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LA MAFIA

La mafia è un’organizzazione criminale che vive principalmente di


estorsioni e commerci illeciti:la caratteristica principale della mafia
è quella di insinuarsi nella vita sociale ed economica di un paese
arrivando a stringere alleanze con la politica e con i funzionari dello
Stato. Il termine mafia indica un particolare tipo di criminalità
organizzata, originariamente proprio solo dalla Sicilia
nordoccidentale ma che ha in seguito investito imponenti settori
della vita nazionale e internazionale, al punto di ottenere un
riconoscimento istituzionale l'Antimafia.
LIBERA:ASSOCIAZIONE CONTRO LA MAFIA
La più importante rete di associazioni, cooperative sociali,
movimenti e gruppi, coinvolti in un impegno non solo “contro” le
mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, è
“Libera”:dal 1995 si occupa di contrasto alle mafie e alla corruzione,
impegnandosi per la giustizia sociale, per la ricerca di verità e la
memoria delle vittime innocenti delle mafie, per la tutela dei diritti
delle persone.

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY-SA.


L'ORIGINE DI LIBERA
Libera è un’associazione di promozione sociale presieduta da don
Luigi Ciotti, fondata nel 1995 su ispirazione di Luciano Violante e
Saveria Antiochia. Carmela, la mamma di Antonio Montinaro, ucciso
con Giovanni Falcone, di cui era il caposcorta, nel corso di una
funzione religiosa in ricordo della strage di Capaci, don Luigi la
incontrò e ne accolse il dolore e la preoccupazione perché il nome di
suo figlio, come degli altri agenti della scorta, non veniva mai
pronunciato.Da questi primi momenti di intensa condivisione si è
proseguito ad accogliere le proposte dei territori e dei familiari
stessi delle vittime.

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY.


I PILASTRI DI LIBERA
Per Libera è importante mantenere vivo il ricordo e la
memoria delle vittime innocenti delle mafie. Uomini,
donne e bambini che hanno perso la propria vita per
mano della violenza mafiosa, per difendere la nostra
libertà, la nostra democrazia. Una memoria condivisa e
responsabile grazie alla testimonianza dei loro familiari
che si impegnano affinchè gli ideali, i sogni dei loro cari
rimangono vivi.

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY-NC-ND.


EMANUELA SANSONE:LA
PRIMA DONNA UCCISA
DALLA MAFIA
Ma chi era Emanuela Sansone? Era la figlia della
bettoliera Giuseppa di Sano. Fu uccisa nel 1896 in un
agguato nel loro magazzino di Palermo, adibito a
"merceria, pasteria e bettola, oltre che ad abitazione".
Due colpi di fucile che ferirono gravemente la madre,
colpita al braccio e al fianco, ed uccisero Manuela,
colpita alla tempia. I mafiosi sospettavano che la madre
li avesse denunciati per fabbricazione di banconote
false. L'episodio è analizzato nei rapporti del questore
di Palermo Ermanno Sangiorgi. La madre della vittima
ha collaborato attivamente con la giustizia: uno dei
primi esempi del ruolo positivo delle donne, troppo
spesso ignorato e dimenticato. E' nel suo rapporto, tra i
più importanti documenti sulla mafia dell’epoca, che
Sangiorgi racconta la vicenda di Emanuela Sansone.
AIUTO DA PARTE DI TUTTI IN
ONORE DELLA VITTIMA
Altre città d’Italia hanno già dedicato ad Emanuela strade, presidi, giardini. Nelle
prossime settimane, il Centro Impastato, UDIPalermo e il Museo Sociale
Danisinni, lanceranno una open call di arte pubblica rivolta ad artiste e artisti del
territorio per ridisegnare quel luogo e riportare in luce la memoria di una storia
che non può essere dimenticata. La pratica dell’arte pubblica, lavorando sul piano
del reale e su quello del simbolico, può avviare un processo di riqualificazione
non solo urbana, ma umana, un’azione di risignificazione di luoghi e memorie che
non solo commemori, ma che racconti di un atto di amore e di coraggio di due
donne, una madre e una figlia, contro la mafia.

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY-NC-ND.


COMMENTO PERSONALE
Ho deciso di approfondire la storia di Emanuela Sansone perché è stata la prima
giovane donna ad essere stata uccisa dalla mafia. La mafia non si fa scrupoli ad
uccidere persone innocenti quando queste cercano di opporsi e provano a far
rispettare la legge. In questa storia inoltre mi stupisce la vigliaccheria di questa
organizzazione che per punire la madre, dato che pensavano avesse denunciato il
reato, si vendica uccidendo sua figlia, cioè la figura a lei più cara così da punirla
nel peggiore dei modi. Un altro aspetto che mi ha colpito si questa interessante
storia è che dopo l’omicidio della figlia, la donna decise di collaborare con la
giustizia: uno dei primi esempi di coraggio al femminile.
Roberta Passeggia 1AL

Questa foto di Autore sconosciuto è concessa in licenza secondo CC BY-SA-NC.

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