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Introduzione

Non c’è nessun’altra salvezza per l’umanità che quella di diventare


consapevole della propria divinità. Voi siete i semi di questa consapevolezza.

IO SONO RAMTHA, UN’ENTITA’ SOVRANA vissuta molto tempo fa su questo


piano chiamato Terra. In quella vita non sono morto; sono asceso, poichè ho
imparato a utilizzare la forza della mia mente e a portare con me il corpo in una
dimensione invisibile della vita. Con ciò ho potuto penetrare in un’esistenza di
illimitata libertà, di illimitata gioia, di illimitata vita. Altri, vissuti sulla terra dopo
di me, come me, sono ascesi.
Ora sono parte di una fraternità invisibile che ama molto l’umanità.
Siamo vostri fratelli, sentiamo le vostre preghiere e meditazioni e
osserviamo i vostri movimenti. Siamo coloro che in passato sono vissuti come
esseri umani ed abbiamo conosciuto la disperazione, le preoccupazioni e la gioia
che voi tutti conoscete. Tuttavia abbiamo imparato a dominare e a trascendere le
limitazioni dell’esperienza umana per realizzare uno stato superiore dell’essere.
Sono venuto per dirvi che per noi siete molto importanti e preziosi, poiché la
vita che fluisce in voi ed il pensiero che arriva a ciascuno di voi -
indipendentemente dal vostro modo di interpretarlo - sono l’intelligenza e la forza
vitale che avete chiamato Dio; sono l’essenza che collega tutti noi, non solo con
coloro che vivono sul vostro piano, ma anche con tutti gli altri esseri degli
innumerevoli universi che non siete ancora in grado di vedere.
Sono qui per ricordarvi un’eredità che la maggior parte di voi ha dimenticato
da lunghissimo tempo. Sono venuto per darvi una prospettiva più elevata dalla
quale potete cogliere e capire che in realtà siete esseri divini e immortali, e che
da sempre siete stati amati e sostenuti dall’essenza chiamata Dio. Sono qui ad
aiutarvi a capire che nella vostra vita avete creato ogni realtà solo grazie alla
vostra sublime intelligenza; e che con la stessa forza avete anche la possibilità di
creare e di vivere ogni altra realtà che desiderate. Molti altri sono venuti a voi nel
corso della vostra storia e, per vie diverse hanno cercato di riportarvi alla
memoria la vostra grandezza, la vostra forza e l’eternità della vostra vita. Siamo
stati re, conquistatori, schiavi, eroi, Cristo crocifisso, maestri, guide, amici,
filosofi – e qualunque altra forma che permetta conoscenza. Talvolta siamo
intervenuti nelle vostre vicende per impedire che vi autodistruggeste e per
permettere alla vita di continuare ad offrirvi il campo per le vostre esperienze e la
vostra evoluzione verso la gioia. Ma voi avete perseguitato, uno dopo l’altro, tutti
coloro che vi hanno teso la mano per aiutarvi. E quando non li avete perseguitati,
lì avete trasformati in stame e avete stravolto le loro parole secondo i vostri
disegni; molti di voi si sono limitati a venerare i maestri anziché applicare i loro
insegnamenti.
Sono venuto a voi senza il mio corpo per evitare che mi veneriate, ed ho
scelto invece di parlarvi attraverso un essere che è stata la mia amata figlia al
tempo della mia vita su questo piano. Mia figlia che generosamente mi permette
di utilizzare il suo corpo, è ciò che si definisce puro ‘canale’ per l’essenza che io
sono. Quando vi parlo, lei non è più nel suo corpo poiché la sua anima e il suo
spirito lo abbandonano completamente.
Ho portato con me, sul vostro piano, i venti del cambiamento. Io e coloro
che mi affiancano prepariamo l’umanità a un grande evento che è già stato
avviato. Uniremo tutti gli esseri umani e tutti i popoli di questo piano,
permettendo loro di essere testimoni di qualcosa di grandioso e di splendido che
li porterà ad aprirsi e a sprigionare conoscenza e amore.
Perché facciamo questo? Perché siete amati - e lo siete moltissimo, molto
più di quanto possiate immaginare si possa amare. Perché per gli esseri umani è
tempo di vivere con una comprensione più ampia di quella che lì ha trascinati in
epoche oscure, li ha privati della loro libertà, ha diviso i popoli, ha causato odio
tra gli amanti e guerra tra le nazioni.
È tempo di porre fine a tutto ciò. E tempo per l’uomo di riconoscere la
propria divinità e l’immortalità del proprio essere e di cessare la defatigante lotta
per la sopravvivenza su questo piano.
Verrà un giorno, molto presto, in cui meravigliosi esseri, vostri fratelli, che
molto vi amano, porteranno una grande conoscenza su questo piano. Allora lo
sviluppo scientifico fiorirà più rigoglioso che mai. Sarà L’Era di Dio. Quest’era
nascerà grazie ad un cambiamento consapevolmente voluto del tempo e del suo
significato. Negli anni che verranno non ci saranno né malattia, né dolore. né
odio, né guerra, su questo piano. Non ci saranno più invecchiamento e morte
fisica, ma vita perenne. Ciò si realizzerà nella vita di ogni essere attraverso la
conoscenza, la comprensione e l’amore profondo.
Non c’è nessun’altra salvezza per l’umanità che quella di diventare
consapevole della propria divinità. Voi siete i semi di questa consapevolezza, Se
ciascuno di voi riconosce il proprio valore e l’eternità della propria vita,
contribuisce alla consapevolezza del pensiero illimitato, della libertà illimitata e
dell’amore illimitato. Tutto ciò che voi pensate, tutto ciò che voi comprendete,
eleva ed espande ovunque la consapevolezza. Se voi vivete ciò che avete capito,
tendendo unicamente alla pienezza della vostra vita, altri potranno osservare in
voi un modo di pensare più ampio, una comprensione più profonda, un’esistenza
più piena e più gioiosa di quella che normalmente essi vedono attorno a se.
Questi sono i tempi più grandi della vostra storia. Sono tempi difficili e pieni
di sfide, ma voi avete scelto di vivere qui in quest’epoca proprio per
l’appagamento che ne otterrete. Da lungo tempo vi è stato promesso che avreste
visto Dio durante la vostra vita. Eppure, vita dopo vita, non avete mai permesso
a voi stessi di vederlo. Succederà in questa vita, per la maggioranza di voi.
Vedrete sorgere un meraviglioso regno e civiltà di cui ora non siete in grado di
supporre nemmeno l’esistenza. Soffierà un vento nuovo. Amore, pace e gioia di
esistere glorificheranno questo luogo benedetto. Esso è lo smeraldo splendente
del vostro universo e la dimora di Dio.
Riflettete su ciò che è stato detto. Permettete a queste parole di penetrare il
vostro essere. Se lo fate ,pensiero per pensiero, sentimento per sentimento,
momento per momento, tornerete a comprendere la vostra grandezza, il vostro
potere ed il vostro splendore.
Capitolo 2

Io sono Ramtha

Io Sono Ram, il Conquistatore... che ora è Ram. il Dio. Ero un barbaro e


sono diventato Dio nel modo più semplice eppure più profondo. Vi insegnerò ciò
che ho imparato.

IO SONO RAMTHA, “IL RAM”. Nell’antica lingua del mio tempo ciò significava
“il Dio”. Io sono il grande Ram del popolo indù, perché sono stato il primo essere
umano, nato da ventre di donna e da lombi di uomo, ad essere asceso da questo
piano. Ho imparato ad ascendere non grazie agli insegnamenti di qualcuno, ma
attraverso la profonda comprensione che Dio vive in ogni cosa. Anch’io sono stato
un uomo che ha odiato e disprezzato, che ha ucciso, conquistato e dominato -
fino alla mia illuminazione.
Fui il primo conquistatore su questo piano. Iniziai una marcia che durò
sessantatre anni e conquistai tre quarti del mondo conosciuto; ma la mia più
grande vittoria fu quella su me stesso. Quando imparai ad amare me stesso e ad
abbracciare la vita nella sua completezza, ascesi con il vento nell’eternità.
Ascesi davanti agli occhi del mio popolo sulle pendici nord-est del monte
Indo. Il mio popolo, più di due milioni di uomini, era un insieme dì lemuri, di ioni
e di tribù scappate da Atlatia, il paese che voi chiamate Atlantide. Dal mio popolo
discesero gli antenati delle odierne popolazioni dell’india, del Tibet. del Nepal e
della Mongolia meridionale.

HO VISSUTO SOLO UNA VITA su questo piano, 35.000 anni fa -secondo il


vostro modo di concepire il tempo. Nacqui da uno sfortunato popolo di pellegrini
provenienti da un paese chiamato Lemuria, che viveva nei quartieri poveri di
Onai, Il più grande porto nel sud dell’Atlatia. Arrivai in Atlatia durante gli “ultimi
centanni” prima che fosse sommersa dalle acque. Atlatìa allora era una civiltà di
uomini dalle grandi capacità intellettuali e di straordinario talento scientifico. La
loro scienza era superiore a quella dei vostri scienziati, perché gli atlatiani
avevano cominciato a comprendere e ad utilizzare i principi della luce. Essi
sapevano trasformare la luce in pura energia Avevano persino delle primitive
astronavi capaci di muoversi utilizzando la luce, grazie a una scienza che avevano
acquisito attraverso la comunicazione con esseri di altri sistemi stellari Essendo
gli atlatiani tanto intensamente interessati alla tecnologia, provavano una grande
venerazione per l’intelletto, ed esso diventò la loro religione
I Lemuri avevano caratteristiche diverse. Il loro sistema sociale era basato
sulla comunicazione attraverso il pensiero. Non avevano una tecnologia avanzata,
ma una grande comprensione spirituale. I miei antenati si distinguevano per la
loro conoscenza dei valori invisibili. Rispettavano profondamente ciò che era al di
là della luna e delle stelle. Amavano un’essenza che era difficile identificare, una
forza che chiamavano il Dio Sconosciuto. Poiché i lemuri veneravano solo questo
Dio, furono disprezzati dagli atlatiani che disdegnavano tutto quello che non era
tecnologico.

QUANDO IO ERO BAMBINO, la vita era difficile e dura. A quel tempo Atlatia
aveva perso la sua tecnologia e i centri scientifici del nord erano già stati distrutti
da lungo tempo. Durante i loro esperimenti sugli spostamenti con la luce, gli
atlatiani avevano trapassato ti manto nuvoloso che allora avvolgeva
completamente il vostro pianeta come oggi è avvolto Venere. Quando
perforarono il manto di nuvole, caddero grandi quantità di acqua e calò sulla terra
freddo e gelo. In seguito a ciò scomparvero sotto profondi oceani gran parte della
Lemuria e la parte settentrionale dell’ Atlatia, e così quelle popolazioni fuggirono
verso il sud dellAtlatia.
Scomparsa la tecnologia del nord, la vita al sud diventò sempre più
primitiva. Durante i cent’anni prima del definitivo affondamento di Atlatia, la
regione meridionale cadde sotto il dominio di tiranni che governarono con leggi
spietate. Sotto l’abominevole governo dei tiranni, i lemuri erano considerati la
feccia della terra e trattati peggio di cani randagi.
Immaginatevi per un momento degli esseri a cui viene sputato e urinato
addosso senza che abbiano altro con cui lavarsi che le loro lacrime. immaginatevi
cosa significa sapere che cani nelle strade dispongono di cibo migliore del vostro
e cosa significa aver fame di qualsiasi cosa che possa lenire le sofferenze del
vostro stomaco.
Nelle strade di Onai era normale vedere bambini brutalizzati e donne
picchiate e vioientate. Era normale vedere atlatiani passare accanto ad un lemure
affamato e turarsi il naso con fazzoletti di fine tessuto bagnati di acqua di rose e
di gelsomino giacché per loro eravamo esseri ripugnanti e puzzolenti. Eravamo
considerati dei “nulla”, eravamo “rifiuti umani senz’anima e senza mente”, perché
ci mancava la conoscenza scientifica di cose come la luce e i gas. Poiché non
avevamo alcuna propensione intellettuale, ci resero schiavi e ci fecero lavorare
nei campi.
Così era la vita quando io nacqui su questo piano. Così era il mio tempo. In
che sorta di sogno mi trovavo? Era l’inizio della resa dell’uomo all’arroganza e alla
stupidità dell’intelletto.

NON MOSSI RIMPROVERI A MIA MADRE perché non sapevo chi fosse mio
padre. E non mossi rimproveri a mio fratello, perché non avevamo lo stesso
padre. Non mossi rimproveri a mia madre per l’assoluta miseria in cui vivevamo.
Da bambino vidi mia madre trascinata per strada e derubata della sua
dolcezza. Vidi, dopo l’abuso che subì, un bambino crescere nel suo velitre. Vidi
mia madre piangere per un altro bambino condannato alla strada e alla
sofferenza che già noi avevamo conosciuto in questa “terra promessa”. Mia
madre era troppo debole per partorire da sola ed allora io l’aiutai a mettere al
mondo mia sorella. Mendicai per strada il cibo per nutrirci, uccisi cani e uccelli
selvatici, ed essendo molto agile di gambe, rubai grano di notte. Io nutrivo mia
madre e lei allattava mia sorella.
Non mossi rimproveri alla mia sorellina per aver succhiato dal colpo della
mia amata madre tutte le forze e averne provocato la morte. Mia sorella fu
colpita da una grave dissenteria. Non riusciva a trattenere ciò che mangiava e
così la vita abbandonò anche il suo corpo.
Accatastai della legna e vi deposi sopra mia madre e mia sorella poi, nella
notte, cercai ciò che mi serviva per fare fuoco. Dissi una preghiera per mia madre
e mia sorella che avevo tanto amato. Poi accesi il fuoco, cercando di fare in
fretta, in modo che l’odore dei corpi non disturbasse gli atlatiani - che le
avrebbero gettate nel deserto dove le iene ne avrebbero fatto scempio. Quando
vidi mia madre e mia sorella bruciare, l’odio per gli atlatìani crebbe dentro di me
fino a diventare veleno di vipera - ed ero solo un bambino!
Mentre l’odore e il fumo del fuoco si diffondevano nella valle, io pensai al Dio
sconosciuto del mio popolo. Non riuscivo a capire l’ingiustizia di questo grande
Dio. Come aveva potuto creare i mostri che tanto odiavano il mio popolo? Che
cosa avevano mai fatto mia madre e mia sorella per meritarsi una morte tanto
misera?
Non mossi rimproveri al Dio Sconosciuto di non amarmi. Non gli mossi
rimproveri di non amare il mio popolo. Non gli mossi rimproveri per la morte di
mia madre e di mia sorella. Non gli mossi alcun rimprovero — lo odiai!

NON Ml RIMANEVA PIU’ NESSUNO, poiché mio fratello era stato rapito da un
satrapo e trascinato come schiavo nel paese che più tardi verrà chiamato Persia,
dove subì violenze ed abusi per appagare i piaceri carnali del suo rapitore.
Ero un quattordicenne senza carne sulle ossa, ma con una grande amarezza
dentro di me. Ed allora decisi di dar battaglia al Dio Sconosciuto dei miei antenati
perché sentivo che era l’unica causa per cui aveva senso morire. Ero deciso a
morire, ma con onore; morire per mano di un uomo non lo sarebbe stato.
Vidi una grande montagna stagliarsi misteriosa e lontana all’orizzonte.
Pensai che se c’era un Dio, doveva abitare lì, sopra tutti noi, proprio come sopra
dì noi vivevano coloro che governavano il nostro paese. Pensai che, salendo sulla
montagna, avrei potuto incontrare il Dio Sconosciuto e gridargli in faccia tutto il
mio odio per la sua ingiustizia verso il mio popolo.
Lasciai la mia misera capanna, viaggiai per molti giorni per raggiungere la
grande montagna e lungo il cammino mi nutrii di cavallette. formiche e radici.
Raggiunta la montagna, mi arrampicai fino alle nuvole che avvolgevano la sua
bianca cima. Gridai al Dio Sconosciuto:
“Sono un uomo! Perché non posso vivere umanamente?” E volevo vedere il
suo volto .... ma Lui mi ignorò.
Caddi a terra e piansi amaramente, fino a quando le mie lacrime si
trasformarono in ghiaccio. Quando infine alzai la testa. intravidi davanti a me una
splendida donna con una spada in mano. Mi disse: “O Ram, infranto nello spirito,
le tue preghiere sono state ascoltate. Prendi questa spada e conquista te stesso.”
E in un lampo scomparve.
Conquistare me stesso? Come potevo rivolgere la lama contro di me e
tagliarmi la testa - le mie braccia erano troppo corte per impugnare l’elsa della
spada! Eppure con questa grande spada sentivo rinascere in me il senso
dell’onore. Non tremavo più nel gelido freddo, ma cominciai ad avvertire calore.
Quando ritornai con lo sguardo là dove erano cadute le mie lacrime, vidi crescere
un fiore di tal profumo e di tal colore che improvvisamente seppi: era il fiore della
speranza.

SCESI DALLA MONTAGNA con la grande spada in mano. Era il giorno che
passò alla storia del popolo indù come il terribile giorno del Ram. Era salito sulla
montagna un ragazzo, ne era disceso un uomo.
Non avevo più un corpo fragile, ero un Ram nel senso più completo della
parola. Ero un giovane uomo avvolto da una luce terribilmente radiosa e con una
spada più grande di me.
A volte penso di aver compreso solo molto lentamente il senso di ciò che
vivevo nella mia esistenza di allora; non mi ero mai veramente chiesto come la
meravigliosa spada potesse essere tanto leggera da poter essere sollevata, e
tuttavia tanto grande che sarebbero servite nove mani per afferrarla.
Dalla montagna tornai nella città di Onai. Nella campagna antistante la città,
vidi una vecchia proteggersi gli occhi dal sole con una mano, per potermi
guardare. Ben presto tutti sospesero il loro lavoro. I cani si fermarono. Gli asini
ragliarono. E tutto si acquietò. Quando la gente vide il mio viso, dovette rimanere
profondamente colpita poiché ciascuno, senza esitazione, prese i! suo misero
attrezzo e mi seguì in città.
Distruggemmo Onai. poiché gli atlatiani mi sputarono in viso allorché io
pretesi che aprissero i granai per sfamare il mio popolo. E fu facile sopraffarli
perché non erano abili in battaglia.
lo aprii i granai per il mio povero popolo, poi uccidemmo gli atlatiani e
demmo fuoco alla città. Non considerai affatto la possibilità di non potercela fare,
perché in quel momento mi era indifferente vivere o morire; non avevo più nulla
per cui valesse la pena vivere,
Finito il massacro e la distruzione della città, sentivo ancora una grande
ferita dentro di me, perché il mio odio non era stato placato. Così scappai dalla
folla per nascondermi in montagna, ma la mia gente mi seguì - benché io
imprecassi e lanciassi contro di loro sassi e sputi.
‘Ram. Ram, Ram. Ram’. gridavano, portando sulle spalle gli attrezzi agricoli
e sacchi di granaglie e sospingendo davanti a sé pecore e capre. Gridai loro di
lasciarmi in pace e di tornarsene a casa, ma loro continuarono a seguirmi -
perché non avevano più dove andare! Io ero la loro casa!
Poiché insistettero nel volermi seguire ovunque io andassi. raccolsi attorno a
me queste creature “senz’anima”, di diversa provenienza, ed esse divennero la
mia armata, il mio popolo. Erano effettivamente un grande popolo. Ma non erano
certo soldati. Eppure fu allora che si formò la grande armata del Ram che
inizialmente contava quasi diecimila uomini.
Da quel momento avvertii la spinta a lottare per abbattere le tirannidi e
ottenere più rispetto per il colore della mia pelle. Dagli assedi e dalle battaglie
che intraprendemmo, dai paesi che attraversammo e dalle genti che, strada
facendo, liberammo, il mio popolo divenne sempre più grande..., e grande
diventò la fama del Ram e della sua armata.

NEI SEGUENTI DIECI ANNI fui un essere affannato, un barbaro che


disprezzava la tirannia degli uomini. Lottavo in costante attesa della morte. A
differenza di molti del mio popolo non avevo paura della morte - io volevo morire,
con onore. Non conoscevo la paura, conoscevo solo l’odio.
Solo un pazzo può guidare un attacco e stare davanti a tutti, senza avere
nessuno a destra e a sinistra, carico di una potente emozione. carico d’odio. Ero
un buon obiettivo per i miei nemici, avrebbero potuto abbattermi facilmente (se
solo me ne avessero dato l’onore!). Scelsi i più forti avversari nella speranza di
morire. Ma quando manca la paura, è presente la vittoria. Così divenni un grande
conquistatore. Prima di me non erano mai esistiti conquistatori, ma solo tiranni.
Io creai la guerra. Fui il primo conquistatore che questo piano abbia mai
conosciuto. Nella mia rabbia e nel mio proposito di essere nobile e fedele ai miei
sentimenti, divenni ciò che voi chiamate una grande entità. Sapete cos’è un eroe?
Ebbene, io lo ero veramente. L’eroe salva la vita a molti e pone fine a tutto ciò
che nella vita è ingiusto, ma non comprende che, facendo ciò, crea anche lui
ingiustizia. Io volevo combattere ogni forma di tirannide - e lo feci, ma diventai
proprio ciò che disprezzavo.

ERO UN IGNORANTE. uno sciocco, un buffone. E per dieci anni della mia
marcia lottai contro innocenti, mi feci strada attraverso molti paesi distruggendo
e saccheggiando - fin quando un giorno fui trafitto da una grande spada. Se
l’avessero lasciata infilata, avrei potuto, forse, salvarmi; perciò la estrassero, per
farmi morire dissanguato.
Caddi per terra a faccia in giù. Mentre giacevo sul pavimento di marmo
bianco apparentemente immacolato, vidi che il fiume di sangue rosso scarlatto vi
aveva trovato un’incrinatura.
Giacevo lì steso e osservavo il sangue abbandonare il mio corpo. Quando
sentii una voce. Mi parlò e disse: “Alzati”. E ripeté: “Alzati”
Sollevai la testa e mi appoggiai sulle mani. Poi cominciai a spingere le
ginocchia sotto il corpo. Portai il corpo in posizione eretta, spinsi avanti il piede
sinistro e lo appoggiai in modo stabile. Poi. raccogliendo tutte le mie forze, posi la
mano sul ginocchio, il pugno nella ferita... e mi alzai. Vedendomi in piedi, con il
sangue che sgorgava dalla bocca e dalla ferita e mi scorreva lungo le gambe. i
miei nemici fuggirono via, convinti, a quel punto, che fossi immortale. E così i
miei soldati assediarono la città e la ridussero in cenere.
Non potrò mai dimenticare la voce che mi ordinò di alzarmi e mi salvò da
morte sicura. Negli anni seguenti cercai di trovare un viso a questa voce.
FUI PORTATO ALL’ACCAMPAMENTO DELLE DONNE del mio esercito, che si
occuparono di me. E fu, in verità, un’esperienza umiliante. Fui spogliato sotto i
loro occhi e subii i loro continui comandi. E sotto i loro occhi dovevo persino
urinare e defecare. Dovetti sopportare maleodoranti fasciature di grasso di
avvoltoio che avvolgevano il mio torace (sono convinto che il grasso di avvoltoio
non servisse a curarmi, ma che fosse il suo puzzo. inspirato, a trattenere la vita
dentro di me).
Nel corso della mia guarigione gran parte del mio orgoglio e del mio odio
dovette far posto alla lotta per la sopravvivenza.
Mentre mi riprendevo dalla terribile ferita, non potendo fare altro, cominciai
a contemplare ogni cosa attorno a me. Un giorno vidi una vecchia donna
abbandonare questo piano. Si aggrappava ad un lenzuolo di lino grezzo che lei
stessa in passato aveva tessuto per suo figlio, morto ormai da lungo tempo. Vidi
la donna raggrinzirsi lentamente nella luce del mezzogiorno, aprire la bocca in
un’espressione di stupore, e i suoi occhi diventare vitrei, ormai insensibili alla
luce. Nulla si muoveva tranne i suoi vecchi capelli ed il vento.
Riflettei sulla grande intelligenza della donna e di suo figlio, ora entrambi
morti. Quindi alzai gli occhi al sole che non muore mai. Era lo stesso sole che la
donna aveva visto attraverso una fessura del tetto quando aveva aperto per la
prima volta gli occhi dopo la sua nascita.... ed era lo stesso sole che come ultima
cosa vide prima di morire.
Alzai nuovamente gli occhi al sole. Esso non aveva nemmeno notato quella
morte. Lo osservai mentre i miei uomini seppellivano la donna sotto un grande
pioppo in riva al fiume.
Quella sera, quando tramontò, lo maledii. Lo vidi adagiato sulla cresta delle
montagne, come una grande gemma fiammante. Guardai le montagne rosso
porpora e la valle già avvolta nella nebbia, e vidi i raggi del sole indorare tutte le
cose e avvolgerle in una bellezza irreale.
Vidi le nuvole da blu farsi luminose in tutte le sfumature del rosso scarlatto,
del rosso fuoco e del rosa.
Osservai la grande luce ritirarsi dietro le montagne che ora si stagliavano
come denti aguzzi all’orizzonte. Vidi gli ultimi raggi della sua bellezza far posto
alla notte incipiente. Sopra di me sentii il grido di un uccello notturno, e alzai gli
occhi al firmamento dove una pallida luna saliva nel cielo sempre più scuro. Si
alzò una brezza che mi soffiò tra i capelli, asciugò le mie lacrime e mi fece star
male.
Dovete sapere che ero un grande guerriero. Con la spada potevo in un
attimo tagliare in due un uomo. Avevo decapitato. squartato e macellato. Avevo
conosciuto l’odore del sangue e bruciato esseri umani. Ma perché facevo tutto
ciò? Il sole tramontava comunque nel suo splendore. L’uccello gridava comunque
nella notte. Ed anche la luna continuava, nonostante tutto, ad alzarsi.
Fu questo il momento in cui cominciai a riflettere sul Dio Sconosciuto.
L’unica cosa che veramente volevo era comprendere quell’invisibile essenza che
sembrava incutere tanto rispetto, che sembrava così misteriosa e tanto lontana
dagli esseri umani. E l’uomo. cos’era? Perché non era più importante del sole?
Perché l’uomo - nonostante la sua numerosa presenza su questo piano e la sua
forza creatrice - sembrava essere la più vulnerabile di tutte le creazioni? Se
l’uomo era cosi importante, come il mio popolo proclamava, perché alla sua
morte il sole non si fermava in segno di lutto? Perché la luna non diventava rosso
porpora? Perché l’uccello non fermava il suo volo? L’uomo sembrava essere molto
poco importante se tutto continuava il suo corso anche quando lui era in pericolo
di morte.
Tutto ciò che volevo, era sapere.

NON AVEVO NESSUN MAESTRO che mi potesse istruire sul Dio Sconosciuto,
perché non avevo fiducia in nessuno. Molto avevo visto e molto avevo perduto a
causa della cattiveria degli uomini e del loro pensiero limitato ed alterato*.
Avevo visto gli uomini disprezzarsi a vicenda e considerarsi senz’anima.
Avevo visto uccidere e bruciare innocenti solo per paura. Avevo visto bambini
legati nudi ai pali degli schiavi, esaminati da anime perverse che strappavano loro
i primi peli della pubertà perché apparissero ancora più bambini quando li
violentavano. Avevo visto preti e profeti inventare, nel loro odio per l’umanità,
creature orride e mostruose per dominare e rendere schiavi gli esseri umani con
l’aiuto di precetti religiosi.
Non avrei voluto come maestro nessun uomo vivente perché tutti gli esseri
umani erano prigionieri del loro pensiero limitato cd alterato - ognuno aveva
preso ciò che era puro ed innocente e lo aveva alterato con la propria limitata
capacità di comprendere. Non volevo aver nulla a che fare con un dio uscito dalla
mente umana, perché un dio creato dall’uomo non poteva che essere fallace.
Furono gli elementi delta vita che mi istruirono sul Dio Sconosciuto. Imparai
dai giorni. Imparai dalle notti. Imparai da quella vita tenera ed apparentemente
insignificante che sa affermarsi prepotente anche in presenza di distruzione e di
guerra. Contemplai il sole nel suo glorioso apparire all’orizzonte. Seguii il suo
viaggio attraverso il cielo fino al suo tramonto ad ovest, dove si abbandona al
sonno. Imparai che il sole, senza pronunciar parola, controlla sottilmente la vita;
infatti anche chi sta lottando sul campo di battaglia, al tramonto del sole
sospende le ostilità.
Osservai la bellezza della luna nella sua pallida luce che danzando
attraversava la volta celeste e, nel suo meraviglioso mistero, rischiarava
l’oscurità. Vidi il fuoco del nostro accampamento illuminare il cielo vespertino.
Ascoltai gli uccelli selvatici posarsi sull’acqua, ascoltai, di notte, il fruscio degli
uccelli nel nido, ascoltai le risate dei bambini. Osservai le stelle cadenti. gli
usignoli, la brina nel canneto, l’argenteo lago gelato ed avvertii che tutto creava
l’illusione di un altro mondo. Osservai le donne in piedi nel fiume riempire
d’acqua le brocche, con i vestiti annodati a mostrare le ginocchia dì alabastro.
Ascoltai il loro vocio, i loro pettegolezzi, le loro risate canzonatorie. Sentii l’odore
del fumo di fuochi lontani e l’odore dell’aglio e del vino nel respiro dei miei
uomini.
E fu allora, osservando la vita e riflettendo sul suo continuo fluire, che
scoprii chi fosse veramente il Dio Sconosciuto. Arrivai a concludere che il Dio
Sconosciuto non erano gli dei creati dal pensiero limitato degli esseri umani.
Compresi che gli dei nella mente degli uomini erano solo la personificazione delle
cose che essi più temevano o rispettavano; compresi che il vero Dio era l’Essenza
perenne che permette all’uomo di crearsi delle illusioni e di viverle come meglio
gli pare, l’Essenza che ci sarà sempre, anche quando l’uomo ritornerà a un’ altra
primavera, a un’altra vita. Compresi che il Dio Sconosciuto abita veramente nella
potenza e nella perennità della Forza della Vita.
Chi era dunque il Dio Sconosciuto? Ero io… e gli uccelli nel loro nido
notturno, la brina nel canneto, il cielo all’alba e al tramonto. Lo erano il sole e la
luna, i bambini e le loro risate, le ginocchia di alabastro ed il fluire dell’acqua,
l’odore dell’aglio, del cuoio e dell’ottone. Impiegai molto tempo a comprendere
tutto ciò, sebbene tutto fosse davanti ai miei occhi già da sempre. Il Dio
Sconosciuto non si nascondeva aldilà della luna o del sole - era tutto attorno a
me!
Grazie a questa mia nuova comprensione cominciai ad abbracciare la vita, a
considerarla cara e preziosa, a trovare un motivo per vivere. Avevo compreso che
c’era molto più del sangue. della morte e del tanfo della guerra; c’era la Vita - più
splendida di quanto noi avessimo mai immaginato. E grazie a questa
comprensione negli anni successivi realizzai che l’uomo è veramente la più
grande di tutte le creazioni; che l’unico motivo per cui il sole continua il suo corso
mentre l’uomo muore, è che il sole non ha mai concepito il benché minimo
pensiero di morte. Tutto ciò che conosce è... essere.

QUANDO COMPRESI attraverso la contemplazione. chi fosse il Dio


Sconosciuto, non volevo più appassire e morire come la vecchia donna. Doveva
esserci una via, pensai, per essere perenni come il sole.
Mentre guarivo dalla mia terribile ferita, non avevo altro da fare che
starmene seduto su un altipiano e guardare il mio esercito che ingrassava ed
imipigriva. Un giorno, osservando all’orizzonte i contorni evanescenti di montagne
spettrali e di valli inesplorate mi chiesi come sarebbe stato essere il Dio
Sconosciuto, la forza della Vita. Come avrei potuto diventare questa essenza
perenne?
In quell’istante il vento mi giocò un brutto scherzo che mise a dura prova la
mia pazienza. Mi sollevò il lungo mantello regale e melo fece ricadere
pesantemente sulla testa. Non era certo una situazione degna di un conquistatore
del mio rango. Poi il vento sollevò una meravigliosa nube di polvere color
zafferano e ne fece, accanto a me, una colonna che toccava il cielo- E
improvvisamente, durante un mio momento di distrazione, il vento cessò
facendomi precipitare addosso tutta la polvere.
Il vento quindi attraversò fischiando una stretta gola fino a raggiungere il
fiume e gli splendidi oliveti, dove trasformò il colore delle foglie da verde
smeraldo in argento. E fece sorridere divertita una bella fanciulla, sollevandole la
gonna fino ai fianchi. Poi soffiò via il berretto dalla testa di un bambino che lo
inseguì ridendo gioiosamente. Pretesi dal vento che tornasse da me. ma esso
rise, continuando ad infuriare nella stretta gola. Più tardi, ormai blu in viso a
forza di gridare ordini, mi lasciai cadere a terra ... ed allora venne e mi soffiò in
viso, dolcemente. ‘Questa è libertà!’
Non avevo accettato nessun essere umano come mio ideale. Ma osservando
il vento, capii che esso era un magnifico ideale per me. Perché il vento non lo si
può vedere, eppure quando nella sua furia investe qualcuno. lo travolge. E per
quanto grande e potente uno sia, al vento non può dichiarare guerra. Che cosa
gli si può fare? Tagliarlo in due con una spada? Sputargli addosso? Ti
ritornerebbe lo sputo in faccia.
Come avrebbe dovuto essere un uomo, pensai, per avere una tale libertà di
movimento ed una tale forza, per non essere mai più prigioniero dei limiti della
natura umana, per essere contemporaneamente in ogni luogo e, a differenza
degli altri uomini, per non morire mai?
Il vento era per me un’essenza fondamentale perché è magico, amante
dell’avventura e dell’esplorazione; é perenne, libero nei suoi movimenti, é senza
limiti e forma. E in questo è veramente del tutto simile all’essenza divina della
Vita. Il vento non giudica gli uomini. Non li abbandona mai. Se lo chiamate, verrà
a voi..., con amore.
Così dovrebbe essere un ideale. Perciò volevo diventare il vento. Per molti,
molti anni lo contemplai. A questo obiettivo orientai tutti i miei pensieri.
Contemplai il vento e mi immedesimai nella sua sfuggevolezza, nella sua
leggerezza e nei suoi contorni indefiniti. E contemplando il mio diventare vento,
lo diventai.

LA PRIMA VOLTA accadde circa sei anni dopo che ero stato trafitto dalla
spada. Durante quel periodo, ogni sera andavo a sedermi su un altipiano,
guardavo il cielo e contemplavo il vento. E arrivò il momento in cui, con mia
grande sorpresa, mi ritrovai vento, in alto nel cielo.
In un attimo compresi che ero molto lontano dalla piccola macchia del mio
corpo là sotto sull’altipiano. Guardando dall’alto il mio corpo, provai paura, per la
prima volta dopo il mio ferimento. E questa paura mi riportò nuovamente nel mio
corpo. Aprii gli occhi e sudando caldo e freddo, mi resi conto di essere stato in un
altro luogo, al di fuori della prigione del mio corpo. Mi sentivo come in paradiso,
ero sicuro di essere diventato il vento. Mi gettai a terra e glorificai Dio - la Fonte,
la Forza, la Causa prima, il Vento. Non dimenticherò mai quello splendido
momento in cui diventai la grazia, la bellezza e la spumeggiante vita del vento.
Compresi che ciò che mi aveva permesso di diventare il mio ideale era la mia
totale determinazione e la mia capacità a trattenere sempre chiara nel pensiero la
visione di ciò che volevo diventare.
La sera successiva mi sedetti di nuovo sulla mia roccia, esuberante di gioia
contemplai il vento e diventai…. nulla. Tentai e ritentai. Sapevo che
quell’esperienza non era semplice immaginazione perché avevo veramente
guardato da un’altra prospettiva. Sapevo di essere stato nell’aria come una
colomba o un falco ed avevo visto il mio povero sé sotto di me.
Null’altro volevo. Null’altro desideravo, tranne che diventare di nuovo questa
libertà. Ma nonostante i miei sforzi e le mie fatiche (e nonostante le mie
imprecazioni), non mi mossi dal mio posto. Rimasi li dov’ero.

PASSARONO DUE ANNI, secondo il vostro calcolo del tempo, prima che
ritornassi vento. Questa volta non accadde mentre osservavo il vento, bensì
mentre mi stavo abbandonando al sonno.
Prima di coricarmi. avevo glorificato la Fonte, il sole, la luna, le stelle, la
polvere color zafferano, il dolce profumo del gelsomino - tutto ciò avevo
glorificato! Ed appena chiusi gli occhi, mi ritrovai ad essere di nuovo il vento su
nel cielo.
Col tempo perfezionai la mia capacità di lasciare il corpo. Ma fu grazie a un
preciso fatto che capii come potevo anche raggiungere altri luoghi. Un giorno
accadde che uno dei miei uomini si trovò in una situazione estremamente
pericolosa. Era caduto da cavallo ed era rimasto impigliato con un piede nella
staffa. Nel momento in cui rivolsi il mio pensiero a lui, io ero con lui, e gli liberai il
piede. Stavo sopra di lui e gli augurai ogni bene, ma egli pensò che io fossi un
sogno.
Dopo quell’episodio imparai a viaggiare nello spazio di un attimo, perché
avevo capito che ovunque fosse il pensiero, lì era anche il pensante. E come
cambiai il mio modo di conquistare? Ero un avversario tremendo perché
conoscevo i pensieri dei miei nemici e potevo batterli in astuzia! Non mi serviva
più rovesciare i regni, aspettavo che cadessero da soli. Per molti anni feci viaggi
col pensiero in altri regni e presso altri esseri Visitai civiltà nel momento del loro
sorgere e forme di vita mai viste.
Lentamente, nel corso di molti anni, quando il pensiero di diventare il mio
ideale divenne la fondamentale forza di vita nel mio corpo, la mia anima cambiò
gradualmente la programmazione nella struttura delle cellule per elevarne la
frequenza di vibrazione. Così forte era il mio desiderio! Quanto più mi identificavo
con il vento, tanto più questo stato d’animo penetrava in tutta la mia struttura
fisica, fino a farmi diventare sempre più leggero. La gente, vedendomi, diceva:
‘Che bagliore attorno al nostro maestro!” Ed era vero! Il mio corpo vibrava ad
una frequenza più alta - era passato dalla frequenza della materia a quella della
luce.
Col tempo il mio corpo alla luce della luna, diventava sempre più
trasparente. Poi, una notte, diventai ciò che era la luna! Non viaggiavo più solo
col pensiero; avevo elevato le vibrazioni del mio corpo alla frequenza della luce
ed avevo portato con me tutto il mio corpo. Ero pieno di gioia e di felicità perché
avevo fatto una cosa inaudita! Eppure ritornai - ma solo per vedere se ero in
grado di rifarlo ancora. E lo rifeci - per altre sessantatre volte prima della mia
definitiva ascensione. E diventò per me una cosa così naturale, come per voi
respirare.
QUANDO DIVENNI IL VENTO, compresi quanto ero stato limitato e quanto
liberi invece fossero gli elementi, perché divenni un movimento selvaggio e libero
- senza peso, senza limiti, senza tempo. Divenni una forza invisibile, senza
forma, una luce pulsante ed indivisibile. Potevo muovermi liberamente -
attraverso valli, gole e burroni, attraverso montagne mari e cieli. E nessuno
poteva vedermi. Come il vento avevo il potere di far diventare d’argento le foglie
verde Smeraldo di scuotere alberi possenti di entrare nei polmoni di un neonato,
per poi tornare a soffiare tra le nuvole.
Quando divenni il vento compresi quanto piccolo ed indifeso sia l’essere
umano, quanto poco sappia di sé stesso ... e quanto grande sa diventare se si
apre alla conoscenza.
Imparai che qualunque cosa l’uomo contempli di essere, lo dìventerà. Se
l’uomo si ripete abbastanza a lungo, che è misero ed impotente diventerà misero
ed impotente. Se si considera signore del vento, diventerà signore del vento,
come io lo sono diventato. E se si considera Dio, diventerà Dio.
Dopo aver compreso tutto ciò, insegnai per molti anni al mio amato popolo a
conoscere il Dio Sconosciuto. E poi venne il giorno, ed ero ormai vecchio, in cui
tutto quello che avevo voluto realizzare era stato raggiunto Feci allora un viaggio.
attraversai il fiume Indo e arrivai ai piedi del monte Indo; Lì parlai a tutto il mio
popolo per centoventi giorni. Li spinsi a comprendere che ciò che avevo loro
insegnato era verità; che la loro guida divina non ero né io né nessun altro uomo,
bensì il Dio che ci aveva creati. Perché si potessero convincere, mi alzai sopra di
loro, suscitando grande sorpresa. Le donne gridarono atterrite. I soldati
esterrefatti lasciarono cadere le spade. Mi congedai da tutti loro e li esortai ad
imparare quello che io avevo imparato ed a diventare ciò che io ero diventato...
seguendo ognuno la propria via.

CONTEMPLANDO GLI ELEMENTI DELLA VITA, che consideravo più forti e più
intelligenti degli esseri umani e che coesistevano pacificamente con e nonostante
l’uomo, avevo scoperto il Dio Sconosciuto.
Se chiedete a qualcuno: “Che aspetto devo avere?” ‘A che cosa devo
credete?” oppure “Come devo vivere?’ - morirete. Questa è una verità. Andate a
chiedere al vento: “Dammi la conoscenza, Fammi accedere al sapere”, ed esso da
verdi vi trasformerà in argento, vi porterà nelle profondità delle gole e, rumoroso
e libero, riderà con voi.
La mia più grande fortuna fu aver avuto come maestri gli elementi della
vita. Il sole non mi ha mai maledetto, la luna non mi ha mai detto di dover essere
questo e non quello. Ed essi possiedono un altra splendida qualità: nella loro
semplicità e nella loro fermezza non hanno mai preteso nulla da me. Il sole non
mi guardava per dirmi “Ramtha, se mi vuoi conoscere, mi devi venerare.’ E la
luna non mi diceva ‘Svegliati. Ramtha È ora dì ammirare la mia bellezza!” Essi
erano sempre li, ogni qual volta rivolgevo loro lo sguardo.
Conobbi il Dio Sconosciuto da ciò che è costante, da ciò che non giudica mai,
da ciò che è facile da comprendere per l’uomo capace di aprire la propria mente.
Per questo non rimasi prigioniero del pensiero limitato e alterato degli esseri
umani – dell’ipocrisia del dogma, delle credenze superstiziose. Ed è per questo
che mi fu facile imparare in un’unica esistenza su questo piano ciò che la maggior
parte degli uomini deve ancora capire - perché cercano Dio nelle interpretazioni
degli altri. Cercano Dio nell’autorità della Chiesa, nei testi ai quali dovrebbero
invece chiedere chi li ha scritti e perché. L’uomo ha basato le sue convinzioni, il
suo modo di comprendere, la sua vita su qualcosa che, vita dopo vita, ha sempre
fallito. E, pur ostacolato dal suo pensiero limitato ed alterato, imprigionato nella
sua stessa arroganza, egli continua imperterrito nella sua ipocrisia che conduce
solamente alla morte.

DOPO ESSERE ASCESO, ho cominciato a conoscere tutto quello che volevo


conoscere perché mi ero liberato dalla densità della carne ed ero entrato nel
flusso dei pensieri dove niente mi poteva ostacolare. Allora ho compreso che
l’uomo, nella sua essenza, è veramente Dio. Prima di ascendere non sapevo che
esistesse qualcosa come l’anima e tanto meno capivo come si potesse ascendere
con il corpo. Sapevo solo di essere in pace con la vita e con ciò che avevo fatto.
Avevo abbracciato la vita e le meraviglie che vedevo in cielo giorno dopo giorno e
notte dopo notte.
Ho imparato ad amare me stesso, identificandomi con la forza e la
maestosità del vento. Ho raggiunto la pienezza della mia vita quando sono
riuscito ad utilizzare ed a focalizzare la mia comprensione su me stesso. Ed è
stato allora che ho conosciuto la pace. Ed è stato allora che ho cominciato a
sapere di più. È stato ciò che mi ha permesso di diventare uno con il Dio
Sconosciuto.
Non sono diventato il vento, bensì l’ideale che esso rappresentava per me.
Ora sono il signore del vento perché sono diventato il principio invisibile che è
libero, onnipresente ed uno con tutta la vita. Diventando questo principio, ho
compreso il Dio Sconosciuto, tutto ciò che è - e tutto ciò che non è - perché
questo era quanto volevo capire. In me ho trovato le risposte che mi hanno
permesso di espandermi verso una comprensione più completa.
Io ero Ram, il conquistatore. Ora sono Ram, il Dio. Ero un barbaro e sono
diventato Dio nel modo più semplice eppure più profondo. Vi insegnerò ciò che ho
imparato.

*Il termine inglese ‘altered’ (altered thinking, altered cgo) viene usato da Ramtha. come lui stesso
ha affermato, nel doppio significato di ‘alterato’ e “Limitato”.

Capitolo 3

Quando voi eravate il mio popolo

Chi tra di voi venera qualcuno o qualcosa di esterno a sé stesso, sceglie


di perdersi per molte vite in identità altrui.
MOLTO TEMPO FA, QUANDO MOLTI DI VOI appartenevano al mio popolo,
attraversammo insieme grandi continenti e combattemmo contro famigerati
tiranni. E grazie alle dure battaglie, alle lunghe marce, ai paesi sconosciuti, alle
acque minacciose del mare ed alle torride tempeste vi guadagnaste il premio
della libertà.
Una libertà che avete raggiunto alla fine della marcia solo perché, per
trovare una nuova patria, avevate oltrepassato i limiti delle vostre più grandi
paure ed eravate tuttavia ancora in vita.
E cosa ne avete fatto del vostro ardimento, del vostro coraggio e della
vostra stanchezza, quando siete arrivati nella nuova patria?
Avete seminato i campi, avete raccolto i prodotti della terra, avete allevato
bambini ed animali - perché quando si superano le più grandi paure, si trova la
pace.
Ciò che avete ottenuto alla fine della vostra marcia, fu la giusta ncompensa
per il lungo viaggio che vi aveva portato così lontano dalla vostra patria, in una
nuova dimensione della comprensione.
Quando io ero pronto a ripartire, voi eravate troppo occupati a seminare, a
mettere al mondo bambini, a costruire capanne, ad arare i campi, a godervi il
buon cibo, i dolci mattini e le tranquille notti.
Era il vostro destino, perché era la realizzazione dei vostri desideri.
Era la vostra ricompensa.
Avevate posto le basi delle vostre nuove vite, mentre per me era tempo di
proseguire verso la mia vita.
Perché quello che voi avevate raggiunto ritenendolo pace, per me significava
solo accontentarsi. Quello a cui io tendevo, landa patria. se volete, era il grande e
sfuggente Dio Sconosciuto, il grande mistero. l’origine di tutte le cose,
Vi lasciai il mattino di uno splendido giorno, ed il mio addio fu grandioso, ma
breve. Voi dovevate accudire i vostri bambini, lavorare i campi e badare agli
armenti. lo invece raggiunsi il Padre che avevo cercato per tutta la vita e lo trovai
in un meraviglioso luogo di profonda comprensione. Questo era, in verità, il mio
destino - poiché solo questo avevo desiderato.
Voi tutti siete nuovamente ritornati su questo piano, per vite e vite, E ogni
vita ha ampliato la vostra comprensione, vi ha fatto crescere
progredire. Ora molti di voi vogliono sapere. Ora voi cercate quella
comprensione che io ho tanto agognato e quindi trovato. Avete avuto le vostre
case. Avete consegnato al mondo i vostri preziosi semi. Tutto avete imparato e
sperimentato. Ora siete pronti ad apprendere ciò che finora non avete potuto
imparare perché altre erano le vostre priorità. Così, per amore vostro e di tutta
[umanità, sono tornato per essere vostro maestro, come vi avevo promesso
molto, molto tempo fa. E sarò veramente un grande maestro per voi, ma da voi
mi aspetto che facciate solo ciò che sentite essere giusto, nulla di più.
Non sono tornato per raccontarvi delle meraviglie che esistono oltre la
vostra realtà, ma per aiutarvi a vederle voi stessi - non attraverso teorie
filosofiche, bensì attraverso insegnamenti che vi suoneranno così
clamorosamente veri, che la vostra anima vi spingerà a diventare quel principio
divino che avete dimenticato da tanto tempo. Se volete continuare ad esistere
come genere umano, è estremamente importante che diventiate consapevoli
della vostra divinità e della divinità in ogni uomo. Con la forza del mio essere e
l’amore per il vostro essere vi insegnerò, come ho insegnato a me stesso, a
tornare alla vostra grandezza e al vostro splendore. E parteciperò alla vostra
gioia e riderò con voi. E quando piangerete, manderò un soffio di vento ad
asciugare le vostre lacrime.
Attraverso questi insegnamenti imparerete a ridiventare gli esseri sovrani
che eravate quando, in tutto il vostro splendore, avete iniziato questo
straordinario viaggio. Imparerete a dare ascolto solo alla vostra voce interiore ed
a seguire solo la via della gioia. Imparerete a sentire in profondità e troverete il
più grande tesoro di questo piano: l’emozione. Riuscirete ad amarvi in modo così
totale che, come Lo avete ritrovato in voi, ritroverete Dio anche in tutti coloro che
incontrerete. Ed amerete gli altri con la profondità con cui avete imparato ad
amare voi essi. Allora voi, buoni maestri di voi stessi, sarete una luce radiosa per
il mondo - uno splendido esempio di amore per sé stessi.
Questo non è un insegnamento religioso, perché la religione è dogmatica,
limitante e carica di giudizi. Non sono il maestro di una religione, perché le
religioni hanno portato grandi fratture e grandi sofferenze su questo piano. Il mio
insegnamento è semplicemente conoscenza. E apprendimento. è esperienza, è
amore. Vi amerò a tal punto che conoscerete Dio, e come Dio diventerete
illimitati.
Questo insegnamento non ha leggi, perché la legge è una limitazione che
ostacola la libertà. Il mio insegnamento non riguarderà altro che Dio e la libertà
di scelta. Io sono qui per aprirvi le pone ad una maggio-te conoscenza, perché
diventiate consapevoli delle possibilità di scelta che avete vivendo su questo
piano; e così capirete che la vostra vita non è limitata a questo piano, ma che
esiste vita anche su altri piani ed in molti altri luoghi.
Siete schiavi delle vostre paure, intrappolati nei vostri processi mentali.
Voglio aiutarvi a vedere una prospettiva nuova che vi apra a pensieri illimitati, a
illimitate mete, a illimitata vita. Questo voglio insegnarvi oggi - sarete voi a
decidere quanto di ciò vorrete ricevere e quanto di ciò vorrete vivere. Vi farò
uscire dal vostro sé limitato e vi ricondurre alla vostra vera grandezza. E la vostra
luce interiore brillerà più radiosa.
A ciascuno di voi non chiedo altro che essere sé stesso. Ma la mag~oranza
di voi noti sa chi è questo sé. Vi insegnerò a ritrovarlo. E una volta ritrovato, non
lo lascerete mai più. Allora nessuno dovrà più insegnarvi nulla. Sarete sovrani
nella vostra verità e liberi di vivere secondo ‘vostri intendimenti.
Ho scelto di tornare tra di voi attraverso il corpo di una donna, che ai miei
tempi era la mia amata figlia. Nella mia vita su questo piano non ho sposato
nessuna donna, Ma durante la mia marcia molte persone mi hanno affidato i loro
figli come segno di grande apprezzamento. Chi produceva formaggio, mi dava
formaggio; chi produceva vino, mi dava vino. Chi considerava i figli il bene
maggiore dava i propri figli alla Casa del Ram. Per uno come me, che non aveva
mai conosciuto donna, erano veramente molti figli. Essi furono per me grandi
maestri, perché nella loro innocenza e purezza di spirito, i bambini vivono una
verità motto semplice
Mia figlia era uno di questi bambini, Ed io l’ho molto amata. Non voleva
essere una bambina, voleva essere un guerriero. La vita delle donne, la tessitura
e tutte le altre occupazioni femminili non la interessavano. Ma solo molto più
tardi avrebbe veramente compreso cosa significasse “guerra”. Mi amava molto e
non desiderava altro che imparare. Per questo la ammiravo.
Il giorno della mia ascensione promisi a mia figlia che sarei tornato, anche
se lei non sapeva dove io andassi. Le dissi di andare nel paese chiamato Turk, e lì
trascorse il resto della sua vita aspettando il mio ritorno. Ma io non tornai.
Mia figlia ha vissuto molte vite. E stata messa al rogo, decapitata e lasciata
morire di fame per ciò che lei sapeva essere verità. Tutte queste vite ne hanno
fatto un essere nobile che vive con umiltà ciò che è. E grazie a questa umiltà che
ho potuto tornare attraverso di lei per ricordarle il retaggio che lei e voi avete
dimenticato da tanto tempo. Questo è il suo servizio al mondo. E così io
mantengo, con lei e con voi, la parola data.
Sono tornato da mia figlia verso la metà della sua vita, in un periodo in cui
solitamente non accade nulla di inaspettato. Ho scelto lei per questo servizio e le
ho insegnato per lungo tempo ciò che ora insegno a voi, perché era riservata,
onesta, innocente e non attratta da strani pensieri. Cominciai con lei questo
lavoro, istruendola e trasmettendole conoscenza, ma non l’ho divulgato subito
per permettergli di svilupparsi lentamente.
Ho scelto di parlarvi in questo modo perché voi tutti tendete a venerare
l’immagine di altri e a considerarli migliori di voi. Chi ascolta me non trova un
corpo da venerare e piedi da baciare. E mia figlia non Vi permetterà certo di
baciare i suoi, perché alla fin fine sono suoi. Quando ve ne andrete, dopo avermi
ascoltato, non avrete nessuna mia immagine da ricordare, nessun ritratto da
portate al collo, da appendere al muro o da scolpire nella pietra. Qui imparate
non a venerare me, ma a venerare ed a amare totalmente ciò che voi siete,
quell‘essenza meravigliosa celata dentro di Voii e chiamata Dio Onnipotente.
lo non sono diverso da voi. Non esiste nessuno, visibile o invisibile, che
possa essere più grande di voi. E nemmeno esiste qualcuno che possa esservi
inferiore. Tutti sono uguali nel regno di Dio.
Desidero far sapere a coloro che hanno bisogno di seguire o di venerare
qualcuno e che preferiscono agire più all’esterno che all’interno di sé, che io non
sono ciò che essi cercano. Sono qui per aiutarvi ad essere sovrani della vostra
verità, della vostra comprensione. En quando servirete o venererete una
qualunque cosa al di fuori di voi, o ad essa vi consacrerete non potrete mai
esprimere la sublime bellezza che voi siete, né sarete mai veramente liberi.
Solo voi stessi potete essere il vostro più grande amante. Solo voi potete
essere il vostro più grande amico e maestro. Nessun altra voce potrà mai
insegnarvi qualcosa di più significativo della vostra. Nessuna parola scritta potrà
mai superare La vostra. Ciò che siete oggi è la risposta a tutto do che avete
desiderato. Ma se continuate a cercare al di fuori di voi stessi vie da seguire ed
esseri da venerare, non vedrete o conoscerete mai la gloria di Dio. Solo
attraverso voi stessi, e attraverso l’amore dichiarato per il sé, potete realizzare la
vostra divinità, la vostra illuminazione, la vostra evoluzione. L’unica via verso la
pace. la felicità e la realizzazione nella vostra vita è venerare ed amare voi stessi
- perché questo è amare Dio.
Amare voi stessi più di chiunque altro vi permetterà di trovare l’amore e la
forza per abbracciare tutta l’umanità.
Io. Ramtha, non sono il modello a cui riferire il vostro ideale. Non potete
comprendere il mistero di voi stessi attraverso di me, ma solo attraverso la
conoscenza. Lo scopo di questo insegnamento è di risvegliare in voi attraverso la
conoscenza e l’esperienza una ferma consapevolezza capace di scoprire il Dio
Sconosciuto ... e di riconoscere che lo siete voi stessi. E un viaggio che è
esclusivamente vostro, perché si tratta esclusivamente della vostra vita. Sono
uno splendido maestro, ma non sono il vostro ideale. Sono veramente felice che
abbiate trovato la via che vi ha portato a questi insegnamenti, ma non dovete
fermarvi qui.
Tutto ciò che vi insegno, tutto ciò che imparale, si manifesterà nella vostra
vita. E allora saprete che questi insegnamenti non sono una filosofia, ma una
grandiosa realtà. E ad ogni manifestazione crescerete e diverrete più forti, più
leggeri, più calmi, più semplici. E nella semplicità troverete il vento, e questa
forza, questa fonte vi eleverà.
Voi tutti vi siete lasciati dominare, e ciò che vi ha dominato è stata la paura:
da sempre. La conoscenza vi permette di superare la paura e di non essere più
schiavi dei desideri degli altri, ma di vivere i vostri in completa libertà.
Possedendo la conoscenza, sarete sempre liberi, sempre. Quanto più rifletterete
su questi insegnamenti, quanto più li applicherete e ne farete esperienza, tanto
più diverrete liberi e felici,
Un giorno. in questa vita o in una delle prossime, la piazza del mercato non
vi offrirà più nulla perché avrete già avuto tutto, ed allora avvertirete un grande
vuoto, una grande spinta, un grande desiderio di diventare tutto. Allora anche voi
vorrete trascorrere ogni momento lassù sull’altipiano, dove il vento con le sue
possenti dita vi accarezza i capelli, dove gli uccelli si alzano in volo per
raggiungere i loro nidi lontani e il sole illumina il cielo coni suoi raggi d’oro. E se
fate come io ho fatto e “diventate” - e non c’è nulla di più importante - vi darò il
benvenuto nel luogo che Ram un giorno ha raggiunto. La porta verso la libertà si
chiama conoscenza; potrete varcarla se aprirete la vostra mente ad una
comprensione più ampia e la saprete vivere - non fuori, ma dentro di voi. Quando
avrete vissuto ciò, il vostro tempo qui finirà e vi aspetterà una magnifica
avventura. E le avventure oltre la vostra terra sono molto più grandi e
spettacolari di quanto voi possiate immaginare. Nella luce sarete mobili e potrete
viaggiare in spazi esterni ed interiori, ovunque vorrete.
Vi amo profondamente. Se così non fosse, non sarei potuto venire a voi in
questo modo. Quando avrete imparato ad amare voi stessi come io vi amo,
comprenderete queste verità - e riconoscerete la vostra vera grandezza. E sarà
uno splendido giorno di gloria.

