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POLITECNICO DI MILANO

Facoltà di Ingegneria Civile, Ambientale e del Territorio


Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile

Gli effetti differiti nelle strutture assialsimmetriche generati dalle


deformazioni viscose del calcestruzzo

Relatore: Prof. Franco Mola

Tesi di Laurea Magistrale di:


Matteo Carano matr. n. 840686

Anno accademico 2016/2017


Sommario

Nel lavoro di tesi si sono studiati gli effetti strutturali associati alle deformazioni differite del
calcestruzzo. In particolare lo studio svolto è stato concentrato sull’analisi di strutture
complesse dotate di geometria assialsimmetrica.
Sono state analizzate alcune metodologie per la risoluzione del problema viscoelastico
applicandole ad alcuni casi pratici. Confrontando i risultati ottenuti è stato individuato quando
sia opportuno o meno applicare una specifica metodologia in base al tipo di affidabilità e
precisione richiesta dalla soluzione.

Sono stati presentati dettagliatamente due tra i modelli viscoelastici presenti in letteratura
(MC90 e MC10) e sono state determinate le funzioni di viscosità, rilassamento e ritiro del
calcestruzzo secondo il MC90 avvalendosi della piattaforma di calcolo “Visual Basic For
Applications (VBA)”.

Sono stati enunciati i Teoremi della Viscoelasticità Lineare per poi applicarli a strutture
assialsimmetriche.
Sono state trattate due tipologie strutturali caratterizzate da omogeneità e disomogeneità
reologica. Per le prime è stato possibile utilizzare i Teoremi Fondamentali della Viscoelasticità
Lineare, operando con le funzioni di viscosità e rilassamento del calcestruzzo, per le seconde,
invece, si è operato con delle analoghe funzioni opportunamente variate, ottenendo delle
equazioni disaccoppiate simili al caso di strutture omogenee.

Dopo aver richiamato le teorie elastiche per tre diverse strutture assialsimmetriche (guscio
cilindrico, trave ad anello e guscio sferico) si sono applicate, a tali strutture, azioni di natura
statica, geometrica e ritiro del materiale.

Per la risoluzione delle strutture assialsimmetriche con azioni statiche/geometriche, sono stati
riportati due diversi metodi risolutivi: “generale” ed “algebrico”. Il primo metodo impiega un
elevato onere computazionale in quanto risolve numericamente le equazioni integrali in
presenza di una determinata legge costitutiva. Il secondo metodo semplifica la scrittura delle
equazioni integrali riducendole in forme algebriche, diminuendo così il peso computazionale. Nel

i
metodo approssimato si è partiti dal modello di viscosità alla Trost fino ad arrivare alla
formulazione del Teorema Fondamentale del professor Mola.
Nel caso di materiale soggetto al ritiro sono state considerate due diverse tipologie di
risoluzione. La prima, molto complessa, consiste nel risolvere numericamente le equazioni
derivanti dal II Teorema della Viscoelasticità Lineare: occorre discretizzare l’asse temporale in N
intervalli e valutare altrettante volte le funzioni di rilassamento all’interno dell’equazione
integrale. Contrariamente, il secondo modo di procedere alleggerisce molto l’onere
computazionale discretizzando numericamente con la formula di Simpson l’equazione
governante, senza dover ricorrere alla preventiva valutazione della funzione di rilassamento.

Infine sono state considerate le tre strutture assialsimmetriche, precedentemente trattate,


all’interno di un complesso strutturale rappresentato da un serbatoio cilindrico avente come
copertura un guscio sferico ed una trave ad anello come collegamento tra i due gusci. Sono stati
esaminati due casi. Nel primo caso si sono applicate delle azioni statiche, mentre nel secondo
caso è stata aggiunta una precompressione nella trave ad anello ai fini di ridurre gli
spostamenti.

I risultati ottenuti nel lavoro hanno mostrato che anche per strutture particolarmente complesse
gli approcci approssimati forniscono soluzioni efficienti e di buona affidabilità pertanto si
garantisce il successo di tali metodi nella pratica progettuale.

ii
1 Indice

1. Introduzione ..................................................................................................................................................... 1

2. Il problema viscoelastico ........................................................................................................................... 4

2.1 La legge costitutiva viscoelastica lineare ........................................................................................ 4

2.2 La legge di viscosità integrale .............................................................................................................. 9

2.3 La legge di rilassamento integrale ................................................................................................... 10

2.4 Calcolo della funzione di rilassamento........................................................................................... 12

2.5 I Modelli viscoelastici lineari assunti dai codici di misura della sicurezza ...................... 13

2.5.1 CEB/FIP – MODEL CODE 90 (MC90) ...................................................................................... 13

2.5.2 FIB – MODEL CODE 2010 (MC10) ........................................................................................... 25

2.5.3 Confronto tra i modelli................................................................................................................. 33

3 Analisi viscoelastica di strutture omogenee ................................................................................. 39

3.1 Classificazione delle strutture ........................................................................................................... 39

3.2 Strutture omogenee ............................................................................................................................... 40

3.2.1 Stato di sforzo pluriassiale ......................................................................................................... 40

3.2.2 Struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni statiche ..................................... 42

3.2.3 Struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni geometriche ........................... 44

3.3 Metodo algebrico di Trost .................................................................................................................. 48

3.3.2 Formulazione alternativa del metodo di Trost : il teorema fondamentale ............. 54

4 L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici .. 60

4.1 Gusci cilindrici ......................................................................................................................................... 61

4.1.1 Calcolo dei coefficienti di influenza agli estremi ............................................................... 64

4.1.2 Presenza di una forza assiale di membrana ........................................................................ 67

4.1.3 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze ......................................................... 68

4.2 Trave ad anello ........................................................................................................................................ 69

4.2.1 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze ......................................................... 70

iii
4.3 Gusci sferici ............................................................................................................................................... 72

4.3.1 Azione membranale nel guscio sferico .................................................................................. 73

4.3.2 Azioni flessionali nel guscio sferico ........................................................................................ 76

4.3.3 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze ......................................................... 81

5 Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici ............................................................ 84

5.1 Materiale omogeneo .............................................................................................................................. 84

5.1.1 Azioni statiche ................................................................................................................................. 84

5.1.2 Azioni geometriche ....................................................................................................................... 85

5.1.3 Ritiro ................................................................................................................................................... 85

5.2 Materiale non omogeneo ..................................................................................................................... 86

5.2.1 Soluzione esatta .............................................................................................................................. 87

5.3 Soluzione approssimata: Teorema Fondamentale .................................................................... 96

5.3.1 Azioni statiche ................................................................................................................................. 96

5.3.2 Azioni geometriche ....................................................................................................................... 99

5.3.3 Calcolo degli spostamenti ........................................................................................................ 100

6 Applicazioni ................................................................................................................................................. 102

6.1 Guscio cilindrico ................................................................................................................................... 102

6.1.1 Azioni statiche - omogeneo ..................................................................................................... 103

6.1.2 Azioni geometriche - omogeneo............................................................................................ 109

6.1.3 Ritiro - omogeneo ....................................................................................................................... 115

6.1.4 Azioni statiche - non omogeneo ............................................................................................ 122

6.1.5 Azioni geometriche – non omogeneo .................................................................................. 133

6.1.6 Ritiro – non omogeneo.............................................................................................................. 144

6.2 Trave ad anello ..................................................................................................................................... 151

6.2.1 Azioni statiche – omogeneo .................................................................................................... 152

6.2.2 Azioni geometriche – omogeneo ........................................................................................... 154

6.2.3 Ritiro – omogeneo ...................................................................................................................... 158

iv
6.2.4 Azioni statiche – non omogeneo ........................................................................................... 162

6.2.5 Azioni geometriche – non omogeneo .................................................................................. 170

6.2.6 Ritiro – non omogeneo.............................................................................................................. 175

6.3 Gusci sferici ............................................................................................................................................ 182

6.3.1 Azioni statiche – omogeneo .................................................................................................... 183

6.3.2 Azioni geometriche – omogeneo ........................................................................................... 189

6.3.3 Ritiro – omogeneo ...................................................................................................................... 196

6.3.4 Azioni statiche – non omogeneo ........................................................................................... 205

6.3.5 Azioni geometriche – non omogeneo .................................................................................. 217

6.3.6 Ritiro – non omogeneo.............................................................................................................. 228

7 Complesso strutturale ............................................................................................................................ 236

7.1 Caso A): Peso proprio......................................................................................................................... 237

7.1.1 Valutazione reazioni verticali ................................................................................................ 238

7.1.2 Coefficienti di influenza ............................................................................................................ 241

7.1.3 Imposizione della compatibilità ............................................................................................ 250

7.1.4 Azioni interne ............................................................................................................................... 255

7.1.5 Spostamenti .................................................................................................................................. 265

7.2 Caso B): Peso proprio con precompressione ............................................................................ 275

7.2.1 Ulteriore equazione per bilanciare il problema .............................................................. 275

7.2.2 Spostamento causato dalla precompressione ................................................................. 280

7.2.3 Risoluzione del problema ........................................................................................................ 281

7.2.4 Azioni interne ............................................................................................................................... 284

7.2.5 Spostamenti .................................................................................................................................. 288

7.3 Considerazioni ...................................................................................................................................... 294

7.3.1 Guscio cilindrico .......................................................................................................................... 294

7.3.2 Trave ad anello............................................................................................................................. 294

7.3.3 Guscio sferico................................................................................................................................ 295

v
8 Conclusioni ................................................................................................................................................... 298

Appendice A……………………………………………………………………………………………………………..…300

Bibliografia…………………………………………………………………………………………………………………...307

Indice delle Figure………………………………………………………………………………………………………...308

vi
Introduzione

1. Introduzione

L’analisi di strutture a comportamento elastoviscoso lineare costituisce un problema di non


semplice soluzione sia per gli algoritmi matematici che devono essere impiegati, sia per la
necessità di disporre di leggi costitutive che permettano di prevedere il più accuratamente
possibile il legame sforzi-deformazioni al variare nel tempo del materiale.

Per quanto riguarda gli algoritmi matematici, l’ipotesi fondamentale che viene adottata nella
viscoelasticità lineare è quella riguardante la sovrapponibilità degli effetti prodotti da cause
applicate alla struttura in tempi diversi (principio di sovrapposizione), e tale ipotesi conduce
alla formulazione matematica del problema in termini di equazioni integrali di Volterra. La
risoluzione di queste equazioni deve essere affrontata generalmente per via numerica,
approntando opportune tecniche e metodologie risolutive implementate su specifici
programmi di calcolo automatico.

Per quanto riguarda il legame costitutivo, la risposta è da ricercarsi dalle analisi degli appositi
test sperimentali che, opportunamente interpretati, possono dare luogo a rappresentazioni
analitiche affidabili delle leggi sforzi-deformazioni al variare del tempo. Si comprende
pertanto come sia necessario nell’analisi strutturale tener conto in maniera il più rigorosa
possibile di questi fatti e ciò comporta da una parte una sensibile mole di calcolo per
l’intrinseca complessità della formulazione matematica del problema, dall’altra la difficoltà di
dover trattare l’evoluzione nel tempo delle leggi sforzi-deformazioni ottenuti da dati
sperimentali che in alcuni casi non sono neppure suscettibili di una rappresentazione
analitica.
Proprio per evitare una delle due difficoltà insite nell’analisi strutturale l’approccio più spesso
adottato dai vari autori della letteratura tecnica esistente sull’argomento, è consistito
nell’assumere formulazioni semplificate della legge sforzi-deformazioni-tempo desunte da
modelli teorici o da ipotesi in parte anche confortate da dati sperimentali. In tal modo si riesce
a semplificare in maniera sostanziale il problema analitico della risoluzione delle equazioni
integrali e si può pervenire a risultati rappresentabili in forma chiusa e di facile gestione.
Questo metodo di procedere è sicuramente criticabile in quanto, seppure da un lato è
formalmente esatto (risoluzione in forma chiusa delle equazioni integrali) , dall’altro le leggi
1
Introduzione

costitutive sono in genere tali da non consentire, se non parzialmente, una previsione corretta
del comportamento del materiale.

La svolta nel modo di affrontare l’analisi strutturale è sostanzialmente coincisa con


l’affermarsi e l’estendersi nel campo dell’ingegneria civile degli elaboratori che hanno
permesso di mettere a punto tecniche risolutive ed algoritmi ricorrenti mediante i quali si
sono potute effettuare analisi strutturali tenendo conto di legami costitutivi di natura del tutto
generale. Una siffatta metodologia operativa può, da un punto di vista teorico, definirsi
ottimale in quanto soddisfa alcuni importanti requisiti quali l’adozione di leggi di previsione
corrette e la risoluzione numerica delle equazioni integrali che governano il problema.
Tuttavia, essa ha l’inconveniente di non essere di immediato uso pratico cosicché appare
necessario disporre di metodologie meno sofisticate e più maneggevoli, che si prestino ad un
uso semplice, chiaro e nel contempo forniscano risultati soddisfacenti.
Per ovviare a questa necessità, già in passato si è giunti a semplificare drasticamente il legame
integrale sforzi-deformazioni previsto dal principio di sovrapposizione, riducendolo ad un
semplice legame algebrico lineare, il ché, seppur giustamente criticabile poiché trascura
l’influenza della storia di carico a cui è sottoposta la struttura, ha però il pregio di valere per
qualsiasi tipo di legge costitutiva. Questo procedimento è per un certo verso il duale di quello
che adotta leggi costitutive semplificate, poiché nel secondo si fa riferimento ad una
rappresentazione approssimata del legame sforzi-deformazioni, e si risolve in modo esatto
l’equazione integrale, mentre nel primo si fa riferimento ad una rappresentazione corretta
dell’evoluzione nel tempo del legame sforzi-deformazioni e si risolve in modo approssimato
l’equazione integrale riducendola appunto ad un’equazione algebrica lineare. Il procedimento
è esatto solo nel caso in cui alla struttura sia imposta una tensione costante nel tempo o una
deformazione funzione lineare del coefficiente di viscosità del materiale, mentre risulta in
genere troppo poco approssimato e criticabile dal punto di vista concettuale, quando la
deformazione si discosta sensibilmente dalla linearità.

Riassumendo, l’analisi di strutture viscoelastiche è particolarmente complessa in quanto


risulta legata a tre differenti aspetti da tenere in considerazione:

 una corretta modellazione (analisi strutturale), basata su ipotesi cinematiche come le


sezioni piane nel caso di travi oppure la normale rettilinea nel caso di piastra alla

2
Introduzione

Kirchoff, etc. Solitamente, usando i computers, la modellazione della struttura è


eseguita attraverso un software specifico;
 l’utilizzo di leggi costitutive dei materiali che permettono di descrivere in modo
corretto il legame sforzi-deformazioni nel tempo;
 la risoluzione di un complesso problema matematico, in quanto risulta necessario
risolvere delle equazioni integrali.

Sulla scorta di quanto precedentemente detto, si può affermare che allo stato attuale esistono
tre metodi per l’analisi di strutture a comportamento elastoviscoso lineare e tali metodi, di
differente complessità dal punto di vista applicativo, sono in grado di soddisfare appieno o in
parte i due requisiti fondamentali che stanno alla base di una corretta analisi e consistenti
nella esatta risoluzione risoluzione delle equazioni integrali e nell’adozione di leggi costitutive
affidabili. Questi tre metodi possono essere classificati in:

 metodi semplificati, che per far fronte alle difficili leggi costitutive sperimentali,
risolvono in modo matematicamente esatto le equazioni integrali, ma con formulazioni
semplificate di tali leggi che derivano sia da modelli teorici che da ipotesi sperimentali.
Tali metodi soddisfano uno solo dei requisiti dell’analisi strutturale e precisamente
quello di risolvere correttamente le equazioni integrali;

 metodi algebrici, che risolvono in maniera approssimata le equazioni integrali,


riducendole a semplici equazioni algebriche lineari in presenza di leggi costitutive
generali. Tali metodi soddisfano uno solo dei requisiti richiesti dall’analisi strutturale e
precisamente quello di adottare leggi costitutive soddisfacenti e affidabili;

 metodo generale, consistente in un algoritmo numerico per la risoluzione delle


equazioni integrali in presenza di leggi costitutive esatte di qualunque forma. Tale
metodo soddisfa entrambi i requisiti richiesti dall’analisi strutturale ma ha
l’inconveniente di essere operativo solo mediante programmi di calcolo automatico.

3
Il problema viscoelastico

2. Il problema viscoelastico

Nel calcestruzzo esistono due tipi di deformazioni differite:


 il ritiro, deformazione libera ( ) che avviene spontaneamente se la matrice
cementizia si trova in ambiente non saturo e che provoca una diminuzione di
volume del materiale;
 la viscosità, deformazione tensionale ( ) che interviene nel legame sforzi –
deformazioni, influenzando la Legge Costitutiva del materiale, che necessita di
un’appropriata modellazione.

In condizioni di esercizio tali deformazioni sono la causa di diverse problematiche come:


deflessioni eccessive, riduzione di sforzi dovuti a deformazioni imposte, perdita di
pretensione, ridistribuzione degli sforzi sia in una sezione non omogenea per la presenza di
componenti strutturali/vincoli in acciaio o di parti aventi età differenti, che in strutture
soggette a cambio di schema statico.
Il comportamento reologico del calcestruzzo influenza notevolmente le prestazioni delle
strutture in calcestruzzo armato ed in calcestruzzo armato precompresso; di conseguenza
risulta importante stabilire sia modelli attendibili per descrivere la viscosità ed il ritiro del
materiale, che metodi computazionali adeguati alla determinazione della risposta strutturale.
L’obiettivo del seguente capitolo è la descrizione degli aspetti e dei teoremi fondamentali della
viscoelasicità lineare, trattando modelli adeguati per descrivere il comportamento nel tempo
del calcestruzzo sia in termini di ritiro che di viscosità.

2.1 La legge costitutiva viscoelastica lineare

Per determinare il legame sforzi-deformazioni del calcestruzzo si considera un provino


caricato da una tensione costante che viene applicata al tempo , registrando
l’andamento delle deformazioni a diversi istanti di tempo.

4
Il problema viscoelastico

2.1 Caratterizzazione dell'esperimento

ε(t,t0) [-]
7,0E-05

6,0E-05

5,0E-05

4,0E-05

3,0E-05

2,0E-05

1,0E-05

0,0E+00
0 50 100 150 200

2.2 Deformazione di un provino sottoposto a tensione costante

Come illustrato in Fig.2.2 si osserva un incremento della deformazione nel tempo che può
scomporsi in una parte istantanea che si sviluppa all’istante di applicazione del
carico ed in una parte di deformazione differita di origine viscosa crescente
monotonicamente nel tempo.

Considerando i quattro provini di Fig. 2.3 caricati con carico costante applicato a diversi
istanti temporali , si ottengono le seguenti curve:

5
Il problema viscoelastico

2.3 Caratterizzazione dell'esperimento

e(t,t0) [-]
1,20E-04

1,00E-04

8,00E-05

6,00E-05
to1 = 3 gg
4,00E-05 to2 = 7 gg
to3 = 14 gg
to4 = 28 gg
2,00E-05

0,00E+00
1 10 100 t[gg] 1.000 10.000 100.000

2.4 Deformazione di quattro provini sottoposti ad un carico costante

Dall’esperimento di Fig. 2.4 si possono trarre varie conclusioni:


 la deformazione del materiale diminuisce con il crescere del tempo di carico ;
 per i diversi tempi di osservazione risultano valide le relazioni:

Essendo la deformazione elastica mentre quella differita;

In particolare si osserva che :


 tutte le curve crescono in maniera monotona;

6
Il problema viscoelastico

 al crescere del tempo di carico non vi è mai intersezione tra le diverse curve;
 le deformazioni istantanee diminuiscono con il crescere del tempo di carico.

La deformazione dipende quindi dall’entità della tensione applicata, dal tempo


di osservazione e dal tempo di messa in carico.

Per evidenziare la dipendenza da si consideri l’esperimento illustrato Fig. 2.5 in cui si sono
sottoposti n provini a carichi costanti diversi tra loro ( )
fissato lo stesso tempo di applicazione del carico ovvero .

2.5 Caratterizzazione dell'esperimento

3,50E-04
e(t,t0)
ε(σ1)
3,00E-04 ε(σ2)
ε(σ1+σ2)
2,50E-04 ε(λ*σ1)

2,00E-04

1,50E-04

1,00E-04

5,00E-05

0,00E+00
10 100 t[gg] 1.000 10.000 100.000

2.6 Deformazioni di n provini sottoposti a diversi carichi costanti

Considerando σ come causa ed ε come effetto, se:

 , il provino sotto la somma delle cause dà la somma degli effetti delle


singole cause;
7
Il problema viscoelastico

 , la causa comunque amplificata dà l’effetto della causa moltiplicata per lo


stesso parametro;

allora risulta valido il Principio di Sovrapposizione degli Effetti, pertanto si può esprimere
come , esiste dunque un legame lineare tra e poiché
ed il materiale rispetta la Legge Costitutiva Viscoelastica
Lineare:

(2.1)

Raccogliendo :

(2.2)

Si definisce coefficiente di viscosità:

(2.3)

che rappresenta il rapporto tra la deformazione viscosa e quella elastica, entrambe per sforzo
unitario.

Si definisce inoltre la funzione di viscosità:

(2.4)

che rappresenta la deformazione totale al tempo di osservazione t prodotta da una tensione


unitaria applicata al tempo .

All’istante iniziale si ha : , poiché

La (2.1) si può esprimere brevemente come:

(2.5)

La (2.5) risulta valida per valori di tensione non superiori a .

8
Il problema viscoelastico

La funzione di viscosità è caratterizzata da due possibili formulazioni: quella ottenuta


sperimentalmente oppure quella teorica, cioè un modello che deve soddisfare le seguenti
condizioni:

 , curva monotona;

 , assenta di intersezioni tra le diverse curve;

 ;

 postulato: , condizione di asintoticità.

2.2 La legge di viscosità integrale

Si considera il caso generico in cui la tensione sia variabile nel tempo, ad esempio come quella
rappresentata in Fig. 2.7:

2.7 Andamento dello sforzo nel tempo

In ogni istante viene applicato un gradino di carico infinitesimo . Assunto valido il


principio di sovrapposizione nel tempo, l’effetto finale si ottiene sommando i singoli effetti
attraverso la seguente espressione:
(2.6)

La (2.6) rappresenta il Principio di Sovrapposizione nella forma di McHenry.


Essendo le applicate tutte ad istanti differenti la legge risulta valida solo se la risposta del
sistema è indipendente dalla storia di carico. Questa proprietà è sperimentalmente

9
Il problema viscoelastico

dimostrabile purché non sussistano variazioni di tensione istantanee tali da provocare


inversioni di segno della deformazione.

Se la funzione generica presenta delle discontinuità finite , esse possono computarsi


direttamente attraverso la relazione generale:
(2.7)

In forma sintetica la Legge Costitutiva Generalizzata detta anche Legge di Viscosità Integrale
può esprimersi attraverso l’integrale di Stieltjes – Lebesgue considerando la storia tensionale
quale funzione quasi continua nel tempo:
(2.8)

In presenza di una deformazione impressa si ha poi:


(2.9)

Essendo la deformazione impressa indipendente dallo stato di sforzo.

2.3 La legge di rilassamento integrale

La legge costitutiva viscoelastica generalizzata ci consente di determinare le deformazioni,


noto l’andamento degli sforzi nel tempo. Nel caso duale in cui risulta noto l’andamento delle
deformazioni nel tempo mentre risultano incogniti gli sforzi, è necessario risolvere
l’equazione (2.9) quale equazione integrale di Volterra non omogenea assumendo:

 termine noto;
 incognita;
 nucleo integrale.

Sfruttando i teoremi fondamentali del calcolo integrale:

10
Il problema viscoelastico

 un’equazione integrale di Volterra omogenea ammette solo e soltanto una soluzione


nulla;
 se la funzione è continua e limitata con la derivata prima rispetto a t , allora
esiste una ed una sola soluzione dell’equazione integrale di Volterra;

si considera , quindi la soluzione di tale equazione rappresenta


lo sforzo che nasce in un materiale omogeneo soggetto ad una deformazione unitaria, tale
sforzo corrisponde alla Funzione di Rilassamento .

Applicando il principio di sovrapposizione la (2.9) ammette pertanto la forma inversa


esprimente la legge di Rilassamento:
(2.10)

La seppure teoricamente determinabile per via sperimentale, risulta provata da


incertezze e imprecisioni che ne sconsigliano l’utilizzo. La tecnica più affidabile e precisa è
pertanto la risoluzione numerica della (2.9) la quale richiede la determinazione per via
sperimentale della funzione che è operazione sufficientemente semplice e non provata
da errori e incertezze.
Le proprietà viscose del materiale sono completamente caratterizzate dalle funzioni e
. La relazione tra queste due funzioni può essere evidenziata considerando la seguente
funzione di deformazione:

Essendo , dall’equazione (2.6) si ottiene:

(2.11)

Analogamente, in corrispondenza della funzione di tensione:

11
Il problema viscoelastico

Essendo , dall’equazione (2.10) si ottiene:

(2.12)

Le relazioni (2.11) e (2.12), fra loro non indipendenti, definiscono il legame di convoluzione
tra ed .

2.4 Calcolo della funzione di rilassamento

Si considera la legge di viscosità integrale:


(2.13)

sostituendo nella (2.13) una deformazione costante si ottiene l’equazione integrale di


Volterra non omogenea necessaria alla determinazione della Funzione di Rilassamento
, essendo nota la Funzione di Viscosità :
(2.14)

La (2.14) può essere risolta numericamente con una procedura step-by-step che si basa
sull’approssimazione dell’integrale di sovrapposizione in una somma finita con la regola dei
trapezi.

Si suddivide il tempo , considerato convenzionalmente di 100000 giorni, in intervalli finiti


con , dove , , ; l’equazione (2.14) per
un generico istante di tempo discretizzato diventa:
(2.15)

Al tempo :
(2.16)

12
Il problema viscoelastico

Sottraendo l’equazione (2.16) alla (2.15) si ottiene:

(2.17)

Ottimi livelli di approssimazione si ottengono discretizzando l’intervallo di tempo mediante la


progressione geometrica:
(2.18)

Ponendo , la relazione (2.18) può essere espressa in scala logaritmica nella forma:
(2.19)

Per la determinazione di si sono utilizzati i seguenti dati:


 ;
 ;
 Numero di step per coprire un periodo di 100000 giorni: N = 57.

2.5 I Modelli viscoelastici lineari assunti dai codici di misura della


sicurezza

Vengono di seguito presentati i modelli CEB/FIP Model Code 90 (MC90) ed FIB Model Code
2010 (MC2010).

2.5.1 CEB/FIP – MODEL CODE 90 (MC90)


Nel modello MC90 il comportamento del calcestruzzo nel tempo è descritto dai seguenti
parametri:
 = resistenza cilindrica caratteristica a compressione del calcestruzzo a 28 giorni,
[MPa];
13
Il problema viscoelastico

 = resistenza cilindrica media a compressione del calcestruzzo a 28 giorni, [MPa];


 = età del calcestruzzo al tempo di carico, [giorni];
 = età del calcestruzzo al tempo di inizio ritiro, [giorni];
 = età del calcestruzzo al tempo di osservazione, [giorni];
 = percentuale di umidità relativa nell’ambiente, [%];
 = area della sezione trasversale dell’elemento considerato;
 = perimetro dell’elemento strutturale a contatto con l’atmosfera.

La funzione di viscosità viene espressa in questo modo:


(2.20)

dove il primo termine rappresenta la deformazione elastica istantanea al tempo di carico ,


mentre il secondo è la deformazione viscosa differita in riferimento al modulo elastico a 28
giorni, che può essere valutato come:
(2.21)

essendo nota la relazione tra la resistenza cilindrica caratteristica e quella media:


(2.22)

dall’espressione (2.22), nota l’equazione (2.23) è possibile rappresentare l’andamento


crescente di in funzione di :

Ec,28 [MPa]
45.000

42.500

40.000

37.500

35.000

32.500

30.000

27.500

25.000
20 30 40 50 60 70 80

fcm [MPa]

2.8 Andamento di Ec28 al variare di


14
Il problema viscoelastico

Per valutare invece il modulo elastico (in MPa) ad un tempo diverso da 28 giorni, occorre
utilizzare la relazione:
(2.23)

con:
= coefficiente dimensionale che dipende dall’età del calcestruzzo, espresso in giorni,
attraverso la relazione:

con:
s = coefficiente dipendente dal tipo di cemento, in particolare assume i seguenti valori:
 0.20 per calcestruzzo ad alta resistenza, rapido indurimento;
 0.25 per calcestruzzo normale, indurimento rapido;
 0.38 per calcestruzzo con indurimento lento.

Si riporta di seguito l’andamento del parametro , determinato per diversi valori di s, in


funzione del tempo :

βE(t0) [-]
1,4

1,2

1,0

s = 0.2
0,8 s = 0,25
s = 0,38
0,6

0,4
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
t0 [gg]

2.9 Andamento di in funzione di

In base all’equazione (2.24) si osserva, in Fig. 2.10, come il modulo elastico del calcestruzzo ad
un generico tempo risulta funzione dei valori di ,s, :

15
Il problema viscoelastico

fcm = 40 MPa s = 0,25


50.000 45.000

45.000
40.000
40.000
Ec(t0) [MPa]

Ec(t0) [MPa]
35.000 35.000

30.000
s = 0,2 30.000
s = 0,25 fcm = 25 MPa
25.000
s = 0,38 fcm = 35 MPa
25.000
20.000 fcm = 45 MPa
fcm = 55 MPa
15.000 20.000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
t0 [gg] t0 [gg]

2.10 Andamento di al variare di ed

Il coefficiente di viscosità viene calcolato mediante l’espressione:

(2.24)

con
= coefficiente di viscosità teorico, definito dalla relazione
= coefficiente che descrive l’andamento della viscosità dopo il tempo di carico secondo la
relazione:

Per calcolare i termini che compaiono nelle definizioni di tali coefficienti si definiscono le
seguenti quantità:

Il parametro come si osserva in Fig.2.11, decresce all’aumentare di RH (con fissato) o


all’aumentare di (con RH fissato):

16
Il problema viscoelastico

h0 = 400 mm RH = 70 %
2,4 2,6

2,2 2,4

2,0 2,2

φRH [-]
φRH [-]

1,8 2,0

1,6 1,8

1,4 1,6

1,2 1,4

1,0 1,2
0 20 40 60 80 100 0 500 1000 1500 2000
RH [%] h0 [mm]

2.11 Andamento di in funzione di RH ed

 , parametro che diminuisce con

β(fcm) [-]
3,4

3,2

3,0

2,8

2,6

2,4

2,2

2,0

1,8
20 30 40 50 60 70 80 90
fcm [MPa]

2.12 Andamento di in funzione di

 , parametro di invecchiamento che diminuisce con :

17
Il problema viscoelastico

β(t0) [-]
0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
t0 [gg]

2.13 Andamento di in funzione di

 , parametro che aumenta sia al

crescere della percentuale di umidità che di ;

h0 = 400 mm RH = 70 %
1.700 3.500

1.600
3.000
1.500
2.500
1.400
βH [-]

2.000
βH [-]

1.300

1.200
1.500
1.100
1.000
1.000

900 500

800
0
0 25 50 75 100
0 400 800 1200 1600

RH [%] ho [mm]

2.14 Andamento di in funzione di RH ed ho

Nelle figure sottostanti, ove si è assunto , si nota come i diversi valori di , , RH ed


influenzano il coefficiente di viscosità e di conseguenza anche la funzione di
viscosità .

18
Il problema viscoelastico

f(t,t0) [-]

fcm = 40 MPa RH = 70% ho = 400 mm


3,50

3,00

2,50

2,00

1,50
to = 3 gg
1,00 to = 7 gg
to = 14 gg
0,50 to = 28 gg

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]
2.15 Andamento di per diversi istanti di carico

f(t,t0) [-]

to = 7 gg RH = 70% ho = 400 mm
3,5

3,0

2,5

2,0

1,5
fcm = 25 MPa
1,0
fcm = 35 MPa
0,5 fcm = 45 MPa
fcm = 55 MPa
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.16 Andamento di per diversi valori di

19
Il problema viscoelastico

f(t,to) [-]
to = 7 gg fcm = 40 MPa ho = 400 mm
4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5
RH=10%
1,0
RH=40%
0,5 RH=70%
RH=90%
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]
2.17 Andamento per diversi valori di RH

f(t,to) [-]

to = 7 gg fcm = 40 MPa RH = 70%


3,0

2,5

2,0

1,5
ho = 100 mm
ho = 300 mm
1,0
ho = 500 mm
0,5 ho = 700 mm

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.18 Andamento di per diversi valori di

Dalle equazioni (2.22) e (2.24) si osserva che il modulo di elasticità cambia nel tempo
proporzionalmente ad e cresce con una velocità che dipende dal tipo di cemento
utilizzato.

Il coefficiente di viscosità ha un andamento simile a quello della funzione di viscosità


e presenta nel tempo le medesime proprietà di: funzione monotonica, assenza di
20
Il problema viscoelastico

intersezioni per tempi di carico differenti ed asintoticità a tempo infinito. Tale coefficiente è
inversamente proporzionale all’umidità relativa dell’ambiente RH, alla resistenza cilindrica
media ed al parametro .

Data le equazioni (2.21) e (2.17) è utile rappresentare l’andamento della funzione di viscosità
e della funzione di rilassamento per differenti tempi di carico:

J(t,to) · Ec(28) [-]


fcm=40MPa RH = 70% ho = 200 mm

4,5

4,0

3,5

3,0

2,5

2,0
to = 3 gg
1,5
to = 7 gg
1,0
to = 14 gg
0,5 to = 28 gg
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]
2.19 Andamento di per diversi valori di

R(t,to) / Ec(28) [-]


fcm=40MPa RH = 70% ho = 200 mm
1,40

1,20

1,00
to1 = 3 gg
0,80 to2 = 7 gg
to3 = 14 gg
0,60
to4 = 28 gg
0,40

0,20

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000

t[gg]
2.20 Andamento di per diversi valori di

21
Il problema viscoelastico

Si riporta nel seguito la legge di accrescimento della deformazione di ritiro. Tale legge si
applica solo per il calcestruzzo ordinario maturato a vapore per non più di 14 giorni ed
esposto ad con temperature comprese tra .

La legge di ritiro ha la forma:


(2.25)

dove:
= tempo di inizio del ritiro;
= deformazione teorica di ritiro, avente espressione : ;
= funzione che caratterizza lo sviluppo del ritiro nel tempo secondo la relazione:

I parametri che compaiono nelle definizioni precedenti hanno espressione:

Essendo un coefficiente che varia a seconda del tipo di cemento utilizzato, ovvero:
per cementi ad indurimento lento

per cementi con normale o rapido indurimento

per cementi ad alta resistenza, rapido indurimento

 se

se

essendo .

