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In data 22/11/2022 è stato svolta una ricerca su Science Direct con la stringa “e-

commerce” and “life cycle assessment” che ha prodotto 258 risultati. Fra questi poi è stata

fatta una selezione solo di REVIEW ARTICLES e dei RESEARCH ARTICLES, che sono

204 articoli. Sono andata poi ad individuare solo i REVIEW ARTICLES, ottenendo così

36 articoli che ho selezionato per data. Li ho esaminati uno ad uno e ho scaricato quelli che

erano più pertinenti, ottenendo così i seguenti articoli:

Articoli Autori Rivista Anno

A review of research on Lan Yi⁎, Hywel R. Environment 2007

the environmental impact Thomas International

of e-business and ICT

A review on sustainable HasanDündar, Journal of Cleaner 2020

urban vehicle routing Mine aömürgoönüls ̧ Production

MehmetSoysal

A systematic literature Vinay Surendra Sustainable 2022

review of the agro-food Yadav, A.R. Singh, Production and

supply chain: Challenges, Angappa Consumption

network design, and Gunasekaran, Rakesh

performance D. Raut, Balkrishna E.

measurement Narkhede

perspectives

A systematic review and Xiaoxi Zhu, Kai Liu Journal of Cleaner 2021

future directions of the Production

sharing economy:

business models,
operational insights and

environment-based

utilities

Impacts of intelligent Zhihan Lv, Wenlong Green Technologies 2022

transportation systems on Shang and Sustainability

energy conservation and

emission reduction of

transport systems: A

comprehensive revie

Supply chain Xiaoyang Zhou Omega 2021

management under Xiaoya Wei, Jun Lin,

carbon taxes: A review Xin Tian, Benjamin

and bibliometric analysis Lev, Shouyang Wang

Sustainability in e- Sílvia Escursell, Pere Journal of Cleaner 2021

commerce packaging: A Llorach-Massana, M. Production

review Blanca Roncero

Sustainability metrics for Carlos A. Moreno- Journal of Cleaner 2019

real case applications of Camacho, Jairo R. Production

the supply chain network Montoya-Torres,

design problem: A Anicia Jaegler,

systematic literature Natacha Gondran

review

Tabella 1 - Review articles


Questi sono stati aperti con una doppia finalità:

1. Verificare le diverse tecniche utilizzate dagli autori per fare la review sistematica;

2. Leggere gli articoli ed imparare qualche nozione sull’argomento, cioè sugli impatti

ambientali dell’e-commerce.

A questo punto vediamo che ci sono due SYSTEMATIC REVIEW:

1. A systematic literature review of the agrofood supply chain: Challenges, network

design, and performance measurement perspectives, 2022.

2. A systematic review and future directions of the sharing economy: business

models, operational insights and environment-based utilities, 2021.

Una di queste però è molto specifica sull’argomento dell’agro food supply (Vinay

Surendra Yadav, A.R. Singh, Angappa Gunasekaran, Rakesh D. Raut, Balkrishna E.

Narkhede, 2022) e quindi abbiamo scelto di aprire l’altra (Xiaoxi Zhu, Kai Liu 2021).

Analizzando la review aperta si è notato che non spiega il procedimento per lo svolgimento

di una review sistematica e quindi ho aperto nuovamente quella del 2022 (Vinay Surendra

Yadav, A.R. Singh, Angappa Gunasekaran, Rakesh D. Raut, Balkrishna E. Narkhede,

2022).

L’articolo (Vinay Surendra Yadav, A.R. Singh, Angappa Gunasekaran, Rakesh D. Raut,

Balkrishna E. Narkhede, 2022) tratta dell’attuale filiera agroalimentare (AFSC) e delle

sfide legate alla crescente domanda di prodotti alimentari e alle preferenze dei consumatori

in materia di sicurezza alimentare. Oltre alle crescenti preoccupazioni per la sostenibilità,

le severe normative governative, la sicurezza alimentare e i problemi di tracciabilità

costringono i manager, le industrie e i professionisti che lavorano nella AFSC ad adottare

nuovi strumenti, tecniche e metodologie per modellare gli attuali problemi della filiera

alimentare e progettare di conseguenza la rete logistica alimentare.


