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L'alchimia tantrica

- Preziosa sostanza dell'amore


L’atto sessuale tantrico è alla base tutti i concetti esoterici fondamentali del Tantra,
senza i quali questa pratica particolare non ha quasi nessun senso.
Secondo David White, uno dei principali conoscitori occidentali della spiritualità
tantrica, il tantra è rasa.
Questo termine ha molti significati, si riferisce ai fluidi essenziali che sostengono la
vita, conosciuti dai tempi vedici.
I fluidi corporei – in particolare il seme e le secrezioni vaginali – sono stati
considerati fin dall’origine della spiritualità sostanze cariche di potere, che
l’aspirante, trovandosi sulla via che porta alla libertà e immortalità, deve controllare
con la più grande attenzione.

I chiaroveggenti vedici parlavano di soma, il nettare divino, che permetteva loro di


stare in compagnia delle divinità.

Questo concetto è stato assimilato anche alle idee di amrita, il nettare


dell’immortalità, la cui controparte cosmica è retas, il seme divino.
Nella Kaula-Jnana-Nimaya per esempio, amrita è descritta come veritiero stato di
Kaula, essenza della pratica e della realizzazione tantrica.
Il tantra ha sfruttato questi simboli arcaici, che sono stati, allo stesso modo, la base
del quadro concettuale dell’Ayurveda e dell’alchimia.
Nel primo di questi due sistemi, rasa significa plasma, uno dei costituenti somatici
(dhatu) insieme al sangue, la carne, il grasso, le ossa, il midollo, il seme e nelle donne
il sangue mestruale.
Nel secondo sistema per rasa s’intende il mercurio, il seme di Shiva. I paralleli che
esistono tra il tantra, l’Ayurveda e l’Alchimia hanno la loro origine nella filosofia che
concettualizza l’universo in termini sessuali o erotici, come creazione di Shiva e
Shakti.
Nell’alchimia praticata nell’India medioevale, il fluido sessuale della Dea era
paragonato alla mica (un minerale) e il suo sangue mestruale con lo spirito.
Si credeva esso potesse produrre oro insieme con il seme di Shiva, ovvero il
mercurio. Nelle scuole tantriche di mano sinistra e in alcune scuole Kaula, le donne
durante la mestruazione erano considerate molto desiderabili.
Yoga-Shikha-Upanishad spiega l’espressione composta raja-yoga come la fusione tra
il sangue mestruale (rajas) con il seme (retas).
La libera interpretazione ha portato, tra l’altro, all’apparizione di alcune pratiche di
hatha yoga come vajroli-mudra.
La sessualità – un’arte alchemica
La sessualità non è mai stata “morale”, è amorale in quanto tale. Codificare l’appetito
sessuale, inquadrarlo in nomi che non gli sono specifici non solo è inutile, ma rivela
anche la totale mancanza delle conoscenze sulle sue immense possibilità generatrici
d’energia sottile come, in realtà, essa è: una vera opera alchemica.
Non esiste niente e nessuno da giudicare, d’analizzare, tutto sta nella comprensione di
sé, per sé.
È necessario comprendere sperimentalmente, nel proprio essere, la natura delle nostre
pulsioni e delle passioni e l’avvicinarsi alla nostra sessualità delinea una vera arte.
Questa arte fa appello alla coscientizzazione viva e precisa degli impulsi fisiologici
durante la fusione amorosa, alla percezione chiara e cosciente dei processi sottili che
fanno nascere il desiderio e conducono il piacere al culmine dell’estasi.
La tradizione tantrica, così come quella taoista, nasconde reali tesori sulla natura
alchemica della sessualità umana.
Partendo da ciò, per capire le prospettive della sessuologia transpersonale, dobbiamo
imparare prima di tutto a percepire e a sentire.
Imparare a percepire e a sentire “quello che è”, ecco una via di realizzazione integrale
dell’atto amoroso (e di fatto, dell’intera nostra vita), non frammentata da piaceri
passeggeri e senza sostanza. Così per comprendere profondamente la natura umana,
l’alchimia “delle energie di vibrazione”, dobbiamo sperimentare la diversità dei
fenomeni psicosomatici e spirituali e scoprire i loro intimi processi.
Quando il desiderio è percepito nelle sue manifestazioni sottili, energetiche, nella loro
matrice, si produce una metamorfosi dell’attrazione sessuale che era, fino a questo
momento, localizzata strettamente a livello organico.

La diffusione del piacere si manifesta allora attraverso la voluttuosità amorosa che


nasce al di là delle funzioni della personalità umana (emozioni, sentimenti) e alle
volte anche indipendentemente da questa.
L’amore sensuale può essere considerato come vera arte solo quando tra i due amanti
esiste un sentimento autentico d’amore. Se i due amanti possono vivere l’amore, la
gioia o riconoscere l’altro, possono poi “scivolare” nella relazione duale del piano
dell’identificazione corporea e vivere pienamente il piacere che può diventare in
queste condizioni un trampolino verso stati superiori di coscienza.
L’emozione sessuale precede spesso l’atto sessuale. Essa è, in modo eccezionale,
vissuta nei momenti di passaggio da un livello organico grossolano ad un livello
emotivo più sottile, ma non permette in nessun caso, da sola, ad una vera alchimia.
Rendere alchemico l’atto amoroso presuppone così una perfetta conoscenza della
propria sessualità, un controllo immenso sull’energia sessuale e l’esistenza di un
amore puro e incondizionato.
“Il fuoco della passione è al di là di tutto la voluttuosità dell’eternità”
Le forme fisiche dei desideri determinano i gusti e le attrazioni sessuali, mentre
l’aspirazione profonda di questi desideri è in sé quello di realizzare la pienezza, lo
stato di unità.
Osservando da un punto di vista superiore, l’atto amoroso non è un semplice
soddisfacimento del desiderio fisico, istintuale.
Di fatto è un’aspirazione interiore per perfezionare quell’opera alchemica grazie alla
quale si unificano il principio Maschile, solare con il principio Femminile, lunare,
allo scopo di perfezionare l’essere.
Ecco quindi una nuova visione sulla sessualità, che potrebbe sconvolgere molte
persone. “Può l’atto sessuale aiutare l’essere umano a raggiungere lo stato perfetto e
liberarsi” di cui parlano i mistici?
La risposta è semplice e molto reale: Si.

