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completamente il sistema bancario francese e che per questo
motivo Rou- vier, il ministro delle Finanze, prese le misure
necessarie per far anticipare alla Banca di Francia e alle
banche parigine 140 milioni di euro al Comp- toir
d'Escompte. Nell'operazione dell'Union Ge´ne´rale, come è
stato notato in un capitolo precedente, le banche parigine si
ritirarono dall'attività speculativa quando questa cominciò a
raggiungere il suo picco nell'agosto del 1881 e anticiparono
18,1 milioni di franchi all'Union Ge´ne´ rale dopo il crollo del
gennaio successivo, per consentirne una liquidazione più
ordinata piuttosto che per salvare la banca. Guidato dai
Rothschilds e da Hottinguer, e comprendente il Comptoir
d'Escompte e la Socie´ te´ Ge´ ne´ rale (ma non la rivale
lionese di Bontoux, la Cre´dit Lyonnais), il consorzio
rappresentava l'istituzione, in cui non era davvero necessario
distinguere la Banca di Francia dalle principali banche
private(hautes banques) e dalle banche di deposito.
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L'esperienza degli Stati Uniti è particolarmente pertinente alla
questione dell'identità del prestatore di ultima istanza. Vi era AGGIUNGEREA
una certa ambiguità sul fatto che la First Bank of the United ⑧
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commerciale di pagare la Banca degli Stati Uniti in specie
(1801). Dopo il mancato rinnovo della carta (dello statuto)
della Second Bank of the United States nel 1833, il Tesoro
degli Stati Uniti fu ancora più impegnato, sia prima che dopo
l'approvazione della legge del 1845 che imponeva al Tesoro di
tenere i propri fondi fuori dalle banche. In tempi di crisi e in
periodi di ristrettezze causate dai movimenti dei raccolti, il
Tesoro degli Stati Uniti pagava in anticipo gli interessi e/o il
capitale sul proprio debito, effettuava depositi in banca
nonostante la legge, si offriva di accettare titoli diversi dai
titoli di Stato come garanzia per i depositi dei fondi
governativi, o comprava e vendeva oro e argento. Le banche
iniziarono a rivolgersi al Segretario del Tesoro per ottenere
aiuto in caso di emergenza e per alleviare le ristrettezze
stagionali. Nell'autunno del 1872, il Segretario di Stato
George S. Boutwell svolse il ruolo di prestatore di ultima
istanza riemettendo i greenback (biglietti verdi) ritirati, il che
potrebbe essere stato illegale. Il suo successore, William A.
Richardson, fece la stessa cosa un anno dopo. Il Tesoro degli
Stati Uniti poteva assorbire denaro in depositi e pagare le
eccedenze di cassa acquisite nei periodi precedenti, ma a parte
il periodo di ritorno al biglietto verdeNonpoteva creare denaro.
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Per questo motivo, il Tesoro era insoddisfacente come
prestatore di ultima istanza, a meno che non avesse avuto in
precedenza avanzi di bilancio e non avesse accumulato
liquidità. Nel 1907, quando le sue disponibilità liquide erano
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A chi ?, su cosa ?
Quando e quanto ?
“Troppo poco è troppo tardi” è una delle frasi più tristi del
lessico non solo delle banche centrali, ma di tutte le attività.
Ma Quanto è sufficiente? Quando è il momento giusto? La
regola di Bagehot è quella di prestare liberamente a un tasso
di penalità. “Liberamente” significa solo a mutuatari solvibili
e con buone garanzie, fatte salve le inevitabili eccezioni.
Significa rifiutare gli espedienti che varie banche centrali sono
tentate di adottare in caso di crisi. All’inizio del 1772 la Banca
d’Inghilterra cercó di frenare l’overtrading con una
limitazione selettiva degli sconti e fu criticata. Nel 1797 la
banca inizió a prorogare gli sconti e Foxwell pensava che ciò
sarebbe stato fatto di nuovo nel 1809. Un’altra tecnica quando
una banca centrale ritiene di avere un impegno eccessivo è
quella di inasprire i requisiti di idoneità per le garanzie,
cambiando la scadenza dei titoli idonei da 95 o 90 a 65 o 60
giorni, o aggiungendo il numero di nomi richiesti. Nel maggio
1783 la Banca d’Inghilterra aveva praticato sconti così pesanti
per i propri clienti che si discostò dalla sua prassi abituale e si
rifiutò di effettuare anticipi sulle sottoscrizioni dei titoli di
Stato emessi quell’anno.
Clapham commentò che fortunatamente quell’estate non si
era verificata alcuna catastrofe pubblica o privata del tipo che
scatena il panico, poiché la banca aveva limitato la sua
capacità di farvi fronte. In questo caso la banca si stava
comportando come una banca privata preoccupata per la
propria sicurezza piuttosto che come un’istituzione pubblica
con la responsabilità di provvedere alla sicurezza e alla
stabilità del sistema. Il prestatore di ultima istanza potrebbe
fornire fondi al sistema attraverso acquisti sul mercato aperto
piuttosto che attraverso il meccanismo di sconto. Quanto
dovrebbe espandere l’offerta di moneta la Banca centrale? I
160 milioni di dollari dell’ottobre 1929 e gli ulteriori 210.
milioni di dollari fino a novembre 1929 erano adeguati?
