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Particolarità
Il verbo essere può avere significato proprio
(Giovanni è avvocato; io sono più grande di
del verbo
mio fratello) o svolgere una funzione ausiliare,
cioè è usato per formare i tempi composti
ESSERE
o il passivo (ieri sono andato in montagna;
Giulia è stata vista con Matteo).
Regole preziose:
1 Presentarsi:
Dire il proprio nome o il nome di qualcuno: Io sono Giuseppe; lei è Martina; loro
sono Giovanna e Sara;
Dire la nazionalità: Io sono italiana e José è spagnolo;
Indicare la professione: Sono insegnante; Paola è infermiera; Matteo è avvocato;
Dire la provenienza: Siamo di Napoli; Loro sono di Torino.
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3 Per esprimere delle sensazioni:
Oggi sono felice;
Anna è annoiata;
Voi siete stanchi;
Siamo sempre puntuali.
4 Come abbiamo detto, una delle funzioni del verbo essere è quella di essere un
ausiliare quindi, ricorda che si usa per formare i tempi composti di alcuni verbi:
A. Verbi riflessivi:
Lavarsi: io mi sono lavato; io mi ero lavato; io mi sarei lavato;…
Vestirsi: noi ci siamo vestiti; noi ci eravamo vestiti; noi ci saremmo lavati;…
Iscriversi: lui si è iscritto; lui si era iscritto; lui si sarebbe iscritto;…
B. Passivo:
Il ladro ha rubato la macchina > la macchina è stata rubata dal ladro
Una frana ha interrotto la strada > la strada è interrotta dalla frana
Io ho corretto i vostri esami > i vostri esami sono stati corretti da me
RICORDA
Quando usiamo l’ausiliare essere nei tempi com-
posti, il participio passato (lavato, vestiti, entrati)
concorda in genere (maschile o femminile) e in
numero (singolare o plurale) con il soggetto.
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Coniugazione
INDICATIVO
PRESENTE PASSATO PROSSIMO
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Coniugazione
CONDIZIONALE
PRESENTE PASSATO
CONGIUNTIVO
PRESENTE PASSATO
IMPERFETTO TRASPASSATO
IMPERATIVO
PRESENTE sii / sia / siamo / siate / siano
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Mettiamo
in pratica
le regole!
b. Tu ……...……... a casa?
2. In questo testo è stato usato varie volte il verbo essere. Sottolinealo quando lo trovi.
Quali sono i cibi “più buoni”? Dipende da cosa si intende per “buoni”: i gusti, infatti,
sono soggettivi, ma questo non c’entra con la “bontà” intesa come qualità benefica per
il nostro organismo. È indiscutibile, infatti, che alcuni alimenti non facciano molto bene
alla salute. Ma questo non toglie il fatto che quasi sempre siano molto gustosi!
Come mai dunque quello che ci fa male, molto spesso, è anche quello che ci piace
di più?
Una ricerca dello Scripps Research Institute di Jupiter, in California (Usa), ha
dimostrato che i cibi molto calorici, grassi o dolcissimi danno una dipendenza simile a
quella delle droghe, interferendo con un recettore della dopamina (sostanza legata al
piacere e alla soddisfazione) nel nostro cervello. Perciò, anche se sappiamo benissimo
di mangiare “schifezze”, non possiamo fare a meno di volerne ancora!
Inoltre, molte aziende alimentari aggiungono additivi, cioè sostanze che rendono il
cibo più gustoso. Essendo gli additivi sempre gli stessi, finisce che molti cibi hanno lo
stesso sapore. Così, quando proviamo un cibo senza additivi ci sembra diverso e magari
è meno buono. Anche se non è così e, magari, è pure più sano.
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3. Trasforma le frasi dal presente al passato prossimo. Attenzione alla concordanza del
participio passato: più opzioni sono possibili.
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SOLUZIONI:
1.
a. Marco è una bella persona
b. Tu sei a casa?
c. Stasera io sono molto stanco.
d. Noi siamo preoccupati per questa situazione.
e. Voi siete pronti per le vacanze?
f. Loro sono brave a giocare a tennis.
2. Quali sono i cibi “più buoni”? Dipende da cosa si intende per “buoni”: i gusti, infatti, sono soggettivi, ma
questo non c’entra con la “bontà” intesa come qualità benefica per il nostro organismo. È indiscutibile, infatti,
che alcuni alimenti non facciano molto bene alla salute. Ma questo non toglie il fatto che quasi sempre siano
molto gustosi!
Come mai dunque quello che ci fa male, molto spesso, è anche quello che ci piace di più?
Una ricerca dello Scripps Research Institute di Jupiter, in California (Usa), ha dimostrato che i cibi molto
calorici, grassi o dolcissimi danno una dipendenza simile a quella delle droghe, interferendo con un recettore
della dopamina (sostanza legata al piacere e alla soddisfazione) nel nostro cervello. Perciò, anche se sappiamo
benissimo di mangiare “schifezze”, non possiamo fare a meno di volerne ancora!
Inoltre, molte aziende alimentari aggiungono additivi, cioè sostanze che rendono il cibo più gustoso.
Essendo gli additivi sempre gli stessi, finisce che molti cibi hanno lo stesso sapore. Così, quando proviamo un
cibo senza additivi ci sembra diverso e magari è meno buono. Anche se non è così e, magari, è pure più sano.
3.
a. Ieri sera sono andata/o a correre con Stefani
b. Giovanni è stato un tennista famoso.
c. Ieri sono tornato/a a casa alle 18.
d. Ieri ci siamo alzati/e alle 6.
e. Ad agosto siamo andati/e tutti i fine settimana al mare.
f. Mi sono iscritta/o al corso di giapponese.
4.
a.Perché sei arrabbiato?
b. Dove sono Luigi e Laura?
c. L’articolo è stato pubblicato anche se le informazioni non erano affidabili.
d. Non sono ancora usciti i risultati del concorso.
e. Il Festival del cinema di Venezia è una manifestazione importantissima ma anche un evento mondano.
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