Classe Va Meccanici
I.T.I. N. Copernico - A.
Carpeggiani
Ringraziamenti
Un grazie va ai docenti che, fin dal primo anno, mi hanno sostenuto nel mio
percorso e spinto a realizzare sempre le mie idee, arrivando cos a realizzare
gli obiettivi che mi ero prefissato. Tutto questo mi ha portato fino a qui, a
met strada. Spetta a me, ora, giungere in fondo con laustera dedizione allo
studio e al lavoro che mi stata impartita.
Questa, insieme ad altri valori come lonest, la sincerit, il senso del
dovere e il rispetto verso il prossimo, sono stati la base fondamentale della
mia istruzione.
Ho imparato, prima ancora di leggi fisiche e concezioni umanistiche, questi
valori e principi fondamentali necessari per la societ e la formazione di un
individuo. Importante stato lapprendimento delle basi scientifiche per il
mio successivo sviluppo nel campo lavorativo e ancor pi quello di fondamenti
filosofici e storici grazie ai quali sono stato formato in ambito sociale.
Ritengo quindi che sia troppo poco, indispensabile e necessario dare
solamente un grazie ai docenti che mi hanno accompagnato, sostenuto e
incoraggiato a perseguire i miei obiettivi. Essendo quindi un semplice
ringraziamento troppo esiguo cercher, per quanto mi possibile, di ricambiare
il vostro sforzo con tale lavoro e con la promessa di un impegno futuro nel
terminare ci che insieme stato iniziato.
Un particolare ringraziamento va anche al Sig. Arrigo Pozzati. Persona
di straordinaria competenza e professionalit, non si limitato al ruolo di
tutor aziendale ma stato come un maestro che con rigore, seriet, pazienza
e disciplina mi ha fatto comprendere meglio questo settore della meccanica
dando un valido, seppur breve, contributo alla mia formazione professionale.
iii
Indice
Introduzione
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21
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26
iv
INDICE
Bibliografia
v
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2.1
2.2
2.3
2.4
2.5
2.6
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3.1
3.2
3.3
3.4
3.5
Termocoppia . . . . . . . . . . . . . . .
Giunti per termocoppie . . . . . . . . . .
Schematizzazione di una termoresistenza
Range dei termistori . . . . . . . . . . .
Schema di un forno elettrico . . . . . . .
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Introduzione
Questo lavoro si pone lo scopo di descrivere e far conoscere, seppure
parzialmente, il settore dellimpiantistica ed il suo funzionamento. Si tratter
di seguito della loro economia, delle problematiche relative ai materiali di cui
sono costituiti i loro componenti e di quanto sia necessario un processo di
continuo sviluppo degli stessi. Con riferimento a quanto scritto di seguito
si vuole analizzare, in maniera non esaustiva, la loro complessit e importanza nella societ attuale. Questi costituiscono, infatti, un grande settore
a livello mondiale, inteso sia come posti di lavoro sia come risorse prodotte
per il benessere comune. Nonostante ci sono spesso trascurati nel settore
educativo/scolastico. Verranno quindi forniti dei cenni sugli stessi allo scopo
di ampliare la conoscenza sui medesimi.
vii
Capitolo 1
Gestione e analisi economica
degli impianti
1.1
Impianti come quelli progettati dalla FasTech s.r.l. hanno dei notevoli
costi iniziali, da ammortizzare poi nel tempo, allo scopo di ottenere un utile.
A tal fine bisogna scegliere in maniera adeguata il bene da produrre, cos da
soddisfare il mercato, ed eseguire unanalisi economica del processo produttivo
dello stesso. Per eseguire tale analisi necessario conoscere fin da subito tre
aspetti legati alleconomia del processo:
il capitale da investire per la realizzazione dellimpianto,
il costo totale del prodotto
e la redditivit , cio la convenienza economica, del progetto in esame.
Ci verr trattato di seguito.
1.1.1
3. Stima dei risultati attesi e dei flussi di cassa (cash flow) di ogni
alternativa.
La tabella 1.1, per quel che concerne lanalisi economica, riporta i passaggi
di seguito spiegati:
1. La definizione del problema risulta molto importante, essa fornisce la
base per il resto dellanalisi. Lindividuazione del problema solitamente
stimolata da esigenze di mercato, quali ad esempio aspettative dei clienti
circa un prodotto o un servizio. Lesame di questa richiesta comporta
anche una comprensione dei fabbisogni dei consumatori;
1.1.2
Fig. - 1.1: Ripartizione del TCI nelle diverse voci che lo caratterizzano, con
a fianco il peso relativo delle stesse tipicamente riscontrato in
impianti chimici (Bezzo, 2013).
2. Costo totale del prodotto (Total Product Cost, TPC). ora necessario stimare il costo necessario a far funzionare limpianto stesso.
