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“Sub-­‐personalità  in  scena”  


 
 
 
 
 
Valentina  Stassi  -­‐  Raffaella  Antona  
Centro  Studi  EducArte  –  Scuola  in  Counseling  a  Mediazione  Artistica  
Via  Schina  5  –  Torino  
9  giugno  2018  
 
 
 
 
 

“A volte esamino le varie parti del mio carattere e resto perplesso.


Mi accorgo di essere fatto di diverse persone…”
S. Maugham

 
 
PREMESSA

Noi siamo esseri complessi, interessanti e caotici nello stesso tempo.


Siamo complessi perché ricchi di elementi che si muovono dentro di noi e
che sono il risultato di elementi a loro volta complessi.
Siamo il risultato di influssi originari, genetici, culturali, ambientali che
creano molteplici immagini di noi.
Spesso questi elementi coesistono in modo armonico, ma è sicuramente
più facile che capiti che siano in conflitto tra loro.
Le nostre funzioni psichiche organizzano tali elementi in “personalità”, con
bisogni, obiettivi caratteristiche proprie.
Le sub-personalità, quando vengono attivate in modo per lo più
inconsapevole, guidano le nostre azioni e ci muovono nel mondo come
personaggi sul palco della vita.
Non serve giudicarle e reprimerle, ma conoscerle e “possederle” in modo
da farle diventare “mezzi” scelti dalla nostra volontà. Metterle in “scena”
con ironia, come personaggi fuori da noi, attiva un importante processo
trasformativo che permette di disidentificarsi e di entrare in relazione
attraverso il “gioco”.

Obiettivo generale:
il lavoro proposto ha come obiettivo quello di “mettere in scena” le nostre
sub-personalità in modo da “vederle”, “viverle” e poi sceglierle con
consapevolezza.

Tempi: Sabato 6 giugno- dalle 14.30 alle 18.30


Spazio: Centro Studi Educarte via Schina 5 torino
Medium: espressione corporea e teatrale - rielaborazione grafica
(realizzazione delle maschere)
 
 
LA STRUTTURA

PRIMA PARTE

• visualizzazione guidata: i partecipanti vengono invitati ad incontrare i


personaggi che “abitano” e che si muovono nel proprio mondo interiore,
ponendo attenzione alle caratteristiche più evidenti e sono accompagnati
a scegliere un personaggio.

• Contatto il corpo del mio personaggio: il partecipante abita e incarna la


sub-personalità e la sente nel corpo, nella postura, nel gesto, nel ritmo e
nella voce.

• La carta di identità: ogni partecipante riceve un modello di “carta di


identità” da compilare con le caratteristiche del proprio personaggio e un
foglio su cui deve realizzarne il ritratto.

• Porto in scena e presento il mio personaggio: utilizzando delle


bacchette di legno i volti delle sub-personalità vengono mossi in scena e
invitati a presentarsi sul palco. Nascosti dietro il ritratto realizzano un
quadro vivente.

Gli obiettivi di questa prima parte sono volti a sperimentare i processi di


identificazione e disidentificazione.

 
 
SECONDA PARTE

• Le statue: vengono formate coppie di personaggi che sono opposti o


distanti tra loro; un partecipante è lo scultore, l’altro la creta. A turno viene
loro richiesto di plasmare l’altro dando forma al proprio personaggio. Lo
scultore deve poi assumere a specchio la posizione dell’altro da lui stesso
creata, in modo da registrare le informazioni del corpo. A questo punto si
chiede loro di attivare un movimento percepito come necessario.

• Momento di condivisione: prima in coppia e poi in gruppo.


Insieme al gruppo si ricapitola e condivide il processo e si propone il
lavoro per integrare le qualità emerse dal lavoro personale e da quello in
relazione con gli opposti, per utilizzarle come strumento e in modo
consapevole. Concretizziamo questa proposta realizzando una maschera.

• La maschera: realizzata con diversi materiali, diventa uno strumento di


sintesi delle caratteristiche e delle qualità della sub-personalità contattata,
ora trasformata e pronta ad essere utilizzata come strumento di scena nel
palco della vita.

• La danza delle maschere: il gruppo viene invitato a “portare” la propria


maschera nello spazio, a entrare in relazione, a scoprire il movimento che
nasce dall’incontro con la maschera dell’altro. La danza accompagnerà il
gruppo a formare un nuovo quadro in cui i partecipanti saranno i
protagonisti, non più nascosti ma “presenti” con la propria maschera.

Gli obiettivi perseguiti da questa seconda parte sono la padronanza e la


trasformazione.

 
 

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