Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Edizioni AMRITA
Prefazione
PARTE PRIMA
Le leggi fondamentali della vita
1. Lo scopo principale dell'essere umano
2. Conscio/subconscio/superconscio
3. Impegno e responsabilità
4. Amore e possesso
5. La legge di causa-effetto
6. Tagliare i cordoni — il perdono
7. La fede e la preghiera
8. L'energia
PARTE SECONDA
Ascolta il tuo corpo fisico
9. Malattie e incidenti
10. Mangiamo come viviamo
11 Problemi di peso
12. La sessualità
13. I bisogni del corpo fisico
PARTE TERZA
Ascolta il tuo corpo mentale
14. Il bene e il male
15. L'orgoglio
16. I falsi padroni
17. I bisogni del corpo mentale
Prefazione
Il libro che hai in mano è stato scritto proprio per te. Inconsciamente, hai
appena fatto un gesto che trasformerà la qualità della tua vita.
Qualunque sia la ragione per la quale hai aperto questo libro, sappi che
attraverso le sue pagine io diventerò una tua grande amica, e sarò sempre lì
con te, ora che mi hai scelta.
Mi sono permessa di darti del "tu" perché voglio sentirmi più vicina a te,
e perché come amica, il mio più profondo desiderio è quello di aiutarti.
Tenterò di dare una risposta alle tue domande, di guidarti e di farti scoprire
tutta la ricchezza che c'è in te.
Tuttavia, non posso far nulla senza la tua collaborazione: se pensi di
leggere questo libro per poi arricchire la tua biblioteca, ciò significa che
rinunci a voler aiutare te stesso. La tua decisione, la devi prendere adesso.
Il mio metodo è semplice. Basta leggere ogni capitolo con attenzione e
applicare alla vita, se necessario, le informazioni ricevute. Dopo ogni
capitolo, avrai alcuni esercizi da fare: se seguirai i suggerimenti così come ti
vengono presentati, farai molto per te stesso.
Il contenuto di questo libro è il frutto di ricerche, studi e osservazioni
personali effettuati negli ultimi diciannove anni: ho io stessa sperimentato
tutto ciò di cui scrivo, e la felicità che ne ho tratto è stata così grande da
indurmi ad insegnare le grandi leggi della vita e a consegnare questa
esperienza in un libro.
Sono già migliaia le persone che hanno trasformato la loro vita imparando
a scoprire se stesse, e ora sentono sempre più quella pace interiore che si
crede molto spesso irraggiungibile.
Ti auguro una buona permanenza dentro di te: prenditi il tempo
necessario, non saltare nessuna tappa e vedrai quante scoperte ti aspettano.
PARTE PRIMA LE LEGGI FONDAMENTALI DELLA VITA
Ti sei mai chiesto che ci fai sulla Terra? Qual è il tuo scopo come essere
umano? Quante persone lo ignorano!
Eppure la risposta è semplice: abbiamo tutti lo stesso scopo, quello di
evolverci.
Tutto ciò che si chiama vita deve crescere. Guardati un po' intorno.
Quando un fiore o un albero cessano di crescere, è perché stanno morendo.
Accade la stessa cosa per l'essere umano, a cui tocca crescere e proseguire
nella sua evoluzione. Crescere per l'essere umano significa "crescere
interiormente": come a dire che è la tua anima a crescere durante la vita, e
non il tuo corpo fisico.
Ma come si fa a crescere? Gesù ce l'ha insegnato molto semplicemente
affermando che le due principali verità dell'essere umano sono l'amore e la
fede. Sembra che non ci sia niente di complicato in questo, ma finché l'essere
umano continuerà a crearsi dei problemi di ogni genere, queste due leggi
rimarranno incomprese.
Si dice che quando l'essere umano avrà imparato ad amare se stesso e gli
altri in modo totale, avrà dominato la materia, e la sua esistenza sulla Terra
non sarà più necessaria.
Dobbiamo considerare la Terra come un'entità a sé stante, cioè un'anima,
una persona, con la stessa responsabilità di evolversi.
Ogni essere umano va visto come una cellula della Terra, così come il tuo
corpo ha miliardi di cellule: se ogni tua cellula è sana, avrai un corpo sano col
quale la vita sarà piacevole, il che vale anche per la Terra.
Ad ogni essere umano spetta il compito di purificarsi, di mantenersi in
buona salute fisica, mentale ed emotiva. Così, l'armonia regnerà e la Terra
diventerà un luogo di prosperità.
Sei qui sulla Terra per badare alla tua evoluzione, non a quella altrui: è
inutile utilizzare tutte le energie per giudicare, dirigere e condurre gli altri.
Sei sulla Terra esclusivamente per te.
Nel libro troverai indicazioni, mezzi e strumenti che ti permetteranno di
diventare padrone della tua vita. Man mano che svilupperai questa grande
fede e questo grande amore dentro di te, sprigionerai
una tale energia che le tue reazioni verso il prossimo e quelle del tuo
prossimo verso di te saranno completamente trasformate.
La Terra o la società sono forti quanto il loro individuo più debole, così
come una catena è forte quanto il suo anello più debole.
Alcuni affermano che sia in corso un'evoluzione notevole sulla Terra, che
la Terra nel suo insieme si stia evolvendo, ma basta guardarci intorno per
accorgerci del contrario. Farmacie, ospedali, prigioni e manicomi si
moltiplicano; le persone sono sempre più malate; hanno reali problemi fisici;
i mezzi di comunicazione ci rivelano ogni giorno delle atrocità... sarebbe
questo, il frutto dell'evoluzione? L'essere umano ha ragione di sentirsi
insoddisfatto.
Un'insoddisfazione che forse stai vivendo proprio in questo momento, ed
è probabilmente la ragione per cui leggi questo libro: sei consapevole di una
specie di vuoto in te che cerchi costantemente di colmare; ma hai cercato nel
posto giusto? Non si tratta di guardarti intorno, bensì dentro. Il tuo migliore
amico è qui ed è divino: è il tuo Dio interiore che è qui solamente per te, per
guidarti, per aiutarti.
Spero che da qui alla fine del libro tu lo scopra veramente e che possa
percepirne la manifestazione in tutto quello che fai; saprai allora che grazie al
Suo Eterno Potere potrai compiere tutto quello che vorrai nella vita.
A questo punto, però, ti chiederai sicuramente: «Com'è possibile che ciò
sia nello stesso tempo così semplice e così irraggiungibile? Sapendo che
l'uomo può fare tutto, perché sono così poche le persone che ci riescono?»
Hai ragione. Ora come ora sulla Terra, solo cinque persone su cento sono
completamente padrone della loro vita... Ma abbi fiducia, perché stiamo
cominciando a svegliarci. Ci poniamo sempre più domande e vogliamo
andare sempre più lontano poiché ora siamo coscienti che esiste dell'altro.
Questa è l'era della spiritualità. Tuttavia non è facile per l'essere umano
andare in profondità, perché da un lato c'è il suo enorme orgoglio e dall'altro
la sua paura... La paura di scoprire un mostro dentro di sé.
Se questa paura venga dall'educazione ricevuta o da qualcos'altro, perfino
da una vita precedente, poco importa: lasciamoci alle spalle il passato. Il
passato è finito, e non può essere cambiato. Il momento più prezioso al
mondo è quello che tu vivi ora, e il futuro dipende solo da te, da quello che
pensi in questo momento.
Se sei ai tuoi primi passi nella crescita personale, voglio avvisarti che
sperimenterai un certo sconvolgimento. È possibile che tu abbia l'impressione
di un terremoto interiore, che tutto possa crollare. Ma non ti preoccupare: è
solo un'illusione. Questa scossa è la prova che sta succedendo qualcosa
dentro di te, nell'intimo del tuo cuore, e che hai deciso di "fare pulizia".
Che si tratti di prestare attenzione ai tuoi pensieri, di seguire dei percorsi,
di ascoltare delle conferenze o leggere dei libri, tu cresci e nello stesso tempo
ti purifichi. E perché ti purifichi ancora di più, bisogna che tu ripeta certe
azioni. Quanto più le ripeti, tanto più accentui la tua purificazione. Prenderò
come esempio un bicchiere d'acqua sporca in cui tu stia versando molto
molto lentamente dell'acqua limpida e pura. Se continui così l'acqua sporca si
purifica e ottieni un bel bicchiere d'acqua trasparente. È quello che succede
dentro di te quando cresci interiormente. Può darsi che i tuoi problemi ti
sembrino troppo numerosi, che ti senta tartassato, ma è solo una tua
impressione; pensa che i tuoi sforzi saranno largamente ricompensati.
L'essere umano cresce, proprio come tutto ciò che esiste sulla Terra. Un
albero mette radici grazie ad un piccolo seme sepolto, che vive al buio,
nell'umidità, al freddo, circondato da una moltitudine di forme viventi
sotterranee. Ciò nonostante e suo malgrado, senza sapere perché, viene
attratto in modo irresistibile dal sole, dalla luce, e invece di sprofondare
ancora di più nel terreno, sale, si libera dal suo involucro, attraversa lo strato
di terra per emergere. Raggiunta la luce, comincia a crescere per diventare un
albero. Per l'essere umano è la stessa cosa: ci sono uomini sulla Terra che
sono ancora al buio, e ignorano che esiste dell'altro. Non vedono. Che si parli
loro di luce, che si mostri loro la luce, per costoro nulla di tutto ciò esiste.
Invece l'essere mano che decide di dedicarsi alla sua crescita personale si
trova al livello in cui il seme emerge dalla terra: comincia a vedere la luce,
s'incammina verso di essa. Più sale, più ne sente il calore, e più salirà, più
sarà riscaldato e illuminato.
Come ogni persona che cresce interiormente, vivrai dei momenti difficili.
Quando si è colmi di orgoglio, non è facile ammettere che altre persone
abbiano ragione, e che possano avere la risposta giusta! Troppo spesso
vorremmo cambiare gli altri per dare ragione a noi stessi: è una prova da
superare, e ne vale la pena. Più si riesce a vincere questo orgoglio, meglio si
gestiscono le situazioni esterne; è uno sforzo che ci farà salire verso la luce,
verso la felicità.
Per riuscire a prendere le redini della tua vita, devi diventare più
cosciente. Il livello di coscienza dell'uomo è così basso che il più delle volte
non sa quello che dice, fa o pensa; lo fa in modo automatico. Quante volte al
giorno rifletti prima di agire o di parlare? È proprio il momento di diventare
più consapevole.
Tutto quello che percepisci con i sensi, tutto quello che vedi con i tuoi
occhi, tutto quello che senti con le tue orecchie è solo un'illusione: la realtà è
ciò che succede nel mondo invisibile. Prima che sia visibile, tutto deve
passare per il mondo invisibile, e non c'è nulla sulla Terra che prima non sia
stato immaginato, pensato o sognato. È il grande potere dell'essere umano. Le
entità del regno minerale (le rocce), del regno vegetale (piante e alberi) e del
regno animale non possono creare: l'unica entità sulla Terra che può creare è
l'essere umano. Ha raggiunto un grado di coscienza più elevato degli altri tre
regni: ciò vuol dire che è cosciente di Dio, e sa da dove viene e dove va: la
sua destinazione è il quinto regno, ossia il regno divino.
Man mano che farai degli atti di fede, che comincerai a realizzare delle
cose straordinarie, capirai che cosa significa tutto questo. Afferrerai anche il
senso di quest'altra affermazione: l'essere umano diventa quello che pensa.
Fermati per qualche istante; guarda un po' dentro di te: quali sono i tuoi
pensieri più frequenti della giornata? Ti capita spesso di dire «il mio mal di
schiena», «la mia emicrania», «il mio problema»? Vedi, dai così tanta
importanza a tutto ciò, ci metti così tanta energia, che i tuoi dolori perdurano.
Si diventa quello che si pensa!
In compagnia di amici o dei tuoi cari, di che parli? Non fai che sciorinare
i tuoi problemi o tenti di trovarvi una soluzione? E come impieghi il tuo
tempo libero? Ti piace seguire alla televisione programmi costruttivi, quelli
che ti arricchiscono, oppure scegli dei film che ti fanno vivere momenti
d'angoscia o d'invidia? Ricordati che la vita sullo schermo falsa la realtà. E
cosa leggi? Articoli che rafforzano o arricchiscono la tua coscienza o le brutte
notizie? Diventi tutto quello che lasci entrare nel tuo conscio e nel tuo
subconscio.
Non sei sulla Terra per vivere nella ricchezza o nella povertà, nella
popolarità o nell'anonimato, nel lavoro o nella disoccupazione: sei sulla Terra
per "essere", cioè per sviluppare la tua individualità, il tuo "Sé superiore".
Ecco uno degli esercizi di cui si parla nella prefazione: ne troverai uno
alla fine di ogni capitolo. Se vuoi veramente aiutare te stesso, ti consiglio
vivamente di dedicare ad essi un'attenzione particolare.
Ora che hai terminato l'esercizio del Capitolo 1, sono convinta che questo
primo esame di coscienza ti abbia fatto scoprire qualcosa su di te.
Ti sei sicuramente reso conto, e questo più d'una volta, di aver agito tanto
inconsapevolmente da non riuscire, nel corso della stessa giornata, a
ricordarti le tue azioni, parole o pensieri. Hai senz'altro fatto delle cose per
altri senza chiederti se ciò ti faceva veramente piacere. Non preoccuparti.
In media, nel mondo intero, l'essere umano è cosciente solo al dieci per
cento di ciò che fa, dice, pensa e prova. Sorprendente, vero? Ciò significa che
adoperi il novanta per cento del tuo tempo per agire, parlare e pensare
meccanicamente. Tenteremo insieme di modificare questo tuo stato
d'incoscienza poiché è di primaria importanza che tu sia cosciente di ciò che
pensi, fai, dici o senti per far sì che si realizzi quello che desideri avere o
essere.
La parte della mente che chiameremo "inconscio" o "subconscio"
corrisponde al plesso solare, tra l'ombelico e la zona del cuore. Agisce sulle
tue emozioni che a loro volta influenzano il tuo stato d'animo e il tuo
comportamento.
Il subconscio può registrare fino a diecimila messaggi al giorno in una
persona attiva che vive in una grande città: è una sorta di computer interno al
corpo, e registra tutto quello che accade nella vita fin dal concepimento, tutto
quanto è stato percepito dai sensi.
Ecco un esempio di quello che il tuo subconscio può compiere: quando ti
rechi al lavoro, percepisci tutti i segnali stradali, i cartelloni pubblicitari, i
passanti, i nomi delle vie, i colori, i suoni... insomma tutto quello che vedi e
senti. È il tuo subconscio che raccoglie questi dati, poiché il tuo grado di
consapevolezza non è ancora abbastanza elevato per cogliere tutto, e sarebbe
davvero troppo per il conscio... Il subconscio è dunque presente per venirti in
aiuto e conservarti sano di mente!
Tuttavia questa parte di te non ragiona: accetta tutto, proprio come un
computer accetta dei dati. Lo stesso vale per una calcolatrice: se tu
Il tuo subconscio lavora sempre sull'ultimo messaggio che gli hai passato.
Ecco un esempio: supponiamo che il tuo subconscio sia un tassista e che il
tuo pensiero sia il passeggero; tu chiedi al tassista di condurti al numero 8662
di via Papineau e lui si dirige verso l'indirizzo indicatogli, facendo di tutto per
adempiere all'ordine ricevuto. Ma qualche minuto più tardi ti rendi conto che
c'è un errore nell'indirizzo: il nome della via è "St. Denis" e non "Papineau".
Il tassista cambia strada per recarsi al nuovo indirizzo. Il subconscio esegue
l'ordine ricevuto così come fa il tassista.
Questo esempio vuol farti capire che se passi la vita a cambiare modo di
pensare, il tuo subconscio si confonderà e non saprà più chi o cosa ascoltare;
esattamente come il tassista, che dopo dieci cambiamenti d'indirizzo perderà
la pazienza e griderà: «Senta, decida una buona volta dove vuole andare!» Se
invece gli trasmetti regolarmente lo stesso messaggio, il tuo subconscio farà
sì che si verifichino delle
situazioni, degli incontri, degli eventi che ti guideranno verso la realiz
zazione dei tuoi desideri.
Altro esempio: hai deciso di traslocare l'anno prossimo in una bella casa
vicino al mare. Bene. Mettiti a pensare a quella casa: immaginala,
visualizzala. È importante sapere che il tuo subconscio è molto più efficiente
e capisce più rapidamente attraverso le immagini. Allora immaginala, pensaci
continuamente ogni giorno e agisci di conseguenza! Stai certo che l'anno
prossimo l'avrai. Come? Con quale denaro? Non ha importanza.
Secondo una certa teoria, in una grande città, per esempio una capitale,
per ogni abitante ci sono almeno tremilacinquecento persone del sesso
opposto potenzialmente compatibili. Come vedi non c'è da preoccuparsi.
E' anche molto importante non dimenticare quella parte di te detta
"superconscio", quella in contatto con il tuo aspetto divino: conosce tutte le
tue vite anteriori e future, ed essendo divina conosce esattamente la strada
che devi seguire per raggiungere, per conseguire la tua perfezione divina.
