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REVISING AND EDITING FOR TRANSLATORS

1. Why is editing and revising necessary?


Perché l’editing e la revisione sono necessari?

Nonostante l’esperienza, qualsiasi traduttore o scrittore compie degli errori. L’impossibilità della
perfezione riguarda ovviamente anche il processo di revisione e di editing: non vengono mai trovati e
risolti tutti i problemi di un testo.

Il primo motivo per cui sono due attività fondamentali è la semplicità di scrittura di frasi difficili da
capire o facili da malinterpretare.

Il secondo: è la semplicità, mentre si scrive, di dimenticare i lettori futuri, quindi dimenticarsi di


scrivere in maniera appropriata per loro o per lo scopo del testo.

Il terzo riguarda la possibilità che un testo possa non rispettare le norme linguistiche di un particolare
genere, sia nella sua scrittura che nella sua traduzione.

Il quarto riguarda il possibile conflitto tra ciò che è stato scritto e gli obiettivi della casa editrice.

Per risolvere questi problemi, i revisori e gli editori modificano il testo in due modi: o agiscono come
dei guardiani e assicurano che il testo sia conforme alle norme linguistiche, alle norme testuali e
raggiunga gli obiettivi della casa editrice; o come dei terapisti della lingua e fanno in modo che i testi
siano facilmente comprensibili e siano adatti ai fruitori futuri.

Spesso, le due figure, si trovano al centro di un conflitto di richieste e bisogni che provengono dal
cliente, dagli standard richiesti dalle associazioni professionali di cui fanno parte, dalle norme di enti
di standardizzazione terminologica o di standardizzazione linguistica, anche gli autori possono
avanzare delle richieste, infine bisogna tenere a mente i bisogni dei lettori.

Non si tratta solamente di guardare un testo, vi sono specifici problemi che un editor o revisore cerca e
che possono essere prevedibili:

- Errori di battitura;
- Errori di formattazione (grassetto/corsivo);
- Combinazioni di parole non idiomatiche;
- Frasi non comprensibili alla prima lettura;
- Utilizzo di pronomi di cui non capisce immediatamente il referente;
- Utilizzo di un lessico non appropriato al pubblico target;
- Scrittura non appropriata al genere;
- Se il testo è narrativo, difficoltà nel seguire la sequenza degli eventi o se si tratta di un
discorso, difficoltà nel seguire i passaggi;
- Contraddizioni interne.

Scrivere è un lavoro molto difficile e lo è per tre motivi:

- Mancanza di un feedback immediato da parte dei lettori: il peso di una comunicazione efficace
ricade unicamente nello scrittore, che deve immaginare le reazioni di un lettore sconosciuto o
di una situazione futura sconosciuta, deve anticipare i possibili problemi che il lettore potrebbe
riscontrare nel ricevere il messaggio e deve agire in questo senso. I cattivi scrittori si
dimenticano che stanno comunicando con altri e che non si tratta di un mero mezzo di
espressione di se stessi;
- Lunghezza dei documenti scritti: bisogna saper organizzare il discorso, infatti spesso si
trovano delle contraddizioni interne;
- Mancanza di intonazione e gesti non compensati, il risultato è ambiguità o mancata chiarezza
nei passaggi.

Anche fare una traduzione è difficile a causa della necessità di trasmettere il significato/senso di
qualcun altro. È facile comunicare un significato non presente nel testo fonte o scrivere confondendo il
lettore. Ed è difficile non lasciarsi influenzare linguisticamente dal testo fonte. Per minimizzare gli
errori, i traduttori tendono a pianificare il lavoro e procedere con una autorevisione. I 4 approcci
fondamentali sono:

- Architetto: la pianificazione è importante, l’autorevisione è minima dopo la stesura;


- Muratore: la pianificazione è importante, anche l’autorevisione durante la stesura;
- Pittore ad acquerelli: la pianificazione è minima, anche l’autorevisione durante la stesura;
- Pittore a olio: la pianificazione è minima, l’autorevisione è importante durante e dopo la
stesura.

Quindi alcuni scrittori (architetto e muratore) prevedono gli errori pensando attentamente al messaggio
prima di iniziare a scrivere, potrebbe anche preparare una bozza. Gli architetti producono un buon
testo già alla prima stesura, tant’è che richiede solo una minima autorevisione. Al contrario, i muratori
devono fare un’importante lavoro di autorevisione durante la stesura. I pittori (ad acquerelli e a olio)
tendono a pensare mentre scrivono, quindi pianificano ben poco: iniziano a scrivere partendo da un
tema o un’idea in mente oppure attraverso l’ausilio di appunti. I pittori ad acquerelli, inoltre, fanno ben
poca autorevisione; invece i pittori a olio compensano la scarsa pianificazione con un importante
autorevisione sia durante che dopo la stesura.

Perché i testi hanno bisogno di guardiani?

La scrittura differisce dal parlato ed è solitamente soggetta a regolamentazioni esterne in due modi:

- I testi sono solitamente scritti in lingua standard, regolamentata da dizionari, grammatiche e


da autorità riconosciute. Le case editrici potrebbero anche avere regole interne. La scrittura in
settori specialistici prevede anche l’uso della terminologia adatta. Infine, ogni comunità
linguistica possiede le proprie abitudini retoriche e tradizioni legate ai generi;
- I testi sono spesso commissionati e chi li commissiona vuole raggiungere un obiettivo e
qualcuno deve fare in modo che ciò avvenga. Gli editori probabilmente vorranno anche
mantenere un certo grado di reputazione, quindi sarà necessario correggere le imprecisioni.
L’editing risulta estremamente importante se il prodotto è destinato alla vendita, se il pubblico
è vasto e se è destinato ad essere letto per un lungo periodo di tempo.

Oggigiorno la scrittura di blog e simili destinati a milioni di lettori ha democratizzato la scrittura


pubblica (togliendola dalle mani di case editrici), dall’altro lato ha anche aumentato il numero di testi
in circolazione non controllati a livello linguistico e contenutistico, che potrebbero anche non essere
stati autoeditati.

Le traduzioni sono quasi sempre commissionate, quindi dovranno sempre soddisfare un cliente. Un
minimo di revisione è necessaria anche in caso di testi effimeri per la correzione di errori tipici della
traduzione: traduzioni errate, omissioni e la lingua non idiomatica tanto difficile da evitare. Infine la
revisione è necessaria per garantire il rispetto delle attuali norme che regolano la traduzione di uno
specifico genere.

Qualità delle traduzioni

La revisione delle traduzioni è fondamentale per raggiungere un certo grado di qualità. Cosa si intende
per qualità? Secondo la ISO 9000 la qualità è il grado per cui le caratteristiche di un oggetto
soddisfano un insieme di esigenze (dichiarate o implicite), ovvero bisogni, aspettative e doveri. Le
esigenze implicite si riferiscono a quelle consuete o di pratica comune. La qualità, quindi, è sempre
relativa ai bisogni e non esiste una qualità assoluta. Spesso viene distinta in due tipologie: qualità da
informazione/information-quality (pochi lettori per un breve periodo di tempo) e qualità da
pubblicazione/publication-quality (molti lettori per un lungo periodo di tempo).

In traduzione uno dei bisogni impliciti più importanti è l’accuratezza (accuracy), garantirla è uno dei
principali obiettivi del revisore. Un altro bisogno implicito si riferisce alla comunicazione efficace del
messaggio ai lettori e per fare ciò spesso l’editore o il revisore ignorano le istruzioni del cliente.
Questo avviene spesso nel caso della traduzione, perché il cliente spesso non conosce la cultura di
arrivo e potrebbe non capire appieno i processi di causa-effetto coinvolti. Tramite l’insegnamento
spesso è possibile cambiare le aspettative del cliente.

Esistono 3 concetti di qualità linguistica:

- Raggiungere un livello di qualità accettabile significa soddisfare i clienti. Questo potrebbe


portare a prestare maggiore attenzione agli errori facilmente rintracciabili dal cliente (errori di
battitura o di terminologia). È anche sancito dall’ASTM (U.S. Standardization Organization)
🡪 qualità significa soddisfare le esigenze e le indicazione accordate.
Una versione estrema fa coincidere il raggiungimento della qualità con il superamento dei
costi di produzione tramite le entrate.
Nel web 2.0 invece la soddisfazione del cliente si traduce nella soddisfazione del lettore.
- Qualità significa proteggere e promuovere la lingua target: spesso questa interpretazione
riguarda le comunità linguistiche interessate a contrastare le influenze di una lingua
dominante, come l’inglese. La revisione così si trasforma quasi in un esercizio di scrittura
letteraria per il miglioramento linguistico e stilistico. La qualità si riferisce a quanto bene è
stata scritta la traduzione nella lingua target e non alla corrispondenza con il testo fonte.
- Una traduzione è accettabile (a livello di qualità) se è “adatta allo scopo” (fit for purpose): la
traduzione deve essere adatta al pubblico di lettori e al motivo per cui verrà letta, come
specificato dal cliente. Il revisore dovrà leggere il testo tenendo conto dell’obiettivo del cliente
e fare solo le correzioni necessarie per il raggiungimento di tale scopo. Questa è la definizione
abbracciata dall’ISO.

I criteri di qualità accettabile variano in base al tipo di testo e ai lettori. I cambiamenti che si effettuano
in un testo durante una revisione dipendono quindi dall’obiettivo: protezione della lingua,
appropriatezza, rispetto delle indicazioni ecc. Il concetto di qualità influisce anche sulla gestione dell’
“accuratezza” (accuracy) e “leggibilità” (comprensibilità) come obiettivi. In caso di protezione
linguistica, la leggibilità potrebbe essere sacrificata per seguire le regole di un corpo regolatore;
oppure se con protezione linguistica si intende il proteggere la lingua dalle influenze esterne, la
leggibilità potrebbe essere importante da raggiungere. Nel caso di “adatta allo scopo” (fit for purpose)
l’accuratezza potrebbe essere importante ma anche non tanto, dipende dalla tipologia di testo.

Inoltre, il concetto di qualità può cambiare in base al Paese, alla combinazione linguistica o alla
direzione. È importante sottolineare che proteggere la lingua target e soddisfare il cliente non sono
obiettivi voluti perché non sono specifici del testo in sé; inoltre spesso soddisfare il cliente porta a
traduzioni che sono ben lontane dall’essere “adatte allo scopo”, mentre il punto di vista della
protezione linguistica permette di apportare anche modifiche non necessarie nel caso di “adatto allo
scopo”.

Quando si parla di “fit for purpose” è difficile stabilire quale sia l’obiettivo, deve essere quello
attualmente conosciuto (non un obiettivo generale).

Quanto è importante l’accuratezza (accuracy)?

Dipende dal testo, ci sono testi accurati di alta qualità ma anche testi non molto accurati. Dipende dal
contesto e dal tipo di testo.

Qualità e strumenti informatici

Gli strumenti informatici hanno un impatto su quella che si considera oggi una “qualità accettabile”.
Da un lato la possibilità di fare ricerche rapidamente e facilmente permette di raggiungere un alto
grado di qualità in materia di contenuti, dall’altro lato l’uso di memorie di traduzione può causare
problemi (prima sconosciuti) alla coesione interna delle frasi. Molti traduttori infatti sembra che si
affidino troppo ai suggerimenti delle TM, senza fare ulteriori ricerche o scrivere in autonomia.

L’avvento degli strumenti informatici potrebbe cambiare l’idea di qualità anche dei revisori. La
costanza terminologica potrebbe risultare più importante di altri aspetti della traduzione solo perché i
computer sono bravi a scovare questi problemi.

Infine, sempre più persone non esperte stanno iniziando a revisionare, tradurre, fare autorevisioni su
base volontaria.

I concetti di qualità tra i professionisti sono ben diversi da quelli dei volontari.

I limiti dell’editing e della revisione

Alcuni testi non valgono la pena dell’editing e della revisione, sono scritti così male o tradotti male
che sarebbe necessario troppo tempo e quindi costerebbe troppo.

Bisogna ricordare che fare editing non significa riscrivere e revisionare non significa ritradurre. Il
compito principale di un editor/revisore è quello di leggere, non scrivere, è non fare nulla.

Il compito di una revisione

La revisione è necessaria ma non è l’unico modo per garantire la qualità. La qualità è garantita
innanzitutto grazie a un lavoro di prevenzione svolto dagli stessi traduttori. La revisione dovrebbe
essere vista come l’ultima risorsa per eliminare e correggere gli errori inevitabili. Chi si deve occupare
della qualità è il traduttore.

Ormai sono pochi i traduttori che si occupano di revisionare, spesso è interamente sostituita da
autorevisioni, tranne per i nuovi traduttori. Probabilmente, in alcuni ambienti, anche l’autorevisione è
ridotta.
2. The work of an editor
Il lavoro di un editore

Cosa si intende con editing: leggere un testo che non è una traduzione per trovare passaggi
problematici, fare o suggerire correzioni e miglioramenti necessari per raggiungere un certo grado di
qualità.

I compiti dell’editor

“Editare” può avere significati diversi:

- Mettere insieme, preparare o adattare un testo ai fini della pubblicazione;


- Preparare un’edizione di testo letterario tramite la ricerca di manoscritti;
- Essere a capo dei contenuti e della composizione di un testo (di un giornale, di una rivista
ecc.);
- Riformulare, revisionare o alterare un testo per correggerlo, alterare l’enfasi ecc.

Per quanto riguarda la mansione dell’editor, secondo la National Occupational Classification del 2016,
gli editor revisionano, valutano e modificano testi per la pubblicazione e coordinano le attività degli
scrittori, giornalisti ecc. Sono assunti da case editrici, giornali, radio, reti televisive, compagnie,
governi che producono pubblicazioni. Possono anche lavorare come freelance.

Le pubblicazioni stampate sono diverse da quelle per l’online (e-publishing) e dalle


telecomunicazioni. In alcuni settori, l’avvento della tecnologia ha causato problemi finanziari per
quanto riguarda le pubblicazioni stampate, questo comporta minori investimenti, soprattutto
nell’editing e più errori non corretti.

L’editor ha diversi compiti, diversi editor hanno diversi compiti:

- Decidere quali materiali verranno pubblicati;


- Trovare scrittori e gestire le relazioni con loro;
- Valutare l’idoneità di testi e suggerire modifiche di contenuto, stile od organizzazione del
testo;
- Mantenere contatti con revisori (esperti per testi specialistici);
- Programmare le pubblicazioni;
- Progettare il layout delle pagine con l’integrazione di grafici;
- Annotare istruzioni per la stampa di testi;
- Verificare l’ottenimento dei permessi per l’utilizzo di materiali coperti da copyright e
affrontare altre questioni legali;
- Dirigere le risorse economiche e materiali e gli impiegati;
- Modificare un testo presentato da uno scrittore.

Il lavoro di un editor può variare anche in base al tipo di scrittore affidato: è diverso editare il lavoro di
uno scrittore professionista da quelli di scienziati che non scrivono per professione. Per molti editor la
parte delle relazioni con gli scrittori professionisti è la più complicata da gestire.

Nell’ambito della traduzione la situazione è diversa: da un lato spesso per le traduzioni letterarie
bisogna negoziare con gli autori ancora vivi del testo originale, dall’altro lato per le traduzioni non
letterarie si ha a che fare con scrittori non professionisti. In questa relazione è il traduttore ad essere lo
scrittore esperto. Nelle traduzioni non letterarie, spesso insorgono problematiche nella relazione tra
traduttore e revisore oppure tra traduttore e cliente, non tanto nella relazione con l’autore.

Tipologie di lavori di editing

Esistono 4 tipologie di lavori di modifica/correzione dei testi:

- Copyediting: si tratta di correggere testi per la pubblicazione al fine di aderire a una serie di
regole prestabilite per garantire un certo grado di coerenza/costanza. Spesso, a causa dei
problemi finanziari già citati, l’impegno dedicato a questa attività è ridotto;
- Stylistic editing: è mirato al miglioramento del testo più che alla sua correzione. Riguarda
l’uso di terminologia e struttura delle frasi adatte al pubblico lettore e la creazione di un testo
leggibile, sistemando le frasi costruite in maniera strana e verificando che le connessioni tra le
parti siano chiare. Potrebbe richiedere molto tempo;
- Structural editing: si occupa della riorganizzazione del testo per raggiungere un ordine
migliore di presentazione del materiale o per rendere le relazioni tra le parti più chiare;
- Content editing: suggerisce aggiunzioni o sottrazioni riguardo un argomento (macro-level
work), corregge errori logici, matematici e relativi ai fatti (micro-level work). Rende il testo
comprensibile.

In alcune situazioni, i cambiamenti vengono apportati senza consultare l’autore, in altri il testo viene
rimandato all’autore con le correzioni suggerite e i commenti.

Un’ultima tipologia di modifica del testo è quella finalizzata alla produzione di una nuova edizione di
un lavoro precedentemente pubblicato.

In grandi organizzazioni, un processo simile potrebbe avvenire prima che un documento sia
pubblicato: una bozza viene preparata e mandata con i commenti, i cambiamenti vengono apportati
sulla base dei commenti, la versione finale viene chiamata “version 2”. Il processo si ripete finché non
si raggiunge un risultato soddisfacente.

Divisione del lavoro

In grandi case editrici, società o ministeri del governo che hanno un dipartimento per le pubblicazioni,
potrebbe esserci una notevole suddivisione del lavoro con la formazione di una gerarchia di impiegati
con diversi titoli, tra cui senior editor, assignment editor, editorial assistant, copyeditor, production
editor, fact-checker or proofreader. “Editor” è solitamente utilizzato per designare la persona a capo di
un’area di lavoro. I titoli non riflettono necessariamente i compiti da svolgere.

- Senior editor: deve supervisionare un progetto in pubblicazione, trattare con gli autori e i
revisori, suggerire cambiamenti di contenuto a livello macro. Quelli che lavorano in giornali o
case editrici spesso si trovano in bilico tra l’aspetto creativo e quello commerciale della
pubblicazione, perché spesso il budget non è abbastanza per ciò che si vuole promuovere a
livello stilistico. Coloro che lavorano per ministeri, chiese o altre istituzioni potrebbero non
essere turbati dai problemi economici, ma come gli altri devono garantire la coerenza dei testi
o promuovere gli obiettivi politici o ideologici delle organizzazioni per cui lavorano. L’editor
quindi spesso si ritrova a dover risolvere i conflitti d’interesse che si possono creare tra case
editrici, scrittori, venditori e compratori.
- Subject-matter reviewers: sono esperti che vengono assunti in caso di testi altamente
specializzati. Sono chiamati a verificare e a contribuire alla coerenza dei contenuti. Oltre che
da specialisti del settore, testi del genere potrebbero anche essere editati da qualcuno
specializzato nell’editing di testi del settore.
- Proofreaders: questo compito potrebbe essere assegnato all’autore, all’editor a un
proofreader specializzato e si occupa di verificare che il “proof”, ovvero il risultato
dell’impaginazione, non presenti errori rispetto all’originale. Se lavora su carta, usa simboli
speciali accoppiati per evidenziare gli errori, uno nel testo (copymark) e uno nel margine per
segnalare la modifica. Non vengono usati ovunque gli stessi simboli.

Editing, rewriting and adapting


Editing, riscrittura e adattamento
Quando si fa editing si parte da un testo esistente su cui si procede con le modifiche delle parole.
La riscrittura può riguardare solo alcune frasi, a volte la maggior parte del testo. Entrambi hanno lo
scopo di creare un testo che sia adatto all’audience a cui era originariamente destinato. Quando si
vuole preparare un documento aggiuntivo per una nuova audience si parla di adattamento e può
coinvolgere sia una ricomposizione completa (come nel caso della riscrittura) sia minime
riformulazioni di frasi già esistenti (come nell’editing).
L’adattamento si può svolgere in due maniere:
- Vengono aggiunte caratteristiche tipiche del pubblico di riferimento ed eliminate quelle
specifiche di altre tipologie di pubblico cui non è destinato il testo.
- Tutte le caratteristiche locali vengono eliminate, in modo da raggiungere il più ampio pubblico
possibile.
Gli adattatori devono sapere cosa gli altri non sanno o sanno, ai fini della comprensibilità del testo da
parte di tutti.
Un’altra tipologia di adattamento è il “repurposing”: il materiale viene sistemato per un nuovo scopo
utilizzando un nuovo mezzo (es. dalla stampa all’online).
La differenza tra authoring (scrittura) ed editing sta svanendo, sta diventando sempre più normale
scrivere editando pezzi di testi già esistenti e provenienti da altre fonti, quindi uniti con o senza
aggiunzioni (magari riscritti o adattati).

Mental editing during translation


Mental editing è un’attività simile all’editing ed è comune dei traduttori professionisti. Spesso le
traduzioni sono più facili da leggere dei loro testi originali e questo avviene perché traduttori
professionisti di testi non letterari tendono a produrre testi di qualità maggiore rispetti agli originali.
Per fare ciò non preparano una versione editata del testo fonte, ma procedono con il mental editing a
livello stilistico e strutturale mentre traducono. Si apprende il “range ammissibile” di editing solo con
l’esperienza e con i consigli di traduttori esperti. In molti casi un editing del contenuto e della
struttura su larga scala è necessario durante la traduzione e questa attività è chiamata trans-editing.
Il peso dell’editing non dovrebbe essere sostenuto dal traduttore, ciò vuol dire che il testo fonte
dovrebbe essere editato prima di essere sottoposto al traduttore. Questo a volte è solo questione di
tempistiche.

Editing non-native English


Spesso chi scrive in inglese da non madrelingua ha ottime capacità di produzione orale, ma scarse
nella produzione scritta: commettono molti errori elementari ed anche a livello di lingua (es. registro),
si lasciano influenzare dalla propria lingua madre con l’introduzione di falsi amici o nella
strutturazione delle frasi o del testo stesso, il che rende innaturale la composizione ed evidente che è
stato scritto da un non madrelingua (necessità di structural editing).
In questo caso, l’editor potrebbe essere assunto direttamente dall’autore e non da una casa editrice,
nonostante ciò è sempre meglio conoscere i requisiti della casa editrice dell’autore dato che l’editor ha
l’obiettivo di far accettare il testo per la pubblicazione.
L’ideale sarebbe che l’editor fosse madrelingua inglese ma questo non è sempre possibile in tutti i
Paesi per la difficoltà di trovare persone madrelingua. Sarebbe anche ideale che l’editor conoscesse la
lingua dello scrittore per poter intercettare più rapidamente e facilmente i possibili errori. Il problema
riguarda la varietà di inglese: se il pubblico è internazionale è consigliabile evitare usi specifici di
varietà locali; se il pubblico di lettori appartiene ad una specifica varietà, è consigliabile utilizzare
quella varietà.
L’editor potrebbe anche dover fare modifiche contenutistiche. L’importante è non cambiare il
significato voluto dall’autore, se possibile è infatti consigliabile consultare l’autore stesso oppure un
esperto in materia che potrebbe anche leggere sia il testo non editato che quello editato per verificare
la presenza di possibili cambiamenti di senso.

Crowd-sourced editing
Con l’avvento dei social media e di Wikipedia, è diventato sempre più semplice scrivere e pubblicare
senza subire un processo di editing da parte di una casa editrice. Si chiama User Generated Content e
potrebbe non essere mai editato. Gli articoli su Wikipedia possono essere editati da qualsiasi utente
registrato e per questo si parla di “crow-sourced editing”, in quanto non effettuata da un editor
ufficiale.