Capitolo 4

Dio è

Dio vi ama di un amore più grande di quello che voi possiate mai
comprendere. Perché Dio è la vita che voi siete, il terreno su cui camminate,
l’aria che respirate.

MIEI AMATI FRATELLI, per secoli vi hanno insegnato che Dio è un giudice
cupo e terribile. Ma in verità Dio non è nulla di tutto ciò. Il dio che giudica, che
intimorisce e punisce è sempre esistito solo nei cuori e nelle menti degli uomini.
L’uomo ha creato un dio che giudica gli uni ed esalta gli altri. Questo è il dio degli
uomini, una creazione degli uomini e della loro volontà.
Il Dio che io conosco, che io amo, che è la forza che emana da me e dal
regno che io sono, è un Dio dall’amore onnicomprensivo e libero da giudizi. Non è
niente di più, e tuttavia molto di più. Dio vi ama di un amore più grande di quello
che voi abbiate mai saputo comprendere. Perché Dio è la vita che voi siete, il
terreno su cui camminate, l’aria che respirate. E il colore della vostra pelle, la
luce dei vostri occhi, la dolcezza delle vostre carezze. Dio siete voi in ogni
momento in cui siete, in ogni pensiero che pensate. in ogni azione che fate, ed
anche nelle ombre della vostra anima.
Dio è la forza onnipervadente che è tutto ciò che è. E il vento sull’acqua, il
cadere ed il rispuntar delle foglie, la semplicità di una rosa, il suo colore e le sue
sfumature. Dio è l’abbraccio degli amanti, il riso dei bambini, il riflesso dei capelli
color miele. E il sole che sorge ai mattino, la stella che brilla nella notte, la luna
nel suo viaggio attraverso il cielo di mezzanotte. Dio è la bellezza dell’insetto, il
volo dell’umile uccello, la ripugnanza di un verme. Dio è movimento e colore,
suono e luce. Dio è passione. Dio è amore. Dio è gioia. Dio è tristezza. Ciò che è,
tutto ciò che è, è Dio, il Padre, la totalità della Vita, Colui che ama tutto ciò che è.
Dio non è una persona che, dal suo trono, giudica la vita. Dio è la totalità della
Vita - ogni attimo pulsante. È la perennità e l’eternità di tutto ciò che è.
Pensate di essere mai stati giudicati dalla Vita? No, nel modo più assoluto!
Perché se Dio, che voi stessi siete, volesse giudicare voi o qualcun altro, sarebbe
lui stesso a doversi sottoporre a giudizio. E perché la Suprema Intelligenza
dovrebbe fare ciò?
La Forza della Vita chiamata Padre non ha nemmeno la capacità di
giudicare. Perché la Vita non possiede una personalità con un ego in grado di
percepire una parte di sé come buona o cattiva, giusta o sbagliata, perfetta o
imperfetta. Dio non è né bene, né male. Non è né positivo, né negativo. Non
conosce perfezione perché la perfezione è una limitazione alla continuità della
Vita, alla sua mutevolezza ed alla sua esuberanza.
Dio semplicemente è. L’unica cosa che il vostro amato Padre sa fare, è
essere, in modo che ogni cosa possa trovare espressione nella vita, che è Dio.
Il Padre non vede errori; vede solo sé stesso, Il Padre non vede fallimenti:
vede solo il proprio “É”* che continua nell’eternità. Siete voi a creare la fioritura
della vita e persino i suoi aspetti ripugnanti. E il Padre diventerà la ripugnanza e
la fioritura, e tuttavia non giudicherà mai né l’una, né l’altra e non considererà
l’una migliore dell’altra. Dio semplicemente è. Ed è bene che Dio sia cosi, perché
se fosse il Dio creato dagli uomini, nessuno di voi varcherebbe mai “le porte del
cielo. Nessuno! Perché nessuno di voi potrebbe mai vivere secondo le aspettative
di un dio creato dagli uomini.
Il Dio che io conosco è illimitato, supremo essere, totalità indivisa dell’É. E
l’È, chiamato Padre, siete voi e il palcoscenico della Vita su cui esprimete il vostro
sé divino ed il suo fine. Dio vi ha dato l’unicità del vostro io e la libera volontà di
diventare tutto ciò che desiderate e di percepire la Vita, che è Dio, come scegliete
di percepirla. E tutto ciò che avete fatto e pensato, non importa se vergognoso,
miserabile o meraviglioso ai vostri occhi, per Dio non è mai stato altro che
essere.
Con i vostri atteggiamenti interiori ed accettando le opinioni degli altri, siete
sempre stati gli unici giudici della vostra vita. Voi soltanto avete deciso cosa è
bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Eppure per il Padre non è
nulla di tutto ciò. Tutto semplicemente e... parte dell’È chiamato Dio Onnipotente.
Dio vi ama di un amore più grande e più profondo di quello che voi ahbiato
mai potuto immaginare, perché vi ha permesso di creare la vostra vita come
desideravate, Il Padre vi ha sempre amato; Egli non conosce un altro modo di
percepirvi, perché voi siete Lui.
Che cosa è, allora, Dio nella sua forma più elevata? E Pensiero. Il Padre, in
una comprensione più ampia, è Pensiero, in quanto primo creatore di tutte le
cose che esistono, che sono esistite, che esisteranno. li Pensiero è la sostanza
dalla quale tutto viene creato. Perché tutto ciò che è, è stato creato dal Pensiero
che rappresenta la suprema intelligenza, chiamata Mente di Dio.
Avete mai pensato che cosa tiene insieme tutte le cose nella loro forma e
nella loro unicità? È il Pensiero, che è il ‘collante cosmico chiamato amore. Il
Pensiero è ciò che tiene insieme tutta la materia. Questo è amore al livello più
alto. Perché ogni cosa è stata ideata per mezzo del Pensiero che è Dio; e l’amore
del Padre per il Pensiero che Egli è, tiene insieme tutto.
Tutto, anche il vostro corpo, è tenuto insieme da Dio. Ciò che permette alle
molecole ed alle cellule del vostro corpo di rimanere unite, è l’amore del grande e
sublime Pensiero che è Dio. Senza il Pensiero il vostro corpo non esisterebbe, la
materia non esisterebbe - nulla esisterebbe, perché il Pensiero è il creatore e
l’elemento portante di tutta la vita.
Pensate forse che Dio, il Pensiero che tiene insieme e collega tutte le cose
possa essere cupo e terribile? Non lo è. Il Padre è gioia totale, e non conosce
altro modo di essere. Dio è tutte le forme di vita che vibra no in armonia ed
emettono un suono simile ad una sonora risata. Se ascoltate attentamente,
sentirete la musica del Padre, il riso del Padre, pieno di gioia. Non l’ho mai sentito
piangere.
Quindi cos’è Dio, l’origine del vostro prezioso essere, questa meravigliosa
forza dì vita che scorre tra di voi, che vi collega e vi tiene insieme ed è promessa
di vita eterna? È l’È, è il Pensiero. E l’E della vita perenne. È lÉ che ama tutto ciò
che è. E l’É che permette alla vita di essere attraverso l’amore. E l’E che è somma
gioia. Questo è il vostro retaggio... il vostro destino.

MAESTRO**: Tu ci hai insegnato che Dio è l’È di tutta la vita. Ed accanto al


termine “Dio” ne usi molti altri per definire l’intelligenza della forza della vita. Ma
perché usi così spesso le parole “Egli” e “Padre”? Ciò sembra confermare l’idea
che Dio sia esterno a noi ed oltretutto di genere maschile; per alcune donne
questo potrebbe essere quasi un affronto.
Ramtha: Per condurre tutta l’umanità alla verità, si devono utilizzare
tutti i diversi termini fin qui usati per descrivere Dio. Si deve parlare dell’È in
modo che ognuno se ne possa fare un’idea. Anche se ho definito quest’È “il
Padre”, e quindi può essere inteso come maschile, il Padre non è un uomo. E
tuttavia l’uomo, nel genere umano, è il Padre. Ma lo è anche la donna, perché il
Padre è, in verità, sia maschile, sia femminile.
Il concetto di “Dio” non ha sesso. Il suo significato è “Suprema Intelligenza”.
Chi non comprende l’espressione “l’ È’, ha bisogno del termine “Padre”. Chi non
comprende il termine “Suprema Intelligenza”, ha bisogno della parola “Dio”.
Maestro, se uno vuol vedere in Dio un Padre, è la sua verità. Se le donne si
irritano quando si fa appartenere Dio al genere maschile, questa è la loro verità.
Dio sarà sempre ciò che si percepisce come Dio - e per ciascuno sarà qualcosa di
diverso.
Dio non è una parola. E un sentimento che vive in ciascuno di noi. E quanto
più illimitata sarà la vostra percezione di Dio, tanto più grandioso e gioioso
diventerà questo sentimento perché comprenderà seri,predi più l’emozione
chiamata Dio Onnipotente.

RAMTHA (rivolta ad un’anziana donna in sedia a rotelle ): Cara signora, che


ti muovi su ruote d’argento, tu cosa dici?
Donna. lo amo Dio, ma ho paura della morte.
Ramtha: Perché?
Donna. Non lo so. Non riesco ... a capirne il motivo. Ci ho pensato e
ripensato.
Ramtha: Credi all’inferno?
Donna. Si.
Ramtha: È per questo che non vuoi morire, perché hai paura di doverci
andare.
Donna: Veramente.., non penso che ci andrò. Non credo che Dio mi ci farà
andare, perché ho chiesto perdono per ogni errore che ho commesso.
Ramtha: Mia cara! Mia cara! Ma credi che il Padre ti ami meno di
quanto tu ami i tuoi figli?
Donna: No... ma qualche volta non mi sembra proprio che mi ami. Può darsi
che io pensi di. non essere stata perdonata. Eppure sodi esserlo stata.
Ramtha: Che cosa hai fatto di così sbagliato?
Donna: Be’... parecchie cose.
Ramtha: Ma queste cose ti hanno impedito di vivere?
Donna: No. I-lo cercato di vivere, voglio vivere, e voglio vivere in modo
giusto.
Ramtha: E cosa significa questo?
Donna: Significa che il Diavolo non mi avrà
Ramtha: Davvero?
Donna: Be’, dimmelo tu, per favore.
Ramtha: E mi crederesti?
Donna: Si.
Ramtha: E se ti dicessi che l’inferno non c’è?
Donna. Ma mi hanno sempre insegnato che c’è un inferno.
Ramtha: E io ti insegno che non c’è! Mi crederai con la stessa convinzione
con cui hai creduto che c’è?
Donna: Bene, ti credo.
Ramtha: Accettalo: l’inferno non c’è.
Sai che cos’è l’inferno? “Inferno” è un termine che fu usato in Giudea per
indicare una fossa bassa ed aperta dove veniva sepolto chi non aveva le dracme
o i sicli per una vera tomba. Una sepoltura così bassa era una maledizione perché
di notte le iene ed i cani selvatici disseppellivano il corpo e lo divoravano. E la
gente credeva che un corpo divorato non potesse mai andare in paradiso. Questo
è quanto il termine significava - fino a quando, più tardi, predicatori, preti e reli-
gioni ne hanno fatto un luogo di tormento.
Donna: Bene, io leggo regolarmente la Bibbia, e lì si dà grande importanza
all’inferno.
Ramtha: Chi ha scritto la Bibbia?
Donna: Diversi...
Ramtha: Chi erano? Erano uomini?
Donna: Non so.
Ramtha: Si erano uomini.
Ho guardato nelle profondità del vostro mondo, sono arrivato fin nel suo
centro ed ho cercato un lago di fuoco e fiamme. Non c’era. Ho esplorato gli angoli
più remoti del vostro universo alla ricerca di un luogo di tortura e di tormento, ed
anche lì non c’era. E negli stessi luoghi ho cercato un diavolo e non l’ho trovato.
Ma l’ho trovato, quando sono tornato: nei cuori di chi crede a lui e all’inferno. Ma
come luogo non esiste.
Donna: Sono contenta che tu pensi questo.
Ramtha: Io non lo penso - lo so
Donna: Effettivamente non avrebbe senso che Dio ci amasse tanto e poi,
per piccolezze, ci mandasse nel fuoco dell’inferno.
Ramtha: È proprio così. Il Padre non ha creato nessun luogo di tormento; e
non sei stata creata da Dio anche tu?
Donna: Si.
Ramtha: E se sei stata creata da Dio, non hai allora Dio in te?
Donna: lo ho Dio in me - Io amo Dio.
Ramtha: Ma non sei una parte di Dio?
Donna: Lo sono?
Ramtha: Si, lo sei!
Donna: Bene, questo significa molto per me.
Ramtha: Mia signora! Se Dio è tutto, di che cosa ti avrebbe fatta se non da
sé stesso? Tu sei Dio. Perché mai dovrebbe gettare sé stesso in una voragine e
non amarsi più per aver fatto qualcosa che è ritenuto “sbagliato”, ma che invece
fa parte della vita che Egli è?
Vi dirò una grande verità: l’uomo ha creato delle immagini di Dio che gli
servono a dominare i suoi fratelli. Le religioni sono state create per tenere sotto
controllo genti e nazioni, dopo che le armate avevano fallito; e la paura è stata lo
strumento per metterle in fila. Se private l’uomo della sua divinità - se gli togliete
il Dio interiore -, potete facilmente dominarlo e controllarlo.
Dio non ha creato ne’ un inferno, né un diavolo. Essi sono creazioni
terrificanti dell’uomo per tormentare i suoi fratelli. Sono stati creati dai dogmi
religiosi allo scopo di intimorire le masse e tenerle sotto controllo. Questa è una
grande verità.
Dio, il Padre, è tutto - ogni granello di sabbia nel mare, ogni farfalla in
primavera, ogni stella, grande e piccola, nella vastità del vostro cielo. Tutte le
cose sano Dio. Un luogo come l’inferno sarebbe come un cancro vorace nel suo
corpo.
Non c’è nulla che vi potrà mai allontanare dal regno del cielo, perché non c’è
nulla di più grande di Dio e della vita. Dio, il Padre. vi ama per sempre, perché
Egli è ogni direzione che prendete, ogni pensiero che pensate.
Donna: Dio ci ama tutti - lo so!
Ramtha: In verità, perché è tutti noi! E che cosa ne è di tutti t tuoi errori?
Mia splendida signora, tu non hai fatto niente di sbagliato. Niente!
Donna: Ti ringrazio. Ma come puoi dire questo?
Ramtha: Perché qualunque cosa tu abbia fatto, la vita non ha subito
limitazioni. Tutto quello che hai fatto, per quanto vergognoso e miserabile ti sia
sembrato, ha arricchito la vita della saggezza che tu hai acquistato, facendolo.
Desidero che voi comprendiate che la vostra religione e la vostra fede per
secoli hanno provocato l’annientamento di altre culture, I Maya e gli aztechi
scomparirono sterminati dal dominio della Chiesa, perché non credevano quello
che credeva la Chiesa.
Tutte le guerre di religione nei vostri secoli bui furono combattute per
affermare credenze religiose. In un paese chiamato Francia, i neonati furono
strappati dalle braccia delle loro madri perché esse non credevano ciò che la
Chiesa voleva. Le donne furono accecate con ferri roventi e furono marchiate sul
petto, le strade si copersero di sangue; e tutto ciò per motivi religiosi.
Poi furono i protestanti ad usare il fuoco dell’inferno, lo zolfo ed il diavolo per
tenere unita la comunità religiosa, creando paura nei cuori dei bambini e
raccontando loro che, se non avessero fatto certe cose e non fossero vissuti
secondo le regole e le prescrizioni della Chiesa, sarebbero bruciati all’inferno per
l’eternità.
Donna: Questo è stato il modo in cui sono stata educata.
Ramtha: Mia signora, sei stata allevata nell’atrocità! Ti sei mai chiesta
cosa sia successo a tutti quelli che vissero prima della Bibbia?
Donna: Ho semplicemente pensato che forse l’inferno li ha distrutti e mi
dispiace.
Ramtha: Non dispiacertene. Ciò che pensi è solo un prodotto della fede.
Ora sei qui, sei una vecchia signora. Non sei più giovane e spensierata ed hai
paura della morte. E sei assillata da tutti gli insani insegnamenti con cui vi hanno
programmato da secoli: “Esiste un inferno?”, ‘‘Ci andrò?”, “Ho fatto davvero tanti
errori?”
lo ti dico che non andrai all’inferno, perché non esiste. Appena ti sarai
staccata dal tuo corpo, continuerai a vivere. Ti ritroverai sopra il tuo corpo e
tornerai a vivere come essere di pura luce. E verranno grandi maestri che ti
condurranno in un luogo dove continuerai ad imparare, dove tu stessa vedrai che
ciò che ti dico, sono grandi verità.
Ycshua ben Joseph, che voi chiamate Gesù di Nazaret, è un grande dio così
come anche tu sei un grande dio. Ma non è l’unico figlio di Dio; è un figlio di Dio.
Era un uomo che è diventato Dio, proprio come anche tu lo diventerai.
Donna: Credi che Gesù fosse un figlio di Dio?
Ramtha: Io non lo credo. lo so! Così come tu sei un figlio di Dio.
Donna: Ma questo non mi è mai stato insegnato!
Rami/io: Cara signora. che cosa ha insegnato Yeshua? Che è il figlio di Dio -
ed in verità, lo è. Ma ha altrettanto apertamente annunciato che anche ogni altro
uomo è figlio di Dio. Nient’altro ha insegnato. Ognuno è Dio che esprime la
propria perfezione come essere umano. Che bene ne trarrebbe il Padre ad avere
tanti figli sciocchi ed uno solo perfetto? Ciò non getterebbe ceno una buona luce
sul seme del Padre.
Yeshua è vostro fratello, non il vostro salvatore. Egli è stato un uomo che
aveva Dio dentro di sé - proprio come tu hai Dio in te.
Vorrei che comprendeste ciò: Yeshua è vissuto su questo piano in un
periodo in cui l’uomo non amava l’uomo, in cui l’uomo teneva in schiavitù i suoi
simili, e l’amore non era tenuto in grande considerazione.
Ma Yeshua fu un esempio di amore - per tutti! E per questo amore venne
glorificato come “salvatore del mondo”. Egli portò l’amore su questo piano, dove
pochi lo avevano realizzato, e lo offrì apertamente a tutti.
Insegnò anche che il Padre non è un Dio giudice e vendicatore, bensì un Dio
clemente, misericordioso e compassionevole che tutto ama. Purtroppo queste
saggezze sono state profondamente distorte nel corso della storia, dagli scritti di
coloro che non hanno saputo comprendere il semplice insegnamento di
quest’anima immacolata.
Yeshua sapeva amare. Questo fu il suo grande e sublime dono all’umanità.
Egli annunciò pubblicamente che la fonte di questo amore era il Padre che viveva
in lui - lo stesso Padre che viveva in tutti gli esseri umani. Yeshua sapeva che il
Padre e lui erano la stessa cosa. Ciò gli diede la libertà e la forza di abbracciare
tutta l’umanità. Egli si liberò da tutte le illusioni che lo avevano costretto
all’ipocrisia; e divenne la più completa espressione del Padre che viveva in lui,
Con ciò Yeshua divenne un Cristo: un uomo che si esprime completamente come
Dio; Dio che si esprime completamente come uomo. Questo significa la parola
“Cristo”: uomo-Dio, Dio-uomo. Colui che comprende di essere Dio e vive questa
verità, è un Cristo.
L’unica differenza tra Yeshua e te. amata donna, è che egli comprese il
principio di Dio nell’uomo, e seppe viverlo totalmente, Per questo è veramente un
grande essere. Ma anche tu lo sei e possiedi la stessa grandezza e lo stesso
amore per diventare ciò che egli diventò.
Yeshua non è il responsabile della tua o dell’altrui salvezza. Riconoscendo
che era Dio sulla terra, egli diventò il salvatore di sé stesso. E poi insegnò agli
altri come salvare sé stessi attraverso il Dio interiore. Insegnò: “Tutti possono
fare quello che io ho fatto, perché il Padre e voi siete uno. Il regno del cielo è
dentro di voi.” E non parlò dell’inferno; parlò unicamente della vita e della sua
bellezza.
Amata donna, ama l’essere meraviglioso che tu sei, ed il Dio che tu sei -e
cessa di leggere il tuo Libro insidioso! Sappi che il Padre vive in te e che tu vivrai
eternamente, perché così sarà. E semplicemente così. Ed inoltre, che cosa se
farebbe di te il diavolo una volta che ti avesse presa?
Donna. Non voglio assolutamente saperlo! Ma ti ringrazio.
Ramtha: Mia cara, che Padre sarebbe Dio se avesse creato un tale essere,
un tale luogo ed una tale paura e ti avesse lasciata poi impotente di fronte a tutto
ciò? Questo non è il Dio del mio essere, né io lo riconosco. Io riconosco la Vita, l’È
di tutto ciò che è. Dio è tutto; perché se esistesse anche solo una cosa che non
fosse Dio, vi dovreste chiedere chi l’ha creata! Tutto è il Padre, perché tutto è
vita. Ed il Padre conosce solo amore. Egli non ha mai giudicato te o chiunque
altro. Mai! Egli non può alterare sé stesso e trasformarsi in qualcosa che sia meno
dell’amore o della vita.
Donna. Si, Dio è amore. Lo sapevo!
Ramtha: Ed è anche odio?
Donna: Non credo.
Ramtha: Chi è odio?
Donna: Suppongo che sia uno cattivo, sempre che ci sia.
Ram dia: Ma non ce.
Donna: E come veniamo puniti, allora?
Ramtha: Che bisogno c’è di punizione, cara signora? Tu ti sei punita da sola
per tutta la vita. E credendo di aver fatto errori per i quali saresti stata punita che
ti sei condannata a vivere nel tuo proprio inferno - che tu stessa ti sei creata.
Non c’è nessun carceriere nel regno di Dio. Non c’è nessun carnefice nel suo
regno. Non c’è torturatore, Se Dio è amore, lo è in modo assoluto, e niente
dimeno.
Donna: Se ci è stato detto per tanto tempo che c’è un diavolo, come ci si
può convincere che non ci sia?
Ramtha: Devo dirti come? Sapendo che non c’è - allo stesso modo in
cui ti sei convinta che c’è.
Mio splendido essere, ti amo intensamente. Rifletti su ciò che ti ho detto.
Ama te stessa, e incontra il Padre che è in te. E sii in pace con te stessa, mia
cara, perché quando abbandonerai questo piano, ti risveglierai ad una nuova
splendente vita.
Donna: Amen.
Ramtha: Così sia.

*“Isness” è una delle definizioni di Dio ed è un termine creato da Ramtha. E


formato da “js” (= è) e dal suffisso “-ness”, solitamente usato per sostantivare
Un verbo o un aggettivo (come l’italiano ‘-ità”; es, profondo - profondità). Nel
libro il termine ‘isness” è molto frequente e in italiano è stato tradotto con “E”.

**Ramtha si rivolge di solito ai suoi ascoltatori chiamandoli “maestro”,


perché ognuno è maestro del proprio destino. architetto della propria vita. Re nel
proprio regno”.

Capitolo 5
Riconoscete Dio in voi!

Volete vedere che aspetto ha Dio? Guardatevi in uno specchio.


Lo vedrete direttamente in viso.

PER SECOLI VI É STATO INSEGNATO che Dio abita fuori dal vostro regno, da
qualche parte nelle profondità dello spazio. Molti di voi lo hanno creduto ed
accettato come verità. Ma Dio, l’origine prima di tutta la vita, non è mai stato
fuori di voi - egli è voi. Egli è i meravigliosi percorsi dei vostri pensieri, la
suprema intelligenza che silenziosa abita costantemente nell’uomo.
Vi è stato insegnato che siete nati solo per vivere un attimo del tempo, per
invecchiare e poi morire. Ci avete creduto e ne avete fatto la realtà della vostra
vita su questo piano. Ma io sono qui per aiutarvi a comprendere che siete
veramente un essenza perenne ed immortale, che vive da miliardi di anni - dal
momento in cui Dio, vostro amato Padre, la totalità del pensiero, ha contemplato
sé stesso e si è esteso alla radiosa luce che ognuno di voi è poi diventato. In quel
momento ognuno di voi è diventato unico e sovrano e una parte eterna della
Mente di Dio.
Vi è stato insegnato che Dio è una singola entità che con le sue mani ha
creato il cielo, la terra e la creatura vivente chiamata uomo. Ma, in realtà siete
voi i grandi creatori di tutta la vita, voi che possedete la divina intelligenza e
libera volontà. Siete voi che avete creato il sole del mattino, il cielo della sera e la
bellezza di tutte le cose che esistono.
Siete voi che, in realtà, avete creato la sorprendente creatura chiamata
uomo, perché, voi luci brillanti nel vuoto dello spazio. poteste fare l’esperienza
delle meravigliose forme da voi create.
Miei amati fratelli, la percezione di ciò che siete è solo l’insieme delle illusioni
accumulate in migliaia di anni di vita.
Voi siete ben più che solo uomini. Siete molto molto più della vostra limitata
natura umana- Siete Dio. Lo siete sempre stati, lo sarete sempre. Siete i grandi
creatori immorali che, vita dopo vita, sono tornati qui per realizzare questa
grande comprensione che avete permesso che vi fosse rubata.
Tutti voi siete Dio, siete la Sua emanazione- Siete degli dei creati da Dio,
siete la prima e l’unica diretta creazione della Fonte di tutta la vita. Durante la
vostra avventurosa esplorazione della vita, avete integrato la vostra suprema
intelligenza nella materia cellulare diventando Dio-uomo: la Mente di Dio che si
esprime nella forma chiamata umanità; dei che vivono nella meraviglia della loro
stessa creazione. Uomini, donne, esseri umani - siete veramente Dio, ma
abilmente camuffati da esseri limitati e miserevoli,

CHi SIETE? PERCHÉ SIETE QUI? Qual è il vostro scopo e il vostro destino?
Pensate di essere qui per puro caso, nati solo per vivere un attimo e poi
scomparire? Davvero? Che cosa vi fa pensare di non essere vissuti prima? E
perché vivete ora? E perché proprio voi?
Avete vissuto migliaia di vite su questo piano, e siete andati e venuti come
un vento capriccioso. Avete vissuto ogni aspetto fisico, ogni razza, ogni credenza,
ogni religione. Avete condotto e subito guerre. Siete stati ree servi. Siete stati
marinai e capitani. Siete stati conquistatori e conquistati. Siete stati tutto ciò che
c’è nella vostra storia- Perché? Per provare sentimenti, per diventare saggi, per
conoscere il più grande mistero di tutti i tempi - voi stessi!
Da dove pensate di essere venuti? Pensate di essere semplicemente un
misero mucchio di cellule che si è sviluppato da un’unica cellula? Chi è allora colui
che tanto attentamente guarda da dietro i vostri occhi? Cos’è l’essenza della
vostra unicità e personalità, del vostro carattere e della vostra particolare
attrattiva, della vostra capacità di amare, di abbracciare, di sperare, di sognare e
della vostra tremenda forza creativa? E dove avete preso tutta quella intelligenza,
quel sapere, quella saggezza che avete mostrato fin da bambini? Pensate di
essere diventati ciò che siete solo in un’unica vita che, in rapporto all’eternità, è
breve come un respiro?
Tutto ciò che siete, lo siete diventati in un ampio spazio di tempo e in un
gran numero di vite. E da ognuna di queste esperienze avete accumulato la
saggezza che vi ha permesso di dare forma alla vostra unicità e bellezza. Siete
troppo preziosi, troppo belli per essere stati creati per vivere solo un momento
nell’eternità del tempo.
Pensate di essere stati creati dai vostri genitori? Vostra madre e vostro
padre sono i vostri genitori genetici, ma non vi hanno creato. In una
comprensione più ampia, essi sono i vostri amati fratelli - e voi avete, in realtà, la
loro stessa età, perché tutti gli esseri sono stati creati nello stesso momento.
Tutti sono nati quando Dio, il grande e magnifico Pensiero, ha contemplato sé
stesso e si è esteso a]lo splendore della Luce.
Questo fu il momento in cui avete cominciato ad esistere, in cui siete nati. fl
vostro vero genitore è Dio, il Principio Madre-Padre di tutta ]a vita.
Pensate forse di essere il vostro corpo? Non lo siete. Il vostro corpo è solo il
mantello dell’essenza invisibile che è la vostra vera identità. l’insieme di
sentimenti ed atteggiamenti interiori che costituisce il vostro sé personale, che ha
sede nel vostro corpo.
Riflettete un attimo: cosa amate in un altro essere? Il corpo? No. Voi amate
l’essenza dell’altro, l’invisibile sé personale che sta dietro i suoi occhi. Ciò che
amate in un altro, è l’essenza invisibile che fa funzionare il corpo - che dà
luminosità agli occhi e melodia alla voce, che dà luce al capelli e tenerezza alle
mani.
Il vostro corpo è una macchina meravigliosa e raffinata, ma senza ciò che lo
tiene in vita, senza di voi, non sarebbe nulla. Voi non siete il vostro corpo. Ciò
che veramente siete, è invisibile come il vento, perché ciò che siete nella vostra
essenza è un insieme di pensieri, di sentimenti e di atteggiamenti interiori che si
manifestano come un unico se personale. Avete mai visto i vostri pensieri? Avete
mai visto la vostra personalità? E le vostre emozioni? Avete mai visto le vostre
speranze ed i vostri sogni, le vostre paure e le vostre aspirazioni, il vostro orgo-
glio e le vostre passioni? Come per voi o sono un enigma, così lo siete voi per voi
stessi - il più grande enigma di tutti.
Sapete cosa siete senza le vostre finzioni? Senza le maschere che portate?
Senza l’armatura della vostra indifferenza? Nel più profondo del vostro essere
siete Dio. Dio, il grande mistero per l’umanità, non è mai stato fuori di voi.
Perché ciò che sta dietro i vostri occhi, sotto la stoffa dei vostri vestiti, oltre
l’illusione del vostro viso- è l’invisibile forza del pensiero chiamata Dio: il sé
personale che fa di voi, voi stessi.
Il Dio in voi è la sublime intelligenza che vi dà sostanza e una
tremenda forza creativa. E la meravigliosa forza che vi tiene in vita nell’eternità.
Il corpo che abitate è una splendida creazione di dei - di voi e dei vostri
amati fratelli. Fu creato per permettere a voi, invisibili essenze di pensieri e
sentimenti, di interagire con la vita che avevate creato su questo piano. La
creatura chiamata uomo è stata creata solo come mezzo di espressione - in modo
che, attraverso i sensi del corpo. gli dei potessero comprendere e vivere tutte le
creazioni di questo piano da loro create agli inizi dei tempi.
Il corpo fu creato per ospitare il più complesso sistema elettrico di variabili
della luce che costituiscono il vero sé dell’essere. La vostra grandezza non è
quella del corpo. Voi siete un piccolo punto di luce! Ma nella piccolezza del vostro
essere è raccolto tutto ciò che siete stati da quando siete nati da Dio, il vostro
amato Padre!
Voi, il principio-Dio, non siete esseri di carne. Siete un principio-luce, tondo
e fiammante, di pura energia, che vive in un corpo per ricevere dalla vita
creatrice il premio dei sentimenti. Ciò che siete non è ciò che abitate; è ciò che
sentite. Vi si riconosce per i vostri sentimenti, non per il vostro corpo.
Ciò che siete veramente, è spirito ed anima, siete esseri di luce e di
sentimento insieme- Il vostro spirito - questo piccolo punto di luce -avvolge ogni
struttura molecolare del vostro corpo; grazie a ciò esso ospita e sostiene la
materia del vostro corpo.
La vostra anima sta all’interno della materia, in prossimità del cuore,
protetta da una schermatura di ossa, in una cavità in cui non esiste altro che
energia elettrica. La vostra anima registra e memorizza - in forma dì sentimenti -
ogni pensiero che avete accolto. Questo particolare ed individuale insieme di
sentimenti memorizzati nella vostra anima vi attribuisce la vostra personale ed
unica identità. Il corpo che abitate è solo un mezzo di trasporto, un raffinato
veicolo che avete scelto e che vi permette di vivere e di fare esperienza sul piano
della materia. Ma il vostro veicolo vi ha fatto cadere nell’illusione di essere il
vostro corpo. Non lo siete. Così come di Dio non esiste un’immagine, tanto meno
esiste di voi.

VOI CHE SIETE UN GRANDE DIO CREATORE. chi credete abbia creato la
vostra vita? Credete che un essere supremo o una forza esterna a voi la controlli?
La verità è che voi siete completamente responsabili di tutto ciò che avete fatto,
di ciò che siete stati o che avete sperimentato. Voi, che avete il potere di creare
la grandiosità delle stelle, avete creato ogni momento ed ogni circostanza della
vostra vita. Avete scelto di essere ciò che siete. Avete creato il vostro aspetto
esteriore. Avete interamente progettato e determinato il modo in cui vivete.
Questo è il modo di operare dell’essere uomo-Dio e, se così volete, anche il suo
privilegio.
Voi create la vostra vita attraverso i vostri processi mentali - attraverso ciò
che pensate. Perché tutto ciò che pensate, diventerà sentimento. E ciò che
provate si manifesta e crea le condizioni della vostra vita.
Riflettete: vi basta solo un attimo per creare un’immagine di felicità, e tutto
il vostro corpo si sentirà pieno di gioia. Vi basta solo un attimo per assumere il
ruolo di povero disgraziato che non ha amici, e subito sentirete pena ed
autocompassìone. Vi basta un attimo! Così come vi basta un attimo per smettere
dì piangere e per ridere allegramente; per smettere di giudicare e per sentire la
bellezza di tutte le cose. Chi fa tutto ciò? Voi! E mentre creavate fantasiosamente
questi sentimenti in voi, è cambiato qualcosa intorno a voi? No. Ma è cambiato
tutto ciò che siete.
Voi siete esattamente quello che pensate. Perché tutto quello che pensate,
lo diventerete in forma di sentimento dentro di voi - Se fantasticate su un
rapporto sessuale, tutto il vostro essere si ecciterà. Se pensate alla tristezza,
sarete tristi. Se pensate alla gioia, l’avrete. Se pensate al genio, lo diventerete.
Come si crea il vostro futuro? Attraverso il pensiero. Tutto il vostro futuro
viene progettato dai vostri pensieri attuali.
Perché ogni pensiero che abbracciato, ogni fantasia che avete per provare
una qualche emozione, crea un sentimento nel vostro corpo che ‘iene registrato
nella vostra anima- Questo sentimento crea poi il presupposto per gli
avvenimenti della vostra vita, perché attirerà a voi quelle circostanze che
corrispondono al sentimento già registrato nella vostra anima ed esse lo ricreano.
E sappiate che ogni parola che pronunciate crea i vostri giorni futuri, perché le
parole sono solo suoni che esprimono i sentimenti della vostra anima i quali, a
loro volta, sono nati dal pensiero.
Pensate che le cose vi accadano semplicemente per caso? Non esiste il caso
o la coincidenza in questo regno - e nessuno è una “vittima” della volontà o dei
piani altrui. Voi avete pensato e sentito tutto ciò che vi accade nella vostra vita.
Lo avete prodotto fantasticando sul “come-sarebbe-se” o temendo qualcosa, o
accettando come verità ciò che qualcun altro vi ha detto. Tutto ciò che accade,
accade come atto intenzionale del pensiero e delle emozioni- Tutto!
Ogni pensiero che avete abbracciato, ogni fantasia a cui avete permesso di
diventare vostro sentimento, tutte le parole che avete pronunciato, o sono già
accadute o attendono di accadere.
Perché il pensiero è il vero donatore di vita che non muore mai, che mai può
essere distrutto e che voi avete usato per creare ogni momento della vostra vita;
è l’anello che vi collega con la Mente di Dio.
Per secoli, molti esseri hanno cercato di insegnarvi questa verità -con
aneddoti, canzoni o scritti - ma la maggior parte di voi si è rifiutata di accettarla,
perché pochi volevano assumersi la responsabilità della propria vita. In questo
regno tutto ciò che pensate, ogni atteggiamento interiore che assumete verso di
voi, verso il Padre e la vita, diventerà realtà - dalle cose più ripugnanti ed odiose
a quelle più nobili ed elevate- Perché per voi esiste questa differenza, ma il Padre
conosce solo la vita.
Avrete ciò che le vostre parole dicono. Voi siete ciò che pensate. Siete la
conseguenza dei vostri pensieri.
Quanto più pensate di essere inferiori, tanto più lo diventerete.
Meno rispettate la vostra intelligenza, più ignoranti sarete.
Meno vi considerate belli, più brutti apparirete. Quanto più vi ritenete
poveri, tanto più miserabili diventerete - perché voi avete deciso che sia cosi-
Pensate quanto grande è l’amore di Dio che vi permette di essere e di
creare tutto quello che desiderate, senza giudicarvi.
Pensate quale amore ha Egli per voi per permettere ad ogni pensiero che
abbracciate e ad ogni parola che dite di manifestarsi. Pensateci! Chi è quindi il
creatore della vostra vita? Voi! Chi è l’architetto della vostra vita? Voi! Tutto ciò
che siete e tutto ciò che avete vissuto, lo avete creato attraverso l’insieme dei
vostri ragionamenti - attraverso il pensiero che è Dio. Nella vostra vita avete
accettato esattamente ciò che avete voluta accettare, ed avete vissuto secondo i
valori che avete accettato. Siete voi che decidete cosa è bene per voi, cosa volete
accettare, che esperienze volete fare. Siete voi a deciderlo - attraverso il vostro
pensiero. Non siete schiavi, servi o marionette di qualche divinità che vi sorveglia
nelle vostre battaglie. Vivete nella maestosità della vita in splendida libertà.
Ognuno di voi ha la libera volontà di accettare ed abbracciare qualsiasi pensiero
desideri; e grazie a questo tremendo potere voi stessi avete creato tutto per voi.
Ogni vostro pensiero crea il destino che vi aspetta. Ogni vostro sentimento
crea la vostra via, la vostra vita. Ogni cosa che pensate e poi vivete come
sentimento, accadrà nella vostra vita, perché, ad ogni emozione, il Padre dice:
“Così sia,”
Chi siete! Siete Dio che, nel silenzio dell’essere, possiede la capacità di
pensare, la capacità di creare e la capacità di diventare tutto ciò che vuole
diventare. In questo momento siete esattamente ciò che avete scelto di essere e
nessuno velo ha impedito. Siete il legislatore, il supremo creatore della vostra
vita e delle condizioni in cui vivete. Siete, in realtà, i supremi governatori di
un’intelligenza onnisciente che non siete stati in grado di realizzare
completamente in questa o nelle altre vite.

UNA VOLTA ERAVATE CAPACI Dl CREARE UN FIORE. Ed oggi che cosa create
per voi? Le vostre più grandi creazioni sono l’infelicità, l’ansia, la sventura, la
miseria, l’odio, la discordia, il discredito di sé, la vecchiaia, la malattia e la morte.
Vi create una vita di limitazioni accettando idee limitate che poi diventano tenaci
verità nel vostro essere e quindi realtà delle vostre vite- Vi separate dalla vita,
giudicando tutte le cose, tutte le persone e persino voi stessi. Vivete secondo i
dettami della moda e della bellezza e vi circondate di cose che vi permettono di
essere accettati dalla limitata consapevolezza degli uomini - che nulla accetta al
di fuori dei propri irraggiungibili ideali. Siete bambini nati solo per crescere
fisicamente, per perdere la vitalità del corpo, per immaginarvi di diventare vecchi
per poi diventarlo, ed infine morire.
Voi, i grandi dei creatori, che una volta eravate il vento della libertà, siete
diventati animali da branco, esseri che si rinchiudono in grandi città e vivono
nella paura, dietro porte sbarrate. Invece di altissime montagne e di meravigliosi
venti, possedete grandi ediFici cd una consapevolezza miserabile. Avete creato
una società che decreta come dovete pensare, cosa dovete credere, come dovete
agire e che aspetto dovete avere.
Temete la guerra già solo a sentirne parlare. Temete la malattia.
Temete di non venire apprezzati. Tremate al pensiero di guardare qualcuno
negli occhi, e tuttavia siete affamati di quell’affetto chiamato amore. Mettete in
dubbio ogni cosa buona che vi accade e dubitate che possa mai ripetersi. Nella
piazza del mercato strisciate nella polvere per ottenere successo e fama, per
guadagnare oro, rupie. dracme e dollari. E, ahimè, tutto per un po’ di gioia.
Voi stessi vi siete pensati nella disperazione. Voi stessi vi siete pensati
nell’indegnità. Voi stessi vi siete pensati nel fallimento. Vi siete pensati nella
malattia. Vi siete pensati nella morte. Tutte queste cose le avete create voi-
Perché l’ardente creatore in voi, che ha il potere di prendere un pensiero e di
creare universi, odi far brillare le stelle nel cielo per l’eternità, si è fatto prendere
in trappola da fedi e dogmi, da mode e tradizioni - da pensieri limitati, pensieri
limitati, pensieri limitati .1 La vostra incredulità non vi ha permesso di vivere!
A che cosa non credete? A tutto ciò che non potete percepire con i sensi del
vostro corpo - a tutto ciò che non potete sentire, vedere, toccare. gustare o
odorare. Ma mostratemi una fede!
Mettetemela in mano. Mostratemi un’emozione! Fatemela toccare!
Mostratemi un pensiero. Dov’è? Mostratemi i vostri atteggiamenti interiori.
Che aspetto hanno? Mostratemi un’immagine del vento. E mostratemi il ‘‘tempo”,
che ha consumato i preziosi momenti della vostra vita,
Non avete creduto ai più grandi doni della vita; e per questo non è potuta
nascere in voi una più illimitata comprensione. Vita dopo vita, esistenza dopo
esistenza siete talmente sprofondati nelle illusioni di questo piano che avete
dimenticato il fuoco meraviglioso che scorre in voi. Dieci milioni e mezzo di anni
fa eravate esseri sovrani e onnipotenti, oggi siete totalmente perduti nella
materia; schiavi delle vostre stesse creazioni, schiavi del dogma, della legge,
della moda e della tradizione; divisi in nazioni, religioni, sessi e razze; affondati
nella gelosia, nell’amarezza, nella colpa e nella paura. Vi siete talmente identi-
ficati con il vostro corpo che siete caduti nella trappola della lotta per la
sopravvivenza ed avete dimenticato l’invisibile essenza che in verità siete - il Dio
in voi che vi permette di creare i sogni a vostro piacere. Avete apertamente
rifiutato l’immortalità; e per questo morirete e ritornerete ancora, ancora ed
ancora- Ed ora siete qui, dopo dieci milioni e mezzo di anni già passati qui..
Eppure continuate a restare aggrappati alla vostra incredulità,
Dio, la totalità del pensiero, è in realtà come un grande palcoscenico. Egli vi
permette di scrivere il vostro copione e di recitare ogni ruolo. E quando è calato
l’ultimo sipario, è stata detta l’ultima parola, è stato fatto l’ultimo inchino, morire.
Per quale motivo? Perché voi, supremi legislatori, credete che debba
succedere.
Questa vita è tutta un gioco; è un’illusione. Tutta! Eppure voi, gli attori,
siete arrivati a credere che sia l’unica realtà. Ma l’unica realtà che sia mai esistita
e che mai esisterà, è la Vita - la libera e perenne essenza dell’essere che vi
permette di creare i vostri giochi in qualunque modo vogliate.
Se riconoscete di avere il potere di pensarvi nell’ignoranza, nella malattia e
nella morte, riconoscete anche di avere il potere di diventare stupendi -
semplicemente aprendovi a un flusso di pensiero più illimitato che vi permette
maggior genialità, maggior creatività ed una vita eterna. Se riconoscete che il Dio
che originariamente ha creato il corpo, è il potere che sta in voi allora il vostro
corpo non invecchierà, né si ammalerà, né morirà mai. Ma fin quando resterete
aggrappati alle vostre convinzioni e limiterete i vostri pensieri, non farete mai
l’esperienza dell’illimitatezza che sì esprime nello splendore del sole del mattino e
nel mistero del cielo della sera.

COSA SUCCEDE SE AVETE DECRETATO PER VOI di abbandonate questo


luogo con la morte? Il corpo muore, ma ciò che pensa nel silenzio dietro agli
occhi, continua a vivere. Quando abbandonate questo piano, se scegliete di
morire, il vostro vero essere non viene sepolto nella terra, mangiato dai vermi e
ridotto in cenere, Voi siete perenni come il vento. Voi tornate là da dove siete
venuti, e là decidete ciò che volete vivere nella vostra prossima avventura -
perché di questo si tratta e non di altro. E ritornerete qui, tante volte quanto lo
desiderate, fino a quando ritroverete la vostra identità divina. Allora inizierà per
voi veramente un’avventura più grande, in un altro cielo, in un altro luogo.
Siete amati più di quanto possiate immaginare, perché, qualunque cosa
facciate, vivrete. Perché allora vi siete preoccupati?
Perché avete combattuto? Perché vi siete ammalati? Perché vi siete
addolorati? Perché vi siete limitati? Perché non avete goduto lo splendore del
levar del sole, la libertà del vento ed il sorriso di un bambino? Perché non avete
vissuto, invece di lottare continuamente?
Vivrete per sempre. Il vostro seme è perenne; è immortale.
Nonostante tutta la vostra incredulità - non importa quanto voi limitiate il
vostro regno, non importano la vostra preoccupazione e la vostra disperazione
- ,c’è una cosa che mai potrete eliminare: la vita! Non importa quanto siate ciechi
e refrattari, la vita non vi abbandonerà, perché essa è Dio - e voi siete Lui,
La vita che vivete ora è un sogno, un grandioso sogno, una facciata, se
volete. E il pensiero che gioca con la materia e crea profonde realtà che legano le
vostre emozioni a questo piano, finché voi, i sognatori, vi risveglierete,

NON AVETE MAI CONOSCIUTO LA VOSTRA BELLEZZA, poiché non vi siete


mai guardati veramente. Non avete mai guardato chi siete e che cosa siete-
Volete vedere che aspetto ha Dio? Guardatevi in uno specchio - Lo vedrete
direttamente in viso! Sappiate che il vostro valore è incalcolabile, Non c’è
immagine che possa esprimere la vostra bellezza. E il vostro regno non avrà fine.
Sulla cima di una montagna un grande maestro, un giorno, fece il più
importante discorso che mai fosse stato fatto. Guardando dall’alto la grande folla
venuta per ascoltarlo, disse: “Riconoscete Dio in voi,” Era tutto ciò che aveva da
dire: “Riconoscete Dio in voi”. Perché ognuno ha creato da sé le proprie
limitazioni, i propri desideri e le proprie malattie, la propria ricchezza o la propria
povertà, la propria gioia e le proprie sofferenze, la propria vita… e la propria
morte.
Riconoscete Dio in voi. Ricordatevene. Perché voi siete ciò che vive in ogni
cosa. Verrà il giorno in cui… riconoscerete Dio.
Abbracciate il vostro Sé - è tutto ciò che dovete fare.

Capitolo 6

Vita dopo vita

La morte è una grande illusione, perché riguarda solo il corpo.


Il sé personale, che vive dentro le mura della carne,è perenne.

PENSATE DI ESSERE INFERIORI AI FORI? In che cosa consiste la loro


vita? Essi nascono da fertili germogli che ai raggi caldi del sole si aprono alla
fioritura. Il loro meraviglioso profumo riempie l’aria di un aroma che fa
giubilare tutte le cose nella promessa di una nuova vita. Essi sostengono gli
uccelli nel loro volo, le api nel loro lavoro e gli uomini nella loro dolce ricerca
d’amore.
Il meraviglioso fiore pianta un seme per poter ritornare. E quando
il fiore cade, nasce il frutto, ah! questa è saggezza; questo è il prodotto della
vita. Quando il frutto viene mangiato e l’aroma e il raccolto dell’autunno
riempiono il paese. L’albero inizia a tremare nel vento del nord e a perdere
le sue meravigliose foglie fino a restare completamente spoglio.
E dov’è il fiore, quando giunge I grande bianco silenzio e si posa con il
suo compatto e lucente splendore sui rami degli alberi, e Lutto è freddo e
secco? Esso è nella memoria. E nella saggezza. E nella crescita della scorsa
primavera, e ritornerà.
Perché quando la stagione cambia e l’inverno è passato, ritornano i
germogli... ed ecco un nuovo fiore.
Se la perennità della vita può essere osservata in un singolo fiore,
perché pensate di essergli inferiori? Pensate forse di fiorire solo Una
primavera, di produrre il vostro frutto solo un’estate, di perdere le vostre
foglie in autunno e poi di morire in inverno? Ma voi non siete più grandi del
fiore più grande? La vostra vita non è più importante? In verità lo è. E come
i fiori continuano a sbocciare ogni primavera, anche Voi continuerete a
vivere, vita dopo vita.
Quante storie potrebbero raccontare i vostri fiori su tutte le stagioni che voi
avete visto!