Forse la casa sul mare non è la cosa migliore per te, forse esiste
qualcos'altro di molto più salutare: in tal caso, nel mese che seguirà la tua
richiesta, ti succederà senz'altro qualcosa che ti farà capire che cosa desideri
veramente, e il tuo cambiamento sarà radicale: «Ecco cosa voglio, non era la
casa». Da ciò che ti si presenterà, ti accorgerai di aver ricevuto il messaggio.
E' così rassicurante sapere che dentro di noi c'è una forza straordinaria
che è collegata direttamente all'immenso Potere universale, all'intero cosmo,
al superconscio di cui ognuno di noi dispone sulla Terra, così come tutte le
cellule del corpo umano sono collegate tra loro.
Hai ricevuto migliaia di messaggi da quando sei nato: poiché non sapevi
decodificarli, hai attribuito fin qui i tuoi malesseri o le tue angosce a cause
esterne, ed è per questo che siamo sempre così reattivi nella nostra vita
personale: è perché cerchiamo nel posto sbagliato.
Sai che sei stato creato a immagine di Dio, cioè perfetto, tant'è che
quando ti succede qualcosa apparentemente non in linea con la legge della
perfezione, ciò è voluto dalla divinità interiore, e sta ad indicarti che non sei
sulla buona strada, cioè quella dell'amore.
Dio ci ha dato il libero arbitrio, lasciandoci liberi di commettere i nostri
errori, di vivere le nostre esperienze come meglio ci pare. E anche per questo
che ci capitano così tanti eventi spiacevoli.
Ed è esattamente ciò che Dio fa con te: Egli è sempre presente dentro di
te, vede tutto quello che accade, ma ti lascia libero di scegliere secondo la tua
volontà. Se tu vai contro le Sue leggi naturali fondamentali, Egli ti manda
immediatamente un messaggio tramite il tuo superconscio: sta a te decidere
cosa farne.
Un bimbo vuole andar fuori a giocare senza coprirsi come dovrebbe; sua
madre, sapendo che fuori fa freddo, gli suggerisce di vestirsi di più. Il
bambino si rifiuta. Meglio lasciarlo fare come crede, che esca pure vestito
così! Si tratta in fin dei conti del suo corpo, e sta a lui decidere. Se la madre
insiste dicendo che prenderà freddo, il bambino penserà alla malattia e
inevitabilmente si buscherà un raffreddore o l'influenza; se invece la madre
accetta che il piccolo si assuma la sua responsabilità e gli dice: «Se pensi di
non aver freddo va bene, ma se poi hai freddo torna subito a vestirti», il
bambino cambierà completamente atteggiamento. Rimanendo fuori per sua
scelta, non si ammalerà perché non avrà pensato alla malattia; quando poi si
accorgerà che fa veramente freddo, tornerà in casa e si coprirà
spontaneamente di più. Quante volte i bambini fanno proprio il contrario di
ciò che essi stessi vorrebbero, all'unico scopo di lanciare una sfida ai genitori!
chi porterà fuori l'immondizia, chi farà le pulizie, chi si occuperà della
contabilità, eccetera. Nella vita in comune è importante sapersi assumere i
propri impegni perché in casa, come sul lavoro, ciascuno ha le proprie
mansioni. Dunque, se in quattro si contribuisce a sporcare la casa, in quattro
bisognerebbe adoprarsi per pulirla. Suggerisco di riunire tutti intorno a un
tavolo, elencando per iscritto le mansioni che riguardano la casa; quando non
si riesce a mantenere il proprio impegno, è bene prevedere un sostituto, o fare
uno scambio: questo è un modo per migliorare l'efficienza della vita
comunitaria: bisogna sapersi prendere degli impegni e sapersene liberare, se
necessario.
Questo vale anche per una coppia con uno o più figli: i genitori si
suddivideranno gli impegni per la loro educazione e la loro crescita.
Ora prendi un foglio ed elenca tutti gli impegni presi fino ad oggi: riesci a
mantenerli? Riesci a liberartene, se occorre? Capirai rapidamente che ci sono
cose che ti sforzi di fare per gli altri, che altrimenti non faresti. Scrivi gli
impegni che hai preso nella vita: verso te stesso, verso gli altri; e cerca ancora
una volta di chiarire ogni situazione direttamente con gli interessati.
Ecco l'affermazione che ti consiglio di ripetere ogni volta che puoi, prima
di passare al prossimo capitolo:
Sono l'unico responsabile della mia vita e perciò consento ai miei cari di
essere responsabili della loro.
Amore e possesso
impegna con regolarità, mettendoci farina del suo sacco. C'è un mucchio
di gente dedita ad invidiare gli altri, ad osservarne il successo, e che si limita
a pensare che "quella fortuna" non potrà mai capitarle! Costoro
raccoglieranno quanto stanno seminando, ovvero niente.
Se vuoi cambiare gli effetti, le reazioni presenti nella tua vita, non ti resta
che cambiarne la causa. Osserva cosa raccogli, e cerca che cos'hai seminato:
inevitabilmente troverai la causa.
Puoi verificare la legge di causa-effetto con alcuni semplici test: se ti
avvicini troppo al fuoco, ti bruci, se tocchi a mani nude un pezzo di ghiaccio,
ti bruci le dita. Troppo semplice? Eppure questa legge fondamentale non è
per niente complicata.
Qualsiasi cosa tu faccia, la reazione corrisponde all'azione, così come
l'effetto corrisponde alla causa, e il raccolto alla semina. L'essere umano
spesso si complica la vita quando si trova di fronte alla semplicità: dubita, ha
paura, si preoccupa, rimane sconcertato, per poi tornare al punto di partenza;
e durante tutto questo processo, avrà vissuto un sacco di cose sgradevoli che
avrebbe potuto evitarsi se solo avesse prima cercato dentro di sé. La risposta
è sempre lì.
Se alcune situazioni tendono a ripetersi continuamente, senza che tu
riesca a capirne il perché, accetta l'idea che si tratta di un raccolto seminato
da te, molto probabilmente, durante la prima infanzia. In età precoce avrai
senz'altro deciso di commiserarti, ed è ciò che oggi vai raccogliendo: questo
raccolto può manifestarsi con una salute cagionevole, una malattia, situazioni
di violenza, eccetera. Si tratta di decisioni passate che non ricordi, perché le
hai praticamente sempre prese inconsciamente.
Tuttavia, non è necessario regredire nel tempo per tentare di capire; non è
neppure necessario tentare di capire. Possiamo voltar pagina sul nostro
passato, e ricominciare una nuova vita già da oggi. Puoi cambiare l'effetto
che è presente nella tua vita, se vuoi, cambiando la causa in questo stesso
istante: sta a te decidere. Se decidi che d'ora in poi vuoi raccogliere amore,
puoi incominciare a seminarne quando e dove desideri. Non ti preoccupare
più del passato e delle cause che hai messo in movimento; smetti di cercare la
situazione che sarebbe stata la causa di questo o di quell'altro: hai appena
cambiato pelle. Dimentica il passato, ricordandoti che si tratta solo di
esperienze vissute.
Semina dunque ciò che desideri raccogliere, e se vuoi vivere nella
abbondanza, comincia a pensare in termini di abbondanza. Incomincia a
pretendere di essere ricco, e di avere tutto il denaro che ti serve. Che farai,
ora? Andrai a mangiare in un ristorantino di terza categoria, o ne sceglierai
uno a cinque stelle? Se scegli un ristorante di prima categoria, hai scelto
giusto! E adesso sicuramente ribatterai che non hai i soldi, e che se lo facessi
davvero non avresti di che pagare l'affitto. Ti accorgi ora, di quale causa stai
mettendo in movimento con queste tue parole? Hai appena detto che non
avrai i soldi per l'affitto, ed è esattamente ciò che accadrà. È necessario
riprogrammarsi di continuo, affermando qualcosa del tipo: «Sono ricco, sono
circondato dall'abbondanza, sebbene non sappia da dove viene questa grande
ricchezza universale, so che è per me».
Non è necessario spingersi agli estremi: incomincia con piccoli progetti,
essendo precisamente consapevole di ciò che desideri raccogliere. Ora sei
pronto a passare all'azione.
È essenziale passare all'azione se si vuole ottenere la reazione desiderata;
se ce ne stiamo a casa nostra, e manteniamo tutto questo a livello di semplice
pensiero, i risultati saranno lentissimi. Devi metterci la tua energia, e darti da
fare.
Se desideri un nuovo guardaroba, comincia con lo sbarazzarti dei vestiti
che non ti servono più, come se stessi facendo posto a tutto ciò che hai
comprato. Poi, gradualmente, procurati le cose che vuoi davvero.
Presumo che tu stia pensando: «È troppo bello per essere vero, è quasi
impossibile che accada proprio a me». Vedi la natura della causa che metti in
azione con questo pensiero? Sii dunque cosciente di ogni tuo pensiero.
Mentre mi leggi, cosa pensi? Ci credi? Sei pronto a vivere tutto questo, o
dubiti ancora? Continua a dubitare e non otterrai mai ciò che desideri.
Se quello che vuoi raccogliere è avere un numero più consistente di
amici, sentirti maggiormente circondato dalle loro attenzioni, vivere una vita
più attiva, allora comincia a fare un'azione in questo senso. Trovati degli
amici, prendi tu l'iniziativa di avvicinarti alle persone, parla con i passanti per
strada, qui e là, dove ti pare, e fallo tutti i giorni: così metterai in moto una
causa nuova.
Visualizza quindi ciò che desideri ottenere, comincia a mettere in moto la
tua azione, e vedrai che in seguito raccoglierai esattamente ciò che volevi.
Non sempre il raccolto avviene istantaneamente, sicché la perseveranza resta
una qualità indispensabile all'essere umano.
Questa legge fondamentale di causa-effetto vale per tutti: è nella sua
natura far sì che si raccolga quanto si è seminato. Di conseguenza, perché mai
cercare di vendicarsi di qualcuno, o di punirlo? Ce la prendiamo gli uni con
gli altri, ci togliamo il saluto, teniamo il muso, ci urtiamo, andiamo in collera,
ci diciamo cose spiacevoli; si vuole cambiare l'altro, insegnargli che...,
eccetera. Ma tutto questo vuol dire "io sono divino e tu no, per cui ti faccio
vedere io come lo si diventa!"
Bene, se tu sei divino, lo è anche l'altro. Se qualcuno ti ha fatto del male,
non sta a te punirlo; non rientra nei compiti dell'essere umano: se ne occuperà
la legge di causa-effetto, secondo le intenzioni che l'altra persona nutriva nei
tuoi riguardi. Ed essa raccoglierà ciò che avrà seminato. Da qui, l'importanza
di farsi gli affari propri, e di imparare ad accettare le persone come sono. * *
*
Nei prossimi tre giorni sii anche più consapevole dei tuoi atteggiamenti
negativi che potrebbero impedire o ritardare l'ambito raccolto. Trasformali in
pensieri positivi.
L'affermazione da ripetere il più spesso possibile è la seguente:
D'ora in poi, semino e raccolgo con il pensiero, le parole e le azioni
soltanto ciò che è benefico per me.
Il perdono
Tagliare i cordoni —
Per "cordoni" intendo i legami invisibili che si sono formati a partire dalla
tua nascita, causati dalle tue reazioni nei confronti di una qualsiasi autorità: il
padre, la madre, il fratello, la sorella maggiore, il nonno, la nonna, lo zio, la
zia, il custode, un vicino, un professore, eccetera. E' bastato un dettaglio del
loro modo di essere non accettato per dar luogo a un legame invisibile con
ognuna di queste figure. Chi, secondo te, ti è stato molto vicino nei primi
sette anni di vita, comportandosi come un genitore e, di conseguenza,
influenzandoti moltissimo?
Nei primi sette anni di vita, il bambino possiede un istinto animale; non
ragiona, accetta le cose come gli vengono presentate, proprio come farebbe
un animale. Tuttavia, anche se l'istinto in lui è prioritario, il suo conscio gli
consente di prendere delle decisioni.
La prima decisione della tua vita è stata quella di sceglierti i genitori; così
facendo hai accettato di amarli come sono. Tuttavia, dopo la nascita, avresti
cambiato volentieri certi tratti del loro carattere, perché una parte del loro
modo di essere ti disturbava. Ogni loro atteggiamento che non hai accettato
ha dato luogo ad un legame, un legame invisibile, che è nettamente presente
fra voi e dà origine a un senso di irritazione interiore; sta a dirti, giust'
appunto, che tu sei precisamente come quella cosa che non ti piace nei tuoi
genitori.
Tua madre si impicciava degli affari tuoi? Ti limitava nel tuo spazio? Era
iperprotettiva e ti diceva sempre cosa fare? Secondo te era esagerata, era
inaccettabile... E allora guarda cosa fai adesso: la stessa cosa. Se non ci credi,
chiedi ai tuoi cari come ti percepiscono; non potranno fare a meno di
risponderti che sei il ritratto di tua madre...
Se rifiutavi l'autorità paterna, ormai l'hai acquisita: forse ti esprimi
altrimenti, ma è presente in te.
Se hai pochi ricordi dei tuoi primi sette anni di vita, allora elenca le
persone che avevano una funzione educativa nei tuoi confronti in quel
periodo, ed esamina che cosa in loro ti disturbava durante l'adolescenza:
troverai esattamente le stesse cose che ti avrebbero disturbato nei primi sette
anni.
È importante fare questo esercizio prima di passare al capitolo seguente;
non per me, ma per te.
Gesù è venuto sulla terra per insegnare l'amore e la fede: è ora di mettere
in pratica il suo insegnamento!
Sono passati circa 2000 anni prima che le persone cominciassero a capirlo
e a credere nella sua forza; avere fede significa credere con una fiducia
incrollabile nella presenza di Dio dentro di noi. Ci hanno insegnato a pregare
dicendo “mio Dio, aiutami” ed è una formula rivolta al Dio interiore. Se si
pensa a Dio come a un'entità lontana, che deve badare a tutta la Terra, sarà
difficile credere che le nostre preghiere possano essere esaudite. Quando
riconosci l'esistenza di Dio dentro di te, l'esistenza di Dio padre nel tuo cuore
e nel cuore di tutte le persone che ti circondano, quando vedi te stesso come
manifestazione vivente di Dio, e credi in questo immenso potere dentro di te,
puoi fare in modo che accada tutto ciò che desideri. Questa è fede.
C'è una storia che mi piace moltissimo e che descrive bene cosa sia la
fede. Un piccolo villaggio subiva da tempo una grande siccità e i contadini
erano preoccupati per il raccolto; dopo la messa della domenica, chiesero
consiglio al parroco: “Bisogna fare qualcosa la situazione è drammatica: non
piove da più di un mese e stiamo perdendo il raccolto. Che possiamo fare?”
Il parroco rispose: "dovete solo pregare con fede. Non dimenticate che
una preghiera senza fede non è una vera preghiera".
I contadini si riunivano più di due volte al giorno per pregare e chiedere
la pioggia; la domenica seguente tornarono a trovare il parroco: “Signor
curato, non ha funzionato. Ci siamo incontrati ogni giorno e abbiamo pregato,
ma niente pioggia! "
Allora il parroco disse loro: “Ma avete davvero pregato con fede?” Tutti
risposero di sì; il parroco aggiunse: “So che invece non avete pregato davvero
con fede, perché stamattina nessuno è uscito con l'ombrello.”
Questa storia spiega bene cosa significa pregare con fede e agire animati
dalla fede. Se abbiamo fede, siamo certi che otterremo ciò che desideriamo:
spesso facciamo atti di fede senza esserne coscienti, come quando premiamo
l'interruttore per accendere la luce. Sappiamo, senza dubbio alcuno, che la
luce si accenderà.
Quando ordini un'auto nuova, scegliendo il modello, il colore degli
accessori e firmando il contratto d'acquisto con il venditore, ti senti dire:
"Non si preoccupi, la sua auto sarà qui fra sei settimane. Appena la
riceveremo glielo faremo sapere”. Ecco un altro atto di fede! Sei certo che,
entro sei settimane, riceverai esattamente l'auto che hai richiesto e, nel
frattempo, non potrai fare a meno di notare tutte le auto uguali, commentando
tra te e te: “Questa è proprio come la mia”. Riesci addirittura vedertici già
seduto dentro.
Trascorso il periodo stabilito, il concessionario ti telefonerà per
consegnarti l’auto: non credi di aver fatto un atto di fede?
Puoi far sì che ti capiti ciò che desideri esattamente nello stesso modo:
chiedi una volta soltanto, sapendo che il risultato è già qui. Quando chiedi la
stessa cosa più di una volta, è perché in realtà dubiti di ottenerla. Il grande
potere che è racchiuso dentro di te può darti tutto ciò che desideri, basta
lasciargli il tempo necessario per renderlo manifesto.
Se formuli un'affermazione generale senza metterci energia, preghi; se
inoltre visualizzi preghi con fede. Immagina il risultato che vuoi ottenere,
vedi davanti a te ciò che desideri, e l'otterrai.
Nel Vangelo di San Marco, Gesù ha detto: “Tutto ciò che chiederete
pregando, credete di averlo ricevuto e lo vedrete compiersi”. Bisogna cioè
vedere i propri desideri come già compiuti: Tutto è possibile a colui che a
fede”. La fede può spostare le montagne.
