Sei sulla pagina 1di 131

Ing.

Sara Perelli

Analisi di rischio
ATEX

Politecnico di Milano
17 maggio 2017
Cosa vuol dire ATEX
AtEx = Atmosphères Explosibles
È il nome comune di DUE Direttive dell’Unione
Europea che trattano le atmosfere potenzialmente
esplosive e le apparecchiature destinate ad operare in
tali atmosfere.

2 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Le Direttive ATEX
ATEX Costruttori
Si rivolge ai fabbricanti di apparecchiature e attrezzature per uso in
atmosfere potenzialmente esplosive, che devono effettuare un’analisi di
rischio sui propri prodotti.

... II 1 GD

ATEX Utilizzatori
Si rivolge a chi utilizza le apparecchiature in atmosfere potenzialmente
esplosive, per valutare il rischio esplosione nelle reali condizioni
operative. Il fine ultimo è la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

3 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Le Fasi di un’Analisi di Rischio ATEX

1) Classificazione delle aree a rischio esplosione

2) Conformità degli apparecchi

3) Analisi di rischio utilizzatori

4) Prevenzione / Protezione

5) Case Histories

4 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Dati necessari per sviluppare un’analisi ATEX
Gas/Vapori Polveri
Flash point (°C) Test A/B
Classificazione delle aree LEL-UEL (%vol) Granulometria.
MEC (a volte)
AIT (°C) MIT (°C)
Conformità degli
Gruppo LIT (°C)
apparecchi
Resistività (Ω.m)
MIE (µJ) MIE (mJ)
s (pS/m) MIT (°C)
Analisi di rischio
LIT (°C)
Resistività (Ω.m)
Kg Kst
Prevenzione/Protezione Pmax Pmax
L.O.C. L.O.C.

5 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


1. Classificazione
delle aree a rischio
esplosione
La Classificazione delle Aree a Rischio
Esplosione
Cosa è?
La Classificazione delle Aree è un procedimento che serve ad
individuare in quali zone d’impianto è potenzialmente possibile la
formazione di atmosfere in campo di infiammabilità (nell’intervallo
LEL – UEL)

Perché si fa?
Per stabilire quali apparecchiature elettriche e non elettriche
possono essere installate in queste zone, senza fornire innesco
efficace alla miscela esplosiva.
La Classificazione delle Aree a Rischio Esplosione rientra negli
obblighi del Datore di Lavoro indicati nel D.Lgs. 81/08!
(art. 288 – 294)
7 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
La Classificazione delle Aree a Rischio
Esplosione
Riferimenti normativi
Norme Europee (valide anche in Italia)-> Serie IEC 60079-10
Guide Italiane -> CEI 31-35 (per gas/vapori)
CEI 31-56 (per polveri)
CEI 21-42 (per batterie)

Norme Statunitensi -> NFPA 497 (per gas/vapori)


NFPA 499 (per polveri)

I due set di norme (EU e USA) hanno approcci molto diversi: le norme
EU sono più precise e puntuali, le norme USA sono più conservative.

8 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Classificazione delle Aree a Rischio
Esplosione

Punti fondamentali

1. La Classificazione delle Aree prende in considerazione condizioni


di impianto normali o anomalie ragionevolmente prevedibili. La
Classificazione delle Aree NON prende in considerazione guasti
catastrofici o doppi guasti indipendenti.

2. Per atmosfera potenzialmente esplosiva si intende una miscela


di sostanze infiammabili (gas / vapori / polveri) con aria in
condizioni atmosferiche normali (1 bar – 20 °C).

9 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Le Sostanze Infiammabili

• Gas infiammabili
• Metano
• Propano
• Idrogeno (fare attenzione alle batterie in ricarica)

• Liquidi infiammabili
• Benzina
• Alcool Etilico

• Polveri combustibili
• Caffè
• Farina
• Aspirina
Video
10 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Quali sono le polveri combustibili?
• Industria agro-alimentare:
Frumento, mais, zucchero, …
• Industria del carbone:
Carbone, lignite, carboni attivi, … 30%

• Chimica:
Acido adipico, zolfo, stearati, …
• Farmaceutica: 70%

Aspirina, paracetamolo, ibuprofene, …


• Metallurgica: Infiammabile Non infiammabile
Alluminio, ferro, zinco, titanio, …
• Varie:
Carta, legno, plastica…
11 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Esplosione di farina di mais

Prima….

Prima… Dopo…

12 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Procedura per la classificazione delle aree

• Trovare i punti di emissione


• Stabilire il grado/durata dell’emissione

• Considerare la ventilazione

• Definire il tipo di zona SORGENTE


DI EMISSIONE

• Stimare la dimensione della zona

• Considerare la presenza o meno


GRADO DI
EMISSIONE

di sensori
GUASTO
NORMALE
• Considerare le aperture
CONTINUO ERRORE
FUNZIONAMENTO ANOMALIA

• Redigere il rapporto.
ZONA 0/20 ZONA 1/21 ZONA 2/22

13 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Informazioni Su Impianti E Processi

Tipo d’impianto
• Continuo Condizioni di processo:
• Batch • Temperature
• Pressioni di esercizio
Dati sui locali
• Volumi Deviazioni
• Ventilazioni • Partenza
• Aperture e collegamenti con altri • Fermata
locali • Fluttuazioni di processo
• Sensori • Manutenzione

Processo
• Inertizzazione
• Modalità operative (carichi,
apertura boccaporti, sfiati…)