L’andamento della deformazione di ritiro nel tempo è funzione di , , ed , come


mostrato dai seguenti grafici in cui si variano uno alla volta i parametri costituenti di

22
Il problema viscoelastico

ecs(t,t0) [-]
fcm= 40 MPa RH=70% ho=200 mm
-4,50E-04

-4,00E-04
to= 10 gg
-3,50E-04 to= 28 gg
-3,00E-04
to= 90 gg
to= 300 gg
-2,50E-04 to= 1000 gg
-2,00E-04

-1,50E-04

-1,00E-04

-5,00E-05
1 10 100 1.000 10.000 100.000
0,00E+00
t[gg]

2.21 Andamento di al variare del tempo di inizio ritiro

ecs( t, t0) [-]


to = 10 gg RH = 70% ho=500 mm
-6,00E-04

-5,00E-04

-4,00E-04 fcm = 25 MPa


fcm = 35 MPa
-3,00E-04 fcm = 45 MPa
fcm = 55 MPa
-2,00E-04

-1,00E-04

1 10 100 1.000 10.000 100.000


0,00E+00
t[gg]

2.22 Andamento di al variare di

23
Il problema viscoelastico

ecs( t, to)
fck= 40 MPa to = 10 gg ho=200 mm
-7,00E-04

-6,00E-04

-5,00E-04 RH=10%
RH = 25%
-4,00E-04
RH = 50%
-3,00E-04
RH = 70%
RH=90%
-2,00E-04

-1,00E-04
1 10 100 1.000 10.000 100.000
0,00E+00
t[gg]

2.23 Andamento di al variare di

ecs(t, t0) [-]


fcm=40 MPa RH=70% to=10 gg
-4,50E-04

-4,00E-04 ho = 100 mm

-3,50E-04 ho = 200 mm
ho = 300 mm
-3,00E-04
ho = 400 mm
-2,50E-04
ho = 500 mm
-2,00E-04

-1,50E-04

-1,00E-04

-5,00E-05
1 10 100 1.000 10.000 100.000
0,00E+00
t[gg]

2.24 Andamento di al variare di

24
Il problema viscoelastico

2.5.2 FIB – MODEL CODE 2010 (MC10)

La funzione di viscosità è espressa dalla forma:


(2.26)

dove il primo termine del secondo membro rappresenta la deformazione elastica iniziale che
si manifesta all’istante di carico , mentre il secondo rappresenta la deformazione viscosa
differita nel tempo normalizzata rispetto al modulo elastico a 28 giorni.

Il coefficiente di viscosità è somma del basic creep e drying creep :

(2.27)

f(t,t0) [-]
fcm=40 MPa RH=70% ho=200 mm
3,0

2,5
φ_dc(t,to)
φ_bc(t,to)
2,0
φ(t,to)
1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
t[gg]

2.25 Andamento di al variare del tempo

Il basic creep è espresso nella forma:


(2.28)

con

25
Il problema viscoelastico

Il parametro , come mostrato in Fig. 2.26 è decrescente con :

bbc(fcm) [-]
0,20

0,18

0,16

0,14

0,12

0,10

0,08
20 30 40 50 60 70 80 90
fcm [MPa]

2.26 Andamento di al variare di

mentre l’andamento di , che dipende dal tempo di applicazione del carico, è


rappresentato nella Fig. 2.27:

bbc(t,to) [-]
18

16

14

12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000

to [gg]

2.27 Andamento di al variare del tempo di osservazione t

Nelle Fig. 2.28 e 2.29 è mostrata la dipendenza del basic creep da e :

26
Il problema viscoelastico

fbc(t,t0) [-]
3,5
fcm = 25 Mpa
3,0 fcm = 35 Mpa
fcm = 45 Mpa
2,5
fcm = 55 Mpa

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t [gg]

2.28 Andamento di al variare di

fbc (t,t0) [-]


2,5

to = 3 gg
2,0
to = 7 gg
to = 14 gg
1,5
to = 28 gg

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t [gg]

2.29 Andamento di al variare di

Per quanto riguarda il drying creep , esso si calcola attraverso l’espressione:


(2.29)

con

27
Il problema viscoelastico

bdc (fcm)
5,0

4,0

3,0

2,0

1,0

0,0
20 30 40 50 60 70 80 90

fcm [MPa]

2.30 Andamento di in funzione di

h0 = 200 mm RH = 70%
1,8 3

1,6
2,5
1,4

1,2
β(RH) [-]

2
β(RH) [-]

0,8
1,5
0,6

0,4 1
0,2

0 0,5
0 20 40 60 80 100 0 400 800 1200 1600

RH [%] ho [mm]

2.31 Andamento di in funzione di RH e ho

Dalla Fig. 2.31, possiamo osservare che diminuisce all’aumentare di RH (con un fissato)
o all’aumentare di (con un RH fissato).

28
Il problema viscoelastico

bdc(to)
0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

to [gg]

2.32 Andamento di in funzione di

Lo sviluppo del drying creep nel tempo è descritto dalla funzione:

con:

Il drying creep risulta decrescente con l’età di messa in carico , la resistenza


media a compressione , l’umidità relativa e la dimensione nominale della sezione .

fdc(t,to) [-]
fcm = 40 MPa RH = 70% ho = 200 mm
1,0

0,8

0,6

0,4 to = 3 gg
to = 7 gg
0,2 to = 14 gg
to = 28 gg
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t [gg]

2.33 Andamento di al variare di

29
Il problema viscoelastico

fdc(t,to) [-]
to= 7 gg RH=70% ho = 200 mm
1,6

1,4

1,2 fcm = 25 MPa


fcm = 35 MPa
1,0
fcm = 45 MPa
0,8 fcm = 55 MPa

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.34 Andamento di al variare di

fdc(t,to) [-]
fcm = 40 MPa to=7 gg ho=200 mm
2,5

2,0
RH=10%
RH=40%
1,5
RH=70%
RH=90%
1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.35 Andamento di al variare di

30
Il problema viscoelastico

fdc(t,to) [-]
to = 7 gg RH = 70 % fcm = 40 MPa
3,0

ho = 100 mm
2,5
ho = 300 mm
ho = 500 mm
2,0
ho = 700 mm

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.36 Andamento di al variare di

Sommando i due contributi si riporta il coefficiente di viscosità al variare dei parametri ,


, , considerando un calcestruzzo normale ad indurimento rapido ( .

f(t,to) [-]
fcm = 40 MPa RH = 70% ho= 200 mm
3,0
to = 3 gg
2,5 to = 7 gg
to = 14 gg
2,0 to = 28 gg

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.37 Andamento di al variare di

31
Il problema viscoelastico

f(t,to) [-]
to = 7 gg RH = 70% ho = 200 mm
4,5

4,0

3,5 fcm = 25 MPa


fcm = 35 MPa
3,0
fcm = 45 MPa
2,5 fcm = 55 MPa

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.38 Andamento di al variare di

f(t,to) [-]
fcm = 40 MPa to = 7 gg ho = 200 mm
4,5

4,0

3,5
RH = 10%
3,0 RH = 40%
RH = 70%
2,5 RH = 90%
2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.39 Andamento di al variare di

32
Il problema viscoelastico

f(t,to) [-]
fcm = 40 MPa to = 7 gg RH = 70%
3,5

3,0

2,5
ho = 100 mm
ho = 300 mm
2,0
ho = 500 mm
1,5 ho = 700 mm

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.40 Andamento di al variare di

2.5.3 Confronto tra i modelli

Nel MC90 la funzione di viscosità è stata modellata con una funzione prodotto avente la
seguente forma:
(2.30)

Per le espressioni di e si rimanda al paragrafo (2.5.1).

Si osserva che:

e tramite l’integrale di convoluzione eq (2.11)

Il rapido incremento della viscosità per tempi ridotti, come mostrato in Fig. 2.15, è tenuto in
conto tramite la verticalità della tangente nella curva di viscosità per . Inoltre si osserva

33
Il problema viscoelastico

che le due funzioni , , la prima che esprime il coefficiente di viscosità per


e la seconda che descrive lo sviluppo nel tempo della funzione di viscosità, dipendono
entrambe dall’umidità relativa e dalla dimensione nominale. Questo sta a significare che la
deformazione viscosa è considerata interamente come “da essiccamento”, risultando nulla la
parte “base” della deformazione.

Nel MC10 i due contributi, dei quali il primo legato alla viscosità di base (basic creep) ed il
secondo associato alla viscosità da essiccamento (drying creep) sono differenziati e descritti in
dettaglio. Una ulteriore importante modifica presente nel MC10 è l’assenza di un limite
asintotico per la funzione che esprime l’evolvere nel tempo della viscosità di base.
La funzione di viscosità del MC 10 è dunque:
(2.31)

con , rispettivamente la parte di base e quella da essiccamento del


coefficiente . Per le espressioni di tali coefficienti si rimanda al paragrafo (2.5.2).

fbc (t,to) [-] fdc(t,to) [-]


2,5
0,8

to = 3 gg
2,0
to = 7 gg 0,6
to = 14 gg
1,5
to = 28 gg
0,4
1,0
to = 3 gg
0,2
to = 7 gg
0,5
to = 14 gg
to = 28 gg
0,0 0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1 10 100 1.000 10.000 100.000

t [gg] t [gg]

2.41 Andamento di e per differenti istanti di carico

La Fig. 2.41 mostra che la parte di base non è limitata nel tempo in quanto risulta
, mentre per la viscosità da essiccamento si ha .
Infatti non è noto se la viscosità tende ad un valore finito, cosicché l’introduzione di un
coefficiente di viscosità espresso da un logaritmo è stata proposta al fine di predire nel miglior
modo possibile il comportamento del calcestruzzo fino a 50 anni di tempo di carico. D’altra
parte l’introduzione di una funzione di viscosità non limitata non garantisce l’esistenza e
34
Il problema viscoelastico

l’unicità della soluzione dell’eq. (2.10). In ogni caso una funzione di viscosità non limitata
porta al seguente risultato:
(2.32)

Alcuni confronti tra il MC 90 ed il MC 10 mostreranno in particolari quanto appena esposto.


Nelle Fig. 2.42 e 2.43 sono riportati gli andamenti delle funzioni di viscosità per due tempi di
carico, e . La Fig. 2.42 si riferisce ad un calcestruzzo con: ,
, . Si osserva che le curve del MC 10 evolvono nel tempo in maniera
più decisa e mostrano un leggero aumento del coefficiente di viscosità per , mentre
il MC 90 procede più velocemente fino a , per poi raggiungere il suo asintoto
orizzontale. Al contrario le curve di viscosità del MC 10 mostrano una pendenza non nulla al
raggiungimento di . Tali caratteristiche sono visibili anche in un calcestruzzo di
classe superiore con , e sono visibili in Fig. 2.43. In questo caso però, i valori
finali sono inferiori nel MC 10. Questo risultato mostra che, per come è stata modellata la
viscosità, esiste una più marcata interazione negativa tra viscosità e resistenza a
compressione.

J(t, to) · Ec28 [-]


4,0

3,5

3,0

2,5

2,0
J (t, t0=14 gg ) MC 1990
1,5 J(t,t0=14 gg) MC 2010
1,0 J(t, t1=28 gg) MC 1990
J(t, t1=28 gg) MC 2010
0,5

0,0
10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.42 Funzioni di viscosità , fck = 32 MPa

35
Il problema viscoelastico

J (t, to) · Ec28 [-]


3,0

2,5

2,0

1,5
J (t, t0=14 gg ) MC 1990

1,0 J(t,t0=14 gg) MC 2010

J(t, t1=28 gg) MC 1990


0,5
J(t, t1=28 gg) MC 2010
0,0
10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.43 Funzioni di viscosità

Nelle Fig. 2.44 e 2.45 sono riportate le funzioni di rilassamento per i medesimi materiali. In
questo caso si osserva che per il calcestruzzo di classe C32/40 , i valori finali della funzione di
rilassamento sono minimi per il MC 90, anche a causa del fatto che per questo modello i valori
di viscosità finali sono più alti. Al contrario per il calcestruzzo C60/75 questo andamento è
invertito e per i valori finali di sono più alti nel MC 10.

R(t, to) / Ec28 [-]


1,2

1,0
R (t, t0=14 gg ) MC 1990

0,8 R(t,t0=14 gg) MC 2010


R(t, t1=28 gg) MC 1990
0,6
R(t, t1=28 gg ) MC 2010

0,4

0,2

0,0
10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.44 Funzioni di Rilassamento,

36
Il problema viscoelastico

R(t, to) / Ec28 [-]


1,2

1,0 R (t, t0=14 gg ) MC 1990


R(t,t0=14 gg) MC 2010
0,8 R(t, t1=28 gg) MC 1990
R(t, t1=28 gg ) MC 2010
0,6

0,4

0,2

0,0
10 100 1.000 10.000 100.000
t[gg]

2.45 Funzioni di Rilassamento,

Infine si vogliono mettere in luce altre due incongruenze presenti nel MC90, che vengono
invece superate nel MC 10.

Una prima incoerenza si registra durante un ciclo di carico-scarico effettuato su di un provino


di calcestruzzo classe C30/37, al quale è stato applicato un carico unitario costante all’istante
e successivamente è stato rimosso all’istante .
In Fig.2.46 sono riportati per entrambi i modelli gli andamenti della deformazione
adimensionale durante il ciclo appena definito. Si nota che per il MC 90 l’andamento nel
tempo della deformazione dopo la rimozione del carico è inizialmente decrescente e
successivamente crescente fino ad un valore asintotico. Il modello mostra dunque un’elasticità
ritardata negativa che non è possibile da un punto di vista termodinamico. Al contrario il MC
10 mostra un continuo decremento della deformazione connessa ad un’elasticità ritardata
positiva.

37
Il problema viscoelastico

J(t, to) · Ec28 [-]


MC 90 MC 10
3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
t [gg]

2.46 Ciclo di carico-scarico

La seconda incogruenza del MC 90 si può osservare in Fig.2.47 dove si nota che per un
calcestruzzo classe C30/37 caricato ad un’età molto ridotta ( ) la funzione di
rilassamento può diventare negativa, violando così ancora una volta i principi della
termodinamica. Diversamente il MC 10 mostra un andamento monotonamente decrescente
della funzione di rilassamento che rimane invece positiva.

R(t , to) / Ec28 [-]


R_MC_90 R_MC_10
0,6

0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
-0,1
t [gg]

2.47 Funzione di Rilassamento

38
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3 Analisi viscoelastica di strutture omogenee


3.1 Classificazione delle strutture
Per procedere all’analisi delle strutture si devono estendere le relazioni integrali calcolate in
campo viscoelastico tra sforzi e deformazioni alle duali esistenti tra carichi esterni e
spostamenti, che variano a seconda del tipo di struttura ed in particolare a seconda del grado
di eterogeneità della struttura in esame rispetto a quella ideale in calcestruzzo omogeneo.

Nelle strutture in calcestruzzo armato l’eterogeneità è data dalle differenti proprietà


reologiche del materiale dovute a diverse caratteristiche del calcestruzzo nei vari componenti
strutturali. L’eterogeneità può anche essere dovuta al altri fattori come: presenza di sezioni
diverse tra loro per dimensioni, temperatura, mix-design ed età di getto; presenza di
armatura lenta o pretesa ed elementi in acciaio; presenza di vincoli esterni.

Le strutture vengono generalmente suddivise in tre categorie:


 strutture omogenee con vincoli rigidi;
 strutture internamente omogenee con vincoli esterni elastici;
 strutture internamente eterogenee, variamente vincolate.

Una struttura rientra nella prima categoria se ha le stesse proprietà viscose in ciascun punto e
non presenta vincoli deformabili.

Le strutture realizzate in calcestruzzo armato o calcestruzzo precompresso possono essere


trattate come strutture in solo calcestruzzo (quindi di categoria 1), purché le armature
presenti siano distribuite in modo sufficientemente uniforme e simmetrico sulle varie sezioni.

Per le normali percentuali di armatura delle sezioni, l’eterogeneità sezionale può essere
trascurata ed è dunque possibile uno studio di tali strutture considerandole omogenee in
prima approssimazione.

Le strutture miste sono invece dotate di sezioni che, dato il quantitativo e la distribuzione non
omogenea di acciaio, necessitano di considerare la presenza di due materiali differenti, uno a
comportamento elastico e l’altro a comportamento viscoso. L’omogeneità strutturale viene
39
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

meno e per lo studio di tali strutture è quindi necessaria una trattazione in grado di
considerare i contributi deformativi di materiali con leggi costitutive tra loro differenti.

3.2 Strutture omogenee

3.2.1 Stato di sforzo pluriassiale


Precedentemente è stato trattato il caso monoassiale, descritto dalla relazione integrale:
(3.1)

Tale legge può essere estesa al caso pluriassiale di sforzo, introducendo la funzione di
deformazione trasversale e la funzione di deformazione dovuta agli sforzi tangenziali
di un materiale isotropo.

In virtù dell’isotropia tra la funzione e la funzione vale la relazione


(3.2)

Tenendo peraltro presente che i dati sperimentali mostrano una variazione minima del
coefficiente di Poisson, è possibile, senza eccessivi errori, assumere che tale coefficiente resti
invariato nel tempo e pari al suo valore elastico :
(3.3)

Indicando con e con rispettivamente il vettore di deformazioni e quello degli sforzi, si


scrive la relazione generale che relaziona i due vettori in campo viscoelastico:
(3.4)

con matrice di viscosità così definita:

40
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

In questo caso la matrice di viscosità può essere normalizzata rispetto al modulo di elasticità
del calcestruzzo a 28 giorni , presentando così la seguente forma:

la matrice al secondo membro coincide con la matrice di cedevolezza elastica riferita ad un


calcestruzzo avente modulo elastico valutato a , cosicché si può scrivere la
seguente relazione:
(3.5)

In virtù della quale la (3.4) diviene:


(3.6)

Analogamente a quanto effettuato nel cap.2 possiamo invertire la (3.6) ottenendo:


(3.7)

dove rappresenta la matrice di rigidezza elastica del materiale, riferita ad un

modulo elastico costante .

41
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.2.2 Struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni statiche


Si tratta un generico caso pluriassiale, ad esempio il continuo omogeneo rappresentato in Fig.
3.1, costituito da una struttura generica omogenea di calcestruzzo, per il quale forniamo le
seguenti ipotesi:
 materiale isotropo viscoelastico omogeneo con coefficiente di Poisson costante nel
tempo;
 azioni applicate di natura statica genericamente variabili nel tempo. Non sono presenti
azioni geometriche applicate.

3.1 Struttura soggetta ad azioni statiche

Per tale struttura, in virtù della (3.6) possiamo scrivere la relazione tra sforzi e deformazioni
nel tempo:
(3.8)

Si considera una struttura analoga alla precedente composta da un materiale puramente


elastico, con modulo e coefficiente di Poisson costante nel tempo.

Per tale struttura elastica possiamo scrivere:


(3.9)

Derivando l’eq. (3.9) rispetto a , si ottiene:


(3.10)

42
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Nella struttura viscoelastica si assume uno stato di sforzo coincidente con quello presente nel
continuo elastico, ovvero si scrive:
(3.11)

In tal caso lo stato di sforzo nella struttura viscoelastica risulta equilibrato. Introducendo
nell’equazione (3.8) l’equazione (3.10) si ottiene:
(3.12)

Tale equazione mostra che la deformazione nella struttura viscoelastica si valuta attraverso la
somma di incrementi infinitesimi di deformazione elastica moltiplicati per la funzione
. Poiché la deformazione è compatibile con i vincoli, insieme ai suoi
incrementi, lo è anche in virtù della indipendenza delle funzioni dalle coordinate
spaziali.

Assumendo abbiamo pertanto ottenuto per la struttura viscoelastica una


soluzione equilibrata e congruente che risulta quindi essere l’unica soluzione possibile del
problema.

Nel caso particolare di azioni costanti nel tempo, è anch’esso costante, quindi
l’equazione (3.12) diventa:
(3.13)

in cui è il vettore di deformazione calcolato per assumendo costante il modulo


elastico , dato dall’equazione:
(3.14)

Ricordando l’espressione della funzione di viscosità:


(3.15)

dalla (3.13) si ottiene infine:

43
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

(3.16)

L’equazione (3.16) ci mostra che la deformazione nella struttura viscoelastica è affine


alla deformazione elastica iniziale .

Le equazioni:

esprimono il I° Teorema della Viscoelasticità Lineare che può così enunciarsi:


“In una struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni statiche lo stato tensionale coincide
con quello calcolabile in campo elastico, mentre lo stato deformativo si ottiene sovrapponendo
incrementi di deformazione elastica attraverso l’integrale di sovrapposizione. Nel caso
particolare di azioni statiche costanti nel tempo lo stato deformativo varia in affinità con quello
elastico ed il coefficiente di proporzionalità è pari a ”.

In presenza di azioni statiche si deve dunque risolvere un problema di deformazione, poiché


nel tempo le tensioni rimangono costanti e calcolabili in campo elastico.

3.2.3 Struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni geometriche


Con riferimento al continuo di Fig. 3.2 si possono fornire le seguenti ipotesi:
 materiale isotropo viscoelastico omogeneo con coefficiente di Poisson costante nel
tempo;
 azioni applicate di tipo geometrico variabili nel tempo. Non sono presenti azioni
statiche;
 Vincoli rigidi genericamente soggetti cedimenti imposti.

44
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.2 Struttura soggetta ad azioni geometriche

Per tale struttura possiamo scrivere la seguente relazione tra sforzi e deformazioni:
(3.17)

Con riferimento ad una struttura simile composta da un materiale elastico, avente modulo
elastico e coefficiente di Poisson costante nel tempo, possiamo scrivere:
(3.18)

Derivando l’eq. (3.20) rispetto a t’, si ottiene:


(3.19)

Per la struttura viscoelastica si postuli che il campo di deformazioni coincida con quello della
struttura elastica:
(3.20)

pertanto lo stato di deformazioni totale nella struttura viscoelastica risulta congruente e


compatibile con i vincoli.

Introducendo l’eq. (3.20) nella (3.19) si ottiene:


(3.21)

L’eq. (3.23) mette in evidenza che per poter ottenere lo stato di sforzo è necessario
moltiplicare gli incrementi di sforzo elastico, che sono equilibrati, per il fattore comune
45
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

indipendente dalle coordinate spaziali. Sommando tutti i contributi si conserva


l’equilibrio, cosicché la soluzione assunta risulta equilibrata e compatibile e quindi risulta
l’unica possibile.

Quando le deformazioni imposte sono costanti nel tempo, dall’equazione (3.21) si ottiene:
(3.22)

in cui è il vettore di sforzo calcolato assumendo un modulo elastico costante ,

secondo l’equazione:
(3.23)

L’eq. (3.21) mostra che lo stato di sforzo nel tempo nella struttura viscoelastica è affine a
quello che si registra all’istante iniziale moltiplicato per una funzione decrescente nel tempo.

Le relazioni:

esprimono il II° Teorema della Viscoelasticità Lineare che può così enunciarsi:
“In una struttura viscoelastica omogenea soggetta ad azioni geometriche lo stato deformativo
totale si calcola come in campo elastico, mentre lo stato tensionale si ottiene sovrapponendo nel
tempo incrementi di tensione elastica attraverso l’integrale di sovrapposizione. Nel caso
particolare di azioni geometriche costanti nel tempo lo stato tensionale varia in affinità con
quello elastico ed il coefficiente di proporzionalità è pari a ”.
Nel caso di azioni geometriche impresse si deve dunque risolvere un problema di carattere
tensionale, poiché nel tempo le deformazioni restano costanti e sono calcolabili in campo
elastico.
46
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.2.3.1 Ritiro
Un caso particolare dell’applicazione di azioni geometriche è rappresentato dal ritiro del
materiale (Fig. 3.3), in cui si applica una deformazione variabile nel tempo.

3.3 Struttura soggetto a ritiro

Il materiale calcestruzzo subisce una variazione di volume causata dalla progressiva


eliminazione dell’acqua contenuta nella pasta cementizia.
La deformazione causata dal ritiro è variabile nel tempo, quindi, riprendendo i risultati
precedenti si può affermare:
(3.24)

(3.25)

Il fenomeno del ritiro è da considerarsi transiente cosicché dopo un certo intervallo di tempo
può considerarsi concluso.

Essendo la deformazione registrata a tempo , si definisce:

dove tale rapporta varia tra (3.26)

La (3.25) può essere riscritta considerando lo stato di sforzo elastico come prodotto tra lo
stato di sforzo calcolato a tempo ed il parametro adimensionale :
(3.27)

La (3.27) permette di valutare lo stato di sforzo al variare del tempo causato dal ritiro del
materiale.

47
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.3 Metodo algebrico di Trost


I metodi algebrici permettono di ottenere una soluzione approssimata dell’equazione
integrale di Volterra attraverso la sostituzione dei termini integrali con espressioni
algebriche, che sfruttano le formule di quadratura con diversi livelli di precisione. Nello
specifico Trost utilizza il Teorema di Lagrange o Teorema del valor medio per esprimere la
legge di viscosità del calcestruzzo che, in assenza di deformazioni impresse, risulta:

(3.28)

La complessità di tale relazione è dovuta alla presenza del parametro , risulta quindi
necessario assegnare a priori una famiglia di , adeguata a descrivere la maggior parte degli
stati deformativi possibili, per ottenere e corrispondenti.
L’ipotesi di base di tale metodo è quella di considerare la deformazione del calcestruzzo
come funzione lineare del coefficiente di viscosità ; in questo modo viene considerata
una famiglia di curve rappresentabili attraverso la relazione:

(3.29)

E’ opportuno sottolineare come, al variare dei parametri indipendenti a e b , si possano


ottenere infinite al quadrato storie di carico senza però riuscire a cogliere tutti i punti del
piano: l’approssimazione risulta quindi figlia della storia di .

Inoltre, attraverso tali ipotesi, vengono rispettati i due teoremi fondamentali della
viscoelasticità lineare, poiché risulta possibile rappresentare correttamente sia deformazioni
costanti con e , che deformazioni variabili come essendo
.

Dalla definizione stessa di funzione di viscosità:

48
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Si ricava:
(3.30)

Sostituendo la (3.30) nella (3.29) si può esprimere la deformazione del calcestruzzo come
somma di due contributi, attraverso l’applicazione del Principio di Sovrapposizione:

(3.31)

Considerando separatamente i due termini ed utilizzando l’Integrale di Convoluzione (2.11) ,


che esprime il legame mutuo tra le funzioni di viscosità e quelle di rilassamento, si ottiene la
soluzione del problema, unica per il Principio di Esistenza ed Unicità:

(3.32)

All’istante iniziale si ha:

(3.33)

Sostituendo la (3.33) nella (3.29) si ricava il parametro b:

(3.34)

Sostituendo la (3.33) e la (3.34) nella (3.32) si può esprimere il legame per ogni a
e b come:
(3.35)

In forma semplificata la legge (3.35) si può scrivere nella seguente forma:


(3.36)

49
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Ricavando la deformazione dall’espressione precedente risulta valida l’equazione:


(3.37)

Considerando l’eq. (3.28) si può ricavare:


(3.38)

Noto che:

Sostituendo nell’espressione (3.38) si ottiene:


(3.39)

Da tale equazione si vede come il parametro è indipendente da a e b , pertanto non


risulta funzione delle storie di carico.

La legge di viscosità del calcestruzzo secondo l’equazione (3.35) può essere riscritta in
funzione del coefficiente di viscosità e di un nuovo parametro detto Coefficiente di
Invecchiamento.

Se si esprime la famiglia di curve attraverso la relazione:


(3.40)

Equivalente alla (3.31) con ;

Per la legge di viscosità in assenza di deformazioni impresse si può scrivere:


(3.41)

Essendo , sostituita nella (3.41) si ottiene che:


50
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

(3.42)

Sostituendo l’integrale si ricava:

(3.43)

La deformazione può dunque essere riscritta, sostituendo le espressioni ottenute per


ed , come:
(3.44)

Definendo il coefficiente :
(3.45)

La deformazione assume la seguente forma:


(3.46)

E’ possibile dimostrare che:


 Le funzioni sono tutte limitate dal valore 1;

La seconda considerazione mostra che essendo il modello di Trost a modulo costante, il


numeratore della frazione è nullo e risulta .

Esistono tre diversi metodi algebrici per la soluzione del problema viscoelastico che si basano
sulla formulazione di Trost;
 Effective Modulus Method (E.M.M.), che pone , pari al limite superiore;
 Mean Stress Method (M.S.M.), che pone , pari al limite inferiore;
 Age-Adjusted Effective Modulus Method (A.A.E.M.M), che pone

51
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Per dimostrare la migliore accuratezza del metodo A.A.E.M.M. si utilizza il caso in cui la
variazione dello stato di sforzo risulta istantanea in :
(3.47)

Osservando e confrontando le espressioni (3.46) e (3.47) si evidenzia la funzione correttrice


del coefficiente , il quale tiene in considerazione la variazione graduale nel tempo della
tensione nel passare da a , poiché non è presente un salto improvviso in ;
siccome lo stato tensionale è variabile nel tempo, i vari incrementi agiscono su un
materiale di età sempre maggiore, che risponde alle sollecitazioni in funzione di J sempre più
piccole: perciò viene detto coefficiente di invecchiamento.

Se si introduce nella trattazione la presenza di deformazioni atensionali risulta valida la


relazione:
(3.48)

Nella pratica generalmente si considera = modulo elastico del calcestruzzo a 28


giorni costante, poiché se il calcestruzzo non viene caricato in età giovanissima tale
assunzione non causa errori rilevanti; spesso si introduce un’ulteriore semplificazione al
problema considerando costante, pari al suo valor medio ovvero 0,8; in tal modo risulta:
(3.49)

Dalla formula (3.48), ponendo e deformazioni atensionali nulle, risulta possibile


ricavare la funzione di rilassamento:
(3.50)

Se invece le deformazioni atensionali, presenti ad esempio sotto forma di ritiro, risultano


impedite dalla presenza di vincoli, si ha ed .

All’instante iniziale , essendo con

Al generico istante t , dalla (3.50) si ottiene:

52
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

con = tensione in campo elastico.

Tale formulazione di può essere considerata quindi un’espressione approssimata


dell’integrale di Volterra (II Teorema della Viscoelasticità Lineare):
(3.51)

In particolare l’equazione (3.51) risulta essere esatta nel caso in cui si rispetti l’ipotesi di base
del modello di Trost , cioè
la teoria approssimata di Trost vale in modo esatto se il ritiro risulta affine alla viscosità.

3.3.1.1 Rappresentazioni grafiche del coefficiente di invecchiamento


Dalla definizione di data dall’espressione (3.45) è evidente che anch’esso dipende
dalla scelta del modello viscoelastico lineare. Si riportano di seguito gli andamenti di tale
coefficiente secondo il MC90, considerando i parametri di base con valori standard
( , , , calcestruzzo normale) e diversi tempi di carico
( .

c( t, to)
1,0
1,0
0,9
0,9
0,8
0,8
0,7
0,7
0,6
0,6
0,5
1 10 100 1.000 10.000 100.000

to = 7 gg to = 14 gg to = 28 gg to = 90 gg

3.4 Andamento di al variare di

53
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.3.2 Formulazione alternativa del metodo di Trost : il Teorema Fondamentale


Attraverso la modellazione di Trost del problema viscoelastico è possibile ottenere la
soluzione effettuando tre successive analisi elastiche, ipotizzando semplicemente la linearità
tra deformazioni e coefficiente di viscosità (tale assunzione non è verificata nel caso di
calcestruzzo fessurato).
Tale metodo costituisce un ruolo importantissimo nella progettazione, dove risulta possibile
determinare le soluzioni cercate in modo semplice e computazionalmente non oneroso.

Si considera dunque l’equazione che si è ricavata dal metodo di Trost:


(3.52)

con:
= modulo elastico del materiale viscoelastico al tempo ;
= tensione presente al tempo ;
= deformazione atensionale.

Al tempo la funzione di viscosità è nulla, quindi:


(3.53)

La (3.53) rappresenta la soluzione elastica nota al tempo iniziale.

Dalla relazione di Trost (3.52), per inversione, si ricava lo stato tensionale al generico tempo t:
(3.54)

Per il Principio di Sovrapposizione delle tensioni è possibile considerare come somma di


due contributi tensionali:
 che equivale ad una soluzione elastica al tempo t con modulo

elastico variato ;

 , si ricava che :

Definendo:
54
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

(3.55)

si ottiene:
(3.56)

Sostituendo nella (3.56) le definizioni (3.55) e (3.53) si ottiene.


(3.57)

Ponendo nella (3.57) si avrebbe , cioè la soluzione elastica con modulo


variato calcolata per i carichi iniziali che hanno causato le deformazioni elastiche iniziali.

Il contributo tensionale dato dalla (3.57) può essere espresso in modo equivalente come:
(3.58)

La soluzione finale risulta pertanto la somma dei due contributi:


(3.59)

Si è così determinata la soluzione Fondamentale , essa costituisce una soluzione approssimata


di un qualsiasi problema viscoelastico ed è ricavabile attraverso la soluzione di tre problemi
elastici:

1. Soluzione elastica iniziale al tempo

2. Soluzione elastica al tempo t con modulo variato e carichi iniziali:

3. Soluzione elastica al tempo t con modulo variato e carichi al tempo t:

55
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Se i carichi rimangono costanti nel tempo le ultime due soluzioni elastiche coincidono
, pertanto le tensioni calcolate al tempo t con modulo elastico variato, nello stesso
tempo t, con i carichi presenti al tempo t. Perciò in questo caso si ha:

Per le deformazioni è possibile ricavare una formulazione analoga a quella delle tensioni,
considerando i seguenti contributi:
(3.60)

 = deformazione elastica con modulo variato, calcolata al tempo t e

dovuta ai carichi presenti al tempo t stesso;

 = deformazione elastica al tempo iniziale.

Essendo

Moltiplicando e dividendo per il secondo contributo, si ottiene:


(3.61)

sostituendo nella (3.60) risulta quindi:


(3.62)

Definendo = deformazione calcolata con modulo elastico variato, dovuta ai

carichi presenti al tempo t, si ottiene la formulazione del problema in termini di deformazioni:


(3.63)

Se i carichi rimangono costanti nel tempo, allora risulta , pertanto le deformazioni


calcolate al tempo t con modulo elastico variato dovute a carichi applicati al tempo sono
uguali a quelle calcolate sempre con modulo variato, nello stesso tempo t ma con carichi
presenti al tempo t.
56
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

Perciò in questo caso si ottiene:


(3.64)

Anche la risoluzione del problema deformativo, in analogia a quello tensionale, può avvenire
attraverso il calcolo di tre soluzioni elastiche, aventi il medesimo schema visto in precedenza
per le tensioni; nel caso particolare di carichi costanti nel tempo il problema si riconduce a
sole due analisi elastiche.

Il coefficiente di miscelazione è legato a quello di invecchiamento da:

3.3.2.1 Rappresentazioni grafiche del coefficiente di miscelazione


Dalla definizione di data dall’espressione (3.55) risulta che anch’esso dipende dalla
scelta del modello viscoelastico lineare adoperato, pertanto si riportano di seguito gli
andamenti di tale coefficiente per il MC90, considerando i parametri di base con valori
standard ( , , , calcestruzzo normale) e diversi tempi di
messa in carico ( .

μ( t, t0)
1 10 100 1.000 10.000 100.000
0,0
-0,1
-0,2
-0,3
-0,4
-0,5
-0,6
-0,7
-0,8
-0,9
-1,0

to = 7 gg to = 14 gg to = 28 gg to = 90 gg

3.5 Andamento di al variare di

57
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

3.3.2.2 Estensione al caso pluriassiale


Si vuole ora estendere al caso pluriassiale quanto trovato da Trost per il caso monoassiale:
(3.65)

Per un generico stato di sforzo pluriassiale invece possiamo scrivere:


(3.66)

3.6 Generico corpo viscoelastico

Si considera ora un generico corpo viscoelastico, come illustrato in Fig. 3.6, soggetto ad una
forza , si vuole valutare lo spostamento prodotto da questa forza in un certo punto del
corpo, che indichiamo con . Per questo corpo si osserva che la forza genera uno stato
di sforzo secondo l’eq. (3.66) dove , sono gli sforzi prodotti al tempo e dalla forza
applicata. Lo spostamento è associato a questi sforzi e deformazioni.