MAESTRO: Mia madre è morta l’anno scorso, ed io vorrei sapere se vive


ancora. E se vive, è felice?
Ramtha: Credi alla morte, maestro?
Maestro.’ A volte si. Ma spesso ho la sensazione che forse continuiamo a
vivere. Ho tre bambini, e ciò che ho notato in loro, è che, fin dalla nascita,
ognuno di loro aveva una ben distinta personalità, che non è molto cambiata
quando sono cresciuti. Anche i nostri gatti e i nostri cani avevano fin da piccoli
una personalità ben precisa. A volte non riesco a credere che la loro personalità si
sviluppi solo in questa vita. Ciò mi fa pensare che probabilmente abbiamo già
vissuto prima - e che continueremo a vivere.
Ramtha: E un’osservazione molto saggia, maestro. Ti dirò una grande
verità, e ti auguro di non dimenticarla mai: la vita non finisce mai. Certo, si può
mutilare il corpo. Si può tagliargli la testa, si può sventrarlo, fargli le cose piè
atroci. Ma non si potrà mai distruggere il sé personale che vivo dentro il corpo.
Rifletti un momento: come si può distruggere un pensiero, farlo saltare in aria,
accoltellarlo o muovergli guerra? Non si può. La forza vitale di tutte le creature
abitate, umane o animali, è l’invisibile unità di pensiero ed emozione che
costituisce il sé personale dietro la maschera del corpo.
Ciò che dà al corpo la sua particolare qualità, la sua vitalità e il suo
carattere, è l’essenza invisibile del pensiero che è energia. E ciò che fa parlare la
bocca, fa vedere gli occhi e fa muovere le membra - la miracolosa energia che,
per così dire, regge le fila di tutto. Nulla può distruggere l’energia. Nulla può
togliere la forza della vita da qualcosa, qualunque essa sia.
La morte è una grande illusione, perché riguarda solo il corpo. L’essenza che
abita il corpo c lo mantiene in funzione, tornerà presto e si integrerà in un altro
corpo, se essa lo desidera, perché la forza vitale che abita dentro le mura della
carne, è perenne. Ricordalo. Vorrei spiegarti cosa accade agli esseri che
abbandonano questo piano. Quando il corpo non funziona più, lo spirito
dell’essere ritira da esso l’energia - l’anima. Ogni creatura ha un’anima. Anche gli
animali possiedono uno spirito ed un’anima. Se non l’avessero, non avrebbero
nemmeno l’energia creatrice necessaria a sostenere la loro vita.
Quando lo spirito chiama l’anima e la libera dalla sua cavità, tutto diventa
calmo e tranquillo. Nella vostra religione si legge: Guarda. nella dimora di Dio
non c’è più pena, non c’è più pianto, non c’è più sofferenza.” E una verità, perché
quando lasciate questo piano, siete liberati dagli istinti e dalle sensazioni fisiche.
Ciò significa che non sentite più la paura, o i dolori e le pene del corpo, o la fame,
o l’illusione del “tempo” che sta all’origine della vostra ansia. Tutto ciò che ri-
guarda il corpo fisico, non c’è più, e vi trovate nell’utopia; siete nella ‘dimora di
Dio”.
La morte del corpo è come un assopimento. Quando lo spirito chiama la
vostra anima, essa sale attraverso l’ultimo dei centri energetici nel corpo, detti
anche sigilli o chakra. La vostra anima, che è memoria, abbandona la massa
cellulare del corpo attraverso l’ultimo dei sette sigilli, l’ipofisi, che si trova nel
centro della testa. Questo passaggio viene vissuto spesso come un viaggio
attraverso un tunnel, accompagnato dal suono del vento. La luce che si vede alla
fine del tunnel è la luce del vostro essere, lo spirito del vostro essere. Quando la
vostra anima abbandona il corpo, esso spira e diventate di nuovo un libero sé-
anima. Ciò accade nella frazione di un attimo, ed è completamente indolore.
Nel momento della morte, le cose cominciano ad illuminarsi e diventano
maestosamente brillanti. Perché nel momento in coi abbandonate questo piano,
uscite dalla densità della materia e ritornate in un’esistenza di luce. Lì siete
semplicemente una mente potente ed una potente emozione; il vostro corpo è un
corpo di luce che cambia, nella sua forma elettrica, secondo i pensieri che
vengono accettati nella vostra forma di luce, Da questo punto raggiungete uno
dei sette cieli. E quale sarà, lo stabiliranno gli atteggiamenti emozionali che avete
vissuto qui Su questo piano.
Ciò che chiamate “ciclo”, è semplicemente la vita con i suoi diversi piani o
livelli. Yeshua ben Joseph parlò di sette cieli. In effetti, esistono sette cieli che
sono reali luoghi o piani dell’esistenza, e questo vostro piano è uno dei sette. E in
nessuno di questi piani esiste un inferno che tormenta e punisce l’uomo; egli lo fa
già abbastanza bene da solo. Quando abbandonate il corpo, andate sempre in
quel cielo, a quel livello di vibrazione che corrisponde a ciò che avete sviluppato
in consapevolezza. in comprensione o in atteggiamenti emozionali, su questo
piano. Ci sono sette realizzazioni, o livelli di consapevolezza e di comprensione. I
sette livelli di consapevolezza sono: la riproduzione e la sopravvivenza, la paura
ed il dolore, il potere, il sentimento dell’amore, l’espressione dell’amore, la
percezione di Dio in tutta la vita, e la percezione del Dio-che-io-sono.
Per farvi capire meglio: ogni pensiero che contemplate ed abbraccia-te per
arrivare ad una comprensione, ha una frequenza vibratoria che è percepita come
sentimento. Quindi, quando cercate di comprendere il dolore, vi concentrate sui
pensieri limitati che attengono al dolore: con ciò si formano le basse frequenze
vibratorie che voi percepite emozionalmente come dolore. Quando vi occupate
della comprensione dell’amore e del modo di esprimerlo, provate l’euforia delle
frequenze più alte che contraddistinguono i pensieri riguardanti l’amore condiviso
e manifestato. Là dove prevalentemente focalizzate la vostra consapevolezza per
ottenere la comprensione, quello è il cielo in cui andrete, perché lo spirito del
vostro essere vi attirerà alla vibrazione di quel particolare piano.
Tua madre è passata da questo piano a uno stato di grande pace e di
grande serenità, che tanto ha desiderato e di cui tanto aveva bisogno. Ha
raggiunto il cielo corrispondente al livello della sua consapevolezza e della sua
comprensione. Si trova ora in uno stato che corrisponde al suo livello - così come
tu ti trovi qui in uno stato che corrisponde al tuo, Il piano in cui ora si trova tua
madre, è il quarto, il piano dell’amore sentito, ma non espresso. Tua madre è un
essere di grandi sentimenti, ma non sempre è riuscita ad esprimerli. Tu e suo
marito spesso non avete capita perché lei non era in grado di parteciparvi molti
dei suoi sentimenti.
Tua madre si trova ora ad un alto livello dell’essere, e resterà lì finché lo
desidera. Quando contemplerà il pensiero dell’avanzamento, continuerà
l’espansione nel suo corpo di luce fino a raggiungere gli altri livelli del Pensiero.
Oppure, se lo sceglie, può ritornare su questo piano in qualsiasi schema genetico
che lei ritenga adatto ad esprimere se stessa, e può continuare il suo sviluppo su
questo piano della densità della materia, fino al settimo livello della
comprensione.
Questo piano, questo cielo, è chiamato il piano della dimostrazione”, perché
è qui che gli esseri possono dimostrare nella materia il loro potere creativo e
vivere tutti i possibili atteggiamenti emozionali. Questo è l’unico dei sette piani
che conosce l’oscurità e l’unico in cui non si può sentire la musica della luce. È un
piano sul quale nascono esseri di grande conoscenza, che passano poi, attraverso
la programmazione della consapevolezza sociale, all’ignoranza. Questo è quanto
succede qui - e questo è il motivo per cui, su questo piano, spesso è tanto arduo
avanzare.
Se tua madre decide di ritornare qui, potrà scegliere di diventare figlia di
uno dei tuoi tigli o dei tuoi nipoti. Se ritorna durante la tua vita, tornerà come
figlia di tua figlia, se quest’ultima decide di avere un bambino, E riconoscerai tua
madre, se lo permetterai a te stesso, perché guardando il bambino proverai
un’emozione che andrà ben al di là di quanto l’aspetto fisico ed esteriore potrà
suscitare in te, Così - attraverso i tuoi sentimenti - la riconoscerai.
E tua madre ti percepisce in modo consapevole? Sicuramente. Perché
quando si abbandona questo piano, si è molto più consapevoli di quando si era
nel corpo. Si può sintonizzarsi con tutti i livelli di cui si è consapevoli, perché non
si è più prigionieri della densità della materia. Ci si trova in una densità più
leggera, in una vibrazione più alta; per questo si ha la capacità di vedere altri
livelli di vibrazione che esistono parallelamente al vostro e che appaiono come
forme di pensiero, come forme di luce. Tua madre è perciò pienamente
consapevole di te. se desidera esserlo - esattamente come tu, dopo aver lasciato
questo piano, sarai consapevole di coloro che sono qui, se lo desideri.
Tua madre è felice? Se non si è felici qui, la propria infelicità si rafforza
quando si abbandona questo piano, perché senza corpo si è in uno stato di puro
sentimento e di pura emozione; quindi le vostre emozioni si amplificheranno e si
intensificheranno. Ma grazie a questa intensificazione imparate velocemente a
manifestare quel livello che vi seme per continuare a crescere nella comprensione
della gioia.
Ti voglio parlare di un piano alla cui vista ti sentiresti sopraffatto da
profonda tristezza. E un piano in cui vivono molti esseri che si esprimono al primo
e secondo livello di consapevolezza. Esso è simile ad una pianura. ad un ampio
luogo piatto. E cosa vi si trova? Non ci sono montagne e fiumi, erba, fiori e cielo
nelle loro forme di luce, Vi si trovano milioni di esseri nel loro corpo di luce, che
giacciono stesi in lunghissime file. Sono assopiti e vivono l’illusione di essere
morti, perché credono fermamente che non ci sia vita dopo la mode. Sebbene il
loro pensiero sia ancora vivo, magnetico, prepotente e mutevole, esso concentra
la sua energia sull’idea di essere morto, anche se, in realtà, vive ancora.
Ricordati: se crediamo fermamente in qualcosa, riusciremo sempre a convincerci
che è vera; e qualunque cosa riconosciamo come verità, si trasformerà in realtà.
Tanto potenti sono la nostra creatività e la nostra volontà.
A molti degli esseri di questo luogo era stato insegnato che, dopo essere
morti, sarebbero rimasti tali fino all’arrivo di un messia. Per paura e per la
sensazione di essersi alienati l’amore di Dio, avevano accettato come verità
questo insegnamento.
Quindi poco prima di morire, avevano creduto che sarebbero andati in un
luogo ad aspettare una resurrezione. Su questo piano ci sono file e file di esseri
che aspettano di essere resuscitati da qualcuno che ritengono più grande di loro.
Noi abbiamo cercato di svegliarli - ed alcuni si sono svegliati ed alzati -. ma alla
maggior parte di loro era stato insegnato che sarebbe loro apparso un diavolo per
indurli ad alzarsi. Ed avevano accettato anche questo come verità. Chiunque può
tentare di svegliarli. ma essi si rifiutano di farlo. Potrebbero passare ancora mi-
gliaia di anni prima che comprendano che sono vivi e che possono uscire dal loro
torpore. E tutto per uno sventurato insegnamento!
Questo è l’unico luogo di dolore che esista - il piano degli esseri che hanno
accettato certi insegnamenti come vera conoscenza. Lì fin dove arriva l’occhio, si
vedono vostri frateLli giacere in un sonno profondo. Su ogni altro piano invece c’è
una magnifica vita.
Maestro: Ramtha, è possibile vedere o comunicare con i
morti?
Ramtha: Desideri vedere tua madre?
Maestro: Si, molto,
Ramtha: Così sia. Vedremo se lei è d’accordo: e se lo è, faremo in modo che
tu la possa vedere. Ma quel momento arriverà quando meno te lo aspetti. perché
tu possa sapere che non è solo frutto della tua immaginazione.
Sappi che vedrai tua madre come luce, ma ciò non significa che lei sia più
grande dite. La luce è la frequenza radiante in cui vibra la sua essenza; l’alta
frequenza produce la luce. Anche tu possiedi questa proprietà. Tu vedi la luce di
questo essere, perché la sua vibrazione, più alta, entra in contatto con un piano
inferiore.
Qui, tra questo pubblico, è raccolto un gran numero di esseri del quinto
livello, perché amano altri esseri che sono presenti qui. Essi sono le luci brillanti
che potete vedere con la coda dell’occhio. Se le guardate direttamente, con la
parte dell’occhio che è costituita prevalentemente da bastoncelli, non le vedrete;
eppure ci sono. Hai imparato qualcosa di nuovo, da quanto ho detto?
Maestra: Si, molto. Grazie,
Ramtha. Bene. L’importante è non credere a nulla. A nulla! Perché cm
significherebbe convincersi di qualcosa che non avete ancora potuto conoscere e
comprendere attraverso l‘esperienza. Credere è molto pericoloso, perché significa
fondare la vostra vita, i vostri atteggiamenti interiori e la vostra fiducia su
qualcosa che non si è ancora rivelata come verità nel vostro essere - e ciò vi
rende molto vulnerabili. In questo stato di vulnerabilità potete essere manipolati,
maledetti, dannati e potete perdere la vita - e tutto solo per aver creduto.
Dovete sapere tutto ciò che desiderate sapere. Per ottenere questo. dovete
solo chiedere di capire e poi ascoltare ciò che sentite dentro di voi. Fidatevi della
saggezza dei vostri sentimenti. Non mettetevi mai contro di essi e non cercate
mai di costringervi a credere a ciò che non avvertite come buono dentro di voi.
Ancora: imparate ad avere compassione per coloro che ammazzano ed
uccidono, perché, compiuto il loro crimine, devono svolgere un terribile lavoro
sulle proprie emozioni che può durare anche millenni. La vittima già un attimo
dopo trova un nuovo corpo.
L’assassino non dimentica mai.
MAESTRO: Quando qualcuno abbandona la vita terrena, dove va a riflettere
sulla vita passata ed a decidere cosa farà nella prossima?
Ramtha: Raggiunge il piano o il cielo che corrisponde all’insieme degli
atteggiamenti interiori che sta imparando comprendere.
Per esempio tu. caro essere, hai già dominato ciò che si definisce
‘sopravvivenza nella limitazione’ attraverso la via del dolore, del potere e
dell’amore non manifestato. Ora ti esprimi al quinto livello di consapevolezza, al
livello dell’amore realizzato, espresso e condiviso. Se tu abbandonassi oggi
questo piano, raggiungeresti il quinto livello celeste, chiamato paradiso, perché
questo è il livello più alto di comprensione di cui, al momento, sei consapevole.
in altre parole, maestro: hai raggiunto un’ampia conoscenza e comprensione
che ti permettono di cominciare a capire ed a realizzare il tuo valore e la tua
dignità, la tua unicità, la sovranità della tua verità e il potere dei tuoi processi
mentali.
Cominci a riconoscere, nella vita intorno a te, la tua bellezza. Stai crescendo
nella tua compassione per gli altri e nel tuo rispetto per il valore di tutta la vita.
Sai dare espressione a tutte queste. verità perché, attraverso l’esperienza ed il
pensiero contemplativo, sei arrivato ad abbracciare questi valori come ideali del
tuo essere, come verità da realizzare nel regno del sé. Questo dimostra quanto
sei progredito sulla strada della tua consapevolezza e comprensione. E tuttavia
esistono una comprensione ancora più ampia e stati più illimitati dell’essere che
devono ancora essere visti, vissuti e compresi. Ma tu potrai cominciare ad
affrontare queste verità e ad assumerle come tuoi ideali, solo quando avrai
raggiunto una completa conoscenza e comprensione di ciò che esprimi adesso,
perché la saggezza cresce, pietra su pietra, verso una comprensione sempre più
grande.
Non puoi, ad esempio, vedere ed essere veramente consapevole della
bellezza della vita, o esprimere vero e profondo amore e compassione verso gli
altri, se prima non hai visto la tua propria sublime bellezza e non hai prima
espresso l’amore e la compassione per te stesso. Solo quando avrai veramente
compreso l’amore per il sé, avrai la base da cui partire per espandere la tua
comprensione e per abbracciare la vita al di fuori dite. E quando anche questa
comprensione sarà raggiunta e realizzata, inizierai a riconoscere che tu sei tutta
la vita che ora percepisci come esterna a te. Capisci?
Quindi se tu abbandonassi questo piano. giungeresti ad un livello di
consapevolezza e di comprensione che corrisponde ai tuoi processi mentali ed ai
tuoi atteggiamenti emozionali. Non potresti raggiungere il livello di comprensione
più illimitata, perché non hai ancora capito che essa esiste, non essendo ancora
diventata una realtà per il tuo se.
Maestro: Quindi la nostra vita corrisponderà sempre esattamente ai nostri
pensieri, sia su questo piano, sia su quello che raggiungeremo quando cene
andremo da qui?
Ramtha: È giusto. Per questo vi insegno come diventare sempre più illimitati
nei vostri processi mentali. Perché più il vostro pensiero diventa illimitato, più
illimitata diventa anche la vostra vita - ovunque voi siate. Quanto più grande è il
cielo che create qui, nel vostro regno dei pensieri e dei sentimenti, tanto più
grande sarà il cielo in cui vivrete quando lascerete questo piano; oppure, se
sceglierete di farlo, quando ritornerete qui. Coloro i cui pensieri sono impregnati
di sensi di colpa, di giudizi su di sé e sugli altri, di amarezza e odio nei confronti
dei propri fratelli, lasceranno questo piano solo per continuare a fare le stesse
esperienze fino a quando avranno imparato da esse, ne avranno abbastanza e
riconosceranno che si possono sperimentare forme superiori dell’essere e
raggiungere cieli più elevati.
Maestro: Tu dici che esistono sette livelli. Potresti descrivere anche gli altri,
e soprattutto il settimo?
Ramtha: il piano sul quale voi siete, è il primo, il piano della percezione
tridimensionale. Su questo piano gli esseri raggiungono la comprensione di Dio
nella forma chiamata materia. Occorre una grande maestria per vivere qui.
perché a questo piano si deve accedere attraverso il processo della nascita e
perché qui si devono superare le limitazioni e gli istinti della carne, Su questo
piano esistono tutti i livelli della consapevolezza e della comprensione. perché
questo è ciò che si definisce il piano di”Dio-che-si-manifesta”, il piano della
dimostrazione. É il piano sul quale potete dimostrare e testimoniare la consape-
volezza nella forma materiale, per espandere la vostra comprensione emozionale.
Desidero che sappiate che questo luogo, chiamato Terra, è solo uno degli
innumerevoli luoghi in cui un essere può esprimerSi in un colpo e fare esperienza
sul piano della dimostrazione.
Il secondo è il livello di coloro che, per comprenderli, fanno esperienza del
dolore, del rimorso e della colpa. Il terzo è il livello del potere, dove si cerca di
controllare e rendere schiavi gli altri, non attraverso la copulazione o la violenza
fisica - che lì non esiste -, ma attraverso i “pensieri della mente”, con i quali si
cerca di impone agli altri il proprio punto di vista.
Il quarto è il livello dell’amore. Tutti, a questo livello, amano profon-
damente, ma purtroppo non riescono ad esprimere questa profondità. Vivono
un’esistenza al livello della luce, in cui provano un grande amore, tuttavia senza
la capacità di esprimerlo.
Il quinto livello è chiamato paradiso ed è il primo a possedere la magia della
‘luce dorata”, Immagina una luce, simile al vostro sole, ma d’oro. Al quinto livello
questo colore avvolge tutte le cose, e tuttavia tutte le cose mantengono la
vivacità dei loro particolari colori. E lì non c’è notte, c’è solo luce dorata.
Dappertutto risuona una magnifica musica, perché la luce che avvolge tutte le
cose vibra nel suono del suo colore in uno splendido movimento armonico. Lì, non
l’aria, ma questo movimento armonico è il “respiro della vita”. Sul piano del
paradiso si respirano suono e musica e si vive nella luce.
Dovete sapere che sul vostro piano, il primo, c’è chi ha compreso e
dominato la riproduzione, il dolore e il potere ed ha manifestato l’amore nella
realtà; e ciò è stato possibile abbastanza facilmente. Ma il dominio del sesto e del
settimo livello della comprensione non è così facile da realizzare, sul piano della
dimostrazione; perché questa comprensione è al di là della dimostrazione. Ma
coloro che vivono ed amano sul primo piano - che esprimono il loro amore
attraverso parole, atti ed azioni e che vogliono vivere la loro vita nell’amore -,
quando lo lasciano, raggiungono il quinto livello. Al livello del paradiso ci sono
esseri vecchi di milioni di anni, per i quali il paradiso è un luogo talmente
splendido che non riescono ad immaginare che esista qualcosa di più.
Al quinto livello si ha il potere di esprimere e manifestare il proprio amore: e
ciò che si desidera in un certo momento, succederà. Se un pescatore. un
appassionato di pesca, desidera un pesce, gli apparirà un lago ed egli potrà
avvicinarsi alla riva.
Attorno al lago ci saranno alti cipressi e pioppi e tutto quello che desidera.
Se ama il lago come appare in autunno, i pioppi prenderanno il colore della
cannella ed i cipressi resteranno nel loro scuro verde-smeraldo. E quando egli si
siede per lanciare la sua lenza e desidera sentire una fresca brezza, verrà una
fresca brezza che soffierà dolcemente sul lago. Quando poi il pescatore lancia il
piccolo, umile venne al centro del meraviglioso lago ed immagina ciò che
desidera prendere, lo prenderà! Egli porta i pesci - che sono come i pesci sul
vostro piano - nella casa dei suoi sogni e li mangia; e questo lo rende felice,
perché egli ama ciò che ha fatto.
Gli esseri di quel piano non riescono ad immaginare che possa esistere un
luogo migliore di quello. Per questo si chiama paradiso. Ed èun piano difficile da
raggiungere per coloro che non hanno ancora realizzato ed espresso l’amore.
Chi si è espresso per un ceno periodo al quinto livello, si porrà infine la
domanda sull’ essenza della luce che tutto avvolge, e sul perché egli ha meritato
di essere lì. Molti non si chiedono perché hanno meritato il paradiso: lo accettano
semplicemente. Ma ad un certo momento qualcuno penserà: “Da dove vengono
la luce e la musica?” Ed allora comincerà a vedere la splendida energia della forza
della vita che è nella luce, nelle piante, nei pesci, nel lago e nel color cannella dei
pioppi autunnali. Comincerà a contemplare ciò che accomuna tutte queste cose. E
inizierà a vedere che nessuna cosa è separata dalle altre, che tutto fluisce
nell’unità dell’essere. Quando vedrà ciò, quando - con tutto l’amore che ha
compreso, manifestato e realizzato - inizierà a contemplare l’unità dì tutte le cose
e di tutti gli esseri, allora passerà al sesto livello della comprensione.
Il sesto livello del cielo è al di là delle parole, perché le parole non possono
descrivere come possiate, voi che credete di essere separati dalla pianta, dal
vènto e da chi vi siede accanto, essere tutt’uno con qualcosa e tuttavia un’ci e
separati da ciò con cui siete uno. Il sesto livello - il sapere di essere tutt’uno con
la vita - è la porta verso il settimo. Perché ognuno diverrà sempre e
completamente ciò che percepisce e riconosce come realtà. Quindi se si vede solo
“Dio nell’unità” e si vive nella sfera dell’unità, si diverrà ciò che si vede e ciò con
cui si vive la massima espressione e il grado supremo di questo processo è il
settimo cielo. La porta verso questo cielo è il sesto livello della comprensione cioè
la capacità di vedere ciò che si diventa: puro Dio, pura ragione, pura vita, pura
luce - la sostanza e la base di tutto ciò che è.
Ed ora il settimo cielo: immaginatevi una luce, più grande della luce. Il
centro di questa luce nella sua continua evoluzione è di una tonalità non ha
luminosità, ma che è emanazione di luce. Nel centro di questa luce ci sono
bagliori di incredibile splendore. Ed il mare in cui si trova questo centro di luce, si
muove, si espande e si protende verso l’alto. Mentre il centro si protende verso
l‘alto, dal suo splendore emana una strabiliante nuova “formazione di luce”.
Questa nuova formazione si espande a tutto il campo della luce, mentre il centro
continua ad evolversi, pur continuando ad essere.
Ciò che emana dal centro, siete voi. Ciò che si definisce “voi”, ciò che emana
dal centro ed aumenta la spettacolarità della luce, è colui che ha contemplato il
pensiero del centro e si è trasformato in esso in forma unica e perenne.
Voi che avete contemplato il centro e lo siete diventati, siete ora la
piattaforma da cui scaturisce tutta la vita. Perché ciò che il centro emana ed
immette nella luce, è pensiero. E dal pensiero che siete diventati, in forma unica
e perenne, potrete nutrire, favorire ed espandere la consapevolezza di tutta la
vita.
Le mie parole sono troppo povere per questa visione, che deve arrivare al di
là dei limiti di spazio, tempo e dimensione - al di là dei limiti della lingua fino a
raggiungere una comprensione emozionale. Ma ti assicuro, Maestro come tu
sviluppi ed espandi la tua comprensione, istante dopo istante, passo dopo passo,
conoscenza dopo conoscenza, così il tuo orizzonte si espanderà sempre di più fino
a quando il tuo sentimento comprenderà tutto ciò che è. E questo è il momento in
cui diverrai gioia.
Questo è il settimo livello. E Dio. E ciò a cui alla fine tutto approda.

MAESTRO: Vorrei sapere perché gli uomini tornano su questo piano.


Ramtha: Ci sono tanti motivi, maestro, quanti sono gli esseri su questo
piano. La maggior parte comunque torna perché ha vissuto qui molte vite e
perché qui tutto è familiare. Questa è la loro casa, qui sono le loro “radici”. E
quando se ne vanno da qui, lasciano dietro di sé molti esseri con cui hanno
profondi legami emozionali dovuti a sensi di colpa, a odio o ad amore, Così
quando abbandonano questo piano, il loro attaccamento a questo luogo e ad altri
esseri crea un legame emozionale che li riporta qui, vita dopo vita.
E ci sono avventurieri che vanno in molti altri luoghi a raccogliere le loro
esperienze, per riportare poi la loro comprensione e le loro esperienze su questo
piano. Altri esseri invece hanno già completato le esperienze su questo piano e
non tornano più qui, ma proseguono verso altri luoghi.
Maestro: Tu hai detto che una persona, dopo la morte, raggiunge uno dei
tanti luoghi, o cieli, come tu li chiami, secondo i suoi atteggiamenti interiori, per
decidere se tornare qui.
Ramtha: In verità è così.
Maestro. Come viene presa questa decisione? Chi decide? Ognuno decide
per sé stesso?
Ramtha: Non c’è nessuno, maestro, seduto su un trono al di sopra di tutti
che governa o che indica a qualcuno - comunque egli si sia comportato nella vita
passata - un particolare piano o luogo da scegliere.
Per rispondere alla tua domanda, permettimi di raccontarti di un essere che,
secondo il vostro calcolo del tempo, è vissuto su questo piano molti anni fa,
Quando egli ha abbandonato questo piano, aveva sperimentato e capito il potere
ed il dolore ed aveva espresso la dolcezza e la tenerezza dell’amore. La sua
comprensione corrispondeva quindi al quinto livello celeste. Eh andò, quando
lasciò questo piano. quasi per una vacanza, di cui decise egli stesso la durata,
Il quinto livello è un livello dove gli esseri, attraverso i loro pensieri
- che sono la loro voce -, manifestano con grande facilità ciò che si
immaginano, ciò che desiderano - e in un solo attimo appare. Essi fanno
esperienza col colore, con la forma, con l’illusione e con tutte le cose della vita. E
continuano a sperimentare tutti i loro sogni per tutto il tempo che lo desiderano -
fin quando arriva il momento in cui si chiedono se non ci sia qualcosa di più.
E c’è di più, perché al di là del loro livello esistono ancora due cieli che essi
non possono vedere perché non hanno mai considerato queste conoscenze nei
loro processi mentali e non le hanno espresse nella loro vita. Per sperimentare
quei livelli, devono saper vedere Dio in tutte le cose ed essere come è Dio.
Benché abbiano umilmente espresso l’amore, essi devono tuttavia ancora
comprendere la loro unità con Dio, che è tutta la vita.
Dopo aver trascorso un breve periodo sul piano del paradiso, questo
maestro cominciò a pensare se non ci fosse qualcosa di più, e chiese aiuto - e
l’aiuto c’è sempre. Gli apparve allora un essere meraviglioso. avvolto in una
morbida luce e in vesti splendenti. Egli gli disse: Maestro, sono turbato. Qui, in
questo paradiso, ho tutto. Ho tutti i pesci del mare che avevo sempre sognato di
prendere e non avevo mai pescato. Ho la casa che avevo sempre sognato di
avere e non avevo mai posseduto. E ho fiori che fioriscono senza giardiniere.
Questo è veramente un luogo stupefacente! Guarda i miei vestiti. Non avevo mal
indossato indumenti come questi, ed ora li indosso. E tuttavia sono preoccupato.
Benché qui io abbia molti amici, la donna che amo non è con me. E non è l’unica
cosa che mi preoccupa. Dov’è Dio? Vedo tante cose meravigliose. E le possiedo
tutte. Ma Dio dov’è?”
Il saggio essere gli risponde: “Sii benedetto tu che, pur essendo immerso in
tutto ciò che c’è, ti chiedi se non esista qualcosa di più; tu che ti chiedi dov’è il
Padre che ti ha arricchito così generosamente.”
“Si, è proprio questo che mi preoccupa di più. Vorrei ringraziare Dio per
avermi dato tutte queste cose meravigliose . E anche se ho sempre avuto un po
di paura di Dio, ora, se fosse possibile. vorrei rendergli omaggio.”
L’essere dice: “Maestro, vieni con me. Ti voglio mostrare un luogo.” Nello
spazio di un attimo, senza aver mosso un passo, si trovano sulle rive di uno
stagno. Il saggio essere dice: “Maestro, siediti accanto a me e guarda nell’acqua.”
L’uomo guarda allora nell’acqua, e che cosa vi scorge? Sé stesso nella sua
ultima espressione su questo piano - quando era bambino al seno della madre..,
quando cominciava a cambiare lineamenti… quando era un ragazzo dalle
ginocchia sbucciate e triste per le biglie perdute... un giovane che seduceva
riluttanti ragazze... l’uomo adulto, il matrimonio e l’eterno amore... cd infine la
vita con i figli, le opportunità sfruttate e quelle perdute, il lavoro, gli amici e le
preoccupazioni economiche.
É stupefatto! Può vedersi come non si era mai visto prima. Era stato un
uomo buono in quella vita ed aveva sempre creduto che esistesse Dio. Era stato
potente, senza aver mai utilizzato il suo potere per rendere schiavo qualcuno.
Aveva amato sinceramente sua moglie ed i suoi figli, senza mai nascondere il suo
amore. Per questo in quella vita era conosciuto come uno che sapeva insegnare,
dominare sé stesso ed amare, edera diventato umile e puro di spirito.
Contemplando la sua vita che gli si rivela nello stagno, l’uomo si rivolge
all’essere: “Ho vissuto bene.”
E l’essere aggiunge: “Hai vissuto bene. Molto bene, veramente ... ma una
cosa non hai fatto: non ti sei mai chiesto chi è tuo Padre, e lo hai sempre tenuto
separato da te e dalla tua vita.
E tua moglie! Gran pane del tuo amore per lei consisteva nel regalarle le
cose che le piacevano. Ed hai fatto bene ... ma una cosa non hai fatto: non ti sei
amato abbastanza da permettere a tua moglie di amarti al di là di tutti i doni che
le hai fatto.
Non hai mai realmente apprezzato la tua vera grandezza - tu che hai saputo
donare tanto.
Per sollevarti dalle tue preoccupazioni, ti do un consiglio: ritorna sulla terra.
Lì hai saputo esprimerti, e li hai imparato molto. Questa volta imparerai ad amare
te stesso, a dare espressione all’amore che è nel tuo essere, a vedere Dio nella
bellezza di tutte le cose.
Se decidi di ritornare, vorrei consigliarti di scegliere accuratamente chi vuoi
essere, di scegliere un ruolo che ti permetta di diventare ciò che sei e di capire
ciò che ancora devi capire.
Ora ti lascerò riflettere da solo per un po’. Prenditi tutto il tempo necessano.
Se. decidi di tornare, fammelo sapere e ti mostrerò come meglio procedere.
L’uomo, un po’ provato, si siede e riflette. Egli ha tutto ciò che non ha mai
avuto prima; se ritorna, lo perde. E tuttavia è preoccupato. perché desidera
trovare quel Dio che lo ha benedetto con il paradiso. Cosi richiama l’essere e gli
dice: “Desidero tornare e vedere Dio. Ma non sono sicuro dì sapere cosa devo
fare.”
L’essere dice: “Tutto quello che devi fare, maestro, è decidere quando
apparire di nuovo su quel piano. Ogni tempo ed ogni luogo sono adatti, perché
ciò che metti in moto con il tuo desiderio creerà le esperienze di cui hai bisogno,
e non avrà importanza il luogo e il tempo che scegli. Ma se provi un forte
desiderio di vivere di nuovo con la tua famiglia, ti consiglierei - ed è solo un
consiglio - di restare con loro, perché con loro finora hai imparato veramente
molto.”
L’uomo riflette un attimo, e poi dice: “Vorrei farti ancora una domanda:
come potrò riconoscere Dio quando lo vedrò?’ L’essere risponde:
“Conosci te stesso e conoscerai Dio.”
L’uomo sente il cuore alleggerirsi. Per la prima volta nella sua esistenza può
stabilire un contatto con un Dio che forse è egli stesso. Dice quindi: “Desidero
tornare e vedere Dio. E desidero far parte di nuovo della mia famiglia.”
E l’essere: “Guarda nello stagno. Che cosa vedi?” L’uomo guarda nello
stagno e vede suo figlio. L’aveva lasciato ragazzo ed ora è un giovane che
corteggia una dolce ragazza. Essi si amano, e sono già entrati nella fase della
copulazione.
L’essere dice: “Hai una buona possibilità, maestro, di ritornare, puoi farlo
come discendente di tuo figlio.”
“Di mio figlio? Sarò il figlio di mio figlio”? Io, il padre, devo diventare figlio di
mio figlio, ed egli mio padre?”
“Naturalmente! In un’altra vita egli è già stato tuo padre e tu suo figlio.
Quindi questa è solo una ripetizione di ciò che è già avvenuto.”
L’uomo riflette, guarda l’essere e dice: “Ma io amo mia moglie. Come posso
essere suo nipote?”
“Fin da bambino adorerai tua nonna. Quando sarai adulto, lei avrà già
lasciato questo piano. Perché lei, che ti ha aiutato ad esprimere l’amore d& tuo
cuore, avrà concluso il suo compito; arriverà allora il momento dì occuparti della
percezione di Dio nella sua bellezza.”
L’uomo riflette ancora e dice: “Oh essere che tanto mi hai aiutato, quando
sarà il momento, voglio diventare figlio di mio figlio.”
L’essere gli annuncia: “Il momento della semina arriverà presto. Quando tu
lo vedrai, collegati con la luce di tuo figlio.”
“Come posso fare?” L’uomo si gira e, con sua grande meraviglia, l’essere è
scomparso. Al suo posto vede suo figlio davanti a sé, perché è diventato parte
della sua luce. Senza sapere della sua presenza, il figlio, negli ultimi tempi, si
ricorda spesso del padre. ‘Se mio padre mi potesse vedere!’ pensa il figlio. Ed è
proprio ciò che il padre fa!
Arriva il momento in cui il bambino viene concepito nel ventre della madre.
L’uomo prende parte alla formazione di questo bambino - con i suoi pensieri e
con tutto ciò che si augura per la propria vita. Egli può decidere di prendere
possesso del nuovo corpo al momento del concepimento o può aspettare fino ad
un anno dopo la nascita. L’uomo è molto ansioso, perché tutto gli è
estremamente familiare. Ed allora decide di diventare il bambino. Si dà una
spinta, e in un attimo.., ha dimenticato chi è. La prima cosa che percepisce è la
tosse in gola e qualcuno che gli asciuga gli occhi e lo avvolge in piccoli panni...
La storia che ho raccontato è vera. Non è stato il sublime essere a decidere
per il maestro quale dovesse essere la sua vita. Egli lo ha solo aiutato a vedere,
accompagnandolo sulle rivedi un magico stagno, dove l’uomo poteva guardare
apertamente la sua anima e rivedere la sua vita passata per stabilire le
esperienze che gli sarebbero state utili nella prossima. Fin dai primi momenti
della nuova vita, il maestro sapeva già amare. Ciò che dovette invece apprendere
fu la capacità di vedere Dio in sé stesso e di diventarlo. E così fece. Il nome di
questo maestro era... Buddha. Da sempre avete scelto. Sempre avete avuto la
libertà di scegliere. Nessuno lo fa per voi. Se l’uomo che viveva in paradiso non
avesse voluto diventare di più e vedere Dio attraverso la bellezza di questo piano,
sarebbe ancora al quinto livello.., e il vostro mondo non sarebbe stato benedetto
dalla sua grande saggezza e dalla sua luce.

Capitolo 7

Morte o ascensione?

La morte non è legge assoluta. E’ molto più facile portare con sé il proprio
corpo. Non è necessario nascere nuovamente per tornare qui, ma è possibile
andare e venire ogni volta che si vuole.

MAESTRO: Recentemente ho saputo che aspetto un bambino. Vorrei sapere


perché questo bambino ha scelto proprio me e, più in generale come si scelgono i
propri genitori.
Ramtha:Come si scelgono propri genitori per esprimersi attraverso un nuovo
corpo? Ci sono molte ragioni, molte risposte. Tutti coloro che hanno lasciato
questo piano e vogliono ritornarvi, aspettano che qualcuno metta al mondo dei
bambini - Chi ha avuto discendenti in vite passate, ha tuttora lo schema genetico
- che voi chiamate “genitori” - di cui può servirsi per ritornare.
Molti si scelgono genitori tra persone a loro familiari. - tra gli esseri
che in altre vile sono stati loro figli o loro genitori. Alcuni si scelgono Invece
dei genitori che non conoscono, ma che tuttavia mettono loro o disposizione un
‘veicolo’ attraverso cui possono esprimersi su questo piano. Quando non c’è
nessun veicolo a disposizione di chi in quel momento vuole tornare, può anche
succedere che egli debba aspettare centinaia di anni prima di trovare un corpo
adatto.
Nessuno è in realtà madre o padre di chiunque altro. Tutti sono figli e figlie
del Principio Madre-Padre della vita chiamato Dio. Tutti qui Sono reciprocamente
fratelli e sorelle, I tuoi figli e i tuoi genitori sono in realtà tuoi fratelli, parti uguali
della Mente di Dio.
Ogni essere sa, prima di tornare qui che non ritorna per essere una grande
bellezza, un uomo ricco o un povero mendicante. Torna perché vuole vivere qui e
vuole crearsi le condizioni per imparare a livello emozionale su questo piano - per
ottenere una comprensione emozionale e portarla a compimento nel suo essere.
In questo consiste il vero valore delle esperienze della vita, sia qui, sia su altri
piani dell’esistenza; perché questa è l’unica cosa che rimarrà con voi nell’eternità.
L’essere che ti ha scelto, maestro, è stato, in passato, tuo bisnonno. Ora
ritorna attraverso la discendenza che egli stesso ha generato più di un secolo fa.
E il tuo desiderio di avere figli gli rende possibile il ritorno, perché gli metti a
disposizione un veicolo attraverso Cui tornare. Questo essere è. per così dire, in
attesa” del frutto del tuo grembo. Molti in questo pubblico sono attorniati, nel loro
campo di luce, da esseri che aspettano un concepimento.
Maestro: Ciò significa che sarà un maschio - se è stato mio bisnonno?
Ramtha: Si. Sei d’accordo?
Maestro: Oh si, certo! Ramtha, avrei un’altra domanda. Per ritornare
qui, dobbiamo passare sempre attraverso il processo della nascita?
Ramtha: Prima di risponderti, maestro, voglio che tu capisca che questo
è il piano della percezione tridimensionale. É il piano in cui il pensiero diventa
visibile nella forma tridimensionale chiamata materia. E il piano della densità
della materia, perché il pensiero si è trasformato nella frequenza vibratoria della
luce, la quale, rallentando la propria frequenza, diventa prima elettricità, poi
materia informe, infine la materia solida dì questo piano. La materia di questo
piano è quindi luce che ha rallentato la propria frequenza vibratoria cd ha assunto
la sua forma più densa.
Perché tutto qui abbia la stessa densità, tutto deve vibrare alla stessa
frequenza. Per questo il tuo corpo vibra alla stessa frequenza della sedia su cui
siedi. Questo livello esiste per te, perché i sensi del tuo corpo sono stati creati per
percepire la luce nelle sue frequenze più lente, quindi come materia.
Poiché, nella tua essenza, sei un’energia di luce che vibra ad una frequenza
più alta della densità della materia, se tu non avessi un corpo materiale, la
materia di questo piano per te non avrebbe consistenza. Quindi è il tuo corpo
che, attraverso la sua densità e gli organi dei sensi, ti permette di percepire, di
fare esperienza e di interagire con la materia di questo piano.
Se tu quindi vuoi essere parte di questa frequenza, devi abitare e diventare
parte di un corpo manifestato. Un modo per avere un corpo, è venire al mondo
attraverso il processo della nascita. Unico altro modo per fare esperienze su
questo piano attraverso il corpo, è l’ascensione. Per ascendere devi passare
attraverso il processo della nascita, mantenere inalterata l’integrità del sé e
attivare completamente il tuo cervello- Una volta attivata completamente tutta la
potenzialità del cervello, puoi comandare al corpo, ogni volta che lo vorrai, di
elevare la sua frequenza vibratoria fino a superare la frequenza della materia ed
entrare in quella della luce.
Ascendere significa semplicemente elevare la totalità del tuo essere al livello
della luce. La morte è sicuramente una via per arrivarci, ma significa anche
permettere alla struttura del corpo di invecchiare, di decadere ed infine di
scomparire; si abbandona questo piano, ma senza corpo. Ascendere invece
significa portare con sé il proprio corpo.
Coloro che sono ascesi da questo piano, hanno saputo dominare la morte,
loro ultimo limite. Con il potere del pensiero hanno imparato ad elevare la
frequenza della struttura molecolare del corpo fino al punto in cui il corpo passa
con loro nella luce superando per sempre la morte.
Maestro: Non comprendo del tutto come si possa tornare su questo piano
con l’ascensione.
Ramtha: Se porti con te il tuo corpo, maestro, puoi elevarne ed abbassarne
la frequenza a qualunque livello desideri. Se decidi di tornare alla frequenza di
questo piano, non hai più bisogno di cercarti un altro corpo per vivere un’altra
vita, con un’altra famiglia, in un altro paese. Non devi più tornare a nascere su
questo piano del pensiero limitato, non devi più passare attraverso la
programmazione della consapevolezza sociale e non devi più lottare per dare
espressione al sé al fine di riguadagnare la conoscenza del tuo vero essere. Non
devi più imparare di nuovo che il corpo può essere riportato alla pura forma dì
luce da cui originariamente è nato. Non devi più imparare di nuovo che la vita su
questo piano della materia è solo illusione e gioco.
Una volta conquistata la capacità di ascendere, il corpo resta tuo per sempre
e puoi andare e venire con il corpo quando vorrai, Quando vuoi tornare ad essere
parte di questo piano, tutto ciò che devi fare è abbassare le vibrazioni del tuo
corpo fino alla frequenza di questo piano - e ci arrivi!
Tutti qui sono in grado di ascendere, perché dietro l’illusione della carne si
nasconde il creatore di tutti gli universi; voi, per vostra scelta e attraverso il
pensiero illimitato, potete far diventare realtà questa potenzialità. Se vi aprite a
tutti i pensieri e imparate a non giudicarli, acquistate il potere e la capacità di
diventare ogni ideale che vi prefiggete. Allora, attraverso il pensiero, potrete fare
o diventare qualunque cosa. Potrete prendere il vostro pensiero, concentrato sul
corpo e comandare al corpo di vibrare più velocemente. Il corpo si eleverà allora
all’ideale su cui il pensiero si è fermato. Tutto il corpo comincerà a vibrare più
velocemente. Nello stesso tempo la sua temperatura salirà ed esso inizierà a
splendere.
Continuando a vibrare più velocemente, la materia del corpo si trasformerà
in pura luce e quindi in puro pensiero. E ciò che prima era visibile, diventerà
invisibile.
Maestro: Sembrerebbe che sia piuttosto difficile ascendere, perché non
si sente parlare spesso di persone che ascendono.
Ramtha: Al contrario, maestro, è molto facile ascendere. In verità è più
semplice che morire. Ciò che è difficile, è imparare a non giudicare più i propri
pensieri. Ciò che, in verità, è difficile, è dominare l’illusione del tempo e
permettersi la pazienza che serve per riuscire ad ascendere. Se riuscite a fare
questo, l’ascensione diventa possibile; solo un pensiero vi separa da essa. Ed
allora manterrete con voi il vostro corpo per tutti i tempi e potrete trasferirvi su
ogni piano, ogni volta che lo vorrete.
Maestro: E non si fa mai l’esperienza della morte?
Ramtha: Mai. Come potresti, se sei al di là di essa?
La morte è una grande illusione. La morte, su questo piano, è una realtà
accettata, perché tutti pensano che debba esserci; e così essa è diventata una
realtà. Caro essere, l’unica realtà è la vita; tutto il resto è illusione. Le illusioni
sono pensieri... sono giochi... che diventano realtà.
La morte non è legge assoluta su questo piano. È molto più facile portare il
corpo con sé. Ed allora non dovete più ritornare attraverso il processo della
nascita per vivere in una consapevolezza che, purtroppo, non vi permette di
ricordare.
Maestro: Quindi non è necessario morire?
Ramtha: Nessuno deve morire. Tu morirai solo se credi che debba
accadere. Ma il corpo non avrebbe bisogno di morire. Gli dei che lo hanno
progettato non lo hanno progettato perché duri solo un breve attimo di tempo. Lo
hanno progettato perché viva attraverso le sue ghiandole, e non attraverso i suoi
organi; grazie al flusso degli ormoni delle ghiandole, esso potrebbe vivere
centinaia di migliaia di anni e non invecchiare mai. Così originariamente era stato
programmato il vostro corpo nella sua struttura cellulare. In un passato recente
della vostra storia c’erano esseri che vivevano migliaia di anni.
La morte significa la fine solo per il corpo, ma non per il sé personale che lo
abita. Attraverso gli atteggiamenti interiori del sé personale viene limitata la forza
vitale del corpo e viene evocata ciò che si chiama morte.
Il vostro corpo reagisce solo a ciò che gli si dice. La vostra anima, che sta
vicino al cuore, governa l’intero corpo attraverso la sua struttura emozionale. E
l’anima che attiva la distribuzione degli ormoni in tutto il corpo allo scopo di
mantenervi la vita. L’anima non fa questo da sola, bensì sotto la direzione dei
vostri atteggiamenti interiori e dei vostri processi mentali. A causa di questi
atteggiamenti, certi ormoni, dopo la pubertà, cessano di essere prodotti. E da
quel momento viene attivato nel corpo un ormone della morte e il corpo comincia
a decadere, ad invecchiare e a morire. L’ormone della morte è attivato perché
siete pieni di sensi di colpa, di giudizi su voi stessi e di paura della morte. Per voi
la bellezza consiste solo nell’aspetto esteriore della giovinezza, e non nel
carattere della personalità. Anticipate la vostra morte assicurandovi sulla vita. Vi
assicurate per proteggere i vostri beni in caso di malattia o altri impedimenti.
Fate tutto il possibile per accelerare l’invecchiamento e la morte del vostro corpo
- perché aspettate la morte nella certezza che arriverà!
Il corpo è solo un servitore, uno strumento dei vostri pensieri. È una
meravigliosa creazione, lo strumento più raffinato che esista. Ma non è stato
creato per avere una propria mente. E stato creato per essere un servitore, e
vivrà solo il tempo che voi gli permettete di vivere. Se accettate pensieri
sull’invecchiamento” e vi aspettate che il corpo si indebolisca e muoia o vi negate
l’amore, la felicità e la gioia, il vostro corpo imboccherà la via della distruzione
che porta alla morte.
Maestro, anche in questo preciso istante puoi porre completamente fine al
tempo e vivere nell’eternità del momento presente, se lo vuoi. Il tempo non è
forse un’illusione? Chi lo ha visto? Tra di voi regna una grande ipocrisia, perché
pur rifiutandovi di credere all’invisibile, siete tuttavia totalmente adoratori e
schiavi del tempo.
Avete direttamente in voi, ora, in questo momento il potere di far tornare il
vostro corpo alla giovinezza e di continuare per sempre a vivere. Come?
Semplicemente attraverso il vostro atteggiamento interiore. Inducetelo ad
affermare che il corpo vivrà eternamente, e così sarà. Allontanate dalla vostra
vita tutto ciò che ne accetta la fine, ed essa non finirà mai. Eliminate la parola
“vecchio” dal vostro vocabolario e dalla vostra comprensione. Introducete la
parola “eterno”. Cessate di festeggiare i vostri compleanni, perché vi confermano
nella convinzione che state invecchiando. Se vi fa piacere festeggiare la vostra
nascita, fatelo, ma contate gli anni al contrario e diventate più giovani. Se non vi
aspettate di morire, non conoscerete mai la morte.
Vivete sempre nel presente. Non accettate nessun futuro che non sia il
momento che state vivendo. Diventerà eterno, se glielo permettete. Non pensate
mai quanto a lungo vivrete, perché vivrete sempre. Pensate al vostro corpo come
eterno, e lo diventerà. E semplicemente così.
Ama te stesso, maestro. Benedici il tuo corpo. Parla alla tua anima, che è il
signore del tuo essere, e ordina/e di produrre gli enzimi della giovinezza, ed essa
lo farà. Sappi che il corpo può vivere eternamente. Come? Dicendogli di farlo!
L’immortalità si può raggiungere eliminando il concetto di morte. L’intera
umanità potrebbe eliminare la farsa della morte se invece di vivere nel futuro o
nel passato, vivesse nell’eternità del momento presente e se l’aspettativa nei
confronti della vita fosse più forte di quella nei confronti della morte. L’attesa
della morte sarà eliminata negli anni che verranno, perché il tempo non esisterà
più e queste verità diverranno realtà viventi in ogni essere umano su questo
piano. Ed allora la morte diverrà un nulla senza senso.
Maestro: Ho un’altra domanda sull’ascensione. Ascendere è ciò che fece
Gesù quando risorse e riapparve con il proprio corpo?
Ramtha: È proprio quello che fece Yeshua ben Joseph. È ciò che io feci. È ciò
che fece Buddha. È ciò che Osiride, Omeka, Yukad e Rackabia fecero. Ed altre
migliaia di esseri che voi non conoscete.
Maestro: Prevedi che molti di noi in questa vita ascenderanno?
Ramtha: Pochissimi ascenderanno in questa vita, perché pochi
comprenderanno e apprezzeranno veramente ciò che io insegno, I più
moriranno perché accettano la vecchiaia ed il decadimento; e perché si
prendono cura dello splendido veicolo che li ospita solo per migliorarsi
nell’aspetto esteriore. Di conseguenza invecchieranno e il corpo si corromperà
e morirà. Ed allora lo spirito e l’anima si libereranno dal loro legame con il
corpo. Ma per poter tornare sul piano della densità della materia, avranno
bisogno di un corpo attraverso cui potersi esprimere... E così che nascono i
maestri.
Molti di voi moriranno. Ma ciò non significa semplicemente che la
maschera del corpo verrà rimossa e che avrete bisogno di indossarne un’
altra. Ma se decidete di ritornare, tornerete ad un livello di consapevolezza
che vi faciliterà l’ascensione, perché presto essa sarà una realtà
generalmente compresa ed accettata.
Maestro: Posso fare qualcosa per il mio corpo che sia di aiuto al
mio bambino?
Ram tha: L’unica cosa che devi fare per il tuo corpo, maestro, e non
preoccuparti del suo aspetto esteriore! Sappi che è bello in ogni momento, ed
allora anche il tuo bambino proverà la stessa sensazione quando verrà al
mondo. Non importa che aspetto avrai durante la gravidanza, il bambino sarà
un’anima felice. Hai imparato qualcosa di nuovo da quanto ho detto?
Maestro: Molto, grazie.
Ramtha: Maestro, non dire mai al tuo bambino, mentre cresce, che
la vita diverrà più bella quando sarà grande. Con ciò porresti dei limiti ad un
altro essere. Rendilo consapevole che ogni momento della sua vita è
importante. Permetti al tuo bambino di crescere lentamente e di rimanere
bambino fino a quando lo desidera. Ed allora sarai una meravigliosa
benedizione per uno dei tuoi amati fratelli e potrai condividere con lui la sua
gioia su questo piano. Così sia.

Capitolo 8

Creazione ed evoluzione

Solo voi siete stati creati direttamente da Dio. Tutto il resto l’avete creato voi;
l’avete fatto esistere voi con la vostra capacità di pensare e di sentire.

CHI HA CREATO TUTTE LE LUCI NEL CIELO? Chi ha pro gettato la bellezza dei
fiori e la maestosità degli alberi? Chi ha creato l’enigma e il miracolo chiamato
uomo? Non è stato Dio, la totalità della vita. Siete stati voi, gli dei, i meravigliosi
figli di un Padre che tutto ama, a creare tutto ciò che è. Tutto! Il Padre è la
sostanza, la totalità del pensiero da cui tutto proviene. Ma voi, che possedete la
capacità di pensare e di sentire e la divina essenza della libera volontà, siete i
supremi creatori nella vita.
Dio, in verità, è la totalità del pensiero – la fonte di tutto ciò che è. Ma voi siete
coloro che hanno creato, dal pensiero che è il Padre, lo splendore e la bellezza
della forma. Grazie al vostro potere creativo e alla vostra sovrana divinità avete
la capacità di accogliere, di trattenere e di contemplare il pensiero; e per mezzo
di questa intelligenza avete dato forma a tutto ciò che è.
Affidatevi per un momento alla vostra fantasia. Immaginatevi qualcosa di
gradevole, di eccitante, di appassionante. E quindi sentite tutta l’emozione di
questa fantasia. Nello stesso modo è stato creato il vostro universo. Così è stato
creato l’uomo. Così è stato creato tutto.
Miei amati maestri, voi siete, in verità, i creatori di tutta la vita. Siete coloro che
hanno creato le spettacolari luci che vedete nel cielo. Siete coloro che hanno
creato le realtà del colore, della forma, della struttura e dell’odore. Siete, in
verità, le magnifiche creature di un magnifico Padre che è veramente tutto ciò
che è. Non siete i bastardi dell’universo
- ne siete i creatori! Siete la suprema intelligenza di Dio che si esprime attraverso
la propria creazione, chiamata uomo; e tutta la vita è in attesa della vostra
presenza, del vostro pensiero e del vostro sentimento.
Miei stimati fratelli, voi siete esseri sublimi, di divina grandezza. Nel vostro
essere si nasconde l’intelligenza e il potere di creare tutte le cose... e tuttavia non
volete rendervene conto. Non siete solo creature di carne; siete esseri
sorprendenti e, attraverso la forma, manifestate continuamente la creatività che
è in voi.
Senza il vostro pensiero creativo, senza la vostra superba intelligenza e la
profonda emozione nelle vostre anime - senza l’aspetto invisibile in voi - sareste
un nulla. Senza le vostre capacità creative anche la vita sarebbe un nulla, perché
il pensiero non potrebbe diffondersi e trasformarsi nei valori della vita o
nell’eternità non ancora vissuta.
Senza di voi nulla potrebbe essere riconosciuto per ciò che è. Che scopo
avrebbe la vita e la bellezza di un fiore se non ci fosse nessuno ad apprezzarle?
Senza di voi esse non avrebbero nessun senso.
Senza di voi questo vostro pianeta nuoterebbe informe nel seme della
creatività. Senza di voi non ci sarebbero mai state le stagioni, non sarebbero mai
sbocciati i fiori, non sarebbe mai sorto il sole e non avrebbero mai soffiato i venti.
Perché voi avete creato questo regno secondo i vostri disegni e i vostri fini; e
tutte le cose ben volentieri si sono manifestate per glorificare il Dio che vive in
voi.
Chi altro poteva progettare questo splendido luogo perché voi lo abitaste? Siete
stati voi. Perché, in verità, siete creature di suprema intelligenza. E non avete
dovuto evolvervi per diventarlo - lo siete sempre stati!
Sono qui per insegnarvi a diventare davvero illimitati; ma prima vi insegnerò a
riconoscere la vostra importanza ed il vostro valore. Per sapere che siete divini,
per capire la suprema intelligenza e il sorprendente potere che possedete, è
importante che comprendiate il vostro retaggio. Che comprendiate come all’inizio
siete diventati piccole scintille di luce di incredibile potere e come vi siete evoluti
per diventare l’enigma chiamato uomo. Da qui vorrei cominciare.

NEL VOSTRO LIBRO DEI LIBRI è scritto: “In principio era il Verbo, e tutto fu fatto
per mezzo di lui.” È del tutto improprio! Il Verbo non sarebbe stato nulla senza il
Pensiero, perché il Pensiero è la base e il creatore di tutto ciò che è.
In principio (ciò che voi chiamate “principio”) era l’infinitezza del Pensiero.
Questa infinitezza del Pensiero la chiamerò Dio, il Padre. Ciò che chiamate Dio, in
una comprensione più illimitata è Pensiero -la causa e il fondamento di tutta la
vita.
Tutto ciò che è, ciò che fu e ciò che sarà, proviene dal Pensiero, dall’intelligenza
che è la Mente di Dio.
Quindi in principio era lo spazio infinito del Pensiero. E Dio sarebbe sempre
rimasto Pensiero senza forma se non avesse contemplato sé stesso - Egli rivolse
ed indirizzò su di sé il Pensiero che Egli era. Allorché il Padre contemplò il
Pensiero che Egli era, si espanse in una forma unica di sé stesso.
Perché ogni volta che un pensiero viene contemplato, la sola azione del
contemplare espande il pensiero - il pensiero diventa qualcosa di più, diventa più
grande. Allo stesso modo il Padre, che mai prima di allora aveva esteso il proprio
essere, contemplando sé stesso, aumentò la propria grandezza.
Cosa indusse il Padre a desiderare di espandere sé stesso in un’esistenza più
grande? L’amore! La vera essenza, l’unico fine del pensiero contemplativo è
l’amore. Fu l’amore di Dio verso di sé che lo indusse a contemplare sé stesso,
dando vita ad una forma unica ed ampliata di sé.
Da questo movimento dell’amore siete nati tutti voi. Perché nel momento in cui
Dio abbracciò ed amò sé stesso, espandendo la propria grandezza, voi siete
diventati ciò a cui Dio si è esteso. Ognuno di voi è diventato, nello stesso
meraviglioso momento, una sublime parte del primo pensiero contemplato ed
ampliato.
Come prima parte manifestata di Dio, il Padre, ognuno di voi è diventato un dio
di Dio, un figlio del Padre, ed una parte dell’intelligenza divina chiamata Mente di
Dio. Voi, gli dei, siete l’unica creazione che proviene direttamente da Dio. Siete
l’unica creazione ad essere il vero duplicato di ciò che è il Padre; perché siete il
Padre in una forma ampliata di sé stesso. Tutto ciò che il Padre è, lo è
infinitamente nella molteplice pluralità dei suoi amati figli. Dio, il Padre, è
Pensiero contemplativo e potente, è Vita - è eterno fluire che, come i vostri
pensieri, non può fermarsi mai. Perché il Pensiero, ossia la Vita, si possa
espandere continuamente nell’eternità, deve avere una ragione per farlo. Questa
ragione siete voi. Ognuno di voi è diventato una parte della Mente di Dio perché,
attraverso voi, la vita possa continuare ad espandersi nell’eternità - la quale, in
verità, non conosce tempo, perché è in questo momento; è la perennità e
l’eternità del momento presente.
Allo scopo di continuare ad espandersi, il Padre ha dato a ciascuno di voi l’unica
cosa che è e sarà: la totalità del pensiero che è la totalità di Dio. Ad ognuno di voi
il Padre, per il Padre, ha dato tutto ciò che siete:
un’intelligenza divina ed una volontà sovrana e creatrice. Grazie a questa
intelligenza ed alla libera volontà avete ottenuto il potere di prendere dal
Pensiero, che è il Padre, e di espandervi secondo i processi del vostro pensiero
contemplativo.
Dio, la Mente Divina, si espande continuamente e cresce attraverso ciascuno di
voi. Tutto ciò che diventate nella vostra espansione, lo diventa
contemporaneamente anche il Padre. E ciò che il Padre è diventato attraverso
l’espansione di tutti i suoi amati figli, potete diventarlo immediatamente anche
voi, perché ogni figlio può sempre ricevere tutto ciò che è il Padre. Attraverso i
vostri pensieri contemplativi potete sempre essere ciò che è Dio - un regno
eterno, straordinario, meraviglioso e in costante espansione.