Ci porta a definire il cosiddetto costo totale del prodotto (TPC). Come si pu osservare nel grafico figura 1.2 il TPC si suddivide in due
categorie, i costi di produzione e le spese generali (SARE).
Queste ultime comprendono le spese amministrative, i costi di distribuzione e vendita e le spese associate alla ricerca e sviluppo.
Nel complesso possono essere valutate come il 2,5 % dei ricavi delle
vendite. I costi di produzione sono inoltre costituiti da tre voci distinte:
Costi variabili di produzione (o costi diretti o di funzionamento):
definiti in questo modo poich variano con il volume dei prodotti.
Maggiore la produzione, maggiore la loro entit. Di conseguenza
comprendono i costi delle materie prime, delle utilities, una parte
delle spese di manutenzione, i salari degli operatori dimpianto ed
altre voci.
Fig. - 1.2: Ripartizione del TPC nelle diverse voci che lo caratterizzano, con
a fianco il peso relativo delle stesse tipicamente riscontrato in
impianti chimici (Bezzo, 2013).
Costi fissi: questi sono indipendenti dal volume dei prodotti; comprendono, infatti, lammortamento del capitale, le imposte locali,
le assicurazioni, . . . .
Spese generali di produzione: comprendono la maggior parte delle
spese di manutenzione (solo una piccola parte inclusa nei costi
variabili), i servizi di vigilanza, . . . .
Definito il TPC, necessario un modello utile ad una sua stima sufficientemente accurata:
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11
con impianto in marcia. Bisogna quindi riferire tutto sulla stessa base
temporale, tale operazione prende il nome di sincronizzazione dei flussi
di cassa ed possibile grazie al concetto di interesse.
1.2
Utilizzo di software
Capitolo 2
Il fenomeno dello scorrimento
viscoso (o creep)
Il fenomeno dello scorrimento viscoso (creep o scorrimento viscoso a caldo)
un meccanismo di deformazione anelastica cui sottoposto il materiale
quando lavora a temperatura maggiore a un terzo della temperatura di fusione
e a una sollecitazione inferiore a quella di snervamento:
1
T > Tf
3
Dove Tf la temperatura di fusione e T quella di esercizio, esse sono espresse in Kelvin. I materiali esposti ad alte temperature presentano deformazioni
crescenti anche a tensioni costanti.
Il creep non da confondere con il rilassamento del materiale che si
presenta quando un elemento soggetto a deformazione costante e la sua
tensione diminuisce quindi col tempo (ad esempio allentamento di un bullone).
Questo infatti non porta alla rottura a causa di una mancanza di energia
interna: T < 13 Tf .
Verranno qui prese in esame:
1. origine e cause del creep;
2. prove di laboratorio e analisi del creep;
3. tipi di frattura.
12
13
2.1
2.2
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Fig. - 2.1: Movimento di dislocazioni a spigolo ad alta temperatura; le dislocazioni si muovono attraverso una sequenza
di scorrimenti (frecce orizzontali) e salti (frecce verticali), fino ad incontrare dislocazioni di segno opposto
annullandosi.
minore, esse sono prescritte dalla norma UNI 5111. Le prove di laboratorio
sono eseguite ponendo il provino in un forno a temperatura controllata e
costante (di solito maggiore ai 1000/1200 ) sotto sforzo.
Al termine vengono misurati lallungamento e altri parametri. La prova
pu essere eseguita a carico costante o a tensione (vera) costante, qui il carico
deve diminuire proporzionalmente alla sezione del provino. Per tensione
vera si ritiene quella ottenuta dividendo il carico per la sezione nellistante
considerato e non quella iniziale (tensione nominale). I risultati vengono poi
riassunti in un grafico tempo-allungamento (figura 2.2).
In esso si distinguono tre fasi:
1. creep primario (tratto 0 - 1 ), la velocit di deformazione diminuisce
col tempo;
2. creep secondario (tratto 1 - 2 ), la velocit di deformazione subisce lievi
variazioni;
3. creep terziario (tratto 2 - r ), la velocit aumenta fino alla completa
rottura.
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Fig. - 2.2: (a), (b) e (c) curve di creep riguardanti acciai in condizioni di
carico costante e temperatura costante. (d), (e) e (f) relative
curve di creep rate in funzione del tempo.
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Nello stadio terziario il creep rate aumenta fino alla rottura. Tale incremento legato a diversi fattori come la nucleazione per cavit (cavitazione)
con la conseguente riduzione della sezione resistente effettiva e la crescita
di tali nuclei, la creazione di cricche ed eventuale formazione della strizione.
Tutto ci riduce la sezione resistente aumentando cos la tensione effettiva e
quindi arrivando alla rottura.