3.7 Applicazione di una forza unitaria

Applicando al corpo una forza unitaria nel punto A (Fig. 3.7), avente la stessa direzione dello
spostamento , indichiamo con lo stato di sforzo associato.

Applicando il principio dei lavori virtuali, possiamo scrivere:

58
Analisi viscoelastica di strutture omogenee

(3.67)

ricordando l’eq. (3.68) si ottiene:


(3.68)

Risulta immediato notare che i due integrali nella (3.68) rappresentano rispettivamente gli
spostamenti elastici calcolati per e per . Indicando con lo spostamento elastico
al tempo e il suo analogo al tempo , si può scrivere:
(3.69)

Con procedimenti del tutto analoghi a quelli precedenti, restando sempre nel campo
pluriassiale, si può scrivere la formulazione di Trost mediante in Teorema Fondamentale, in
termini di deformazioni:
(3.70)

Si può anche scrivere il Teorema Fondamentale in termini di sforzi:


(3.71)

Quindi è possibile estendere il Teorema Fondamentale per gli spostamenti:


(3.72)

59
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4 L’applicazione dei principi della viscoelasticità


lineare ai gusci assialsimmetrici

I Teoremi della Viscoelasticità Lineare (vedi cap.3) riferiti ad un continuo viscoelastico


omogeneo possono essere estesi ad una generica struttura viscoelastica omogenea.
Per poter applicare il I ed il II Teorema della Viscoelastiictà Lineare ad una struttura occorre
risolvere dapprima il problema elastico, pertanto nel seguente capitolo si riportano alcuni
richiami della teoria elastica per le strutture assialsimmetriche prese in considerazione: gusci
cilindrici, trave ad anello e gusci sferici.

Per gusci sottili si intendono quei solidi delimitati da due superfici curve (solitamente
parallele) la cui distanza, spessore del guscio, è piccola se confrontata con il raggio di
curvatura della superficie media. Solitamente si utilizzano superfici di forma cilindrica,
sferica, conica, ma molte altre forme possono essere utilizzate.
I gusci possono essere considerati come delle piastre curve, ma la loro resistenza ai carichi
trasversali è essenzialmente diversa, in quanto è basata sulla resistenza membranale conferita
dalla curvatura, rendendoli molto efficienti nel sopportare carichi trasversali.
Per tale ragione sono ampiamente utilizzati in ingegneria civile, meccanica ed aeronautica.
Nell’ingegneria civile sono le strutture ideali per le coperture di grandi campate o per
serbatoi.

60
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.1 Gusci cilindrici


Consideriamo un guscio cilindrico (Fig. 4.1a) avente spessore h e raggio della superficie media
r, con (cilindri sottili). La posizione di O appartenente alla superficie media può
essere determinato attraverso una coordinata x parallela all’asse del cilindro ed un angolo ,
formato dal raggio passante per O con un piano di riferimento. In ogni punto della superficie
media si assume un sistema di riferimento composto dall’asse x, un asse y normale ad x ed
appartenente al piano tangente della superficie media, ed un asse z perpendicolare al piano
tangente e diretta verso l’interno del cilindro.

4.1 Guscio cilindrico preso in esame

Consideriamo il caso in cui si ha un carico assialsimmetrico costituito solo da una pressione


ortogonale alla superficie media , indipendente da (Fig. 4.1b). Inoltre si assuma
che non vi sono carichi o vincoli in direzione longitudinale applicati alle due estremità del
cilindro ( ).
Lo spostamento diretto come z (Fig. 4.1b) sarà evidentemente una funzione della sola
coordinata x , ; si viene a creare una situazione in cui ogni striscia longitudinale (Fig.
4.1c) si comporta come una trave ed è soggetta allo stesso stato di spostamenti, deformazione
e sforzo.

Attraverso le equazioni di equilibrio su un elemento infinitesimo del guscio si scrive


l’equazione indefinita di equilibrio in funzione dello spostamento trasversale :

61
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

(4.1)

dove si è indicato con

In cui il primo termine della (4.1) deriva dalla capacità portante flessionale ed il secondo
termine dalla capacità portante membranale. Maggiore è la curvatura maggiore risulta il
coefficiente e più efficiente sarà l’azione membranale nell’equilibrare i carichi esterni.
Solitamente nei gusci cilindrici la capacità membranale domina rispetto a quella flessionale.

La soluzione dell’equazione omogenea associata del problema (4.1) è data dalla somma di due
armoniche decrescenti nello spazio (Fig 4.2):

(4.2)

dove si è indicato con

ed è stato introdotto il cambio di variabile

Nella soluzione (4.2) le quattro costanti dipendono dalle condizioni al contorno.

4.2 Rappresentazione dell’armonica risolvente

62
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

La lunghezza d’onda di queste oscillazioni è data da:


(4.3)

Se la metà di tale lunghezza è minore della lunghezza del cilindro, le due oscillazioni agiscono
separatamente, pertanto i due estremi risultano indipendenti, si dice così che il tubo è lungo.
Nel caso di tubo lungo è possibile risolvere il problema svincolando le condizioni al contorno
nei due estremi, costruendo così due sistemi disaccoppiati di due equazioni in due incognite.

Si riporta la formulazione delle azioni interne e della rotazione (Fig. 4.3):

In cui si è utilizzata una convenzione diversa per le azioni interne che partono dall’estremo
come mostrato in Fig. 4.3c, si è fatto questo per rendere completamente simmetriche le
formulazioni sulle azioni interne e sulla rotazione.

4.3 Convenzione azioni interne e spostamenti

63
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.1.1 Calcolo dei coefficienti di influenza agli estremi


Nella sezione precedente si è visto come la soluzione dell’equazione omogenea permette di
determinare gli effetti di forze e momenti applicati agli estremi del cilindro attraverso
l’imposizione delle condizioni al contorno. Dal momento che lo stato di sforzo prodotto da
queste forze disturba il comportamento membranale (ovvero l’ideale meccanismo di
resistenza dei gusci), tali azioni sono chiamate effetti (o disturbi) di bordo.

4.4 Effetti di bordo

Si ricordano le proprietà sulle derivate di una funzione sinusoidale smorzata nello spazio.

(4.4)

(4.5)

(4.6)

(4.7)

Si vede che possono essere dedotte automaticamente una dall’altra mediante l’applicazione di
uno ritardo di fase di nell’argomento della funzione seno e nella moltiplicazione
dell’ampiezza della funzione di .

64
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.1.1.1 Forza di taglio applicata ad un estremo


Consideriamo (Fig. 4.4a ) l’effetto di una forza applicata all’estremo . In tale estremo,
quindi, :

dalla quale otteniamo:


(4.8)

Per impostiamo :

Da cui si ottiene:
(4.9)

Quindi la soluzione sarà:


(4.10)

Mentre i coefficienti di influenza nell’estremo risultano:


(4.11)

(4.12)

4.1.1.2 Momento flettente applicato ad un estremo


Procedendo come prima, con riferimento alla Fig. 4.4b, per impostiamo :

Da cui otteniamo:
(4.13)

Per , si deve imporre che :

Da cui:

65
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

(4.14)

Quindi la soluzione sarà:


(4.15)

Mentre i coefficienti di influenza nell’estremo saranno:


(4.16)

(4.17)

4.1.1.3 Pressione idrostatica


Si consideri un cilindro senza vincoli alle estremità e soggetto ad una pressione idrostatica
(Fig. 4.4c).

Un integrale particolare dell’equazione differenziale governante il problema:


(4.18)

Sarà dato da:


(4.19)

Dal momento che l’integrale particolare nell’eq. (4.19) comporta e , per ogni
valore dell’ascissa x, vengono soddisfatte anche le condizioni al contorno per gli estremi liberi,
quindi l’integrale generale dell’equazione omogenea associata risulta nullo in quanto deve
soddisfare le condizioni al contorno omogenee. La soluzione quindi corrisponde ad uno stato
di sforzo membranale nel quale gli effetti flessionali sono rigorosamente assenti.

I coefficienti di influenza sono dati da:


(4.20)

66
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

(4.21)

4.1.2 Presenza di una forza assiale di membrana


La teoria richiamata nei capitoli precedenti si basava sull’assunzione che e ,
ma in pratica le pareti dei serbatoi sono spesso soggetti a carichi assiali originati dalla
copertura del cilindro (solitamente gusci conici o sferici, ma anche piastre circolari). Si
assume nuovamente ma .

4.5 Forza assiale di membrana

Si assuma su di un cilindro libero dai vincoli flessionali agli estremi (Fig. 4.5).
Si considera un carico di compressione definito su unità di circonferenza, sfruttando le
equazioni di equilibrio in direzione assiale e trasversale si ottiene:
(4.22)

(4.23)

Per effetto Poisson il cilindro dovrà allargarsi in direzione radiale, quindi dalla compatibilità
risulta:
(4.24)

L’eq. (4.24) può essere sovrapposta ai casi precedenti grazie alla linearità.

67
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.1.3 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze


Si consideri un guscio cilindrico incastrato alla base e soggetto ad una carico idrostatico e una
forza di compressione agente in sommità (Fig.4.6a). Indicando con la reazioni iperstatiche
come in Fig.4.6b, si scrivono le equazioni di compatibilità sovrapponendo gli effetti delle
quattro condizioni di carico illustrate in (Fig.4.6c).

a) b)

c)

4.6 Guscio cilindrico preso ad esempio

Usando i coefficienti calcolati nel precedente capitolo, si imposta:

(4.25)

La (4.25) rappresenta un sistema di due equazioni in due incognite, facilmente risolvibile.


68
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.2 Trave ad anello


L’unione tra cilindri ed altri tipi di gusci, come gusci sferici o conici, è ottenuta grazie
all’interposizione della trave ad anello che serve ad irrigidire gli estremi, specialmente nel
caso in cui avessi delle forze radiali concentrate (Fig.4.7a). La trave ad anello è
sostanzialmente una piastra circolare nella quale la distanza tra raggio interno ed esterno è
piccola se confrontata con il raggio della superficie media, quindi per tale ragione può essere
trattata come una trave. I carichi sono applicati all’asse circolare della trave, e i momenti
esterni distribuiti (che sono considerati flettenti per una piastra circolare) diventano dei
momenti torcenti per la trave.

4.7 Trave ad anello: scomposizione forze

L’azione trasmessa tra il cilindro e la trave ad anello (Fig.4.7b) è composta da una forza
radiale (che è applicata con una eccentricità ), ed un momento torcente distribuito . La
forza eccentrica può essere scomposta in una forza agente nel piano medio della trave e
da un momento torcente distribuito (Fig. 4.7c).

Procedendo con l’equilibrio e successivamente con il metodo delle forze si determinano le


azioni interne ed il campo di spostamenti (Fig. 4.8).

69
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.8 Azioni interne trave ad anello

Per la trave ad anello si assumono le convenzioni rappresentate in Fig. 4.8a-b, ovvero


positivo se di trazione e conseguentemente positivo se corrisponde ad un allargamento
della trave ad anello, invece il momento flettente è considerato positivo se provoca una
rotazione positiva come in Fig. 4.8b.

4.2.1 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze


Consideriamo una trave ad anello incastrata alla base e soggetta a delle azioni esterne di
natura statica (Fig.4.9 a). Indicando con la forza di taglio e con il momento flettente alla
base del cilindro (Fig.4.9b), possiamo scrivere le equazioni di compatibilità sovrapponendo gli
effetti delle quattro condizioni di carico illustrate in (Fig.4.9c).

a) b)

70
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

c)

4.9 Trave ad anello presa ad esempio

Usando i coefficienti calcolati nel precedente capitolo, si può impostare:

(4.26)

La (4.26) rappresenta un sistema di due equazioni in due incognite, facilmente risolvibile.

71
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.3 Gusci sferici


I gusci sferici sono gli esempi più semplici di gusci in cui la superficie media ha due raggi di
curvatura finiti (ed in questo caso anche uguali). Questo comporta che, in ogni punto della
struttura, un carico trasversale uniformemente distribuito può essere equilibrato dalle azioni
di membrana agenti in due direzioni perpendicolari, portando così il contributo flessionale
all’equilibrio ad essere trascurabile. Tuttavia a causa degli effetti di bordo che si verificano in
prossimità dei supporti si deve considerare anche il contributo flessionale.

Un generico punto sulla superficie media del guscio sferico sarà individuato da un sistema di
coordinate sferico costituito da un angolo meridiano e da un angolo parallelo (Fig. 4.10a).

4.10 Guscio sferico preso in esame

Si consideri un elemento infinitesimo di guscio i cui lati sono sezionati lungo il lato parallelo e
meridiano. Le azioni interne risultanti (Fig. 4.10b) sono costituite dalle azioni di membrana
ed e dalle azioni flessionali , e . Così come quanto visto per i gusci cilindrici,
anche per i gusci sferici l’azione membranale e flessionale risulta accoppiata, ma a causa della
doppia curvatura della superficie media l’equazione differenziale governante risulta molto
difficile da integrare. Per tale motivo si richiama nel seguito una soluzione approssimata in cui
si sovrappone: (a) l’effetto del carico esterno quando il guscio è stato liberato dai vincoli
flessionali di estremità; (b) l’effetto dei disturbi flessionali di estremità con una versione
72
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

semplificata dell’equazione differenziale governante il problema di accoppiamento tra le


azioni di membrana e flettenti.

4.3.1 Azione membranale nel guscio sferico


Analizziamo un guscio sferico di raggio (Fig. 4.11a), e spessore costante, soggetto ad un
carico assialsimmetrico espresso da una pressione e (Fig. 4.11b), agente
rispettivamente in direzione meridiana e normale. Secondo quanto detto in precedenza,
assumiamo che il carico esterno è applicato con regolarità alla superficie media e che i vincoli
alla base del guscio sono dei carrelli agenti in ogni punto in direzione normale alla superficie
media senza produrre nessun effetto di bordo.

4.11 Guscio sferico: azioni di membrana

Considero una porzione di guscio delimitata dal basso dal parallelo definito dalla coordinata
meridiana , ed indichiamo con la risultante verticale dei carichi esterni, positiva se
diretta verso il basso, con r il generico raggio del parallelo che sarà indubbiamente funzione
dell’angolo meridiano attraverso la relazione .

Dall’equilibrio in direzione verticale si ricava l’azione di membrana :


(4.27)

Mentre dalla scrittura dell’equilibrio in direzione normale z:


(4.28)

Da cui si può ricavare l’altra azione di membrana . Dalla (4.28) si nota come il carico
esterno è completamente equilibrato dalle azioni membranali.

73
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

Successivamente sfruttando la legge costitutiva del materiale, la compatibilità sugli


spostamenti e sostituendo gli sforzi con le azioni interne, si ottengono, attraverso una
procedura lunga e laboriosa, lo spostamento e la rotazione dell’estremo del guscio (Fig. 4.12):

4.12 Spostamento e rotazione dell'estremo del guscio

(4.29)

– (4.30)

dove si è indicato con

Si ricorda che l’eq. (4.29) risulta valida anche per qualsiasi punto sulla superficie media del
guscio a patto di sostituire con il corrispondente valore dell’angolo meridiano . Mentre
risulta più complesso definire la rotazione in quanto questa viene a dipendere anche
dallo spostamento meridiano.

74
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.3.1.1 Guscio sferico sotto l’effetto del peso proprio


Indicando con il peso specifico del materiale e con lo spessore del guscio, il carico
verticale su unità di area è dato da . Il carico verticale totale agente su una porzione
di sfera delimitata dall’angolo meridiano è espressa con:

Di conseguenza sarà data da:


(4.31)

Sostituendo ed usando l’eq.(4.26 ) otteniamo:


(4.32)

I diagrammi di ed sono mostrati in Fig.(4.13). Si può osservare come lo sforzo


membranale meridiano risultante è di compressione ed aumenta dal valore dalla
vetta fino ad arrivare a in corrispondenza del vincolo. Mentre si nota come lo stato di
sforzo risultante è di compressione sulla cima, ma decresce con , cambiando segno
(diventando trazione) per valori di maggiori di .

4.13 Diagrammi azioni membranali dovute al peso proprio

Se volessi valutare lo spostamento radiale e la rotazione dell’estremo alla base occorrerebbe


sostituire le espressioni appena trovare di e nelle eq. (4.29) e (4.30) ottenendo:

(4.33)

(4.34)

75
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.3.2 Azioni flessionali nel guscio sferico


Così come detto all’inizio del capitolo, occorre analizzare gli effetti flessionali prodotti dalle
reazioni dei vincoli alla base del guscio, composte da (Fig.4.14a) una forza radiale e da una
coppia (uniformemente distribuite lungo la circonferenza alla base della cupola). Tali
reazioni sono le uniche forze esterne applicate al guscio sferico, dal momento che il carico
esterno distribuito è stato già considerato nell’analisi membranale. Di conseguenza, tali
reazioni sono auto equilibrate cioè hanno risultante nulla.

4.14 Disturbi flessionali

Si consideri la porzione di cupola delimitata inferiormente da un parallelo di raggio e quindi


da una coordinata meridiana (Fig.4.14b). Le azioni interne risultanti (Fig.4.10b) agenti sulla
porzione di cupola sono , e .
Dall’equilibrio in direzione verticale ricavo l’azione membranale in funzione dell’azione
tagliante :

(4.35)

L’eq. (4.35) mostra che, per ogni , la risultante delle azioni interne e deve essere
orizzontale, così come accade per la forza applicata al supporto.

Dall’equilibrio di un elemento infinitesimo di guscio in direzione normale z alla superficie


media è possibile ricavare l’altra azione membranale in funzione di :

(4.36)

76
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

Dall’equilibrio attorno alla tangente al cerchio parallelo si ricava:

(4.37)

Introduciamo ora l’approssimazione:

(4.38)

Pensando di ricercare una soluzione per angoli elevati, e quindi valori di prossimi
allo zero ( in realtà esiste un modo molto più elaborato di procedere, che benché più rigoroso,
porta alle stesse equazioni approssimate, note come “approssimazione di Geckeler”.
Mantenendo questa approssimazione si scrive la seguente equazione differenziale governante
il problema:

(4.39)

ponendo il cambio di variabile:


(4.40)

possiamo riscrivere l’eq. (4.39) in funzione dell’ascissa curvilinea:


(4.41)

Dove si è indicato con

L’eq. (4.41) è del tutto analoga all’equazione già trovata per i cilindri. Quindi anche in questo
caso la soluzione sarà data dalla somma di due armoniche decrescenti:

(4.42)

dove si è indicato con

77
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

ed è stato introdotto il cambio di variabile

Nella soluzione (4.42) le quattro costanti dipendono dalle condizioni al contorno.

La lunghezza d’onda di queste oscillazioni è data da:


(4.43)

Se la metà di tale lunghezza è minore della dell’ascissa curvilinea della semisfera allora le
due oscillazioni agiscono separatamente e ciò che succede in un estremo non è influenzato da
quello che avviene nell’altro estremo, quindi in tal caso ci ritroviamo nella situazione di tubo
lungo.
Come già osservato nei gusci cilindrici, in presenza di tubo lungo è possibile risolvere il
problema svincolando le condizioni al contorno nei due estremi costruendo così due sistemi
disaccoppiati di due equazioni in due incognite.

Sfruttando ancora l’approssimazione di Geckeler possiamo arrivare alle stesse espressioni sui
momenti flettenti e sulla forza di taglio trovate per i cilindri:

78
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.15 Convenzione azioni interne e spostamenti

In cui si è utilizzata una convenzione diversa per le azioni interne che partono dall’estremo
come mostrato in Fig.4.15a, si è fatto questo per rendere completamente simmetriche le
formulazioni sulle azioni interne e sulla rotazione.

Osservazioni
La sovrapposizione degli effetti del carico esterno e dei disturbi flessionali corrisponde
analiticamente a sovrapporre l’integrale particolare dell’equazione differenziale governante il
problema con l’integrale dell’omogenea associata. Tuttavia, dal momento che entrambe le
componenti della soluzione sono state determinate in maniera approssimata, occorre
effettuare alcune precisazioni.
Dal punto di vista matematico le approssimazioni introdotte sono discutibili, in quanto per
arrivare alla soluzione sono stati cancellati dei termini dall’equazione differenziale
governante il problema, invece di introdurre delle approssimazioni nella soluzione esatta
(sfortunatamente troppo complessa) della stessa equazione differenziale.
Si ricorda che lo stato di sforzo membranale si ottiene dalla somma di quello ottenuto
dall’analisi puramente membranale (cap. 4.3.1) e quello associato all’analisi flessionale
(cap.4.3.2).
Infine si osserva che l’approssimazione di Geckeler porta a dei risultati soddisfacenti nelle
cupole solo se la tangente al meridiano alla base è sufficientemente inclinata (più di 35-40°)
rispetto all’orizzontale (Fig.4.16a). Questo significa che l’approssimazione di Geckeler non si
applica ai gusci che non rispettano tale limitazione (Fig.4.16b).

79
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

4.16 Limitazione di Geckeler

4.3.2.1 Coefficienti di influenza alle estremità


L’analogia tra le equazioni ricavate sui gusci sferici e quelle precedentemente trovate per i
gusci cilindrici portano ovviamente nelle stesse espressioni per i coefficienti di influenza.
Tuttavia, occorre precisare che la componente di spostamento e la forza di taglio sono
dirette perpendicolarmente alla superficie media, che è una direzione variabile per il guscio
sferico. Per tale motivo si ricorda che, per un guscio sferico, un carico esterno applicato alle
estremità non può essere costituito da una sola forza di taglio se questa non risulta normale
all’asse di simmetria.

4.17 Coefficienti di influenza

Si consideri una cupola sferica e si analizzano gli effetti di forze radiali (orizzontali)
applicate all’estremità alla base della cupola (Fig.4.17a). I carrelli inclinati hanno solo un ruolo
cinematico, ovvero quello di imporre degli spostamenti meridiani nulli alla base (non esistono
reazioni vincolari, che altrimenti violerebbero l’equilibrio verticale della cupola). Lo
spostamento radiale (orizzontale) dell’estremo è una conseguenza della deformazione
elastica della cupola, mentre lo spostamento verticale risulta costante in tutti i punti del
guscio sferico e corrisponde ad una traslazione rigida della cupola causata dal carrello; tale
80
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

moto rigido non deve essere preso in considerazione quando si scrivono le condizioni al
contorno sullo spostamento radiale.
La forza può essere scomposta in una forza di membrana ed in una
forza di taglio (si è eliminato, per semplicità di scrittura, l’asterisco
dalla coordinata e dalla forza di taglio ).

Grazie all’analogia descritta in precedenza possiamo dire:


(4.44)

(4.45)

Dove è diretto come l’asse z (ma positivo in direzione opposta) ed ha una componente in
direzione orizzontale data da:
(4.46)

In maniera simile si analizza l’effetto della coppia flettente uniformemente distribuita


lungo la circonferenza alla base della cupola (Fig. 4.17b).
(4.47)

(4.48)

(4.49)

4.3.3 Esempio di soluzione tramite il metodo delle forze


Si consideri un guscio sferico incastrato alla base e soggetto ad una carico distribuito
assialsimmetrico (Fig. 4.18a). Si svincola la struttura indicando con la forza di taglio e con
il momento flettente alla base del guscio (Fig. 4.18b). Le iperstatiche sono responsabili del
comportamento flessionale, mentre il carico è causa di un comportamento membranale.
Analizzando il comportamento membranale, si nota che la direzione della reazione del
carrello (Fig. 4.18c) non coincide con la tangente alla linea meridiana, quindi si può
scomporre in una forza orizzontale , che crea un comportamento flessionale aggiuntivo, ed
una forza inclinata con comportamento puramente membranale.
81
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

Lo spostamento orizzontale e la rotazione al bordo si può esprimere con:


(4.50)

(4.51)

In cui e sono espresse dalle eq. (4.29) e (4.30) , mentre e sono calcolate con le
eq. (4.46) e (4.45).

a) b)

c)

d)
4.18 Guscio sferico preso ad esempio

82
L’applicazione dei principi della viscoelasticità lineare ai gusci assialsimmetrici

Imponendo la compatibilità alla base del guscio sferico mediante il metodo delle forze, risulta:

(4.52)

Nella (4.52) compaiono i coefficienti e valutati rispettivamente con le eq. (4.46) e (4.45)
ed i coefficienti e valutati con le eq. (4.48) e (4.49).

83
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5 Il problema viscoelastico per i gusci


assialsimmetrici
5.1 Materiale omogeneo
In questo capitolo si vogliono estendere le proprietà derivanti dai due teoremi della
viscoelasticità lineare, passando da grandezze infinitesime ( a grandezze estensive quali
reazioni iperstatiche e spostamenti. Per fare questo quindi è necessario rispettare le ipotesi di
materiale omogeneo (assenza di vincoli elastici o eterogeneità), per poi applicare azioni di
natura statica o geometrica e studiare come variano le reazioni incognite nel tempo.
Successivamente si tratterà anche il caso di ritiro del materiale.

5.1.1 Azioni statiche


Si consideri una generica struttura viscoelastica omogenea, iperstatica, assialsimmetrica,
sottoposta all’istante ad azioni statiche costanti nel tempo.

Applicando il I Teorema della Viscoelasticità Lineare in presenza di azioni statiche costanti nel
tempo si ottiene:

(5.1)

con:
vettore delle incognite iperstatiche della struttura viscoelastica al tempo t
vettore delle incognite iperstatiche della struttura elastica al tempo
spostamento della struttura viscoelastica al tempo t
spostamento della struttura elastica al tempo

La (5.1) mostra che il valore delle iperstatiche risulta invariato nel tempo e pari al valore che
si otterrebbe effettuando un analisi elastica al tempo , mentre gli spostamenti sono
proporzionali al valore elastico e sono crescenti nel tempo secondo il fattore
.

84
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.1.2 Azioni geometriche


Si consideri una generica struttura viscoelastica omogenea, iperstatica, assialsimmetrica,
sottoposta all’istante ad azioni geometriche costanti nel tempo.

Applicando il II Teorema della Viscoelasticità Lineare in presenza di azioni geometriche


costanti nel tempo si ottiene:

(5.2)

La (5.2) mostra che il valore delle iperstatiche è inizialmente pari al valore elastico che si
otterrebbe al tempo per poi decrescere nel tempo proporzionalmente al fattore
. Gli spostamenti invece risultano costanti e pari a gli spostamenti ottenuti in
campo elastico all’istante iniziale.

5.1.3 Ritiro
Si consideri una generica struttura viscoelastica omogenea, iperstatica, assialsimmetrica,
soggetta a partire dall’istante al ritiro del materiale che risulta variabile nel tempo.

Applicando il II Teorema della Viscoelasticità Lineare in presenza di azioni geometriche


variabili nel tempo si ottiene:

(5.3)

Considerando il fenomeno transitorio del ritiro, si può riscrivere la (5.3) mettendo in evidenza
il coefficiente che rappresenta il rapporto tra una grandezza misurata al tempo e la
stessa grandezza misurata a tempo , cioè a ritiro terminato.

85
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

(5.4)

con:

vettore delle incognite iperstatiche della struttura elastica al tempo

Grazie alla (5.4) è possibile risalire attraverso la sovrapposizione integrale al vettore delle
iperstatiche . Lo svantaggio della soluzione (5.4) consiste nella sua complessità: occorre
infatti risolvere numericamente un’equazione integrale discretizzando l’asse temporale in N
intervalli e valutare altrettante volte le funzioni di rilassamento.

5.2 Materiale non omogeneo


Si analizza lo stato di deformazione e sollecitazione di strutture costituite da una parte
viscoelastica omogenea che interagisce con parti a comportamento puramente elastico.
Avviene così l’accoppiamento di due materiali, dei quali il calcestruzzo è caratterizzato dalle
deformazioni tensionali e atensionali (viscosità e ritiro) descritte nei capitoli precedenti,
mentre l’acciaio presenta un comportamento essenzialmente elastico lineare. Data
l’eterogeneità reologica dei due materiali, imponendo stati di sforzo o deformazione, lo stato
tensionale nell’acciaio e nel calcestruzzo varia nel tempo, diversamente da quanto si
osserverebbe nell’ipotesi di comportamento elastico di entrambi i materiali.

La trattazione di strutture omogenee con più vincoli elastici è basata sul metodo delle forze. In
tal modo si ottengono soluzioni generali del problema viscoelastico, valide per qualunque
legge costitutiva del calcestruzzo e per qualsiasi situazione connessa all’analisi di strutture
eterogenee, per le quali è necessario introdurre le funzioni di viscosità variate e le funzioni di
rilassamento ridotte.

Si analizzano i casi in cui si applicano dei carichi di natura statica, di natura geometrica ed in
presenza di ritiro del materiale.

86
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.2.1 Soluzione esatta

5.2.1.1 Azioni statiche


Per il primo teorema della viscoelasticità lineare, l’equazione di congruenza al tempo della
struttura può essere scritta come:
(5.5)

dove:
vettore delle incognite, reazioni dei vincoli elastici iperstatici;
matrice di flessibilità della parte viscoelastica, valutata al tempo di applicazione
delle azioni;
matrice di flessibilità dei vincoli elastici;

vettore degli spostamenti nella direzione delle iperstatiche , provocati dalle


azioni applicate sulla struttura in esame, resa isostatica.

Definiti i seguenti vettori:


vettore delle reazioni all’istante ;
vettore delle reazioni all’istante nell’ipotesi di vincoli rigidi:

Sono valide le relazioni:


(5.6)

(5.7)

Definita anche la matrice di accoppiamento:


(5.8)

Si scrive la relazione che lega i vettori e :


(5.9)

87
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

Sostituendo le relazioni (5.6), (5.7), (5.8) e (5.9) nell’equazione di congruenza (5.5)

moltiplicata per il termine , si ricava:

(5.10)

Si opera la seguente trasformazione lineare:


(5.11)

Dove con è stata indicata la matrice modale di .

Moltiplicando ambo i membri per , l’equazione (5.10) diventa:


(5.12)

essendo gli auto valori della , organizzati nella matrice spettrale:

(5.13)

Il sistema lineare di eq. (5.12) può essere scritto come n equazioni disaccoppiate:
(5.14)

con i=1,… , n

Definite le funzioni di viscosità variate attraverso la relazione:


(5.15)

La congruenza può essere riscritta nella forma:


(5.16)

88
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

Si ottengono così n equazioni integrali di Volterra indipendenti, di soluzione immediata,


utilizzando come funzioni risolventi di ogni equazione la funzione di rilassamento ridotta
sfruttando la proprietà:

(5.17)

Attraverso il Principio di Sovrapposizione si ricavano le incognite:


(5.18)

Organizzando le funzioni di rilassamento ridotte in un’opportuna matrice diagonale


e utilizzando la trasformazione lineare (5.11), la soluzione finale risulta:

(5.19)

5.2.1.2 Azioni geometriche


Definito il vettore come il vettore degli spostamenti impressi ai vincoli elastici nella
direzione delle azioni iperstatiche , l’equazione di congruenza al tempo risulta:
(5.20)

Mentre all’istante iniziale per , si ha:


(5.21)

Vengono inoltre definiti:


Matrice di accoppiamento : (5.22)

Matrice spettrale: (5.23)

Funzioni di viscosità variate: (5.24)

Utilizzando sempre la stessa trasformazione lineare:


(5.25)

89
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

Con un procedimento analogo a quello esposto prima per le azioni di natura statica, si
perviene, con i passaggi elencati, ad un sistema di n equazioni disaccoppiate:

(5.26)

(5.27)

(5.28)

(5.29)

Essendo la relazione tra funzione di viscosità variata e funzione di rilassamento ridotta:


(5.30)

Si può calcolare la soluzione del problema come:


(5.31)

Organizzando le funzioni di rilassamento ridotte in un’opportuna matrice diagonale


e utilizzando la trasformazione lineare vista in precedenza, la soluzione finale risulta:

(5.32)

90
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.2.1.3 Ritiro
Definito il vettore come il vettore degli spostamenti causati dal ritiro nella direzione
delle azioni iperstatiche , l’equazione di congruenza al tempo risulta:

(5.33)

dove si è indicato con:

tempo di inizio del ritiro


matrice di cedevolezza del calcestruzzo al tempo

matrice di cedevolezza dei vincoli elastici

vettore contenente gli spostamenti impressi alla struttura


vettore delle reazioni iperstatiche incognite

Il termine noto dell’equazione (5.33) può essere riscritto nella forma:

con (5.34)

Quindi si può riscrivere sotto un unico segno di integrale:

(5.35)

Definendo le relazioni:
(5.36)

(5.37)

(5.38)

(5.39)

Moltiplicando entrambi i membri per la (5.35), si ottiene:

91
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

(5.40)

Moltiplicando il membro di destra per :


(5.41)

Ottenendo:
(5.42)

Si opera adesso la trasformazione lineare:


(5.43)

Si moltiplicano entrambi i membri per :


(5.44)

Organizzando gli autovalori nella matrice spettrale:


(5.45)

Risulta possibile diagonalizzare il sistema di equazioni (con ):


(5.46)

Definendo le funzioni di viscosità variata:


(5.47)

Usando anche la relazione (5.43), si scrive:


(5.48)

92
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

La relazione (5.48) esprime n equazioni disaccoppiate in cui si vuole determinare il vettore


contenente le varie . Per il calcolo del vettore incognito si scrive:
(5.49)

Una volta determinate le variabili modali è possibile ritornare alle variabili di partenza
attraverso la relazione (5.43).

La procedura appena descritta risulta esatta dal punto di vista analitico, ma particolarmente
complessa da realizzare in quanto occorre dividere in N intervalli l’asse temporale e valutare
altrettante volte le funzioni di rilassamento . Per alleggerire i calcoli, è possibile
procedere con un diverso tipo di approccio: discretizzare numericamente l’equazione
risolvente (5.48) piuttosto che la soluzione (5.49) del problema.

Si discretezza l’eq. (5.48) mediante la regola dei trapezi alla Simpson in :


(5.50)

discretizzando in :
(5.51)

Dalla sottrazione della (5.51) dalla (5.50) si ottiene:

(5.52)

Determinate le variabili modali si ritorna alle variabili di partenza attraverso la relazione


(5.43).

93
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.2.1.4 Calcolo degli spostamenti


Determinato il valore delle iperstatiche, essendo a questo punto la struttura omogenea, gli
spostamenti sono facilmente ricavabili applicando il primo teorema della viscosità lineare,
imponendo alla struttura stessa, resa isostatica, le azioni e le iperstatiche ad essa trasmesse
dai vincoli. A causa della variazione di , si considerano i seguenti casi.

5.2.1.5 Azioni statiche


Definiti:
generico spostamento elastico prodotto dalle azioni statiche sulla struttura resa
isostatica;
generico spostamento elastico prodotto dalle azioni iperstatiche unitarie sulla
struttura resa isostatica;
generico spostamento presente in una sezione arbitraria secondo la direzione
prescelta;
generico spostamento elastico iniziale della struttura.