14 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Caratteristiche delle sostanze– Gas e Vapori
Parametri principali:
• Peso molecolare
• Densità
• Tensione di vapore
• Flash point
• Limiti di infiammabilità
• Temperatura di autoinnesco
• Concentrazione limite di ossigeno (L.O.C.)
15 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Gas e Vapori - Il Flash Point
È la più bassa temperatura alla quale un liquido, in condizioni
specifiche normalizzate, emette vapori in quantità sufficiente a
formare con l’aria una miscela infiammabile.
Per una data sostanza, il flash point (o temperatura di
infiammabilità) è la temperatura alla quale la pressione parziale dei
vapori sopra il liquido è circa uguale al LEL
Sostanza Flash point Sostanza Flash point
°C °C
Toluene 4,0 Acetone -18,2

Etanolo 12,0 n-Ottano 15

Metanolo 10,9 Acido acetico 42,0

Acetato di -4,1 Miscela 2,9


etile Metanolo-
Ottano 50%

16 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Gas e Vapori – Temperatura di autoinnesco
La TAI è la «Minima temperatura minima di una
superficie riscaldata alla quale, in condizioni specifiche,
avviene l’accensione di una sostanza infiammabile allo
stato di gas o vapore in miscela con l’aria.» [Norma CEI
31-35]
La
La temperatura superficiale dei
prodotti ATEX non deve pertanto
superare la temperatura di
accensione delle sostanze
infiammabili presenti.

17 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Gas e Vapori – Concentrazione limite di
ossigeno (L.O.C.)
La L.O.C. è la concentrazione minima di ossigeno nella miscela gas/vapore
combustibile con comburente al di sotto della quale non si ottiene un’
esplosione con qualsiasi concentrazione del combustibile. La L.O.C. dipende da:
• tipologia di combustibile

• tipologia di comburente

• tipologia di gas inerte

Metano Azoto
L.O.C. N2/Aria L.O.C. CO2/Aria
Sostanza
% vol % vol
Idrogeno 5,0 5,2
Metano 12 14,5
Etano 11 13,5
Metanolo 10 12
Etanolo 10,5 13
Benzene 11,4 14
Ossigeno
Acetone 11,5 14
Fonte: NFPA 69
18 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Caratteristiche delle sostanze– Polveri

Parametri fondamentali
• Combustibilità / Esplosività (Test A/B)

• Sensibilità all’innesco (M.I.E.)

• Temperatura minima d’innesco in nube (M.I.T.)

• Temperatura minima d’innesco in strato (L.I.T.)

• Concentrazione minima d’esplosività (M.E.C.)

• Concentrazione limite di ossigeno (L.O.C.)

• Granulometria

• Umidità

• Resistività elettrica
19 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Polveri - Granulometria
• “Grandezza media delle particelle: può permettere di
escludere a priori l’esplosività della polvere quando,
considerate tutte le condizioni di manipolazione e/o
deposito, le frazioni al di sotto di 500 μm sono in
quantità trascurabile o assenti”. Norma CEI 31-56 .
Se la dimensione della polvere è maggiore di un certo
limite, l’inerzia termica del sistema impedisce la
propagazione di un eventuale esplosione.

N.B.
• Si verifichi comunque la situazione peggiore all’interno del processo: il campione
rappresentativo della polvere più fine presente
Alcuni prodotti di granulometria anche superiore a 1 mm, ma di forma irregolare
(fiocchi, fibre) possono formare atmosfere esplosive

20 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Polveri - Umidità
• “Percentuali di umidità fino al 12% contenute nelle
polveri sono considerate non influenti per il
comportamento delle polveri stesse…con percentuali
di umidità superiori al 30%-50% la maggior parte delle
polveri è inerte”. Guida CEI 31-56.
L’umidità crea aggregati più grossolani e difficili da
disperdere

N.B.

• Si verifichi comunque che la percentuale di umidità sia mantenuta in tutto il


processo, anche in caso di rilascio accidentale o per guasto

• La percentuale di umidità riguarda la polvere, non l’ambiente

21 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Polveri – Minima Energia d’Innesco (MIE)

• La M.I.E. è la più debole scintilla


elettrica in grado d’innescare la miscela
ottimale di un combustibile in aria in
condizioni standard

• La scintilla può essere generata tramite


un circuito capacitivo, per meglio
riprodurre le caratteristiche di una
scarica elettrostatica o per via induttiva
per meglio riprodurre le scariche di tipo
meccanico
22 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Polveri – Minima Energia d’Innesco (MIE)
SOLIDI IN POLVERE: AERIFORMI:
• PVC 1500 mJ
• Farina di grano 40 mJ
MIE in MIE in
Gas/vapori aria mJ O mJ
• Zucchero 30 mJ 2

• Alluminio 10 mJ Idrogeno 0,016 0,0012


• Zolfo < 1 mJ Metano 0,21 0,0027
Etano 0,24 0,0019
• Gli esempi sono relativi a 800
NH3
specifici campioni e sono
funzione di granulometria, Acetone 1,15
umidità, ecc. Metanolo 0,14
Solfuro di 0,009
carbonio
Diclorometano 10000

23 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Polveri – Minima Temperatura di Innesco in
Nube (MIT)
• La M.I.T. è la temperatura minima
di una superficie calda in grado di
innescare una nuvola di polvere in
condizioni standard
• Si disperde la polvere con un getto
d’aria e il test è considerato
positivo se si scorgono fiamme
all’estremità inferiore del tubo.