QUANDO IL PENSIERO, AL MOMENTO DELLA VOSTRA ORIGINE, contemplò sé


stesso, si espanse e diventò il principio del Pensiero chiamato Luce. La luce fu
creata per prima, perché ogni volta che il pensiero contempla sé stesso e si
espande, la sua frequenza vibratoria si abbassa ed emette luce. La luce è quindi
la prima forma rallentata del pensiero che si è contemplato ed esteso.
Il vostro originario retaggio risale alla nascita della Luce; perché ogni particella
di luce, nata dal primo pensiero che ha contemplato sé stesso, è diventata un
individuo, un dio, un figlio. Quindi al momento della creazione tutti sono diventati
esseri di luce.
Ognuno è venuto alla luce nello stesso momento. Tutti gli esseri, che sono
stati e che saranno, dal Pensiero sono diventati Luce nel momento in cui Dio
contemplò sé stesso. La Luce emanata dallo spazio del Pensiero, rimase attigua
alla Mente di Dio e divenne parte del fluire di tuttii pensieri, che chiamerò “fiume
del pensiero”.
La luce che ognuno di voi è diventato, è stata ed è l’intelligenza che siete; è Dio
nella sua forma estesa, che è luce. Questa luce divina, che è il vostro corpo
originario e permanente, è lo spirito del vostro essere - oppure ciò che io chiamo
il dio del vostro essere, perché il vostro spirito è Dio, la Mente di Dio, che ha
assunto forma individuale. Anche oggi possedete lo spirito originario, l’originario
Sé divino, l’originario corpo di luce, che siete diventati in tutto il vostro splendore
nel momento in cui il Pensiero, vostro amato Padre, contemplò ed espanse sé
stesso diventando Luce.
Al momento della vostra origine, quando il Pensiero, che è Dio, si estese allo
spirito del vostro essere, nacque un’emozione, breve e fuggevole. Così, grazie
alla vostra forza creatrice, fu creata la vostra anima affinché catturasse il fiume di
amore che emanava da Dio, il Padre. Essa fu creata allo scopo di trarre dei
pensieri dal perenne flusso del “fiume del pensiero” e fermarli in forma di
sentimenti in uno stato di permanenza - che è la memoria.
La vostra anima, che abita nel vostro spirito, vi ha permesso di essere un
principio creatore. Perché per creare, dovete essere in grado di trattenere, chiara
e ferma nella memoria, l’immagine di un pensiero. Facendo ciò, potete
contemplare il pensiero ed espanderlo, creando ciò che chiamate realtà.
Ad esempio, per creare un nuovo fiore, unico nella sua bellezza, deve prima
nascere in voi il pensiero di un fiore. Il pensiero di un fiore è preso dal flusso
perenne del Pensiero, che è tutt’uno con il vostro spirito, la luce del vostro
essere. Il pensiero viene quindi trattenuto, come chiara immagine, nell’anima,
sotto forma di emozione. Attraverso il vostro desiderio potete ora richiamare
l’immagine del pensiero “fiore”, contemplarla ed espanderla in qualsiasi
straordinaria forma, colore o grandezza desideriate. Allora potete creare un fiore
- come e quando volete, in un modo che non ha uguali. Trattenendo il pensiero
perfettamente fermo nella memoria, potete delinearne con precisione l’immagine.
Senza l’anima non potreste espandere il Padre nella forma creata perché non
potreste tener fermo il pensiero per contemplarlo ed espanderlo in creazione.
Ciò che chiamate creazione in realtà è il valore della vita che sempre è stato.
Non c’è inizio della creazione e sicuramente non c’è fine. E tutti voi, gli esseri di
luce, gli dei, siete i creatori che attingono alla sostanza del Pensiero. Dal
Pensiero, che è il Padre, i figli hanno creato tutto. E qualunque cosa i figli creino,
diventa il sé esteso del Padre.
Tutto ciò che vedete attorno a voi, si chiama materia. Il Padre è la materia,
perché tutto è Dio. Ma i creatori e gli ideatori della materia sono quei supremi
artigiani che voi siete, gli dei che voi siete; perché fin dal vostro inizio la vostra
intelligenza vi ha permesso di manifestare nella materia ogni ideale che avevate
delineato nel pensiero.
Tutto deriva dal Pensiero. Tutto! Ogni parte della materia proviene da un
pensiero abbracciato come emozione, per dare forma ad un ideale della
creazione. Prima che qualunque cosa fosse creata, l’anima ne ha disegnato il
pensiero come ideale. Tutte le cose materiali prima sono state immaginate dagli
dei come ideale del pensiero, e poi da essi costruite con la materia, che è il
Padre.
Tutta la materia è avvolta nella luce. I vostri scienziati cominciano a sospettare
(ed a ragione) che la luce, abbassando e rallentando la propria frequenza
vibratoria, diventi materia informe. E da dove proviene la luce? Dal Pensiero, da
Dio.
Ogni volta che contemplate un pensiero e lo accogliete nelle vostre emozioni, il
pensiero si espande alla frequenza vibratoria della luce. Quando rallentate il
movimento delle particelle di luce e lo condensate, create una carica elettrica - un
campo elettromagnetico con polo positivo e negativo, che voi chiamate elettricità.
Se poi continuate a rallentare ed a condensare il pensiero oltre il campo
elettromagnetico, la carica elettrica si coagula in materia informe. La materia
informe, a sua volta, si coagula in strutture molecolari e cellulari, che costituisco-
no ciò che si chiama forma. E la forma è tenuta insieme dal pensiero che l’anima
ha disegnato come ideale della creazione.
Voi create tutto prendendo ciò che non ha velocità - il pensiero -, lo espandete
trasformandolo in ciò che ha velocità - la luce - e rallentate quindi la luce fino a
creare tutto ciò che vi circonda.
Amati maestri, siete voi che, attraverso i vostri processi mentali, avete creato la
bellezza e lo splendore di tutto ciò che è. Siete voi che avete
creato tutte le cose - partendo dal pensiero fino alla luce, all’elettricità, alla
materia, alla forma - e le avete poste in essere semplicemente con il pensiero e il
sentimento. Perché eravate pensiero che è stato rallentato nella luce, avete
contemplato la luce che siete diventati e l’avete amata; e con ciò avete
ulteriormente rallentato la luce e creato l’elettricità. Quando poi avete
contemplato l’elettricità, che Dio era diventato grazie al processo dei vostri
pensieri, avete nuovamente rallentato l’elettricità trasformandola in materia
informe, o “pensiero coagulato”, la forma più bassa del pensiero e tuttavia una
delle dimensioni del “Padre dentro sé stesso”.
Ciò che avete appena appreso è un primo passo verso la scienza che possiamo
definire “dal-pensiero-alla-materia”. È una scienza che non è mai stata insegnata;
è stata semplicemente compresa perché era un processo della vita in cui eravate
coinvolti. Da questa scienza e da questa comprensione hanno avuto origine le
forme create.
Agli inizi della creazione della forma, gli dei contemplarono sé stessi (le luci che
essi erano) e crearono l’ideale della luce nella materia, creando i cosiddetti soli -
e ce n’erano miliardi di miliardi, erano innumerevoli! Tutti i soli furono creati dalla
concentrazione o fusione di materia gassosa che è il risultato del rallentamento
dell’elettricità. Dai grandi soli - le scintille della vita - furono create delle sfere
rotanti chiamate pianeti e messe in orbita. Su queste sfere gli dei crearono forme
- ed avete impiegato eoni per imparare a farlo.
Chi ha creato questo universo e tutti gli altri universi che ruotano attorno a soli
persino più grandi? Siete stati voi! In verità! Siete stati semplicemente voi a
progettarli. Ogni cosa che avete creato attraverso il vostro pensiero
contemplativo, ha ampliato la vostra esperienza e ciò ha permesso ai vostri
sentimenti - il prezioso frutto del pensiero - di nascere nella vostra anima. E
attraverso i sentimenti è stato possibile creare il piano della materia.
La vostra divinità consiste nell’essere, in verità, le originarie scintille di luce;
voi, i creatori, dal Padre avete creato tutto ciò che è, attraverso la vostra sovrana
volontà. Tutto! Dio non ha creato gli universi - Dio ègli universi! Gli universi li
avete creati voi, pensandoli, e sentendoli nelle vostre anime.
LA MAGGIOR PARTE DI VOI ERA TRA QUEGLI DEI che, coni fa, sono venuti su
questa terra e qui hanno creato e sviluppato tutta la vita. Per milioni di anni,
secondo il vostro calcolo del tempo, avete preso dal Pensiero, che è il Padre, e
attraverso la vostra suprema intelligenza e il vostro potere creativo avete
modellato i vostri ideali della creazione.
Voi, gli esseri di luce, avete formato organismi viventi da batteri che erano nati
dalla reazione della materia gassosa con l’acqua. Con questi elementi iniziali
avete creato le diverse forme di vita. All’inizio le vostre creazioni erano solo un
grossolano insieme di materia, un “ammasso di qualcosa”. La vostra creatività
era molto semplice, perché stavate appena cominciando a capire la realtà della
materia e come creare con essa. Ma nel corso di coni di tempo avete creato le
piante, gli animali ed ogni altro essere vivente su questo piano.
Avete ideato le creature come espressione delle vostre emozioni creatrici, come
espressione della creatività della vita; erano forme di vita in grado di muoversi e
di esprimersi. Un gruppo di voi ha creato il fiore; è stato introdotto il colore, è
stato aggiunto il profumo. Più tardi sono stati ideati aspetti diversi del fiore e ne
sono risultate nuove variazioni.
Dovete capire che per creare queste cose non avete lavorato fisicamente,
perché come esseri di luce non avevate un corpo con cui lavorare. Diventavate
semplicemente tutto ciò che volevate creare. Per dare sostanza, personalità,
intelligenza e forma alla materia, siete diventati parte di tutto ciò che avete
creato. Quando ogni creazione è diventata una parte vivente dell’intelligenza del
suo creatore, vi siete ritirati da essa - sempre alla ricerca di creazioni più grandi.
Tutto ciò che avete creato qui non sarebbe così bello, sublime e significativo, se
non avesse dentro di sé il “respiro della vita” del suo creatore. Voi avete malato
nelle vostre creazioni l’intelligenza, ossia gli schemi della memoria genetica, detti
istinto. Ciò ha dato alle vostre creazioni uno scopo di vita e, attraverso i processi
riproduttivi e l’incrocio dei geni, ha creato i presupposti per lo sviluppo di nuove
specie. Ogni nuova specie ha continuato a portare in sé l’intelligenza dell’istinto -
il respiro della vita degli dei creatori che avevano avviato gli sche88
mi dell’evoluzione. Per questo tutte le cose viventi hanno in sé l’essenza divina, la
scintilla della vita che proviene da voi, gli dei, i creatori.
SOLO QUANDO FU COMPLETATA UNA CATENA ALIMENTARE, gli dei decisero di
crearsi un veicolo di materia attraverso cui poter fare esperienza delle loro
creazioni e continuare ad esprimere la loro creatività - ma questa volta come sé
stessi e non attraverso le loro creazioni. A questo scopo crearono il corpo
dell’uomo.
Il pensiero è una frequenza penetrante, un’essenza che attraversa la materia.
Di conseguenza gli dei, che erano pensiero in forma di luce, pur potendo
diventare il fiore, non potevano annusarne il profumo. Erano come la brezza che
soffia dolcemente tra gli alberi, ma che non può sentirli o abbracciarli. Essi
potevano attraversare la pietra, e tuttavia non potevano sentirla - perché per il
pensiero la pietra non ha consistenza ed esso non ha la sensibilità per sentire
l’essenza di una vibrazione più bassa. Per poter odorare, cogliere, tenere in mano
il fiore, per poterne conoscere la bellezza e percepire la vividezza, gli dei dovette-
ro creare un veicolo materiale che vibrasse alla stessa frequenza del fiore.
Così, dopo tutte le altre cose, fu creato il corpo dell’uomo per permettere agli
dei di fare esperienza delle loro creazioni e di esprimere la loro capacità creatrice
attraverso la materia, la “massa solida”, cioè attraverso il Pensiero portato alla
sua espressione più bassa.
L’uomo fu creato come veicolo da un ideale del pensiero, per permettere agli
dei di muoversi. Quel corpo era ideale per un dio, perché poteva ospitare l’anima
e contemporaneamente essere avvolto dallo spirito del dio. Grazie all’involucro
corporeo gli dei ora potevano toccare il fiore ed annusarne il profumo; e
quell’esperienza fu registrata per sempre nelle loro anime sotto forma di
sentimento, il prezioso frutto della loro azione. Ora potevano veramente guardare
un albero e contemplarlo, godere del suo profumo e toccare la sua bellezza. Ora
gli dei potevano vedersi, toccarsi, abbracciarsi e parlarsi l’un l’altro. Ora potevano
nutrirsi e curarsi a vicenda, osservarsi e vivere piacevolmente assieme. Ed iniziò
per gli dei in forma di esseri umani un’avventura completamente nuova con la
materia, un nuovo gioco - e ciò che ne ricavarono fu l’invisibile essenza che
chiamiamo sentimento.
Gli dei, esseri di luce che non conoscevano la densità della materia, crearono
una densità adatta alloro ideale. Attraverso la massa corporea potevano
esprimersi in una nuova realtà: potevano manifestare il pensiero nella forma
chiamata materia. Con ciò diventarono Dio - il Pensiero di Dio - che si manifesta
nell’intelligenza delle cellule dell’intera umanità. E diventarono Dio-uomo, uomo-
Dio: Dio che si esprime nel miracolo della forma umana; uomo che esprime il Dio
in sé per continuare l’espansione del Padre nell’eternità.

I PRIMI UOMINI COMPARVERO SOLO dopo lunghi esperimenti di un gruppo di


dei. Dapprima furono creati solo i maschi, senza gli organi genitali esterni. Gli
organi genitali erano interni e permettevano la riproduzione attraverso il processo
della donazione.
Perciò all’inizio, tutti i corpi umani erano uguali. Erano creature piuttosto goffe
che oggi vi sembrerebbero addirittura grottesche. Ma agli dei, allora, sembravano
molto belle. Purtroppo esse non erano molto agili sulle gambe; e così
diventavano spesso preda degli animali. Per questo gli dei continuarono per lungo
tempo i loro esperimenti, provarono e modificarono le loro creature finché esse
divennero degne di essere completamente abitate. E quando il corpo fu
sufficientemente perfezionato, molti dei, con grande giubilo, presero possesso dei
corpi per affrontare una nuova avventura nell’esplorazione della Vita.
I corpi abitati dagli dei possedevano un meccanismo che permetteva agli esseri
di luce di migliorarli continuamente affinché potessero vivere e coesistere in un
ambiente molto pericoloso: ogni cellula del corpo fissava sotto forma di schema il
ricordo di ogni pensiero che il dio aveva accolto come sentimento, e lo
trasmetteva attraverso il processo di donazione.
Quando molto tempo dopo, la donna, “grembo dell’essere umano”, fu pensata e
creata come forma più perfetta dell’uomo, fu possibile rendere unico ed ancora
più raffinato il corpo grazie all’incrocio dei geni. L’uomo portava nel suo seme e la
donna nel suo ovulo gli schemi della conoscenza che fino ad allora ognuno di loro
aveva raggiunto. Attraverso la copulazione, i due schemi genetici si uniscono per
creare un essere migliore, risultato delle esperienze e delle conoscenze dei
genitori. Tuttavia questo processo ha migliorato solo il corpo, ma non lo spirito.
Poiché la comprensione degli dei che vivevano come esseri umani, cominciò a
crescere - come richiedeva la lotta per la sopravvivenza -, il corpo si perfezionò
continuamente, o, come voi dite, si “sviluppò” rispetto alla propria forma
originaria; e questo processo continuò per dieci milioni e mezzo di anni, secondo
il vostro calcolo del tempo. Tanto avete impiegato per diventare ciò che siete in
questo momento.
Il vostro corpo è giovane. L’essere umano, nella sua posizione eretta, ha solo
dieci milioni e mezzo di anni. Ma voi, come esseri di luce, esistete già da sempre.
Perché, come si può stabilire nel tempo l’inizio del pensiero contemplativo, se il
tempo non esisteva? Quindi siete vecchissimi. Per miliardi di anni, secondo il
vostro modo di concepire e calcolare il tempo, avete agito sul piano
dell’elettricità. Poi, abbassando la frequenza dell’elettricità alla materia informe,
avete dato il via ad una nuova avventura. Così, attraverso miliardi di anni di
ricerca e di sperimentazione, l’uomo è diventato una creatura dotata di vita e di
respiro, risultato di pensiero coagulato e di materia densa.

TUTTO CIO’ CHE ESISTE SU QUESTO PIANO L’AVETE CREATO VOI. Senza di voi
non ci sarebbe questa realtà. Gli animali sono creature dell’amore, perché voi, i
loro creatori, avete malato in loro il respiro della vita. I fiori sono creazioni
dell’amore, perché portano in sé gli stessi schemi della vostra bellezza - come
tutta la vita. E tutto grazie a voi.
Chi siete voi? Siete i grandi dei della luce, i grandi creatori di tutta la vita. Siete
il grande infinito Pensiero, esaltato e contemporaneamente abbassato nella
materia creatrice. Siete Dio, l’eterno Pensiero, che fa esperienza della forma
chiamata umanità. Siete Dio che si manifesta come essere umano per continuare
l’espansione del Pensiero nell’eternità.

MAESTRO: Mi trovo nella situazione di dover decidere se continuare a seguire i


tuoi insegnamenti. Tutto ciò che dici mi piace, ma mi chiedo se ciò che insegni sia
vero. Puoi dirmi o mostrarmi qualcosa per convincermi che ciò che dici è vero?
Ramtha: No. Ma voglio chiederti: che cosa non è verità?
Maestro: Che cosa non è verità? Ho sentito, ad esempio, poco tempo fa
la registrazione di un tuo intervento in cui davi una descrizione molto bella
dell’inizio della creazione. Era molto stimolante e molto dettagliata,
soprattutto se confrontata con altre versioni. Mi piacerebbe credere che
tutto sia successo esattamente come tu racconti. Ma non sono sicuro che
quello che hai detto sia vero.
Ramtha: Ma allora, come è successo?
Maestro. Non ho una spiegazione. Sto solo cercando di capire.
Ram ha: Hai sentito molte spiegazioni della creazione. Quale scegli?
Maestro: Veramente ne conosco solo due o tre. Ma la tua è quella che
mi piace di più.
Ramtha. Perché?
Maestro: Perché è la più dettagliata.
Ramtha. Come mai è così dettagliata? Come si può avere una cono-
scenza così dettagliata delle cose di cui si parla?
Maestro: Per esperienza!
Ramtha: È vero, questa è stata la mia esperienza di come è avvenuta e
di come avviene la creazione. Essa è parte del mio ricordo.
Maestro: Ma tu capisci i miei dubbi?
Ramtha: Certamente, ma li hai perché non hai permesso a te stesso di
ricordare. Voglio dirti questo: riascolta la registrazione; mentre tutte le
altre versioni non sono assolutamente riuscite a dare una spiegazione
soddisfacente, in questa versione non ci sono lacune e tutto è coerente. Mi
chiedi di con vincerti. Non lo farò, perché non potrei mai convincerti. Solo
tu puoi permettere a te stesso di essere convinto.
Maestro. Posso farti alcune domande di chiarimento?
Ramtha: Certamente.
Maestro: Hai detto che il Padre si espande attraverso di noi. Significa
che grazie a noi, grazie alle nostre creazioni, la Mente Divina cresce
veramente?
Ramtha: Veramente. Il Padre, all’inizio, era il Vuoto senza forma, lo
Spazio senza luce. E lo sarebbe sempre rimasto se non avesse contem-
plato sé stesso ed abbracciato il Pensiero che Egli era. Con ciò ha esteso sé
stesso diventando Luce - che è la prima espansione del Pensiero.
Da questa Luce siamo derivati tutti noi. Perché? Per continuare l’espansione del
Padre nell’eternità. Come? Sempre attraverso il processo della contemplazione
che il Padre ha iniziato al momento della nascita delle nostre forme di luce.
Dallo splendido momento della nascita delle nostre anime, ognuno di noi ha
cominciato ad evolversi e ad espandersi. Le nostre anime ci hanno permesso di
captare i pensieri e di trattenerli sotto forma di sentimenti. Con ciò abbiamo
potuto rivolgerci verso l’interno, contemplare il pensiero ed espanderlo nella
creatività. Questo ha permesso al mondo di esistere, al seme del fiore di
sbocciare, agli animali di vivere e di spostarsi.
Il Pensiero, vostro amato Padre, in sé stesso è emozione non manifestata. I
pensieri non sono percepiti come esistenti se non sono manifestati come
sentimenti nell’anima. Solo quando il pensiero è abbracciato e registrato
nell’anima, diventa reale; acquista forma, struttura e durata.
Chi ha creato tutto ciò che vedete qui? Non è stato Dio. Siete stati voi, gli dei,
le creature fatte di emozione che hanno preso il pensiero e, attraverso il
sentimento, l’hanno trasformato nelle forme più basse, cioè in materia. Ciò che
chiamate realtà, lo diventa solo quando un pensiero entra come sentimento
nell’anima per formare un ideale della creazione e ad esso viene data espressione
come forma creata. I sentimenti e le emozioni danno sostanza al pensiero e
creano la forma chiamata realtà. Questo è il modo in cui il Padre cresce in ogni
momento.
La forma creata è quindi l’evoluzione del Pensiero in sentimento. Solo così può
essere creata la materia. Solo così potete creare, evolvervi, diventare, esprimervi
- fare tutto ciò che volete. Non siete mai stati giudicati dalla Forza della Vita che
vi permette di essere ciò che siete, perché, essendo ciò che siete, espandete e
manifestate la Mente di Dio.
Il Padre non solo opera attraverso di voi, ma sente anche attraverso di voi, è
attraverso di voi. Voi siete ciò che Egli è - e ciò che Egli è, viene creato ed esteso
in ogni momento della vostra vita. Questo è il motivo per cui tutto ciò che fate e
che avete fatto, è sempre stato accettato da Dio.
Tutto ciò che è nato dal pensiero e dalla luce l’avete creato voi. In questo modo
è stato esteso il regno del cielo, il regno di Dio, attraverso di voi, i suoi amati
figli, che siete Lui. Amate quindi ciò che siete, perché siete esseri belli che hanno
creato tutto per pura gioia.
Maestro: Grazie, Ramtha. Ho un’altra domanda. Hai detto che l’uomo esiste qui
da dieci milioni e mezzo di anni. Ma per quello che so, gli scienziati hanno le
prove che l’uomo esiste da appena uno, al massimo due milioni di anni.
Ramtha: Cerca di capire: i vostri archeologi stabiliscono le date basandosi sulla
radioattività dei loro reperti. Ciò che dà radioattività alle cose è il principio-luce
che chiamate sole. Tuttavia la luce del vostro sole non ha irradiato direttamente
la terra così a lungo come i vostri scienziati credono, perché il vostro pianeta, per
un lungo periodo, è stato circondato da acqua. Era l’acqua degli oceani che a quel
tempo era ancora nell’atmosfera. La luce del vostro sole colpiva quindi l’acqua
nella stratosfera, e l’acqua diffondeva la luce; quindi c’era luce diffusa
dappertutto e nulla era esposto alla radiazione come succede oggi. Nonostante
ciò l’età dell’uomo è ancora stabilita in base alla radioattività dei reperti
archeologici perché si crede che i raggi del sole abbiano avuto accesso diretto a
questo pianeta più a lungo di quanto in realtà non fu.
Gli dei sono qui come esseri umani da dieci milioni e mezzo di anni
- ed hanno assunto molte forme del corpo per perfezionano. Ciò che ti ho appena
detto, è un elemento di riflessione perché tu possa trarne le tue conclusioni.
Dimmi, maestro, perché preferisci questa storia della creazione alle altre? Lo sai
perché?
Maestro: Semplicemente perché mi piace questa spiegazione.
Ramtha: Ma perché ti piace?
Maestro: Perché dici che siamo tutti perfetti, che nessuno è inferiore a chiunque
altro, e che la vita.., è perenne.
Ramtha: In verità! E ciò significherebbe anche che tutto quello che vi hanno
insegnato le vostre religioni potrebbe essere sbagliato. Sai che cosa c’è di bello in
questo? Che forse non esiste veramente né diavolo, né inferno, né peccato, né
dannazione, né un Dio terribile - che tutto ciò potrebbe essere sbagliato. E lo è.

Capitolo 9

Superiori agli angeli

Far parte dell’umanità è un’esperienza sacra, perché solo come esseri umani
potete fare completa esperienza di Dio.

SIETE REALMENTE SPLENDIDI, ognuno di voi lo è; perché siete vivi, creativi,


unici e, in verità, divini. Vi è stato insegnato che siete creature miserabili, ma, in
realtà, ciò che conta è il valore che avete all’interno della vita. Siete gli amati figli
di Dio, il Padre, perché siete una parte eterna della Mente di Dio. Tuttavia dovete
ancora riconoscere quanto veramente valete; ma lo scoprirete presto.
Ognuno di voi è per me un amato fratello - e non solo per me, ma per tutti
gli esseri, visibili ed invisibili, di tutti gli universi e a tutti i livelli della vita. Perché
tutti noi siamo collegati attraverso la grazia, l’intelligenza, e soprattutto
attraverso l’amore di Dio - il meraviglioso Pensiero che vi sostiene e vi regge per
l’eternità, incurante delle vostre deprecabili azioni.
Siete molto più preziosi di quanto sappiate. Perché in assenza anche di uno
solo di voi, la vita, gli universi e le strutture molecolari non sarebbero mai esistiti.
Per voi e grazie a voi, la Vita è diventata un’esuberante rappresentazione
dell’intelligenza, la messa in scena della continuazione dei percorsi del Pensiero
nei brillanti colori della realtà. Siete veramente preziosi, perché ognuno di voi, al
di là di quello che pensa di sé stesso, partecipa alla spettacolare rappresentazione
di Tutto-ciò-che-E.
Siete splendidi! Guardate tutti coloro che con voi formano l’umanità. Non c’è
un viso uguale all’altro. Siete come i fiori di un magnifico giardino che si
fecondano a vicenda e creano nuovi fiori sempre più belli e rigogliosi nelle loro
tonalità di colore. Ognuno di voi è bello nella propria diversità, perché ognuno di
voi è Dio che si esprime attraverso l’unicità dei vostri piani creatori
consapevolmente progettati.
Tutti voi siete stati fasci di pensiero emananti luce e siete diventati la
continuazione di Dio nella perenne eternità. Per ampliare il regno delle vostre
esplorazioni, avete progettato, con grande attenzione e attraverso molti
esperimenti, un corpo materiale, che è pensiero coagulato. Grazie ai vostri corpi
siete stati in grado di esprimere voi stessi anche su un altro piano dell’esistenza e
di esplorare la totalità dei percorsi del Pensiero, che è Dio. Nell’avventura verso
l’infinita creatività, voi, che all’inizio eravate luce senza forma, vi siete trasformati
nella materia cellulare dell’umanità. E ciascuno di voi è diventato Dio-uomo:
l’intelligenza chiamata Mente di Dio che si esprime attraverso l’organismo vivente
dell’uomo.
Come umanità siete un’intelligenza sorprendente. Non solo avete ma-lato
nelle vostre cellule il respiro della vita e l’istinto della sopravvivenza, ma, secondo
scopi divini, avete anche integrato la vostra suprema intelligenza con la materia
del corpo per perfezionarlo ed evolverlo. Seguendo un vostro piano scientifico di
evoluzione, siete passati dal cosiddetto uomo di Neandertal all’Homo sapiens. In
questo modo l’umanità su questo piano - attraverso eoni di tempo e molti
esperimenti, attraverso fasi evolutive e molti traumi - si è trasformata negli
esseri eretti che ora siedono qui davanti a me.
Voi tutti vivete qui su questo piano della materia per dimostrare il potere
della vostra intelligenza creatrice. É un livello molto importante della vita, perché
ospita il Pensiero, vostro amato Padre, in tutte le sue forme - dalla luce alla
densità della materia.
L’intelligenza prospera ovunque. Ma qui, su questa vostra Terra, l’umanità,
unione di pensiero e materia, è al culmine della propria evoluzione.
E voi che siete l’umanità, pensate di essere rimasti indietro? Pensate di
essere inferiori a coloro che sono nell’invisibile? Non lo siete. Siete nel mezzo di
una grande avventura verso la comprensione della totalità dell’eterno processo
dei vostri pensieri. Senza diventare Dio nella forma di genere umano, non
potreste mai comprendere l’onnicomprensività di Dio.
Nessuno lo potrebbe. Perché il regno di Dio si estende dalla luce
all’elettricità, alla materia, alla forma. Dio non è solo la frequenza più alta del
pensiero; è anche la frequenza più densa e più bassa del pensiero, la materia.
Solo diventando genere umano date espressione a ciò che il Padre è in tutte
le forme del Pensiero. Perché se siete Dio-uomo e Dio-donna, non solo siete
pensiero, emozione e volontà in evoluzione, ma siete luce, siete elettricità, siete
materia nella forma, siete “carne e ossa Nessuno fa esperienza ed esprime
l’interezza del regno di Dio se prima non diventa Dio nella forma chiamata uomo.
Per comprendere la totalità dei vostri processi mentali - per abbracciare la
totalità del chi e del cosa siete, del Dio che siete -, dovete essere duttili
abbastanza ed amarvi abbastanza per affrontare tutti i piani dell’esistenza,
compreso questo. Solo quando avete vissuto e vi siete espressi su questo piano,
capirete ciò che significa “Dio nella forma chiamata materia”.
Coloro che devono ancora diventare Dio-uomo, non possiedono quella
completa esperienza di Dio che permette di raggiungere la saggezza e la
comprensione di tutta la vita. Solo coloro che intraprendono il viaggio verso
questo piano per diventare una parte dello splendore di questo piano - per
evolverlo, per spostare montagne, per creare colori, per creare monumenti di
dignità -, solo costoro comprendono quanto siano complessi l’amore, la gioia, la
creazione.
Solo chi come voi ha intrapreso questo viaggio ed ha creato l’eternità a
favore di tutta la vita, ha raggiunto la comprensione dell’eternità ed il desiderio di
perpetuarla. Perché finché c’è un piano della materia, è possibile alla Vita
continuare ad espandersi in una creatività infinita. Essere uomo e donna, essere
l’umanità è veramente un privilegio ed un onore, è, in verità, essere divini.
C’è un concetto che voi definite “angelo”. E molti di voi vorrebbero essere
quella divina creatura. Eppure sarebbe un grande passo indietro perché, non
avendo ancora vissuto come esseri umani, gli angeli non possiedono una visione
equilibrata della vita.
Sono semplice energia, dei che un giorno diventeranno Dio-uomo. Ma non
sentono né simpatia, né compassione per l’umanità. Come potrebbe, del resto,
un essere invisibile comprendervi completamente prima di essere stato come voi?
L’umanità è molto più avanzata degli angeli, perché essi non comprendono il Dio
che vive nella forma limitata, chiamata uomo; da ciò derivano i loro limiti nel
capire l’umanità, le sue gioie e i suoi dolori.
Credetemi, far parte dell’umanità è un’esperienza sacra perché solo come
esseri umani potete fare completa esperienza di Dio. Solo chi è diventato uomo
ha compiuto un viaggio fino agli estremi confini del regno del cielo.
Dovete capire che diventare uomini non significa essere degradati. Perché
senza esser diventati genere umano non si può far parte completamente del
regno del cielo. Come potete ascendere al cielo senza essere prima discesi nella
vita?
È cosa degna e saggia diventare uomo al fine di comprendere il fuoco che
vive in voi, che è chiamato Dio Onnipotente. Tutta la vita è fatta di questo fuoco;
e farne esperienza attraverso la suprema intelligenza della materia - come è
definita l’umanità - vi permette una visione completa di ciò che è Dio. E quando
avrete completamente capito tutto ciò che è Dio - spazio interiore ed esterno,
materia, uomo in carne e ossa, amore, gioia e dolore - sarete ciò che è il Padre.
Il motivo per cui siete qui su questo piano è continuare l’esplorazione di Dio
attraverso la densità del corpo in cui vivete. Ciò che sostiene il vostro sviluppo
creativo è la Vita, quella stessa forza che tiene insieme ogni atomo e che
mantiene in orbita la terra. La forza della vita è guidata da un unico principio
universale: la spinta ad evolversi, ad espandersi e a divenire continuamente. Lo
scopo della vostra vita è sempre stato quello di sperimentare la Vita, di imparare
da essa, di migliorare e di ricondurre infine tutto ciò che avete imparato al
principio della Vita.
Tutto ciò che state vivendo, è chiamato “creazione”. State giocando con il
pensiero creativo e lo esprimete attraverso la materia per ottenere saggezza e
comprensione e per sciogliere il grande mistero che voi siete. Tuttavia su questo
piano tutto è una grande illusione. Tutti pensano che il piano tridimensionale sia
realtà; non lo è. Tutti i giochi con cui si trastulla l’umanità sono illusioni, sono
sogni, perché questa realtà, come un sogno, può essere fatta scomparire. Il
mondo reale è dentro di voi: è l’incontro con i sentimenti in ogni momento in cui
pensate. Il mondo reale esiste solo dal punto di vista dell’emozione e non è domi-
nato dalla logica, ma dall’azione dell’amore.
Questo mondo che chiamate “realtà” non sarebbe mai esistito, sarebbe un
nulla, se non aveste avuto la capacità di farne esperienza nella
vostra anima attraverso i sentimenti. Tutto questo paradiso di materia
èstato creato solo per evocare sentimenti nell’anima di chi partecipa al miracolo
della forma creatrice. A quale fine? Per ottenere il più grande premio della vita, la
saggezza.
E la saggezza non è una comprensione intellettuale; è, in verità, una
comprensione emozionale, frutto dell’esperienza della vita.
La vita, il grande palcoscenico sul quale rappresentate le illusioni, le fantasie
e i sogni che voi create, è il vostro regno. Questo meraviglioso palcoscenico vi dà
l’opportunità di trasformare in realtà qualunque vostro sogno. Perché il Dio che
siete, possiede l’illimitata libertà di sognare ogni pensiero, di abbracciano come
sentimento e di manifestare quel sogno nella realtà - mantenendo la possibilità,
anche durante questo processo, di effettuare qualsiasi cambiamento.
È davvero meritevole essere Dio-uomo e Dio-donna. Perché solo se Dio
diventa essere umano, la vita su questo piano può essere creata e può evolversi.
Siete veramente splendidi. Siete più potenti di quanto sappiate. Ogni vostro
pensiero, ogni vostro sentimento crea vita. Sta a voi dare vita alla vita, aiutarla a
divenire. Non è compito di coloro che stanno nell’invisibile, perché essi si
muovono nell’ambito della loro comprensione. Chi ha quindi il compito di
sostenere questo regno della materia, lo smeraldo di tutti i regni? Voi - attraverso
il vostro pensiero e il vostro modo di accoglierlo dentro di voi.
Siete voi a dare sostanza ad ogni cosa. Voi contribuite allo spettacolo della
Vita. Voi esaltate e glorificate il regno di Dio. Ma non lo sapete, perché avete
sempre pensato di essere inferiori agli angeli. Non è vero! Presto capirete. Perché
presto la vita, gli arcobaleni, i colori e le luci vi ricorderanno chiaramente chi siete
in realtà. Sarà l’Era dell’illuminazione. E che significato assumerà allora la vita
qui? Sarà vista come esperienza necessaria per raggiungere una completa
comprensione di Dio.
E raggiunta questa comprensione, quali avventure vi aspetteranno? Avrete
davanti a voi tutta l’eternità per continuare il vostro gioco. Avrete a disposizione
tutta l’infinitezza del Pensiero per dare nuovo significato e nuova forma a tutti gli
elementi - alla materia, al tempo, allo spazio, alla distanza... a voi stessi.
Siete veramente splendidi, perché avete fatto un lungo viaggio per arrivare
su questo piano e per diventare ciò che ora siete. E questo viaggio l’avete
intrapreso per conoscere Dio in tutto ciò che è - dal pensiero alla luce,
all’elettricità, alla materia informe, fino a questo piano. Questo viaggio, che tutti
voi avete fatto, non solo è stato una splendida impresa, ma ha richiesto anche
audacia per certi rischi che comportava. Infatti quando il grande sé immortale
prende corpo sul piano materiale, corre il grosso pericolo di perdere la sua
identità e di rimanere completamente prigioniero della lotta per la sopravvivenza.
E purtroppo questo è successo alla maggioranza degli uomini.
Perché avete trovato il coraggio di ascoltare l’enigma che io sono? Perché
sapete che ciò che vi ho appena detto è verità e perché state cercando la strada
che vi riconduca alla prima divina conoscenza che ha dato il via a tutta la
creazione. Nella profondità della vostra anima sapete di essere più di un
agglomerato di materia, più di carne e ossa; sapete di essere, in realtà, divini - e
lo siete. Siete qui per riconoscerlo, per abbracciare il principio divino che siete,
per trovare dentro di voi la luce originaria, quel respiro del pensiero che vi ha
donato la vita al momento del vostro inizio.
Questa vita è fatta per essere abbracciata, con le sue appassionanti
avventure e con le sue avvincenti sfide. Essa vi propone ovunque porte aperte
per permettervi di essere coinvolti e di evolvervi per divenire. Divenire cosa? Dio
- la totalità di tutte le esperienze.
Miei splendidi maestri, voi avete dato vita al vento. Avete dato al sole uno
scopo per essere lì dov’è. Avete permesso alle nubi tempestose di raccogliere le
loro forze per calmare la sete della terra. Ma non sapete di essere stati voi,
perché vi siete sempre considerati inferiori all’amore per la vita che Dio, in verità,
è. Vi amo molto, perché sono stato come voi. Ho vissuto le vostre illusioni e sono
diventato i vostri sogni. Arriverà il momento in cui anche voi andrete dove io
sono andato. Ma non succederà finché non avrete abbracciato questa vita, finché
non avrete abbracciato Dio, abbracciando voi stessi.
Vi saluto dal profondo del mio essere. Siete veramente grandi e siete
veramente amati. C’è davvero bisogno di voi. A voi vanno tutti gli onori. Siete la
ragione dell’eternità. Siete, in verità, la ragione della vita.
Capitolo 10

Il Dio identificabile

Dio non può essere identificato al di fuori di voi. Il solo tentativo di farlo è
ingiusto nei vostri confronti, perché uscite al di fuori di quello che voi siete per
descrivere ciò che emana dal vostro interno.

OGNUNO DI VOI É SU QUESTO PIANO per molte ragioni. Tuttavia la più


importante, quella superiore a tutte per significato è capire e amare il più grande
di tutti i misteri - il punto chiamato “sé”. Io definisco questo punto con
l’appropriato termine di “Dio”, il Padre in voi - ciò che vi ha costituito fin dal
vostro inizio, ciò per mezzo del quale voi create e vi sviluppate e ciò che un
giorno tornerete ad essere.
Ma cosa significa diventare come Dio - per esprimere pienamente il Dio in
voi? Qual è l’identità di Dio? A che cosa vi riferite per diventare come Lui?
Il Dio che io amo, che io servo, il Dio attraverso cui succedono tutti i
miracoli, è il perenne fluire della totalità della vita. Nella perennità del regno della
vita, nel perenne fluire dell’eternità, il momento presente è tutto ciò che è. In
questo momento Dio è tutte le cose che sono così come sono. Perciò, in questo
presente, Dio è l’É di tutto ciò che è. E in ogni momento presente del tempo che
verrà, Dio è il pulsare di tutta la vita, quel pulsare che, come Lui, non ha fine - e
che, nell’espressione del proprio essere, è pieno di vita vibrante, di sentimenti, di
espansione, di evoluzione.
Dio è l’onnicomprensività di tutte le cose che esistono, e tuttavia non ha
confini, non ha inizio e non ha fine. L’É del Padre è ogni realtà, ogni dimensione,
ogni universo.
La vostra è una piccola galassia. E siete piuttosto arroganti, se pensate di
essere l’unica vita che in essa esiste. Solo nella vostra Via Lattea esistono dieci
miliardi di soli, ed ogni sole ha pianeti sui quali c’è vita.
Non esiste una cifra che possa indicare il numero dei sistemi solari. E tanto
meno esiste una cifra che possa dare un’idea del numero degli infiniti piccoli e
grandi pianeti e della vastità della vita. Non c’è cifra, perché Dio è infinito. E se
volete comprendere l’infinità di Dio, la vostra percezione deve andare al di là del
tempo, della distanza, della misura; perché nulla di tutto ciò esiste nella più vasta
realtà.
Dio è. Quando ha avuto inizio? Mai. Dio è sempre stato... Pensiero, Spazio -
il vuoto che sostiene e dà vita alle telstars.
Sapete cos’è una telstar? Essa è ciò che trasforma la luce in materia e la
lancia nell’universo per creare i sistemi stellari. Da dove viene la telstar? Dal
Pensiero, da Dio, dallo Spazio - dal grande vuoto nel quale voi vedete le stelle e
l’eternità. Se volete immaginarvi Dio nel suo impeccabile ed infinito essere,
pensate all’eternità senza fine che chiamiamo spazio; perché lo spazio è il fiume
del pensiero che avvolge tutto ciò che vedete, che regge e rende percepibile tutto
ciò che è.
Si parla dello spazio come di un nulla. Ma cos’è allora la forza che permette
a tutte le cose di ruotare stabilmente in sistemi orbitali? Che cos’è che tiene al
suo posto la vostra terra nel vuoto? Che cosa sostiene la vostra Via Lattea con i
suoi dieci miliardi di soli? Che cosa regge tutto ciò? Che cosa fa in modo che il
vostro sole resti al suo posto? Che cosa permette alla materia di muoversi? Qual
è, in verità, la strada su cui viaggia la luce? Voi dite: “nulla”. Mostratemi un nulla
capace di reggere dieci miliardi di soli e i loro pianeti.
Dio è, su un piano, la materia che costituisce la sostanza di tutte le cose. Su
un altro piano è il flusso del tempo delle diverse dimensioni, èla piega del tempo
che crea gli universi paralleli. Su un altro piano ancora è lo spettro della luce che
tiene insieme la materia. E sul piano più alto è quel “nulla” che vi mantiene dove
siete: è il Pensiero, è l’eternità dello Spazio.
Dio è tutta la vita, che pulsa, si espande, si evolve, che continua dentro
l’eternità del momento presente. Egli è l’È che permette il passato, che pervade il
presente, che promette il futuro. E il movimento che conferisce vita, l’illimitato
processo del pensiero che non tende a mete o ideali, ma che crea continuamente
vita - dal pensiero alla luce, alla materia. Dio è l’essenza di tutto ciò che è, una
forza motrice in continua trasformazione, in continua creazione, in continua
espansione, in continuo essere.
Come si può identificare qualcosa che è onnicomprensivo, onnipotente, in
continua evoluzione, in continuo movimento, che tutto permette e che sempre è?
Come si può dire: “Questo è ciò che Dio è”, se ciò che Dio ora è tra un
momento non sarà più lo stesso?
Come si può percepire un universo senza fine?
Con una mente che pensa entro i limiti del finito non si può identificare
qualcosa che è al di là della materia - al di là del tempo, della distanza e della
misura. Perché la descrizione di una mente finita non può arrivare così lontano.
Anche se vengono usati termini come “Dio” e “il Padre”, sono solo parole per
riferirsi a tutto ciò che è, che è stato, che sarà - dall’É del passato, all’È del
presente, all’illimitato É dell’eternità.
Dove trovare quindi il punto di riferimento per diventare Dio? In voi stessi!
Perché ciò che siete è l’immagine di Dio, il duplicato di ciò che è il Padre.
L’essenza che voi siete è ciò che è perenne, che costantemente si evolve, si
trasforma, crea ed è.
Voi siete pensiero, siete luce, siete elettricità, siete forma. Siete pura
energia, potere che incute rispetto, emozione pulsante, sublime pensiero. Ciò che
concepite come il livello più alto dell’intelligenza, del potere, della dignità, della
santità e della grazia, è ciò che voi siete. Chi siete quindi? Siete il “Dio
identificabile”.
Il Padre non può mai essere identificato al di fuori del vostro meraviglioso
essere. Il solo tentativo di farlo è ingiusto nei vostri confronti, perché uscite al di
fuori di quello che voi siete per descrivere ciò che emana dal vostro interno.
L’unico modo per poter identificare Dio è osservare ciò che il Padre è in voi. E
bello, non vi pare? Ciò vi solleva dalla difficoltà di comprendere l’infinita creazione
e vi riporta nel qui-ed-ora della vostra vita, dei vostri processi mentali, del vostro
E.
L’unica via per percepire, per capire e per conoscere emozionalmente il
Padre, è capire e conoscere emozionalmente chi siete voi; e allora conoscerete
Dio. Allora potrete dire: “Io so chi è il Padre, perché il Padre ed io siamo uno, ed
io so chi sono io
Essere come Dio significa essere come voi siete. Se siete semplicemente l’E
di voi stessi, siete anche infiniti, illimitati, creatori e liberi nella vostra volontà.
Siete ciò che tutto permette, siete movimento, siete quiete, siete gioia. Siete
pura energia, potente determinazione, totale sentimento, totale pensiero.
Essere ed amare voi stessi - con tutto il vostro essere, con tutto il vostro
respiro - e permettere alla vostra dignità di risvegliarsi alla vita, significa essere
come Dio è.
Permettete a voi stessi semplicemente di essere ... un E’. Essendo, siete
tutto. Diventare Dio ... significa dire: “Io sono”.
Capitolo 11

Il dono dell’amore

L’espressione più pura dell’amore è la libera volontà che Dio ha dato a


ciascuno di voi perché possiate esplorare le dimensioni del pensiero ed espandere
la Mente di Dio.

NON ESISTE CIO’ CHE VOI CHIAMATE “volontà di Dio”, esiste solo la vostra
divina volontà. Se Dio avesse desiderato che la vita fosse espressione di un’unica
volontà su questa terra, non vi avrebbe mai creato. Né vi avrebbe dato la volontà
per esprimere la vostra unicità nella scelta delle vostre mete.
Ciò che definite la “volontà di Dio”, è un’invenzione dell’uomo per poter
governare e controllare i suoi fratelli. Ma se credete a questo insegnamento e se
considerate la volontà di Dio separata dalla vostra, vedrete “quella volontà
sempre in lotta contro la vostra”: vorrete fare certe cose, vi sentirete spinti a
farle, ma la “volontà di Dio” dirà che non dovete!
Dio non è separato da voi. Voi e Lui siete la stessa e medesima cosa! La
vostra volontà è la sua volontà. Tutto ciò che volete fare, è ciò che chiamate
“divina provvidenza”, “divina volontà”. Quindi non siete mai in conflitto con il
destino, perché il destino non è prestabilito. Esso dipende completamente da voi.
Tutto ciò che pensate, crea i vostri momenti futuri. Il vostro momento presente è
semplicemente il risultato dei pensieri che avete avuto qualche momento fa.
Questa è la scienza di Dio.
L’unica cosa che il Padre vuole per voi, è che, seguendo i sentimenti della
vostra anima, facciate esperienza della totalità della vita che Egli e. Perché?
Perché possiate capire cos’è la gioia e l’amore incondizionato di Dio verso di voi e
verso tutta la vita.
Se vi sembra di non essere uno con Dio, dovete forse ricostruire l’im..
magine che voi avete di Dio: perché non è possibile amarLo se dovete lottare
contro di Lui.

QUANDO IL PADRE, ALL’INIZIO, CONTEMPLO’ il suo splendido Sé, estese sé


stesso nello splendore della Luce. Da questa espansione e da questa Luce ognuno
di voi è diventato Dio in forma di movimento unico e singolare, per poter
continuare l’espansione del Pensiero nell’eternità.
Perché Dio potesse essere un’unicità in continua espansione attraverso il
vostro pensiero contemplativo, era necessario attribuire a ciascuno di voi il potere
di creare in modo unico dal Pensiero. E per questo Dio vi diede quella forza che
chiamiamo libera volontà. Il principio della volontà ha permesso a ciascuno di voi
di essere unico e sovrano, creatore della propria verità e sovrano nella propria
comprensione.
La vostra divina essenza vi è data dalla libertà che avete di ricevere.
abbracciare e fare esperienza di ogni pensiero che desiderate. E il fondamento di
questa essenza divina è, in verità, amore. Perché la libera volontà è il dono
dell’amore di Dio a ciascuno di voi.
L’amore, nella sua espressione più elevata, è il desiderio del Padre di
permettere alla vita che Egli è, di continuare eternamente attraverso ciascuno di
voi. L’espressione più pura dell’amore è la libera volontà che il Padre ha dato ad
ognuno di voi, perché, attraverso l’esercizio di questa volontà, possiate esplorare
la totalità del pensiero ed espandervi verso una maggiore grandezza, la quale
espande la Mente di Dio.
La libera volontà vi rende unici, ma insieme tutt’uno con il Padre; ciò
permette ai vostri processi mentali di seguire il loro particolare flusso creativo. Ed
in ogni momento in cui create, attraverso la contemplazione e l’espansione dei
vostri pensieri, imitate lo stesso amore che Dio ha avuto per sé quando vi ha
creati. Poiché la creazione è l’atto che prende l’amore dentro il vostro essere e gli
dà una forma unica, libera e creativa - che vivrà nell’eternità.
Dal grande momento della vostra nascita, il Padre, nel suo amore puro ed
incondizionato, stabilì con ciascuno di voi un accordo: qualunque cosa pensiate,
qualunque cosa desideriate, il Padre lo divententerà.
Attraverso questo patto - valido ancora oggi e per il futuro -, ognuno di voi è
diventato erede della totalità di ciò che è il Padre. Perché il Padre vi dà sempre
tutto ciò che Egli è diventato per permettervi di fare esperienza e di comprendere
la totalità della vita che Egli è. Egli è la base per la realizzazione dei vostri sogni.
Ma chi è il creatore dei sogni? Siete voi. E di cosa sono fatti i vostri sogni? Di
Pensiero, di Dio, di Vita.
Potete prendere dalla totalità del Pensiero che è Dio e creare ogni verità,
ogni atteggiamento interiore, ogni desiderio che volete. Qualunque verità o
atteggiamento interiore creiate nei vostri processi mentali il Padre, la Vita,
prontamente, lo diventerà. E qualunque ideale di pensiero vi prefiggiate, il Padre,
generosamente, lo manifesterà attraverso la materia che Egli è, perché voi
possiate farne esperienza. Per darvi un esempio dell’amore di Dio verso di voi,
pensate alla creatura che chiamiamo serpente, un ideale che fu creato da un dio.
Questa creatura ha un corpo lungo e sottile, con molti muscoli e molte ossa.Si
muove agilmente ed ha una testa grande e denti velenosi con i quali, essendo
essi la sua unica difesa, può mordervi. Il suo morso può far crollare un uomo
forte in pochi istanti, ma ogni uomo può, d’altra parte facilmente colpire ed
uccidere il serpente.
Prendiamo adesso due dei. Il primo, che ha una mente scientifica, vede il
serpente come una meravigliosa creazione, perché esso può muoversi molto
velocemente anche senza zampe, ha una pelle ben disegnata e colorata, ha un
meraviglioso e lungo scheletro.
Per il secondo dio invece il serpente è orrendo e ripugnante; è una creatura
malvagia perché il suo morso è pericoloso e può uccidere un uomo.
Per il Padre, che è l’É di tutta la vita, tutte le cose sono pure, comunque
esse siano; per Lui tutte le cose, che esprimono la vita che Egli è, sono innocenti.
Ciò che rende una cosa bella o odiosa o malvagia, è l’atteggiamento interiore che
si ha verso quella cosa. Siamo solo noi, gli dei, - che abbiamo la capacità creativa
di prendere dal Pensiero che è il Padre, di contemplarlo e di alterarlo -, a non
saper giudicare ciò che, in realtà, è puro ed innocente, per quello che è.
Immenso è l’amore di Dio - sostanza della vita, e quindi anche del serpente
- che concede a voi, alla sua più grande creazione, il diritto di imporre al serpente
il vostro atteggiamento interiore e la vostra volon

106 107
Se vi sembra di non essere uno con Dio, dovete forse ricostruire l’immagine
che voi avete di Dio: perché non è possibile amarLo se dovete lottare contro di
Lui.

QUANDO IL PADRE, ALL’INIZIO, CONTEMPLO’ il suo splendido Sé, estese sé


stesso nello splendore della Luce. Da questa espansione e da questa Luce ognuno
di voi è diventato Dio in forma di movimento unico e singolare, per poter
continuare l’espansione del Pensiero nell’eternità.
Perché Dio potesse essere un’unicità in continua espansione attraverso il
vostro pensiero contemplativo, era necessario attribuire a ciascuno di voi il potere
di creare in modo unico dal Pensiero. E per questo Dio vi diede quella forza che
chiamiamo libera volontà. Il principio della volontà ha permesso a ciascuno di voi
di essere unico e sovrano, creatore della propria verità e sovrano nella propria
comprensione.
La vostra divina essenza vi è data dalla libertà che avete di ricevere,
abbracciare e fare esperienza di ogni pensiero che desiderate. E il fondamento di
questa essenza divina è, in verità, amore. Perché la libera volontà è il dono
dell’amore di Dio a ciascuno di voi.
L’amore, nella sua espressione più elevata, è il desiderio del Padre di
permettere alla vita che Egli è, di continuare eternamente attraverso ciascuno di
voi. L’espressione più pura dell’amore è la libera volontà che il Padre ha dato ad
ognuno di voi, perché, attraverso l’esercizio di questa volontà, possiate esplorare
la totalità del pensiero ed espandervi verso una maggiore grandezza, la quale
espande la Mente di Dio.
La libera volontà vi rende unici, ma insieme tutt’uno con il Padre; ciò
permette ai vostri processi mentali di seguire il loro particolare flusso creativo. Ed
in ogni momento in cui create, attraverso la contemplazione e l’espansione dei
vostri pensieri, imitate lo stesso amore che Dio ha avuto per sé quando vi ha
creati. Poichè la creazione è l’atto che prende l’amore dentro il vostro essere e gli
dà una forma unica, libera e creativa - che vivrà nell’eternità.
Dal grande momento della vostra nascita, il Padre, nel suo amore puro ed
incondizionato, stabilì con ciascuno di voi un accordo: qualunque cosa pensiate,
qualunque cosa desideriate, il Padre lo diventerà.
Attraverso questo patto - valido ancora oggi e per il futuro -, ognuno di voi è
diventato erede della totalità di ciò che è il Padre. Perché il Padre vi dà sempre
tutto ciò che Egli è diventato per permettervi di fare esperienza e di comprendere
la totalità della vita che Egli è. Egli è la base per la realizzazione dei vostri sogni.
Ma chi è il creatore dei sogni? Siete voi. E di cosa sono fatti i vostri sogni? Di
Pensiero, di Dio, di Vita.
Potete prendere dalla totalità del Pensiero che è Dio e creare ogni verità,
ogni atteggiamento interiore, ogni desiderio che volete. Qualunque verità o
atteggiamento interiore creiate nei vostri processi mentali, il Padre, la Vita,
prontamente, lo diventerà. E qualunque ideale di pensiero vi prefiggiate, il Padre,
generosamente, lo manifesterà attraverso la materia che Egli è, perché voi
possiate farne esperienza.
Per darvi un esempio dell’amore di Dio verso di voi, pensate alla creatura
che chiamiamo serpente, un ideale che fu creato da un dio. Questa creatura ha
un corpo lungo e sottile, con molti muscoli e molte ossa. Si muove agilmente ed
ha una testa grande e denti velenosi con i quali, essendo essi la sua unica difesa,
può mordervi. Il suo morso puo far crollare un uomo forte in pochi istanti, ma
ogni uomo può, d’altra parte, facilmente colpire ed uccidere il serpente.
Prendiamo adesso due dei. Il primo, che ha una mente scientifica, vede il
serpente come una meravigliosa creazione, perché esso può muoversi molto
velocemente anche senza zampe, ha una pelle ben disegnata e colorata, ha un
meraviglioso e lungo scheletro.
Per il secondo dio invece il serpente è orrendo e ripugnante; è una creatura
malvagia perché il suo morso è pericoloso e può uccidere un uomo.
Per il Padre, che è l’È di tutta la vita, tutte le cose sono pure, comunque
esse siano; per Lui tutte le cose, che esprimono la vita che Egli è, sono innocenti.
Ciò che rende una cosa bella o odiosa o malvagia, èl’atteggiamento interiore che
si ha verso quella cosa. Siamo solo noi, gli dei, - che abbiamo la capacità creativa
di prendere dal Pensiero che è il Padre, di contemplarlo e di alterarlo -, a non
saper giudicare ciò che, in realtà, è puro ed innocente, per quello che è.
Immenso è l’amore di Dio - sostanza della vita, e quindi anche del serpente
- che concede a voi, alla sua più grande creazione, il diritto di imporre al serpente
il vostro atteggiamento interiore e la vostra volon

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tà! L’amore che la Fonte della Vita ha verso di voi, è così grande da
diventare qualsiasi cosa voi desideriate attraverso i vostri processi mentali. Il
Padre diventerà qualunque cosa desideriate che diventi. Egli vi permetterà di
trasformarlo in ciò che volete. La vita che Egli è, diventerà ripugnante e
malvagia, oppure grandemente bella e sommamente buona - a seconda di come
desiderate vederla.
Non è una cosa magnifica - che il Padre diventi come voi percepite e
desiderate che Egli sia, semplicemente secondo il capriccio dei vostri processi
mentali? In verità, lo è. È amore nella sua più alta espressione.
Con il Pensiero potete fare qualunque cosa vogliate, perché l’amore del
Padre per voi è costante. Non importa quanto riteniate brutta e odiosa la vita,
che è il Padre, ai suoi occhi essa è pur sempre Lui. Essa è pur sempre Dio, è pur
sempre pura, è pur sempre amata. Ed il patto è indissolubile, perché il Padre, in
sé, è totalmente privo di atteggiamenti; Egli semplicemente è.
L’amore tra voi e Dio non conosce nessuna condizione. Se il Padre in
qualunque modo censurasse i vostri pensieri o vi limitasse nel fare esperienza
della totalità della vita che Egli è, non avreste la libertà di continuare la Sua
espansione nell’eternità.
Né acquistereste saggezza dalle vostre avventure nel Pensiero, quella
saggezza che vi permette di comprendere l’amore e la gioia che è il Padre nel suo
supremo stato d’essere.
Dio vi ama e vi dà la completa libertà di agire come volete, perchè la vostra
volontà è anche la sua. Questo è il patto tra Dio e i suoi figli, tra Dio e sé stesso.
Egli vi ama sempre, qualunque cosa facciate, pensiate o sentiate. Egli vi permette
di fare tutto ciò che desiderate, perché sa che siete perenni, che nulla può
allontanarvi da Lui. Il Padre non ha creato nulla di superiore a sé che possa
togliervi la forza della vita. Quindi sarete sempre. E quando la vostra vita qui sarà
conclusa, ce ne sarà un’altra... con la libertà di farne quello che volete.
Vivrete questa vita e tutte quelle che verranno secondo la vostra volontà. E
chi vi ha dato questa libertà, è chi vi ama, vostro Padre, Dio Onnipotente, Colui
che tutto ama.
Siete esseri liberi. Come? Attraverso il potere chiamato volontà, e la
capacità chiamata amore.

Ramtha: Davvero? Cosa sono immaginazione e fantasia?