Si è convenuto approfondire anche gli altri articoli inerenti all’argomento per cogliere

ulteriori aspetti riguardante l’e-commerce. Gli articoli sono stati letti e studiati secondo un

criterio basato sull’anno di pubblicazione e, verranno sotto riportati secondo invece il

criterio di rilevanza in merito al tema da trattare. Tutti gli articoli trattano il tema degli

impatti ambientali dell’e-commerce ma per creare una logica di esposizione si è stabilito di

riportarli secondo la rilevanza al tema.

L’ordine di lettura è stato il seguente:

Articoli Autori Rivista Anno

A review of research on Lan Yi⁎, Hywel R. Environment 2007

the environmental impact Thomas International

of e-business and ICT

Sustainability metrics for Carlos A. Moreno- Journal of Cleaner 2019

real case applications of Camacho, Jairo R. Production

the supply chain network Montoya-Torres,

design problem: A Anicia Jaegler,

systematic literature Natacha Gondran

review

A review on sustainable HasanDündar, Journal of Cleaner 2020

urban vehicle routing Mine aömürgoönüls ̧ Production

MehmetSoysal

A systematic review and Xiaoxi Zhu, Kai Liu Journal of Cleaner 2021

future directions of the Production

sharing economy:

business models,
operational insights and

environment-based

utilities

Supply chain Xiaoyang Zhou Omega 2021

management under Xiaoya Wei, Jun Lin,

carbon taxes: A review Xin Tian, Benjamin

and bibliometric analysis Lev, Shouyang Wang

Sustainability in e- Sílvia Escursell, Pere Journal of Cleaner 2021

commerce packaging: A Llorach-Massana, M. Production

review Blanca Roncero

Impacts of intelligent Zhihan Lv, Wenlong Green Technologies 2022

transportation systems on Shang and Sustainability

energy conservation and

emission reduction of

transport systems: A

comprehensive revie

Tabella 2 - Ordinamento di lettura review articles

Come già descritto, a seguito della lettura approfondita si è deciso di ordinare gli articoli

relativi a questa prima fase dello studio sulla base della rilevanza relativa al tema da

trattare. Si riporta un breve riassunto degli articoli studiati e relative fonti che si sono

ritenute interessanti:
Articoli Autori Rivista Anno

A systematic review and Xiaoxi Zhu, Kai Liu Journal of Cleaner 2021

future directions of the Production

sharing economy:

business models,

operational insights and

environment-based

utilities

A review on sustainable HasanDündar, Journal of Cleaner 2020

urban vehicle routing Mine aömürgoönüls ̧ Production

MehmetSoysal

A review of research on Lan Yi⁎, Hywel R. Environment 2007

the environmental impact Thomas International

of e-business and ICT

Sustainability in e- Sílvia Escursell, Pere Journal of Cleaner 2021

commerce packaging: A Llorach-Massana, M. Production

review Blanca Roncero

Impacts of intelligent Zhihan Lv, Wenlong Green Technologies 2022

transportation systems on Shang and Sustainability

energy conservation and

emission reduction of

transport systems: A

comprehensive revie
Supply chain Xiaoyang Zhou Omega 2021

management under Xiaoya Wei, Jun Lin,

carbon taxes: A review Xin Tian, Benjamin

and bibliometric analysis Lev, Shouyang Wang

Sustainability metrics for Carlos A. Moreno- Journal of Cleaner 2019

real case applications of Camacho, Jairo R. Production

the supply chain network Montoya-Torres,

design problem: A Anicia Jaegler,

systematic literature Natacha Gondran

review

Tabella 3 - Review articles ordinati secondo l'attinenza all'e-commerce

L’articolo “A systematic review and future directions of the sharing economy: business

models, operational insights and environment-based utilitie

” (Xiaoxi Zhu, Kai Liu, 2021) tratta del nuovo concetto di locazione dei mezzi e beni

