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Genesi 6:1
Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie,
Genesi 6:2
i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante
ne vollero.
Genesi 6:3
Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è
carne e la sua vita sarà di centoventi anni».
Genesi 6:4
C'erano sulla terra i giganti a quei tempi -e anche dopo- quando i figli di Dio si univano
alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi
dell'antichità, uomini famosi. La corruzione dell'umanità.
Genesi 6:5
Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno
concepito dal loro cuore non era altro che male.
Genesi 6:6
E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Genesi 6:7
Il Signore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il
bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti».
Il Libro di Enoch
Il Libro di Enoch, ritrovato in Abissinia in tre esemplari dall'erudito scozzese Jacques
Bruce (verso il 1772) fu copiato dall'originale redatto in ebraico, caldeo o arameo, che
molti traduttori considerano il libro più antico del mondo (Il Libro di Enoch esiste in tre
copie: due in Inghilterra, l'altra a Parigi).
Fu interpolato da scribi cattolici che con pia intenzione vi aggiunsero dei capitoli che
annunciavano la venuta del Figlio dell'Uomo o del Messia. Nel desiderio di accreditare
l'esistenza di Gesù come Messia, gli scribi, i monaci e religiosi dei primi sedici secoli
della nostra era, mutilarono e distrussero tutti i documenti: manoscritti, pietre incise,
libri ecc. suscettibili di risvegliare il dubbio sulle verità cristiane ortodosse; questa
immane opera di falsificazione fu del pari intrapresa dai sacerdoti delle altre religioni,
tanto che non esiste più alcun manoscritto, eccetto forse i Manoscritti del Mar Morto e i
Veda, la cui integrità e autenticità appaiono irrefutabili.
Ma queste aggiunte si possono distinguere facilmente. Enoch è un personaggio
misterioso che la tradizione di Israele si è appropriato, ma in effetti la sua esistenza è
molto anteriore alla civiltà ebraica.
Alcuni eruditi affermano che prima della Bibbia, prima dei Veda degli Indù, delle
Leggi di Manu dei Brahmani, dei King dei Cinesi ecc. esistevano dei manoscritti che
servirono da modelli dei libri sacri che noi conosciamo.
Mosè designa esplicitamente diverse volte i testi più antichi del Pentateuco e ne cita dei
brani. Questi libri, più antichi della Bibbia sono citati oltre che da Mosè nei Numeri
21:14 e 27, da Giosué 10:13, da Samuele II 1:18 ecc. Sembra che Mosè abbia riassunto
questi libri nei primi dodici capitoli del Genesi.
Dal settimo capitolo il narratore entra nel vivo dell'argomento, senza aver nominato
Adamo ed Eva, senza aver evocato alcun dramma in paradiso.
Enoch 7:1
Quando i figli degli uomini si furono moltiplicati in quei giorni avvenne che ad essi
nacquero delle figlie leggiadre e belle.
Enoch 7:2
E quando gli Angeli, i figli dei cieli le videro, se ne innamorarono; e si dissero gli uni
agli altri: scegliamo delle femmine della razza degli uomini e con esse generiamo dei
figli.
Ecco che ci troviamo già in clima diverso da quello della Bibbia. Le donne esistono da
poco tempo sulla Terra -almeno quelle che sono leggiadre e belle- in caso contrario
sarebbero state già notate dai «figli dei cieli».
Gli esseri del cielo sono degli Angeli? Si, nel significato che l'intesero gli Incas quando
videro sbarcare i soldati di Cortez, e gli uomini primitivi della giungla quando videro i
primi aviatori.
Non é forse logico che uomini primitivi identifichino degli uomini provenienti dal cielo
a esseri soprannaturali?
Enoch specifica chiaramente che questi angeli che si comportano come volgari esseri
umani erano di razza differente della nostra.
Continuiamo l'analisi dei successivi versetti:
Enoch 7:3
Allora Samyaza il loro capo disse: io temo che voi non potrete realizzare il vostro
intento.
Enoch 7:4
E io dovrò sopportare da solo le conseguenze del vostro crimine.
Enoch 7:5
Ma gli risposero: noi lo giuriamo!
Enoch 7:6
E noi ci impegniamo tutti con mutue esecrazioni; noi non muteremo nulla del nostro
disegno, noi eseguiremo ciò che abbiamo deciso.
