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PHILADELPHIA

Philadelphia è un film del 1993 diretto da Jonathan Demme. Tratta il delicato tema dell’AIDS,
malattia che raggiunse il culmine della sua drammaticità negli anni Novanta. Trae vaga
ispirazione da vicende accadute anni prima a Boston. Fu una delle prime grandi produzioni
cinematografiche a trattare in maniera esplicita il tema dell’AIDS.
Per il ruolo del protagonista Andrew Beckett, poi affidato a Tom Hanks, furono interpellati
anche Daniel Day-Lewis, Michael Keaton e Andy Garcia.
Il personaggio Andrew Beckett è al 49° posto tra gli eroi nella lista dell’American Film Institute
Top 100 Heroes and Villains.
TRAMA
Andrew Beckett e Joseph Miller sono due avvocati: il primo è un brillante e preparato associato
benvoluto dai soci di uno tra i più prestigiosi studi legali cittadini, il Wyant & Wheeler; il
secondo è a lavoro con piccole cause di risarcimento danni, che non gli consentono particolari
sbocchi di carriera. Andy è gay e convive da anni col suo compagno Miguel. Joe è sposato con
Lisa e ha da poco avuto una bambina, Larice.
I due si fronteggiano in tribunale nella causa relativa all’impresa di ristrutturazione Kendall,
che vede prevalere Andy. Quella stessa sera i soci dello studio legale affidano ad Andy il
patrocinio della società Highline nell’importante causa contro la Sander System.
Durante l’incontro uno dei soci nota una papula di sarcoma di Kaposi sulla fronte di Andy e
riconosce la lesione come segno dell’AIDS.
Nei giorni successivi Andy si impegna strenuamente nella causa, nonostante le sue condizioni
di salute incomincino a peggiorare e gli sia sempre più difficile nascondere le lesioni cutanee
causate dall’AIDS, ma i soci, non tollerando la presenza nel loro studio di un omosessuale, per
di più affetto da una malattia all’epoca mortale e inguaribile, simulano un licenziamento “per
giusta causa”.
Andy comprende tristemente la reale ragione del suo licenziamento e decide di citare in giudizio
i suoi ex datori di lavoro per discriminazione, con l’appoggio della sua famiglia, che ha
accettato da sempre la sua omosessualità e la sua malattia. Dopo che ben nove avvocati gli
negano il patrocinio, si rivolge a Joe Miller che, inizialmente riluttante, accetta il caso, sfidando
i pregiudizi sociali e i suoi personali nei confronti dei gay e dell’AIDS.
Durante la fase finale del processo, Andy ha un grave malore. Ricoverato in fin di vita,
circondato dall’affetto dei suoi familiari e di Miguel, muore pochi giorni dopo il verdetto di
primo grado, che gli riconosce la discriminazione e un risarcimento danni di quattro milioni e
mezzo di dollari, premiando anche il lavoro del suo collega ed ormai amico Joe.
PERIODO STORICO
L’identificazione dell’AIDS, Acquired Immune Syndrome, avviene per la prima volta ad
Atlanta nel 1981, presso il centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Questa nuova
patologia fu scoperta esaminando i casi di cinque omosessuali di Los Angeles che mostrava
sintomi simili a quelli della polmonite. Inizialmente i medici non trovarono un nome per la
malattia, ma ci pensò la stampa, che la denominò GRID, ovvero Gay Related Immune
Deficiency, e, con il tempo, arrivò a definirla peste gay.
Questo fatto alimentò sin dal principio nell’opinione pubblica una certa discriminazione nei
confronti degli omosessuali, oltre all’errata convinzione che la malattia colpisse solo loro.
Subito dopo la comunità scientifica studiò in maniera più approfondita la malattia, e scoprì che
derivava da un virus (SIV) il quale, colpiva solamente le scimmie, ma che, a seguito di una
mutazione avvenuta, probabilmente, nell’Africa sud-occidentale del XX secolo, divenne
trasmissibile e nocivo per l’uomo e prese il nome di HIV, Human Immunodeficiency Virus. Il
virus causa un’infezione che, se non curata, porta all’AIDS. Da un punto di vista medico, questa
malattia è considerata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come una pandemia. Dal
1996 esiste una terapia farmacologica che blocca il decorso della sindrome, ma non elimina il
virus dall’individuo.
Nel corso degli anni ’80, l’AIDS venne fortemente stigmatizzata come la malattia che contagia
non solo gli omosessuali ma anche i tossicodipendenti, in quanto i principali veicoli per
contrarla sono: lo scambio di sangue o liquidi sessuali.
L’attenzione venne brutalmente focalizzata sull’AIDS quando nel 1985, la star di Hollywood
Rock Hudson morì per le conseguenze della malattia. Nel 1991, esattamente il 23 novembre,
all’apice della sua carriera, Freddi Mercury annunciava al mondo la sua positività all’HIV per
poi scomparire il giorno seguente.
PENSIERO
Questo film mi ha aiutato a capire meglio la discriminazione dell’epoca. Partendo dalla nuova
malattia all’orientamento sessuale. Ancora oggi abbiamo esempi di ciò con la recente pandemia
del 2020, COVID-19, all’orientamento sessuale. Molti ragazzi vengono cacciati di casa per via
di quest’ultimo e non solo, in casi più gravi vengono picchiati o uccisi da persone che ancora
oggi nel 2022 si dichiarano omofobi e xenofobi. Perché ancora oggi esiste il problema della
xenofobia.

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