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Analisi morfologica
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Irene Ambuchi
Corso di Disegno e Morfologia 2
Docente: Antonio Abate
A.A 2022/2023
Indice
Storia Funzione primaria
1 1.1 Introduzione........................................pag. 7
1.2 Evoluzione e timeline............pag. 8-11
2 2.1 Analisi Funzionale........................pag. 13
2.2 Forma tipo basica.......................pag. 14
2.3 Morfogramma................................pag. 15
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Ergonomia Aspetti tecnologici
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1.0 Storia
Introduzione
Lo sgabello è una tipologia di seduta spesso realiz-
zata in legno, in metallo, o utilizzando un qualsiasi
materiale rigido; il suo piano orizzontale equivale in
altezza a quello di una comune sedia, ma può esse-
re anche più alto o più basso a seconda della fun-
zione che gli viene assegnata. Ciò che lo distingue
da una seduta standard in genere è la totale assen-
za di braccioli e schienale.
Infatti lo sgabello è un oggetto di arredamento
molto versatile che viene utilizzato in contesti piut-
tosto vari: si può dire quasi con certezza che chiun-
que possiede dentro le mura della propria casa uno
sgabello, che si tratti di uno sgabello da toeletta re-
legato alla toilette o alla stanza da letto, sia che si
tratti di un semplice sgabello da collocarsi in cuci-
na o in salotto dove appoggiarsi o far accomodare
chiunque necessiti di far riposare un po’ le gambe.
Ma è anche piuttosto frequente entrare in un bar o
in un ristorante e trovarsi davanti degli sgabelli alti
che consentono di sfruttare bancone e alti ripiani
come un piano d’appoggio su cui consumare.
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1.1 Storia
Evoluzione e timeline
Da “fratello minore” della sedia, umile attrezzo che
serviva durante la mungitura, a oggetto di design
e strumento di comunicazione: lo sgabello è forse
l’arredo che, nell’evoluzione del forniture design, ha
attraversato il maggior numero di trasformazioni
stilistiche, conservando le sue funzionalità basilari
di seduta, tavolino e piano d’appoggio. Grazie alla
sua grande versatilità, ha attirato molto presto l’at-
tenzione di produttori e designer, diventando un
elemento di design fondamentale sia per la casa
che per i locali pubblici.
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Anche alla corte del Re Sole, nella Francia del Sei-
cento, tipo e forma degli sgabelli assumevano
un’importanza fondamentale nel rappresentare
distinzioni di identità e privilegi, a servizio della ri-
gida etichetta: a Versailles per le mogli dei duchi e
le dame di corte c’era il pliant, semplice sgabello
pieghevole, con la struttura delle gambe “a doppia
x”, ma era il tabouret de grace, sgabello basso e ge-
neralmente imbottito, che veniva riservato ai pochi
membri della nobiltà che avevano diritto di sedersi
nella ristretta cerchia intorno ai regnanti.
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Ancora più interessante è l’evoluzione progettuale sottile eleganza delle curve appena accennate che Butterfly: un ponte concettuale tra culture diverse,
dello sgabello nel mondo del design. Infatti lo sga- compongono il telaio tubolare di metallo. ha la forma di uno sgabello “occidentale” ma me-
bello nasce come un modesto “mobiletto” pensato Sgabello 60: progenitore della classica gamba di scolandosi a un’essenza giapponese. Lo sgabello ri-
per ambienti di lavoro, come la bottega di un arti- legno a forma di L, lo Sgabello 60 è un’icona del prende non solo la forma delle ali di una farfalla ma
giano o la fabbrica di un operaio, divenendo così un design del ventesimo secolo il cui successo com- anche quella di edifici tradizionale giapponesi.