personali, la sharing econony, la condivisione dei beni con soggetti terzi che pagano una

fee sull’utilizzo. Si ritiene che l'economia della condivisione sia emersa come risultato del

cambiamento tecnologico, combinato con la crescente preoccupazione per l'ambiente e

l'emergere di una nuova forma di commercio a causa della stagnazione dell'economia

mondiale. L'emergere della sharing economy ha portato nuovo valore commerciale e

sociale a molte economie del mondo e ha sconvolto le imprese, i settori industriali e i loro

mercati. L'economia della condivisione ha una portata globale e la sua perturbazione è

rapida e potente. Tuttavia, può anche creare un enorme valore economico. Secondo gli

autori, il fatturato previsto dei fornitori di piattaforme di condivisione raggiungerà i 40,2

miliardi di dollari nel 2022, rispetto ai 18,6 miliardi di dollari del 2017. Nel frattempo, si

prevedeva che i ricavi delle piattaforme globali di sharing economy sarebbero aumentati da
18,6 miliardi di dollari nel 2017 a 40,2 miliardi di dollari nel 2022. Airbnb e Uber hanno

trasformato la scelta di hotel e taxi per decine di milioni di viaggiatori in tutto il mondo. Il

numero di iscritti al car sharing negli Stati Uniti è passato da 52.000 nel 2004 a 1,28

milioni nel 2015. Anche se Airbnb non ha ottenuto finanziamenti azionari, la valutazione

della sua società di private equity nel 2019 è stata di 38 miliardi di dollari sulla base di sei

milioni di annunci in 100.000 città del mondo.

Figure 1 - Utility ambientale della sharing economy

L’articolo “A review on sustainable urban vehicle routing” (HasanDündar, Mine

aömürgoönüls ̧ MehmetSoysal, 2020), definisce come con l'aumento della popolazione nei

centri urbani e la crescita del commercio elettronico, la domanda di servizi di

distribuzione urbana è aumentata in modo significativo. Questi servizi sono responsabili

fino al 30% del flusso di traffico in Europa e di una quantità significativa di inquinamento

acustico, incidenti stradali ed emissioni di gas serra. Poiché la logistica è uno dei principali

settori interessati dalle crescenti preoccupazioni per la sostenibilità, negli ultimi anni è

aumentato il numero di studi sulla pianificazione della distribuzione urbana sostenibile.

Anche lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, che

favoriscono le operazioni logistiche, ha contribuito ad accrescere l'interesse

sull'argomento.
Il Vehicle Routing Problem (VRP) è uno dei problemi operativi affrontati nella gestione

della logistica. L'obiettivo del problema, definito per la prima volta da Dantzig e Ramser

nel 1959, era quello di minimizzare la distanza di viaggio. Il VRP tradizionale e il VRP

urbano si differenziano per il numero di soggetti coinvolti e per le regole rigide. Negli

ultimi anni è aumentato il numero di studi condotti nel campo del Sustainable Urban

Vehicle Routing Problem (SUVRP). Nel definire il concetto di sostenibilità, gli autori

dell’articolo hanno sottolineato l'importanza di soddisfare i bisogni della generazione

attuale, senza danneggiare le risorse delle generazioni future. I ricercatori propongono

algoritmi esatti o metodi euristici per i problemi di routing menzionati. In letteratura sono

stati utilizzati diversi tipi di approcci di modellazione e soluzione, tra cui la

programmazione integrale mista (MIP), la ricerca locale (Local Neighbourhood Search

(LNS), Adaptive Large Neighbourhood Search (ALNS), Vari- able Neighbourhood Search

(VNS), Tabu Search (TS), Simulated Annealing (SA)), l'algoritmo genetico (GA) e il sistema

di informazione geografica (GIS).