Si possono scrivere le seguenti equazioni:


(5.53)

dove possiamo dire che:


(5.54)

Pertanto il generico spostamento al tempo , calcolato il vettore soluzione:


(5.55)

può essere scritto come:


(5.56)

Definendo:

94
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

(5.57)

e ricordando che:
(5.58)

(5.59)

La scrittura finale dello spostamento risulta quindi:


(5.60)

5.2.1.6 Azioni geometriche

Analogamente, nel caso in cui siano applicate alla struttura delle azioni geometriche, lo
spostamento nel tempo risulta:

(5.61)

da cui, con passaggi simili al capitolo precedente, si scrive la forma finale:

(5.62)

95
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.3 Soluzione approssimata: Teorema Fondamentale

5.3.1 Azioni statiche


Si è visto che è possibile estendere il Teorema Fondamentale a qualsiasi grandezza che si
voglia calcolare, quindi si utilizza per determinare il valore delle iperstatiche dovute alla
presenza di vincoli elastici in una struttura viscoelastica.
Si riscrive il Teorema Fondamentale per le suddette iperstatiche, nel caso in cui siano
applicati alla struttura dei carichi di natura statica che restano invariati nel tempo:

(5.63)

valore delle iperstatiche al tempo t con modulo elastico variato


valore delle iperstatiche al tempo con modulo elastico iniziale
valore delle iperstatiche al generico tempo t

Si ricorda la relazione che lega il coefficiente di miscelazione al coefficiente di invecchiamento:


(5.64)

Dalla (5.63) si evince che è necessario risolvere due problemi elastici per ottenere la
soluzione approssimata del problema.

Si ricava la soluzione imponendo la compatibilità del sistema nei vincoli elastici:


(5.65)

Ricordando le relazioni con la soluzione che si avrebbe in presenza dei vincoli rigidi e la
definizione della matrice di accoppiamento:
(5.66)

(5.67)

Si può affermare valida:


(5.68)

96
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

Si risolve ora il problema ricavando la soluzione :


(5.69)

Moltiplicando tutto per si ottiene:


(5.70)

Operando la trasformazione lineare:


(5.71)

Moltiplicando entrambi i membri per e passando alle variabili modali :

(5.72)

essendo gli autovalori della matrice organizzati nella matrice spettrale:

(5.73)

Si può diagonalizzare l’equazione (5.72):


(5.74)

Dalla (5.74) si ricava:


(5.75)

Quindi si passa alle variabili di partenza:


(5.76)

Occorre sostituire le eq. (5.68) e (5.76) all’interno della (5.63) per ricavare il valore delle
iperstatiche al generico tempo t.

Si vuole mostrare una peculiarità della generica funzione , esprimibile anch’essa


attraverso il Teorema Fondamentale:

97
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

(5.77)

Quindi si ricava l’espressione delle variabili modali della (5.68):


(5.78)

Sostituendo le espressioni (5.78) e (5.75) nella (5.77) si ottiene:

sostituendo l’espressione (5.64) si ha:


(5.79)

Nella (5.79) il secondo termine nella parentesi risulta positivo, quindi si conclude che le
iperstatiche modali crescono nel tempo. Tale proprietà si può osservare in (Fig. 5.1) dove si è
rappresentato l’andamento delle iperstatiche modali al variare di e al passare del tempo t.

Y(t) / Yer (t0)


1,0
0,9
0,8
0,7
0,6
0,5
0,4 t = 7 gg
0,3 t = 20 gg
t = 100 gg
0,2
t = 100000 gg
0,1
0,0
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0
wi
5.1 Andamento delle iperstatiche modali

Si nota come, fissato un valore di , le iperstatiche crescono nel tempo. Inoltre si


osserva che se ritrovo il I Teorema della Viscoelasticità Lineare, infatti, vuol dire che il
vincolo si comporta come rigido mantenendo la soluzione costante nel tempo. Mentre se
il valore dell’iperstatica resta nullo per ogni istante di tempo, significa cioè che la
struttura è isostatica, liberata perciò dal vincolo iperstatico.

98
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

5.3.2 Azioni geometriche


Si determina il vettore delle iperstatiche in una strutture viscoelastica in presenza di azioni di
natura geometrica che risultano costanti nel tempo. Si applica il Teorema Fondamentale:
(5.80)

Si determina la soluzione :
(5.81)

Ricordando la relazione con il vettore delle reazioni in presenza dei vincoli rigidi e la
definizione di matrice di accoppiamento:
(5.82)

(5.83)

Si afferma che:
(5.84)

L’eq. (5.84) può essere scritta anche nelle coordinate modali:


(5.85)

Per determinare il vettore soluzione si procede con la congruenza scrivendo:


(5.86)

Ripetendo dei passaggi analoghi visti nel cap. (5.3.1) si giunge al vettore soluzione :
(5.87)

E quindi si possono ricavare anche le variabili modali :


(5.88)

Sostituendo i valori delle iperstatiche modali trovati dalle espressioni (5.85) e (5.88) nella
(5.77) e operando alcuni semplici passaggi algebrici, si ottiene:

99
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

(5.89)

Dal momento che il secondo addendo nella (5.89) è negativo, è chiaro che le iperstatiche
modali risultano decrescenti nel tempo.

Y (t) / Yer(to)
1,0

0,9
t = 7 gg
0,8
t = 20 gg
0,7 t = 100 gg
0,6 t = 100000 gg
0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0,0
0,0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1,0
w
5.2 Andamento delle iperstatiche modali

Si nota come (Fig. 5.2), fissato un valore di , le iperstatiche decrescono nel tempo.
Inoltre, se si ritrova il II Teorema della Viscoelasticità Lineare, infatti, il vincolo si
comporta come rigido facendo rilassare la soluzione. Mentre se il valore
dell’iperstatica resta nullo per ogni istante di tempo, infatti, significa che la struttura diventa
isostatica.

5.3.3 Calcolo degli spostamenti


Per quanto riguarda il calcolo degli spostamenti approssimati si utilizza, anche in questo caso,
il Teorema Fondamentale:

(5.90)

Dove:
valore dello spostamento al tempo t con modulo elastico variato
valore dello spostamento al tempo con modulo elastico iniziale
valore dello spostamento al generico tempo t

100
Il problema viscoelastico per i gusci assialsimmetrici

L’espressione (5.90) risulta valida sempre, per qualunque tipologia di azione che si mantiene
costante nel tempo, sia essa di natura statica o geometrica.
Ad esempio nel caso di azioni statiche, per valutare lo spostamento si devono applicare
sulla struttura con modulo elastico variato, al generico tempo , le corrispondenti reazioni
iperstatiche determinate con la (5.76); analogamente occorre applicare le reazioni
iperstatiche alla struttura elastica per valutare lo spostamento . Successivamente si
combinano tali soluzioni attraverso la (5.63) per ottenere il generico valore di spostamento al
tempo t .
Nel caso invece di carichi di natura geometrica si effettua lo stesso procedimento,
semplicemente andando a modificare opportunamente i valori di e .

101
Applicazioni

6 Applicazioni
In questo capitolo si studiano alcuni esempi di strutture assialsimmetriche costituite prima da
materiale reologicamente omogeneo e successivamente disomogeneo. Per disomogeneità si
intende la presenza contemporanea di materiale calcestruzzo e vincoli elastici.
In particolare si sono analizzate le seguenti strutture assialsimmetriche: guscio cilindrico,
trave ad anello, guscio sferico.
Per ognuna di queste si sono presi in considerazione diverse tipologie di azioni applicate:
statiche, geometrica e ritiro del materiale.

6.1 Guscio cilindrico


Si consideri un guscio cilindrico classificato come “tubo lungo” e dotato di geometria come in
Fig. 6.1.

a) omogeneo b) non omogeneo

6.1 Guscio cilindrico preso in esame

Si riportano le principali caratteristiche geometriche del guscio cilindrico:

102
Applicazioni

6.1.1 Azioni statiche - omogeneo


Si applica al guscio cilindrico di Fig. 6.1a, nell’istante la pressione
idrostatica causata da un liquido di peso specifico contenuto all’interno delle
pareti della struttura (Fig. 6.2).

6.2 Guscio cilindrico omogeneo con azioni statiche

Si svincola la struttura rendendola isostatica e, mettendo in evidenza gli effetti di ogni singolo
contributo, si scrive la compatibilità nella direzione delle iperstatiche, attraverso il metodo
delle forze. Per semplicità di disegno rappresenta solo metà della struttura grazie
all’assialsimmetria (Fig.6.3).

6.3 Sovrapposizione degli effetti

Essendo in presenza di un materiale omogeneo sottoposto ad azioni statiche, si utilizza il I


Teorema della Viscoelasticità Lineare (cap. 5.1.1), quindi si determina la soluzione elastica:

103
Applicazioni

Si riportano gli andamenti delle iperstatiche nel tempo.

X1 (t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-20

-40

-60

-80

-100

-120

6.4 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
45

40

35

30

25

20

15

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.5 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Come mostrato dalle Fig. 6.4-6.5 il valore delle iperstatiche resta costante nel tempo in quanto
vige il I Teorema della Viscoelasticità Lineare.
104
Applicazioni

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa della parete del cilindro.
Per ogni azione interna è stata effettuata la sovrapposizione degli effetti, rappresentando il
contributo di ogni singolo effetto. Inoltre essendo le azioni iperstatiche invariate nel tempo,
anche le azioni interne saranno costanti nel tempo e pari al valore assunto all’istante iniziale.

Mx (x,t) [KNm/m]
-40

-30

-20

-10
0 1 2 3 4 5 6 λ/2
0
M1
M2
10
M
20

30

40

50

6.6 Andamento del momento flettente

Qx (x,t) [KN/m]
-120

-100

-80

-60
λ/2
Q1
-40
Q2
Q
-20

0 1 2 3 4 5 6
0

20

40

6.7 Andamento del taglio

105
Applicazioni

Nf (x,t) [KN/m]
-1.000

-800

-600

-400 λ/2
N1
-200 N2

0 1 2 3 4 5 6 N idro
0 N

200

400

600

6.8 Andamento della forza assiale

Si rappresentano gli spostamenti nel tempo, che per il I Teorema, saranno pari al valore
elastico, calcolato all’istante , moltiplicato per il coefficiente .

w (x,to) [mm]
-0,3

-0,2

-0,1

0 1 2 3 4 5 6
0 λ/2
w1
0,1 w2
w idro
0,2 w

0,3

0,4

0,5

6.9 Andamento dello spostamento all’istante iniziale


106
Applicazioni

w (x,t) [mm]
-0,7

-0,6

-0,5 λ/2
t = 7 gg
-0,4 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,3 t = 100 gg
t = 1000
-0,2 t = 100000

-0,1

0 1 2 3 4 5 6
0

6.10 Andamento dello spostamento nel tempo

g(x,to) [°]
-0,04

-0,03

-0,02
λ/2
-0,01 ϒ1
ϒ2
0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4
0,00 ϒ idro
ϒ
0,01

0,02

0,03

6.11 Andamento della rotazione all’istante iniziale

107
Applicazioni

g(x,t) [°]
-0,03

-0,025

-0,02
λ/2

-0,015 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,01 t = 20 gg
t = 100 gg
-0,005 t = 1000 gg
0 1 2 3 4 5 6 t = 100000 gg
0

0,005

0,01

6.12 Andamento della rotazione nel tempo

Si ricorda che in tutti i grafici appena esposti, sono stati riportati gli andamenti di azioni
interne e spostamenti solo per i primi sei metri di ascissa ,infatti, essendo in presenza di un
tubo lungo , gli effetti di bordo tendono ad annullarsi dopo un’ascissa . Per meglio
comprendere questo fenomeno su ogni grafico è stato riportato tale limite e si osserva che i
contributi di bordo assumono un ruolo importante solo per , mentre quando questo
viene superato tutti gli andamenti si confondono con l’integrale particolare dell’equazione
governante il problema, ovvero la soluzione provocata dai carichi esterni.

108
Applicazioni

6.1.2 Azioni geometriche - omogeneo


Si applicano al guscio cilindrico di Fig.6.1a, nell’istante di tempo , dei
cedimenti vincolari che restano costanti nel tempo (Fig. 6.13)

6.13 Guscio cilindrico omogeneo con azioni geometriche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze, quindi si svincola la struttura rendendola
isostatica, applicando uno alla volta i singoli contributi.

6.14 Sovrapposizione degli effetti

Essendo in presenza di un materiale omogeneo sottoposto ad azioni geometriche, si utilizza il


II Teorema della Viscoelasticità Lineare (cap. 5.1.2), quindi si determina la soluzione elastica:

109
Applicazioni

Successivamente si procede al calcolo delle reazioni iperstatiche attraverso la relazione:

X1(t) [KN/m]
900

800

700

600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.15 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-100

-200

-300

-400

-500

-600

6.16 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Per le azioni interne si riportano gli andamenti ottenuti all’istante iniziale e


successivamente le loro variazioni nel tempo.

110
Applicazioni

Mx (x,t0) [KNm/m]
-600

-500

-400

-300
λ/2
-200
M1
M2
-100
0 1 2 3 4 5 6 M
0

100

200

300

6.17 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

Mx (x,t) [KNm/m]
-600

-500

-400 λ/2
t = 7 gg
-300 t = 10 gg
t = 20 gg
-200 t = 100 gg
t = 1000 gg
-100 t = 100000 gg

0 1 2 3 4 5 6
0

100

6.18 Andamento del momento flettente nel tempo

111
Applicazioni

Qx(x,t0) [KN/m]
-400

-200

0 1 2 3 4 5 6
0

λ/2
200
Q1
Q2
400
Q

600

800

1.000

6.19 Andamento del taglio all'istante iniziale

Qx (x,t) [KN/m]
-200

0 1 2 3 4 5 6
0

λ/2
200
t = 7 gg
t = 10 gg
400 t = 20 gg
t = 100 gg
t = 1000 gg
600
t = 100000 gg

800

1.000

6.20 Andamento del taglio nel tempo

112
Applicazioni

Nf (x,t0) [KN/m]
-8.000

-6.000

-4.000

-2.000
0 1 2 3 4 5 6 λ/2
0
N1
N2
2.000
N
4.000

6.000

8.000

10.000

6.21 Andamento della forza assiale all’istante iniziale

Nf (x,t) [KN/m]
-500

0 1 2 3 4 5 6
0

500 λ/2
t = 7 gg
1.000 t = 10 gg
t = 20 gg
1.500 t = 100 gg
t = 1000 gg
2.000 t = 100000 gg

2.500

3.000

6.22 Andamento della forza assiale nel tempo

Si riportano gli andamenti dello spostamento e della rotazione che per il II Teorema della
Viscoelasticità Lineare risultano costanti nel tempo.

113
Applicazioni

w(x,t) [mm]
-4

-3

-2

λ/2
-1
w1
0 1 2 3 4 5 6 w2
0
w

6.23 Andamento dello spostamento

g(x,t) [°]
-0,4

-0,3

-0,2

λ/2
-0,1
ϒ1
0 1 2 3 4 5 6 ϒ2
0
ϒ

0,1

0,2

0,3

6.24 Andamento della rotazione

114
Applicazioni

6.1.3 Ritiro - omogeneo


Si consideri il caso in cui il guscio cilindrico di Fig.6.1a è sottoposto, a partire dal tempo
, al ritiro del materiale, modellato secondo il MC90. A livello strutturale il
ritiro comporterà un diminuzione del raggio del cilindro che sarà variabile nel tempo.

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.25 Guscio cilindrico omogeneo sottoposto a ritiro

In Fig. 6.25 si è rappresentato l’andamento della deformazione trovata attraverso il MC90


normalizzata rispetto al suo valore finale:

Si svincola la struttura, mettendo in luce le iperstatiche e si applica la sovrapposizione degli


effetti:

6.26 Sovrapposizione degli effetti


115
Applicazioni

Impostando la congruenza con il metodo delle forze per un materiale viscoelastico omogeneo
(vedi cap.5.1.3 ) si ricava l’equazione risolvente del problema:

La cui soluzione è data da:

Si riportano le iperstatiche così determinate:

X1 (t) [KN/m]
700

600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.27 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-50

-100

-150

-200

-250

-300

6.28 Andamento dell'iperstatica nel tempo

116
Applicazioni

Dalle Fig. 6.27-6.28 si osserva che le iperstatiche crescono nel tempo, coerentemente con la
deformazione imposta dal ritiro.
Si rappresentano le azioni interne e lo spostamento del guscio cilindrico al variare del tempo.

Mx(x,t) [KNm/m]
-300

-250

-200
λ/2

-150 t = 7 gg
t = 10 gg
-100 t = 20 gg
t = 100 gg
-50 t = 1000 gg
0 1 2 3 4 5 6 t = 100000 gg
0

50

100

6.29 Andamento del momento flettente nel tempo

Qx(x,t) [KN/m]
-100

0 1 2 3 4 5 6
0

100
λ/2

200 t = 7 gg
t = 10 gg
300 t = 20 gg
t = 100 gg
400 t = 1000 gg
t = 100000 gg
500

600

700

6.30 Andamento del taglio nel tempo

117
Applicazioni

Nf(x,t) [KN/m]
-3.500

-3.000

-2.500
t = 7 gg
t = 10 gg
-2.000
t = 20 gg
t = 100 gg
-1.500
t = 1000 gg
t = 100000 gg
-1.000

-500

0 1 2 3 4 5 6
0

6.31 Andamento dell'azione assiale nel tempo

w(x,t) [mm]
0 1 2 3 4 5 6
0

0,2

0,4 t = 7 gg
t = 10 gg
0,6 t = 20 gg
t = 100 gg
0,8 t = 1000 gg
t = 100000 gg
1

1,2

1,4

6.32 Andamento dello spostamento nel tempo

La soluzione mostrata ha richiesto un notevole dispendio di energie computazionali, in


quanto, è stato necessario discretizzare l’asse temporale in N intervalli di tempo e calcolare
altrettante funzioni di rilassamento . Si opera un confronto tra la soluzione precedente

118
Applicazioni

e la soluzione ottenuta approssimando l’equazione governante il problema con una procedura


numerica alla Simpson.
La soluzione cercata è data dalla seguente discretizzazione:

Si riporta il confronto delle iperstatiche risolventi ottenute con i due diversi approcci.

X1 (t) [KN/m]
700

600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X1(t) X1(t) con Simpson

6.33 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

X2(t) X2(t) con Simpson

6.34 Confronto dell'iperstatica nel tempo

119
Applicazioni

Dalle Fig. 6.33-6.34 si evince come le due soluzioni, pur presentando lo stesso andamento
crescente, non sono sovrapponibili.
Si effettua il confronto delle azioni interne e dello spostamento del guscio cilindrico
nell’istante di tempo valutati con i due approcci.

Mx(x,t∞) [KNm/m]
-300

-250

-200

-150

-100

-50
0 1 2 3 4 5 6
0

50

100

M M con Simpson

6.35 Confronto del momento flettente

Qx(x,t∞) [KN/m]
-100
0 1 2 3 4 5 6
0

100

200

300

400

500

600

700

Q Q con Simpson

6.36 Confronto del taglio

120
Applicazioni

Nf(x,t∞) [KN/m]
-3.500

-3.000

-2.500

-2.000

-1.500

-1.000

-500

0 1 2 3 4 5 6
0

N N con Simpson

6.37 Confronto dell'azione assiale

w(x,t∞) [mm]
0 1 2 3 4 5 6
0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,2

1,4

w w con Simpson

6.38 Confronto dello spostamento

Si evince che gli andamenti di spostamento e azioni interne ottenuti con Simpson mostrano la
stessa forma della soluzione precedente, discostandosi leggermente in intensità.

121
Applicazioni

6.1.4 Azioni statiche - non omogeneo


Si applica al guscio cilindrico non omogeneo di Fig. 6.1b, nell’istante la
pressione idrostatica causata da un liquido di peso specifico contenuto
all’interno della struttura (Fig. 6.39).

6.39 Guscio cilindrico non omogeneo con azioni statiche

Si svincola la struttura e si applicano singolarmente i vari contributi.

6.40 Sovrapposizione degli effetti

Si considerano come iperstatiche le forze e agenti nei vincoli elastici (Fig. 6.40), pertanto
la soluzione si ricava dall’equazione (5.19):

Per il calcolo di tale soluzione occorre esprimere:

122
Applicazioni

Avendo ipotizzato dei valori per e per , è possibile calcolare la matrice di accoppiamento
e le matrici , .

Dalla soluzione del problema di autovalori e autovettori si ottiene:

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-10

-20

-30

-40

-50

-60

-70

-80

-90

-100

6.41 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
40

35

30

25

20

15

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.42 Andamento dell'iperstatica nel tempo


123
Applicazioni

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa della parete del cilindro.
Tali grandezze sono state rappresentate in corrispondenza dell’istante di tempo iniziale
e poi al variare del tempo .

Mx (x,t0) [KNm/m]
-20

-15

-10

-5
0 1 2 3 4 5 6 λ/2
0
M1
M2
5
M
10

15

20

25

6.43 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

Mx (x,t) [KNm/m]
-15

-10

-5
0 1 2 3 4 5 6
0

5
λ/2
10 t = 7 gg

15 t = 10 gg
t = 100000 gg
20

25

30

35

40

6.44 Andamento del momento flettente nel tempo

124
Applicazioni

Qx (x,t0) [KN/m]
-70

-60

-50

-40
λ/2
-30
Q1
Q2
-20
Q
-10
0 1 2 3 4 5 6
0

10

20

6.45 Andamento del taglio all'istante iniziale

Qx (x,t) [KN/m]
-100

-80

-60
λ/2
t = 7 gg
-40
t = 10 gg
t = 100000 gg
-20

0 1 2 3 4 5 6
0

20

6.46 Andamento del taglio nel tempo

125
Applicazioni

Nf(x,t0) [KN/m]
-800

-600

-400
λ/2

-200 N1

0 1 2 3 4 5 6 N2
0 N idro
N
200

400

600

6.47 Andamento della forza assiale all'istante iniziale

Nf (x,t) [KN/m]
0 1 2 3 4 5 6
0

200

λ/2
400
t = 7 gg
t = 10 gg
600
t = 20 gg

800 t = 100 gg
t = 1000 gg
1.000 t = 100000 gg

1.200

1.400

6.48 Andamento della forza assiale nel tempo

Per il calcolo degli spostamenti e rotazioni si è utilizzata la seguente formula:

126
Applicazioni

Si riportano gli andamenti di spostamento e rotazione , valutati prima


nell’istante iniziale e successivamente allo scorrere del tempo.

w (x,t0) [mm]
-0,30

-0,20

-0,10
λ/2
w1
0 1 2 3 4 5 6
0,00 w2
w idro
w
0,10

0,20

0,30

6.49 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w(x,t) [mm]
-0,7

-0,6

-0,5 λ/2
t = 7 gg
-0,4 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,3 t = 100 gg
t = 1000 gg
-0,2 t = 100000 gg

-0,1

0 1 2 3 4 5 6
0

6.50 Andamento dello spostamento nel tempo

127
Applicazioni

g(x,t0) [°]
-0,020

-0,015

-0,010

-0,005 λ/2
ϒ1
0 1 2 3 4 5 6
0,000 ϒ2
ϒ idro
0,005 ϒ

0,010

0,015

0,020

6.51 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g(x,t) [°]
-0,025

-0,02

-0,015 λ/2
t = 7 gg
-0,01 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,005 t = 100 gg
t = 1000 gg
0 1 2 3 4 5 6
0 t = 100000 gg

0,005

0,01

6.52 Andamento della rotazione nel tempo

Si determina la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione approssimata


alla Trost utilizzando il Teorema Fondamentale.

128
Applicazioni

Si riporta in Fig. 6.53-6.54 il confronto tra le iperstatiche determinate con il procedimento


analitico esatto (curve continue) e le iperstatiche ottenute attraverso il procedimento
approssimato alla Trost (curve tratteggiate).

X1 [KN/m]
0
-10 1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-20
-30
-40
-50
-60
-70
-80
-90
-100

X1 X1 con Trost

6.53 Confronto iperstatica nel tempo

X2 [KNm/m]
40

35

30

25

20

15

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X2 X2 con trost

6.54 Confronto iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici riportati, le soluzioni sono perfettamente sovrapponibili.

Si effettua un confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione esatta anche in


termini di azioni interne. Le curve continue rappresentano le azioni interne esatte, mentre le
curve tratteggiate rappresentano le azioni interne approssimate.

129
Applicazioni

Mx (x,t) [KNm/m]
-15

-10

-5
0 1 2 3 4 5 6
0

5
λ/2
10 t = 7 gg

15 t = 10 gg
t = 100000 gg
20

25

30

35

40

6.55 Confronto del momento flettente nel tempo

Qx (x,t) [KN/m]
-140

-120

-100

-80
λ/2

-60 t = 7 gg
t = 10 gg
-40 t = 100 gg
t = 100000 gg
-20
0 1 2 3 4 5 6
0

20

40

6.56 Confronto del taglio nel tempo

130
Applicazioni

Nf (x,t) [KN/m]
0 1 2 3 4 5 6
0

200

400
λ/2
t = 7 gg
600
t = 10 gg
t = 100 gg
800
t = 100000 gg

1.000

1.200

1.400

6.57 Confronto azione assiale nel tempo

Si effettua il confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione analiticamente esatta in


termini di spostamenti e rotazioni .

w(x,t) [mm]
-0,70

-0,60

-0,50
λ/2
-0,40 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,30 t = 100 gg
t = 100000 gg
-0,20

-0,10

0 1 2 3 4 5 6
0,00

6.58 Confronto spostamento nel tempo

131
Applicazioni

g(x,t) [°]
-0,025

-0,02

-0,015
λ/2
-0,01 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,005 t = 100 gg
t = 100000 gg
0 1 2 3 4 5 6
0

0,005

0,01

6.59 Confronto rotazione nel tempo

Come si evince dai grafici precedenti, la soluzione ottenuta con il Teorema Fondamentale
approssima molto bene la soluzione esatta, sia in termini di azioni interne che in termini di
spostamento.

132
Applicazioni

6.1.5 Azioni geometriche – non omogeneo


Si applicano al guscio cilindrico non omogeneo di Fig. 6.1b, nell’istante dei
cedimenti vincolari costanti nel tempo in corrispondenza dei vincoli elastici (Fig.6.60).

6.60 Guscio cilindrico non omogeneo con azioni geometriche

Si svincola la struttura rendendola isostatica, e si considerano uno alla volta i vari contributi.

6.61 Sovrapposizione degli effetti

Si considerano come iperstatiche le forze e agenti nei vincoli elastici (Fig. 6.61), pertanto
la soluzione si ricava dall’equazione (5.32):

Per il calcolo della soluzione si devono esprimere:

133
Applicazioni

Per le espressioni delle matrici e si rimanda al capitolo (6.1.4).

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

X1 [KN/m]
600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000

6.62 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2 [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

-350

6.63 Andamento dell'iperstatica nel tempo

134
Applicazioni

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa della parete del cilindro.
Tali grandezze sono state rappresentate in corrispondenza dell’istante di tempo iniziale
e poi al variare del tempo .

Mx (x,t0) [KNm/m]
-350

-300

-250

-200

-150
λ/2
-100 M1

-50 M2
0 1 2 3 4 5 6 M
0

50

100

150

200

6.64 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

Mx (x,t) [KNm/m]
-350

-300

-250
λ/2

-200 t = 7 gg
t = 10 gg
-150 t = 20 gg
t = 100 gg
-100 t = 1000 gg
t = 100000 gg
-50

0 1 2 3 4 5 6
0

50

6.65 Andamento del momento flettente nel tempo

135
Applicazioni

Qx (x,t0) [KN/m]
-200

-100

0 1 2 3 4 5 6
0

100
λ/2
Q1
200
Q2
Q
300

400

500

600

6.66 Andamento della forza di taglio all’istante iniziale

Qx (x,t) [KN/m]
-100

0 1 2 3 4 5 6
0

100 λ/2
t = 7 gg
200 t = 10 gg
t = 20 gg
300 t = 100 gg
t = 1000 gg
400 t = 100000 gg

500

600

6.67 Andamento della forza di taglio nel tempo

136
Applicazioni

Nf (x,t0) [KN/m]
-5.000

-4.000

-3.000

-2.000

-1.000
0 1 2 3 4 5 6 λ/2
0 N1

1.000 N2
N
2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

6.68 Andamento della forza assiale all'istante iniziale

Nf (x,t) [KN/m]
-500

0 1 2 3 4 5 6
0

500 λ/2
t = 7 gg

1.000 t = 10 gg
t = 20 gg
1.500 t = 100 gg
t = 1000 gg
2.000 t = 100000 gg

2.500

3.000

6.69 Andamento della forza assiale nel tempo

Per il calcolo degli spostamenti si è utilizzata la seguente formula:

137
Applicazioni

Si riportano gli andamenti di spostamento e rotazione , valutati prima


nell’istante iniziale e successivamente valutati allo scorrere del tempo di osservazione.

w(x,t0 ) [mm]
-2,5

-2,0

-1,5

-1,0
λ/2
-0,5
w1
0 1 2 3 4 5 6
w2
0,0
w
0,5

1,0

1,5

2,0

6.70 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w(x,t) [mm]
-1,2

-1

-0,8 λ/2
t = 7 gg
-0,6 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,4 t = 100 gg
t = 1000 gg
-0,2 t = 100000 gg

0 1 2 3 4 5 6
0

0,2

6.71 Andamento dello spostamento nel tempo

138
Applicazioni

g(x,t0) [°]
-0,25

-0,2

-0,15

-0,1
ϒ1
-0,05
ϒ2
0 1 2 3 4 5 6
ϒ
0
λ/2
0,05

0,1

0,15

0,2

6.72 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g(x,t) [°]
-0,12

-0,10

-0,08
λ/2
-0,06
t = 7 gg

-0,04 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,02 t = 100 gg
0 1 2 3 4 5 6
t = 1000 gg
0,00
t = 100000 gg
0,02

0,04

0,06

6.73 Andamento della rotazione nel tempo

Si è determinata la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione


approssimata alla Trost mediante il Teorema Fondamentale.

139
Applicazioni

Si riporta in Fig. 6.74-6.75 il confronto tra le iperstatiche determinate con il procedimento


analitico esatto (curve continue) e le iperstatiche ottenute attraverso il procedimento
approssimato alla Trost (curve tratteggiate).

X1(t) [KN/m]
600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X1 X1 con Trost

6.74 Confronto iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

-350

X2 X2 con Trost

6.75 Confronto iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici riportati, le soluzioni sono praticamente sovrapponibili.

Si effettua un confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione esatta anche in


termini di azioni interne. Le curve continue rappresentano le azioni interne esatte, mentre le
curve tratteggiate rappresentano le azioni interne approssimate.
140
Applicazioni

Mx (x,t) [KNm/m]
-350

-300

-250

-200 λ/2
t = 7 gg
-150 t = 10 gg
t = 100 gg
-100 t = 100000 gg

-50

0 1 2 3 4 5 6
0

50

6.76 Confronto momento flettente nel tempo

Qx (x,t) [KN/m]
-100

0 1 2 3 4 5 6
0

100
λ/2
200 t = 7 gg
t = 10 gg
300 t = 100 gg
t = 100000 gg
400

500

600

6.77 Confronto forza di taglio nel tempo

141
Applicazioni

Nf(x,t) [KN/m]
-500

0 1 2 3 4 5 6
0

500
λ/2
1.000 t = 7 gg
t = 10 gg
1.500 t = 100 gg
t = 100000 gg
2.000

2.500

3.000

6.78 Confronto azione assiale nel tempo

Si effettua il confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione analitica esatta in


termini di spostamenti e rotazioni.

w(x,t) [mm]
-1,2

-1

-0,8
λ/2
-0,6 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,4 t = 100 gg
t = 100000 gg
-0,2

0 1 2 3 4 5 6
0

0,2

6.79 Confronto spostamento nel tempo

142
Applicazioni

g(x,t) [°]
-0,12

-0,10

-0,08

-0,06
λ/2

-0,04 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,02 t = 100 gg
0 1 2 3 4 5 6
t = 100000 gg
0,00

0,02

0,04

0,06

6.80 Confronto rotazione nel tempo

Si è constatato come la soluzione ottenuta con un procedimento approssimato risulta molto


vicina a quella ottenuta con una procedura analitica esatta. Quindi per effettuare il calcolo
viscoelastico, conservando un basso onere computazionale, si consiglia l’utilizzo del Teorema
Fondamentale.

143
Applicazioni

6.1.6 Ritiro – non omogeneo


Si considera il caso in cui il cilindro di Fig.6.1b viene sottoposto, a partire dal tempo
, al ritiro del materiale, modellato secondo il MC90. A livello strutturale il
ritiro comporterà un diminuzione del raggio del cilindro che sarà variabile nel tempo.

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.81 Guscio cilindrico non omogeneo sottoposto a ritiro

Si svincola la struttura, mettendo in luce le iperstatiche e si applica la sovrapposizione degli


effetti:

6.82 Sovrapposizione degli effetti

Si diagonalizza il sistema attraverso la trasformazione lineare:

Per l’espressione della matrice si rimanda al capitolo (6.1.4).

Scrivendo la congruenza mediante il metodo delle forze in un materiale viscoelastico, si


giunge alle seguenti equazioni disaccoppiate:

144
Applicazioni

Risolvendo nelle variabili modali si ottiene:

Determinate le incognite modali, si passa alle variabili di partenza attraverso la


trasformazione lineare precedentemente definita, ottenendo i seguenti andamenti nel tempo.

X1(t) [KN/m]
450

400

350

300

250

200

150

100

50

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.83 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

-160

-180

6.84 Andamento dell'iperstatica nel tempo

145
Applicazioni

Determinate le azioni iperstatiche agenti sulla struttura, si rappresentano le azioni interne


agenti sul guscio cilindrico al variare del tempo.

Mx (x,t) [KNm/m]
-200

-150

λ/2
t = 7 gg
-100
t = 10 gg
t = 20 gg
t = 100 gg
-50
t = 1000 gg
t = 100000 gg
0 1 2 3 4 5 6
0

50

6.85 Andamento del momento flettente nel tempo

Qx (x,t) [KN/m]
-100

-50
0 1 2 3 4 5 6
0

50 λ/2

100 t = 7 gg
t = 10 gg
150
t = 20 gg
200
t = 100 gg
250 t = 1000 gg

300 t = 100000 gg

350

400

450

6.86 Andamento del taglio nel tempo

146
Applicazioni

Nf(x,t) [KN/m]
-4.500

-4.000

-3.500

-3.000 t = 7 gg
t = 10 gg
-2.500
t = 20 gg
t = 100 gg
-2.000
t = 1000 gg
-1.500 t = 100000 gg

-1.000

-500
0 1 2 3 4 5 6
0

6.87 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Dalle Fig. 6.85-6.86-6.87 si noti come le azioni interne risultano più gravose con il passare del
tempo, coerentemente con la deformazione da ritiro.

Si rappresenta l’andamento dello spostamento al variare del tempo.

w(x,t) [mm]
0 1 2 3 4 5 6
0,0

0,2

0,4
t = 7 gg
0,6
t = 10 gg

0,8 t = 20 gg
t = 100 gg
1,0
t = 1000 gg

1,2 t = 100000 gg

1,4

1,6

1,8

6.88 Andamento dello spostamento nel tempo


147
Applicazioni

Come già osservato nel cap.(6.1.3), la soluzione mostrata ha richiesto un notevole sforzo
computazionale. Si confronta la soluzione precedente con la soluzione ottenuta
approssimando l’equazione governante il problema con una procedura alla Simpson.

