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EURO 1,30
I DUE CAPITALISMI
Galapagos a crisi non trova il capitale unito. Lo dimostra la discussione di questi giorni aperta dalla provocazione del miliardario Warren Buffet sui ricchi che dovrebbero pagare pi tasse. Sulla stessa posizione in Italia si collocato Rossi di Montelera, mentre sul versante opposto c Murdoch e, in Italia, Berlusconi che non vuol sentir parlare di patrimoniale o tassa sulla ricchezza, ma accetta unicamente il "contributo di solidariet". Nello spirito di Berlusconi la parola solidariet evoca lelemosina che i ricchi devolvono ai poveri; qualcosa di volontario e revocabile. C uno scontro, allinterno, del capitalismo, non solo ideologico: tutti sono convinti della sua superiorit, ma la vivono in maniera differente e le diversit sono anche parzialmente influenzate dai settori nei quali operano i contendenti. Per Berlusconi e Murdoch il sistema produttivo la comunicazione dove, tra laltro, non esistono grossi problemi retributivi, ma cervelli allammasso. Diverso il caso per chi si confronta con il mercato, con merci che incorporano un prodotto sociale che si tende a sottrarre al lavoro. Chi riesce a farlo meglio e di pi un ottimo capitalista, ma quando tutti i capitalisti tendono a espropriare il lavoro inevitabile che esploda la crisi per la sproporzione tra eccesso di capacit produttiva e scarsa capacit di consumo. E accaduto nel 2008, anche se il detonatore fu la bolla finanziaria; sta accadendo oggi perch tutte o quasi le risorse degli Stati sono state dirottate al salvataggio della finanza stessa. Ovvero alla conservazione dei rapporti di classe e non al sostegno del lavoro e dei redditi di chi stato estromesso dal sistema produttivo. La cifra dei senza lavoro, negli Usa come in Italia, superiore alla disoccupazione ufficiale. In questo contesto, pur di salvare il capitalismo, c chi disposto ogni compromesso, come la Tobin Tax. Lideologia non centra nulla, quel che conta lessere pragmatici. Ecco la patrimoniale e la Tobin Tax che da 40 anni la sinistra cerca inutilmente di riproporre e che, ora, forse, trionfer sullasse Parigi-Berlino. Attenzione, per: dietro langolo di questa riscoperta "riformista" di esaltazione della produzione e di assoluta condanna della speculazione finanziaria, rischia di nascondersi una conseguenza letale per il lavoro: un capitalismo progressista che lotta contro la speculazione, che chiede ai ricchi di pagare pi tasse, ma poi sottomette il lavoro che non deve discutere le scelte di investimento, ma accettare maggiore produttivit e flessibilit in un sistema salariale subordinato. Un ritorno al capitalismo duro e puro non sconvolto dalla finanza. Federico Caff scrisse della solitudine del riformista, del suo essere irriso perch preferiva i piccoli passi. Il riformismo e i piccoli passi nel breve periodo possono andare bene, ma a una condizione: non disturbare il manovratore.
LEuropa brucia
Borse a picco, Piazzaffari conquista la maglia nera con un calo del 6,15 per cento. Dopo lincontro Merkel-Sarkozy, le banche europee chiudono i rubinetti del credito e il sistema si blocca. Male anche Wall Street: tutti in ribasso gli indici delleconomia americana. In Italia Berlusconi pensa a salvare gli evasori. I Comuni scendono in piazza PAGINE 2, 3, 4, 5
RITORSIONI | PAGINA 2 RELAZIONI | PAGINA 3 DISOCCUPAZIONE | PAGINA 3 MANOVRA/1 | PAGINA 4
Stati uniti, tre inchieste aperte contro S&P dopo il declassamento del debito pubblico
FRANCESCO PICCIONI
Studio del Guardian: a Londra record di senza lavoro nei quartieri dei riots
CRISTINA CECCHI
CUBA
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il manifesto
LEUROPA BRUCIA
Mercati
Il temuto double dip - la seconda recessione, che trasform il 1929 in un incubo planetario - sembra davvero essere alle porte
6,15
MILANO LA PEGGIORE Conferma lestrema volatilit del suo listino, piccolo e dominato dai titoli bancari. Ma Fiat e le costruzioni insomma, leconomia reale fanno peggio
/FOTO REUTERS
cifra totale dei sussidiati a 3,7 milioni. Linflazione a luglio salita dello 0,5%, pi delle previsioni. E infine lindice di Filadelfia, che misura lo stato dellindustria manifatturiera stramazzato dal +3,2 di luglio al -30,7 di agosto. Una gelata fuori stagione che diventa lidentikit dellAmerica. Wall Street apriva con un tonfo tra il -4 (il Dow Jones) e il -5% (il Nasdaq) e non riusciva a risalire se non di frazioni per tutto il pomeriggio. LEuropa cedeva di schianto, raddoppiando le perdite (Francoforte -5,9, Parigi - 5,5, Milano -6,15) e bruciando quasi 300 miliardi di capitalizzazione. I titoli della Cnn farebbero impallidire un catastrofista convinto: zona di guerra, Il bagno di sangue dei titoli tech, Pericolosamente vicini alla recessione. E al di l delle oscillazioni quotidiane dei listini la questione esattamente questa: il temuto double dip (la seconda recessione, che trasform il 1929 in un incubo planetario) sembra davvero alle porte. Senza che nulla sia cambiato rispetto al credit crunch del 2008. Di fatto, gli Stati sono stati mobilitati per salvare il sistema finanziario; per farlo hanno distrutto i propri bilanci, gonfiando oltre misura il debito pubblico mentre tagliavano disperatamente la spesa sociale per reperire risorse. Al termine di questa prima ondata di tagli, il sistema finanziario ha ringraziato e ricominciato a praticare il solito vecchio gioco e la pura speculazione; di regolamentazione globale della finanza si smesso persino di parlare (Draghi ci scuser, ma la sua presidenza del Financial Stability Forum non ha lasciato alcun risultato tangibile). Ora tutto tende a bloccarsi di nuovo. Gli Stati non sono per pi una risorsa di denaro fresco, ma una parte del problema. Per questo le misure avanzate da Merkel e Sarkozy non avrebbero potuto rassicurare i mercati neanche se fossero state cento volte pi intelligenti. Il sistema finanziario globale sta affrontando la fase del deleveraging, in cui si sgonfia progressivamente leffetto leva della presenza di un sistema bancario ombra, fatto di prodotti derivati, cds, abs, cdo e quantaltro. Questa massa di denaro virtuale tale (600.000 miliardi di dollari, 10 o 12 volte il Pil mondiale) da non poter essere contrastata da nessuna misura atta a salvare le banche. Forse nemmeno se si reintroducesse in tutto il pianeta il principio guida del Glass-Steagall Act, imposto nel dopoguerra: gli Stati possono garantire le banche commerciali (lattivit di raccolta e prestito su garanzia), non quelle daffari, lasciando affondare queste ultime prima che trascinino allinferno lumanit.
5%
LA PERDITA MINIMA di tutte le borse del pianeta. In difficolt soprattutto Francoforte e Parigi, malissimo anche Londra (-4,5). Wall Street non fa meglio delle europee
Negli Stati uniti si aprono tre indagini per spezzare le reni a Standard&Poors
[Tommaso De Berlanga cherza con i fanti, ma lascia stare i fanti. Gli Stati Uniti dopo il declassamento del giudizio sul proprio debito pubblico hanno dichiarato guerra a Standard&Poor's, finora l'unica agenzia (oltre all'intoccabile Dagong, cinese) ad aver tolto la tripla A ai treasury Usa. In nemmeno 15 giorni ben tre inchieste sono state aperte da vari organismi statunitensi. Aveva iniziato il Congresso, ma l'iniziativa era stata considerata pi propagandistica che reale. Ora per ha aperto un fascicolo il Dipartimento di giustizia rivela il New York Times per verificare se ci sia stato conflitto di interesse nel caso dell'assegnazione di giudizi molto positivi, ancora nel 2008, a una massa consistente di titoli rivelatisi tossici di l a pochi giorni, contribuendo a ingigantire la crisi del 2008 (l'azienda pi famosa Lehmann brothers, banca d'affari giudicata sicura mentre gi gli impiegati riempivano gli scatoloni per andarse a casa definitivamente). La voce da verificare se diversi analisti dell'agenzia siano stati o no convinti a modificare i propri giudizi da pressioni del management di S&P. La questione non di poco conto, perch il ruolo di termometro della febbre finanziaria assunto nei fatti dalle tre agenzie di rating (tutte Usa) a livello planetario regge se viene confermata l'assoluta autonomia degli analisti. Se invece come da sempre si sospetta senza mai trovare per la smoking gun si dimostra che le analisi sono orientate dagli interessi della propriet (per esempio, Warren Buf-
UNIONE EUROPEA
Comunque vada, sembra ormai rotto il termometro che fin qui ha testato la solidit del debito pubblico e privato
fett ha avuto per anni quasi il 20% di Moody's), la credibilit ne uscirebbe annientata. E molte misure restrittive prese dai governi di mezzo mondo si rivelerebbero una scelta da gonzi (o complici), che portano i redditi dei propri cittadini in dote ai vampiri.Soprattutto, se fossero trovate prove, potrebbero a quel punto scattare cause legali di ogni tipo; che seppellirebbero S&P sotto le richieste di risarcimento.
Non basta. Una terza inchiesta riporta invece il Financial Times stata aperta dalla Sec (il cugino potente della nostra Consob), autorit che vigila su Wall Stree e le agenzie di ranting. In questo fascicolo sono indagate anche Moody's e Fitch (che proprio ieri ha cercato di limitare i danni confermando agli Usa la tripla A con outlook stabile). L'ipotesi di reato l'insider tranding, ovvero l'utilizzo di informazioni riservate per speculare in borsa). Non si sa se tra gli episodi sotto esame ci siia anche il downgrade del secolo, ma intanto la Sec ha chiesto la lista dei dipendenti al corrente della decisione prima che venisse resa nota. Difficile pensare che qualcuno di loro abbia comprato o venduto titoli su cui stavano lavorando, perch sarebbe troppo facile incastrarli. Ma in fondo basta soffiare la notizia a qualcuno che ti possa esser molto riconoscente. Comunque vada, innegabile che questa raffica di indagini sia una conseguenza diretta del downdrade del debito, e che l'amministrazione usa abbia in qualche modo incentivato la loto apertura. D'altro canto, le agenzie di rating hanno dimostrato troppo spesso una grande inaffidabilit di giudizio; o addirittura una vera e propria cecit di fronte ai problemi (noti) di imprese statunitensi importanti, per non dire del debito pubblico. Difficile, dopo, affidare loro il ruolo di termometro obiettivo. Ma un problema c' anche per il grande malato dell'economia globale, gli Usa: rompere il termometro - per quanto difettoso - non mai il modo migliore di inziare una terapia.
il manifesto
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LEUROPA BRUCIA
Il crack
Dopo lo storico declassamento del rating del loro debito, gli Usa devono discutere con il loro principale creditore
PAUL KRUGMAN LItalia e la Spagna possono superare la crisi dei debiti sovrani se non si faranno prendere dal panico, secondo il Nobel alleconomia. Ci sono Paesi che probabilmente riusciranno a sopravvivere se il panico non avr il sopravvento e quei paesi sono lItalia e la Spagna. Ce ne sono altri che sono fondamentalmente insolventi e avranno bisogno di una ristrutturazione del debito e questi Paesi sono Grecia, Irlanda e Portogallo, ha aggiunto il Premio Nobel, sottolineando poi che sono molto basse le probabilit di una uscita dalleuro dellItalia.
GRAN BRETAGNA
JACQUES DELORS LEuropa e leuro sono sullorlo di un precipizio. Lo ha detto lex presidente della Commissione europea, Jacques Delors, in unintervista al quotidiano elvetico Le Temps, sottolineando che per gli stati membri fondamentale avere una cooperazione economica pi stretta. Delors considera un eventuale ministero europeo delle finanze un dispositivo folle, e ha spiegato che una semplice collaborazione tra i Paesi negli affari economici non porter a nulla se non si ha la volont di cedere un p di sovranit nazionale.
Prove di raffreddamento
Michelangelo Cocco
PECHINO
USA
a terza volta di Joe Biden a Pechino quella pi difficile. Il vice presidente degli Stati Uniti ci era gi stato nel 1979, quando lallora giovane senatore democratico aveva potuto osservare da vicino le riforme di Deng Xiaoping, e nel 2001, lanno di un duro braccio di ferro su Taiwan con lamministrazione Bush. Ma la visita ufficiale cominciata ieri con lincontro con il suo omologo cinese Xi Jinping arriva allindomani della perdita della tripla A per i bond a stelle e strisce decretata da Standard & Poors e deve riuscire a rinsaldare i rapporti tra due governi in un momento in cui quello cinese ha qualche ragione per non fidarsi della controparte. Con Hillary Clinton che molto probabilmente non cercher un secondo mandato da Segretario di Stato, in caso di rielezione di Obama potrebbe essere proprio Biden, eletto al Senato per la prima volta nel 1972, a gestire i rapporti con la Cina che si avvia, lanno prossimo, a incoronare Xi come capo del Partito comunista (Pcc) e poi, nel 2013, presidente della Repubblica. Al centro di un viaggio insolitamente lungo (Biden arrivato laltro ieri sera e ripartir luned prossimo) ci saranno i temi legati alla crisi delleconomia americana. Il dipartimento del tesoro Usa aveva pianificato di emettere, tra marzo scorso e giugno 2012, buoni del tesoro per un valore di 10 miliardi di dollari ogni mese. Dopo lo storico declassamento del rating del loro debito, gli Stati Uniti devono discutere con la Cina, che con 1,16 trilioni di dollari in treasury bond il loro principale creditore. La stampa ufficiale nei giorni scorsi aveva accolto con rabbia la decisione del Congresso di alzare il tetto del debito Usa. I leader di Pechino erano rimasti in silenzio. Ora tocca a loro, a porte chiuse, parlarne con Biden. Il rafforzamento delle relazioni tra Cina e Stati Uniti si adatta non solo agli interessi dei due paesi, ma anche a quelli del mondo intero ha dichiarato il vicepre-
sidente cinese. Viste le nuove circostanze - ha affermato Xi Cina e Stati Uniti condividono ancora di pi ampi interessi e responsabilit comuni. E Biden: Sono sicuro che la stabilit economica del mondo dipenda in buona parte dalla cooperazione tra Stati Uniti e Cina. Nel momento in cui si parla con sempre maggiore insistenza di una nuova recessione, il paese pi indebitato del mondo e quello che vi ha investito il 70% delle proprie riserve estere navigano entrambi in acque agitate. Come a voler raffreddare il sentimento anti-cinese di alcuni settori del Congresso Usa, a Washington stato appena pubblicato un rapporto della consiglio daffari Usa-Cina che evidenzia laumento delle esportazioni statunitensi nel paese che (dopo Canada e Messico) il terzo mercato per lexport degli States. Nel 2010, le esportazioni verso la Cina sono aumentate del 32%, pi rapidamente di quanto siano cresciute quelle verso qualunque delle cinque principali destinazioni dei prodotti americani sottolinea il documento. Da quando nel 2001 la Cina entrata nellOrganizzazione mondiale per il commercio (Wto), lexport Usa verso la Cina cresciuto del 468% ma resta il fatto che lanno scorso gli Usa hanno importato dalla Repubblica popolare prodotti per 364 miliardi di dollari e hanno accumulato un deficit commerciale
record pari a 273 miliardi. E, in percentuale, gli Usa perdono quota, essendo le importazioni della Cina dagli Usa passate dal 10% del totale nel 2001, al 7% attuale. Nei giorni scorsi ha assunto lincarico il nuovo ambasciatore statunitense a Pechino: si tratta di Gary Locke, primo sino-americano a ricoprire questo ruolo, nonch ex ministro del commercio di Obama. La tutela e la promozione delle aziende statunitensi nel mercato cinese saranno tra le sue priorit. C poi la questione di Taiwan, o meglio delle armi che ogni anno gli Stati Uniti vendono allisola dove nel 1949 si rifugiarono i nazionalisti del Kuomintang sconfitti nella guerra civile e che per la Repubblica popolare parte integrante del suo territorio. Il prossimo 1 ottobre in coincidenza con lanniversario della fondazione della Repubblica popolare Washington annuncer davvero la vendita a Taipei di caccia F-16 rischiando di far infuriare Pechino? Intanto - secondo lagenzia ufficiale Xinhua ieri Biden avrebbe riconosciuto che Tibet e Taiwan sono argomenti di interesse totale ed esclusivo della Cina. Gli Stati Uniti appoggiano fermamente la politica di una sola Cina e non sosterranno lindipendenza di Taiwan - avrebbe detto il vice di Obama - e riconoscono totalmente che il Tibet una inalienabile parte della Cina.
