théo-
logie, les liturgies et leur musique», in L’hymnographie. Conférences Saint-
Serge, XLVIe semaine d’études liturgiques, Paris, 29 Juin-2 Juillet 1999 (BEL.S
105),
Es.:
2
P.A. MURONI, «Un consapevole cammino verso il sacramento della cre-
sima», L’Osservatore Romano (13-06-2004) 4.
Es.:
2
K.F. PECKLERS, recensione di A. BAUMSTARK, On the Historical Develop-
ment of Liturgy,
38
Oppure la dicitura corrispondente alla lingua dell’elaborato.
40
STESURA DEL LAVORO
3.3.1.3. Editore/i
Il nome di un eventuale curatore viene menzionato dopo la
virgola che accompagna il titolo dell’opera, anticipato
dall’abbreviazione “ed.”39. Si riporta prima l’iniziale del nome pun-
tata e di seguito il cognome in minuscolo tondo.
Nel caso di più curatori, l’abbreviazione sarà “edd.”40 segui-
ta dai relativi nomi separati da un trattino breve senza spazi inter-
medi.
Es.:
1
F. BROVELLI-D. SARTORE, «Esequie», in Liturgia, edd. D. Sartore-A.M.
Triacca-C. Cibien,
3.3.1.4. Volume/i
Quando in nota a piè di pagina ci si riferisce ad un volume
preciso di una collana, dizionario o enciclopedia, occorre precisar-
lo utilizzando l’abbreviazione “vol.”41 in minuscolo, che segue il
titolo dell’opera generale, e le cifre arabe in tondo; seguono i due
punti e, in corsivo, il titolo del volume in questione seguito dalla
virgola.
Es.:
3
D. SARTORE, «La celebrazione cristiana e le sue componenti», in Celebrare
il mistero di Cristo, vol. 1: La celebrazione: introduzione alla liturgia cristiana,
edd. A. Pistoia-A.M. Triacca (BEL.S 73), CLV-Edizioni Liturgiche, Roma
1993, 341.
39
Oppure la dicitura corrispondente alla lingua dell’elaborato.
40
Oppure la dicitura corrispondente alla lingua dell’elaborato.
41
Oppure la dicitura corrispondente alla lingua dell’elaborato.
41
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
21
Acta Synodalia Sacrosancti Concilii Oecumenici Vaticani II, 33 voll., Typis
Polyglottis Vaticanis, Città del Vaticano 1970-1998.
Es.:
non Marietti editore ma Marietti
42
STESURA DEL LAVORO
Es.:
non:
1
AUGUSTINUS HIPPONENSIS, Confessionum libri XIII, ed. L. Verheijen (Cor-
pus Christianorum. Series latina 27), Brepols, Turnhout 1983, 45-50.
ma:
1
AUGUSTINUS HIPPONENSIS, Confessionum libri XIII, ed. L. Verheijen (Cor-
pus Christianorum. Series latina 27), Brepols, Turnholti 1983, 45-50.
42
La regola generale prevede che si riporti il nome della città come appare nel
frontespizio dell’opera, tranne alcuni rari casi suggeriti per lo più da una sa-
piente valutazione dell’Autore. È il caso, ad esempio, della Editio typica dei libri
liturgici della riforma del Concilio Vaticano II dove parrebbe più opportuno
scrivere il nome della città secondo la lingua dell'elaborato, piuttosto che Civi-
tatis Vaticanae.
43
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
4
D. COHN SCHERBOK, Judaism: History, Belief and Practice, Routledge,
London-New York 2008.
Es.:
15
S. CAMPBELL, From Breviary to Liturgy of the Hours. The Structural Reform of
the Roman Office: 1964-1971, Pueblo Publishing Co, Collegeville (MN)
1995.
[Sono almeno due le città che portano il nome di Collegeville: una si trova
in Pennsylvania (Montgomery County) e l’altra in Minnesota].
16
Celebrare l’ufficio divino (Liturgia e cultura 4), Elle Di Ci, Leumann (TO)
1967.
(Leumann è una frazione della città di Torino).
44
STESURA DEL LAVORO
Es.:
21
Acta Synodalia Sacrosancti Concilii Oecumenici Vaticani II, 33 voll., Typis
Polyglottis Vaticanis, Città del Vaticano 1970-1998.
Es.:
54
A. BUGNINI, La riforma liturgica (1948-1975) (BEL.S 30), CLV-Edizioni li-
turgiche, Roma 21997, 55.
3.3.1.8. Pagine
Al nome della città segue una virgola; il numero della/e pagi-
na/e conclude normalmente la nota a piè di pagina. È scritto in cifre
arabe e in tondo. L’eventuale numerazione in numeri romani di
un’opera deve essere rispettata.
45
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
125
J. CASTELLANO CERVERA, «Tra ricerca e speranza, per una prassi che
risponda alla mens ecclesiæ», RL 93 (2006) 83-96.
125
J. CASTELLANO CERVERA, «Tra ricerca e speranza, per una prassi che
risponda alla mens ecclesiæ», RL 93 (2006) 83.87.
Es.:
3
Vedi sopra, p. 11.
4
Vedi sotto, nn. 12-14.
5
Vedi sotto, nota 4.
46
STESURA DEL LAVORO
Es.:
AUGUSTINUS HIPPONENSIS, De Sancta Virginitate, 5-6, ed. J.-P. Migne
(PG 40), Migne, Paris 1865, 398a.
