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Devo dire che la vista di questa specie di squilibrato, in un primo momento, non mi ha in alcun modo dato

fiducia, “ecco, ci mancava solo il mago in tenuta da clown per rendere ancora più grottesca questa assurda
situazione”. Eppure è come se lo conoscessi.

Poi ha iniziato a sparare il dubbio che fosse venuto per me si è fatto largo, ma booom , certo, mio padre
non poteva che non chiamare quella specie di psicolabile di Jospeh Morgan, suo idolo personale e
grandissimo casinista. Quante povere reclute ho sentito parlare delle angherie da lui perpetrate per il
semplice divertimento che gli procurava. Beh, finchè non avesse sbagliato mira e preso me me lo sarei fatto
andare bene. Povero papà, chissà che colpo gli deve essere venuto per affidarsi addirittura a lui, ormai ha
una certa età e visto tutti i trascorsi rischiava di rimanerci secco.

Eppure, sento una voce dentro me che sussurra che questo è il posto in cui devo stare…ehy aspetta, ho una
cazzo di mandibola fra i capelli? Neanche a dirlo che mi dimeno come una pazza per fare in modo che si
stacchi…dicevo, è come se contrapposta alla mia voglia di riuscire a scappare da qui, ci sia questo insano
desiderio di andare fino in fondo al rituale, di scoprire finalmente dove porta il filo che mi tiene legata a
qualcosa fin dalla nascita.

Ecco, il suddetto Joseph ha appena castrato un tizio, la sua vestaglia adesso sembra un maculato giallo e
rosso, mi sa che i racconti delle reclute non erano esagerati come pensavo. Pollo fritto? Io sto qui a fare il
cotechino e lui pensa al pollo fritto!

Vicino a me c’è un pezzo di vetro, ecco, magari mentre sono distratti e praticamente quasi tutti morti riesco
a liberarmi le mani, lo afferro, ma all’ennesimo colpo di pistola mi spavento e mi taglio lasciando cadere il
pezzo di vetro incrimina. Vedo il mio sangue gocciolare e finire sugli strani segni fatti in questa specie di
altare improvvisato, che pare più un bara malmessa. Sono così intenta a vedere il mio sangue seguire quegli
strani segni, assumere sfumature viola, che quasi non mi accorgo di Joseph che mi libera le mani, prendo
coscienza di essere libera solo quando mi mette sotto il naso una bottiglia dall’odore terribile, o forse è lui
che puzza?. Ovviamente afferro la bottiglia e butto giù, peggio di così non penso proprio possa andare, ed
ecco che il cosmo mi dimostra quanto mai frase fosse più sbagliata. Joseph appoggia la mano giusto sul
pezzo di vetro cadutomi qualche istante fa, ed è come se un freddo gelido mi avvolgesse quando il suo
sangue si mischia al mio su quei segni assurdi, noto appena una strana luce violacea mentre il buoi mi
avvolge e scene terribili di morte e dolore mi investono, sento il sangue sulla mia pelle, e soprattutto sento
le emozioni che le accompagnano. Sento dell’esaltazione, anche quando la morte bussa alla porta, sento
uno strano piacere attraversarmi, ma so bene che non sono emozioni mie, sento la fiamma della follia e la
sensazione di essere il re del mondo quando la consapevolezza che chi è di fronte sta perendo. Quando
rinvengo, guardando gli occhi del mio “salvatore” mi rendo conto che ho appena avuto un incontro
ravvicinato non solo con il suo passato, ma anche con il nucleo della sua essenza. Ma per concludere il tutto
in bellezza, avverto tutto attorno a me la presenza, opprimente, della morte, la vedo, come se tingesse di
striature violacee i corpi ammassati ai nostri piedi. Ho solo un attimo per alzarmi e vomitare lontano da
Joseph, vomitare l’orrore che ho vissuto, ma soprattutto vomitare l’orrore che grazie al mio salvatore so mi
accompagnerà nei giorni a venire.

Sono passate settimane dal mio strampalato salvataggio e niente accenna a tornare per il verso giusto.
Qualche giorno fa ho incontrato il vecchio Tom, amico storico di mio padre, in un primo momento non ho
capito cosa ci fosse di strano, ma poi ho preso consapevolezza che era come se fosse avvolto da una strana
foschia violacea. Giusto ieri ho preso consapevolezza che la stessa sera, a causa di un malore è morto.
Ma se pensate che questa sia la cosa più sconvolgente di tutte vi sbagliate, e pure di grosso.

Da quel maledetto salvataggio, non esiste giorno che io non lo senta, non esiste stramaledetto giorno che io
non percepisca quella specie di testa di cazzo egoista e sadica, non esiste fottuto giorno che io non viva con
lui l’esaltante sensazione di aver ucciso qualcuno o di averne prese tante da essere a un passo dalla morte,
ma questo uomo che fa nel tempo libero? Gioca al tiro al piattello (versione rivisitata con gli esseri umani
come piattello) nei giardinetti pubblici?

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