24 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Polveri – Minima Temperatura di Innesco in
Strato (LIT)
• La L.I.T. è la temperatura minima di
una superficie calda in grado di
decomporre o innescare uno stato di
polvere di 5 mm di spessore in
condizioni standard
• Si crea uno strato di 5 mm di spessore
e il test risulta positivo se si hanno
fenomeni di esotermia, autoignizione,
fiamme o formazioni di braci
incandescenti
• Solitamente L.I.T. < M.I.T.
• In funzione dello spessore L.I.T.5mm > L.I.T.15mm

25 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Tipologia di emissione
Sorgente di emissione (SE)
Un punto o una parte di impianto da cui può essere emesso nell’atmosfera un
gas, un vapore o un liquido infiammabile con modalità tale da originare
un’atmosfera esplosiva
Gradi di emissione
Continuo: emissione continua o che può avvenire per
lunghi periodi;
Primo grado: emissione che può avvenire
periodicamente od occasionalmente durante il
funzionamento normale;
Secondo grado: emissione che non è prevista durante
il funzionamento normale e che se avviene è possibile
solo poco frequentemente e per brevi periodi.

26 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Ventilazione
Serve a definire quanto velocemente si disperde la sostanza
emessa. Si distinguono tre casistiche:

• All’aperto -> Ventilazione per spinta del vento


• Al chiuso -> Ventilazione naturale dovuta alla presenza di
finestre, aperture o "effetto camino“;
• Al chiuso -> Ventilazione artificiale dovuta a sistemi di
condizionamento dei locali o ad aspirazioni localizzate;

NB: per le emissioni di gas e vapori la ventilazione


favorisce la diluizione, ma per le emissioni di
polvere potrebbe aumentare l’estensione della zona

27 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Luoghi pericolosi per la presenza di gas,
vapori e nebbie – Guida CEI 31-35
Stato della Frequenza Durata
Zona Definizione
sostanza (occ/anno) (h/anno)

Luogo in cui un’atmosfera esplosiva


costituita da una miscela di aria e sostanze
ZONA 0 infiammabili sotto forma di gas, vapori o > 10-1 > 1000 h
nebbia è presente continuamente o per
lunghi periodi o frequentemente.
Luogo in cui, occasionalmente, è probabile
sia presente durante il funzionamento < 10-1
ZONA 1 normale un’atmosfera esplosiva costituita Tra 10 h
Gas, vapori e
da una miscela di aria e sostanze e 1000 h
o nebbie > 10-3
infiammabili, sotto forma di gas, vapore o
nebbia.
Luogo in cui non è probabile che sia
presente un’atmosfera esplosiva costituita
da una miscela di aria e sostanze < 10-3
Tra 0,1 h
ZONA 2 infiammabili sotto forma di gas, vapore o e
e 10 h
nebbia durante il funzionamento normale, > 10-5
e/o se ciò avviene, è possibile persista solo
per brevi periodi.
28 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Luoghi pericolosi per la presenza di polveri
combustibili – Guida CEI 31-56
Stato della Frequenza
Zona Definizione
sostanza (occ/anno)
Luogo in cui un’atmosfera esplosiva
ZONA sotto forma di nube di polveri
20 combustibili nell’aria è presente > 10-1
continuamente o per lunghi periodi o
frequentemente
Luogo in cui è probabile che
ZONA un’atmosfera esplosiva sotto forma di < 10-1
21 nube di polveri combustibili nell’aria si e
Polveri
presenti occasionalmente durante il > 10-3
combustibili
funzionamento normale

Luogo in cui è improbabile che


un’atmosfera esplosiva sotto forma di
nube di polveri combustibili nell’aria si < 10-3
ZONA
presenti durante il funzionamento e
22
normale, ma che, se si presenta, > 10-5
persiste solo per un breve periodo

29 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Classificazione delle aree a rischio di
esplosione – Interno delle apparecchiature
La Norma non cita esplicitamente la classificazione interna
degli apparecchi, ma:
• la Norma CEI 31-87 propone esempi di classificazione
interna alle apparecchiature.
• è necessaria per analisi di
rischio e per la preparazione
del Documento di Protezione
contro le Esplosioni
• è necessaria per la verifica
dell’idoneità dei prodotti
installati
30 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Polveri – Il mantenimento della pulizia

La presenza e la durata di uno strato di polvere


dipendono:
• dal grado di emissione dalla sorgente della
polvere,
• dalla velocità alla quale la polvere si deposita
• dall’efficacia del mantenimento della pulizia.

Un livello di pulizia carente permette l’accumulo di


strati di polvere in diversi punti d’impianto, che
possono dar luogo a devastanti esplosioni
secondarie.

31 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


1a. Esempi di
Classificazione delle Aree
a Rischio Esplosione
Reparto chimico e magazzino

33 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Reparto chimico – gas e vapori

34 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Reparto chimico – polveri

35 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Tramoggia – Guida CEI 31-56

36 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


2. Conformità degli
apparecchi
La Classificazione delle Aree a Rischio
Esplosione – e poi…?

Una volta effettuata la Classificazione delle Aree, si


ottiene una «mappatura» delle zone dove è possibile la
formazione di un’atmosfera in campo di infiammabilità.

La domanda che ci si pone a questo punto è:


Come posso evitare che la miscela infiammabile si
inneschi?

38 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Fonti d’innesco nelle esplosioni di polveri

Legenda:
35
A = cause meccaniche
30
B = materiale rovente
25
C = cariche elettrostatiche
20
D = incendi, fiammate %
15
E = autoriscaldamento 10
F = superfici calde 5
G = lavori a fiamma libera 0
H = equipaggiamenti elettrici A B C D E F G H I J
I = non determinato
J = altre cause Fonte: BIA Report 11/97: 600 incidents
39 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Fonti d’innesco nelle apparecchiature

• Legenda:
100
80 • A = silo/bunker
60 • B = filtro
%
40
• C = mulino
20
0 • D = convogliatore
A B C D E F G H • E = essiccatore
cariche elettrostatiche • F = miscelatore
cause meccaniche
materiali roventi • G = smerigliatore
Fonte: BIA Report 11/97, • H = vaglio
600 dust explosion incidents
40 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Conformità degli apparecchi

Come posso evitare che la miscela infiammabile si


inneschi?