MONETE
AUTO Il titolo dellauto del Lingotto perde un clamoroso 11,88 mentre lIndustrial crolla del 13,31, Exor del 9,08%
po loperazione di scorporo delle due Fiat celebrato in pompa magna a Milano. Oggi il primo gruppo industriale italiano paga le conseguenze di tre fattori: landamento negativo delleconomia reale, la conseguente caduta delle borse, la sua debolezza sui mercati di riferimento. A Milano come a Wall Street non vedono pi la crescita. La lancetta del barometro delleconomia mondiale punta sempre pi verso la recessione, fra manovre restrittive e consumi privati in discesa. Gli analisti di Goldman Sachs hanno diffuso ieri una previsione che parla di un calo delle vendite di automobili in Europa nel 2012 fino al 7% in meno di un 2011 gi negativo. Non a caso alla borsa di Parigi (-5,48%), Renault ha perso il 7,95% e Peugeot il 9,06%. Ma sempre non a caso alla
borsa di Francoforte (-5,82%) il titolo Volkswagen ieri ha guadagnato il 4,45%. Il gruppo tedesco, principale competitor della Fiat in Europa e in Brasile, prevede di andare bene anche se leconomia scivola, ha detto laltro ieri Bernd Osterloh, il rappresentante dei sindacati che siede nel consiglio di sorveglianza. Pu Marchionne dire altrettanto? Se il mercato europeo triste per tutti i costruttori, il gruppo tedesco vola in Cina, mentre Fiat l ancora assente, in India rincorre (la quota di mercato arriva a fatica all1%), in Russia forse aprir una fabbrica a San Pietroburgo (diventato il grande distretto industriale dellauto straniera) dopo aver perso un partner importante a favore di Ford. Certo limitativo (se non sbagliato) dire che il titolo italiano in bor-
sa va gi perch negli Stati Uniti la Fiat forse non vender le 50.000 piccole 500 nel 2011, come precedentemente annunciato.O perch in Brasile, nei primi 15 giorni di agosto, la Volkswagen ha superato la Fiat per 270 macchine vendute; successo altre volte, ma qui che il gruppo italiano continuer a fare i suoi veri soldi nellauto. E la crisi reale che la borsa vede, di cui la debolezza Fiat su mercati cruciali un passaggio. Quali certezze in un mondo incerto?, ce le dir John Elkann, presidente del gruppo, il prossimo 24 agosto incontrando a Rimini il presidente della Compagnia delle opere, Bernhard Scholz. E lappuntamento clou, dopo quello con Marchionne del 2011. Che la Fiat cerchi via Cl una mano dallalto? (fpat)
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il manifesto
LEUROPA BRUCIA
Capitali in fuga
Maggioranza sempre pi divisa sul quarto possibile condono fiscale e sul contributo di solidariet
La Tobin Tax serve, ma va applicata almeno in tutte le borse europee e anche ai derivati
strazione. Di nessuna delle due cose abbiamo bisogno nel momento in cui si sta chiedendo molto a tante persone in difficolt in termini di tagli diretti e indiretti di servizi sociali, e si lasciano fuori persone che dovremmo essere in grado di tassare direttamente. Non c niente di serio in fatto di evasione fiscale in questa manovra. Il contributo di solidariet sui redditi alti sta dilaniando la maggioranza. davvero cos scandaloso? Io penso che una qualche misura di tipo straordinario sia in questo momento inevitabile e quindi non ho nulla da dire contro. Per altro,
LA SMENTITA
non nemmeno particolarmente onerosa per quei livelli di reddito. Mi sembra tuttavia stupefacente che ci si preoccupi di questo e non di altri effetti della manovra. Per esempio, si dice che il contributo dovrebbe essere calibrato rispetto al numero dei figli. Ma il problema di come considerare il peso della famiglia riguarda tutto il sistema fiscale, non solo questo contributo temporaneo e per redditi cos alti che non hanno nemmeno detrazioni fiscali a carico. Mi preoccuperei piuttosto che nella stessa manovra abbiamo il taglio delle agevolazioni fiscali anche per le famiglie, permanenti e gravanti principalmente su soggetti a reddito basso e con carichi familiari elevati. Laltra critica al contributo che riguarda solo lavoratori dipendenti: vero. Ma allora vorrei una manovra che contrasta davvero levasione fiscale: uno scandalo che oltre i 90.000 euro e 150.000 euro trovo solo lavoratori dipendenti, quelli che non possono evadere. La verit che il contributo di solidariet diventa un catalizzatore di tutti gli scandali di questa manovra, compreso latteggiamento del presidente del consiglio che si permette di dichiarare che lui pensava si pagasse per due anni, e invece sono tre. Ma cosa fanno l dentro? Chi che fa le leggi? Quale il suo giudizio sulla tassa sulle transazioni avanzata adesso da Merkel e Sarkozy? Una Tobin Tax ideata dalla sinistra e applicata dalla destra? La Tobin Tax prevede un sistema pi ampio della sola imposta sulle transazioni, ma sono assolutamente favorevole. Non facile imporla, dal punto di vista tecnico. Ed cruciale che sia applicata il pi possibile: in Europa, farla senza la Gran Bretagna non va bene. Soprattutto, bisogna riuscire a tassare anche i prodotti derivati. Le borse scricchiolano: quanto per effetto della speculazione e quanto per l'andamento negativo delleconomia reale? molto difficile da dire. La speculazione per certi versi un fenomeno fisiologico sui mercati. Sicuramente per adesso c molta incertezza, con andamenti erratici sia per la situazione economica che per le decisioni politiche. Le faccio un esempio: il fatto che il nostro governo salti fuori con proposte ad hoc come la cosiddetta Robin Tax sulle imprese energetiche, sbagliato. Se ci sono casi di monopolio, giusto intervenire, non si va a tassare un solo settore. Questo esattamente un modo di gestire il sistema fiscale che contribuisce a creare incertezza. Che i mercati gi sentono rispetto agli indici economici.
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LEUROPA BRUCIA
Sindaci in piazza
Il 29 a Milano contro lo tsunami finanziario e a difesa dei servizi pubblici e delle autonomie
organi, come province o parlamento. Non vero che anche enti locali e regioni sono responsabili del debito? Fatto 100 il debito pubblico (1.900 miliardi), il 95% stato generato dallo stato. Quindi per diminuirlo la cosa pi ovvia ristrutturare il livello centrale. Invece si fa lopposto. In questi anni i comuni hanno dato un saldo positivo di 3 miliardi per il patto di stabilit. Come giudica la sincerit con cui il federalista Bossi ha confessato che per salvare le pensioni i comuni possono pure arrangiarsi? Con questa manovra non si salvano n le pensioni n i comuni. Maroni a differenza di Bossi lo ha capito benissimo. Altro che federalismo: Roma ci dice perfino se possiamo assumere un dirigente. Il 29 a Milano ci sar una grande manifestazione con sindaci di tutte le parti politiche. Saremo in piazza con lorgoglio di chi ha contribuito a tenere in ordine i conti dello stato. Se non siamo falliti merito delle autonomie, non del ministro Tremonti. Quali sono le vostre proposte? Presenteremo al parlamento una contro-manovra che abbia la stessa dignit di quella del governo. Chiediamo un grande piano di opere pubbliche da realizzare con i proventi delle privatizzazioni parziali delle aziende di stato e delle municipalizzate che non funzionano. inutile che vengano a rompere le scatole a me che ho aziende in ordine e che vanno bene. E poi pensiamo che non sia uno scandalo aumentare lIva di un punto, magari aiutando in altre forme i consumatori a basso reddito. La manovra insomma pu stare in piedi con misure totalmente differenti. Dire che questo decreto lunico che ci garantisce dalle turbolenze dei mercati una solenne bugia, basta guardare la Borsa. La storia insegna il contrario: serve la crescita. Non c una sola ragione per cui questa manovra debba rimanere cos com. Per noi deve cambiare radicalmente.
OPPOSIZIONI (E DINTORNI)
RADICALI La crisi nera ma di far pagare il Vaticano non se ne parla: un tab, per il radicale Staderini. Eppure gli enti ecclesiastici godono di una riduzione dellIres e sono esenti Ici per le attivit commerciali. Secondo lAnci, un mancato introito di almeno 400 milioni.
DI PIETRO Non si deve avere paura di votare subito. Cos il leader dellItalia dei Valori. Questo governo non credibile, ma non serve un altro governo posticcio e artefatto. Quindi alle elezioni anticipate: potrebbero essere la panacea per la crisi.
PISAPIA Milano sar in prima fila nella battaglia per cambiare questa manovra iniqua. Il sindaco di Milano sar alla manifestazione indetta dallAnci contro la manovra. Uno tsunami . dice - solo per Milano il taglio di 100 milioni di euro
MIGLIORE Mai si potr accettare un nuovo condono. Una lapide su cui scrivere l'epitaffio della democrazia. Bisogna introdurre una patrimoniale che non tocchi prima casa e titoli di Stato ma le ricchezze accumulate, insulto a questo Paese. Fuori dallaula parla Sel.
BERLUSCONI
mo a questo punto lerrore proprio nel manico: se vuoi ridurre il debito il vero obiettivo stimolare la crescita, a fare i tagli a pioggia sono buoni tutti. La colpa solo del governo? Ma quale governo, abbiamo sempre avuto solo un interlocutore: il ministro Tremonti. Da dieci anni lui il regista delleconomia ed lui che ha portato il paese sullorlo del baratro. Possibile che solo per lui non si possano valutare i risultati delle sue scelte? E dal suo punto di vista quali sono? Il principale fattore che impedisce la crescita sono i vincoli del patto di stabilit interno. Che significa in concreto? I comuni non possono spendere nemmeno i soldi che hanno in cassa e pagare le imprese per i lavori gi iniziati. Siamo vittime di un paradosso: da un lato abbiamo soldi che non possiamo usare, dallaltro non arrivano i trasferimenti. E tutto questo mentre il debito pubblico e la spesa corrente, cio quella non produttiva, continua ad aumentare. Secondo Bankitalia nel 2010 gli investimenti sono calati del 20%. Nel 2011 caleranno di un altro 15%. Quindi per forza caleranno sia il Pil che loccupazione. Di fatto lintero paese fermo. Rivedere limpostazione seguita finora ci sembra logico. O no?
Il sindaco di Reggio Emilia spiega perch questo governo ha fallito e il paese non cresce. LAnci prepara la sua contro-manovra
E invece? Invece il patto stato addirittura inasprito. E nei vari decreti si susseguono cervellotiche ristrutturazioni istituzionali fuori dalla sede propria che il codice delle autonomie. Basterebbe dare incentivi ai comuni per fare delle unioni civiche invece di inventarsi farraginosi accorpamenti che alla fine costano come lo stipendio di tre deputati. Nei piccoli comuni i consiglieri prendono 19 euro lordi a seduta per 4 sedute lanno. La verit che queste pseudoriforme servono solo a salvare altri
Sta a dieta e deve perdere almeno cinque chili. Non che sia un probelma di portata nazionale ma Silvio Berlusconi a queste cose ci tiene. Dobbiamo convertire in legge la manovra e farlo in fretta perch sono sempre e solo gli speculatori a non far dormire sonni tranquilli al Governo. La manovra, convinto il premier, centra assai poco con l'ennesimo tonfo di piazza Affari anche se a dirsela tutta eventuali ritardi o ostacoli all'approvazione del testo potrebbero peggiorare una situazione gi difficile. Dunque mandato ad Alfano cui va lingrato compito di sfrondare i frondisti. Al delfino la missione. Con Martino, Crosetto e Tremonti in agguato. E con la Lega che sulle pensioni minaccia tempesta.
-20%
IMMOBILISMO DI STATO Gli investimenti pubblici sono diminuiti di un quinto nel 2010. E caleranno del 15% nel 2011.
n nuovo condono fiscale non ci dovrebbe essere, ma vista la credibilit del governo in carica il condizionale dobbligo. Fatto sta che ieri tre ministri ( Romani, Calderoli e Matteoli) hanno smentito lintenzione dellesecutivo di riproporre lo scudo per i capitali illecitamente traghettati allestero. Contro, si era lanciato Pier Luigi Bersani, titolare della proposta di tassare invece i tesoretti gi rimpatriati dallo scudo del 2009. Falso allarme, dunque? Per il momento sfuma il provvedimento virtuale. E il Pd incassa una vittoria altrettanto virtuale. Per il resto il partito democratico pronto a concentrarsi sul fisco, sul lavoro e sullo sviluppo, e a dare battaglia contro la soppressione delle festivit civili (in Emilia Romagna gi partita una raccolta di firme con lapplauso dellassociazione nazionale dei partigiani dItalia), secondo quanto riferisce Paolo Giaretta, il senatore che sta organizzando laccoglienza di parte democratica del decreto a Palazzo Madama la prossima settimana. Labolizione sostanziale dellarticolo 18 dello statuto dei lavoratori, previsto nella manovra, non ancora pervenuto nel dibattito interno del Pd, che si sa che sul tema non ha una posizione granitica. Tutti daccordo invece sulla Tobin Tax: Sono daccordo su una tassa sulle transazioni finanziarie anche con una bassa aliquota, ha spiegato ieri Bersani a Sky Tg 24. Il fatto che si cominci ora a parlarne in Europa segnala un ritardo. Da tempo proponiamo una tassa sulle transazioni finanziarie perch lo sconquasso della bolla finanziaria si riversato sui debiti pubblici che a loro volta sono ricascati sul welfare. Sar giusto che una parte di questo debito venga assorbito da chi ha provocato lo tsunami?. Tobin tax a parte, sulla manovra che inizier il suo iter la prossima settimana al senato lopposizione annuncia battaglia ma anche responsabilit. Due cose che sommate fanno, con ogni probabilit, contromisure destinate a rimanere agli
atti delle camere. Anche perch fra le opposizioni non tira aria di unit. Sullabolizione delle province, per esempio, ieri Pier Ferdinando Casini su Facebook (i leader si esprimono sul social network per attenuare la sensazione delle proprie vacanze) si rivolto al Pd senza mezzi termini: Sui costi della politica c in giro troppa demagogia e poca seriet. Il governo ha proposto di abolire le province sotto i 300mila abitanti, creando paradossi come quelli della Liguria dove rimarrebbe la sola provincia di Genova. Chiediamo alla maggioranza, e al Pd che ha sempre votato contro la loro soppressione, di fare un atto di seriet, ENTI IN RIVOLTA abolendole tutte a partire Da Prato a Pistoia fino a dai primi rinnovi. cos Belluno gli amministratori difficile essere seri?. democratici sul piede di A stretto giro la risposta guerra: Non ci faremo di Bersani: si pu pensare abolire. Ma sul partito ci a un dimezzamento, opsono due scuole di penpure a ricondurle a enti di siero. Almeno secondo grado. Ma non alla loro abolizione totale perch poi quando c una frana qualcuno bisogna che ci vada. Del resto il provvedimento del governo - la cancellazione delle province al di sotto dei 300mila abitanti e dei comuni sotto di quota mille - ha immediatamente provocato un principio di rivolta fra gli amministratori locali. I sindaci di Prato e Pistoia (Cenni del Pdl e Berti del Pd)hanno sottoscritto un documento in appoggio ai loro presidenti provinciali (entrambi Pd) dichiarando difficilmente comprensibile se le loro cittadine perdessero la dignit di citt capoluogo e lattuale dotazione di servizi. Nel bellunese, un drappello di militanti democratici ieri ha inscenato una protesta contro Bossi, Tremonti e Calderoli che si trovavano a Calalzo di Cadore per un convegno, al grido non ci facciamo cancellare. Si unito a loro un consigliere provinciale della Lega. Il tema, sul quale gi scivolato il Pd prima dellestate, dar ancora filo da torcere al partitone. Che ha la sua proposta di legge per il superamento delle province: ma un provvedimento costituzionale, richiede tempi biblici. Nellimmediato invece, e manco a dirlo, mezzo partito ne chiede labolizione, e laltra met giudica lidea antipolitica e populista, come ha scritto ieri il cattolico Lucio DUbaldo su Europa.