Degrees of editing
Esistono diversi gradi di editing: si può parlare di light, medium a heavy editing, ognuno adatto a un
particolare compito; si possono distinguere fino a nove livelli di editing.
“Light” e “heavy” non si riferiscono al numero di cambiamenti apportati a un testo (che dipende dalla
tipologia di testo e dalla sua qualità), si riferiscono piuttosto al numero di aspetti di un testo che
vengono controllati: ad esempio in un light edit si controllato errori di grammatica, di spelling e di
punteggiatura.
Un altro modo di guardare all’editing prende in considerazione lo sforzo di scrittura e non lo sforzo di
lettura dell’editor. I 5 livelli di editing che prendono in considerazione lo sforzo di scrittura:
- Non apportare modifiche;
- Apportare modifiche per correttezza;
- Apportare modifiche per la comprensibilità;
- Apportare modifiche per la qualità di scrittura (stile);
- Riscrittura.
A questi si aggiungono l’editing strutturale e contenutistico.

Editing procedures
- Diventare esperti in tutti i tipi di editing;
- Eseguire un editing completo di un testo lungo alcune pagine, applicando una tipologia di
editing per volta su tutto il testo (separate editing);
- Provare un editing combinato (combined editing) in cui si correggono errori di qualunque tipo
mentre si legge il testo. Dopo qualche giorno rivedere il testo usando editing separati (separate
editing - uno alla volta) e comparare i risultati. Cercare errori mancanti, lavoro sprecato, errori
introdotti;
- Lavorare con un partener: uno procede con il combined editing e uno con il separate editing.

3. COPYEDITING

Il copyediting può essere definito come l’operazione di controllo e correzione di un documento per
raggiungere una certa conformità a un set regole prestabilite. Nel caso di “uso corretto” le regole da
seguire sono controverse e implicano questioni di autorità, ideologia e tradizione (soprattutto per la
punteggiatura non sono ben chiare).

Il copyediting richiede particolare attenzione ai dettagli, si fa riga per riga, è un micro-level work.
Viene eseguito dopo che l’autore e l’editor hanno apportato le modifiche al macro-level, quindi a
livello contenutistico e di struttura. I copyeditor controllano anche le caratteristiche tipografiche e di
layout, soprattutto al fine della coerenza, anche se questo lavoro riguarda più l’editing stilistico o
strutturale.

House style

Spesso i copyeditor lavorano con l’obbligo di seguire degli style sheets, dei manuali o guide di stile.
Un manuale di stile dà istruzioni su una grande varietà di questioni, tra cui spelling, uso delle lettere
maiuscole, unione con un trattino, numeri, uso dei plurali latini o inglesi, acronimi, uso del corsivo o
del grassetto, presentazione delle citazioni, note a piè di pagina e bibliografia, trattamento dei nomi di
luoghi, traslitterazioni di nomi da altre lingue, linguaggio inclusivo ecc. A volte i manuali di stile
suggeriscono un approccio e richiedere semplicemente una certa coerenza.

I manuali di stile vengono pubblicati da governi, giornali, uffici stampa di università, associazioni di
editor.

I manuali di stile e gli style sheets aiutano a creare una voce istituzionale unica e un’immagine visiva
per una pubblicazione, una house style (stile della casa); creano anche un certo grado di coerenza nei
giornali, nelle riviste e negli articoli in cui solitamente più autori contribuiscono alla scrittura di un
libro/edizione. È compito del copyeditor valutare se sono state seguite le istruzioni.

In Paesi o istituzioni multilingue, i manuali di stile potrebbero dare istruzioni su come gestire la
formulazione delle parole in un’altra lingua.

Spelling and typing errors

Gli errori di spelling hanno un effetto negativo sul lettore, che si crea una cattiva impressione di ciò
che sta leggendo e perde confidenza con il contenuto del testo. Inoltre errori di spelling o di battitura
distraggono e rallentano il processo di lettura. Gli errori di battitura possono anche alterare il
significato delle frase.

Il lavoro di ricerca di errori di questo genere è facilitato dalla funzione Spellcheck presente nei
software di scrittura ed è consigliabile usarla tenendo a mente che può commettere errori soprattutto
nel caso di nomi propri di persone e di luoghi che sarà bene verificare.

Una caratteristica dello spelling nella lingua inglese è che è altamente variabile in base all’ambito. Un
esempio è il trattamento dei composti (caseworker o case worker) o l’uso del trattino. Se gli style
sheets consigliano un dato dizionario è necessario consultarlo per stabilire quale soluzione utilizzare. Il
composto, tuttavia, è un trattamento molto produttivo in inglese, gli autori infatti tendono sempre a
crearne di nuovi che non compaiono nel dizionario. L’unica soluzione è la coerenza da seguire per
tutto il testo. Un’altra soluzione potrebbe essere quella di cercare la parola (come unica o due parole)
su Google per verificare la frequenza d’utilizzo di entrambe le forme. Solitamente quando una parola
composta viene introdotta si usa il trattino (open spelling), quando il composto si stabilizza si utilizza
la parola unica senza trattino (solid spelling). È importante notare che il trattino è usato meno
nell’inglese americano rispetto all’inglese britannico. L’uso del trattino riguarda anche la rottura delle
parole quando si va a capo: in americano la rottura avviene in punti fonetici naturali (trium-phant), in
britannico ci si avvale di considerazioni morfologiche (triumph-ant).

Syntax and idiom

Se un testo viene scritto da persone istruite spesso non commettono errori di sintassi o di idiomaticità,
ma ci possono essere delle eccezioni:

- Persone che cercano di scrivere in un campo/settore non familiare che presenta una particolare
fraseologia.
- L’avvento dei processori di scrittura causa degli errori frequenti, tra cui la mancanza o
l’aggiunta di parole (spesso quando si fa copia e incolla o quando si fanno modifiche senza
ricontrollare). La facilità di modifica del testo porta a focalizzarci solo sulla parte che si sta
modificando e non sul resto, causando problemi.
- A volte gli scrittori fanno concordare verbi al tempo presente con il numero del nome più
vicino
- A volte si utilizzano le parole sbagliate per un certo contesto.
- Quando si traduce nella propria madrelingua, spesso si tende a scrivere frasi scorrette a livello
grammaticale o non idiomatiche a causa dell’influenza della lingua fonte. Questo può
verificarsi anche nei testi di chi scrive in un ambiente multilingue e quindi non nella sua
lingua madre.

Syntactic change and variability

La sintassi e i modi di dire non sono eterni, anzi cambiano con il passare del tempo e per questo oggi
può essere considerato accettabile quello che prima era da modificare. È necessario sempre controllare
l’ultima edizione del dizionario. Il concetto di “accettabilità” però varia in base alla sua sensibilità di
ognuno. Ciò che non si deve fare è introdurre le proprie personali tendenze linguistiche in un testo.
Inoltre, il problema di chi traduce spesso è che si finisce per attribuire significati nuovi alle parole a
causa dell’influenza della traduzione, che si tenderebbe quindi a modificare.

Bisogna ricordare che si sta lavorando sul testo di qualcun altro, non si deve sostituire la voce
dell’autore con la propria. È una tendenza comune negli editori più anziani.

L’accettabilità cambia anche in base al genere.

Per controllare l’idiomaticità è possibile consultare i dizionario combinatori o i corpus: non dicono
cosa sia corretto, ma danno informazioni sulla frequenza d’uso di una data combinazione di parole e il
contesto d’uso da parte di parlanti e scrittori di una data lingua.
Altra varietà da tenere in considerazione è quella regionale/geografica: si tende a preferire lo standard
nella lingua scritta e a marcare come errore ciò che non lo è. Ciò non vuol dire che un giorno diventerà
accettabile una forma regionale che ad oggi è limitata al parlato.

Punctuation

La punteggiatura (in senso stretto) comprende la virgola, il punto, il punto interrogativo, il trattino ecc.
In un senso più ampio include una serie di simboli che guidano i lettori: lo spazio tra le parole, il
rientro all’inizio di un nuovo paragrafo, la lettera maiuscola all’inizio di una frase ecc. Alcuni aspetti
della punteggiatura riguardano lo stile e la struttura.

Un errore comune è aprire una parentesi e non chiuderla oppure la mancata coerenza negli elenchi
puntati.

Le regole alla base della punteggiatura non sono ben chiare, inoltre differiscono nell’inglese britannico
e in quello americano.

Molti usi della virgola non sono nemmeno regolati, ci sono due tipi di varianti:

- Alcuni scrittori ne usano molte, altri pochi;


- Alcuni scrittori usano le virgole per segnalare caratteristiche del discorso (pause, enfasi), altri
per segnalare i confini della struttura sintattica. Sembra che esistano 3 principi su cui l’uso
della virgola in inglese è stato storicamente basato:
● Utilizzo della virgola per indicare la pausa durante la lettura ad alta voce. Fino a
qualche secolo fa ciò che si scriveva veniva letto sempre ad alta voce a se stessi o ad
altri quindi la punteggiatura indicava le pause in cui respirare o rendere un effetto
retorico. Le virgole, i due punti e i punti fermi indicavano pause dalla diversa
lunghezza;
● Utilizzo della virgole nei confini sintattici della frase. La punteggiatura permette di
segnalare la struttura sintattica e chiarire il significato;
● Utilizzo delle virgole per riflettere pause mentali o enfasi (che possono o no
coincidere con i confini sintattici). Spesso l’aggiunta di virgole per indicare una pausa
mentale aggiunge anche un significato attitudinale (sorpresa, dubbio). Questo
approccio è quello più usato oggi, spesso in combinazione con il secondo.

L’utilizzo della virgola, più che altri segni di punteggiatura, spesso varia in base al tipo di caratteristica
attitudinale che si vuole esprimere.

Al secondo approccio corrisponde la “heavy punctuation”, dal ventesimo secolo però è diventata
“lighter”. Le frasi sono diventate più corte, soprattutto nell’inglese americano, e il bisogno di virgole e
di segni di punteggiatura è diminuito. Nell’uso più “lighter” le virgole vengono usate solo quando
necessarie per evitare fraintendimenti: nel dubbio, non usarle.

Usage

Al contrario dei problemi di sintassi e della idiomaticità che si rifanno a delle regole da seguire, l’“uso
corretto” è fonte di dibattito. Il Webster’s Dictionary of English Usage definisce l’uso come un
insieme di opinioni su cosa sia o cosa dovrebbe essere la grammatica inglese e sulle proprietà d’uso di
certe parole o frasi e sullo stato sociale di chi usa certe parole e certe frasi. Queste opinioni tendono
alla standardizzazione e all’eliminazione di varianti. In ogni comunità di parlanti giornalmente
vengono sviluppate nuove varianti ma solo alcune si cristallizzano.
I testi scritti hanno bisogno di un livello più alto di standardizzazione rispetto all’orale, così che i testi
possano essere compresi in altri tempi e spazi e da lettori che non conoscono l’autore. Quale grado di
standardizzazione adottare dipende dal singolo. Ognuno dovrebbe decidere cosa sia meglio.

Spesso le prescrizioni d’uso mascherano un’ideologia, ad esempio la volontà di fare resistenza al


linguaggio inclusivo. Altre volte le prescrizioni causano un uso “scorretto” della lingua secondo un
processo chiamato ipercorrezione. Le prescrizioni potrebbe anche ostacolare la comunicazione a causa
della riduzione delle opzioni semantiche disponibili agli scrittori. Le prescrizioni, inoltre, sono
arbitrarie. Infine, fanno riferimento ad un uso che potrebbe portare a fraintendimento ma ciò che
sanciscono non è utile.

Chi segue queste prescrizioni sostiene che un certo standard dovrebbe essere seguito perché legato ai
migliori scrittori del passato, che in realtà hanno fatto degli usi condannati proprio da queste persone.

Esistono problemi insiti nella comunicazione ed è per questo che gli editor sono necessari. Sono visti
come fonte di autorità per garantire il corretto uso della lingua e difenderla dagli usi scorretti. L’editor
deve adottare un approccio per ogni punto polemico. A volte sarà la guida di stile a decidere per
l’editor.

Probabilmente, con l’aumentare degli scrittori che non scrivono nella loro madrelingua e di lettori che
leggono in inglese (non madrelingua) la definizione di “uso corretto” presto cambierà, l’importante è
che la comunicazione sia efficace.

Per prendere delle decisioni sull’uso è consigliabile affidarsi a fonti che svolgono ricerche su ciò che
sembra essere accettabile e cosa non lo è.

Practice

È consigliabile, inizialmente, lavorare sul testo due volte: una volta prestando attenzione agli errori del
micro-level e una al macro-level; oppure prestando attenzione ad una tipologia di problemi per volta.

Nel praticare “full editing”, è bene contare quanti errori di ogni tipologia non sono stati trovati così da
prestare attenzione a quella tipologia di errori.

È bene sperimentare con la velocità di editing.

Durante il micro-editing è consigliare lavorare con un righello così da direzionare l’attenzione alle
parole della riga e per assicurarsi che gli occhi non saltino delle righe. È più facile non accorgersi di
problemi al computer, per questo è consigliabile fare pratica su foglio.

È consigliabile inizialmente, per accelerare la pratica, sottolineare i punti in cui vi è un problema e vi è


bisogno di una modifica senza apportarla. Nel copyediting è difficile trovare i problemi, è facile
modificarli.

4. Stylistic editing

2 tipologie di editing che sono più difficili perché non implicano l’applicazione di regole:

- Adattare il vocabolario e la struttura delle frasi a un particolare pubblico o a un particolare


utilizzo;
- Creare un testo semplice da leggere e comprendere, sistemando problemi nelle connessioni,
nei focus sbagliati delle frasi, nella prolissità confusionaria e nelle strutture delle frasi strane
(difficili da seguire).

Tailoring language to readers (adattare la lingua al pubblico)

Il lettore può essere identificato in due modi: l’autore si immagina un certo tipo di pubblico a cui
indirizzare il suo prodotto; il prodotto può essere indirizzato un pubblico conosciuto. Ovviamente
adattare la lingua per un pubblico che si conosce è più semplice perché se ne conoscono le
caratteristiche.

Motivation

Se il pubblico è motivato, tollererà la lettura di testi poco editati. Se non è abbastanza motivato, il
compito dell’editor potrebbe essere quello di migliorare il testo al fine di renderlo più gradevole.

Knowledgeability

Testi scritti da e per professionisti/esperti devono contenere una certa terminologia e la sintassi del
campo, non devono contenere ripetizioni né spiegazioni (si presuppone che il lettore sappia di cosa si
sta parlando). Al contrario, le ripetizioni sono fondamentali in testi non rivolti a esperti perché
permettono una maggiore chiarezza, così come le spiegazioni.

Editare testi per un pubblico di non esperti è più difficile perché questi ultimi spesso riescono a
decifrare il significato in caso di una scrittura mediocre (conoscendo il riferimento tematico).

Education

Generalmente i lettori non istruiti trovano difficile leggere e comprendere testi costituiti da frasi
lunghe, subordinate, strutture nominali, parole derivate dal latino o dal greco. Ovviamente persone non
istruite ma specializzate in un settore, conosceranno la terminologia del settore anche se deriva dal
greco o dal latino.

Se il testo è indirizzato ad un ampio pubblico, l’editor deve assicurarsi che tutti i lettori siano in grado
di leggere e comprendere quel testo, soprattutto se contiene informazioni importanti. Potrebbe essere
una buona idea testarlo a un gruppo di lettori ideali.

Language

Se il testo è destinato a un pubblico internazionale, è consigliabile evitare espressioni più recenti o


legate alla cultura locale o del linguaggio informale.

La lingua deve essere adatta alla tipologia di pubblico affinché possa comprendere il contenuto,
specialmente se è importante.

Time and place

Il luogo geografico del lettore potrebbe essere diverso dal luogo geografico dell’autore, sarebbe quindi
preferibile eliminare espressioni locali (americanismi, anglicismi ecc.).

Per quanto riguarda il tempo, se si sta editando un testo antico che contiene parole obsolete che il
lettore potrebbe non conoscere, potrebbe essere necessario rendere la lingua più contemporanea. Se è
lo stesso autore contemporaneo a decidere di scrivere con un linguaggio datato, si potrebbe lasciare
dato che è una scelta stilistica dell’autore o adatta al contesto, se si pensa che non sia intenzionale si
potrebbe pensare di modificarla.

Writer-reader relationship

La formalità del lingua deve riflettere la tipologia di relazione esistente tra scrittore e lettore. Se si
tratta di una relazione stretta (vedi le newsletter), ci si rivolgerà direttamente al lettore, ci saranno
contrazioni e caratteristiche della lingua parlata.

Reader’s use of the text

Per quanto riguarda l’uso del testo è importante tenere in considerazione 3 aspetti: come, dove e
perché:

- Come: sarà letto a voce alta o in silenzio? Dall’inizio alla fine o per paragrafi?
- Dove: sarà su una pagina web, su una brochure, su una presentazione?
- Perché: per piacere, per ottenere delle istruzioni, per prendere una decisione?

Questi aspetti sono importanti soprattutto per l’editing del contenuto, della struttura e per le decisioni
riguardanti il layout e la tipografia.

Ogni uso presenta le proprie caratteristiche: un uso speciale è quello come fonte per le traduzioni, in
alcune organizzazioni infatti i testi in inglese vengono editati prima di essere tradotti per facilitare il
processo traduttivo.

Smoothing (scorrevolezza)

Il testo dovrebbe essere compreso facilmente, non dovrebbe presentare ambiguità né la sua
strutturazione dovrebbe distrarre il lettore.

Le caratteristiche che permettono a un testo di essere facilmente leggibile sono:

- È semplice capire le connessioni tra gli elementi di una frase (es. aggettivo e nome);
- Il soggetto e il verbo della frase principale sono vicini e facili da localizzare;
- Ogni frase è relazionata correttamente alla precedente e alla successiva in termini di flusso
delle informazioni e di focus delle informazioni;
- Uso appropriato dei connettori;
- Idee parallele vengono espresse in formati paralleli (es. tutti nomi);
- Gli antecedenti dei pronomi sono chiari (parole a cui si riferiscono);
- L’interpretazione corretta delle sequenze dei nomi e altre strutture ambigue sono chiarite dal
contesto;

Readability vs intelligibility and logic

È necessario distinguere la leggibilità/chiarezza dalla comprensibilità e la logica, che sono


caratteristiche del significato del testo e non della formulazione delle parole. Un testo potrebbe essere
leggibile/chiaro ma non comprensibile e non logico.

Un testo potrebbe contenere delle contraddizioni interne o degli errori di deduzione. Oltre ad errori di
logica, il testo potrebbe non essere immediatamente comprensibile perché sembra senza senso o
perché l’informazione viene chiarita in seguito.
Un testo è chiaro se è leggibile, comprensibile e logico, ma la chiarezza non è da confondere con la
semplicità o la familiarità. Potrebbe essere chiaro anche se dovesse essere letto lentamente o più volte,
purché la rilettura sia dovuta alla complessità o alla novità del contenuto (e non ad altri fattori come
parole non adatte, mancanza di logica o non comprensibilità).

Stylistic editing during translation

Spesso i traduttori, mentre traducono, fanno quest’operazione di miglioramento del testo: eliminare la
prolissità, riordinare i costituenti di una frase (anche per una questione di focus), rendere un concetto
comprensibile.

Some traps to avoid

Non si deve riscrivere, anzi provare a sistemare un problema solo con piccole alterazioni (cambiare
una parola, spostare una frase).

Non bisogna prestare attenzione unicamente a piccole parti della lingua e perdere di vista il significato
complessivo.

Practice

C’è il rischio di apportare troppi cambiamenti, per questo bisogna ricordare che non si è l’autore ma si
sta editando il lavoro di qualcun altro e per questo bisogna rispettare lo stile di scrittura personale.
Quando si apporta una modifica è necessario saperlo e poterla giustificare e non con “suona meglio”,
bisogna essere specifici.

La pratica può essere velocizzata sottolineando le parti che necessitano di modifica senza apportarla.
La parte difficile è trovare il problema, mentre correggerlo non richiede molto tempo.

5. Structural editing

I testi hanno due tipologie di struttura: una concettuale e una fisica. L’editor che si occupa della
struttura aiuta il lettore a seguire la struttura concettuale apportando aggiustamenti alla struttura fisica
del testo. Potrebbe comportare sia cambiamenti su larga scala (come riordino dei paragrafi) ma anche
su piccola scala.

Struttura fisica di un testo

I documenti generalmente sono divisi in diverse parti:

- Prose: una sequenza continua di frasi e di paragrafi. Nei documenti online, cliccandoci, spesso
permettono di raggiungere altri parti del testo o altri testi;
- Headings: spesso in ordine gerarchico e numerati, sono i titoli dei capitoli, delle sezioni, delle
sottosezioni ecc.;
- Lists: la maggior parte sono elenchi puntati (a numeri, a lettere, coi punti), tabelle (formata da
righe e colonne). All’interno di una tabella si può trovare della prose. Potrebbero essere
presenti delle locator lists che permettono al lettore di poter trovare facilmente le parti a cui è
interessato all’interno di un documento, un esempio è la tabella dei contenuti all’inizio oppure
gli indici alfabetici alla fine che riassume gli argomenti affrontati al suo interno, nomi citati
ecc. Potrebbero esserci linking lists come la list of references o la list of readings che
permettono al lettore di spostarsi su lavori collegati e di interesse;
- Graphics: diagrammi, fotografie, disegni, mappe, video a cui si fa riferimento all’interno della
prosa. A volte sono inseriti all’interno della prosa, a volte sono collocati in una parte separata
del documento dedicata appositamente ai grafici;
- Isolated items: note a piè di pagina, endnotes, didascalie di grafici e tabelle, etichette (labels)
sui diagrammi, titoli delle tabelle ecc.

Problems with prose

- Missing markers: accade spesso quando si fa una lista. Es. “primo…” e manca il “secondo”,
oppure si aggiunge un nuovo punto senza cambiare il numero iniziale.(?)
- Unfulfilled announcements: quando l’autore annuncia che tratterà di qualcosa ma poi lo fa
molte pagine dopo, l’editor deve modificare la frase introduttiva oppure spostare il materiale.
- Empty backward references: si fa riferimento a “questa commissione” che però non era stata
citata prima, probabilmente era stata eliminata. L’editor deve correggere con “una
commissione”.
- False backward or forward references: l’autore suggerisce di andare pagina 27 per maggiori
informazioni ma queste non sono presenti. Questo potrebbe essere dovuto all’impaginazione,
al font, al layout, ai margini. La soluzione è eliminare il riferimento alla pagina e aggiungere il
numero della sezione o il titolo o sottotitolo in cui è presente quella informazione. Questa
pratica è sempre utile per i documenti da stampare per i motivi sopracitati.
- Unexplained acronyms: a volte lo scrittore si dimentica che non tutti i lettori conoscono o
sono familiari con un dato acronimo, è bene esplicitarlo la prima volta in ogni sezione e nelle
occorrenze successive utilizzare l’acronimo oppure aggiungere una lista di acronimi da
consultare all’inizio del documento.
- References to graphics and tables: dato che le tabelle e i grafici spesso vengono spostati, è
bene fare riferimento a questi con dei numeri (es. Tabella 3.1) e non con espressioni come “la
tabella seguente” da eliminare.
- Poor paragraphing: la suddivisione in paragrafi è estremamente importante per guidare il
lettore all’interno della struttura del testo. Inoltre la lunghezza dei paragrafi sembra avere
un’influenza sulla facilità di lettura: più sono lunghi, più sono difficili da leggere. Al
contrario, una lunga sequenza di paragrafi corti non è nemmeno ottimale. La soluzione è
creare un mix di paragrafi dalle lunghezze diverse. Idealmente, la lunghezza dovrebbe essere
correlata all’argomento, ad esempio paragrafi corti per riassumere un argomento. In ogni caso
è difficile stabilire a che punto terminare un paragrafo, dipende molto da cosa vuole lo
scrittore che il lettore consideri collegato.