oggetto simbolo della classe lavoratrice; nonostan- merciale non è ancora sfumato. Questo sgabello Sella: Emblema degli oggetti ready-made che ca-
te questa sua reputazione però è stato reimmagi- impilabile incarna alla perfezione la filosofia del de- ratterizzano i fratelli Castiglioni, Sella si differenzia
nato e ripensato innumerevoli volte dai più grandi signer che preferisce per le forme organiche mate- come seduta atipica non solo per l’utilizzo di un
designer di questo secolo, affermandosi come un riali naturali come il legno, esprimendo un comfort vero sellino di una bicicletta, ma anche per la sua
“parco giochi” di grande sperimentazione. che si basa su un rapporto olistico fra uomo e am- base emisferica che trasforma lo sgabello in una se-
biente. duta oscillante. Nel progettare la sua forma i fratel-
Sgabello Bauhaus: fra i tanti sgabelli progettati Sgabello x601: un’evoluzione della gamba a L, la li castiglioni si sono lasciati ispirare d allo sgabello
dalla scuola Bauhaus abbiamo lo sgabello realiz- gamba “a ventaglio” propone una connessione an- per la mungitura, un particolare sgabello a una sola
zato da Hynek goldwig si distingue dal resto per la cora più armoniosa con la seduta. gamba pensato per rendere più facile questo tipo
Sgabello Bauhaus, Hynek Sgabello 60, Alvar Aalto, Sgabello x601, Alvar Aal- Sgabello Butter fly, Sorl Sella, Achille e Pier Giaco- Tam Tam, Henry Masso-
gottwald Artek to, Artek Yanagl, Vitra mo Catiglioni, Zanotta net, Stamp
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tipo di lavoro; il colore rosa della gamba è un tributo Backhenzan: Fondato sull’esaltazione del materiale di aria pressurizzata fra due lastre di metallo saldate
alla gazzetta dello sport. e della tecnica artigianale, Backhenzan si regge su fra loro; nonostante il suo aspetto fragile, la struttura
Tam Tam: Un’icona del design francese, nasce 4 gambe di legno tozze che si incontrano a formare può sostenere 10 volte il suo peso.
come uno sgabello da pesca per poi diventare un una seduta leggermente concava. Bureaurama: è un essenziale oggetto di arredo che
oggetto di arredo a basso prezzo pratico e versati- Bombo: viene ideato dal designer in risposta alla funge anche da tavolino complementare. È il risul-
le. composto da due coni sormontati da un plateau richiesta di riutilizzare l’intera scorta di migliaia di tato di un design molto aggressivo dallo dall’incon-
che funge da seduta, è considerato il simbolo dell’a- pistoni a gas già realizzati per altri sgabelli. Bombo tro fra la diagonale delle gambe e l’angolo retto del
more per la stagione del colore, dell’informalità e è composto da una seduta in plastica con finitura piano di seduta.
della plastica. cromo realizzata con la tecnica ad iniezione, è dota- Pillow: un ironico gioco di percezione che gioca con
Giotto: Ispirato dalle forme del cavalletto e dello to di meccanismo girevole ed è regolabile in altezza le nostre più solide aspettative, Pillow trasla l’uso
sgabello da lavoro regolabile, giotto è messo in ri- grazie al suo pistone a gas, tutti elementi che lo ren- del cuscino come seduta da pavimento, tipico del-
salto da proporzioni e materiali classici che lo ren- dono progenitore di una nuova e moderna genera- le culture orientali in uno sgabello che mantiene la
dono una presenza discreta ma longeva nella no- zione di sedute. leggera struttura che caratterizza l’oggetto.
stra vita quotidiana. Plopp: Plopp si ottiene iniettando un potente getto
Sgabello Giotto, De Pas, Backenzahn, Philipp Mal- Bombo, Stefano Giovan- Plopp Stool, Oskar Zleta Bureaurama, Jerszy Sey- Pillow, Adrea Staslo, Me-
D’urbino, Lomazzi, Zanotta zner, e15 noni, Malgs mour, Magls talmobl
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Funzione
primaria
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2.1 Funzione primaria
Analisi funzionale
La funzione primaria di un oggetto è la sua utilità
principale, ovvero l’elemento gerarchicamente più
importante per stabilire la forma-tipo base.
La funzione primaria di uno sgabello è offrire un
piano di appoggio su cui sedersi ed è garantita
da alcuni elementi funzionali che possiamo defi-
nire “morfologie invarianti” in quanto sono quegli
elementi indispensabili affinchè l’oggetto svolga
la sua funzione e sono dunque presenti in qualsi-
asi tipo di sgabello; quindi gli elementi invarianti
contribuiscono a determinare la forma tipo basica
dello sgabello, la morfologia più elementare che
consente l’assolvimento della prestazione fonda-
mentale.
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2.2 Funzione primaria
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2.3 Funzione primaria
Morfogramma
L’organizzazione formale di un oggetto può esse- Morfogramma della forma tipo basica
re scomposta e schematizzata attraverso il morfo-
gramma, che consente di analizzarne i vari aspetti
morfologici. Tale strumento permette dunque di
individuare gli elementi della forma e rintracciare
come si definiscono le funzionalità dell’oggetto,
come queste interagiscono fra loro.