Nel caso si voglia citare una nota a piè di pagina, tavola, ta-
bella, il numero della pagina non termina col punto, ma messa la
virgola si scrive “nota” oppure “tavola” o “tabella” e il numero
corrispondente seguito dalla punteggiatura, che non necessaria-
mente deve essere il punto, nel caso la nota preveda una continua-
zione del discorso.
Es.:
12
S. ROSSO, «La preghiera oraria e comune dalla pubblicazione della “Li-
turgia delle Ore” in poi», RL 93 (2006) 18, nota 5.
Es.:
21
Sur le même sujet, cf. M. POLLO, «Il vissuto giovanile del tempo», in
Giovani e tempo. Tra crisi, nostalgie e speranze, edd. R. Tonelli-J.M. García
(Biblioteca di Scienze Religiose 161), LAS, Roma 2000, 19-20; J.T. FRASER,
Il tempo: una presenza sconosciuta, Feltrinelli, Milano 1991; D. GREINER,
«“Obsédés du temps, orphelins du temps”: l’urgence ou la crise de la tem-
poralité», Mélanges de science religieuse 59 (2002) 5.
47
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
1
S. BÄUMER-R. BIRON, Histoire du Bréviaire, vol. 2, Herder, Roma 1967, 53;
per un riferimento agli inni, cf. Ibid., 80.
2
BÄUMER-BIRON, Histoire du Bréviaire, vol. 2, 77; C. BRAGA, «Dal “Brevia-
rium” alla “Liturgia horarum”», EphL 85 (1971) 184-205; ID., La Liturgia
delle Ore al Vaticano II (BEL.S 145), CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2008,
37.
48
STESURA DEL LAVORO
Es.:
1
ARISTOTE, Physique, II, 194b, 14-15, Flammarion, Paris 2000, 127.
2
R. DESCARTES, «Meditazioni metafisiche», III, AT IX, 36, in Opere filosofiche,
vol. 2, ed. E. Garin, Laterza, Roma-Bari 1986, 43.
3
I. KANT, «Sull’insuccesso di ogni saggio filosofico di teodicea», AK VIII,
264, in Scritti di filosofia della religione, ed. G. Riconda, Mursia, Milano 1989,
59.
citazioni successive
8
ARISTOTE, Physique, II, 195a, 2.
9
DESCARTES, «Meditazioni metafisiche», III, AT IX, 37.
10
KANT, «Sull’insuccesso di ogni saggio filosofico di teodicea», AK VIII, 266.
49
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
3.3.2.1. Fonti
a) Bibliche
Es.:
1
Biblia sacra. Iuxta vulgatam versionem, ed. R. Weber, vol. 1, Deutsche
Bibelgesellschaft, Stuttgart 1969, X.
2
Nova vulgata Bibliorum sacrorum editio. Sacrosancti Oecumenici Concilii Vati-
cani II ratione habita iussu Pauli PP. VI recognita, auctoritate Ioannis Pauli PP.
II promulgata, Editio typica altera, LEV, Città del Vaticano 1986, 46.
3
The Greek New Testament, edd. B. Matthew-K. Aland-J. Karavidopoulos et
al., Hendrickson Publishers, Stuttgart 41993, 123.
citazioni successive
1
Biblia sacra, vol. 1, X.
2
Nova vulgata Bibliorum sacrorum editio, 46.
3
The Greek New Testament, 123.
50
STESURA DEL LAVORO
b) Patristiche e medievali
Es.:
1
AMBROSIUS MEDIOLANENSIS, Expositio psalmi CXVIII, edd. M. Petschenig-
M. Zelzer (CSEL 62), Verlag der Österreichischen Akademie der Wissen-
schaften, Vindobonae 21999, 25.
2
HRABANUS MAURUS, De institutione clericorum libri tres, ed. D. Zimpel
(Freiburger Beiträge zur mittelalterlichen Geschichte 7), Peter Lang,
Frankfurt am Main 1996, 32.
3
EUSEBIUS CÆSARIENSIS, Commentaria in psalmos, ed. J.-P. Migne
(PG 23/5), Migne, Parisiis 1857, 639.
citazioni successive
1
AMBROSIUS MEDIOLANENSIS, Expositio psalmi CXVIII, 25.
2
HRABANUS MAURUS, De institutione clericorum libri tres, 32.
3
EUSEBIUS CÆSARIENSIS, Commentaria in psalmos, 639.
51
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
c) Liturgiche
Es.:
3
ETERIA, Itinerarium XXIV, 8, ed. P. Maraval (SCh 296), Cerf, Paris 1982,
242.
4
Missale gothicum 203, ed. E. Rose (CCSL 159 D), Brepols, Turnholti 2005,
429.
5
Sacramentarium veronense 1171, ed. L.C. Mohlberg (RED, Series Maior,
Fontes l), Herder, Roma 31978, 147.
citazioni successive
3
ETERIA, Itinerarium XXIV, 8.
4
Missale gothicum 203.
5
Sacramentarium veronense 117143. Oppure: Ve 1171.
43
Normalmente invece del nome Sacramentarium veronense viene utilizzata la
sigla Ve seguita dal numero a cui si fa riferimento senza l’abbreviazione “n.”.
52
STESURA DEL LAVORO
d) Magisteriali
Es.:
1
SACROSANCTUM CONCILIUM OECUMENICUM VATICANUM II, «Constitutio
de Sacra Liturgia Sacrosanctum concilium (4 decembris 1963) 6», AAS 56
(1964) 100.