Nel creep la strizione non sempre avviene a causa della cavitazione che
porta allimmediata rottura. In determinate condizioni il terziario non si
manifesta. Il secondario analogo allo stadio stazionario di una curva di un
grafico tensione-deformazione ottenuto in una prova analoga con velocit di
deformazione costante.
Il fenomeno si manifesta in lunghissimi periodi di tempo, difficilmente
calcolabili in fase di progettazione. Le prove di laboratorio vengono pertanto
svolte in maniera approssimativa. Lo scorrimento viscoso a caldo si manifesta
infatti a distanza di un periodo compreso tra i 10 anni e alcuni decenni. Sono
pertanto impensabili, sia sotto laspetto economico che quello tecnologico,
prove che durino cos a lungo. Esse vengono svolte in un arco che va da un
anno circa a 3 o poco pi.
Si hanno quindi due tipi di prove a seconda se si interessati:
alla resistenza a rottura per creep, le prove sono effettuate a tensione
elevata prossima a quella di rottura cos da rompere il provino in tempi
relativamente brevi;
alle deformazioni per creep, le prove sono effettuate a tensione pi bassa
in modo da assistere a uno sviluppo pi graduale del fenomeno.
Le prime sono dette prove di rottura a caldo le seconde di deformazione a
caldo.
Lestrapolazione dei dati avviene in relazione ai parametri della prova
come temperatura, tensioni, allungamento e deformazioni. Qui troviamo dei
metodi di estrapolazione dei dati come quello di Larson-Miller, di Dorn o di
Manson-Haferd, per citare i pi noti. I dati poi estrapolati vengono utilizzati
a fini progettuali. da sottolineare che i metodi di estrazione sono, su alcuni
punti, approssimativi e i parametri ottenuti da prove di laboratorio. Al fine
17
2.3
Tipi di frattura
18
2.4
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simili, in un periodo di circa 100 000 ore. Mediante esse la resistenza per una
specifica durata stata definita come lo sforzo alla temperatura di prova per
cui viene raggiunto un determinato valore di creep.
Si usarono quindi, grazie a prove pi dettagliate, elementi di lega come
Cromo, Molibdeno e Vanadio.
Negli anni 50 in Europa venne sviluppato un acciaio molibdeno-vanadio
con composizione di 0,14% C, 0,5% Mo e 0,3% V, trov da subito largo impiego
nelle turbine a gas. Fin dagli anni 50 lacciaio pi comunemente usato aveva
0,25% C, 1,25% Cr, 1% Mo e 0,3% V.
Le attivit dei singoli gruppi nazionali di ricerca sono state coordinate nel
1990 e nel 1991 stata fondata la European Creep Collaborative Committee
(ECCC).
Gli acciai impiegati devono soddisfare predeterminati requisiti:
alta efficienza termica;
capacit operativa nel medio/lungo periodo di vita;
prospettiva di vita di 200 000 ore (circa 20 anni);
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alta disponibilit;
brevi periodi di fabbricazione e revisione;
costi di produzione competitivi;
buona resistenza a corrosione;
produzione soddisfacente.
Il molibdeno stato riconosciuto fondamentale per la resistenza ad alte
temperature, il contenuto di molibdeno tra lo 0,3% e 0,5%, a volte maggiore
a quello di carbonio. La figura 2.6 illustra la differenza tra un acciaio legato
al molibdeno e uno non legato con lo 0,15% C alla temperatura di 450 a
100 000 ore di funzionamento.
Capitolo 3
Sistemi automatici e
automazione in un impianto
La presenza dellautomazione e dei sistemi automatici in un impianto
fondamentale. Un sistema si definisce tale quando assume tutti i suoi stati,
indicati dalle mappe di Karnaugh, in maniera indipendente e autonoma. Essi
svolgono diverse funzioni come analizzare grandezze (temperatura, pressione,
. . . ), imballare i prodotti, trasportare gli stessi e non solo. Sono utili, oltre
che per fini produttivi, anche per garantire il controllo sul processo in atto,
quindi la sicurezza dello stesso. Esistono diversi tipi di sistemi automatici
come ad esempio quelli retro-azionanti o ad anello aperto, quelli ON/OFF o
quelli proporzionali.
3.1
21
22
4. azionamenti;
Verranno, in particolar modo, trattati i sensori-trasduttori di temperatura.
3.1.1
Sensori-trasduttori
23
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di
una
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I sensori-trasduttori devono inizialmente essere tarati, ci avviene attraverso la verifica del fondo scala in condizioni artificiali di cui sono noti i
parametri.