Scelgo apparecchiature ed attrezzature, sia elettriche che


non elettriche, che non siano in grado di fornire un
innesco efficace alla miscela

41 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Le sorgenti di innesco
Le potenziali sorgenti di innesco per un’atmosfera infiammabile
sono 13, e sono dettagliate nella norma EN 1127-1
1. Superfici calde 9. Onde elettromagnetiche
2. Fiamme e gas caldi (incluse le da 3*1011 Hz a 3*1015 Hz
braci) 10. Radiazioni ionizzanti
3. Scintille di origine meccanica 11. Ultrasuoni
4. Materiale elettrico 12. Compressione adiabatica e
5. Correnti vaganti e protezione onde d'urto
catodica 13. Reazioni esotermiche,
6. Cariche elettrostatiche inclusa l’autoaccensione di
7. Fulmini polveri
8. Onde elettromagnetiche a
radiofrequenza (RF) da 104 Hz
a 3*1012 Hz

42 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Classe di temperatura

Ogni apparecchiatura elettrica deve essere classificata in


base alla massima temperatura che può raggiungere
durante il funzionamento normale o l’anomalia
prevedibile o l’anomalia rara a seconda dei casi.
Questa temperatura deve essere confrontata con la AIT
dei gas/vapori che classificano la zona.

Per le polveri, si esplicita in targhetta la massima


temperatura superficiale ammissibile, stimata sulla base
di MIT e LIT.

43 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Classe di temperatura

Classe di Temperatura massima Sostanze


temperatura superficiale
dell’apparecchio
T1 < 450°C Acetone, acido acetico, H2, CH4,
NH3 anidra
T2 < 300°C Acetato di etile, alcol etilico,
etilammina
T3 < 200°C La maggior parte dei prodotti
petroliferi
T4 < 135°C Acetaldeide, benzaldeide,
trimetilammina
T5 < 100°C Celluloide
T6 < 85°C Sulfuro di carbonio, nitrato di
etile
44 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Le cariche elettrostatiche
Le cariche elettrostatiche si
generano e si accumulano
per scorrimento /
separazione tra materiali
conduttivi ed isolanti

45 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Meccanismi di accumulo di carica

• Conduttori isolati da terra • Materiali isolanti

46 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Meccanismi di scarica
Quando le cariche accumulate generano una differenza di potenziale nel sistema
che supera un certo valore, l’energia viene rilasciata sotto forma di scariche
elettrostatiche. Esistono sei tipi di scariche, a seconda del fenomeno coinvolto.

SCARICA A
SPAZZOLA

SCARICA A SCARICA A CONO


SCINTILLA

SCARICA A
SPAZZOLA SCARICA A
PROPAGANTE CORONA

SCARICA A
FULMINE

47 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Scintilla
Tra terra e:
• contenitori metallici isolati
(carrellati con ruote di nylon…)
• persone isolate da terra (con
scarpe non conduttive…)
• tronchi di tubo isolati (con
guarnizioni non conduttive…)
• liquidi conduttivi isolati (in fusti
di plastica…)

48 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Spazzola

Causata da
• contenitori isolanti

• liquidi isolanti

• nubi di polvere

• Nebbie

- Energie fino a 2-3 mJ

49 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Spazzola Propagante
Origine

• situazioni di forte caricamento di materiali ad alta resistività (nastri


trasportatori, trasporto pneumatico di materiali isolanti, ecc.)
• materiali isolanti in contatto con conduttori messi a terra

Energia non stabilita


> 1 Joule

50 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Spazzola Propagante

Intenso caricamento di materiali


sottili e fortemente isolanti:

• trasporto pneumatico in condotti


metallici plastificati
internamente
• cicloni plastificati internamente
• grandi contenitori isolanti
• nastro trasportatore ad alta
velocità

51 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Cono
Origine
• accumulo di polvere isolante fortemente
caricata

L’energia liberata dipende dalla granulometria


della polvere e dal diametro del contenitore

2,5

2 incendive
Silo diameter (m)

100 mJ
50 mJ
1,5
30 mJ
25 mJ
1 20 mJ
15 mJ
10 mJ
0,5 5 mJ
non-incendive 3 mJ
1 mJ
0
0,00 0,25 0,50 0,75 1,00 1,25 1,50 1,75 2,00 2,25 2,50 2,75 3,00

Median particle size (mm)

Esempio: polvere con MIE di 30 mJ, silo con diametro di 1.5 m, e granulometria con valore
mediano di 1.25 mm = possibile innesco da scarica a cono.

52 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Corona
Origine
• oggetti, conduttivi od isolanti, fortemente caricati

• punte o bordi affilati

Energia
• molto bassa, << 0.1 mJ

Innesco
• gas o vapori molto sensibili

• miscele con ossigeno

53 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Scarica a Fulmine
• Avvengono in atmosfere con
nubi molto più grandi di
quelle che possono formarsi
negli impianti industriali

• Gli esperimenti condotti


hanno mostrato che negli
impianti industriali non
avvengono scariche tipo
fulmine, anche se sono
presenti nubi di polvere
fortemente caricate

54 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Conformità degli apparecchi

Come capisco che un apparecchio è conforme ad operare


in una zona potenzialmente esplosiva?
Leggo la marcatura Atex della macchina, obbligatoria per
la Direttiva ATEX Costruttori

ATEX Costruttori
Si rivolge ai fabbricanti di apparecchiature e attrezzature per uso in
atmosfere potenzialmente esplosive, che devono effettuare un’analisi di
rischio sui propri prodotti.

