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TUTTI GLI ESEMPI PARTONO DALLA TONALITA' DI DO MAGGIORE

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&C ˙ b˙ ˙˙
˙ ˙ Cadenza con uso del IV alterato
Cercare la Tonica Attenzione alle false relazioni.
Se la D valesse per tutta la battuta 6/4 - 7,o 9/7 - 8/7

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I6 II6 DD 7dim V I

ANALIZZARE SEMPRE BENE IL BASSO (per esempio un salto di 8a potrebbe confermare il tono; osservare da
dove proviene: può giungere attraverso un II - I ecc.) GRADUARE BENE IL BASSO

Progressioni 6 - 3 (nel minore scala naturale; la sensibile viene reintrodotta alla fine per tornare alla scala armonica)
Possono anche essere modulanti. La modulazione può intervenire durante la progressione. CONTROLLARE COME
FINISCE LA PROGRESSIONE la cadenza dovrebbe chiarire se si è raggiunta una nuova tonalità. Possono intervenire
alterazioni chiarificatrici.

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987

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765

I IV6 VII
II V6 I V6/4 7 VI IV ecc.

Se la progressione utilizza il buon movimento (salto di 4a) il modello può anche essere considerato come V - I
ciò comporta che siano tutti V - I (non preoccuparsi se si sfiorano toni "lontani": è inevitabile e concesso perché
in progressione)

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# # ˙˙ ˙ # ˙˙ ˙
*
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˙ ˙ ˙
V I V I V I V I VII2 V7 I

* utilizzo della risoluzione anticipata della 7a nelle settime costruite sulla sensibile (o sul IV alterato come DD)
2

Attenzione ai movimenti per terze del basso, solitamente è la stessa armonia che passa su 6 o viceversa
(analizzare tutto attentamente prima di decidere)

( oo 44 -- 33 )

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7

˙ ˙ ˙ Spesso la cadenza finale (preceduta come già detto


dal IV alterato) può essere composta da 2 battute

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di D e 2 di T

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V I6/4 V 7 I IV 3 b I 4 -3

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6/4 7 6/4 7 I IV6/4 I V V8-7 I IV 3 b I 4 -3
4 3 4 3 7 6
4 -----

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V I6/4 b97 86 75 I IV6/4 I V CP I 6/4 V 97 I IV6/4 I
4 - 3 4 - 3

Nelle progressioni quando appaiono note nere sono settime di passaggio relative ad una D.
Anche in questo caso sono tutti rapporti D - T che possono portare a toni "lontani"

˙˙ ˙˙ # ˙˙ ˙˙ # ˙˙ ˙˙ b ˙˙
3 6 3 6 3 6 3 6 3 6 3

& ˙ ˙# ˙ ˙˙ ˙˙ b ˙˙ ˙˙ ˙
˙ ˙ ˙ ˙ ˙ ˙ b˙ ˙ # ˙˙˙ ˙˙
œ bœ ˙ nœ œ ˙ œ œ ˙ ˙ ˙ ˙
PRIMA PROGRESSIONE SECONDA PROGRESSIONE

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V 2 I6 V 2 I6 V2 I6 IV VII6 III VI6 II V I6

Nella 1a progressione è presente una sequenza di V I con 7a di passaggio al basso.


L'ultima tonalità raggiunta (re minore) innesca una 2a progressione nel tono che chiude su una cadenza imperfetta.
Notare la ripetizione del modello melodico 3 - 6 (potrebbe anche presentarsi al contrario 6 -3).
3
Attenzione ad armonizzare una lunga nota di sensibile con 2 impulsi (6 - 6/5; 7 - 6/5)

Attenzione alla sensibile se scende ( può diventare ad esempio II - I di un altro tono)...


Così come una sensibile abbassata proveniente dal I grado di solito si armonizza con V2 del nuovo tono.

Quando una tonica minore diventa D di un tono (perciò l'accordo diventa maggiore) è meglio alterare subito
la 3a per evitare false relazioni:

# ˙
˙ ˙˙ ˙˙ ˙˙ ˙˙
& ˙˙ ˙ ˙˙
˙ b˙ ˙
RICORDARE CHE UNA SENSIBILE, IN QUALSIASI
PUNTO DEL BASSO SI TROVI (O UN IV ALTERATO CHE
COMUNQUE RISULTA ESSERE UNA SENSIBILE) PUO'

?
VENIRE ARMONIZZATA ANCHE COME 7a DIMINUITA

˙ #˙ ˙ ˙ #˙ ˙
O DI SENSIBILE.
ATTENZIONE A RISOLVERE L'ACCORDO
CORRETTAMENTE.
I I VII 7 b I
V--- 6/5 I

Altro caso da ricordare è quello relativo alle note legate a cavallo di battuta.
Anche in questo caso (COME SEMPRE) è importantissima l'analisi del basso.
Nell'esempio un passaggio a re m (nota legata) diventa collegamento
attraverso accordo comune per la nuova tonalità:

& b ˙˙ # ˙˙ ˙˙ ˙˙ # ˙˙ ˙˙
˙ ˙ ˙ ˙ ˙ ˙
? ˙ ˙ ˙ w ˙

II6 V2 I6
IV6 V6/4 7 I

Su note lunghe è sempre possibile attuare un ritardo 4-3 o un CP (cambio di posizione)

Come già sottolineato attenzione ai cromatismi discendenti: una sensibile spesso diventa V2

˙ # ˙˙ ˙˙
& ˙˙ ˙ ˙
(CADENZA EVITATA= una D che risolve su di una nuova D)

? #˙ n˙
la m rem

˙
V 6/5 V2 I6

oppure

DD 6/5 D2 I6
in questo caso l'intero passaggio
è pensato completamente in re m
4

Attenzione alle minime con punto seguite da semiminima: sono necessari 2 impulsi
solitamente tale figurazione è relativa alla D