Enoch 7:7
In effetti, essi giurarono e si legarono con mutue esecrazioni; erano in numero di
duecento quelli che discesero su Aradis, luogo situato nei pressi del monte Armon
(Questo nome si trova nella Bibbia).
Dobbiamo rilevare che la cospirazione dei duecento extra-terrestri -poiché si tratta
proprio di extra-terrestri non essendo originari della Terra- suscita certi scrupoli nella
coscienza di Samyaza. Quanto agli uomini del commandos si esprimono come
potrebbero farlo dei cosmonauti in cerca di avventure, pronti a rischiare tutto, forse
privi da lungo tempo dei piaceri della carne dei quali sembra che ben conoscevano le
delizie. Questi «Angeli» non sono certo dei collegiali in materia!
Enoch 7:9
Ecco i nomi dei loro capi: Samyaza, il loro capo, Urakabarameel, Akibeel, Tamiel,
Ramuel, Danel, Azkeel, Sarakamyal, Asael, Armers, Batraal, Anane, Zavebe,
Samsaveel, Ertael, Turel, Yomyacl, Arazeal. Tali furono i capi di quei duecento angeli;
il rimanente era con loro.
Enoch 7:10
E ciascuno di loro scelse una donna, e vi si accostarono, e coabitarono con esse, ed
insegnarono ad esse la stregoneria, gli incantesimi e le proprietà delle radici e delle
erbe.
Enoch 7:11
E queste donne concepirono e nacquero dei giganti...
Come ammettere che degli «Angeli» che vivevano abitualmente nel regno di Dio, nelle
beatitudini... angeliche, potessero da una parte professare dei sentimenti degni di una
soldatesca e d'altra parte avere la conoscenza di ciò che era naturalmente sconosciuto in
cielo: la stregoneria, gli incantesimi e le proprietà medicinali o alimentari delle piante?
Enoch 8:1
Azazyel insegnò pure agli uomini a costruirsi delle spade, dei coltelli, degli scudi, delle
corazze e degli specchi, insegnò ad essi a fabbricarsi dei braccialetti ed altri ornamenti,
l'uso di dipingersi e l'arte di tingersi le sopracciglia, d'impiegare le pietre preziose e
ogni specie di tinture, in modo che il mondo divenne corrotto.
Così lo specchio, le armi, il trucco e gli artifici femminili non sarebbero di origine e
invenzione terrestre. Su un altro pianeta gli uomini avevano in parte la nostra stessa
civiltà e le donne usavano prodotti di bellezza identici o analoghi a quelli venduti nei
nostri negozi.
Nei successivi versetti, gli altri Angeli insegnano «i sortilegi, gli incantesimi, l'arte di
osservare le stelle, i segni, l'astronomia, i movimenti della Luna...».
Si può insegnare soltanto ciò che si è appreso, sperimentato; è ammissibile che degli
«Angeli» abbiano potuto nel cielo di Dio, apprendere la costruzione di strumenti di
guerra, la fabbricazione di gingilli, delle collane adorne di gioielli, «l'arte di dipingersi
le sopracciglia?». E portare sulla Terra, ingenua e pura, la contaminazione del cielo?
Onestamente, è difficile non convenire che questi «Angeli» hanno pensieri e
comportamento tipicamente umani, assolutamente inconciliabili con una natura divina.
Ma se attribuiamo ad essi la natura dei cosmonauti e di esseri provenienti da un pianeta,
tutto si chiarisce!
Razionalmente, se accettiamo il racconto di. Enoch, si tratta della colonizzazione del
nostro globo da parte di cosmonauti provenienti da un pianeta conquistatore o forzati a
emigrare.
In tale ipotesi, questi duecento extra-planetari formano verosimilmente soltanto un
commandos e dovranno render conto della loro missione al gran quartier generale.
È un'ipotesi ragionevolmente avvalorata dalla nostra attuale corsa al cosmo, tesi che si
consoliderà proseguendo la relazione nello stesso tempo che si preciserà la funzione di
Enoch. Forse è anche lui un extra-planetario, forse lo scrupoloso Samyaza, più
verosimilmente un delegato del gran quartier generale, poiché riprova l'operato del
commandos, parte per ritrovare i suoi capi e si adoprerà pure come mediatore fra essi e
i cosmonauti ribelli alle consegne date.
Enoch 12:1
Prima che fossero compiute tutte queste cose, Enoch fu rapito dalla Terra e nessuno sa
dove è stato portato né ciò che egli è divenuto.