Problems with headings

- Misconceived headings: succede quando l’autore scrive il titolo ma nello scrivere il contenuto
del paragrafo va off-topic e dimentica di aggiustare il titolo.
- Confusing heading system: è importante mantenere una certa coerenza nello scrittura dei titoli
e sottotitoli (uso di numeri, grassetto, corsivo ecc.) perché permette di differenziarli e sono
segnali visivi della struttura di un testo. Il lettore potrebbe essere confuso, però, da un sistema
di titoli multistrato, ad esempio con più sottotitoli. Un sistema del genere è appropriato per
manuali e altri testi che non devono essere letti dall’inizio alla fine perché permette una
consultazione rapida. Pertanto, se un sistema del genere è usato in testi che non sono manuali
o simili, è consigliabile ridurre il numero degli strati e segnalare questi strati con la posizione
e la formattazione piuttosto che con numeri o lettere a meno che la style sheet non lo richieda.
- Lack of subheadings: i sottotitoli segnalano un cambio tematico e ricordano al lettore la
struttura del testo. I sottotitoli inoltre rendono esplicita la relazione tra paragrafi, è quindi
consigliabile utilizzarli.
- Errors in numbering: potrebbero verificarsi problemi nella enumerazione dei capitoli o delle
sezioni in caso di auto-editing da parte dell’autore.
- Headings that do not match the table of content: se il numero collegato al titolo non
corrisponde a quello presente nella tabella dei contenuti, potrebbe sviare o confondere il
lettore. La tabella dei contenuti dovrebbe essere controllata dopo che tutto il lavoro di editing
è stato concluso.

Structural editing during translation

Molti traduttori alle prime armi pensano erroneamente che la struttura di un testo sia data dal testo
fonte e che quindi non debba essere fatto alcun lavoro in merito. In realtà, durante una traduzione,
spesso è necessario apportare dei cambiamenti strutturali: ordine delle frasi, divisione dei paragrafi o
delle frasi, cambiare gli elenchi puntati in prosa o viceversa. I motivi possono essere sia le scarse
abilità di scrittura dell'autore del testo fonte sia diverse abitudini nelle due lingue, ad esempio cambia
la strutturazione dei paragrafi perciò non è sempre consigliabile mantenere quella del testo fonte.

6. Content editing

Il content editing prevede di controllare e correggere un testo a livello di idee e contenuti. Anche in
questo caso è possibile apportare cambiamenti sia su piccola che larga scala. Vediamo i cambiamenti
su piccola scala che i traduttori sono chiamati ad apportare più frequentemente: correzioni relative ai
fatti, logici e matematici.

Macro-level content editing

L’editing a livello macro riguarda l’aggiunta o l’eliminazione di paragrafi per rendere il testo adatto al
pubblico di lettori o per includere gli sviluppi più recenti o per distinguere un libro da altri simili sullo
stesso argomento. Le sottrazioni spesso sono necessarie per questioni di impaginazione e di spazio.

L’editing a livello macro spesso è legato a motivi ideologici o alla censura. L’editor potrebbe essere
chiamato a coprire fatti sgradevoli con eufemismi o vaghezza. Potrebbe anche falsificare
intenzionalmente i contenuti su volontà del cliente. La falsificazione avviene anche in traduzione: ad
esempio fino agli anni sessanta i testi greci e romani venivano espurgati di ogni riferimento sessuale,
che venivano addolciti o omessi.

Un editor dei contenuti per essere etico deve rispettare la verità e si può declinare in due maniere:
evitare le falsità non intenzionali e a tal proposito spesso si assume un esperto a verificare i fatti citati;
evitare inganni verificando che si comunichi solo la verità e nient’altro che la verità. L’editor dovrebbe
operare al servizio della verità e della qualità, infatti una caratteristica dell’ethical content editor è la
sua affidabilità.

Factual errors

I testi specializzati hanno bisogno di essere controllati a livello di fatti da specialisti in materia perché
altri potrebbero non riconoscere la presenza di errori relativi ai fatti. Ovviamente possono occorrere
anche in testi non specialistici e la loro presenza non è sempre ovvia.
Questa tipologia di errori comprende contraddizioni interne, indirizzi di strade e siti, nomi di libri e
organizzazioni errati, riferimenti errati. Bisogna anche controllare l’accuratezza delle citazioni: se non
si riesce a trovare la citazione, è preferibile eliminare le virgolette e usare il discorso indiretto. Se la
citazione era di un discorso orale, si eliminano le esitazioni, le false partenze ecc. e a volte si migliora
una formulazione imbarazzante per risparmiare l’imbarazzo al parlante.

- Conceptual errors and obscure passages: non esperti spesso compiono errori concettuali, al
contrario, gli esperti che scrivono per un pubblico comune, pur non commettendo errori
concettuali, a volte non esprimono adeguatamente i concetti per essere compresi. Infatti un
problema importante riguarda la poca chiarezza: quando non si capisce cosa voglia intendere
l’autore. In alcune situazioni l’autore non è rintracciabile per chiarimenti, sarà quindi l’editor a
dover prendere una decisione.
- Introducing errors: peggio di non riconoscere gli errori, è introdurli. Degli errori potrebbero
essere introdotti, ad esempio, se non si prende sul serio ciò che l’autore intende.

Logical errors

Questa categoria di errori include contraddizioni, assurdità, tautologie, sequenze temporali impossibili
e relazione causa-effetto confusa. Spesso questi errori possono essere risolti solo chiedendo
chiarimenti all’autore.

Mathematical errors

Molti errori matematici sono presenti in testi che non sono scientifici, tecnici o finanziari e spesso
sono dovuti a mancanza di attenzione. Quelli più comuni riguardano le percentuali, la precisione (dire
7 cm è diverso da dire 7,0 cm), la conversione delle unità di misura, il tempo e lo spazio, conteggio
inclusivo ed esclusivo, il riferimento di “billion”.

Content editing during translation

Quando si traduce, questi errori possono essere presenti nel testo fonte e quelli logici e matematici
dovrebbero essere corretti aggiungendo una nota al cliente in cui vengono evidenziati così da poterli
correggere nel testo fonte (se il cliente intende pubblicare l’originale insieme alla traduzione). Per
quanto riguarda gli errori dei fatti, dovrebbero essere corretti se sembrano essere involontari ma non se
sono indicatori dell’ignoranza dell’autore. Si potrebbe indicare che l’errore è dovuto all’autore e non
al traduttore, scrivendo [sic – Tr] nel corpo del testo.

A volte il traduttore può evitare di eliminare testo per questioni di spazio eliminando ripetizioni,
lasciando dei significati impliciti, tramite mezzi tipografici, anche se in alcune situazioni
l’eliminazione potrebbe essere richiesta e necessaria.

I traduttori potrebbero anche apportare delle aggiunte minime per spiegare, ad esempio, caratteristiche
culturali o geografiche che potrebbero non essere chiare al lettore.

Content editing after translation

Quando traduzioni di testi scientifici o tecnici vengono pubblicate, il content editing viene spesso
omesso. Se il testo è stato editato prima di essere stato tradotto, si potrebbe pensare che la traduzione
non necessiti del content editing, ma è sbagliato: i traduttori spesso non hanno le conoscenze
necessarie in campo scientifico/tecnico e potrebbero introdurre involontariamente errori
concettuali/nei fatti.
Quando gli editor specializzati non conoscono la lingua fonte, dovrebbero lavorare con il traduttore
nel caso di domande sulla traduzioni di alcuni passaggi.

7. Trans-editing

Trans-editing vs translating

Trans-editing significa fare editing mentre si traduce, non solo a livello micro ma anche su larga scala
nella struttura e nel contenuto. A livello professionale è molto comune. Si parla molto di trans-editing
nell’ambito del giornalismo e della traduzione delle notizie.

Purtroppo i traduttori non vengono istruiti adeguatamente a livello di traduzione giornalistica, possono
fare riferimenti a libri sul giornalismo o guide di stile.

Gli esempi riportati riguardano notizie tradotte dall’inglese al coreano. In Corea le notizie sono
tradotte sia da professionisti che da giornalisti, i quali tendono a intervenire molto di più sul testo di
partenza rispetto ai traduttori che sono sempre molto riluttante a fare troppe modifiche.

Nel trans-editing si dà più peso alle informazioni che interessano al pubblico.

Structural trans-editing

Un testo viene ristrutturato per diversi motivi: possono esservi diverse norme di strutturazione di un
testo all’interno di uno specifico genere, differenze negli interessi e nelle conoscenze del pubblico di
lettori e per considerazioni ideologiche.

Potrebbe essere necessario modificare l’ordine dei paragrafi per mettere in primo piano una specifica
informazione oppure cambiare l’angolatura della storia. Il riordino di frasi e paragrafi potrebbe essere
utile anche per attirare l’attenzione dei lettori, ponendo in primo piano informazioni di loro interesse.

Content trans-editing

Il content trans-editing coinvolge aggiunzioni o sottrazioni su larga scala (dare informazioni di base,
brevi descrizioni ecc.) ma anche cambiamenti al livello micro come correggere errori logici,
matematici e relativi ai fatti. Anche in questo caso, questo tipo di editing è influenzato dalla
conoscenza dei lettori, dalle norme specifiche del genere nella lingua target e dalle considerazioni
ideologiche. Per ragioni ideologiche, spesso possono essere eliminati punti di vista che si oppongono a
quelli del cliente e non semplicemente spostati.

Per quanto riguarda le fonti, spesso i trans-editor non hanno accesso a queste, nonostante ciò
dovrebbero provare a fornire fonti dettagliate e precise consultando i reporter o cercando nei siti adatti
o negli archivi. Anche quando si fanno delle aggiunte, le fonti devono essere affidabili.

Nell’era digitale, la trasmissione rapida delle notizie rende necessaria l’eliminazione delle
informazioni meno importanti. Conoscere le norme del giornalismo può aiutare a decidere le
informazioni da eliminare: solitamente le informazioni più importanti sono poste all’inizio, quindi si
può iniziare ad eliminare dalla fine dell’articolo.

Combined structural and content trans-editing

In ambiente professionale, il trans-editing strutturale e contenutistico viene svolto


contemporaneamente.
Trans-editing with changed text-type

Spesso i trans-editor sono chiamati a cambiare il tipo di testo, ad esempio creare contenuto
promozionale sulla base di una notizia. È consigliabile selezionare il contenuto più interessante e che
può raggiungere l’obiettivo del nuovo testo (a tal fine si possono anche aggiungere informazioni non
presenti nel testo fonte). Spesso quando si fanno aggiunte ed eliminazioni l’editing della struttura è
necessario.

Trans-editing from multiple source texts

Il grado di intervento sarà maggiore se si deve fare una traduzione basata su più di un testo e se il tipo
di testo della traduzione è diverso da quello dei testi fonte. Possono essere aggiunte anche immagini,
link, audio. Le modifiche sono così tante che si potrebbe definire come un nuovo testo, più che una
traduzione, infatti il traduttore può essere considerato un autore ed avrà bisogno di abilità adatte per la
composizione di un testo.

8. Checking for consistency

Bisogna innanzitutto capire se la coerenza (consistency) è sempre necessaria e quanto tempo e sforzo
dedicargli. Esistono due tipi di consistency da controllare:

- Consistency in un dato aspetto: come una parola è tradotta, nel layout, nel registro ecc.
- Consistency in un range di testi: si controlla la consistency di un dato aspetto non solo
all’interno di un testo ma anche all’interno di altri che sono stati personalmente editati o
revisionati nel passato per lo stesso cliente, oppure all’interno di tutti i testi revisionati/editati
per quel cliente ecc. Più il range è grande, più caratteristiche da controllare si scelgono, più
tempo viene impiegato in questa attività.

Anche con l’aiuto del computer, controllare un paio di aspetti all’interno di un testo lungo potrebbe
richiedere molto tempo.

All’interno di un lavoro di traduzione, raggiungere la total consistency vorrebbe dire non tradurre mai
una frase/parola in modi diversi, tradurre sempre frasi/parole diverse in modi diversi (anche se
vengono usati come sinonimi).

Degrees of consistency

Un problema di consistency unico relativo alla traduzione è la ricorrenza di una data formulazione in
diversi testi fonte. Se una traduzione è facile da trovare, il problema è risolto. In caso contrario,
bisogna chiedersi quanto sforzo valga la pena dedicare a questa attività di ricerca: potrebbe essere
importante utilizzare la stessa formulazione più volte (come in un testo legale) oppure no, l’importante
potrebbe essere unicamente la veicolazione del messaggio.

Il fatto che esistano database in cui fare ricerche, non vuol dire che debbano essere fatte.

La consistency non dovrebbe mai avere la priorità sull’accuracy: se nella traduzione precedente è
presente un errore, non bisogna ripeterlo solo per la consistency.

Pre-arranging consistency
L’ideale sarebbe che il testo da editare o da revisionare sia consistent prima che venga scritto/tradotto
e quindi editato/revisionato.

Per quando riguarda il layout o la tipografia, molti sforzi da parte degli editor o dei revisioni
potrebbero essere risparmiati dando indicazioni stilistiche o template da seguire e usare.

Nel caso della terminologia, la consistency potrebbe essere un problema quando più traduttori
lavorano su uno stesso documento. Alcune decisioni possono essere prese prima di iniziare il lavoro di
traduzione.

Si verificano problemi anche a livello di stile: è necessario prendere decisioni in merito prima di
iniziare a scrivere, ad esempio che registro/tono utilizzare.

I software di traduzione prevedono anche un terminology-management component che aiuta a


garantire la consistency nelle traduzioni e può anche controllare che le parole target utilizzate
facciamo parte di una lista già approvata di termini utilizzabili. Questo è sicuramente utile ma bisogna
sempre tenere a mente l’importanza che diamo a questi aiuti informatici nel facilitarci le operazioni.

Translation databases and consistency

Con l’avvento dei database digitali, il problema della consistency sembra essere un problema molto
più importante rispetto al passato. Dato che in un database sono raccolte traduzioni di più traduttori,
che difficilmente sono stati consistent tra di loro, è facile trovare al loro interno varie soluzioni. È
possibile selezionare la più diffusa ma è spesso problematico, perché anche le espressioni più diffuse
potrebbero non riflettere esattamente la formulazione tipica della lingua target.

Over-consistency

Spesso, quando si parla di consistency, si parla di una sua mancanza ma è anche possibile essere
eccessivamente consistent. In recenti studi di comparazione di testi tradotti e testi scritti in lingua
originale, sono stati notati tanti punti in cui le traduzioni differiscono dai testi scritti in lingua
originale: si tende ad esplicitare concetti, ad usare parole più comuni, a non usare sinonimi (che creano
confusione, falso).

Ovviamente i revisori/editor devono garantire la comunicazione efficace di un messaggio, ma questa


avviene anche con l’uso dei sinonimi, con concetti impliciti e con l’uso della terminologia adeguata.
Anzi, i sinonimi possono essere d’aiuto ai lettori non esperti che potrebbero comprendere un concetto
proprio perché espresso in altre parole. Al contrario, esperti potrebbero trovare l’uso dei sinonimi
confusionario.

Quando si fa ricerca sulla traduzione di un termine, bisogna prestare attenzione alla corretta
corrispondenza: il termine trovato potrebbe non essere corretto.

Anche a livello di lingua (livello di formalità, tecnicità da adottare) si potrebbe essere eccessivamente
consistent, anzi molti testi usano un mix di registri. L’editor/revisore dovrà decidere se e cosa
modificare.

Principalmente, gli editor devono tenere a mente che ormai è accettato l’uso di un mix di registri e che
lo scritto è influenzato dall’oralità.

La consistency non dovrebbe essere considerata come il fine dell’editing/revisione. L’inconsistency è


un problema se inibisce la comunicazione. Alcune tipologie di consistency sono importanti, altre no.
Bisogna prestare attenzione a questo aspetto quando più traduttori lavorano su uno stesso testo oppure
quando più testi di uno stesso cliente sono distribuiti a diversi traduttori.

9. Computer aids to checking

Le nuove tecnologie non solo risolvono problemi ma ne creano. L’avvento di internet ha permesso
l’uso di nuovi modi di risolvere problemi di traduzione e revisione, ma ha anche causato nuovi
problemi per editor e revisori. Google è il sistema di ricerca più usato dai traduttori.

Authenticity of language

Oggi, se una combinazione di parola è idiomatica, si inserisce nella ricerca di Google che fornirà una
lunga lista di esempi in pochi secondi. Infatti, un’espressione idiomatica è per definizione una
combinazione di parole frequentemente usata dai parlanti nativi. Tuttavia le combinazione linguistiche
possono cambiare con il tempo e ne nascono nuove in continuazione, quindi un revisore nell’era di
Google deve poter giustificare una modifica fornendo argomentazioni valide. Quando si fa una ricerca
su Google potrebbe essere utile limitare gli ambiti di ricerca, per essere più precisi e trovare solo
quello che interessa, eliminando il rumore.

Se si lavora con una combinazione di lingue che possiede molti “falsi amici”, sorge spontaneo
domandarsi se una data espressione in traduzione sia davvero idiomatica, Google può aiutare: si può
guardare il numero di occorrenza di quella data espressione, tuttavia il fatto che un sinonimo sia meno
comune non è un buon motivo per rifiutarlo.

Quando si effettuano ricerche su Google è fondamentale tenere a mente le sue caratteristiche, ad


esempio, il fatto che non riconosce i segni di punteggiatura e le lettere maiuscole, perciò potrebbe
fornire esempi non pertinenti.

Un’altra difficoltà è legata al fatto che se da una parte Google può dire se un’espressione esiste, non dà
informazioni sulla sua trasparenza e quindi se il lettore ne comprenderà il significato e quale
significato dell’espressione selezionerà.

Infine, l’abilità che dedica nel controllare l’autenticità della lingua è di grande aiuto a chiunque auto-
revisioni una traduzione nella propria seconda lingua.

Quando si tratta di struttura sintattica, è difficile controllare la loro occorrenza perché bisogna
selezionare un certo insieme di parole. Esistono dei database di testi in lingua inglese (corpora) che
sono stati analizzati e che permettono di cercare frasi con particolari strutture per verificarne l’uso,
imparare ad usarli però richiedere grande sforzo. Quindi, se si è in dubbio su una struttura ci si basa
sull’intuito o si cambia la struttura grammaticale con una che si conosce.

Infine, quando si ricerca una struttura su Google, il fatto di trovare degli esempi di quella struttura non
vuol dire che sia corretta. Ovviamente la frequenza è un fattore da tenere in considerazione durante le
ricerche e a volte una struttura diventa così comune in lavori pubblicati che sarà ritenuta standard da
tutti, tranne dai conservatori della lingua.

Terminology and phraseology checking

Controllare la terminologia e la fraseologia è ben diverso da controllare l’idiomaticità. Se si cerca un


termine che Google non trova, questo non vuol dire che sia sbagliato o che non esista, potrebbe essere
un termine specifico del cliente. Inoltre, bisogna tenere a mente che Google non cerca direttamente nel
web ma cerca in un database di pagine selezionate: il database di Google contiene solo una porzione di
tutte le pagine web, anche se la percentuale attuale non comprende tutte le informazioni accessibili.
Pertanto, il termine della ricerca potrebbe esistere ma non nelle pagine accessibili di Google. Tuttavia,
se il termine viene trovato in siti in cui la lingua madre non è delle più comuni, probabilmente c’è
qualcosa di sbagliato.

A volte si potrebbe sospettare che il termine usato dal traduttore non sia quello più frequente. Si può
provare il “Google vote” per comparare le frequenze delle occorrenze, facendo attenzione ai risultati:

- In caso di numero uguale di risultati, si può lasciare la scelta del traduttore;


- In caso di differenza impressionante, è consigliare apportare una modifica. Tuttavia, il termine
utilizzato dal traduttore potrebbe essere usato localmente, a tal proposito potrebbe risultare
utile la limitazione della ricerca aggiungendo “site:xx”;
- In caso di differenza non allarmante nel numero di risultati, si potrebbe decidere di usare il
termine con più occorrenze. Se si sta revisionando il lavoro di qualcun altro però la situazione
potrebbe essere differente.

Bisogna tenere a mente che con “Google vote” molti risultati sono duplicati. Inoltre, anche se si
inserisce un’espressione all’interno delle virgolette per limitare la ricerca, Google potrebbe cercare di
essere d’aiuto e trovare altre espressioni correlate, ad esempio sinonimi, parole con la stessa radice e
potrebbe fare “correzioni” nello spelling (quindi cercare parole completamente diverse). Per evitare
ciò, quando si arriva alla hitlist, è consigliabile selezionare “Verbatim” che dovrebbe limitare la
ricerca ai siti che contengono unicamente l’espressione/parola che si sta cercando.

Per quanto riguarda la ricerca terminologica, bisogna tenere a mente il proprio ruolo: si è revisori non
terminologi e quindi non si può dedicare il tempo necessario per stabilire se un’equivalenza
terminologica è corretta come farebbe un terminologo. Inoltre, poiché ci si aspetta che un revisore
controlli il testo più in fretta del traduttore, spesso di fanno ricerche troppo rapide su Google, che
portano ad errori.

Quando si è in una hitlist bisogna verificare che i risultati trovati corrispondano veramente alla ricerca
effettuata.

Infine Google può essere usato per cercare glossario bilingue o multilingue: cercare “ambito” e
“glossario” per trovare il glossario dell’ambito di interesse; “termine” e “glossario” o “definizione”
per trovare il glossario che contiene il termine d’interesse. Per trovare un glossario bilingue, è
consigliabile utilizzare la pagina Advanced Search di Google: inserire il termine nella lingua source
con “glossario”, andare sul menu delle lingue e selezionare la lingua target, l’hitlist includerà anche
glossari bilingue di quell’ambito.

Subject-matter research

Idealmente i revisori controllano testi che appartengono solo agli ambiti in cui sono specializzati, ma
non è sempre così. Gli strumenti di ricerca permettono di familiarizzare con i concetti di un ambito
attraverso immagini, grafici e video disponibili selezionando le opzioni Immagini o Video di Google.

Così come nel caso della ricerca terminologica, anche nel caso della ricerca concettuale c’è il pericolo
di terminarla troppo presto, di leggere il materiale troppo velocemente, che potrebbe portare ad errori
nella revisione. Infatti il problema principale di Internet è che il materiale che si trova spesso non è
editato a livello concettuale: gli articoli di Wikipedia possono essere migliorati da chiunque, il che
influisce sulla qualità. Per cercare articoli affidabili a livello di contenuto, è consigliabile limitare la
ricerca ai siti nel cui URL è presente il nome di una università o termine con “.edu”.

Searching within sites

Molte informazioni sono ricavabili solo cercando all’interno di siti, potrebbe richiedere molto tempo
perché la ricerca all’interno dei siti non conferisce i risultati in un ordine utile come fa Google e
potrebbe non mostrare passaggi rilevanti recuperati dalla ricerca. Pertanto, si dovrò verificare ogni
risultati per verificarne la pertinenza. Per fortuna, oggi molti siti utilizzano la tecnologia di Google per
la ricerca interna.

Multilingual sites

Molti siti permettono di essere tradotti in altre lingue solamente premendo un tasto, ad esempio i siti
governativi o di organizzazioni multilingue. Se si cerca su www.multilingual.ch c’è una lista dei siti
multilingue per argomento, utili nella ricerca di materiale per la revisione.