Figure 2 - Consapevolezza sul processo di sostenibilità


Dallo studio è emerso che 34 studi su 148 (23%) hanno preso in considerazione sia i

fattori economici che quelli ambientali. La raccolta dei rifiuti (rifiuti medici, oli usati,

riciclaggio ed elettronica domestica), i veicoli elettrici (trasporto urbano di passeggeri,

trasporto merci e veicoli autonomi senza conducente) e le emissioni (CO, CO2, SO2, NOx,

PM) sono stati i temi affrontati in termini di gestione ambientale delle operazioni di

consegna.

Il terzo articolo preso in esame riguardo lo sviluppo dei sistemi informativi (Lan Yi⁎, Hywel

R. Thomas), le tecnologie dell'informazione sono cresciute a una velocità sorprendente.

Gli ultimi dati mostrano che l'utilizzo di Internet nel solo Nord America è pari al 68,6%

della popolazione, con una crescita del 110,4% rispetto al 2000.

La virtualizzazione dei prodotti (ad esempio, dai CD agli mp3), la digitalizzazione delle

informazioni (ad esempio, dai cataloghi ai siti web), la dematerializzazione dei trasporti

(ad esempio, dai voli alle teleconferenze), la diminuzione dei magazzini/uffici e

l'accorciamento delle catene di fornitura sono tutti impatti, a prima vista, positivi. In

effetti, questi sviluppi possono essere visti come il catalizzatore per raggiungere una

crescita economica combinata, lo sviluppo sociale e la protezione dell'ambiente con

l'obiettivo finale, lo sviluppo sostenibile.

È quindi chiaro che la rivoluzione dell'e-business/ICT può avere un impatto non solo

positivo ma anche negativo sull'ambiente.

Ciò che si è ritenuto interessante dell’articolo in esame riguarda il progetto Digital

Futures, lanciato nel febbraio 2000 come indagine della durata di un anno sulle

opportunità sociali e ambientali del commercio elettronico e della nuova economia.

Coordinato da Forum for the Future, il progetto è stato definito come una partnership tra

14 partner aziendali, 3 dipartimenti governativi e 8 organizzazioni di ricerca. L'impatto

ambientale della e-economy negli scenari ha suggerito un quadro molto eterogeneo.

Nessuno degli scenari ha presentato un risultato positivo o negativo assoluto, a indicare la

complessità delle relazioni.


Partner di Digital Europe, la Global e-Sustainability Initiative (GeSI), con il sostegno del

Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), mirava a promuovere le TIC come

contributo critico allo sviluppo sostenibile. Le attività di ricerca comprendevano:

quantificare il potenziale contributo dell'e-business alla dematerializzazione, alla

produttività delle risorse e all'eco-efficienza; indagare il rapporto tra e-business e

responsabilità sociale d'impresa (CSR), valutare l'impatto dell'e-business sullo sviluppo

regionale in Europa. Il rapporto redatto analizzava la trasformazione subita dall'industria

delle telecomunicazioni e illustrava la posizione delle TIC nell'economia globale e il modo

in cui il settore delle TIC contribuiva allo sviluppo economico, oltre a toccare questioni

sociali fondamentali come i diritti umani e la diversità.

Dopo il successo del progetto Digital Futures, 3 istituti di ricerca in Germania, Italia e

Regno Unito si sono uniti a 11 aziende internazionali e a 2 regioni europee per esplorare

in modo più approfondito il contributo che l'e-business e l'e-work possono dare alla

creazione di una società dell'informazione sostenibile, da cui è nato il progetto Digital

Europe, un progetto di ricerca paneuropeo che studia l'impatto dell'e-business sullo

sviluppo sostenibile. Questo articolo ha cercato di fornire una rassegna dell'attuale

situazione dell'impatto dell'e-business/ICT sull'ambiente. Si sostiene che la ricerca

esaminata ha catturato il lavoro più importante fino ad oggi, sia per una conoscenza

generale di questa nuova area, sia per uno studio di fondo da parte di esperti che

conducono ricerche future.

Non basta sapere che le TIC e l'e-business stanno cambiando la nostra vita quotidiana,

l'economia, i trasporti, l'aria, l'acqua, le foreste e così via, non basta nemmeno capire

come sta cambiando tutto, in definitiva è auspicabile un approccio che possa influenzare il

comportamento, ad esempio di un'azienda.