Tutto è già qui: è questo il nostro divino retaggio! Non abbiamo che da
chiedere! Dio ti ha dato il libero arbitrio, ossia ti lascia libero di condurre la
tua vita come ti pare; puoi chiedere tutto quello che vuoi alla vita, tranne ciò
che appartiene da altri; in tal caso potrà chiedere qualcosa di simile e
l’universo è abbastanza generoso da esaudire i desideri di ognuno.
Vi sono cose che non ti interessano e che sono destinate ad altri; ma tutto
ciò che ti piacerebbe fare è tuo e puoi ottenerlo. La fede non nasce dalla
mente ordinaria bensì dal superconscio che ti collega a Dio. Puoi immaginarti
Dio come un grande sole e la fede come il raggio che adesso ci unisce.
Diversamente dalla mente raziocinante, la fede accetta senza chiedere come o
perché. Quando c'è fede, c'è certezza; sappiamo che i nostri desideri sono già
realizzati e che possiamo far sì che ciò accada quanto vogliamo. Tutte le
creazioni, tutte le grandi opere sono state generate dalla fede. Chi vuole
vedere per credere, non ha fede e se l'intera umanità avesse pensato secondo
questo schema, ben poco esisterebbe sulla terra.
Ogni volta che dici: “Quando avrò questo o quello sarò felice, potrò
agire,” ti manca la fede. Con la fede, l'essere viene prima dell’avere: decidi
cosa ti farebbe felice (essere), agisci di conseguenza e puoi star certo che lo
vedrai realizzato (avere).
Tutto ciò che esiste nel mondo visibile è stato prima creato nel mondo
invisibile, che si tratti di un grande albergo di un aereo o dei vestiti che
indossi. Tutto ha preso forma nei pensieri di qualcuno prima di diventare
realtà.
Se chiudi gli occhi e immagini una bella spiaggia, questa esiste già o
esisterà un giorno sulla terra: non si può immaginare qualcosa che non sia già
presente nel mondo visibile o almeno già previsto nel mondo invisibile; si
tratta ora di far sì che esso si manifesti attraverso i tuoi pensieri e le tue
azioni. Ogni pensiero prende forma nel mondo invisibile, e più ci pensi e più
infondi energia, più lo nutri e più riesce a concretizzarsi nell'universo
materiale è visibile: è così che creiamo un elemento. A forza di nutrire ciò
che hai creato con il pensiero, incontrerai le persone giuste, sceglierai il
giusto modo di agire, troverai il luogo più appropriato perché questo pensiero
si materializzi. Come vedi, se hai fatto sì che ti capitassero cose non
benefiche per te, è perché le avevi già create nel mondo invisibile. Usa
dunque la fede per suscitare cose benefiche: la riserva di fede è inesauribile, e
basta per tutti: sta a te andare a prendere la tua parte. Immagina che nel tuo
paese ci siano incredibili riserve di grano: che la gente vada o non vada a
chiedere la sua parte non cambia nulla nella quantità di grano disponibile.
Non appena formuli un desiderio, crei contemporaneamente tutto ciò che
occorre per materializzarlo: basta che tu attinga a quell'enorme riserva!
Non perdere neppure un istante, e utilizza fin d'ora questo grande potere
che è dentro di te; sviluppa la fede. Se cominci a creare cose gradevoli, la tua
vita cambierà aspetto, sarai più felice e potrai condividere la tua felicità con
altri. Non possiamo dare ciò che non abbiamo. Se sei pieno di dubbi, di paure
e di inquietudini, non sarai in grado di dare felicità a nessuno: comincia a
pensare a te stesso e fai sì che ti accadano cose gradevoli, dopo di che,
automaticamente, le seminerai intorno a te.
Quando decidi di fare un viaggio, sai dove vuoi andare, e non hai dubbi
circa la destinazione. Che poi tu scelga come mezzo di trasporto l'automobile,
il treno o l'aereo, ti lascerai comunque trasportare. Sai di certo che l'auto
viaggerà, che il treno o l'aereo conoscono l'itinerario e arriveranno a
destinazione-la felicità, l'amore, la pace interiore-e ti lascerai guidare.
Lasciati guidare, abbandonati completamente: sii convinto di avere in te tutto
l'occorrente per far sì che ti accadano cose piacevoli; chiedendo, riceverai.
Se avrai fede in te stesso, riuscirai ad averne ancora più negli altri e sarà
meraviglioso. Non ti lascerai più influenzare dalle persone che pensano che la
vita sia insopportabile, e capirai che tutto avviene dentro di te. Tutti coloro
che hanno fede possono attraversare momenti difficili, ma conosceranno l’era
d’amore che ogni giorno si avvicina.
Ad esempio: una giovane donna torna a casa dopo una giornata di lavoro;
è stanca, sfinita, al punto da lasciar la cena a metà. Sta per andare a letto
quando squilla il telefono: un amico che stima molto le annuncia che sarà da
lei fra mezz'ora. E' facile immaginare la giovane donna darsi da fare per
nascondere le stoviglie sporche, rifare il letto, riordinare l'appartamento e
correre a comprare una bottiglia nel negozio giù all'angolo. All'ora prevista
sente suonare alla porta: lei è perfettamente in forma e tutto è
miracolosamente pronto e in ordine per ricevere il suo amico. Dove ha
trovato tutta quell'energia? Senza ombra di dubbio, la fonte sta tutta nella sua
motivazione.
Anche l'uso inadeguato della propria energia può causare scarsa vitalità. Il
corpo fisico è infatti circondato da un altro corpo più sottile, invisibile, detto
"corpo energetico" o "corpo vitale", formato da un fitto reticolo; in sette punti
precisi del corpo, il reticolo consente l'intersezione di ventun linee, le quali
formano così un centro energetico. In quei punti, l'energia è molto più
concentrata. Questi centri energetici del corpo umano sono detti in sanscrito
chakra e si trovano disseminati fra la base della colonna vertebrale e la
sommità del capo.
Lo schema seguente mostra bene la loro localizzazione.
CENTRI ENERGETICI
- Centro coronale
- Centro frontale
- Centro laringeo
- Centro cardiaco " Centro solare
- Centro sacrale
Centro coccigeo
Il secondo centro, detto "sacrale" è situato dietro gli organi sessuali, fra il
pube e l'ombelico. Il punto di intersezione delle ventuno linee del reticolo si
trova proprio dietro la colonna vertebrale, lungo la schiena. Questa zona è il
centro in cui generi il potere di creare la tua vita come la desideri, ed è la
stessa energia che viene usata nelle attività sessuali. La riproduzione è lo
scopo primo degli organi sessuali, che sono lì per creare. Questo centro
influenza anche il centro della gola che, a sua volta, rappresenta il centro
della creatività. Se il chakra sacrale è iperattivo (l'energia è troppo
concentrata in esso) oppure ipoattivo (energia insufficientemente
concentrata), sia le ghiandole sessuali sia la gola possono venirne influenzate.
Questa energia è utilizzata nell'intera attività sessuale come pure nella
passione, nell'odio, nella collera, nell'orgoglio, nella gelosia, nell'egoismo e
nel possesso. Se momenti di possesso, gelosia, collera e odio prendono il
sopravvento nella tua vita, significa che vuoi avere troppo potere sugli altri;
in tal modo sottrai parte dell'energia che ti è necessaria per la vita sessuale e
per la tua creatività. Ciò provoca molti problemi agli organi sessuali, tanto
nell'uomo quanto nella donna; può manifestarsi un gonfiore nel basso ventre.
Quando avrai imparato a liberarti da queste emozioni distruttive, a cambiare
il tuo modo di essere e a dominare l'orgoglio, salirà una grande energia fino al
centro della gola aiutando ti a creare a profusione, sviluppando i doni e i
talenti di cui sei dotato.
Questi primi tre centri (coccigeo, sacrale e solare) sono quelli in cui,
nell'essere umano, predomina l'attività. Se una persona vive con un senso di
insicurezza o se si fa trascinare dalle emozioni, ecco che la sua energia viene
canalizzata nella parte bassa del corpo, sede di questi tre primi centri.
Non so che cosa vogliano dire, per te, una malattia o un incidente, ma la
realtà spesso è diversa da come la pensiamo. Quasi tutti spiegano la malattia
come una disgrazia che ti capita addosso, un'ingiustizia, soprattutto quando si
tratta di una malattia ereditaria o contratta per mezzo di un'altra persona.
Questo modo di pensare significa non tener conto della legge fondamentale
della responsabilità.
Ogni malattia o incidente della tua vita è stato provocato da te.
«E chi mai vorrebbe procurarsi un malanno?», mi dirai.
Il superconscio agisce con te allo stesso modo: se non dai retta al primo
messaggio o non lo comprendi, te ne manderà un altro e un altro ancora,
finché un giorno farà sì che ti capiti qualcosa di molto intenso per scuoterti e
indurti a reagire: un bel cancro e una fantastica crisi cardiaca. E se continui a
rifiutarti di reagire, morirai, proprio come la batteria della tua macchina!
Non sarebbe dunque preferibile fare più attenzione, essere più pronti ad
ascoltare i messaggi prima che debbano aumentare di intensità?
Se ringrazi il vicino dell'avvertimento e gli dici che ti occuperai della
cosa, deve seguirne un'azione immediata: ti infili il cappotto, esci e spegni i
fari. Se invece fai finta di occupartene ma poi non fai nulla, tornerà alla
carica: «Hai capito cosa ti ho detto prima?»
Il tuo superconscio si comporta allo stesso modo; con i suoi continui
messaggi sta a indicarti come tornare sulla strada giusta.
Non è forse straordinario questo grande amico interiore che ti guida nel
momento in cui sbagli strada, e che è lì solo per te?
Ogni malessere, ogni malattia è un messaggio: ma non si tratta soltanto di
male fisico, e la prova sta nella metafisica, ovvero in ciò che va oltre la
dimensione fisica. Te lo spiegherò con degli esempi. All'inizio, forse, sarai
scettico: ma cos'hai da perdere se ti apri un po' di più e verifichi tu stesso?
Una malattia è tanto grave quanto è pressante il messaggio di cui è
portatrice; se la malattia persiste, significa che è proprio ora di vederci chiaro.
Se resiste, è perché è un pezzo che ha costruito la sua forza. E come se la tua
anima gridasse "aiuto!", per cui è ora di tornare sulla strada dell'amore.
Ecco le cause probabili di alcuni malesseri o malattie: l'artrite corrisponde
alla convinzione che qualcuno si approfitti di te, ma le critiche interiori non
vengono mai divulgate apertamente; questa malattia colpisce le persone che
non sanno dire di no, ed è quanto emettono con le loro vibrazioni.
Di conseguenza, con costoro la gente agisce in base a cosa ha percepito:
approfittandone. Il messaggio dell'artrite può essere inteso così: «Smetti di
credere che tutti si approfittino di te... sei tu che ti sottometti... Afferma te
stesso, impara a dire di no quando è il momento. Se decidi di aiutare
qualcuno, fallo ma senza aspettative. Smetti di criticare e di voler cambiare
gli altri».
Un dolore al ginocchio significa che si è troppo inflessibili, troppo
testardi. Molto spesso è un segno di orgoglio dominante nei nostri pensieri.
Una persona troppo autoritaria, che si rifiuta di modificare la propria
opinione, ha paura di quello che possono pensare gli altri di lei; è legata alle
sue idee con grande ostinazione. Se hai male a un ginocchio, questo segnale
del corpo sta a dirti di essere più flessibile, di smettere di aver paura dei "cosa
diranno" e che bisogna aprirsi all'opinione altrui. C'è forse qualcuno, nella tua
vita, che vorresti identico a te nel modo di pensare? Il tuo corpo ti sta dicendo
che questo atteggiamento non ti fa bene, e stai andando contro l'amore.
Anche la bocca ti parla: ogni disturbo in questa zona sta a dire che le tue
opinioni sono troppo radicate, che hai la mente troppo chiusa. Rifiuti di
riconoscere un messaggio contenuto nell'opinione altrui. Se hai male ai denti,
allora è tempo di prendere una decisione; se temporeggi, significa che hai
paura dei risultati. Dev'esserci nella tua vita attualmente una situazione che
richiede da parte tua una decisione, e il tuo corpo ti sta dicendo: «Non
temere: qualunque sia la scelta, essa viene da te. Sei in grado di operarla, e
puoi provocare gli eventi capaci di aiutarti». Se hai male alle gengive
significa che la tua decisione va rafforzata: «Non temere — dice il messaggio
— hai preso una decisione, ed ora devi agire di conseguenza».
Se hai l'impressione di non essere abbastanza sostenuto nella vita, se
questo ti disturba, il corpo ti avviserà con un dolore alla schiena. La colonna
vertebrale è il sostegno del corpo, e sei probabilmente il tipo di individuo che
si carica sulle spalle la responsabilità di tutti, che si sente responsabile della
felicità e dell'infelicità altrui. Ma questa responsabilità è così pesante che ti ci
vorrebbe un sostegno supplementare, e questo è ciò che non riesci ad
ottenere. Il tuo superconscio ti manda allora il seguente messaggio: «Smetti
di crederti responsabile della gioia e delle disgrazie altrui; se vuoi sostenere
qualcuno, fallo: ma fallo di tua spontanea volontà, per amore, e non perché ti
senti obbligato. Tu sei l'unico sostegno della tua decisione». Se il fatto di
assumerti delle responsabilità ti fa sentire realizzato, significa che sei in grado
di farlo, sia sul lavoro che negli altri campi della vita: in tal caso, non hai
bisogno di alcun sostegno. Se non fossi in grado di farlo, allora non
penseresti mai di occuparti di tante cose.
Quando una persona non è abbastanza sostenuta significa che è
"insostenibile", ovvero da un lato vorrebbe che tutti la sostenessero, ma non
appena gli altri le offrono appoggio, questo sostegno non è mai di suo
gradimento. Alla fine i suoi amici si scoraggiano e non offrono nemmeno più
assistenza o sostegno.
Se avverti dolore nella parte alta della schiena, significa che il tuo lato
affettivo è scosso, mentre la parte bassa della schiena ha a che vedere con un
sostegno materiale e finanziario.
Avere la febbre è spesso segno di collera interiore pronta ad esplodere;
l'unico modo che ha di riuscirci, è un picco di febbre. Ci sono troppi desideri
repressi, che finiscono per scoppiare: il corpo sta segnalandoti che bisogna
"dire quello che hai da dire", e questo a mano a mano che si presentano le
varie situazioni. Smetti di tenerti tutto dentro; la collera non ti fa bene, e ti
stai punendo da solo.
Quando sopraggiungono problemi alle braccia, significa che non sei
consapevole della tua utilità e del tuo valore. Ti immagini spesso di non
essere apprezzato, e credi di valere meno degli altri. Il tuo corpo ha un
messaggio per te: «Guarda come sei utile, lì dove sei. Hanno davvero bisogno
di te. Ti apprezzano». Questa manifestazione può rivelare anche la presenza,
in questo momento, di una situazione benefica per te nella tua vita, ma che
non osi cogliere al volo; può anche trattarsi del modo in cui usi mani e
braccia, che non ti soddisfa più: preferiresti fare altro. Questo succede
frequentemente nel lavoro. Stai davvero svolgendo la professione che
risponde alle tue aspirazioni? Fai attenzione al momento in cui insorge il
dolore. Sta cercando di dirti: «Su, agisci secondo i tuoi desideri interiori,
smetti di aver paura».
Hai bisogno delle tue gambe per andare dove vuoi, per avanzare. Un
problema o un dolore alle gambe sta a significare che hai paura di andare
avanti, hai paura del futuro. Il superconscio è però sempre presente, e ti fa
capire che non hai niente da temere. Hai le capacità per fare quello che vuoi.
Vai, lanciati! Puoi far accadere tutto ciò che desideri nel momento in cui ne
hai bisogno, e se pensi di cambiare lavoro ma temi per la tua sicurezza
finanziaria, il mal di gambe ti dice che è il momento favorevole per la tua
decisione, che non devi temere.
Sono tante le persone che attribuiscono il mal di gola a un colpo di freddo
o a un cattivo uso delle corde vocali; la gola è la via dell'espressione e il
superconscio ti consiglia di esprimerti nei confronti di qualcuno. In questo
momento hai paura di farlo. Nascondi un sentimento di collera: sei stato
certamente ferito da frasi offensive che ti hanno colto di sorpresa al punto che
non sei riuscito a rispondere per le rime. Hai ingoiato il rospo, senza riuscire
a vedere l'amore in quelle parole. Spesso non siamo consapevoli d'essere stati
feriti da certe espressioni, e preferiamo credere che la cosa ci abbia lasciato
indifferenti: così non ci sentiamo minacciati, ma dentro (nell'anima) lo
sappiamo. Ed ecco che il tutto si trasforma in mal di gola. L'azione da
compiere è andare a parlare con quella persona, mettendola al corrente di ciò
che hai vissuto nel momento in cui le sue parole ti hanno ferito. Se si tratta di
una laringite, non solo hai paura di esprimerti, ma anche di far sapere la tua
opinione. Hai certamente represso un'obiezione mentre ti trovavi di fronte ad
una persona autorevole; per evitarne la reazione, hai preferito tacere. Non
lasciarti impressionare, esprimi il tuo parere e il tuo Interlocutore sarà felice
di notare il tuo interesse e l'onestà dei tuoi discorsi.
