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UNITRE PINEROLO 2020/21

IL LATINO E’ TRA NOI

La famiglia

Felicium omnes sunt cognati. Tutti sono parenti di chi è fortunato (anonimo)
Audiet carnificem,spernens audire parentes. Ascolterà il carnefice, colui che non vuole ascoltare i
genitori (detto latino)
Ames parentem si aequus est, aliter feras.. Ama il padre, se è giusto, altrimenti sopportalo (Publilio
Siro)
Mater semper certa est, pater numquam. La madre è sempre certa, il padre mai (detto latino)
Parens iratus in se est crudelissimus.Un padre adirato è crudelissimo verso se stesso (Publilio Siro)
Dos est magna parentum virtus. Il valore dei genitori è una grande dote (Orazio)
praeferre patriam liberis regem decet. E’ opportuno che un re anteponga la patria ai figli (Seneca)
Dos est uxoria lites. La lite è la dote delle mogli (Ovidio)
Qualis pater, talis filius. Tale il padre, tale il figlio (detto latino)

Ci sono nell’area semantica della famiglia molte sorprese: cognatus in latino significa parente, quindi in
Italiano, francese, spagnolo, portoghese… ha ristretto il suo significato. In francese ha un’assonanza in
cojoint, coniuge, che ritroviamo peraltro anche nelle altre lingue neolatine (coniuge ecc.), e che deriva
però da coniugo:unisco, mentre cognatus significa nato con.
Familia era la servitù, e tutti coloro che, liberi o schiavi, dipendevano dal pater familias, famulus era il
servo e i figli erano i liberi. Da questo termine tanti termini: Liberalis, liberaliter : uomo libero, in modo
libero.. e una donazione liberale è una donazione spontanea, senza che vi sia un tornaconto. Libera,
appunto.
Parens: In latino è il genitore, da pario: generare, partorire. In italiano ha esteso il suo significato,
mentre nelle altre lingue neolatine parente è reso con termini derivati dal participio di refero: relatus,
riferito, riportato,collegato
Infine uxor: in italiano abbiamo solo termini di origine dotta: uxoricidio, more uxorio (convivere more
uxorio come se si fosse sposati)
LATINO ITALIANO FRANCESE SPAGNOLO RUMENO PORTOGHESE

cognatus cognato Beau-frère cuñado cumnat cunhado


parente
Familia famiglia famille familia familie familia
servitù
Parens parente relatif relativo relativ relativo
genitore
pater padre père padre Tată pai
mater madre mère madre mamă mãe

