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RESPONSABILITA’ DELL’I.S.P.

(INTERNET SERVICE PROVIDER)

Chiara Calabrese
Marzia De Cesare
CHE COS’E’ L’ISP
E’ definito come quel soggetto che
esercita un’attività imprenditoriale
offrendo agli utenti la fornitura di
servizi inerenti ad internet.

In sostanza è colui che offre a terzi


l’accesso alla rete.
COME
FUNZIONA
Affinchè l’utente possa collegarsi alla rete, l’ISP
assegna al suo computer un IP (internet protocol)
deputato all’indirizzamento e allo scambio di
pacchi di informazioni.
Quindi si tratta di un vero e proprio
INTERMEDIARIO tra la rete internet e
l’utente.
Essi possono fornire diverse modalità di
connessione:
-ADSL: cavo di rame
-FTTC: «fiber to cabinet» , misto tra cavo e fibra
-FTTH: «fiber to home», pura fibra.

L’ISP normalmente è un imprenditore


commerciale, per cui gli si può applicare
l’articolo 2195cc sull’esercizio dell’attività
d’impresa.
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TIPOLOGIE DI ISP
L’ISP si distingue normalmente tra:
IAP: «internet access provider»
ICP: «internet content provider»

-Si definisce Internet Access Provider quel soggetto


che offre una prestazione di telecomunicazione
consistente nel mettere a disposizione dell’utente un
punto di accesso alla rete. Solitamente essi hanno una
linea dedicata di telecomunicazione.

-L’Internet Content Provider, invece, è un operatore


che non si limita solo a consentire l’aggancio alla rete, ma
produce anche i contenuti immessi in rete e altri servizi.
(es. posta elettronica).
DECRETO LEGISLATIVO 70/2003
-Emanato sulla base della delega contenuta nella legge comunitaria del 2001
-Rappresenta una forma di regolamentazione in tema di commercio elettronico nel mercato interno europeo.

SCOPO: ‘Mettere l’Europa in rete’ , fornendo una base comune di regole ai ‘servizi della società dell’informazione’
e a tutte le negoziazioni che avvengono senza la presenza fisica dei contraenti.
Così da poter sfruttare le possibilità offerte dalla new economy e da internet ed accrescere la fiducia dei
consumatori nei contratti telematici.

ART1. «Il presente decreto è diretto a Quali sono i servizi


promuovere la libera circolazione dei della società
servizi della società dell’informazione, fra i dell’informazione?
quali il commercio elettronico»

ART2a. - attività economiche svolte in


linea-online
- questioni relative al diritto alla
riservatezza e al trattamento
dei dati personali. 5
DECRETO LEGISLATIVO 70/2003
REGIMI DI RESPONSABILITA’ ISP
ART 14. RESPONSABILITA’ NELL’ATTIVITA’ DI SEMPLICE TRASPORTO «MERE CONDUIT»
Il prestatore è responsabile se:
-dà origine alla trasmissione
-modifica le informazioni.

ART15. RESPONSABILITA’ NELL’ATTIVITA’ DI MEMORIZZAZIONE TEMPORANEA «CACHING»


Il prestatore è responsabile se:
-modifica le informazioni,
-non si conforma alle condizioni di accesso alle informazioni,
-non agisce prontamente per rimuovere le informazioni che ha memorizzato se esse sono state
rimosse dal luogo dove si trovano sulla rete o disabilitate dall’autorità giudiziaria.

ART 16. REPONSABILITA’ NELLA MEMORIZZAZIONE DI INFORMAZIONI «HOSTING»


Il prestatore è responsabile se:
-è a conoscenza del fatto che l’informazione sia illecita,
-non agisce per rimuovere prontamente queste informazioni, su comunicazione dell’autorità
giudiziaria, quando sono illecite,
DECRETO LEGISLATIVO 70/2003
ART17 : ASSENZA DELL’OBBLIGO GENERALE DI SORVEGLIANZA

Il prestatore non è assoggettato:


ad un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmette o memorizza
ad un obbligo di ricerca attiva di fatti o circostanze che indicano un’attività illecita.

Il prestatore è comunque tenuto:


-ad informare senza indugio l’autorità giudiziaria o quella amministrativa avente funzioni di vigilanza qualora
sia a conoscenza di presunte attività illecite riguardanti un suo destinatario del servizio
- a fornire senza indugio, a richiesta delle autorità competenti, le informazioni in suo possesso che
consentano l’identificazione del suo destinatario, al fine di prevenire le attività illecite.