Es. Cercare l’espressione source + “site:agr.gc.ca” (agr sarebbe agricoltura, quindi l’ambito di
interesse; ca sarebbe Canada), apparirà la frase in francese da poter comparare con la frase della
traduzione.

Online dictionaries

Se si cerca il significato di una parola, inserendo “[word] define” Google troverà tutte le tipologie di
dizionari online. Molti di questi accettano contributi da chiunque e potrebbero risultare utili per ultimi
sviluppi della lingua ma in generale è consigliabile affidarsi ai dizionari tradizionali e ufficiali come
l’Oxford, il Collins per l’inglese.

Bilingual databases

Durante la revisione potrebbe essere utile consultare database contenenti vecchie traduzioni e i loro
testi fonte, con le frasi allineate. Per alcune combinazioni linguistiche si può usufruire di questi
database gratuitamente, ad esempio www.linguee.com. I programmi delle memorie di traduzioni
permettono l’accesso diretto ai loro database, in cui è possibile ricercare un’espressione, il risultato
presenterà la stringa bilingue.

Con le giuste competenze tecnologiche è possibile anche creare il proprio database su un dato ambito
ma richiede molto tempo e utile solo se si revisiona molto frequentemente in quell’ambito, altrimenti
corpora precostruiti andranno bene.

Quando si fa una ricerca del genere, è bene sempre controllare il contesto in cui è inserita l’espressione
trovata, si può controllare facendo clic sull’espressione (porta al testo completo).

L’uso di database bilingue è utile per controllare l’autenticità della lingua a patto che comunichi quale
testo sia il source e quale il target.

Revisionare testi sulla base di vecchie traduzioni potrebbe portare alla perpetuazione di errori presenti
in quelle traduzioni, non bisogna dare per scontato che le vecchie traduzioni siano sempre corrette. Se
diverse vecchie traduzioni forniscono la stessa combinazione di parole, potrebbe essere il caso di
sostituirla al testo che si sta revisionando, ma è anche possibile che tutte le traduzioni trovate siano
state fatte dallo stesso traduttore o dallo stesso gruppo di traduttori che si copiano a vicenda (inclusi i
loro errori). Accade più spesso che le vecchie traduzioni non concordino tra di loro. Gli archivi delle
vecchie traduzioni o i siti istituzionali non sono controllati da editori professionali che possano
garantire la consistency.

Work on screen or on paper?

Sia revisori che editori lavorano spesso sia sul computer che sul foglio. Editare su foglio è ancora una
pratica molto comune ed anche migliore in alcune situazioni e per alcuni compiti. Nonostante ciò c’è
stata una diminuzione nell’uso della carta per tali scopi.

Per l’auto-revisione, molti lavorano sul computer inserendo le correzioni direttamente mentre leggono,
altri lavorano su foglio e poi inseriscono le modifiche una volta finita. Un’alta opzione è quella di
lavorare sia al computer che su foglio: controllare la traduzione stampata, ma in caso di modifica,
apportarla sul computer (senza scriverla). Il problema delle modifiche scritte a mano è il pericolo di
aggiungere errori quando successivamente si inseriscono le modifiche (potrebbero non essere
comprese).

Quando si tratta revisionare il lavoro d’altri, molti lavorano su foglio perché le modifiche fatte a mano
sono più facilmente rintracciabili.

Speed

Il lavoro sul computer potrebbe essere più rapido perché non si deve prima scrivere a mano e poi
riportare i cambiamenti al computer ma la qualità dello schermo è tale da ridurre la velocità di lettura
rispetto a quella su foglio.

Error-spotting and concentration

Lavorando al computer è più difficile trovare errori sempre a causa della qualità dello schermo. Una
soluzione che può aiutare a trovare errori lavorando sullo schermo potrebbe essere double-spacing il
testo e cambiando di colore lo sfondo in giallo. Infine, la concentrazione è più alta leggendo un testo
sul foglio rispetto al computer, con una conseguente comprensione maggiore. Al computer ci sono
maggiori fonti di distrazione.

Eye strain

Fare avanti e indietro su documenti scritti stanca meno gli occhi, rispetto a leggere documenti su uno
schermo lampeggiante.

Geometry

Revisori o auto-revisori potrebbero lavorare con un programma come Word oppure con CAT Tool
come Trados Studio, quest’ultimo è ottimo per comparare segmenti dato che sono allineati. Su Word
questo è molto scomodo a meno che non si ha uno schermo molto grande perché non si sarà in grado
di visualizzare le linee del testo per intero senza scorrere in continuazione in orizzontale. Si potrebbe
risolvere questo problema usando due schermi, anche se si tratta di una soluzione dispendiosa e
ingombrante. Una soluzione diffusa è stampare un testo e porlo in verticale accanto allo schermo ma
anche in questo caso le frasi/segmenti non potranno essere allineati.

Oltre ai testi, quando si revisiona, solitamente si consultano anche altri documenti, pagine web,
glossari, dizionari e se sono aperti su uno unico schermo ma in finestre diverse, si sarà costretti a fare
avanti e indietro, che potrebbe provocare un certo fastidio oltre che uno spreco di tempo. L’ideale
sarebbe lavorare con diversi schermi e documenti cartacei, infatti gli occhi si muovo più velocemente
delle dita che devono scorrere tra una finestra e l’altra. L’unica eccezione è la ricerca specifica di
parole o sezioni numerate, è più rapida con la funzione “Find” presente nei documenti al computer.

Economics and environment

Alcuni, per questioni economiche, preferiscono massimizzare le spese lavorando al computer. Per
quanto riguarda l’ambiente, l’uso dei computer da un lato riduce l’uso della carta e quindi il
diboscamento, dall’altro la produzione dei computer implica attività mineraria e trasporto di minerali.

Editing functions of word processors 🡪 Review Tab di Word 2016

- Spellcheck: trova automaticamente errori di battitura che l’occhio potrebbe facilmente


mancare. Non corregge automaticamente e non trova tutti gli errori o, al contrario, considera
come errori parole che non lo sono. È possibile, a tal proposito, modificare il dizionario dello
spellcheck per garantire la segnalazione di errori di spelling di parole presenti in una style
sheet o di parole standard. Per selezionare le preferenze, andare Opzioni solo la tab File e
scegliere Proofreading/strumenti di correzione.
- Find & Replace: è la funzione più utile ma bisogna fare attenzione quando si inserisce la
stringa in Find, infatti il computer potrebbe compiere una ricerca troppo generale o troppo
specifica. Potrebbe generare un testo revisionato/editato in cui troppe o troppe poche parole
sono state modificate. Probabilmente è bene non usare l’opzione Replace All. È consigliabile
esaminare ogni caso della stringa cercata e decidere se sostituirla o no. Verificare come si
comporta il processore con le lettere maiuscole. Find & Replace è utile anche per rimuovere i
doppi spazi tra le parole: scegliere il doppio spazio come Find string e il singolo spazio come
Replace string.
- Grammar and style checking: la funzione che permette di controllare la grammatica inglese
non è molto utile, spesso non trova alcuni errori. Questa funzione permette di controllare
anche lo stile, il cui concetto è però molto semplificato. Molti errori di stile non vengono
evidenziati, si sofferma più che altro su periodi molto lunghi o sui passivi. È possibile
disattivare questa funzione. Tra le funzioni grammaticali è possibile scegliere tra: le lettere
maiuscole, le parole in disuso, la punteggiatura e la concordanza soggetto-verbo. Tra le
funzioni di stile: frasi fatte, prolissità, uso della prima persona, struttura della frase e frasi che
iniziano per “E, Ma ecc.”. È possibile selezionare anche le statistiche di leggibilità da mostrare
una volte che controllati la grammatica, lo spelling e lo stile. Oltre alla funzione di Word
esistono tanti stand-alone checkers e add-on style checkers.

Displaying changes

In quanto editor o revisore, probabilmente sarà necessario mostrare all’autore o al traduttore i


cambiamenti apportati. Per abilitare la visione delle revisione e delle parole originali, fare clic su
Track Changes sotto la tab Review e scegliere All Markup nel menu Display for Review presente a
destra di Track Changes. L’autore o traduttore sarà così in grado di accettare o rifiutare i cambiamenti
con il tasto appropriato.

Si può anche scegliere di nascondere i cambiamenti mentre si lavora scegliendo No Markup nel menu
Display for Review, è utile se si apportano molte modifiche che possono essere causa di distrazione.
Dall’altro lato, se si lasciano le modifiche evidenti, si è molto più consapevoli delle modifiche che si
stanno apportando e si possono quindi evitare modifiche non necessarie. È possibile scegliere l’aspetto
delle modifiche (eliminazioni e aggiunte) facendo clic sulla piccola freccia presente in basso a destra
dell’area Track Changes 🡪 si aprono le Track Changes Options 🡪 fare clic su Advanced Options. Qui
è anche possibile scegliere come mostrare le modifiche, se tra le righe o come commenti al lato destro
del testo.

Lo svantaggio del Track Changes è che la differenza tra testo originale e modifiche non è mai
impressionante come quella su carta, dovuto al fatto che le modifiche compaiono nella stessa linea del
testo e nello stile di scrittura, mentre su carta le modifiche sono fatte a mano e in diversi punti del
testo. Infine, non è possibile segnalare i cambiamenti dai suggerimenti se non con un cambiamento di
colore.

Inserting comments

È possibile scrivere commenti all’autore o al traduttore usando la funzione Comment sotto la tab
Review. Questa opzione permette di dare suggerimenti, utilizzando la funzione Track Changes solo
per le modifiche necessarie. Il commento è un riquadro che viene mostrato una volta che si punta con
il cursore sulla parola in cui è stato inserito il commento oppure è possibile mostrare il commento sulla
destra del display scegliendo Comments in Show Markup. Prima di mandare il documento al cliente,
verificare che i commenti siano eliminati.

Molti sostengono che ancora queste funzioni non sono in grado di sostituire l’editing/revisione a
mano, se non quando sarà possibile apportare modifiche con una penna su un tablet o simili.

Comparing documents

Nel caso in cui non sia stata usata la funziona Track Changes, è possibile confrontare il testo non
revisionato e quello revisionato con la funzione Comapre di Word, presente sotto la tab Review. Il file
non revisionato dovrà avere un nome differente.

Una volta selezionato Compare, si dovranno scegliere i file 🡪 verrà mostrata una schermata in cui le
differenze tra i due documenti sono segnalate con colori diversi. Si possono usare i tasti Accetta e
Rifiuta. Questa funzione è utile per esercitarsi, infatti permette di vedere quanti e quali cambiamenti
sono stati apportati. È possibile anche vedere le differenze tra un testo in parte auto-revisionato e un
testo completamente auto-revisionato.

Inspection before delivery

Prima di mandare un testo al cliente, è necessario verificare che tutti i cambiamenti siano stati rimossi,
a meno che il cliente non voglia vedere le modifiche, così come i commenti. Nasconderli non li
eliminerà. Tutti i cambiamenti devono essere accettati o rifiutati e ogni commento eliminato. Per
essere sicuri al 100% è possibile fare il Check fo Issues e Inspect Document in cui bisogna scegliere
Commenti, Revisioni, Versioni e Annotazioni, fare clic su Inspect. Se ne dovesse trovare, fare clic su
Remove All. Questa funzione è disponibile anche su Power Point ed Excel.

What kind of screen environment?

In Word, la frase che si sta valutando è circondata dal testo, nei CAT Tool invece le frasi sono
separate in segmenti mostrati in box separati, quindi per vedere le sequenze delle frasi/paragrafi sarà
necessario aprire una finestra solo per lettura.

Tools specific to revision


Sicuramente le funzioni di Word sono molto utili ma non tanto per il compito centrale della revisione,
la ricerca di errori di traduzione; mentre gli stand-alone language checker non sono adatti a
rintracciare errori di stile.

Possono essere utili i QA (Quality Assurance) checkers, strumenti di controllo delle traduzioni
automatizzati spesso inclusi nei CAT Tool, ovviamente il loro raggio d’azione è limitato. Possono
evidenziare errori di traduzione rispetto a una terminologia precedentemente approvata oppure
passaggi che sembrano non essere stati tradotti (per differenza di lunghezza). Sono in grado di
segnalare possibili falsi amici, eseguono alcuni compiti di proofreading come la presenza della stessa
punteggiatura nei due testi o la corretta trascrizione di espressioni numeriche.

Questi strumenti sono utili per rilevare problemi che l’occhio umano potrebbe saltare, ma spesso
danno troppi falsi positivi o non trovano gli errori.

Gli errori che i computer sono bravi a trovare sono quelli meno importanti.

REVISIONE

10. The work of a reviser

La revisione è il lavoro svolto da un traduttore professionista che consiste nel trovare parti di una
bozza di traduzione che non aderiscono completamente al concetto di accettabilità e di qualità e che, di
conseguenza, apportano modifiche, correzioni e miglioramenti quando necessario.

Il compito del revisore non è quello di dare vita alla miglior traduzione possibile o alla traduzione
perfetta, ma di eliminare formulazioni di parole che non aderiscono a uno standard di qualità. Un
cambiamento qualsiasi potrebbe migliorare la qualità della traduzione ma se non è necessario per
raggiungere uno standard qualitativo, allora si tratta di una revisione mediocre.

In alcuni casi, il lavoro di revisione si limita a sistemare omissioni significanti, importanti errori di
traduzione, evidente translationese (traduttese), passaggi privi di senso, errori di terminologia e
deviazioni dalle norme della lingua standard. In altri casi, i revisori devono anche migliorare la
traduzione e quindi migliorare la qualità della scrittura (fare un editing stilistico, eliminare errori di
traduttese meno importanti) e fare aggiustamenti meno importanti a livello di significato per riflettere
al meglio il testo fonte.

“Translationese” significa tradurre in maniera eccessivamente letterale (traduttese), quindi imitare la


lingua fonte in tutto e per tutto. Questo a volte capita quando il traduttore smette di ragionare sul
significato del testo fonte perché è troppo complesso, è stanco, la data di consegna è troppo ravvicinata
e quindi inizia a sostituire le parole del testo fonte con parole equivalenti perché è il modo più facile e
veloce di tradurre.

Revision: a reading task


Scrivere una traduzione è sia un esercizio di lettura che un esercizio di scrittura, la revisione è diversa
perché a volte potrebbe non comprendere la scrittura.

Trovare problemi è molto difficile, anzi è molto semplice lasciarsi sfuggire anche i più gravi. Sono due
le chiavi per il successo di una revisione: usare il metodo adatto e avere la giusta attitudine mentale. A
tal fine (giusta attitudine mentale), bisogna ricordare che non si deve correggere con la penna tra le
dita o con le dita sulla tastiera pronte a correggere e a fare cambiamenti, perché lo scopo non è fare
delle modifiche ma trovare problemi. Infine, in quanto lettore, è necessario leggere il testo come i
futuri lettori farebbero, soprattutto per trovare parti che potrebbero essere mal interpretate dai lettori.

Reviser competencies

Le abilità, le conoscenze, le esperienze e le qualità personali richieste a un revisore sono l’abilità nel
trovare problemi in una traduzione, l’esperienza come traduttore, la conoscenza dei metodi da adottare
in revisione, l’abilità di prendere delle decisioni rapidamente, di revisionare a diversi livelli, di
giustificare le modifiche, di correggere apportando piccole modifiche, di apprezzare gli approcci
altrui, di trovare i punti di debolezza e di forza degli altri e dare consigli in merito, avere diplomazia
per affrontare conflitti, leadership per organizzare gruppi di traduzioni in un progetto, cautela per
evitare di peggiorare la traduzione e ricordare i propri limiti.

L’abilità nell’interagire con gli altri è più importante per un revisore che lavora sulle traduzioni degli
altri che per chi si autorevisiona. L’esperienza in un posto di lavoro, inoltre, risulta molto importante.

Revision and specialization

Quando si tratta di testi specialistici, un revisore deve decidere se è abbastanza qualificato per il
lavoro. Se il traduttore è competente in quel dato ambito, il revisore non dovrà controllare aspetti
relativi al contenuto del campo specifico o la terminologia. In caso contrario, a meno che il revisore
non abbia conoscenze relative all’ambito o esperienza con testi specialistici in quell’ambito, è
consigliabile trovare un altro revisore. Se questo non è possibile, è consigliabile discutere la traduzione
con un esperto in materia. Se questo esperto non conosce la lingua di partenza, bisogna essere
diffidenti perché molti potrebbero insistere nell’utilizzare la loro interpretazione che corrisponde alla
loro opinione in merito e quindi potrebbero rifiutare concetti non convenzionali presenti nel testo
oppure nozioni con cui non sono familiari.

Se non ci si sente adeguati al compito, non si riesce a trovare un altro revisione o un esperto in
materia, è consigliabile segnalare al cliente che la traduzione potrebbe contenere errori concettuali e
che quindi necessita di essere controllata da un esperto nel contenuto e nella terminologia prima di
essere pubblicata.

The revision function in translation services

Spesso in un’agenzia di traduzione o in un dipartimento di traduzione alcune persone sono designate


come revisori e quindi occupano un posto ufficiale in quanto tali, dedicando molto (o tutto) tempo alla
revisione delle traduzioni di altri. Questi revisori potrebbero anche avere responsabilità di gestione,
amministrazione e formazione.

In altre organizzazioni, il lavoro potrebbe essere distribuito dal manager del servizio, da un project
manager o un membro dello staff amministrativo piuttosto che da un traduttore più esperto. I traduttori
più esperti potrebbe avere il ruolo di formare i giovani o controllare la qualità del lavoro di altri
traduttori dello staff. I traduttori più esperti potrebbero anche revisionarsi il lavoro a vicenda “su
richiesta”. I revisori potrebbero anche controllare la qualità del lavoro di terzi/appaltatori (contractors)
e apportare le modifiche necessarie. Infatti oggi, in alcune organizzazioni, la maggior parte del lavoro,
se non tutto, è a contratto (contracted), quindi i membri dello staff di traduzione passano il loro tempo
controllando la qualità del lavoro e coordinando i membri del team dei traduttori a contratto che
lavorano su grandi progetti.

In alcune organizzazioni, il manager del servizio di traduzione è un traduttore qualificato e potrebbe


fungere da secondo revisore: potrebbe apportare delle modifiche e mandarle al revisore o traduttore
per metterle in atto oppure darle direttamente a un membro dello staff per inserirle.

Reliance on self-revision

I freelance che lavorano direttamente con i clienti, quindi non a contratto per un’agenzia, devono
prestare particolare attenzione all’autorevisione dato che nessun altro visionerà il testo prima della
consegna al cliente. Oggi, grazie allo sviluppo di siti di discussione tra traduttori, molti hanno
sviluppato una rete di conoscenze tale da potersi revisionare i lavori reciproci via e-mail.

Nel caso dei traduttori delle agenzie, la situazione sta prendendo la direzione opposta: alcune
organizzazioni per questioni economiche stanno riducendo la quantità di tempo che i traduttori più
esperti (pagati molto) spendono a revisionare il lavoro dei traduttori più giovani spingendo molto
sull’autorevisione. Il risultato dell’autorevisione potrebbe essere sottoposto semplicemente a un grado
di controllo della qualità oppure potrebbe essere mandato direttamente al cliente. In alcune agenzie di
traduzione, i traduttori non possono nemmeno chiedere a colleghi di guardare le loro bozze.

Il fatto di rimpiazzare la revisione fatta da altri con l’autorevisione seguita da un controllo di qualità,
rende i traduttori più indipendenti e una volta acquisito un maggior controllo sul proprio lavoro, si
trasformano quasi in freelance.

Uno svantaggio del fare affidamento all’autorevisione è il pericolo di avere troppa confidenza nella
propria abilità di evitare errori, un problema tipico delle persone con più esperienza. Un altro
svantaggio riguarda il rilevamento degli errori nelle proprie traduzioni, infatti si tende a trovare
sempre meno errori.

Idealmente, per fare un’autorevisione bisogna far passare del tempo dalla stesura della bozza così da
farla sembrare quasi estranea. Purtroppo però, a causa delle scadenze ravvicinate, l’autorevisione
inizia quasi sempre una volta finita la bozza. In questi casi, la bozza potrebbe essere resa
“sconosciuta” cambiandone la formattazione; per concentrarsi sulla forma linguistica si potrebbe
leggere il testo al contrario per non essere distratti dal significato.

Nonostante i problemi dell’autorevisione, la revisione fatta da altri non è però sempre l’ideale.

Reducing differences among revisers

Il problema più comune nei grandi servizi di traduzione è che ogni revisore ha il suo approccio e
questo spesso è dovuto al fatto che durante la formazione come traduttori non si include la formazione
come revisori. Una soluzione potrebbe essere organizzare una sessione di revisione di gruppo in cui i
partecipanti fanno due tipologie di esercizi: nel primo si distribuisce una traduzione con modifiche
scritte a mano che i partecipanti devono commentare; nel secondo si distribuisce una traduzione non
revisionata che ogni partecipante, a turno, deve commentare con le modifiche che apporterebbe; infine
un revisore esperto comunicherebbe le modifiche necessarie e quelle che non lo sono.
Potrebbe anche risultare utile la produzione di un manuale per la revisione che conterrebbe un testo
nella lingua source con la traduzione in tre forme: una revisionata correttamente, una revisionata
troppo (con le spiegazioni del perché certe modifiche sono non necessarie) e una poco revisionata (con
spiegazioni del perché alcune modifiche vanno fatte).

Crowd-sourced revision

Su Wikipedia chiunque può editare articoli e chiunque può revisionare le traduzioni di articoli. Si può
revisionare come volontari tramite la pagina “Category: Available proofreaders in Wikipedia”. I
revisori volontari potrebbero limitarsi a correggere errori di traduzione o linguistici, altri potrebbero
anche apportare modifiche di contenuto.

Revising translations into the reviser’s second language

Non sempre è necessario che il revisore di una traduzione debba essere madrelingua della lingua
target. Se la revisione riguarda prettamente l’accuratezza e la completezza non importa quale sia la
lingua madre del revisore, ovviamente potrebbe essere più semplice trovare errori di traduzione per un
parlante della lingua fonte. Se ad essere importante è la qualità di scrittura e la traduzione deve essere
pubblicata, il revisore dovrebbe essere uno scrittore (più che un parlante) nativo della lingua target.
Problemi possono sorgere quando un revisore non nativo vive in un Paese in cui la lingua target è
parlata perché potrebbe imporre usi antiquati in quanti non a contatto giornalmente con l’uso odierno.

Quality-checking by clients

I clienti potrebbero sottoporre le traduzioni a controlli di qualità, da eseguire secondo i loro criteri.
Una tipologia di controllo di qualità eseguita dai clienti è spesso la traduzione al contrario (back
translation): il cliente fa tradurre il testo revisionato nella lingua origine. Si tratta di un metodo non
molto preciso, spesso nel caso di controlli di accuratezza, infatti, potrebbe produrre errori ed ogni
discrepanza tra l’originale e la nuova traduzione sarà colpa del nuovo traduttore. Inoltre la prima
traduzione potrebbe essere stata così letterale che la back translation potrebbe giungere ad una
traduzione praticamente identica e il cliente potrebbe pensare che si tratti di un’ottima traduzione
nonostante sia letterale e quindi illeggibile.

In caso di conflitto con l’esperto in materia, è sempre meglio utilizzare la formulazione di parole che il
revisore crede essere corretta, in particolare se la traduzione deve seguire delle norme specifiche
locali. Secondo la Translation’s Charter della Federazione Internazionale dei Traduttori approvata dal
Congresso di Dubrovnik il traduttore deve rifiutare qualsiasi interpretazione che non approva. Il
revisore o traduttore non dovrebbero mai riflettere un punto di vista che non condividono, la funzione
del professionista oggi, infatti, è quella di dare la sua opinione, non quella di ripetere quella di qualcun
altro.