Enoch 12:1
Tutti i suoi giorni li trascorse con i Santi e con i Vigilanti. (Iniziati).
Come Elia, il fatto è riportato nella Bibbia, fu chiamato a Dio «ancora vivente e su un
carro di fuoco», così Enoch divine cosmonauta o aviatore e si presenta a rapporto ai
suoi superiori diretti.
Ci rendiamo perfettamente conto come questa spiegazione fantastica turbi la nostra
quiete borghese, la nostra credulità atavica, ma a meno di ammettere la spiegazione
ancora più fantastica e più inammissibile nel nostro tempo, di un'oscura rivolta di
Angeli perversi sfuggiti da un cielo profondamente sconvolto, noi non sapremmo
attribuire alcun altro significato agli avvenimenti.
Enoch 69:3
Da questo momento, io più non proseguo tra figli di uomini, ma egli mi collocò fra due
spiriti, tra il settentrione e l'occidente, dove gli Esseri Celesti avevano ricevuto delle
corde per misurare il luogo riservato ai giusti e agli eletti.
Enoch 69:4
Là, io vidi i primi padri, i santi che dimorano in quei bei luoghi per l'eternità.
Dobbiamo notare che Enoch identifica facilmente il cielo con la Terra; e specifica
d'altro canto che il «Luogo Santo» -l'Eden dove cresce l'albero dei giusti dai soavi
odori- è dal lato dell'occidente, alla estremità del nostro globo, dove inizia il cielo
medesimo.
Enoch 33:1
Poi io mi diressi verso settentrione ai limiti della terra.
Enoch 33:2
E là, verso i confini del mondo, io vidi un prodigio grande e magnifico.
Enoch 33:3. Io vidi le porte del cielo aperte, ve ne erano tre distinte fra esse.
Non dice che lascia il nostro globo per tuffarsi nelle nubi, sembra ignorare il sud e l'est
e incontra i nostri primi padri, gli uomini superiori che si potrebbero identifichiare con i
capi supremi del commandos.
Tuttavia, a volte, Enoch, separa il cielo dalla terra. A proposito dei ribelli scrive:
Enoch 68:3
Ecco ora i nomi dei capi delle loro centurie, delle loro cinquantine e delle loro decurie.
Enoch 68:44
Il nome del primo è Yekum, ed è lui che sedusse tutti i figli degli Esseri Celesti, che li
incitò a scendere sulla terra per generare dei figli con gli esseri umani.
Enoch 68:6
Il nome del terzo è Gadrel, ed è lui che rivelò ai figli degli uomini i mezzi per
procurarsi la morte.
Enoch 68:7
È lui che sedusse Eva.
È del tutto eccezionale che si trova citato il nome di Eva (e mai quello di Adamo) che
secondo questa relazione sarebbe stato il primo marito ingannato della Creazione!
La fine dell'Apocalisse è molto confusa, poiché ritorna sulla creazione e termina con il
diluvio, meritato castigo per l'errore commesso dai cosmonauti o presunti tali.
Gli Esseri Celesti colpevoli sono precipitati nella vallata del Fuoco, ciò evoca
(probabilmente) il il luogo presso il quale atterrò l'Arca di Noè.
Un testo slavo intitolato: «Il libro dei segreti di Enoch» descrive in modo curioso gli
esseri che visitarono l'autore dello scritto:
Due uomini mi apparvero, molto grandi come mai ne avevo visti sulla Terra. Il loro
volto era come il Sole che risplende, i loro occhi come lampade accese; dalle loro
bocche usciva il fuoco; le loro vesti erano simili a un insieme schiumoso e le loro
braccia erano come ali d'oro al capezzale di un letto.
In questa descrizione, non si tratta più di Angeli, ma di uomini vestiti come è possibile
immaginare, molto ingenuamente, i cosmonauti, con il loro casco e il loro scafandro in
materiale plastico.
Il giornalista scientifico russo Agrest, riferendosi a testi dei «Manoscritti del mar
Morto» ha rivelato la seguente trascrizione:
Uomini sono venuti dal cielo e altri uomini sono stati rapiti dalla Terra e portati in
cielo. Gli uomini provenienti dal cielo dimorarono a lungo sulla Terra...
Io non scorgo altro mezzo per rimediare a tutti questi errori oltre quello di supporre
che l'autore espone un sistema che dovette esistere prima che l'ordine della natura
venisse alterato dal diluvio universale.