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il manifesto
ITALIA
STUDI URBANISTICI SULLEXPO A MILANO /FOTO EMBLEMA
PRIVATIZZAZIONI
a fiera internazionale a fiera dei buchi di bilancio. Con la terza manovra che, nel giro di due mesi, si abbatte sugli enti locali e coi conti in rosso lasciati dalla giunta Moratti, Expo sempre pi a rischio. Il fiore all'occhiello dell'ex sindaco, che avrebbe dovuto portare soldi e prestigio a Milano e all'Italia, potrebbe saltare. E i milanesi non sono disposti a barattare servizi e welfare pur di realizzare un evento in cui credono sempre meno. Un sondaggio lanciato dal sito di Repubblica fotografa la crescente diffidenza dei cittadini. Su tremila persone solo il 17% dice che bisogna insistere nella realizzazione del progetto cos com, il 42% sostiene che vada ridimen-
MILANO-BRESCIA
sionato, e un altro 40% pensa addirittura che sia meglio lasciar perdere. Anche a costo di fare una figuraccia internazionale. Al di l dei sondaggi il problema maledettamente reale. La manifestazione, che sulla carta valeva milioni di visitatori e miliardi di investimenti pubblici e privati, e che avrebbe dovuto essere il volano della ripresa economica, si sta invece trasformando in un salasso per i conti disastrati di Palazzo Marino. Al posto di veicolare soldi da Roma e dai privati, succhia risorse agli enti locali che gi si sono impegnati a comprare i terreni su cui sorger il sito per la fiera e a realizzare le infrastrutture connesse. Un affare che da sempre fa gola agli immobiliaristi vezzeggiati dalla giunta Moratti. La lunga lite tra lex sindaca e Formigoni, costata anni di inutili ritardi, stata vinta dal governatore solo quando Moratti ha perso con Pisapia. All'ultimo momento utile per rispettare le scadenze stata creata Arexpo, una societ cui partecipano Regione Lombardia, Comune e Provincia di Milano, per comprare i terreni dai proprietari: Fondazione Fiera, che dipende dalla Regione, e Cabassi. Pur di raggiungere l'obiettivo sembra che Formigoni abbia gi anticipato anche le quote di Comune e Provincia, e che ora si aspetti il rispetto degli impegni presi. Pisapia ieri ha tranquilizzato tutti, assicurando che il Comune entrer con una quota pari alla Regione, e si rivolto ancora al governo perch faccia almeno la parte che gli compete, per esempio per quanto riguarda la costruzione della nuova linea della metropolitana: Sono rimasto allibito - ha detto il sindaco - hanno detto che i soldi arriveranno solo se ci saranno. Per pagare la propria parte Palazzo Marino dovr sborsare pi di 30 milioni di euro, proprio mentre Tremonti gliene taglia 100. Non solo, entro il 2015 il Comune dovrebbe trovare 200 milioni. In tutto il sito espositivo e le infrastrutture ad esso connesse costano 1,7 miliardi (le spese per l'organizzazione pari a un miliardo dovrebbero essere recuperate dalla vendita dei biglietti). Non solo il Comune a essere in difficolt. Anche Provincia e Camera di Commercio non hanno i 200 milioni che sarebbero chiamati a sborsare, e il contributo dei privati, nonostante sia sceso da 900 a 260 milioni tutt'al-
tro che certo. Per non contare gli 800 milioni stanziati dal governo per tutte le altre infrastrutture sui quali nessuno disposto a giurare. Stando cos le cose che si fa? Il governo dovrebbe intervenire per salvare l'onorabilit del paese. Questo chiede l'assessore al Bilancio di Milano, Bruno Tabacci. Ma Tremonti non mai stato un fan di Expo. E tanto meno lo sar in tempi di crisi, con Formigoni che lo attacca un gior-
no s e uno no, e con Pisapia sindaco di Milano. E allora? L'unica via quella di rivedere il progetto. Renderlo meno costoso e pi sostenibile, anche per le casse comunali. E' questa l'opinione dell'architetto Stefano Boeri e di Piero Bassetti, l'esponente pi prestigioso della borghesia illuminata milanese pro Pisapia. Il punto dolente per che questa scelta rischia di essere solo leffetto della stangata di Ferragosto.
possibile per garantire i servizi ai cittadini e non perdere Expo. Ma non si pu non vedere il problema. Servono i soldi del governo, che invece taglia a Milano altri 100 milioni di euro. Questo non pu essere scaricato sugli asili, sull'assistenza ad anziani e disabili. Tanto pi in un momento di crisi in cui le prime a pagare saranno proprio le fasce pi disagiate. E' credibile lipotesi di un Expo in versione soft? Ci si deve provare. Significa ricalibrare il progetto sul tema della nutrizione coinvolgendo le realt presenti sul territorio. Rivolgersi ai paesi che soffrono la deREALISTI nutrizione significa anche riNon siamo contro pensare al nostro modo di Expo, ma il Comune nutrirci. Questo avrebbe prima di tutto deve gauna forte valenza culturale rantire assistenza, asili, ed etica e permetterebbe ane aiutare le fasce pi che di risparmiare. Oltre colpite dai tagli del goche fare sentire Expo non verno e dalla crisi pi come un affare che interessa solo i proprietari dei terreni, gli immobiliaristi e i politici, ma anche i cittadini di Milano che verrebbero coinvolti. Ma anche per questo servono un minimo di risorse che non possono andare a scapito dei compiti primari del Comune. Non pensate che la vostra presa di posizione possa creare problemi a Pisapia? Mi sono posta la questione. Ma credo di no. Come lui chiediamo al governo di garantire i finanziamenti necessari per onorare gli impegni che Pisapia ha assunto anche con il nostro appoggio, senza che per questo finisca per intaccare le risorse indispensabili per rispondere alle necessit dei cittadini pi deboli di Milano.
cletta, poveri proprietari di decine di appartamenti, persone che prendono la pensione dei parenti morti. Nei primi sette mesi dell'anno le Fiamme Gialle hanno eseguito oltre 11 mila controlli sui beneficiari delle cosiddette prestazioni sociali agevolate ed hanno denunciato alla magistratura oltre 3mila truffatori. Si tratta di persone che avevano fruito da enti pubblici di agevolazioni non spettanti sotto forma di borse di studio, assegni di maternit, buoni mensa, contributi sugli affitti ed altri sussidi che potevano e dovevano essere destinati ai veramente bisognosi.
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INTERNAZIONALE
SPAGNA Comincia la visita di Benedetto XVI, la marcia laica dispersa a manganellate
INDIA
HONDURAS
MADRID, MANIFESTANTI ANTI-PAPA ALLA PUERTA DEL SOL. A DESTRA, BENEDETTO XVI RICEVUTO DA RE JUAN CARLOS/REUTERS
Paola Desai a Spagna ha accolto papa Benedetto XVI, da ieri in visita pastorale a Madrid, con tutti gli onori ufficiali e un tripudio di pellegrini - ma anche con manifestazioni di protesta, scontri con la polizia, e con numerose polemiche incentrate sul costo della lunga visita - durer quattro giorni. La visita papale coincide con la giornata mondiale della giovent, kermesse che ha portato nella capitale spagnola parecche migliaia di giovani da tutto il mondo - sono stati contati 190 paesi. E la manifestazione a cui aveva dato lustro il precedente pontefice, Giovanni Paolo II, facendone un happening di grande richiamo, festival di papa boys con chitarra e sacco a pelo. Questa volta la scena una ferragostana Madrid, invasa dai giovani pellegrini fin da luned scorso. Ieri circa 2.000 di loro erano allaeroporto di Barajas per accogliere il pontefice, sceso dal suo aereo alle 12 in punto. Cerano anche re Juan Carlos e la regina Sofia, che lo hanno atteso in fondo alla scaletta insieme allarcivescono di Madrid, Rouco Varela. Tappeto rosso, baciamani, i discorsi del re e del papa - solo dopo, dentro allaeroporto, lospite ha ricevuto il saluto del capo del governo Jos Luis Rodriguez Zapatero e parecchi suoi ministri, il capo dellopposizione Mariano Rajoy, il sindaco di Madrid, la presidente della regione. Protocollo e politica: e Benedetto XVI ha chiarito la sua politica fin da quel primo discorso, con un appello a difesa dellidentit cristiana. Rispetto per i cattolici: Non pochi giovani soffrono di discriminazioni a causa della loro fede in Cristo (...) si vuole privarli dei segni della sua presenza nella vita pubblica. In un paese gravemente colpito dalla recessione, e con una disoccupazione giovanile altissima, il papa riconosce la loro ansia e lincertezza del futuro: ma aggiunge che la crisi non solo economica, anche etica, e si lanciato in una filipica contro ledo-
BELGIO
Via il governo e la Casta, no alla manovra. Due giorni con corteo, forse a oltranza
CILE
cooperante italiano a Nyala non risulta chiesto alcun riscatto. E non c stata nessuna rivendicazione ufficiale, aggiunge Emergency. Le piste sul tavolo sono ancora tutte aperte, e lorganizzazione continua a seguire gli sviluppi della situazione e a lavorare per il rilascio di Francesco in collaborazione con le autorit sudanesi e il ministero degli esteri italiano. Il logista trentaquattrenne era stato prelevato dallauto su cui viaggiava con alcuni colleghi il 14 agosto sulla strada verso laeroporto. Sulla vicenda c assoluto riserbo ma Emergency e la Farnesina continuano a esprimere un cauto ottimismo.
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INTERNAZIONALE
Israele
Triplice attacco nel sud del paese, 14 morti e una trentina di feriti. Risposta di Tel Aviv: bombardata la striscia di Gaza, 6 vittime. Il sangue ritorna a scorrere
n triplice attacco nel sud dello stato di Israele ha fatto ieri 14 morti, tra cui sette civili, e almeno 26 feriti, secondo un bilancio ancora provvisorio. La reazione stata immediata: lesercito israeliano ha bombardando la Striscia di Gaza provocando almeno sei vittime. Tutto cominciato intorno a mezzogiorno, quando un gruppo di uomini armati di pistole, kalashnikov ed esplosivo ha lanciato un assalto combinato a una ventina di chilometri a nord di Eilat, localit turistica sul Mar Rosso al confine con lEgitto: colpiti un autobus, un veicolo militare israeliano e due automobili private. Il bus 392 della linea Egged, attaccato a colpi di kalashnikov sullautostrada numero 12 tra la citt di Beer Sheva a Eilat, trasportava civili e numerosi soldati israeliani che avevano appena lasciato le rispettive basi per il fine settimana. La pattuglia militare accorsa sul luogo stata a sua volta colpita: testimoni raccontano di una serie di bombe lungo la strada esplose allarrivo dei mezzi militari. Lesercito israeliano ha risposto a quel primo attacco chiudendo larea con posti di blocco; rintracciato e bloccato il veicolo degli attentatori, scoppiato un conflitto a fuoco e 7 membri del gruppo armato sarebbero stati uccisi, ha detto un portavoce militare. Lautista dellautobus ha raccontato che gli attentatori indossavano le divise dei soldati egiziani, il che fa pensare che il commando
sia penetrato in Israele dalla frontiera con lEgitto. Con il passare delle ore lipotesi di un unico commando composto da quattro persone ha lasciato posto allipotesi di un attacco combinato da parte di pi gruppi e almeno una ventina di miliziani. Unora dopo il primo attacco infatti due missili anti-carro hanno fatto saltare in aria due veicoli privati, ferendo sette persone e uccidendone sei, mentre al confine tra lEgitto e la Striscia di Gaza sono stati lanciati razzi verso Israele. Due elicotteri militari sono stati inviati nel luogo per evacuare i feriti, trasportati a Eliat e a Beer Sheva. Poco dopo il ministro della Difesa, Ehud Barak, si detto convinto che lazione sia strettamente legata alla Striscia di Gaza: La vera responsabile di questo attacco Gaza, risponderemo con forza e determinazione. E La risposta arrivata: dopo aver chiuso ieri il valico di Erez tra Gaza e Israele in entram-
be le direzioni, e il confine di Rafah con lEgitto, laviazione militare ha attaccato nel pomeriggio la Striscia. Ha colpito obiettivi nel nord e nel sud del territorio palestinese,Un primo bilancio parla di almeno sei morti, tra cui almeno un civile colpito in casa; altri sarebbero quattro membri del Popular Resistance Committee e Abu Sabri Enner, capo delle Brigate Salah Eddin, il braccio armato di un gruppo salafita islamico. A Gaza city ieri sera si sentivano gli aerei, ma lagglomerato urbano stato risparmiato. Hamas ha negato il proprio coinvolgimento nella serie di attacchi di ieri attorno a Eilat, dicendosi per convinta che lassalto sia la risposta ai raid israeliani che quotidianamente colpiscono la popolazione sotto assedio di Gaza. Secondo il leader di Hamas, Bardawil, nei giorni scorsi fonti giordane dei servizi segreti israeliani avrebbero informato Tel Aviv degli attacchi. Il mancato intervento, ha detto Bardawil, sarebbe dovuto alla tradizionale tattica israeliana: spostare lattenzione dellopinione pubblica, impegnata nelle ultime settimane in movimenti sociali di protesta contro la politica economica del governo, sulla sicurezza dello Stato dIsraele. Poche ore dopo lattacco, i leader del movimento di protesta hanno annunciato la sospensione di ogni manifestazione programmata per i prossimi giorni nelle maggiori citt israeliane. Lattacco presso Eilat ha anche riaperto in Israele il dibattito sulle garanzie che un Egitto debole e traballante possa fornire alla sicurezza dello stato ebraico: da tempo Tel Aviv aveva detto di temere che militanti islamici potessero approfittare del vuoto di potere per sferrare attacchi contro Israele. Un simile evento dimostra la debolezza dellEgitto in Sinai, ha detto il ministro Barak. LEgitto si difende, affermando di aver potenziato le misure di sicurezza al confine con lo Stato di Israele e di aver compiuto proprio ieri un raid nel Nord del Sinai, durante il quale sono stati catturati quattro militanti islamici in procinto di attaccare un gasdotto.