Si riporta il confronto delle reazioni iperstatiche ottenute con i due diversi approcci.

X1(t) [KN/m]
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X1 X1 con Simpson

6.89 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20
-40
-60
-80
-100
-120
-140
-160
-180

X2 X2 con Simpson

6.90 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Si osserva dalle Fig. 6.89-6.90 che le soluzioni non sono perfettamente sovrapponibili.

Si confrontano anche le azioni interne e lo spostamento ottenuti con i due differenti approcci
nell’istante di tempo .
148
Applicazioni

Mx (x,t∞) [KNm/m]
-200

-150

-100

-50

0 1 2 3 4 5 6
0

50

M M con Simpson

6.91 Confronto del momento flettente

Qx (x,t∞) [KN/m]
-50
0 1 2 3 4 5 6
0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Q Q con Simpson

6.92 Confronto del taglio

149
Applicazioni

Nf(x,t∞) [KN/m]
-4.500

-4.000

-3.500

-3.000

-2.500

-2.000

-1.500

-1.000

-500
0 1 2 3 4 5 6
0

N N con Simpson

6.93 Confronto dell'azione assiale

w(x,t∞) [mm]
0 1 2 3 4 5 6
0,0

0,2

0,4

0,6

0,8

1,0

1,2

1,4

1,6

1,8

w w con Simpson

6.94 Confronto dello spostamento

I risultati ottenuti con il confronto delle iperstatiche si rispecchiano confrontando le azioni


interne e lo spostamento.

150
Applicazioni

6.2 Trave ad anello


Si studia la trave ad anello avente la geometria come in Fig. 6.95.

b) non omogeneo
a) omogeneo

6.95 Trave ad anello presa in esame

Si riportano le principali caratteristiche geometriche della trave considerata:

151
Applicazioni

6.2.1 Azioni statiche – omogeneo


Si applicano alla trave ad anello di Fig. 6.95a, all’istante delle azioni statiche
che risultano costanti nel tempo. In particolare viene applicata una forza radiale
dotata di eccentricità dal baricentro ed una coppia torcente
(Fig. 6.96 ).

6.96 Trave ad anello omogenea con azioni statiche

Si svincola la struttura rendendola isostatica mettendo in evidenza le iperstatiche in


corrispondenza della base della trave ad anello (Fig. 6.97). Da notare che anche l’iperstatica
è dotata di eccentricità pari a , quindi si crea anche un momento torcente parassita.

6.97 Struttura resa isostatica

Attraverso l’applicazione del metodo delle forze, mettendo in evidenza gli effetti di ogni
singolo contributo (Fig. 6.98), si scrive la compatibilità nella direzione delle iperstatiche.

6.98 Sovrapposizione degli effetti

Si utilizza il I Teorema della Viscoelasticità Lineare, quindi si determina la soluzione elastica:

152
Applicazioni

con:

Si riportano gli andamenti delle iperstatiche nel tempo.

X1(t) [KN/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.99 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
16

14

12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.100 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Dalle Fig. 6.99-6.100 si evince che il valore delle iperstatiche risulta pari alle azioni esterne,
ovvero la reazione iperstatica è pari ad , mentre l’iperstatica è pari alla somma di
ed . Quest’ultima osservazione ci porta a concludere che sia le azioni interne e sia gli
spostamenti sono nulli.

153
Applicazioni

6.2.2 Azioni geometriche – omogeneo


Si applicano alla trave ad anello di Fig. 6.95a dei cedimenti vincolari costanti nel tempo. In
particolare si applica uno spostamento , (traslazione orizzontale dell’anello) ed
una rotazione (Fig. 6.101).

6.101 Trave ad anello omogenea con azioni geometriche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze svincolando la struttura rendendola
isostatica e si applicano uno alla volta i singoli contributi.

6.102 Sovrapposizione degli effetti

Per la risoluzione di tale struttura si sfrutta il II Teorema della Viscoelasticità Lineare, dal
momento che siamo in presenza di un materiale omogeneo sottoposto ad geometriche, per
questo si determina dapprima la soluzione elastica:

con:

154
Applicazioni

Si procede al calcolo delle reazioni iperstatiche attraverso la relazione:

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

-350

-400

-450

-500

6.103 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-10

-20

-30

-40

-50

-60

-70

-80

-90

6.104 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Si riportano quindi gli andamenti delle azioni interne ed al variare del tempo.

155
Applicazioni

N(t) [KN]
2.000
1.800
1.600
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.105 Andamento dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
45

40

35

30

25

20

15

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.106 Andamento del momento flettente nel tempo

Come osservato dalle Fig. 6.105-6.106 si evince che anche le azioni interne variano secondo la
funzione di rilassamento, questo è corretto in quanto ci troviamo in presenza di un materiale
omogeneo soggetto ad azioni geometriche pertanto vige il II Teorema della Viscoelasticità
Lineare.

Lo spostamento della trave ad anello sarà costante nel tempo e pari a quello imposto dai
cedimenti vincolari, come mostrato in Fig. 6.107.

156
Applicazioni

6.107 Deformata trave ad anello

157
Applicazioni

6.2.3 Ritiro – omogeneo


Si considera la trave ad anello di Fig. 6.95a soggetta al ritiro del materiale a partire dall’istante
di tempo . La deformazione da ritiro è stata modellata con il MC90 ed in
Fig.6.108 si può osservare il suo andamento normalizzato [ ] rispetto alla deformazione
finale.

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.108 Trave ad anello sottoposta a ritiro

Per determinare le reazioni che si hanno alla base della trave occorre rendere isostatica la
struttura ed applicare la sovrapposizione degli effetti:

6.109 Sovrapposizione degli effetti

Impostando la congruenza con il metodo delle forze per un materiale viscoelastico omogeneo
(cap.5.1.3), si ricava l’equazione risolvente scritta in forma matriciale del problema:

La cui soluzione è data da:

158
Applicazioni

Si riportano le iperstatiche così determinate:

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-100

-200

-300

-400

-500

-600

-700

6.110 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

6.111 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Determinato l’andamento delle azioni iperstatiche, si rappresentano le azioni interne della


trave ad anello allo scorrere del tempo di osservazione.

159
Applicazioni

N(t) [KNm]
2.500

2.000

1.500

1.000

500

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.112 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Dalla Fig. 6.112 si osserva come anche l’azione assiale cresce nel tempo come diretta
conseguenza della modellazione del ritiro, anch’esso crescente. Per quanto riguarda il
momento flettente esso risulta nullo per ogni istante di tempo, infatti l’azione iperstatica
,dotata di eccentricità, si dovrà equilibrare alla rotazione con l’azione iperstatica .

Come già osservato nel cap.(6.1.3), la soluzione mostrata ha richiesto un notevole sforzo
computazionale. Si confronta la soluzione precedente con la soluzione ottenuta
approssimando l’equazione governante il problema con una procedura alla Simpson.
Si riporta il confronto delle iperstatiche risolventi ottenute con i due diversi approcci.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-100

-200

-300

-400

-500

-600

-700

X1 X1 con Simpson

6.113 Confronto dell'iperstatica nel tempo


160
Applicazioni

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

X2 X2 con Simpson

6.114 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Dalle Fig. 6.113-6.114 si evince come le due soluzioni, pur presentando lo stesso andamento
crescente nel tempo, non sono sovrapponibili.

Si effettua il confronto dell’azione assiale nel tempo, valutata con i due approcci.

N(t) [KNm]
2.500

2.000

1.500

1.000

500

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
N N con Simpson

6.115 Confronto dell'azione assiale

Si evince che l’azione assiale ottenuta con Simpson mostra la stessa forma della soluzione
precedente, ma si discosta leggermente in intensità.

161
Applicazioni

6.2.4 Azioni statiche – non omogeneo


Si applicano alla trave ad anello non omogenea di Fig. 6.95b, nell’istante
delle azioni statiche costanti nel tempo. In particolare viene applicata una forza radiale
dotata di eccentricità dal baricentro ed una coppia torcente
(Fig. 6.116).

6.116 Trave ad anello non omogenea con azioni statiche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze, quindi si svincola la struttura rendendola
isostatica, applicando uno alla volta i singoli contributi.

6.117 Sovrapposizione degli effetti

Si considerano come iperstatiche le forze e agenti nei vincoli elastici (Fig. 6.117),
pertanto la soluzione si ricava dall’equazione (5.19):

con:

162
Applicazioni

Ipotizzando dei valori per e per , si calcola la matrice di accoppiamento e le matrici

, .

Dalla soluzione del problema di autovalori e autovettori si ottiene:

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1

-2

-3

-4

-5

-6

-7

-8

6.118 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.119 Andamento dell'iperstatica nel tempo

163
Applicazioni

Si rappresentano le azioni interne, ovvero l’azione assiale ed il momento flettente ,


al variare del tempo di osservazione t.

N(t) [KN]
80

70

60

50

40

30

20

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.120 Andamento dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1

-2

-3

-4

-5

-6

-7

-8

-9

6.121 Andamento del momento flettente nel tempo

Per il calcolo degli spostamenti e rotazioni si è utilizzata la seguente formula:

164
Applicazioni

Si riportano quindi gli andamenti di spostamento e rotazione valutati allo scorrere


del tempo di osservazione.

Δ(t) [mm]
0,40

0,35

0,30

0,25

0,20

0,15

0,10

0,05

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.122 Andamento dello spostamento nel tempo

g(t) [°]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-0,02

-0,04

-0,06

-0,08

-0,10

-0,12

6.123 Andamento della rotazione nel tempo

Si schematizza in Fig. 6.124 l’andamento della deformata della trave ad anello al variare del
tempo.

165
Applicazioni

6.124 Deformata della trave nel tempo

Si è determinata la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione


approssimata alla Trost mediante il Teorema Fondamentale.

Si riporta in Fig. 6.125-6.126 il confronto tra le iperstatiche esatte (curve continue) e le


iperstatiche ottenute attraverso il procedimento approssimato alla Trost (curve tratteggiate).

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1

-2

-3

-4

-5

-6

-7

-8

X1(t) X1(t) con Trost

6.125 Confronto iperstatica nel tempo

166
Applicazioni

X2(t) [KNm/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X2(t) X2(t) con Trost

6.126 Confronto iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici appena riportati, la soluzione approssimata ottenuta mediante il
Teorema Fondamentale segue praticamente lo stesso andamento della soluzione esatta.

Si effettua un confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione esatta anche in


termini di azioni interne sulla trave ad anello. Nei grafici seguenti sono stati riportati, con
curve continue, gli andamenti delle azioni interne esatte, mentre le curve tratteggiate
rappresentano le azioni interne ottenute con la soluzione approssimata.

N(t) [KN]
80

70

60

50

40

30

20

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

N(t) N(t) con Trost

6.127 Confronto azione assiale nel tempo

167
Applicazioni

W(t) [KNm]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1
-2
-3
-4
-5
-6
-7
-8
-9

W(t) W(t) con Trost

6.128 Confronto momento flettente nel tempo

Si effettua il confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione analitica esatta in


termini di spostamenti e rotazioni.

Δ(t) [mm]
0,40

0,35

0,30

0,25

0,20

0,15

0,10

0,05

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

Δ(t) Δ(t) con Trost

6.129 Confronto spostamento nel tempo

168
Applicazioni

g(t) [°]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,02

-0,04

-0,06

-0,08

-0,10

-0,12

ϒ(t) ϒ(t) con Trost

6.130 Confronto rotazione nel tempo

Come si evince dai grafici precedenti, la soluzione ottenuta con il Teorema Fondamentale
approssima molto bene la soluzione esatta, sia in termini di azioni interne che in termini di
spostamento.

169
Applicazioni

6.2.5 Azioni geometriche – non omogeneo


Si applicano alla trave ad anello non omogenea di Fig. 6.95b, nell’istante dei
cedimenti vincolari costanti nel tempo in corrispondenza dei vincoli elastici (Fig. 6.131).

6.131 Trave ad anello non omogenea con azioni geometriche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze, quindi si svincola la struttura rendendola
isostatica, applicando uno alla volta i singoli contributi.

6.132 Sovrapposizione degli effetti

Si considerano come iperstatiche le forze e agenti nei vincoli elastici (Fig. 6.132),
pertanto la soluzione si ricava dall’equazione (5.32):

con:

170
Applicazioni

Per le matrici e si rimanda al cap. (6.2.4).

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

-160

6.133 Andamento iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-2

-4

-6

-8

-10

-12

-14

-16

6.134 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Si rappresentano le azioni interne, ovvero l’azione assiale ed il momento flettente ,


al variare del tempo di osservazione t.

171
Applicazioni

N(t) [KN]
600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.135 Andamento dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
60

50

40

30

20

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.136 Andamento del momento flettente nel tempo

Si è determinata la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione


approssimata alla Trost mediante il Teorema Fondamentale.

172
Applicazioni

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

-160

X1(t) X1(t) con Trost

6.137 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-2

-4

-6

-8

-10

-12

-14

-16

X2(t) X2(t) con Trost

6.138 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici appena riportati, la soluzione approssimata ottenuta mediante il
Teorema Fondamentale segue praticamente lo stesso andamento della soluzione esatta.

Si opera un confronto tra soluzione approssimata (Trost) e la soluzione esatta anche in


termini di azioni interne sulla trave ad anello. Nei grafici seguenti sono stati riportati con
curve continue gli andamenti delle azioni interne nel tempo, mentre le curve tratteggiate
rappresentano le azioni interne ottenute con la soluzione approssimata.

173
Applicazioni

N(t) [KN]
600

500

400

300

200

100

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

N(t) N(t) con Trost

6.139 Confronto dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
60

50

40

30

20

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

W(t) W(t) con Trost

6.140 Confronto del momento flettente nel tempo

Dalle Fig. 6.139-6.140 si evince come i due tipi di approccio, esatto ed approssimato, portano
praticamente alla stessa soluzione.

174
Applicazioni

6.2.6 Ritiro – non omogeneo


Si considera il caso in cui la trave ad anello di Fig.6.95 b è sottoposta, a partire dal tempo
, al ritiro del materiale, modellato secondo il MC90. A livello strutturale il
ritiro comporterà un diminuzione del raggio della trave che sarà variabile nel tempo.

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.141 Trave ad anello non omogenea sottoposta a ritiro

Si svincola la struttura, mettendo in luce le iperstatiche e si applica la sovrapposizione degli


effetti:

6.142 Sovrapposizione degli effetti

Si passa alle variabili modali, che consentono di diagonalizzare il problema, attraverso la


trasformazione lineare:

Scrivendo la congruenza attraverso il metodo delle forze per un materiale viscoelastico, si


arriva alle seguenti equazioni disaccoppiate:

Risolvendo nelle variabili modali si ha;

175
Applicazioni

Determinate le incognite modali, si passa alle variabili di partenza attraverso la


trasformazione lineare precedentemente definita, ottenendo i seguenti andamenti nel tempo.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-10

-20

-30

-40

-50

-60

-70

6.143 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,5

-1,0

-1,5

-2,0

-2,5

-3,0

-3,5

-4,0

-4,5

-5,0

6.144 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Si rappresentano le azioni interne della trave ad anello al variare del tempo di osservazione. Si
riportano di seguito gli andamenti dell’azione assiale e del momento flettente nel corso del
tempo.

176
Applicazioni

N(t) [KN]
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.145 Andamento dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
4,0

3,5

3,0

2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.146 Andamento del momento flettente nel tempo

Si evince dalle Fig. 6.145-6.146 che le azioni interne alla trave crescono in maniera monotona
nel tempo, coerentemente con la deformazione da ritiro imposta alla struttura.

Si riportano gli andamenti dello spostamento e della rotazione della sezione al variare del
tempo.

177
Applicazioni

Δ(t) [mm]
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,2

-0,4

-0,6

-0,8

-1,0

-1,2

-1,4

-1,6

-1,8

6.147 Andamento dello spostamento nel tempo

g(t) [°]
0,009

0,008

0,007

0,006

0,005

0,004

0,003

0,002

0,001

0,000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.148 Andamento della rotazione nel tempo

Come già osservato nel cap.(6.1.3), la soluzione mostrata ha richiesto un notevole sforzo
computazionale. Si confronta la soluzione precedente con la soluzione ottenuta
approssimando l’equazione governante il problema con una procedura alla Simpson.
La soluzione cercata del problema disaccoppiato è data dalla seguente discretizzazione:

178
Applicazioni

Si riporta il confronto delle reazioni iperstatiche ottenute con i due diversi approcci.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-10

-20

-30

-40

-50

-60

-70

X1 X1 con Simpson

6.149 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1

-2

-3

-4

-5

-6

X2 X2 con Simpson

6.150 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Si osserva dalle Fig. 6.149-6.150 che la soluzione alla Simpson segue lo stesso andamento
della soluzione precedente, registrando però delle leggere incongruenze dal punto di vista
della precisione.

Si confrontano anche le azioni interne ottenute con i due differenti approcci.

179
Applicazioni

N(t) [KN]
250

200

150

100

50

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

N(t) N con Simpson

6.151 Confronto dell'azione assiale nel tempo

W(t) [KNm]
35

30

25

20

15

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

W(t) W con Simpson

6.152 Confronto del momento flettente nel tempo

Si riportano gli andamenti dello spostamento e della rotazione della sezione, ottenuti con i
due diversi approcci.

180
Applicazioni

Δ(t) [mm]
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,2
-0,4
-0,6
-0,8
-1,0
-1,2
-1,4
-1,6
-1,8

Δ Δ con Simpson

6.153 Confronto dello spostamento nel tempo

g(t) [°]
0,08

0,07

0,06

0,05

0,04

0,03

0,02

0,01

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

ϒ ϒ con Simpson

6.154 Confronto della rotazione nel tempo

Dai grafici precedenti si evince come i due approcci portano a risultati differenti, pur
presentando lo stesso andamento nel tempo. Infatti procedendo con la soluzione
approssimata alla Simpson si avranno nel complesso delle soluzioni che si discostano con la
soluzione precedente.

181
Applicazioni

6.3 Gusci sferici


Si consideri il guscio sferico di Fig. 6.155. Tale struttura può essere considerata come “tubo
lungo” in quanto la lunghezza dell’ascissa curvilinea totale risulta maggiore della
semilunghezza d’onda, ovvero: .

a)omogeneo b) non omogeneo

6.155 Guscio sferico preso in esame

Si riportano le principali caratteristiche geometriche del guscio sferico:

182
Applicazioni

6.3.1 Azioni statiche – omogeneo


Si applica al guscio sferico di Fig. 6.155a, nell’istante il peso proprio del
materiale dipendente dal peso specifico del calcestruzzo , quindi un carico
(Fig. 6.156).

6.156 Guscio sferico con azioni statiche

Si svincola la struttura in corrispondenza della base, rendendola isostatica:

6.157 Struttura resa isostatica

Si deve applicare il principio di sovrapposizione, mettendo in evidenza gli effetti applicati


separatamente sul guscio sferico (Fig. 6.158).

6.158 Sovrapposizione degli effetti

183
Applicazioni

Essendo l’angolo occorre trattare con attenzione l’effetto del carico esterno.
Indicando con V la reazione verticale del carrello dovuta al peso proprio, si scompone in una
forza H orizzontale ed una forza S diretta come il lembo di guscio sferico alla base (vedi Fig.
6.159).

6.159 Scomposizione della reazione V

Si applicano tali forze al guscio sferico, che grazie all’assialsimmetria può essere
rappresentato con una sola metà.

6.160 Scomposizione effetti del carico esterno

Si evince in Fig. 6.160 che il contributo dato da S è puramente membranale, mentre H genera
un comportamento flessionale. Entrambe le forze S ed H sono note in quanto derivanti dalla
reazione V del carrello che può essere subito determinata dall’equilibrio verticale del guscio
sferico.

A questo punto è possibile imporre la congruenza su spostamenti e rotazioni alla base del
guscio per poter determinare le azioni iperstatiche. Essendo in presenza di un materiale
viscoelastico omogeneo sottoposto ad azioni statiche, si utilizza il I Teorema della
Viscoelasticità Lineare; si valuta quindi la soluzione elastica:

con:

184
Applicazioni

Dove si è indicato con e lo spostamento e la rotazione dovuti all’azione S alla base del
guscio, mentre con e gli spostamenti dovuti all’azione H. Tali coefficienti hanno le
seguenti espressioni:

Si riportano di seguito gli andamenti nel tempo delle iperstatiche risultanti.

X1 (t) [KN/m]
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.161 Andamento dell'iperstatica al variare del tempo

X2(t) [KNm/m]
2,5

2,0

1,5

1,0

0,5

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.162 Andamento dell'iperstatica al variare del tempo

185
Applicazioni

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa curvilinea del guscio
sferico, che ha origine in corrispondenza del vincolo. Essendo le azioni iperstatiche invariate
nel tempo, anche le azioni interne saranno costanti e pari al valore che assumono nell’istante
di tempo iniziale con un analisi elastica.

Mf(s,t) [KNm/m]
-8

-6

-4
λ/2
-2 M1
M2
0 2 4 6 8 10
0 MH
M
2

6.163 Andamento del momento flettente

Qf (s,t) [KN/m]
-20

-15

-10
λ/2
-5 Q1
Q2
0 2 4 6 8 10
0 QH
Q
5

10

15

6.164 Andamento del taglio

186
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-50

-40

-30 λ/2
N1
N2
-20
NH
Nq
-10 N

0 2 4 6 8 10
0

10

6.165 Andamento dell'azione assiale

Nq [KN/m]
-250

-200

-150

-100 λ/2
N1
-50
N2
0 2 4 6 8 10
NH
0
Nq
50 N

100

150

200

6.166 Andamento dell'azione assiale

Secondo il I Teorema della Viscoelasticità Lineare, gli spostamenti nel tempo saranno pari al
loro valore elastico, valutato all’istante moltiplicati per il coefficiente .

187
Applicazioni

Si rappresenta lo spostamento valutato nell’istante iniziale, effettuando la


sovrapposizione degli effetti in maniera da distinguere i singoli contributi. Successivamente si
rappresenta l’andamento dello spostamento al variare del tempo.

x(s,t0) [mm]
0,15

0,1

0,05
λ/2
0 ξ1
0 2 4 6 8 10
ξ2
-0,05
ξH

-0,1 ξq
ξ
-0,15

-0,2

-0,25

6.167 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

x(s,t) [mm]
0,05

0,04

0,03
λ/2

0,02 t = 7 gg
t = 10 gg
0,01 t = 20 gg
t = 100 gg
0 t = 1000
0 2 4 6 8 10
t = 100000
-0,01

-0,02

-0,03

6.168 Andamento dello spostamento nel tempo

188
Applicazioni

6.3.2 Azioni geometriche – omogeneo


Si applicano al guscio sferico di Fig. 6.155a, nell’istante di tempo , dei
cedimenti vincolari che restano costanti nel tempo (Fig.6.169).

6.169 Guscio sferico omogeneo con azioni geometriche

Si svincola la struttura in corrispondenza della base, rendendola isostatica:

6.170 Struttura resa isostatica

Si deve applicare il principio di sovrapposizione, mettendo in evidenza gli effetti applicati


separatamente al guscio sferico (Fig. 6.171).

6.171 Sovrapposizione degli effetti

189
Applicazioni

Dal momento che non sono presenti carichi di natura statica, dall’equilibrio del guscio sferico
in verticale, risulta , quindi in questo caso non è necessario scomporre la reazione del
carrello in ed in quanto entrambe risulterebbero nulle. Gli unici contributi che abbiamo
nel caso in cui si applicano delle azioni geometriche risultano di natura flessionale.

Essendo in presenza di un materiale viscoelastico omogeneo sottoposto ad geometriche, si


utilizza il II Teorema della Viscoelasticità Lineare, per questo si determina la soluzione elastica:

con:

Successivamente si procede al calcolo delle reazioni iperstatiche attraverso la relazione:

X1 (t) [KN/m]
400

350

300

250

200

150

100

50

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.172 Andamento dell'iperstatica nel tempo

190
Applicazioni

X2(t) [KNm/m]
350

300

250

200

150

100

50

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.173 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Per le azioni interne si riportano inizialmente gli andamenti ottenuti all’istante iniziale
, ottenuti con la sovrapposizione degli effetti, successivamente al variare nel tempo.

Mf(s,t0) [KNm/m]
-200

-150

-100

-50
0 2 4 6 8 10
0
λ/2
50 M1

100 M2
M
150

200

250

300

350

6.174 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

191
Applicazioni

Mf(s,t) [KNm/m]
-50

0 2 4 6 8 10
0

50
λ/2

100 t = 7 gg
t = 10 gg
150 t = 20 gg
t = 100 gg
200 t = 1000
t = 100000
250

300

350

6.175 Andamento del momento flettente nel tempo

Qf(s,t0) [KN/m]
-400

-350

-300

-250

-200
λ/2
-150 Q1

-100 Q2
Q
-50
0 2 4 6 8 10
0

50

100

150

6.176 Andamento del taglio all'istante iniziale

192
Applicazioni

Qf(s,t) [KN/m]
-400

-350

-300
λ/2
-250
t = 7 gg

-200 t = 10 gg
t = 20 gg
-150 t = 100 gg
t = 1000 gg
-100
t = 100000 gg
-50
0 2 4 6 8 10
0

50

6.177 Andamento del taglio nel tempo

Nf(s,t0) [KN/m]
-100

-80

-60

-40 λ/2
N1
-20
N2
0 2 4 6 8 10
0 N

20

40

60

6.178 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

193
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-100

-80

λ/2
-60
t = 7 gg
t = 10 gg
-40 t = 20 gg
t = 100 gg
t = 1000 gg
-20
t = 100000 gg
0 2 4 6 8 10
0

20

6.179 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Nq(s,t0) [KN/m]
-6.000

-5.000

-4.000

-3.000

-2.000 λ/2
N1
-1.000
0 2 4 6 8 10 N2
0 N

1.000

2.000

3.000

4.000

6.180 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

194
Applicazioni

Nq(s,t) [KN/m]
-1.800

-1.600

-1.400

-1.200 λ/2
t = 7 gg
-1.000
t = 10 gg
-800 t = 20 gg
t = 100 gg
-600
t = 1000 gg
-400 t = 100000 gg

-200
0 2 4 6 8 10
0

200

6.181 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Si riporta l’andamento dello spostamento che per il II Teorema della Viscoelasticità Lineare
risulta costante nel tempo.

x(s,t0) [mm]
4

1
λ/2
0
ξ1
0 2 4 6 8 10
ξ2
-1
ξ
-2

-3

-4

-5

6.182 Andamento dello spostamento

195
Applicazioni

6.3.3 Ritiro – omogeneo


Si considera il guscio sferico di Fig. 6.155a soggetto al ritiro del materiale a partire dall’istante
di tempo .

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.183 Guscio sferico omogeneo sottoposta a ritiro

Nel caso di struttura isostatica il ritiro provocherebbe un accorciamento radiale del guscio
(Fig. 6.184).

6.184 Spostamento causato dal ritiro sul guscio isostatico

Per determinare le reazioni vincolari del guscio sferico dovute al ritiro occorre rendere
isostatica la struttura ed applicare la sovrapposizione degli effetti:

6.185 Sovrapposizione degli effetti

196
Applicazioni

Impostando la congruenza con il metodo delle forze per un materiale viscoelastico omogeneo
(vedi cap.5.1.3 ), si ricava l’equazione risolvente scritta in forma matriciale del problema:

la cui soluzione è data da:

Si riportano le iperstatiche così determinate:

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

-350

-400

-450

-500

6.186 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-50

-100

-150

-200

-250

-300

6.187 Andamento dell'iperstatica nel tempo

197
Applicazioni

Si rappresentano le azioni interne del guscio sferico in funzione dell’ascissa curvilinea allo
scorrere del tempo.

Mf (s,t) [KNm/m]
-300

-250

-200 λ/2
t = 7 gg
-150
t = 10 gg
-100 t = 20 gg
t = 100 gg
-50
t = 1000 gg
0 2 4 6 8 10
0 t = 100000 gg

50

100

6.188 Andamento del momento flettente nel tempo

Qf(s,t) [KN/m]
-100

-50
0 2 4 6 8 10
0

50 λ/2

100 t = 7 gg
t = 10 gg
150
t = 20 gg
200
t = 100 gg
250 t = 1000 gg

300 t = 100000 gg

350

400

450

6.189 Andamento del taglio nel tempo

198
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-40

-20

0 2 4 6 8 10
0
λ/2

20 t = 7 gg
t = 10 gg
40 t = 20 gg
t = 100 gg
60 t = 1000 gg
t = 100000 gg
80

100

120

6.190 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Nq (s,t) [KN/m]
-500

0 2 4 6 8 10
0

500 λ/2
t = 7 gg
1.000 t = 10 gg
t = 20 gg
1.500 t = 100 gg
t = 1000 gg
2.000 t = 100000 gg

2.500

3.000

6.191 Andamento dell'azione assiale nel tempo

199
Applicazioni

x(s,t) [mm]
0,00
0 2 4 6 8 10

-0,50

-1,00 t = 7 gg
t = 10 gg
t = 20 gg
-1,50
t = 100 gg
t = 1000 gg
-2,00 t = 100000 gg

-2,50

-3,00

6.192 Andamento dello spostamento nel tempo

La deformazione imposta dal ritiro aumenta allo scorrere del tempo, infatti si osserva come
anche le azioni interne del guscio sferico crescono di intensità nel tempo.

La soluzione appena mostrata ha richiesto un notevole dispendio di energie dal punto di vista
del calcolo numerico, in quanto, è stato necessario discretizzare l’asse temporale in N
intervalli di tempo e calcolare altrettante funzioni di rilassamento . Si opera un
confronto tra la soluzione precedente e la soluzione ottenuta approssimando l’equazione
governante il problema con una procedura numerica alla Simpson.

La soluzione cercata del problema è data dalla seguente discretizzazione:

Si riporta il confronto delle iperstatiche risolventi ottenute con i due diversi approcci.

200
Applicazioni

X1(t) [KN/m]
0
-50 1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-100
-150
-200
-250
-300
-350
-400
-450
-500

X1 X1 con Simpson

6.193 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-50

-100

-150

-200

-250

-300

X2 X2 con Simpson

6.194 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Dalle Fig.6.193-6.194 si evince come la soluzione alla Simpson presenta lo stesso andamento
della soluzione precedente, non ottenendo però risultati sovrapponibili.

Si effettua il confronto delle azioni interne e dello spostamento del guscio sferico nell’istante
di tempo valutati con i due approcci.

201
Applicazioni

Mf (s,t∞) [KNm/m]
-300

-250

-200

-150

-100

-50
0 1 2 3 4 5 6 7 8
0

50

100

M M con Simpson

6.195 Confronto del momento flettente

Qf(s,t∞) [KN/m]
-100

-50
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

Q Q con Simpson

6.196 Confronto del taglio

202
Applicazioni

Nf(s,t∞) [KN/m]
-40

-20
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

20

40

60

80

100

120

N N con Simpson

6.197 Confronto dell'azione assiale

Nϑ (s,t∞) [KN/m]
-500

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

N N con Simpson

6.198 Confronto dell’azione assiale

203
Applicazioni

x(s,t∞) [mm]
0,0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

-0,5

-1,0

-1,5

-2,0

-2,5

-3,0

ξ ξ con Simpson

6.199 Confronto dello spostamento

Si evince che gli andamenti di spostamento e azioni interne ottenuti con Simpson mostrano la
stessa forma della soluzione precedente, ma si discostano leggermente in intensità.

204
Applicazioni

6.3.4 Azioni statiche – non omogeneo


Si applica al guscio sferico non omogeneo di Fig. 6.155b, nell’istante il peso
proprio del materiale (Fig. 6.200).

6.200 Guscio sferico non omogeneo con azioni statiche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze, quindi si svincola la struttura rendendola
isostatica.

6.201 Struttura resa isostatica

Si deve applicare il principio di sovrapposizione, mettendo in evidenza gli effetti applicati


separatamente al guscio sferico (Fig. 6.202).

6.202 Sovrapposizione degli effetti

205
Applicazioni

Pertanto la soluzione si ricava dall’equazione (5.32):

con:

Dove si è indicato con e lo spostamento e la rotazione dovuti all’azione S alla base del
guscio, mentre con e gli spostamenti dovuti all’azione H. Tali coefficienti hanno le
seguenti espressioni:

Avendo ipotizzato dei valori per e per , si calcola la matrice di accoppiamento e le

matrici , .

Dalla soluzione del problema di autovalori e autovettori si ottiene:

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

206
Applicazioni

X1(t) [KN/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.203 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,50

-1,00

-1,50

-2,00

-2,50

-3,00

-3,50

-4,00

-4,50

6.204 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa curvilinea del guscio
sferico. Tali grandezze sono state rappresentate prima in corrispondenza dell’istante di tempo
in modo da vedere la sovrapposizione degli effetti e poi al variare del tempo .

207
Applicazioni

Mf(s,t0) [KNm/m]
-5

-4

-3

-2
λ/2
-1
M1
0 2 4 6 8 10
0 M2
MH
1
M
2

6.205 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

Mf (s,t) [KNm/m]
-5

-4

λ/2
-3
t = 7 gg
t = 10 gg
-2 t = 20 gg
t = 100 gg
t = 1000 gg
-1
t = 100000 gg
0 2 4 6 8 10
0

6.206 Andamento del momento flettente nel tempo

208
Applicazioni

Qf(s,t0) [KN/m]
-8

-6

-4

-2
0 2 4 6 8 10
0 λ/2
Q1
2
Q2
4
QH
6 Q

10

12

14

6.207 Andamento del taglio all'istante iniziale

Qf(s,t) [KN/m]
-1

0 2 4 6 8 10
0

1
λ/2

2 t = 7 gg
t = 10 gg
3 t = 20 gg
t = 100 gg
4 t = 1000 gg
t = 100000 gg
5

6.208 Andamento del taglio nel tempo

209
Applicazioni

Nf(s,t0) [KN/m]
-50

-40

-30
λ/2
N1
-20
N2
NH
-10
Nq
0 2 4 6 8 10 N
0

10

20

6.209 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

Nf(s,t) [KN/m]
-50

-45

λ/2
t = 7 gg
-40
t = 10 gg
t = 20 gg
t = 100 gg
-35
t = 1000 gg
t = 100000 gg

-30

0 2 4 6 8 10
-25

6.210 Andamento dell'azione assiale nel tempo

210
Applicazioni

Nϑ(s,t0) [KN/m]
-100

-50

0 2 4 6 8 10 λ/2
0
N1
N2
50
NH
Nq
100
N

150

200

6.211 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

Nϑ (s,t) [KN/m]
-40

-20

λ/2
0 2 4 6 8 10
0 t = 7 gg
t = 10 gg
20 t = 20 gg
t = 100 gg
40 t = 1000 gg
t = 100000 gg
60

80

6.212 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Per il calcolo degli spostamenti si è utilizzata la seguente formula:

211
Applicazioni

Si riporta l’andamento dello spostamento orizzontale , valutato prima nell’istante


iniziale e successivamente valutato allo scorrere del tempo.

x(s,t0) [mm]
0,15

0,1

λ/2

0,05 ξ1
ξ2
ξH
0 ξq
0 2 4 6 8 10
ξ

-0,05

-0,1

6.213 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

x(s,t) [mm]
0,14

0,12

0,1
λ/2
0,08
t = 7 gg

0,06 t = 10 gg
t = 20 gg
0,04 t = 100 gg
t = 1000 gg
0,02
t = 100000 gg
0
0 2 4 6 8 10
-0,02

-0,04

6.214 Andamento dello spostamento nel tempo

212
Applicazioni

Si è determinata la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione


approssimata alla Trost mediante il Teorema Fondamentale.

