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"Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra agli uomini che amano il Signore".

Ogni anno riviviamo la gioia di questo Vangelo e, come i pastori, andiamo a Betlemme per
accompagnare questo mistero di salvezza: dove Dio si è fatto uomo, la parola eterna si è
fatta carne e ha abitato tra noi. Per contemplarlo, si presenta come povero e semplice.

Davanti al presepe, insieme a Maria e Giuseppe, vediamo che "Dio non vi ama perché
pensate correttamente e vi comportate bene; vi ama, e il suo amore è incondizionato, non
dipende da voi. Potete avere idee sbagliate, potete averne fatte vostre, ma il Signore non
smette di amarvi. Quante volte pensiamo che Dio sia buono se siamo buoni, e che ci
punisce se siamo cattivi? Ma non lo fa. Anche nei nostri peccati continua ad amarci. Il suo
amore non cambia, non è delicato, è fedele, è paziente. Questo è il dono che troviamo a
Natale: scopriamo con stupore che il Signore è il più libero possibile, il più tenero possibile.
La sua gloria non ci abbaglia, la sua presenza non ci spaventa. È nato povero di tutto, per
conquistarci con la ricchezza del suo amore". La Santa Vergine e San Giuseppe sono la
nostra prima famiglia con la quale vogliamo vivere questo nuovo Natale.

Sono giorni di vita familiare, particolarmente adatti alla contemplazione. Possiamo pregare
davanti al presepe e adorare Dio in silenzio. Tante cose si purificano in questi giorni in cui
gli atti d'amore sono così intensi! Conserviamo il carattere di una festa casalinga. Cristo nel
venire al mondo ha santificato la vita umana, nella sua prima età, l'infanzia; ha santificato la
famiglia, e soprattutto la maternità; ha santificato la casa umana, il nido degli affetti naturali
più amorevoli e universali. Cerchiamo di festeggiare questo Natale, con i nostri cari, e il
miglior regalo che possiamo condividere con loro è la nostra vicinanza e il nostro amore,
perché oggi siamo insieme come famiglia, domani non lo sappiamo ancora; nel mio paese
diciamo: "non rimandare a domani quello che puoi fare oggi", il tempo non sempre torna
indietro...; ringraziamo Dio per la nostra famiglia e chiediamo al Signore questa sera:
"benedici la nostra famiglia, per aiutarci a vivere uniti nell'amore e a guarire le nostre ferite
attraverso il perdono" .

Così sia.

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