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Forme
tipo
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3.1 Forme tipo
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3.2 Forme tipo
Sgabello alto
Lo sgabello alto svolge la funzione di una seduta un basso schienale per offrire un maggiore suppor-
che consente di sfruttare al meglio un piano di ap- to, può possedere come struttura di sostegno una,
poggio più alto rispetto alle misure standard gene- tre o quattro gambe, può avere una base di appog-
ralmente attribuite ai tavoli, come un ripiano di un gio, può possedere un piano di seduta girevole.
bar o una isola della cucina. È caratterizzato da una
notevole varietà di forme costruttive: può possedere
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3.2 Forme tipo
Morfogramma
Morfologie di tipo ergonomico
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3.2 Forme tipo
Morfologie prestazionali
Lo sgabello alto si distingue per una morfologia ca-
ratterizzata da un piano di seduta collocato a una
maggiore altezza da terra rispetto alla maggioranza
delle sedute, una funzione che permette all’utente
di sfruttare con maggiore comodità ripiani o tavoli
più alti rispetto alla media. Ciò è reso possibile au-
mentando la lunghezza della struttura di suppor-
to, ovvero la gamba o le gambe che sostengono lo
sgabello; in entrambi i casi quasi tutti gli sgabelli
alti possiedono un qualche tipo di poggiapiedi, ele-
mento fondamentale per garantire la stabilità e la
comodità dell’utente a causa della notevole altezza
del piano di seduta, che non consente di scaricare il
peso attraverso l’appoggio a terra delle gambe. Tut-
te le altre morfologie come lo schienale o i braccioli
non sono sempre presenti ma possono contribuire
ad aumentare il comfort e l’equilibrio dell’utente.
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5.1 Ergonomia
Relazioni antropometriche
Per ogni forma-tipo riconosciuta, si ha uno spettro
di misure estremamente diversificato e variabile. In
media gli sgabelli alti hanno un’altezza minima di
90 cm e non superiore ai 110 cm, dalla base dello
sgabello fino alla fine dello schienale. Per quanto ri-
guarda l’altezza della seduta da terra, in genere non
si scende sotto i 70 cm e non si supera gli 80 cm,
di modo da non ostacolare o rendere più difficol-
toso l’atto di sedersi. L’ingombro in larghezza è ab-
bastanza oscillante, ma in genere corrisponde alle
misure standard di una sedia, ovvero non meno di
30 cm se il piano è circolare, non meno di 37 cm se
è squadrato.
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3.3 Forme tipo
Sgabello basso
Lo sgabello basso ricopre il ruolo di una seduta più fungere come comodini se abbastanza bassi. Pro-
spartana rispetto a una sedia o una poltrona, anche prio come gli sgabelli alti si può notare una note-
se alcuni sgabelli caratterizzati da questa forma vole varietà negli elementi funzionali che li com-
tipo sono in grado di svolgere una serie di funzioni pongono: il numero di gambe, la forma del piano
accessorie che non hanno niente a che vedere con di seduta, la presenza o meno del poggiapiedi e di
quella primaria di seduta, per esempio possono un’imbottitura...
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3.3 Forme tipo
Morfogramma
Morfologie di tipo ergonomico
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3.3 Forme tipo
Morfologie prestazionali
La forma complessiva di uno sgabello basso è de-
terminata da una morfologia molto basilare che fa
uso di pochi ed essenziali elementi prestazionali,
ovvero la struttura di supporto, il piano di seduta e
spesso un poggiapiedi. Proprio grazie alla sua as-
soluta semplicità, all’interno di questa forma tipo
sono riunite una varietà di forme e design molto
differenti fra loro sia strutturalmente che estetica-
mente, come per esempio il pouf che non è dotato
di gambe e possiede un qualche tipo di imbottitura
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5.1 Ergonomia
Relazioni antropometriche
Per gli sgabelli bassi si ha una serie di misure di in-
gombro estremamente diversa ma altrettanto va-
riabile a seconda di ambienti ed estetica. In gene-
rale hanno un altezza totale non inferiore a 35 cm
per evitare una postura eccessivamente scomoda e
hanno una larghezza complessiva più o meno pari
a quella degli sgabelli alti, non inferiore a 30 cm per
le sedute rotonde e non inferiore a 40 cm per le se-
dute sqadrate.
Il poggiapiedi è meno frequente negli sgabelli di
queste misure, ma se è presente è collocato molto
vicino al suolo.
