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1. INTRODUZIONE
L'utilizzo di schede audio per computer e' oggi quasi d'obbligo per il ricercatore e lo
sperimentatore nel campo dell'acustica. I produttori di tali tipologie di periferica
forniscono alcune specifiche, tra cui la risposta in frequenza, la distorsione e il rapporto
Segnale/Rumore. Questi dati pero' non forniscono sufficienti informazioni riguardo
all'uso di tali schede per scopi professionali o come strumento di misura. In questo
lavoro si verificano sperimentalmente le reali possibilita' di utilizzo di tali schede,
effettuando una serie di prove comparate tra diversi modelli e confrontando i risultati
ottenuti da misure effettuate contemporaneamente con apparecchi di misura per uso
specificatamente acustico.
2. METODOLOGIA
Sono state prese in considerazione 5 schede audio, di marche e tipologie diverse e di
classe medio-alta, come riportato in tabella 1.
Per ottenere risultati confrontabili, tutte le prove sono state eseguite alla frequenza
di campionamento di 48 kHz e alla risoluzione di 16 bit. La risposta in frequenza delle
varie schede e' stata calcolata a partire dalla misura di risposta impulsiva in
configurazione “catena chiusa” (uscita collegata direttamente all'ingresso).
Figura 1 – Risposte impulsive delle schede audio
In figura 1 si possono osservare gli impulsi, ottenuti da misure con tecnica MLS su
ogni singola scheda e riportati per comodita' su un unico grafico. Dall'analisi spettrale
delle risposte impulsive si sono ottenute le risposte in frequenza delle varie schede in
modalita' registrazione/riproduzione (figura 2). L'ampiezza delle risposte ottenute e'
stata normalizzata, per meglio comparare i risultati. Come si puo' osservare, tutte le
schede risultano avere prestazioni piu' che accettabili, in termini di piattezza della
risposta. Ma questo dato non basta per caratterizzare la periferica e garantire che
fornisca risultati corretti in misure acustiche.
Si e' proceduto quindi ad effettuare alcune prove comparate. Si sono analizzate le
caratteristiche spettrali di alcuni sistemi di altoparlanti, fornendo il segnale proveniente
da un microfono in ingresso sia a un analizzatore di classe 1 Larson-Davis 2900B, e
contemporaneamente alla scheda audio. Il microfono, tra le singole prove con le diverse
schede, e' stato spostato, quindi il confronto non e' stato effettuato tra le diverse misure,
ma tra gli spettri misurati con l'analizzatore e quelli misurati dalla scheda in esame.
La prima prova ha previsto l'emissione di rumore bianco e l'analisi dello spettro in
terzi d'ottava mediato. In figura 3 e' riportata la differenza tra i valori ottenuti
dall'analizzatore e dalle schede. Una prova analoga e' stata effettuata sostituendo il
rumore bianco con la somma di toni puri a 100, 1000, 2000 e 4000 Hz. In figura 4 e'
riportata la differenza tra i valori delle bande di terzo d'ottava con centro banda
corrispondente alle frequenze dei toni puri, misurate dall'analizzatore e dalle schede.
Prima di ogni prova e' stata eseguita la calibrazione sia dell'analizzatore che del
software utilizzato per la misura con le schede.
Figura 3 – Differenze tra le misure con analizzatore e schede audio (rumore bianco)
Figura 4 – Differenze tra le misure con analizzatore e schede audio (toni puri)
Le differenze sono contenute in un range di +/- 0.5 dB. Misure comparate sono state
eseguite, sempre secondo la stessa configurazione di misura, effettuando un'analisi in
banda stretta. L'analizzatore permette una risoluzione massima della FFT di 800 punti,
mentre con le schede audio e' stata utilizzata una risoluzione di 1024 punti, quindi i due
spettri misurati non sono perfettamente sovrapponibili. In particolare per questo
confronto occorre tenere conto del cosiddetto “effetto palizzata” e non e' possibile
effettuare la sottrazione dei valori misurati come nel caso delle bande di terzo d'ottava.
In figura 10 si puo' vedere il confronto tra spettri ottenuti da due risposte impulsive
misurate rispettivamente con la scheda LAYLA e il sistema MLSSA. Si nota una quasi
perfetta rispondenza. La misura con la MLSSA, anzi, presenta una banda utilizzabile
anche minore di quella della LAYLA, dovuta alla frequenza di taglio dei filtri anti-
aliasing, fissata dal MLSSA a 1/3 della frequenza di campionamento (16 Khz).
3. RISULTATI E CONCLUSIONI
Dalle misure effettuate risulta che le schede audio di fascia alta possono essere
utilizzate per usi acustici, con approssimazioni piu' che accettabili in ambito di ricerca
e laboratorio.
I migliori risultati sono stati ottenuti dalle schede la cui parte di conversione A/D e
D/A e' esterna allo chassis del computer (come ad esempio la Layla o quelle
interamente esterne al computer e connesse tramite porta USB). La risoluzione effettiva
degli apparati digitali dipende infatti da vari fattori, e viene sensibilmente ridotta dalla
grande mole di segnali spuri in vicinanza delle varie schede all'interno del computer.
4. BIBLIOGRAFIA
[1] D'Appolito J., Testing Loudspeakers, (Audio Amateur Press, Peterborough, 1998)
[2] Aude A.J., Audio Quality Measurement Primer, Harris Semiconductor App. note
[3] Cabot R.C., Fundamentals of Modern Audio Measurement, J. Audio En. Soc., Vol
47, N. 9, 1999