... II 1 GD

55 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La Marcatura Atex

• Marchio CE, indica la conformità con la normativa


ATEX 100a
• Simbolo specifico riguardante la protezione
contro le esplosioni
.
.
.
I
I
1
G
• II Simbolo rappresentativo del gruppo (I, II o III)
• 1 Simbolo rappresentativo della categoria (1, 2 o 3)
• G Identificativo del pericolo (G = gas, D = polveri)

56 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Gruppo
Gruppo di apparecchi I. Miniere

Gruppo di apparecchi II. Industrie di superficie, gas vapori e polveri


fino al 2012
a) categoria 1

b) categoria 2

c) categoria 3

Gruppo di apparecchi III. Industrie di superficie, Polveri dopo il 2012


a) IIIA. Particolato combustibile

b) IIIB. Polveri non conduttive

c) IIIC. Polveri conduttive

57 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Gruppo II e relazione con tipo di Zone

• Categoria 1 : non deve presentare sorgenti di


innesco efficaci durante il funzionamento Zona 0 / 20
normale, l’anomalia prevedibile e rara

• Categoria 2 : non deve presentare sorgenti di


innesco efficaci durante il funzionamento Zona 1 / 21
normale e l’anomalia prevedibile

• Categoria 3 : non deve presentare sorgenti di


Zona 2 / 22
innesco efficaci durante il funzionamento
normale

58 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Se l’apparecchio non e’ conforme?

Le soluzioni possibili sono:


• lavorare sull’estensione della zona:

− calcolo più preciso della dimensione della zona

− introduzione di sistemi di ventilazione

− sensori di gas

− Inertizzazione

− …

• spostare l’apparecchio all’esterno della zona


classificata

59 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Se l’apparecchio non e’ conforme?

• sostituire l’apparecchio con uno certificato. Costo di


sostituzione
• modificare l’apparecchio tramite soluzioni tecniche
• analisi di rischio approfondita sull’apparecchio per
dimostrare che non è pericoloso e può essere adatto
a operare in zona classificata

60 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


3. Analisi di Rischio
Utilizzatori
Recepimento in Italia - D.Lgs. 81/2008
Art. 289. - Prevenzione e protezione contro le
esplosioni
1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base
della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela di cui all'articolo
15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate
alla natura dell'attività; in particolare il datore di lavoro previene la
formazione di atmosfere esplosive.
2. Se la natura dell'attività non consente di prevenire la formazione di
atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve:
a) evitare l'accensione di atmosfere esplosive;
b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un'esplosione in modo da garantire
la salute e la sicurezza dei lavoratori.
3. Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate
con altre contro la propagazione delle esplosioni e sono riesaminate
periodicamente e ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti.

62 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Recepimento in Italia - D.Lgs. 81/2008
Art. 290. - Valutazione dei rischi di esplosione
1. Nell'assolvere gli obblighi stabiliti dall'articolo 17, comma 1, il
datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere
esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi:
a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive;
b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche
elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci;
c) caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili
interazioni;
d) entità degli effetti prevedibili.
2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente.
3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i
luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con
quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

63 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Identificazione delle sorgenti di innesco

“Probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche


elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed
efficaci.”
All’interno delle zone classificate a rischio
di esplosione (interne ed esterne alle
apparecchiature) si identificano ed
analizzano tutte le sorgenti di innesco:
• Intrinseche all’uso dell’apparecchio
o all’operazione svolta
• Accidentali

64 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Indici di rischio
Gli indici di rischio calcolati all’interno di ogni zona classificata
sono funzione di:
• Parametri della sostanza infiammabile
• Tipo di zona (Zona 1 / Zona 2 / Zona 20 / ecc.)
• Dimensioni del volume in esplosività
• Numero di inneschi e loro frequenza di accadimento
(deducibile dalla categoria dell’apparecchio)
• Tipo di eventuale esplosione (confinata vs. non confinata)
• Effetti dell’eventuale esplosione sul personale presente
• Procedure organizzative di sicurezza in atto
• Presenza di sensori / sistemi di prevenzione / sistemi di
protezione
65 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Il Documento di Protezione contro le
Esplosioni
Tutti gli step di analisi visti fino ad adesso devono essere
correttamente documentati all’interno di un documento definito
Documento di Protezione contro le Esplosioni (D.Pr.E.)
La redazione e l’aggiornamento del D.Pr.E. sono obbligo del Datore di
Lavoro.
Contenuti:
• il documento di Classificazione delle Aree a rischio di esplosione;
• le zone alle quali si applicano le prescrizioni minime (segnalazione
tramite cartellonistica);
• l’identificazione dei pericoli di esplosione la valutazione dei rischi
ad essi associati;
• le proposte per l’eliminazione o riduzione dei rischi mediante
misure specifiche di prevenzione e protezione
66 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
D.PR.E. (EPD) – Contenuti

• la messa a norma delle attrezzature da utilizzare nelle


aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive
• l’analisi delle misure organizzative e delle procedure in
atto per limitare il rischio di esplosione

N.B. L’obiettivo della valutazione è il raggiungimento di


un livello di rischio “accettabile” sulla base delle
specifiche misure di prevenzione e protezione
adottate.
67 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
D.PR.E. (EPD) – Misure tecniche ed
organizzative
Misure Tecniche Misure Organizzative
• adeguamento • permessi di lavoro
apparecchiature elettriche • procedure operative
• ventilazione • formazione del personale
• controllo dell’elettricità • procedure di emergenza
statica • manutenzione preventiva
• pannelli di scoppio • vigilanza sull’osservanza di
• sistemi di soppressione divieti e sull’utilizzo di DPI
• impianti resistenti alla
sovrappressione
ma anche:
• utilizzo di DPI, vestiario e
attrezzature antistatiche
68 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Verifiche impianti elettrici

Il datore di lavoro provvede affinché le installazioni


elettriche nelle aree classificate come zone 0, 1, 20 o 21
ai sensi dell'allegato XLIX siano sottoposte alle verifiche
di cui ai capi III e IV del D.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462.