Si riporta in Fig. 6.215-6.216 il confronto tra le iperstatiche esatte determinata in precedenza


(curve continue) e le iperstatiche ottenute attraverso il procedimento approssimato alla Trost
(curve tratteggiate).

X1 [KN/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X1 X1 con Trost

6.215 Confronto iperstatica nel tempo

X2 [KNm/m]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-1,00

-2,00

-3,00

-4,00

-5,00

X2 X2 con trost

6.216 Confronto iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici riportati, le due soluzioni sono praticamente sovrapponibili.

213
Applicazioni

Si effettua un confronto tra soluzione approssimata (Trost) e soluzione esatta anche in


termini di azioni interne sul guscio sferico. Nei grafici seguenti sono stati riportati con curve
continue gli andamenti delle azioni interne esatte, mentre le curve tratteggiate rappresentano
le azioni interne approssimate.

Mf(s,t) [KNm/m]
-5

-4

-3
λ/2
t = 7 gg
-2 t = 10 gg
t = 100 gg
t = 100000 gg
-1

0 2 4 6 8 10
0

6.217 Confronto del momento flettente nel tempo

Qf(s,t) [KN/m]
-1

0 2 4 6 8 10
0

2 λ/2
t = 7 gg
3 t = 10 gg
t = 100 gg
4 t = 100000 gg

6.218 Confronto del taglio nel tempo


214
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-50

-45

λ/2
-40
t = 7 gg
t = 10 gg
t = 100 gg
-35
t = 100000 gg

-30

0 2 4 6 8 10
-25

6.219 Confronto dell'azione assiale nel tempo

Nq (x,t) [KN/m]
-40

-20

0 2 4 6 8 10
0
λ/2
t = 7 gg
20 t = 10 gg
t = 100 gg
t = 100000 gg
40

60

80

6.220 Confronto dell'azione assiale nel tempo

215
Applicazioni

x(s,t) [mm]
0,14

0,12

0,1

0,08
λ/2

0,06 t = 7 gg
t = 10 gg
0,04 t = 100 gg
t = 100000 gg
0,02

0
0 2 4 6 8 10
-0,02

-0,04

6.221 Confronto dello spostamento nel tempo

Come si evince dai grafici precedenti, la soluzione ottenuta con il Teorema Fondamentale
approssima molto bene la soluzione esatta, sia in termini di azioni interne che in termini di
spostamento. Quest’osservazione consente di affermare che, nel caso in cui non si voglia
spendere un elevato onere computazionale, si può utilizzare la soluzione approssimata in
quanto permette di arrivare a risultati di buona affidabilità e precisione..

216
Applicazioni

6.3.5 Azioni geometriche – non omogeneo


Si applicano al guscio sferico non omogeneo di Fig. 6.155b, nell’istante dei
cedimenti vincolari costanti nel tempo (Fig. 6.222).

6.222 Guscio sferico non omogeneo con azioni geometriche

Si procede con l’applicazione del metodo delle forze svincolando la struttura in modo da
renderla isostatica.

6.223 Struttura resa isostatica

Si deve applicare il principio di sovrapposizione, mettendo in evidenza gli effetti applicati


separatamente al guscio sferico (Fig. 6.224).

6.224 Sovrapposizione degli effetti

Pertanto la soluzione si ricava dall’equazione (5.32):


217
Applicazioni

con:

Per le espressioni delle matrici e si rimanda al capitolo (6.3.4).

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate al variare del tempo.

X1(t) [KN/m]
120

100

80

60

40

20

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.225 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
180

160

140

120

100

80

60

40

20

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.226 Andamento dell'iperstatica nel tempo


218
Applicazioni

Si rappresentano gli andamenti delle azioni interne lungo l’ascissa curvilinea del guscio
sferico. Tali grandezze sono state rappresentate prima nell’istante e successivamente
al variare del tempo .

Mf(s,t0) [KNm/m]
-100

-50

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0
λ/2
M1
50
M2
M
100

150

200

6.227 Andamento del momento flettente all'istante iniziale

Mf(s,t) [KNm/m]
-20
0 2 4 6 8 10
0

20

40 λ/2
t = 7 gg
60
t = 10 gg
80 t = 20 gg
t = 100 gg
100
t = 1000 gg
120 t = 100000 gg

140

160

180

6.228 Andamento del momento flettente nel tempo

219
Applicazioni

Qf(s,t0) [KN/m]
-120

-100

-80

-60 λ/2
Q1
-40
Q2

-20 Q

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

20

40

6.229 Andamento del taglio all'istante iniziale

Qf(s,t) [KN/m]
-120

-100

-80 λ/2
t = 7 gg
-60 t = 10 gg
t = 20 gg
-40 t = 100 gg
t = 1000 gg

-20 t = 100000 gg

0 2 4 6 8 10
0

20

6.230 Andamento del taglio nel tempo

220
Applicazioni

Nf(s,t0) [KN/m]
-40

-30

-20
λ/2
N1
-10
N2

0 2 4 6 8 10 N
0

10

20

6.231 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

Nf(s,t) [KN/m]
-45

-35

λ/2
-25
t = 7 gg
t = 10 gg
-15 t = 20 gg
t = 100 gg
t = 1000 gg
-5
0 2 4 6 8 10 t = 100000 gg

15

6.232 Andamento dell'azione assiale nel tempo

221
Applicazioni

Nq(s,t0) [KN/m]
-2.000

-1.500

-1.000

-500 λ/2
0 2 4 6 8 10 N1
0
N2

500 N

1.000

1.500

2.000

6.233 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale

Nq(s,t) [KN/m]
-600

-500

-400
λ/2
-300
t = 7 gg
-200
t = 10 gg
-100 t = 20 gg
0 2 4 6 8 10
t = 100 gg
0
t = 1000 gg
100
t = 100000 gg
200

300

400

6.234 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Per il calcolo degli spostamenti si è utilizzata la seguente formula:

222
Applicazioni

Si riportano quindi gli andamento dello spostamento valutato nell’istante iniziale e allo
scorrere del tempo.

x(s,t0) [mm]
2

1,5

λ/2
0,5
ξ1
ξ2
0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ξ

-0,5

-1

-1,5

6.235 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

x(s,t) [mm]
0,4

0,2

0 λ/2
0 2 4 6 8 10
t = 7 gg
-0,2 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,4 t = 100 gg
t = 1000 gg

-0,6 t = 100000 gg

-0,8

-1

6.236 Andamento dello spostamento nel tempo

223
Applicazioni

Si è determinata la soluzione del problema precedente attraverso la formulazione


approssimata alla Trost mediante il Teorema Fondamentale.

Si riporta in Fig. 6.237- 6.238 il confronto tra le iperstatiche esatte (curve continue) e le
iperstatiche approssimate (curve tratteggiate).

X1(t) [KN/m]
120

100

80

60

40

20

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X1 X1 con Trost

6.237 Confronto dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
180
160
140
120
100
80
60
40
20
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

X2 X2 con trost

6.238 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Come si evince dai grafici appena riportati, la soluzione approssimata ottenuta mediante il
Teorema Fondamentale segue praticamente lo stesso andamento della soluzione esatta. Si
confronta la soluzione approssimata (Trost) e soluzione esatta anche in termini di azioni

224
Applicazioni

interne. Nei grafici seguenti sono riportati con curve continue gli andamenti delle azioni
interne esatte, mentre le curve tratteggiate le corrispondenti approssimate.

Mf(s,t) [KNm/m]
-20
0 2 4 6 8 10
0

20

40
λ/2
60
t = 7 gg
80 t = 10 gg
t = 100 gg
100
t = 100000 gg
120

140

160

180

6.239 Confronto del momento flettente nel tempo

Qf(s,t) [KN/m]
-120

-100

-80

λ/2
-60 t = 7 gg
t = 10 gg
-40 t = 100 gg
t = 100000 gg

-20

0 2 4 6 8 10
0

20

6.240 Confronto del taglio nel tempo

225
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-40

-35

-30

-25
λ/2
-20
t = 7 gg
-15 t = 10 gg
t = 100 gg
-10
t = 100000 gg
-5
0 2 4 6 8 10
0

10

6.241 Confronto dell'azione assiale nel tempo

Nq(s,t) [KN/m]
-600

-500

-400

-300
λ/2
-200
t = 7 gg
-100 t = 10 gg
0 2 4 6 8 10 t = 100 gg
0
t = 100000 gg
100

200

300

400

6.242 Confronto dell'azione assiale nel tempo

226
Applicazioni

Si effettua anche il confronto sulla proiezione orizzontale dello spostamento del guscio sferico.

x(s,t) [mm]
0,4

0,2

0
0 2 4 6 8 10
λ/2
-0,2 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,4 t = 100 gg
t = 100000 gg

-0,6

-0,8

-1

6.243 Confronto spostamento nel tempo

Dai grafici sopra riportati si evince che la soluzione approssimata ottenuta con il Teorema
Fondamentale è molto vicina alla soluzione esatta con un ottimo livello di precisione.

227
Applicazioni

6.3.6 Ritiro – non omogeneo


Si considera il caso in cui il guscio sferico di Fig. 6.155b viene sottoposto, a partire dal tempo
, al ritiro del materiale, modellato secondo il MC90. A livello strutturale il
ritiro comporterà un diminuzione del raggio della struttura.

Sh(t) [-]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

6.244 Guscio sferico non omogeneo sottoposto a ritiro

Si svincola la struttura, mettendo in luce le iperstatiche e si applica la sovrapposizione degli


effetti:

6.245 Sovrapposizione degli effetti

Si passa alle variabili modali, che consentono di diagonalizzare il problema, attraverso la


trasformazione lineare:

Scrivendo la congruenza attraverso il metodo delle forze per un materiale viscoelastico, si


arriva alle seguenti equazioni disaccoppiate:

228
Applicazioni

Risolvendo nelle variabili modali si ha;

Determinate le incognite modali, si passa alle variabili di partenza attraverso la


trasformazione lineare precedentemente definita, ottenendo i seguenti andamenti nel tempo.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20

-40

-60

-80

-100

-120

-140

-160

-180

6.246 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-10

-20

-30

-40

-50

-60

-70

-80

-90

-100

6.247 Andamento dell'iperstatica nel tempo

229
Applicazioni

Si procede rappresentando i diagrammi delle azioni interne sul guscio sferico in funzione
dell’ascissa curvilinea allo scorrere del tempo.

Mf (s,t) [KNm/m]
-110

-90

-70 λ/2
t = 7 gg
-50 t = 10 gg
t = 20 gg
-30 t = 100 gg
t = 1000 gg
-10 t = 100000 gg
0 2 4 6 8 10

10

30

6.248 Andamento del momento flettente nel tempo

Qf(s,t) [KN/m]
-40

-20
0 2 4 6 8 10
0

20 λ/2

40 t = 7 gg
t = 10 gg
60
t = 20 gg
80
t = 100 gg
100 t = 1000 gg

120 t = 100000 gg

140

160

180

6.249 Andamento del taglio nel tempo

230
Applicazioni

Nf(s,t) [KN/m]
-20

-10

0 2 4 6 8 10
0 λ/2
t = 7 gg
10 t = 10 gg
t = 20 gg
20 t = 100 gg
t = 1000 gg
30 t = 100000 gg

40

50

6.250 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Nq (s,t) [KN/m]
-200

0 2 4 6 8 10
0

200
λ/2

400 t = 7 gg
t = 10 gg
600 t = 20 gg
t = 100 gg
800 t = 1000 gg
t = 100000 gg
1.000

1.200

1.400

6.251 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Si rappresenta anche lo spostamento orizzontale di ogni punto del guscio sferico, allo scorrere
del tempo di osservazione.
231
Applicazioni

x(s,t) [mm]
0,0
0 2 4 6 8 10

-0,5

-1,0
t = 7 gg
t = 10 gg
-1,5
t = 20 gg
t = 100 gg
-2,0
t = 1000 gg
t = 100000 gg
-2,5

-3,0

-3,5

6.252 Andamento dello spostamento nel tempo

Come già osservato nel cap.(6.3.3), la soluzione mostrata ha richiesto un notevole sforzo
computazionale. Si confronta la soluzione precedente con la soluzione ottenuta
approssimando l’equazione governante il problema con una procedura alla Simpson.

Si riporta il confronto delle reazioni iperstatiche ottenute con i due diversi approcci.

X1(t) [KN/m]
0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-20
-40
-60
-80
-100
-120
-140
-160
-180

X1 X1 con Simpson

6.253 Confronto dell'iperstatica nel tempo

232
Applicazioni

X2(t) [KNm/m]
0
-10 1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-20
-30
-40
-50
-60
-70
-80
-90
-100

X2 X2 con Simpson

6.254 Confronto dell'iperstatica nel tempo

Si osserva dalle Fig. 6.253-6.254 che la soluzione alla Simpson segue lo stesso andamento
della soluzione precedente, registrando però dei risultati non completamente sovrapponibili.

Si confrontano anche le azioni interne e lo spostamento ottenuti con i due differenti approcci
nell’istante di tempo .

Mf (s,t∞) [KNm/m]
-100

-80

-60

-40

-20

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

20

40

M M con Simpson

6.255 Confronto del momento flettente

233
Applicazioni

Qf(s,t∞) [KN/m]
-40

-20
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Q Q con Simpson

6.256 Confronto del taglio

Nf(s,t∞) [KN/m]
-20

-10

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

10

20

30

40

50

N N con Simpson

6.257 Confronto dell'azione assiale

234
Applicazioni

Nϑ (s,t∞) [KN/m]
-200
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

200

400

600

800

1.000

1.200

1.400

N N con Simpson

6.258 Confronto dell'azione assiale

Si riporta il confronto dello spostamento orizzontale di ogni punto del guscio sferico, valutato
con i due differenti approcci.

x(s,t∞) [mm]
0,0
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

-0,5

-1,0

-1,5

-2,0

-2,5

-3,0

-3,5

ξ ξ con Simpson

6.259 Confronto dello spostamento

235
Complesso strutturale

7 Complesso strutturale
Si prende in considerazione una struttura complessa viscoelastica, formata da tutte le
sottostrutture assialsimmetriche viste in precedenza, ovvero: guscio cilindrico, trave ad anello
e guscio sferico. Il guscio cilindrico è il responsabile dello sviluppo verticale di tutta la
struttura, mentre il guscio sferico ha il ruolo di copertura. Infine la trave ad anello consente la
ripartizione dei carichi tra i due gusci e permette di irrigidire gli estremi di entrambi.
In particolare si considerano due casi differenti: nel primo si considera come azione esterna
solo il peso proprio del guscio sferico (Fig. 7.1a), mentre nel secondo caso oltre a tale peso si
aggiunge la precompressione nella trave ad anello (Fig. 7.1b).

a) Peso proprio b) Peso proprio con precompressione

7.1 Struttura presa in considerazione

Si riportano le caratteristiche geometriche della struttura considerata:

236
Complesso strutturale

7.1 Caso A): Peso proprio


Si studia nel dettaglio il caso in cui si ha il complesso strutturale composto dalle tre
sottostrutture assialsimmetriche in cui l’unica aziona esterna è di tipo statico, ovvero il peso
proprio sul guscio sferico (Fig. 7.1a). Per semplicità si trascura il peso proprio delle altre due
sottostrutture.
Per maggiore chiarezza grafica si svincola la sottostruttura e si nominano i punti di contatto di
ogni elemento (Fig.7.2a) impostando anche una convenzione su spostamenti e rotazioni per
ogni estremo della sottostruttura (Fig.7.2b). Successivamente si rappresenta l’intero
complesso strutturale svincolato, mettendo ben in evidenza le reazioni agenti su di essa
(Fig.7.2c). In particolare le reazioni iperstatiche incognite sono state indicate con la forma ,
mentre le reazioni verticali sono tutte note grazie all’assialsimmetria.

a) Punti di attacco b) Convenzioni adottate c) Complesso strutturale svincolato

7.2 Schema di riferimento

237
Complesso strutturale

Dal momento che vi sono sei reazioni iperstatiche incognite, si devono cercare altrettante
equazioni per bilanciare il problema. Tali equazioni vanno cercate impostando la congruenza
tra gli estremi delle sottostrutture nei loro punti di attacco. Risulta inoltre importante notare
che, essendo ogni struttura composta da materiale viscoelastico omogeneo, è possibile
sfruttare il I Teorema della Viscoelasticità Lineare, che nella fattispecie comporta che le azioni
iperstatiche e le azioni interne non variano nel tempo e sono pari ai risultati ottenuti
mediante un analisi elastica. Per tale motivo si scrive la congruenza immaginando l’intero
complesso strutturale come se fosse costituito da materiale elastico.

Adottando le convenzioni di Fig.7.2b si può scrivere il seguente sistema di equazioni di


congruenza:

(7.1)
(7.2)
(7.3)
(7.4)
(7.5)

(7.6)

Nelle equazioni sopra riportate, si è indicato ad esempio con lo somma degli spostamenti
dati da tutti i contributi presi separatamente nel punto A del guscio sferico. Occorre dunque
analizzare ogni singolo effetto per capire cosa inserire all’interno degli spostamenti e delle
rotazioni totali in corrispondenza di ogni punto di attacco tra le sottostrutture.

Prima di analizzare nel dettaglio gli spostamenti, si vuole considerare un particolare aspetto
dato dall’assialsimmetria del sistema. Infatti, grazie alla sua geometria, tutte le reazioni
verticali agenti in corrispondenza dei punti di attacco tra le varie sottostrutture risultano note
e si possono determinare procedendo con l’equilibrio verticale delle sottostrutture.

7.1.1 Valutazione reazioni verticali


Si analizzano singolarmente le sottostrutture ai fini di determinare le reazioni verticali
gravanti su ognuna di esse.

238
Complesso strutturale

7.1.1.1 Guscio sferico


Si procede con l’equilibrio in direzione verticale del guscio sferico.

a) Elemento infinitesimo b) Struttura completa

7.3 Equilibrio guscio sferico

Se volessi valutare la componente in verticale dell’azione esterna agente su di un elemento


infinitesimo (Fig. 7.3a) si otterrebbe:

(7.7)

Procedendo con l’equilibrio in verticale del guscio sferico (Fig. 7.3b) si ottiene:

(7.8)

Risulta possibile esprimere la (7.8) anche nella forma:

(7.9)

239
Complesso strutturale

7.1.1.2 Trave ad anello


Si effettua l’equilibrio in verticale della trave ad anello.

7.4 Equilibrio verticale trave ad anello

Dalla Fig. 7.4 si evince che la reazione incognita risulta pari a quella determinata in
precedenza agente all’estremità del guscio sferico, pertanto risulta:
(7.10)

Ai fini degli spostamenti sulla trave ad anello, la reazione appena determinata non è rilavante,
ma è necessario tenerla in considerazione in quanto essa sarà bilanciata da un’altra forza sul
guscio cilindrico, provocando in quest’ultima, uno spostamento per effetto Poisson.

7.1.1.3 Guscio cilindrico


Ricordando che si è trascurato il peso proprio all’interno del guscio sferico, si può
determinare immediatamente la reazione verticale mancante agente sulla base del guscio
cilindrico e pari a:

(7.11)

7.5 Equilibrio verticale guscio cilindrico

240
Complesso strutturale

7.1.2 Coefficienti di influenza


Si analizzano in dettaglio i coefficienti da inserire all’interno delle equazioni di congruenza per
il calcolo delle iperstatiche.
Si analizza ogni struttura, presa singolarmente e si valutano spostamenti e rotazioni nei loro
punti di contatto effettuando la sovrapposizione degli effetti.

7.1.2.1 Guscio sferico


Si svincola la struttura nel punto A di contatto tra guscio sferico e trave ad anello mettendo in
evidenza le reazioni iperstatiche incognite (Fig. 7.6a). Si indicano inoltre sul guscio sferico
(Fig. 7.6b) le variabili indipendenti di ascissa curvilinea o angolo avente origine negli estremi
della sottostruttura assialsimmetrica.

a) Azioni applicate b) variabili indipendenti

7.6 Schema guscio sferico

Si analizza separatamente il comportamento membranale indotto dal carico esterno q e gli


effetti di bordo prodotti dalle reazioni iperstatiche.

Comportamento membranale
Dal momento che l’angolo occorre trattare con attenzione l’effetto del carico
esterno. Indicando con V la reazione verticale del carrello al peso proprio, è possibile
suddividere tale reazione in una forza orizzontale ed una forza
diretta come il lembo di guscio sferico alla base (vedi Fig.7.7).

241
Complesso strutturale

7.7 Scomposizione della reazione V

Procedendo con questa scomposizione si applicano tali forze al guscio sferico.

7.8 Comportamento membranale

Si evince in Fig. 7.8 che il contributo dato da S è prettamente membranale, mentre il


contributo dato da H risulta di natura flessionale. Entrambe le forze S ed H sono note in
quanto derivanti dalla reazione V del carrello che è stata determinata dall’equilibrio verticale
del guscio sferico.

Gli spostamenti nel punto A derivanti dalla reazione S risultano:

7.9 Spostamenti prodotti dal carico esterno

(7.12)

(7.13)

Gli spostamenti derivanti dal contributo H risultano invece:


242
Complesso strutturale

7.10 Spostamenti dovuti ad H

(7.14)

(7.15)

Comportamento flessionale
Si studiano gli effetti dati dalle iperstatiche ed applicate al guscio sferico (Fig.7.11). Tali
forze, essendo applicate all’estremo della struttura, provocheranno solo dei contributi
flessionali.

a) Effetto iperstatica b) Effetto iperstatica

7.11 Comportamento flessionale

Gli spostamenti provocati dall’applicazione dell’iperstatica sono:

243
Complesso strutturale

(7.16)

(7.17)

Gli spostamenti provocati dall’applicazione di sono:

(7.18)

(7.19)

Trovati tutti i contributi necessari alla congruenza del punto A, si scrivono gli spostamenti
totali secondo la convenzione di Fig. 7.2b :

(7.20)

(7.21)

7.1.2.2 Trave ad anello


Si analizzano adesso gli spostamenti derivanti dalla trave ad anello collegante i due gusci
assialsimmetrici. Si rappresenta in Fig. 7.12 la trave ad anello svincolata.

7.12 Trave ad anello svincolata

Per determinare gli spostamenti dei punti B e C , rispettivamente posti sull’estradosso


superiore ed inferiore della trave, occorre effettuare la sovrapposizione degli effetti e
considerare singolarmente ogni iperstatica. Dalla Fig. 7.12 si può osservare come le azioni
verticali sono allineate con il baricentro della trave ad anello, mentre le azioni iperstatiche
orizzontali possiedono entrambe un’eccentricità pari a , dunque ad esse sarà associata anche
una rotazione (caso b) oltre che al solito spostamento (caso a).
Applicando l’iperstatica si hanno i seguenti spostamenti:

244
Complesso strutturale

7.13 Applicazione iperstatica

7.14 Applicazione iperstatica

245
Complesso strutturale

7.15 Applicazione iperstatica

7.16 Applicazione iperstatica

Si effettua la sovrapposizione di tutti i contributi inserendoli con il giusto segno secondo la


convenzione di Fig. 7.2b.

246
Complesso strutturale

Si ottiene per il punto B:

(7.22)

(7.23)

Mentre per il punto C risulta:

(7.24)

(7.25)

7.1.2.3 Guscio cilindrico


Si analizzano nel dettaglio gli spostamenti del guscio cilindrico derivanti dall’applicazione
delle iperstatiche e dalla forza di compressione proveniente dalla trave ad anello. Si
rappresenta il guscio cilindrico svincolato, mettendo in evidenza tutte le iperstatiche agenti su
di esso.

a) Guscio cilindrico svincolato b) Sistema di riferimento

7.17 Schema guscio cilindrico

Si analizza ogni contributo separatamente e studiandone gli spostamenti derivanti.

Si considerano gli effetti dovuti al carico di compressione verticale . In tal caso il guscio
cilindrico risulta compresso tendendo ad espandersi lateralmente per effetto Poisson. Tale
spostamento è valido per tutti i punti del guscio e quindi sia il punto D che il punto E lo
subiranno.

247
Complesso strutturale

7.18 Effetto forza di compressione

Gli spostamenti del guscio cilindrico dovuti alla compressione quindi risultano:

(7.26)

(7.27)

Essendo il guscio cilindrico considerato un tubo lungo si studiano separatamente i due estremi.

Estremo superiore – disturbi flessionali


Si analizza la parte superiore del guscio cilindrico e si applicano singolarmente le iperstatiche.

a) Effetto iperstatica b) Effetto iperstatica

7.19 Comportamento flessionale

Gli spostamenti del punto D dovuti all’applicazione dell’iperstatica risultano essere:

(7.28)

(7.29)

248
Complesso strutturale

Gli spostamenti del punto D dovuti a risultano invece:

(7.30)

(7.31)

Estremo inferiore – disturbi flessionali


Si analizza la parte inferiore del guscio cilindrico e si applicano singolarmente le iperstatiche.

a) Effetto iperstatica b) Effetto iperstatica

7.20 Comportamento flessionale

Gli spostamenti del punto E dovuti all’applicazione dell’iperstatica risultano essere:

(7.32)

(7.33)

Gli spostamenti del punto E dovuti a risultano invece:

(7.34)

(7.35)

Occorre sommare gli spostamenti dovuti ai disturbi flessionali e all’azione di compressione


verticale.

Per il punto D risulta:

249
Complesso strutturale

(7.36)

(7.37)

Per il punto E si ottiene:

(7.38)

(7.39)

7.1.3 Imposizione della compatibilità


Una volta determinati gli spostamenti causati da ogni contributo preso singolarmente si
procede imponendo la compatibilità nei vari punti di interazione delle sottostrutture.

7.1.3.1 Compatibilità tra i punti A-B


Si impone la compatibilità degli spostamenti e delle rotazioni tra i punti A e B. Si riscrivono
quindi le eq. (7.1) e (7.2):

Esprimendo gli spostamenti totali come somma dei vari contributi si ottiene:

Portando tutto al primo membro e sostituendo i coefficienti con i valori trovati in precedenza
si ottiene:

250
Complesso strutturale

7.1.3.2 Compatibilità tra i punti C-D


Si impone la compatibilità tra spostamenti e rotazioni nei punti C e D. Si riscrivono quindi le
eq. (7.3) e (7.4):

Esprimendo gli spostamenti totali come somma dei vari contributi si ha:

Sostituendo i coefficienti con i valori trovati in precedenza si ottiene:

7.1.3.3 Compatibilità in E
Si impone la compatibilità degli spostamenti e rotazioni nel punto E. Quindi si riscrivono le eq.
(7.5) e (7.6):

Esprimendo gli spostamenti totali come somma dei vari contributi si ottiene:

Sostituendo i valori trovati in precedenza, si ottiene:

251
Complesso strutturale

Si è ottenuto un sistema di sei equazioni in sei incognite. Si osserva che le prime quattro
equazioni risultano accoppiate, mentre le ultime due possono essere risolte
indipendentemente dalle altre. Questo rispecchia la natura della struttura, in quanto le prime
quattro equazioni rappresentano l’interazione tra i due gusci e la trave ad anello, quindi
ovviamente risulteranno accoppiate. Le ultime due equazioni invece sono quelle relative al
bordo inferiore del guscio cilindrico che, essendo un tubo lungo, possono essere risolte
separatamente.

7.1.3.4 Soluzione del sistema


Risulta possibile scrivere anche dal punto di vista matriciale i due sistemi lineari di equazioni.

Compatibilità nel nodo strutturale A-B-C-D


Il primo sistema è composto da quattro equazioni accoppiate.

con:

da cui si ricava la soluzione:

Si rappresentano le quattro iperstatiche derivanti dalla risoluzione del primo sistema di


equazioni.

252
Complesso strutturale

X1 (t) [KN/m]
5,0
4,5
4,0
3,5
3,0
2,5
2,0
1,5
1,0
0,5
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.21 Azione iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,2

-0,4

-0,6

-0,8

-1,0

-1,2

-1,4

-1,6

7.22 Azione iperstatica nel tempo

253
Complesso strutturale

X3(t) [KN/m]
1,6

1,4

1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.23 Azione iperstatica nel tempo

X4(t) [KNm/m]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,05

-0,10

-0,15

-0,20

-0,25

-0,30

-0,35

7.24 Azione iperstatica nel tempo

Compatibilità nel punto E


Il secondo sistema è costituito da due equazioni:

Questa volta le matrici risultano così composte:

Si riportano gli andamenti delle due iperstatiche trovate.


254
Complesso strutturale

X5 (t) [KN/m]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.25 Azione iperstatica nel tempo

X6(t) [KNm/m]
0,45

0,40

0,35

0,30

0,25

0,20

0,15

0,10

0,05

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.26 Azione iperstatica nel tempo

7.1.4 Azioni interne


Determinate le azioni iperstatiche, si procede con il calcolo delle azioni interne in ogni
sottostruttura. Per ogni azione interna si rappresentano in maniera separata i contributi
dovuti ai singoli componenti.

255
Complesso strutturale

7.1.4.1 Guscio sferico


Si riporta la sottostruttura presa in oggetto e la convenzione sulle azioni interne all’interno
del guscio sferico. Inoltre si ricorda che si considerano positive le azioni assiali che provocano
trazione nel materiale.

a) Azioni esterne applicate al guscio b) Convenzione azioni interne

7.27 Guscio sferico considerato

Si riportano i grafici delle azioni interne in funzione dell’ascissa curvilinea originata nel
punto A.

M*f (s*, t) [KNm/m]


-2

-1,5

-1

-0,5 λ/2
M1
0 1 2 3 4 5
0 M2
MH
0,5 M

1,5

7.28 Andamento del momento flettente

256
Complesso strutturale

Q*f (s*, t) [KN/m]


-6

-4

-2
λ/2
0 1 2 3 4 5
0 Q1
Q2
2 QH
Q
4

7.29 Andamento del taglio

N*f(s*, t) [KN/m]
-30

-25

-20
λ/2
-15 N1
N2
-10
NH

-5 Nq
N
0 1 2 3 4 5
0

10

7.30 Andamento dell'azione assiale

257
Complesso strutturale

N*q (s*, t) [KN/m]


-60

-40

-20
λ/2
0 1 2 3 4 5 N1
0
N2
NH
20
Nq
N
40

60

80

7.31 Andamento dell'azione assiale

Nei grafici soprastanti si può osservare che i disturbi flessionali avente origine nel punto A
possono essere trascurati dopo , infatti da questo valore di ascissa curvilinea in poi la
soluzione totale si può sovrapporre con quella derivante dall’analisi membranale.

7.1.4.2 Trave ad anello


Si riporta la sottostruttura presa in esame e la convenzione delle azioni interne adottata.

a) Azioni esterne applicate alla trave ad anello b) Convenzione azioni interne

7.32 Trave ad anello considerata

Si riportano i grafici di momento flettente e azione assiale presenti all’interno della trave ad
anello.

258
Complesso strutturale

W(t) [KNm]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,01

-0,02

-0,03

-0,04

-0,05

-0,06

-0,07

-0,08

-0,09

7.33 Andamento del momento flettente nel tempo

N(t) [KN]
14

12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.34 Andamento dell'azione assiale nel tempo

Essendo le reazioni iperstatiche costanti nel tempo, anche le azioni interne della trave ad
anello resteranno invariate allo scorrere del tempo di osservazione.

259
Complesso strutturale

7.1.4.3 Guscio cilindrico


Si riporta il guscio cilindrico preso in esame e la relativa convenzione sulle azioni interne. Si
ricorda che le azioni assiali sono considerate positive se di trazione.

a) Azioni esterne applicate b) Convenzione azioni interne

7.35 Guscio cilindrico preso in esame

Parte superiore
Si riportano gli andamenti delle azioni interne sulla parte superiore del cilindro al variare
dell’ascissa originata in D. Nei grafici riportati è possibile identificare chiaramente gli effetti
di ogni singolo contributo, per poi considerare l’effetto globale dato dalla somma di tutte le
azioni.

M*x (x*, t) [KNm/m]


-0,4

-0,3

-0,2

-0,1
0 1 2 3 4 5 λ/2
0
M3
M4
0,1
M
0,2

0,3

0,4

0,5

7.36 Andamento del momento flettente

260
Complesso strutturale

Q*x (x*, t) [KN/m]


-0,4

-0,2
0 1 2 3 4 5
0

0,2

0,4 λ/2
Q3
0,6
Q4
0,8 Q

1,2

1,4

1,6

7.37 Andamento del taglio

N*f (x*, t) [KN/m]


-6

-4

-2
0 1 2 3 4 5
0

2 λ/2
N3
4
N4
6
NP
8 N

10

12

14

16

7.38 Andamento dell'azione assiale

Parte inferiore
Si riportano gli andamenti delle azioni interne sulla parte inferiore del cilindro al variare
dell’ascissa x avente origine nel punto E.

261
Complesso strutturale

Mx (x, t) [KNm/m]
-0,1

0 1 2 3 4 5
0

0,1

λ/2
0,2
M5
M6
0,3
M

0,4

0,5

0,6

7.39 Andamento del momento flettente

Qx (x, t) [KN/m]
-0,6

-0,4

-0,2
0 1 2 3 4 5
0
λ/2
0,2
Q5
Q6
0,4
Q
0,6

0,8

1,2

7.40 Andamento del taglio

262
Complesso strutturale

Nf (x, t) [KN/m]
-10

-8

-6

λ/2
-4
N5
-2 N6
0 1 2 3 4 5 NP
0
N

7.41 Andamento dell'azione assiale

Intero cilindro
Si sommano le azioni interne derivanti dai due estremi rappresentandole in un unico
diagramma. Nei grafici seguenti, muovendosi da sinistra verso destra si percorre l’ascissa
originata in E, mentre muovendosi da destra a sinistra si considera l’ascissa originata in D.

Mx (x, t) [KNm/m]
-0,4

-0,3

-0,2

-0,1
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

7.42 Andamento del momento flettente

263
Complesso strutturale

Qx (x, t) [KN/m]
-1

-0,5

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

0,5

1,5

7.43 Andamento del taglio

Nf (x, t) [KN/m]
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

10

12

14

16

7.44 Andamento dell'azione assiale

264
Complesso strutturale

Nx (x, t) [KN/m]
-25

-20

-15

-10

-5

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

7.45 Andamento dell'azione assiale

Dalle figure appena riportate, si evince come il guscio cilindrico preso si comporta come tubo
lungo in quanto i disturbi flessionali decadono dopo una certa distanza dal bordo, creando
quindi l’indipendenza tra i due estremi.

7.1.5 Spostamenti
Determinate le iperstatiche e le azioni interne, si procede nel calcolo degli spostamenti. Si
riportano nel seguito gli spostamenti derivanti da ogni sottostruttura presa singolarmente,
valutati prima nell’istante iniziale del carico, facendo distinzione tra i vari effetti, poi valutati
allo scorrere del tempo di osservazione.

7.1.5.1 Guscio sferico


Ricordando la convenzione considerata (Fig. 7.46), si riporta lo spostamento orizzontale.