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3.4 Forme tipo
Sgabello da lavoro
Lo sgabello da lavoro è una forma tipo molto par- un’alternativa valida alle sedie da ufficio per tutti gli
ticolare, in quanto nasce da una specializzazione utenti a cui è richiesto di svolgere incarichi che pre-
della funzione primaria dell’oggetto, una specializ- suppongono una postura molto china, oppure per
zazione che però è molto efficace in un’ampia va- utenti che non passano l’intera giornata lavorativa
rietà di ambienti lavorativi, a partire da un impie- a sedere.
go di ufficio fino al lavoro manuale in officina. Sono
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3.4 Forme tipo
Morfogramma
Morfologie di tipo ergonomico
Schienale basso
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3.4 Forme tipo
Morfologie prestazionali
Le morfologie prestazionali dello sgabello da la-
voro sono essenzialmente le stesse della forma ti-
po-base di uno sgabello, ovvero piano di seduta e
struttura di supporto, con l’aggiunta di una serie di
elementi meccanici e tecnologici che favoriscono
lo svolgimento della sua funzione, consentendo la
massima comodità dell’utente in ambienti lavorati-
vi: le ruote, che permettono una notevole mobilità ,
eliminando la necessità di alzarsi ripetutamente, e
la leva di comando del pistone per regolare l’altez-
za della seduta, che consente di adattarlo all’altezza
dell’utente o della scrivania su cui lavorare.
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4
Utilità
accessorie
4.1 Utilità accessorie
Tavolino
Negli sgabelli bassi, oltre alle prestazioni di base e
secondarie, esistono una serie di morfologie specia-
lizzate che consentono all’oggetto di svolgere fun-
zioni accessorie. Una di queste è quella di tavolino
o comodino che trasforma il piano di seduta dello
sgabello in un piano di appoggio senza bisogno di
aggiungere elementi funzionali ulteriori; inoltre le
soluzioni progettuali possono essere molto diverse
fra loro andando a variare la forma complessiva ma
conservando la morfologia di base di uno sgabello.
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4.2 Utilità accessorie
Contenitore
Un’altra funzione accessoria un po’ meno diffusa
è l’utilizzo dei pouf o degli ottomani, due varianti
di sgabello basso da salotto, come contenitori di
ogetti.
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4.3 Utilità accessorie
Poggiapiedi
Quasi tutti gli sgabelli bassi possono svolgere la
funzione di poggiapiedi vista la loro altezza rispetto
a quella delle sedute standard, ma particolarmente
utilizzati a questo scopo sono i pouf; infatti i pouf
sono un’oggetto di arredamento spesso frequente
nei soggiorni di molte abitazioni e spesso affiancati
a un qualche divano o poltrona.
La loro altezza, la loro struttura leggera e la loro im-
bottitura li rende perfetti a svolgere sia la funzione
di seduta che quella di poggiapiedi senza necessità
di variare la loro morfologia complessiva.
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4.4 Utilità accessorie
Scalotto
Un’altra utilità accessoria di uno sgabello è anche
quella di scalotto, ovvero una sorta di piccola scala o
appoggio per raggiungere comodomente qualsia-
si cosa sia fuori portata. Per svolgere tale funzione è
preferibile una morfologia caratterizzata da un pia-
no di seduta o di appoggio sia stretto e rettango-
lare, proprio come uno scalino e che la struttura di
supporto delle gambe sia molto stabile.
Spesso per garantire un’utilizzo più facile e sicuro,
il poggiapiedi dello sgabello viene utlizzato come
un’ulteriore gradino a cui appoggiarsi.
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4.5 Utilità accessorie
Sgabelli impilabili
Un’ utilità accessoria un po’ più particolare e meno
frequente è “l’impilabilità”, ovvero la realizzazione di
sgabelli abbastanza regolari e modulari da poter
essere posti l’uno sopra l’altro senza intoppi. In ge-
nerale ciò non è possibile con gli sgabelli oltre una
certa altezza ed è una funzione per lo più limitata
agli sgabelli bassi.
Si tratta di una caratteristica molto comoda, che
permette all’utente di avere sempre a disposizione
delle sedute senza dover rinunciare a grandi quan-
tità di spazio.
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4.7 Utilità accessorie
Sgabelli trasportabili
Infine alcuni sgabelli sono dotati di un particolare
elemento morfologico che rende la seduta stes-
sa più ergonomica, ma non al fine di rendere più
comfortevole l’atto di sedersi: un foro ovale ad asola
che consente all’utente di infilare la mano e affer-
rare la seduta con una presa più salda e meno fa-
ticosa. È una soluzione molto semplice ma efficace
applicabile a ogni forma tipo di sgabello.