2
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM, «In-
structio Redemptionis sacramentum (25 martii 2004) 40», AAS 96 (2004) 563.
3
IOANNES PAULUS II, «Litteræ encyclicæ Ecclesia de Eucharistia (17 aprilis
2003) 25», AAS 95 (2003) 449-450.
citazioni successive
1
SACROSANCTUM CONCILIUM OECUMENICUM VATICANUM II, «Sacrosanc-
tum concilium 6», 100. Oppure: SC 6.
2
CONGREGATIO DE CULTU DIVINO ET DISCIPLINA SACRAMENTORUM, «Re-
demptionis sacramentum 40», 563.
3
IOANNES PAULUS II, «Ecclesia de Eucharistia 25», 449-450.
44
Si tenga presente che tutta la raccolta degli ASS e AAS è consultabile su inter-
net nel sito del Vaticano, alla pagina http://www.vatican.va/archive/atti-
ufficiali-santa-sede/index_it.htm, [accesso: 10-09-2015].
53
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
1
SC 6.
2
RS 40.
3
EE 25.
45
Quasi tutti i documenti sono già identificati attraverso delle sigle convenzio-
nali, che spesso riprendono le prime lettere delle prime due parole del titolo. Si
invita ad utilizzare tali sigle, piuttosto che crearne di nuove, per un riconosci-
mento universale e immediato da parte del lettore.
54
STESURA DEL LAVORO
3.3.2.2. Libri
Es.:
1
M.-D. CHENU, «Anthropologie de la liturgie», in La liturgie après Vatican
II. Bilans, études, prospective (Unam Sanctam 66), Cerf, Paris 1967, 159.
2
R. GUARDINI, Lo spirito della liturgia. I santi segni, Morcelliana, Brescia
7
1996, 75-78.
3
Y.-M. CONGAR, The Word and the Spirit, Harper, London 1986, 43.
citazioni successive
1
CHENU, «Anthropologie de la liturgie», 159.
2
GUARDINI, Lo spirito della liturgia, 75-78.
3
CONGAR, The Word and the Spirit, 43.
Es.:
1
F. BROVELLI-D. SARTORE, «Esequie», in Liturgia, edd. D. Sartore-A.M.
Triacca-C. Cibien, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, 689-704.
2
A. WILMART, «Expositio missae», in Dictionnaire d’archéologie chrétienne et
de liturgie, vol. 5/1, Letouzey, Paris 1922, 1014-1027.
3
S. MAGGIANI, «Rite/Rites», in Dictionnaire encyclopédique de la liturgie, vol.
2, edd. D. Sartore-A.M. Triacca, Brepols, Turnhout 1992, 319.
citazioni successive
1
BROVELLI-SARTORE, «Esequie», 689-704.
2
WILMART, «Expositio missae», 1014-1027.
3
MAGGIANI, «Rite/Rites», 319.
55
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
1
J. CLAIRE, «L’hymne “Gloria in excelsis” dans l’Écriture, l’histoire, la théo-
logie, les liturgies et leur musique», in L’hymnographie. Conférences Saint-
Serge, XLVIe semaine d’études liturgiques, Paris, 29 Juin-2 Juillet 1999 (BEL.S
105), CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2000, 166-167.
2
C.J.C. ISNARD, «Le Consilium», in Mens concordet voci: pour Mgr A.G. Mar-
timort à l’occasion de ses 40 années d’enseignement et des 20 ans de la Constitu-
tion Sacrosanctum concilium, ed. J. Dutheil-C. Dagens, Desclée, Paris 1983,
404-406.
3
R.J. TAFT, «St. John Chrysostom and the Byzantine Anaphora that Bears
his Name», in Essays in Early Eastern Eucharistic Prayers, ed. P.F. Bradshaw
(A Pueblo Book), Liturgical Press, Collegeville (MN) 1997, 195-226.
citazioni successive
1
CLAIRE, «L’hymne “Gloria in excelsis”», 166-167.
2
ISNARD, «Le Consilium», 404-406.
3
TAFT, «St. John Chrysostom and the Byzantine Anaphora that Bears his
Name», 195-226.
Es.:
1
M. BARBA, «Il ritorno dell’anima nell’eucologia delle Missae defunctorum»,
EO 20 (2003) 209-233.
2
A. DAVRIL, «Réforme de l’office divin et tradition», LMD 173 (1988) 107.
3
J. PINSK, «Die Missa sicca», JFL 4 (1924) 90-118.
56
STESURA DEL LAVORO
citazioni successive
1
BARBA, «Il ritorno dell’anima nell’eucologia delle Missae defunctorum»,
209-233.
2
DAVRIL, «Réforme de l’office divin et tradition», 107.
3
PINSK, «Die Missa sicca», 90-118.
3.3.2.6. Enchiridia
Segue le norme previste per la citazione di un libro senza au-
tore. Alla fine del titolo in corsivo, si riporta il numero del paragrafo
di riferimento in tondo seguito dalla virgola. Termina la citazione il
numero della pagina col punto.
Es.:
1
Enchiridion documentorum instaurationis liturgicae 1043, vol. 1, ed. R. Ka-
czynski, Marietti, Torino, Roma 1976, 378.