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SENTENZE SUCCESSIVE

«GOOGLE VIVI DOWN» CASO TIZIANA CANTONE FACEBOOK VS EVA PIESCZEK

2006-2014 2015-2016 2019

2011-2019 2016-2018
R.T.I. VS MEDIASET ELSEVIER VS CYANDO

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R.T.I. VS YAHOO
1. TRIBUNALE DI MILANO (2011) II. CASSAZIONE (2019)

«R.T.I. S.p.a.» citava in causa «Yahoo! Italia S.r.l.», in Il giudice usa la definizione di «hosting attivo» per descrivere
seguito alla diffusione, da parte di quest’ultimo, di l’attività di Yahoo Italia, da cui scaturisce la classificazione tra:
clip video di programmi Mediaset. La controversia -HOSTING PASSIVO: provider che non controlla e non
verteva sulla violazione dei diritti d’autore. influisce in alcun modo sui contenuti che vengono caricati e
memorizzati,
*gli si applica il regime favorevole del d. lgs 70/2003,
Il tribunale di Milano in seguito ha parzialmente
accolto le domande di RTI S.p.a. nei confronti di
Yahoo! Italia S.r.l. accertando la violazione da parte -HOSTING ATTIVO: completa e arricchisce in modo non
di quest’ultima degli articoli 78 ter e 79 della legge passivo la fruizione di contenuti, compiendo sugli stessi le
sul diritto d’autore. operazioni di: filtro, selezione, indicizzazione, organizzazione,
catalogazione, uso, modifica, promozione…
*non vale il regime del d.lgs 70/2003
Quale disciplina
applicare
all’hosting
attivo?
RESPONSABILITA’ DELL’HOSTING ATTIVO
Inizialmente gli si applicava l’art 2050 cc.
RESPONSABILITA’ PER SVOLGIMENTO DI ATTIVITA’ PERICOLOSE:
«Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un'attività pericolosa, per sua natura o per la natura
dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a
evitare il danno.»
-Quali sono le misure idonee?
PROBATIO
-Come si dimostra in giudizio
DIABOLICA che sono state applicate tutte?

Oggi si applica art. 2043 cc.


RESPONSABILITA’ EXTRACONTRATTUALE : (Risarcimento per fatto illecito)
«Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha
commesso il fatto a risarcire il danno»
Il prestatore è responsabile dei contenuti illeciti quando:
a) sia venuto a conoscenza dell’illecito commesso dal destinatario,
b) possa constatare l’illeicità con la diligenza professionale è ragionevole attendersi,
c) abbia la possibilità di attivarsi poiché messo al corrente dei contenuti. NOVITA’
-diligenza professionale
-intervento immediato
(non si necessita autorità giudiziaria)
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LEGGE SUL DIRITTO D’AUTORE
Direttiva Europea 790/2019 Viene trasferito alle piattaforme l’obbligo di
bloccare i contenuti pubblicati dagli utenti, che
Art. 1.Sono protette ai sensi di questa legge le sono coperti da copyright.
opere dell'ingegno di carattere creativo che
appartengono alla letteratura, alla musica, alle arti È a carico delle piattaforme stesse la
figurative, all'architettura, al teatro ed alla responsabilità di trovare accordi con gli autori
cinematografia, qualunque ne sia il modo o la per le licenze, le piattaforme saranno soggette a
forma di espressione. sanzioni nel caso in cui vadano on-line contenuti
Art.7 È considerato autore dell'opera collettiva non autorizzati.
chi organizza e dirige la creazione dell'opera
Art.17 Gli Stati membri dispongono che le
stessa.
piattaforme forniscano in maniera chiara le
Art.10 Se l'opera è stata creata con il contributo
indistinguibile ed inscindibile di più persone, il informazioni necessarie per la rimozione del
diritto di autore appartiene in comune a tutti i contenuto e l’utilizzo di meccanismi adatti a
coautori. prevenire caricamenti futuri non autorizzati
(tramite fingerprint dei contenuti).
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ELSEVIER VS CYANDO
Il caso ha coinvolto il gruppo editoriale Elsevier, il quale ha 18 MARZO 2016
avviato un procedimento contro Cyando.
La controversia riguardava diverse opere di copyright Il Landgericht München ha imposto a Cyando un
caricate dagli utenti della piattaforma Uploaded senza provvedimento inibitorio a causa della sua
autorizzazione, tra cui “Anatomy for Students” e “Atlas of partecipazione alle violazioni del diritto d’autore
Human Anatomy” di Gray. commesse, respingendo però il ricorso.
La Elsevier ha proposto un ricorso, nel luglio 2014, nei
confronti di Cyando dinanzi al Landgericht München
2 MARZO 2017
(Tribunale del Land di Monaco di Baviera, Germania). L’Oberlandesgericht Linz (Tribunale superiore del
Richiedendo che a Cyando fosse imposto un Land di Linz, Germania) ha riformato la sentenza di
provvedimento inibitorio relativo alle opere controverse, primo grado, imponendo a Cyando un
insieme ad un risarcimento danni per le medesime provvedimento inibitorio.
violazioni.
20 SETTEMBRE 2018
La Elsevier ha proposto ricorso per cassazione dinanzi al
Bundesgerichtshof (Corte federale di giustizia), tale giudice ha
sospeso il procedimento e ha adito anche in questo caso la
Corte di Giustizia dell’Unione Europea.
FACEBOOK VS EVA PIESCZEK
Il caso di specie riguarda la sig.ra Eva Glawischnig Piesczek, deputata alla Camera dei rappresentanti del
Parlamento Austriaco che cita Facebook Ireland dinanzi ai giudici austriaci al fine di ottenere la cancellazione di
un commento pubblicato da un utente su tale social network, lesivo del suo onore nonché affermazioni
identiche e/o dal contenuto equivalente ritenute diffamatorie.
L’Oberster Gerichtshof (Corte suprema Austriaca) si è rivolta alla Corte di giustizia al fine di interpretare la
direttiva n. 2000/31/CE sul commercio elettronico.

