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Pratica dei modelli ideali #1

Proiezione e introiezione

La natura sembra esistere soltanto per coloro che eccellono. Il mondo


sostenuto dalla personalit degli uomini migliori; essi rendono la terra sana.
Coloro che vissero con essi hanno trovata la vita gioconda e piena. Perch la
vita soltanto dolce e tollerabile quando noi abbiamo fede in tali esistenze; e,
effettivamente, o idealmente, noi ci studiamo di vivere con degli esseri
superiori. Non sono forse denominati con i nomi loro i nostri figli e i luoghi che
abitiamo? Il loro nome trasformato nei simboli della lingua, le opere, le
immagini loro ornano i muri delle nostre case, ogni circostanza della giornata
utile per ricordarci un aneddoto che li concerne.
R.W. Emerson
Gi da diversi mesi stavo pensando che avrei aperto un sito internet. Cos mi
sono ritrovato a scrivere sulla mia agenda alcune bozze per gli articoli. In questi
giorni lho riaperta e fra le varie, ho scelto di portare a termine per prima quella
sui modelli ideali.
La pratica dei modelli ideali proviene dalla psicosintesi di Roberto Assagioli e
consiste nellimparare a riconoscere le persone che per noi sono molto
significative, per poi imitarle in modo tale da agire a partire da uno stato di
coscienza in linea con il proprio S. Il S pu sembrare un concetto astratto, in
realt molto facile da afferrare, perch consiste con unesperienza. Piero
Ferrucci, allievo diretto di Assagioli, ci d questa definizione:
Il S la sostanza di ci che noi siamo nei momenti in cui ci sentiamo pi noi
stessi.
Ma prima di continuare vorrei spiegarti i motivi per cui, avvicinarsi al proprio s,
diventata una questione di primaria importanza. Sociologi, studiosi e
professori universitari di tutto il mondo stanno affermando che lo sviluppo
tecnologico che stiamo vivendo ci condurr verso un mondo via via pi
complesso: il mondo delliper-complessit.
A differenza delle vecchie generazioni, viviamo in un mondo che ci mette a
disposizione molte scelte. Se in passato le scelte sul futuro e sulla professione
di una persona erano limitate, oggi con internet, le-commerce e laccessibilit
allenorme flusso di informazioni, abbiamo a disposizione un contesto molto pi
ampio in cui agire.
Linsieme di possibilit che abbiamo a disposizione ci mette di fronte ad una
nuova sfida da superare. Se vero che oggi pi facile scegliere e costruirsi un
lavoro in linea con le proprie passioni e i propri talenti, anche vero che il

mondo dellipercomplessit crea confusione, angoscia, mancanza di chiarezza,


carenza motivazionale ecc.
Una domanda che mi sono fatto seriamente dopo il liceo stata: fra le mille
scelte possibili, qual la mia? Fra tutto ci che mi piace e mi appassiona, su
cosa devo concentrarmi per portare a termine dei progetti?
Il modo migliore per rispondersi a questa domanda, non una risposta, ma
lesperienza del proprio S. Qui entrano in gioco le metodologie che lavorano
sullinteriorit. Per non farci schiacciare dallipercomplessit e per realizzare la
vita che realmente vogliamo, non possiamo non fare un lavoro su noi stessi.
Al mondo esistono molte pratiche, che vengono usate per avvicinarsi al s e
scremare la complessit. Quella dei modelli ideali molto utile per imparare
a differenziare ci che essenziale da ci che secondario.
Deriva da unintuizione molto profonda di Carl Gustav Jung. Secondo lo
psicologo svizzero lessere umano tende a rimuovere e rigettare una parte
della propria realt nellinconscio. Queste rimozioni con il tempo vengono a
costruire un vero e proprio insieme compatto di atteggiamenti e funzioni non
sviluppate: la cosiddetta ombra.
Il modo pi facile per comprendere la realt dellombra quello di rendersi
conto che tutti gli atteggiamenti che critichiamo negli altri, in realt, sono
rimozioni che attuiamo in prima persona. Chi critica la superficialit, spesso ne
ha paura, cos come chi critica la pigrizia: tutto ci che respingiamo negli altri,
ci che respingiamo da noi stessi. A proposito Jung scrisse:
Ogni cosa che ci irrita degli altri pu condurci alla comprensione di noi stessi.
Lintuizione di Jung, venne ampliata dalla psicosintesi di Assagioli e dalla
psicologia transpersonale. A differenza di Freud e Jung che si occuparono di
studiare principalmente i contenuti rimossi nellinconscio inferiore, Assagioli
afferm lesistenza di un inconscio superiore. Ovvero quellarea della psiche
in cui risiede il vero S: linsieme delle pi elevate qualit dellanimo umano da
cui provengono le intuizioni, lispirazione artistica, lestasi, lesperienza
dellilluminazione e le spinte ad agire in senso altruistico.
Abbiamo visto che ci sono varie manifestazioni dellinconscio che hanno un
valore qualitativo superiore a quello della coscienza normale, e che questa
anche volendo non capace di produrre. Esse provengono da un livello
psichico superiore a quello ordinario e che perci chiamato supercosciente o
sopracosciente Roberto Assagioli
Cos come vero che esistono delle ombre negative a costituire linconscio
inferiore, vero anche che esistono delle ombre positive che ci danno
informazioni preziose sul super-conscio. Se le ombre negative sono tutto ci

che respingiamo, quelle positive consistono con tutto ci che non ci


concediamo il lusso di essere. Quindi non solo ci che ci irrita, ma anche ci
che ci ispira ci conduce alla comprensione e allelevazione di noi stessi.
Il modello ideale, consiste in unombra positiva molto forte, che proiettiamo su
unaltra persona. Pu essere qualcuno che conosciamo personalmente, o un
uomo del passato, come un grande artista. Assagioli in un suo libro scrive che:
Il culto degli eroi, lammirazione, la venerazione per i grandi uomini una
tendenza naturale e insopprimibile dellanimo umano e insieme una delle molle
pi potenti della sua elevazione
La sua pratica si divide in due fasi distinte: il riconoscimento delle proiezioni, e
lintroiezione.
Riconoscere le proiezioni, significa capire a fondo chi siano i propri modelli
ideali. Ogni aspirante artista ne ha qualcuno. (Uno dei modi per iniziare a
riconoscere il pi importante porsi questa domanda: se avessi la possibilit
di vedere uno fra tutti gli artisti del passato o del presente, da chi mi recherei
per ringraziarlo con tutto il mio cuore?. Il nome che ne uscir, sar il primo
modello ideale).
Una volta identificato il modello ideale, bisogna introiettarlo: iniziare a
concedersi il lusso di vivere le ombre positive che lasciamo allesterno. Ci
significa agire, pensare, creare come se fossimo il nostro modello ideale. (Fra le
varie tecniche presenti nella psicosintesi, ne troviamo una, anche presente nel
metodo Stanislavskij: la tecnica del come se. Avendo bene in mente
limmagine del modello ideale bisogna visualizzare il suo volto , bisogna
chiedersi durante la giornata: come agirebbe x al mio posto?)
Il beneficio di questa pratica ci consente non solo di cominciare a scremare ci
che davvero conta, da ci che secondario, ma anche di agire in modo
autentico e ispirato per generare quella chiarezza e motivazione necessarie a
sostenere i progetti che daranno forma alla vita che realmente vogliamo vivere.

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