2
Enchiridion symbolorum definitionum et declarationum de rebus fidei et mo-
rum. Edizione bilingue sulla 40a edizione 150, ed. H. Denzinger-P. Hüner-
mann, Dehoniane, Bologna 42009, 91.
citazioni successive
1
Enchiridion documentorum instaurationis liturgicae 1043.
2
Enchiridion symbolorum 150.
57
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
1
G. DEPEDER, «Incontrarsi alla fine. Tempo ed eternità», Credere oggi 206
(2015), http://www.credereoggi.it/up-load/2015/articolo206_71.asp, [ac-
cesso46: 11-11-2015].
2
CONSEIL PONTIFICAL POUR LES COMMUNICATIONS SOCIALES, «L’Église et
Internet (28 février 2002)», http://www.vatican.va/roman_curia
/pontifical_councils/pccs/documents/rc_pc_pccs_doc_20020228_church
-internet, [accesso: 05-09-2015].
3
C. GIACCARDI, «Attraversare le porte per abitare con fede il digitale», Avvenire
(02-10-2012), http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Attraversare%20le
%20porte%20per%20abitare%20con%20fede%20il%20digitale.aspx, [acces-
so: 11-09-2015].
citazioni successive
1
DEPEDER, «Incontrarsi alla fine», [accesso: 11-11-2015].
2
CONSEIL PONTIFICAL POUR LES COMMUNICATIONS SOCIALES, «L’Église et
Internet», [accesso: 05-09-2015].
3
GIACCARDI, «Attraversare le porte per abitare con fede il digitale», [acces-
so: 11-09-2015].
46
Oppure la dicitura corrispondente alla lingua dell’elaborato.
58
STESURA DEL LAVORO
Es.:
1
Esperienza e spiritualità. Miscellanea in onore del R.P. Charles André Bernard,
S.J. (epub), ed. H. Alphonso, Pontificia Università Gregoriana, Roma
1995, 6.
citazioni successive
1
Esperienza e spiritualità (epub), 6.
59
CAPITOLO QUARTO
LE ULTIME PAGINE
Comprendono:
1. Conclusione generale;
2. Tavole47;
3. Appendice;
4. Bibliografia;
5. Indice onomastico;
6. Altri eventuali indici;
7. Indice generale.
47
Questa sezione è contemplata soprattutto nel caso specifico di tesi con tema-
tica architettonica e/o artistica.
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
4.2. Tavole
Un’apposita sezione si rende necessaria per la particola-
rità delle tesi con tematica architettonica e/o artistica, ma an-
che per quelle di altre specializzazioni che dovessero ritenere
utile integrare il testo con tavole grafiche quali disegni, foto,
tabelle.
In tal caso si inserisce la pagina chiamata “Tavole”. Essa
viene redatta secondo le seguenti norme:
– il titolo “Tavole” viene riportato in pagina dispari come
il titolo di una “Parte”48, anticipata e seguita da una pagi-
na bianca49;
– la prima tavola comincia, dunque, in pagina dispari e le
successive seguono stampate fronte-retro;
Per il titolo delle tavole si seguano, invece, le seguenti
norme:
– prima del titolo si lasci uno spazio di 40 punti dal margi-
ne superiore del quadro di scrittura;
– il titolo, seguito dal numero romano corrispondente, si
scrive centrato, in maiuscoletto tondo, corpo 14;
– segue uno spazio, un trattino lungo e un ulteriore spazio
dopo il quale segue un breve titolo della tavola scritto in
maiuscoletto tondo, corpo 14 (ad es.: TAVOLA I – TEM-
PIO DI SALOMONE).
Il carattere della breve didascalia, da apportare sotto cia-
scuna tavola, avrà corpo 10; la didascalia sarà centrata con spa-
48
Cf. paragrafo 3.1.2.
49
Cf. All. VII.
62
LE ULTIME PAGINE
63
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Es.:
(vedi Fig. II, 37)
oppure:
(vedi Tav. II, 110)
Es.:
23
Cf. Tav. I, 327.
64
LE ULTIME PAGINE
50
In sede di discussione di tesi, e in alternativa alla proiezione su lavagna mul-
timediale, è ammesso esporre le tavole originali che, in tal caso, dovranno ave-
re tutte lo stesso formato: 100 x 70; non è ammesso alcun altro formato. In
questo modo, la conseguente discussione “itinerante” conferisce alla tesi in og-
getto una peculiarità più consona all’architettura e alle arti. Il candidato che
sceglie questa soluzione è tenuto a darne comunicazione scritta in Segreteria
Generale al momento di consegnare le copie dell’elaborato, specificando il
numero delle tavole, al fine di predisporre per tempo i necessari pannelli di
esposizione.
65
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
51
Entrambe le soluzioni presentano pro e contro che l’autore dovrà valutare at-
tentamente.
66
LE ULTIME PAGINE
52
Cf. Tav. 0.
53
Cf. Tav. I.
54
Cf. Tav. II.
55
Cf. Tav. III.
56
Cf. Tav. IV.
67
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
4.3. Appendice
Come accennato sopra, in alcuni lavori si rende necessario in-
serire un’appendice nella quale poter raccogliere materiale che, ripor-
tato nel testo, renderebbe troppo pesante, dispersiva o complicata la
lettura (immagini – specie di documenti e fonti originali – partiture
musicali, ecc.).