3.1.2
Controllori
3.1.3
Attuatori
3.1.4
26
Azionamenti
3.2
Le applicazioni dei sistemi automatici sono moltissime. A partire dallarrivo delle materie prime fino alla linea di finitura del prodotto, tutte
lavorazioni impossibili da eseguire senza lausilio dellautomazione. A dimostrazione e come esempio esplicativo di quanto detto si riporta lo schema
di un forno elettrico per riscaldamento di gas. Esso dotato della seguente
strumentazione:
Flussostato/indicatore in uscita gas (FISAL 101) con allarme e blocco:
per basso flusso di gas arresto riscaldamento.
Indicatori di temperatura in ingresso (TI 101) ed in uscita gas (TI 102).
Termostato/indicatore in uscita gas (TISAHL 103) con allarme e blocco:
per alta temperatura arresto riscaldamento e per bassa temperatura
avvio riscaldamento.
Termostato sulla resistenza del riscaldamento (TSA 104) con allarme e
blocco: per alta temperatura arresto riscaldamento.
Un altro fattore importante la sicurezza, il forno dotato delle seguenti
protezioni:
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Collegamento in torcia o allatmosfera mediante valvola on-off (mancanza dellaria apre) con pulsante a quadro (HS 101): il collegamento
dellaria strumenti al pistone della valvola realizzato nel tratto finale
in polietilene, in caso di incendio esterno questo collegamento si brucia
e la mancanza daria causa lapertura automatica della valvola stessa.
Collegamento aria strumenti al pistone realizzato con riduttrice di cut-off
(PCV 102) e polmoncino (D 102): in caso di mancanza di aria strumenti
di rete, il polmoncino ha la capacit sufficiente a fare compiere una
manovra e la pressione nello stesso viene garantita dalla valvola di
cut-off che lo seziona dalla rete dellaria strumenti.
Il gas entra dallalimentazione e, attraversata la valvola e lindicatore di
temperatura in ingresso, entra nel forno B 101 riscaldato da una resistenza
elettrica alimentata dallapposito circuito. Sulla mandata del forno, il gas in
uscita, incontra il secondo indicatore di temperatura TI 102, il termostato
TISAHL 103 ed il flussostato FISAL 101. Questi misurano la temperatura e la
portata del gas mandando poi, mediante rete cablata, dei segnali allimpianto
di riscaldamento (interruttore e termostato TSA 104). Per quel che concerne
le protezioni del forno elettrico si gi detto lo stretto necessario durante la
loro elencazione.
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Grazie quindi a questo circuito possibile non solo portare il forno alla
temperatura di specifica ma anche a stabilizzarlo alla medesima grazie alle
continue misurazioni e interventi effettuati dalle strumentazioni sopra citate.
Tramite questo esempio si sottolinea quindi limportanza dellautomazione
in un impianto chimico e, in linea generale, in ogni impianto o macchinario
che debba soddisfare particolari necessit o condizioni di lavoro.
Capitolo 4
Main aspects of chemical plants
4.1
Enviromental problems
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Solar: special plates harness solar energy and trasform it into electricity.
This is necessary to prevent the greenhouse effect. It is the rise in
temperature that the Earth experiences because gases like water vapour,
carbon dioxide, methan and similar, gases trap energy from the sun. Once
absorbed, this energy is sent back into the atmosphere, where it is trapped by
greenhouse gases, causing the world to warm up. Today, to reduce pollution,
many governments encourage the purchase of electric cars. The problem of
enviromental pollution cant be solved in a few days, the mankind needs new
skills to find a solution.
4.2
Safety problems
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take regular breaks, adopt a good posture and a correct technique of work.
Many companies such as FasTech s.r.l. supply their engineers with special
equipment to improve working conditions and productivity.
Therefore when we work on a personal computer, air quality and temperature are very important, the same is for solar light. The recommended
temperature range to achieve thermal comfort in office areas is between 2025 . The ventilation system should remove and dilute warm humid air,
providing at the same time air movement.
Bibliografia
[1] Antonelli G. Burbassi R.
Sistemi ed Automazione Industriale Vol. 3.
Cappelli, 2007.
[2] Piccoli I.
Take the Wheel Again.
San Marco, 2012.
[3] Taplin D. M. R. Ashby M. F., Gandhi C.
Fracturemechanism Maps and Their Construction for FCC Metals and
Alloys.
Acta Metallurgica, 1979.
[4] Merrill J. Douglas J.
Conceptual Design of Chemical Processes.
McGraw-Hill, 1988.
[5] Bezzo F.
Dispensa delle Lezioni di Biofuels and Alternative Fuels.
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Chimica e dei Processi Industriali,
Dipartimento di Ingegneria Industriale (DII), Universit degli Studi di
Padova, 2013.
[6] Giudice G.
Dispensa delle Lezioni di Costruzione di Macchine.
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dei Materiali, Dipartimento di
Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale, 2006.
[7] Barolo M.
Dispensa delle Lezioni di Progettazione di Processo.
32
BIBLIOGRAFIA
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