Si conclude che gli approcci di valutazione tradizionali sono insufficienti per far fronte alla

rivoluzione tecnologica digitale e non possono affrontare la sfida di misurare gli impatti

delle TIC sulla sostenibilità ambientale. È necessario creare nuovi metodi innovativi per
colmare questa lacuna. Per estendere i metodi tradizionali di studio dell'impatto, è stato

proposto un modello empirico e predittivo basato su reti neurali artificiali.

Il quarto articolo (Sílvia Escursell, Pere Llorach-Massana, M. Blanca Roncero), riportava

uno studio molto interessante in merito alla crescita continua ed esponenziale del

commercio elettronico. Gli analisti hanno recentemente previsto che la sua penetrazione

nel mercato aumenterà fino al 25% entro l'anno 2026. Questa previsione è coerente con il

fatto che la percentuale di acquisti online è passata dal 32% del 2015, anno in cui sono

stati spediti 20 miliardi di pacchi, al 43% del 2018. Come dimostrato da alcuni studi sui

consumatori, questa tendenza ha avuto un impatto negativo sull'ambiente sotto forma di

aumento delle emissioni di CO2 e del consumo di energia. Sebbene un numero crescente

di clienti preferisca gli acquisti online perché più convenienti, gli effetti favorevoli o

negativi dell'e-commerce sull'ambiente non sono ancora certi.

Le ricerche sull'impatto ambientale dell'e-commerce e degli acquisti tradizionali in

negozio hanno rivelato che, ad esempio, la vendita al dettaglio "brick and mortar" (cioè

l'acquisto in negozi fisici) può ridurre le emissioni di CO2 fino al 70%; o addirittura

dell'84% in alcuni casi. Sulla base dei dati disponibili, il commercio elettronico è una scelta

efficace per le consegne non urbane su lunghe distanze, in quanto evita l'uso di mezzi di

trasporto privati per raggiungere le aree urbane, dove di solito si trovano i centri

commerciali. Il problema principale per quanto riguarda le consegne nelle città urbane si

presenta nell'ultimo miglio", dove una serie di fattori, tra cui il tipo, il materiale e le

dimensioni dell'imballaggio e i comportamenti dei consumatori, sono tutti fattori che

contribuiscono in modo significativo alle emissioni di carbonio.

Il fatto che i materiali di imballaggio abbiano un impatto diretto sull'uso dell'energia e

quindi sulla logistica e sulla produzione di rifiuti desta sempre più preoccupazione. Come

si evince dalla Fig. 1, produrre la quantità di imballaggi necessaria per il consumo

settimanale di cibo di una persona (ovvero il 10% dell'energia della filiera) richiede
l'utilizzo di una grande quantità di energia. Anche il peso e il volume dell'imballaggio sono

importanti perché influenzano l'utilizzo di energia per il trasporto.

Nel complesso, gli studi esistenti evidenziano la necessità di sviluppare soluzioni di

imballaggio basate su materiali alternativi per garantire un uso efficiente dell'energia e

una riduzione dei rifiuti. Il sovraimballaggio continua a comportare un uso eccessivo di

materiali ed energia, influenzando così l'impatto dei processi di produzione e trasporto.

La soddisfazione del cliente è l'ultimo anello della catena dell'e-commerce. Secondo lo

studio il 71% degli e-clienti farebbe di nuovo acquisti online se ricevesse un packaging

premium. Le aziende dovrebbero quindi migliorare l'esperienza dei consumatori

attraverso una presentazione funzionale ed estetica delle confezioni e la conservazione

dell'immagine del marchio. Inoltre, dovrebbero sforzarsi di controllare l'impatto

ambientale diretto e indiretto delle loro confezioni attraverso messaggi verdi. Ad esempio

dall’analisi delle fonti gli autori hanno riscontrato che il 67,75% dei produttori fornisce

informazioni errate sul riciclaggio e che il 98% delle etichette sono false o frutto di

pratiche di greenwashing volte a ingannare i clienti. Alcuni autori invece hanno esaminato

i cambiamenti nel comportamento dei consumatori online e hanno attribuito minore

importanza alla grafica dei prodotti.