In tal caso si inserisce la pagina chiamata “Appendice”. Essa
viene redatta secondo le seguenti norme:
– il titolo “Appendice” viene riportato in pagina dispari,
come il titolo di una “Parte”57, anticipata e seguita da una
pagina bianca58;
– il primo allegato comincia, dunque, in pagina dispari e i
successivi seguono stampati fronte-retro.
Se fosse necessario porre un titolo agli allegati, si rediga se-
condo le seguenti norme:
– prima del titolo si lasci uno spazio di 40 punti dal margi-
ne superiore del quadro di scrittura;
– il titolo, seguito dal numero romano corrispondente, si
scrive centrato, in maiuscoletto tondo, corpo 14;
– segue uno spazio, un trattino lungo e un ulteriore spazio
dopo il quale segue un breve titolo dell’allegato (ad es.:
ALLEGATO I – IL CREDO).
Il carattere della breve didascalia, da apportare sotto ciascun
allegato, avrà corpo 10, centrato con spaziatura 12 punti prima e
dopo. La prima riga non avrà nessun rientro.
57
Cf. paragrafo 3.1.2.
58
Cf. All. VIII.
68
LE ULTIME PAGINE
Es.:
(vedi All. II, 150)
Es.:
23
Cf. All. I, 327.
4.4. Bibliografia
In bibliografia vengono riportati tutti i testi citati
nell’elaborato, la letteratura consultata e gli strumenti utilizzati
durante il lavoro di ricerca.
Essi vengono ordinati secondo quattro grandi gruppi59:
o Fonti
o Studi
o Strumenti
o Riferimenti on-line
59
Cf. All. VI.
69
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
70
LE ULTIME PAGINE
60
Cf. esempi nell’All. VI.
71
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
4.5. Indici
Chiude il lavoro l’Indice generale il quale, a sua volta, po-
trebbe essere preceduto da altri indici.
Nota bene: il programma Word, nei principali sistemi ope-
rativi (Windows e Apple) opera una distinzione tra quello che defi-
nisce sommario e l’indice. Il primo corrisponde allo schema rias-
suntivo del testo, ovvero all’Indice generale, mentre il secondo si
riferisce all’indice analitico, a sua volta suddivisibile in ulteriori in-
dici: nomi, luoghi, concetti, ecc.
Benedictus XVI
Benoît XVI
Benedetto XVI, 13, 15, 235, 308-309, 342, 346, 352
61
Tale disposizione sarà offerta automaticamente dal modello prescelto.
72
LE ULTIME PAGINE
73
SECONDA PARTE
SUGGERIMENTI DI INFORMATICA
PER LA STESURA DEL LAVORO
CAPITOLO QUINTO
IMPAGINAZIONE E FORMATTAZIONE
Di seguito si è pensato di riportare dei semplici riferimenti
riguardo l’utilizzo di alcune funzioni del computer, utili per la re-
dazione dell’elaborato. Il presente capitolo, infatti, non può e non
intende essere esaustivo; l’uso appropriato degli apparati informa-
tici esula dagli obiettivi di tale pubblicazione, in quanto richiede-
rebbe un corso specifico di informatica che s’intende già acquisito
da parte dello studente62.
Una semplice scelta metodologica per rendere più intuitive
le indicazioni riportate di seguito: i riferimenti ai tasti o alle funzioni
dell’apparato informatico sono riportati in grassetto.
62
Una ulteriore motivazione che non permette l’esaustività di tale trattazione, è do-
vuta alla differenza dei sistemi operativi che rimandano a differenti modalità
nell’applicazione delle medesime funzioni. Per tale motivo, abbiamo scelto di far
riferimento al programma di scrittura più diffuso, ossia Word per Windows e Mac,
prendendo come base la tastiera italiana. Le scorciatoie di tastiera di seguito esposte
valgono solo per Word per Windows.
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
78
IMPAGINAZIONE E FORMATTAZIONE
N.B.
Conviene sempre attivare la visualizzazione dei segni di para-
grafo e altri simboli di formattazione: ¶; si trovano sulla Home
o barra degli strumenti.
Si consiglia anche di attivare la Mappa del documento, recan-
dosi al menù Visualizza > Mappa documento.
Raccomandiamo anche l’attivazione delle funzioni: Vedova –
Orfano per controllare una riga isolata (Vedova) e mantenere
il paragrafo con il successivo (Orfano). Sono attivabili dal menù
Formato > Paragrafo > Distribuzione testo.
5.1.3. Maiuscoletto
Si faccia attenzione a non confondere la funzione Maiu-
scoletto (MAIUSCOLETTO) con la funzione Maiuscolo (MAIU-
SCOLO).
Dopo aver selezionato la parola, il maiuscoletto si ottiene
andando al menù Formato e scegliendo, di seguito, le funzioni Ca-
79
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
80
IMPAGINAZIONE E FORMATTAZIONE
81
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
82
IMPAGINAZIONE E FORMATTAZIONE
5.4.3. Testatine
Per capire meglio l’importanza e l’impostazione delle testa-
tine, occorre identificare l’intestazione ovvero il margine superiore
della pagina, dove si possono inserire i titoli correnti del documen-
to, della parte, del capitolo o della sezione.
Il titolo corrente riportato nell’intestazione delle pagine pari è
diverso da quello delle pagine dispari per l’intero documento o nelle
varie sezioni, se il lavoro viene strutturato in tal modo.