Maestro: Pensieri che occupano la mente - cose che ci costruiamo nei nostri
pensieri.
Ramtha: E questi pensieri che occupano la mente, non sono reali? Non sono
una realtà nella tua consapevolezza? Non sono una verità nel pensiero?
Maestro. Sf, ma potrebbero essere vere solo nella mia mente, senza
necessariamente corrispondere alla verità delle cose nella realtà.
Ramtha: Sai, maestro, tutti vorrebbero sapere che cos’è la verità. Ma se cè la
verità, che cos’è allora tutto il resto, che pure è reale nella consapevolezza?
Sai che cos’è la verità? Non esiste la verità. E se la verità non esiste, tutto è
verità.
Tutto è vero, maestro. Non esiste nulla di non vero, perché tutto deriva dal
pensiero che è Dio. E Dio non è un pensiero; Egli è la realtà di tutti i pensieri.
Tutto è reale perché tutto trova fondamento nel pensiero e il suo scopo
nell’esistenza. Ciò che chiami immaginazione e fantasia è del tutto reale, perché
si basa sul pensiero consapevolmente indirizzato.
Maestro: Anche se non corrisponde al mondo reale esterno?
Ramtha: Il mondo “esterno’ che tu chiami “reale’, maestro, è solo un’illusione
creata dalla più grande di tutte le realtà - la realtà invisibile del pensiero e
dell’emozione. Come pensi sia stato posto in essere tutto il mondo “esterno’? E
stato creato dall’immaginazione e dalla fantasia. E una volta diventato realtà
nella sua forma materiale, ha prodotto nuove immaginazioni e fantasie, perché
una cosa produce l’altra, ed entrambe sono, in verità, reali.
Tutto ciò che è creato nel pensiero, tutto ciò che esiste nella consapevolezza -
che si manifesti nella forma della realtà materiale oppure no
- è vero, maestro.
Maestro: Non importa quanto bizzarro sia?
Ranztha. No certo, maestro, perché è solo l’atteggiamento interiore che
attribuisce bizzarria a qualcosa. Ogni pensiero che occupa la tua mente è vero,
perché esso è vivo nella consapevolezza; quindi è una parte della più grande
realtà che è la Mente di Dio, la piattaforma dalla quale scaturisce tutta la vita.
Vediamo, maestro, se possiamo aiutarti un po’ ad uscire dalla tua confusione:
Dio, il Padre, è Pensiero - la verità di tutti i pensieri. E la cosa splendida in Dio è
che Egli veramente non conosce alcuna legge. Perché se il Padre avesse delle
leggi, sarebbe limitato. Ma essendo il Padre illimitato, Egli permette ogni
possibilità di scelta nella sua illimitata verità, nel suo illimitato pensiero. Il Padre
vi ha dato la libera volontà di accettare e creare dal Pensiero qualunque verità
contribuisca alla vostra individualità - perché possiate percepire quelle verità che
sono in accordo con i vostri desideri e con il vostro personale avanzamento verso
la saggezza. E qualunque verità creiate nel vostro pensiero, il Padre, la Vita, lo
diventerà per permettervi di fare esperienze e di capire quella verità, quella
dimensione del Pensiero chiamata Dio.
La verità è solo ciò che un individuo percepisce come verità. La verità èun’
opinione, un atteggiamento, una credenza che, nel pensiero creativo, èdiventata
assoluta. Tuttavia ci sono differenze, anche molto rilevanti, tra le opinioni degli
uomini, perché ognuno ha basato la sua opinione sulla propria personale
esperienza e sulla comprensione emozionale che ha raggiunto nella propria
anima, non solo in questa vita, ma in tutte le vite precedenti. Quindi, ciò che un
essere ritiene vero, non lo sarà forse per un altro. I due esseri non possono
comprendersi perché l’uno non è l’altro e non hanno in sé lo stesso patrimonio di
esperienze emozionali.
Quale delle due è la giusta verità? Entrambe. Entrambe sono vere e giuste.
Perché ognuno esprime la verità come la sua esperienza e la sua comprensione
gli permettono di percepirla. Ma se la tua verità consiste nel credere che la tua
verità sia l’unica giusta, sei limitato nella tua comprensione.
Ogni essere in questo sogno accetterà e creerà - secondo la propria esperienza
e il proprio personale bisogno, e al fine di realizzare il sé -quelle verità di cui
desidera fare esperienza per la propria evoluzione verso la saggezza (e per fare
questa esperienza ognuno sceglierà quelle fonti di verità che confermano ciò che
vuole credere).
Tanti sono gli dei che abitano su questo piano ed altrettanto numerosa è la
varietà di verità, perché ogni essere ha il diritto, la volontà e il bisogno di creare
le proprie verità in modo differenziato.
Di conseguenza tutto ciò che leggete o sentite da un maestro è la verità
come lui la percepisce - come lui la vede, come l’ha imparata, come l’ha creata,
come ne fa esperienza. Se tu quindi hai dieci diversi maestri, sicuramente sarai
preso da grande confusione perché ognuno di loro avrà una verità diversa. E
sicuramente scoprirai che l’una o l’altra percezione della verità corrisponde a ciò
che ti serve in quel momento. Ma se vorrai capire chi di loro dice la verità, dovrai
riconoscere, dopo averli sentiti tutti, che tutti dicono la verità. Ciò che devi
decidere è fino a che grado vuoi diventare una particolare verità. Perché
qualunque verità tu accetti, diventerà realtà vissuta nella tua vita.
Ci sono grandi maestri sul vostro piano, che sono una specie di maghi,
perché sanno fare e manifestare cose meravigliose e miracolose. Ma essi credono
ancora alla morte... e perciò moriranno. Anche se sono molto avanzati nel loro
apprendimento, non hanno ancora superato, nella loro comprensione, le
limitazioni della morte, non hanno ancora compreso che la vita è realmente un
continuum dell’essere. Quindi se accettate le loro verità come la verità, anche voi
diventerete forse dei maghi. Ma morirete. E chiaro?
C’è verità in ogni forma di comprensione, maestro; ma con ogni com-
prensione la verità è più affinata, perché ogni momento affina la verità. E ciò
perché Dio non è mai perfezione, ma è continuo divenire. Ogni essere
progredisce costantemente nella sua comprensione per raggiungere verità
sempre più illimitate. Ma qualunque sia la sua comprensione in un certo
momento, essa sarà sempre la verità come quell’essere la vede.
Prendiamo ad esempio un fiore. E vero che il fiore è un bocciolo? Certo. E
quando il fiore fiorisce, è forse un bugiardo perché non è più un bocciolo? No. È in
uno stato di verità progressiva. Ed è forse bugiardo il fiore, quando i petali
cadono ed esso non c’è più? No. Che cos’è allora? È in un altro, ulteriore stadio
della sua verità.
Ogni insegnamento che leggete o sentite da una fonte che parla di leggi, o
che limita l’uomo, o che divide l’E in bene e male, o che afferma che Dio è un
individuo singolo e non l’È di tutto ciò che è - ogni insegnamento di questo tipo
proviene da esseri che semplicemente hanno accettato questo come loro verità e
che si sentono spinti a trasmetterlo al mondo. È la loro verità, maestro, e non
hanno torto. Tuttavia c’è una
verità più grande e più raffinata: chiunque insegni che la vita è in qualche
modo limitata, ha una comprensione meno avanzata di altri. È forse limitato Dio?
Se lo fosse, maestro, la vita non sarebbe perenne e tu non avresti nemmeno la
libera scelta di essere confuso.
Ciò che io insegno è una meravigliosa verità. Perché chi mai oserebbe dire
che Dio non conosce legge? Se questo fosse accettato, Dio non potrebbe essere
usato per controllare e rendere schiavi altri. In verità, il Padre, suprema
consapevolezza, non conosce limitazioni dovute a leggi, a giudizi, a finitezza.
Quando, nella vostra verità, saprete progredire fino ad abbracciare questa
comprensione illimitata, allora sperimenterete e capirete veramente l’amore, la
gioia e la perennità che è il Padre.
Maestro, ognuno sa solo nella misura in cui lo desidera e permette a se
stesso di sapere. La maggior parte della conoscenza su questo piano è fondata
sulla paura, sulla lotta per la sopravvivenza e sulla polarità della comprensione. È
basata sul giudizio e sulla separazione dei popoli. È basata sulla convinzione che
l’uomo è una creatura ‘caduta”, che non ha in sé divinità. Ma l’uomo, maestro, è
Dio. Quindi giudicare l’uomo significa giudicare Dio. Limitare l’uomo è limitare
Dio. Separare l’uomo dalla sua divinità significa privare della sua divinità Dio.
Se ciò che leggete o sentite da un maestro limita i vostri processi mentali,
ciò limita anche i processi mentali del Padre. Ascoltate attentamente ciò che
viene detto e come viene detto. Se è qualcosa che limita, separa e divide, allora è
una verità limitante di un essere che deve ancora progredire verso una
comprensione più illimitata.
Ciò che comunque impari da tutti questi maestri, è che tu sei il tuo solo e
più grande maestro, perché solo tu sai cos’è il meglio per te. Come potrebbe
saperlo un altro, anche egli occupato a vivere la propria vita ed a stabilire qual è
la verità dal suo punto di vista? Solo tu puoi sapere quale esperienza serve alla
tua anima per la tua realizzazione. Solo tu puoi darti la tua verità, perché la
verità è costruita e costituita da sé stessi. Questa verità non la si può trovare
attraverso una
comprensione scientifica o intellettuale, ma attraverso una comprensione
emozionale, perché la verità è un sentimento, una conoscenza; non è
intellettuale. Sapere cos’è per te la verità significa sapere cosa senti in te come
verità.
Maestro: Ma Ramtha, come si può sentire che qualcosa è vero se non è
sostenuto da fatti, o se non corrisponde a ciò che la scienza ritiene essere vero?
Ramtha: Maestro, nulla può essere provato da ciò che tu chiami i fatti.
Perché i fatti cambiano come cambia e si evolve la comprensione dell’umanità.
Tutto è congettura, perché la realtà è continuamente creata e sviluppata
attraverso il pensiero e l’emozione. I fatti sono solo le attuali manifestazioni
materiali della consapevolezza collettiva - dei pensieri collettivi che tutta
l’umanità ha abbracciato in sé come emozione.
La prova, maestro, sta nel sentimento, nell’emozione, perché ciò dà realtà ai
fatti.
Qual è la più grande realtà, la più grande verità? Non lo sono i fatti,
maestro, bensì i sentimenti che tu provi nell’accettare i fatti come realtà, come
verità nel pensiero. Questo è il vero fatto. Il sentimento è la più grande realtà. In
esso sta tutta la verità.
Qualunque cosa tu scelga di credere, maestro, così sarà. Quindi scegli ora
ciò che è adatto a te, ciò che desideri credere.
Maestro: Ma Ramtha, non capisco come ciò sia possibile. Prendiamo i tempi
in cui i più credevano che la terra fosse piatta: se ad esempio la metà dei marinai
di una nave pensava che la terra fosse tonda e l’altra metà che fosse piatta, e
fossero usciti in mare, cosa sarebbe successo della nave?
Ramtha: Chi pensava che la terra fosse piatta, maestro, si sarebbe gettato
in mare (pur di non scoprire il contrario!). Chi pensava che fosse tonda, avrebbe
continuato il viaggio. E chiaro?
Chi credeva fermamente che la terra fosse piatta, non osava mai av-
venturarsi fino all’ultimo limite per scoprire che non lo era, perché era sicuro che
fosse piatta. Chi credeva che fosse tonda, continuava a veleggiarle attorno. Ed
era convinto che fosse tonda. Ma non sapeva che in realtà non lo è. Essa è
piuttosto schiacciata. Le sue giunture stanno scoppiando, i suoi poli sono
compressi, e al suo interno è cava. Ma chi crede che essa sia un corpo pieno, non
saprà mai che è cava e non gli verrà mai in mente di entrarvi dentro per scoprire
qualcosa di diverso da ciò che pensa. E ciò succede per la sua comprensione
limitata - ma non per questo meno vera.
Sii illimitato nella tua verità, maestro. Sappi che il tuo mondo è tondo. Ma se
vuoi essere più illimitato nella tua verità, sappi che ai poli è schiacciato. E se vuoi
diventare ancora più illimitato, sappi che è cavo. Per essere più illimitato ancora,
maestro, sappi che il centro della tua terra è densamente abitato - ma non
provare a convincere di ciò i tuoi scienziati!
Se ciò che credi è limitato, quella è la tua verità, ed è corretta e precisa. Se
ciò che credi è illimitato, quella sarà la tua verità, corretta e precisa. Ma se stai
cercando qualcosa in cui credere, non credere né all’una cosa, né all’altra - credi
in te stesso! Non c’è essere, non c’è cosa, non c’è realtà più grande dite, perché
tu sei l’artefice di ogni verità, il creatore di ogni realtà, l’ideatore di ogni legge nel
tuo regno.
Ciò che consiglierei a voi tutti, è di andare e di imparare dai vostri maestri o
dalle vostre religioni, finché vi sarete annoiati o fin quando non vi troverete più
alcun senso. Poi cercate le risposte che sentite più vere nel profondo della vostra
anima.
La vostra anima sa qual è la verità per voi, e ve lo dirà attraverso i vostri
sentimenti. Quando la verità sarà sentita come giusta, la vostra anima gioirà.
La verità è una limitazione, maestro. Dire che qualcosa è vero sottintende
che c’è anche qualcosa di non vero. In una comprensione più ampia non esiste né
vero, né non vero; esiste solo l’È della Vita in perenne evoluzione. La Vita è
l’unica realtà, e da essa nasce tutta la verità, perché la verità viene creata e
sviluppata in ogni momento da ogni vostro pensiero. Potete quindi, in ogni
momento, cambiare opinione e pensare diversamente, e sarà sempre vero; sia
l’una opinione che l’altra sono principi reali, perché entrambe sono frutto di una
libera scelta che vi permette di raggiungere una comprensione emozionale.
Non c’è altra realtà al di fuori della vita e della libera scelta. Se capite che
tutto e nulla è vero, che esiste solo l’È, potete riconoscere come
verità ciò che voi stabilite essere la verità che vi permette di fare espe-
rienza. Ed essa sarà assoluta fino a quando la riterrete tale. Nel momento in cui
non darete più credito a questa verità, essa non sarà più reale. È per questo che
il vostro piano è chiamato “il piano delle realtà creative”.
Sappiate che qualunque verità creiate nella vostra vita, la potete anche
cambiare. Ciò che vi permette di diventare veramente sovrani è sapere che
potete pensare qualsiasi cosa e che, in ogni momento, avete la possibilità di
cambiare opinione.
Quanto tempo vi serve per diventare felici? Tanto tempo quanto vi serve per
pensare ‘gioia’, e subito comincerete ad essere raggianti. Quanto tempo vi serve
per diventare disperati? Tanto quanto vi serve per pensare “disperazione”, e lo
diventerete. Che verità si nasconde in ciò? Che in qualunque momento avete la
possibilità di scegliere di diventare felici o disperati, e che in ogni momento
potete cambiare la vostra scelta - semplicemente cambiando pensiero. Questa è
la libertà il con cui Padre vi ama.
Se accettate questa verità nel vostro essere, trascenderete la limitatezza per
raggiungere la vostra Divinità. E se altri hanno permesso a sé stessi di essere
dominati dalle leggi, dalla morale e da altri ideali, voi sarete esseri liberi perché
non apparterrete a nessuna verità all’infuori della vostra.
Ricordate semplicemente questo: ciò che pensate che sia, è. Ogni volta che
credete in qualcosa, essa diventa verità nella realtà emozionale del vostro essere.
È per questo che ognuno è sempre all’apice della verità, qualunque sia il suo
punto di vista. La vostra realtà creativa si distinguerà sempre da tutte le altre. E
se altri non riescono per nulla a comprendere la vostra realtà, è solo perché sono
completamente assorti nelle illusioni della loro.
Se comprendete che la verità è e può essere tutto, significa che non vi siete
posti dei limiti nelle vostre esperienze. Significa che siete aperti ad ogni
esperienza e sapete ricavarne conoscenza. Allora siete liberi, non più schiavi di
concetti o teorie intellettuali che affermano “questo è come è veramente”, perché
ciò che “è veramente” è tutto ciò che può essere prodotto dal pensiero. La verità
che ti propongo, maestro, ti apre ad una maggiore illimitatezza nel tuo essere,
perché nel suo contenuto e nel suo significato contiene la verità di tutti gli altri e
permette a tutte le verità di coesistere in armonia. Se comprendi a fondo ciò,
puoi dire a te stesso: “La mia verità ha molte facce. Io non sono una verità, ma
tutta la verità.” E non sarai più limitato nel tuo flusso creativo o racchiuso in
un’unica forma della vita e dell’essere.
Sii colui che sei - ma non sotto la guida di Ramtha, o Buddha, o Yeshua, o di
qualsiasi altro maestro, perché in fondo nessuno può insegnarti nulla sul tuo Sé
divino; solo tu puoi farlo. Per realizzare il tuo destino, devi diventare chi e che
cosa solo tu, nella tua unicità, sei. Non lo diventerai mai, se cerchi di vivere
secondo il piano di vita di un altro. L’unica via per comprendere chi sei e per
capire il fuoco che brucia dentro di te. passa attraverso la verità della tua
personale comprensione emozionale.
Ama intensamente ciò che sei. E dà ascolto al Dio che parla in te con la voce
soave dei sentimenti. I sentimenti, se li ascolti, ti mostreranno la verità e la via
verso l’illuminazione.
Vivi la verità che senti dentro dite. Vivila, manifestala e falla diventare una
testimonianza del tuo splendore. Se lo farai, avrai affrontato, vissuto e compreso
la vita dal tuo punto di vista - e comunque tu percepisca ciò che Stai facendo,
tutto sarà sempre giusto. Sii il tuo insegnante, il tuo salvatore, il tuo maestro, il
tuo dio.
Se contempli la semplicità di questo insegnamento, esso ti darà la libertà
che ti permette di comprendere. Non sarai più prigioniero della fatica di stabilire
cosa è vero e cosa non lo è, cosa è reale e cosa è illusorio. Se inizi ad allontanarti
dalle leggi dei dogmi religiosi e delle fedi e smetti di voler essere la verità di un
altro, diventi libero di esprimere te stesso e di fare esperienza delle cose verso
cui la tua anima ti chiama, per colmarti di quella conoscenza e di quella
comprensione che ancora ti mancano. Allora, attraverso l’esperienza e l’emozione
e nel tuo particolare e personale modo di procedere, diventi Dio - momento dopo
momento. E dove finirà la tua eternità? In nessun luogo, perché tu durerai
eternamente.
Se comprendi che in ogni momento in cui vivi, affini il tuo sé condizionato, e
se permetti a te stesso di farlo senza sensi di colpa e senza dare giudizi, un
giorno diventerai la verità di tutti i pensieri - la piattaforma dalla quale scaturisce
tutta la vita. Ma nonio diventerai fin quando non ti allontanerai dalla
consapevolezza collettiva degli uomini - con le sue leggi, i suoi ideali e la sua
identità di massa - e fin quando non ti permetterai di essere l’È della tua verità,
l’È del tuo sé consapevolmente indirizzato. Da molto tempo l’uomo si è separato
dalla sua divinità, privandosi della possibilità di scelta e sostituendola con delle
leggi. Ma i venti del cambiamento porteranno su questo piano qualcosa di nuovo,
un ripensamento in ogni uomo, un capovolgimento di tutto ciò che è considerato
assoluto. Sono contento che tu possa partecipare a questi eventi, perché la tua
vita sarà molto più gioiosa. A chi dovrai infatti rispondere? A nessuno all’infuori di
te stesso. E che cos’è la verità? Qualunque cosa il sé decida essere verità, perché
qualunque cosa tu creda, è; e qualunque cosa tu creda, lo diventerai. Se
comprendi ciò, potrai essere maestro per molti, semplicemente attraverso il tuo
modo di vivere. Non cercare mai la verità. Sii semplicemente. Essendo, diventi
uno con gli infiniti universi.
Maestro: Ho molto su cui riflettere.
Ramtha: Rifletti sull’È, maestro! Così sia.

MAESTRO: Pratico l’astrologia da alcuni anni e vorrei sapere se puoi dirmi


qualcosa che mi possa essere d’aiuto a consigliare in modo più efficace i miei
clienti.
Ramtha: Prima di tutto, maestro, dimmi, che cosa ti piace in questa
attività?
Maestro: Credo che le stelle e i pianeti abbiano un influsso sulla nostra
vita, e che studiandoli possiamo conoscere e comprendere meglio noi stessi e il
nostro destino.
Ramtha: Devi sapere, maestro, che l’uomo, alla ricerca della propria
origine, ha sempre guardato al silenzioso mistero delle stelle nel vostro cielo
perché sa, istintivamente dentro di sé, di provenire da un luogo ben più
importante della capanna in cui è nato. Quando l’uomo cominciò a studiare le luci
della notte nel cielo, si accorse con stupore che si muovevano; e che durante il
loro movimento cambiavano anche le stagioni. E osservando in loro un potere che
non sapeva controllare, pensò che i loro movimenti dovessero essere responsabili
anche della fortuna e della sfortuna nel regno degli uomini.
Molti uomini saggi, profeti e studiosi hanno utilizzato la potente fede nelle
stelle per governare e dominare interi regni. E quando le loro nefaste profezie si
avveravano, chi ne era responsabile? Non certo chi le aveva formulate, bensì
l’influsso di quelle “maledette stelle”. E le stelle nel loro silenzio non hanno mai
potuto difendersi e proclamare la loro innocenza.
Voglio dirti quanto segue, maestro: ognuno qui è un dio dotato fin dalla sua
creazione di libera volontà. Al vostro inizio, voi, gli esseri di luce, avete fatto uso,
in modo sovrano, della vostra libera volontà per creare le stelle, i pianeti e tutti
gli universi visibili ed invisibili. Siete gli dei che più tardi hanno creato, più
stupefacente di qualsiasi universo, il corpo che possedete. E in questo preciso
momento siete ancora quegli dei con la stessa potente creatività che avevate
all’inizio. In tutti questi eoni di tempo non avete mai creato nulla che vi potesse
controllare - a meno che non ci crediate. E anche in questo caso continuate ad
avere il controllo della vostra vita, perché avete accettato di credere che siete
controllati da qualcosa di esterno a voi; quindi voi avete permesso che fosse così.
Molti credono all’astrologia. Ed essa possiede certo la sua verità -perché si
crede che sia una verità. Ma fate un passo avanti e chiedetevi chi ha creato
questa verità, e come le stelle e i pianeti nel loro movimento possano essere più
importanti degli dei che originariamente li hanno creati.
Chi tu sia, maestro, non si potrà certo scoprire attraverso i movimenti
celesti. E non è certo il movimento dei pianeti e delle stelle a determinare il
destino di qualcuno. Perché se fosse vero, non avremmo i nostri sogni,
l’immaginazione, la creatività, la vita.
In ciascuna delle tue vite su questo piano sei nato sotto molte stelle che
insieme brillavano. Dire che il tuo destino è controllato o influenzato da alcune
particolari stelle non solo è irragionevole, maestro, ma ti priva anche
dell’innocenza e della libertà di esprimere la vita e il Dio che sei.
Gli dei hanno creato molti giochi, e l’astrologia è uno di questi. E qualche
volta è un gioco molto pericoloso perché incute nell’uomo la paura per il proprio
futuro e predetermina le sue future emozioni. Chi pensa che gli astrologi
possiedano saggezza e onniscienza, mette letteralmente la propria preziosa vita
nelle mani di altri, e ciò non mi trova d’accordo.
Così come la vostra astrologia è un gioco, lo sono anche i vostri dogmi
religiosi, la vostra politica, la vostra “piazza del mercato” - lo è anche tutto ciò a
cui permettete di rendervi schiavi per poter giocare il gioco della sopravvivenza.
Chi pratica l’astrologia è veramente splendido nel suo sincero inte-
ressamento per gli altri e nel suo desiderio di aiutarli. E studiare le stelle è una
cosa meravigliosa perché sono belle nel loro movimento ed incantevoli nel loro
mistero. Ma se basi la tua vita su di esse, maestro, non sei più grande dei gas di
cui sono composte.
L’astrologia è solo uno strumento, è solo un gioco. La reale verità proviene
da chi dice: “Ho individuato cosa ti porterà il tuo futuro”, perché si è collegato
con il campo elettromagnetico dei sentimenti che circonda chi si è rivolto a lui. Se
tu rinunciassi al gioco e dicessi al cliente le stesse cose, lo stupiresti di sicuro. Ma
naturalmente non sarebbe così intrigante come dire che è colpa di una certa
stella e che il cliente è parte di un qualche piano divino e cosmico. Così facevano
anche i saggi che, nel passato, guardavano nella sfera di cristallo, accendevano
fuochi, fissavano l’acqua, facevano esplosioni, bevevano vino, elisir o altro - tutto
per rendere più accettabile la verità.
L’uomo ha sempre cercato al di fuori di sé risposte e ragioni per la propria
sorte e per il proprio destino. È sempre stato più comodo attribuire la colpa alle
stelle silenziose o al dominio dei re, o alla “volontà di Dio”, che ricercare dentro di
sé il creatore degli universi. È sempre stato più facile scegliersi come guida i
preti, i profeti, i veggenti, che ritenersi saggi abbastanza per essere la propria
guida.
Fin quando cercherai al di fuori dite le ragioni e le risposte, non sentirai mai
la voce dentro dite - che è l’ideatore di ogni verità e il creatore di tutto ciò che è.
Sarai sempre vittima di credenze superstiziose e di argomentazioni strane che
non ti permettono di vedere il sorprendente potere e l’infinita comprensione che
in realtà possiedi.
Maestro, sei un essere sovrano che può accettare e creare qualunque verità
tu voglia. Puoi diventare maestro del tuo regno o permetterti di diventare schiavo
- a seconda dell’esperienza che vuoi fare. Se comprendi che ogni essere è il vero
creatore e il vero responsabile della propria vita, il progettatore del proprio
destino, forse utilizzerai questa
comprensione per crearti una vita più illimitata - e sarà una grandiosa
esperienza per il tuo essere.
Quando giochi i tuoi giochi, ricordati di chi li ha creati. E ricorda che quel
creatore che può rendersi vulnerabile a ciò che vuole, può anche, in un solo
momento, cambiare tutto ciò che non gli piace e riprendere in mano la propria
vita.
Durante le tue consultazioni astrologiche, maestro, ti consiglio di com-
portarti nel seguente modo: dopo aver fatto i tuoi disegni, espresso le tue
valutazioni e concluso la tua seduta, spiega ai tuoi clienti che gli universi non
sono nulla senza di voi; che senza di voi non ci sarebbero né stelle, né pianeti.
Non occorre dire di più. Non dimenticheranno mai, perché ciò che hai detto li
inquieterà, li eleverà e li renderà fieri.
Sono contento che tu sia qui. Imparerai cose profonde. Molti dei presenti
non accetteranno le verità illimitate che insegno, perché non tutti desiderano la
libertà. Ma anche questo va bene. Essi sono comunque amati, hanno comunque
ragione e sono comunque Dio - il creatore di tutte le realtà.

Capitolo 13

La vita non ha leggi

Se l’uomo riesce a liberarsi da quella consapevolezza riduttiva che lo limita


con leggi, piani e regole, troverà la gioia e la pace dell’essere che gli
permetteranno di amare sé stesso e tutta l’umanità.

Maestro: Ramtha, qual è il tuo ruolo nel piano di Dio?


Ramtha: Piano di Dio? Caro essere, cosa ti fa pensare che Dio abbia un
piano?
Maestro. Penso che debba esserci un buon motivo per cui le cose sono così
come sono.
Ramtha: L’unico piano del Padre è... essere, perché tutto possa esprimere la
vita che Egli è. Se il Padre avesse un piano, esso ti priverebbe della libertà di
dare espressione al Dio dentro dite - e con ciò ti priverebbe anche della tua
unicità e della tua capacità di evolverti e di espandere il principio-vita chiamato
Dio.
L’unico piano di Dio è essere. Egli è il tutto che vibra all’unisono con sé
stesso, in un tono che nasce dal pensiero e diventa massa ... e vibrando emana
ed acquista consapevolezza, esprimendo momenti sempre nuovi di vita. Ogni
cosa si esprime assieme ad ogni altra cosa che è, momento per momento,
nell’eternità. Se Dio potesse pianificare, limiterebbe tutto ciò che deve ancora
accadere.
Ad esempio, quel morbido tappeto sul quale siedi - per quale motivo esiste?
Semplicemente perché è. Quindi rientra nel piano di Dio, perché, come ogni altra
cosa, è. E per quale motivo questo amato maestro è qui con noi? Perché è. E
rientra nel piano di Dio? Si, semplicemente per il fatto che è, proprio come tu sei.
Ed io che posto ho nel piano di Dio? Io sono, caro essere, io sono così come è
questo morbido tappeto.
Che ruolo ho io? Ti amerò nel modo più intenso in cui un essere sa amare.
Sono capace di farlo, perché non mi chiedo se il mio amore o il mio modo di
essere rientri in un qualche illusorio piano divino!
E qual è il mio contributo all’onnicomprensivo É della vita? Io vi aiuto a
capire chi realmente è il Padre, e perché Egli vi ama qualunque sia il vostro modo
di essere. E vi aiuto a vedere forse più chiaramente come ogni cosa nella vita
collima con tutto il resto, per farvi capire che il motivo per cui tutto e... e
semplicemente esprimersi - non secondo qualche schema o qualche motivo
superiore, ma semplicemente perché ha in sé vita.
Perché questo è importante? Se comprendete che la vita semplicemente è,
conquistate la libertà ed il potere di creare la vostra vita utilizzando al massimo la
vostra creatività. E potete essere sicuri che qualunque cosa siate in procinto di
fare, vibrerete sempre al centro di tutta la vita e continuerete a farlo in tutti i
momenti che verranno.
Non esiste nessun piano per la vita, maestro. Esiste solo l’É. Essere nello
stato dell’È significa dare la massima espressione alla vita. Essere l’È! Ciò che
conta, maestro, è che tu sei. Solo questo conta.
Maestro: Sembra che tu dica che non esiste un modo giusto di vivere;
che si può essere e fare tutto ciò che si desidera; e che “tutto va bene”.
Ramtha: E vero. Questo è l’amore del Padre verso dite.
Maestro: Ma allora, qual è lo scopo della vita?
Ramtha: Lo scopo della vita, maestro, è esprimere sulla piattaforma
della vita tutti i pensieri che attraversano il tuo essere. E in qualunque modo tu
voglia esprimerli, sappi che sarà sempre in armonia con l’E della vita perenne.
Lo scopo della vita è essere parte di essa, esserne creatore, illuminarla. Non
c’è altro destino, maestro, che quello di vivere e di permettersi di essere
qualunque cosa si desideri essere, mentre la vita si dispiega in te, momento dopo
momento. E nel realizzare questo obiettivo, sappi che hai l’illimitata libertà di
diventare, di fare e di essere tutto ciò che desideri.
Maestro: Dici che si può fare tutto, eppure certe cose sono contrarie alla
Legge di Dio di cui si parla nella Bibbia!
Ramtha: Mio splendido maestro, il vostro amato Padre non ha creato
nessuna legge - tranne una. Quella che possiate esprimere la vostra vita secondo
la vostra sovrana volontà, perché solo attraverso l’esercizio della vostra volontà
espanderete la consapevolezza di tutta la vita - che è ciò che è il Padre. Se Dio, il
Padre, fosse un creatore dileggi, negherebbe a voi - e a sé stesso - la libertà di
esprimersi, quella libertà che permette alla vita di evolversi e di perpetuarsi. Egli
diventerebbe una fonte limitata e avrebbe una fine! Ma l’eternità non ha fine,
maestro.
Ciò che definisci la “Legge di Dio”, come è scritto nel vostro Libro dei Libri, è
in realtà molte leggi, perché ogni profeta ha aggiunto qualcosa alla legge. È
sempre stata una affermazione potente dire che la “Legge di Dio” stabilisce o
limita questo o quello, o decide cosa si deve o non si deve fare. A causa di quella
che tu chiami “Legge di Dio” i popoli hanno imparato a sottomettersi a Dio e a
temerlo. Ma i figli non devono temere i genitori - devono essere come loro.
Secondo la Legge dell’Uno, che io insegno, Dio, la fonte di tutta la vita,
permette a tutte le cose di esprimersi attraverso il loro essere come loro
vogliono, come la loro libertà desidera. Perché solo attraverso la libertà si può
arrivare a conoscere il Padre e tornare ad essere uno con Lui. E quando tornerete
dal Padre, Egli contemplerà il Suo proprio ritorno a casa, e sara veramente un
grande giorno, una grande eternità, perché tornando a casa sarete arrivati ad
essere come è Dio; ed essere come è Dio significa vivere una vita di illimitato
amore, di illimitata gioia e di eternità dell’essere.
Dio, il Padre, non ha leggi! L’uomo è il creatore delle leggi, non Dio. Il Padre
ha dato all’uomo la libera volontà di essere il sovrano legislatore del suo regno -
di creare dal pensiero qualsiasi fede, verità o atteggiamento interiore che
corrisponda al suo regno e alla sua progressiva comprensione della vita. L’uomo
si è servito di questa libertà per creare leggi che riteneva necessarie per vivere in
società. Purtroppo molte leggi sono state im-pietosamente create per intimorire e
rendere schiavi gli uomini. Sono state create per limitare la libertà, e non per
esaltarla. L’uomo non può permettersi di vivere senza leggi, perché per la
tremenda paura che ha del proprio essere, pensa di aver bisogno dileggi per
controllarlo. E ciò succede perché non comprende realmente la sua divinità e
l’immortalità del suo essere.
Maestro: Ma Ramtha, se non ci fossero leggi, come si potrebbe im-
pedire a qualcuno di esprimere il male che ha in sé - come si potrebbe impedirgli
di fare del male?
Ramtha: Ti dirò, maestro: nella realtà cosmica di tutto ciò che è, non esiste
il male. Anche se è stato scritto che il male è nell’anima dell’uomo, non è vero; la
sua anima è divina. Perché la sua anima e tutto ciò che egli è, è Dio. Infatti, se
non fosse Dio, da dove proverrebbe?
Non esiste nulla al di fuori della legge del Padre, al di fuori dell’essere. Nulla!
Ogni pensiero o ogni azione, che qualcuno ha ritenuto cattiva o sbagliata, è viva
nella consapevolezza. E se esiste nella consapevolezza, è sicuramente una parte
della Mente di Dio. E poiché tutto è parte di Dio, affermare che qualcosa è
“male”, significa dire che anche Dio è “male”, e non lo è. Ma Dio non è nemmeno
“bene”, perché definire qualcosa come “bene” significa dovergli contrapporre un
“male”.
Dio non è né buono, né cattivo, Dio non è una cosa buona piuttosto che una
cosa cattiva. Dio non è nemmeno perfezione. Il Padre semplicemente è... l’E di
tutta la vita, l’eterno momento che vive semplicemente per la gioia di ottenere
gioia al fine di conoscere sé stesso. Questa Forza della Vita non può alterare sé
stessa ed uscire dallo stato dell’È per giudicare buona o cattiva, negativa o
divina, perfetta o imperfetta una parte di sé.
Sai cosa accadrebbe se Dio, guardando giù, dicesse: “Questo è male”?
L’intera consapevolezza che sta esprimendo qualcosa che ha bisogno di
esprimere, verrebbe cancellata dalla Vita. E se ciò accadesse, la Vita e la sua
perenne espansione cesserebbero di esistere, perché cesserebbe di esistere la
libera volontà che permette la creazione. Ma Dio è totalmente illimitato, è
l’indivisa totalità dell’È. Per questo Dio non può guardare sé stesso da un punto di
vista limitato e ristretto. Se lo potesse, tu non saresti qui ad esprimere la tua
libera scelta nel giudicare te stesso e i tuoi fratelli.
Non esiste né bene, né male, maestro; esiste solo l’È. Nell’È tutte le cose
vengono valutate solo in relazione alloro compimento - cioè in relazione alle
esperienze emozionali che servono all’anima per raggiungere la propria compiuta
saggezza. Tutto ciò che hai fatto, che tu lo abbia ritenuto apprezzabile o no, lo
hai fatto semplicemente per ampliare la tua conoscenza. Sei stato spinto a farlo
dalla tua anima e dalle tue passioni allo scopo di imparare. Solo così hai potuto
riconoscere ed accertare il valore di quella azione e trarne profitto. Ciò non è né
bene, né male; è ciò che serve per diventare Dio.
È l’uomo, non Dio, che giudica l’uomo. L’uomo, nella sua creatività, ha
escogitato la contrapposizione tra bene e male per sottrarre ai suoi fratelli la
libertà di espressione. La paura di essere puniti per non aver rispettato i dogmi
religiosi o le leggi civili è stata l’arma che per secoli ha dominato e controllato le
nazioni. Se ci fosse qualcosa che nel vostro linguaggio potreste definire come
“male”, sarebbe ciò che priva un essere della libertà di esprimere il suo Dio
interiore. Ed ogni volta che si fa ciò a qualcuno, lo si fa anche a sé stessi - e in
misura ancora maggiore. Perché qualunque giudizio o limitazione tu imponga ad
un altro, diventa legge nella tua consapevolezza; una legge che ti limiterà e che ti
indurrà a giudicare anche te stesso.
L’uomo non ha il male nella sua anima. Anche se sembra vivere sotto
l’insegna del male, in una comprensione più ampia il male non esiste. Esiste solo
il palcoscenico della vita che offre all’uomo la possibilità di creare dal suo
pensiero qualunque cosa egli decida. Questa è l’unica realtà che esiste. In questa
realtà Dio permette che si crei l’illusione del male attraverso la superstizione, le
fedi dogmatiche e gli atteggiamenti chiusi e limitati dell’umanità. E continuando
ad osservare, a giudicare e ad aspettarsi il male, esso prende veramente
consistenza nella realtà di un uomo -ma solo nella sua realtà, perché il suo regno
è ciò che egli crede.
Le uniche leggi che esistono sono quelle che tu crei affinché agiscano nella
tua vita. Se scegli di credere che esiste il bene e il male, questa è la tua verità, e
non hai per nulla torto. Ma ricorda: è la tua verità - non la mia o di chiunque
altro. E se è la tua verità, essa appartiene tutta a te, perché è stata formata
secondo la tua opinione. Fin quando tu sarai di questa opinione, essa sarà
certamente reale. Quando non ci crederai più, non sarà più una realtà. È
semplicemente cosi.
Maestro, dimmi, che cosa è per te il male? Che cosa intendi con “cattivo”?
Maestro: Direi che il male è il contrario del bene. Ma penso che il male
sia soprattutto nuocere a qualcuno.
Ramtha: Davvero? Perché ciò è male?
Maestro: Ad esempio se qualcuno facesse del male a mia figlia, sarebbe
male perché ... potrebbe anche farla morire.
Ramtha: Questa è la tua valutazione del male. Ma cosa c’è di male nel
morire?
Maestro: Ma tu pensi che non sia male uccidere qualcuno?
Ramtha: Esatto. Perché io non ho limitato me stesso credendo che
qualcosa abbia una fine, nulla può mai essere distrutto. Mai! Il Padre nel suo É e
nell’eternità della vita perenne non ha creato assolutamente nulla che fosse più
grande di Lui, che potesse pregiudicare la sicurezza dell’esistenza. Ciò che il
Padre ha creato, maestro, non può essere distrutto da nulla; vivrà eternamente.
Quindi tua figlia non sarebbe stata eliminata, perché nulla può eliminare la vita di
Dio.
Maestro: Quindi tu dici che nemmeno un assassinio è male.
Ramtha: Esatto.
La vita, maestro, è perenne. Essa continuerà sempre. E momento dopo
momento ogni essere che si esprime sul palcoscenico della vita, ha illimitate
opportunità di appagare la propria sete di felicità. Ma in qualunque modo decida
di appagare la sete del momento, sarà sempre secondo la sua volontà, il suo
desiderio e la valutazione di ciò che è bene per il suo essere. Si tratta della sua
libera scelta, dell’unica vera forza decisionale che l’uomo ha - il regno del
pensiero e dell’emozione nel profondo del suo essere.
I vostri governi e le vostre religioni tentano di controllare le masse con
leggi, regole e prescrizioni, ma non potranno mai dominare la volontà di un
essere, quella volontà che lavora nel silenzio dei suoi processi mentali; solo
l’essere può farlo. E se in un certo momento la volontà di un essere lo spinge ad
uccidere qualcuno o a pensare di farlo nel profondo della propria anima (e l’una
cosa non è meno grave dell’altra, in quanto è sufficiente che essa sia avvenuta
nel pensiero perché succeda realmente - non esiste un solo essere che non abbia
già “fatto a pezzi” qualcuno nei suoi pensieri), questo essere in entrambi i casi ha
bisogno di questa esperienza per una maggior comprensione. Desidero farvi
comprendere che l’essere che permette all’uccisore di portare a compimento la
sua volontà, non è la sua vittima - egli ha forse contemplato la possibilità di
essere bruciato, ucciso o molestato. E avendolo pensato e temuto, ha attirato su
di sé proprio quel fatto. Quindi chi ha bisogno di uccidere e chi ha bisogno di
essere ucciso - perché gli serve per una maggior comprensione - si attraggono a
vicenda ... per fare esperienza.
Molti tra di voi saranno inorriditi, e molti condanneranno e malediranno
l’assassino. Ma io amo l’essere che ha ucciso l’altro. Come potrei non farlo?
Quest’essere è forse al di fuori della provvidenza, della vita e del miracolo che è
Dio? No, non lo è, maestro.
L’ucciso tornerà, continuerà a tornare, perché la vita è perpetua ed eterna. È
l’unica cosa che è perenne, e nello stesso tempo è tutte le cose. Se ritengo
l’azione detestabile e giudico l’uccisore, ho giudicato me stesso, e questo giudizio
avrà certamente delle ripercussioni sulla mia vita. Perché l’IO SONO che io sono
avrà separato una parte di sé stesso dal mio essere e non sarò più intero.
Capisci?
L’uccisore ha già pronunciato da sé il suo giudizio, perché sarà in balia di
quegli atteggiamenti interiori che lo hanno spinto all’azione; con essi dovrà
confrontarsi in ogni momento, per l’eternità, nel regno dei suoi pensieri e delle
sue emozioni.
Io non detesto l’azione. Ne conosco le ragioni. La capisco. Sono al di là di
essa.
Per la comprensione che è Dio, nulla è male. Tutto è esperienza che procura
saggezza. Questa è la mia risposta. Se l’uomo non sarà più condannato dai suoi
fratelli, se riconosce di non essere malvagio nel suo essere, ma di essere Dio, e
se comprende che è completamente amato e sostenuto dalla Forza della Vita che
chiamiamo Dio, non avrà più bisogno dell’esperienza della guerra, dello stupro,
dell’assassinio o di altre azioni del genere per capire il valore, il potere e
l’immortalità del suo essere. Se l’uomo riesce a liberarsi da quella consapevolezza
riduttiva che lo limita con leggi, piani e regole, troverà la gioia e la pace
dell’essere che gli permetteranno di amare se stesso e tutta l’umanità e di
lasciare a tutti la libertà dei propri piani e delle proprie intenzioni.
Allora amerà come ama Dio. Allora sarà come è Dio - la piattaforma che
nutre e sostiene tutta la vita. Così sia.

MAESTRO: Poco tempo fa sono comparse due persone nella mia vita, e
vorrei sapere perché e se ci siamo già conosciuti in vite precedenti.
Ramtha: Sono nella tua vita, maestro, perché tu lo vuoi e perché loro lo
vogliono. Che scopo più grande potrebbe esserci?
Maestro: Ma io non sono sicuro se veramente li voglio nella mia vita.
Pensavo che avessimo un qualche legame carmico e che ci fosse qualcosa che
dobbiamo imparare l’uno dall’altro.
Ramtha: Caro maestro, quando in un rapporto manca qualcosa, l’idea
romantica di avere forse trascorso insieme una vita passata, dà spesso a quel
rapporto un importanza maggiore di quella che esso ha. Ma un cosiddetto
“legame carmico” è soltanto una spiegazione religiosa di un termine molto
semplice, il “bisogno”. Avrai bisogno, gioirai e vorrai stare con molte persone nel
corso delle tue continue vite. Ma sarebbe molto monotono e noioso ritrovarsi gli
stessi amici in ogni vita. Se essi ora sono nella tua vita, maestro, è forse perché
dovete comprendere che vi siete ritrovati.., solo per riconoscere che dovete
nuovamente separarvi.
Maestro: Va bene. Credo di capire ciò che dici. Ma vorrei farti un’altra
domanda sul carma. Mi è stato insegnato che certe cose - come uccisioni, rapine
o incidenti - accadono agli uomini per motivi carmici, per bilanciare qualcosa che
hanno fatto in una vita precedente. Vorrei sapere cosa pensi delle leggi del
carma.
Ramtha: Devi sapere, e tutti devono comprendere che ciò che chia-
mate “carma” non è la legge di Dio. È la legge di chi ci crede. Purtroppo sono
molti a credere a questa dottrina e ad affannarsi strenuamente per ottenere
quell’illusoria comprensione che è la perfezione. Essi credono di dover tornare e
di dover pagare per tutto quello che hanno fatto nella vita precedente. Tutto
quello che loro accade lo attribuiscono sempre al “compimento del carma”! Ma
questa è una spiegazione ben misera della vita, maestro; la vita merita molto di
più.
Le leggi del carma sono veramente una realtà, ma solo per chi vi crede. Le
uniche leggi che esistono sono quelle a cui permettete di avere efficacia nel
vostro regno. li vero legislatore è ogni essere sovrano, perché ognuno possiede
un ego che accetta qualcosa come propria verità; e qualunque cosa egli definisca
verità, qualsiasi legge egli crei nel suo essere, accadrà. È quindi a causa di una
fede e di una comprensione alterata che molti si sono creati le leggi del
riequilibrio e l’ideale della perfezione.
Se scegli di credere al carma, cadrai di sicuro nelle mani della tua stessa
creazione perché hai dato potere a questa fede. E allora essa naturalmente agirà
nella tua vita e tu di sicuro continuerai a tornare per annullare o per glorificare
ciò che hai fatto nella vita precedente su questo piano.
Io non riconosco il carma e la perfezione. Perché li vedo come limitazione e
non come compimento. Chi lotta per la perfezione attraverso le ristrettezze del
carma, non raggiungerà mai ciò per cui lotta. Perché mentre completa un carma,
ne crea un altro; e per quante vite viva, non raggiungerà mai uno stato dell’È,
uno stato divino, vivrà continuamente da debitore piuttosto che da creditore. Non
c’è nulla che si possa chiamare perfezione; c’è solo l’È. Nell’È della vita tutto
cambia e si evolve in ogni momento; per questo non può esistere uno stato di
perfezione.
Io riconosco solo l’È, che non ha leggi e ideali che impediscono il divenire del
sé, cioè di Dio. Nella comprensione dell’È non esiste nulla che tu debba fare nella
vita all’infuori di ciò che tu vuoi. Accettare gli insegnamenti del carma è una tua
scelta e una tua creazione, a favore della tua esperienza. Ma devi capire,
maestro, che con ciò hai creato per te stesso l’illusione del potere limitato e della
punizione. Se accetti le leggi del carma, la tua sorte sarà quella di essere
prigioniero del tuo stesso pensiero limitato.
Sei un’anima e uno spirito libero. Sei libero di creare e di sperimentare in
ogni momento ogni verità, ogni realtà, ogni illusione che vuoi. E in ogni momento
in cui lo desideri puoi ricreare questo sogno, perché hai l’illimitato potere di farlo.
Il carma non esiste - esiste il volere. E il volere è molto incostante. In ogni
momento può fare ed essere tutto ciò che desidera, e mentre lo fa, può anche
cambiare idea.
Gli assassinii, gli incidenti e le rapine non sono punizioni; non sono
conseguenza di ciò che avete fatto in passato. Li avete creati voi e sono il
risultato di pensieri e di esperienze che voi avete contemplato. Non sono
situazioni che durano eternamente. E in una comprensione più ampia non sono
nemmeno azioni terribili. Viste retrospettivamente, esse sono grandiosi maestri.
Di fronte al massacro di diecimila innocenti, si potrebbe dire: “Che pietoso
spettacolo. Perché gli angeli non piangono su tali atrocità? Perché cantano la
gloria di Dio?” Perché non hanno limitato sé stessi credendo che la vita abbia una
fine. Essi sanno che coloro che sono stati massacrati vanno immediatamente in
“cielo”, come voi lo chiamate, per continuare ad imparare, per fare ulteriori
esperienze e per vivere quelle che io chiamo “avventure”. E mentre voi seppellite
e piangete diecimila corpi, Dio non piange. Questo è il motivo per cui c’è sempre
un domani.
Chi pensi sia il creatore del vostro destino? Molti credono che sia un sovrano
che manipola tutti e che fa accadere tutto - perché ciò li solleva dal peso di
essere responsabili della loro vita. Ma io ti dico che solo tu controlli il tuo destino.
Tu sei il creatore di ogni momento della tua vita attraverso ciò che pensi e senti
in questo momento. Devi solo imparare che questo momento, questo presente, in
verità è eterno e perenne. E nella perennità di questo momento, ogni attimo è
nuovo di zecca. E nuovo di zecca, maestro! Non è prigioniero del passato; è il
momento presente che tu hai creato per calare nella realtà quello che è stato il
sogno del tuo domani. Quindi sei libero di fare tutto ciò che desideri fare in
questo momento. Questo è l’amore del Padre per te - la libertà e il potere che
Egli ti ha dato perché tu possa creare ogni momento in modo nuovo.
Nessuno è dominato dal passato. Per qualunque cosa tu abbia fatto, un
momento o un millennio fa, non devi pagare - mai! Nel preciso momento in cui
hai agito ne hai ricavato comprensione ed hai riconosciuto il senso e il valore
della tua azione.
Il passato è stato semplicemente un momento presente, di cui hai
fatto esperienza e che ora non esiste più. L’unico effetto che esso ha sul presente
è che tutto ciò che allora potevi imparare, l’hai imparato. Il passato ti ha dato la
saggezza che ti ha permesso di creare questo momento come massima
espressione delle tue capacità, in accordo con i tuoi processi mentali più profondi
e con i disegni delle tue intenzioni.
Il passato è concluso, non esiste più. Il passato vive in questo mo-
mento in te unicamente come saggezza. Essa è ciò che tu ne hai ricavato. Per
questo motivo nel momento presente sei più grande che in tutte le tue vite.
Perché in questo presente sei molto più progredito nella conoscenza di quanto tu
non lo sia stato nel presente di ieri. In questo momento sei l’intero accumulo
della tua conoscenza - conoscenza che hai conquistato attraverso l’esperienza,
esperienza che hai guadagnato attraverso il valore chiamato vita. E in ogni
momento in cui ti esprimi. crei in modo nuovo - crei una nuova avventura dentro
l’emozione, crei la perla dell’esperienza, ossia la saggezza.
C’è solo l’È del momento presente. Ciò che conta è il presente. Tu sei il
prodotto del presente. La tua vita è vissuta nel presente. Il tuo futuro ècreato nel
presente. Vivere veramente l’È in questo momento significa vivere senza leggi,
regole e prescrizioni che ostacolano l’espressione e l’espansione del sé. Se vivi
l’È, l’unica cosa importante è il presente. Non il passato, non il futuro, ma il
presente - perché nel presente vive Dio.
Se riconosci che il presente è tutto ciò che c’è, sceglierai inevitabilmente di
vivere la tua vita in modo che in ogni momento tu possa creare l’avventura alla
quale ti spingono i sentimenti della tua anima -perché tu possa fare l’esperienza
non ancora fatta per espanderti verso una maggiore saggezza.
Non sei tornato su questo piano per “risolvere” certe cose di cui nemmeno ti
ricordi, o per fare certe cose che si “suppone” tu debba fare, anche se nessuno sa
dirti quali siano. Eppure ti si racconta che devi ambire alla perfezione! Come puoi
raggiungere qualcosa, qualunque essa sia, se vivi continuamente nella
confusione?
Sei tornato qui solo per tua libera decisione, attraverso un corpo che tu hai
scelto. Dall’ovulo di tua madre e dallo sperma di tuo padre hai creato il tuo corpo
per poterti esprimere su questo piano dell’illusione creatrice. Non sei tornato qui
per ribilanciare ciò che hai fatto in passato, ma piuttosto perché hai voluto
evolverti attraverso la materia e completarti attraverso le emozioni che ti
derivano dalle esperienze su questo piano.
Sei qui per imparare che, ovunque tu sia, ci sei per la sola ragione di averlo
voluto; è volontà tua essere lì dove sei. Sei su questo piano per ottenere
saggezza e per esercitarla sul palcoscenico della vita. Sei qui in questa vita - e in
tutte quelle che desideri vivere - per recitare fino in fondo la tua parte in questa
illusione e per sperimentare tutto ciò che serve alla tua anima per colmarsi di
saggezza. E quando, attraverso le esperienze su questo piano, avrai conquistato
il tesoro delle emozioni, non avrai più bisogno di tornare qui, né lo desidererai. E
solo tu stabilirai - nessun altro - quando quest’esperienza per te sarà conclusa.
Sei qui, maestro, per diventare Dio. E per diventarlo, devi eliminare dal tuo
essere ogni legge, ogni fede dogmatica, ogni pratica rituale, e devi diventare
illimitato nei tuoi processi mentali. Se desideri una illimitata libertà di
espressione, un corpo che non morirà mai, la pace e la gioia dell’essere, sappi
che la vita che stai vivendo è completamente illimitata. Sapendolo, succederà;
perché qualunque cosa tu desideri e qualunque cosa tu riconosca come verità nel
tuo essere, accadrà. Questa è l’unica legge che devi accettare nel tuo regno.
Sappi che non dovrai mai pagare per qualcosa che hai fatto o pensato, né in
questa, né in qualsiasi altra vita, se saprai perdonartelo. Perdonarsi è l’atto divino
che rimuove dalla tua anima il senso di colpa e i giudizi su di sé che limitano
l’espressione del Dio che tu sei. E quando ti sarai perdonato, sappi che questa
vita e quelle che verranno, esistono solo per farti fare l’esperienza di essere una
parte del presente, che è il futuro di tutto ciò che è.
Sappi che sei eterno, che non hai mai fallito, che l’unica cosa che hai
sbagliato è aver creduto di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Ama te stesso, maestro. Ascolta ciò che il sé dice, ciò che ha bisogno di
sentire, e poi realizzalo con tutto il cuore, fino a quando ne sarai annoiato. La
noia è il segnale che proviene dalla tua anima per avvisarti che hai imparato tutto
ciò che c’era da imparare da un’esperienza, e che è ora di proseguire verso una
nuova avventura. Se dai ascolto unicamente ai sentimenti dentro dite, sei libero
di diventare qualsiasi cosa tu voglia diventare in questo momento. E sappi che
non devi mai render conto a nessuna legge, a nessun insegnamento, a nessun
essere. Il presente e i sentimenti che ne ricavi, sono l’unica cosa che abbia
valore.
Abbandona ogni legge. Ciò non significa essere sconsiderati. Significa
semplicemente togliersi il laccio dal collo e permettersi di respirare. Se ti liberi
dalle leggi, dai dogmi e dalle credenze limitate, ti permetti di essere la libertà e
l’illimitatezza che è Dio. Allora potrai semplicemente essere il potere che tu sei,
capace di creare e rigenerare te stesso e la vita. E la ragione per cui sei qui, non
sarà più perché devi fare ammenda per qualcosa che hai fatto, ma perché vuoi
vivere.
E momento dopo momento questa avventura si dispiegherà.
Vivi e sii felice. Questa è l’unica cosa che il Padre ti ha chiesto di fare.
Capitolo 14

Il senso della vita

L’unica cosa che Dio desidera per voi è che conosciate e diventiate la
gioia, perché questa è l’unica via per arrivare a conoscere il Padre e per essere
come Egli è.

QUALE É IL SENSO DI OGNI VOSTRA VITA su questo pia no, qual è il senso
del vostro essere qui? Molti vengono educa ti a pensare di dover essere in un
certo modo o di dover esercitare una certa professione, e vengono attentamente
sorvegliati dalla famiglia e dalla società perché sia sicuro che ciò succeda. Che
tristezza! Poi c’è chi pensa di essere stato mandato qui per essere un grande
maestro, un salvatore o un guaritore dell’umanità. Che anime nobili! E molti altri
credono di essere qui per percorrere faticosamente uno stretto e santo sentiero,
accuratamente preparato, per raggiungere Dio. Che noia!
Nessuno ha uno scopo quando arriva su questo piano. Il Padre non ha dato
nessuna direttiva, né a voi, né a chiunque altro, di come debba svolgersi la
vostra vita, salvo una: che viviate in piena gioia - comunque la intendiate!
Questo Suo unico desiderio vi porta allo stato supremo dell’essere, perché più
siete felici e gioiosi nel vostro prezioso e divino sé, più vi avvicinate ad essere
l’immagine di Dio, in armonia con tutta la vita.
L’unica cosa che Dio desidera per voi è che siate felici e gioiosi. E questo è,
in verità, il massimo valore emozionale che ci sia. È la più alta realizzazione nella
vita. Comprendere e diventare la gioia è l’unico destino che Dio ha stabilito per
l’umanità, su qualunque piano essa sia, qualunque comprensione essa abbia
raggiunto. Perché tornare ad uno stato di gioia e di felicità, è tornare ad uno
stato divino - perché la gioia è ciò che è il Padre. Egli è l’È che vive nella gioia
attraverso i tempi.
Il Padre vi ha dato il potere di creare qualunque cosa, dalla più abbietta alla
più bella. Egli diventerà tutto ciò che desiderate nella vostra ricerca verso la
comprensione della gioia. Giudicherà Egli forse le vostre azioni o la realizzazione
dei vostri desideri? No, non lo farà mai. Questo è l’amore del Padre per il figlio,
l’amore della forza della vita per la forza della vita. Egli desidera unicamente che
facciate qualunque cosa per essere felici e gioiosi; perché questa è l’unica via per
arrivare a conoscere il Padre e ad essere come Egli è.
Cos’è la gioia? La gioia è la libertà di muoversi senza interruzione. E la
libertà di esprimersi senza essere giudicati. È la libertà senza paura e senza
colpa. La gioia è sapere che state creando la vita secondo le vostre condizioni. È il
sublime movimento del sé che è libero di esprimersi. Questa è la gioia.
Perché la gioia è il supremo stato dell’essere? Perché se siete in uno stato di
gioia, siete nel flusso di ciò che è Dio. E in questo flusso non c’è spazio per la
gelosia, per l’ira, per l’amarezza o per la guerra. E difficile odiare qualcuno, è
difficile assediarlo, è difficile ferirlo se si è in uno stato di gioia. Se si è felici e
gioiosi, si ama Dio e lo si vede in ogni cosa.
In uno stato di esuberante gioia siete in pace con voi e con tutti. Se vivete
la vita nella gioia, non potete sentire rimorsi, insicurezza, paura, ira o privazione.
In uno stato di gioia siete compiuti e completi; e la vita, la saggezza e la
creatività scorrono come potente fiume dal profondo del vostro essere. In uno
stato di gioia la vostra ispirazione tocca le vette della grandezza e le profondità
del sentimento.
In uno stato di gioia la vita diventa il fervore e l’intensità dell’alba, quando il
cielo si rischiara nel più bel colore della rosa, quando le nuvole si tingono di rosso
fuoco e gli uccelli cantano sugli alberi. Nella gioia cessate di invecchiare e vivete
eternamente perché la vita non è più un peso, ma una meravigliosa avventura di
cui non sarete mai sazi. Quando la gioia si manifesta, siete tutt’uno con il regno
del vostro sé. E in questo stato avete trovato la terra dell’utopia.
Come si diventa gioiosi? Sapendo che ogni momento della vostra vita vi dà
la libertà e l’opportunità di esprimere la gioia, se lo desiderate. E sapendo che
non esiste nulla per cui valga la pena separarvi dalla felicità, dalla gioia... e da
Dio. Nulla! E amando voi stessi completamente in ogni vostro aspetto - perché
facendolo, amate Dio.
Non esiste nella vita amore più grande dell’amore per il sé. Non esiste
amore più grande. Perché l’abbraccio del sé fa esistere la libertà. Da questa
libertà nasce la gioia. E con ciò si vede, si conosce e si abbraccia Dio. L’amore più
grande, più profondo e più ricco di significato è l’amore per il sé puro ed
innocente, per la magnifica creatura che dimora dentro le mura della carne, che
si muove e contempla, che crea, permette ed è. E se amate ciò che siete,
comunque voi siate, conoscerete la splendida essenza che io amo, che sta dietro
tutti i volti e dentro tutte le cose. Allora amerete come ama Dio. E sarà facile
amare. Sarà facile perdonare. Sarà facile vedere Dio in tutta la vita.
Se amate ciò che siete, non c’è nulla di insuperabile, nulla di irraggiungibile.
Se vi amate veramente, vivete esclusivamente nella luce del vostro sorriso e
viaggiate esclusivamente sulla via della gioia. Se amate voi stessi, allora questa
luce, questa forza concentrata, questa gaiezza, questo gioioso stato d’essere si
estendono a tutta l’umanità. E se l’amore abbonda nel vostro meraviglioso
essere, il mondo con tutti i suoi problemi diventa bello, la vita si riempie di
significato e di gioia; e la gioia, attraverso l’esuberanza del vostro essere, eleva e
glorifica tutta la vita e testimonia la vostra purezza.
Non c’è scopo più grande nella vita che vivere per l’amore e la pienezza del
sé. E ciò si può raggiungere partecipando alla vita e facendo le cose che danno
gioia - non importa quali! Perché, chi dovrebbe dire che sono sbagliate o non
sono buone per voi?
Dio non lo direbbe mai, perché Egli è ogni direzione che voi sceglie-te, è il
risultato di tutto ciò che sperimentate. E non chiedete ad altri cosa pensano. Cosa
sanno loro della gioia, se la loro vita è oppressa dalle stesse limitazioni che hanno
afflitto anche voi?
Il Padre dirige la gioia verso di voi. Egli aspetta sempre che vi apriate a
riceverla. Questo è quel che si intende con “chiedete e vi sarà dato. È molto
semplice vivere la gioia in ogni momento - chiedetela e sappiate che siete degni
di riceverla!
La gioia genera gioia. Perché se accogliete la gioia che viene diretta verso di
voi, essa aumenta la gioia del vostro domani e vi apre a riceverne sempre di più.
Per questo motivo, è assolutamente necessario amare sé stessi in ogni momento.
Facendolo, stabilite, se lo volete, il tenore dei momenti futuri. Se vivete
unicamente per l’amore e la gioia del sé - chiedendovi sempre che cosa vi rende
felici e poi facendo ciò vi dicono i vostri sentimenti, qualunque cosa sia - questi
momenti di estasi e di esultanza verranno registrati nell’anima del vostro essere;
e ciò creerà nel futuro altri momenti di gioia e di felicità.
Più tempo passate felici e gioiosi, amando voi stessi e permettendovi essere,
più vi avvicinate ad essere la forza divina di tutta la vita. Se vivete la vostra vita
intraprendendo tutto ciò che fate solo per rendervi felici darete ad essa il suo più
alto significato. Compirete miracoli. Sarete un eccezionale esempio di amore
verso il sé e verso Dio. Sperimenterete e comprenderete la strabiliante bellezza e
il meraviglioso enigma che voi siete. E, infine, avrete visto il volto di Dio... e
riconosciuto che è il vostro. Allora vi avvierete verso un’altra eternità di espe-
rienze di vita in una nuova e più ampia comprensione.
Ai miei tempi noi fummo definiti dagli atlatiani “senz’anima”. Sapete qual
era lo scopo della nostra ricerca? Non c’era uno “scopo”, se non quello di trovare
un’anima che, come ci era stato detto, non possedevamo. Ero un misero barbaro
e odiavo l’umanità.
Ma quando scoprii cos’era la gioia - e che ero degno di possederla -divenni
l’essenza che regge, nutre ed è tutta la vita.
L’unica via che vi porta al Padre è costituita da tutto ciò che definite gioia. È
l’unica via. È ciò che vi porta a casa, che vi riporta a Dio.