Figure 3 - Quantità di energia necessaria per il consumo settimanale di cibo di una persona. (Kooijman, 2009)
Le strategie di marketing mix (in particolare gli approcci comunicativi e pubblicitari)

stanno guadagnando sempre più terreno perché i rivenditori percepiscono sempre più la

necessità di fornire informazioni adeguate e accurate sui prodotti e di consentire ai

potenziali acquirenti di accedere alle opinioni dei clienti precedenti. Se i progettisti e i

produttori vogliono ridurre la necessità di materiali di imballaggio, è necessario spostare

l'attenzione dalle informazioni sui prodotti fisici a quelle sui prodotti online.

Attualmente il commercio elettronico globale è guidato da Amazon, eBay e

Alibaba/Aliexpress. Amazon spedisce più di 10 miliardi di pacchi all'anno (si stima che

siano 27.700.000 ogni giorno) e ha riconosciuto che la sua impronta di carbonio nel 2018

è stata di 44,40 milioni di tonnellate. Il Covid-19 ha aumentato il numero di visite virtuali

ad Amazon nel marzo 2020 fino a 4,06 miliardi di visitatori. Si tratta di un'enorme quantità

di materiale e di un enorme spreco di energia. Per questo motivo, Amazon sta pensando

di ridurre gli imballaggi secondari in tutte le consegne future; tuttavia, per raggiungere

questo ambizioso obiettivo dovrà affidarsi ai produttori, e non tutti sono disposti a

spendere denaro e tempo per innovare e riprogettare gli imballaggi secondari.

Il quinto articolo studiato trattava gli impatti del trasporto intelligente sia sull’ambiente

che sulla vita delle persone. Il trasporto intelligente è al centro di molti studi riguardanti

l’e-commerce, gli ITS combinano i miglioramenti delle tecnologie e dei sistemi informatici,

delle comunicazioni, dei sensori, dei controllori e dei metodi matematici avanzati con il

mondo tradizionale delle infrastrutture di trasporto. Negli ultimi decenni, gli ITS sono stati

sviluppati e diffusi per migliorare la sicurezza e la mobilità del traffico, ridurre l'impatto

ambientale, promuovere un trasporto sostenibile e aumentare la produttività. Questo

lavoro conduce una revisione della letteratura per esaminare quasi un centinaio di articoli

relativi all'ECER da Google Scholar per indagare con precisione lo stato attuale dell'ECER

negli ITS. Esiste un grande divario tra il livello complessivo del traffico urbano in vari paesi

e la situazione ideale a causa della struttura irragionevole della rete stradale urbana, della

rete stradale urbana, funzione stradale imperfetta, sistema stradale imperfetto,


mancanza di strutture di gestione del traffico e basso livello di gestione. L'accelerazione

dell'urbanizzazione e il rapido aumento del numero di autovetture hanno portato a

problemi sempre più gravi nelle città automobili hanno portato a problemi di congestione

urbana sempre più gravi, frequenti incidenti stradali e l'aggravarsi dell'inquinamento

acustico e atmosferico. Questi problemi hanno messo a dura prova la capacità di

trasporto del traffico urbano e l'efficienza capacità di trasporto e l'efficienza operativa del

traffico urbano. In queste circostanze, le città hanno iniziato a costruire attivamente gli