Per impostare questa differenza, il menù Visualizza > Inte-
stazione e piè di pagina dei sistemi operativi (Mac o Windows) offre
diversi strumenti in grado di facilitare una migliore disposizione del-
le testatine. Tra questi, ci sono, in linea di massima, le opzioni se-
guenti:
• Diversa per la prima pagina: serve per indicare se la
prima pagina deve essere la stessa per tutte le sezioni.
La sua attivazione permette di non riportare né la testa-
tina, né il numero di pagine nella prima pagina delle se-
zioni (parti, capitoli, ecc.) che iniziano a pagina dispari.
Per aggiungere una nuova sezione, inserire una inter-
ruzione di pagina dispari dal menù Inserisci o Layout di
pagina.
• Diversi per pagine pari e dispari: questa funzione
permette di differenziare il contenuto della Testatina
fra le pagine pari e dispari.
• Collega a precedente: quest’operazione aiuta a separa-
re o a collegare le testatine delle diverse sezioni. Per
esempio, si attiva se si desidera riportare la stessa testa-
tina della sezione precedente nella seguente, nella pagi-
83
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
84
IMPAGINAZIONE E FORMATTAZIONE
5.4.6. Sillabazione
Per le lingue che lo permettono63, la sillabazione è una di-
sposizione automatica o manuale che permette di evitare troppi
spazi tra le parole.
La sillabazione si trova nel menù Strumenti, sotto la fun-
zione Lingua o Numeri di riga. Attivare le seguenti funzioni: Sil-
laba automaticamente documento + Sillaba parole maiuscole +
Righe consecutive sillabate (illimitate).
63
È facoltativa, dipende dalle regole grammaticali di ogni lingua. Non si appli-
ca, per esempio, nella lingua spagnola.
85
CAPITOLO SESTO
NORME
PER LA PRESENTAZIONE
DEL TEMA DELLA TESI
E PER LA PUBBLICAZIONE
DELLA TESI DI DOTTORATO
64
Sia per la licenza che per il dottorato.
65
Cf. paragrafo 2.2. e All. I.
66
Si ricordi che si comincia sempre dalla pagina dispari.
67
Segue le norme previste per il titolo di un capitolo, cf. paragrafo 3.1.3. e
All. IV.
68
Cf. paragrafo 2.4.
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
69
Normalmente è riservato solo alle tesi dottorali, alle quali è richiesto un ef-
fettivo contributo alla ricerca scientifica.
70
Si seguano le norme previste per il titolo del paragrafo, cf. paragrafo 3.1.4.1.
88
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
89
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
90
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
cm. 17
Nome e COGNOME
cm. 24
Titolo e sottotitolo
91
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Romae, die …
NIHIL OBSTAT
Nome e cognome
Rector Magnificus
Pontificii Athenaei S. Anselmi
Romae, die …
92
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
93
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Esempio:
PONTIFICIUM ATHENAEUM S. ANSELMI DE URBE
FACULTAS PHILOSOPHIAE
Thesis ad Lauream n. 43
Mario ROSSI
Romae 2012
94
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
Moderator: E. Salmann
Censor: A. Grillo
Censor: Ph. Nouzille
Romae, die 7 Iunii 2012
NIHIL OBSTAT
Juan Javier Flores Arcas
Rector Magnificus
Pontificii Athenaei S. Anselmi
Romae, die 11 Iunii 2012
-------------------------------------------------------------------------------------------------
Richiesta per l’approvazione del Moderatore e per ottenere il Nullaosta
Roma, ______________
95
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Esempio:
PONTIFICIUM ATHENAEUM S. ANSELMI DE URBE
Romae 2012
96
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
Moderator: M. Nin
Censor: A. Grillo
Censor: J. Puglisi
NIHIL OBSTAT
Roma, ______________
97
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
Esempio:
PONTIFICIUM ATHENAEUM S. ANSELMI DE URBE
Aloysius LENTANI
Romae 2000
98
NORME PER LA PRESENTAZIONE E LA PUBBLICAZIONE
Moderator: M. Augé
Censor: A.M. Triacca
Censor: R. De Zan
NIHIL OBSTAT
Roma, ______________
99
TAVOLE
TAVOLA 0
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
TAVOLA I
104
TAVOLE
TAVOLA II
105
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
TAVOLA III
106
TAVOLE
TAVOLA IV
107
APPENDICE
ALLEGATO 0
Nome dell’elaborato
Numero matricola
ALLEGATO I
Thesis ad Licentiam
in Philosophia *
MODERATOR
Nome COGNOME
Romae 20xx
112
APPENDICE
Thesis ad Baccalaureatum
in Philosophia
oppure
Thesis ad Doctoratum
in Philosophia
113
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
SIGLE
MP Motu proprio.
114
APPENDICE
115
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
ABBREVIAZIONI
Cf. Confronta.
Ibid. Ibidem.
ID. Idem.
EAD. Eadem.
IID. Iidem.
Sal. Salmo.
q. quæstio.
resp. responsio.
116
APPENDICE
ALLEGATO III
INTRODUZIONE GENERALE
117
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
118
APPENDICE
ALLEGATO IV
CAPITOLO PRIMO
The paper divides into four main parts. The first reviews
the studies on Roman Easter Vespers before and after the liturgical
reforms of Vatican II. The second delves into the historical devel-
opment of the liturgical usage, while the third articulates the theo-
logical and celebrative content of the baptismal Vespers. The
fourth assesses the challenges and opportunities for the recovery
of the Easter Vespers. The conclusion recapitulates the main mo-
ments of the essay.