filius figlio fils hijo fiule filho

Uxor moglie Femme mujer femeie mulher


mulier epouse
Terenzio Heauton Timorumenos (Il punitore di se stesso)
ACTVS I CREMETE MENEDEMO
Chremes Menedemvs CREMETE
I.i È vero che noi ci conosciamo da poco, cioè
CH. Quamquam haec inter nos nuper notitia da quando hai comprato un fondo qui presso,
e che tra noi non c'è mai stato dell'altro, però tu
admodumst
sei un
(inde adeo quod agrum in proxumo hic mercatus galantuomo e noi siamo vicini, e per me la
es) vicinanza è prossima
nec rei fere sane amplius quicquam fuit, 55 all'amicizia. Tutto questo mi induce a darti
tamen vel virtus tua me vel vicinitas, francamente e familiarmente
quod ego in propinqua parte amicitiae puto, dei consigli. Perché, vedi, mi pare proprio
facit ut te audacter moneam et familiariter che tu lavori troppo per la
quod mihi videre praeter aetatem tuam tua età e per quel che richiede il tuo stato. In
facere et praeter quam res te adhortatur tua. 60 nome degli dèi e degli
uomini, che cosa vuoi ottenere? Che cosa vai
nam pro deum atque hominum fidem quid vis tibi
cercando? Tu sei sui
aut sessanta, e magari più in là, a quel che vedo.
quid quaeris? annos sexaginta natus es Nella zona nessuno ha un
aut plus eo, ut conicio; agrum in his regionibus fondo migliore e più pregiato del tuo. Hai
meliorem neque preti maiori' nemo habet; schiavi in quantità. Ma tu,
servos compluris: proinde quasi nemo siet, 65 come se non ne avessi manco uno, sgobbi e
ita attente tute illorum officia fungere. fatichi al posto loro. Non esco
numquam tam mane egredior neque tam vesperi mai così presto, non rientro mai così tardi
domum revortor quin te in fundo conspicer che non ti veda là, sul
podere, a scavare, ad arare, a trasportare.
fodere aut arare aut aliquid ferre denique.
Insomma, non ti concedi un
nullum remitti' tempu' neque te respicis. 70 minuto di tregua o il minimo riguardo. Sono
haec non voluptati tibi esse sati' certo scio. at certo che tutto questo non lo
enim dices "quantum hic operi' fiat paenitet." fai per divertimento. Tu mi dirai che non ti va
quod in opere faciundo operae consumis tuae, che qui si lavori così
si sumas in illis exercendis, plus agas. poco; ma se tu impiegassi nel dirigere tutta la
ME. Chreme, tantumne ab re tuast oti tibi 75 fatica che sprechi nel
aliena ut cures ea quae nil ad te attinent? lavorare di persona, ci avresti una bella
CH. homo sum: humani nil a me alienum puto. convenienza.
MENEDEMO
vel me monere hoc vel percontari puta:
O Cremete, i tuoi affari ti lasciano bel tempo,
rectumst ego ut faciam; non est te ut deterream. eh?, e così puoi
ME. mihi sic est usu'; tibi ut opu' factost impicciarti negli affari altrui e in ciò che non ti
face. 80 riguarda.
CH. an quoiquamst usus homini se ut CREMETE
cruciet? ME. mihi. Uomo sono. Nulla di ciò che è umano mi è
CH. si quid laborist nollem. sed quid istuc malist? estraneo, io dico. Fa' conto che
quaeso, quid de te tantum meruisti? ME. eheu! io ti dia un consiglio ovvero che ti ponga una
CH. ne lacruma atque istuc, quidquid est, fac me ut domanda. Sei nel giusto?
Seguirò il tuo esempio. Non lo sei? Lascia
sciam:
che ti metta in guardia.
ne retice, ne verere, crede inquam
mihi: 85
aut consolando aut consilio aut re iuvero.
Terenzio adelphoi (i fratelli)
MICIONE
MICIO MICIONE (esce di casa gridando verso l'interno)
SENEX Storace! Eschino stanotte non è ancora
rientrato da cena, come pure
Storax! non rediit hac nocte a cena Aeschinus
nessuno degli schiavetti che gli erano andati
neque seruolorum quisquam, qui aduorsum incontro. È proprio vero
ierant. quel che dicono: sei andato da qualche parte?
profecto hoc uere dicunt: si absis uspiam Hai fatto tardi? Allora è
atque ibi si cesses, euenire ea satius est, meglio che ti capiti quel che ti augura o che
quae in te uxor dicit et quae in animo cogitat pensa in cuor suo tua moglie
irata, quam illa quae parentes propitii. quando ce l'ha con te, piuttosto che quello che
uxor, si cesses, aut te amare cogitat temono i genitori che ti
aut helluari aut potare atque animo obsequi vogliono bene. Tua moglie, se fai tardi, pensa
che sei innamorato, o che
et tibi bene esse, soli sibi quom sit male.
qualcuna è innamorata di te, o che stai
ego quia non rediit filius quae cogito!
sbevazzando e ti fai i fatti tuoi
quibus nunc sollicitor rebus! ne aut ille alserit e pensi a spassartela da solo, mentre lei sta
aut uspiam ceciderit ac praefregerit male. Ma a me, siccome è mio