Se la laringite nasconde collera o rancore, bisogna liberarsene ed
esprimere questi sentimenti alla persona in questione; ecco cosa ti suggerisco
di dire: «In questo momento ho paura della tua reazione, ho paura anche che
le mie parole ti feriscano, ma devo parlarti. Lo faccio per me: ho bisogno che
tu conosca la mia opinione». Se rimandi sempre il momento di esprimerti,
accumulerai altra collera e altro rancore; inoltre sai che così facendo non ti
farai del bene. Se la laringite persiste, significa che non ascolti il tuo corpo.
L’incontinenza urinaria nel bambino (bagnare il letto) significa che egli
prova un intenso timore nei confronti di un genitore: il padre, la madre, o
qualsiasi altra figura genitoriale, che rappresenti l'autorità. Non si tratta
necessariamente di una paura fisica: il bambino ama tanto questo genitore che
teme di dispiacergli, e ha sempre paura di contrastarne i desideri. Un tale
atteggiamento non gli fa bene, in quanto priva il bambino della possibilità di
essere se stesso, e del conseguente benessere. È molto importante riconoscere
questo fenomeno quando si presenta, e cercare di tagliare il "cordone" con il
genitore di cui si tratta. Se tuo figlio ha questo problema, spiegagli che non
deve sentirsi obbligato a compiacere proprio nessuno, né suo padre, né sua
madre. Le sue esperienze sono sue, e qualsiasi cosa faccia non c'è ragione
perché debba temere di dispiacere a qualcuno. Incoraggialo invece di
rimproverarlo, e il piccolo sarà molto più aperto.
Se una persona ha una tosse ricorrente, quotidiana, è perché si sente
soffocare dalla vita. Sperimenta uno stato di grande nervosismo, e qualsiasi
situazione le risulta oppressiva. Se invece si tratta di una tosse temporanea o
occasionale, sta a sottolineare una seccatura o una critica. La tosse compare
nel momento in cui la persona si sente infastidita e muove critiche a se stessa
oppure a qualcun altro interiormente. Il corpo tenta di dirle: «Vuoi smetterla
di criticare o di sentirti infastidito? Cerca piuttosto di capire il messaggio che
ti è riservato, o di accettare ciò che sta accadendo».
L'intestino è il luogo del corpo in cui assimiliamo gli alimenti per
trasformarli in elementi nutritivi. Il percorso delle idee è lo stesso: quando si
soffre di stitichezza, significa che siamo troppo aggrappati a allenostre
vecchie idee, e non facciamo posto a quelle nuove. Può essere anche un
segno di grettezza, di qualcuno che trattiene le cose che possie de, i suoi beni
materiali, e il cui superconscio sta suggerendo che è tempo di mollare, di
lasciar andare, di lasciare le cose del passato. La diarrea, invece, significa
l'opposto: lasciamo scorrere le idee troppo in fretta, rifiutiamo di accettare
quelle nuove temendo ciò che possono portare. Vorremmo che tutto
avvenisse più rapidamente, che tutto fosse già fatto, vissuto. Spesso la diarrea
indica un rifiuto, talvolta il rifiuto di se stessi o la paura di essere rifiutati
dagli altri. Il corpo sta dicendo che è inutile aver paura, e che le tue paure
sono il frutto dell'immaginazione.
A volte ci sono paure benefiche, nella vita, come ad esempio se ti appresti
ad attraversare la strada mentre sopraggiunge un camion. In questo caso, è
bene aver paura! Infatti è la paura che ti frena, e che ti fa fare un salto indietro
per evitare d'essere investito. I segnali del corpo ti vengono inviati soltanto se
si tratta di una paura non benefica.
I problemi di reni colpiscono le persone ipercritiche, e che sono spesso
deluse o frustrate. Sono le persone che pensano di non riuscire a combinare
nulla, e che si autocompatiscono. Questi pensieri non sono benefici, ed è
quello che sta dicendo il superconscio. Essi sono infatti alla radice della loro
malattia, ed è quindi tempo di diventarne consapevoli, assumendosene la
responsabilità.
I dolori al seno sono dovuti a un atteggiamento troppo autoritario, troppo
tagliente nei confronti di qualcuno. Questo non fa bene né all'uno né all'altro.
Un disturbo oculare indica che ti lasci disturbare da ciò che vedi intorno a
te. Il corpo ti sta dicendo che non sono affari tuoi; se poi la cosa invece ti
riguarda e coinvolge il tuo spazio, prendi le misure necessarie per cambiare la
situazione.
Questo vale anche per le orecchie: ti lasci disturbare da ciò che senti.
Altrettanto vale per il naso, perché significa che ti lasci disturbare da
qualcosa o qualcuno che non puoi "soffrire. Sono tutti segnali del corpo che ti
dicono che così non va e che non è bene lasciarsi disturbare. Se ti facesse
bene, non riceveresti questi messaggi.
Un incidente è indice di sensi di colpa. Un esempio: batti un braccio... «E
stato un caso!» dirai. Ti fa male, certo, ma il fatto di esserti provocato questo
incidente è rivelatore quanto alla presenza di sensi di colpa. L'essere umano
mette sempre meccanicamente in moto l'auto-punizione per cercare di
liberarsi dai sensi di colpa. Ad esempio, stai pelando le patate e così facendo
cominci a pensare ad altro, accorgendoti all'improvviso di aver dimenticato di
fare una certa cosa. «Che stupido che sono!» pensi. E te la prendi così tanto
con te stesso da tagliarti un dito.
Il tuo corpo fisico è la macchina più straordinaria che esista sulla Terra;
nessun essere umano è mai riuscito a progettare o a costruire qualcosa di
vagamente simile a questa meraviglia, e si dice che, teoricamente, se
cercassimo di costruire un computer con le stesse funzioni di un cervello
umano, dovrebbe essere grande come l'intero pianeta. Attualmente, l'uomo
usa solo il cinque-dieci per cento delle facoltà del cervello, una piccolissima
parte del suo corpo fisico.
Così, dopo pochi mesi di vita, non consentiamo più al bambino di fidarsi
del suo corpo fisico; e tuttavia egli sa benissimo ciò di cui ha bisogno
davvero. Sebbene nei primi sette anni di vita non ragioni, il bambino
accumula tutto ciò che gli viene insegnato: impara quindi a nutrire il corpo
secondo quello che hanno deciso i suoi genitori. Non dandogli fiducia, gli
impediamo di scoprire ciò di cui ha davvero bisogno nel momento in cui gli
serve. Una volta adulto, quel bambino non sarà in grado di riconoscere i veri
bisogni del suo corpo.
Ogni volta che uno dei tuoi sensi non è soddisfatto, ogni volta che questo
ti tocca personalmente, agisci: se riguarda qualcun altro che vorresti cambiare
per essere tu stesso più felice, il tuo corpo ti dice di farti gli affari tuoi e di
lasciare che l'altro viva come gli pare. E molto pericoloso far dipendere la
propria felicità dagli altri!
C'è qualcosa che hai bisogno di capire. Se conosci una persona che
eccede nell'alimentazione senza prendere peso, significa che ha un
metabolismo molto veloce, sicché brucia tutte le calorie a mano a mano che
le ingerisce. Il corpo lavora in continuazione e velocemente, il sistema
digestivo è sempre in funzione, e questa persona si consuma e invecchia
troppo rapidamente. Ognuno ha il suo messaggio. Il corpo, quest'ottimo
amico, trova sempre il modo per parlarci quando non rispettiamo le nostre
necessità.
Da dove viene tanta importanza del sesso nella vita di un essere umano?
Non ci stancheremo mai di ripetere che tutto ciò che esiste nel mondo visibile
esiste sul piano invisibile, tutto ciò che è in alto è come ciò che è in basso, e
ciò che è in basso è uguale a ciò che è in alto.
Per questa ragione avevano così tanti pensieri di ordine sessuale. Oggi la
vita ci offre ampie possibilità creative, perché c'è un grado maggiore di
accettazione: i giovani sfruttano molto la loro creatività nell'abbigliamento,
nella pettinatura, eccetera.
Notiamo che esistono più sensi di colpa di tipo sessuale nelle ragazze che
nei ragazzi; durante la fanciullezza la bambina viene tenuta molto più sotto
controllo: ad esempio, non le si consente di girare nuda, mentre il ragazzino
lo può fare. I genitori temono che le possa succedere qualcosa, mentre per il
ragazzo la gravità è minore... Lei può rimanere incinta...
Se hai vissuto un'esperienza simile con tuo padre o tua madre, con un
fratello o una sorella maggiore, un nonno, uno zio, è molto importante che tu
riesca a perdonare questa persona, accettando il fatto che si tratta di una
persona sofferente. È anche importante che tu perdoni te stesso, concedendoti
di aver amato l'unica forma d'amore — quella — che ricevevi da questa
figura parentale.
È anche molto importante poter fare l'amore con un partner che ci siamo
scelti. La donna riceve molto dall'atto sessuale, proprio come l'uomo riceve
molto dalla donna. Non si tratta di ricevere solo fisica mente, ma anche
emotivamente, attraverso il corpo astrale (ovvero attraverso il corpo
emozionale).
Se ti riconosci fra coloro che giudicano la vita sessuale altrui, sappi che le
persone che si danno alla prostituzione, che vivono esperienze incestuose od
omosessuali, hanno qualcosa da imparare da quella loro scelta; ed essa
riguarda soltanto loro. Se giudichi qualcuno con severità, guarda bene che
cosa il suo comportamento ha risvegliato in te: che cosa stai cercando di
nascondere a te stesso? È meglio per te scoprirlo immediatamente, perché nel
caso in cui non ti sia di beneficio se non altro sarà più facile cambiarlo.
E' indubbio che queste esperienze creano momenti difficili per la persona
che le vive, ma essa ne uscirà ancora più forte. La cosa migliore per te, invece
di giudicare gli altri, è guardarti, esaminare come ti comporti nella tua vita
sessuale; sei il solo a decidere di essa.
Per concludere questo capitolo, l'ideale sarebbe che facessi un bell'esame
di coscienza, esaminando la tua vita sessuale presente prendendone le
distanze. Se anche questo procedimento si rivela insoddisfacente, allora
bisogna che tu ti affermi di più. Si tratta di una delle esperienze più
importanti della tua vita, e può segnarti moltissimo. Nel momento in cui
riuscirai ad affermarti nella vita sessuale, è molto probabile che cambieranno
molti altri aspetti della tua vita personale. Fai dunque l'esame di coscienza
subito dopo il tuo prossimo rapporto sessuale, o il giorno seguente. L'hai
accettato? L'hai fatto per amore Le tue nozioni di bene e male ti impediscono
forse di vivere pienamente questo rapporto?
Eccoti l'affermazione:
Sono una manifestazione di Dio sulla Terra, quindi la mia sessualità è a
sua volta una manifestazione di Dio. La uso per elevarmi.
I bisogni del corpo fisico
Se smetti di respirare per qualche istante, per qualche minuto, sai ciò che
accadrà. Il corpo fisico ha bisogno d'aria, e non ci sono dubbi a questo
proposito. L'aria contiene tutti gli elementi nutritivi che servono al corpo, e
quando respiri bene, di fatto vai in cerca della vita che si trova nell'aria.
Questa vita si chiama prana, ed è fatta apposta per il corpo fisico. Saper
respirare bene può risparmiarti un pasto al giorno, tanto l'aria è nutriente: si
tratta solo di prenderne coscienza mentre respiri.
Respirare consiste nel fare una buona inspirazione, nel trattenere l'aria, e
nell'espirare per un tempo doppio di quello dell'inspirazione. Se l'inspirazione
dura due secondi, l'espirazione ne durerà quattro. La durata potrà aumentare,
in seguito, con esercizi regolari e assidui. Respira profondamente fino a far
arrivare l'aria nel ventre, ripetendo nella mente questa affermazione: « faccio
penetrare tutta questa vita in me». Ogni ciclo respiratorio porterà dei
cambiamenti nel tuo stato d'animo.
Abbiamo già parlato del cibo in un altro capitolo, per cui aggiungerò
soltanto che persino gli animali d'allevamento mangiano meglio di noi: se li
nutrissimo con farina bianca, zucchero bianco e pane bianco, non
durerebbero tanto a lungo.
Avrai notato che la carne che consumi proviene da animali erbivori.
Mangiare carne, significa nutrirsi di un cadavere. L'animale, prima di morire,
ha avuto paura: l'odore del sangue del mattatoio gli ha provocato delle
reazioni di paura, le quali a loro volta hanno prodotto molta adrenalina.
L'adrenalina rimane nel suo corpo per mesi, diventando un veleno per l'essere
umano che se ne ciba. Insieme alla carne, mangi anche le emozioni
dell'animale: paura, collera, aggressività. Per questo le persone che fanno un
grande consumo di carne sono molto aggressive.
Il corpo ti parla, stai all'erta fin dai primi segnali: così saprai ritrovare la
strada giusta. Il terzo bisogno: la digestione.
E' essenziale per il tuo corpo poter digerire il cibo; oltre al cibo, bisogna
digerire anche le idee nuove. Se hai accettato un'idea altrui, l'hai mandata
giù... Ma ecco che, in seconda battuta, decidi di opporti: «No, non ha davvero
senso».
Rifiutando di digerire il nuovo, rischi di provocarti un'indigestione,
ovvero il rifiuto di questa idea. Il corpo ti segnala allora che il rifiuto dell'idea
non ti fa bene, e questo atteggiamento può causare dei disturbi digestivi che,
se non vi poni rimedio, possono allargarsi a tutto il sistema digerente, ovvero
allo stomaco, al fegato e al pancreas.
Il fegato è il focolaio della collera repressa; arrabbiarsi significa andare
contro la legge fondamentale dell'amore, e ti è necessario imparare che le
persone sono, in ogni istante, tanto perfette quanto sono in grado di esserlo.
Ogni loro parola, ogni loro gesto, esprime il loro modo d'amare. Se accetterai
la presenza di amore in ogni parola e in ogni azione, non vivrai più alcuna
collera, e spariranno i tuoi disturbi digestivi. La digestione di idee nuove non
presenterà più alcun ostacolo.
Quanto ai disturbi al pancreas, sono rappresentati dal diabete o
dall'ipoglicemia, due disturbi che riguardano quelle persone che ritengono di
non meritare alcun piacere. Costoro amano far piacere agli altri, ma non a se
stessi e la loro vita è piuttosto spenta. Provano una grande tristezza interiore
che nascondono mostrandosi buffi e divertenti; non accettano e non
digeriscono le situazioni piacevoli che nascono intorno a loro, e pur
aspirando alla felicità, non credono in realtà di poterla mai raggiungere.
Da alcuni anni a questa parte mi è accaduto di vedere centinaia di persone
liberarsi dall'ipoglicemia semplicemente facendo qualcosa di bello e
piacevole per se stesse; liberarsi dal diabete è più lungo, si tratta di una
malattia più grave, quindi di un messaggio più forte; ma nulla è impossibile, e
sono stata personalmente testimone di diverse guarigioni.
La masticazione favorisce la digestione; si consiglia di masticare il cibo
fino a renderlo liquido e non sentirne più il sapore. Sarà quindi necessario un
minimo sforzo per inghiottirlo, un'abitudine particolarmente apprezzata dal
corpo.
La saliva, infatti, contiene enzimi di cui il corpo ha bisogno per favorire
la digestione del cibo (soprattutto i carboidrati) e una lunga masticazione,
rendendo liquidi gli alimenti, favorisce la digestione nello stomaco.
Tutte le volte che ingoi qualcosa senza masticare, anche certi alimenti che
non richiedono una lunga masticazione come per esempio la pasta, le gelatine
e i budini, rendi più difficile la digestione. È importante masticare o
mescolare molta saliva al cibo, il più a lungo possibile, prima di inghiottirlo.
Il quarto bisogno: l'eliminazione.
Una buona masticazione e una buona digestione sono essenziali per
eliminare bene. Anche le fibre giocano in questo un ruolo importante, giacché
sono quella parte del cibo che non viene digerita dal corpo; formano dei
piccoli peli che favoriscono la pulizia intestinale.
È importante saper eliminare le idee, lasciarle andare; oggi, la rapidità
evolutiva causa molti problemi a chi rimane troppo legato alle proprie
vecchie idee, problemi che si manifestano con stitichezza, emorroidi, disturbi
alla vescica, gonfiore e ritenzione idrica, dal momento che il processo di
eliminazione passa non soltanto attraverso la massa intestinale e il retto ma
anche attraverso i reni. Tutti questi disturbi indicano un blocco a livello dei
pensieri o delle idee; in particolare, i disturbi renali, la ritenzione idrica, il
gonfiore e la stitichezza possono rivelare la paura di perdere qualcuno dei
tuoi beni materiali, ai quali sei troppo attaccato; possono anche essere segno
di idee meschine.