li attentatori non sono partiti dal Sinai. I governatori del nord e del sud del Sinai, Khaled Fouda e Abdel Wahab Mabrouk, ieri hanno escluso in modo categorico il coinvolgimento indiretto del territorio egiziano ipotizzato da fonti di Tel Aviv, negli attacchi sulla strada per Eilat e in altre aree nel deserto del Negev. Altrettanto netta la smentita dei servizi di sicurezza egiziani mentre unanalista molto noto, Nabil Abdul Fattah, del Centro Studi Strategici al Ahram, definisce infondata laccusa rivolta pi volte dal ministro degli esteri israeliano Ehud Barak al governo post-Mubarak di aver allentato controlli e misure di sicurezza permettendo cos unampia libert di movimento ai gruppi salafiti-qaedisti che da qualche tempo agirebbero nella Penisola del Sinai. impossibile che gli attentatori siano entrati da Gaza in Egitto per poi spostarsi in Israele, perch da qualche giorno lungo il confine in corso una ampia operazione militare egiziana proprio per catturare capi e militanti di questi gruppi di estremisti armati, ha spiegato Abdul Fattah. Lanalista si riferito ad Operazione Aqui-
Secondo gli analisti, fra le cause degli attentati centrale rimane la questione palestinese
ziane possono entrarvi solo con lautorizzazione di Israele. Nei giorni scorsi giornali e blogger egiziani scrivevano ironicamente che grazie a al Qaeda, lEgitto ha recuperato la sua piena sovranit sul Sinai che per oltre 30 anni rimasto una sorta di territorio aperto, di fatto ancora sotto il controllo di Tel Aviv grazie alla massiccia presenza di turisti israeliani. difficile valutare la forza di queste cellule armate nel Sinai
a pressione cresce, sul presidente siriano Bashar al Assad; sanzioni contro il settore petrolifero, lannuncio di un rapporto del Consiglio dellOnu per i diritti umani (che potrebbe preludere a una chiamata in causa della Corte penale internazionale), e poi il pronunciamento dellamministrazione Usa, che per la prima volta chiede, esplicitamente, che Assad si faccia da pare. Tutto questo ieri, nel giorno in cui Assad ha telefonato al segretario generale dellOnu Ban Ki moon per dichiarare la sua buona volont. Tutte le operazioni militari e di polizia contro le citt delle proteste sono terminate, ha dichiarato il presidente siriano - rispondeva cos allappello di Ban, che gli aveva chiesto la fine immediate delle violenze contro i civili e degli arresti di massa. Bashar ha inoltre ribadito lintenzione di procedere verso significative riforme, tra cui modifiche costituzionali ed elezioni legislative, ha riferito un portavore delle Nazioni Unite. Ban ki Moon ha espresso la necessit di implementare le riforme senza intervento militare, di permettere unindagine dellOnu sulla repressione e laccesso alle organizzazioni
umanitarie. Bashar ha ripetuto limpegno per le riforme in un incontro del vertice del partito Baath, dove ha parlato di dignit e sovranit del paese. La notizia della fine delle operazioni militari e di polizia ha avuto grande risonanza anche a Damasco: ma secondo gli attivisti stata smentita dai fatti, poich nello stesso giorno 25 civili sono stati uccisi dalla polizia, di cui almeno 9 a Homs, una delle citt roccaforti delle proteste. Dallinizio di Ramadan si intensificata la repressione violenta delle pro-
mostrato immagini di carrarmati e soldati che si allontavano da Hama e Deir Az Zoor, attivisti denunciano che forze di sicurezza e miliizie para-militari e pro-governative sono ancora attive. Ci fanno vedere folle che inneggiano ai soldati ma noi sentiamo che non hanno laccento di Deir Az Zoor, gente portata da fuori, commenta Ghassan, unoppositore. Lannuncio di Bashar sulla fine delle operazioni militari sarebbe stato dettato dalle pressioni internazionali e dalla possibit che i vertici siriani siano deferiti alla corte di giustizia internazionale. Un team investigativo dellOnu, a cui non stato permesso laccesso in Siria ma ha intervistato vittime e testimoni, avrebbe individuato nella repressione delle proteste, gravi violazioni dei diritti umani e attacchi alla popolazione civile che potrebbero costituire crimini contro lumanit. Ma la fine delle operazioni militari sarebbe dettata anche dal fatto che le autorit di Damasco, dopo la massiccia offensiva di Ramadan, confidano di aver messo sotto controllo le proteste. Manifestazioni continuano a tenersi in moltissime localit, soprattutto dopo le preghiere della sera, il taraweeh, ma non c stata quellesplosione che alcuni si attendevano durante il Ramadan. Dopo
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INTERNAZIONALE
Siria
ora che se ne vada: la Casa Bianca guida lattacco dei leader mondiali al rais siriano. Dichiarazioni e minacce di sanzioni da Francia, Gran Bretagna e Germania
EGITTO: MILITARI RITIRANO ACCUSE CONTRO BLOGGER Asmaa Mahfuz, nota blogger egiziana co-fondatrice del Movimento del 6 aprile, accusata di diffamare lesercito, ha vinto. Avrebbe dovuto essere processata da una corte marziale, ma le forze armate hanno fatto sapere ieri di aver ritirato le accuse contro di lei. Decisione analoga stata presa nei confronti di Louai Nagati, un altro militante che rischiava il processo per lo stesso motivo. Lo scorso 14 agosto la blogger era stata fermata e poi rilasciata su cauzione dopo un lungo interrogatorio. Per sostenerla, quattro attivisti egiziani avevano iniziato uno sciopero della fame. IRAQ: AL-MALIKI, PRIMAVERA ARABA SERVE A ISRAELE Israele la prima ad avvantaggiarsi della primavera araba. Cos si espresso ieri il premier iracheno Nuri al-Maliki nel corso di un comizio a Baghdad in occasione dell'anniversario della fondazione dell'organizzazione sciita Badr, ripreso dalla tv locale. Parlando a un folto gruppo di militanti sciiti, il primo ministro iracheno ha affermato: la regione sta vivendo forti tensioni che vengono chiamate "primavera araba". I popoli rivendicano le loro giuste aspirazioni e noi ne sosteniamo alcune, il problema che questa rabbia non deve essere preda delle ambizioni di questa entit usurpatrice.
Alain Gresh ama non tutta la Siria. Questa citt di 500.000 abitanti, ribelle dallindipendenza del 1946, schiacciata sotto le bombe nel 1982 dopo uninsurrezione dei Fratelli musulmani, quindi emarginata, concentra su di s lattenzione da quando sono scoppiate le rivolte, in marzo. Il Primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan aveva messo in guardia Damasco contro una ripetizione dei massacri del 1982. Tutti i media internazionali vanno a caccia delle voci pi folli che circolano su questa citt simbolo, e le diffondono senza verificarle. Raggiungere la citt, situata duecento chilometri a nord di Damasco, tramite unautostrada in buono stato, si rivela pi facile del previsto. Un solo checkpoint dellesercito sorveglia lingresso. Alla periferia, mezza dozzina di carri armati nascosta ai bordi delle strade. Hama deserta. Alcuni taxi carichi di famiglie lasciano la citt. Il nostro veicolo deve fare una gimkana fra gli ostacoli accumulati allingresso di ogni strada: un bric--brac di pezzi di selciato, rami, ciottoli , bidoni dei rifiuti Qui, un autobus bruciato; l, la carcassa di unauto. Queste fragili barricate dovrebbero frenare una incursione a sorpresa delle forze dellordine in questa citt liberata. Su dei teli, slogan scritti a mano sommariamente proclamano: Il popolo vuole la caduta del regime!, Il 1982 non si ripeter!. Il nostro veicolo viene bloccato e dobbiamo spiegarci con alcuni giovani che filtrano il passaggio. Uno di loro ci guida nel dedalo di strade e vicoli. Prima sosta: ci fanno sedere, ci circondano, rispondono alle nostre domande. Decine di persone si uniscono alla conversazione, ci interpellano. Alcuni portano foto di martiri (un fratello, un cugino, un amico); altri, scene registrate su un telefono cellulare, alcune delle quali difficili da reggere un cervello esploso, una testa in frantumi... Unimmagine - a detta di un uomo - mostra due corpi schiacciati da un carro armato. Ma il suo vicino corregge: No, no, da una grossa auto: guardate i segni. Perch le strade sono vuote? Allinfuori dei giorni delle manifestazioni, il venerd, tutti si rinchiudono in casa. Per gli uomini ci sono turni di guardia: alcuni dormono di notte, altri di giorno. Molte donne sono state evacuate, come altri abitanti che temono il ripetersi del 1982. E questautobus bruciato? Sono le forze dellordine che danno fuoco e vogliono dare a noi la responsabilit. Sostengono che vogliamo creare un emirato islamico; cercano di nascondere armi nelle moschee per incriminarci. La nostra rivoluzione pacifica [silmiyya]: la migliore arma dei manifestanti, dallEgitto al Bahrein, passando per lo Yemen. Nessuna delle persone che incrociamo armata, tranne per un bastone insignificante. Anche se, in altre regioni, gruppi armati si scatenano, rafforzati da combattenti arabi del Libano o dellIraq, e sono state accertate vendette locali contro ufficiali e soldati, questi fenomeni restano minoritari. Un volantino del 1 giugno a Hama d istruzioni precise ai manifestanti: evitate qualsiasi disordine; rispettate gli edifici pubblici; astenetevi dallinsultare o dal provocare le forze dellordine. Noi protestiamo contro loppressione, non vogliamo opprimere nessuno. Chi sono le persone che si sono accalcate attorno a noi? Uno laureato in filosofia, laltro medico, un terzo ingegnere. Tutti assicurano di volere lavvento di un regime civilizzato e, in primo luogo, la fine dellarbitrio e dellumiliazione, il rispetto della loro dignit (karama). Possono prender-
SIRIA Il futuro del paese in un reportage di Alain Gresh, vicedirettore di Le Monde diplomatique
EVACUAZIONE DI UN FERITO A EILAT. A SINISTRA, IL BUS PRESO DI MIRA DAL COMMANDO /FOTO REUTERS
lattacco dellesercito nelle citt le proteste non riprendono come prima, come dimostra il caso di Daraa. Gli arresti di massa e le torture generano rabbia nella popolazione ma anche paura afferma Wissam Tarif, attivista dei diritti umani - che accusa di immaturit politica lopposizione siriana, divisa e incapace di capitalizzare sulle proteste delle strada. Le immagini delle operazioni militari dellesercito siriano ad Hama, Deir Al Zoor e negli ultimi giorni a Latakia hanno contribuito a far crescere la condanna internazionale. Ieri arrivato il passo, annunciato, dellamministrazione Usa: la richiesta di dimissioni di Bashar al Assad. In una nota scritta Obama ha detto: I siriani devono determinare il proprio futuro ma Assad glielo impedisce e per il bene dei siriani, Assad deve farsi da parte, annunciando un nuovo round di sanzioni contro limportazione di petrolio e gas siriano. Francia, Gran Bretagna e Germania hanno seguito a ruota, dichiarando che Assad ha perso legittimit di fronte al suo popolo e chiedendone le dimissioni. Anche lunione europea annuncia sanzioni contro il settore petrolifero ed energetico: significative perch Francia, Germania e Italia sono i principali acquirenti di greggio siriano. Anche Tunisia e Svizzera hanno richiamato i propri ambasciatori per consultazioni. Bashar Al Assad ha dimostrato di non cedere a pressioni, neanche da paesi vicini come la Turchia, ma il governo siriano appare sempre pi isolato internazionalmente - salvo ormai per lalleato iraniano.
gli ambasciatori americano e francese ci ha aiutato a sventare i loro piani. La fiducia si rompe. Il presidente, per due volte nei suoi discorsi, ha affermato che lesercito non avrebbe sparato sulla popolazione. Lunico governatore che abbia applicato i suoi ordini stato rimosso! Ormai, esigiamo la caduta del regime. Altro incrocio, altro incontro, con gli stessi racconti terrificanti, lo stesso vibrante appello allopinione pubblica internazionale e lo stesso rifiuto di qualsiasi intervento militare straniero , la stessa ospitalit: tolgono rapidamente i nostri sgabelli per sistemarci su delle poltrone; ci offrono bevande, sandwich, e persino fiori.