MAESTRO: È vero che proprio io ho scelto di ritornare in un corpo?


Ramtha: Chi altro avrebbe dovuto scegliere per te?
Maestro: Ma allora, puoi dirmi perché ho scelto questo tempo e questo luogo
per tornare?
Ramtha: Per fare esperienza della vita in questo tempo e in questo

Maestro: Ma non esiste un particolare fine, per raggiungere il quale ho


scelto di tornare?
Ramtha: Il “particolare fine”, maestro, è il privilegio di sperimentare la vita.
Maestro: Quindi potrebbe essere tutto.
Ramtha: Può essere tutto. Ma non è una cosa specifica. Sei tornata
semplicemente per sperimentare la vita. Tu hai scelto “te”. E perché no? Hai
scelto questo tempo - e perché no? È un tempo meraviglioso. La vita ora è in
piena fioritura - ed anche tu lo sei.
Vivere è diventata un’esperienza irrilevante e non apprezzata, tanto che,
anziché vivere, si cerca di fare qualcos’altro. Eppure il primo e fondamentale
motivo per cui sei qui è semplicemente vivere! La cosa più gloriosa che puoi
compiere in questa vita, maestro, è di viverla pienamente. Non è una verità?
Cosa sarebbe un grande re se non avesse prima la vita per diventarlo? Essere re
non è stato il suo fine. Lo è diventato solo perché ha deciso che poteva essere
un’esperienza piacevole. La cosa più importante però è stata aver vissuto fino al
momento in cui è potuto diventare re!
La tua più grande impresa nella vita sarà viverla pienamente. Forse questo
non è proprio ciò che vuoi sentire, ma ti assicuro, maestro, che quando starai per
morire, apprezzerai questa risposta.
Tutti pensano di dover avere una giustificazione per la loro esistenza. “Ah,
maestro”, mi dicono, “qual è il mio destino qui, il senso di questa vita? So che c’è
un motivo per cui sono qui.” E allora rispondo: “Vivere!” e loro sono perplessi e si
sentono infelici, perché si aspettano un piano minuziosamente elaborato in cui
aleggiano sopra un grande monte come salvatori dell’umanità, avvolti in vesti
d’oro e attorniati da uccelli cinguettanti.
Il tuo fine, maestro, è semplicemente vivere. Tutto ciò che fai per questo,
aumenterà la tua bellezza e contribuirà all’espansione globale della vita. Se
riconosci che la cosa più importante è vivere - e che è vivendo che guadagni i
tuoi “punti” - che sei qui perché desideri essere qui, perché vuoi essere qui, che
sei stata tu dal profondo del tuo essere a considerare questo un luogo piacevole
per tornare, allora avrai compreso anche tutto il resto.
Ognuno torna in questa esistenza perché vuole vivere ed esprimersi qui.
Questa è la priorità di tutta l’umanità. Questa è la priorità del Padre che vive in
voi. Non esiste quindi l’obbligo di diventare una cosa precisa, ma di essere, il più
pienamente possibile, in ogni momento della vita. E ciò che si chiama
“creazione”. E a questo siete spinti, perché è il Dio in voi che vi spinge a creare.
Non siete qui per un qualche destino, ma per vivere e per fare in ogni
momento della vita ciò che il vostro sé creatore, la vostra anima, vi spinge a fare.
Per questo tutto è possibile nel regno della creazione. Potete creare inenarrabili
regni, inenarrabili vite. Potete raggiungere la vostra pienezza. Potete diventare
qualunque cosa desideriate se solo vi siete permessi esplicitamente questa
libertà. E appena avrete scoperto di essere degni di sperimentare tutto ciò,
potrete far risplendere della vostra luce qualsiasi realizzazione, in qualsiasi
momento vogliate.
Sapete perché alcuni esseri tra i più illuminati sul vostro piano sono
vagabondi e vivono vagabondando? Perché vivono nel momento e fanno solo ciò
che devono fare per vivere e per continuare il loro cammino. E così sono stati in
molti luoghi, hanno visto e fatto molte cose, hanno incontrato molti esseri. Per
questo hanno raccolto da diverse direzioni una grande conoscenza e
comprensione dello spirito umano. In questa situazione sono molto illuminati - e
molto felici, perché hanno concesso a sé stessi la libertà di andare e venire come
vogliono. Voi mi direte:
“Ma, maestro, non hanno nessun fine nella vita!” Il loro fine è di vivere nel
momento e, quando ne hanno voglia, di fare qualcosa di nuovo e di avventuroso.
Questa vita, maestro, non è stata creata per essere una prigione. E stata
concepita come piattaforma per la creatività e l’espressione, come luogo dove
abbondano i colori e le sfide, dove sono possibili interludi ed avventure - sempre
tesi a darvi gioia.
Maestro: Ma Ramtha, fin da piccola ho sempre avuto l’impressione di voler
andarmene, che questa non fosse la mia dimora, ma che ci fosse un qualche altro
luogo.
Ramtha: Ma c’è un altro luogo. La vita si svolge continuatamente su molti
diversi livelli e in molti luoghi. Questa è una verità. Tuttavia ti dirò un’altra verità:
se tu non avessi veramente voluto essere qui, non saresti tornata. La forza della
vita nel profondo del tuo essere vuole fare esperienza di questa vita allo scopo di
imparare e di ricavarne felicità. Pensi forse di essere un’entità “superiore” venuta
qui solo per constatare che questo posto è troppo miserabile per viverci? Un
essere “superiore” trova la felicità ovunque esso sia.
Quando i tempi su questo piano si fanno difficili, forse è d’aiuto pensare di
andare in altri luoghi, perché ciò rende la vita qui un po’ più sopportabile. Ma
infine comprendiamo che, ovunque noi siamo, di quel luogo ne facciamo sempre
ciò che scegliamo di farne - un luogo buono o cattivo, felice o infelice, eccitante o
noioso. Sono unicamente i nostri atteggiamenti interiori e i nostri giudizi che
determinano le esperienze nella nostra vita.
È bello far parte di questo luogo meraviglioso. Il Padre prospera qui come
prospera in tutti i luoghi - perché Egli è tutti i luoghi! Se impari ciò, maestro,
sarai una donna saggia. C’è una virtù maggiore che sapere che esiste un altro
luogo: prendere questa vita e renderla il più grande possibile - facendone
esperienza in ogni sua parte ed amandola! Allora questa vita ti colmerà. E quando
lascerai questo piano non ci sarà più nulla qui da sperimentare che ti costringa a
tornare.
Coloro che arrivano qui con un unico piccolo intendimento e gli restano
fedeli perché esso è socialmente accettabile, al momento della morte soffrono e
sono pieni di rimpianti - pensando che avrebbero dovuto fare questo, avrebbero
dovuto fare quello, amare questo e sposare quello. Tutti questi “avrei-dovuto” li
riporteranno qui per fare esperienza dell’ “ora-posso-avere”, fino ad esserne sazi;
e allora non torneranno più.
Maestro: Ma allora io sono tornata perché avevo un “avrei-dovuto”, ma non
so cos’è!
Ram tha: Maestro, è vivere! Se questo è troppo semplice da capire, allora
creati uno scopo per vivere e perseguilo, con tutto il cuore. Ma quando l’avrai
realizzato, per che cosa vivrai? ... Per un altro scopo - e a questo ne seguirà un
altro, e un altro ancora.
Maestro: Quindi non sono tornata per una cosa specifica, che in questa vita
potrei anche non riuscire a realizzare?
Ramtha: Mia cara, la saggezza è l’insieme delle emozioni accumulate. Per
questo ogni essere si distingue dagli altri su questo piano. Non farai esperienza di
cose che hai già sperimentato e capito, perché non ne senti il desiderio. Sarai
attirata sempre da cose che devi ancora capire, da avventure che hanno in sé la
promessa di appagamento e di saggezza, perché esse ti ecciteranno, ti
sedurranno, ti renderanno curiosa e non ti lasceranno pace.
Se ti permetterai semplicemente di essere e darai ascolto a ciò che urge
dentro dite, ai sentimenti in te, farai sempre l’esperienza che più ti serve per
espandere il tuo meraviglioso sé verso una maggiore saggezza e una gioia
perpetua.
Maestro, lascia che ti aiuti a comprendere e a superare le tue perplessità: se
hai bisogno di un motivo per vivere, fa che questo motivo sia l’unica cosa che
sarà con te per tutta l’eternità - e cioè “l’amore per il sé”. Esso durerà per
sempre. L’amore per te stessa continuerà per l’eternità, mentre lo scopo di
essere questo o quello verrà raggiunto in questa vita, per essere poi sostituito da
un altro. Fai tutto quello che puoi per espanderti verso una maggiore saggezza e
un amore più profondo per te stessa - fai cioè qualunque cosa che ti renda il più
grande possibile ai tuoi occhi, che sono gli occhi più discriminanti che esistano.
Tu, maestro, sei il senso della vita.
Se tutti superano la convinzione di dover fare questo o quello, o di essere
destinati a questo o a quello, e se si concentrano sull’essere, vivendo
decisamente nel momento, troveranno una felicità e una libertà più grandi di
quelle conosciute finora - e saranno restituiti alla vita come dovrebbe essere
vissuta veramente.
Questo è il senso della tua vita: essere!
Capitolo 15

La divinità dimenticata

Se l’uomo sente ripetere abbastanza spesso che non è divino, questa


diventa una sua salda convinzione. Perché l’uomo, timido ricercatore di verità,
nel disperato desiderio di essere accettato, darà ascolto ad ogni sciocchezza.

UNA VOLTA L’UOMO CONOSCEVA IL SUO RETAGGIO e la su a provenienza.


Una volta l’uomo conosceva Dio, non come un’essenza separata dal suo essere,
ma come lE sublime della vita e del pensiero perenne, la vera forza vitale del suo
divino ed eterno sé. Una volta l’uomo conosceva tutto ciò. Egli innalzò grandiose
piramidi perché ricordassero all’umanità, attraverso i tempi, il “fuoco interiore”, il
Dio nell’uomo. Nonostante tutti gli avvenimenti della vostra storia, le piramidi
sono ancora lì come simbolo della grandezza e della divinità dell’uomo.
Agli inizi, quando l’uomo cominciò la sua avventura su questo piano, quando
ancora sapeva di essere Dio, egli viveva migliaia di anni nello stesso corpo,
perché la forza che rendeva il corpo immortale era la purezza del pensiero
illimitato che l’uomo esprimeva in un puro stato d’essere.
L’uomo, il Dio-uomo, cominciò a dimenticare di essere Dio già alla sua prima
esperienza di vita su questo piano. Perché? Perché amava questo meraviglioso
campo da gioco della materia e fare esperienze e creare diventò per lui l’unica
cosa importante.
Assorbito dall’impegno di esprimere qui la sua creatività - e di mantenere il
“veicolo” che gli permetteva di fare ciò - l’uomo, la magnifica creatura dai
pensieri illimitati, cominciò a fare esperienza di pensieri limitati come la
sopravvivenza, la gelosia e la possessività.
L’essere dell’uomo - la sua anima e il suo spirito - è eterno! Nulla potrà
cambiare questa realtà. Ma il corpo che gli dei si crearono dall’argilla della Terra,
è vulnerabile e sensibile ai pensieri di quell’essere immortale che ospita. Qualsiasi
pensiero che l’uomo accetta e permette a sé stesso di sentire, si manifesterà nel
corpo, perché il corpo è l’ultima parte del regno dell’uomo ed è sorretto dai
processi mentali del dio che lo abita.
Quando il Dio-uomo cominciò a sperimentare i propri atteggiamenti interiori
nella lotta per la sopravvivenza, cominciò anche a ridurre il potere del suo
pensiero, lo stesso con cui prima aveva acceso all’interno del corpo una forza
vitale eterna. Così il corpo cominciò a non farcela. E ciò diminuì le possibilità
dell’uomo di ragionare attraverso il suo cervello. Quando l’uomo cominciò a
perdere la sua capacità di ragionare, la paura prese possesso della sua
consapevolezza. E quando l’elemento della paura divenne un atteggiamento
consolidato nei processi mentali dell’uomo, il corpo cominciò a subire la forza e gli
effetti della paura: la malattia, l’infermità.., la morte.
Benché le prime civiltà sul vostro piano fossero altamente illuminate,
l’illimitatezza dei loro processi mentali cominciò ad offuscarsi e a ridursi a causa
dell’attesa della morte e della lotta per la sopravvivenza. Gli atteggiamenti
interiori verso la sopravvivenza, nati dalla paura della morte, furono trasmessi
alle generazioni successive come “istinti” per la sopravvivenza; perché qualsiasi
cosa l’uomo pensi, si trasforma in schema nelle sue strutture cellulari e
genetiche.

GLI DEI ENTRARONO NELLE LIMITAZIONI DELLA MATERIA spinti dal


desiderio di sperimentare la loro creatività attraverso la forma corporea. Ma
quando gli dei, come uomini, fecero esperienza su questo piano degli
atteggiamenti interiori caratterizzati dalla limitazione, senza accorgersi, rimasero
prigionieri dell’esperienza corporea. Facendo esperienza della morte del proprio
primo corpo, ogni dio entrò in ciò che si chiama “vuoto”. Questo vuoto era un
luogo, una dimensione della luce, che non era né un ritorno alla comprensione e
alla consapevolezza del “Dio onnisciente”, né un ritorno sul piano della materia. Il
dio non poteva più tornare sul piano del pensiero illimitato, perché ora i suoi
processi mentali erano alterati dagli atteggiamenti interiori caratterizzati dalla
limitazione.
Per poter continuare ad avanzare nella vita - e trovando questo campo da
gioco della materia una splendida esperienza - il dio era fortemente desideroso di
ritornare qui. Tornò quindi in un altro corpo - come figlio dei propri figli - per
continuare ad esprimersi nella materia e per riconciliarsi con tutti i pensieri
limitati ai quali aveva permesso di alterare i suoi processi mentali nella vita
passata. Ma quando cominciò a fare esperienza di altri aspetti materiali di questo
piano, sperimentò anche altre alterazioni e sprofondò ancor più nella limitazione.
Cominciò così il ciclo della reincarnazione sul piano della dimostrazione.
Poiché gli dei tornavano sempre qui come uomini per continuare le loro
avventure nella vita, questo piano diventò gradualmente il loro unico orizzonte ed
essi dimenticarono la loro discendenza e la loro divinità. Non concepirono più Dio
come “il Tutto”, come l’insieme di tutti i pensieri. Dimenticarono che, se lo
desideravano, potevano tornare sul piano del puro pensiero e dell’essere illimitato
- il piano della consapevolezza sul quale fin dal loro principio si erano espressi.
Conclusero che era possibile sperimentare solo orizzonti e pensieri limitati. E così
emersero altri piani della consapevolezza espressa, quelli che si definiscono “cieli
limitati”, orizzonti limitati. Lì, gli esseri che avevano dimenticato il più grande e il
più semplice di tutti i piani, dopo la morte del corpo potevano sperimentare una
vita corrispondente alla loro idea di felicità e ai pensieri a cui erano improntati
tutti i loro atteggiamenti interiori.
Quando gli dei, come uomini, non seppero più di essere divini ed immortali e
di possedere veramente in sé onnipotenza e onniscienza, cominciarono a
diventare vulnerabili, esposti agli ego degli altri uomini. Ben presto comparvero
degli esseri che cercarono di elevarsi sugli altri affermando che solo loro, per i
loro poteri mistici e per il loro smisurato sapere, conoscevano Dio. In mezzo a
uomini trasformati in gregge impaurito, questi veggenti, profeti ed oracoli
cercarono di aumentare il loro potere annunciando profezie di pericoli e di
catastrofi. E se gli uomini non prestavano particolare attenzione a ciò che i
veggenti dicevano, questi lanciavano maledizioni e minacciavano dannazione.
Così, per separare ancor più l’uomo dalla sua bellezza interiore e dalla sua
divinità eterna, nacque su questo piano la religione. E la religione, molto
astutamente, non ebbe bisogno della spada per governare e dominare i popoli.
Doveva solo perpetuare l’insegnamento che Dio era lontano e irraggiungibile e
che gli uomini non possedevano in sé onniscienza ed onnipotenza.
L’anima è memoria eterna. Essa ricorda tutte le esperienze di tutte le vite.
Qualsiasi cosa venga ripetuta abbastanza spesso all’uomo - per quanto limitata
ed alterata sia - diventerà pian piano una solida realtà. Perché l’uomo, questo
timido ricercatore di verità, nel disperato desiderio di essere accettato, darà
ascolto ad ogni sciocchezza. Quindi, se si ripete abbastanza spesso all’uomo che
Dio è al di fuori di lui e che l’uomo è misero e cattivo nella sua anima, questi
pensieri diventano ferma convinzione nella memoria della sua anima. Una
convinzione che sarà molto difficile cambiare. E questo è quello che, in verità, è
accaduto per migliaia di anni su questo piano. Questi esseri semplici, passando
da una vita all’altra, sono caduti continuamente sotto il dominio di questi
insegnamenti. E si sono talmente abituati all’idea di essere malvagi e di un Dio al
di fuori del loro essere, da credere con assoluta certezza di essere tutt’altro che
divini; e che l’unica via per conoscere e per tornare a Dio passi attraverso i
profeti, i preti e le organizzazioni religiose.
Quando l’uomo non accettò più la propria conoscenza come l’essenza della
verità, si alienò con ciò la propria sovranità e il proprio potere e diventò parte
della massa - e ciò permise alle religioni e ai governi attraverso i tempi di
dominare gli uomini come se fossero un solo essere. Ma non lo sono. Tutti sono
dei unici, destinati a vivere avventure uniche, come è loro diritto.
Quando l’uomo accettò l’insegnamento che lo ritiene malvagio e peccatore e
che vede il Padre al di fuori di lui, egli si separò completamente da Dio. E
l’accettazione di questa credenza e di questa comprensione della realtà è ciò che
ha riportato continuamente l’uomo in un corpo. Perché, finché l’uomo pensa di
non essere divino e che il Padre non sia in lui, è in un certo senso condannato a
rinascere milioni di volte - fin quando riconosce la propria divinità e torna a vivere
in un puro stato d’essere.
L’INCARNAZIONE NON È STATA PENSATA COME UNA TRAPPOLA. Non è
stata pensata eterna. Essa era semplicemente un gioco a cui poter partecipare,
una nuova avventura nell’esplorazione della creatività e della vita. Ma voi vi siete
persi ben presto nelle percezioni sensoriali del corpo, ed il corpo è diventato tutta
la vostra identità. Vi siete immersi a tal punto nella materia di questo piano che
siete diventati l’uomo insicuro, l’uomo pauroso, l’uomo vulnerabile, l’uomo mor-
tale - perché avete dimenticato la potente essenza dentro di voi. Per questo
avete conosciuto la morte, ma avete dimenticato la vita. Avete conosciuto la
tristezza, ma avete dimenticato la gioia. Avete conosciuto l’uomo, ma avete
dimenticato Dio - la vostra sublime intelligenza che vi permette di creare le
illusioni che volete.
Tutti voi avete vissuto molte vite su questo piano; alcuni trentamila, altri
diecimila, altri solo due. Tante volte siete vissuti e siete morti. E benché le vostre
vite su questo piano fossero solo un sogno, un gioco, un’illusione nell’avventura
della vita, esse vi hanno profondamente corrotti. Avete vissuto così tante vite in
cui vi è stato ricordato - dalla famiglia, dalla società, dalla religione e dai
detentori del potere - che siete cattivi e che Dio non è alla vostra portata, che
questa convinzione è diventata una ferma realtà nei vostri processi mentali.
Fino ad oggi la maggior parte di voi non sa ancora di essere Dio; di avere in
sé il potere di sapere ed essere tutte le cose. É per questo che permettete ai
maestri, alle religioni e a molti altri di governare la vostra vita e di interpretare
per voi la verità. Voi permettete che la comprensione di altri complichi e stravolga
quella semplice verità che da millenni vi è stata rivelata: che il Padre e il regno
dei cieli, in verità, sono dentro di voi. Quale più grande verità di questa? Ma molti
di voi che non lo sanno continuano a pensare di dover sottostare a dogmi e a
pratiche ben precise - rituali, preghiere, canti, digiuni, meditazioni -per
comunicare con Dio ed essere illuminati. Ma più fate queste cose, più convincete
la vostra anima che voi non siete quello che cercate di diventare - che siete
lontani dall’amore di Dio e dalla comprensione che state cercando, visto che
dovete tanto faticare per raggiungerli.
La religione non è sbagliata. Coloro che hanno fondato e promosso
insegnamenti religiosi, sono vostri amati fratelli che, cercando di comprendere la
propria divinità, il proprio valore e il proprio potere, hanno reso schiavi i loro
fratelli e con ciò sé stessi. Ciò che hanno fatto, per quanto dannoso, era la loro
verità che doveva permettere loro di fare esperienza e di capire. Io amo tutti gli
esseri umani, persino i preti e i veggenti, perché anche loro sono Dio.
Praticare rituali e seguire dogmi non è sbagliato. Ma non lo sentirete mai
come qualcosa di completamente giusto, perché la voce in voi -che è Dio - dice
che voi siete già ciò che faticosamente cercate di raggiungere.
Sono tornato qui semplicemente per dirvi che esiste una via migliore. Ed
anche per dirvi che siete già Dio. Che non avete mai fallito. Che non avete mai
fatto nulla di sbagliato. Che non siete povere e miserabili creature. Che non siete
peccatori. E che non esiste quella meravigliosa sciocchezza chiamata diavolo. Se
riconoscete queste cose, potete tornare ad essere felici - che è ciò che è Dio. Il
Padre non è una creatura irosa, triste, meditabonda e pia. Egli è l’essenza che è
completa ed infinita gioia.
Ve lo ripeto, Dio è in voi. Ed è stato in voi in tutte le vostre vite. Siete già
Dio, perché Egli è l’intelligenza divina e creatrice che dimora all’interno del vostro
essere - l’essenza che vi ha amati accompagnandovi nell’esperienza della
limitazione e che vi amerà e vi accompagnerà anche nel vostro ritorno
all’illimitatezza.

LA LIMITAZIONE È STATA UN’AVVENTURA; è stata un’esperienza, e la


maggior parte di voi la sta sperimentando a fondo su questo piano. Purtroppo
avete dimenticato che esiste qualcosa di meglio e avete fatto della limitazione
una scelta di vita! Se solo sapeste che attraverso il pensiero illimitato potreste
trascendere il corpo, tutti gli universi e tutti i piani, non scegliereste mai più di
essere limitati. Se solo lo sapeste e vi permetteste di ricevere ed abbracciare tutti
i pensieri, la vostra vita si riempirebbe di gioia e di pace, al di là dei vostri più
grandi sogni.
Il pensiero è il primo creatore. Tutto ciò che pensate e poi vi permettete di
sentire, diventa la realtà della vostra vita. Ogni pensiero che abbracciate e che
supera lo spettro del pensiero limitato, si manifesterà ed amplierà la vostra vita.
Tutto ciò che occorre è aprirsi ed accettare
nei propri processi mentali pensieri ancora più illimitati per passare
dall’uomo limitato al Dio illimitato.
Così come, “sapendo” di essere miserabili nel profondo del vostro essere lo
siete diventati, sapendo di essere Dio nel vostro essere lo diventerete totalmente.
Per tornare a quello che chiamiamo il settimo livello della comprensione del
pensiero puro - quel supremo stato dell’essere in cui siete la forza che sta alla
base di tutte le cose - l’unica cosa che vi serve è semplicemente sapere che il
Padre abita in voi. Perché il ricordo di essere Dio risiede nella vostra anima. E
dorme, aspettando di essere riconosciuto, pronto a diventare un’esperienza reale.
E lo diventa sapendolo.
Se sapete di essere Dio, questa certezza creerà le esperienze e la com-
prensione da cui imparerete che questo vostro sapere è verità. Nessun altro può
darvi questa conoscenza!
Solo voi potete raggiungere questa comprensione attraverso i vostri processi
mentali e il vostro essere emozionale.
Se sapete che Dio e voi siete uno, potete rimuovere dai vostri processi
mentali l’idea della separatezza e unirvi nuovamente alla vostra divinità. Se
riconoscete che l’onnicomprensiva saggezza e l’onnisciente intelligenza del Padre
è la totalità del pensiero, la base di tutte le cose che esistono, e se vi permettete
di essere tutti i pensieri, sarete tutto ciò che Dio è, cioè tutto. E allora ritornerete
alla vostra libertà, alla vostra grandezza e alla vostra gloria. E non dovrete più
continuare a tornare a questo cielo, ma potrete proseguire verso cieli ancor più
splendidi, verso avventure ancor più grandi che vi aspettano.
Non c’è nulla che dobbiate realizzare su questo piano tranne essere chi e
cosa siete. Perché si può sapere che si è Dio solo in un puro stato d’essere
- perché Dio è essere; è l’È di tutta la vita. Essere in un puro stato d’essere
- uno stato in cui ci si permette semplicemente di essere chi si è, in qualun-
que modo ci si esprima - significa essere completamente come è il Padre.
E questo potete realizzarlo in un momento! In un momento.
Dio è questo presente. L’infinità è questo presente. Essere eternamente Dio
significa vivere completamente nell’eternità di questo momento, perché così vive
Dio. Siate, semplicemente. E allora sarete uno con l’È e con la perennità di tutta
la vita, e il vostro corpo si eleverà per diventare quella perennità. E allora non
dovrete più morire, ma potrete trascendere tutti i piani fino a raggiungere il
settimo, che è la causa prima di tutte le cose: il Pensiero. Questa è una verità.

L’UOMO STA COMINCIANDO AD USCIRE DALLA LIMITAZIONE, perché molti


sul vostro piano si pongono delle domande sulla loro vita e si chiedono perché
mai sono schiavi dell’ipocrisia dei governi, dei dogmi e della società. Stanno
cominciando ad amare sé stessi e gli altri, abbastanza per poter vedere oltre il
velo della consapevolezza limitata e per poter crescere al di là di essa. Stanno
svegliandosi alla comprensione di quell’essenza dolce, amorevole e saggia che è
in loro e in tutti gli uomini. Cominciano a riconoscere che tutte le profezie, tutti i
racconti e tutte le paure che hanno dominato così a lungo l’umanità, non si sono
mai avverate; loro sono sempre sopravvissuti ad esse. Si chiedono chi sono e
perché dovrebbero temere un Dio che dovrebbe invece essere amato.
La consapevolezza su questo piano sta cambiando. Vengono rimosse le
limitazioni della comprensione umana che, attraverso generazioni e generazioni,
avevano trasformato l’uomo in un animale, e l’uomo può tornare ad essere la
sublime essenza divina che egli è.
È giunto il tempo di imparare qualcosa di nuovo, che in realtà non èper nulla
nuovo. Nel profondo della vostra anima saprete qual è la verità - perché la verità
vi permetterà di vedere, oltre la fede stagnante e la comprensione dogmatica, il
cielo del Pensiero che c’è sempre stato. E quando il laccio che vi stringe il collo si
scioglierà e sentimenti di gioia inizieranno a sprigionarsi e a pervadere la vostra
anima, comincerete ad essere quel magnifico Dio che siete. Questa vostra era sta
finendo. È stata l’Era della Carne. La nuova era è già all’orizzonte, ed è chiamata
l’Era della Luce, l’Era del Puro Spirito, l’Era di Dio. È l’era in cui l’uomo sa che tutti
sono uguali e che il regno del cielo è sempre stato in lui. L’Era della Luce
riporterà l’uomo al pensiero illimitato - al sublime regno dell’amore, della gioia e
della libertà dell’essere. Coloro che entreranno nel nuovo regno, non saranno i
signori della guerra e i tiranni tra gli uomini, ma gli araldi della pace che sanno
superare la stagnante limitazione per dire: “Io sono Dio, ed amo tutti coloro che
vedo, perché io sono tutto ciò che vedo, ed io amo ciò che sono.” Chi raggiunge
questa comprensione, grazie alla sua luce solitaria, eleverà la consapevolezza
dell’umanità. Uno dopo l’altro tornerete ad uno stato di illimitatezza, dove
troverete le perle della saggezza; questo vi permetterà, nell’eternità che vi sta
davanti, di essere creatori più saggi.
Le vostre vite su questo piano sono state una grande illusione. Sono state
un grande sogno. Ma emergerete dal sogno come colui che ha imparato, che ha
compreso... che è Dio. Tutti. Un giorno guarderete in alto, verso il cielo coperto di
nuvole. E nel cielo vedrete balenare ovunque una fantasmagoria di luci e
penserete che le stelle siano scese per cullarsi tra le nuvole. Ciò che vedrete, sarà
ciò che vedrà tutta l’umanità. Vi aiuterà a risvegliarvi dal vostro torpore ed a
riconoscere che tutto ciò che io vi insegno è veramente una grande verità e una
meravigliosa realtà.

MAESTRO: Vorrei sapere come ci siamo separati da Dio e da ciò che all’inizio
ci univa. Come è successo?
Ramtha: Al vostro primo inizio, quando ognuno di voi sapeva di essere uno
con il Padre, il vostro ego - la vostra identità - era “Dio in una sola unicità”, e la
vita era l’avventura delle emozioni nell’esperienza di tutti i pensieri - perché Dio è
tutti i pensieri. Il vostro ego era puro, inalterato ed illimitato, perché nel vostro
essere non c’erano atteggiamenti interiori che potessero limitare l’accettazione
del pensiero, cioè di Dio. Sapevate di essere eternamente nel momento presente
dell’essere. E di essere illimitati nella vostra capacità di ricevere pensieri dal
Padre, di trasmutarli in emozione e di manifestare l’emozione in creatività.
Tutti voi eravate come bambini, perché in voi non c’erano atteggiamenti
interiori che potessero alterare la purezza del vostro essere o limitare la vostra
possibilità di espressione. Non conoscevate la paura. Non conoscevate giudizi
come “superiore” o “inferiore”. Non conoscevate la competitività o la gelosia. Non
conoscevate la morte. Eravate come bambini, perché non avevate ancora creato
e sperimentato nessuno di questi atteggiamenti interiori.
Voi, gli dei, possedevate fin dal vostro inizio la potente spinta a creare, a
dare forma all’emozione del pensiero. E questo potere non era stato dato a
qualcuno più e a qualcuno meno. Tutti erano uguali. Ma appena avete cominciato
a creare, è emerso in voi uno spirito competitivo - la spinta a prendere il pensiero
creativo di un altro e ad ampliarlo in qualcosa di ancora più grande, a creare di
più... e da pensiero è nato pensiero e pensiero e pensiero. Perché pensate
esistano tante specie di fiori sul vostro piano? Si potrebbe pensare che una rosa
dovrebbe bastare. E quante altre farfalle potrebbero ancora esserci?
Perché gli dei diventarono una razza competitiva? Perché nella loro foga
creatrice cominciarono a pensare che forse erano meno creativi di qualcun altro.
Perciò cominciarono a vedersi sminuiti nel loro essere. E per compensare questo
senso di inferiorità, gli dei, creando, cercarono di superarsi a vicenda. E quanto
più permettevano ai loro processi mentali di restare coinvolti nella competitività,
tanto più si ritenevano inferiori alla perfezione dell’E’ - si ritenevano separati da
Dio che è l’uguaglianza di tutte le cose.
Come vedete, si arriva alla separazione dalla vita e al concetto di
“imperfezione” solo se si ritiene qualcosa “superiore” a qualcos’altro. Tuttavia
nella realtà della vita nulla è superiore o inferiore a qualcos’altro. Tutte le cose
semplicemente sono, nell’uguaglianza dell’E. Quindi tutto è in uno stato di
perfezione - o, più appropriatamente, in uno stato di È, di essere. Solo gli
atteggiamenti interiori e i pensieri collettivi rendono una cosa inferiore alla
perfezione dell’È, che è ciò che in realtà essa è.
La separazione più grande l’avete subita quando siete entrati nel corpo
umano. Fino a quel momento, anche se avevate già cominciato a separarvi da
tutte le cose, eravate ancora consapevoli della vostra divinità e dell’immortalità
del vostro essere. Ma quando vi siete calati in un corpo e avete cominciato a
sperimentare le realtà della materia cellulare, siete caduti nella trappola delle
“funzioni della materia” chiamate fame, freddo e sopravvivenza - presi dalla lotta
per mantenere ciò che eravate diventati. Vi siete uniti con la materia cellulare che
fin dalla sua creazione era stata programmata per permettere la sopravvivenza
della materia. Questa unione di un grande essere immortale con un meccanismo
della materia, che era stato predisposto per la sopravvivenza della sua stessa
struttura, ha fortemente alterato e limitato lo stato d’essere del vostro ego. Fu a
questo punto che nacque “l’albero della conoscenza”, lego alterato e limitato.
Ed è stata l’esperienza dei sentimenti di paura, di competitività e di gelosia
su questo piano, registrati nella vostra anima e programmati nelle strutture
cellulari del vostro corpo, che ha ulteriormente rafforzato il vostro ego limitato -
ed ha ulteriormente alterato la consapevolezza di essere divini, immortali e
tutt’uno con la vita.
Maestro: Continuo a non capire perché gli dei, che avevano sempre saputo
di essere eterni, a un certo punto hanno creduto di dover morire. E soprattutto,
come sono arrivati ad accettare l’idea della morte?
Ramtha: Hanno accettato e capito i processi di cambiamento – ciò
che chiamate morte - grazie alle cose che essi stessi avevano creato. Molte
cose che erano state create qui, erano progettate per nutrirsi a vicenda, perché la
sostanza di cui ogni creazione aveva bisogno per mantenersi, doveva essere la
stessa di cui essa era fatta. È ciò che chiamate “catena alimentare”. Così la flora
divenne nutrimento per gli animali che un gruppo di dei aveva creato. E quando
questi animali mangiarono le piante, gli dei che avevano creato le piante, videro
con orrore le loro creazioni scomparire ai loro occhi e trasmutarsi in un’altra
energia. Gli erbivori a loro volta servirono da nutrimento ad altri animali che
erano stati creati da un altro gruppo di dei; e così via. Questo fu uno dei modi
che gli dei scelsero per competere tra di loro. Capirete come fosse umiliante
vedere la propria creazione mangiata e digerita dalla creazione di un altro dio! La
morte, maestro, è stata poi ulteriormente compresa attraverso il processo della
formazione e dell’evoluzione del corpo umano. Per perfezionare la creatura
chiamata “uomo”, gli dei ne diventarono parte - così come erano diventati parte
di tutte le cose che qui avevano creato.
Poiché le loro prime versioni dell’uomo non erano creature molto agili, esse
cadevano continuamente in preda agli animali - i quali le trovaro no veramente
squisite! Grazie a ciò gli dei sperimentarono e capirono ciò che chiamate “morte”.
Questa comprensione li mise in grado di migliora re il corpo umano per renderlo
più capace di difendersi di fronte al pericolo di morte costituito dagli animali
carnivori, anch’essi loro creazioni.
L’idillio dell’uomo con “un Dio al di fuori del proprio essere cominciò quando
gli dei cominciarono l’idillio con questo piano – quando essi desiderarono
sperimentare ed interagire con tutte le cose che qui avevano creato. Gli dei erano
stati le piante. Erano stati gli animali. Erano stati gli insetti. Erano stati tutto! Ma
ciò che più desideravano creare era una forma che permettesse loro di dominare
tutte le altre cose.
Quando infine gli dei si diedero la forma di uomo e donna e dovettero
utilizzare tutta la loro concentrazione per sfuggire alle loro stesse creazioni e per
batterle in astuzia, cominciarono a vivere in uno stato limitato ed alterato.
L’ironia volle che, pur riuscendo a sfuggire agli animali che li insidiavano, non
seppero sfuggire ai propri atteggiamenti interiori volti alla sopravvivenza che
avevano cominciato a prendere possesso della loro consapevolezza. E furono
proprio questi atteggiamenti caratterizzati dalla lotta per la sopravvivenza e la
paura della morte che, alla fine, ebbero la meglio sui loro corpi. Perché ciò che si
teme, lo si diventa.
Sappiate che, tra tutte le cose create dagli dei, nessuna ha effetti tanto
devastanti come la creazione chiamata “paura”, perché alla sua ombra nessuna
cosa può dare espressione alla vita.
Quando gli dei, come uomini, fecero l’esperienza della morte, la loro unica
realtà e il loro unico desiderio furono quelli di continuare a sperimentare questo
paradiso della materia e di creare ancora di più in questo regno, di fame un’opera
compiuta, perché gli ego degli dei erano grandi. Perciò gli dei continuarono a
tornare pieni di zelo per migliorare ogni volta - per riconciliarsi con il senso di
inferiorità che avevano percepito dentro di sé e per dare espressione al desiderio
di essere “qualcosa di più” nella loro creatività. A causa degli atteggiamenti in-
teriori caratterizzati dal desiderio di diventare “migliori di ...“, essi si immersero
talmente nella materia di questo piano che dimenticarono di essere divini ed
immortali; e diventarono “oggetti” destinati a morire. Tuttavia la comprensione di
essere uno con tutta la vita, gli dei l’avevano cominciata a perdere già quando
avevano progettato la creazione - ben prima della loro storia d’amore con questo
piano - a causa della competizione e di pensieri come “essere più grande di...”,
“essere di più”.
Vorrei dirti, maestro, che solo un attimo, solo un respiro ti separa dal tuo
essere uno. Basta che nella profondità del tuo essere non desideri più essere
separato da qualcos’altro, e non lo sarai più. È semplicemente il tuo
atteggiamento interiore, il tuo pensiero limitato, la tua identità alterata che ti ha
separato dalla totalità del pensiero. Se ritorni alla totalità del pensiero -
sostituendo il giudicare con il pensare - non sarai mai più perduto o separato.
Sarai una luce per molti altri che troveranno la loro via di ritorno all’unità con il
Padre.
Maestro: Ramtha, posso capire che noi tutti in fondo siamo perfetti, che
siamo Dio, che viviamo eternamente. Ma con ciò non diminuisce la sensazione
che talvolta ho di dover essere prudente e di dovermi proteggere. Come posso
superare questa mia illusione - questa sensazione di dover essere cauto, che non
mi permette di esprimere liberamente ciò che io sono in realtà?
Ramtha: Devi sapere, maestro, che gli animali sono stati dotati di
meravigliosi meccanismi di autoconservazione: gli istinti primordiali di
sopravvivenza sono stati programmati nelle loro strutture cellulari per permetter
loro di vivere, di fare esperienza e di evolversi. Anche l’umanità è stata dotata di
istinti primordiali che sono stati trasmessi geneticamente di generazione in
generazione. Gli istinti di sopravvivenza dell’uomo sono impressi nelle strutture
cellulari del corpo in modo che egli possa proteggersi, giacché nasce nudo.
L’uomo non possiede né le zanne, né le corna, né la velocità delle gambe, né la
sinuosità degli arti; né è dotato di udito fine o di vista acuta. E un essere notevo-
le, molto raffinato e chiuso in sé, il cui più grande istinto di autoconservazione è
la cautela e la riservatezza.
L’umanità è dotata di questi istinti. Se non lo fosse, l’uomo non sarebbe
sopravvissuto per essere quella materia meravigliosa, pensante, creativa e in
continua evoluzione che egli in verità è.
Quando tu, come ogni altro qui, per sperimentare la densità della materia
hai scelto di perdere la libertà del tuo spirito, hai dovuto misurarti con gli schemi
genetici degli istinti del corpo - come una delle condizioni per poterti esprimere
su questo piano. Per questo, essere uomo significa aver paura, comportarsi da
gregge, avere molti dubbi e muoversi con cautela. Questa è una grande verità.
La cautela non è un’illusione; è una condizione che permette di vivere qui
come uomini. Essa non è qualcosa che ci si deve perdonare, ma che deve essere
accettata come un istinto necessario al mantenimento del vostro corpo. Ma fate
un ulteriore passo avanti in questa comprensione. Riconosciuto che il vostro
corpo vi ha protetti per permettere alla piccola, meravigliosa e creativa scintilla
che voi siete di evolversi qui, è giunta l’ora per voi di andare oltre la carne per
entrare negli aspetti immortali del vostro spirito e della vostra anima. Questo è il
momento, se volete, in cui è lo spirito del vostro essere ad occuparsi del vostro
corpo ed a proteggerlo - attraverso un’illimitata comprensione del pensiero.
Ciò che dovete fare ora è diventare quel Dio che voi siete - convinto...
fermo... sovrano... IO SONO. L’unica illusione che dovete dominare è l’illusione di
non avere la capacità di diventarlo! E come rimuovere quest’illusione?
Semplicemente rimuovendola dai vostri processi mentali. Tutto ciò che fate nel
pensiero e nel sentimento, è realtà -anche se non si manifesta nella realtà di
questa dimensione. Una volta abbracciato il pensiero che siete Dio, che siete il
principio - IO - SONO, lo siete già diventati.
Ama ciò che sei, maestro. Amalo! Sappi che sei eterno, che sei Dio. Sappilo!
Sentilo! Abbraccia questo pensiero. Quando il retaggio degli istinti che ti hanno
protetto per secoli si confronterà con il sapere che, in verità, non sei mortale,
bensì immortale, che, in verità, non sei un uomo limitato, bensì un Dio illimitato,
allora la tua anima trasmetterà questo pensiero illimitato alla massa cellulare del
tuo corpo, e la massa delle cellule giubilerà. Allora il tuo corpo si conformerà,
felice, ai pensieri illimitati del grande dio che vive in lui. E così come il vostro
corpo quando basava la sua esistenza sugli istinti, aveva in sé insicurezza e
cautela, ora avrà nelle sue cellule il Dio illimitato, e la materia del corpo potrà
allinearsi alla totalità del Dio-Io-Sono.
Essere di più te stesso, maestro, significa semplicemente superare i limiti
della tua insicurezza. E quando tu, che finora sei stato protetto dal tuo corpo,
rivendicherai il dominio su tutto ciò che rientra nella tua comprensione, il corpo,
felice, ti seguirà.
Ama te stesso, maestro, pienamente. Ama la vita - e tutto ciò che essa è!
Se lo farai, tornerai alla tua unità, te lo assicuro - semplicemente grazie ad un
atteggiamento interiore e in meno di un momento. Non occorre di più. Basta
sapere.
Capitolo 16

Reincarnazione

Siete tornati per fare esperienza di Dio dei principi dell’IO SONO. E i
principi dell’IO SONO comprendono ogni atteggiamento interiore, ogni
emozione, ogni illusione nei reami del Pensiero chiamato Dio.

MAESTRO: Non sono venuto per farti qualche specifica do manda. Sentivo
che ciò che avresti detto a chiunque di noi, avrebbe avuto un significato per tutti.
Ramtha: Così è... e così è stato.
Maestro: Ma vorrei farti due domande di carattere generale. Hai detto
che quando abbandoniamo questo piano, ci aspetta sempre qualcosa di meglio.
Ramtha: E esatto. Anche quando lasci questo incontro ti aspetta un
momento più grande del tuo essere, perché la tua vita avanza ogni momento per
essere più grande del momento precedente.
Maestro. Potresti dirci qualcosa sui meccanismi della reincarnazione? Perché
dovremmo andarcene da qui per qualcosa di meglio per poi tornare di nuovo qui?
Veniamo forse rimandati qui per imparare qualcosa?
Ramtha: Prima di tutto, maestro, come puoi affermare che non ci sia
qualcosa di meglio per te anche qui in un futuro?
Maestro: Perché la vita qui sembra una dura lotta, che ci costringe a
misurarci con la sofferenza e la tristezza. Anche se forse personalmente non si fa
l’esperienza del dolore, tuttavia lo si vede ovunque attorno a noi. È certo che qui
c’è molto dolore, ed è difficile immaginarsi che possa andare meglio in un
prossimo futuro.
Ramtha: L’ultima “sofferenza” qui è stata la fame, e tutti erano sempre
affamati. Bisognava lavorare duramente per guadagnarsi un pennyo una rupia o
un siclo per comprarsi un pezzo di pane, del formaggio e del vino acido e
riempirsi lo stomaco vuoto. Guardati attorno ora. Sono tutti impegnati a
combattere la loro obesità! Ora che tutti sono ben nutriti e rotondetti, arriva uno
e dice: “No, no, no! Non siete per nulla belli!” E allora tutti si sforzano a fare di
nuovo la fame... Non è un’ avventura la vita?
La “sofferenza” qui, maestro, è lego.
Maestro: Va bene, ma non sono sicuro di capire qual è il punto. Sembra che
tu dica che la vita procede in modo circolare. Ma questo cerchio avrà una fine?
Ramtha: La vita non procede come un cerchio, maestro, e non si ripete.
Essa cambia sempre, si evolve ogni momento, ma ... per essere costante. La vita
è onnicomprensiva e crea il prossimo momento con la forza del suo stesso
essere, del suo stesso E. E creata ogni momento da ogni essere secondo il suo
atteggiamento interiore. È l’atteggiamento verso la vita che fa sembrare circolari i
cicli del suo cambiamento.
La reincarnazione è veramente una verità. È semplicemente smettere un
corpo - perché lo si fa morire con i propri atteggiamenti interiori - ed assumerne
un altro, qui o in qualsiasi altro luogo sul piano dèlla materia.
Perché si ritorna qui? Perché lo si vuole. Pensi forse che ti si costringa a
tornare qui, che ti si spinga da qualche altro piano in cui ti trovi a tornare in un
corpo, solo per dover riaffrontare lottando il processo della nascita e per
dipendere completamente dagli ego attorno a te?
Non c’è stato nessun decreto che ti abbia mandato qui, maestro, perché non
c’è nessuno che ti possa mai costringere a fare qualcosa contro la tua volontà.
Sei tu colui che ha deciso di tornare qui. Sei tu che hai desiderato esprimerti di
nuovo su questo piano. Quindi se cerchi qualcuno a cui attribuire la colpa delle
tue miserie, dovrai guardarti negli occhi. Sei completamente responsabile della
tua bellezza, del tuo essere, della tua vita, penosa o meravigliosa che sia - ed è
ora che ciò si sappia!
Nessuno è mai costretto a reincarnarsi su questo piano. Ma dopo essere
vissuto qui per eoni, l’uomo comincia a pensare che questo piano sia tutto ciò che
esiste. E quando perde il suo corpo e si allontana dai suoi attaccamenti
emozionali e dai giochi che faceva qui, ben presto sente il desiderio di affrettarsi
a tornare qui perché pensa che questo sia l’unico cielo che ci sia. E per lui è così.
L’unica ragione per cui sei qui è che tu lo vuoi - perché nel tuo essere senti un
bisogno che vuoi soddisfare qui. E il bisogno consiste nell’esprimere gioia, o
dispiacere, o compassione, o ira, o dolore, o qualsiasi altra cosa che desideri
sperimentare su questo piano dell’illusione - perché tu possa averne quanto ti
basta. Poi, quando ciò ti stanca o ti annoia, puoi cambiare il tuo atteggiamento
interiore e sperimentare qualche altra emozione. E così semplice.
Può l’utopia esistere accanto al dolore, al dispiacere e a situazioni infernali?
Lo può, in verità. Perché è solo questione di atteggiamento interiore.
Sei tornato qui per fare esperienza di Dio, per comprendere il sé, per vivere
i principi dell’IO SONO. E i principi dell’IO SONO comprendono tutto ciò che uno è
- ogni atteggiamento interiore, ogni emozione, ogni carattere, ogni situazione
illusoria nei reami del Pensiero chiamato Dio.
Sai perché hai assunto l’identità che ora sei? Perché hai già vissuto prima la
maggior parte degli altri ruoli, ed ora stai sperimentando questo. Come mai sei
diventato un uomo benestante, invece di un bambino affamato? Perché sei stato
il bambino affamato che ha voluto diventare un uomo benestante e così ora lo
sei. E perché non sei il panettiere che fa il pane per mantenere la sua famiglia?
Perché, maestro, sei già stato il panettiere che ha fatto il pane per mantenere la
sua famiglia. Ora sei colui che lo compra.
La cosa splendida in questo regno è che esso è duraturo e mutabile. E che
tu puoi inscenare qualsiasi parte desideri. E mentre avanzi sulla piattaforma della
vita, avanzi anche verso piani che ti offrono un palcoscenico per recitare fino in
fondo le illusioni che permettono al tuo essere il massimo apprendimento. E su
questo palcoscenico sei libero di diventare re o mendicante, amante o amato,
schiavo o uomo libero -secondo l’illusione che ti fornisce la comprensione di cui la
tua anima ha bisogno per la propria realizzazione.
Ci sono molte esperienze che non hai mai conosciuto, maestro, perché ci
sono cose che non hai mai fatto ed esseri che non sei mai stato.
Ci sono esseri in questo mondo che vivono in sublime pace e che hanno
bisogni molto semplici. E qualunque cosa loro serva, qualunque cosa vogliano,
essi semplicemente la manifestano. Vivono nella gioia e nella felicità, maestro -
atteggiamenti ed avventure del pensiero questi, che tu devi ancora scegliere per
la tua esperienza.
Ci sono molte comprensioni che devi ancora vivere. E sai qual è la più
grande di tutte? Semplicemente vivere per vivere. Vivere semplicemente per
vivere è la più grande conquista nella comprensione della vita. Perché allora
conoscerai la pace. Allora conoscerai la gioia. Allora, maestro, diventerai di nuovo
totalmente Dio.
Devi ancora fare l’esperienza di questa comprensione della vita, perché hai
permesso a te stesso di restare intimidito nel ruolo di chi mantiene, di chi lavora,
di chi è competitivo, di chi è idealista, di chi soffre, di chi è nevrotico. Hai
accettato questa come tua sorte, e così è. Ma riconosceresti che queste sono solo
la minima parte delle tue possibilità di scelta nella vita, se tu ti permettessi di
prendere in considerazione anche il resto.
Questa vita, indipendentemente da tutto ciò che è successo nella storia
dell’umanità, è veramente straordinaria. Purtroppo chi abita nelle città, immerso
nella stagnazione e nella pesantezza della consapevolezza sociale, pensa che
questo sia un luogo miserabile e disgustoso per viverci. Ma se nel profondo del
tuo essere trovi il coraggio di staccarti dalle aspirazioni, dall’intimidazione e dalla
consapevolezza limitata degli uomini per andare a vivere in luoghi selvaggi,
tutt’uno con il Dio in te, scoprirai che la vita è veramente splendida; che è
perenne, illimitata e meravigliosa.
La ragione per cui sei tornato, maestro, è vivere. Ma non ti sei ancora
staccato dalle cose che ti legano a questo piano per poter sperimentare la maestà
di Dio e della vita. Non hai ancora camminato su un ghiacciaio, non ti sei ancora
riparato sotto un ponte di pietra, non hai ancora spiato d’inverno dalla finestra
per vedere un fringuello, luminoso sullo sfondo della neve. Né sei stato in
profonde caverne, né hai camminato nel deserto, né hai osservato un serpente
alla ricerca del suo cibo. E non hai mai dormito completamente solo in una
grande piramide, né hai esplorato luoghi dove nessuno è mai stato - e ce ne sono
molti di questi luoghi. Non hai
mai veleggiato attraverso un grande oceano, non hai mai visto saltare i
pesci e non hai mai seguito un cervo in un folto bosco.
Non hai fatto molte cose che sarebbero elettrizzanti, eccitanti e meravigliose
per il tuo essere. E in nessuna di queste espenenze avrebbe il minimo peso il tuo
lavoro o il tuo grado d’istruzione, la tua posizione sociale o l’età della tua
macchina.
Queste esperienze sono aspetti della vita che devi ancora affrontare. Ma se
lo farai, esse abbatteranno le tue nevrosi, le tue paure, i tuoi imbrogli e i tuoi
dubbi. E ci saranno momenti in cui ti sentirai scoppiare dalla gioia - e sentirai il
desiderio che qualcuno assista a questa tua esplosione di gioia, anche se ciò ti
metterebbe in imbarazzo. Questa è la tua natura. Ma non c’è nulla di sbagliato.
Semplicemente non ti sei ancora permesso di sperimentare tutte le possibilità di
scelta che hai qui, perché sei stato impietosamente spinto a diventare un ideale
illusorio a cui la gioia e la libertà della vita sono del tutto estranee.
Quindi, se non vuoi ritornare qui, non farlo! Non lo devi fare. Io non sono
mai più ritornato, perché sono asceso con il vento ed ho portato con me tutto ciò
che ero. E in questo modo sono diventato un essere libero. Un essere libero! E ciò
perché ho trasceso tutto ciò che avevo fatto qui nella mia vita. Ho perdonato a
me stesso, ho abbracciato questa vita e ho continuato ad occuparmi del mio
“essere Dio”. E se l’ha potuto fare un povero barbaro ignorante, lo puoi
sicuramente fare anche tu.
La via per chiudere con la vita qui, è viverla, amarla e diventare una parte
delle cose semplici. È liberarsi da ogni ideale che intimidisce, limita e restringe la
libertà della vita. È vivere nella propria libertà, amare sé stessi e cessare di
confrontarsi con gli altri.
Se smetti di vivere per piacere alla società, e vivi invece per il tuo ideale,
per la tua verità, qualunque essa sia nel profondo del tuo essere, e ami il tuo
essere eterno, allora diventerai uno con le piante, con i pesci e, in verità, con
tutta la vita.
Allora potrai dire: “Ho concluso questa esperienza. Ho amato tutta la vita
qui: e avendo fatto ciò, sono pronto per una nuova avventura. Sono pronto per
un lontano regno, per una nuova comprensione e per un modo completamente
diverso di essere.” Quando avrai fatto ciò, maestro, splendente di gloria lascerai
questo piano. Così come anch’io l’ho lasciato.
Amo intensamente questo piano. Attraverso spesso le sue valli. Soffio tra le
foglie degli alberi e divento parte del sorriso dei bambini. So cos’è questa vita,
perché non ho evitato di sperimentarne i valori. Ma ciò che più conta è che
conosco le sofferenze di coloro che più di tutto amo, i miei amati fratelli. Io ho le
risposte, ma non servono a molto se non vengono utilizzate.
La ragione per cui tu e chiunque altro vi esprimete qui, è che lo volete.
Questa è la reincarnazione.
Maestro: Ti ringrazio. Dovrò riflettere su quanto hai detto.
Ramtha: Fallo. Perché se lo farai, forse sceglierai di essere più buono con il
tuo essere e ti permetterai la libertà di respirare con maggior leggerezza.
Maestro: Mi chiedo se puoi raccontarci qualcosa su ciò che fai quando non
sei calato in questo piano.
Ramtha: Faccio quello che fate voi - mi esprimo. L’unica differenza è che voi
vi esprimete in modo limitato, io no. Il mio campo d’ azione sconfina nell’eternità,
perché il mio pensiero non si sofferma mai sulla mia fine, che infatti non esiste.
In verità mi muovo col vento perché questo è stato il mio più grande desiderio.
Io sono felice. E osservo la tua vita, e osservo la vita di questa donna, e
quella di quest’uomo. Vedo le vostre illusioni e, mentre voi le prendete
tremendamente sul serio e le dipingete di nero, io rido. Perché so che tutto ciò
che dovreste fare è solo riuscire a vedere di più; perché c’è di più.
Io mi esprimo, maestro, e sono felice di ciò che sono. E quando non sono
l’identità che ora vedete qui, sono il CIO’-CHE-E, la piattaforma da cui
scaturiscono tutte le cose. Perché il settimo livello è la totalità del pensiero, il
grande vuoto che mantiene in orbita i vostri pianeti, tiene insieme le vostre
cellule e comprende tutte le cose fino ai più lontani territori dell’eternità. E
quando si è un essere del settimo livello, i livelli non esistono più; esiste solo l’È.
Nell’È si diventa tutto il sentimento di tutte le cose, di tutto il sapere, di tutto il
pensiero.
Riflettete su ciò che significa essere Pensiero. Quanto lontano può viaggiare
un pensiero? Potete posare un pensiero sulla superficie del sole? Oppure sulla
parte in ombra della luna? O sulle grandi e piccole stelle del vostro cielo? Potete
mandare un pensiero a un altro essere di un altro piano? Lo potete fare in meno
di un attimo. Avete direttamente in voi la capacità di farlo. Ma siete voi che non
lo volete. Voi volete esprimervi come state facendo, e così è.
Maestro: C’è un certo punto in cui comprendiamo perché continuiamo a
ritornare?
Ramtha: Sì, c’è. È chiamato felicità. E questo punto lo si raggiunge quando non
c’è più nessun altro che vorresti essere al posto dite stesso, e nessun altro luogo
in cui vorresti essere al posto di quello in cui sei. È il punto della conoscenza. Ed
inoltre, maestro: ciò che per te è sofferenza, miseria e dolore, spesso è felicità
per un altro essere. Tutti qui sono felici delle loro vite. Ma non ne sono
consapevoli perché il loro ideale di felicità è come un pagliaccio che corre qua e là
e trasforma le cose dipingendole di blu, viola e rosa. Tutti qui sono felici perché
fanno esattamente ciò che vogliono fare, secondo la loro volontà. Se vogliono
ammalarsi, si ammalano. Se vogliono essere infelici, lo sono - perché vogliono
esserlo, perché questo è ciò che li rende felici. Tutti qui godono pienamente la
loro vita. Se non lo facessero, morirebbero in un attimo. E quando arriva il loro
momento, muoiono effettivamente, perché pensano di doverlo fare. Un giorno,
maestro, quando sarai in uno stato d’essere di gioia e di pace, semplicemente
guardandoti attorno comprenderai che tutti sono infinitamente felici, qualunque
sia il modo in cui si esprimono.
Maestro.’ Posso farti ancora una domanda? Hai detto che sono stato diverse
persone in altre vite. Puoi dirmi chi sono stato nelle mie vite passate?
Ramtha: Maestro, se dovessimo trovarci per parlare in modo dettagliato di
tutte le tue vite passate, saremmo ancora qui nella tua prossima vita. Il numero
delle tue vite è di ventimilatrecentoquarantasei ... e mezzo. Quindi se vuoi che ti
racconti qualcosa sul tuo passato, devi decidere su che periodo, che paese, che
illusione; e poi potremmo parlarne.
Sai, maestro, ho scoperto che molti di coloro che considerano squallida e
desolante questa vita, spesso amano rivangare il passato perché pensano di
trovarvi quella carica di vita e quel prestigio che sentono mancar loro nel
presente. E fantasticano sul loro passato in un modo fortemente romantico ed
eroico. Perché quando la vita qui è squallida e noiosa, essi possono sempre
vantarsi di essere stati molto eroici in battaglia, di aver dovuto abbandonare
molte donne che piangevano per loro e di essere stati festeggiati all’infinito
dall’intera città, quando tornavano. Oppure in un certo periodo essi erano la più
bella di tutte le donne del mondo e ogni giorno potevano avere ogni uomo come
amante.
Per permettervi di capire meglio, vi dirò quanto segue: tutti voi avete
vissuto molte vite. E queste vite sono state illustri e romantiche, misere e
barbare, famose e famigerate. Ma tutto ciò che siete stati nel vostro passato non
è così grande come ciò che siete ora. Nel momento presente, maestro, sei grande
come non lo sei mai stato, perché sei il sapere e l’esperienza accumulati in tutte
le vite che hai vissuto. Il presente, maestro, è lo scopo di tutto ciò che è stato.
Non sei mai stato migliore di quello che sei ora, e non importa quale sia il
tuo travestimento, la tua illusione o la tua esperienza; perché la saggezza, la
conoscenza e l’amore che possiedi ora, sono grandi come mai prima. Se ti facessi
tornare indietro di cinque vite, non ti riconosceresti più, perché hai raffinato il sé
a tal punto che ora non sapresti più riconoscerlo. Se coloro che sei stato nelle vite
passate potessero vederti oggi, ti considererebbero un gentiluomo, un genio, un
eretico; ti vedrebbero come “un posseduto” perché la tua comprensione è molto
più grande di allora.
Non è saggio guardare indietro per vedere chi sei stato nel passato. Se
guardi indietro in cerca di risposte, non potrai mai fare esperienza di questo
momento della vita e delle risposte che esso riserva per il tuo futuro, perché
saresti troppo occupato a guardare indietro, per vedere il presente. Sei curioso di
sapere chi sei stato in passato, maestro, e non sai nemmeno chi sei ora.
È bene sapere che abbiamo già vissuto prima, perché ciò ci permette di
sperare nel domani. Ma la fondamentale bellezza che ha attraversato tutte queste
esperienze è ancora lì che, in silenzio, riflette ed aspetta di essere risvegliata per
riconoscere che essa è un grande dio che possiede il potere e la libera scelta di
creare la sua vita e di trovare il suo compimento, qualunque esso sia.
Impara a vivere in questo momento presente. Tutti i momenti presenti sono
vergini ed aperti ad ogni possibilità. È il tuo atteggiamento interiore che
trasforma il momento vergine in ciò che tu decidi. Puoi essere scontento,
preoccupato, lamentoso - in un momento. Oppure, un attimo dopo, cambiando il
tuo atteggiamento interiore, puoi diventare amabile, libero, attraente, felice,
gioioso ed esuberante - in quel momento. E un momento dopo ancora, senza che
questo momento sia influenzato da quelli precedenti, puoi diventare malinconico,
brillante, disponibile o pieno di rimorsi - come tu desideri.
Ciò che importa, maestro, è sapere chi sei ora e fare qualcosa per essere
felice in questa vita. Se desideri avere la capacità in una vita futura di ricordare
quella attuale, rendi ogni attimo memorabile in modo che resti vivo per sempre
nella tua anima.
Se desideri vivere dentro l’eternità, devi prima imparare a vivere pie-
namente ogni momento.
Maestro.’ Potresti forse dirmi cosa vedi nel mio futuro?
Ramtha: Chi sarai nel tuo futuro? Sarai sempre tu. Anche se cambieranno
gli occhi, il colore della pelle e la maschera, sarai sempre tu. Avrai sempre la
stessa anima e lo stesso spirito divino del tuo essere. Nella tua prossima vita
reciterai il ruolo illusorio che vorrai. E se sarà su questo piano, dovrai
attraversare il processo della nascita e creare il frutto del grembo secondo il tuo
particolare progetto, facendo in modo che corrisponda al gioco e all’illusione che
hai scelto per quella tua esistenza. Oppure puoi semplicemente vivere senza
l’illusione e proseguire verso un piano di maggior comprensione.
Impara a vivere nel momento presente, maestro. Sii grande in questa vita e
fa esperienza dite. Cavalca il vento. Fai veleggiare un pensiero verso la luna.
Posa uno splendido pensiero sul sole e fagli conoscere chi sei. Siediti su una
stella. Parla all’acqua. Tutto questo sei tu, tutto questo è Dio, tutto questo è vita.
Maestro.’ Ti ringrazio. Un’ultima domanda. Potresti dirmi verso quale livello
mi sto sviluppando?
Ramtha: Verso Dio, maestro. Ti stai sviluppando verso il tuo “essere Dio” -
stai affinando la tua divinità. Sei venuto qui come un dio, ti sei imprigionato nella
carne - nella fame, nel caldo e nel freddo, nei limiti spaziali - ed hai dimenticato
ciò che sei, la tua divinità, il potere, l’intelligenza che di tutto si appropria, che
tutto sa. E ciò ha causato il tuo legame con questo piano - il quale si sta a sua
volta evolvendo verso il settimo livello.
Ti stai sviluppando verso il settimo livello della comprensione, cioè verso la
capacità di riconoscere Dio in tutte le cose. E all’apice di quella conoscenza c’è chi
la crea, che sei tu.
Maestro: Così sia.
Ramtha: E così sarà.