Tutti questi inconvenienti sono un messaggio di Eroma, il tuo
superconscio, che ti dice: «Non temere di perdere qualcosa; ciò che possiedi
ora puoi averlo in qualsiasi momento».
Nella vita, più si dà e più si riceve: lo scambio di energia dovrebbe andare
così. Sei troppo attaccato ai tuoi beni materiali, ai tuoi pensieri, e non hai il
coraggio di far posto a qualcosa di nuovo. Se soffri di emorroidi, anche
questo è un messaggio del corpo che ti comunica che hai paura di "mollare" e
ti senti sotto pressione a causa di ciò che avviene in questo periodo nella tua
vita. C'è molto risentimento. Se hai La diarrea, significa che temi di essere
rifiutato: il tuo superconscio ti suggerisce di mollare la presa, di
abbandonarti, consentendo agli altri di avere le loro idee; accetta il loro aiuto
e liberati da ogni opposizione non benefica, Il quinto bisogno: L'esplorazione.
Esplorare è un bisogno essenziale per l'essere umano; chi non si muove,
chi non usa i propri sensi per andare avanti, è una persona indubbiamente
malata. Se ti è capitato di rimanere a letto per diverse settimane, sai cosa
voglio dire. L'essere umano ha bisogno di muoversi, di usare la sua grande
energia, ed è molto salutare praticare un'attività fisica regolare tutte le
settimane.
L'esercizio fisico ideale è camminare; è il più semplice, il più economico
e il meno violento. Restituisce l'equilibrio al corpo, e non è soltanto un
esercizio fisico: è anche un'attività riposante e rilassante. Consente di far
lavorare i muscoli delle gambe, del ventre e del torace, ci ossigena e fa bene
al cuore. Le vibrazioni prodotte a ogni passo sono una sorta di massaggio per
il fegato, il pancreas, la milza e l'intestino, il che favorisce tutto il processo
digestivo. Camminare accelera il metabolismo e attiva la circolazione, ed è
un'attività indispensabile per il buon funzionamento delle articolazioni. È
qualcosa che possiamo praticare senza difficoltà e che possiamo interrompere
al minimo segno di fatica; combatte con efficacia l'appesantirsi del corpo e
della mente, e migliora le difese naturali dell'organismo riducendone
sensibilmente l'invecchiamento. Aiuta a mantenersi in forma e riduce i rischi
di infarto e di arteriosclerosi. Sono movimenti automatici che consentono
all'uomo di sentirsi libero, senza necessariamente fare uso della mente.
Quale che sia l'attività fisica che hai scelto, andrebbe esercitata
mediamente quattro volte la settimana o secondo le necessità del tuo corpo.
L'esplorazione psichica è altrettanto importante per il corpo fisico: se le
tue azioni, i pensieri, le parole, ti impediscono di progredire nella vita,
insorgeranno disturbi alle gambe, alle braccia, agli occhi, alle orecchie o al
naso. Un disturbo alle anche segnala che qualcosa non va nell'esplorazione, e
il corpo ti dice che hai paura di procedere a seguito di decisioni importanti.
Sei consapevole di ciò che andrebbe fatto, ma un timore, dentro di te, ti frena.
Eppure non hai nulla da temere, il tuo superconscio è alla base di ogni
decisione. Se si tratta di un dolore persistente alle gambe, significa che il
futuro ti fa paura: probabilmente ti trovi di fronte a un mutamento che
potrebbe modificare il tuo avvenire, e che potrebbe per esempio riguardare il
lavoro. Ti trovi davanti a una nuova responsabilità, ed è probabilmente questa
la fonte del tuo male: esiti ad andare avanti.
Gambe e piedi hanno lo stesso significato: le dita dei piedi riguardano i
piccoli particolari del futuro... Sono tutte preoccupazioni che non ti fanno
bene. Se poi hai i calli, significa che il tuo modo di agire e di pensare non è
benefico per te.
Ogni disturbo sta a dire che il tuo modo di agire e di pensare non è
benefico per te.
Un dolore alle braccia indica che non accogli (non abbracci) le tue
esperienze attuali con gioia. Cosa vorresti fare veramente? Sarebbe ora di
soddisfare le tue necessità! Un dolore al gomito ti indica che non sei
abbastanza flessibile per accettare una nuova esperienza: smetti di temere di
trovarti in trappola, e tutto andrà a posto.
L'artrite rivela che la tua esplorazione non è armoniosa: se si tratta di
artrite delle mani, delle gambe, delle braccia e delle anche, credi davvero che
le persone si approfittino di te; in realtà, non esprimi ciò che vuoi e accetti
sempre di sacrificarti per gli altri per poi lamentarti. Il corpo ti segnala che è
ora di affermare te stesso.
Ti rendi conto di quanto il corpo sia straordinario e meraviglioso? Dal
momento che non c'è né bene né male, non è necessario lambiccarsi il
cervello: qualsiasi cosa facciamo, diciamo, pensiamo o sentiamo, se per caso
non va bene per noi ci verrà segnalato. L'unica tua responsabilità è di restare
in ascolto: sorvegliare i tuoi disturbi, le malattie, gli indebolimenti, le
emozioni e il cibo che consumi. Appena un segnale si presenta, sai che sta
succedendo qualcosa; va accolto come l'indicazione di aver sbagliato strada,
un richiamo alla retta via, quella dell'amore! E noto che su quella via sarai più
felice.
Sono convinta che questa teoria sulle necessità fisiche tu già la conosca,
almeno in parte; anzi, avresti quasi voglia di dire: «Tutti sanno di che cosa ha
bisogno il corpo».
Sono d'accordo con te, ma all'atto pratico, a che ci servono tutte queste
conoscenze se non le applichiamo?
Tanta gente sa un sacco di cose, ma il tutto resta a livello di informazione:
sapere tutto non cambia assolutamente niente nella vita. È solo con la pratica
che tutte queste "conoscenze" si trasformano in conoscenza. Molte persone
hanno un sacco di diplomi, accumulati in anni di corsi, e pur disponendo di
una vasta gamma di teorie, non per questo hanno cambiato la loro vita.
Perché? Perché non mettono in pratica nulla; usano le loro conoscenze per
cercare di impressionare gli altri o per cambiarli.
A questo punto, devi aver ormai cominciato a vivere alcuni cambiamenti,
alcune trasformazioni: a poco a poco prendi coscienza della tua grande forza
interiore.
Prima di terminare il capitolo e passare al seguente, elenca i cinque
bisogni fondamentali del corpo fisico e, sotto ad ognuno, indica i segnali che
hai rintracciato. Tocca a te, ora, prendere le decisioni appropriate, e dare al
tuo corpo ciò di cui ha davvero bisogno. Solo tu ne trarrai profitto, e non hai
nulla da perdere. Curandoti di te stesso, concedendoti ciò che ti fa piacere,
ascoltando il tuo corpo, trasformerai la tua vita.
Le grandi pulizie sono appena iniziate: ci aspetta ancora la parte mentale
e quella emozionale. Resta in ascolto: è l'augurio migliore che io possa farti.
L'affermazione è la seguente:
Decido ora di rispettare i bisogni del mio corpo Fisico, ritrovando così la
salute fisica. PARTE TERZA ASCOLTA IL TUO CORPO MENTALE
Il bene e il male
Hai scelto il tuo modo di vita e le tue attuali abitudini perché hai pensato
che fossero una buona cosa per te; ma sei stato tu, davvero, l'autore di quella
decisione? Oppure, quando l'hai presa, eri già influenzato dall'esterno?
Facciamo l'esempio del sonno. Dicono che si dovrebbe dormire otto ore
per notte. Ma chi ha deciso così? Di quante ore di sonno hai bisogno per ogni
notte? Il tuo corpo dovrebbe dormire quando ha sonno, e non quando lo dice
l'orologio. Molti vanno a dormire ogni sera alla stessa ora, convinti di aver
bisogno di un certo numero d'ore di sonno ogni notte. Nella vita odierna non
dovrebbe più essere così, perché ogni giorno è diverso. Il bisogno di sonno,
quindi, varia a seconda dell'attività e dell'energia impiegata.
Quando sei stanco, riposati. Quando hai bisogno di sonno (ovvero quando
gli occhi ti si chiudono da soli), vai a dormire. Quando hai fame, mangia. È
questo, ascoltare il proprio corpo. Resta in all'erta, presta ascolto ai tuoi
bisogni personali e non ai "si dice".
Hai l'abitudine di dire sempre ai tuoi figli cosa fare, quando farlo o perché
non farlo? Hai l'abitudine di lamentarti con tuo marito o tua moglie ogni volta
che torna dal lavoro? Guardati, osservati: quali sono le tue abitudini?
Raccogliamo ciò che sta dietro alle nostre azioni, ciò che le motiva, e non
soltanto i frutti dell'azione stessa.
Se il raccolto è piacevole, questo è dovuto alla tua semina. E lo sai. Il
modo migliore per imparare, per smetterla di prendertela con te stesso, sta
nell'accettare che sei, in ogni istante della tua vita, il più perfetto possibile.
C'è chi crede che il perfezionismo sia una virtù; se sei un perfezionista,
significa che non hai accettato la tua perfezione. Il perfezionista non è mai
soddisfatto e ha enormi difficoltà ad accettarsi. Non c'è mai nulla di
abbastanza perfetto. Prendi un po' di distanza, e osserva quelli che chiami i
tuoi "errori". Nel momento in cui facevi questi "errori", ne eri consapevole?
O ti sei accorto solo in seconda battuta che se avessi agito diversamente
avresti ottenuto risultati migliori? Al momento dell'azione, eri certo che
quello fosse il modo di agire giusto... Allora, perché avercela con te stesso? E
questo vale per ogni altro essere umano: in ogni istante della vita tutti agiamo
al meglio secondo i dati che abbiamo. Questo significa veder Dio in ognuno.
Dio uguale perfezione.
È possibile che alcuni perdano il controllo di sé, come ossessionati
da qualcosa, da qualcuno che li spinge a commettere azioni abominevoli,
come un omicidio. Ma nel momento in cui compie quest'azione la persona
non è se stessa, è sotto l'influsso di una forza invisibile. L'essere umano deve
combattere queste forze che lo circondano sempre, perché questo fa parte di
ciò che deve imparare sulla Terra.
Più impari a tenere le redini della tua vita, meno accadrà che persone,
eventi o vibrazioni esterne possano influenzarti. Hai probabilmente
sperimentato una situazione in cui hai detto qualcosa come: «Non so cosa mi
sia successo, era più forte di me». Sappi che non sei l'unico: ma alla fine, la
padronanza di sé farà scomparire a poco a poco questo genere di esperienze.
Le persone che si trovano invischiate in eventi di questo genere non vanno
giudicate. È molto più piacevole accettare il fatto che ogni persona, in ogni
istante della sua vita, è il più possibile perfetta, per quanto può.
Ogni volta che te la prendi con te stesso per non aver agito bene come
avresti voluto, ti comporti come un bambino di sei anni che è arrabbiato
perché non sa scrivere bene come sua sorella che fa l'università! Lo scolaro di
prima elementare scrive al meglio delle sue conoscenze, e il maestro gli darà
un voto in base al livello di apprendimento. Non si può paragonare il suo
lavoro a quello della studentessa universitaria per valutarlo. Può ottenere un
"ottimo" anche se la sua scrittura è a malapena leggibile! Ciò non toglie che
se questo bambino, arrivato all'università, scriverà ancora come alle
elementari, non sarà più la stessa cosa.
Possiamo paragonare questo esempio a una persona che è diventata
consapevole che certe cose vanno contro le leggi naturali, e che tuttavia si
ostina a comportarsi in quel modo. È ovvio che dovrà pagare molto di più.
Quando fai qualcosa al meglio delle tue conoscenze, accetta di essere
perfetto per quanto lo puoi essere. Dovrai pagare soltanto se persisterai
consapevolmente a rifare azioni che non sono benefiche per te. E questo, in
barba al risultato delle tue precedenti esperienze.
E' raro che una persona cosciente ripeta azioni che non sono benefiche,
sia per lei stessa che per gli altri.
Ogni giorno della vita ti offre nuove esperienze affinché tu possa
eccellere ancor più nella tua perfezione; e quando accetterai questo concetto
per te stesso, lo accetterai anche per gli altri. Cesserai allora di condannare,
giudicare, criticare o portare rancore nei confronti di chicchessia. Che
immensa pace interiore, conoscerai allora! Vedi, tutto è stato concepito per
trasformare in meglio la tua vita.
Il pessimista può facilmente paragonarsi al perfezionista: vede sempre
arrivare il lato peggiore delle cose, non accetta né la sua perfezione né quella
altrui; il fatto di essere pessimista o perfezionista è solo un frutto della mente,
dovuto al proprio concetto di bene/male.La Terra è una grande scuola nella
quale passiamo continuamente da una classe a quella superiore. Accetta che
ogni persona si trovi a un grado diverso, e che ognuna sia perfetta,
relativamente al grado raggiunto, Ci sono persone che vanno ancora all'asilo,
mentre altre non vi hanno ancora messo piede; c'è chi invece è già
all'università, ma nessuno, sulla Terra, è migliore degli altri.
Il bambino delle elementari che fa del suo meglio, è bravo quanto lo
studente universitario che lavora di buona lena; anzi: un bambino dotato di
coscienza e conoscenze inferiori allo studente universitario, spesso si sforza
molto di più di quelli che sono arrivati a un livello alquanto superiore.
Dunque, chi sei tu per giudicare gli altri?
Siamo tutti tanto perfetti quanto possiamo esserlo, in ogni istante della
nostra vita.
Dovere: ecco un termine che sta a indicare chiaramente come la nozione
di bene/male sia ancora molto radicata in te. Di solito, questo termine non
proviene da te, bensì dalla tua nozione di bene/male: «devo» oppure «non
devo». Esempio: lavori tutta la settimana e il mattino del sabato ti dici: «Oggi
devo fare le pulizie». Ecco che questo compito diventa una corvè. Sarebbe
meglio sostituire "devo" con interrogativi del tipo: «Ho davvero voglia di fare
le pulizie oggi? Se non le facessi, quanto mi costerebbe?»
Se il prezzo da pagare è troppo alto, perché da qui alla prossima settimana
non hai altro tempo per le pulizie, il bucato e la stiratura, allora puoi fare
un'affermazione di questo genere: «Beh, in fondo mi sembra di non avere
alcun altro giorno per farlo, e so che mi sentirò meglio facendolo oggi».
Hai fatto la tua scelta; anche se non si può dire che sia ciò che preferisci
fare, resta il fatto che è una scelta tua. Non è più la stessa cosa, e vedrai che
l'esecuzione di questi compiti ti richiederà molta meno energia.
Ti accade forse di dire: «Devo di nuovo andare a lavorare stamattina»?
Ricorda che non devi fare mai niente nella vita... L'intera vita è una scelta.
Puoi dunque scegliere di non andare a lavorare; ma ti senti pronto a pagarne
il prezzo? Se credi che la scelta ti costerebbe troppo perché rischieresti di
perdere il posto, allora prendi una decisione che diventa una scelta: «Scelgo
di andare a lavorare».
Ogni volta che ti accorgi di dire o pensare "devo", fermati e afferma tutto
l'opposto: «No, non devo. Posso sempre scegliere nella vita Non ho da render
conto a nessuno, quaggiù, tranne a me stesso».
Dopo averci riflettuto, se constaterai che il prezzo da pagare e troppo
elevato e non sei pronto ad affrontare le conseguenze di questa decisione,
agisci secondo questa consapevolezza! Questo vale per tutto, anche per le
leggi umane. Ad esempio, i semafori. Puoi scegliere di non rispettare i
semafori, se così ti piace... ma sei pronto a pagarne il prezzo? Sei pronto a
rischiare un incidente o a pagare una multa?
Vedi, non devi mai nulla, è sempre una tua scelta; tutto viene da te.
L'unica cosa che devi fare, per quel che ti riguarda, è evolvere, ossia amare e
procedere secondo le leggi naturali e spirituali fondamentali. Così è tutto
molto più facile. Occupati soltanto del tuo "essere", e il resto verrà da sé; è
l'unica cosa che abbia importanza sulla Terra. Il tuo intelletto non serve a
capire, analizzare o giudicare gli altri, ma a farti comprendere che la
perfezione è un tuo diritto di nascita.
Prima di passare al capitolo seguente fai un elenco di tutto ciò che
consideri bene o male nella tua vita; il tuo concetto di bene/male è uguale a
quello degli altri? I tuoi valori sono identici a quelli che attribuisci agli altri?
E' importante verificarlo. Se perdi delle cose o ti vengono rubate, questo
indica che i valori non sono gli stessi per te e per gli altri.
Nel fare la lista, guarda se il bene è davvero bene, e se il male è davvero
male. Alcune cose che consideri male potrebbero essere buone per te.
Osserva che tutte le cose scritte sulla tua lista sono talvolta bene, talvolta
male; ovvero talvolta benefiche e talvolta non benefiche a seconda della
persona, dell'evento, della circostanza e del momento. Non c'è niente che sia
veramente "bene" o veramente "male".