L’individuazione e la rimozione di informazioni pubblicate su una piattaforma di social network che siano
“equivalenti” a un’informazione qualificata come diffamatoria, non possono essere effettuate se non tramite
l’adozione di soluzioni sofisticate da parte dell’host provider. In questo caso, l’host dovrebbe effettuare una
selezione tra i contenuti, esercitando una forma di censura e rischiando di limitare la libertà di espressione e di
informazione.
La direttiva 2000/31/CE deve essere interpretata nel senso che essa non impedisca a un giudice di uno Stato
membro di: Ordinare a un prestatore di servizi di hosting di rimuovere le informazioni da esso memorizzate e il
cui contenuto sia equivalente a quello di un’informazione precedentemente dichiarata illecita o di bloccare
l’accesso alle medesime a livello mondiale, nell’ambito del diritto internazionale pertinente.

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DSA
DSA (DigitalService Act), direttiva volta a stabilire gli obblighi delle piattaforme digitali.

Il Parlamento Europeo ha di recente approvato il Digital Services Act, mira a ridefinire le norme
applicabili alle piattaforme online, modificando la direttiva 31/2000, cosiddetta “E-commerce
Directive” e principale riferimento normativo con riguardo alla “responsabilità del provider” o
“secondary liability”.
Il nuovo quadro normativo si applica ai “servizi della società dell’informazione”, ovvero i soggetti
che offrono servizi a distanza per via elettronica, su richiesta di un destinatario e “normalmente
dietro retribuzione”.

Opereranno nuove misure per responsabilizzare gli utenti e la società civile, tra cui: la possibilità
di contestare le decisioni di moderazione dei contenuti, fornire ai ricercatori l’accesso ai dati
chiave delle piattaforme più grandi ed alle ONG l’accesso ai dati pubblici; nuove misure di
trasparenza sugli algoritmi utilizzati per raccomandare contenuti o prodotti agli utenti.

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EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA
Novità forse più significativa è l’introduzione di una disciplina “scalare” per categorie di provider ed un
progressivo aumento degli obblighi.
Le categorie sarebbero: intermediary services, hosting (es. cloud), online platform (es. social media) e le
very large platform.
Il DSA prevede per le grandi piattaforme digitali VLOPs specifici obblighi di moderazione e supervisione
assieme a misure per contrastare la diffusione di beni, servizi o contenuti illegali online, quali:
un meccanismo che permetta agli utenti di segnalare detti contenuti in modo semplice e alle piattaforme
di cooperare con i cosiddetti “segnalatori attendibili”; obblighi di tracciabilità degli utenti commerciali nei
mercati online.
Altra novità degna di nota è la creazione di nuovi organismi nazionali preposti alla vigilanza
sull’applicazione del DSA stesso. Tale figura viene chiamata Coordinatore dei Servizi Digitali, sarà
responsabile di vigilare sull’applicazione del DSA rispetto alle piattaforme che hanno il loro principale
stabilimento nel rispettivo Stato Membro, ed avrà tre poteri:
1) investigativo, 2) esecutivo, 3)di imporre misure correttive o misure provvisorie e imporre
sanzioni che siano effettive.

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3/1/20XX TESTO A PIÈ DI PAGINA DI ESEMPIO 16

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