Bench la caduta del regime siriano faccia gola agli Usa e a Israele, la crisi soprattutto interna
Non siamo salafiti, spiega uno dei nostri ospiti, siamo sostenitori di un Islam del giusto mezzo. Certo, la citt molto conservatrice, ma ci si dichiara aperti, specialmente nei confronti della minoranza cristiana. Siamo come le dita di una sola mano. La testimonianza di un cristiano, autista di camion: I giovani che vedete sono miei figli, mi chiamano zio. E le posizioni della gerarchia cristiana che appoggia il potere? I religiosi hanno autorit sulle cose della religione, non sulla politica. Nella mia famiglia coesistono diversi
TUNISIA
orientamenti politici e non la Chiesa a poter decidere. Una visione un po troppo idilliaca; sotto-sotto serpeggiano discorsi dodio, in particolare contro gli alawiti (la minoranza di fede sciita da cui provengono diversi dirigenti), ma vengono denunciati dai volantini dei coordinamenti, i tansiquiyat, come li chiamano qui. Nel quartiere cristiano di Bab Touma, a Damasco, parecchie migliaia di persone si sono radunate intorno a un palco e a un gruppo musicale, in appoggio al presidente Assad. Numerosi giovani, ragazzi e ragazze insieme, che indossano T-shirt con il suo ritratto, avvolti nelle bandiere siriane, cantano, ballano, urlano. I cristiani, che hanno visto centinaia di migliaia di loro correligionari iracheni rifugiarsi in Siria, temono per il futuro. Uno striscione offerto da un uomo daffari denuncia le menzogne di al-Jazira, al-Arabiya e delle loro colleghe. Le due televisioni satellitari, finanziate una dal Qatar, laltra dallArabia saudita, sono accusate di faziosit, di diffondere informazioni non verificate, di trasformarsi in strumenti per rovesciare il regime. Non del tutto falso, ma le limitazioni imposte ai giornalisti stranieri facilitano tutte le narrazioni fantasiose. Il regime ha addirittura vietato i quotidiani libanesi al-Akhbar e al-Safir, che hanno sempre sostenuto Damasco e Hezbollah di fronte a Israele, ma che condannano i massacri. La facciata della stazione dellHedjaz ricorda che, nel 1908, lImpero ottomano aveva inaugurato una linea ferroviaria fra Damasco e Medina. Davanti alledificio, migliaia di persone denunciano la visita dellambasciatore americano a Hama, le ingerenze occidentali negli affari siriani. In questo giorno festivo, questi giovani non sono n funzionari n studenti costretti a manifestare. Perch il regime ha ancora del sostegno, per quanto sgretolato: una parte delle minoranze, preoccupata di una presa del potere da parte dei fondamentalisti islamici; la borghesia, compresa quella sunnita, arricchitasi da una decina danni grazie allapertura economica. N Damasco (dove le manifestazioni si concentrano nella periferia) n Aleppo si sono ancora mosse davvero. Paradossalmente, sono le regioni povere come Deraa, dalle quali il partito Baath al potere ha attinto le sue forze negli anni 60 e 70, a essersi mobilitate, ritenendosi trascurate da un decennio. Damasco cambiata. Centinaia di banchetti sono sistemati sui marciapiedi, e nessuno osa cacciare i venditori ambulanti; auto sfrecciano a tutta birra, bruciando i limiti di velocit; co-
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il manifesto
CULTURA
PROTAGONISTI
Prima che un testo diventi libro
Queste pagine inaugurano una serie dedicata al lavoro editoriale, il cui intento quello di rendere visibili alcuni tra i passaggi fondamentali che stanno dietro la pubblicazione di un libro, facendoli raccontare da chi ne protagonista. Se la scrittura implica generalmente solitudine, la conversione di un testo in libro richiede il coinvolgimento di una piccola collettivit la cui esistenza insospettabile per chi non ha dimestichezza con lindustria editoriale: agenti letterari, editor, redattori editoriali, grafici, revisori delle traduzioni, uffici stampa sono tra i principali responsabili della fortuna di unopera, eppure i loro nomi non compaiono mai. La qualit dei cataloghi il frutto di scelte i cui autori sono quasi sempre votati alla invisibilit. Tra la consegna di un testo e la sua pubblicazione si consumano spesso interventi fondamentali che investono la scrittura, e persino larchitettura di un testo, di cui sono autori persone il cui nome previsto che rimanga ignoto. La veste grafica e, pi in generale, gli aspetti materici e formali con i quali un testo si presenta al suo pubblico sono anchessi veicoli potenti di significati, dunque influiscono sullinconscio della lettura, ma chi ha concepito questi dispositivi destinato a restare in ombra. Se molti autori, italiani e stranieri, si affezionano a un editore, il merito anche degli uffici stampa che prendono a cuore le sorti dei loro libri, tollerano le loro intemperanze narcisistiche, e a volte li scarrozzano dallalba alla notte nelle citt che ospitano le presentazioni dei loro libri, restando sempre dietro le quinte. A tutte queste figure sono dedicate le pagine che usciranno da oggi alla fine di agosto, pagine raccontate dai protagonisti di un lavoro che ancora in grado di smobilitare parole come passione, senso, entusiasmo, persino idealismo, sebbene temperato a volte crudelmente dalla fatica. soprattutto grazie a loro che, nonostante le profezie di McLuhan, la Galassia Gutenberg resiste orgogliosamente ancora. (Francesca Borrelli)
Un lavoro da samurai
in realt sono prima di tutto critiche agli editori che li hanno pubblicati. Molti editor, da parte loro, hanno spesso una sorta di atteggiamento di superiorit nei confronti del resto del mondo che ruota attorno ai libri, come se il loro essere al centro del sistema, il fatto di avere assistito alla nascita delle opere e al successo di qualche iniziativa pi memorabile conferisse loro una innegabile superiorit. Per qualche tempo anchio lho sospettato, se non proprio creduto, ma, come molte presunzioni, anche questa ingiustificata. Gli editor non sono pi smart degli altri e chi ha lanciato unopera non ne sa di pi rispetto a coloro che quellopera la studieranno, anche se potrebbe rivelarne aspetti che nessuna analisi esterna sar in grado di cogliere. E comunque vero che, passato qualche anno, La lettura non dovrebbe mai essere umorale, quei dettagli si confondono, la memoria quando non ma a volte apri un inedito nella disposizione scompare si altera, ogni testidi un assetato che aspetta la pioggia e altre mone diventa inattendibile. Quando ho sentito me stesso volte ti senti come un otre gonfio a cui il solo e due miei colleghi dare tre pensiero di un liquido d uno sbocco di nausea versioni diverse del lancio di una collana avvenuta non Una simile somma di competenze eterotrenta, ma dieci anni fa, mi sono dovuto genee in vista di un fine ambiguo, sempre rendere conto che la superiorit conferita sospeso tra il culturale e il mercantile, tra da un certo sapere, se c, dura poco. lideale e lutilitaristico, a qualcuno potr Alla fine, se, come nella parabola budsembrare una macchinazione subdola, un dhista dei ciechi, la letteratura fosse un eleinsieme di tecniche elaborate per abolire fante, vero che ciascuno la interpreta a le complessit, smussare le punte pi acupartire da quel pezzo che tocca: le zampe, minate dello stile, spianare il senso estetila proboscide, la coda. E noi, come i critici, co dei lettori. E difatti, da qualche anno a gli storici, i linguisti, raramente vediamo al questa parte, si andata sviluppando una di l della prospettiva che il nostro ruolo ci sorta di critica delleditoria che, limitandoassegna. si a volte allobiettivo di inquadrare le straLa labilit della memoria introduce un tegie degli editori, altre volte si sostituisce altro elemento importante: il peso immenalla critica letteraria tout court, tanto che so del fattore umano. Sarebbe confortante capita di leggere critiche agli scrittori che pensare che gli strumenti di analisi del Antonio Franchini ochi lavori intellettuali sono cos vari e richiedono competenze cos dissimili e addirittura contrastanti come i mestieri delleditoria. lunico ambito in cui alle persone che fanno marketing si chiede di leggere libri fino al punto da farsene coinvolgere nel profondo dellanima e agli editor di affinare la propria sensibilit al mercato fino al punto da non fidarsi pi del proprio gusto. Anche se ed ecco il primo paradosso di questo mondo variegato e impuro non mai cos fino in fondo, perch mortificarsi, tradirsi, farsi cinici il modo migliore per fallire. Gli editori che non credono in un sogno non durano.
mercato si affinano al punto da ridurre gli errori e ottimizzare gli sforzi, e in parte questo anche successo e ancora di pi succeder, eppure ogni volta che consulto qualche opera storica sulleditoria del passato capita sempre che resto l stupito e mi dico ma guarda, questo lavevano gi fatto ottanta, sessanta, cinquanta anni fa! Non che qualcuno la ritenesse una trovata originale, ma aver partecipato a una riunione per decidere con quale viaggio premiare il libraio che avrebbe allestito la miglior vetrina e leggere per caso, soltanto qualche giorno dopo, che Arnoldo Mondadori, negli anni Trenta, aveva organizzato una gita in battello sul lago di Como per motivare il libraio pi abile nella stessa performance, qualche pensiero te lo fa venire. Il peso del fattore umano il limite intrinseco e il fascino profondo del mestiere dei libri. Io ci lavoro da quasi trentanni e ancora non mi sono abituato, per esempio, a rifiutare unopera a cuor leggero. una cosa che devo fare e che mi costa. Non ci devo pensare, ma, quando ci penso, c sempre un attimo in cui mi sembra di scrivere un rifiuto a me stesso. Sono passati trentanni e ancora non riesco a prescindere dalla simpatia o dallirritazione che alternativamente mi procurano certi modi di porsi e di proporsi. Non dovrebbe essere cos, uno dovrebbe imparare a prescindere, ma non si impara mai fino in fondo. La lettura, poi, non dovrebbe mai essere umorale, ma a volte apri un inedito nella disposizione di un assetato che aspetta la pioggia e altre volte ti senti come un otre gonfio a cui solo il pensiero di un liquido d uno sbocco di nausea. La definizione migliore di un lettore editoriale lho sentita esprimere una volta da
un mio collega che disse come essere un lettore molteplice. Leggi e ti dici per, come mi piacerebbe questo romanzo se fossi una donna di mezza et, uno studente universitario, uno che lavora in borsa. E in quel momento non sei una specie di irritante essere superiore che ora indossa una maschera e ora unaltra, sei veramente una donna, un ragazzo o un broker. E poi: che cosa va e che cosa non va? Se tutti cercano il giovane esordiente ti devi augurare di imbatterti nel romanzo scritto da un anziano signore. Se funzionano le storie di famiglia, vuol dire che forse il mondo l fuori pronto ad accogliere le prodezze di un eroe solitario. Se il pubblico ama storie con protagonisti tycoon e finanzieri, ora di emozionarci davanti a unepopea di straccioni e di andare a rivedere che cosa fanno nelle fabbriche gli operai. Non molti anni fa, in un comitato editoriale, sentii dire si parlava di Anne Rice, scrittrice americana specializzata in storie di vampiri che, tanto, in Italia: i vampiri non hanno mai venduto e mai venderanno. E losservazione mi sembr assolutamente logica. E invece le leggi bronzee sono tali fino a prova contraria, mentre bisognerebbe non essere mai dove uno si aspetta di trovarci, stare sempre altrove. Ma anche questa, come tutte le affermazioni del genere, suona come una sciocchezza nel momento in cui formulata. Soltanto alle opere riuscite consentito mandare messaggi, emanare radiazioni senza sembrare stupide. Leditoria, al suo pi alto livello di complessit, comunque un mestiere ancillare. Rispetto allopera, leditore come un samurai di fronte al daimyo, il signore. Nel senso etimologico del termine samurai: colui che serve.
Sono la figura speculare dellagente, con cui vengo spesso confusa. Lui vende, io compro. Cerco libri italiani per il mercato tedesco, il gruppo per il quale lavoro conta ventidue case editrici, il mio spettro dazione va dal romanzo al saggio al manuale di yoga
Viktoria von Schirach gni domenica quando vado fuori Roma, sulla via di Decima di Malafede, vedo davanti a un magazzino un po desolato pieno di tende da campeggio e dondoli polverosi un grande cartello che promette: Articoli per scout. Ogni volta che passo il magazzino chiuso, e ogni volta mi dispiace, perch molto raro che qualcuno si occupi del mio mestiere, e poi per di pi con degli articoli. Magari ci fossero degli articoli per scout, penso, nel senso di articoli che mi indicano i libri da segnalare ai miei editori. Faccio la scout, da una ventina danni ormai, ma quando spiego il mio lavoro ai non addetti, mi definisco una consulente editoriale. Sono la figura speculare dellagente, con cui vengo spesso confusa. Lui vende, io compro, in parole povere. Per essere pi chiara possibile, dico che cerco libri italiani per il mercato tedesco, e che lo faccio in esclusiva per un grande gruppo editoriale tedesco. Altri scout lavorano per paesi diversi contemporaneamente. Il mio gruppo per talmente grande che, anche lavorando solo per loro, il mio spettro dazione vastissimo: dal romanzo
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CULTURA
DELLEDITORIA
LAUTRICE Ufficio stampa Neri Pozza
re, in che misura, le tue dieci ore lavorative giornaliere, le tue tante serate e i numerosi week-end immolati ad autori, fiere e festival letterari si traducono successivamente in vendite e acquisti di libri da parte dei lettori? Si dice che la miglior difesa sia lattacco. questa lunica giustificazione plausibile alla mia reazione di fronte a quella allapparenza innocente curiosit. Ignorando quelle che sarebbero state le uniche risposte da dare, dalla pi ovvia non lo so, alla pi evasiva si tratta di valori numerici non quantificabili facilmente, alla pi diplomatica ogni libro un caso a s, alla pi realistica dipende da quanto una casa editrice decide di investire in un libro in termini di marketing e promozione, alla pi mediatica gli italiani sono, in percentuale, il popolo che legge meno al mondo, ho fatto un lungo respiro e, consapevole che la persona che avevo di fronte non sar mai davvero interessata a capire quali farraginosi meccanismi si nascondono dietro al successo di un libro, ho cercato di illustrarle, in un lungo monologo a tratti ironico, a tratti rabbioso, a tratti sconsolato, a quali giochi di ruolo costretto un ufficio stampa per promuovere un romanzo e uno scrittore. Lasciando da parte le leggende poco metropolitane e molto terzomondiste secondo le quali il 50% dei giornalisti italiani non in grado
di parlare inglese, il che comporta la trasformazione in interprete, il buon successo di un libro prevede anche, nellordine: la mutazione in badante quando lanziana scrittrice, da poco operata alla schiena, ti chiede cortesemente di accompagnarla a cercare un bagno senza turca; la trasformazione in falegname quando uno degli scrittori pi importanti della casa editrice non riesce proprio a scrivere il suo saggio su un tavolino tondo e lo vorrebbe quadrato; o in addetta alligiene alberghiera quando, come un mantra, la scrittrice abituata a vivere in uno dei luoghi del mondo dove Sskind non avrebbe mai ambientato il suo romanzo, ti ripete this room stinks e non importa che tu sia gi andata a comprare un profumatore per ambiente, perch risolto questo problema, ce ne sar unaltra che sentir odore di cadavere in un albergo altrettanto stellato. E che fare quando il fine saggista ti saluta facendo discretamente scivolare la saggia mano sul sedere o lalgida romanziera decide di ubriacarsi al ristorante e molestare il malcapitato giornalista appositamente invitato? E come reagire di fronte al filosofo di fama mondiale che, a cena, ti ruba dal piatto le olive ascolane mentre ti parla di monachesimo o allinquietante giallista giapponese che ti chiede di accompagnarlo nei dintorni di Mantova in un bar karaoke? La risposta verrebbe da s. Ma, mentre mi accingo a continuare lelenco anedottico cercando un supporto morale dalla mia interlocutrice, lei con aria trasognata pronuncia la seguente frase: certo che fai proprio un bel lavoro. E allora tutto mi diventa chiaro. Dietro al successo di un libro c solo questo: il fascino che una storia e il suo narratore esercitano sul lettore. Lasciamoglielo credere.
bordo destro, verso la fine del volume? la memoria visiva che ci guida e la buona impaginazione di un libro acquista in questo senso un valore ben pi che estetico: una componente importante del lavoro editoriale, che gioca un ruolo fondamentale anche nella comprensione del testo. Valutare un manoscritto difficile anche per come fisicamente scritto e per il modo cangiante con cui ne prendiamo visione sullo schermo di un computer. Il lavoro delleditor quindi diverso nel caso si analizzino libri gi pubblicati allestero o si valuti il lavoro di un autore italiano, che propone di far diventare un libro il suo dattiloscritto, anche se vero che sempre pi di frequente negli ultimi anni si obbligati a valutare proposals stranieri, dattiloscritti provvisori e disordinati che altri editor, altrove e col tempo, faranno diventare libro senza il nostro aiuto. Tutto considerato abbastanza frustrante.
Certo pi divertente costruire un libro assieme al suo autore piuttosto che far tradurre un lavoro gi belle fatto in America, ma capita relativamente di rado. Il fatto che lindustria editoriale di lingua inglese almeno per quanto riguarda la saggistica, quella scientifica in particolare propone spesso prodotti eccellenti, ben scritti, con idee originali, editati in maniera impeccabile, in grado di intercettare un pubblico ampio. Non si tratta di egemonia culturale, che non saprei neppure bene come definire, ma di mestiere, la capacit di mettere a frutto nel migliore dei modi unidea e un autore, perch vendano un numero di copie sufficiente a lasciare qualcosa di duraturo e a ottenere un guadagno adeguato. (E il guadagno deve essere parte integrante del lavoro editoriale, altrimenti si parla di produzione scientifica, che unaltra cosa). Nel mio lavoro si spinge spesso perch venga tradotto un progetto nato in inglese, limitando il nostro intervento, oltre alla scelta del libro, alla buona resa della traduzione, alla sua corretta messa in pagina e al suo adeguamento al pubblico italiano. gi molto, e sui temi scientifici in particolare raro riuscire a fare diversamente. In Italia la cultura scientifica ancora di nicchia in libreria, molto distante da quella sorta di patrimonio culturale diffuso proprio del mondo di lingua inglese. E questa unarretratezza caratteristica del nostro paese, che ha una lunga storia.