7.46 Convenzione spostamenti del guscio sferico


265
Complesso strutturale

x(s, to) [mm]


0,030

0,025

0,020

0,015
λ/2
0,010
ξ1
0,005 ξ2

0,000 ξH
0 1 2 3 4 5 ξq
-0,005
ξ
-0,010

-0,015

-0,020

-0,025

7.47 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

x(s,t) [mm]
0,030

0,025

0,020
λ/2

0,015 t = 7 gg
t = 10 gg
0,010 t = 20 gg
t = 100 gg
0,005 t = 1000
t = 100000
0,000
0 1 2 3 4 5

-0,005

-0,010

7.48 Andamento dello spostamento al variare del tempo

Si osservi come lo spostamento nel tempo risulti omotetico con lo spostamento iniziale,
coerentemente con il I Teorema della Viscoelasticità Lineare.

266
Complesso strutturale

7.1.5.2 Trave ad anello


Si riportano le convenzioni per spostamenti e rotazioni della trave ad anello.

7.49 Convenzione spostamenti trave ad anello

Si rappresentano gli spostamenti dei punti B e C e la rotazione della sezione nel tempo.

ΔB(t) [mm]
0,030

0,025

0,020

0,015

0,010

0,005

0,000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.50 Andamento dello spostamento nel tempo

ΔC(t) [mm]
0,025

0,020

0,015

0,010

0,005

0,000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.51 Andamento dello spostamento nel tempo

267
Complesso strutturale

g(t) [°]
0,00E+00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1,00E-04

-2,00E-04

-3,00E-04

-4,00E-04

-5,00E-04

-6,00E-04

-7,00E-04

7.52 Andamento della rotazione nel tempo

7.1.5.3 Guscio cilindrico


Si riporta la convenzione degli spostamenti e rotazioni adottata per il guscio cilindrico.

7.53 Convenzione spostamenti del guscio cilindrico

Parte superiore
Si rappresentano gli spostamenti e rotazioni dapprima nel loro istante iniziale e
successivamente allo scorrere del tempo di osservazione.

268
Complesso strutturale

w* (x*, to) [mm]


-0,007

-0,006

-0,005

-0,004
λ/2

-0,003 w3
w4
-0,002 wP
w
-0,001
0 1 2 3 4 5
0

0,001

0,002

7.54 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w* (x*, t) [mm]
-0,025

-0,02

λ/2
t = 7 gg
-0,015
t = 10 gg
t = 20 gg
t = 100 gg
-0,01
t = 1000
t = 100000

-0,005

0 1 2 3 4 5
0

7.55 Andamento dello spostamento nel tempo

269
Complesso strutturale

g* (x*, to) [°]


-3,00E-04

-2,00E-04

-1,00E-04

0 1 2 3 4 5
0,00E+00 λ/2
ϒ3
1,00E-04
ϒ4

2,00E-04 ϒ

3,00E-04

4,00E-04

5,00E-04

7.56 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g* (x*, t) [°]
-1,00E-04
0 1 2 3 4 5
0,00E+00

1,00E-04
λ/2
2,00E-04
t = 7 gg

3,00E-04 t = 10 gg
t = 20 gg
4,00E-04 t = 100 gg
t = 1000 gg
5,00E-04
t = 100000 gg
6,00E-04

7,00E-04

8,00E-04

7.57 Andamento della rotazione nel tempo

270
Complesso strutturale

Parte inferiore
Si rappresentano gli spostamenti e rotazioni dapprima nel loro istante iniziale e
successivamente allo scorrere del tempo di osservazione.

w (x, to) [mm]


-0,004

-0,003

-0,002

-0,001
w5
0 1 2 3 4 5
0,000 w6
wP
0,001 w
λ/2
0,002

0,003

0,004

0,005

7.58 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w (x, t) [mm]
-0,008

-0,007

-0,006
λ/2

-0,005 t = 7 gg
t = 10 gg
-0,004 t = 20 gg
t = 100 gg
-0,003 t = 1000
t = 100000
-0,002

-0,001

0 1 2 3 4 5
0

7.59 Andamento dello spostamento w(x,t) nel tempo

271
Complesso strutturale

g(x, to) [°]


-4,00E-04

-3,00E-04

-2,00E-04

-1,00E-04 ϒ5
0 1 2 3 4 5 ϒ6
0,00E+00
ϒ

1,00E-04 λ/2

2,00E-04

3,00E-04

4,00E-04

7.60 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g(x, t) [°]
-3,50E-04

-3,00E-04

-2,50E-04
λ/2
-2,00E-04
t = 7 gg

-1,50E-04 t = 10 gg
t = 20 gg
-1,00E-04 t = 100 gg
t = 1000 gg
-5,00E-05
0 1 2 3 4 5 t = 100000 gg
0,00E+00

5,00E-05

1,00E-04

7.61 Andamento della rotazione nel tempo

272
Complesso strutturale

Intero cilindro
Si rappresentano gli spostamenti e rotazioni sull’intero cilindro. Muovendosi da sinistra a
destra si percorre l’asse x, in caso contrario l’asse considerato sarà .

w (x, to) [mm]


-0,007

-0,006

-0,005

-0,004

-0,003

-0,002

-0,001

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0

7.62 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w (x, t) [mm]
-0,025

-0,020

λ/2
t = 7 gg
-0,015
t = 10 gg
t = 20 gg
t = 100 gg
-0,010
t = 1000 gg
t = 100000 gg

-0,005

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0,000

7.63 Andamento dello spostamento nel tempo

273
Complesso strutturale

g (x, to) [°]


-1,50E-04

-1,00E-04

-5,00E-05

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0,00E+00

5,00E-05

1,00E-04

1,50E-04

2,00E-04

2,50E-04

7.64 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g(x, t) [°]
-4,00E-04

-2,00E-04

0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 λ/2
0,00E+00
t = 7 gg
t = 10 gg
2,00E-04 t = 20 gg
t = 100 gg
t = 1000 gg
4,00E-04
t = 100000 gg

6,00E-04

8,00E-04

7.65 Andamento della rotazione nel tempo

274
Complesso strutturale

7.2 Caso B): Peso proprio con precompressione


Si studia il caso in cui al tempo è stato introdotto un cavo di precompressione nella
trave ad anello ai fini di ridurre le spostamenti trasversali. Il cavo da precompressione viene
sollecitato con una forza generando una pressione sulla trave ad anello (vedi Fig.
7.1b). Essendo Il cavo di precompressione situato all’interno della trave ad anello costituita di
calcestruzzo, si ha un’eterogeneità reologica dei materiali che comporta lo scambio di forza
nel tempo tra calcestruzzo e acciaio. Per questo motivo è necessario introdurre un ulteriore
incognita problema, ovvero occorre stabilire anche la storia temporale della forza di
precompressione caricata inizialmente con una forza di trazione pari a .

7.66 Schema caso B)

7.2.1 Ulteriore equazione per bilanciare il problema


Essendo aumentata un incognita al problema precedente, occorre ricercare un ulteriore
equazione per avere il bilancio tra equazioni e incognite. La nuova equazione deve essere
valutata imponendo la congruenza tra i due diversi materiali, acciaio e calcestruzzo.

7.2.1.1 Lato acciaio


Si studia la deformazione derivante dall’applicazione all’istante della forza di
precompressione .

7.67 Deformazione lato acciaio


275
Complesso strutturale

Il cavo di precompressione subirà una deformazione in direzione circonferenziale pari a:


(7.40)

Tale deformazione risulta positiva in presenza di trazione del cavo.

7.2.1.2 Lato calcestruzzo


Si considera ciò che accade al calcestruzzo quando viene caricato con una forza di
precompressione nell’istante iniziale.

7.68 Deformazione lato calcestruzzo

Per passare dall’azione di precompressione alla forza distribuita sulla trave si deve dividere
per il raggio della trave ad anello:
(7.41)

L’effetto di tale pressione sulla trave, provocherà una diminuzione del raggio e quindi una
deformazione negativa che risulta essere:
(7.42)

7.2.1.3 Congruenza
Valutate le deformazioni dei materiali presi singolarmente, si esprime la deformazione
relativa all’istante iniziale :
(7.43)

Tale deformazione relativa per congruenza resta invariata nel tempo, quindi deve valere:
(7.44)

276
Complesso strutturale

Sostituendo nella (7.44) le espressioni (7.40) e (7.42) si ha:


(7.45)

Dividendo tutto per si ha:

(7.46)

Si definisce il coefficiente di accoppiamento tra i due materiali:


(7.47)

Sostituendo la (7.47) nella (7.46) si ottiene:


(7.48)

Definendo come visto nel cap. (5.2.1.1) il modulo di viscosità variato:


(7.49)

Si può riscrivere la (7.48) sostituendo la (7.49) in questo modo:


(7.50)

La cui soluzione sarà chiaramente:


(7.51)

La (7.51) rappresenta l’equazione aggiuntiva cercata per bilanciare il problema ottenendo in


totale sette equazioni (sei di congruenza tra i punti di contatto tra le varie sottostrutture e
un’equazione di congruenza tra i due diversi materiali) in sette incognite (sei rappresentate
dalle iperstatiche con , e una rappresentata dalla forza di precompressione nel
tempo ). Inoltre si osserva nella (7.51) una stretta relazione tra la forza con il
coefficiente di accoppiamento ; infatti variando la precompressione varia e
conseguentemente anche la funzione di rilassamento .

277
Complesso strutturale

S(t) /S0 [-]


1,20

w=0
1,00
w = 0.1
w = 0.2
0,80 w = 0.3
w = 0.4
0,60 w = 0.5
w = 0.6
w = 0.7
0,40
w = 0.8
w = 0.9
0,20 w=1

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000

7.69 Andamento della forza di precompressione normalizzata nel tempo

In Fig. 7.69 si osserva che all’aumentare di aumentano anche le perdite di precompressione


dovute al comportamento viscoelastico del calcestruzzo.

L’eq. (7.51) può essere anche espressa in termini di pressione gravante sulla trave ad anello:
(7.52)

7.2.1.4 Valutazione del tiro iniziale


Occorre stabilire la quantità di precompressione da applicare alla trave ad anello nell’istante
iniziale . Si riscrive la relazione del coefficiente di accoppiamento tra i due materiali:

Dividendo tutto per si ottiene:

dove compare il coefficiente di omogeneizzazione del calcestruzzo ed il rapporto


geometrico di armatura .

278
Complesso strutturale

Si decide tarare la precompressione riducendo gli spostamenti della trave ad anello, in


particolare l’obiettivo è stato quello di ridurre al massimo gli spostamenti valutati a tempo
infinito. Si utilizza , mentre per il coefficiente si considera un valore pari a 7 dal
momento che si è assunto ed

Possiamo a questo punto esplicitare il valore , quindi dalla formulazione precedente risulta:

Con i valori inseriti, si ottiene . Quindi si può calcolare la quantità di acciaio


necessaria alla precompressione desiderata. Occorre pertanto determinare preventivamente
l’area del calcestruzzo , corrispondente alla sezione della trave ad anello.

a) Area cls ed acciaio b) Forza di precompressione

7.70 Sezione precompressa

Nel caso in esame si è considerata una trave con sezione quindi l’area del
calcestruzzo risulta e conseguentemente l’area di acciaio da precompressione
sarà pari ad . Assumendo come sforzo massimo di precompressione
(ovvero ), si ottiene un tiro iniziale pari a:

Questo implica assumere una pressione iniziale sulla trave ad anello pari a:

279
Complesso strutturale

p(t) [KN/m]
12

10

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000

7.71 Andamento della pressione di precompressione nel tempo con

Dalla Fig. 7.71 si osserva che il valore nel tempo della precompressione risulta praticamente
costante. Questo andamento è da considerarsi figlio della scelta di un coefficiente molto
basso.

7.2.2 Spostamento causato dalla precompressione


In termini di spostamento, la precompressione così introdotta causa uno spostamento della
trave ad anello verso l’interno della struttura. Quindi a differenza del caso A) in cui si
considerava solo il peso proprio, ora si devono modificare solo le equazioni in cui entravano
in gioco gli spostamenti della trave ad anello.

7.72 Spostamento causato dalla precompressione

280
Complesso strutturale

Ricordando le convenzioni adottate in Fig. 7.2b si esprimono i nuovi spostamenti dei punti B e
C della trave ad anello.

7.73 Convenzione spostamenti della trave ad anello

(7.53)

(7.54)

7.2.3 Risoluzione del problema


Determinati tutti gli spostamenti del problema, si procede alla sua risoluzione, utilizzando
ancora il I Teorema della Viscoelasticità Lineare: questa volta il carico esterno è variabile
nel tempo quindi il Teorema dice che le iperstatiche e le azioni interne variano anch’esse nel
tempo ed il loro valore risulta pari in ogni istante di tempo a quello che si avrebbe
svolgendo un analisi elastica nello stesso istante assumendo come carico esterno .

Compatibilità nel nodo strutturale A-B-C-D


In questo nodo strutturale convergono i punti di contatto della trave ad anello, pertanto si
hanno degli spostamenti causati dalla precompressione variabili nel tempo. La matrice dei
coefficienti risulta la stessa del caso A) mentre ciò che cambia è il vettore dei termini noti che
sarà dipendente dal tempo.

In ogni istante di tempo si deve imporre:

Dove la matrice ha la stessa espressione del cap. 7.1.3.4, mentre si ha:

281
Complesso strutturale

da cui si ricava la soluzione:

Si riportano le iperstatiche così determinate:

X1(t) [KN/m]
9

0
1 10 100 1.000 10.000 100.000

7.74 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X2(t) [KNm/m]
0,02

0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000
-0,02

-0,04

-0,06

-0,08

-0,10

-0,12

-0,14

7.75 Andamento dell'iperstatica nel tempo

282
Complesso strutturale

X3(t) [KN/m]
0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000
-0,2

-0,4

-0,6

-0,8

-1,0

-1,2

-1,4

-1,6

-1,8

-2,0

7.76 Andamento dell'iperstatica nel tempo

X4(t) [KNm/m]
1,2

1,0

0,8

0,6

0,4

0,2

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000

7.77 Andamento dell'iperstatica nel tempo

Dalle figure appena riportate si osserva come le reazioni iperstatiche risultano praticamente
costanti nel tempo, questa è una diretta conseguenza dell’andamento del carico esterno ,
anch’esso assunto quasi costante.

Compatibilità nel punto E


Il secondo sistema del problema resta immutato rispetto al caso A), pertanto la soluzione sarà
anch’essa la medesima (vedi cap.7.1.3.4 ).
283
Complesso strutturale

7.2.4 Azioni interne


Essendo le iperstatiche invarianti nel tempo, anche le azioni interne non subiranno modifiche.

Guscio sferico
Si riportano i grafici delle azioni interne in funzione dell’ascissa curvilinea originata in A.

M*f (s*, t) [KNm/m]


-2,5

-2

-1,5

-1 λ/2
M1
-0,5
0 1 2 3 4 5 M2
0
MH

0,5 M

1,5

7.78 Andamento del momento flettente

Q*f (s*, t) [KN/m]


-10

-8

-6

-4 λ/2
Q1
-2
0 1 2 3 4 5 Q2
0
QH

2 Q

7.79 Andamento del taglio


284
Complesso strutturale

N*f (s*, t) [KN/m]


-30

-25

-20
λ/2
N1
-15
N2
NH
-10
Nq
N
-5

0 1 2 3 4 5
0

7.80 Andamento dell'azione assiale

N*q (s*, t) [KN/m]


-100

-80

-60

-40 λ/2
N1
-20
N2
0 1 2 3 4 5
NH
0
Nq
20 N

40

60

80

7.81 Andamento dell'azione assiale

Nelle figure appena esposte, si osserva come il guscio serico si comporta da tubo lungo, in
quanto i disturbi flessionali tendono a decadere dopo una certa distanza dal bordo.
285
Complesso strutturale

7.2.4.1 Trave ad anello


Per il calcolo delle azioni interne nella trave ad anello, occorre tener presente che oltre gli
effetti dati dalle iperstatiche, vi è anche il contributo dato dalla precompressione (Fig. 7.82).

7.82 Schema trave ad anello

Si rappresentano gli andamenti del momento flettente e dell’azione assiale nel tempo.

W(t) [KNm]
0,00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-0,01

-0,02

-0,03

-0,04

-0,05

-0,06

-0,07

-0,08

-0,09

7.83 Andamento del momento flettente nel tempo

N(t) [KN]
0,8

0,7

0,6

0,5

0,4

0,3

0,2

0,1

0,0
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.84 Andamento dell'azione assiale nel tempo


286
Complesso strutturale

7.2.4.2 Guscio cilindrico


Si rappresentano separatamente gli effetti nei due estremi opposti.

Parte superiore
Si rappresentano le azioni interne al variare dell’ascissa che ha origine nel punto D. Si
rappresenta l’andamento di ogni grandezza nell’istante iniziale, effettuando la
sovrapposizione degli effetti.

M*x (x*, t) [KNm/m]


-0,6

-0,4

-0,2
0 1 2 3 4 5
0
λ/2
0,2 M3

0,4 M4
M
0,6

0,8

1,2

7.85 Andamento del momento flettente

Q*x (x*, t) [KN/m]


-2

-1,5

-1
λ/2
Q3
-0,5
Q4
0 1 2 3 4 5 Q
0

0,5

7.86 Andamento del taglio


287
Complesso strutturale

N*f(x*, t) [KN/m]
-20

-15

-10

λ/2
-5
N3
0 1 2 3 4 5 N4
0
N

10

15

7.87 Andamento dell'azione assiale

Parte inferiore
Essendo le azioni iperstatiche in E invariate rispetto al caso A), anche le azioni interne
risultano le medesime, quindi per valutare le azioni interne della parte inferiore del guscio
cilindrico nel caso B) si rimanda al cap. 7.1.4.3.

7.2.5 Spostamenti
Determinate le iperstatiche e le azioni interne, si procede nel calcolo degli spostamenti. In
particolare occorre utilizzare la formula di sovrapposizione integrale valida nel I Teorema
della Viscoelasticità Lineare in quanto, perchè questa volta, a differenza del caso A), i carichi
esterni risultano variabili nel tempo. Ad esempio se indichiamo con il generico
spostamento orizzontale al variare del tempo, esso sarà valutato con la formula:

(7.55)

Dove si è indicato con il generico spostamento elastico prodotto dalle azioni esterne
applicate nell’istante .

288
Complesso strutturale

Portando fuori dall’integrale il contributo dato dallo spostamento iniziale, si riscrivere l’eq.
(7.55) nella forma:
(7.56)

L’eq. (7.56) risulta di difficile valutazione in forma chiusa, pertanto si procede per
integrazione numerica, discretizzando l’asse temporale in N intervalli finiti, pertanto il
generico spostamento valutato al tempo sarà dato da:

(7.57)

7.2.5.1 Guscio sferico


Si riporta l’andamento dello spostamento orizzontale del guscio sferico in funzione
dell’ascissa curvilinea , prima nell’istante iniziale e successivamente allo scorrere del tempo
di osservazione.

x(s*, to) [mm]


0,03

0,02

0,01
λ/2
0 ξ1
0 1 2 3 4 5
ξ2
-0,01 ξH
ξ
-0,02

-0,03

-0,04

7.88 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

289
Complesso strutturale

x(s*, to) [mm]


0,012

0,010

0,008

0,006 t = 7 gg
t = 10 gg
0,004
t = 20 gg
t = 100 gg
0,002
t = 1000
0,000 t = 100000
0 1 2 3 4 5
-0,002

-0,004

-0,006

7.89 Andamento dello spostamento nel tempo

7.2.5.2 Trave ad anello


Si riportano gli andamenti degli spostamenti orizzontali dei punti B e C ,della trave ad anello, e
l’andamento della rotazione della sezione nel tempo.

ΔB(t) [mm]
0,0040

0,0035

0,0030

0,0025

0,0020

0,0015

0,0010

0,0005

0,0000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

7.90 Andamento dello spostamento nel tempo

290
Complesso strutturale

ΔC(t) [mm]
0,0000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

-0,0002

-0,0004

-0,0006

-0,0008

-0,0010

-0,0012

7.91 Andamento dello spostamento nel tempo

g(t) [°]
0,00E+00
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000
-1,00E-04

-2,00E-04

-3,00E-04

-4,00E-04

-5,00E-04

-6,00E-04

-7,00E-04

7.92 Andamento della rotazione nel tempo

7.2.5.3 Guscio Cilindrico


Usando le proprietà del tubo lungo, si separano gli effetti nei due estremi studiandoli
singolarmente.

291
Complesso strutturale

Parte superiore
Si riportano gli andamenti di spostamento orizzontale e rotazione di ogni punto appartenente
al guscio, prima valutati nell’istante iniziale, e successivamente allo scorrere del tempo di
osservazione.

w* (x*, to) [mm]


-0,008

-0,006

-0,004

-0,002
λ/2
0 1 2 3 4 5
0 w3
w4
0,002 wP
w
0,004

0,006

0,008

0,01

7.93 Andamento dello spostamento all'istante iniziale

w* (x*, t) [mm]
-0,01

-0,008

-0,006 λ/2
t = 7 gg
-0,004 t = 10 gg
t = 20 gg
-0,002 t = 100 gg
t = 1000
0 1 2 3 4 5
0 t = 100000

0,002

0,004

7.94 Andamento dello spostamento nel tempo

292
Complesso strutturale

g* (x*, to) [°]


-6,00E-04

-4,00E-04

-2,00E-04

0 1 2 3 4 5 λ/2
0,00E+00
ϒ3
ϒ4
2,00E-04
ϒ

4,00E-04

6,00E-04

8,00E-04

7.95 Andamento della rotazione all'istante iniziale

g* (x*, t) [°]
-6,00E-04

-4,00E-04

-2,00E-04 λ/2
t = 7 gg
0 1 2 3 4 5
0,00E+00 t = 10 gg
t = 20 gg
2,00E-04 t = 100 gg
t = 1000 gg
4,00E-04 t = 100000 gg

6,00E-04

8,00E-04

7.96 Andamento della rotazione nel tempo

Parte inferiore
Gli andamenti di spostamento e rotazione della parte inferiore del guscio cilindrico sono
invariati rispetto al caso A) , pertanto per la loro consultazione si rimanda al cap. 7.1.5.3.

293
Complesso strutturale

7.3 Considerazioni
L’effetto visibile della precompressione è stato di diminuire gli spostamenti verso l’esterno
della struttura. Per tale motivo si effettua un confronto, tra il caso A) e caso B), degli
spostamenti orizzontali del complesso strutturale.

7.3.1 Guscio cilindrico


Si effettua il confronto degli spostamenti orizzontali del guscio cilindrico tra i due casi
nell’istante di tempo giorni. Si ricorda che per le convenzioni prese, lo
spostamento sarà positivo se diretto verso l’interno, mentre negativo in caso contrario.

-0,025 -0,008

-0,006
-0,020

-0,004
-0,015
-0,002
-0,010 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0,000

-0,005
0,002
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
0,000 0,004

a) Caso A) b) Caso B)

7.97 Confronto spostamenti guscio cilindrico

Nella Fig.7.97 si osserva nell’estremo D (cioè in ) l’effetto della precompressione: gli


spostamenti che nel caso A) risultano verso l’esterno, nel caso B) si riducono talmente da
invertire il segno e diventare positivi.

7.3.2 Trave ad anello


Si effettua il confronto dello spostamento orizzontale del punto B della trave ad anello. Si
ricorda che, per le convenzioni prese, lo spostamento della trave sarà positivo se diretto verso
l’esterno, provocando un allargamento del raggio, in caso contrario risulterà negativo.

294
Complesso strutturale

0,030 0,004

0,025
0,003
0,020

0,015 0,002

0,010
0,001
0,005

0,000 0,000
1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000 1 10 100 1.000 10.000 100.000 1.000.000

a) Caso A) b) Caso B)
7.98 Confronto spostamenti trave ad anello

Dalla Fig. 7.98 si evince che nel caso A) la trave ad anello si sposta verso l’esterno così come
accade nel caso B), riducendo però di un ordine di grandezza gli spostamenti.

7.3.3 Guscio sferico


Si riporta il confronto tra gli andamenti dello spostamento orizzontale del guscio sferico
nell’istante di tempo giorni. Si ricorda che si è adottata una convenzione in cui se
lo spostamento è positivo risulta diretto verso l’esterno.

0,030 0,012

0,025 0,010

0,008
0,020
0,006
0,015
0,004
0,010
0,002
0,005
0,000
0,000 0 1 2 3 4 5
-0,002
0 1 2 3 4 5
-0,005 -0,004

-0,010 -0,006

a) Caso A) b) Caso B)
7.99 Confronto spostamenti guscio sferico

Nella Fig. 7.99 l’effetto della precompressione è visibile nel punto A, in corrispondenza
dell’ascissa curvilinea . Nel caso A) lo spostamento è positivo, quindi diretto verso
l’esterno. Nel caso B), grazie alla precompressione, lo spostamento resta comunque positivo
ma si è ridotto di un ordine di grandezza.
295
Complesso strutturale

I risultati sugli spostamenti ottenuti nel caso A) si riportano direttamente sul complesso
strutturale. Si osserva come (Fig. 7.100) il carico esterno comporta dei significativi
spostamenti trasversali verso l’esterno. Inoltre si osserva come spostamenti e rotazioni
relative dei punti di contatto delle sottostrutture sono nulli.

7.100 Deformata del complesso strutturale nel caso A)

296
Complesso strutturale

Si rappresentano gli spostamenti ottenuti nel caso B) sul complesso strutturale (Fig. 7.101).
Differentemente dal caso precedente, lo spostamento del punto di contatto guscio sferico-
trave ad anello è stato drasticamente ridotto: la precompressione imposta ha ottenuto i
risultati desiderati.

7.101 Deformata del complesso strutturale nel caso B)

297
Conclusioni

8 Conclusioni
Nell’elaborato di tesi appena presentato sono state trattate alcune procedure per il calcolo di
strutture viscoelastiche con vincoli elastici.

Sono stati, dapprima, introdotti i Teoremi Fondamentali della Viscoelasticità Lineare con
riferimento a stati di tensione pluriassiale per poi applicarli alle strutture viscoelastiche
assialsimmetriche.

Sono state trattate due tipologie strutturali, caratterizzate da omogeneità reologica o


disomogeneità, operando per le prime mediante le funzioni di viscosità e rilassamento del
calcestruzzo e per le seconde riscrivendo delle analoghe funzioni opportunamente variate per
tener conto della disomogeneità presenti nell’impianto strutturale.
Sono state considerate tre diverse strutture assialsimmetriche precisamente, il guscio
cilindrico, la trave ad anello ed il guscio sferico. Si è studiato il comportamento di ogni
struttura al variare delle condizioni di carico, in particolare sono state applicate
separatamente azioni statiche, azioni geometriche e il ritiro del materiale.

Nel caso di applicazione di azioni statiche/geometriche, per la risoluzione del problema


viscoelastico, sono stati considerati due diverse metodologie di approccio: la prima,
consistente nella risoluzione numerica esatta delle equazioni integrali (metodo generale), la
seconda, invece, è una metodologia approssimata riducendo le equazioni integrali in forme
algebriche (metodo algebrico).
Il metodo generale, anche se analiticamente esatto, richiede un elevato onere computazionale.
Al contrario il metodo approssimato risulta di facile utilizzo, e può essere applicato mediante
la sovrapposizione di soluzioni elastiche di usuale valutazione.
Confrontando i risultati ottenuti dalle due diverse tipologie di approccio si può affermare che
i due metodi conducono a soluzioni pressoché sovrapponibili, cosicché può concludersi che il
metodo algebrico può essere convenientemente applicato ottenendo una stima affidabile della
soluzione, solo se la soluzione cercata richiede una migliore precisione è necessario procedere
con il metodo generale.

Nel caso in cui la struttura considerata è soggetta al ritiro del materiale, il problema
viscoelastico è stato analizzato con due differenti approcci.
298
Conclusioni

Il primo approccio consiste nel discretizzare la soluzione derivante dall’applicazione del II


Teorema della Viscoelasticità Lineare in presenza di azioni geometriche variabili nel tempo.
Questo modo di operare risulta particolarmente complesso dal punto di vista numerico, in
quanto richiede di discretizzare in N intervalli l’asse temporale e valutare altrettante volte la
funzione di rilassamento.
Il secondo approccio consiste invece nel discretizzare direttamente l’equazione governante il
problema con una procedura numerica basata sulla formula di Simpson, senza dover ricorrere
alla preventiva valutazione della funzione di rilassamento. Confrontando i risultati ottenuti
con i due differenti approcci, si è osservato che i procedimenti non forniscono risultati
sovrapponibili, in particolare il primo approccio tende a ridurre in maniera eccessiva gli
effetti del rilassamento del calcestruzzo. Concludendo, nel caso di ritiro, per ottenere una
rapida e affidabile soluzione del problema viscoelastico è pertanto consigliabile far uso della
soluzione alla Simpson.

Sono state considerate le tre sottostrutture, precedentemente trattate singolarmente,


all’interno del complesso strutturale. Sono stati trattati due casi di applicazione: azioni
statiche in presenza o meno di presollecitazione.
Nel caso di sole azioni statiche, si è osservata la tendenza dell’intero complesso strutturale a
sviluppare significativi spostamenti trasversali verso l’esterno.
In presenza di presollecitazione nella trave ad anello di collegamento tra i gusci, gli
spostamenti trasversali appaiono fortemente ridotti. Ciò in quanto l’azione di
presollecitazione è stata tarata onde rendere minimo lo spostamento del punto di contatto tra
trave ad anello e guscio sferico.

In conclusione, il lavoro ha mostrato che, anche per strutture di complesso comportamento,


l’approccio approssimato fornisce soluzioni efficienti e di buona affidabilità per la trattazione
del problema viscoelastico. Peraltro i risultati derivanti dall’utilizzo di metodi approssimati,
che danno luogo a forti semplificazioni sotto l’aspetto analitico, si mostrano sufficientemente
precisi e permettono di applicare con successo i metodi approssimati nella pratica
professionale.

299
Appendice A
Si riportano di seguito le funzioni e le subroutine implementate per il calcolo numerico delle
funzioni di viscosità, di rilassamento, di viscosità variata e di rilassamento ridotto. Si è
implementato il MC90 con il software “Visual Basic for Applications” (VBA).

MODEL CODE 1990

‘Si introducono le costanti globali relative alla discretizzazione nel tempo’

Public Const dt_2 = 0.01


Public Const m = 8
Public Const T_0 = 7 ‘istante di messa in carico’
Public Const t = 10 ^ 5 ‘ultimo istante di tempo considerato’
Public Const q = 10 ^ (1 / m)
Public Const N = 60

‘Si introducono le costanti relative al calcestruzzo’

Public Const fck = 32


Public Const s = 0.25
Public Const RH = 70
Public Const ho = 200
Public Const fcm = fck + 8
Public Const Ec28 = 2.15 * (10 ^ 4) * (fcm / 10) ^ (1 / 3)

‘Si introducono le funzioni necessarie alla funzione di viscosità’

Public Function b_e(T_0 As Single) As Single


b_e = Sqr(Exp(s * (1 - Sqr(28 / T_0))))
End Function

Public Function Ec(T_0 As Single) As Single


Ec = b_e(T_0) * Ec28
End Function

Public Function b_t0(T_0 As Single) As Single

300
b_t0 = 1 / (0.1 + T_0 ^ (0.2))
End Function

Public Function fi_0(T_0 As Single) As Single


Dim fi_rh, b_fcm As Single
fi_rh = 1 + (1 - RH / 100) / (0.46 * (ho / 100) ^ (1 / 3))
b_fcm = 5.3 / Sqr(fcm / 10)
fi_0 = fi_rh * b_fcm * b_t0(T_0)
End Function

Public Function b_c(t As Single, T_0 As Single) As Single


Dim b_h As Single
b_h = 150 * (1 + (1.2 * RH / 100) ^ 18) * ho / 100 + 250

If bh > 1500 Then


bh = 1500
End If

b_c = ((t - T_0) / (b_h + (t - T_0))) ^ (0.3)


End Function

Public Function fi(t As Single, T_0 As Single) As Single


fi = fi_0(T_0) * b_c(t, T_0)
End Function

Public Function j(t As Single, T_0 As Single) As Single


j = (1 / Ec(T_0)) + (fi(t, T_0) / Ec28)
End Function

‘Si definisce la subroutine che permette il calcolo della funzione di viscosità :’

Public Sub creep()


'creo l’array del tempo discretizzato’
Dim t_disc(N) As Single
Dim k As Integer
Dim num_el As Integer

'inizializzo le prime due celle della'array tempo’

301
k=2
t_k_meno_1 = T_0 + dt_2
t_k = T_0 + q * dt_2
t_disc(1) = T_0
t_disc(2) = t_k_meno_1

'compio il ciclo per riempire l'array tempo’


Do While t_k <= t
t_k_meno_1 = t_k
t_k = T_0 + q * (t_k_meno_1 - T_0)
k=k+1
t_disc(k) = t_k
Loop

num_el = k
‘creo l’array contenente la funzione di viscosità istante per istante’
Dim i As Integer
Dim creep(N) As Single

‘riempio l’array con il ciclo’


For i = 1 To num_el
creep(i) = j(t_disc(i), T_0)
Next i

End Sub

‘Si introduce la subroutine che calcola la funzione di rilassamento’

Public Sub Relaxation()


‘creo l’array del tempo discretizzato’
Dim t_disc(N) As Single
Dim k As Integer
Dim num_el As Integer

'inizializzo le prime celle della'array tempo’


k=3
t_k_meno_1 = T_0 + dt_2
t_k = T_0 + q * dt_2
t_disc(1) = T_0
t_disc(2) = T_0

302
t_disc(3) = t_k_meno_1

'compio il ciclo per riempire l'array tempo’


Do While t_k <= t
t_k_meno_1 = t_k
t_k = T_0 + q * (t_k_meno_1 - T_0)
k=k+1
t_disc(k) = t_k
Loop

num_el = k

'creo l’array contenente la funzione di rilassamento nel tempo, usando il metodo trapezoidale alla Simpson’
Dim Rt(N) As Single
Dim dRt(N) As Single
Dim w As Integer ‘indice che scorre il tempo’
Dim i As Integer ‘indice necessario alla regola del trapezio’

Rt(1) = Ec(t_disc(1))
dRt(1) = Rt(1)

For w = 2 To num_el
For i = 1 To w - 1
If i = 1 Then
dRt(w) = -dRt(1) * (j(t_disc(w), t_disc(2)) + j(t_disc(w), t_disc(1)) - j(t_disc(w - 1), t_disc(2)) - j(t_disc(w
-1), t_disc(1))) / (j(t_disc(w), t_disc(w)) + j(t_disc(w), t_disc(w - 1)))

Else
dRt(w) = dRt(w) - dRt(i) * (j(t_disc(w), t_disc(i)) + j(t_disc(w), t_disc(i - 1)) - j(t_disc(w - 1), t_disc(i)) -
j(t_disc(w - 1), t_disc(i - 1))) / (j(t_disc(w), t_disc(w)) + j(t_disc(w), t_disc(w - 1)))

End If
Next i

Rt(w) = Rt(w - 1) + dRt(w)

Next w

End Sub

303
‘Si introduce la subroutine che calcola la funzione di viscosità variata ’

Public Sub creep_star()


‘creo l’array del tempo discretizzato’

Dim t_disc(N) As Single


Dim k As Integer
Dim num_el As Integer

'inizializzo le prime celle della'array tempo’


k=2
t_k_meno_1 = T_0 + dt_2
t_k = T_0 + q * dt_2
t_disc(1) = T_0
t_disc(2) = t_k_meno_1

'compio il ciclo per riempire l'array tempo’


Do While t_k <= T
t_k_meno_1 = t_k
t_k = T_0 + q * (t_k_meno_1 - T_0)
k=k+1
t_disc(k) = t_k
Loop

num_el = k

‘inserisco il valore di per cui voglio calcolare la funzione di viscosità variata ’


Dim w As Single
w = 0.60

‘creo l’array contenente la funzione di viscosità variata in ogni istante’


Dim creep_star(N) As Single
Dim i As Integer

For i = 1 To num_el

creep_star(i) = j_star(t_disc(i), T_0, w)

304
Next i
End Sub

‘Si introduce la subroutine che calcola la funzione di rilassamento ridotta ’


Public Sub Relaxation_star()
‘creo l’array del tempo discretizzato’

Dim t_disc(N) As Single


Dim k As Integer
Dim num_el As Integer

'inizializzo le prime celle dell'array tempo’


k=3
t_k_meno_1 = T_0 + dt_2
t_k = T_0 + q * dt_2
t_disc(1) = T_0
t_disc(2) = T_0
t_disc(3) = t_k_meno_1

'compio il ciclo per riempire l'array tempo’


Do While t_k <= T
t_k_meno_1 = t_k
t_k = T_0 + q * (t_k_meno_1 - T_0)
k=k+1
t_disc(k) = t_k
Loop

num_el = k

‘inserisco il valore di per cui voglio calcolare la funzione di viscosità variata ’


Dim w As Single
w = 0.60

'creo l’array contenente la funzione di rilassamento ridotto usando il metodo trapezoidale alla Simpson’
Dim Rt(N) As Single
Dim dRt(N) As Single
Dim y As Integer ‘indice che scorre il tempo’
Dim i As Integer ‘indice necessario alla regola del trapezio’

Rt(1) = Ec(t_disc(1))

305
dRt(1) = Rt(1)

For y = 2 To num_el
For i = 1 To y - 1
If i = 1 Then
dRt(y) = -dRt(1) * (j_star(t_disc(y), t_disc(2), w) + j_star(t_disc(y), t_disc(1), w) - j_star(t_disc(y
-1),t_disc(2), w) - j_star(t_disc(y - 1), t_disc(1), w))/(j_star(t_disc(y), t_disc(y),w)+
j_star(t_disc(y), t_disc(y - 1), w))

Else
dRt(y) = dRt(y) - dRt(i) * (j_star(t_disc(y), t_disc(i), w) + j_star(t_disc(y), t_disc(i - 1), w) -
j_star(t_disc(y - 1), t_disc(i), w) - j_star(t_disc(y - 1), t_disc(i - 1), w)) / (j_star(t_disc(y), t_disc(y),
w) + j_star(t_disc(y), t_disc(y - 1), w))

End If
Next i

Rt(y) = Rt(y - 1) + dRt(y)

Next y

End Sub

306
Bibliografia
1. (CEB), Comite Euro International du Beton. Bulletin d'Information n°142/142 Bis. Parigi : s.n., 1984.