ITS. I vantaggi degli ITS si riflettono in diversi aspetti. Integra integra le tecnologie

informatiche come l'Internet degli oggetti (IoT), il cloud computing, la tecnologia dei big

data (BDT) e l'Internet mobile per costruire un sistema di dispacciamento del traffico

intelligente. I servizi di traffico in tempo reale sono forniti catturando ed elaborando le

informazioni sul traffico utilizzando le tecnologie informatiche. 0Gli ITS rafforzano il

collegamento e la cooperazione tra le persone, i veicoli, le strade e l'ambiente

migliorando al contempo la capacità delle strade, riducendo gli incidenti stradali e

migliorare l'efficienza e la sicurezza dei trasporti, alleviando la congestione del traffico e

riducendo l'inquinamento. congestione del traffico e riducendo l'inquinamento. Gli ITS

sfruttano appieno le informazioni sul traffico come servizio

informazioni sul traffico come servizio applicativo, in grado di migliorare l'efficienza 21

operativa delle strutture di traffico esistenti l'efficienza delle strutture di traffico esistenti

Non c'è dubbio che trasporto intelligente avrà ampie opportunità di mercato nel futuro.

Lo sviluppo dei sistemi di trasporto ha attraversato molte fasi. Tradizionalmente, il

rilevatore a spira induttivo è in grado di rilevare i veicoli in base alla corrente indotta nella

spira di attraversamento dei veicoli. Il tubo pneumatico rileva i veicoli in base alla

variazione di pressione nella conduttura. Questi dispositivi hanno raccolto informazioni

chiave come il flusso di traffico e la velocità del punto. Tuttavia, a causa dell'elevato costo

di realizzazione e dell'impatto sul traffico nel processo di implementazione, queste

tecniche non sono riuscite a diffondersi rapidamente, soprattutto nelle aree affollate. Con
la maturazione dei sensori wireless e delle tecnologie di imaging, le telecamere e gli

scanner di identificazione a radiofrequenza (RFID) si prestano principalmente

all'acquisizione di dati sul traffico. Le telecamere vengono montate in diversi hotspot della

rete del traffico per registrare le scene del traffico. Il software di elaborazione delle

immagini analizza poi i video raccolti per determinare il flusso del traffico, la velocità, il

tipo di veicolo e altre informazioni. In seguito, vengono ampiamente utilizzati il

riconoscimento automatico delle targhe (ALPR) e il matching. Combinati con i dati sul

traffico ottenuti dalla tecnologia RFID, è possibile estrarre le informazioni sul traffico in

diversi momenti.
Successivamente, l'avvento del monitoraggio video del traffico ha permesso di acquisire

dati sul traffico in modo economico e conveniente. L'elaborazione delle immagini del

traffico è ampiamente utilizzata per rilevare le condizioni del traffico e determinare le

strategie di controllo del traffico negli ITS. Tuttavia, queste immagini del traffico

contengono sempre dati rilevanti per la privacy, come numeri di registrazione dei veicoli e

volti. L'abuso di questi dati minaccia la privacy di conducenti di veicoli, passeggeri, pedoni,

ecc. Pertanto, non è ancora possibile controllare in modo completamente intelligente il

flusso del traffico. Ad esempio gli autori hanno osservato che in genere sono distribuite

migliaia di telecamere, per cui l'analisi dei flussi video in diretta da queste telecamere è

fondamentale per la sicurezza pubblica. L'elevata mobilità degli ITS consente una

maggiore copertura e una rapida assistenza agli utenti e alle reti vicine, ma riduce anche

le prestazioni del sistema complessivo a causa delle fluttuazioni del canale radio. La Fig. 4

illustra il sistema di dispacciamento intelligente degli autobus basato sul monitoraggio

video della comunicazione mobile di terza generazione (3G) sull'autobus.

Figure 4 - Sistema di dispacciamento intelligente degli autobus basato sul monitoraggio video della comunicazione
mobile di terza generazione (3G) sull'autobus

Il penultimo articolo studiato tratta un’analisi sull'aumento significativo del commercio

globale negli ultimi due decenni, il quale ha causato un aumento commisurato delle
emissioni di carbonio, che ha portato a gravi problemi globali che minacciano la

sopravvivenza e lo sviluppo del pianeta e di tutti i suoi abitanti. La Banca Mondiale ha

riportato che le emissioni di carbonio nel 2014 sono state del 385% superiori a quelle del

1960, e che le attività di approvvigionamento, produzione e trasporto della catena di

fornitura, ecc., sono state ritenute responsabili in media del 75% di tutte le emissioni di

carbonio del settore industriale. Pertanto, l'implementazione di operazioni a basse

emissioni di carbonio nelle catene di fornitura è fondamentale per un mondo più pulito e

sostenibile.

