Parmenide e la scoperta dell’Essere come necessità
Parmenide di Elea era in disaccordo con Eraclito praticamente su tutto tranne che su una cosa, sul fatto che la visione 1. ionica del mondo si era rivelata del tutto incomprensibile Mentre Eraclito teorizzava il carattere contradditorio di tutti gli aspetti della realtà, invece Parmenide è stato il puro 3. razionalista, il sostenitore del valore assolutamente vincolante del Principio di Non-contraddizione Parmenide per sottrarsi alle difficoltà che scaturiscono dal dualismo ionico essere-enti elimina uno dei poli del 5. rapporto, la categoria ontologica del Divenire Parmenide annullando il Divenire cancella la molteplicità degli enti particolari che vengono all’essere, sono soggetti a 7. costanti mutamenti nel corso della loro esistenza e infine muoiono Parmenide reagendo al dualismo caratteristico dei pensatori ionici si qualifica come un monista ontologico, infatti per 9. lui l’Essere è uno, indivisibile, immutabile ed eterno Il monismo ontologico di Parmenide cozza con ciò che si presenta come vero alla totalità delle persone, in tal senso la 11. dottrina di Parmenide è paradossale, perché nulla ci appare con maggiore chiarezza del Divenire 4.1. Le due vie Parmenide illustra le ragioni della sua posizione nel poema Peri Pyseos, il poema si apre con un proemio ricco di 13. immagini sfolgoranti e caratterizzato da un tono solenne Qui viene raccontato che il filosofo, salito su un cocchio, viene condotto dalle Eleadi fino al luogo dove si dipartono le 15. vie della Notte e del Giorno, e a questo punto si apre la porta che permette di accedere alla Dea, che è colei che guida l’uomo che possiede la scienza attraverso l’intera realtà La guardiana della porta è Dike, cioè la Giustizia, che cedendo alle preghiere delle Elleadi concede di far passare 17. Parmenide All’uomo si delineano due vie alternative, la via della Verità immutabile, a cui ci si eleva attraverso il pensiero 19. razionale, e la via dell’opinione e delle sue mutevoli apparenze, che è dominata dalla consuetudine e dalla esperienza confusa dei sensi Sicuramente è necessario conoscere anche questa seconda via e penetrare le insidie, però per fare questo è 21. necessario aver percorso la prima via e aver acquisito uno strumento adeguato per smascherare l’errore L’itinerario vero è quello che afferma l’esistenza, poi c’è l’itinerario che ne è la negazione, che si fona sul rifiuto 23. dell’Essere L’Essere, trovandosi in relazione solo con sé stesso, costituisce l’intera realtà, dunque a ciò che negandolo è privo di 25. qualsiasi rapporto con l’Essere non spetta alcuna esistenza Parmenide afferma che il non essere non è mai raggiungibile, è impensabile, questo perché per Parmenide pensare 27. significa rendere presente, e il non essere, in quanto tale, è impensabile Il concetto di Divenire è un concetto complesso, che comprende in sé sia la nozione di essere sia la nozione di non 29. essere, e poiché il divenire è implicito nel concetto di Divenire, ne consegue che anche il concetto di Divenire non può essere pensato Parmenide nega la realtà del mutamento, disseziona i concetti che usiamo abitualmente e ammette la loro 31. utilizzabilità solo se risultano liberi dal pericolo del non essere e superano il test di una logica retta dal Principio di Non-Contraddizione Parmenide, in quanto ripone una fiducia assoluta nella ragione, rifiuta senza esitazione quanto offrono la doxa e i 33. sensi quando sembrano cozzare con le conclusioni a cui la ragione perviene Per Parmenide bisogna fare esclusivamente affidamento sul puro ragionamento per riuscire ad arrivare alla verità 35.