119
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
dispelling all doubt among modern scholars: they have trusted him
implicitly and presented these Vespers as typically papal.
1.1.1.1. A “Reception”
120
APPENDICE
b. Easter Vespers
121
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
ALLEGATO V
PRIMA PARTE
122
APPENDICE
ALLEGATO VI
BIBLIOGRAFIA
1. Fonti
1.1. Bibliche
Biblia Hebraica Stuttgartensia, edd. K. Elliger-W. Rudolph, Württember-
gische Bibelanstalt, Stuttgart 1967-1977.
123
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
1.2.3. Medievali
THOMAE AQUINATIS, Opera omnia iussu impensaque Leonis XIII P.M. edita,
16 voll., Typis Riccardi Garroni, Romae 1892-1948.
______, Scriptum super Sententiis Magistri Petri Lombardi, vol. 4, ed. M.F.
Moos, P. Lethielleux, Parisiis 1947.
124
APPENDICE
1.3. Liturgiche
1.3.1. Primo millennio
Missale gothicum, ed. E. Rose (CCSL 159 D), Brepols, Turnholti 2005.
1.4. Magisteriali
1.4.1. Documenti conciliari
125
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
2. Studi
BARBA M., «Il ritorno dell’anima nell’eucologia delle Missae defunctorum»,
EO 20 (2003) 209-233.
CONGAR Y.M., The Word and the Spirit, Harper, London 1986.
DAVRIL A., «Réforme de l’office divin et tradition», LMD 173 (1988) 101-
121.
126
APPENDICE
ISNARD C.J.C., «Le Consilium», in Mens concordet voci: pour Mgr A.G. Mar-
timort à l’occasion de ses 40 années d’enseignement et des 20 ans de
la Constitution Sacrosanctum concilium, ed. J. Dutheil-C. Da-
gens, Desclée, Paris 1983, 404-410.
MURONI P.A., «La Liturgia delle Ore: Opus Dei-Locus Dei-Opus Ecclesiae»,
RL 98 (2011) 285-294.
TAFT R.J., «St. John Chrysostom and the Byzantine Anaphora that Bears
his Name», in Essays in Early Eastern Eucharistic Prayers, ed.
P.F. Bradshaw (A Pueblo Book), Liturgical Press, Collegeville
(MN) 1997, 195-226.
3. Strumenti
Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de liturgie, 29 voll., edd. F. Cabrol-
H. Leclercq, Letouzey et Ané, Paris 1907-1953.
127
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
4. Riferimenti on-line
CONSEIL PONTIFICAL POUR LES COMMUNICATIONS SOCIALES, «L’Église et
Internet (28 février 2002)», http://www.vatican.va/
roman_curia/documents/church-internet, [accesso: 05-09-
2015].
DEPEDER G., «Incontrarsi alla fine. Tempo ed eternità», Credere oggi 206
(2015) http://www.credereoggi.it/upload/2015/articolo206
_71.asp, [accesso: 11-11-2015].
GIACCARDI C., «Attraversare le porte per abitare con fede il digitale», Av-
venire (02-10-2012) http://www.avvenire.it/Commenti
/Pagine/Attraversare%20le%20porte%20per%20abitare%20c
on%20fede%20il%20digitale.aspx, [accesso: 11-09-2015].
128
APPENDICE
ALLEGATO VII
TAVOLE
129
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
ALLEGATO VIII
APPENDICE
130
APPENDICE
ALLEGATO IX
71
A. MOCQUEREAU, Monographies Grégoriennes. Simples notes théoriques et pra-
tiques sur l’Edition Vaticane: Le Chant “authentique” du Credo, Desclée, Paris
1922, 6-8.
131
INDICE TEMATICO
allineamento, 21, 71 corpo del testo, 19, 21, 26, 27, 30,
anno di pubblicazione, 17, 39, 45 31, 33, 78
apostrofo, 28, 82 Correzione automatica, 82
Appendice, 9, 11, 12, 68 curatori, 36, 38, 41
Apple, 72 curatore, 39
autore, 27, 34, 35, 36, 40, 48, 49, didascalia, 62, 66, 68
54, 57, 70, 71, 80, 118 difesa della tesi, 88
bibliografia, 9, 11, 12, 23, 36, 61, dimensione, 26, 78
69, 70, 71, 80, 88 disegno, 17, 64, 65, 67
capitoli divisioni, 59, 70, 80
capitolo, 5, 9, 10, 12, 22, 31, 61, dizionario, 41
83 dottorato, 1, 5, 20, 22, 87
carattere, 11, 14, 15, 16, 17, 18, 21, enciclopedia, 41
26, 29, 33, 40, 77, 78, 117 epub, 59, 128
casa editrice, 13, 34, 39, 42, 43 estratto, 88, 89, 90, 95, 97, 99
CD-rom, 59 figure, 63
citazione, 21, 27, 29, 30, 31, 34, 40, fonti, 51, 69, 70
42, 45, 46, 51, 53, 54, 57, 71 autori cristiani, 70, 124
citazioni successive, 49, 50, 51, 52, bibliche, 50, 70, 123
53, 55, 56, 57, 58, 59 liturgiche, 41, 48, 52, 56, 70,
città, 17, 32, 34, 39, 43, 44 114, 125, 126
cognome, 14, 15, 16, 17, 27, 35, 41, magisteriali, 70, 125
49, 71, 72 medievali, 51, 70
collana, 34, 37, 38, 39, 41, 42, 51 patristiche, 51, 70
Conclusione generale, 9, 11, 12, 23, Formato, 77, 79
61 formattazione, 21, 78, 79
contributo alla ricerca scientifica, foto, 17, 62, 64, 65, 67
20, 88 frontespizio, 9, 13, 14, 16, 17, 35,
copia digitale, 89 36, 43
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
134
INDICE TEMATICO
Sigle e Abbreviazioni, 9, 11, 12, 13, titoli, 11, 14, 16, 21, 26, 33, 35, 36,
18, 19, 23 70, 71, 73, 83, 84
sillabazione, 22, 85 titolo del capitolo, 12, 25
Sotto-paragrafo, 24 titolo del paragrafo, 25
spaziatura, 14, 15, 16, 17, 21, 29, titolo del sotto-paragrafo, 25
33, 63, 68, 70, 71 titolo della tesi, 11, 12, 16, 87
spazio fisso, 26, 85 trattino, 31, 32, 35, 36, 40, 41, 43,
stampa fronte-retro, 88 44, 45, 71, 80, 81
status quaestionis, 19, 61, 117 trattino basso, 71, 80, 81
stile, 78 trattino breve, 31, 32, 35, 36, 40,
suddivisione, 10, 22, 26, 70 41, 43, 44, 45, 80, 81
tabelle trattino lungo, 33
tabella, 62, 64, 65, 66 Vedova, 79
tabulazione, 29 virgola, 26, 31, 32, 35, 37, 38, 39,
tavola verticale, 67 41, 43, 44, 47, 49, 57, 64, 69
Tavole virgolette, 27, 28, 29, 30, 33, 38, 39,
tavola, 61, 62, 63, 66, 101 81
terzo grado di suddivisione, 26 virgolette inglesi, 28, 81
tesi, 1, 5, 10, 13, 15, 17, 19, 61, 62, virgolette italiane, 27, 38, 39, 81
64, 65, 66, 67, 87, 88, 89, 95, 97, volume, 18, 37, 39, 41, 42, 44, 49,
99 58
testatine Windows, 72, 83