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Ergonomia
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5.1 Ergonomia
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5.2 Ergonomia
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5.2 Ergonomia
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5.2 Ergonomia
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5.2 Ergonomia
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Aspetti
tecnologici
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6.1 Aspetti tecnologici
Introduzione
Gli sgabelli possono essere realizzati attraverso una grande varietà di processi produttivi e utilizzando un’ampia gamma di materiali, spesso selezionati tenendo
conto non solo delle specifiche caratteristiche di ciascuna opzione e della convenienza sui costi, ma anche ponderando bene l’effetto estetico desiderato. Infatti,
avendo lo sgabello una morfologia molto basilare, il materiale con cui viene realizzato ne influisce molto l’aspetto.
Gli sgabelli, proprio come le sedie, possono essere dotati di imbottitura, in tal caso andremo ad analizzarla separatamente dal telaio.
Molti sono inoltre dotati di una serie di innovazioni tenologiche meccaniche, come la leva per la regolazione dell’altezza, il piano di seduta rotante e le ruote
sicuramente da esplorare più a fondo.
Metallo Legno
I metalli sono dei materiali frequente- Il legno e i suoi semilavorati sono alcu-
mente usati in ogni settore industriale ni fra le risorse più importante di molti
sia per le loro caratteristiche generali settori industriali, in particolare quello
sia per i vantaggi che la loro lavorazio- edile e immobiliare. Questo è dovuto in
ne comporta: i materiali metallici pos- parte al fatto che le varietà di legname
siedono una serie di proprietà fisiche, ottenibile sono pressochè infinite, visto
come le loro elevate qualità meccani- a richezza di biodiviersità nella flora, una
che o la loro resitenza a rotture e defor- gamma ulteriormente ampliata dagli
mazioni, che li rendono risorse versatili innumerevoli cicli produttivi applicabili
per svariati settori e la loro lavorazione, per ottenere ogni tipo di semilavorato.
sfruttando la loro formabilità allo stato
fluido, consente di ottenere notevoli ri-
sultati con tecniche non eccessivamen-
te complesse.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali
Legno
01. Betulla 06. Noce 01 02 03
0.5 Teak 04 05 06
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Legno
Legno massello
Il legno massello è un tipo di legno pregiato che Il legno massello, pur
essendo un legno molto
può essere estratto da ogni tipologia di albero pur- pregiato, consente di ot-
chè sia sempre ricavato dal durame. Le varianti più tenere un’estetica rustica
comuni per gli sgabelli sono il legno di betulla, mol- e modesta.
to flessibile, il legno di quercia, molto durevole, e il
legno di noce, apprezzato per le sue caratteristiche
estetiche.
Una caratteristica molto interessante del legno
massello è che essendo composto dal durame
dell’albero ogni ciclo produttivo può produrre ri-
sultati molto differenti anche a partire dal legna-
me dell stessa tipologia di albero, quindi ogni og-
getto realizzato con tale materiale si distingue per
una certa unicità. Questo è determinato dal fatto
che nel durame di ogni singolo albero presentano
variazioni di colore e crepe, che nel caso del legno
massello sono sinonimo di un prodotto pregiato.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Legno
Legno massello listellare e lamellare
Il legno massello listellare e lamellare è un semila-
vorato del legno molto diffuso preferito al massello
grezzo sia per il suo minor costo, sia per le sue pro-
prietà strutturali. Infatti permette di compensare il
problema di deformazione e ritiro che caratterizza il
legno massello: l’assemblaggio a venatura contrap-
posta di listelli, specialmente se tagliati in direzione
radiale, contribuisce a ridurre al minimo il rischio di
ritiro dimensionale. Proprio per la sua robustezza, il
massello listellare può essere sfruttato per realizza-
re sia telai o strutture portanti, che per le superfici,
soprattuto quando si va a produrre oggetti con par-
ticolari esigenze di iperstazionalità.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Legno
Processo produttivo del legno massello
Il legno massello ha un processo produttivo piuttosto sempplice e composto da poche fasi, proprio perché subisce pochi trattamenti e lavorazioni.