Art. 5. - Messa in esercizio e omologazione.


Art. 6. - Verifiche periodiche - Soggetti abilitati.
Art. 7. - Verifiche straordinarie.

69 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Vigilanza in materia di salute e sicurezza sui
luoghi di lavoro
Art. 13. – Vigilanza
La vigilanza sull'applicazione della legislazione in materia
di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è svolta dalla
azienda sanitaria locale (A.S.L.) competente per
territorio

70 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


4a. Prevenzione delle
esplosioni
Prevenzione delle esplosioni
1) Eliminare il combustibile
•è possibile?

2) Lavorare fuori dall’intervallo di


esplosività
• difficile con le polveri (si depositano)

3) Eliminare il comburente
• inertizzare(è necessario conoscere la L.O.C.)
• lavorare sotto vuoto

4) Eliminare tutte le fonti d’innesco


•è necessario conoscere M.I.E., M.I.T., L.I.T.,
resistività,…
72 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Eliminare il combustibile
Comburente

Miscela Accumulo +

• Sostituire, laddove possibile, velocità di


reazione

sostanze infiammabili con


materiali inerti Combustibile Innesco

• Lavorare sotto il flash point

• Utilizzare margini di sicurezza

• Influenza della pressione sul


flash point
• Attenzione agli azeotropi e
alle miscele ibride

73 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Miscela Comburente

Aumentare granulometria
e umidità Granulometria,
umidità
Accumulo +
velocità di
reazione

PER POLVERI: Combustibile Innesco

• Usare materiale grossolano (> 0,5 mm)


− non forma nubi
− attenzione ai fini

• Aggiungere materiale inerte

− ne serve un’elevata quantità


− utilizzi limitati

• Umidificare il materiale

− con acqua o liquidi con elevato flash point


− non si formano nubi
74 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Lavorare al di fuori dell’intervallo di
esplosivita’ Comburente

Ventilare per rimanere al di sotto del Miscela Accumulo


+ velocità
di reazione

L.E.L.:
• utile per vapori e gas Combustibile Innesco

• può essere, a seconda dei casi, sconveniente in caso di


fuoriuscita di liquido (aumenta l’evaporazione)
• di difficile applicazione per le polveri

• deve essere opportunamente


dimensionato e mantenuto.
• la portata di ventilazione necessaria
deve essere garantita
75 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Rimuovere il comburente
Comburente

• L’aria contiene il 21 % di ossigeno Miscela Accumulo


+ velocità
di reazione

• Ridurre la concentrazione di
ossigeno al disotto della LOC Combustibile Innesco

• Applicare un margine di sicurezza

• Due procedure principali

cicli di vuoto/inertizzazione
flussaggio continuo

76 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Inertizzazione vs. classificazione interna
La presenza di un atmosfera infiammabile all’interno di
un reattore o apparecchiatura chiusa porta, secondo le
nostre analisi, alle seguenti classificazioni dei volumi
interni:
Modalità di inertizzazione Classificazione volume interno
Nessuna inertizzazione ZONA 0 (eccezione per i serbatoi)

Inertizzazione manuale ZONA 1


Inertizzazione automatica ZONA 2
Inertizzazione automatica + Controllo ZONA NON CLASSIFICATA
dell’atmosfera esplosiva con
misuratore di ossigeno (laddove
possibile) + interblocchi di processo
77 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Eliminare le sorgenti d’innesco
Lavori a fiamma Queste fonti d’innesco non
libera, Fiammiferi, sono tipiche del processo e
accendini, Telefoni devono essere oggetto di
cellulari, etc. specifiche procedure
aziendali.

• Evitare o minimizzare la generazione


di cariche
• Prevenire l’accumulo di cariche
• Rimuovere le cariche prima che
raggiungano potenziali pericolosi

78 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Eliminare le sorgenti d’innesco

Attrito
• mantenere buoni standard di manutenzione

• manutenzione preventiva

• sistemi di monitoraggio

Superfici calde
• tenere le temperature sotto 2/3 MIT e LIT-75°C

• rammentare l’instabilità termica degli strati di


polvere

79 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Ridurre l’estensione delle zone classificate

• Ventilazione

• Chiusura passi d’uomo/boccaporti

• Tramogge di carico e sistemi di carico

• Scarico polveri

80 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Luoghi con controllo di esplodibilità
dell’atmosfera – Sensori di gas guida CEI 31-35
"Il controllo di esplodibilità dell’atmosfera rientra tra
le misure tecniche per la prevenzione e/o protezione
contro le esplosioni. Detto controllo è considerato
tale quando è in grado di evitare:
• la formazione di “atmosfere esplosive pericolose”;
• l’aumento incontrollato e/o incontrollabile della
portata di emissione di sostanza infiammabile…
… è stato escluso che detto controllo all’aperto possa
costituire una misura tecnica per la prevenzione e/o
protezione contro le esplosioni sostitutiva
dell’esecuzione di sicurezza adatta alla zona
pericolosa prevista".