Di conseguenza, molti governi nazionali hanno cercato di ridurre le emissioni di anidride

carbonica utilizzando diverse politiche di controllo del carbonio, come ad esempio

tasse sul carbonio, compensazioni di carbonio, tetti di carbonio, sistemi cap-and-trade e

standard tecnologici ecologici. Di queste cinque politiche, le tasse sul carbonio, che

fissano direttamente i prezzi delle emissioni di carbonio o del contenuto di carbonio dei

combustibili fossili, sono state le più popolari. Gli standard tecnologici ecologici sono stati

applicati a un numero limitato di industrie tecnologiche, come i settori automobilistico e

delle batterie, mentre i sistemi di carbon cap e carbon offsets hanno dimostrato di avere

un effetto limitato sulla riduzione delle emissioni di carbonio. Pertanto, queste tre

politiche sono state considerate politiche ausiliarie per la riduzione delle emissioni di

carbonio, il che è stato confermato anche dalla scarsa attenzione per la ricerca in questi

settori. Ad esempio, mentre ci sono stati 273 articoli su SCM nell'ambito delle tasse sul

carbonio e 182 articoli su SCM nell'ambito delle politiche cap-and-trade, non ci sono stati

più di 60 articoli rispettivamente su SCM nell'ambito di carbon offset, carbon cap o

standard tecnologici eco-compatibili. Inoltre, rispetto al cap-and-trade, le tasse sul

carbonio sono più semplici e prevedibili, poiché il prezzo del carbonio nell'ambito del cap-

and-trade cambia in base alle condizioni meteorologiche ed economiche, in quanto vi è

un limite esplicito alle emissioni di carbonio piuttosto che un prezzo esplicito del carbonio

emesso, quindi non favorisce la stabilità delle operazioni di impresa. Tuttavia, un prezzo
costante della carbon tax riduce l'incertezza e spinge le imprese ad adeguare le proprie

operazioni e attività. L'attuazione della carbon tax è stata più ampia rispetto alle politiche

cap-and-trade: le carbon tax sono state attuate in 21 Paesi o regioni, mentre il cap-and-

trade è stato attuato solo in otto Paesi.

L’ultimo articolo studiato per comprendere meglio gli aspetti e le caratteristiche del

mondo dell’e-commerce riguarda uno studio sulla Sustainability metrics for real case

applications of the supply chain network design problem (Carlos A. Moreno-Camacho,

Jairo R. Montoya-Torres, Anicia Jaegler, Natacha Gondran), il quale però non ha

presentato informazioni molto interessanti in merito alla tematica dell’e-commerce. Esso

tratta della crescente pressione da parte di governi e stakeholder che ha motivato lo

studio della valutazione della sostenibilità nel contesto della supply chain a livello

operativo, tattico e strategico. Sebbene diversi autori presentino modelli complessi che

includono la valutazione ambientale e sociale, l'applicabilità e l'utilizzo di questi lavori

sono spesso limitati dalla mancanza di disponibilità di dati e dalla mancanza di consenso

su ciò che deve essere misurato sull'implementazione di pratiche e strategie sostenibili. Il

presente documento presenta una revisione sistematica della letteratura sui lavori che

affrontano il problema della progettazione della rete di filiera (SCND), in cui vengono

valutate almeno due delle tre dimensioni della sostenibilità. Il documento mira a

identificare gli indicatori utilizzati quando la sostenibilità viene valutata in casi applicativi

reali. L'analisi dell'origine del Paese di studio mostra anche una crescente attenzione per

le pratiche sostenibili nelle economie in via di sviluppo, soprattutto in Asia. Infine, il

documento presenta una breve descrizione delle aree in cui esistono opportunità di

ricerca, compresi i settori, le misure e le metodologie per valutare la sostenibilità nel

problema della SCND.

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