Taglio classico
Taglio di quarto
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Squadratura Essicazione tecninca Piallatura e spazzolatura
Questo processo produttivo con- L’essiccazione tecnica permette Mentre la piallatura rende la su-
sente di ottenere un prodotto di diminuire l’umidità interna del perficie del segato più liscia, eli-
massiccio fresato e piallato superfi- legname al fine di aumentarne minando la “peluria” superficiale
cialmente, da impiegare allo stato la resistenza e di anticipare i mo- successiva alla segagione, la spaz-
grezzo oppure piallato. vimenti naturali del legno quali zolatura toglie la parte tenera del
Durante questa lavorazione le fibre torsioni, incurvamenti, fenditure. legno esaltandone la naturale ve-
del tronco non vengono intaccate L’essiccazione consente, inoltre, di natura, conferendo così un aspetto
mantenendo inalterate le caratte- annullare quasi totalmente la fuo- antichizzato.
ristiche meccaniche ed elastiche riuscita di gocce di resina tipica dei
del prodotto. legni resinosi e di ottenere un risul-
tato ottimale della superficie dopo
la piallatura e/o la spazzolatura.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Legno
Processo produttivo del massello listellare e lamellare
Essendo dei semilavorati del massello, il loro ciclo produttivo inizia a partire dalle tavolle già piallate e spazzolate.
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Piallatura Rivestimento Finitura e impregnatura
Rimosse dalla pressa le travi sono lascia- Nel caso si voglia ottenere un pannello L’ultima operazione in ordine di tempo
te 1-2 giorni a riposo all’interno dello di legno listellare, si ha una fase ulte- consiste nell’applicazione di prodotti
stabilimento. Quindi fatte passare den- riore del ciclo produttivo dove l’anima impregnanti tramite semplice spen-
tro una pialla fissa di forte capacità in di listelli incollati viene rivestita su due nellatura, sostanze cioè con funzione
modo da dare all’elemento lo spessore facce meccanicamente con vari strati di di preservare il legno da insetti, funghi,
finito e rendere uniformi e lisce le super- sfogliato sovreapposti a fibra parallela o umidità e con un pigmento che conferi-
fici laterali. incrociata sca alle travi il colore voluto..
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Metallo
Tubolare in metallo
Il tubolare in metallo è un semilavorato finito che si
ottiene dalla lavorazione dei semilavorati intermedi,
ovvero blumi, bramme, billette e lingotti. I tubi in
particolare sono ricavati dalle billette.
Il loro utilizzo principale è quello di convogliare flu-
idi, tuttavia le caratteristiche geometriche del tubo
lo definiscono come struttura leggera, in quanto
cava, e ad alto momento di inerzia, e quindi parti-
colarmente adatta ad applicazioni strutturali; infatti
sono spesso utilizzati per realizzare telai o strutture
portanti che devono essere robuste ma leggere.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Metallo
Tranciatura e stampaggio di lamiere
La maggior parte degli sgabelli composti unica-
mente e totalmente da materiali metallici sono rea-
lizzati attraverso lo stampaggio a freddo di lamiere.
Una lamiera è una lastra di metallo creata dalla la-
minazione di bramme o barre a loro volta ottenute
mediante una colata continua di metallo liquido;
il suo spessore, dimensioni, tipo e qualità possono
variare in base alle lavorazioni a cui sono destinate.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Metallo
Processo produttivo del tubolare
Il tubolare è un semilavorato finito che per essere prodotto deve attraversare numerose fasi di lavorazione a partire dall’estrazione.
con saldatura
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Produzione del forato Laminazione a passo di pellegrino
La barra di acciaio pieno viene scaldata nel Nella seconda fase, nel forato viene inserito
forno e immessa nel laminatoio a cilindri un mandrino, che lo sospinge tra due cilin-
obliqui. Qui scorre nel senso della lunghezza dri sovrapposti e rotanti in senso opposto tra
tra due cilindri disposti in modo obliquo, che loro. I cilindri premono sul forato, esercitan-
ruotano nello stesso senso: i cilindri compri- do a ogni giro una forza non costante, com-
mono la barra e la fanno avanzare. posta da una fase di pressione che lamina il
La pressione dei cilindri crea, all’interno del- forato, seguita da una fase inerte.
la barra, una cavità longitudinale dove vie- Ad ogni giro completo dei due cilindri il fo-
ne fatta scorrere una punta che la liscia e rato avanza, sospinto dal mandrino. Dopo
la allarga. Si ottiene così il forato di acciaio, questa seconda fase il tubo raggiunge una
che ha una lunghezza assai maggiore della lunghezza da 5 a 10 volte maggiore del fora-
barra (o del lingotto) iniziale e mantiene una to di partenza.