81 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


4b. Protezione dalle
esplosioni
Esplosione in un recipiente chiuso
Pr e s s

P
• La combustione crea dei gas m
a
x

caldi
In un recipiente chiuso la
pressione tende ad aumentare [
] d
P
d
tm
a
x

• Ogni sistema di protezione


deve essere in grado di far Tim

fronte all’espansione e/o Andamento teorico, nel tempo, di


un’esplosione in recipiente chiuso
all’aumento di pressione entro
il poco tempo a disposizione
(msec)
83 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione

• Contenimento dell’esplosione
• Sfogo dell’esplosione

• Soppressione dell’esplosione

• Devono essere abbinati con


opportuni sistemi di isolamento
per prevenire la propagazione
dell’esplosione

84 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Contenimento

• Tutte le parti dell’impianto devono essere resistenti


alla pressione massima d’esplosione
− incluse tubazioni, condotti, flange,
coperchi ecc.
• Devono conservare la resistenza per tutta la
durata della loro vita
• Un impianto resistente alle esplosioni è molto
costoso, e può essere difficile da gestire

85 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Contenimento

Due metodi:
• Resistente alla pressione di
esplosione
− costruito come un recipiente a
pressione
• Resistente allo shock della
pressione di esplosione
− è consentita la deformazione

− non è consentita la rottura

Standard europeo in preparazione


86 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione – Sfogo

• L’impianto e il personale sono


protetti dagli effetti
dell’esplosione
• Si utilizzano pannelli o portelli che
si aprono velocemente a basse
pressioni
• I pannelli devono essere
abbastanza grandi

87 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Sfogo

Le maniche filtranti hanno bloccato l’apertura di sfogo in questo


filtro per polvere di legno, in Brasile.
(courtesy of Richard Siwek)

88 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Andamento
della pressione durante lo sfogo
• Il pannello di sfogo si apre a Pstat
• L’esplosione è ridotta da Pmax fino alla Pred (“pressione ridotta
d’esplosione”)
• Pred dipende da:
Pressure
− volume e forma del contenitore
P
− violenza dell’esplosione max
Esplosione
− tipo di combustibile (gas o polvere)

− area di sfogo Esplosione con


sfogo
− pressione di apertura dello sfogo
Pstat
− efficienza del pannello di sfogo P
stat
89
Time
©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione – Effetti dello
sfogo
• Forza di reazione
P3
• Effetti esterni P1 > P2 > P3
P2
− fiamma
P1
− onda d’urto
− rilascio di frammenti
• Designare “aree sicure” Forza di
reazione
− accesso ristretto
− considerare l’afflusso d’aria
ecc.
Lunghezza della
fiamma

90 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Effetti dello
sfogo-jet flame
• Gran parte della miscela aria-combustibile sarà espulsa
dal dispositivo di sfogo e brucerà all’esterno
• La lunghezza della fiammata può essere predetta nel
caso di polveri
− L = 10 x V1/3
− non più di 60 m
− attualmente nessuna indicazione per i gas
• La larghezza non può essere predetta

91 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Effetti dello
sfogo-Vuoto
• Se il dispositivo di sfogo si richiude dopo lo sfogo
dell’esplosione, i gas caldi combusti si raffreddano e
creano una pressione negativa
• VDI 3673 fornisce informazioni circa
il dimensionamento dei dispositivi
rompi-vuoto in questi casi

92 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Sfoghi
Museo degli orrori

Sfoghi in opposizione Pannello di sfogo che perde


materiale
93 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione – Sfoghi
Museo degli orrori

Sfoghi in opposizione

Coperchi “leggeri” su condotti di sfogo


94 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione – Sfogo

Vantaggi Svantaggi
• può essere disegnato • rilascio di materiale
“in casa” • non idoneo per materiali
• relativamente a buon tossici, corrosivi, ecc
mercato • deve scaricare
• necessita poca all’esterno
manutenzione • restrizioni
• esteso campo di nell’ubicazione
applicabilità dell’impianto
• necessarie ampie aree di
sicurezza

95 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Soppressione

• Un agente sopprimente viene iniettato nel recipiente


nel momento in cui è rilevata l’esplosione
• L’esplosione è soppressa ai primi
stadi
• La pressione in quel momento è
ancora bassa
• Assenza di effetti esterni
dell’esplosione

96 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Soppressione

Essiccatore a letto fluido Filtro depolveratore

97 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Soppressione

Vantaggi Svantaggi
• assenza di rilascio di • sistemi attivi:
materiale funzionano solo mentre
• adatto per tossici ecc sono operativi
• assenza di restrizioni • è necessaria una
nell’ubicazione manutenzione regolare
dell’impianto • costo iniziale alto, se
• bassa probabilità di comparato ad un
propagazione di sistema di sfogo (senza
fiamma in quanto la l’isolamento)
fiamma è estinta • dopo l’attivazione è
necessaria la ricarica
98 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Propagazione di un’esplosione e “pressure
piling”
• Il “pressure piling” consiste nell’aumento
della pressione in un elemento collegato
a quello in cui avviene un’esplosione
• La pressione massima raggiunta dalla
seconda esplosione è difficilmente
prevedibile
• Peggioramento dell’effetto se l’esplosione primaria
avviene in un serbatoio più grande
• Spesso nel secondo contenitore
l’innesco da “flame jet” aumenta ancora di più la
velocità di crescita della pressione
99 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Protezione dall’esplosione – Dispositivi di
isolamento
Per gas:
• dispositivi di arresto della deflagrazione (di fiamma)

• dispositivi di arresto della detonazione

• dispositivi di prevenzione del ritorno di fiamma

• barriere estinguenti

100 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Dispositivi di
isolamento
Per polveri:
• barriere estinguenti

• valvole ad azione rapida

• rotocelle

• deviatori di esplosione

• soffocamento (il materiale forma barriera)

101 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Dispositivi di
isolamento
Per miscele ibride:
• per ragioni operative sono richiesti i modelli usati
per polveri
• scarsa applicabilità a causa della presenza del
componente gassoso
• mancanza di una soluzione standard