Poiché la traduzione finale appartiene al cliente, lui ha il potere di apportare qualsiasi modifica voglia.

The brief

Il lavoro di un revisore o di un traduttore dovrebbe essere controllato dalle direttive del cliente, queste
direttive contengono informazioni come la tipologia di lettori, se si tratta di una pubblicazione, la
terminologia da utilizzare e potrebbe contenere istruzioni sulla revisione, anche se è raro. Nonostante
la mancanza di istruzioni sulla revisione, il revisore deve comunque essere a conoscenza delle
istruzioni date al traduttore. Le direttive spesso sono esplicite (dette oralmente o scritte dal cliente),
possono già essere conosciute per dei lavori precedenti commissionati dallo stesso cliente oppure sono
ottenute dal servizio di traduzione. Conoscere le direttive è fondamentale per decidere la giusta
strategia da seguire, anche se spesso sono sottovalutate dai clienti perché “vogliono una traduzione”
pensando siano tutte uguali.

È difficile revisionare con successo o efficacemente se non si prende confidenza con le direttive. Se
queste non vengono date, le soluzioni sono indovinare chi leggerà il testo e lo scopo del testo oppure
chiedere consiglio a revisori più esperti.

A volte potrebbe essere compito dello stesso revisore fornire delle direttive, ad esempio quando si
devono formare nuovi traduttori o revisori. Potrebbe anche essere compito del traduttore, del project
manager o del manager del servizio di traduzione.

Alcuni clienti specificano la strategia da seguire, sta poi al traduttore decidere se utilizzarla o meno.
Anche perché, dato un certo pubblico e un dato scopo, la strategia proposta dal cliente potrebbe non
essere quella appropriata, lo stesso vale per la terminologia che potrebbe confondere i lettori. Il cliente
non ha sempre ragione.

Balancing the interests of authors, clients, readers and translators

Il testo finale prodotto da un revisore viene visionato da tante persone: il traduttore, l’autore del testo
fonte, un proofreader, un esperto in materia, un editor, il cliente, il datore di lavoro, il capo del
progetto e ovviamente i lettori. In base alle loro aspettative e necessità, potrebbe reagire in maniere
diverse alla lettura del testo finale. Compito del revisore, infatti, è soddisfare il più possibile i bisogni
di tutti e se non è possibile, decidere quali favorire.

Finché l’autore del testo originale non è il cliente, i suoi bisogni non sono importanti; in caso
contrario, i conflitti possono essere chiariti prima dell’inizio della traduzione, ad esempio valutando se
l’autore-cliente accetta adattamenti/editing al suo testo.

Se il traduttore ha utilizzato una terminologia obsoleta che sostiene aiuti il lettore a comprendere il
testo ma non soddisfa le richieste del cliente, il revisore potrebbe stilare un glossario contenente la
nuova terminologia che ha utilizzato nella correzione del testo così che il lettore possa familiarizzare
con la nuova terminologia; questo glossario può essere eliminato una volta appreso. Le necessità di
tutti sono state così soddisfatte.

Sia ai traduttori che ai revisori interessa far rispettare la loro professione, ciò significa stabilire dei
limiti entro cui attenersi alle istruzioni del cliente, anche se questo potrebbe comportare la perdita di
lavori successivi da parte di quello stesso cliente. Ad esempio, in quanto revisore non si può far
passare un passaggio che manca di senso solo perché rispetta il testo origine, perché il cliente ha
chiesto una traduzione molto vicina all’originale; la traduzione revisionata deve trasmettere
chiaramente il significato, però si potrebbe mandare una nota al cliente segnalando la presenza nel
testo source di errori del genere.

Un’altra questione, oltre a quella della mancanza di senso, è quella che riguarda i testi scritti male.
Bisogna distinguere i testi scritti male e quelli scritti con errori per mancanza di attenzione da quelli
che presentano errori logici, matematici e nei fatti. Nel caso di questi ultimi, né il traduttore né il
revisore dovrebbero semplicemente correggerli. Se l’autore è anche il cliente allora non sorge alcun
problema, si può semplicemente chiedere all’autore di apportare le modifiche necessarie. In caso
contrario, il cliente deve poter vedere l’errore commesso dall’autore in quanto parte del messaggio del
testo. Potrebbe essere una buona idea mandare una nota al cliente per non attribuire questi tipi di errori
al traduttore.
A volte, bisogna anche decidere se i propri interessi economici hanno la precedenza su altro.

Evaluation of revisers

La valutazione dei revisori avviene solitamente attraverso dei controlli (audit): si raccolgono campioni
di traduzioni revisionate mandate ai clienti e si conta il numero di errori non trovati, oppure solo gli
errori più importanti all’interno di un pezzo costituito da un numero fisso di parole. Per capire quanto
la qualità del testo dipenda dal traduttore o dal revisore, è bene tenere una bozza della traduzione non
revisionata per poter confrontare i due testi. Per svolgere un buon lavoro, è consigliabile calcolare la
percentuale di errori all’interno di un testo che sono stati correttamente trovati e modificati durante la
revisione. Piuttosto che indagare sul valore aggiunto alla revisione, è consigliabile valutare quello che
non è stato aggiunto o anzi sottratto: si possono contare gli errori introdotti insieme agli errori non
trovati, modifiche non necessarie ed errori corretti in maniera non adeguata.

I revisori possono anche controllare il loro lavoro ai fini del proprio miglioramento: fare una copia di
una bozza di traduzione e revisionarla nuovamente dopo mesi e comparare le due versioni prodotte a
distanza di mesi. Se le modifiche apportate si trovano in posti molto diversi, allora il lavoro svolto non
è stato sistematico.

Time and quality

Un problema per tutti i traduttori e i revisori è il compromesso tra qualità e tempo. Da un punto di
vista economico, il tempo è denaro, quindi più velocemente si termina una traduzione, meglio è.
Dall’altro lato, la qualità richiede tempo, infatti raggiungere il livello di accuratezza desiderato
richiede molto tempo sia per il traduttore che per il revisore. Ovviamente esiste un punto oltre il quale
nessun altro miglioramento può essere fatto, bisogna capire qual è per non sprecare tempo e quindi
denaro.

Il risparmio del tempo dovrebbe essere principalmente una preoccupazione del revisore e non del
traduttore. Una revisione completa richiede moltissimo tempo, anche se spesso una revisione non
completa è comunque accettabile. Si può risparmiare del tempo imparando a non apportare modifiche
non necessarie.

Per quanto riguarda i traduttori, possono risparmiare molto tempo se vengono formati adeguatamente
nell’utilizzo degli aiuti tecnologici più moderni o se sanno usare servizi documentalisti per verificare
citazioni, titoli e simili. Con l’introduzione delle nuove tecnologie, però, potrebbero esserci aspettative
diverse sulla velocità di traduzione, quindi richieste di aumento della velocità continuando a persistere
il conflitto da un punto di vista della qualità e da un punto di vista economico.

C’è la tendenza a collegare la qualità del prodotto con il numero di lamentele del cliente: una
traduzione è adeguata se il cliente non protesta. Si tratta di un ragionamento non etico, che si
allontana dalle responsabilità professionali dei revisori.

In questo dilemma, i revisori sono sia impiegati, che quindi devono tenere in considerazioni le loro
preoccupazioni finanziarie, sia professionisti che devono dare priorità alla qualità del prodotto.

Quantity of revision

Per quanto riguarda la quantità di modifiche da fare in un testo in un’ora, un revisore con 5 anni di
esperienza di lavoro full-time su testi di diversa tipologia e qualità, dovrebbe completare circa 1600-
2000 parole di un testo fonte in 8 ore o circa 200-250 parole all’ora. Un revisore esperto dovrebbe
essere in grado di rileggere e correggere testi a livello comparativo ad una velocità 3 volte maggiore di
quella necessaria per tradurre e circa 5 volte maggiore per la rilettura e la correzione unilaterale.

Quality assessment

Oltre al lavoro di controllo della qualità, compito del revisore potrebbe includere diversi gradi di
valutazione della qualità. Il controllo della qualità avviene sempre prima che la traduzione venga
mandata al cliente, invece la valutazione della qualità avviene dopo la consegna. La valutazione non fa
parte del processo di traduzione e consiste nell’identificare ma non correggere problemi in uno o più
passaggi selezionati a caso in modo da determinare quanto rispetti gli standard di traduzione e gli
standard richiesti dal provider. Mentre il controllo della qualità è orientato a soddisfare le necessità del
cliente o del lettore, le valutazioni di qualità hanno come scopo gli affari. Fa parte del lavoro di
gestione delle operazioni future e attuali di un provider di traduzioni.

Le valutazioni possono essere effettuate su un singolo documento con lo scopo di assumere, di


certificare traduttori o come punto di riferimento se un terzista/appaltatore (contractor) protesta per il
rifiuto di una traduzione. Le valutazioni possono essere effettuate anche su più testi per produrre delle
stime di performance annuali o per delle promozioni.

Le valutazioni possono essere fatte sotto forma di ispezioni di qualità (quality audit) per determinare
l’andamento di un servizio di traduzione, per identificare i punti deboli e quindi fornire formazione
quando necessario o per fare un resoconto ai senior che finanziano il servizio di traduzione. I risultati
permettono anche di valutare se il sistema di valutazione di un’organizzazione funzioni o meno.

A volte queste valutazioni devono essere quantificate, ad esempio per comparare i risultati di diversi
candidati durante una competizione. In altre occasioni, le valutazioni sono qualitative: ad esempio se si
è un supervisore di nuovi traduttori, sarà necessario esprimere i loro punti di forza e di debolezza per
permettere loro di migliorare.

Un lavoro a contratto deve passare per entrambi i passaggi: controlli di qualità e valutazioni di qualità
e possono essere effettuati contemporaneamente dalla stessa persona.

Quality assurance

La garanzia di qualità (quality assurance) conosciuta anche come gestione della qualità (quality
management) è l’insieme completo di procedure applicate prima dopo e durante il processo di
traduzione da tutti i membri di un’organizzazione di traduzione per garantire il rispetto delle necessità
qualitative del cliente. Sia i controlli della qualità che le valutazioni della qualità contribuiscono alla
garanzia di qualità (quality assurance) che include delle procedure per garantire la qualità del servizio,
la qualità del prodotto fisico e la qualità della traduzione.

Per aumentare la soddisfazione del cliente, potrebbe essere utile tenere traccia delle misure di
successo.

È necessario prevenire gli errori al fine di garantire la qualità, quindi prestare particolare attenzione
ai primi stadi della traduzione.

Dall’inizio del secolo, c’è stata una tendenza alla standardizzazione delle procedure necessarie alla
relazione contrattuale tra cliente e il provider della traduzione, sia freelance che agenzia di traduzione.
L’idea di base è che seguire certe procedure prima e durante la produzione di una traduzione permette
di produrre una buona traduzione, quindi di buona qualità.
Questa tendenza ha portato alla produzione, negli ultimi anni, di diverse linee guida e standard
utilizzati da diverse agenzie e organizzazioni. Molte di queste sono state concepite da commissioni
facenti parte di proprietari/manager di servizi di traduzione o dai più importanti acquirenti di
traduzioni.

Standard e linee guida principalmente riguardano la qualificazione dei traduttori e altre figure che
lavorano ai progetti di traduzione, il processo di negoziazione di un contratto di traduzione, le
interazioni tra un provider di traduzioni e il cliente durante e dopo il progetto e, infine, tutti i passi del
processo traduttivo, tra cui i vari tipi di lavoro di controllo.

[elenco delle linee guida, pp. 132-4.]

11. The revision parameters

I parametri della revisione sono le cose che un revisione controlla, una serie errori che si possono
commettere mentre si traduce. Dividiamo questi errori in 5 macro gruppi:

- Problemi di trasferimento di significato (Transfer): riguardano Accuracy e Completeness.


- Problemi di contenuto (Content): riguardano Logic e Facts (matematici, logici e di fatti).
- Problemi di lingua e stile (language): riguardano Smoothless, Tailoring, Sub-language, Idiom
e Mechanics.
- Problemi con gli aspetti visivi e organizzativi di un testo (Presentation): riguardano Layout,
Typography e Organization.
- Problemi relativi a indicazioni e politiche aziendali (Specifications): riguardano ClientSpec e
EmployerPol.

Infine il revisione controlla la Consistency, collegata ad altri parametri: il revisore infatti cerca
inconsistency nella terminologia, nel registro, nel layout ecc.

Alcune agenzie di traduzione o organizzazioni forniscono ai traduttori una lista di annotazioni da


ricordare quando si traduce ma che non sono realmente utili a livello pratico.

Se la traduzione passerà per un proofreader prima della pubblicazione, allora il revisore non avrà la
necessità di controllare i parametri relativi a Presentation o Mechanics, tranne quelli che influiscono
sul messaggio e sul contenuto (es. virgole, parole in grassetto, in corsivo ecc.). In caso contrario, è
compito del revisore controllare questi parametri e garantire un livello minimo di “bellezza” della
presentazione.

Accuracy

L’Accuracy è l’aspetto più importante da controllare durante una revisione. Il revisore deve controllare
che non siano presenti nel testo errori di traduzione, per fare ciò il revisore deve leggere e interpretare
il testo come se fosse il lettore target. Non bisogna perdere tempo a riflettere su minime differenze di
significato tra il source e il target.

Uno degli aspetti principali dell’accuracy è rendere perfettamente la struttura del messaggio, quindi la
sequenza di avvenimenti o degli argomenti deve essere la stessa del testo source. Bisogna prestare
massima attenzione ai connettori temporali e logici.
L’accuracy riguarda i numeri (che si consiglia controllare separatamente) anche i grafici che possono
essere presenti in un testo, infatti è necessario controllare che il testo rispecchi i grafici.

Una traduzione accurate non è una traduzione “close” o “source-oriented”, molto vicina al source,
infatti l’accuracy riguarda principalmente il significato e non vuol dire riprodurre la cattiva scrittura
del testo source, secondo mlti traduttori sarebbe loro compito migliorare la qualità del testo.

Una traduzione deve essere il più accurate possibile, in base al tipo di testo e al suo utilizzo/scopo.

Un revisore deve prestare particolare attenzione a passaggi in cui il traduttore ha potuto inserire la
propria interpretazione pensando fosse corretta o per un particolare interesse.

Poter lavorare su un testo scritto permette di migliorarlo infinite volte, questo non vuol dire però che si
debba fare, potrebbe solamente risultare una perdita di tempo. Lavorare eccessivamente sull’accuracy
potrebbe addirittura produrre un testo illeggibile, troppo difficile da comprendere. Alcuni tipi di testi,
come quelli legali, richiedono una certa complessità e una estrema accuratezza ma altri generi no.

È necessario trovare il giusto equilibrio tra Accuracy e Language & Style, uno dei due parametri viene
sempre sacrificato inevitabilmente per favorire l’altro. Esiste però un limite oltre il quale è
consigliabile non continuare a lavorare sull’accuracy perché in traduzione, come disse Umberto Eco,
non si dice mai la stessa cosa: per le diverse connotazioni culturali, per gli errori che si possono
commettere, per l’impossibilità di contattare gli scrittori del testo source per chiedere delucidazioni,
per l’ambiguità di certi passaggi che permettono diverse interpretazioni e il traduttore deve sceglierne
solo una.

Un testo si può definire accurate se è stato compreso correttamente il significato del testo source e se
questo è stato espresso nella traduzione. Infatti la tipologia più comune di inaccuracy è legata alla
mancata comprensione del testo source oppure alla sbagliata interpretazione di questo. Il lettore
potrebbe anche comprendono un significato non corretto per la formulazione ambigua del messaggio
da parte del traduttore. Il revisore è in grado di individuare eventuali interpretazioni sbagliate da parte
del lettore.

A volte le inaccuracy sono necessarie per motivi politici o ideologici.

Complenetess

I traduttori dovrebbe riprodurre tutto il messaggio del testo source, rispettando la regola NANS (No
Additions, No Subtractions). Il traduttore, anche per i passaggi più difficili da comprendere, deve
tentare di formulare un’interpretazione, non può tralasciarli.

La completezza si differenzia dalla Accuracy perché non è qualitativa ma quantitativa, non riguarda il
significato ma è un fatto meccanico.

Se sono presenti liste e numeri è sempre meglio controllare che siano presenti le informazioni al loro
interno o che non siano stati omessi dei paragrafi. Una mancata corrispondenza con il testo source,
potrebbe non essere necessariamente una omissione, i paragrafi potrebbe essere stati uniti o divisi, le
liste potrebbe essere state integrate nel testo.

Nel caso di testi scritti al computer, è necessario controllare tutto il testo nascosto, come intestazioni e
note a piè di pagina che sono visibili nella vista Page Layout. È possibile trovare tutto il testo nascosto
andando su File 🡪 Info 🡪 Check for Issues 🡪 Inspect Document 🡪 Hidden Text.
Un problema simile riguarda le didascalie delle immagini, le tabelle, note a piè di pagina, frasi in
riquadri che potrebbero essere stati omessi dal traduttore per dimenticanza.

Il principio NANS dovrebbe essere applicato solo per il significato fondamentale, infatti alcune
informazioni saranno importanti per il lettore, altre no. Bisogna ricordare che si applica al significato e
non alla formulazione delle parole, quindi la completezza non riguarda la fedele riproduzione del testo
source. Infine la completezza non richiedere l’esplicitezza, alcuni elementi del significato possono
essere lasciati impliciti, basta che possano essere recuperati dal testo. Se il significato non è semplice
da recuperare, meglio renderlo esplicito.

Solamente nel caso di restrizioni di spazio, è necessario omettere e rendere impliciti molti elementi del
significato, insieme a cambiamenti nel carattere, nelle dimensioni, nei margini, nello spazio
dell’interlinea. In alcuni casi, basta semplicemente omettere del materiale.

Capita, come anticipato prima, che il traduttore espliciti un significato che riteneva implicito, a volte
queste spiegazioni inutili esplicitate dal traduttore devono essere eliminate dal revisore.

Aggiunte e sottrazioni insignificanti sono inevitabili e alcune fatte deliberatamente sono anche
giustificabili e a volte necessarie per diminuire le differenze tra la cultura source e la cultura target.

È necessario tenere a mente che certe società possono interpretare un testo con eccessive aggiunte non
più come una traduzione, molte aggiunte e sottrazioni spesso sono permesse solo negli adattamenti.
Gli adattamenti infatti più che da un revisore sono controllati da editor.

Logic (Content parameter)

In un testo non dovrebbero esserci contraddizioni, sequenze temporali e causali impossibili o altri
errori di logica. Un testo deve essere intellegibile/comprensibile: la sequenza di idee deve avere senso
per il lettore che deve interpretare ogni frase facilmente senza l’ausilio di informazioni date in seguito.

La mancanza di logica si può presentare sotto due forme:

- Il testo source di per sé manca di logica e il traduttore non ha risolto il problema. A volte i
problemi di logica possono essere risolti dividendo frasi e creando più paragrafi. In alcuni
casi, ciò non è possibile a meno che l’autore non sia disposto a chiarire il suo
intento/significato. A volte l’autori si contraddicono perché non hanno sviluppato abbastanza
le loro idee, in questi casi è consigliabile lasciare il testo (e il significato) per com’è. In pochi
casi è consigliabile sistemarlo.
- Le contraddizioni sono state aggiunte dal traduttore: succede a causa di una conoscenza
inadeguata della lingua source o di una tendenza a scegliere il traducente equivalente anziché
riflettere su cosa funzioni davvero per la lingua target. Tra traduttori esperti, la causa
principale è la distrazione o disattenzione per stanchezza o fretta.

Potrebbe capitare che un passaggio apparentemente senza senso, in realtà l’abbia e succede spesso in
testi altamente specializzati in cui sia il traduttore che il revisori non sono esperti in materia e quindi
non possono affermare la presenza di una mancanza di senso.

Infine, potrebbe essere difficile seguire il senso logico di alcuni passaggi per ragioni linguistiche (una
sequenza di negazioni è difficile da comprendere), ciò non vuol dire che manchino di senso logico.

Facts
Errori nei fatti, concettuali e matematici, pur non essendo compito del traduttore, sono fondamentali
per la corretta comunicazione del messaggio, saranno individuati immediatamente dal lettore che sono
l’argomento. Questa tipologia di errori solitamente sono già presenti nel testo source ma potrebbero
anche essere introdotti dal traduttore, in ogni caso è bene sistemarli. Se sono presenti nel testo source,
la correzione deve seguire le istruzioni del cliente: apportare la modifica nel testo, fare una lista degli
errori e con descrizione su un documento separato, accordarsi con l’autore sulla modifica da apportare.
La causa di un errore del genere potrebbe essere dovuta all’ignoranza dell’autore, in questo caso la
correzione che potrebbe aver fatto il traduzione deve essere annullata e si deve segnalare che l’errore è
dovuto all’autore.

La differenza con errori di trasferimento è che questi possono essere rintracciati comparando il testo
target con quello source, mentre gli errori di contenuto solo rintracciabili anche leggendo solamente il
testo target.

Smoothness (Style)

Se il significato di un testo non è comprensibile ad una prima lettura ad una velocità normale, il
problema potrebbe essere dovuto alla struttura delle frasi, a connessioni non chiare, all’imitazione del
testo source. Una scrittura poco chiara nel testo source non la giustifica nella traduzione. Il giusto
grado di facilità di lettura è deciso unicamente dal lettore e dall’uso che si fa del testo. La presenza di
alcune parole, come nomi di istituti o titoli di pubblicazioni possono interferire con una lettura
semplice del testo. In alcuni generi, come quelli legali, i nomi in lingua originale sono richiesti, in altri
invece è consigliabile ridurli. Il revisore deve controllare che siano stati ridotti al minimo.

Un altro elemento che può interferire è la presenza di acronimi anche il loro significato è stato già
esplicitato, il lettore potrebbe aver già dimenticato di cosa si tratti.

Anche la punteggiatura o la sua assenza interferiscono.

Infine bisogna prestare particolare attenzione ai punti in cui si incollano pezzi di testi incollati, i due
pezzi potrebbero non essere collegati bene.

Tailoring

Una traduzione deve essere adatta all’utente all’uso che ne deve fare. spesso il traduttore né il revisore
sa chi sarà il lettore e se non sono in grado di capirlo, deve indovinare perché non può essere
indirizzata a chiunque.

Una traduzione deve avere il giusto registro (level of language), quindi il giusto livello di formalità e il
giusto tono che dipendono dalla tipologia di genere testuale ma anche dal grado d’istruzione del
lettore.

A volte lo stile del testo source non deve essere imitato a causa delle differenze culturali.

Con un pubblico di lettori ristretto, bisogna prestare attenzione al linguaggio che si usa e quello che
viene considerato sgradito, altrimenti il testo potrebbe non sembrare indirizzato a quel dato pubblico.

Anche se il pubblico potrebbe essere lo stesso, l’uso che se ne fa nella lingua target potrebbe non
esserlo. Il testo source e il testo target potrebbe differire per il mezzo su cui verranno prodotti.

Tailoring è un aspetto importante anche quando si traduce un testo dopo molti anni dalla
pubblicazione del testo source.
Un ultimo tipo di tailoring avviene quando il lettore è un traduttore che deve tradurre il testo in una
terza lingua, in questo caso il revisore deve accertarsi che non vi siano sequenze di parole difficili per
il nuovo traduttore.