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VISIONI
Al cinema
Un matrimonio con (molte) sorprese in Le amiche della sposa di Paul Feig. Kevin Spacey dirigente senza cuore in Come ammazzare il capo e...vivere felici
Le ragazze si divertono
Amiche della sposa molto su di giri: distruggono atelier alla moda, si sbronzano in aereo e fanno sesso allegramente. Con la rivelazione Kristen Wiig la commedia, pur con la sua forza dissacrante, risulta alla fine un po reazionaria
LE AMICHE DELLA SPOSA DI PAUL FEIG, CON ELLE KEMPER E KRISTEN WIIG, USA 2011
Giulia DAgnolo Vallan ts The Hangover for chicks, Una notte da leoni per le signorine, mi dicevano due ragazzi alluscita della prima mondiale di Le amiche della sposa (Bridesmaid), al Sxsw di Austin, in Texas. Difficile capire se questa incurisione femminile nellinespugnabile maschiocentricit della commedia postapatowiana li aveva divertiti o messi in allarme - come quando un amico appare con la fidanzata alla partita, al bar favorito o al tavolo di poker. Dopo tutto, al cinema, le ragazze non si comportano come i Delta Tau Chi di Animal House. Sintomaticamente, lidea di oltrepassare la barriera del generi, contaminando dello humor orgogliosamente basso, spesso scatologico e totalmente infantile, la nuvola di tulle e zucchero candito che avvolge i preparativi per un matrimonio stata proprio di Judd Apatow, che dopo aver usato la filiforme, nervosissima, comica di Saturday Night Live Kristen Wiig per una particina in Knocked Up, le ha affidato un intero
film. Scritto da Wiig insieme ad Annie Mumolo (del gruppo comico losangelino Groundlings), e diretto da Paul Feig (che con Apatow aveva lavorato al programma tv Freaks and Geeks) Bridesmaids una commedia degli errori e degli orrori che si succedono quando Lillian (Maya Rudolph, anche lei da Saturday Night Live) annuncia di stare per sposarsi e recluta un gruppo di amiche/ damigelle donore per aiutarla in quel decathlon da incubo che ancor oggi il matrimonio medio made in Usa. A dirigere la squadra di damigelle, dovrebbe essere lamica del cuore, Annie (Wiig) che per non sta attraversando un momento facilissimo: ha dovuto chiudere la sua adorata pasticceria e, dopo che in pi il fidanzato lha mollata, finita a vivere con sua madre e a lavorare da un gioielliere dove deprime e spaventa coppiette in cerca di anello di fidanzamento. Solitudine, amarezza, malinconia, senso di fallimento, insicurezza, paura di perdere lamica, un po di invidia e il conto in banca in rosso.Annie contribusce ai preparativi con un crollo nervoso dellintensit di una tromba daria. La gita al ristorante di cucina brasiliana casalinga si traduce in un avvelena-
mento generale che fa straripare cessi e lavandini nel tempio sacro di un negozio da abiti da sposa. Il rituale viaggio all girls a Las Vegas (come in The Hangover) viene interrotto grazie a una clamorosa sbronza in aereo durante la quale Wiig sfiora le punte di comicit fisica e concettuale di Jerry Lewis. A peggiorare ancora le cose, mentre la povera Annie manda progressivamente (e letteralmente) tutto in cacca, emerge al fianco di Lillian una rivale pericolosissima, Helen la nuova amica: bella, ricca e imperturbabile, che produce appuntamenti con sarti famosi, viaggi a Parigi, zampillanti fontanelle di cioccolata calda e bianchi cagnolini/regalo come se avesse una bacchetta magica. In tutta le sua splendida capacit di osservazione antropologica e nonostante tutta la sua forza dissacrante, la commedia apatowiana sostanzialmente reazionaria. In quel senso, pur con Fiona Apple e Courtney Love nella colonna sonora, lobbiettivo di Le amiche della sposa non di sabotare listituzione del matrimonio e nemmeno il suo impossibile, costosissimo, cerimoniale. Anzi, non solo Lillian avr il suo dream day con festa alla francese e unapparizione speciale delle Wilson Philips (sempre cortesia dellimpossibile Helen). Il film suggerisce che c speranza anche per Annie quando, dopo numerose, invidiabili, sedute di solo sesso con John Hamm (che fa la parodia del suo Don Draper in Mad Men) inizia ad accorgersi delle attenzioni di un poliziotto che la riempie di multe. E ricomincia a sfornare torte. In questo film, diversamente da Animal House, per i Delta Tau Chi c lhappy ending. E il segreto del successo stratosferico del film negli Stati uniti (170 milioni di dollari al botteghino e gi 100 incassati allestero) sta proprio nella sua capacit di essere entrambe le cose un gavettone di catrame puzzolente e una profumata meringata alla panna.
G.D.V. critto e diretto con lenergia e la spericolatezza di una sitcom molto media, Come ammazzare il capo... e vivere felici (Horribile Bosses) un guilty pleasure cos radicato nellumore da recessione economica che ci circonda che il suo botteghino americano ha superato i centodieci milioni di dollari di incassi senza sforzo, come se fosse un film di supereoi o una commedia per teen agers. Vi consiglio di andare a vederlo e garantisco che vi divertirete, ma non posso garantirvi che non vi sen-
erano conformisti. Perch ci sono intellettuali e artisti che non hanno bisogno di tradire i loro ideali (la libert, lindividualismo sano, la santit del mercato, la religione homo homini lupus...) per stare sempre sul carro dei vincitori. Adorano il Palazzo e ci che simbolizza, e se vedono che smotta e si decompone, non scoprono che i marmi, gli ori e i cristalli che lo adornano sono tutti frutto di rapine coloniali con destrezza, ma si mettono a pensare a quali altre rapine attuare... Certo. Odiano i conformisti, e la ipo-
crita ansia di cambiamento a tutti i costi, cosa volgare e disonorevole per i liberali perbene. Solo che mai si accorgono di rappresentare, per ci che dicono, pensano o mostrano, proprio la ovvia mediet del paese che conta, anzi in questo caso verrebbe da dire la mediocrit appercettiva del mondo che li circonda. Appagati di vivere nel migliore dei mondi possibili, e guai a metterne in discussione larchitettura, si dolgono del fatto che fu perfino migliore: pi crudele, elitario, feroce, virile. Donne, negri e gay se ne stavano al loro posto. Infatti se non vi accorgete di quanto violento, marcio, selvaggio, sadico sia il pianeta, al di l della City londinese, ve lo mostro io. Jacopetti, non conformista tipico, anzi illuminista volteriano, fa Pasolini, ma oscenamente capovolto, in Mondo cane, 1962, anno di irreversibile laicizzazione del paese (Psi al governo), film epocale, per, tagliato solo in poche scene: il ministro Folchi che omaggia (immaginatevi come) Rodolfo Valentino; maiali uccisi a bastonate in Nuova Guinea; battienti sanguinanti; di donne bavaresi discinte nella birra. Per limprenditore, il commerciante eretico, Mondo diventa un genere cinematografico, non la catastrofe. Il mondo in decomposizione si pu ancora sfruttare allosso, e quel che nasce non ci interessa. Questo fu Joacopetti lanticonformista, che sar sepolto senza funerale nel cimitero acattolico di Roma accanto alla superstar adorata Belinda Lee, morta in uno strano crash nel 61. Lei, vera attrice cult.
tiate in colpa il mattino dopo, ha scritto il critico Glenn Kenney, tanto per dare unidea. Crisi dei posti di lavoro, ma soprattutto del maschio bianco di mezza et, sono i temi ovvi di questa commedia di Seth Gordon (regista di numerosi episodi della serie The Office), scritta da John Daley, Jonathan Goldstein e Michael Markowitz (anche loro con credits vari da piccolo schermo). La premessa: tre ex compagni di liceo sono alle prese con datori di lavoro da incubo. Il terrible boss di Nick (Jason Bateman) Kevin Spacey nei panni di un capoufficio, promette promozioni che poi assegna a se stesso ed esige orari da lavori forzati. Quello del contabile Kurt (Jason Sudeikis) Colin Farrell, un puttaniere cocainomane che eredita limpianto chimico del padre, licenzia impiegati grassi o in sedia a rotelle e infrange tutte le leggi contro linquinamento del pianeta. La dentista per cui Dale (Charlie Day) lavora invece Jennifer Aniston in versione ninfomane che gli fa proposte e palpate oscene semiavvinghiata intorno al trapano. Licenziarsi non un optional, e nessuno dei tre ha il dna rivoluzionario che ci vuole per innescare una rivolta degli oppressi come succede nel nuovo Pianeta delle scimmie, Raise of the Planet of the Apes. Cos, per scherzo, i tre amici iniziano a immaginare di fare fuori i rispettivi aguzzini. Lo scherzo si fa pi concreto quando Kurt, Dale e Nick incontrano un consulente per omicidi di nome Motherfucker Jones, interpretato da Jamie Fox che riesce a spremere qualche scintilla di piacere dallo stereotipo usurato del black gangsta (dimostra spirito analogo Jennifer Aniston, ridotta a una specie di vagina dentata in camice bianco). Quello a cui la perfidia viene pi naturale ovviamente Kevin Spacey, che aveva gi incarnato un mostro simile nel 1994 in Il prezzo di Hollywood (Swimming With Sharks, e qui emana la tranquilla nonchalance di chi sta interpretando se stesso. Essendo i tre
eroi tre vili pasticcioni, il complotto per ammazzare non pu che risolversi in una catena progressiva di equivoci e incidenti. Nel corso di questo tamponamento a catena, durante il quale ci si diverte abbastanza, il piacere maggiore viene dagli attori che in unintimit un po sitcom, ma di qualit - riescono a inventarsi humor e tempo comico in un contesto quasi totalmente sprovvisto di entrambi.
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VISIONI
DORIS DAY A 87 anni decide di tornare alla musica con un album My Heart, in uscita il 5 settembre, il primo dopo 17 anni. Conterr - si legge nel sito online di New Musical Express, una selezione di registrazioni rimasterizzate e interpretazioni dell'attrice e cantante americana di brani di gruppi come i Beach Boys e i Lovin' Spoonful. PEPY RAP Al secolo era Giuseppe Silvestri. Pepy Rap, molto conosciuto nella scena rap capitolina, morto a 34 anni in un incidente stradale alle porte di Roma. Vita molto travagliata, un passato in carcere, aveva ritrovato una sua dimensione nella musica e proprio a inizio estate aveva pubblicato il suo primo album di hip hop gangsta, Sentimenti Negativi, prodotto da Terre Sommerse.
FANTASY Esce anche sugli schermi italiani Tekken, il live action diretto da Dwight H. Little
Francesco Mazzetta l primo pensiero vedendo Tekken (il film live action diretto da Dwight H. Little ispirato allomonima serie di videogiochi di arti marziali) va al film dedicato ad un altro videogioco: Max Payne (John Moore, 2008). Qui come l evidente come siano stati incomprensibilmente ignorati gli elementi fondanti della rispettiva fortuna videoludica. Da una parte abbiamo Max Payne videogioco che uno sparatutto forsennato a fronte di un film dove si spara pochissimo (e non si vede mai leffetto del bullet time che il videogioco ha ripreso da Matrix e ne uno degli elementi caratterizzanti). Dallaltra parte abbiamo Tekken, una delle pi famose serie di videogiochi di arti marziali (in gergo: picchiaduro) a fronte di un film in cui si combatte pochissimo. Eppure il compito per Little pareva pi semplice: di tre film dedicati ai picchiaduro almeno due possono considerarsi riusciti: Mortal Kombat (Paul W.S. Anderson, 1995 fatta eccezione per leccessivamente pasticciato seguito di John R. Leonetti, 1997) e D.O.A. Dead or Alive (Corey Yuen, 2006). Entrambi, a differenza di Street Fighter (Steven E. de Souza, 1994), non hanno preteso di piegare ad una storia il torneo di arti marziali che alla base di tutti, ma in entrambi, come nei vi-
IL CAST DE LE AMICHE DELLA SPOSA, SOTTO KEVIN SPACEY IN COME AMMAZZARE IL CAPO E...
VENEZIA 68
Ispirato allomonima serie di videogiochi di arti marziali, ma il regista dimentica per strada gli elementi fondanti della saga
deogiochi, la storia un complemento del torneo e in primo piano c piuttosto il confronto tra le personalit e le abilit dei singoli combattenti. Per Tekken il compito pareva pi semplice rispetto a Max Payne perch, oltre ai personaggi estremamente caratterizzati in molti casi anche in modo pi o meno apertamente caricaturale -, abbiamo in aggiunta una serie di vicende legate a ogni singolo personaggio che ruotano pi o meno vicino alla storia della Mishima Zaibatsu, la megacorporazione che organizza il torneo. E dunque allinterno di questo scenario plausibile focalizzare la narrazione su Jin Kazama, figlio illegittimo di Kazuya Mishima e nipote di Heihachi, capo della Mishima Zaibatsu. Il tema portante dei vari episodi del videogioco esattamente la lotta di potere tra i tre per il controllo della societ unito alla possessione demoniaca con cui Kazuya si salvato da un tentativo domicidio del padre e che
ha trasmesso al figlio. Le varie tappe di questa lotta vengono scandite dallorganizzazione da parte di chi di volta in volta a capo dellorganizzazione di un torneo di arti marziali denominato The Iron Fist Tournament (tekken significa appunto pugno di ferro, iron fist in inglese) per attrarre i due parenti dai loro nascondigli e poterli definitivamente sconfiggere. Ma non si tratta di un gioco davventura e tutta questa storia complicata di per s, a cui saggiungono i contributi di numerosi altri combattenti, pi o meno coinvolti nelle trame della Mishima, e comunque tutti interessati a vincere il torneo, semplicemente uno sfondo per i combattimenti in cui ogni personaggio ha un proprio stile che richiama ma non mai uguale a quello dei suoi parenti. La preoccupazione degli autori del film stata invece di cercare di costruire una storia razionale che sostenesse le trame del clan Mishima immaginando una Terra del 2039 in cui le nazioni sono state sostituite dal regime oppressivo
delle megacorporazioni, una delle quali, la Mishima appunto, detta legge su Asia e Stati uniti. La capitale della corporazione la citt di Tekken, dove si tiene il torneo di Iron Fist. Jin un giovane corriere che trasporta merce per il mercato nero della citt slum di Anvil fino a quando luccisione della madre da parte della polizia di Tekken lo spinge ad iscriversi al torneo per vendicarsi (ignaro del suo retaggio) dei capi della corporazione che potr avvicinare solo vincendo il torneo stesso. Tale risibile plot fantapolitico toglie spazio al torneo e aria vitale al film. Non vediamo mai ad esempio bench siano personaggi presenti nel film combattere Heihachi Mishima, uno dei personaggi pi forti e intriganti del videogioco, o Anna Williams, le cui mosse inusuali di combattimento (schiaffoni e calci con scarpe con tacco alto) potevano dare il via a gustose gag (come in D.O.A.). Ma anche il conflitto economico/familiare allinterno della famiglia Mishima tra il padre
Heihachi e lambizioso figlio Kazuya potevano portare a fuochi dartificio marziali e invece si risolvono al di fuori del torneo con le armi (senza mai accennare al retaggio demoniaco di Kazuya e Jin). E la cosa purtroppo ricorda fin troppo da vicino Street Fighter (il film, ovviamente). Ma se per Street Fighter comprensibile lerrore considerando che si tratta di uno dei primi film tratti da videogiochi, e se si escludono dal panorama tutti i film realizzati da Uwe Boll (che, per sua stessa ammissione, odia i videogiochi), non lo per Tekken (come non lo era per Max Payne) che aveva di fronte lesempio dei vari Resident Evil e perfino di Doom (che fallisce non tanto sul plot ma sul trasformarsi, nel finale, in un picchiaduro tra due personaggi eccessivamente caratterizzati in modo estraneo al gioco) che dimostrano come sia possibile estrapolare una linea narrativa da unopera multimediale interattiva e svilupparla nella sceneggiatura di un film senza dare agli spettatori/videogiocatori la sensazione di tradimento inaccettabile. Ancora una volta unoccasione persa per unindustria cinematografica che a differenza di quel che capita coi fumetti non ha ancora capito che con lindustria videoludica deve dialogare alla pari creando sequenze narrative che possano ritornare al medium di partenza ed essere sfruttate da altri media in un circolo virtuoso. La speranza, almeno per quanto ri-
Le trame del clan Mishima non decollano, inghiottite in un plot fantapolitico che toglie troppo spesso spazio allazione
guarda i fan di Tekken, riposta nel film danimazione computer generated Tekken Blood Vengeange che uscir in novembre allegato al nuovo episodio del videogioco: Tekken Tag Tournament 2.das
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Tre Metri Sopra il Cepu una trasmissione di Radio Popolare, che si propone come corso di recupero radiodiffuso. Avete lacune di storia, italiano, matematica? Avete scordato date e nomi o la formula per calcolare larea del triangolo scaleno? Niente paura, ci pensa il corpo docente di 3msc a risolvere le vostre/nostre (dei conduttori) mancanze scolastiche. In onda dal luned al venerd, dalle 17 alle 18. In studio Disma Pestalozza e Gianpiero Jam Kesten.
