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0/04-01-2013
TRASPARENZA AMMINISTRATIVA: GLI OBBLIGHI NORMATIVI FA1-AA-ELE-FAQ-TRASPARENZA-SCUOLE-1.0
PER LE SCUOLE DOPO IL D.LGS. N. 33/2013
FAQ
IDENTIFICATIVO
FA1-AA-ELE-FAQ-TRASPARENZA-SCUOLE-1.0
VERSIONE
L’art. 43, comma 1, D. Lgs. n. 33/2013 prevede che il responsabile della trasparenza coincida
– di norma – con il responsabile per la prevenzione della corruzione di cui all’art. 1, comma
7, Legge n. 190/2012.
Dal momento che la figura del responsabile della prevenzione della corruzione (e quindi del
responsabile per la trasparenza) deve essere un dirigente, si ritiene che l’unico soggetto che
possa ricoprire tale funzione in ambito scolastico sia il Dirigente Scolastico.
Si. Tutte le Amministrazioni tenute all’applicazione del D. Lgs. n. 33/2013 (tra cui rientrano
anche le scuole) devono realizzare l’apposita sezione “Amministrazione Trasparente” così
come previsto dall’art. 9 D. Lgs. n. 33/2013. La sezione “Amministrazione Trasparente”
deve essere facilmente raggiungibile dalla home page del sito web e i contenuti vanno
organizzati secondo la struttura contenuta nell’Allegato al Decreto 33/2013.
Le informazione ivi contenute devono, inoltre, poter essere indicizzate e le amministrazioni
non possono disporre filtri o altre soluzioni tecniche ostative alla ricerca dei dati pubblicati.
La sezione Amministrazione Trasparente sostituisce le precedenti “Trasparenza, valutazione
e merito”, “Operazione trasparenza e “Amministrazione aperta”.
Le scuole potranno scegliere tra i formati contenuti in questo elenco quali utilizzare per la
pubblicazione ai sensi del D. lgs. n. 33/2013.
No, non è necessario. Il Decreto n. 33/2013 si preoccupa che i dati siano pubblicati in formati
aperti in modo da agevolarne l’uso ed il riutilizzo. Non è obbligatorio sottoscrivere
digitalmente tutti i file pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente” in virtù del
fatto che – in base all’art. 6, comma 1, D. Lgs. n. 33/2013 – le Amministrazioni debbono
comunque garantire la conformità di quanto pubblicato rispetto agli originali (cartacei o
digitali) da essa detenuti.
Di conseguenza, bisogna porre grande attenzione alla correttezza delle informazioni da
pubblicare sul sito web dell’Ente, onde evitare sanzioni e responsabilità.
La principale differenza tra gli istituti di accesso agli atti (art. 22 Legge n. 241/1990) e
accesso civico (art. 5 D. Lgs. n. 33/2013) risiede proprio nella legittimazione: mentre solo
coloro che abbiano un interesse giuridicamente rilevante possono chiedere di accedere agli
atti dei singoli procedimenti amministrativi, chiunque ha il diritto di trovare on line le
informazioni oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi del D. Lgs. n. 33/2013.
Alla legittimazione sostanziale corrisponde legittimazione processuale: mentre solo gli
interessati potranno fare ricorso nel caso in cui l’Ufficio non conceda l’accesso, tutti
potranno rivolgersi al TAR in caso di mancato riscontro alle richieste di accesso civico.
Infatti, il nuovo art. 23-ter, comma 5-bis D.Lgs. n. 82/2005 dispone che i documenti
amministrativi informatici debbano essere fruibili indipendentemente dalla condizione di
disabilità personale, applicando i criteri di accessibilità definiti in base alla L. n. 4/2004.
Questo comporta che anche la pubblicazione on line di documenti debba avvenire in modo da
tutelare i diritti delle persone con disabilità: di conseguenza, così come ribadito dall'Agenzia
per l'Italia Digitale con Circolare n. 61/2013, non può più ritenersi ammessa la pubblicazione
di "documenti-immagine" (cioè di mere scansioni di documenti cartacei), pena l'inefficacia
della pubblicazione.
Nel caso in cui il legislatore richieda la pubblicazione dei curricula (es. per dirigenti,
consulenti e collaboratori), la presenza di queste informazioni è da ritenersi obbligatoria e gli
interessati non possono legittimamente opporsi alla pubblicazione per motivi relativi alla
riservatezza dei propri dati personali.
Naturalmente, andrà posta grande attenzione ai dati contenuti nei curricula da pubblicare.
Infatti, la ratio sottesa alla pubblicazione di un curriculum è quella di verificare le
professionalità di un soggetto (in termini di istruzione e di esperienza acquisita) e, pertanto,
bisognerà evitare che il CV contenga informazioni non pertinenti e non necessarie (come
quelle relative alla residenza, all’indirizzo di posta elettronica o al numero di telefono) in
quanto la loro pubblicazione sarebbe contraria al principio di proporzionalità contenuto
all’art. 11 D. Lgs. n. 196/2003 (Codice Privacy).
No. La CIVIT, nella seduta del 21 febbraio 2013, ha sancito che nell'ambito del sistema
scolastico, ai sensi dell’art. 74, coma 4, D. Lgs. n. 150/2009, è esclusa la costituzione degli
OIV sollevando quindi le Istituti Scolastici dalla pubblicazione dei nominativi e i curricula
dei componenti degli organismi indipendenti di valutazione
In ordine alle modalità e ai contenuti del Programma, indicazioni vincolanti per le scuole
sono contenute all’interno della Delibera Civit n. 50/2013 contenente “Linee Guida per
l’aggiornamento del Programma Triennale della Trasparenza e l’integrità 2014-2016”.