Fai una seconda lista con tutte le tue abitudini dopodiché, nel giro di tre
giorni, cambia almeno un'abitudine! Per cambiarne una di quelle che non
sono benefiche per te (fumare, per esempio), sostituiscila con una che sia
benefica per te. Ma il tutto non può che essere il frutto di una tua decisione: le
tue abitudini non benefiche provengono perlopiù dall'esterno, dalla tua
educazione, dalla tua cultura e dalle decisioni prese quand'eri giovane; una
buona abitudine è tonificante, vivificante. Ciò che importa è che sia frutto di
una decisione consapevole.
Ecco l'affermazione:
Osservo tutte le mie abitudini per essere in grado di sapere quali sono
benefiche per la mia evoluzione e la mia armonia. Accetto l'idea che vivere è
una scelta.
L'orgoglio
Si riconosce la persona orgogliosa dal fatto che vuol sempre aver ragione,
dando torto a chi la circonda; dà l'impressione d'essere l'unica vincitrice, ma
la forza e il potere che sembrano derivare dall'orgoglio sono soltanto illusori:
l'orgoglioso, in realtà, è sempre un perdente.
Sii onesto con te stesso: il tuo foglio, non lo vedrà nessuno; se necessario,
brucialo dopo aver fatto la lista. Guarda quante volte il tuo orgoglio ha preso
il sopravvento! Può essersi trattato di orgoglio mentale («Io so di più») o di
orgoglio spirituale («Io sono migliore»).
Questo esercizio non è stato concepito per farti sentire in colpa, ma per
farti prendere coscienza del livello a cui sei arrivato, e della decisione da
prendere. Guarda che cosa ti è costato in termini di salute, di pace interiore,
di rapporti, di felicità e di amore: sei pronto a continuare a pagare questo
prezzo?
Credo che, se sei riuscito a leggere questo libro fin qui, è perché hai
decisamente intenzione di prendere le redini della tua vita, e prestare ascolto
ai tuoi veri bisogni; occuparsi del proprio orgoglio è un bisogno
fondamentale, per cui guarda bene tutto quello che questi mutamenti
porteranno nella tua vita.
Una volta terminato l'elenco, prendi una situazione alla volta e vai dalla
persona interessata: se è il caso di chiederle perdono, fallo; spiegale che hai
capito di esserti lasciato dominare dall'orgoglio, dille che non eri veramente
tu a parlare, non tu con il tuo cuore, ma il tuo orgoglio che aveva preso il
sopravvento. Confessale che hai infine deciso di prendere tu stesso le redini,
ma che dovrà avere pazienza con te perché nulla può essere fatto da un giorno
all'altro. Questo bell'atto (l'amore ti aiuterà, credimi.
L'affermazione da ripetere il più spesso possibile è la seguente:
Mi accetto con il mio orgoglio e me ne libero sempre più ogni giorno,
vedendo Dio in tutti quelli che mi circondano.
I falsi padroni
C'è forse qualcuno, nella tua vita, in questo momento, che ti è vicino (un
congiunto, un figlio, un genitore, un datore di lavoro) e che temi? Che dirige
la tua vita? Davanti al quale sempre ti sottometti?
I nostri corsi, qui al Centro Ascolta il tuo corpo terminano sempre fra le
ventidue e trenta e le ventitre, a seconda del programma; mi è accaduto più
volte di vedere alcune partecipanti diventare nervose all'avvicinarsi delle
ventidue e trenta... Temono di far aspettare il marito che è venuto a prenderle.
A un certo punto cominciano ad agitarsi sulla sedia, ad alzarsi per andare alla
finestra... Appena il marito si presenta, ecco che la signora si affretta ad
andarsene, perdendosi la fine del corso.
Una donna che agisce in questo modo teme il marito, teme di dispiacergli.
C'è sempre modo di comunicare senza temersi a vicenda, e se quest'uomo è
troppo impaziente per attendere anche pochi minuti, la signora potrebbe
suggerirgli di arrivare più tardi; altrimenti, potrebbe organizzare i suoi
spostamenti da sola, con i trasporti pubblici o mettendosi d'accordo con un
altro partecipante per farsi riaccompagnare a casa.
Una persona che ne teme un'altra non è padrona di sé: infatti, appena temi
qualcuno, ne fai il tuo padrone, ed egli ti manipola continuamente. Sa
benissimo quale tasto premere per farti reagire, ed essere sempre in fase
reattiva non può farti bene, perché causa troppe emozioni.
* N.d.T.: il termine maitre si presta in francese a un gioco di parole che è
imposshibile in italiano; in francese, infatti, esso significa sia "maestro" che
"padrone".
Una persona che si lascia influenzare dalle notizie, molto spesso vivrà
nella paura, tormentata da ciò che ha udito. Se si annunciano problemi
finanziari nel paese, nasconderà i soldi o li trasferirà all'estero... Oppure,
quando viene a sapere che è stato trovato il corpo di un giovane mutilato dal
suo aggressore, vivrà una violenta emozione che potrà durare diversi giorni,
sebbene quel fatto non la riguardi direttamente.
Quello che accade agli altri, riguarda solo gli altri: si tratta della loro vita,
della loro responsabilità, e non c'è né da capire né da essere d'accordo o no.
Basta accettare il fatto che l'uno e l'altro abbiano vissuto l'evento, e provare
compassione senza tormentarsi. Questa è la vita.
Gli onori e il potere fanno parte anch'essi dei falsi padroni: se fai qualcosa
per venire onorato o per acquisire potere, significa che sei motivato da ciò
che è al di fuori di te, e non dal tuo Dio interiore; lasci che il desiderio degli
onori e del potere diriga la tua vita.
I beni materiali sono talvolta anch'essi dei falsi padroni: che rapporto hai
con essi? Tieni ad essi moltissimo? Se qualcuno danneggiasse il tuo bene più
prezioso, come reagiresti? Ti arrabbieresti? Se la risposta è "sì", vuol dire che
i beni materiali, a casa tua, la fanno da padroni. Cosa cambierebbe nella tua
prossima vita, se dovessi morire con un bicchiere di cristallo in meno o con
un graffio sul mobile del soggiorno, o una bruciatura sul tappeto? E' normale
che ogni essere umano voglia essere circondato da cose belle. La bellezza per
noi è importantissima, ma non ci fa bene essere schiavi dei nostri beni
materiali. Questi ultimi servono a renderci la vita più piacevole, non a
dirigerla: chi dirige, sei tu.
Riesci lo stesso ad arrivare a fine mese, no? Quasi tutti danno priorità alle
cose sbagliate: se si sentono dire che la loro televisione è troppo malandata
per essere riparata, corrono a comprarsene un'altra, e troveranno il mezzo per
pagarla. Ma avere un televisore è un bisogno? Tutti sappiamo che non si
tratta di un bisogno, ma quando un essere umano decide che vuole davvero
qualcosa, fa sì che accada.
L'individualità significa essere te stesso, e non ciò che pensi che gli altri
si aspettino da te. Smetti di pensare ai "che cosa diranno", "che cosa faranno",
"che cosa penseranno"! Un bell'esempio di individualità, è il modo di vestirsi
dei giovani: sembra che gridino «Aiuto, lasciatemi essere me stesso!» Questi
giovani hanno bisogno di molto più spazio di quanto sia mai stato necessario
prima, e soffocano all'idea che i loro genitori cerchino di modellarli in base al
loro stampo, o in base a ciò che avrebbero voluto fare e che non hanno fatto
per mancanza di coraggio.
Questi tre bisogni sono tanto importanti quanto l'aria per il tuo corpo
fisico; è quindi indispensabile saperli riconoscere per evitare allergie, disturbi
respiratori e problemi di gola. Il quarto bisogno è la sicurezza.
Molte persone pensano che la sicurezza sia avere un bel conto in banca,
un lavoro che offre molti vantaggi sociali, una bella casa, abbondanti beni
materiali e magari anche un compagno. Tutto questo, però, è soltanto falsa
sicurezza; è ciò che si dice adagiarsi nell'insicurezza. La vera sicurezza è la
tranquillità mentale frutto del pensiero che non vi è alcun pericolo da temere.
È sapere che, fondamentalmente, qualsiasi cosa accada, dentro di te hai tutto
l'occorrente per veder realizzare quello che desideri e cambiare quello che
non desideri. C'è una soluzione a tutto perché, in realtà, nella vita non si
vivono problemi ma piuttosto esperienze. Sappi che sei in grado di superare
qualsiasi situazione; hai tutto quello che ti occorre, proprio come tutti gli altri.
L'unica eventuale differenza sta nel modo che hai di esprimerlo.
Al mattino ti alzi subito per sbrigare le tue faccende? Ti senti molto fiero
di raccontare agli altri in cosa consiste il tuo lavoro, quali sono le tue
occupazioni quotidiane? Lo fai con entusiasmo? Sei felice di condividere
quello che fai? Hai una ragion d'essere?
Una delle reazioni più comuni alla collera consiste nel vuotare il sacco
con un'altra persona... ci sono persone specializzate nello sputare il rospo!
Un esempio è quello della moglie che torna dal lavoro raccontando al
marito tutto ciò che è andato storto nel corso della giornata, esprimendo il
malumore causatole da una collega o dal capo. Queste lamentazioni sono il
modo più sicuro per mandare all'aria una relazione: nessuno ci guadagna, né a
farle, né ad ascoltarle, né a sopportarle. La donna che impone queste
lamentazioni al marito naturalmente nutre nei suoi confronti delle aspettative,
perché desidererebbe essere consolata, sentirsi dire che ha ragione. Se il
marito lo fa, allora la signora esclamerà soddisfatta: «Ah! Mi fa talmente
bene parlarne con te. Hai sempre una buona parola!»
Ma in realtà, che cosa si è sistemato nella sua vita? La signora ha davvero
fatto qualcosa? Si è servita dell'energia del marito. Nei mesi, negli anni,
costui si sentirà sempre più svuotato, finché il suo rapporto con lei verrà
distrutto. Si sentirà sempre meno felice in sua compagnia, avrà sempre meno
voglia di parlare con lei, perché non vi sarà più scambio di energia. La stessa
situazione può prodursi fra amici: il piagnisteo riempie di energia chi lo fa,
ma si tratta di una dose solo temporanea; il giorno dopo quella stessa persona
ricomincerà la lagna, e così via. Quanto alla vittima che tollera o sopporta
questi sfoghi, non avrà nulla da guadagnarci perché si lascerà semplicemente
svuotare della propria energia. C'è una soluzione a questo problema. Prima,
ascoltare educatamente e con pazienza la persona in questione, e dopo che
avrà "vuotato il sacco", dirle: «Ora dimmi cosa conti di fare per uscire da
questo problema».
Sicuramente ti risponderà: «Cosa vuoi che faccia? Non ho scelta, è tutta
colpa degli altri, non posso farci nulla». Allora potrai dirle con molta
delicatezza che non ti interessa sentirla parlare dei suoi problemi perché
evidentemente ci è affezionata; se non vuole far nulla per risolverli, significa
che non ne ha ancora abbastanza. Ama i suoi problemi, ovvero li nutre con i
suoi pensieri, dà loro energia ed essi automaticamente si amplificano.
Questo la metterà probabilmente di cattivo umore; ti giudicherà ingiusto e
duro di cuore ma può darsi che, in compenso, tu l'abbia toccata abbastanza
per farle capire che è venuto il momento di agire nella sua vita. Se a questo
punto non si servirà più della tua spalla per piangere, ne troverà un'altra e tu
non avrai perso granché. Avrai semplicemente conservato la tua energia:
questa è la differenza fra la condivisione e il piagnisteo.
Cercare di sentirsi meglio vuotando il sacco, è il piagnisteo; condividere
qualcosa di sgradevole consiste invece nel raccontare ciò che abbiamo
vissuto o stiamo vivendo in questo istante allo scopo di porvi rimedio, di
provocare un cambiamento. La condivisione non ha aspettative ed è per
questo che è importante, per una coppia, imparare a condividere ogni grande
gioia, ogni momento spiacevole della vita come farebbero due amici.
Condividere significa assumersi la propria responsabilità in tutto ciò che
accade.
Come puoi constatare ci sono molti modi di esprimere un'emozione; i
peggiori sono quelli in cui non fai nulla, o fai finta che la cosa non ti riguardi.
Questo modo di agire è come "mandar giù" le emozioni.
Spesso sentiamo dire: «Non mi abbasserò mai a dirgli/le che mi ha fatto
arrabbiare, che ci sono rimasto male». Mandar giù le proprie emozioni spesso
è causa di peso eccessivo e, automaticamente, di molti altri problemi fisici.
Si dice che la malattia per eccellenza delle emozioni represse, quindi non
espresse, sia il cancro. Si tratta di emozioni che prima o poi finiscono per
scoppiare, e così facendo, fanno "scoppiare" le cellule.
Esprimersi piangendo, gridando, camminando o facendo sport è certo
meno nocivo che reprimere il tutto, giacché si tratta semplicemente di una
qualsiasi forma di espressione.
Ecco, però, il modo che ti suggerisco. Una volta compiuto questo
esercizio, se l'avrai fatto davvero con tutto il cuore, non sarai più travolto
dalle emozioni neppure se, nella tua vita, ti si presenterà una situazione
identica. Constaterai che la situazione è presente, ma che le tue emozioni di
prima non ci sono più; meraviglioso, vero? Puoi liberarti di tutte le emozioni
che ti perseguitano dall'infanzia.
In primo luogo, è essenziale identificare l'emozione, sapere cosa sta
accadendo. Si tratta di dolore, collera, disappunto, frustrazione, paura, ansia,
rancore, aggressività, eccetera? Quale che sia, basta identificarla.
La seconda tappa è un po' più difficile: bisogna accettare la responsabilità
dell' emozione. Accettare che sei tu a crearla. Sei tu che ti lasci influenzare
dall'esterno, da ciò che hai visto o sentito, mentre avresti potuto avere un
atteggiamento del tutto diverso.
Un esempio: una delle tue migliori amiche viene a trovarti con un vestito
nuovo; guardandola, non puoi fare a meno di pensare che il colore del vestito
non le dona; secondo te la invecchia e la rende opaca. Dentro di te pensi:
«Dovrei dirle che quel colore non le sta per niente bene, che dovrebbe evitare
di comprarsi dei vestiti così. Bisogna pur che qualcuno glielo dica, perché a
quanto pare non se ne accorge». Decidi quindi di fare quest'azione
caritatevole, per aiutarla.
La tua amica ha tre scelte. Nel primo caso ti ringrazia: «Santo cielo, sei
molto gentile a dirmelo. E' la prima volta che compro una stoffa di questo
colore. Grazie per aver avuto il coraggio di dirmelo». Si sente felice che tu le
abbia espresso il tuo parere.
Una seconda reazione può essere priva di emozioni, e quindi neutra:
«Bah! A lei non piace, ma sono affari suoi» e non ci penserà più. Nel terzo
caso, la tua amica può davvero arrabbiarsi e pensare: «Ma guarda un po', non
ho mica chiesto il suo parere! Che gliene frega del mio vestito? Aspetta che
mi venga a tiro... Mi rifarò! Le dirò tutto ciò che non mi piace di lei».
Osserviamo questo terzo caso, e cerchiamo la causa della sua collera,
indipendentemente dal fatto che l'abbia espressa o meno. Cosa avrà provocato
questa emozione? Il commento in sé oppure il modo in cui l'ha interpretato?
Tutte le emozioni umane vengono dalla stessa fonte: il pensiero. Non è
mai colpa degli altri. Mai. Senza eccezione. Secondo la legge fondamentale
della responsabilità, tu sei il solo responsabile delle tue emozioni.
Torniamo all'esempio del marito che umilia la moglie davanti a tutto il
parentado. L'atteggiamento di costei sarebbe diverso se si assumesse la
responsabilità delle sue emozioni, perché allora guarderebbe il marito in
modo molto diverso: «Poveretto, se non riesce a dirmi queste cose quando
siamo da soli, deve aver paura di me. Cosa sto facendo? Quale, fra i miei
atteggiamenti, lo impaurisce al punto da non rivelarmi la sua opinione? Sono
forse troppo autoritaria? Lo ascolto davvero quando mi esprime il suo punto
di vista, oppure mi affretto a convincerlo del mio?»
Se accetti la responsabilità secondo la quale raccogli sempre quello che
semini, vedrai la situazione in un'ottica completamente diversa. Se questa
situazione si ripete di continuo nella tua vita, allora chiediti se nel tuo
comportamento, c'è qualcosa che provoca questa reazione In tuo marito.
Invece di arrabbiarti per il suo modo di agire, accetta la tua responsabilità; ti
accorgerai che molto spesso cerchi di cambiarlo, che ti accade anche di
criticarlo in pubblico, magari anche in sua assenza. Il suo atteggiamento è il
suo modo di rivendicare il suo spazio. Si sente soffocato dai tuoi modi
autoritari. Tuttavia non ne è veramente cosciente, ed è il suo istinto di
sopravvivenza a prendere il sopravvento. Ogni volta che qualcuno preme un
tasto che scatena una reazione, significa che cerca di dirti: «Voglio soltanto
riprendere il mio spazio. Mi sento soffocare!» In questa situazione non vi è
alcuna cattiveria; è solo un segnale per avvertirti che stai invadendo il suo
spazio; l'altro cerca soltanto di recuperarlo.