Capitolo 17

La scienza della conoscenza

Voi avete la capacità di conoscere tutto ciò che è, perché tutto ciò che c’è da
conoscere è nella Grande Consapevolezza di Dio, e la Mente di Dio, come un
cuore pulsante, lo fa fluire verso di voi.

MOLTI SUL VOSTRO PIANO BENEDETTO stanno faticosamente lottando per


essere “illuminati”, e questa è vera mente una grande meta. Tuttavia sono in
pochi a comprendere cosa ciò in realtà significhi. Essere illuminati significa
semplicemente essere “nella luce”, avere la conoscenza, avere a disposizione la
conoscenza per poterla utilizzare come meglio si desidera.
Come si diventa illuminati? Non certo attraverso un’unzione! L’unica via per
raggiungere l’illuminazione è permettere al pensiero di entrare nei vostri processi
mentali per diventare esperienza nel vostro essere ed aumentare la vostra
saggezza.
Perché è importante la conoscenza? Essa è il vostro più grande tesoro.
Perché quando vi sarà stato tolto tutto, ciò che non vi potrà mai essere tolto, sarà
la conoscenza, ed essa vi darà la capacità di creare di nuovo. Se avete la
conoscenza, avete la libertà, avete la possibilità di scelta. Se avete la
conoscenza, potete costruire regni senza fine. Se avete la conoscenza, non avete
nulla da temere; perché non ci sarà cosa, elemento, dominio o pensiero che vi
possa minacciare o rendere schiavi o intimidire. Se alla paura si sostituisce la
conoscenza, si ha “l’illuminazione”.
La conoscenza permette alla vostra mente di pensare e di contemplare al di
là di ciò che già sapete. Vi permette di penetrare ulteriormente nella conoscenza
di tutto ciò che è e di aumentare la vostra capacità di acquisire una conoscenza
ancor più grande.
La conoscenza vi spinge ad espandervi, a cercare un’identità sempre più
ampia, a “divenire”. Con ciò essa vi libera dalla prigione di una vita
limitata e vi introduce in spazi più illimitati. La conoscenza e l’avventura
dell’apprendimento accrescono la vostra semplicità. E in questa semplicità
troverete la pace dell’essere e la gioia di vivere. Desidero avvicinarvi alla
comprensione della scienza della conoscenza, alla vostra capacità di conoscere
tutto. Perché ciò è importante? Perché potete diventare tutto ciò che sapete. E se
imparate a conoscere tutto ciò che esiste, diventate totalmente tutto-ciò-che-É.
cioè Dio: conoscenza illimitata, vita illimitata, totalità del pensiero. E con ciò siete
nuovamente la libertà e la gioia illimitata dell’essere.
Per capire come si possa conoscere tutto ciò che è, dovete prima di tutto
capire che ogni cosa non solo emerge dal Pensiero, che è la Mente di Dio, ma che
ogni cosa emana il pensiero del suo essere nuovamente verso la Mente di Dio.
Tutto ciò che esiste possiede un campo di luce che lo circonda. Non c’è nulla
che non sia circondato da una corona di luce, perché la luce porta in sé
l’immagine del pensiero e manifesta l’ideale nella materia. Attraverso questo
campo di luce ogni cosa emana il pensiero del suo essere nuovamente verso ciò
che si chiama “flusso della consapevolezza”, “il fiume del pensiero” che è la
Mente di Dio.
Guardate il tappeto, la pianta, la luce, il cuoio delle vostre scarpe. Guardate
la vostra mano o quella di un altro essere. Che cosa hanno in comune? Esistono.
E solo per il fatto di esistere, ognuna di queste cose emana non solo il pensiero
del suo essere, ma anche la consapevolezza di tutte le altre cose che la
circondano; è ciò che chiamiamo “percezione collettiva”. Il tappeto è consapevole
dei suoi colori e percepisce chi vi è seduto sopra; la pianta è consapevole della
stanza in cui sta. E attraverso la luce del loro essere, entrambi rimandano questa
consapevolezza nel “flusso della consapevolezza”. E in ogni momento questa
consapevolezza cambierà, perché Dio, il fiume del pensiero in cui tutto esiste, è
in continua espansione e in continuo movimento.
Ogni sistema stellare, ogni granello di polvere, ogni essere - visibile e
invisibile, di questo e di ogni altro universo - emana il pensiero del suo essere
verso la Mente di Dio, perché da essa tutto è provenutO. Ogni cosa emana una
consapevolezza che torna al Pensiero; per questo tutto è conosciuto.
A cosa si deve la vostra capacità di conoscere tutto ciò che c’è da
conoscere? Il vostro corpo fisico è circondato da uno splendido campo di luce
chiamato aura. L’aura è il campo di luce che circonda e tiene insieme la materia
del vostro corpo. Grazie al metodo fotografico Kirlian i vostri scienziati hanno già
fotografato la prima fascia di luce dell’aura Tuttavia l’aura che circonda il vostro
corpo ha dimensioni più grandi. perché si estende dalla densità dell’elettricità (la
corona blu che circonda il corpo) fino all’infinità del Pensiero.
Una parte dell’aura è un potente campo elettromagnetico con carica elettrica
positiva e negativa. Oltre il campo elettromagnetico non ci sono più le divisioni
della carica elettrica; c’è quindi una sfera di luce indivisa, che è pura energia.
Questa sfera di luce indivisa è lo spirito del vostro essere. Lo spirito del vostro
essere - che io chiamo il dio del vostro essere - è direttamente collegato alla
Mente di Dio, il flusso della consapevolezza in cui tutto è conosciuto. Il vostro
spirito è ciò che permette ad ogni pensiero del “fiume del pensiero”, il fiume della
conoscenza, di fluire attraverso questo grande e potente campo. E sono i vostri
processi mentali a determinare quali pensieri vi si rivelano, perché la parte
elettromagnetica della vostra aura attira verso di voi i pensieri che corrispondono
al vostro modo di pensare.
Il vostro spirito è come un setaccio sulla sponda del fiume del pensiero
in continuo movimento, in continuo cambiamento. Attraverso quella luce siete a
contatto con la Mente di Dio, il flusso del pensiero in cui è tutta la conoscenza. È
per questo che potete conoscere tutto ciò che c’è da conoscere, perché siete nel
flusso continuo di tutta la consapevolezza, nel fiume di tutta la conoscenza.
LA CONSAPEVOLEZZA É COME UN FIUME e tutto il vostro se
- compresa ogni cellula del vostro corpo - è costantemente nutrito da essa,
perché il pensiero regge e dà sostanza alla vostra vita. Voi vivete dei pensieri
provenienti dal flusso della consapevolezza. Così come il vostro corpo vive grazie
al flusso del sangue che porta le sostanze nutritive ad ogni cellula, il vostro intero
sé è sonetto dalla sostanza del pensiero emanata dal flusso della consapevolezza
Voi create ogni momento della vostra esistenza grazie ai pensieri che
nascono dal flusso della consapevolezza. Attingete continuamente
pensieri dal fiume della consapevolezza, li sentite nella vostra anima, nutrite
ed espandete, con questo sentimento, il vostro intero essere, rimandate il
pensiero del vostro sé ampliato al fiume, e con questo espandete la
consapevolezza di tutta la vita.
Oggi potete, ad esempio, contemplare un pensiero creativo, e mentre fate
ciò, questo pensiero viene “sentito” e registrato nella vostra anima come
frequenza elettrica, e questa frequenza abbandona il vostro corpo e torna nella
consapevolezza per essere ripresa da qualcun altro che la può utilizzare per
creare. Tutti possono accedere a ciò che pensate e sentite. Tutti si nutrono dei
vostri pensieri, come voi vi nutrite dei loro.
La consapevolezza è l’insieme di tutti i pensieri che provengono da tutti gli
esseri e da tutte le cose. I pensieri che formano la consapevolezza hanno
frequenze elettriche diverse. Alcuni hanno frequenze molto basse o lente - e sono
quelli che predominano qui nella consapevolezza sociale. Altri hanno frequenze
più alte - e sono i pensieri più illimitati della superconsapevolezza. La
consapevolezza è la somma di tutte le diverse frequenze del pensiero, e ogni
pensiero di una certa frequenza attira, da ogni direzione, pensieri della stessa
frequenza.
La consapevolezza sociale ha una certa densità di frequenza elettrica, che
tuttavia è più leggera dell’aria. La densità della consapevolezza sociale è formata
da pensieri espressi - pensieri che sono stati espressi da ogni essere attraverso
l’emozione.
Essa è cioè composta da pensieri realizzati - pensieri che ogni essere ha già
accolto in sé, ha già sentito nella propria anima e rimandato, attraverso l’aura,
nel fiume del pensiero dal quale ognuno può attingere.
I pensieri su cui prospera il vostro piano sono i pensieri limitati e a bassa
frequenza della consapevolezza sociale. Sono pensieri molto rigidi, assai limitanti,
che sempre giudicano; perché la vostra vita è dominata da atteggiamenti interiori
condizionati dalla lotta per la sopravvivenza e dalla paura della morte - quella del
corpo o quella dell’ego. Per questo la vostra consapevolezza è dominata da
pensieri che riguardano l’alimentazione, la casa, il lavoro, il denaro; da giudizi
come opportuno e inopportuno, buono e cattivo; da moda, bellezza, grado di
accettazione, confronto, età, malattia e morte. Questi pensieri di bassa frequenza
attraversano facilmente il campo della vostra aura perché sono predominanti nei
pensieri di coloro che vi circondano. E così siete costantemente alimentati da
pensieri limitati provenienti da una consapevolezza molto ristretta e stagnante.
Permettendo a questi pensieri di nutrirvi, li rimandate all’esterno in forma di
sentimento e così rigenerate e perpetuate il pensiero limitato dell’umanità.
La consapevolezza nelle vostre grandi città è particolarmente limitata,
perché spesso coloro che ci vivono sono molto competitivi, molto condizionati dal
tempo e dalla moda, si temono l’un l’altro e non sanno accettarsi reciprocamente.
Per questo tutte le vostre grandi città sono avvolte da una densa nube di
consapevolezza limitata. Chi guarda le vostre città, arrivando qui da altri universi,
vede una nube densa di luci colorate - sono pensieri a bassa frequenza di una
consapevolezza molto limitata che formano un campo di luce. I pensieri della
superconsapevolezza vibrano a una frequenza più alta e sono i pensieri dell’È,
dell’essere, della vita, dell’armonia, dell’unità, della perennità. Sono i pensieri
dell’amore. Sono i pensieri della gioia. Sono i pensieri della genialità.
Sono i pensieri illimitati che, in realtà, non si possono esprimere a parole,
perché i sentimenti che da essi nascono sono indescrivibili.
I pensieri di frequenza più alta si possono più facilmente sperimentare nella
consapevolezza della natura selvaggia, lontano dal pensiero stagnante
dell’umanità. Dove la vita è semplice, fuori dal tempo, perenne e in piena
armonia con sé stessa. Dove, lontano dal giudizio dell’uomo, si può sentire il
palpito della propria conoscenza.

A COSA DOVETE LA VOSTRA CAPACITA’ di attingere pensieri dal flusso della


consapevolezza? La parte elettromagnetica della vostra aura attira a voi i pensieri
che corrispondono ai vostri processi mentali e allo stato emozionale del vostro
essere. Perché un pensiero possa nutrirvi - perché possa essere sentito e
realizzato nel vostro essere - deve prima essere abbassato alla forma della luce.
Quando il pensiero incontra lo spirito del vostro essere, la sfera di luce indivisa
che circonda il vostro corpo, esplode come un lampo. Il pensiero cioè si accende
appena incontra la luce, perché la luce abbassa la sostanza del pensiero; così la
luce attira a sé ciò che le è uguale. Il pensiero che prima è invisibile, diventa
visibile con il lampo di luce. Il pensiero, nella forma della luce, entra nel vostro
cervello ed è trasmutato in un impulso elettrico di luce di una certa frequenza che
corrisponde alla frequenza del pensiero che è appena stato accolto.
Nel momento in cui diventate consapevoli di una certa cosa, ne ricevete il
pensiero. Nel momento in cui ricevete il pensiero, la luce di quel pensiero viene
accolta dal vostro cervello. Ci sono esseri che, di solito con la coda dell’occhio,
vedono talvolta lampi di luce. È il momento in cui il loro spirito accoglie il
pensiero. Il momento in cui vedono apparire il bagliore, è il momento in cui un
pensiero è entrato nel campo della loro aura e si è rivelato all’interno del loro
cervello. Se chiudete gli occhi e vedete un movimento di colori o un’espansione di
forme, state percependo il modo in cui un pensiero entra nel vostro cervello.
Il vostro cervello è un grande ricevitore delle frequenze elettriche del
pensiero; possiede diverse parti che hanno il compito di ricevere, ospitare e
amplificare le diverse frequenze del pensiero. Queste parti si differenziano per la
loro diversa capacità di ospitare e trasformare in elettricità i pensieri, capacità
che dipende dalla densità dell’acqua nelle pareti cellulari. Alcune parti sono in
grado di ospitare ed amplificare solo le frequenze più alte del pensiero; altre solo
le frequenze più basse.
Contrariamente all’opinione corrente, il vostro cervello non crea il pensiero;
permette semplicemente al pensiero, che proviene dal flusso della
consapevolezza, di entrare. Il cervello è un organo che è stato progettato dagli
dei specificamente allo scopo di ricevere ed ospitare il pensiero che ha
attraversato lo spirito del vostro essere, di trasformarlo in corrente elettrica, di
amplificarlo e di mandarlo attraverso il sistema nervoso centrale a ogni parte del
corpo in modo che possa essere colto e compreso.
Nella vostra tecnologia avete dei radioricevitori dotati di dispositivi per
regolare il volume e per scegliere i megahertz o il livello di frequenza. Anche il
cervello è un ricevitore con i suoi dispositivi, e può ricevere una determinata
frequenza solo se è stata attivata la parte del cervello destinata ad ospitare
quella frequenza.
La capacità del vostro cervello di ricevere diverse frequenze del pensiero è
controllata da quel potente dispositivo che è l’ipofisi, la ghiandola situata tra
l’emisfero destro e l’emisfero sinistro del cervello. L’ipofisi, che si chiama anche
settimo sigillo, governa il vostro cervello. E responsabile dell’attivazione delle
diverse parti del cervello, in modo che esse possano ricevere ed ospitare le
diverse frequenze del pensiero. L’ipofisi è la porta attraverso cui attivate la vostra
capacità di contemplare e di operare logicamente con il pensiero, di realizzarlo
attraverso il corpo e di manifestarlo in un’esperienza per trarne una com-
prensione più ampia.
L’ipofisi è una piccola, ma meravigliosa ghiandola che molti chiamano “il
terzo occhio”. In realtà non esiste un terzo occhio; non avrebbe posto nella
vostra testa. L’ipofisi non ha nemmeno l’aspetto di un occhio; assomiglia a una
pera con una piccola bocca sulla parte più stretta o, se volete, a un petalo di
fiore. Il vostro cervello è governato e controllato dalle funzioni di questa potente
ghiandola attraverso un complesso sistema di secrezioni ormonali. L’ipofisi, che è
una ghiandola endocrina, produce un ormone che fluisce attraverso il cervello in
un’altra ghiandola endocrina, la ghiandola pineale, che sta vicino all’ipofisi alla
base del cervello posteriore, sopra la spina dorsale. La ghiandola pineale, o sesto
sigillo, è il dispositivo responsabile dell’amplificazione delle frequenze del pensiero
in modo che possano essere mandate a tutto il corpo. Il flusso ormonale
dall’ipofisi alla pineale attiva le diverse parti del vostro cervello perché possano
ricevere ed ospitare le diverse frequenze del pensiero.
Le funzioni del corpo sono mantenute in armonia grazie al flusso degli
ormoni prodotti dalle ghiandole endocrine e immessi nel circolo sanguigno. La
pineale è responsabile del mantenimento di questa armonia. Il flusso ormonale
della pineale attiva tutte le altre ghiandole in modo che secernano i loro ormoni in
armonia tra di loro, creando così ciò che si chiama “equilibrio ormonale”. Il grado
di questo equilibrio è determinato dall’insieme delle frequenze del pensiero che la
ghiandola pineale riceve. Più le frequenze del pensiero sono alte, più è grande il
flusso ormonale attraverso il corpo. Inoltre, più sono alte le frequenze, più la
ghiandola pineale attiva la secrezione ormonale dell’ipofisi, la quale a sua volta
attiva il cervello perché possa ricevere frequenze del pensiero ancor più alte.
COME PUO’ UN PENSIERO DAL FLUSSO DELLA CONSAPEVOLEZZA
raggiungere il vostro essere? Quando un pensiero attraversa la vostra aura, essa
non lo definisce: non lo giudica e non lo altera; lo lascia illimitato. Quando gli
impulsi del pensiero raggiungono il cervello, arrivano prima alla parte superiore
dell’emisfero sinistro del cervello, dove risiedono le funzioni dell’intelletto o del
pensiero logico, e dove trova espressione lego limitato ed alterato.
Che cos’è lego limitato? È la comprensione ottenuta dall’esperienza umana
che viene raccolta nell’anima e articolata per mezzo di quelle parti del cervello
che sovrintendono al pensiero logico. L’ego limitato è costituito dall’insieme degli
atteggiamenti interiori del Dio-uomo che vive preoccupato esclusivamente della
sua sopravvivenza e all’ombra della consapevolezza sociale. E questa visione
della vita si rifiuta di accettare qualsiasi frequenza di pensiero che metta in
pericolo la sua sicurezza - che non contribuisca cioè ad assicurare la
sopravvivenza dell’uomo. Lego limitato rifiuta di accettare e di sperimentare tutti
i pensieri che tendono a una maggior realizzazione in questo corpo.
Ogni frequenza del pensiero alla quale lego limitato permette di entrare nel
cervello viene trasformata in una corrente elettrica e mandata a quella parte del
cervello che è stata attivata dall’ipofisi per ospitare questa frequenza. Questa
parte del cervello poi potenzia la corrente elettrica e la manda alla ghiandola
pineale.
La ghiandola pineale governa il vostro sistema nervoso centrale. Raccoglie
ogni frequenza del pensiero che ha ricevuto, l’amplifica ulteriormente e la mette
in circolazione attraverso il sistema nervoso centrale, lungo la spina dorsale che
per l’elettricità del pensiero è come un’autostrada. La corrente elettrica
proveniente dalla pineale scorre attraverso il liquido acquoso del sistema nervoso
centrale lungo la spina dorsale e poi attraverso i nervi fino ad ogni cellula del
corpo.
Ogni cellula del vostro corpo è alimentata, attraverso la circolazione del
sangue, dai gas che derivano dall’azione degli enzimi sui cibi. La corrente elettrica
del pensiero entra nelle strutture cellulari come una scintilla di luce. La scintilla
infiamma la cellula e con ciò il gas si espande, permettendo alla cellula di
duplicarsi in un processo di donazione - permettendole cioè di creare un’altra
cellula e di rigenerarsi. In questo modo tutto il corpo è nutrito da un unico
pensiero. E così che la vita diventa sostanza nelle strutture molecolari del corpo
-attraverso gli effetti di tutti i pensieri che vi permettete di ricevere in ogni
momento della vostra esistenza.
Mentre i pensieri nutrono ininterrottamente ogni cellula del vostro corpo,
tutto il vostro corpo reagisce ai loro impulsi elettrici - tutto il vostro corpo! In
questo modo l’effetto del pensiero viene sperimentato in ogni cellula e crea un
sentimento, una sensazione nel corpo. Questo sentimento viene poi mandato alla
vostra anima per esservi registrato.
La vostra anima è un grande registratore, un computer imparziale che
registra con precisione scientifica ogni sentimento che sperimenta-te nel corpo.
Quando sentite un’emozione, sentite un pensiero che ha colpito la struttura di
luce del vostro essere, che è stato accettato dal vostro cervello e mandato
attraverso il sistema nervoso centrale ad ogni cellula del vostro corpo, dove
produce una sensazione. L’anima quindi registra questa sensazione come
sentimento, come emozione, per poterla poi ritrovare - è ciò che chiamiamo
“memoria
La memoria non si può misurare; è un’essenza. Essa non è uno strumento di
consultazione visivo, ma emozionale. È l’emozione che crea l’immagine visiva.
L’anima non registra immagini o parole per ricordarle; registra le emozioni
relative a queste immagini e parole.
L’anima prende il sentimento che è stato creato dal pensiero e sperimentato
in tutto il corpo e cerca qualcosa di simile nella banca dati della propria memoria
- cerca qualcosa che le parti del cervello che presiedono al pensiero logico, cioè
“l’intelletto”, possano riconoscere per selezionare una parola capace di descrivere
il sentimento.
Tutto ciò che potete descrivere è collegato a sentimenti che provengono
dalle vostre esperienze emozionali. Conoscete i fiori come fiori perché avete
visto, toccato, annusato e portato all’occhiello le forme chiamate fiori. Proprio per
questo il fiore, per voi, è collegato a un determinato sentimento. Conoscete la
seta come seta perché la associate a certe sensazioni e a certe esperienze
emozionali che evocano in voi il concetto che chiamate “seta”.
L’anima ha registrato tutte le informazioni provenienti dalle vostre
esperienze. Quindi quando il sentimento di un pensiero viene sperimentato nel
corpo, l’anima lo registra e cerca nella banca dati della sua memoria sentimenti
simili, nati da pensieri già sperimentati prima. Ri-manda poi questa informazione
al vostro cervello per mostrargli che il pensiero è stato realizzato - che è stato
compreso nella sua totalità in tutto il corpo. Un pensiero non viene realizzato solo
nel cervello; viene realizzato nella totalità del vostro corpo. La parte del cervello
che presiede al pensiero logico vi permette poi di formulare una parola per
descrivere il sentimento.
Come viene realizzato e conosciuto un pensiero? Attraverso il sentimento.
La conoscenza è totalmente sentimento. Non si può conoscere il pensiero di
qualcosa prima che sia stato “sentito”; solo allora esso avrà un’identità.
Conoscere un pensiero significa accettarlo nel vostro cervello e poi permettervi di
sentirlo - di farne esperienza in tutto il vostro corpo. Conoscere non significa
dimostrare qualcosa; significa sentirla. Solo se conoscete il sentimento di una
cosa, potete dire: “Io so. Ne possiedo il sentimento. Conosco.”
La porta che apre a tutta la conoscenza è, in verità, dentro di voi, miei amati
maestri. Il fuoco che brucia dentro di voi è lo stesso che brucia in ogni più piccolo
atomo, in ogni grande stella, in ogni forma cellulare - in tutto ciò che è. È lo
stesso identico fuoco. La vostra unità con tutta la vita è dovuta al principio della
luce. Perché la luce che rende possibili i sentimenti nella vostra anima è la stessa
che dà vita anche ai fiori, alle stelle e a tutto ciò che è. Per questo possedete
dentro di voi la capacità di conoscere tutto. Conoscere qualcosa non significa
saperla spiegare con retorica intellettuale e con parole ricercate che non hanno
nessun significato. La conoscenza del fiore si raggiunge all’interno del vostro
essere attraverso i sentimenti. Potete conoscere sempre l’essenza di ogni cosa
attraverso la frequenza che essa emette, che è ciò che chiamiamo sentimento. Se
desiderate conoscere qualcosa, tutto ciò che dovete fare è permettervi di sentirla;
e ciò che sentirete, sarà sempre assolutamente giusto.

IN CHE MODO I PENSIERI CREANO LE ESPERIENZE della vostra vita? La


ghiandola pineale è il sigillo della “conoscenza che si manifesta”. Qualsiasi
conoscenza vi permettiate di ricevere, diventerà realtà - prima di tutto nel vostro
corpo, perché la ghiandola pineale ha il compito di mandare questo pensiero in
forma di corrente elettrica a tutto il vostro corpo in modo che esso possa essere
registrato come sentimento. Quanto più il pensiero è illimitato, tanto più alta e
veloce sarà la frequenza che attraversa il vostro corpo; e tanto più grande sarà
l’euforia e l’ebbrezza nel corpo. Questo sentimento viene poi registrato e
archiviato nella vostra anima come vibrazione di una certa frequenza. Il
sentimento di ogni pensiero che è stato registrato nella vostra anima viene quindi
mandato alla vostra aura sotto forma di aspettativa; e questa aspettativa attiva
la parte elettromagnetica del vostro campo di luce e attira a voi, proprio come un
magnete, ciò che è simile all’insieme dei vostri atteggiamenti mentali. Essa attira
a voi situazioni, cose, oggetti o esseri che evocheranno gli stessi sentimenti che
avete già sperimentato nel corpo grazie ai vostri pensieri. Perché? Perché pos-
siate fare esperienza dei vostri pensieri nella realtà tridimensionale e possiate
quindi raccogliere il frutto dell’esperienza: la saggezza.
Come si manifestano i vostri desideri? Un desiderio non è nient’altro che un
pensiero di appagamento che si individua in un oggetto, in un essere o in
un’esperienza. Ogni pensiero di appagamento che vi permettete di sentire,
qualunque esso sia, abbandona il vostro corpo attraverso il campo
elettromagnetico ed entra nel flusso della consapevolezza per attirare a voi ciò
che produce lo stesso sentimento che ha creato il desiderio sperimentato nel
corpo. Quanto più intensamente e pienamente questo desiderio viene sentito nel
vostro corpo, tanto più completo sarà il suo appagamento. E quanto più sapete
con assoluta certezza che il vostro desiderio verrà appagato, tanto più veloce
sarà la sua manifestazione; perché la conoscenza assoluta è una frequenza di
pensiero molto alta che rafforza l’aspettativa emessa attraverso l’aura e perciò
amplifica il vostro potere di manifestare i vostri desideri.

VOI AVETE LA CAPACITA’ DI CONOSCERE tutto ciò che c’è da conoscere. E a


questo scopo è stato progettato il vostro cervello - per permettere a un dio che
vive su un piano fisico in un corpo fisico di fare esperienza e di comprendere
qualunque dimensione di Dio in forma tridimensionale. Qualsiasi pensiero vi
permettiate di conoscere attraverso il vostro meraviglioso ricevitore, diventerà
una realtà sperimentata, visibile prima di tutto nel vostro corpo e poi nelle vostre
condizioni di vita. Qualsiasi cosa desideriate, avete la capacità - attraverso la
conoscenza - di manifestarla nella vostra vita nello spazio di un attimo. È così che
create il regno dei cieli in terra.
È una scienza semplice. Ricordate: il Pensiero è; poi diventa visibile la luce;
quindi la luce è abbassata a impulso elettrico. Gli impulsi elettrici vengono
rallentati, rallentati, rallentati fino a diventare massa, e dalla massa vengono
ulteriormente rallentati fino a rappresentare l’ideale del pensiero. La stessa verità
vale per il corpo: la parte ricevente del cervello riceve il pensiero in forma di luce;
quindi prende la carica elettrica e la fa scorrere attraverso la massa per
permettere alla massa di comprendere attraverso il sentimento. Per manifestare i
vostri desideri, la sola cosa che dovete fare è sentire ciò che desiderate, e il
sentimento viene rimandato al Padre perché i vostri desideri vengano appagati.
Questo è tutto. È troppo semplice? Lo preferite più complicato?
Capitolo 18

La mente chiusa

La capacità del vostro cervello è immensa; tuttavia, pensando in modo


limitato, ne utilizzate solo un terzo. A che cosa pensate serva il resto? A riempire
la testa?

SEBBENE IL VOSTRO CERVELLO SIA STATO PROGETTATO per ricevere ogni


frequenza di pensiero della Mente di Dio -la totalità della conoscenza - esso si
attiverà solo per captare quelle frequenze che voi vi permettete di ricevere. E di
tutti i meravigliosi pensieri che affluiscono al Dio “che vi tiene insieme”, l’unica
conoscenza che la maggior parte di voi si permette, sono i pensieri a bassa
frequenza della consapevolezza sociale - pensieri molto limitati, molto chiusi,
come già ben sapete. E se vivete secondo la consapevolezza sociale e pensate
solo utilizzando le frequenze che predominano a quel livello limitato del pensiero,
le uniche parti del cervello ad essere attivate sono quelle superiori dell’emisfero
sinistro e destro e alcune parti del cervelletto, che sta alla sommità della spina
dorsale. La maggior parte del vostro cervello è in profondo letargo; non fa nulla!
Ciò succede perché ogni pensiero che non si accorda con il pensare limitato della
vostra famiglia, dei vostri conoscenti, della vostra società o dei vostri dogmi, lo
rifiutate; lo respingete, perché vi permettete di pensare e di contemplare solo i
pensieri che vengono accettati dagli altri.
Voi parlate di “mente chiusa”. É un’espressione che descrive bene la realtà.
Se rifiutate di avventurarvi nel pensiero al di là dei confini della consapevolezza
sociale, molte parti del vostro cervello restano veramente chiuse alle frequenze
più alte del pensiero. Perché la vostra ipofisi è stata indotta ad aprirsi solo un po’;
e di conseguenza essa ha attivato solo quelle parti del cervello che ricevono le
frequenze più basse della consapevolezza sociale.
L’unica ragione per cui uno è un genio e sa cose che voi non sapete, è che
ha aperto la sua mente a contemplare i pensieri del “cosa-succederebbe-se”, cioè
i pensieri fuori dall’ordinario, quei pensieri strabilianti che vanno al di là del
pensiero limitato dell’umanità. Ha permesso a sé stesso di operare e di ragionare
con quei pensieri, mentre voi li avete respinti. Voi non potete riceverli perché
prima dovete attivare quelle parti del cervello che vi permettono di utilizzarli.
Cosa succede allora con i grandi pensieri della comprensione illimitata che
continuamente bombardano la vostra struttura di luce? Vengono respinti dal
vostro “ricevitore” e rimandati attraverso lo spirito del vostro essere nel “fiume
del pensiero
Essere mentalmente chiusi significa essere chiusi all’idea che esistano cose
al di fuori di ciò che può essere conosciuto attraverso i sensi del corpo. Eppure
nel regno che chiamiamo Dio, nulla è impossibile. Se una cosa può essere
considerata o immaginata, esiste; perché qualsiasi cosa venga sognata o
immaginata, si trova già nel regno dell’esistenza. Così è nata la creazione. Ogni
volta che raccontate a qualcuno che qualcosa esiste “solo nella sua
immaginazione”, lo programmate per la stupidità e per la creatività limitata. Ed è
ciò che, in verità, succede ai bambini su questo piano - e a tutti voi!
Ricordate: tutto ciò a cui permettete di essere pensato, è. E qualunque
cosa vi permettiate di pensare, diventerà vostra esperienza, perché il vostro
campo elettromagnetico l’attirerà a voi.
Sappiate che essere mentalmente chiusi è atroce perché ciò vi impedisce di
conoscere la gioia. Vi mantiene schiavi delle illusioni dell’uomo. Vi impedisce di
conoscere il vero splendore del Dio che siete. Fin quando avrete una mente
chiusa e vivrete e penserete secondo la consapevolezza sociale, non vi
avventurerete mai nello sconosciuto e non contemplerete mai la possibilità di
realtà più grandi, per paura che ciò possa significare cambiamento. E lo
significherà sicuramente, perché ci sarà molto più di prima da vedere, molto più
da comprendere e molto più di cui far parte - molto più che nel vostro mondo
ordinato che vive e muore. Fin quando accetterete solo i pensieri limitati a cui
siete stati educati, non attiverete mai le parti del vostro cervello che vi per-
metterebbero di ricevere e di sperimentare altri pensieri che non quelli che avete
affrontato ogni giorno della vostra esistenza.
Ogni volta che accettate un pensiero più grande del solito, esso attiva. per
utilizzarla consapevolmente, un’altra parte del cervello. Ogni volta che lo fate,
questo pensiero più grande diventa lo strumento attraverso cui espandete
ulteriormente la vostra capacità di pensare. E ciò attiverà altre parti del vostro
cervello capaci di accogliere più pensiero e più conoscenza. Se desiderate fare
esperienza della superconsapevolezza e del pensiero illimitato, la vostra ipofisi
comincia ad aprirsi e a sbocciare come uno splendido fiore. Quanto più essa si
apre, tanto più grande diventa il flusso ormonale e tanto più vengono attivate le
parti “dormienti” del vostro cervello perché possano ricevere le frequenze più alte
del pensiero.
È molto semplice essere un genio. Tutto ciò che dovete fare è pensare per
conto vostro.
IL CERVELLO É SEMPRE STATO UN GRANDE MISTERO che ha disorientato
molti. Lo hanno estratto per osservarlo e hanno potuto stabilire solo che contiene
liquidi acquosi. L’acqua è un conduttore di elettricità. Quanto più densa è l’acqua,
tanto più grande è l’amplificazione della corrente elettrica che l’attraversa. Nelle
parti “dormienti” del vostro cervello il liquido è più denso perché possa
amplificare le frequenze più alte del pensiero, trasformarle in corrente elettrica
più potente e mandarle attraverso il corpo a una velocità superiore. Se per-
mettete quindi a più pensieri di essere accolti nelle parti “dormienti” del cervello,
nel vostro corpo verranno attivate reazioni più veloci e più profonde. Quando
userete tutto il vostro cervello, potrete fare tutto con il vostro corpo. Attraverso
l’anima, che registra e fissa l’emozione di ogni pensiero che ricevete, il cervello,
con i suoi impulsi al corpo, può trasformare il vostro corpo come decidono i vostri
pensieri.
Sapete che potreste trasformare in un solo momento il vostro corpo in una
scintilla di luce e che esso potrebbe vivere eternamente, se il vostro cervello
fosse utilizzato in tutta la sua potenzialità? Sapete che il vostro cervello ha la
capacità di farvi ricrescere un arto? Se tutto il cervello lavorasse, avrebbe la
capacità di guarire completamente il corpo in uno splendido attimo, o di
trasformarlo in qualsiasi ideale vi prefiggiate.
La capacità del vostro cervello è immensa; tuttavia, pensando in modo
limitato, avete saputo utilizzarne solo un terzo. A che cosa pensate serva il resto?
A riempire la testa?
Il vostro corpo rispecchia il vostro cervello e il vostro complessivo modo di
pensare, perché ogni pensiero a cui permettete di entrare nel cervello, carica
elettricamente e nutre ogni cellula del corpo. Ma da quando eravate bambini e
avete cominciato a pensare secondo la consapevolezza sociale, avete accettato il
programma che dovete crescere, invecchiare e poi morire. Accettando questo
pensiero, avete cominciato ad umiliare la forza della vita nel vostro corpo -
perché il pensiero di “invecchiamento” manda una scintilla elettrica di bassa e
lenta frequenza ad ogni singola cellula. Quanto più lenta è la velocità, tanto più
grande è la perdita di agilità nel corpo, perché il corpo viene limitato nella sua
capacità di ringiovanire e di rigenerarsi. In questo modo permettete la vecchiaia e
la morte del corpo. Se invece vi permetteste di ricevere costantemente frequenze
più alte di pensiero, mandereste correnti elettriche più veloci e più potenti
attraverso il corpo, ed esso rimarrebbe eternamente nel momento e non
conoscerebbe vecchiaia o morte. Eppure ognuno qui “sa” che invecchierà e
morirà; e così la corrente elettrica diventerà sempre più debole.
Le parti del vostro cervello che non sono state finora attivate, hanno la
capacità di ricostruire ogni parte danneggiata del corpo, ovunque essa sia -
semplicemente attraverso la conoscenza. Infatti nel momento in cui sapete che il
vostro corpo può guarirsi da solo, questo pensiero manda una scintilla più forte
attraverso il sistema nervoso centrale alla parte danneggiata, e ciò induce il DNA
in ogni cellula a donare e a ricostruire perfettamente la cellula. Perfettamente!
Pensate che ciò sia miracoloso? No, è solo come dovrebbe essere - e come è!
Voi pensate che il vostro corpo possa essere guarito solo dai medici e dalle
medicine. E succede perché credete che essi vi guariscano. Vi è stato detto - e ne
siete convinti - che non siete in grado di guarirvi da soli; e infatti non lo siete
perché avete questa convinzione. Ma c’è chi è andato da guaritori sapendo che
avrebbe sentito una verità assoluta; e sapendolo, ciò è diventato verità assoluta
nel corpo; per questo sono stati guariti - in un momento! Ecco cosa sa fare la
conoscenza, può trasformare il corpo come volete. Avete la capacità di essere
illimitati, persino nei meccanismi del vostro corpo, perché a questo scopo esso è
stato progettato.
In ogni momento della vostra esistenza, addormentati o svegli, consapevoli
o inconsapevoli, ricevete continuamente pensieri dalla Mente di Dio. E qualunque
sia la frequenza di pensiero a cui permettete di attraversare il meraviglioso Dio
che vi tiene insieme, di essa farete esperienza per ottenere come ricompensa il
sentimento, l’unica realtà della vita. Voi che vi sentite infelici, tristi, cupi, paurosi,
amareggiati, arrabbiati, gelosi, assillati, non amati, non desiderati - che
frequenze di pensiero vi permettete di sentire? Quelle della consapevolezza
sociale.
Dov’è la gioia, vi chiedete? Dov’è l’amore? Dov’è l’eternità? Dov’è Dio? È
distante solo un pensiero.
Perché non sapete nulla di tutti quei meravigliosi pensieri che attraversano
ogni momento il vostro spirito? Non avete voluto conoscerli. Avete scelto di
vivere all’ombra della consapevolezza sociale - di vestirvi, di agire e di pensare
come un gregge.
Avete scelto di adeguarvi, di essere accettati, per sopravvivere. Non avete
voluto sapere, perché occuparvi di pensieri che vi vogliono sovrani, divini, eterni,
onniscienti, avrebbe significato andare contro la vostra famiglia, i vostri amici, la
vostra religione, il vostro paese. Così vi siete privati del vostro potere. Vi siete
privati della vostra sovranità. Avete dimenticato la vostra identità. Avete chiuso il
vostro cervello. È per insegnarvi a riaprirlo che sono qui.
COS’É IL CONCETTO RELIGIOSO chiamato “Dio”, questo infinito mistero che
l’uomo da eoni cerca disperatamente di svelare? È Pensiero che ha la capacità di
ricevere sé stesso, e ricevendo sé stesso si espande e diventa sé stesso. Questo è
ciò che è Dio: la totalità del Pensiero. E voi, dentro il vostro essere, avete il
potere di diventare completamente Dio. Completamente! Perché se usaste
l’intero spettro del vostro cervello, sareste il momento presente fino alla fine
dell’eternità; sapreste tutto ciò che c’è da sapere; sareste il bagliore del sole, la
profondità del mare, la forza del vento e la stella all’orizzonte.
Cosa vi impedisce di conoscere e di diventare la totalità di Dio? L’ego
limitato ed alterato. Perché, rifiutandosi di accettare tutte le frequenze di
pensiero che Dio è, lego limitato esclude Dio per poter vivere tranquillo e sicuro,
lontano da ogni pericolo. Per questo motivo lego limitato è, in verità, ciò che
viene chiamato “anticristo” - perché si rifiuta di considerar
vi figli di Dio. Esso non vi permette di accettare e di comprendere che voi e
il Padre siete uno; che siete il principio divino e immortale che ha il potere di
creare l’eternità... e il potere di creare la morte.
L’anticristo è lego limitato e il suo regno è la consapevolezza sociale. È ciò
che non permette il pensiero illimitato, e i suoi dogmi sono la paura, il giudizio e
la sopravvivenza. Il Cristo è l’uomo che esprime pienamente il potere, la bellezza,
l’amore e la vita illimitata del Padre che vive in lui. È l’uomo che riconosce di
essere divino e lo diventa - che va al di là dei dogmi, della profezia e della paura
perché sa che al di là della consapevolezza sociale c’è la forza illimitata chiamata
Dio.
L’anticristo e il Cristo condividono lo stesso tempio - e quel tempio siete voi.
Tutto è in voi, perché il Dio che siete permette ad entrambi, l’anticristo e il Cristo,
di essere. Permette la vita e la morte. Permette la limitazione e l’illimitatezza.
Avete sentito parlare della profezia dell’”Armageddon”?* Tutta la vostra vita
è un Armageddon: è la battaglia tra la realizzazione di Dio e l’accettazione
dell’anticristo, lego limitato che non permette al pensiero illimitato di entrare nel
vostro cervello per trovarvi espressione. È la guerra tra la consapevolezza sociale
e la conoscenza illimitata. Questo è l’Armageddon - non una battaglia fuori di voi,
ma in voi: il conflitto in voi tra il Cristo che si afferma e l’ego limitato che vuole
mantenere il controllo. Così si realizza, in quest’epoca, la profezia.
Essere Dio significa essere conoscenza illimitata, essere illimitato. Essere
uomo significa essere la creatura limitata che non apre la sua mente ad una
conoscenza più ampia - che accetta le teorie invece di praticare la vita; che
preferisce essere allievo piuttosto che maestro, che preferisce vivere protetto
piuttosto che avventurarsi nell’esplorazione.
Sappiate che avete la capacità di conoscere tutto ciò che c’è da conoscere.
Che possedete la capacità di manifestare tutto ciò che desiderate. E la capacità di
vivere eternamente nel vostro corpo, se lo volete. Ma a tutte queste cose lego
limitato dice “no!”. E così saprete chi è l’uomo, mentre Dio continuerà a rimanere
sempre un mistero.

* Armageddon è l’espressione che nell’Apocalisse indica la battaglia finale


tra le forze del bene e le forze del male.

Capitolo 19
Aprire la mente

Quanto più amate voi stessi, tanto più il vostro cervello si apre. E allora
diventate più del vostro corpo. Diventate ciò che vi tiene insieme.