102 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Arrestatori di
fiamma
• Dispositivi di arresto per
deflagrazione
− sulla linea (A)

− alla fine della linea (B1)

• Dispositivi di arresto di fiamma per


combustione prolungata (B2)
• Dispositivi di arresto per
detonazione (C)

103 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Dispositivi di
isolamento

Valvola ad azione rapida e barriera


estinguente

104 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Protezione dall’esplosione – Dispositivi di
isolamento

Valvola “Ventex” ad azione rapida

105 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


5. Case histories
Buncefield (Inghilterra)

• 11 Dicembre 2005 - 6 del mattino


• Sito di stoccaggio e trasporto di combustibili
• Esplosione seguita da serie di incendi
• 5 giorni necessari a spegnere tutti gli incendi
• 43 persone ferite
• 2000 persone evacuate
• Costo > 1 bilione €

107 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Buncefield – Cosa è successo?

• Benzina senza piombo (10% butano)


• Trasferimento al serbatoio 912 tramite tubazione
• Sistema di protezione contro l’overfilling del serbatoio
guasto
• 300 t rilasciate di cui 10% gas/vapori infiammabili
• Rilascio > 40 min.
• Una prima grande esplosione di vapori infiammabili +
una seconda esplosione seguita da diversi incendi e
dall’esplosione di serbatoi

108 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Lo scenario finale

109 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Lo scenario – dallo spazio

110 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Per spegnere l’incendio

• 750000 litri di schiuma


• 55 milioni di litri di acqua

111 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


L’investigazione incidentale

• L’evento conseguenza di:


- Particolare tipo di sensore di livello utilizzato
- Test di tenuta e di integrità del sistema di protezione contro il
sovrariempimento – non ha funzionato!
- Non è stato possibile bloccare il flusso di benzina ingresso
allo stabilimento
- Gli argini dei bacini di contenimento erano danneggiati già
prima dell’esplosione
• La possibile vaporizzazione era stata sottostimata
• L’esplosione è risultata più potente di quanto previsto
• Scenario incidentale non considerato nei piani di
emergenza
• Lacune dal punto di vista della gestione dell’incidente
e delle procedure di sicurezza 112 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Argini dei bacini di contenimento

113 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Formazione della nube di vapori

• Deflector plate: cascata libera + discesa lungo le pareti


del serbatoio
• Wind girder (profilo laterale di
rinforzo): Cascata libera
• Formazione di gocce
• Evaporazione della miscela in aria

114 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Condizioni atmosferiche

115 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Estensione della nube di vapore ( prima della
1a esplosione)

116 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La nube di vapori infiammabili

117 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La sorgente di innesco?

• Nubi di vapori infiammabili di queste dimensioni


possono trovare svariate sorgenti di innesco efficaci a
seguito di un rilascio così lungo
• Fra le sorgenti di innesco i candidati più probabili sono
la stazione di pompaggio e la cabina contenente il
generatore
• Nei pressi della sorgente di innesco devono esserci le
conseguenze peggiori dal punto di vista della
sovrapressione
• L’Atex tiene conto di uno scenario di queste
dimensioni ed entità?
118 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
La sorgente di innesco?

Le diverse ipotesi

119 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


La sorgente di innesco – Stazione di
pompaggio?

120 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Effetti dell’esplosione?
• Boato udito a 160 km in Francia e Olanda
• Registrata con un valore di 2.4 sulla scala Richter
• Fiamme alte centinaia di metri visibili a distanza di alcuni km

121 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Danni relativi all’esplosione – Northgate
building

122 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Danni relativi all’esplosione

123 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Lo stabilimento era in piena campagna

124 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Esistono altre situazioni simili?

125 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Il caso di Buncefield è unico?

• Numerosi casi di mancanza di protezione contro il


sovrariempimento
• Mancanza di test sull’integrità della protezione contro il
sovrariempimento e di test di tenuta
• Pessima qualità dei bacini di contenimento – Mancanza di
controlli a riguardo
• Distanze di sicurezza da centri abitati
• Scarso controllo del riempimento dei serbatoi da parte
dell’azienda ricevente
• Negli scenari incidentali si sottovaluta l’esplosione nel parco
serbatoi
• Da questo momento in poi si analizzeranno con maggiore
dettaglio queste situazioni. 126
©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Imperial Sugar

Video

127 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Il caso dell’Imperial Sugar è unico?

• Risposta semplice – NO!!


• Nelle nostre visite troviamo spesso situazioni simili con
alle spalle diversi incidenti (anche se non con
conseguenze devastanti come quello appena descritto)
• Lo zucchero e altri prodotti in polvere utilizzati
nell’industria alimentare (farine, mangimi, …) o del
legno non sono considerati pericolosi
• Soprattutto i problemi relativi agli strati di polvere
vengono spesso dimenticati

128 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Il caso dell’Imperial Sugar è unico?

• Esplosioni di polveri possono essere anche più devastanti


di quelle di gas/vapori a causa della maggiore quantità di
combustibile disponibile
• Molti stabilimenti sono stati costruiti nel passato e hanno
vie di fuga molto complicate – Incendi secondari di strati di
polvere possono essere un problema serio
• Scarsa conoscenza a livello industriale delle possibili
conseguenze di esplosioni di polveri
• Esempi di problemi nella gestione di polveri combustibili
praticamente in ogni stabilimento che visitiamo – problemi
soprattutto nel vent di esplosioni e nell’isolamento di
apparecchi collegati
129 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.
Strati di polvere

130 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.


Strati di polvere

131 ©2016 DEKRA Insight. All rights reserved.

Potrebbero piacerti anche