Nel momento in cui accetti la tua responsabilità, la tua emozione si
dissipa a poco a poco, la collera nei confronti di tuo marito comincia a
diminuire e, a ben guardarlo, lo vedrai sotto un profilo migliore.
La terza fase consiste nell' esprimersi direttamente con la persona in
questione. È una tappa non necessaria se hai accettato la tua responsabilità
con tutto il cuore, ma ti consiglio caldamente di metterla in pratica, proprio
per vedere se hai agito di cuore e non "di testa". Ben pochi esseri umani
hanno questa nozione di responsabilità al cento per cento, ed è per questo
che, in prima battuta, la tentazione è di dire che abbiamo agito davvero con il
cuore, mentre la faccenda, in realtà, è stata diretta "dalla testa". Non serve a
niente prendere in giro se stessi.
Rimanendo sempre nella situazione menzionata prima, ecco un modo di
esprimersi; eccoti dunque da sola con tuo marito, gli spieghi quello che hai
vissuto, quello che hai provato mentre ti ha umiliata, e il momento di collera
che hai sentito nei suoi confronti. Ti sei accorta, dopo una riflessione matura,
di aver davvero invaso il suo territorio, e di aver voluto spesso cambiarlo. Ora
hai capito che il suo atteggiamento è stato un suo modo per tornare alla
carica, e che per la prima volta tutto questo ti è chiaro.
Non fai altro che esprimergli quello che hai vissuto: è importante
esprimere questo solo dopo aver accettato tutta la tua responsabilità, perché
se credi di non essere responsabile della tua collera, farai un atto d'accusa più
che di condivisione. Se nell'intimo delle pareti domestiche gli dici: «Voglio
che tu sappia che mi sono sentita frustrata e che mi sono molto arrabbiata
quando mi hai umiliata davanti a tutti», ciò che lui percepirà sarà l'atto
d'accusa; se invece si sentisse dire: «Cercherò di far sì che queste cose non mi
feriscano; hai certamente le tue ragioni» penserebbe che è colpa sua se tu sei
in collera. Se soltanto potesse cambiare e smettere di umiliarti davanti al
parentado! Se cambiasse, saresti più felice e non dovresti affrontare tutte
queste emozioni... Dice un vecchio adagio: «Più tocchi, peggio è»... Più vuoi
cambiarlo, più la situazione si riproduce.
Tuo marito certamente ti prometterà di non farlo mai più, ma la cosa
accadrà di nuovo. Il mezzo più efficace, per quanto ne so, è parlargli con il
cuore, dopo aver vissuto il processo necessario ad accettare che è stato il tuo
atteggiamento a provocare il suo. La nozione fondamentale di responsabilità
consiste nell'accettare che tutto ciò che ci accade è sempre il frutto di quello
che abbiamo seminato prima; se continui a mettere in pratica i tuoi esercizi
ogni giorno, riuscirai ad accettare questa responsabilità.
Domare le proprie emozioni richiede grande esercizio. Non conosco quasi
nessuno che non abbia vissuto un'emozione almeno una volta nella vita.
Cerca ora di immaginare una situazione in cui qualcuno viene a
condividere le sue emozioni a proposito di qualcosa che tu gli hai detto;
immagina anche che questa persona si sia accorta di essere lei stessa
responsabile. Proverai un immediato benessere e questo colloquio non farà
che riavvicinarvi. Ecco perché è così importante esprimere ogni emozione!
Provare collera, liberartene assumendoti la tua responsabilità va bene, ma
se poi non la esprimi alla persona interessata perdi un'ottima occasione per
manifestarle amore, creando un riavvicinamento di grande beneficio per la
coppia, fra amici o fra genitori e figli. Andare dalla persona interessata e
raccontarle ciò che hai vissuto è un segno di fiducia in te e negli altri.
Se una situazione simile dovesse ripresentarsi, una volta accettato il
processo di responsabilità, non sentirai mai più quell'emozione di collera: non
tornerà più. Ti accorgerai gradatamente che, liberandoti dalle emozioni, ti
liberi da vecchi rancori. Forse hai vissuto certe emozioni con i tuoi fratelli,
sorelle, amici, moltissimi anni fa, e non hai mai osato esprimerle. Ti sei
tenuto tutto dentro da allora, credendo che loro soltanto ne fossero
responsabili. Ora puoi decidere univocamente di non reprimere più le tue
emozioni, assumertene la responsabilità e andarle ad esprimere a chi di
dovere. Sperimenterai non soltanto un mutamento interiore ma anche un
cambiamento fisico: il giro-vita comincerà a calare, anche se sei già snello.
Il centro d'energia delle emozioni è situato fra l'ombelico e La zona del
cuore: ecco perché il girovita aumenta con l'età, sia nelle donne che negli
uomini. Notiamo tuttavia che il fenomeno è più accentuato in questi ultimi,
che certamente esprimono di meno le loro emozioni.
Tra le migliaia di persone che hanno imparato a domare le emozioni, ho
visto verificarsi cambiamenti radicali: c'è chi ha perso fino a quindici
centimetri di giro-vita in due-tre mesi, altri che non perdono peso ma
riescono a scendere di circonferenza nelle sette settimane del corso Ascolta il
tuo corpo.
Dopodiché facilmente queste persone riescono a liberarsi da emozioni
represse da lunga data, aiutandosi in tal modo a sbarazzarsi anche di diversi
disturbi causati dalle troppe emozioni represse. Hanno trovato l'antidoto al
cancro.
Quando imparerai ad esprimere le tue emozioni a mano a mano che ti si
presenteranno, ti garantisco che non avrai più di che preoccuparti; ma fai
attenzione, accertati di fare tutto con il cuore e non con la testa. Non hai
niente da guadagnare dal prendere in giro te stesso. Saprai se hai agito
davvero con il cuore nel momento in cui ti esprimerai con la persona
interessata.
Se speri che quest'ultima cambi il suo modo di fare dopo la tua
condivisione, vuol dire che hai agito "di testa", e che non accetti interamente
la responsabilità delle tue emozioni. Accettare significa smettere di avercela
con l'altra persona; anche se l'azione si ripete di nuovo, non c'è più nulla che
ti disturbi, sebbene tu continui a non essere d'accordo. Che sollievo!
Altro esempio: supponiamo che ti dia fastidio vedere gli armadi con le
porte aperte. Ti spazientisci e talvolta ti arrabbi quando qualcuno, in casa, le
lascia aperte. Mettiamo che, a un certo punto, tu ti accorga che si tratta di un
particolare molto banale nella vita quotidiana, e che, in fondo, il fatto che le
porte siano aperte o chiuse non ti cambia la vita, non influisce né sul tuo
pensiero né sul tuo "essere", e che tu dica a te stesso: «È a me che piacciono
chiuse. Tocca a me dunque chiuderle». Da quel momento, smetti di provare
emozioni, e le porte aperte non ti disturbano più. Con gran sorpresa
constaterai che, proprio da quel momento, i tuoi familiari cominceranno a
chiuderle senza neppure rendersene conto. Non hanno più l'impressione che
tu voglia cambiarli. Una volta che, nel cuore, tutto è stato accettato, non c'è
più nulla di grave, più nulla che ti disturbi: che sollievo!
***
Le paure e i sensi di colpa sono i due tipi di emozione più diffusi e più
sviluppati nell'essere umano; non conosco nessuno che non abbia avuto paura
in vita sua e che non provi ancora oggi un certo timore.
La paura, come ogni altra emozione, viene dal pensiero. Quello che a te fa
paura, può lasciare un altro indifferente. È evidente che alcune persone sono
più coraggiose di altre, e che molte riescono a dominare le loro paure. Se un
cane di grossa taglia ti saltasse addosso, certamente avresti paura perché
riconosceresti il pericolo: si tratterebbe di una paura reale per te. Altre
persone, nella stessa situazione, reagirebbero invece in modo diverso, perché
sono in costante armonia con gli animali. Fin dal primo balzo, sono già
convinte che il cane non voglia far loro del male, che sia il suo modo di
giocare, proprio come gli esseri umani hanno impulsi diversi per esprimere la
gioia e l'amore.
La cosa più importante è che tu prenda coscienza della tua paura per
capire se è reale o no. Se c'è un reale pericolo per il tuo corpo fisico, nel
momento in cui hai paura, allora è umanissimo provare timore in
quell'istante; il corpo sa precisamente quanta adrenalina fornirti per
fronteggiare la situazione.
Attualmente, in questo nostro mondo, ci sono molte più paure irreali che
paure reali.
Torna indietro di qualche mese: quante volte, negli ultimi tre mesi, ti è
capitata una paura reale, in cui sei stato davvero in pericolo di vita?
Tutto il resto delle paure è semplicemente il frutto del pensiero. Se una
paura è frequente, significa che ci è stata inculcata dai genitori fin dalla più
tenera infanzia, e forse persino prima di nascere; il bambino riceve e accetta
le emozioni di paura conseguenti all'eccesso di protezione dei genitori (paura
che il bambino cada, che prenda freddo, che si ammali). Costoro credono che
aver paura sia un comportamento normale, ma si tratta ancora una volta di un
comportamento abituale (non normale) per l'essere umano. Come già
abbiamo avuto occasione di dire, l'essere umano, per mezzo del pensiero,
forma un'immagine nel mondo invisibile, che possiamo definire
"elementale"; più diamo
energia a questo elementale, più lo alimentiamo; alla fine riesce a
materializzarsi, diventando realtà nel mondo visibile.
Vi è una gran quantità di paure: paura del buio, dell'acqua, dei tunnel, dei
ponti, degli ascensori, paura di ritrovarsi chiusi in un locale stretto, paura di
arrossire, di ingrassare, di rimanere senza soldi, paura degli animali, del
traffico, dell'altezza, dei microbi, della folla, della morte, paura di essere
malati, paura degli incidenti, del fuoco, dell'aereo, delle iniezioni, e chi più ne
ha più ne metta!
Vi sono paure ancora più sottili: quella di non essere all'altezza della
situazione, paura che gli altri ridano di noi, paura di non essere accettati, di
venire rifiutati, umiliati, paura di essere criticati, messi sotto accusa, paura di
ferire. Vedi quante paure dominano l'essere umano.
Le persone che più facilmente vivono di paure sono quelle che hanno
avuto genitori ansiosi e insicuri, incapaci di far fronte ai propri problemi
emotivi, i quali li hanno indotti a dedicare un'attenzione eccessiva alle paure
dei propri figli.
Utilizzando i tuoi talenti, facendo qualcosa di tuo, dai vita alla tua
creatività: non sei la copia di un'altra persona.
Ci sono persone che si servono della loro creatività nel lavoro quotidiano;
è quindi normale che la loro vita sia più passiva fuori dall'ambiente di lavoro.
Creare significa anche creare la tua vita, prendere delle decisioni; la
mancanza di creatività colpisce gli organi genitali o tutto ciò che riguarda la
zona della gola.
Il terzo bisogno è la fiducia.
Che significa "aver fiducia in sé'"? Molte sono le risposte; c'è chi
confonde la fiducia con il coraggio, la perseveranza, la faccia tosta...
La fiducia in sé non significa darci dentro e combattere le tue paure:
questo è coraggio.
La fiducia in se stessi è la capacità di confidarsi, di esprimersi, di rivelarsi
a un altro senza temere il suo giudizio.
Più impari a confidarti, a rivelarti agli altri, e senza scegliere, più sviluppi
la fiducia in te stesso, attirando in questo modo la fiducia altrui..
Immagina che un'amica ti confidi tutti i suoi pensieri più segreti e si apra
a te completamente: non ti viene voglia di fare altrettanto con lei? La stessa
cosa può accadere fra datori di lavoro e impiegati: un impiegato in grado di
confidarsi, di esprimere le sue emozioni e di dire esattamente quello che vive
nel momento in cui lo vive, si guadagnerà ancora di più la fiducia del capo.
La maggior parte delle persone sceglie qualcuno con cui confidarsi; il
lavoro, i problemi personali, la vita affettiva e sessuale vengono confidati a
categorie di persone ben precise.
Aver fiducia in te stesso ti permetterà di rivelarti a chicchessia: certo con
un po' di buon senso! Non ti sto dicendo di raccontare tutta la tua vita a
chiunque incontri per strada! Tuttavia, se provi un impulso improvviso e
spontaneo a confidarti con qualcuno, senza neppure conoscerlo
profondamente, fallo: la tua paura di svelarti, di venire giudicato, pian piano
si dissolverà e non starai più a riflettere su che cosa il tuo interlocutore
potrebbe pensare di te.
Avere fiducia in se stessi è una scelta; non è qualcosa di innato né di
ereditario: sei tu che decidi di aver fiducia in te con i tuoi tentativi personali e
quotidiani e con la tua volontà di imparare a rivelarti. La mancanza di fiducia
in se stessi genera automaticamente una mancanza di fiducia negli altri.
I problemi di evacuazione (renale o intestinale) sono spesso i sintomi
fisici della mancanza di fiducia.
Ilquarto bisogno è il senso di appartenenza.
L'essere umano ha bisogno di sentire di appartenere a qualcosa, a un
luogo, a un gruppo. Lo vediamo spesso circondarsi di amici fin da piccolo; il
bambino che se ne sta da solo, che non ha legami di appartenenza è un
bambino infelice e molti adulti soffrono di solitudine proprio a causa di
questo senso di appartenenza insoddisfatto.
Il senso di appartenenza è qualcosa che ti viene da dentro: sei tu, tu
soltanto, che decidi di far parte di qualcosa, in qualsiasi momento, con
chiunque. Tendi a frequentare sempre lo stesso ristorante, lo stesso gruppo di
amici o lo stesso luogo di vacanza? Questo è un segno che, per il momento, il
bisogno del senso di appartenenza non è soddisfatto. Probabilmente hai molta
difficoltà ad adattarti, a sentirti bene in un posto nuovo, non accetti l'idea che
questa sia la Terra di tutti, e che tu puoi appartenere a tutto ciò che desideri.
Non vi è alcun luogo che non sia fatto per te; in ogni istante, sei tu che decidi
di appartenervi.
Appartenere non significa voler essere ovunque; ma qualunque sia il
posto in cui ti trovi, nella ricchezza o nella povertà, ripetiti che hai diritto di
essere lì in quel preciso istante. Accettando questa idea, cancellerai ogni
senso di disagio, quella strana sensazione di essere in un luogo "estraneo".
Le persone che non soddisfano il loro senso di appartenenza soffrono di
un vuoto interiore, e saranno indotte a riempirlo con del cibo o con l'alcool.
Possono avere problemi di sovrappeso o disturbi al tubo digerente; possono
anche diventare molto possessive nei confronti degli altri, cercando di
compensare questo senso di non-appartenenza.
Il quinto bisogno è la speranza.
Immagina di essere bloccato sotto terra, in una specie di tunnel senza via
d'uscita, convinto che non vi sia alcuna speranza di uscire... Sarebbe meglio
morire! Ma se ti immagini una piccola luce che appare in lontananza, allora
tutto cambia: quel puntolino luminoso rida vita ed energia alla speranza, e
anche il tempo necessario per andare fino in fondo al tunnel non sarà più un
problema.
Questo vale anche per l'essere umano: sappi che ti stai costante
mente dirigendo verso una luce più grande, e che in fondo alla tua
strada c'è qualcosa di fantastico. ,
Bisogna mantenere la speranza che le cose andranno meglio; ciò che vivi
adesso sono esperienze e servono a insegnarti qualcosa su di te; a mano a
mano che impari, la luce si farà più grande e quindi ci sarà in te più calore,
più amore.
Le persone prive di speranza sono spesso depresse o soffrono di
ipotensione.
Il sesto bisogno è quello dell'affetto.
Se non hai abbastanza affetto, chi ha dimenticato di seminarne? Se ti
guardi intorno ti sarà facile constatare che l'essere umano dà più affetto agli
animali che non alle persone.
Dopo la morte del suo cane, un'amica mi ha confidato che ci sono state
maggiori manifestazioni d'affetto tra lei, il marito e la figlia; non si era mai
resa conto che, da anni, appena tornavano a casa, tutto il loro affetto era
rivolto essenzialmente al cane, trascurando così il resto della famiglia.
E' bello dare affetto agli animali, ma non per questo dobbiamo
dimenticare gli umani! E' molto frequente vedere una moglie o un marito
seduti davanti al telev<isore, intenti a coccolare il cagnolino o il gattino,
mentre il coniuge se ne sta lì, per conto suo, rassegnato a... coccolarsi da
solo!
Il contatto fisico non è l'unico modo per esprimere il proprio affetto: una
parola di incoraggiamento, un fiore ogni tanto, una parolina dolce o un
complimento sono ugualmente prove di affetto. Ciò che fai per gli altri, puoi
farlo anche per te, poiché l'affetto lo puoi dare anche a te stesso: non
dimenticarlo!