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VIRGINIA, LA MONACA DI MONZA FILM Con Giovanna Mezzogiorno, Stefano Dionisi, Delia Boccardo, Lluís Homar, Xabier Elorriaga 23:45 SPECIALE XXVI GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENT Evento Conduce Rosario Carello con Francesca Fialdini 00:50 TG1 NOTTE - CHE TEMPO FA Notiziario 01:25 LAPPUNTAMENTO Rubrica Conduce Gigi Marzullo
21:05
N.C.I.S. Telelm Con Mark Harmon, Michael Weatherly, Pauley Perrette, David McCallum, Sean Murray, Brian Dietzen, Sasha Alexander, Cote de Pablo, Lauren Holly. 23:25 TG2 Notiziario 23:40 TERRA DELLE MERAVIGLIE Rubrica Conduce Federica Peluffo 00:30 CLOSE TO HOME Telelm Con Jennifer Finnigan, Kimberly Elise, David James Elliott, Jon Liggett, John Carroll Lynch
21:05
LA GRANDE STORIA Documenti 23:20 TG REGIONE Notiziario 23:25 TG3 LINEA NOTTE ESTATE Attualit 23:35 METEO 3 Previsioni del tempo 00:00 BLU NOTTE - MISTERI ITALIANI Attualit Conduce Carlo Lucarelli 01:00 APPUNTAMENTO AL CINEMA Rubrica 01:05 RAI EDUCATIONAL CULT BOOK Rubrica Conduce Stas Gawronski
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LO SPETTACOLO DELLA NATURA Documentario Conduce Tessa Gelisio 23:20 MUTANDE PAZZE FILM Con Eva Grimaldi, Monica Guerritore, Sergio Vastano, Raoul Bova, Giovanni Visentin, Flavio Andreini, Giorgio Biavati, Silvana Bosi, Aldo Busi 01:15 TG4 NIGHT NEWS Notiziario
O PROFESSORE Fiction Con Sergio Castellitto, Luisa Ranieri, Donatella Finocchiaro, Peppe Lanzetta, Giovanni Ferreri, Antonio Catania, Maria Grazia Bon 23:30 TG5 NUMERI IN CHIARO Notiziario 00:00 LA PROFEZIA DAVIGNONE Miniserie Con Louise Monot, Guillaume Cramoisan, Annie Grgorio, Jean-Marie Winling, Marthe Keller
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BAD BOYS FILM Con Will Smith, Martin Lawrence, Ta Leoni, Tchky Karyo, Joe Pantoliano, Theresa Randle, Marg Helgenberger 23:30 BLADE FILM Con Wesley Snipes, Kris Kristofferson, Stephen Dorff, NBushe Wright, Donal Logue, Udo Kier, Arly Jover, Traci Lords 01:50 POKER1MANIA Rubrica sportiva
IL CLUB DELLE PRIME MOGLI FILM Con Bette Midler, Goldie Hawn, Diane Keaton, Maggie Smith, Elizabeth Berkley, Philip Bosco 23:25 TG LA7 Notiziario 23:35 JEFFERSON IN PARIS FILM Con Nick Nolte, Greta Scacchi, Jean-Pierre Aumont, Simon Callow, Gwyneth Paltrow, Estelle Eonnet, Thandie Newton, Catherine Samie 02:05 LA7 COLORS Documenti
NEWS LUNGHE DA 24 Notiziario 21:27 METEO Previsioni del tempo 21:30 MERIDIANA - SCIENZA 1 Rubrica 21:57 METEO Previsioni del tempo 22:00 INCHIESTA 3 Attualit 22:30 NEWS LUNGHE DA 24 Notiziario 22:57 METEO Previsioni del tempo 23:00 CONSUMI E CONSUMI Rubrica 23:27 METEO Previsioni del tempo
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il manifesto
COMMUNITY
IL BENPENSANTE
Marina Zenobio
le lettere
terraterra
La nostra classe media, pigra, inerte, appassionata solo di calcio e di culi, vive, senza mai essere andati in Svizzera neppure per 2 ore, nellassoluta certezza che siamo il pi bel paese del mondo, con le donne pi affascinanti, il mare pi azzurro, la gente pi simpatica, ma soprattutto che tutto il mondo ci invidia. In sintesi dovrebbero invidiarci linquinamento osceno delle citt, la cementificazione clamorosa con la quale abbiamo circondato le nostre citt darte e tutte le zone costiere. A questo punto potrebbero invidiarci la mafia, la camorra, la ndrangheta e la Sacra Corona Unita che stanno allungando i loro tentacoli anche nel nord del Paese. Quando sento quelli della casta promettere: In pochi anni vi liberemo dalla malavita Abbasseremo le tasse Lavoro per le donne e i precari Aumenteremo le pensioni E grandi fuochi dartificio quando inaugureranno il ponte sullo Stretto per il quale possiamo fare un mutuo con le banche svizzere
dono consistenza. Viceversa, un popolo di servi, assuefatti a logiche mafiose, condannato a vivere in un presente privo di dimensione storica, e non sa che farsene della memoria. Roberto Pignoni Tricesimo
Intervenga Napolitano
Lo Zingarelli si arricchir di un nuovo significato della parola accorpamento, e cio soppressione, significato coniato nei giorni scorsi dal nostro governo che ha deciso, nellindifferenza generale, di eliminare tutte le feste nazionali italiane, 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno. Ora, queste tre festivit secondo me sono le sole che caratterizzano lo Stato italiano secondo i dettami della Costituzione, che cita: lItalia una Repubblica (2 giugno) uscita dalla Resistenza al nazifascismo(25 aprile), fondata sul lavoro (1 maggio). Senza il riconoscimento di queste basi fondanti, la nostra nazione perde, agli occhi di tutti, la sua connotazione, e vorrei dire la sua dignit di Stato autonomo e indipendente. In compenso, ci restano da festeggiare due madonne, un angelo, un santostefano, una befana e, dulcis in fundo, tutti i santi assieme. Prati-
CALABRIA
27 e 28 agosto QUESTIONE PALESTINESE Due giorni di incontri e approfondimenti sulla questione palestinese e sulla Calabria, incorniciati da esibizioni musicali, rappresentazioni teatrali e degustazioni. Il Centro di Documentazione sulla Palestina InvictaPalestina, a coronamento delle iniziative promosse durante il suo primo anno di vita, per il 27 e il 28 Agosto, propone EtnicaMENTE: Una Terra per due popoli_oltre lapartheid e il razzismo. Da Vittorio Arrigoni alle condizioni dei profughi palestinesi, dalla Primavera araba al rapporto Onu su Gaza, da Gerusalemme a Reggio Calabria. Sono alcuni dei temi e dei luoghi attraversati dal festival Tutto il programma dettagliato sul sito http://www.invictapalestina.org/ etnicamente/etnicamente.html InvictaPalestina Via Garibaldi 2 Pentone (Cz)
camente da Stato repubblicano e libero diventiamo uno stato straccione e confessionale, che pu ben darsi che questo siamo. Infatti, non ho visto alcuna alzata di scudi, opposizioni, liberali, laici, tutti zitti. Si sostiene che finalmente ci si allinea allEuropa in fatto di feste; tranne che forse non vero: prima dellaccorpamento in Italia abbiamo 13 giorni di feste complessive annuali, esattamente come Francia e Austria, mentre in Germania sono 12, e nessuna di queste nazioni si sogna minimamente di eliminare feste come quella del lavoro o della propria costituzione, provate anche solo a pensare che la Francia elimini il 14 luglio, o gli Stati Uniti il 4 luglio. Mi colpisce molto il disinteresse dellintera classe politica nei confronti dellabolizione di queste giornate di festa, ma ancora pi mi colpisce il silenzio del Presidente della Repubblica, che ritengo lultimo custode della Costituzione, anche per sua stessa ammissione, e che ha firmato per il decreto senza parlare. Io chiedo ai giornali cui scrivo di valutare se sia possibile aprire una raccolta di firme per una petizione
diretta proprio al Presidente della Repubblica, al fine di far recedere il governo dalla sua decisione; se c bisogno di queste quattro lire per risanare il bilancio dello Stato (anzich per esempio prenderle dallevasione fiscale o dai vitalizi parlamentari), se davvero c questo bisogno, allora forse meglio togliere i giorni dalle festivit soppresse, lasciando intatta, anche per le generazioni future, la memoria di quello che siamo e siamo stati. Grazie Danila Carrara
Lhomunculus oeconomicus
Se qualcuno credeva che le categorie politiche ottocentesche destra e sinistra, avessero ancora un senso, dovr definitivamente arrendersi di fronte al declassamento del debito/credito americano ad opera dellagenzia di rating Standard & Poors. Lo sforzo immane che lAmerica democratica aveva compiuto eleggendo Obama - primo afroamericano alla Casa Bianca - nel tentativo di sconfiggere o almeno mitigare il neoliberismo spinto rappresentato da Bush, stato completamente vanificato e con esso le speranze del mondo. Non importa se il prossimo presidente degli Stati Uniti sar un democratico o un repubblicano. Non importa se prevarr la potenza americana o quella cinese o brasiliana, se sar maggiormente accreditata lagenzia di rating di questo o quel paese. Il verdetto inaudito di S&P sancisce simbolicamente la fine della politica come - malgrado tutto - labbiamo fin qui intesa. Lhomunculus oeconomicus, tecnocrate globale, esangue ectoplasma privo di anima, ha finalmente preso il sopravvento. salito apertamente sul soglio pi alto e detiene ora in prima persona lo scettro del potere, decidendo delle sorti del pianeta. Gli abitanti della Terra che ancora si riconoscono nellHomo Sapiens, se vogliono sopravvivere, dovranno unirsi e prepararsi perch la battaglia sar durissima. Forse, come nella saga nibelungica wagneriana, loro dovr ritornare ad essere custodito dalle Ondine nel fondo del fiume. Giuseppe Camerlingo Lesignano de Bagni (PR)
VUOTI DI MEMORIA
Intorno
Alberto Piccinini
Per gli operatori le qualit di base pi importanti erano una certa sveltezza nel fare, una certa dinamicit, spirito di adattamento e unattenzione vivace a tutto ci che ci circondava in maniera da poter captare nella maniera pi rapida possibile tutte quelle informazioni o comunque tutte quelle sensazione che in maniera pi o meno cifrata giravano nel parterre. Loperatore pi sveglio era quello pi attento ai movimenti di mercato, era quello pi sensibile (), osservando anche gli operatori che si muovevano appunto su un titolo piuttosto che su un altro, e cercare di captare da questi segnali le informazioni che poi servivano per fare delle scelte, dare dei consigli. Per quanto riguarda invece loperativit vera e propria bisognava avere anche una buona resistenza fisica, perch comunque si passavano molte ore in piedi sempre di corsa, quindi un certo dinamismo sicuramente. Non bisognava essere delle persone dal carattere troppo riflessivo, o troppo pacato o tipi abituati a fare le cose con calma, bisognava essere rapidi, dinamici, abituati soprattutto a lavorare in un ambiente molto confusionario. Io ricordo che ero arrivato a un punto in cui durante le sedute di borsa potevo tranquillamente leggere il giornale o una pubblicazione, estraniandomi completamente da tutto quello che cera intorno. (testimonianza di Silvano Della Nina, operatore alla Borsa di Milano negli anni 80; raccolta da R.Garruccio)
LAZIO
Venerd 19 agosto, ore 22 MARTA SUI TUBI Dal vivo si esibisce stasera la band fra le rivelazioni italiane delle ultime stagioni, che ha pubblicato la scorsa primavera il suo nuovo album: Carne con gli occhi. Stasera sul litorale laziale. Open Bar, Lungomare Lutezio Catulo, Ostia (Roma) Segnalazioni a: eventiweb@ilmanifesto.it
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CAPOREDATTORI marco boccitto, micaela bongi, michelangelo cocco, sara farolfi, massimo giannetti, giulia sbarigia, roberto zanini, giuliana poletto (ufficio grafico) il manifesto coop editrice a r.l. REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE, 00153 Roma via A. Bargoni 8 FAX 06 68719573, TEL. 06 687191 E-MAIL REDAZIONE redazione@ilmanifesto.it E-MAIL AMMINISTRAZIONE manamm@ilmanifesto.it SITO WEB: www.ilmanifesto.it TELEFONI INTERNI SEGRETERIA 576, 579 - LETTERE 578 AMMINISTRAZIONE 690 - ARCHIVIO 310 POLITICA 530- MONDO 520 - CULTURE 540 TALPALIBRI 549 - VISIONI 550 - SOCIET 590 ECONOMIA 580 SEDE MILANO REDAZIONE: via ollearo, 5 20155 REDAZIONE: 0245072105 024521071406 redmi@ilmanifesto.it AMMINISTRAZIONE-ABBONAMENTI: 02 45071452 SEDE FIRENZE via Maragliano, 31a TEL. 055 363263, FAX 055 354634 iscritto al n.13812 del registro stampa del tribunale di roma autorizzazione a giornale murale registro tribunale di roma n.13812 ilmanifesto fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 07-08-1990 n.250 ABBONAMENTI POSTALI PER LITALIA annuo 260 semestrale 135 i versamenti c/c n.00708016 intestato a il manifesto via A. Bargoni 8, 00153 Roma
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AMBIENTI VIZIATI
Un microscopio in forma di revolver unimmagine diffusa per sponsorizzare la ricerca che ben riassume visivamente la militarizzazione del linguaggio medico. Una guerra in corso tra medici e malattie e il terreno di scontro il corpo del malato. Sembra scomparsa la parola "salute" e dimenticato lobiettivo "prevenzione" (la diagnosi precoce aiuta ma scopre una malattia gi in corso), nei centri di ricerca si studiano soprattutto malattie e farmaci. Cosa sia la salute, come si mantiene, come si recupera non lo studio pi finanziato e neppure lobiettivo principale delle politiche sanitarie nazionali. Se la salute torna al centro della ricerca, lambiente naturale e sociale diventa importante. E si scopre il ruolo benefico di aria, acqua, terra non
sostenne il "Medical Testament. Nutrition, Soil Fertility and the National Health" elaborato da un gruppo di medici e pubblicato nel 1939 sul British Medical Journal. Lo studio si pronunciava contro la raffinazione dei cereali e gli allevamenti del bestiame per la carne, per un uso moderato dei carboidrati, per frutta e verdura fresca, latte e, soprattutto, per il metodo di coltivazione organico. Il ritorno a una vita pi semplice sembra dunque essere la chiave di una vita meno afflitta da patologie. Ed quanto stanno facendo in tanti nel mondo ricco. Risanare lambiente la prima azione di politiche sanitarie efficaci, seguita da scelte radicali per cambiare le attivit inquinanti e per dare alle popolazioni un cibo sano, nutriente e saporito.
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MIGRANTI
versa - in tante piccole citt dItalia. Si sviluppa, in silenzio, quel senso di beni comuni che traduce e d spessore a quello stesso quotidiano svenduto un decennio prima. E un movimento talmente profondo che in grado di portare, due mesi fa, al voto ventisette milioni ditaliani. Questo accadeva ieri, sessanta giorni fa.
Si chiamano Ato, sono le autorit che riuniscono i sindaci proprietari delle reti idriche. Chiedono un intervento legislativo per limitare i danni del voto
le Logge e delle associazioni segrete? Ci sono crisi cicliche che poco hanno a che fare con leconomia reale. In questi momenti, in Italia, a ben guardare, si scopre che i lavoratori faticano di pi, hanno meno diritti, sono la carne da macello da utilizzare come meglio conviene. Cos era nel biennio 1992-1994, i due anni terribili che preparano lascesa di Berlusconi, ed oggi, con le tensioni finanziarie preparatorie per il passaggio del testimone. il momento doro per i grandi mediatori, gli stakeholder del potere economico, i traghettatori e i timonieri abituati a lavorare sotto coperta.