testatina, 11, 83 Word, 55, 72, 78
testi classici di filosofia, 48
INDICE GENERALE
Introduzione ....................................................................................................................... 5
Prima Parte
Impostazione del lavoro
Capitolo Primo
Progettazione dell’elaborato ..........................................................................9
1.1. Struttura del lavoro ................................................................................................ 9
1.2. Impostazione del foglio di lavoro ................................................................... 10
1.2.1. Testatine ....................................................................................................11
1.2.1.1. Pagina pari .................................................................................................... 11
1.2.1.2. Pagina dispari .............................................................................................. 12
1.3. Numeri di pagine ................................................................................................... 12
Capitolo Secondo
Le prime pagine ................................................................................................ 13
2.1. Frontespizio di un elaborato scritto ............................................................. 13
2.2. Pagina di copertina e frontespizio di una tesi ..........................................15
2.3. Pagina di Sigle e Abbreviazioni....................................................................... 18
2.4. Introduzione generale ......................................................................................... 19
Capitolo Terzo
Stesura del lavoro ............................................................................................ 21
3.1. Titoli .............................................................................................................................22
3.1.1. Sigle e Abbreviazioni, (Prefazione), Introduzione generale,
Conclusione generale, Bibliografia, Indici ...............................................23
3.1.2. Parte ............................................................................................................23
3.1.3. Capitolo ......................................................................................................24
NORME METODOLOGICHE - PONTIFICIO ATENEO S. ANSELMO
138
INDICE GENERALE
3.3.2.6. Enchiridia....................................................................................................... 57
3.3.2.7. Riferimento alla fonte on-line ............................................................... 57
3.3.2.8. Libri digitalizzati, elettronici e CD-rom ............................................ 59
Capitolo Quarto
Le ultime pagine ............................................................................................... 61
4.1. Conclusione generale ........................................................................................... 61
4.2. Tavole ..........................................................................................................................62
4.3. Appendice ..................................................................................................................68
4.4. Bibliografia ...............................................................................................................69
4.5. Indici ............................................................................................................................72
4.5.1. Indice onomastico..................................................................................72
4.5.2. Altri indici .................................................................................................73
4.6. Indice generale (“Sommario”) ......................................................................... 73
Seconda Parte
Suggerimenti di informatica per la stesura del lavoro
Capitolo Quinto
Impaginazione e formattazione .................................................................. 77
5.1. Carattere e dimensione ....................................................................................... 77
5.1.1. Formattazione dello stile “Normale” .............................................78
5.1.2. Nota a piè di pagina...............................................................................79
5.1.3. Maiuscoletto .............................................................................................79
5.2. Divisione e lineari .................................................................................................. 80
5.2.1. Il trattino breve.......................................................................................80
5.2.2. Il trattino lungo .......................................................................................80
5.2.3. Linea orizzontale e trattino basso...................................................80
5.3. Le virgolette e l’apostrofo .................................................................................. 81
5.3.1. Le virgolette “italiane” .........................................................................81
5.3.2. Le virgolette “inglesi” ...........................................................................81
5.3.3. Le virgolette “semplici” e l’apostrofo.............................................82
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Compilato il maggio , ore :
con il sistema tipografico LATEX 2ε