2. (CEB/FIP). Bulletin d'Information n°215 (Model Code 90) - Structural Effects of Time Dipendent Behaviour of
Concrete. 1993.

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5. McHenry D. A New Aspect of Creep in Concrete and its Application to Design Proceeding. s.l. : ASTM, 1943.

6. Mola F. Metodo Generale e Metodo Approssimato per la Risoluzione di Strutture non Omogenee a
Comportamento Elasto-Viscoso Lineare, I parte - teoria. Bergamo : Studi e Ricerche Vol.1 - Italcementi, 1979.

7. Mola F. Il Metodo delle Funzioni di Rilassamento Ridotte nella Risoluzione di Strutture Elasto-Viscose non
Omogenee a Modulo Elastico Variabile nel Tempo. Bergamo : Studi e Ricerche Vol.3 - Italcementi, 1981.

8. Ghali A., Favre R. Concrete Structures - Stresses and Deformations (Second Edition). 1994.

9. Mola, F. Metodi di Analisi di Strutture in C.A. e C.A.P. a comportamento Elasto-Viscoso Lineare. Bergamo : Studi e
Ricerche Vol.3 - Italcementi, 1981.

10. Mola F. Analisi generale in fase viscoelastica lineare di strutture e sezioni a comportamento reologico non
omogeneo. Bergamo : Studi e Ricerche Vol.8 - Italcementi, 1986.

11. Mola F. Applicazione del Metodo delle Funzioni di Rilassamento Ridotte all'Analisi di Strutture Viscoelastiche
non Omogenee. Bergamo : Studi e Ricerche Vol.4 - Italcementi, 1982.

12. Timoshenko S. , Woinowsky-Krieger S. Theory of plates and shells - Second Edition. s.l. : McGraw-Hill, 1959.

13. Mola F., Pellegrini L.M. The new model for creep of concrete in Fip Model 2010. 2012.

14. Belluzzi, Odone. Scienza delle costruzioni- Vol.3. s.l. : Zanichelli, 1989.

15. Cedolin L. Gusci cilindrici e sferici , Trave su suolo elastico. Milano : Cusl, 2000.

307
Indice delle Figure

2.1 Caratterizzazione dell'esperimento ......................................................................................................................................................................................5


2.2 Deformazione di un provino sottoposto a tensione costante ..................................................................................................................................5
2.3 Caratterizzazione dell'esperimento......................................................................................................................................................................................6
2.4 Deformazione di quattro provini sottoposti ad un carico costante ......................................................................................................................6
2.5 Caratterizzazione dell'esperimento ......................................................................................................................................................................................7
2.6 Deformazioni di n provini sottoposti a diversi carichi costanti ..............................................................................................................................7
2.7 Andamento dello sforzo nel tempo .......................................................................................................................................................................................9
2.8 Andamento di Ec28 al variare di ................................................................................................................................................................................ 14
2.9 Andamento di in funzione di .................................................................................................................................................................................. 15
2.10 Andamento di al variare di ed ...................................................................................................................................................................... 16
2.11 Andamento di in funzione di RH ed .......................................................................................................................................................... 17
2.12 Andamento di in funzione di ................................................................................................................................................................. 17
2.13 Andamento di in funzione di .......................................................................................................................................................................... 18
2.14 Andamento di in funzione di RH ed ho ................................................................................................................................................................. 18
2.15 Andamento di per diversi istanti di carico ............................................................................................................................................... 19
2.16 Andamento di per diversi valori di .................................................................................................................................................... 19
2.17 Andamento per diversi valori di RH ............................................................................................................................................................ 20
2.18 Andamento di per diversi valori di ....................................................................................................................................................... 20
2.19 Andamento di per diversi valori di .......................................................................................................................................................... 21
2.20 Andamento di per diversi valori di ........................................................................................................................................................ 21
2.21 Andamento di al variare del tempo di inizio ritiro ...................................................................................................................... 23
2.22 Andamento di al variare di ............................................................................................................................................................... 23
2.23 Andamento di al variare di .................................................................................................................................................................. 24
2.24 Andamento di al variare di .................................................................................................................................................................. 24
2.25 Andamento di al variare del tempo............................................................................................................................................................... 25
2.26 Andamento di al variare di ............................................................................................................................................................... 26
2.27 Andamento di al variare del tempo di osservazione t .................................................................................................................... 26
2.28 Andamento di al variare di .............................................................................................................................................................. 27
2.29 Andamento di al variare di ................................................................................................................................................................ 27
2.30 Andamento di in funzione di ........................................................................................................................................................................ 28
2.31 Andamento di in funzione di RH e ho ........................................................................................................................................................... 28
2.32 Andamento di in funzione di ......................................................................................................................................................................... 29
2.33 Andamento di al variare di .................................................................................................................................................................... 29
2.34 Andamento di al variare di ............................................................................................................................................................... 30
2.35 Andamento di al variare di .................................................................................................................................................................. 30
2.36 Andamento di al variare di ................................................................................................................................................................... 31
2.37 Andamento di al variare di ....................................................................................................................................................................... 31
2.38 Andamento di al variare di .................................................................................................................................................................... 32
2.39 Andamento di al variare di ....................................................................................................................................................................... 32
2.40 Andamento di al variare di ......................................................................................................................................................................... 33
2.41 Andamento di e per differenti istanti di carico .................................................................................................. 34
2.42 Funzioni di viscosità , fck = 32 MPa .................................................................................................................................................................... 35
308
2.43 Funzioni di viscosità ............................................................................................................................................................... 36
2.44 Funzioni di Rilassamento, ................................................................................................................................................................ 36
2.45 Funzioni di Rilassamento, ............................................................................................................................................................... 37
2.46 Ciclo di carico-scarico ............................................................................................................................................................................................................ 38
2.47 Funzione di Rilassamento .................................................................................................................................................................................................... 38
3.1 Struttura soggetta ad azioni statiche ................................................................................................................................................................................ 42
3.2 Struttura soggetta ad azioni geometriche ...................................................................................................................................................................... 45
3.3 Struttura soggetto a ritiro....................................................................................................................................................................................................... 47
3.4 Andamento di al variare di .............................................................................................................................................................................. 53
3.5 Andamento di al variare di ............................................................................................................................................................................. 57
3.6 Generico corpo viscoelastico................................................................................................................................................................................................. 58
3.7 Applicazione di una forza unitaria ..................................................................................................................................................................................... 58
4.1 Guscio cilindrico preso in esame ......................................................................................................................................................................................... 61
4.2 Rappresentazione dell’armonica risolvente .................................................................................................................................................................. 62
4.3 Convenzione azioni interne e spostamenti .................................................................................................................................................................... 63
4.4 Effetti di bordo ............................................................................................................................................................................................................................. 64
4.5 Forza assiale di membrana .................................................................................................................................................................................................... 67
4.6 Guscio cilindrico preso ad esempio ................................................................................................................................................................................... 68
4.7 Trave ad anello: scomposizione forze .............................................................................................................................................................................. 69
4.8 Azioni interne trave ad anello .............................................................................................................................................................................................. 70
4.9 Trave ad anello presa ad esempio ...................................................................................................................................................................................... 71
4.10 Guscio sferico preso in esame ............................................................................................................................................................................................ 72
4.11 Guscio sferico: azioni di membrana ................................................................................................................................................................................ 73
4.12 Spostamento e rotazione dell'estremo del guscio ................................................................................................................................................... 74
4.13 Diagrammi azioni membranali dovute al peso proprio ........................................................................................................................................ 75
4.14 Disturbi flessionali .................................................................................................................................................................................................................. 76
4.15 Convenzione azioni interne e spostamenti ................................................................................................................................................................. 79
4.16 Limitazione di Geckeler ........................................................................................................................................................................................................ 80
4.17 Coefficienti di influenza ........................................................................................................................................................................................................ 80
4.18 Guscio sferico preso ad esempio ...................................................................................................................................................................................... 82
5.1 Andamento delle iperstatiche modali ............................................................................................................................................................................... 98
5.2 Andamento delle iperstatiche modali ............................................................................................................................................................................ 100
6.1 Guscio cilindrico preso in esame ...................................................................................................................................................................................... 102
6.2 Guscio cilindrico omogeneo con azioni statiche ....................................................................................................................................................... 103
6.3 Sovrapposizione degli effetti .............................................................................................................................................................................................. 103
6.4 Andamento dell'iperstatica nel tempo .......................................................................................................................................................... 104
6.5 Andamento dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................... 104
6.6 Andamento del momento flettente ............................................................................................................................................................ 105
6.7 Andamento del taglio ......................................................................................................................................................................................... 105
6.8 Andamento della forza assiale ....................................................................................................................................................................... 106
6.9 Andamento dello spostamento all’istante iniziale ............................................................................................................................. 106
6.10 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 107
6.11 Andamento della rotazione all’istante iniziale ................................................................................................................................... 107
6.12 Andamento della rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................... 108
6.13 Guscio cilindrico omogeneo con azioni geometriche .......................................................................................................................................... 109
309
6.14 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 109
6.15 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 110
6.16 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 110
6.17 Andamento del momento flettente all'istante iniziale ............................................................................................................... 111
6.18 Andamento del momento flettente nel tempo .................................................................................................................................. 111
6.19 Andamento del taglio all'istante iniziale............................................................................................................................................ 112
6.20 Andamento del taglio nel tempo............................................................................................................................................................... 112
6.21 Andamento della forza assiale all’istante iniziale ........................................................................................................................ 113
6.22 Andamento della forza assiale nel tempo ........................................................................................................................................... 113
6.23 Andamento dello spostamento ..................................................................................................................................................................... 114
6.24 Andamento della rotazione .............................................................................................................................................................................. 114
6.25 Guscio cilindrico omogeneo sottoposto a ritiro ..................................................................................................................................................... 115
6.26 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 115
6.27 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 116
6.28 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 116
6.29 Andamento del momento flettente nel tempo .................................................................................................................................. 117
6.30 Andamento del taglio nel tempo ................................................................................................................................................................ 117
6.31 Andamento dell'azione assiale nel tempo ............................................................................................................................................ 118
6.32 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 118
6.33 Confronto dell'iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................... 119
6.34 Confronto dell'iperstatica nel tempo ............................................................................................................................................................... 119
6.35 Confronto del momento flettente ......................................................................................................................................................... 120
6.36 Confronto del taglio ..................................................................................................................................................................................... 120
6.37 Confronto dell'azione assiale .................................................................................................................................................................. 121
6.38 Confronto dello spostamento .................................................................................................................................................................... 121
6.39 Guscio cilindrico non omogeneo con azioni statiche ........................................................................................................................................... 122
6.40 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 122
6.41 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 123
6.42 Andamento dell'iperstatica nel tempo.............................................................................................................................................................. 123
6.43 Andamento del momento flettente all'istante iniziale ............................................................................................................... 124
6.44 Andamento del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................. 124
6.45 Andamento del taglio all'istante iniziale............................................................................................................................................ 125
6.46 Andamento del taglio nel tempo ................................................................................................................................................................ 125
6.47 Andamento della forza assiale all'istante iniziale ........................................................................................................................ 126
6.48 Andamento della forza assiale nel tempo.............................................................................................................................................. 126
6.49 Andamento dello spostamento all'istante iniziale............................................................................................................................ 127
6.50 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 127
6.51 Andamento della rotazione all'istante iniziale ................................................................................................................................... 128
6.52 Andamento della rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................... 128
6.53 Confronto iperstatica nel tempo .................................................................................................................................................................... 129
6.54 Confronto iperstatica nel tempo................................................................................................................................................................... 129
6.55 Confronto del momento flettente nel tempo ..................................................................................................................................... 130
6.56 Confronto del taglio nel tempo ................................................................................................................................................................... 130
6.57 Confronto azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................................ 131
6.58 Confronto spostamento nel tempo ............................................................................................................................................................... 131
310
6.59 Confronto rotazione nel tempo ..................................................................................................................................................................... 132
6.60 Guscio cilindrico non omogeneo con azioni geometriche ................................................................................................................................. 133
6.61 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 133
6.62 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 134
6.63 Andamento dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 134
6.64 Andamento del momento flettente all'istante iniziale ............................................................................................................... 135
6.65 Andamento del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................. 135
6.66 Andamento della forza di taglio all’istante iniziale ......................................................................................................................... 136
6.67 Andamento della forza di taglio nel tempo........................................................................................................................................... 136
6.68 Andamento della forza assiale all'istante iniziale ......................................................................................................................... 137
6.69 Andamento della forza assiale nel tempo.......................................................................................................................................... 137
6.70 Andamento dello spostamento all'istante iniziale........................................................................................................................... 138
6.71 Andamento dello spostamento nel tempo .................................................................................................................................................. 138
6.72 Andamento della rotazione all'istante iniziale ................................................................................................................................... 139
6.73 Andamento della rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................... 139
6.74 Confronto iperstatica nel tempo .................................................................................................................................................................... 140
6.75 Confronto iperstatica nel tempo.................................................................................................................................................................... 140
6.76 Confronto momento flettente nel tempo ............................................................................................................................................ 141
6.77 Confronto forza di taglio nel tempo ........................................................................................................................................................ 141
6.78 Confronto azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................................ 142
6.79 Confronto spostamento nel tempo............................................................................................................................................................. 142
6.80 Confronto rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................................... 143
6.81 Guscio cilindrico non omogeneo sottoposto a ritiro............................................................................................................................................ 144
6.82 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 144
6.83 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 145
6.84 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 145
6.85 Andamento del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................... 146
6.86 Andamento del taglio nel tempo ................................................................................................................................................................ 146
6.87 Andamento dell'azione assiale nel tempo ............................................................................................................................................ 147
6.88 Andamento dello spostamento nel tempo ............................................................................................................................................... 147
6.89 Confronto dell'iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................... 148
6.90 Confronto dell'iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................... 148
6.91 Confronto del momento flettente ......................................................................................................................................................... 149
6.92 Confronto del taglio ..................................................................................................................................................................................... 149
6.93 Confronto dell'azione assiale .................................................................................................................................................................. 150
6.94 Confronto dello spostamento ..................................................................................................................................................................... 150
6.95 Trave ad anello presa in esame ...................................................................................................................................................................................... 151
6.96 Trave ad anello omogenea con azioni statiche ....................................................................................................................................................... 152
6.97 Struttura resa isostatica ................................................................................................................................................................................................... 152
6.98 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................... 152
6.99 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 153
6.100 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 153
6.101 Trave ad anello omogenea con azioni geometriche .......................................................................................................................................... 154
6.102 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 154
6.103 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 155
311
6.104 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 155
6.105 Andamento dell'azione assiale nel tempo.................................................................................................................................................. 156
6.106 Andamento del momento flettente nel tempo....................................................................................................................................... 156
6.107 Deformata trave ad anello ............................................................................................................................................................................................. 157
6.108 Trave ad anello sottoposta a ritiro ............................................................................................................................................................................ 158
6.109 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 158
6.110 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 159
6.111 Andamento dell'iperstatica nel tempo...................................................................................................................................................... 159
6.112 Andamento dell'azione assiale nel tempo.................................................................................................................................................. 160
6.113 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 160
6.114 Confronto dell'iperstatica nel tempo ............................................................................................................................................................ 161
6.115 Confronto dell'azione assiale ....................................................................................................................................................................... 161
6.116 Trave ad anello non omogenea con azioni statiche ........................................................................................................................................... 162
6.117 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 162
6.118 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 163
6.119 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 163
6.120 Andamento dell'azione assiale nel tempo.................................................................................................................................................. 164
6.121 Andamento del momento flettente nel tempo....................................................................................................................................... 164
6.122 Andamento dello spostamento nel tempo................................................................................................................................................. 165
6.123 Andamento della rotazione nel tempo ....................................................................................................................................................... 165
6.124 Deformata della trave nel tempo ................................................................................................................................................................................ 166
6.125 Confronto iperstatica nel tempo ................................................................................................................................................................. 166
6.126 Confronto iperstatica nel tempo .................................................................................................................................................................. 167
6.127 Confronto azione assiale nel tempo ............................................................................................................................................................. 167
6.128 Confronto momento flettente nel tempo ................................................................................................................................................. 168
6.129 Confronto spostamento nel tempo................................................................................................................................................................ 168
6.130 Confronto rotazione nel tempo....................................................................................................................................................................... 169
6.131 Trave ad anello non omogenea con azioni geometriche ................................................................................................................................. 170
6.132 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 170
6.133 Andamento iperstatica nel tempo .................................................................................................................................................................. 171
6.134 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 171
6.135 Andamento dell'azione assiale nel tempo.................................................................................................................................................. 172
6.136 Andamento del momento flettente nel tempo....................................................................................................................................... 172
6.137 Confronto dell'iperstatica nel tempo ......................................................................................................................................................... 173
6.138 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 173
6.139 Confronto dell'azione assiale nel tempo.................................................................................................................................................... 174
6.140 Confronto del momento flettente nel tempo .......................................................................................................................................... 174
6.141 Trave ad anello non omogenea sottoposta a ritiro ........................................................................................................................................... 175
6.142 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 175
6.143 Andamento dell'iperstatica nel tempo .......................................................................................................................................................... 176
6.144 Andamento dell'iperstatica nel tempo...................................................................................................................................................... 176
6.145 Andamento dell'azione assiale nel tempo................................................................................................................................................... 177
6.146 Andamento del momento flettente nel tempo........................................................................................................................................ 177
6.147 Andamento dello spostamento nel tempo................................................................................................................................................. 178
6.148 Andamento della rotazione nel tempo ........................................................................................................................................................ 178
312
6.149 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 179
6.150 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 179
6.151 Confronto dell'azione assiale nel tempo ..................................................................................................................................................... 180
6.152 Confronto del momento flettente nel tempo .......................................................................................................................................... 180
6.153 Confronto dello spostamento nel tempo ..................................................................................................................................................... 181
6.154 Confronto della rotazione nel tempo ........................................................................................................................................................... 181
6.155 Guscio sferico preso in esame ...................................................................................................................................................................................... 182
6.156 Guscio sferico con azioni statiche............................................................................................................................................................................... 183
6.157 Struttura resa isostatica .................................................................................................................................................................................................. 183
6.158 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 183
6.159 Scomposizione della reazione V .................................................................................................................................................................................. 184
6.160 Scomposizione effetti del carico esterno ................................................................................................................................................................ 184
6.161 Andamento dell'iperstatica al variare del tempo ............................................................................................................................... 185
6.162 Andamento dell'iperstatica al variare del tempo ................................................................................................................................ 185
6.163 Andamento del momento flettente ...................................................................................................................................................... 186
6.164 Andamento del taglio ................................................................................................................................................................................... 186
6.165 Andamento dell'azione assiale ................................................................................................................................................................. 187
6.166 Andamento dell'azione assiale .................................................................................................................................................................. 187
6.167 Andamento dello spostamento all'istante iniziale ......................................................................................................................... 188
6.168 Andamento dello spostamento nel tempo............................................................................................................................................. 188
6.169 Guscio sferico omogeneo con azioni geometriche ............................................................................................................................................. 189
6.170 Struttura resa isostatica .................................................................................................................................................................................................. 189
6.171 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 189
6.172 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 190
6.173 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 191
6.174 Andamento del momento flettente all'istante iniziale............................................................................................................ 191
6.175 Andamento del momento flettente nel tempo ............................................................................................................................... 192
6.176 Andamento del taglio all'istante iniziale .......................................................................................................................................... 192
6.177 Andamento del taglio nel tempo ............................................................................................................................................................ 193
6.178 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale ...................................................................................................................... 193
6.179 Andamento dell'azione assiale nel tempo ......................................................................................................................................... 194
6.180 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale ....................................................................................................................... 194
6.181 Andamento dell'azione assiale nel tempo .......................................................................................................................................... 195
6.182 Andamento dello spostamento .................................................................................................................................................................... 195
6.183 Guscio sferico omogeneo sottoposta a ritiro ........................................................................................................................................................ 196
6.184 Spostamento causato dal ritiro sul guscio isostatico ........................................................................................................................................ 196
6.185 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 196
6.186 Andamento dell'iperstatica nel tempo...................................................................................................................................................... 197
6.187 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 197
6.188 Andamento del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................ 198
6.189 Andamento del taglio nel tempo ........................................................................................................................................................... 198
6.190 Andamento dell'azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................ 199
6.191 Andamento dell'azione assiale nel tempo .......................................................................................................................................... 199
6.192 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 200
6.193 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 201
313
6.194 Confronto dell'iperstatica nel tempo ............................................................................................................................................................ 201
6.195 Confronto del momento flettente ..................................................................................................................................................... 202
6.196 Confronto del taglio .................................................................................................................................................................................. 202
6.197 Confronto dell'azione assiale ................................................................................................................................................................ 203
6.198 Confronto dell’azione assiale ................................................................................................................................................................ 203
6.199 Confronto dello spostamento ................................................................................................................................................................... 204
6.200 Guscio sferico non omogeneo con azioni statiche .............................................................................................................................................. 205
6.201 Struttura resa isostatica .................................................................................................................................................................................................. 205
6.202 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 205
6.203 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 207
6.204 Andamento dell'iperstatica nel tempo ................................................................................................................................................... 207
6.205 Andamento del momento flettente all'istante iniziale............................................................................................................ 208
6.206 Andamento del momento flettente nel tempo ..................................................................................................................................... 208
6.207 Andamento del taglio all'istante iniziale ......................................................................................................................................... 209
6.208 Andamento del taglio nel tempo ........................................................................................................................................................... 209
6.209 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale ..................................................................................................................... 210
6.210 Andamento dell'azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................ 210
6.211 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale ....................................................................................................................... 211
6.212 Andamento dell'azione assiale nel tempo .......................................................................................................................................... 211
6.213 Andamento dello spostamento all'istante iniziale ......................................................................................................................... 212
6.214 Andamento dello spostamento nel tempo............................................................................................................................................. 212
6.215 Confronto iperstatica nel tempo ................................................................................................................................................................. 213
6.216 Confronto iperstatica nel tempo ................................................................................................................................................................. 213
6.217 Confronto del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................... 214
6.218 Confronto del taglio nel tempo............................................................................................................................................................... 214
6.219 Confronto dell'azione assiale nel tempo............................................................................................................................................. 215
6.220 Confronto dell'azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................... 215
6.221 Confronto dello spostamento nel tempo ................................................................................................................................................ 216
6.222 Guscio sferico non omogeneo con azioni geometriche .................................................................................................................................... 217
6.223 Struttura resa isostatica .................................................................................................................................................................................................. 217
6.224 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 217
6.225 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 218
6.226 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 218
6.227 Andamento del momento flettente all'istante iniziale............................................................................................................ 219
6.228 Andamento del momento flettente nel tempo ................................................................................................................................ 219
6.229 Andamento del taglio all'istante iniziale ......................................................................................................................................... 220
6.230 Andamento del taglio nel tempo ........................................................................................................................................................... 220
6.231 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale .................................................................................................................... 221
6.232 Andamento dell'azione assiale nel tempo ............................................................................................................................................ 221
6.233 Andamento dell'azione assiale all'istante iniziale..................................................................................................................... 222
6.234 Andamento dell'azione assiale nel tempo ......................................................................................................................................... 222
6.235 Andamento dello spostamento all'istante iniziale ......................................................................................................................... 223
6.236 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 223
6.237 Confronto dell'iperstatica nel tempo ......................................................................................................................................................... 224
6.238 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 224
314
6.239 Confronto del momento flettente nel tempo .................................................................................................................................. 225
6.240 Confronto del taglio nel tempo............................................................................................................................................................... 225
6.241 Confronto dell'azione assiale nel tempo............................................................................................................................................ 226
6.242 Confronto dell'azione assiale nel tempo ............................................................................................................................................ 226
6.243 Confronto spostamento nel tempo............................................................................................................................................................ 227
6.244 Guscio sferico non omogeneo sottoposto a ritiro............................................................................................................................................... 228
6.245 Sovrapposizione degli effetti ........................................................................................................................................................................................ 228
6.246 Andamento dell'iperstatica nel tempo...................................................................................................................................................... 229
6.247 Andamento dell'iperstatica nel tempo..................................................................................................................................................... 229
6.248 Andamento del momento flettente nel tempo ............................................................................................................................... 230
6.249 Andamento del taglio nel tempo ........................................................................................................................................................... 230
6.250 Andamento dell'azione assiale nel tempo ........................................................................................................................................ 231
6.251 Andamento dell'azione assiale nel tempo ......................................................................................................................................... 231
6.252 Andamento dello spostamento nel tempo............................................................................................................................................. 232
6.253 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 232
6.254 Confronto dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 233
6.255 Confronto del momento flettente ..................................................................................................................................................... 233
6.256 Confronto del taglio .................................................................................................................................................................................. 234
6.257 Confronto dell'azione assiale .............................................................................................................................................................. 234
6.258 Confronto dell'azione assiale .............................................................................................................................................................. 235
6.259 Confronto dello spostamento .................................................................................................................................................................... 235
7.1 Struttura presa in considerazione ................................................................................................................................................................................... 236
7.2 Schema di riferimento ........................................................................................................................................................................................................... 237
7.3 Equilibrio guscio sferico ....................................................................................................................................................................................................... 239
7.4 Equilibrio verticale trave ad anello ................................................................................................................................................................................. 240
7.5 Equilibrio verticale guscio cilindrico ............................................................................................................................................................................. 240
7.6 Schema guscio sferico............................................................................................................................................................................................................ 241
7.7 Scomposizione della reazione V ....................................................................................................................................................................................... 242
7.8 Comportamento membranale ........................................................................................................................................................................................... 242
7.9 Spostamenti prodotti dal carico esterno ...................................................................................................................................................................... 242
7.10 Spostamenti dovuti ad H ................................................................................................................................................................................................... 243
7.11 Comportamento flessionale ............................................................................................................................................................................................. 243
7.12 Trave ad anello svincolata ................................................................................................................................................................................................ 244
7.13 Applicazione iperstatica ............................................................................................................................................................................................. 245
7.14 Applicazione iperstatica ............................................................................................................................................................................................. 245
7.15 Applicazione iperstatica ............................................................................................................................................................................................. 246
7.16 Applicazione iperstatica ............................................................................................................................................................................................. 246
7.17 Schema guscio cilindrico ................................................................................................................................................................................................... 247
7.18 Effetto forza di compressione ............................................................................................................................................................................. 248
7.19 Comportamento flessionale ............................................................................................................................................................................................. 248
7.20 Comportamento flessionale ............................................................................................................................................................................................. 249
7.21 Azione iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................................... 253
7.22 Azione iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................................... 253
7.23 Azione iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................................... 254
7.24 Azione iperstatica nel tempo ................................................................................................................................................................................ 254
315
7.25 Azione iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................................... 255
7.26 Azione iperstatica nel tempo........................................................................................................................................................................... 255
7.27 Guscio sferico considerato................................................................................................................................................................................................ 256
7.28 Andamento del momento flettente ................................................................................................................................................. 256
7.29 Andamento del taglio .............................................................................................................................................................................. 257
7.30 Andamento dell'azione assiale ........................................................................................................................................................... 257
7.31 Andamento dell'azione assiale ........................................................................................................................................................... 258
7.32 Trave ad anello considerata ............................................................................................................................................................................................. 258
7.33 Andamento del momento flettente nel tempo ........................................................................................................................................ 259
7.34 Andamento dell'azione assiale nel tempo ................................................................................................................................................... 259
7.35 Guscio cilindrico preso in esame ................................................................................................................................................................................... 260
7.36 Andamento del momento flettente ................................................................................................................................................ 260
7.37 Andamento del taglio ............................................................................................................................................................................. 261
7.38 Andamento dell'azione assiale .......................................................................................................................................................... 261
7.39 Andamento del momento flettente ......................................................................................................................................................... 262
7.40 Andamento del taglio ..................................................................................................................................................................................... 262
7.41 Andamento dell'azione assiale ................................................................................................................................................................. 263
7.42 Andamento del momento flettente ......................................................................................................................................................... 263
7.43 Andamento del taglio ..................................................................................................................................................................................... 264
7.44 Andamento dell'azione assiale ................................................................................................................................................................. 264
7.45 Andamento dell'azione assiale .................................................................................................................................................................. 265
7.46 Convenzione spostamenti del guscio sferico ........................................................................................................................................................... 265
7.47 Andamento dello spostamento all'istante iniziale ........................................................................................................................... 266
7.48 Andamento dello spostamento al variare del tempo ......................................................................................................................... 266
7.49 Convenzione spostamenti trave ad anello ................................................................................................................................................................ 267
7.50 Andamento dello spostamento nel tempo................................................................................................................................................ 267
7.51 Andamento dello spostamento nel tempo ................................................................................................................................................ 267
7.52 Andamento della rotazione nel tempo.......................................................................................................................................................... 268
7.53 Convenzione spostamenti del guscio cilindrico ..................................................................................................................................................... 268
7.54 Andamento dello spostamento all'istante iniziale ..................................................................................................................... 269
7.55 Andamento dello spostamento nel tempo ..................................................................................................................................... 269
7.56 Andamento della rotazione all'istante iniziale ............................................................................................................................... 270
7.57 Andamento della rotazione nel tempo ............................................................................................................................................. 270
7.58 Andamento dello spostamento all'istante iniziale........................................................................................................................... 271
7.59 Andamento dello spostamento w(x,t) nel tempo ................................................................................................................................................ 271
7.60 Andamento della rotazione all'istante iniziale ................................................................................................................................... 272
7.61 Andamento della rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................... 272
7.62 Andamento dello spostamento all'istante iniziale........................................................................................................................... 273
7.63 Andamento dello spostamento nel tempo.............................................................................................................................................. 273
7.64 Andamento della rotazione all'istante iniziale ................................................................................................................................... 274
7.65 Andamento della rotazione nel tempo ...................................................................................................................................................... 274
7.66 Schema caso B)....................................................................................................................................................................................................................... 275
7.67 Deformazione lato acciaio ................................................................................................................................................................................................ 275
7.68 Deformazione lato calcestruzzo ..................................................................................................................................................................................... 276
7.69 Andamento della forza di precompressione normalizzata nel tempo ........................................................................................................ 278
316
7.70 Sezione precompressa ........................................................................................................................................................................................................ 279
7.71 Andamento della pressione di precompressione nel tempo con ...................................................................................... 280
7.72 Spostamento causato dalla precompressione......................................................................................................................................................... 280
7.73 Convenzione spostamenti della trave ad anello .................................................................................................................................................... 281
7.74 Andamento dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 282
7.75 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 282
7.76 Andamento dell'iperstatica nel tempo ....................................................................................................................................................... 283
7.77 Andamento dell'iperstatica nel tempo ........................................................................................................................................................ 283
7.78 Andamento del momento flettente ................................................................................................................................................. 284
7.79 Andamento del taglio ............................................................................................................................................................................ 284
7.80 Andamento dell'azione assiale ........................................................................................................................................................ 285
7.81 Andamento dell'azione assiale ........................................................................................................................................................... 285
7.82 Schema trave ad anello ...................................................................................................................................................................................................... 286
7.83 Andamento del momento flettente nel tempo ......................................................................................................................................... 286
7.84 Andamento dell'azione assiale nel tempo .................................................................................................................................................... 286
7.85 Andamento del momento flettente ................................................................................................................................................... 287
7.86 Andamento del taglio .............................................................................................................................................................................. 287
7.87 Andamento dell'azione assiale .......................................................................................................................................................... 288
7.88 Andamento dello spostamento all'istante iniziale........................................................................................................................ 289
7.89 Andamento dello spostamento nel tempo ............................................................................................................................................ 290
7.90 Andamento dello spostamento nel tempo ............................................................................................................................................... 290
7.91 Andamento dello spostamento nel tempo ................................................................................................................................................ 291
7.92 Andamento della rotazione nel tempo.......................................................................................................................................................... 291
7.93 Andamento dello spostamento all'istante iniziale .................................................................................................................. 292
7.94 Andamento dello spostamento nel tempo ..................................................................................................................................... 292
7.95 Andamento della rotazione all'istante iniziale ........................................................................................................................... 293
7.96 Andamento della rotazione nel tempo ............................................................................................................................................... 293
7.97 Confronto spostamenti guscio cilindrico .................................................................................................................................................................. 294
7.98 Confronto spostamenti trave ad anello ...................................................................................................................................................................... 295
7.99 Confronto spostamenti guscio sferico ........................................................................................................................................................................ 295
7.100 Deformata del complesso strutturale nel caso A) .............................................................................................................................................. 296
7.101 Deformata del complesso strutturale nel caso B) .............................................................................................................................................. 297

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