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FILE SHARING

Il file sharing è la condivisione di file all’interno di una rete di calcolatori. Non comporta obbligatoriamente
un reato ma potrebbe rappresentare un’eventuale violazione del diritto d’autore.

Convenzione Universale sul Diritto d’Autore, Berna 1886 – accordo internazionale in cui è stato stabilito per
la prima volta il rispettivo riconoscimento del diritto d’autore tra le nazioni aderenti (Belgio, Francia,
Germania, Italia, Spagna, Svizzera, Tunisia, Regno Unito e Cina). La convenzione ha permesso alle varie
nazioni partecipanti di distinguere delle norme condivise, tra cui applicare sempre la normativa più
favorevole sull’autore.
Il diritto d’autore ha un impianto normativo caratterizzato dalla territorialità (le norme variano da paese a
paese) e dalla nazionalità dell’autore. Ad oggi, quasi tutti i paesi del mondo condividono i principi normativi
fondamentali sul diritto d’autore, tutelando l’autore e le opere create.
Tra i paesi con i più elevati numeri di contenuti scaricati illegalmente su rete (non per dimensione del
paese, ma per valore assoluto) c’è l’America e Italia al terzo posto.

Norme che tutelano file sharing:


- File sharing, scambio di file. Se il file sharing
1. Quando il contenuto condiviso è un’opera protetta da diritto d’autore
2. I soggetti interessati dallo scambio, non siano legittimati ad eseguire operazione di scambio.
Potrebbe esserci situazioni in cui chi trasmette non è il soggetto titolato (es. casa cinema non
Paramount o chi legittimato), soggetto che riceve non è legittimato (trasmissione da
legittimato, tipo provider legame come netflix, e chi lo guarda non ne usufruisce da una fonte
autorizzata).
Storicamente esistono tre aspetti tecnici che dal 2000 hanno avanzato queste condotte rilevanti:
1. Sviluppo algoritmi compressione dati, sviluppo algoritmi funzionali che creano file sempre più
piccoli, leggeri con perdite di qualità sempre inferiori
2. Diffusioni connessioni banda larga: trasmissione dati più veloce e la modalità in cui le connessioni
vengono commercializzate, con pagamenti flat. Questa soluzione commerciale rende coerente la
condotta illegittima.
3. Sviluppo software P2P.

Nel 1999 x e x sviluppano un client, Napster. Storicamente è stato il sistema client-server che più ha influito
sul file sharing. Ha una vita breve, poco meno di un anno, soggetto a procedimento giudiziario RIAA (SIAE
americana) vs Napster 1999, che dura qualche mese, in corso di causa, essa viene transata con un accordo
non arrivando ad una sentenza. L’accordo si conclude con la vendita di Napster. Diventa un servizio a
pagamento, paga delle royalty alle case discografiche, …
RIAA vs Diamond Multimedia System 1999, altro procedimento giudiziario sul primo lettore digitale con il
quale si potevano ascoltare in mobilità file mp3. In quel momento Napster caricava molti più file mp3,
scaricandoli su computer e con il dispositivo ha incrementato il fenomeno di file sharing.
RIAA vs Mp3.com 2000
Napster viene venduto e entrano nello scenario altre piattaforme che sono durate decine d’anni: Emule
(evoluzione di Napster, con differenze tecniche di operare: gli utenti prima si collegavano al server e poi
giravano) sistema p2p, gli utenti condividono file senza aver i diritti; perciò, non è possibile chiuderlo o
effettuare un procedimento giudiziario perché sono direttamente gli utenti a commettere l’illecito.
In italia i riferimenti normativi sono il decreto legislativo del 31/01/05, legge del 31/03/04 n.43, legge 633
del 1941.
La legge 633 è la legge sul diritto d’autore che contiene tutte le casistiche possibili, comprendendo anche la
parte che riguarda il file sharing. La norma anche se del 41, è stata riaggiornata nel tempo ed è
indipendente dall’evoluzione tecnologica. Vengono effettuate modifiche costanti.
Art. 171 L.633 – la condotta sanzionata è mettere a disposizione del pubblico – di altri, quindi non tra una
persona e l’altra ma aprendo un server, cartella Drop-Box… numero indefinito di soggetti. Opera
dell’ingegno musicale – può essere l’opera o una parte dell’opera senza averne diritto. La sanzione è il
pagamento di una multa.
Art.171-ter, comma 2, L.633/41
Il soggetto che non ha diritto a mettere a disposizione un ‘e che commette questo illecito a fini di lucro,
ottenere un guadagno in denaro. Sanzione con multa più elevata, più possibilità pena detentiva.
Art. 174-ter
Punisce il soggetto che abusivamente utilizza il contenuto senza averne diritto. Sanzione amministrativa
pecuniaria.
La condotta meno grave ma sempre illecita per qualunque ragione è la sanzione amministrativa pecuniaria,
art.174.
Una condotta più grave, ovvero la condivisione senza fini di lucro, provoca una multa (sanzione penale –
fedina penale sporca).
La terza comporta la fedina penale sporca che la pena detentiva.

Dolo, condizione necessaria per determinare la gravità di un reato.

Fruizione di un contenuto streaming


Negli ultimi anni ha superato a livello di casistica quantitativa, lo scaricare i contenuti. Infatti, è molto più
semplice; sui luoghi di lavoro è tipica la fruizione in streaming, ad esempio per l’utilizzo di un software.. Gli
eventi in diretta, sono disponibili in streaming.

La territorialità, fa riferimento a chi possiede i diritti per trasmettere, riprodurre qualcosa. Controlla
l’accesso ad un’opera in ragione dal luogo in cui ne usufruisco

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