Sub-language

Ogni tipologia di testo e ogni ambito nella lingua target richiedono una specifica selezione di lessico,
sintassi, preferenze d’uso di quella lingua, specifica struttura del testo.

L’aspetto più ovvio da dover controllare è la terminologia specifica, spesso deve essere quella
utilizzata dagli esperti nella lingua target oppure quella specificata dal cliente. In testi puramente
informativi questo aspetto potrebbe non essere cruciale, quindi sarà necessario mantenere il significato
senza attenersi alla terminologia specifica. In generale, però, esperti in materia saranno in grado di
capire il significato di un testo anche se non viene usata la terminologia o fraseologia a cui sono
abituati.

Un errore comune riguarda le sequenze di parole comuni che il traduttore non ha riconosciuto come
unico termine.

In alcuni lavori di traduzione, creare frasi “autentiche” in revisione potrebbe essere solamente una
perdita di tempo, in altri testi l’autenticità potrebbe essere fondamentale, così come in alcuni casi la
terminologia dovrebbe essere evitata.

Idiom

In ogni lingua, solo alcune combinazioni di parole grammaticalmente possibili sono utilizzate, sono le
combinazioni idiomatiche. La presenza di sequenze non idiomatiche provoca distrazione dal contenuto
del testo, potrebbe anche far dubitare del significato della sequenza. Se la maggior parte dei lettori non
è madrelingua, il problema della distrazione non è così importante perché non noteranno nemmeno la
presenza di sequenze non idiomatiche.

Solitamente, nei lavori di editing, questo aspetto non è un problema a meno che l’autore non sia
madrelingua. In traduzione la situazione è ben diversa perché qualsiasi traduttore, anche il più esperto,
tende a riprodurre le combinazioni del testo source. Questo è il motivo per cui chi revisiona dovrebbe
essere madrelingua della lingua target.

Se si è in dubbio su una combinazione, un buon dizionario solitamente può tornare utile oppure una
semplice ricerca su Google.

Una frase può risultare non idiomatica perché le parole che la compongono non sono usate con il
significato che possiedono nella lingua target.

Controllare l’idiomaticità significa cercare combinazioni di parole che “non si usano” e che non
rispettano certe norme o preferenze d’uso oppure che hanno diversi usi e significati in base all’area
geografica. Un modo per controllare l’idiomaticità di un’espressione è la sua frequenza d’uso,
frequenza che per una stessa combinazione può variare fra lingue diverse. Il fattore della frequenza
però è relativo, perché può variare con il passare del tempo dato che alcune combinazioni vengono
usate sempre più frequentemente e altre invece sono in disuso.

Mechanics
Oltre a controllare errori di grammatica, spelling, punteggiatura e uso, potrebbe essere richiesto
controllare la conformità ad una guida di stile o a un manuale fornito per la traduzione prima che il
testo venga pubblicato. È fondamentale trovare errori di questo tipo se il testo deve apparire in siti, su
segnaletiche o su pubblicazioni prestigiose.

Bisogna prestare attenzione alle convenzioni specifiche della lingua target riguardanti la punteggiatura
e la scrittura di numeri; l’uso delle maiuscole in nomi propri, titoli e così via per non confondere il
lettore.

Un problema che le guide di stile potrebbero non risolvere riguarda il modo a cui riferirsi alle
minoranze, che nel tempo hanno dato vita a diversi appellativi. Si dovrebbe utilizzare quello più
recente.

Per quanto riguarda gli errori di mechanics, molte volte sarà il cliente a decidere per il revisore tramite
un manuale o una guida di stile, vi saranno anche casi in cui la decisione spetta unicamente al revisore,
è quindi consigliabile avere una soluzione di default. Sarà compito del revisore decidere quando non
attenersi alla soluzione di default.

Layout

Errori di layout vengono solitamente trovati visualizzando il testo nella sua versione finale, quindi con
la formattazione finale. Bisogna controllare che i margini e la spaziatura siano adeguati, che le note a
piè di pagina non finiscano nella pagina successiva, che gli indicatori delle note si trovino nella stessa
pagina delle note. Controllare anche che il layout sia costante lungo tutto il testo. Controllare che testo
e grafici coincidano, che il testo si riferisca ai grafici tramite numeri e non con “nel grafico
sottostante”.

Controllare il layout è importante se il lettore avrà la possibilità di comparare il testo tradotto con il
testo source: se uno dei due è notevolmente più breve, è consigliabile trovare una soluzione a livello di
layout (diversa spaziatura, grandezza dei caratteri), per dare l’illusione che siano della stessa
lunghezza, altrimenti il lettore potrebbe pensare che manchi del testo e quindi dei concetti (del
significato).

Il cliente potrebbe specificare nelle istruzioni (brief) la necessità di seguire il layout del testo source, i
revisori dovrebbe dunque controllare che le istruzioni siano state seguite, a meno che il genere del
testo non presenti regole differenti.

Se la traduzione verrà pubblicata, potrebbe essere compito del proofreader controllare il layout, il
revisore può quindi controllare solo quegli aspetti che incidono sul significato.

Typography

I principali aspetti da controllare sono la moderazione (moderation) e la consistency (costanza), infatti


bisogna controllare che ogni espediente (grassetto, corsivo, sottolineatura ecc.) venga utilizzato
sempre con lo stesso scopo. Se vengono usati in un particolare punto per enfasi, bisogna verificare che
avvenga nello stesso punto in traduzione, altrimenti potrebbe sviare il lettore e portare a un significato
diverso da quello inteso in origine. Anche in presenza di un proofreader, questo aspetto deve essere
preso in considerazione dal revisore perché ha degli effetti sul significato.

Organization
L’organizzazione del testo è importante perché permette al lettore di scorrere lungo il testo e percepire
la sua struttura. Se vengono riscontrati problemi nell’organizzazione del testo, è bene riferirlo al
cliente. [vedere la parte dell’editing per queste questioni].

Clients specifications

Alcuni clienti forniscono istruzioni su questioni molto specifiche come l’uso di una certa terminologia
o fraseologia da reperire in un dato documenti o manuale. Alcune volte queste istruzioni non sono
applicabili al testo perché il cliente non conosce le regole di scrittura della lingua target. Idealmente,
questi problemi vengono discussi prima che la traduzione abbia inizio, se ciò non avviene allora il
revisore deve prendere una decisione: se essere fedele al cliente o essere fedele alla lingua target.

Employer policies

Agenzie di traduzione o organizzazioni potrebbe suggerire l’approccio che preferiscono alla


traduzione di un testo: uso di un dato dizionario, l’uso dei match al 100% nel caso di memorie di
traduzione ecc. A volte i revisori potrebbero non essere d’accordo con le politiche del datore di lavoro,
anche in questo caso dovrà decidere se rimanere fedele al datore di lavoro o ai suoi standard
professionali.

12. Degrees of revision

Durante una revisione, è possibile correggere un infinito numero di errori, bisogna quindi decidere
prima dell'inizio del compito fino a che punto revisionare.

The need for revision by a second translator

È molto costoso impiegare un secondo traduttore per correggere il lavoro di un altro, soprattutto
quando si devono controllare tutte le frasi di un testo e si prendono in considerazione tutti i parametri.
Questa tipologia di lavoro viene svolta da senior, traduttori maggiormente pagati. Se il revisore non ha
ricevuto una formazione adatta, questa operazione potrebbe risultare non solo una perdita di tempo ma
anche altamente costosa, infatti potrebbe succedere che inserisca una serie di cambiamenti anche non
necessari oppure potrebbe non trovare errori gravi o potrebbe inserirne. Purtroppo queste situazioni si
verificano abbastanza spesso.

Non tutti i testi richiedono una revisione e quei testi che la richiedono, non necessitano tutti dello
stesso tipo di revisione (potrebbe essere parziale, comparativa, prende in considerazione alcuni
parametri ecc.). La tipologia potrebbe cambiare anche in base alla politica aziendale (policy) e spesso
non è possibile fare tutto quello che richiede la policy per mancanza di tempo o di personale. A volte
potrebbe capitare la situazione contraria: la policy richiede meno lavoro di correzione rispetto a quello
che il revisore ritiene opportuno per quel testo, a questo punto potrebbe essere consigliabile ignorare la
policy.

Alcune agenzie o servizi di traduzione invogliano a controllare aspetti dove gli errori sono più
facilmente visibili e individuabili dal lettore, quali punteggiatura, grammatica, spelling, terminologia
specifica del cliente. In ogni caso, il traduttore potrebbe anche non seguire alla lettera queste
indicazioni e, ad esempio, dedicarsi alla chiarezza del testo perché i traduttori tendono a pensare che
sia un aspetto importante, ignorando la policy.

La Organization for Economic Cooperation and Development ha riassunto una revision philosophy,
che ovviamente non è possibile applicare a tutte le situazioni. In questo approccio il bisogno di un
secondo traduttore si basa sull'evitare il rischio di conseguenze negative in caso di mancata correzione
di errori. Il rischio è legato all'importanza del testo e all'affidabilità del traduttore: 0 rappresenta un
rischio basso, 5 molto alto. Il fattore più importante è l'importanza del testo. Anche in caso di scarsa
affidabilità del traduttore, la revisione è solamente consigliata in testi di scarsa importanza, mentre in
testi importanti tradotti da traduttori molto affidabili, la revisione è solo consigliata e prende la forma
di una rilettura della traduzione, non una comparazione con il testo source. Secondo questo sistema si
conosce l'identità del traduttore, ma non è sempre così.

Spesso le agenzie e i servizi di traduzione hanno una lista di testi che sono importanti, generalmente
sono le leggi, i regolamenti, i documenti ufficiali e simili. I testi che sono solo informativi e quindi
non pubblicazioni hanno un'importanza medio-bassa e potranno comunque richiedere una revisione in
caso di inesperienza del traduttore. Traduttori forniti da contractors dovranno essere controllati per
verificare il livello di soddisfazione prima di effettuare il pagamento.

Infine i clienti possono richiedere una revisione comparativa completa (full comparative revision)
anche se questo implicherebbe un costo maggiore.

Nel caso di traduttori freelance, il fattore chiave per decidere se revisionare o meno è il grado di
autostima che si possiede, probabilmente però è sempre bene far revisionare il proprio lavoro da
qualcun altro del proprio stesso livello o con maggiore esperienza in fatto di contenuti, perché a volte
c’è il rischio di essere troppo sicuri di se stessi.

Determining the degree of revision

In un ambito lavorativo professionale, il cliente si aspetta di ricevere il testo revisionato entro una
scadenza molto ravvicinata, quindi è necessario valutare quali elementi o testi meritino maggiore
attenzione. Ad esempio, non ha senso sprecare molto tempo a fare correzioni stilistiche in un testo non
importante.

Bisogna scegliere i parametri da controllare in base ad alcuni fattori:

- Chi leggerà la traduzione: ad esempio se i lettori sono persone al di fuori dell'organizzazione


che commissiona la traduzione, è bene tenere in considerazione tutti i parametri;
- Perché;
- Per quanto tempo: se un tempo verrà letto fra molto tempo, sarebbe giusto controllare tutti i
parametri, soprattutto la consistency;
- Come: scorrendolo, leggendolo attentamente;
- Dove: in un posto tranquillo oppure rumoroso;
- Se si conosce il lavoro del traduttore: si conoscono i tipici errori del traduttore;
- Quando è la scadenza;
- Se qualcun altro è incaricato di controllare la qualità: ad esempio, se viene incaricato un
proofreader allora si possono escludere i parametri meccanici (mechanic) e di presentazione.

Spesso stabilire quali parametri prendere in considerazione è solo questione di esperienza e di


buonsenso. In ogni caso, in mancanza di prove empiriche che confermino la corrispondenza tra queste
domande e un certo grado di revisione, questo approccio risulta inutile. È sicuramente utile, nel
momento in cui si revisiona, conoscere i lettori e il motivo della lettura di un dato testo (l'uso che se ne
fa), infine la decisione su quali parametri valutare dipende principalmente dall'importanza del testo.
Nonostante alcuni parametri possano non essere presi inconsiderazione a certi livelli mentre altri sono
importanti, l'accuracy deve essere sempre tenuta in considerazione.
What level of accuracy and writing quality is required? (p. 163)

È necessario valutare quanto accurate e complete deve essere una traduzione e quale livello di qualità
di scrittura richiede.

- Per una comprensione di base: grosso modo accurati e più o meno completi, comprensibili al
minimo; livello INTELLIGIBLE
- Per testi informativi: accurati, completi per quanto riguarda gli elementi di significato primari
e secondari, abbastanza leggibili (comprensibili) e per lo più corretti; livello INFORMATIVE
- Per testi da pubblicare: accurati, completi per quanto riguarda elementi di significato primari,
secondari e anche aggiuntivi, molto comprensibili e completamente corretti; livello
PUBLISHABLE
- Per immagini: accurati e completi, completamente corretti, parole ben selezionate; livello
POLISHED
- Testi da pubblicare legali, finanziari, medici ecc.: accurati nei minimi dettagli, molto
comprensibili e corretti completamente, parole scelte con cura;
- Testi per marketing: l'accuratezza non è un problema, parole scelte con cura e completamente
corretti.

INTELLIGIBLE: in base all'utente e allo scopo, potrebbe essere richiesto un livello minimo di
chiarezza, errori di lingua e poca accuratezza. A questo livello non è necessario applicare guide di stile
o preoccuparsi di fare ricerche approfondite o di dedicarsi alla presentazione, correggere espressioni
non idiomatiche o creare coerenza interna. Il post editing mira a questo livello di revisione, a volte
potrebbe anche essere il livello di alcuni traduttori che traducono occasionalmente nella loro seconda
lingua testi non destinati alla pubblicazione.

INFORMATIVE: a questo livello interessa non sviare il lettore per quanto riguarda gli elementi
primari e secondari del messaggio, deve essere per lo più corretta e abbastanza comprensibile. Questa
tipologia è adatta a testi non destinati alla pubblicazione o per testi da pubblicare meno importanti o
per testi urgenti. Non sprecare troppo tempo nella qualità di scrittura, nella consistency, nella
presentazione e nell’utilizzo delle guide di stile.

PUBLISHABLE: la traduzione finale è accurata per quanto riguarda il significato primario, secondario
e altri elementi del significato, la lingua è corretta, adatta e armoniosa (smooth). Le guide di stile sono
applicate, viene controllata la presentazione e viene ricercata una certa consistenza (consistency)
interna. Una pubblicazione è un documento destinato al pubblico, quindi ad una popolazione al di
fuori dell’organizzazione che commissiona la traduzione, deve essere quindi comprensibile.

POLISHED: a questo livello, la lettura è un’esperienza interessante di per sé, non solo per il
contenuto. Produrre un testo del genere potrebbe dover impiegare molto tempo.

Probabilmente il livello più difficile a cui lavorare è quello informativo perché bisogna evitare di fare
troppi miglioramenti.

Un approccio per livelli è giustificato nel caso di traduzioni in-house in cui il pagamento avviene ad
ore.

Full or partial check (tipologie di revisione)


- Full reading: leggere il testo per intero. Le possibilità sono di comparare il testo riga per riga
con il source, fare una lettura unilaterale comparando con il testo source solo in caso di
dubbio;
- Spot-checking: leggere il titolo, la copertina, il primo paragrafo e poi il resto del testo a pezzi.
Leggere i paragrafi finali in cui il traduttore potrebbe aver compiuto più errori a causa della
fretta. Comparare con il testo source in caso di dubbi.
- Scan: leggere il titolo, la copertina, il primo paragrafo e poi seguendo con il dito il resto del
testo concentrarsi solo su uno o due parametri;
- Glance: leggere il titolo, la copertina, il primo paragrafo e l’ultima pagina.

Leggere il titolo e il primo paragrafo è il lavoro minimo che si richiede a un revisore, perché se ci sono
errori di battitura o parole mancanti all’inizio del testo, genererà subito una cattiva impressione sul
lettore. Quindi scan e spot-checking sono solo l’inizio, se il tempo permette potrebbe essere una buona
idea “scannerizzare” tutto il testo per controllare numeri importanti oppure errori comuni che si
commettono traducendo in una certa combinazione linguistica.

Compare or re-read

Una rilettura del testo potrebbe essere molto efficace per evitare di introdurre errori di traduzione ma
si potrebbero non trovare omissioni ed errori di traduzione. Se comparando un testo con il source si
trovano molti errori di traduzione allora è bene iniziare una rilettura comparativa, che però ha anche i
suoi svantaggi, infatti leggere avanti e indietro fra i due testi crea un processo di lettura innaturale che
non permette di controllare la chiarezza del testo. Infatti questa tipologia di rilettura pone l’attenzione
sulla frase e su elementi costitutivi della frase, non permette di notare errori a livello macro.

Some consequences of less-than-full revision

Se non si fa una revisione completa, la percentuale di rischio di errori non trovati è alta e se si fanno
due riletture il tempo che si impiega è molto di più (poco pratico). Nel caso della revisione parziale, si
presuppone che se a pagina 1, 4, 20, 50 non ci sono errori, allora non ce ne saranno neanche nelle
altre, ma questa è solo una probabilità. Solitamente risulta poco pratico fare sia una lettura normale
(unilingual) del testo e una comparativa, soprattutto se si prendono in considerazione tutti i parametri.
Quindi per ogni lavoro, è necessario stabilire un livello di rischio accettabile.

Rileggere il testo (unilingual) è giustificato per il risparmio di tempo che comporta a meno che la
rilettura comparativa non sia necessaria per una serie di problemi che si possono riscontrare nel testo,
come errori di traduzione e omissioni.

Types of error sought during partial revision and unilingual re-reading

Oltre al problema degli errori che possono non essere trovati nelle parti non controllare, si aggiunge il
problema dei tipi di errori ricercati nei passaggi controllati. Quando si fa una revisione parziale si ha la
tentazione di cercare solo errori semplici e superficiali, come errori di spelling, di punteggiatura ma è
bene stare attenti anche ad altri errori, specialmente di significato. Se si ha tempo solo per una lettura,
probabilmente si ricercheranno tutte le tipologie di errori; se si ha tempo per due letture, è
consigliabile risolvere i problemi più superficiali alla prima lettura.

Lo stesso problema emerge con la rilettura unilingual, che potrebbe degenerare in proofreading.
Bisogna ricordare che rileggere ha come obiettivo principale il significato, non la qualità di scrittura e
bisogna cercare di capire se si sta perdendo del tempo su cose poco importanti o no.
The relative importance of transfer and language parameters

L’importanza del trasferimento accurato e della buona scrittura nella lingua target possono variare non
solo in base al particolare tipo di testo ma anche in base alla situazione storico-sociale in cui si sta
traducendo.

A ‘good enough’ approach to revision

Tutte le traduzioni dovrebbe essere abbastanza buone per lo scopo per cui sono prodotte. Farle per
renderle adatte allo scopo (fit for purpose) non è semplice anche senza puntare a creare la miglior
traduzione possibile.

Quando si revisiona il lavoro di qualcun altro bisogna prendere in considerazione l’obiettivo dell’altro
traduttore, non il proprio, e scegliere il livello di revisione più adatto.

13. Revision procedure

Non è solo importante sapere cosa cercare durante la revisione ma anche come cercare, infatti non si
può correggere un errore finché non lo si trova. Avere una procedura prestabilita aiuta ad aumentare la
probabilità di trovare errori e quando si trovano è necessario avere dei principi da seguire per stabilire
se apportare una modifica o meno. Quando un revisore non nota un problema evidente è dovuto
principalmente a due motivi: va di fretta e non sta prestando la dovuta attenzione al testo oppure la sta
dedicando solo ad alcuni aspetti.

Per molti risulta utile ascoltare della musica, fare delle pause, alzarsi, muoversi per aumentare la
concentrazione.

Procedure for finding errors

Presumiamo che se si sta revisionando il lavoro di qualcun altro e che si sia già stabilito il pubblico, lo
scopo del testo e il grado di revisione. Se si ha abbastanza tempo, è consigliabile fare controlli separati
per diversi parametri (quindi diverse letture per trovare errori diversi) perché trovare un tipo di errore
può ostacolare il ritrovamento di un altro tipo di errore. Anche facendo controlli separati, il revisore
potrebbe avere il “micro/macro dilemma”: potrebbe risultare difficoltoso concentrarsi su problemi
micro mentre si cercano problemi macro. Questo dilemma riguarda principalmente la rilettura
unilingual, quando si legge il testo senza compararlo al source, mentre la rilettura comparativa tende a
focalizzarsi sui problemi micro.

Se si ha il tempo, si potrebbero fare due riletture unilingual, la prima per trovare errori macro e la
seconda per quelli micro ma anche in questo caso potrebbe essere un problema trovare tutti i problemi
macro in una volta. Sarebbe necessaria una terza rilettura, ma spesso il tempo non è sufficiente. Solo la
pratica e un certo grado di attitudine personale permettono di riuscire a trovare diversi tipi di errori
macro in una volta o sia problemi macro che micro insieme.

Se il revisore si vuole concentrare solo su aspetti micro, è consigliabile leggere il testo al contrario,
iniziando dall’ultima frase, per non essere distratto dal livello macro.

È meglio fare prima o dopo la rilettura comparativa? 3 considerazioni:


- Innanzitutto, bisogna leggere la traduzione senza compararla al testo source soprattutto
quando si sta revisionando il testo di qualcun altro perché questo permette di leggere il testo
dal punto di vista del lettore, con la sua interpretazione. La tua conoscenza del testo proviene
solo dalla traduzione.
- Vi è il problema dell’introduzione di errori durante la revisione, errori che non potranno essere
corretti. È bene controllare gli aspetti in cui si sa di compiere maggiormente errori, che però
non sono semplici da determinare: si potrebbe comparare la prima lettura con la seconda
lettura (con relative correzioni) di vari testi per valutare le differenze.
- Se in un testo lingua e stile sono importanti, è consigliabile eseguire un controllo dei parametri
di contenuto, lingua e presentazione in seguito così da trovare possibili errori di lingua
introdotti.

È sempre consigliabile leggere una prima volta il testo per intero e se nel mentre si trova un passaggio
che si vuole controllare, si consiglia di segnarlo per tornarci in seguito, durante il controllo
comparativo. Questo permette di non interrompere la lettura e di trovare problemi a livello macro.

Durante la rilettura comparativa è consigliabile leggere prima una frase della traduzione e poi la
corrispettiva del testo source. Leggere prima il testo source ha degli svantaggi: la lettura del source
potrebbe influenzare il giudizio della traduzione; potrebbe far pensare alla propria versione di
traduzione di quella frase comparandola alla traduzione presente; fissa il significato che dovrebbe
avere la traduzione secondo il testo source che potrebbe non corrispondere all’interpretazione del
lettore; non permette di vedere il testo dal punto di vista dell’utente.

Durante la rilettura comparativa è sconsigliato leggere piccole porzioni di testo in una lingua e poi
andare all’altro testo perché non permette di avere abbastanza contesto aumentando la probabilità di
non vedere traduzioni letterali o errori di traduzioni (o problemi a livello macro).

Principles for correcting and improving

Bisogna tenere a mente che controllare e correggere sono due momenti distinti della revisione: si
cercano problemi e poi, se possibile, si apportano delle modifiche.

1. Trovare un potenziale problema;


2. Decidere se apportare una modifica (cruciale);
3. Apportare la modifica se necessario.

Modifiche necessarie quando:

1. Non si comprende la traduzione senza consultare il testo source;


2. Se è necessario leggere due volte una frase. Ovviamente non è il caso di testi complessi per
natura.

Bisogna leggere a una velocità moderata e magari anche a voce alta, se è il caso, e bisogna ricordare
che il futuro lettore non è interessato a trovare problemi nel testo.