˙
& ˙˙˙ # ˙˙˙ ˙˙˙ ˙˙ # ˙˙
˙ ˙ ˙˙ w˙ # ˙ ˙˙
w ˙
Ecco alcune casistiche
Il secondo esempio è un

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8 7 "ampliamento" del precedente

˙ ˙.
con 7a presa dalla fondamentale
8-7

V 6/4 V 2 I6 V6/4 V 2 I6 V 2 I6
4 3
Un salto di 7a minore al basso permette di armonizzare la seconda nota come D2, e spesso
si utilizza per modulare

& ˙˙ ˙˙ ˙˙
˙ ˙ ˙
? ˙ b˙ ˙
I6 V2 I6

Quando una sensibile viene cromatizzata in modo discendente corrisponde solitamente


ad una D 6/5 che va su altra D2

˙˙ ˙w # ˙ ˙˙
& ˙ w ˙ Osservare in questo esempio i due impulsi sul do bequadro
resi attraverso un ritardo 4 - 3. Ricordo ancora una volta che
su nota lunga è anche possibile operare un CP ma ciò deve
Re M Sol M

?
essere valutato in relazione al basso che si sta armonizzando.

#˙ nw ˙ (ANCHE QUESTO CASO POTREBBE ESSERE INTERPRETATO COME


CADENZA EVITATA)

V6/5 V2 I6
4-3
oppure
DD 6/5 V2 I6 tutto nell'unico tono di Sol M
4-3

All'interno di un tono osservare se è presente un IV grado alterato (DD)

& # ˙˙˙ ˙˙˙ ˙˙˙ ˙˙˙ # ˙˙˙ ˙˙


˙
? ˙ ˙ #˙ w ˙
V2 I6 DD 6/5 V6/4 7 I
5
Sarà fondamentale ripassare le risoluzioni delle settime costruite sul VII grado o sul IV alterato
(settime di sensibile e diminuita). E' possibile anche utilizzare i rivolti delle 7e sul VII ma in
questa sede mi limiterei eventualmente ad utilizzarle in stato fondamentale sui gradi VII e IV alterato.

La settima diminuita si usa nel maggiore e nel minore, quella di sensibile solo nel maggiore.

Ricordare che la 7a diminuita, se usata come DD, può risolvere sulla D o sulla T in 6/4,
tutto è in relazione alla durata delle note

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& b ˙˙ n ˙˙ b ˙˙ ˙˙ b ˙˙ ˙˙ ˙˙ b ˙˙ ˙w. œ ˙˙
˙
Con cadenza

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˙
d'inganno

DD 7 b V6/4 9/7 I DD 7 b V I DD 7 b V4 - 3 VI
7

La metodologia fondamentale da applicare deve partire da una approfondita analisi del basso, questo è il punto
cardine!
Andate a sezioni e completate sempre la cadenza nel tono in questione; la modulazione dovrebbe
avere inizio quando il tono precedente è stato compreso ed "accantonato".
Spesso però un'armonia può diventare accordo comune con la tonalità seguente.
E' importante che ci sia sempre una logica tonale coerente: è necessaria una preventiva approfondita ed accurata
analisi del basso prima di cominciare ad armonizzarlo.
Quindi si passi alla numerazione del basso stesso
(ricordare di usare settime di D, settime dim, D9/7, e anche, se possibile, 9/7 8/6 7/5 e almeno un ritardo 4 -3).
Infine armonizzate controllando con cura di non scavalcare, di non fare 2e eccedenti, di non creare false relazioni,
di evitare 5e ed 8e ecc.ecc.
Curate il movimento delle voci e se possibile la linea melodica: evitate salti immotivati (sopratutto nella
modulazione che dovete produrre voi nella seconda parte dell'esame).

INFINE ALLINEARE BENE LE NOTE, CURARE I VALORI E LE ALTERAZIONI,


SE POSSIBILE SCRIVERE LA BELLA A PENNA.
NELLA BRUTTA CI DEVONO ESSERE TUTTE LE INDICAZIONI
(consultabili dalla commissione in caso di necessità).

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Nei quiz accordali che fanno parte, assieme all'analisi ed alla modulazione, del prosieguo dell'esame è facile
trovare 7e costruite sul VII grado nei vari rivolti. E' dunque necessario un grande ripasso.
RICORDARE CHE NEL MODO MAGGIORE LA 7a DI SENSIBILE IN TERZO RIVOLTO VA
SOLITAMENTE PREPARATA AL BASSO E CHE NEL PRIMO RIVOLTO DEVE SALIRE AL III (I6)
E NON SCENDERE (PER EVITARE LE QUINTE). DATO CHE CIO' ACCADE SUL II GRADO SE
ESSO SCENDE UTILIZZARE V 4/3 MA NON IL VII 6/5.

Sarà altrettanto comune trovare una D9/7 (anche qui ripassare la risoluzione).
Oppure una 7a di D in rivolto.

NATURALMENTE ANDRANNO INDICATI GRADI, NUMERICHE E POSSIBILI TONALITA'.

& ˙˙˙ # ˙˙˙ b ˙˙ # ˙˙˙ b ˙˙˙ ˙˙


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6

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& # ˙˙ b b ˙˙˙ # ˙˙˙ ˙
# ˙˙
# #˙

? ˙ ˙ b˙ b˙ #˙ ˙

Infine una serie di modulazioni per esercitazione:

re m sol m
Sol M mi m
La M fa# m
fa# m si m
sim Re M
Re M Sol M
Mib M fa m
Lab M fa m
mi m Do M
Do M re m
Sib M Mib M
sol m re m

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