temperatura abbastanza elevata per essere
avviato alla seconda fase.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Metallo
Processo produttivo di lamiere tranciate e stampate
Le lamiere sono un semilavorato finito ricavato dalle bramme o dalle billette. Infatti le prime fasi del ciclo porduttivo, estrazione e produzione del semilavorato
intermedio sono identiche a quelle già illustrate.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali
Polimeri plastici
01 02 03
01. Acrilico 04. Canapa
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Plastica
Stampaggio a iniezione
I materiali plastici sono materiali di natura organica Con questo processo
produttivo si ottiene pro-
ricavati dalla chimica degli idrocarburi, sono costi- dotti in massa di buona
tuiti da strutture macromolecolari artificiali sintetiz- qualità, anche per design
zate attraverso processi di laboratorio. In base alla più complessi
diversa natura della loro struttura molecolare, linea-
re, ramificata, reticolata, danno origine a tre classi di
materiali polimerici che presentano caratteristiche
e comportamenti differenti: I polimeri più utilizzati
per la produzione di sgabelli, ovvero il polipropilene
e il policarbonato, appartengono alla classe dei po-
limeri termoplastici e si caratterizzano quindi per la
lorro leggerezza e versatilità nei cicli produttivi.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Plastica
Stampaggio rotazionale
Un altro processo metodo di lavorazione comune-
mente usato per i polimeri termoplastiici è lo stam-
paggio rotazionale o rotostampaggio; è un pro-
cesso che consente di ottenere corpi cavi di ogni
dimensione e forma. Si tratta di una tecnologia di
trasformazione che si differenzia rispetto ai più dif-
fusi procedimenti di stampaggio a iniezione o sof-
fiaggio. risultando particolarmente indicata per la
produzione di oggetti di grandi dimensioni e og-
getti internamente vuoti.
Processo utilizzato in
particolare per ottenere
complessi design con
forme morbide e curve,
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Plastica
Processo produttivo dello stampaggio a iniezione
Il processo produttivo dello stampaggio a iniezione non è particolarmente complicato in quanto viene completato utilizzando un solo macchinario.
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6.2 Aspetti tecnologici
Materiali - Plastica
Processo produttivo del rotostampaggio
Il processo produttivo dello stampaggio rotazionale, sebbene un po’ diverso, è altrettanto semplice.
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6.2 Aspetti tecnologici
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6.2 Aspetti tecnologici
02. Tessuto
I tipi di imbottitura più diffusi sono il poliuretano espanso e schiumato con densità diffe-
renziate. Il primo, più comunemente coosciuto come gomma piuma, è spesso usato per
l’inottiura di divani, poltrone sedute e cuscini per la sua caratteristica leggerezza e capaci-
tà di schiacciamenti senza deformazione permanente. Il secondo invece è più comune- 03. Vinile
mente usato nei materassi o nei cuscini ortopedici proprio per la sua maggiore fermezza
dovuta a una densità maggiore.
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6.3 Aspetti tecnologici
Sistema idraulico
Meccanismi di questo tipo sono
meno frequenti ma comunque
presenti in certi tipi di sgabello.
Gli sgabelli con una vite o un meccanismo filetta- Uitlizzano il fluido idraulico e una
to sono dotati di un asta filettata collegata al piano pompa a mano per aumentare
di seduta e alla struttura di supporto dello sgabel- o diminuire l’altezza dello sga-
lo che, se ruotate l’una rispetto all’altro in direzione bello. Anche questo meccani-
opposte, permettono di regolare l’altezza della se- smo permette una regolazione
duta. fluida dell’altezza, ma essendo
più complesso ha usi più specia-
listici.
63
6.3 Aspetti tecnologici
64
7
Aspetto
estetico
7.1 Aspetto estetico
Estetizzazione decorativa
Proprio per la loro morfologia estremamente sem-
plice ed essenziale, gli sgabelli sono un perfetto
strumento per l’esperimentazione estetica e for-
male.
66
7.1 Aspetto estetico
Cromatismi
67
7.1 Aspetto estetico
Grafiche geometriche
68
7.1 Aspetto estetico
Grafiche astratte
69
7.1 Aspetto estetico
Grafiche iconiche
Tuttavia il colore non è l’unico motivo decoratico che si può applicare a uno sgabello. Infatti l’estetizzazione
attraverso le grafiche, anche se più ardita e sgargiante, è altrettanto popolare. Spesso si tratta di stampe
realizzate direttamente sul materiale rigido dell’oggetto, ma esiste anche un notevole mercato per le gra-
fiche dipinte a mano.