aliquid. uah, quemquamne hominem in figlio che non torna, che razza di pensieri
animum stituere vengono, e che paure! Che
parare quod sit carius quam ipse est sibi! abbia preso freddo, o che sia caduto da qualche
atque ex me hic natus non est, sed fratre ex parte, o che si sia
meo. spaccato qualcosa. Guarda se si deve far posto
nel proprio cuore o andarsi
dissimili is studiost iam inde ab adulescentia.
a cercare qualcuno da amare più di se stessi!
ego hanc clementem uitam urbanam atque
Che poi non è figlio mio, ma
otium di mio fratello, il quale fin da ragazzo aveva
secutus sum et, quod fortunatum isti putant, un'indole del tutto diversa
uxorem numquam habui. ille contra haec dalla mia: io ho condotto una tranquilla e agiata
omnia: vita cittadina e non ho
ruri agere uitam, semper parce ac duriter mai preso moglie, cosa che la gente reputa una
se habere, uxorem duxit, nati filii fortuna. Lui tutto al
duo: inde ego hunc maiorem adoptaui mihi: contrario: vita in campagna, economia attenta e
eduxi a paruolo, habui, amaui pro meo; rigorosa, matrimonio, due
figli. Io ho adottato il maggiore, l'ho allevato fin
in eo me oblecto: solum id est carum mihi.
da bambino, l'ho
ille lit item contra me habeat facio sedulo: considerato e amato come se fosse mio, è tutta
do, praetermitto, non necesse habeo omnia la mia gioia e
pro meo iure agere: postremo, alii clanculum consolazione.
Faccio di tutto perché mi contraccambi: gli
patres quae faciunt, quae fert adulescentia,
concedo, lascio correre, non
ea ne me celet consuefeci filium. ritengo necessario che faccia tutto come voglio
nam qui mentiri aut fallere insuerit patrem io e poi, quelle ragazzate
hau dubie tanto magis audebit ceteros. che gli altri fannodi nascosto dal padre ho
pudore et liberalitate liberos abituato mio figlio a non
retinere satius esse credo quam metu. nascondermele. Perché chi avrà l'abitudine di
haec fratri mecum non conueniunt neque mentire a suo padre, o avrà
placent il coraggio di ingannarlo, tanto più lo avrà con
gli altri. Sono convinto
uenit ad me saepe clamans quid agis, Micio? che sia meglio frenare i figli col rispetto e con
quor perdis adulescentem nobis? quor amat? l'indulgenza piuttosto
quor potat? quor tu his rebus sumptum che con la paura. Su questo mio fratello non è
suggeris d'accordo con me, non gli
uestitu nimio indulges? nimium ineptus es. va. E spesso viene da me e grida: «Che fai,
nimium ipsest durus praeter aequomque et Micione? Perché mi rovini quel
bonum, ragazzo? Perché fa l'amore? Perché si ubriaca?
Perché favorisci tutto
o et errat longe mea quidem sententia,
questo spesandolo? Perché sei così generoso
qui imperium credat grauius esse aut stabilius
nel vestirlo? Sei davvero una
ui quod fit, quam illud quod amicitia pappamolla!» Lui come padre è troppo severo,
adiungitur. al di là del giusto e del
mea sic est ratio et sic animum induco meum lecito, e, a mio avviso, si sbaglia di grosso se
malo coactus qui suom officium facit, crede che l'autorità
dum id rescitum iri credit, tantisper cauet: basata sulla forza sia più salda e sicura di quella
si sperat fore clam, rursum ad ingenium redit. ottenuta con
ille quem beneficio adiungas ex animo facit, l'affetto. Io la penso così (e mi regolo di
studet par referre, praesens absensque idem conseguenza): chi fa il
proprio dovere per timore di un castigo, finché
erit.
pensa che la cosa si verrà
hoc patriumst, potius consuefacere filium
a sapere, sta attento; ma se spera di farla
sua sponte recte facere quam alieno metu: franca, torna a seguire la
hoc pater ac dominus interest. hoc qui nequit, propria indole. Quello che ti sei conquistato
fateatur nescire imperare liberis. trattandolo bene, agisce
sed estne hic ipsus, de quo agebam? et certe is spontaneamente, cerca di contraccambiarti:
nescio quid tristem uideo: credo iam, ut solet che tu ci sia o no, si
iurgabit. saluom te aduenire, Demea, comporterà allo stesso modo. Questo è il
gaudemus. compito di un padre, abituare suo
figlio ad agire onestamente da solo, anziché per
paura degli altri: è
questa la differenza che c'è tra il padre e il
padrone. Chi non ci riesce
ammetta di non saper comandare ai figli.
(scorge Demea che si avvicina) Ma
questo qui che arriva non è proprio l'uomo di
cui parlavo? Si, sì è
proprio lui. Lo vedo con l'aria piuttosto scura:
credo che, come al
solito, mi pianterà delle grane. (ad alta voce) Mi
rallegro di vederti in
buona salute, Demea.

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