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Il settore primario
A causa della natura montuosa del territorio, solo un
quinto del suolo è coltivato. L’agricoltura ligure è però
tra le più specializzate in Italia: grande rilievo ha la
produzione di fiori e piante ornamentali, coltivati nella
Riviera di Ponente; importanti sono anche le primizie
di frutta e ortaggi, soprattutto nella piana di Albenga.
Di buona qualità ma quantitativamente scarse sono
le produzioni di olio e di vino. Scarsa importanza eco-
nomica ha la pesca.
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Il settore secondario e il turismo


INDUSTRIA
L’industria siderurgica conta ormai solo pochi e ridotti impianti; il settore cantieristico è tornato invece attivo, grazie a numerose imprese specializzate nella co-
struzione di imbarcazioni da diporto. Rilevante è il ruolo dell’industria chimica (fertilizzanti, coloranti, raffi nerie di petrolio), presso Savona, a Cengio e nella vici-
na val Bormida, a Genova e a La Spezia. Il suo ulteriore sviluppo è frenato dalle misure per limitare l’inquinamento e il degrado ambientale, molto avanzati nelle
zone degli stabilimenti. Caratteristica è l’industria della lavorazione dell’ardesia (in val Fontanabuona).

TURISMO
Per la mitezza del clima e la bellezza dei paesaggi costieri, la Liguria è stata la prima regione italiana protagonista di uno sfruttamento turistico: già alla fi ne del
XIX secolo San Remo, Rapallo, Santa Margherita e altre località erano frequentate per soggiorni estivi e invernali. Oggi, oltre a questi, numerosi altri centri (Bordi-
ghera, Alassio, Loano, Chiavari, Levanto...) sono affollati non solo in estate.

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