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ESCURSIONE MUGELLO - GIOVANNI FARINA

ITINERARIO P. della Sambuca – Poggio all’ Altello – Altello - Mulino I Diacci – I Diacci – P. della
Sambuca
DIFFICOLTÀ Percorso escursionistico medio-facile
C ARATTERISTICHE Strada forestale e sentiero facilmente percorribile, con dislivelli di medio impegno
LUNGHEZZA 6.6 Km
SENTIERI ATTRAVERSATI CAI 701 – CAI 739 – SO.F.T.
PUNTO DI SOSTA Rifugio “I Diacci”
TEMA I nascondigli segreti del rapitore Giovanni Farina
PROPOSTA DATE SAB 01.08.20, SAB 08.08.20, SAB 22.08.20, SAB 29.08.20

Giovanni Farina nasce il 22.09.1950 a Tempio Pausania in Sardegna. All’età di 5 anni si trasferisce a Prato con la
famiglia per poi ritrovarsi a Calvana, nel Mugello, all’età di 8 anni.

La sua vita viene definita “un romanzo”. Fin da giovanissimo conosce Mario Sale (definito la Primola Rossa
dell’ANONIMA SARDA per averne fondato la base operativa in Toscana), di cui diventa il braccio destro, affiancandolo
nei sequestri di Francesco del Tongo (allora un bambino) e Dario Ciaschi rispettivamente ad Arezzo il 18.03.1980 e a
Lastra a Signa il 29.10.1980.

Dopo la liberazione degli ostaggi a seguito del pagamento dei riscatti, la pista del denaro contante porta gli
investigatori a rintracciare Farina a Bogotà in Venezuela. Viene arrestato nel 1982 e condannato in veste di
fiancheggiatore nel 1985; in carcere si scopre che Farina è un sardo “anomalo”: non ha infatti né l’accento sardo né
tantomeno l’indole da pastore. Per di più questi sono gli anni in cui inizia la sua carriera di poeta e scrittore - è il 1993
quando vince il terzo posto al premio letterario “Grazzi” di Bergamo con lo scritto “Per tanti anni” - tanto che nel 1994
arriva la semi libertà per condotta esemplare. Ma la libertà dura poco e nel 1996 per “malintesi e fraintendimenti”,
Farina viene arrestato e lasciato per 2 settimane in isolamento; nel settembre 1996 evade e il suo avvocato difensore
scriverà di lui “ha cancellato la paura e non ha più nulla da perdere” reputandolo pertanto particolarmente pericoloso.

Nel gennaio 1997 l’imprenditore Gambassi Terme sfugge al rapimento per un soffio: il procuratore aggiunto di Firenze
sa che è opera di Giovanni Farina; le sue ipotesi verranno poi confermate da un’intercettazione ambientale di un
pastore sardo di Calvana.
Il 17.06.1997 tra le 22.30 e le 23.00, l’imprenditore tessile 62enne Giuseppe Soffiantini viene rapito nella sua Villa di
Manerbio; la moglie legata, imbavagliata e nascosta in cantina, riuscirà a dare l’allarme solo il giorno successivo.
Questo vantaggio dà la possibilità ai rapitori della banda Moro, di consegnare l’ostaggio nelle mani di Giovanni Farina
e del socio Attilio Cubeddu.

Da questo momento e per ben 237 giorni, i rapitori si nasconderanno in diversi rifugi situati nella zona del Mugello ed
è proprio qui che inizia una storia roccambolesca fatta di fughe, nascondigli e depistaggi tanto che gli uomini della
Criminalpol si troveranno costretti ad ingaggiare una squadriglia antisequestro fatta arrivare direttamente dalla
Sardegna per scovare i nascondigli dei criminali.

Dopo una serie infinita di contatti e scambi epistolari con i famigliari e conoscenti stretti dell’imprenditore Soffiantini,
dopo anche il taglio del lobo dell’orecchio dell’ostaggio, viene pagato il riscatto e l’imprenditore liberato in una zona
della Calvana il 09.02.1998. Per altri due mesi la zona del Mugello viene presidiata giorno e notte ma i due uomini in
fuga, che vengono avvistati nei boschi e poi ancora inseguiti dopo aver rubato una Panda (che utilizzano per un giorno
intero per poi restituirla in nei pressi della zona del furto), sfuggono ad ogni inseguimento. Si sa con certezza che i
rapitori si nascosero in diversi nascondigli della zona del Mugello e che prima di fuggire e depistare gli investigatori,
dovettero faticare non poco per recuperare i 5 miliardi in contanti del riscatto nascosti in due damigiane all’interno di
un rudere abbandonato.

Nonostante gli articoli usciti sul quotidiano nazionale “La Repubblica” nel marzo 1998, che dava per certa la cattura
dei criminali, Farina non solo riuscì a fuggire dalla zona del Mugello ma addirittura dall’Italia: venne arrestato per caso
a Sydney dalla polizia australiana il 15.08.1998.

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