Apportare il minor numero di modifiche:

3. Evitare il perfezionismo: l’obiettivo da raggiungere è l’adeguatezza, la perfezione è un


obiettivo personale. Non cambiare una frase a meno che non sia necessario migliorarla;
4. Se in dubbio, non apportare la modificare: il fare niente è un’azione di default della revisione.
Una correzione quando si è in dubbio potrebbe solo peggiorare il testo;
5. Soddisfazione: usare la prima alternativa a cui si è pensato;
6. Non ritradurre: cercare di sistemare il problema con il minor numero di cambiamenti ma se
non è possibile, non riscrivere, è meglio sfruttare la formulazione presente. Un revisore che
ritraduce costantemente è un peso economico per un’agenzia o un’organizzazione.
Ovviamente esistono casi in cui una ritraduzione risulta necessaria: se il traduttore non era
qualificato o era mal informato sul livello di qualità da raggiungere, se si sta facendo un’auto-
revisione;
7. Attenzione all’introduzione di errori di accuracy, di lingua e all’eliminazione di troppe o
troppe poche parole durante la correzione,
8. Ridurre il numero di parametri che non si sta controllando.

Order of operations

La lista di operazioni da compiere riguarda le correzioni effettuate al computer e non su carta e di testi
che tendenzialmente verranno usati per molti anni o per prendere decisioni importanti. È consigliabile
fare subito uno Spellcheck e poi di nuovo una volta finita la revisione.

1. Leggere l’intera traduzione per trovare errori di Logic, Smoothness, Tailoring, Sub-language e
Idiomaticity, ma anche di tipografia e punteggiatura che potrebbe interferire con il significato
e qualsiasi aspetto legato a indicazioni del cliente;
2. Fare un controllo comparato per Accuracy e Completeness;
3. Leggere l’intera traduzione per errori di Mechanics e Layout, Consistency e qualsiasi errore
di lingua che potrebbe essere stato introdotto nei precedenti passaggi;
4. Fare un controllo separato dei numeri se sono importanti per il messaggio, della enumerazione
delle sezioni e dei riferimenti a queste;
5. Controllare l’Organization;
6. Fare uno Spellcheck;
7. Premere Control+S per salvare tutti i cambiamenti.

Assicurarsi di mandare o stampare la versione giusta del file revisionato, contenente tutte le modifiche
apportate. Il miglior modo per garantirlo è fare diversi salvataggi.

Procedura più breve, alla fine della quale fare uno Spellcheck e salvare:

1. Leggere due volte il testo, una unilingual e l’altra comparativa;


2. Fare un controllo comparativo per correggere solo errori grammaticali importanti, non di stile;
3. Fare una lettura per errori di Content, Language e Presentation e guardare al source solo se
necessario;
4. Controllare Presentation e Mechanics, contare i paragrafi e le liste per verificare che non ci
siano omissioni. Controllare anche i nomi propri, le date e così via. (funzione del proofreader).

Quando si revisiona il lavoro d’altri spesso si controllano alla fine il titolo, il riassunto (sommario), la
tabella dei contenuti, dato che queste parti possono essere comprese solo una volta è letto il testo.
Bisogna controllare che la tabella dei contenuti sia modificata correttamente.

Handling unsolved problems

In caso di problemi non risolti, è bene chiedere al cliente come segnalarli: con una nota, una nota a piè
di pagina, un punto interrogativo, un foglio separato, un commento, evidenziando. Spesso i clienti non
vogliono sprecare tempo discutendo dei problemi nelle traduzione, al contrario i clienti che sono anche
i traduttori, saranno contenti di farlo.
Tipologie di problemi non risolti possibili:

1. È stato compreso il significato ma non lo si riesce ad esprimere correttamente: è consigliabile


scrivere qualcosa che trasmetta il significato o approfittare del contesto.
2. Non si riesce a decidere l’interpretazione corretta: scrivere qualcosa che abbia entrambi i
significati, tramite una sintassi ambigua, un certo ordine delle parole, una certa punteggiatura.
3. Non si riesce a risolvere una contraddizione tra più passaggi del testo: se si pensa che la
contraddizione sia involuta, bisogna segnalarlo, altrimenti il lettore potrebbe pensare che sia
dovuta al traduttore e non all’autore.
4. Non si comprende il passaggio: una soluzione è quella di indovinare e di usare i punti
interrogativi (all’inizio e alla fine della parte in dubbio), magari anche in corsivo o all’interno
di parentesi quadre o evidenziati per distinguerli da quelli del testo. Quando non si comprende
un passaggio è preferibile una traduzione letterale e non idiomatica così il lettore riconosce
che quel passaggio è una traduzione. Se non si possono aggiungere i punti interrogativi, si
possono usare parole vaghe suggerite dal contesto. A volte, se non è importante, si può anche
eliminare il passaggio che non si comprende. Se si comprende il significato generale ma non i
suoi dettagli, si può sostituire il passaggio con un suo riassunto. Omettere e riassumere sono
due strategie necessarie quando si deve nascondere il fatto che un testo sia una traduzione, in
questo caso infatti non sono permesse note del traduttore o traduzioni alternative.

Inputting changes

Quando si corregge su carta, le modifiche devono poi essere inserite al computer. Bisogna controllare
che siano state inserite correttamente, infatti un problema comune è saltare delle modifiche scritte a
mano. Solitamente la migliore soluzione è lasciare che questo compito lo faccia il traduttore, perché il
revisore, che ha meno familiarità con il testo, potrebbe aver introdotto involontariamente degli errori.

Checking Presentation

Controllare gli aspetti della presentazione è importante se poi il testo non viene controllato da un
proofreader o da un designer di layout all’interno del dipartimento di traduzione. Il cliente potrebbe
però utilizzare il testo del revisore per com’è (senza quest’ultimo controllo) e stamparlo per la
distribuzione o trasformarlo in PDF. Bisogna quindi controllare alcuni aspetti: posizione dei titoli,
pagine bianche non volute, tabelle o colonne storte, note a piè di pagina nella pagina successiva, gli
indicatori delle note a piè di pagine e così via. Si potrebbe anche controllare la chiarezza (leggibilità)
del testo. Ovviamente gli stessi clienti o lettori potrebbero rendere un testo elettronico leggibile, ma
questo a volte potrebbe essere fastidioso oppure potrebbe ricevere testi difficili da leggere e
difficilmente modificabili.

Bisogna verificare che si utilizzi la grazia nei caratteri, caratteri dalle dimensioni non inferiori a 10
punti, che le linee non siano troppo lunghe, che il testo non sia completamente giustificato.

Preventing strategic errors

Una grande quantità di errori potrebbe essere evitata se il traduttore non commettesse errori cruciali
(hanno diverse conseguenze negative), errori che sono decisioni sbagliate su come gestire un certo
problema traduttivo e che causano molti errori che non possono essere corretti velocemente.

La strategia da seguire dovrebbe essere discussa prima dell’inizio del processo di traduzione.

Getting help from the translator


Se il tempo è limitato, si può chiedere ai traduttori di segnalare passaggi in cui hanno trovato
difficoltà, così da concentrarsi su questi. I traduttori dovrebbero segnalare la correttezza di una
traduzione nel caso in cui potesse sembrare strana alla lettura e mettere un segno di spunta sulla
terminologia confermata, così da non controllarli e non sprecare tempo.

Procedures, time-saving and quality

Nel momento in cui si crea una procedura da seguire durante la revisione, la regola sostituisce il
giudizio: seguire una regola permette di sprecare meno tempo rispetto a quando si dà un parere e si
agisce in base a questo. Se ci si basa sul giudizio, da un lato si aumentano i tempi di produzione ma
dall’altro si trovano anche più errori. Nel decidere le procedure da adottare e il loro livello di rigidità,
bisogna tenere conto del problema legato all’accordo qualità-tempo.

Summary of techniques for spotting errors and avoiding introduction of errors (pag. 180)

14. Self-revision

Secondo lo standard internazionale ISO 17100 i traduttori devono controllare le loro traduzioni per
possibili errori di semantica, di grammatica, di spelling, per omissioni o altri errori e per garantire la
conformità con delle indicazioni di traduzione specifiche. Saltarla non è professionale, il minimo è una
rilettura unilingual della traduzione, senza scanning o spot-checking. Se vi è abbastanza tempo, al suo
posto si potrebbe fare una rilettura comparativa.

L’autorevisione permette di controllare aspetti relativi al testo (problemi macro), che non vengono
presi in considerazione durante il processo di traduzione. In caso di traduzione freelance, potrebbe
essere l’unica revisione che verrà fatta sul testo. In caso di traduttore impiegato, è comunque un
passaggio importante perché in molte agenzie chi è incaricato di revisionare un testo spesso non ne fa
una completa. In alcune organizzazioni, i traduttori senior sono un po’ come dei freelance, ovvero le
loro traduzioni spesso vengono mandate al cliente dopo l’autorevisione.

Mandare un testo che ha subìto solo un processo di autorevisione è rischioso perché il traduttore
potrebbe non accorgersi di certi errori che sono invece ovvi per altri.

Integration of self-revision into translation production

Non esiste un approccio riconosciuto per integrare l’autorevisione al processo traduttivo, viene fatto in
modi diversi.

Il processo di produzione di una traduzione si divide in 3 fasi:

1. Pre-drafting
2. Drafting
3. Post-drafting

In cui bisogna svolgere 5 compiti:

1. Interpretare il testo source;


2. Comporre la traduzione;
3. Condurre ricerche;
4. Controllare il testo e apportare modifiche se necessario;
5. Decidere le implicazioni delle istruzioni (brief).
Diversi traduttori portano a termine questi compiti in fasi diverse della produzione. Esistono però due
strategie: per la comprensione del testo e per la traduzione del testo. Per la comprensione la strategia di
default la preparazione prima di iniziare la composizione frase per frase della traduzione. Molti
traduttori leggono il testo interamente, si soffermano su passaggi difficili segnandoli, fanno ricerche
concettuali, buttano giù alcune bozze, avendo sempre in mente le indicazioni (brief). Altri danno
un’occhiata veloce al testo e iniziano a comporre la traduzione, fanno ricerche mentre traducono o
lasciano spazi bianchi, scrivono diverse traduzioni alternative o provano a indovinare mettendo un
punto interrogativo, dopo aver terminato la traduzione fanno le dovute ricerche. In questo caso la fase
post-drafting non consiste solo in controllare e correggere ma anche nella ricerca e nella scrittura.

Esistono diversi approcci di default per la produzione di una traduzione: alcuni traduttori vengono
chiamati “Architetti” che compongono la traduzione frase dopo frase, pianificano molto, scrivono la
soluzione più adatta; poi ci sono gli “steamroller” che scrivono immediatamente una traduzione e
vanno avanti; infine ci sono i “pittori a olio” che scrivono subito una soluzione ma controllano
immediatamente anche più volte prima di andare avanti. Sia gli architetti che i pittori a olio tendono a
produrre una traduzione quasi finita, uno attraverso la revisione, l’altro attraverso la pianificazione. Gli
steamroller, una volta finita la traduzione invece dovranno fare molta revisione.

Alcuni traduttori hanno bisogno di revisionare durante la traduzione perché non leggono le frasi intere
prima di iniziare a tradurre, risulta quindi necessario tornare costantemente indietro perché la parte di
testo non letta prima può costringere a fare delle modifiche alla parte già tradotta.

Durante la fase di post-drafting il traduttore può finalmente prestare attenzione al livello macro e
quindi trovare errori che prima non erano evidenti, dato che il focus era indirizzato al livello della
frase. Permette anche di trovare gli errori “automated”, errori che si fanno per abitudine, ad esempio
quando si traduce un’espressione X con una Y.

Durante la fase di drafting, gli elementi su cui è focalizzata l’attenzione cambia da traduttore a
traduttore.

Anche nell’autorevisione bisogna decidere cosa valga la pena revisionare e bisogna ricordare di non
revisionare in post-drafting uno stesso punto già revisionati durante la traduzione che quindi si
consiglia segnare.

La miglior soluzione dipende dal singolo ma è bene trovare quella ottimale per sé stessi.

Self-diagnosis

Per analizzare le proprie debolezze è consigliabile salvare una copia dopo la fase di drafting e
accumulare così un certo numero di copie utili per l’autoanalisi. Una volta identificate le proprie
debolezze, è necessario cambiare la procedura di revisione proprio perché non è stata in grado di
identificare alcuni errori (debolezze). Se si tende a correggere troppo, il motivo è la mancanza di
sicurezza, infatti spesso sono i traduttori inesperti che, in dubbio, apportano modifiche non necessarie.

Per valutare il numero di errori introdotti, è consigliabile comparare le versioni salvate della fase di
drafting e di post-drafting, utilizzando la funzione Compare di un qualsiasi programma di
videoscrittura.

Per valutare la sistematicità del lavoro, invece, è possibile riaprire il file del testo tradotto (drafting
phase) dopo mesi e revisionarlo nuovamente. La nuova revisione deve essere comparata con la
precedente: se gli errori trovati sono gli stessi, allora il lavoro svolto è sistematico.
The term self-revision

Quando si tratta di correggere il lavoro d’altri, molti preferiscono parlare di “revisione”, infatti c’è una
differenza abissale tra correggere il proprio lavoro e quello d’altri: nel primo caso la revisione avviene
nelle due fasi di drafting e di post-drafting, nel secondo caso avviene subito dopo la traduzione. La
ISO 17100 utilizza il termine “controllare” (checking) per il lavoro di autorevisione che avviene nella
fase di post-drafting, ma non fa riferimento a nessuna autorevisione nella fase di drafting. Inoltre,
molti traduttori non approvano la decisione di molti manager o clienti di affidare la revisione, che
dovrebbe essere fatta da altri, al traduttore stesso. Per loro, dato che si possono commettere errori
anche gravi, il testo dovrebbe essere controllato da altri o, in ogni caso, dovrebbero sempre avere un
collega che possa dare un’occhiata al lavoro svolto. Ovviamente si parla di “rischio accettabile” in
base all’importanza del testo e al traduttore incaricato.

In alcuni ambienti, con “autorevisione” si indicano i lavori di alcuni traduttori che vengono mandati
senza nessun controllo ulteriore. Pertanto, esistono due tipi di traduttori: quelli che “controllano” il
loro lavoro e poi lo passano a un revisore e quelli che sono autonomi e fanno solo autorevisione.

15. Revising the work of others

Nel revisionare il lavoro di altri si hanno principalmente due obiettivi: uno legato agli affari/business e
uno alla formazione. Il più grande pericolo è considerare questo tipo di revisione allo stesso livello
dell’autorevisione: non è possibile cambiare a proprio piacimento le parole degli altri, e quindi fare
cambiamenti non necessari. Un atteggiamento del genere rischia di creare relazioni negative tra
colleghi.

Relations with revisees

Situazioni possibili quando si revisiona il lavoro altrui:

- La persona che si revisiona (revisee) è un collega del proprio livello o un freelance: spesso si
discutono le modifiche da poter apportare, è il traduttore a dover accettarle o rifiutarle.
- La persona che si revisiona (revisee) è un collega di livello inferiore. In questo caso lo scopo
potrebbe essere formativo, quindi si potrebbe avere un ruolo didattico. Il traduttore deve
accettare tutte le modifiche suggerite, perché è il revisore ad essere responsabile del lavoro.
- Il revisee è uno studente che sta ricevendo una formazione. Il traduttore deve accettare tutte le
modifiche suggerite, perché è il revisore ad essere responsabile del lavoro.
- I revisee sono membri di un progetto di traduzione che il revisore dirige, tutti loro
contribuiscono a uno stesso testo e il revisore deve garantire l’unità del prodotto finale. Alcuni
membri potrebbero essere dello stesso livello del revisore ma in caso di disaccordo, la
decisione finale spetta al revisore che è a capo del progetto.
- Il revisee è un contractor, in questo caso il revisore non discute con il revisee le modifiche ma
manda direttamente il prodotto finale. Alcune organizzazioni spingono i revisori a mandare un
feedback ai contractor, utili a eliminare futuri errori dovuti al fatto che il contractor non ha
molta familiarità con il cliente.

In tutte queste situazioni non è raro che vengano apportate modifiche non necessarie, perché si
potrebbe pensare di essere pagati per fare delle modifiche ma in realtà si è pagati per leggere e non
specificatamente per scrivere. È comune anche la tendenza di sostituire un passaggio perfettamente
tradotto con la traduzione che il revisore avrebbe scritto. Bisogna tenere a mente che il revisore non
compete con il traduttore, anzi serve per aiutare il traduttore a raggiunge un livello di qualità più alto.
Nel caso in cui si stiano formando nuovi traduttori, è giusto mostrare agli studenti le varie possibilità
di traduzione di uno stesso passaggio.

Per evitare modifiche immotivate, è necessario riconoscere la validità di altri approcci alla traduzione
diversi dal proprio e di non definire l’accettabilità di qualcosa in relazione alle proprie abitudini e al
proprio modo di fare. Si tratta del lavoro di qualcun altro e bisogna rispettare il loro approccio a meno
che ciò che è stato scritto non rischi di sviare o confondere il lettore.

Un altro modo per evitare errori immotivati è ricordare che il traduttore conosce meglio il testo,
potrebbe aver consultato il cliente o un esperto o potrebbe aver fatto delle ricerche. Non bisogna
imporre subito la propria interpretazione di un passaggio. Bisogna anche ricordare che il traduttore è
uno scrittore qualificato proprio come il revisore, quindi è importante non imporre preferenze
linguistiche personali. Negli ambienti traduttivi odierni, non si lavora con un unico standard, ma con
diversi standard adatti a diversi ambiti comunicativi.

Se si stanno formando revisori, potrebbe essere una buona idea segnalare e distinguere i suggerimenti
dalle modifiche necessarie: per i suggerimenti si potrebbe usare la matita o un diverso colore per
scrivere il suggerimento sopra le righe oppure inserirle nei commenti, in caso di lavoro al computer. I
suggerimenti mostrano ai revisore una valida alternativa, senza giudicare le loro scelte come sbagliate.
Un’attività di distinzione del genere è chiamata training revision o didactic/pedagogical revision.

Potrebbe essere utile anche distinguere i problemi gravi da quelli meno gravi.

Un ultimo modo per evitare modifiche immotivate è giustificare sempre le scelte fatte, la
giustificazione deve riguardare il motivo della modifica. La giustificazione risulta importante anche
per ottenere il rispetto degli altri revisori: se si giustificano le modifiche, si viene visti come qualcuno
da cui imparare. Per poter giustificare le proprie modifiche bisogna avere un set di categorie e
vocabolario per parlare di traduzione, potrebbe infatti risultare difficile spiegare i cambiamenti senza
una conoscenza di base della teoria della traduzione.

Il problema principale legato ai revisori alle prime armi è apportare troppe modifiche (over-revise),
non il contrario. Più si apportano modifiche, più si incorre il rischio di introdurre errori e peggiorare la
qualità della traduzione. L’azione di default dovrebbe essere sempre quella di non fare nulla.

Inevitabilmente può capitare che il traduttore non sia d’accordo con le modifiche apportate, ma a volte
potrebbe trattarsi semplicemente di una mancanza del traduttore, che non riesce ad accettare le
correzioni. Se il traduttore dovesse avere buone argomentazioni e il tempo dovesse essere abbastanza,
si potrebbe girare la questione a una terza persona. In mancanza di tempo però si deve prendere una
decisione e questa deve essere presa dal revisore, che ha molta più esperienza. Se il revisore ha
sbagliato, deve ammetterlo. Dall’altro lato, il traduttore deve imparare ad accettare le correzioni e
devono imparare a prendersi la responsabilità per il proprio lavoro.

In quanto revisori, a volte bisogna separare le due attività di revisione, una rivolta al prodotto da
destinare al cliente e una rivolta alla formazione del traduttore, quindi è necessario un atteggiamento
diverso per ognuna delle due. Quando si tratta di una traduzione da mandare al cliente, l’errore è
semplicemente qualcosa che deve essere corretto. Quando si tratta di formazione, bisogna analizzare la
tipologia di errore e la sua causa.

Diagnosis
La categorizzazione degli errori, nel caso della formazione di traduttori, è importante per valutare i
punti di forza e di debolezza di quel traduttore. Le organizzazioni che hanno il bisogno di valutare,
hanno generato nel tempo delle classificazioni di errori e una terminologia adeguata. In quanto
revisore incaricato della formazione di qualcuno, è preferibile non stilare una lista degli errori
commessi, piuttosto identificare le aree principali in cui sono stati commessi. In alcuni esercizi è
consigliabile sottolineare semplicemente le espressioni problematiche, anziché pensare a un sostituto.

16. Revising computer-mediated translation

Translation memory e Machine Translation sono le principali tecnologie che permettono ai computer
di comporre traduzioni.

Translation memory

Si tratta di un database composto da vecchie traduzioni bilingue, in cui a frasi nella lingua source
corrisponde la traduzione. Vi sono anche altre colonne che indicano le lingue, la data e l’ora in cui è
stata prodotta la traduzione, chi l’ha prodotta e altri dettagli.

Per poterle utilizzare esistono vari translation memory tool disponibili, conosciuti anche come CAT
Tool (Computer-Aided Translation tools), che presentano una serie di funzioni come la gestione dei
progetti, la terminology e quality assurance. Questi tool segmentano il testo automaticamente, salvano
le traduzioni nel database e recuperano le traduzioni dal database quando il segmento che si sta
traducendo è simile a quello salvato. Il tool può recuperare anche più segmenti corrispondenti. Il
livello di similitudine varia tra identical, exact match, fuzzy match e contexct match. Il tool specifica il
livello di similitudine attraverso delle percentuali: 100% è exact match, tra il 75% e il 99% sono fuzzy
match, segmenti al di sotto del 75% non sono consigliati perché probabilmente sarebbe più rapido
scrivere il segmento da capo anziché modificarlo. Inoltre, il tool mostra le differenze tra il segmento
del source recuperato e quello del testo che si sta traducendo per permettere di identificare i punti di
modificare.

Questo sistema di differenziazione dei segmenti ha influenzato il sistema di pagamenti del servizio di
traduzione, conosciuto con il nome “fuzzy match discount”: solo le parole che non hanno suggerimenti
vengono pagate al 100%, i fuzzy match la metà, per quanto riguarda gli exact match dipende dal
cliente se pagarli o meno, potrebbe pagarli al 25% della tariffa. Le ripetizioni non vengono pagate e
neanche i perfect match.

I TM tool sono utili per verificare come una parola specifica o un termine sono stati tradotti
precedentemente, utilizzando la funzione “Concordance”, utile per la consistency.

Le TM sono spesso salvate, combinate, aggiustate e aggiornate dai translation buyer o da intermediate
language service providers (LSPs), quindi le TM che si potrebbero ricevere per un progetto spesso
contengono traduzioni prodotte da diversi traduttori, di cui non si conosce l’identità. Poiché vari
segmenti sono prodotti da vari traduttori, bisogna prestare particolare attenzione alla consistency e
modificare i suggerimenti forniti dalla TM oltre che stare attenti a possibili errori di traduzione.

Poiché i segmenti vengono presentati uno alla volta, il traduttore potrebbe perdere di vista il contesto,
il livello macro del testo e quindi produrre un testo con problemi di coerenza e coesione.
Un problema legato alla segmentazione del testo è che potrebbe non essere stato diviso
adeguatamente, con il conseguente bisogno di separare o unire segmenti. Queste operazioni possono
essere svolte grazie al MT tool stesso, a volte però il traduttore potrebbe essere costretto ad esportare il
file a un programma di video scrittura come Word per sistemare la segmentazione. Degli studi hanno
rivelato che i traduttori tendono a seguire la segmentazione suggerita dal tool, tranne nei casi in cui
ostacola la traduzione.