La privatizzazione dellacqua non si pu? Niente paura, sempre possibile affidare ai privati i servizi collegati, per esempio la depurazione degli impianti. Poi si vedr
quotidiano della vita in Italia, c un mondo rovesciato. Chi decide il privato, mentre il ruolo di sparring partner o di comprimario affidato al politico. In Acea, ad esempio. In Acqualatina, in Publiacqua, in Calabria con la Sorical o in Sicilia con Sicilacque. E un sistema che quel voto di giugno ha deciso di abrogare. Per sempre.
Tornano i mediatori
I broker che negoziano il nostro quotidiano hanno bisogno dincontrarsi, di respirare la stessa aria, di annusarsi. Per questo esistono le associazioni, le lobby, e, quando serve mantenere una certa discrezione, le Logge. Al governo normalmente si lascia lultima parte del lavoro, lannuncio finale e la gestione del consenso. Passato il referendum in tanti si sono messi allopera, cercando la soluzione migliore per difendere la sovranit delle multinazionali. Subito si messa in moto una sconosciuta associazione che riunisce quella parte del sistema che teoricamente doveva stare nella piazze a festeggiare la vittoria dei referendum, che restituivano dignit e democrazia, la parte pubblica dei sistema di gestione dellacqua. Si chiamano Ato, sono le autorit che riuniscono i sindaci proprietari delle reti idriche. Eppure il 20 giugno, quattro giorni dopo i referendum, erano molto preoccupati. Serve subito un intervento legislativo, hanno spiegato e non aveva certo lintenzione di accogliere la scelta storica del voto. stato un brulichio di incontri, di allarmi lanciati dai Cda, con Acea che, stizzita, dichiarava la voglia di non investire pi sugli acquedotti. E poi, lallarme, passato di bocca in bocca tra i gregari della politica e i mediatori del sistema Italia: Qui si blocca tutto.
Il quotidiano da svendere
Abbiamo un grande patrimonio, composto da una sessantina di milioni di clienti. gente che ogni giorno ha labitudine di mangiare, consumare informazione televisiva, viaggiare, quando ci riesce. E bere. E produrre rifiuti. E tutte le sere accedere una lampadina, magari per leggersi un libro. A volte quei sessanta milioni di italiani si ammalano, il che un gran bel business. Insomma, vivono, hanno un quotidiano che in qualche maniera va riempito. AllItalia economicamente in fondo rimasto questo, dopo il decennio abbondante di governo delle destre. Allinizio degli anni 90, quando la lira era attaccata pesantemente dai fondi speculativi e il mondo politico crollava miseramente, fu quellapparato dei grandi mediatori ad intuire lopportunit. In realt il piano era iniziato dieci anni prima, quando al governo arriv Bettino Craxi. Fu il governo socialista ad aprire al mercato la gestione del quotidiano, facendo crescere le grandi aziende che si occupavano delleconomia essenziale del paese. La Milano da bere del clan craxiano fu il primo laboratorio del modello di gestione
Riccardo Gardel
dei servizi ambientali affidato a quelle stesse alleanze che oggi si preparano a gestire acqua, energia e rifiuti. Quando i vertici sono caduti sotto la scure di quella stessa magistratura che aveva scoperto e denunciato la prima P della storia italiana, quella di Gelli, sono entrati in azione i gregari. Fu il governo Amato, insieme a Draghi, a disegnare le prime grandi privatizzazioni, che sostituivano, con la forma della legalit, il sistema di potere attivo fino agli anni 80. Acqua, rifiuti, energia: le tre chiavi che permettono di gestire il quotidiano di sessanta milioni di italiani. di partito un gruppo di genitori si incontrava davanti alla scuola dei figli, in una media citt della provincia di Latina. Difendere linsegnamento pubblico quellesercizio di cittadinanza che capita alla gran parte degli italiani almeno una volta nella vita. Incontri, riunioni, piccoli comitati per cercare di dare un senso ai cinque anni dinsegnamento delle superiori, tra tagli, perdita di qualit e strutture sempre pi povere. Accade qualcosa, un fatto in fondo banale. In quella citt lacqua viene ceduta ad una multinazionale francese, la Veolia, che fa entrare nel consiglio di amministrazione la peggiore politica locale. Scatta qualcosa, quei genitori che fino ad allora si occupavano della scuola dei figli guardano le bollette, dove il nome del comune era stato sostituito da una Spa. E capiscono che quella era la stessa battaglia condotta fino a quel momento. Accade ad Aprilia, accade - in maniera di-
Berlino, un pompiere spegne due auto di lusso date alle fiamme a Charlottenburg. Sono 47 le auto, prevalentemente costose, andate in fumo nellultima settimana, 12 solo laltra notte. Il Comune di Berlino ha messo una taglia di 5.000 euro sui piromani. Si dice preoccupata anche la cancelliera Angela Merkel. FOTO REUTERS
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LULTIMA
storie
Gilberto Mastromatteo
AVEZZANO
a qualche parte, nella Marsica, c chi ha impacchettato e spedito tutto: bandiere cubane, copricapo con i colori della rivoluzione e altri gadget assortiti, con tanto di effige di Fidel Castro e del delfino Ral. Il primo ha festeggiato 85 anni il 13 agosto, suo fratello, che oggi il presidente in carica, di candeline ne ha spente 80 lo scorso 3 giugno. E a fornire i festoni per celebrarne i compleanni, anche questa volta, stato un italiano. Si tratta di Berto Savina, 56 anni da Avezzano, che sullisola caraibica ormai uno degli imprenditori italiani pi conosciuti. Lui a Cuba ci arrivato allinizio degli anni Novanta, legando il suo nome al marchio Todo por uno, dove luno stava per dollaro (e oggi per Cuc, il peso convertibile). Una catena di punti vendita nei quali, tirando fuori una sola banconota, possibile portarsi via di tutto, dallo shampoo al detersivo per la lavatrice, dai giocattoli agli articoli da regalo. Allepoca, il termine propriet privata era ancora un tab. Figurarsi la nuova stagione di riforme inaugurata dal fratello e delfino del Lider Maximo. Un esperimento di libero mercato approvato lo scorso 16 aprile dal Congresso del Partito comunista. Credo che sar una grande opportunit di crescita per il Paese dice Savina il modello di riferimento senza dubbio quello cinese. Ma sono convinto che Cuba far tesoro degli errori commessi in Asia. E poi si tratter di un libero mercato su scala ridotta. Un micro-capitalismo che il compaero Berto conosce bene, essendo lui lideatore dei discendenti degli empori italiani Tutto a mille lire. Il primo lho aperto in Italia nel 1991 racconta poi ho deciso di esportare lidea anche a Cuba. Mi ci sono voluti tre anni per ottenere tutti i permessi necessari. Nel 1995, dopo aver costituito una societ mista con lo Stato, ho inaugurato il primo punto vendita sullisola. Un negozio che vendeva orsacchiotti di peluche, i primi mai visti dai bambini cubani. Andarono subito a ruba. Poi arrivarono i detersivi, i prodotti per ligiene, gli articoli per la casa. E fu linizio del successo. Sono venuto a Cuba ancora Savina prima di tutto perch amavo questo Paese e la sua gente, oltre ad apprezzarne il sistema istituzionale. Ma la molla che mi ha spinto a potenziare la mia attivit stata il constatare gli effetti dellembargo. Quando arrivai qui una saponetta costava quasi 3 dollari. E non era affatto conveniente importare un cargo di carta igienica, perch sarebbe costata di pi la spedizione che il prodotto. E cos iniziata la spola tra Avezzano, dove ha sede la sua Italsav, e LAvana. Tre settimane in Italia, una a Cuba. Oggi i negozi Todo por uno sono oltre 200 in tutto il Paese e una sessantina nella sola capitale.
Da Avezzano allAvana
Diplomato in ragioneria, ex dipendente dellamministrazione penitenziaria in un Berto Savina, 56 anni da Avezzano carcere dAbruzzo e poi imprenditore. Dapprima nel settore del catering per le mense (LAquila), sullisola sbarcato negli aziendali, quindi nel commercio al dettaanni Novanta esportando lidea del glio. Una storia italiana di successo, come tante. Anche se, in questo caso, si trovata Todo por 1, tutto per un dollaro, ora ad intrecciarsi con la Storia, quella con la un Cuc (il peso convertibile). Oggi la sua S maiuscola. Fidel Castro lho conosciuto in Italia nel 1996 dice in occasione di catena conta oltre 200 punti vendita in una delle sue ultime visite a Roma. Ero con tutta la Repubblica. La nuova politica un gruppo di una decina di altri imprenditori italiani. Mi colp la sua simpatia e dieconomica cubana vista da dentro sponibilit, ma soprattutto il suo carisma. Dopo 15 anni da quel fortuito incontro, oggi la stima nei confronti della famiglia Cari con lausilio del microcredito che prostro reciproca. Del resto a Varadero, Saviprio con Ral sta prendendo le mosse. Al LAVANA na noto come filantropo, per aver ideato momento sarebbero almeno 70mila i nuo(CUBA), il primo parco giochi per bambini sullisovi imprenditori made in Cuba. E gli uffici IL BANCO la. La Italsav, inoltre, ha prodotto le migliaamministrativi che concedono le licenze DI UN NEGOZIO ia di bandierine e gadget per festeggiare i sono sommersi dalle richieste. C un cliDELLA CATENA maggiori eventi degli ultimi anni, come il ch negativo nei confronti dei cubani anTODO cinquantenario della Rivoluzione, nel cora Savina molti pensano che non saranPOR UNO 2008, e lottantesimo compleanno di Fidel no pronti ad affrontare il libero mercato. Io Castro, nel 2006. In quelloccasione Savina che li conosco da un po, posso dire che soorganizz persino uno spettacolo pirotecno un popolo intraprendente e testardo. Finico, ingaggiando una ditta di Rieti. Non nora hanno dimostrato di sapersi risollevasolo. Alla Italsav affidata la vendita del re sempre. In questo li sento molto simili a marchio italiano Benetton per lintera isonoi abruzzesi. Sapranno sicuramente cola. Lultima novit in ordine di tempo rigliere anche le opportunit offerte da queguarda lapertura di punti vendita sul mosto nuovo corso. dello svedese di Ikea. Botteghe dove si posTre anni tremendi sono acquistare accessori per la casa, lamGli ultimi tre anni sono stati decisamente padari e cristallerie. I negozi sono di prodifficili per il Paese continua nel 2009 priet dello Stato, ovviamente, e danno lastato messo in ginocchio da tre uragani voro a quasi un migliaio di dipendenti pubconsecutivi. Poi c stata la crisi finanziaria blici cubani. Questo perch a Cuba vietainternazionale a dargli il colpo di grazia. I ta sia la propriet privata che lo sfruttamenpochi investitori internazionali sono fuggito della manodopera. Almeno, cos era fiti a gambe levate. Oggi Ral sta prendendo no a ieri laltro. delle decisioni difficili. Ma il popolo le sta Finora sono 178 le attivit liberalizzate comprendendo. Immaginate cosa succededal governo. Si va dagli sciusci ai tassisti, rebbe in Europa se, dalloggi al domani vefino ai ristoranti. I primi ad aprire sono nissero licenziati 500 mila dipendenti pubstati i parrucchieri racconta Savina poi blici. Un numero di tagli che il governo ha affittacamere, idraulici ed elettricisti. Vegi fatto sapere che raddoppier, di qui al drete che nel giro di pochi anni Cuba cam2015. Ma sono circa 300 le riforme che sabier volto. La trafila snella come mai: si ranno adottate al fine di correggere gli erchiede la licenza e si pagano le tasse, maga-
quei punti vendita stanno andando a ruba lampade, decori e articoli per la casa. In generale, dallinizio delle liberalizzazioni, circa dieci mesi fa, abbiamo registrato un incremento di almeno il 20 per cento nellexport verso Cuba. Oggi sono circa un centinaio i container che partono ogni mese dallAbruzzo, per un fatturato annuo che ammonta a diverse decine di milioni di dollari. E che fa di Savina uno dei primi esportatori italiani verso Cuba: Allinterno di ogni container non c solamente un prodotto spiega dobbiamo fare in modo che contenga un po di tutto. Un fabbisogno pronto allutilizzo di molte persone. Per cui lamette, batterie, carta igienica e soprammobili. Tutto per un dollaro. E un po per tutti. Un capitalismo diverso, che forse ha fatto scuola.
Largo ai giovani
Oltre alle liberalizzazioni, tuttavia, il pacchetto di riforme varate da Raul contiene misure drastiche per salvare Cuba dalla bancarotta e alle quali la stessa politica si sottometter. Il presidente ha infatti proposto di limitare a 10 anni la durata dei mandati dei dirigenti istituzionali: Non potranno pi esserci rielezioni a tempo indeterminato per le massime cariche della nazione ha annunciato ad aprile dora in poi si potranno ottenere solo due mandati della durata di 5 anni. Un tentativo di dare spazio ai giovani nella Republica dove il potere resta ancora saldo nelle mani dei veterani. Basti pensare a quello che avvenne nel luglio del 2006, quando il lider maximo lasci il potere a causa delle sue condizioni di salute. Dei sei dirigenti da lui indicati per la successione, i pi giovani erano Carlos Valenciaga, con i suoi 36 anni, il vicepresidente Carlos Lage Devila e il ministro degli esteri Felipe Perez Roque, entrambi poco meno che cinquantenni. Erano i tre esponenti della cosiddetta nuova generazione, quelli pi citati dagli analisti internazionali come possibili delfini di Fidel. Eppure, nessuno dei tre venne eletto, nel 2008, quando il parlamento indic il nuovo governo. Penso che ci sar presto una maggiore apertura nei confronti delle nuove generazioni spiega ancora Savina lo stesso Raul sta dando grande importanza
alle richieste e alle proposte che vengono dai giovani. Suo figlio Alejandro, ad esempio, una persona di grande cultura e senza dubbio uno dei suoi maggiori consiglieri, proprio in ambito economico. Credo che gran parte degli input per queste liberalizzazioni vengano da lui. E poi c Mariela, laltra figlia di Ral, sessuologa affermata e da sempre impegnata nellaffermazione dei diritti degli omosessuali. Proprio pochi giorni fa, stato celebrato il primo matrimonio transgender a Cuba. Un evento che ha del sensazionale, in un Paese da sempre resto a trattare queste tematiche. La nuova Cuba di Raul, insomma, guarda al futuro. Senza dimenticare il delicato gioco delle partnership economiche internazionali, fondamentale per un paese che da oltre cinquantanni vive un embargo economico. Lo scorso 5 giugno il vicepresidente cinese Xi Jinping, uno dei candidati pi accreditati alla successione di Hu Jintao, ha incontrato Raul Castro allAvana. Nel corso dellincontro, i due governi hanno firmato 13 nuovi accordi economicocommerciali. Pechino esporta autobus, locomotive, strumenti per lagricoltura e beni di consumo; Cuba risponder esportando prevalentemente zucchero di canna. Un interscambio il cui valore, nel 2010, si aggirato attorno ai 1.800 milioni di dollari, 300 milioni in pi rispetto al 2009. Oggi, dopo il Venezuela di Chavez, proprio la Cina il principale partner commerciale di Cuba. Non solo. Lente petrolifero statale cubano Unin Ptroleo de Cuba (Cupet) ha affidato alla China National Petroleum Corporation (Cnpc) la perforazione di vari pozzi, oltre allespansione delle raffinerie di Cienfuegos e Matanzas. Se un tempo puntati verso le spiagge della Florida cerano i missili sovietici, fra non molto ci saranno le trivelle cinesi. Nel perenne tentativo di aggirare il bloqueo, lembargo economico voluto dagli Usa. Anacronistico lo definisce limprenditore italiano Cuba in questo momento avrebbe bisogno di aiuto. Ma non le si pu offrire aiuto e insieme gli ispettori, come aveva proposto George W. Bush. Obama, allinizio del suo mandato, era sembrato aprire a un dialogo. Ecco. Cuba ha bisogno di questo, il dialogo. Non delle imposizioni.