Sulla Terra, l'energia è la base di tutto, quindi per ottenere qualcosa
bisognerà che tu ci metta la tua energia. Più libererai energia affettiva più ne
farai arrivare nella tua vita. E' stato provato che un neonato che riceva
soltanto le cure fisiche essenziali (biberon, pannolini, eccetera) senza la
minima traccia di affetto, si lascia morire: questo rivela come si tratti di un
bisogno essenziale. L'affetto significa anche "toccare gli altri", ed è per
questo che tanta gente fa di tutto per attrarre l'attenzione altrui. Offriamo
regali, montagne di cose, diciamo di sì mentre vorremmo dire di no... E tutto
questo per ricevere attenzione. L'essere umano ha bisogno di sentire che
riesce a "toccare" l'altro, suscitandone l'affetto e provando affetto.
Se tu dovessi decidere di non lasciare alcun segno nella vita di nessuno
perché credi di non avere importanza, cominceresti subito a ritirarti, a frenare
i tuoi slanci affettivi; la gente, allora, farebbe la stessa cosa con te. Non è
equilibrato che tu ti lasci toccare o che tu riceva affetto dall'ambiente
circostante, quando poi tu né gli dai affetto né riesci a raggiungerlo. Si tratta
di uno squilibrio in termini di scambio di energia.
Questo spiega diverse allergie: se la tua mancanza di affetto è abbastanza
grande, avrai gli stessi problemi che insorgono a segnalare la mancanza di
senso di appartenenza (cibo o alcool). Il settimo bisogno è rappresentato
dall'avere una meta.
E' essenziale avere una o diverse mete nella vita. Se ti dicessi: «Ti do un
minuto per dirmi quali sono i tuoi scopi a breve termine (sei mesi), a medio
termine (cinque anni) e a lungo termine (vent'anni)», cosa mi risponderesti?
Riusciresti a elencarmi le tre mete relative a questi periodi? Sarebbe difficile,
vero? Specialmente se non esistono!...
E' molto importante avere uno scopo preciso, perché questo accresce la
tua voglia di vivere. Abbi il coraggio delle mete importanti! È meglio
mancare di poco uno scopo importante piuttosto che raggiungerne uno
piccolo.
Le mete, poi, si possono cambiare; ad esempio, se hai deciso di parlare
inglese entro sei mesi e se, dopo un mese, passi allo spagnolo, il
cambiamento non sarà grave, purché tu mantenga la meta, e lavori con
impegno ogni giorno per raggiungerla.
Verifica se distingui bene il desiderio dallo scopo: quando dici che, nel
giro di un anno, vuoi avere una casa tua, questo è un desiderio;
Il sogno diventa realtà quando lo trasformi in una meta. Vedrai: avere uno
scopo ti restituirà la voglia di vivere, ti alzerai al mattino pieno di energia
perché saprai di vivere per qualcosa di importante. Tuttavia non essere troppo
rigido con te stesso: fissarsi uno scopo ben preciso in un lasso di tempo
determinato e rivelarlo a tutti, va bene; però voler continuare a perseguire una
meta che non si desidera più veramente raggiungere, per paura di quello che
diranno gli altri, non è più benefico.
Quando vuoi che un tuo desiderio diventi una meta, chiedi al tuo
superconscio se questo scopo è veramente benefico per te; sai che ti
risponderà a modo suo.
Se non hai alcuno scopo nella vita, spesso mancherai di energia, perderai
la voglia di fare qualsiasi cosa; ne risentiranno soprattutto le gambe, le
braccia, gli occhi, le orecchie e il naso. * * *
Quando qualcuno chiede il tuo aiuto, allora è importante che tu glielo dia
come meglio sai fare: è quella che viene chiamata "carità Umana". Siamo
tutti qui sulla Terra per crescere insieme. Assicurati però che sia l'altro a fare
il primo passo: quando l'intenzione di aiutarlo viene da te e vuoi davvero fare
qualcosa per questa persona, chiedi il suo permesso.
Ad esempio: «Ho qualcosa di importante da dirti, che credo sinceramente
che possa aiutarti in questo momento. Mi permetti di dirtelo, mi permetti di
darti la mia opinione?»
In quel preciso istante, a seconda della sua risposta, saprai se aiutarlo sarà
qualcosa di benefico per te oppure no. Se invece aiuti qualcuno che non vuole
modificare il suo comportamento, butterai via inutilmente tanta energia,
senza che il tuo gesto, oltre tutto, sia minimamente apprezzato!
Imparare a vedere Dio ovunque intorno a te, in te, in tutti gli esseri, negli
animali, nella natura, rende la tua vita completamente diversa; hai
l'impressione di essere sempre circondato dal sole. Tutto ciò che esiste sulla
Terra e nel cosmo intero è espressione di Dio. Dio soltanto può esprimersi in
modo diverso su ogni pianeta. Sul pianeta Terra solo gli umani interpretano
male il vero Dio; guardati intorno: le stelle, i mari, i pianeti, gli animali in
libertà non mancano di nulla, hanno sempre di che nutrirsi; seguono infatti le
leggi naturali fondamentali. Solo gli umani o ciò che viene toccato da mani
umane hanno disturbi e malanni.
Ora che stai facendo la tua "pulizia" interiore, sarebbe bene farla anche al
di fuori, contemporaneamente: ripulisci quegli angoli di casa in cui da un
pezzo si sono accumulate troppe cose del passato, ciò che non hai usato da un
anno a questa parte. L'energia che non si muove è energia mal usata. Più
smuovi energia, più energia arriverà; più fai pulizia a casa tua, più fai posto
per nuove cose: è la legge del vuoto.
Siamo ben lungi dal vivere il momento presente! Pianificare qualcosa per
il futuro va bene, ma non bisogna rinviare la propria felicità al
raggiungimento di quelle cose.
Essere spirituali significa pensare in termini di essere, fare e avere, invece
di avere, fare ed essere. Chi pensa: «Se guadagnassi tanti soldi, mi comprerei
un bel negozio e sarei felice» è come se pensasse in termini di avere, fare ed
essere. Questa persona, se vuole seguire le leggi naturali, potrebbe pensare
così: «Per essere felice voglio un negozio, dunque faccio in modo di
procurarmelo, e poi l'avere verrà».
L'era della spiritualità e del rinnovamento è appena iniziata, ed è
imperniata sull'essere invece che sull'avere. Tutti quelli che si ostinano a
pensare che l'avere sia più importante dell'essere, ben difficilmente
raggiungeranno la felicità, oggi o domani che sia. Con questo non voglio dire
che tu debba sbarazzarti di tutti i tuoi beni: no. Dio ha creato tante cose belle,
che sono di tutti, a cui tutti possono avere accesso. E tuttavia, queste cose o
l'avere non devono decidere per te.
Inutile stare a preoccuparti del futuro quando nell'istante presente tutto va
bene. Sai che diventiamo ciò che pensiamo, quindi oggi tutto va per il meglio
perché il tuo affitto è pagato, hai del cibo, stai bene e hai tutto ciò che ti
serve. Bravo! Questo è importante e non hai da preoccuparti per tutti i mesi
futuri, o addirittura per gli anni futuri. Ciò non ti impedisce di fare qualche
piano per il tuo avvenire, né di avere le tue mete; ma il tutto va fatto con la
fiducia che accadrà senza intoppi.
Il tuo Dio interiore sa precisamente di cosa hai bisogno; quando ti
accadono cose sgradevoli, non è necessariamente qualcosa che desideri, bensì
qualcosa di cui hai bisogno: è il modo in cui il tuo Dio interiore, il tuo
superconscio, ti indica che qualcosa nelle tue parole, nei gesti o nei pensieri,
in questo preciso momento, è contrario alle leggi dell'amore. E un suo
tentativo per rendertene consapevole. Quando tutto ciò che dici, fai o pensi è
in armonia con le leggi dell'amore, non c'è alcun bisogno di messaggi, e ti
possono accadere solo cose belle.
Per aiutarti ad udire la voce interiore del superconscio, ovvero del tuo Dio
interiore, ti suggerisco di praticare la meditazione: si tratta di uno strumento
indispensabile alla tua evoluzione, perché più impari ad entrare in te, ad
amarti e ad accettarti, più proverai piacere nell'ascoltare quella voce interiore.
Raccomando vivamente di meditare ogni giorno.
Una meditazione non è un rilassamento. Consiste nel prendersi alcuni
minuti ogni giorno per smettere di pensare. Il momento migliore per meditare
è il mattino presto, e prima dei pasti; se non riesci a farlo al mattino, puoi
farlo prima di cena. E' invece sconsigliabile meditare dopo cena. Scegli
preferibilmente sempre lo stesso posto, un posto che sia disponibile tutti i
giorni, dove potrai isolarti facilmente. Se possibile cercati un luogo con una
finestra che dà verso est, per vedere l'alba.
Puoi meditare venti-trenta minuti al giorno. La meditazione non si fa mai
sdraiati, né con la testa appoggiata da qualche parte. Siediti invece con la
schiena il più possibile diritta, per consentire all'energia di risalire dalla base
della spina dorsale fino al capo. Puoi meditare con o senza musica. È bene
ripetere mentalmente una frase o una parola spirituale allo scopo di tenere
occupata la mente cosciente, ed è ciò che viene chiamato mantra. Trova una
parola o una frase che non evochi alcuna immagine a livello cosciente, come
ad esempio: pace, amore, armonia. Il mantra che viene consigliato nei corsi di
Ascolta il tuo corpo è: «Io sono Dio, Dio io sono». Più ripeti questa frase, più
aiuti il subconscio a trovare i mezzi per esprimere il concetto.
E possibile che, all'inizio, tu abbia qualche difficoltà; è molto difficile per
l'essere umano smettere di pensare e limitarsi ad osservare, ma non perdere la
pazienza; ciò che conta, in primo luogo, è la perseveranza e non il successo.
E' come quando si fanno degli esercizi fisici: all'inizio proviamo dolori
dappertutto e i nostri movimenti sono maldestri, ma perseverando tutto
diventa più facile. Per la meditazione funziona esattamente nello stesso
modo: dopo un certo tempo, che si tratti di giorni, settimane o mesi, a
seconda della disciplina del tuo pensiero, la meditazione comincerà a piacerti,
e quando non la farai sentirai che ti manca.
Meditando, è come se spegnessi la voce mentale per ascoltare quella del
superconscio. Riceverai risposte ai tuoi problemi o ai tuoi interrogativi
interiori, e non necessariamente proprio durante la meditazione, ma nelle ore
o nei giorni che seguiranno. Se senti male o un senso di disagio in vari punti
del corpo non preoccuparti: si tratta semplicemente di un vecchio stress che
sale in superficie e si libera. Osservalo soltanto senza pensarci, come quando
osservi le foglie morte che scivolano sull'acqua del fiume. E' qualcosa di
molto benefico per te; ringrazia dunque il tuo corpo di aver snidato quel
dolore.
***
Per terminare questo capitolo, fai un elenco di tutto ciò che ti disturba
negli altri e osserva ciò che è tuo; le tue scoperte ti sorprenderanno. Quando
avrai capito che cosa non accetti di te, concediti il lusso d'essere "proprio
così", e chiediti: «Cosa mi costa essere così?»
Ora fai un secondo elenco di tutto quello che ammiri negli altri; proprio
còme le cose che ti disturbano, ciò che ammiri in loro è anche tuo; è tuo ma
non sempre accetti l'idea che anche tu possa essere buono e fantastico proprio
come la persona che ammiri. Concediti il diritto di essere così, accetta l'idea
di poter avere quei talenti o di poterti sentire bene, come quella persona.
Prenditi il tempo necessario per scoprire chi sei davvero.
Sei una manifestazione di Dio. Niente altro esiste in questo mondo,
e in tutti gli altri.
Sei qui sulla Terra per una sola ragione: per evolverti, ovvero consentire
alla tua anima di purificarsi e crescere. Crescere significa amarsi e amare gli
altri.
Noi umani abbiamo la testa dura e di conseguenza ci è difficile amare
completamente, incondizionatamente e in modo impersonale. Dobbiamo
ritornare più volte, con un corpo diverso, per imparare ad amare ogni volta in
condizioni diverse.
La Terra è una grande scuola d'amore, ed è un privilegio essere vivi. Ecco
perché bisogna usare ogni istante della nostra vita per amare sempre meglio.
Se in ogni vita ti impegni un po' di più, ti eviti di tornare tante volte.
Si può fare il paragone con una scuola qualsiasi: se ogni anno pensi solo a
divertirti e non vuoi imparare nulla, dovrai rimanere a lungo nella stessa
classe.
Il modo migliore per spiegare quello che succede "fra due vite" è
paragonarlo ai mesi di riposo fra due anni scolastici. Ad un tratto ti viene
voglia di tornare a scuola perché ti accorgi che gli altri ne sanno più di te e
hai fretta di imparare di più.
Tuttavia, una volta tornati a scuola, molti si dimenticano dei loro buoni
propositi, ovvero di studiare bene: ed è molto spesso ciò che accade ad alcune
persone nel corso della loro vita terrena.
In compenso, ce ne sono altre che si impegnano così tanto, e lo
dimostrano con le loro buone azioni, che riescono a fare diversi anni in uno
solo. Dunque terminano i loro studi e sperimentano una grande felicità
interiore molto prima degli altri.
E tu, che tipo di studente sei?
Sta solo a te decidere.
Il bello è che è veramente facile: le uniche cose che hai da fare sono atti
d'amore, ovvero vedere Dio ovunque, in te e intorno a te. Accettare ogni
persona così com'è ora. E poi il resto viene da sé: le tue paure e le emozioni
inutili spariscono, riesci a domare l'orgoglio, ti liberi dalle malattie e i
rapporti affettivi migliorano nettamente. Per finire, l'abbondanza si manifesta
in ogni cosa: sia a livello materiale
che a livello spirituale! Cos'altro è più importante!
Più esprimi questo Dio interiore amandoti e amando gli altri, più il tuo
sole interiore si sviluppa, risplendendo intorno a te. Diventi così fonte di luce
e calore al servizio di tutti coloro che hanno la fortuna di trovarsi vicino a te,
o nei tuoi pensieri.
Ti auguro con tutto il cuore di diventare questo sole meraviglioso e
conoscere infine la grande felicità che meriti pienamente.
Con Amore,
Lise Bourbeau
A dieci anni dal suo primo best seller internazionale Ascolta il tuo corpo,
Lise Bourbeau lo completa con Ascolta il tuo cuore, in cui si sofferma sulle
tre dimensioni dell'uomo:
· L'ESSERE,
· il FARE,
· l' AVERE.
Non è la conoscenza teorica che migliora la nostra qualità di vita, ma il
suo diventare azione: è ciò che SIAMO che determina quello che
FACCIAMO per AVERE ciò che vogliamo nella vita.
Come in Ascolta il tuo corpo, anche qui Lise Bourbeau suggerisce, alla
fine di ogni capitolo, degli esercizi alla portata di ciascuno di noi affinché la
lettura del libro non rimanga una conoscenza teorica ma si trasformi SUBITO
in azione che migliora la vita.
CHI SEI?
TE LO SVELANO LA FORMA DEL TUO CORPO, IL CIBO CHE
PREFERISCI, LA TUA CASA, LA TUA SALUTE, IL MODO IN CUI
PARLI
196 pp.
Dall'Autrice di Ascolta il tuo corpo, il seguito di quel geniale best-seller.
Chi siamo? Impariamo a scoprirlo da ciò che diciamo, da come scegliamo il
cibo o i vestiti, dalle Forme del nostro corpo... tutto ci parla di noi!
Soprattutto i nostri disturbi, più di 250 dei quali vengono qui spiegati e
decodifi cati, come altrettanti messaggi che ci svelano cause prò fonde. Il
risultato? L'autoguarigione, il miglioramento delle relazioni interpersonali e
un maggiore benessere.
MALATTIE KARMICHE:
RICONOSCERLE, COMPRENDERLE, SUPERARLE di Daniel
Meurois-Givaudan. I44pp.
Chi non ha mai sentito parlare di asma insistente, di interminabili malattie
della pelle, di strane disfunzioni o di paure inspiegabili? In base ad una vasta
casistica, l'Autore ci guida a capire la causa di certe patologie davanti alle
quali la medicina ufficiale è spesso vaga, contraddittoria o impotente. Egli
chiama in causa memorie relative a esistenze anteriori, e ci aiuta a penetrare
meglio certi nostri ingranaggi poco esplorati; riconoscere l'origine karmica di
un disturbo diventa allora il punto di partenza per una vera crescita interiore,
capace di curare tanto l'anima quanto il corpo.
di Daniel Meurois-Givaudan:
- FRANCESCO: l'uomo che parlava agli uccelli
- GLI ANNALI DELL'AKASHA: accedere alla memoria del pianeta
- I PRIMI INSEGNAMENTI DEL CRISTO
- L'UOMO CHE PIANTÒ IL CHIODO: dalla devastazione alla
riconciliazione
- AKHENATON.IL FOLLE DI DIO
- MALATTIE KARMICHE: riconoscerle, comprenderle, superarle
- IL VANGELO DI MARIA MADDALENA. Restituito dal Libro del
Tempo
- L'ERA DELLA COLOMBA: gli insegnamenti per 2000 anni dopo
- CONVERSAZIONI CON LORO
- ANIME INDESIDERATE
- COSÌ CURAVANO. Dagli Egizi agli Esseni: comprendere e praticare
nella collana BENESSERE:
- DIMMI COME SEI NATO E TI DIRÒ CHI SEI, di Robyn Fernance