Secondo la federal reserve bank di New York non lo erano. La
Fed di New York operava in base a una direttiva del consiglio
dei governatori di Washington che le consentiva di acquistare
25 milioni di dollari di titoli di Stato alla settimana. In ottobre
ha violato questa regola acquistando 160 milioni di dollari e il
12 novembre ha raccomandato al consiglio di
amministrazione di rimuovere il limite di 25 milioni di dollari
a settimana e di autorizzare il comitato per gli investimenti nel
mercato aperto ad acquistare 200 milioni di dollari di
obbligazioni per il sistema. Dopo notevoli trattative, il 27
novembre il consiglio di amministrazione approvò a
malincuore la richiesta e tra il 27 novembre e il 1 gennaio
1930 furono acquistati 155 milioni di dollari. A quel punto, gli
sconti si stavano esaurendo rapidamente, i tassi di interesse
erano scesi bruscamente e la necessità di un prestatore di
ultima istanza per far fronte alla liquidazione dei prestiti a
chiamata sul mercato era superata. Alcuni monetaristi
sembravano ambivalenti sul ruolo del prestatore di ultima
istanza. Friedman e Schwartz citavano con favore Bagehot
sulla necessità di non scatenare il panico. Sostenevano che
l’azione intrapresa dalla federal reserve bank di New York con
l’acquisto di 160 milioni di dollari nell’ottobre del 1929 era
stata “tempestiva ed efficace”, anche se erano delicatamente
(moderatamente) scettici riguardo all’affermazione di
Harrison secondo cui gli acquisti sul mercato aperto avevano
tenuto aperta la borsa. Friedman si opponeva a tutti gli sconti
e riteneva che il crollo del mercato azionario non fosse un
fattore importante nella produzione o nell’approfondimento
della depressione. Un punto di vista ultra monetarista sostiene
che le operazioni di mercato aperto del periodo costituirono
un rinnovamento dell’inflazione creditizia degli anni ‘20.
Ma la maggior parte dei monetaristi ritiene che non sia
necessario avere un prestatore di ultima istanza finché
l’offerta di moneta aumenta a un tasso costante. In
retrospettiva, le operazioni di mercato aperto furono
tristemente inadeguate nelle settimane da metà ottobre a fine
novembre 1929. Essi permisero al sistema bancario di New
York di rilevare i prestiti a vista delle banche estere, ma a
costo di ridurre la quantità di credito disponibile per l’acquisto
di azioni, materie prime e immobili, il che portò a un calo dei
loro prezzi e scatenò la depressione.il tempismo del consiglio
della federal reserve sotto la presidenza di Alan Greenspan in
occasione del crollo del lunedì nero dell’ottobre 1987 è stato
impeccabile, Così come l’aiuto al mercato dei capitali
statunitense quando è stato evitato il crollo di long-term
capital management nel settembre 1998. La tempistica
presenta un problema particolare. Quando il boom sale a un
livello crescente, deve essere rallentato senza scatenare il
panico. Dopo un crollo, è importante aspettare abbastanza a
lungo perché le imprese insolventi falliscano, ma non così a
lungo da lasciare che la crisi si diffonda alle imprese solvibili
che hanno bisogno di liquidità-“ritardando la morte dei
nuotatori forti”, come disse Clapham. in un discorso tenuto
durante il dibattito sulla legge sugli indennizzi il 4 dicembre
1857, Disraeli citó il capo di una non meglio definita
(anonima) “ la più grande casa di sconti in Lombard street“, il
quale disse che “se non fosse stato per alcune informazioni
private che lo raggiunsero, secondo le quali in caso di estrema
pressione ci sarebbe stata un’interferenza (ingerenza) da parte
del governo, avrebbe dovuto in quel momento rinunciare
all’idea di lottare ulteriormente, e (che) fu solo sulla base di
questa tacita intesa che continuó a svolgere i suoi affari”. Si
potevano sollevare questioni relative al dibattito sulla legge
sugli indennizzi. Si potrebbero sollevare questioni sull’equità
delle informazioni private delle intese tacite per gli addetti ai
lavori ma non per gli esterni (estranei). Tuttavia,
l’osservazione sottolinea l’importanza del tempismo. È
difficile stabilire se un eccesso di tempo e di quantità sia
peggiore di un eccesso di quantità e di ritardo. Nel 1857 il
tesoro degli Stati Uniti soccorse il mercato troppo presto e lo
aiutó a gonfiarsi ulteriormente. Nel 1873 la risposta fu troppo
lenta, non fu presa alcuna misura durante la prima parte
dell’anno. Sprague fa riferimento allo “sfortunato ritardo della
clearing House”, cioè alla lentezza di qualsiasi autorità nel
rispondere alla crisi del 1907, in cui come nessun altra crisi
dai tempi della guerra civile, si lasciò che le cose sia
trascinassero troppo a lungo.se la necessità di un prestatore di
ultima istanza viene accettata dopo un boom speculativo e si
ritiene che le misure restrittive non siano in grado di rallentare
il boom al ritmo ottimale senza precipitare un crollo, il
prestatore di ultima istanza si trova di fronte a dilemmi di
importo e tempistica. I dilemmi sono più gravi con le
operazioni di mercato aperto che con un sistema di sconti. In
quest’ultimo caso, Bagehot ha specificato l’importo giusto:
tutto quello che il mercato accetterà- attraverso case solvibili
che offrono garanzie solide- a un tasso di penalizzazione. Con
le operazioni di mercato aperto la decisione delle autorità è
più difficile, ma Bagehot aveva ragione a non affamare (far
morire di fame) il mercato. In caso di sequestro del credito nel
sistema una quantità maggiore è più sicura di una minore,
poiché l’eccesso può essere recuperato (assorbito) in seguito.
Il tempismo è un’arte. Questo non dice nulla e tutto.