Il desiderio d’amare, la volontà di piacere e lo sforzo di portare gioia nell’altro


provengono tutte dall’aspirazione interiore dell’essere umano di unirsi con se stesso
nella beatitudine universale. “Il fuoco della passione” di cui si dice si accende tra gli
innamorati è, nell’essenza, al di là di tutto, una voluttuosità dell’eternità.
L’orgasmo è così cercato e desiderato dagli uomini, non perché è solo una sensazione
estremamente piacevole e intensa, ma anche perché è ciò che ci estrapola dal tempo e
ci offre l’occasione di percepire il gusto dell’eternità.
Sapendo tutto ciò, un essere umano cosciente e spirituale può, vivendo l’atto sessuale
amoroso pieno di trasfigurazione ed emozione spirituale, arrivare al culmine della
vita spirituale che altri raggiungono solo con le preghiere e le meditazioni.
Così, l’orgasmo non appartiene esclusivamente al piacere; esso è transostanziale, in
modo essenziale, esso appartiene a quella natura immateriale, potremmo dire
spirituale, di noi stessi.

-Le fasi della fusione


I testi esoterici orientali distinguono, in generale, quattro tappe nell’unione amorosa
che sono intimamente legate ai quattro centri di forza principali dove l’energia
sessuale è in seguito concentrata e trasformata.

Le quattro tappe si esprimono molto spesso con segni erotici specifici: il sorriso
incantevole, seducente, lo sguardo carico d’amore, l’abbraccio pieno d’amore e
l’unione amorosa profonda e totale.

Il tantra considera che le tappe dell’atto amoroso riflettono una cosmologia


importante che lega tra loro la quadrupla amplificazione delle emozioni, dei processi
psichici, le consacrazioni spirituali, i tipi di coscienza, i centri psichici, le
meditazioni, i suoni primordiali, i colori, le forme, le visioni e le gioie estatiche, ai
quattro Momenti sacri dell’Unione chiamati Varietà, Sviluppo, Perfezione e
Trascendenza.
Nel tantra si ritrova più volte l’affermazione: “Tutto si sviluppa in quattro tappe”.
Ciò si applica soprattutto nella via della sessualità cosmica trasfiguratrice che si
ritrova negli insegnamenti sacri della cultura dell’Est.
Comprendendo la genesi naturale dell’atto amoroso, la coppia perfettamente
continente può controllare e canalizzare l’estasi sessuale in un senso ascendente,
evolutivo.
Partendo dalle esperienze personali profondamente spirituali si possono sperimentare
nella coppia differenti livelli d’orgasmo, arrivando fino all’orgasmo cosmico che
rappresenta la premessa alla liberazione totale.

I livelli di coscienza e i vissuti amorosi


L’evoluzione quadruplicata dell’estasi, dal sorriso seducente all’atto amoroso
divenuto cosmico, è legata alle modifiche biofisiche che appaiono in entrambi gli
amanti e alle loro esperienze psico-fisiche.
L’onda beatifica dell’estasi amorosa passa per i quattro territori spirituali del
desiderio, del contatto fisico, dell’aspirazione, della passione elevata e ci fa
sprofondare nella trascendenza. In queste quattro tappe il sentimento euforico
dell’amore è amplificato e sublimato.
Per comprendere perfettamente gli insegnamenti del taoismo e del tantra, è molto
importante imparare a riconoscere la quadrupla natura della sessualità in tutte le sue
manifestazioni.
Il tantra afferma che il sorriso seducente, lo sguardo erotico e l’abbraccio amoroso

intimo sono tutti livelli terrestri della sessualità, mentre l’unione sessuale fisica
propriamente detta non è terrestre, o in altre parole è “sottile”.
Nello stesso modo, gli elementi terra, acqua, fuoco e aria che corrispondono ai centri
di forza dalla sessualità fino all’ombelico e al cuore (MULADHARA CHAKRA,
SWADHISTHANA CHAKRA, MANIPURA CHAKRA e ANAHATA CHAKRA), si
riferiscono alla salvaguardia dell’esistenza fisica; l’elemento etere e il centro sottile di
forza nella regione della gola (VISHUDDHA CHAKRA) si riferiscono al
perfezionamento dell’esistenza fisica; la sfera mentale cosmica e il centro sottile di
forza nella regione del capo (AJNA CHAKRA e SAHASRARA) si trovano in stretto
legame con la trascendenza e di conseguenza si riferiscono all’esistenza non fisica.
Ognuna di queste quattro tappe dell’estasi amorosa si lega intimamente ad un tipo
predominante di coscienza, correlata con un certo genere d’esperienza spirituale e
sono così considerate un’iniziazione differenziata nella tradizione tantrica.
I Quattro Momenti e le Quattro Gioie che gli corrispondono sono profondamente
ineffabili e non possono essere descritti poiché quasi non esistono parole adatte.
Devono essere coscientemente sperimentati con gioia da una coppia aperta, unita,
tenera, innamorata e PERFETTAMENTE CONTINENTE.
Meditando sul quadruplo mistero dell’erotismo elevato e trasfiguratore, si possono
sperimentare stati di trascendenza della coscienza fisica limitata e stati d’amore
divino.

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