Questi errori di segmentazione stanno diventando sempre meno frequenti grazie alla continua
evoluzione di questi strumenti che permettono di configurare regole di segmentazione, ma potrebbero
comunque verificarsi con formati di file strani o in presenza di molti tag. I tag sono degli elementi
speciali inseriti nel testo per indicare informazioni diverse al tool, che successivamente le inserirà nel
testo. I tag possono essere visualizzati in diversi modi, possono mostrare l’interno contenuto, una parte
oppure nasconderlo per intero.

Secondo degli studi, i traduttori tendono ad usare i suggerimenti proposti dalla TM perché richiede
meno tempo rispetto a creare una frase nuova, ma senza notare o correggere errori che potrebbero
essere presenti. I 100% match sono problematici perché pur sembrando corretti a un primo sguardo,
potrebbero non essere adatti al contesto del testo source.

Repeairing Translation Memory suggestions

Quando si decide di utilizzare i suggerimenti della TM bisogna tenere a mente il tipo di testo che si sta
traducendo e l’ambito.

Una TM moderna è in grado di adattare automaticamente i “pleaceble” del testo source al testo target,
si tratta soprattutto di numeri e date.

I moderni strumenti di traduzione forniscono anche i context match per contribuire alla coerenza, si
tratta infatti di segmenti identici che condividono anche il contesto.

Machine Translation

La Machina Translation è il processo che permette ai computer di produrre traduzioni a partire da testi
source. Con “post-editing” si intende il lavoro di modifica dell’output della Machine Translation per
produrre la traduzione finale. L’output della MT dipende dalla sua tipologia, ne esistono 3 tipi:

1. Rule-based Machine Translation (RBMT) che era basato su un set di regole linguistiche che
stabiliva una corrispondenza tra la lingua source e la lingua target. Bisognava creare una
RBMT per ogni combinazione linguistica e ogni direzione. La loro costruzione richiedeva
molto tempo e sforzo umano e molto raramente producevano traduzioni di buona qualità.
Tipici problemi erano: parole non tradotte, errori grammaticali, mancanza di Idiomaticity e
Smothness.
2. Statistical Machine Translation (SMT) che era basato sull’uso estensivo di corpora elettronici.
Un sistema statistico alimentato da una grande quantità di dati bilingue e monolingue, che
genera una lista di possibili traduzioni, tra le quali sceglie il candidato più appropriato in base
a regole di probabilità. Grazie all’incremento di corpora digitalizzati e dell’aumento del potere
computazionale, l’output generato dalla SMT era di qualità migliore rispetto a quello della
RBMT, tale miglioramento ha permesso l’espansione del post-editing nell’ambito della
traduzione.
3. Neural Machine Translation (NMT) che è basata sul concetto di rete neurale artificiale, i
sistemi di Intelligenza Artificiale che imparano dai dati tramite l’uso di tecniche di
apprendimento delle macchine. Richiede grandi quantità di dati testuali e di energia per la sua
produzione ma l’output è molto naturale. Si è rivelata un’ottima soluzione per quelle
combinazioni linguistiche per cui il sistema SMT non si era rivelata produttiva.

In base alla combinazione linguistica e al campo, esistono diverse MT disponibili. Alcuni motori sono
generici come Google Translate, Microsoft Translator (Bing) e DeepL, altri sono specifici e sono
forniti da compagnie, Tilde, KantanMT e Tauyou e possono essere modificati secondo le richieste del
cliente attraverso l’adattamento dell’ambito e l’uso di termbase esistenti. Esistono anche MT open-
source da poter installare e configurare al proprio server Linux, Slate Desktop offre lo stesso per
Windows. Alcuni clienti proibiscono l’uso di motori come Google Translate per motivi di privacy.

Different levels of post-editing

Se la traduzione è solo informativa, è possibile utilizzare l’output della MT senza modificarlo, anche
se in generale è sempre richiesto un minimo di intervento umano per migliorare l’output. Il livello di
intervento dipende dalla qualità dell’output e dalla qualità prevista della traduzione finale.

TAUS (Translation Automation User Society) fornisce delle linee guida per raggiungere una “good
enough quality” e una “qualità simile a quella della traduzione umana”. Per la prima, la sintassi
potrebbe risultare inusuale, la grammatica potrebbe non essere perfetta ma il messaggio deve essere
preciso:

- Una traduzione semanticamente corretta,


- Nessuna aggiunzione o sottrazione di informazioni,
- Modifica di eventuali contenuti offensivi, inappropriati o inaccettabili a livello culturale,
- Utilizzo il più possibile dell’output della MT,
- Applicazione delle regole di base dello spelling,
- Non apportare modifiche stilistiche,
- Non ristrutturare frasi solo per raggiungere un più alto grado di naturalezza.

Per la seconda, il testo dovrebbe essere comprensibile, accurato, adatto stilisticamente, con una
sintassi normale, una grammatica corretta e una punteggiatura corretta, si tratta di un post-editing di
qualità maggiore:

- Una traduzione corretta a livello semantico, sintattico e grammaticale,


- Uso corretto della terminologia chiave,
- Nessuna aggiunzione o sottrazione di informazioni,
- Modifica di eventuali contenuti offensivi inappropriati o inaccettabili a livello culturale,
- Utilizzo il più possibile dell’output della MT,
- Applicazione delle regole di base dello spelling, della punteggiatura e dell’unione con trattino,
- Uso corretto della formattazione.

Nell’industria della traduzione si parla di “light post-editing” il cui obiettivo è ottenere un testo
comprensibile, la cui qualità non è paragonabile a un testo prodotto dall’uomo e di “full post-editing”,
il cui obiettivo è ottenere un prodotto comparabile a un testo tradotto dall’uomo. Un modo per
ottenerlo è leggere prima il testo source, chiudere gli occhi e pensare alla traduzione, aprire gli occhi e
modificare in base alla traduzione pensata. In realtà, il revisore è sempre influenzato un minimo
dall’output della MT una volta che viene letto.
Prima di iniziare a modificare l’output, è fondamentale decidere se vale la pena utilizzare i
suggerimenti della MT oppure tradurre da capo.

- Full post-editing: se in dubbio, modificare,


- Light post-editing: se in dubbio non modificare.

Con l’introduzione della TM, i clienti hanno dovuto decidere come pagare in base ai diversi match.
Con l’avvento della MT, i clienti devono decidere che livello di post-editing richiedere e quanto
pagare per un servizio di post-editing, difficile da decidere data l’imprevedibilità dell’output. Alcuni
clienti decidono di pagare la stessa tariffa dei fuzzy match, altri preferiscono pagare a ore, altri fanno
una stima del pagamento dopo aver ricevuto la traduzione e aver valutato quanto lavoro è stato svolto.

Types of edits required

Il tipo di modifiche da apportare all’output della MT dipendono dalla qualità prevista per quel testo e
dai tipi di errori che la MT ha prodotto e che dipendono da tre fattori:

1. Il tipo di macchina utilizzata (RBMT, SMT o NMT): la RBMT tende a lavorare meglio con
lingue vicine, produce traduzioni coerenti anche dal punto di vista della terminologia. Le
modifiche riguardano parole mancanti o traduzioni letterali (non idiomatiche); la SMT tende a
produrre risultati migliori con combinazioni linguistiche di cui si hanno grandi corpora ma il
livello di consistency spesso non è così elevato come quello della RBMT. La consistency
terminologica può essere migliorata fornendo alla MT glossari. L’Idiomaticity e la accuracy
tendono ad essere migliori rispetto alla RBMT; la NMT è utile per moltissime combinazioni
linguistiche, la consistency generale è paragonabile a quella della SMT ma la consistency
terminologica è difficile da ottenere. L’Idiomaticity è migliore della SMT, al contrario
dell’Accuracy. La traduzione risulta spesso molto naturale, bisogna controllare il testo source
per verificare che sia stato riportato il giusto significato. Ci possono essere casi di omissioni.
2. Il livello di personalizzazione della macchina: le macchine generiche tendono a tradurre
meglio testi non specifici (general-purpose texts), infatti non riconoscono la terminologia
specializzata. Una macchina specializzata invece è formata con dati specifici di un dominio o
di un cliente in particolare quindi gestisce meglio la terminologia.
3. La combinazione linguistica: alcune combinazioni linguistiche sono problematiche per le MT,
potrebbe essere dovuto alla mancanza di risorse per quella data combinazione oppure alle
differenze linguistiche tra le due lingue.

Le MT tendono a ripetere errori già commessi, non imparano dalle modifiche che effettua il revisore.
Tuttavia, alcune MT danno la possibilità di migliorare la macchina una volta terminato il lavoro di
post-editing e si parla di Adaptive Machine Translation. È una nuova funzione, disponibile solo per
alcune combinazioni linguistiche.

Gli errori che solitamente vengono corretti sono:

- Errori grammaticali
- Aggiunzione o sottrazione di parole
- Mancanza di consistency terminologica
- Traduzione di nomi propri
- Problemi di stile
I post-editor devono capire velocemente il livello di qualità dell’output della macchina, a tale scopo la
pratica e l’esperienza aiutano.

Integration of Translation Memory and Machine Translation

Solitamente non si inserisce direttamente il testo source all’interno di una MT ma la si fa analizzare da


una TM e i segmenti che hanno meno 75% di match, vengono tradotti dalla MT. Il processo di post-
editing diventa così più complicato, perché tra un segmento e l’altro il traduttore potrebbe dover
apportare diversi tipi di modifiche. In questo caso è utile prestare attenzione alle indicazioni che
suggeriscono la provenienza del segmento, per poter agire di conseguenza.

TM e MT sono collegate anche in altri modi: la machine translation può essere considerata come una
TM per la quantità di materiali che raccoglie, la differenza sta nel modo in cui MT e TM recuperano i
suggerimenti da questo vasto repertorio; MT possono essere personalizzate, in maniera simile i recenti
CAT tool possono migliorare o riparare i match unendo pezzi di segmenti diversi tramite l’uso di un
algoritmo simile a quelli usati dalla MT.

Interactive Machine Translation

L’Interactive Machine Translation offre un nuovo modo di gestire l’output della Machine Translation.
Su Lilt, una volta che si attiva un segmento, viene visualizzata la traduzione della Machine Translation
che può essere accettata parola per parola o per pezzi, ma se si decide di cambiare qualcosa il
programma prende in considerazione le modifiche e aggiorna i suggerimenti. Questo ha come
conseguenza una maggiore attenzione ai minimi dettagli, al livello micro, proprio perché il
suggerimento continua a cambiare mentre si scrive.

Final considerations

La differenza tra revisionare il lavoro d’altri e l’output di una MT sta diminuendo sempre di più con il
continuo miglioramento delle tecnologie. Ciò che è certo è che in ambienti di traduzione altamente
tecnologici, la traduzione sta diventando sempre di più un lavoro di revisione, dato che il traduttore si
trova a lavorare sempre di più con MT e TM e non a comporre la propria traduzione. La traduzione
non riguarda più la composizione di un testo, altrimenti l’output della macchina risulterebbe
completamente inutile.

Bisogna tenere a mente che uno degli obiettivi delle nuove tecnologie è quello di aiutare il traduttore a
tradurre più velocemente, ma anche di rendere l’attività della traduzione più piacevole. Se questo non
succede, il motivo potrebbe essere legato al tool non adatto al tipo di testo che si sta traducendo o alla
combinazione linguistica oppure le traduzioni suggerite non sono di ottima qualità oppure non si sta
usando correttamente il tool.

APPENDICI

APPENDICE 1: RIASSUNTO DELLE IDEE SULLA REVISIONE


20 REGOLE DELLA REVISIONE

1. Se si incontra un grande numero di errori all’inizio del testo tradotto, potrebbe essere il caso di
ritradurre da capo anziché revisionare;
2. Apportare il minor numero di modifiche possibili in base all’utente e allo scopo del testo;
3. Una correzione è necessario se non si riesce a comprendere il testo senza leggerlo due volte o
senza consultare il testo di partenza;
4. Apportare poche modifiche a una frase anziché riscriverla;
5. Se in dubbio sull’apportare una modifica, non farlo per minimizzare il rischio di introduzione
di errori;
6. Ridurre i tempi di revisione tramite una rilettura unilingual, a meno che non sia necessaria una
rilettura comparativa (ad esempio in caso di probabili mistranslation o omissioni);
7. In caso di correzione linguistica o miglioramento stilistico, controllare che non siano state
introdotte mistranslation;
8. Quando si apporta una modifica, verificare se è necessario modificare altro all’interno della
frase o qualcosa di collegato;
9. Non concentrarsi unicamente sul livello micro o solo sul livello macro del testo;
10. Non concentrarsi unicamente sulla forma linguistica, fare attenzione anche al significato e
viceversa;
11. Controllare i numero oltre alle parole, in quanto parte del messaggio;
12. Utilizzare procedure che permettano di leggere il testo dal punto di vista del futuro lettore;
13. Adottare procedure che permettano di raggiungere un giusto equilibrio tra il livello di
accuracy e il livello di readability (leggibilità, comprensione);
14. Dare la precedenza ai bisogni del lettore rispetto alle richieste del cliente;
15. Verificare che non vi siano errori di spelling o tipografici all’inizio del testo per evitare che i
lettori si creino cattive impressioni del testo;
16. Nel revisionare il lavoro di altri, non apportare modifiche non giustificabili;
17. Non imporre il proprio approccio alla traduzione;
18. Non imporre le proprie idiosincrasie linguistiche;
19. Verificare che tutte le modifiche scritte a mano siano riportate nel testo e che siano salvate
prima che il testo venga mandato al cliente;
20. Se non si riesce a risolvere un problema, riferirlo al cliente.

6 cattive abitudini del revisore


1. Questo passaggio può essere migliorato? La domanda è: necessita di essere migliorato?
2. Esistono due modi per dire la stessa cosa, qual è il migliore? La domanda è: perché uno
dovrebbe essere migliore dell’altro?
3. In revisione bisogna apportare modifiche. Non è vero: l’azione di default è non fare nulla.
4. Suona meglio. Non è una giustificazione valida.
5. Nel revisionare altri, io farei così. Bisogna ricordare che non si tratta della propria traduzione.
6. Ho pensato a una traduzione migliore, la sostituisco. La domanda è: è necessaria una
traduzione migliore?

2 benefici della revisione fatta da un secondo revisore


1. Il nuovo revisore legge il testo dal punto di vista del lettore, anche se non completamente
perché si concentra sul livello linguistico e non sul contenuto come farebbe il lettore;
2. È difficile trovare i propri errori.

6 svantaggi legati alla revisione fatta da un secondo revisore


1. Se si fanno modifiche non necessario, si può sprecare tempo e denaro;
2. La revisione può causare l’introduzione di problemi;
3. La revisione può finire per sostituire la formazione adeguata e per permettere di assegnare il
giusto traduttore a un lavoro;
4. Revisionare può peggiorare le relazioni tra traduttori;
5. Può creare dipendenza;
6. Per alcuni, può non essere un lavoro stimolante perché manca di creatività.

La filosofia della revisione


1. Si tratta di un esercizio di lettura e non di scrittura;
2. Si tratta di un esercizio di rilevamento di errori importanti;

APPENDICE 2. VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ


Con valutazione della qualità si intende il controllo di alcune parti selezionate oppure di tutto il testo
di una traduzione, sia prima che dopo la consegna al cliente, da parte di qualcuno che non sia il
traduttore per determinare il grado di aderenza agli standard traduttivi. A differenza della revisione,
non vengono apportare modifiche.
Queste valutazioni possono essere fatte a scopo di valutazione della performance o per la promozione
di impiegati o per certificare traduttori. In caso di contracted work (a contratto), potrebbero essere
usate per scegliere il contractor a cui affidare il lavoro oppure come punto di riferimento se la
traduzione consegnata viene rifiutata e il contractor protesta per le penalità finanziarie. Potrebbero
anche sfruttate anche per evidenziare i punto di forza e di debolezza di un impiegato o ai fini del
miglioramento di un freelance. Si tratta di un lavoro che impiega molto tempo e che di solito non
viene completato prima della consegna della traduzione al cliente.
Le valutazioni fatte su un dipartimento o un team di traduzione possono essere utili per fare un
resoconto della qualità a una organizzazione senior (governo o società) o per stabilire la tipologia di
formazione da dare, se necessaria.
I risultati delle valutazioni della qualità sono utili anche per capire se il sistema di controllo della
qualità di un’organizzazione funzioni o meno: se la qualità riscontrata è inferiore a quella prospettata,
qualcosa non va con le procedure di controllo della qualità o con la loro applicazione.

Quantificazione degli errori


Spesso viene richiesto che il sistema di valutazione sia oggettivo, ovvero quantifichi gli errori trovati.
L’oggettività dovrebbe anche essere relativa al ritrovamento degli stessi errori da parte di due
valutatori diversi. A tale scopo, sono necessarie delle linee guida per la valutazione o workshop per la
formazione.
Nell’ambito professionale, si individuano principalmente due tipologie di errori: errori di lingua ed
errori di transfer.
Le valutazioni di qualità vengono eseguite scegliendo a caso dei passaggi di una traduzione,
individuando gli errori e affidando un punteggio numerico o alfabetico (A, B, C) o una classificazione
descrittiva (accettabile, non accettabile ecc.) derivata dal conteggio degli errori.
Le classificazione sono ideate in modo tale da rendere il risultato consultabile in termini operativi r
ovviamente hanno implicazioni finanziarie. Inoltre, le valutazioni di qualità influiscono anche sulla
valutazione del team o gruppo di traduzione (se 4/5 delle traduzioni sono accettabili, allora il team
avrà come punteggio 80%).
Potrebbe essere utile dare più di un punteggio a un testo: un punteggio per la qualità, per la consegna,
per la presentazione grafica, ad esempio. Questo sistema permette di scegliere a quali traduttori
affidare un certo lavoro: se è importante la puntualità nella consegna, si sceglierà un contractor con
un punteggio alto in questo ambito.
Questo sistema fatto di diversi punteggio può essere utilizzato anche per valutare la qualità della
traduzione, quindi si avrà un punteggio per ogni parametro, ovviamente implica un lavoro molto lungo
da parte del valutatore.

Errori importanti, gravi, minori

Durante le valutazioni quantitative, bisogna distinguere gli errori minori da quelli gravi. La gravità
dell’errore dipende dal suo impatto sul lettore e sulla comprensione/trasmissione del messaggio. A
volte un errore dipende quindi dal contesto, dal genere di testo, dal suo contenuto, non è sempre legato
al livello micro. Il valutatore deve quindi prendere in considerazione la possibilità di mal interpretare
un passaggio a causa di un errore, se questo riguarda un messaggio centrale allora l’errore si può
considerare grave.

Alcuni sistemi di valutazione distinguono gli errori gravi (major) da quelli importanti (critical), questi
ultimi avrebbero un impatto negativo non solo nella comprensione del messaggio da parte dei lettori
ma anche sulla salute e sicurezza, sulla responsabilità legale del cliente che pubblica la traduzione,
sulla reputazione del cliente o fruibilità del prodotto.
Il valutatore deve prestare attenzione alle connessioni tra frasi, perché possono causare problemi di
comprensione e spesso vengono tralasciati. Bisogna prestare particolare attenzione agli aspetti macro,
che potrebbero sfuggire.

Gli errori linguistici, invece, difficilmente hanno un impatto negativo grave a meno che non cambino
il significato o lo rendano senza senso.

I problemi minori sono utili quando si analizza l’operato di un traduttore e gli si danno dei consigli o
quando si scrive una valutazione della performance. Se un traduttore commette molti errori minori,
vuol dire che è disattento, lavora in fretta o non fa una corretta autorevisione. Durante una valutazione
quantitativa, bisogna contare gli errori minori ma solamente a scopo di raccomandazione per futuri
lavori.

Valutazione degli aspetti di una traduzione

Anziché contare gli errori i singoli errori di ogni tipologia, un valutatore potrebbe semplicemente
valutare i vari aspetti di una traduzione. Ogni aspetto quindi potrebbe essere valutato come accettabile
o non accettabile, oppure valutato in base a una scala descrittiva. Gli aspetti da poter valutare in questo
modo potrebbero cambiare da testo a testo.

La scala descrittiva comprende:

- La traduzione riflette o contiene importanti deviazioni dall’originale immotivate. Contiene


importanti omissioni e aggiunte, interpretazioni errate che non possono essere giustificate
dalle istruzioni date. Non è stato compreso il testo di partenza.
- Sono state apportate delle modifiche nel significato, omissioni e/o aggiunte che non possono
che non possono essere giustificate dalle istruzioni date. La traduzione mostra degli errori di
interpretazione del testo originale o delle istruzioni.
- Alterazioni di minore importanza nel significato, aggiunte o omissioni.
- La traduzione riflette adeguatamente il contenuto dell’originale per quanto richiesto dalle
istruzioni senza alterazioni immotivate, omissioni o aggiunte. Le sfumature di significato sono
state rese adeguatamente.

A ogni punto corrisponde un punteggio numerico. Questo approccio è molto più veloce rispetto al
conteggio degli errori commessi anche se potrebbe essere più soggettivo. La soggettività potrebbe
essere ridotta facendo valutare la traduzione da più persone, anche se sarebbe dispendioso a livello di
economico.

Valutazione relativa

Le traduzioni potrebbe non essere eccellenti ma comunque essere adatte al loro scopo. L’importanza
di una determinata caratteristica della traduzione dipende dal lavoro e dal testo. Il valutatore deve
quindi tenere conto del brief e delle istruzioni date per una particolare traduzione. Inoltre, proprio per
le caratteristiche che ogni tipologia di testo deve possedere e devono essere rispettate, è consigliabile
assegnare ogni testo di uno stesso traduttore a una categoria per poter verificare più rapidamente e
facilmente in quale categoria produce più testi accettabili. Nello scegliere un traduttore a cui affidare
un lavoro, è necessario capire quali siano le sue aree di specializzazione.

Spiegare fattori fuori dal controllo del traduttore


Consegna ravvicinata, materiali di riferimento insufficienti, testo non completamente comprensibile
ecc. Se la traduzione è stata accettata nonostante questi fattori, non può essere rifiutata ma deve essere
valutata nonostante sia una cattiva traduzione solamente per cause esterne al traduttore. Chi usufruirà
in futuro delle classificazioni, sarà ingannato se a traduzioni del genere vengono affidati punteggi
bassi perché il traduttore sembrerà meno competente di quanto non sia in realtà. Una soluzione
potrebbe essere quella di lasciare questi testi fuori dal calcolo dei punteggi, che comprenderà solo i
testi prodotti in condizioni di lavoro adeguate. Al contempo, testi e punteggi del genere potrebbero
essere segnalati per indicare che non dipendono dal traduttore.

Il costo della traduzione come mezzo di valutazione (p. 212)

Un metodo del genere non suggerisce nulla sulle tipologie di errori presenti in un testo e la loro
gravità.

APPENDICE 3. SCHEMA DI VALUTAZIONE QUANTITATIVA PER EDITING

Per valutare un compito di editing.

APPENDICE 4. SAMPLE UNILINGUAL RE-READING (p. 218)

Esempio di valutazione di una revision unilingual.

APPENDICE 5. VOCABOLARIO DELLA REVISIONE E DELL’EDITING

APPENDICE 6. RICERCA EMPIRICA SULLA REVISIONE (p. 241)

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