TUTTI VOI, NEL VOSTRO PROCESSO DI APPRENDIMENTO, siete cresciuti


secondo la vostra capacità di conoscere Dio nella forma limitata della materia.
Attraverso tutte le vostre vite su questo piano avete sperimentato tutti gli
elementi di questo paradiso creato dalla vostra mirabile creatività. E attraverso
questa esperienza avete imparato tutto ciò che c’è da sapere sul pensiero limitato
dell’uomo-Dio che vive come in un gregge nella realtà della consapevolezza
sociale. Avete già conosciuto la paura e l’insicurezza, il dolore, l’ira, l’avidità.
Avete già conosciuto la gelosia, l’odio, la guerra. Avete già conosciuto la morte.
Avete, in verità, già conosciuto l’estraniazione dalla vostra fonte divina, che vi ha
amati e sorretti in tutte le vostre avventure per darvi la possibilità di fare
esperienza di Dio sull’ultimo piano della sua spettacolare manifestazione dell’È.
Per ritornare ad uno stato di illimitatezza, per sperimentare la gioia e la libertà
dell’essere, dovete diventare di nuovo ciò che vi tiene insieme. E poiché siete
prigionieri del vostro corpo, l’unica via per arrivarci è attivare pienamente il
vostro settimo sigillo, l’ipofisi, in modo che il vostro cervello possa ricevere i
pensieri illimitati che stanno al di là della consapevolezza sociale. É così che
espandete la vostra conoscenza a una comprensione illimitata di Dio: il Dio che
permette, ama ed èla totalità di sé stesso, cioè la totalità del pensiero.
Come potete far sì che questa piccola meravigliosa ghiandola, attraverso la sua
secrezione ormonale, risvegli le parti “dormienti” del vostro cervello?
Semplicemente desiderandolo. Diventare un Cristo significa desiderare di
conoscere il Padre e di diventare l’immagine di Dio. Significa desiderare di
permettere a tutti i pensieri di diventare realtà per il sé. Significa desiderare di
amare in ogni momento tutto ciò che siete diventati. Significa desiderare di
essere l’È di tutto ciò che siete.
Perché è importante amare la totalità di ciò che siete? Perché se lo fate,
trascendete immediatamente la consapevolezza sociale e vi elevate sopra il
“voler-essere-accettati”. Trascendete il giudizio. Siete oltre l’illusione del tempo.
Vivete esclusivamente per la realizzazione del sé. Ascoltate solo la vostra voce
interiore. Seguite unicamente il sentiero della gioia; e su questo sentiero trovate
la conoscenza di Tutto-ciò-che-E.
Ora voi mi direte: “Ma Ramtha, ciò significa pensare solo a sé stessi.” Certo! Ma
essere centrati su di sé significa essere centrati su Dio. Ogni momento in cui
vivete per l’amore verso questo Dio in voi, ogni illusione che abbracciate e poi
lasciate andare, tutto ciò che fate per conoscere la gioia e la luce, fluisce dal
vostro essere nel fiume della consapevolezza per nutrire l’intera umanità. Se
vivete totalmente per l’amore verso il sé - che è l’amore verso Dio -, irradiate Dio
fin dentro la densità della consapevolezza sociale. E illuminate la via ai vostri
amati fratelli in cammino sulla strada per tornare al sé - l’unica strada che li
ricondurrà a casa dal loro amato Padre.
Se vi amate abbastanza per sentirvi degni di ricevere tutto ciò che èDio e se
desiderate sapere cosa significa essere uno con il Padre, la vostra ipofisi comincia
ad aprirsi come uno splendido fiore. E così espandete la capacità del vostro
cervello di ricevere tutti i pensieri che sono nella Mente di Dio - dovete solo voler
sapere e desiderare di sentire tutte le emozioni legate a questa conoscenza.
Qual è il modo più sicuro per manifestare qualsiasi desiderio? Farlo esprimere al
signore-dio del vostro essere. Il signore del vostro essere, che è l’anima, governa
il vostro corpo attraverso la sua struttura emozionale. È l’anima che dà
indicazioni all’ipofisi perché secerna i suoi ormoni. Il dio del vostro essere è il
vostro spirito, la luce che avvolge tutto ciò che siete e che permette a tutti i
pensieri di raggiungere il vostro essere. Il vostro essere è l’ego che sperimenta le
realtà della materia attraverso la forma fisica - e ciò induce al giudizio, altera e
limita l’È e la purezza del pensiero; per questo parliamo di “ego alterato e
limitato”. Se fate parlare il signore-dio del vostro essere, create l’allineamento
della totalità di ciò che siete e ciò vi dà il più alto potere di manifestare e di
creare qualunque cosa vogliate.
Se, a partire dal signore-dio del vostro essere, desiderate ricevere pensieri
illimitati, questo desiderio - questo pensiero di appagamento -sentito nella vostra
anima, si manifesta nel corpo, attivando l’ipofisi che quindi comincia ad aprirsi.
Ciò provoca un maggior flusso ormonale che attraversa la ghiandola pineale e
risveglia la mente “dormiente” - apre cioè un’ulteriore parte del vostro cervello
per permettere all’intero corpo di sperimentare frequenze di pensiero più alte e
più sottili.
Quando arrivano pensieri di frequenza più alta, essi vengono accolti dalla parte
“risvegliata” del cervello. La ghiandola pineale, situata nella parte posteriore della
testa, riceve questa frequenza più alta e comincia a gonfiarsi; ciò provoca mal di
testa o capogiro o stordimento. Questa frequenza viene poi trasformata in una
potente corrente elettrica e lanciata attraverso il sistema nervoso centrale ad
ogni cellula del corpo. Allora sentirete un brivido, un fremito, una sensazione di
elevazione, perché un’energia maggiore di prima attraversa fulminea tutto il
vostro corpo. Questa frequenza infiamma ogni cellula, che di conseguenza eleva
la propria frequenza vibratoria. Quanto più ricevete pensieri illimitati, tanto più
fortemente vibra il corpo - e cominciate a irradiare, perché cominciate a
ricondurre il corpo dalla densità alla luce.
Come descrivereste il sentimento che nasce dai pensieri illimitati? Non è
possibile descriverlo. La conoscenza di un pensiero illimitato non può essere
espressa da nessuna parola, perché state sperimentando un pensiero nuovo,
un’emozione nuova, un sentimento infinito che vi prende in modo profondo ma
pacato. La conoscenza verrà a voi come puro sentimento - come un’emozione
che non ha nome, che non si annuncia, che non è possibile confrontare con nulla.
Molti di coloro che cercano l’illuminazione pensano che arrivi sotto forma di
parole. Ma se ciò che comprendete è possibile descriverlo a parole, significa che
lo avete già provato. Se invece non è possibile descriverlo e semplicemente lo
sentite, significa che ciò che sentite è genialità, è acutezza; è, in verità, pensiero
illimitato. Tutte le cose che da sempre avete voluto comprendere non hanno
parole, ma hanno emozione e visione. E quando arriverà la conoscenza, rimarrete
senza parole di fronte al sentimento.
L’arte di limitare un pensiero consiste nel trasformarlo in parole. Un maestro
non spiega nulla; semplicemente sa. Spiegare significa doversi limitare. Se
arrivate al punto in cui semplicemente sapete, senza dover giustificare o spiegare
il vostro sapere, allora sarete, in verità, il maestro del vostro regno; sarete nella
conoscenza assoluta.
Cosa succede del sentimento di elevazione che si prova grazie ai pensieri di
frequenza più alta? Esso viene captato dalla vostra anima che lo fissa nella
memoria per l’eternità. La vostra anima permette così che la memoria di pensieri
illimitati possa riemergere attraverso l’emozione, attraverso il sentimento. In
questo modo l’anima conserva la conoscenza attraverso i tempi e ciò che vi siete
permessi di ricevere, lo potete sempre ritrovare.
L’altra meravigliosa cosa che succede a questo sentimento di elevazione è che
esso viene emanato dall’anima attraverso l’aura nel flusso della consapevolezza,
e ciò non soltanto dissolve la densità della consapevolezza, ma attira anche nella
vostra vita una situazione che produrrà di nuovo lo stesso sentimento. Perché?
Perché il pensiero possa essere compreso completamente - attraverso
l’esperienza. Quando il pensiero di frequenza più alta è stato compreso a fondo,
viene registrato nella vostra anima come saggezza. Questa saggezza significa che
la conoscenza si è consolidata in voi come qualcosa di assoluto. La saggezza non
solo eleva il livello vibratorio dell’anima - che conformerà la vostra vita al suo
attuale stato emozionale - ma attiva anche ulteriormente l’ipofisi per permettere
al cervello di ricevere pensieri di frequenza ancor più alta e di utilizzarli; e così
via, in un processo continuo.
Quando la vostra ipofisi comincia a fiorire, le cose nella vostra vita cambiano in
un modo che non avreste mai pensato possibile. Tutto ciò che penserete, lo
sentirete con grande emozione. Quando la conoscenza che sentite dentro di voi
pian piano assume una forma creativa, cominciate a vedere come i vostri pensieri
si manifestano sempre più velocemente. Aumentano il vostro amore, la vostra
comprensione, la vostra compassione. Alcuni esseri scompaiono dalla vostra vita,
perché avete raggiunto una diversa comprensione. Ed altri, che hanno lo stesso
vostro modo di pensare, prenderanno il loro posto.
Ben presto in voi aumentano l’acutezza, la creatività e la conoscenza e
cominciate a sentire e a sapere cose che prima non avete mai sentito o
saputo. Potete guardare un altro essere e immediatamente sentirlo in voi
stessi. E attraverso i vostri pensieri siete in grado di conoscere il vostro futuro.
Pensate che un medium sia un essere raro? E solo la consapevolezza sociale a
farvelo pensare. E la consapevolezza sociale non pensa che simili grandi capacità
possano essere in realtà del tutto normali. Ogni essere umano è un medium. Se
vi permettete di sapere, potete sapere tutto. Perché la conoscenza, non inibita
dalle illusioni della consapevolezza sociale, rimuove il velo dai vostri occhi e vi
permette di vedere altre dimensioni. Rimuove dalle vostre orecchie ciò che vi
impedisce di sentire la musica di tutta la vita che vibra in armonia con sé stessa.
E come potete farlo succedere? Desiderandolo fermamente.
Quanto più desiderate l’illimitatezza e quanto più abbracciate e sentite i pensieri
che si presentano, tanto più aumenta la secrezione ormonale dell’ipofisi e tanto
più si allarga la sua “bocca”. Quanto più desiderate amare ciò che siete e vivere
nella conoscenza, tanto più il Dio che circonda il vostro essere apre il vostro
cervello - sempre di più, sempre di più. Allora diventate più del vostro corpo;
diventate ciò che vi tiene insieme.
L’ipofisi è, in verità, la porta verso Dio. Quanto più permettete ai pensieri
illimitati di entrare nel vostro cervello, tanto più esso si apre. Quanto più esso si
apre, tanto più sapete. E tutto ciò che sapete, potete diventarlo.
Il fiore emana una frequenza di pensiero. E anche il tappeto emana una
frequenza di pensiero. Se avete la capacità di captare tutte le frequenze del
pensiero, potete diventare ogni frequenza che volete. Allora avete l’assoluta
libertà di diventare il vento o qualsiasi altra cosa.
Ben presto tutta l’ipofisi fiorisce completamente ed attiva il vostro cervello.
Tutto ciò che l’ipofisi ha ricevuto nel suo corpo spirituale viene trasmesso
all’intera mente, e la mente non potrà mai più tornare a uno stato limitato. Una
volta che il fiore comincia ad aprirsi, non sì chiuderà mai più; resterà aperto per
sempre.
Quando il vostro cervello è completamente attivato, il vostro posto nella realtà
oscillerà. Ciò significa che pur essendo qui, potete essere anche al settimo livello;
pur essendo al settimo livello, potete essere sulle Pleiadi; e pur essendo sulle
Pleiadi, potete essere al fianco di un amico.
Quando la vostra ipofisi fiorisce pienamente, cessate di morire; cessate di
invecchiare. Qualunque cosa vogliate far fare al vostro corpo, esso lo farà. Potete
dire al corpo di accelerare la sua frequenza vibratoria, ed esso si eleverà in
un’altra dimensione. Tale è la potenza del vostro cervello! Potete persino
risuscitare il vostro corpo dalla morte. Se possedete questo potere, portate la
corona divina di Dio. E se siete puro Dio, che è pura vita, allora siete eterni;
allora siete tutto. Questo è il cielo supremo.
Il grande settimo sigillo ha così incoronato sé stesso, l’intera mente si è
risvegliata e la totalità della conoscenza è a vostra disposizione grazie al vostro
meraviglioso “ricevitore”. E un giorno, quando avrete amato ed abbracciato tutta
la vita e l’anima avrà completato le sue esperienze qui, questa stessa conoscenza
vi permetterà di portare con voi il vostro corpo nell’invisibile, lontano da questo
luogo. Allora sarete usciti dalla ruota della “vita dopo vita sul piano della
materia”.
Voi siete una creatura tridimensionale - spirito, anima ed ego - che si esprime
su un piano della densità. E solo attraverso le tre dimensioni si può realizzare
l’eternità. Fate parlare il signore-dio del vostro essere. Se lo fate, è un signore,
un dio, un maestro che parla. Se fate parlare il signore-dio del vostro essere e
dite a voi stessi di ricordare, ricorderete. Se dite a voi stessi di essere più grandi,
diventerete più grandi. E se dal profondo del signore-dio del vostro essere
desiderate possedere illimitata comprensione, la vostra mente si aprirà e
permetterà al corpo di sentire frequenze di pensiero più grandi perché possiate
ottenere conoscenza. Questo è tutto ciò che dovete fare. Dovete cioè comandare
all’ipofisi di agire così, e la ghiandola endocrina obbedirà. E quando nasceranno i
sentimenti che, elettrizzando il vostro essere, vi permetteranno una
comprensione più ampia, ringraziate il Dio in voi perché è così semplice.
COME POTETE AVERE UNA COMPRENSIONE PIU’ PROFONDA di tutto ciò che
esiste? Semplicemente sapendo di averla. Perché il modo in cui pensate e parlate
stabilisce quanto vi permettete di sapere. Non dite: “Spero di conoscere di più”,
perché allora non succederà mai. E non dite: “Tenterò di sapere di più”, perché
tentare non porta a nulla. E nemmeno: “Cerco di sapere di più”, perché cercare
non significa trovare. Dite: “Dal signore-dio del mio essere, ora so tutto ciò che
c’è da sapere in questo momento. Così sia!” e aspettate i risultati. Non importa
se in quel momento capite cosa desiderate sapere oppure no, solo il fatto di dire
“Io so” apre la porta a quella conoscenza. Questo è tutto ciò che dovete dire, e la
conoscenza che desiderate, arriverà.
Limitate la vostra creatività e la vostra vita se dite di non sapere - o se dubitate
di poter raggiungere la conoscenza. Peggio di tutto è dire “Io non so”. Ricordate:
voi siete il legislatore, e ciò che pensate e dite èlegge. Se dite: “Io non so”, non
saprete. Se dite: “Non ci riesco mai non ci riuscirete. Se dite: “Non sono degno
dell’amore del Padre”, non lo riceverete mai. Se parlate in questo modo significa
che in questo modo pensate; e se pensate così, il sentimento che nasce da
questo vostro pensiero viene registrato nell’anima e l’anima manifesterà la realtà
che permette ai vostri processi mentali di realizzarsi.
Siete come un computer. Ogni giorno inserite dei “dubbi” nella vostra
conoscenza. Inserite delle “carenze”. Inserite, in verità, la “non conoscenza” nella
vostra conoscenza. Voi stessi siete i predatori del vostro regno, perché,
conoscendo solo dubbi e limitazioni, con il vostro modo di pensare e di parlare
avete depredato voi stessi dell’originaria forza della vita.
Credetemi, avete la capacità di conoscere tutto ciò che è e che sarà.
Semplicemente dire “Io so” è la porta che vi apre a questa conoscenza, e presto
la vedrete realizzata. Può essere questione di momenti o di giorni, ma succederà.
Succede sempre. Perché la parola “sapere” è assoluta e trasforma il vostro
desiderio in assolutezza. Il pensiero della conoscenza, sentito nella vostra anima,
si manifesta nel vostro essere aprendo l’ipofisi e permettendovi di ricevere
pensieri più grandi. “Sapere” è la porta che permette al fiume del pensiero di
scorrere in voi in un flusso illimitato.
Sapere non è credere. Credere implica supposizione; sapere implica
assolutezza. Solo sapendo si arriva al sapere. Se credete a qualcosa. per la
vostra anima la parola “credere” significa in realtà che qualcuno, o forse
addirittura il vostro stesso sé, fa di tutto per convincervi di una verità di cui non
siete consapevoli, né sicuri, perché è una verità che non è reale esperienza nel
vostro essere.
Io non voglio che crediate a qualcosa. Voglio che sappiate! Essere illuminati
significa sapere - senza dubitare, senza credere, senza dare fiducia a qualcuno,
senza sperare in qualcosa. Tutte queste cose sono solo supposizioni. Sapere
qualcosa rende quella cosa assoluta e fa in modo che ciò che si sa, si manifesti. E
il pensiero che si manifesta nell’esperienza vi permette di raggiungere la
comprensione; comprensione che sarà parte del vostro essere e non qualcosa di
cui vi dovete convincere.
Per raggiungere l’onniscienza, dite semplicemente “Io so”. Non dubitate mai e
non siate mai esitanti. Sappiate. con assoluta certezza. Ogni volta che dite “Io
so” sentite un pensiero di certezza nel vostro essere che prepara il terreno alla
conoscenza.
Potete diventare un genio se aprite la porta alla conoscenza in modo che
pensieri più grandi possano manifestarsi in forma creativa.
Se affermate con fermezza: “Dal signore-dio del mio essere ora so la risposta e
sono pronto a riceverla. Così sia!” - questa affermazione susciterà la conoscenza
necessaria alla risposta. E anche se in quel momento essa non fosse chiara,
sarebbe comunque aperta la porta che permetterà di realizzare, in un pensiero o
attraverso un’esperienza, quella conoscenza. Il vostro essere si adeguerà
prontamente a diventare ciò che corrisponde al vostro nuovo sapere. Non dovete
fare nulla perché ciò succeda. Non dovete sforzarvi, cercare o lottare. Non dovete
celebrare rituali o innalzare canti. Semplicemente sappiate! Sapendo, sarete in
uno stato ricettivo che vi permetterà di diventare consapevoli di quella
conoscenza.
Come accelerare la manifestazione dei vostri desideri? Sapendo. “Sapere” è la
porta che permette al regno del cielo di dispiegare la sua abbondanza nel regno
del sé. Sapere che un desiderio, qualunque esso sia, è già realizzato, rafforza il
pensiero del desiderio stesso, lo emana attraverso l’aura nel flusso della
consapevolezza e lo manifesta rendendovi ricettivi alla sua realizzazione.
La verità è che tutte le cose sono già vostre. Se lo sapete, esse sono a vostra
disposizione. Dovete capire che chi vi dà tutto ciò che vi serve siete voi, voi e la
vostra capacità di ricevere ciò che volete. La via per ricevere ciò che desiderate è
semplicemente sapere ciò che volete - e sapere che siete degni di riceverlo!
La conoscenza è la verità; è ciò che tutto dà; è il vostro futuro. Quando parlate,
sappiate che ciò che dite, è! Qualunque cosa vogliate, la potete avere -
semplicemente sapendo che siete voi il legislatore e che tutto ciò che sapete e
dite, deve essere.
Questa è la Legge dell’Uno.
Voi sapete tutto ciò che c’è da sapere e potete avere tutto ciò che desiderate.
In questo momento della vostra conoscenza, non avete semplicemente ancora
riconosciuto questa verità. “Sapere” apre la porta a questa consapevolezza ed
attiva un’altra parte del vostro cervello permettendo al pensiero di diventare
realtà manifestata. Quando poi avrete veramente fatto l’esperienza del vostro
pensiero illimitato, si consoliderà, nella parteego del vostro cervello, la
consapevolezza che “sapere” produce veramente effetti - e ciò vi darà la forza di
procedere ulteriormente verso un pensiero ancora più illimitato. Se potessi
privarvi di tutte le vostre parole e lasciarvene solo alcune, esse sarebbero: “Ora
io so. Io sono assoluto. Sono completo. Sono Dio. Io sono. “Se non ci fossero
altre parole oltre a queste, non sareste più limitati su questo piano.
Non è più grandioso per voi sapere, che non supporre o credere? Non è più
grandioso sapere, che non limitarsi al “forse”? Non è più grandioso sapere, che
non “non sapere”? Serve lo stesso processo mentale, la stessa energia, la stessa
espressione del viso e lo stesso movimento del corpo per sapere, così come per
non sapere.
Sappiate! Semplicemente sappiate: “Io so che succederà.” “Io so che sono
Dio.” “So che sono felice.” “So che sono.” Io so, so, so!
È tutto ciò che serve. Sappiate sempre. Se dite che non sapete o non potete,
non potrete mai. Dite che ora sapete. Allora saprete tutto!
Sapete qual è la differenza tra voi e me? Io so di essere un dio illimitato, e voi
non lo sapete! Questa è l’unica differenza: io so che lo sono,
e voi dovete ancora riconoscere che lo siete. La vostra società dice che non lo
siete, ma che cosa ne può sapere chi sa solo scavarsi la fossa?

PERCHÉ AVETE OSTRUITO LA STRADA ALLA VOSTRA CONOSCENZA? Perché nel


vostro tentativo di comprendere il pensiero nella forma della materia, i vostri
processi mentali sono rimasti talmente prigionieri delle realtà della materia che
avete alterato la vostra intera percezione della vita. La materia è un livello di
pensiero che viene creato limitando e alterando il pensiero fino al massimo grado.
E un livello che è creato abbassando il pensiero a luce, a carica elettrica e
dividendo quindi la carica elettrica in campi di valore positivo e negativo. Ogni
volta che stabilite un contatto con Dio attraverso la forma della materia,
percepite e comprendete il pensiero nella divisione e polarità piuttosto che nella
purezza e nell’É indiviso che è Dio. Quanto più siete focalizzati sulla materia e
orientati alla sopravvivenza, tanto più vedete la vita come polarità: sopra/sotto,
vicino/lontano, veloce/lento, chiaro/scuro, grande/piccolo, caldo/freddo,
buono/cattivo, positivo/negativo.
Per tornare all’È del puro pensiero, dovete dominare lego limitato e alterato - la
parte logica del vostro cervello orientata al vivere e al sopravvivere nella materia.
È lego limitato e alterato che percepisce la realtà attraverso le illusioni di tempo,
spazio e separazione. E ciò che percepisce la vita come lotta per sopravvivere e
per essere accettati. E ciò che divide e giudica il puro pensiero.
Il puro pensiero può giungere a ciascuno di voi, ma voi prontamente stabilite se
per voi è giusto o sbagliato; se dovete utilizzarlo oppure no; se è possibile o
impossibile, reale o immaginario, ragionevole o irragionevole. Ogni volta che
giudicate il vostro pensiero, separandolo in positivo e negativo, lo limitate e lo
alterate trasformandolo in una frequenza più bassa. La conoscenza non giudica
nulla. Se sapete, non pensate se un pensiero è vero e corretto - tutti i pensieri
sono veri e corretti! La conoscenza non soppesa e non valuta il pensiero. Essa
permette al pensiero di essere un E. La conoscenza permette ai vostri processi
mentali di svolgersi senza interruzioni e senza intercettazioni.
Per vedere un altro piano, per sentire un suono più soave, per diventare più
leggeri del vostro peso, tutto ciò che dovete fare è sapere che si tratta di realtà e
permettere a questo sapere di diventare esperienza nel vostro corpo. Questo è
tutto ciò che dovete fare. Se non credete che queste cose siano reali, il “non
credere” è un giudizio che impedisce al vostro cervello di diventare più capiente.
E allora tutta la conoscenza che ogni momento attraversa il vostro spirito,
respinta dal vostro cervello, è rimandata nella Mente di Dio. Quindi riceverete
solo ciò che vi mantiene saldi e sicuri su questo piano, e solo su questo.
Se dal signore-dio del vostro essere desiderate possedere una conoscenza
illimitata, dovete permettere a tutti i pensieri di entrare nella consapevolezza del
vostro cervello, senza limitarli e alterarli con giudizi, perché possano essere
pienamente sperimentati nel vostro corpo. Attraverso questo permesso
consapevole da parte dell’ego limitato e alterato - che dà credito al vostro
desiderio - l’ipofisi attiva un’altra parte del vostro cervello perché esso possa
aprirsi ad una comprensione illimitata.
Cosa vi ha “improvvisamente” resi capaci di ricevere un pensiero di creatività
proprio quando lo avete desiderato? Gli avete semplicemente permesso di entrare
nella vostra conoscenza. Questo è tutto ciò che avete fatto. Esso aspettava da
sempre di essere richiesto e di avere il permesso di entrare nel vostro
“ricevitore”. Era tutto quanto gli serviva. E quanto meno i vostri processi mentali
sono prigionieri dei giudizi e del pensiero limitato, tanto più facilmente i pensieri
della superconsapevolezza possono entrare nel vostro “ricevitore” che è il
cervello.
Imparate a vedere voi stessi e la vita con gli occhi dell’É. Se guardate un fiore,
non dite che è brutto o bello. Questo è un giudizio che limita il pensiero del fiore.
Ciò che è puro è il pensiero “fiore”. Se guardate il fiore e lo vedete come “fiore,
luce, vita, È”, permettete a voi stessi di ricevere la purezza e l’É del pensiero, e
ciò attiva una carica elettrica di frequenza più alta che è sentita in tutto il corpo.
E allora pensate come un Cristo, perché vedete tutte le cose nella loro
uguaglianza e nel loro E. Ogni volta che non limitate e non giudicate le vostre
esperienze, permettete al vostro cervello di essere attivato e di ricevere i pensieri
illimitati che vanno oltre la vostra esistenza quotidiana.
Non giudicate mai i pensieri che ricevete. Non considerate qualcosa
positivamente, perché come potrebbe esistere il positivo senza che
contemporaneamente ci sia anche il negativo? Se dite: “Questo è buono”,
significa che qualcos’altro è cattivo. Se volete essere affettuosi con voi stessi, se
volete amarvi, non dite che siete belli o amabili; dite che siete Dio. Se affrontate
un attività con il vostro prossimo, non dite che è buona; dite che è Dio. Con ciò
intendete che è; che è semplicemente una pura e preziosa esperienza di vita.
Quando guardate come altri esseri si esprimono nella loro vita, vede-teli
sempre e solo come un È. Se giudicate il loro comportamento come buono o
cattivo, positivo o negativo, allora create in voi stessi una percezione limitata; e
voi diventerete tutto quello che percepite, perché questo pensiero viene
registrato come sentimento nel vostro essere. In questo modo rendete vittima il
vostro stesso sé, perché siete voi, non gli altri, a fare esperienza delle
conseguenze del vostro giudizio. E il sentimento registrato nella vostra anima
costituirà un precedente in base al quale continuerete a giudicare le vostre stesse
azioni e il vostro stesso essere.
Quando condannate qualcuno per qualcosa, condannate solo gli aspetti di voi
stessi che vedete in lui. Per questo è facile riconoscerli; per questo la vostra
attenzione si fissa su quegli aspetti. L’altro essere è servito solo come specchio
dei giudizi che allignano dentro di voi, è servito come strumento per comprendere
i giudizi su voi stessi che mutuate dagli altri.
Quando guardate gli altri, vedeteli come un E, con imparzialità e serenità
interiore. Se essi si comportano in modo crudele o con odio verso altri, è giusto
dire che sono crudeli o pieni di odio, perché questo è veramente il modo in cui si
esprimono; questa è la loro esperienza dell’È. Ma dire che sono cattivi, che hanno
torto o che sono malvagi perché si esprimono così, è un giudizio - un giudizio che
diventa totalmente vostra esperienza: è alterazione e limitazione.
Non c’è nessuno che valga la pena giudicare. Non c’è colore della pelle, non c’è
azione, non c’è nulla per cui valga la pena abbandonare lo stato divino dell’È e
limitarsi. Chiunque gli altri siano, comunque si esprimano, amateli per il Dio che è
in loro e che permette loro di essere così. Solo per il fatto che sono, devono
essere amati. Il fatto che esistano è più importante di qualunque cosa possano
fare. Amateli perché
sono, perché finché essi sono, è sicuro che anche voi sarete. Se li amate,
chiunque essi siano, e se permettete a questo amore semplicemente di essere,
sarete sempre puri nel vostro essere.
Qual è il modo più facile per liberare dai giudizi i vostri processi mentali?
Diventando consapevoli dei sentimenti e dei pensieri da cui i giudizi sono nati.
Semplicemente attraverso questa consapevolezza imparerete ad affinare
maggiormente il vostro pensiero.
Quando vi sentite infelici, tristi, arrabbiati, timorosi, costretti, separati - o
provate qualsiasi altro sentimento sgradevole - esaminate il vostro pensiero. E
ben presto vedrete la connessione tra il vostro pensiero limitato - cioè tra i giudizi
su voi stessi e sugli altri, tra la percezione della vita frammentata nei suoi diversi
aspetti - e le vostre emozioni sgradevoli. E ben presto, quando vi sarete stancati
di queste emozioni, comincerete ad affinare il vostro pensiero e a rimuovere i
giudizi che vi separano dalla vita. Facendo ciò e permettendo a pensieri sempre
più illimitati di essere sperimentati nel vostro essere, comincerete anche a vedere
la connessione tra il vostro pensiero illimitato e i sentimenti di pace, di gioia, di
armonia e di leggerezza nei movimenti. E non giudicatevi mai per aver espresso
dei giudizi! Trattatevi con bontà e permettetevi semplicemente di imparare dalla
consapevolezza dei vostri pensieri e sentimenti, e vi assicuro che essi saranno
buoni maestri.

TRA TUTTE LE PAROLE CHE SONO STATE CREATE ce n’è una che più di tutte
corrisponde a questo insegnamento - e questa parola è“essere”. Essere! E che
cosa significa? Significa permettere a voi stessi di essere comunque voi siate, e di
amarvi perché siete così. Significa sentire qualunque cosa sentiate e vivere
questa emozione. Essere significa vivere interamente nel momento presente,
perché sapete che è tutto quanto è. Significa fare qualsiasi cosa vogliate fare - e
vivere l’avventura a cui la vostra anima vi spinge.
Per quale motivo dovete semplicemente “essere”? Se vivete in questo modo,
non giudicate mai né voi stessi, né gli altri, né i pensieri che si affacciano alla
vostra mente. Allora non c’è né giusto né sbagliato, né possibile né impossibile,
né perfezione né imperfezione, né positivo né negativo. Non c’è l’illusione del
tempo che non vi permette di sentire ed assaporare la bellezza del momento. ln
uno stato dell’essere, esiste solo l’È della vita e la perennità del momento
presente.
In uno stato dell’essere i vostri pensieri non indugiano più nel passato o nel
futuro, schiavi della colpa e del rimorso, del “devo” e del “dovrei”.
Essere significa non limitarsi ad una particolare verità, ma saper cogliere tutte
le verità. Saper vedere tutte le verità come un È e permettere a ciascuna di
essere analizzata perché possiate stabilire se è operante nel vostro attuale stato
d’essere. Se vivete in questo modo, riflettete a fondo su tutti i pensieri che vi
giungono e, attraverso il cervello, li comprendete come sentimenti nel vostro
corpo - e ciò permette maggior conoscenza, maggior pensiero, maggiore E’.
Quando semplicemente siete, siete allineati con l’È di tutte le cose; e attraverso
questo allineamento potete avere tutto ciò che desiderate - e non dovete fare
nulla se non essere! Il dio del vostro essere attirerà a voi qualunque cosa
pensiate o desideriate - ed essa verrà. Chi è completamente assorbito dai principi
materiali della vita esteriore, irride al principio interiore. “Essere” infatti significa
che avete e siete gia tutto.
Quando semplicemente siete e permettete a voi stessi di ricevere tutti i
pensieri, potete sentire la voce di Dio. E in un attimo potete sapere tutto ciò che
avete sempre voluto sapere. Se non giudicate i vostri pensieri, ma permettete
loro di manifestarsi come emozione nella vostra anima, vivete come un dio
illimitato - semplicemente perché siete aperti all’È e a tutto ciò che è. Diventate
puro canale per il vostro stesso sé divino e vi avvicinate ancor più alla pura
semplicità della Mente di Dio.
Imparate a vivere sapendo e permettendo. E allora avrete dominato lego
limitato e alterato. Avrete dominato il settimo livello, il settimo sigillo, il settimo
cielo. Perché al settimo livello non c’è giudizio; c’è unicamente l’È perenne della
vita.
Quando avrete superato i giudizi, avrete dominato tutto ciò che è su questo
piano e potrete abbandonarlo quando vorrete.

A MENO CHE NON ABBIATE LA CAPACITA’, ora in questo momento, di donare


per voi un altro corpo - e lo potrete fare solo se tutto il vostro cervello è
pienamente in funzione - non dovete avere troppa fretta di distruggerlo.
Amate il vostro corpo. Siate buoni con lui; nutritelo; trattatelo con dolcezza. E il
puro strumento di espressione che vi permette di fare esperienza della vita su
questo piano. Diventate illimitati nei vostri processi mentali, ma prendetevi anche
cura del “veicolo” che vi permette di farlo. Se siete una donna, siate una donna;
se siete un uomo, siate un uomo. Amate ciò che siete. Non maltrattate mai il
vostro corpo. Non deturpatelo e non danneggiatelo mai. Non costringetelo a fare
cose per le quali non è stato creato.
Osservate la vostra bellezza. Trattatevi come esseri divini. Scegliete vestiti che
siano gradevoli alla vostra pelle. Usate creme e profumi. Nutritevi solo di ciò che
il vostro corpo desidera. Se gli date ascolto, vi dirà cosa gli serve per essere ben
nutrito.
Non ingerite mai ciò che è dannoso al vostro corpo - ciò che sapete essere
dannoso. Tutto ciò che provoca mancanza di ossigeno nel vostro cervello,
provoca la morte di un grande numero di cellule cerebrali
- ed esse non potranno mai più riprodursi perché il cervello non ha la capacità di
rigenerare le proprie cellule. Se le cellule del cervello sono distrutte, diminuisce la
vostra capacità di trasformare un pensiero in emozione percepita dal corpo.
Anche se poi potete contemplare un pensiero, esso resta un nulla per voi. E a
quel punto cessa la gioia, perché come gioire di un pensiero se non potete
sentirlo e con ciò diventarlo?
Se non si è in grado di sentire, non si è in grado di accumulare e di fissare
conoscenza su questo piano. Questo è il danno che fate al vostro cervello se
prendete “erba” o altre droghe che creano illusioni. Ogni volta che prendete
queste cose, esse riducono l’ossigeno nel vostro cervello. È questa morte del
cervello a causare l’ebbrezza che sentite, a farvi provare forti sensazioni. Ogni
volta che lo fate, limitate la vostra capacità di sapere. E verrà un giorno in cui
non potrete più né piangere né ridere perché non ci sarà più nulla di abbastanza
forte che possa creare un’emozione nel vostro essere. Fare esperienza
dell’onniscienza - nella quale poter piangere per un fiore che sboccia o aspettar
sorgere il sole per poterne conoscere tutto lo splendore - significa avere la
capacità di conoscere, la capacità di trasformare i pensieri in sentimenti.
Questa è l’estasi. Questo è veramente un buon “trip”, come voi dite.
CHI VI HA AMATO DA SEMPRE, già prima dell’inizio dei tempi, chi è stato con
voi in ogni vita che avete vissuto, e sarà l’unico ad essere con voi quando il
vostro corpo morirà o ascenderà... siete voi stessi. Siete voi gli unici ad amarvi
abbastanza per esser riusciti a passare attraverso tutto ciò che avete già passato.
Se abbracciate e amate voi stessi e se permettete a questo amore di essere la
misura di tutto, trascenderete la consapevolezza sociale dell’uomo fino ad
arrivare alla consapevolezza totale di Dio. Perché ciò che siete va oltre il campo
d’azione delle leggi, dei dogmi e delle norme sociali. Va oltre la bellezza. Va oltre
la perfezione. Va verso il destino, verso la realizzazione del sé, cioè verso la
realizzazione di Dio. E questa è l’unica cosa che ha importanza agli occhi dell’È
della Vita.
Siete tutto ciò che pensate di essere e tutto ciò che vi permettete di sapere.
Sappiate che il Padre, che è tutto, è ciò che voi siete. E attraverso questa
conoscenza saprete e diventerete Tutto-ciò-che-E.
Sappiate che nulla finisce e che nulla è assoluto. Tutto è nel momento presente
- e sempre seguirà di più. Liberare il vostro pensiero dai limiti significa
semplicemente sapere che c’è una verità più grande - e che ad essa segue una
verità ancora più grande! Sappiatelo e vi accadrà, secondo il vostro grado di
ricettività.
Non permettetevi mai di essere resi schiavi o di venire intimiditi. C’è sempre
una strada, e ce n’è sempre anche una migliore. Sappiatelo e permettete ai
pensieri di venire a voi, ed essi illumineranno il vostro sentiero verso la gioia.
Affrontate le vostre limitazioni. Abbracciatele. Dominatele! Allontanate dalla
vostra vita tutto ciò che vi impedisce di conoscere la totalità di Dio. Lasciate
perdere i vostri sensi di colpa ed i vostri giudizi e così verranno a voi la
conoscenza, le risposte e la gioia.
Affrontate le vostre paure e permettetevi di smascherarne le illusioni. Sappiate
che siete eterni, e che nello sconosciuto nulla può privarvi della felicità e della
gioia. Allontanate la paura che vi impedisce di conoscere qualcosa di più grande
di ciò che state sperimentando su questo piano. Voi avete persino paura di coloro
che vengono qui da molto lontano! In realtà i vostri fratelli nelle loro grandi
astronavi sono di incredibile bellezza. Allontanate la paura se volete avere la
capacità
di diventare amici di un altro tempo, di un altro spazio, di un altro essere
proveniente da un’altra dimensione.
Se, cercando di diventare più grandi, rivolgete il vostro sguardo solo a questo
piano per trovare qui quello che desiderate diventare, tutto ciò che diventerete
sarà solo ciò che potete trovare su questo piano. Andare oltre il pensiero limitato
dell’uomo, significa permettersi di pensare che forse esiste qualcosa, finora non
visibile, che fa parte di una comprensione più ampia.
Siate aperti alla verità - da qualsiasi fonte provenga - e lasciatevi guidare dai
vostri sentimenti. Il saggio sa sentire nella sua anima cosa è giusto. La verità è
nel filo d’erba che calpestate. È nel sorriso di un bambino. E negli occhi di un
mendicante. È in tutti i luoghi e in tutte le cose, in tutti gli esseri umani e in tutti
gli attimi. Chi non lo sa, non conosce Dio; perché Dio è ogni cosa che è, e nessun
filo d’erba, nessun attimo di tempo può mai separare sé stesso dalla fonte di
tutto ciò che è. Imparate ad essere saggi. Date ascolto alla verità, in qualunque
forma si presenti, e sappiate che siete degni di riceverla.
Colui che sa di possedere in sé il regno dei cieli, è un essere saggio. Con la
vostra capacità di pensare ogni pensiero e di sentirlo nella vostra anima,
possedete la chiave del regno dei cieli: cioè il tesoro che è l’emozione. Imparate a
sentire.
Conoscere Dio completamente è sentire ogni pensiero, che è Dio,
completamente - fino a sentirlo nel profondo del vostro essere, nella vostra
anima.
Non chiedete troppo a voi stessi pretendendo che tutto il vostro cervello si apra
in una sola volta. Lasciate che si apra pensiero dopo pensiero, esperienza dopo
esperienza, in modo che ogni pensiero diventi realtà in voi.
Permettetevi soprattutto di essere, perché essendo, siete tutto. Quando siete
semplicemente l’È di voi stessi, il principio IO-SONO, Siete allineati con la totalità
della vita. Allora avete trasformato la vostra alienazione di uomini nell’unità con
Dio.
Capitolo 20

Il valore dell’esperienza

Siete amati, molto più di quanto possiate immaginare si possa amare,


perché ognuno di voi è sempre stato visto come un dio che cerca di comprendere
chi e che cosa è.

AVVENTURANDOVI NELL’ESPLORAZIONE DEL PENSIERO, avete scelto di


esprimervi attraverso la forma cellulare umana per poter imparare tutto ciò che
c’è da imparare dall’esperienza umana - cioè dal Dio che vive nella forma limitata
chi amata materia. Questa esperienza è necessaria per la completa comprensione
di Dio. Perché, come potete comprendere l’il-limitatezza se prima non avete
sperimentato e compreso la limitatezza? Come potete comprendere la totalità di
voi stessi, del Dio che siete, se prima non avete sperimentato ed abbracciato la
totalità di ciò che Dio è - dalla libertà selvaggia del puro pensiero, alla cattività
della materia? Come potete comprendere la gioia, la libertà e l’eternità se non
avete sperimentato il dolore, la limitazione e l’illusione della morte?
Anche se giocate i vostri giochi e le vostre illusioni con terribile serietà, essi
in realtà servono solo ad insegnarvi, ad espandervi, ad illuminarvi - ad aiutarvi a
comprendervi.
Questa vita è semplicemente un palcoscenico sul quale potete recitare le
vostre parti e sperimentare le vostre illusioni per la più grande ricompensa della
vita: la saggezza.
Cos’è la saggezza? É un meraviglioso tesoro che l’essere umano raccoglie
nella sua anima. La saggezza è l’insieme dei sentimenti raccolti da tutte le vostre
avventure nei reami del Pensiero, chiamato Dio - ed èl’unica cosa che portate con
voi quando abbandonate questo luogo. Pensate forse di portare con voi i vostri
splendidi vestiti o i vostri sontuosi palazzi o le vostre veloci automobili? Che cosa
pensate di portare
con voi? Porterete con voi solo ciò che siete - tutti i sentimenti che avete
raccolto nel vostro viaggio dentro il principio chiamato Vita. I sentimenti, e
nient’altro, sono ciò che conta nella vita.
Tutto ciò che l’umanità ha imparato attraverso la tirannia e la limitatezza del
dominio religioso e civile, attraverso la separazione e 1’ avvilimento delle razze,
attraverso la separazione tra uomini e donne, tra fratello e fratello, è stato
imparato attraverso quella che è stata forse la più grande umiliazione di Dio.
Eppure non avreste mai saputo che cosa si prova a sopraffare un altro in
battaglia, a negare a qualcuno la libertà, a degradare le donne e a renderle
inferiori all’uomo, se non ne aveste fatto esperienza.
Non avreste mai conosciuto emozionalmente tutte queste cose se prima non
foste diventati il creatore che le ha sognate, le ha manifestate in una realtà e ha
deciso di viverle. E tuttavia vivendo il suo sogno vita dopo vita, momento dopo
momento, l’uomo lo ha trasformato in una realtà così consolidata che la
maggioranza di voi è diventata nevrotica e insicura e si è completamente persa in
esso.
Dov’è questo Dio, vi chiederete, che permette all’umanità di essere tanto
bestiale verso sé stessa? E dov’è l’amore di Dio se è stato capace di permettere
tutte queste atrocità? Ebbene, Dio era sempre presente, perché Egli era tutte le
vostre illusioni e tutti i vostri giochi. E certamente Dio vi ha amati per tutto il
tempo, perché vi ha permesso di fare esperienza dei vostri sogni così come li
avete voluti.
Avete semplicemente dimenticato che siete stati voi a creare originaria-
mente il sogno - e che avete la possibilità di cambiarlo quando lo volete.
Dalle vostre illusioni tessete storie di grandi sofferenze e di grande tristezza.
Trattate i vostri corpi in modo distruttivo. Ignorate la vostra mente. Venerate
degli idoli. Criticate gli altri. Siete pieni di giudizi e di odio, possessivi, paurosi e,
in verità, arroganti. E tutto questo a che scopo? Per comprendere cosa significa
essere tutte queste cose! E quale sarà il risultato finale? Non morire mai, ma
vivere eternamente; comprendere ed abbracciare il regno dei cieli; guardare il
proprio viso e riconoscervi il volto di Dio.
Tutti voi, splendidi esseri, prigionieri delle vostre stesse insicurezze e dei
vostri miserevoli pensieri, siete molto più grandi dei giochi che
avete giocato e che hanno sepolto sotto le vostre illusioni la sublime bellezza
che siete. Se solo sapeste quanto potenti e splendidi siete, non vi maledireste o
giudichereste o limitereste, come ora fate.
Io - che sono tutto ciò che siete stati e tutto ciò che diventerete - sono qui
per aiutarvi a riaccendere in voi la conoscenza che già possedete, perché non vi
perdiate mai più e non sprofondiate nei sensi di colpa, nella paura e nell’auto-
denigrazione.
Siete, in verità, esseri molto più grandi.
Perché vi amo così profondamente? Perché siete ciò che anch’io sono. Tutto
ciò che siete, nello spettro del vostro essere, io lo sono, perché sono lo spettro
dal quale contemplate e create le vostre illusioni, L’IO SONO che io sono è amore
che trascende ciò che voi riuscite ad esprimere come amore su questo piano,
perché il mio amore non conosce condizioni o costrizioni. Vi amo semplicemente
per ciò che siete; perché ciò che siete, in qualunque modo lo esprimiate, è il
Padre che io amo più di ogni cosa.
Desidero parlarvi di quelli che ritenete vostri errori e fallimenti.
Creando il giusto e lo sbagliato, il perfetto e l’imperfetto, l’uomo ha creato
anche la trappola della colpa e del rimorso che tanto gli ha reso difficile avanzare
nella vita. Ma io vi dico, qualsiasi cosa abbiate fatto in tutte le vostre vite su
questo piano, non è mai stato male... e non è mai stato bene. È stata
semplicemente un’esperienza della vita che vi ha aiutato a farvi diventare ciò che
siete ora - che, in verità, è qualcosa di molto prezioso e di meraviglioso. Perché
nel momento presente siete il massimo di quanto siate mai stati da quando avete
cominciato questo notevole viaggio - infatti la vostra saggezza è più grande di
quanto mai prima.
Tutto ciò che voi avete fatto, l’ho fatto anch’io. E per quanto riguarda i vostri
errori, io ne ho fatti altrettanti. E tutto ciò che in voi giudicate senza forza e
senza particolare virtù, l’ho provato anch’io. Ma non avrei mai conosciuto la forza
del mio essere, se prima non ne avessi conosciuto la debolezza. Non avrei mai
amato la vita, se non l’avessi vista ritirarsi da me. E non sarei mai stato capace di
abbracciarvi tutti, se prima non avessi disprezzato la crudeltà dell’uomo.
Qualsiasi cosa abbiate fatto, per quanto ripugnante e miserabile vi sia
sembrata, l’avete fatta semplicemente per crearvi la possibilità di
imparare. E durante questo apprendimento vi siete feriti, vi siete procurati
dolori e sofferenze, vi siete degradati, eppure vi siete di nuovo sollevati - e infatti
siete qui ora, pronti a conoscere e ad abbracciare la bellezza che siete. Vorrei che
coloro tra di voi che sentono di aver fallito o di aver fatto qualcosa di sbagliato,
riflettessero su quanto segue.
Dal momento della vostra nascita, voi e i vostri amati fratelli avete
intrapreso una grande avventura nella comprensione emozionale del Pensiero...
di tutti i pensieri... pensiero dopo pensiero. La vostra anima è stata creata per
registrare il sentimento di ogni pensiero - di ogni dimensione di Dio - che voi
accogliete attraverso il dio o lo spirito del vostro essere. Essa vi spingerà a fare
esperienza di ogni pensiero che avete accolto e sentito, ma non ancora
completamente compreso nella vostra anima. Perché? Perché otteniate la
completa comprensione emozionale di tutti gli aspetti di un pensiero, aspetti che
potete conoscere solo attraverso l’esperienza, che è la vita.
Attraverso tutta l’eternità siete stati spinti ad evolvere e ad espandere
creativamente la vita e a fare esperienza di ogni manifestazione di questa
creatività - dal pensiero alla luce, alla materia, alla forma e quindi di nuovo al
pensiero; dall’amore e dalla gioia all’invidia, all’odio e al dolore e quindi di nuovo
alla gioia. La vostra anima vi ha spinti di esperienza in esperienza, di avventura
in avventura, per potersi realizzare nella completa comprensione di ogni forma di
pensiero, di ogni atteggiamento interiore, di ogni emozione - affinché possiate
conoscere e comprendere la totalità del Pensiero, che è la totalità di Dio, che èla
totalità del sé.
La vostra anima ha fame di tutto ciò che non avete mai sperimentato. Se
essa vi spinge ad un’esperienza significa che ha bisogno degli aspetti emozionali
di quell’esperienza. Creerà quindi un sentimento - chiamato bisogno - che prende
tutto il vostro essere e vi lancia in un’avventura, in un’esperienza. Quando poi
l’esperienza si è conclusa ed i sentimenti legati ad essa si sono sedimentati,
questa esperienza vi avrà procurato un tesoro più grande di tutto l’oro su questo
piano. Vi avrà fatto crescere in saggezza; e infatti la vostra anima vi dirà: “Non
avrai mai più bisogno di fare quest’esperienza, perché ora la conosci.” E allora 1’
anima sentirà un’altra fame e sarete spinti a fare altre cose - perché ne
avete bisogno, perché Io volete, perché il fuoco dentro di voi vi spinge a
sperimentare e a conoscere tutta la vita.
Pensate forse di avere mai iniziato un’esperienza sapendo che era sbagliata
per voi e che avreste fallito? No! Vi siete sempre imbarcati in ogni avventura con
grande curiosità, con grande interesse e grande piacere. E anche se all’inizio
l’esito non era proprio chiaro, avete intrapreso un’esperienza semplicemente
perché non l’avevate mai fatta. Era nuova ed eccitante e volevate imparare da
essa. Anche quando l’avventura ha comportato dolore, vi ha aiutato a
comprendere l’emozione chiamata “dolore” e ciò ha reso più grande la vostra
comprensione della vita. Questa esperienza aveva perciò il suo scopo nella vostra
vita. Spinti dalla vostra anima, vi siete poi imbarcati in un’altra avventura, in
un’avventura dell’emozione e della comprensione. E ne avete ricavato felicità e
pienezza nell’anima.
Qualsiasi cosa facciate, nel momento in cui la fate, sentite nella vostra
anima che quell’esperienza è giusta per voi. Solo dopo aver sperimentato un
avventura e dopo aver tratto saggezza dai sentimenti da essa suscitati, potete
stabilire che forse avreste potuto fare meglio o fare diversamente. Non avreste
mai potuto sapere che c’era qualcosa di meglio da fare, se prima non aveste
affrontato l’esperienza e non ne aveste tratto il gioiello della saggezza. Pensate
che si debba giudicare qualcuno per questo? No, perché questa è ciò che si
chiama innocenza - ed è ciò che si chiama anche educazione.
Il fallimento è realtà solo per coloro che ci credono. In verità nessuno
fallisce nella vita. Mai! Nonostante tutto ciò che avete fatto - nonostante tutte le
cose disgustose, vergognose e perfide (che in realtà non lo sono) - siete ancora
vivi; non è un miracolo? Fallire significherebbe fermarsi, ma nulla può mai
sottrarsi al movimento della vita, perché la vita è perenne; essa avanza in ogni
momento. Per questo non potete mai fermarvi o arretrare nella vita, perché ogni
momento dell’espansione perenne della vita porta con sé una comprensione
sempre più grande.
Non avete mai fallito; avete sempre imparato. Come potete sapere cos’è la
felicità se non siete prima stati infelici? Come potete conoscere la vostra meta se
prima non l’avete vista da vicino e non avete scoperto che ha un “colore” diverso
da quello che vi eravate immaginati?
Non avete mai fatto nessun errore. Mai! Non avete mai sbagliato niente.
Non c’è nulla che vi debba far sentire in colpa. Tutti i vostri cosiddetti sbagli,
fallimenti ed errori sono ciò che appropriatamente vengono chiamati “passi verso
Dio”. E solo facendo questi passi, avete potuto raggiungere la conoscenza che
possedete ora.
Non sentitevi mai in colpa per aver imparato qualcosa. Non sentitevi mai in
colpa per aver acquisito saggezza. Tutto ciò si chiama illuminazione. Dovete
comprendere che avete fatto ciò che avevate bisogno di fare; tutto era
necessario. Avete sempre fatto la scelta giusta - sempre! Vivrete anche domani
e, in verità, vivrete anche il giorno benedetto che seguirà, e il giorno successivo,
e quello successivo ancora. E in quei giorni scoprirete di sapere più di quello che
sapete oggi. Tuttavia anche l’oggi non è sbagliato... vi porta verso l’eternità.

POTETE SCEGLIERE DI CREARE IL VOSTRO SOGNO COME VOLETE. Lo


create comunque sempre per ampliare la vostra comprensione, e con ciò
aggiungete qualcosa alla totalità della consapevolezza; aggiungete, non togliete -
non lo potreste mai fare. Ogni avventura che intraprendete con gioia contribuisce
al fervore e all’intensità della vita. Ogni pensiero che abbracciate, ogni illusione
che sperimentate, ogni scoperta che fate, amplia la vostra comprensione, la
quale a sua volta nutre ed amplia la consapevolezza di tutta l’umanità ed
espande la Mente di Dio.
Se pensate di aver fallito nella vita o di aver sbagliato qualcosa, diminuite la
vostra capacità di percepire la vostra grandezza interiore ed esterna e la vostra
importanza per la totalità della vita. Non cercate mai di rimuovere nulla dal
vostro passato - nulla! Perché le tensioni dovute alle vostre sublimi o miserabili
esperienze hanno prodotto nella vostra anima le grandi e splendide perle della
saggezza. Ciò significa che non dovete mai più sognare quei sogni, sperimentare
quelle esperienze o creare quei giochi, giacché li avete già sperimentati e sapete
che emozioni provocano; e li avete registrati nella vostra anima come sentimenti,
che sono l’unico vero tesoro della vita.
Sono qui per dirvi che siete amati, molto più di quanto possiate immaginare
si possa amare, perché ognuno di voi è sempre stato visto
come un dio che cerca di comprendere sé stesso. E in tutte le vostre vite da
ogni esperienza avete ottenuto conoscenza e saggezza; avete dato qualcosa al
mondo; avete contribuito al dispiegarsi della vita.
La vostra vita è stata una spettacolosa manifestazione del fuoco che vive in
voi. Dovreste parlarne in termini di riverenza, santità e divinità. Perché,
indipendentemente da ciò che fate, siete sempre Dio. Non importa che maschera
portate. Non importa che relazioni avete. Siete sempre Dio.
Siete degni delle avventure di questa vita, di ogni avventura. E siete degni,
cosa ben più grande, delle splendide avventure che ancora vi aspettano. Ma non
diventerete mai l’IO SONO e non varcherete mai le porte dell’eternità se prima
non riconoscete che tutto ciò che avete fatto, l’avete fatto semplicemente per
ottenere la comprensione del Dio che voi siete - come tutte le vostre esperienze
sul palcoscenico chiamato vita qui ed ora dimostrano.
E se vi rende felici portare i vostri pesi sulle spalle, fatelo. Ma se avete
imparato tutto ciò che c’era da imparare da essi e se ne siete stanchi -
liberatevene! Come? Amandoli, abbracciandoli e permettendone la presenza nel
vostro essere. Fatto ciò, non ne sarete mai più prigionieri. E da quel momento
potrete vedere più chiaramente il miracolo della vita, potrete vivere l’amore
senza giudicare, e la gioia d’essere potrà trasformarsi nel potere della conoscenza
illimitata.
Abbracciate la vostra vita. Sappiate che siete divini, e che dovete la forza
del vostro essere proprio a ciò che avete fatto. Smettete di sentirvi in colpa.
Smettetela con la farsa della tristezza. Smettetela di gravare di pesi la vostra
vita. Smettetela di attribuire ad altri la responsabilità della vostra vita. Prendetela
in mano voi! Vi appartiene.
Cosa succede quando avete abbracciato tutto ciò che avete giudicato,
quando avete amato tutto ciò che avete disprezzato, quando avete vissuto tutte
le vostre illusioni e realizzato tutti i vostri sogni? Potete guardare gli altri che
sperimentano queste cose per imparare, e potete capirli e avere compassione di
loro. Potete amarli come il Padre vi ama, e potete permetter loro di fare le loro
esperienze di vita. Allora diventate ciò che si chiama santo.
Come pensate di poter diventare santi? Certamente non astenendovi dal
vivere - non nascondendovi in una grotta o in un tempio a bruciar
incensi o sedendo sulla cima di una montagna a contemplare Dio-sa-che!
Santi lo diventate vivendo la vita, che è il Padre, e sperimentandola fino in fondo,
fin quando la virtù della saggezza troverà il suo culmine in un essere che saprà
abbracciare ed amare tutta l’umanità.
L’unica via per conoscere e diventare Dio è vivere ed abbracciare
completamente la vita - è fare esperienza di tutte le situazioni ed è sentire tutte
le emozioni, per raccogliere nella vostra anima la saggezza di tutta la vita.
Non potrete mai sapere per che cosa soffre un re prima di essere stati re. E
il re non conoscerà l’umiltà del suo servitore prima di esserlo stato egli stesso. La
pia donna non conoscerà le difficoltà di una concubina prima di esserlo stata. E la
concubina non capirà mai il giudizio della pia donna prima di esserlo stata. Per
questo il sentiero verso una vita virtuosa è onnicomprensivo. Comprende la
prostituta e il sacerdote, il guru e il contadino, l’assassino e la vittima, il
conquistatore e il conquistato, il bambino e il genitore - ogni molo, ogni
situazione illusoria che le avventure umane hanno creato.
Voi condannate negli altri solo ciò che non sapete accettare in voi stessi. Se
avete vissuto tutte le situazioni e vi siete riconciliati con esse, sarà facile capire
tutti e permettere loro di essere, senza giudicarli -perché siete stati loro e sapete
che giudicandoli, giudicate voi stessi. Allora avrete raggiunto la virtù della vera
compassione e sentirete la profondità dell’amore nella vostra anima. E sarete, in
verità, un Cristo, perché capirete, amerete e perdonerete i vostri amati fratelli
nelle loro limitazioni.
Amare il Padre nella sua totalità, essere la sua totalità, significa amare tutto
ciò che Egli è. E i vostri amati fratelli attorno a voi sono tutto ciò che Egli è.
Qualunque sia il loro aspetto, sono Dio nella loro realtà, come voi siete Dio nella
vostra.
E quando avete vissuto tutta la loro felicità, tutte le loro lotte, il loro dolore e
la loro gioia, potete abbracciare Dio in tutti gli esseri umani. Allora potete amarli.
Ciò non significa darsi da fare per insegnare loro qualcosa e per aiutarli.
Lasciateli semplicemente in pace e permettete loro di evolversi secondo i
loro bisogni e i loro piani. Ci sono uomini il cui destino è essere guerrieri o
sacerdoti o imbonitori - perché questo è ciò che vogliono e hanno bisogno di fare.
Chi siete voi per impedirglielo?
Ognuno in questo mondo - che sia affamato o storpio, contadino o re - ha
scelto la sua esperienza per ricavarne qualcosa. Solo quando ne avrà tratto un
insegnamento e ne sarà soddisfatto, proseguirà verso un’altra esperienza che gli
procurerà una comprensione ancora più grande del suo sé più profondo.
Se diventate un Cristo, potete muovervi nelle tenebre e nel fango della
consapevolezza limitata e tuttavia conservare la vostra totalità, perché
comprendete la brulicante massa degli uomini e capite perché sono come sono -
giacché in passato eravate anche voi così. Permette-rete loro la libertà di essere
limitati, e ciò è vero amore, perché sapete che solo attraverso la loro limitatezza
possono imparare ad avere una comprensione illimitata e ad amarsi
reciprocamente. E quando vedrete un viso nella folla, incuranti dei suoi
lineamenti, del suo colore, della sua pulizia guarderete quell’essere e vedrete Dio
in lui - perché se guarderete attentamente, scoprirete Dio in ognuno. Allora
amerete come ama il Padre. Allora vedrete ciò che Egli vede, e non solo in voi,
ma anche in ogni altro. Se sapete guardare qualcuno e vedere la bellezza che egli
è, siete sulla strada per ascendere da questo piano in uno spazio più grande,
dove ci sono molte “dimore”. Ma le porte saranno chiuse per coloro che non
sanno abbracciare interamente sé stessi e il Dio che vive nella vita tutt’attorno a
loro.
Se restituite agli esseri umani il loro rango, se riconoscete cioè la loro
divinità, e se sapete che, qualsiasi cosa facciano, stanno vivendo per il Dio in loro
- proprio come anche voi vivete per il Dio in voi -potete imparare ad amare tutti
gli uomini.
Qualunque sia il loro modo di esprimersi, potete amarli veramente, perché il
vostro amore non è condizionato o limitato dai giudizi. Così vive un Cristo - un
uomo che vive come Dio - nel profondo del proprio essere.

QUAL È LA VOSTRA VIA NELLA VITA? Seguire sempre i vostri sentimenti -


ascoltare i sentimenti nella vostra anima e intraprendere le avventure a cui
l’anima vi spinge. Se ascoltate la vostra anima, essa vi dirà di quale esperienza
avete bisogno. Se vi annoiate, o non sentite il desiderio di fare una certa cosa,
significa che avete già fatto quell’esperienza e che da quell’avventura avete già
acquisito saggezza. Ma se invece volete fare qualcosa, questa spinta nella vostra
anima significa che dovete fare quell’esperienza per trarne un insegnamento. Non
farla, significa semplicemente spostarla ad un momento successivo o ad un’altra
vita.
Vivete la verità di ciò che sentite dentro, ed amate colui che la sente.
Dovete capire che il sentimento deve essere espresso e realizzato. Se desiderate
fare qualcosa, non importa cosa, non sarebbe saggio agire contro questo
sentimento; perché c’è un’esperienza che vi aspetta e una grande avventura che
vi renderà più dolce la vita. Se ascoltate i vostri sentimenti, farete sempre la cosa
giusta per l’evoluzione del vostro splendido sé verso una profonda saggezza. Se
agite contro i vostri sentimenti, sperimenterete la malattia del corpo, la nevrosi e
la disperazione.
Seguite il vostro cuore, i vostri sogni, i vostri desideri. Fate ciò a cui la
vostra anima vi chiama, qualunque cosa sia, e permettete all’esperienza di
compiersi; allora passerete ad un’altra avventura. Non verrete mai giudicati - a
meno che per voi non abbia valore il giudizio degli altri. E se accettate il loro
giudizio, sarà perché lo volete - perché vorrete fare quella esperienza.
Verrà un giorno, in questa o in un’altra vita, in cui non avrete più nessun
desiderio di fare questo o quello, ma solo di “essere”. Non avrete più nessun
bisogno di maledire o di giudicare la prostituta, il ladro, l’assassino o un paese
belligerante per le sue imprese. Sarete già stati tutte quelle cose e saprete come
ci si sente ad esserlo. Le vostre esperienze su questo piano saranno complete e
non ci sarà più nulla da sperimentare che vi attirerà qui. Sarete allora sulla via
verso nuove avventure su altri più grandi piani dell’essere.
Se riflettete su quanto vi ho appena detto, percepirete e capirete in voi un
valore che vi dimostrerà chiaramente quale potente Dio, quale fuoco, quale vita
dimorino in voi. Capirete anche che qualunque via scegliate nella vostra vita, è la
via verso la vostra illuminazione. E da ogni avventura su questa via acquisirete
una più profonda visione del mistero che siete. Imparerete ad amare e ad avere
grande stima di ciò che siete, a prendervi cura di voi, fin quando la luce del
vostro essere potrà sostenere il confronto con il grande Ra* nel cielo e la pace del
vostro essere potrà misurarsi con la mezzanotte in cui tutto tace. Non
rinnegherete mai più voi stessi. Non limiterete mai più ciò che siete. Non vi
giudicherete più. Vi permetterete di essere ciò che siete.
Se amate ciò che siete, potrete dire con grazia, dignità ed umile forza: “Amo
il Padre sopra ogni cosa, perché il Padre ed io siamo uno. Ed amo ciò che sono
più di ogni cosa, perché l’IO SONO che io sono èl’essenza di Tutto-ciò-che-È.”
Allora sarete in armonia con il flusso della vita. Sarete maestri che camminano su
questo piano. Sarete il Cristo risorto - il Cristo risvegliato. Sarete una luce per il
mondo. Ma non potrete diventarlo finché non avrete amato ed abbracciato tutto
ciò che avete fatto e non avrete riconosciuto che tutto nella vostra vita era teso
al meglio, giacché ha fatto di voi i magnifici esseri che oggi siete.
Vi ho trasmesso in modo grande un grande insegnamento, perché esso vi
libera dal “cappio” del carma, del peccato, del giudizio e della punizione. Il Padre
è amore. E il Padre non conosce giudizio. Il Padre non conosce bene e male. Non
conosce positivo e negativo. Il Padre èsemplicemente l’È-Che-È. E questo È
comprende tutti gli esseri umani, tutte le azioni, tutti i pensieri, tutte le emozioni
- tutto! Se il Padre vi giudicasse, giudicherebbe sé stesso, perché voi e Lui siete
uno, siete la stessa cosa.
Per questo avete sempre goduto dell’amore di Dio, chiamato Vita. Incurante
di tutte le vostre misere esperienze, il sole è sempre sorto per attraversare
danzando i cieli, le stagioni si sono sempre susseguite, gli uccelli selvatici
continuano il loro volo verso i cieli del nord e, mentre voi chiudete le imposte
della vostra stanza, la civetta continua ad emettere il suo rauco grido. Vedete, è
nella perennità di queste cose che, se guardate bene, riconoscerete la clemenza e
l’eternità che la Vita vi ha sempre donato.
Lasciate questo incontro a cuor leggero, pieni d’amore, perché siete stati
sollevati dai vostri pesi; la vostra redenzione è certa. Sappiate che Dio vi ama e
vi ha sempre amato. Sappiate che non siete cattivi e non siete nemmeno buoni.
Sappiate che non siete né perfetti né imperfetti, ma che semplicemente siete.
Accettate il fatto che il Padre è nella vostra vita, perché lo è sempre stato. E ogni
volta che contemplate l’amore, pensate a me... e dal nulla soffierà il vento.

*Il Dio Sole nell’antico Egitto.

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