70
7.1 Aspetto estetico
Textures
Meno comune è l’estetizzazione attraverso una texture o l’uso di particolari che vanno ad alterare lo sga-
bello da un punto di vista estetico senza modificare però la struttura geometrica. Una delle texture più dif-
fusi è quella della corda o della lana tessuta a uncinetto, che pur essendo spesso un semplice rivestimento
va a modificare completamente l’aspetto dell’oggetto.
71
7.2 Aspetto estetico
Estetizzazione conformativa
Lo sgabello è un’oggetto di arredo che ben si presta all’innovazione non solo decorativa, ma anche a un intervento che si esercita sulla morfologia strutturale
e sul disegno complessivo dell’oggetto, variandone la morfologia. Tutte le modifiche sono comunque volte all’estetizzazione. questo tipo di intervento è stret-
tamente legato al tipo di materiale utilizzato, alle lavorazioni che subisce e alla scelta di seguire uno schema preciso nel modificare la geometria dell’oggetto.
72
7.2 Aspetto estetico
Per Materiali
Uno dei fattori che più incide sulla struttura di un
manufatto è il materiale con cui è realizzato, i pro-
cessi a cui è stato e può essere sottoposto. Infatti
non tutte le forme sono ottenibili con determinati
materiali e, oltre ai problemi pratici, il materiale in-
fluisce molto sull’estetica della forma.
Grazie all’ampia gamma di materiali utilizzati oggi-
giorno per gli arredi, le combinazioni sono infinite.
73
7.2 Aspetto estetico
Per Materiali
Il design degli sgabelli spesso utilizza oggetti ed
elementi realmente esistenti come ispirazione. In
molti casi questo processo creativo è utilizzato per
realizzare sgabelli per bambini ispirati ad animali
oppure sgabelli molto cratteristici.
74
8
Aspetto
simbolico
culturale
7.2 Aspetto simbolico culturale
Designers -“Sella”
Lo sgabello “Sella” è un noto sgabello creato dal famoso designer indu-
striale italiano Achille Castiglioni, che ha lavorato al fianco di suo fratello
Pier Giacomo Castiglioni. Lo sgabello Sella è stato introdotto per la prima
volta nel 1957 ed è diventato un pezzo iconico nel mondo del design del
mobile.
Il design esemplifica al meglio quello che era l’approccio dei fratelli Casti-
glioni a un design sì funzionale ma anche scherzoso: questi puntavano
a creare oggetti che fossero sia pratici che visivamente intriganti, spesso
incorporando oggetti di uso quotidiano e reinventando i loro scopi.
infatti “Sella” è ispirato dalla forma ergonomica e funzionale del sellino di
una biciletta. Lo sgabello si distingue per la sua estetica semplice e mini-
malista.
Aspetto rappresentativo
Si tratta sicuramente di uno sgabel-
lo molto interessante: è ispirato dalla
parte più ergonomica della bicicletta
eppure, solo a guardare quel suppor-
to traballante a base semisferica, dà
l’impressione di prendersi quasi gioco
dell’utente e della sua comodità
76
7.2 Aspetto simbolico culturale
Designers - “ButterfIy”
Lo sgabello Butterfly è un iconico sgabello creato dall’architetto e designer giapponese
Sori Yanagi nel 1954. È rinomato per la sua forma organica, l’elegante semplicità e la co-
struzione innovativa.
Lo sgabello Butterfly prende il nome dalla sua forma distintiva, che ricorda le ali di una
farfalla se vista da certe angolazioni. Lo sgabello è costituito da due pannelli identici in
compensato modellato che fungono da seduta e gambe. Questi pannelli sono curvati
simmetricamente e collegati al centro, creando una silhouette aggraziata simile a una
farfalla.
Aspetto rappresentativo
Sicuramente la parte più impressionante di questo capolavoro di Sori Yanagi è la capacità
di coniugare due universi semantici diametralmente opposti, ovvero quello della natura e
quello dell’industria, per dare vita a un perfetto esempio di armonia ed equilibrio dell’ar-
tificiale con il naturale.
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7.2 Aspetto simbolico culturale
Mondo animale: ispirati alle forme o alle movenze in particolare di animali terrestri.
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Essere umano ispirati alle forme organiche dell’essere umano, però deformate o accentuate per creare un efftto di inquietudine
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Linee sinuose e continue: sgabelli che sembrano piegarsi su se stessi come delle graffette.
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7.3Aspetto simbolico culturale
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82