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Skeb Lettura liturgica dei Padri 1

LETTURA LITURGICA DEI PADRI

P. Matthias Skeb OSB

TERTULLIANUS, De baptismo

Fonti

TERTULLIANUS, De baptismo,
• ed. J.G.P. Borleffs (CCL 1), Turnhout 1954, 277-295.
• tr. A. Carpin (I Talenti 8), Bologna 2011.

1.1. De sacramento aquae nostrae qua ablutis 1.1. Questo trattato sul sacramento della nostra
delictis pristinae caecitatis in vitam aeternam acqua - con la quale, lavati i peccati della prece-
liberamur non erit otiosum digestum istud dente cecità, veniamo liberati per la vita eterna -
instruens tam eos qui cum maxime formantur non sarà inutile perché servirà a istruire sia
quam et illos qui similiter, credidisse contenti, quanti in modo particolare si stanno preparando
non exploratis rationibus traditionum (al battesimo), sia quelli che, essendosi
temptabilem fidem per imperitiam portant. accontentati di credere senza approfondire le
ragioni delle tradizioni, posseggono anch'essi per
ignoranza una fede soggetta a tentazioni.
2. Atque adeo nuper conversata istic quaedam de 2. Per di più, poco fa, si è qui stabilita una
Caina haeresi vipera venenatissima doctrina sua velenosissima vipera dell'eresia dei Cainiti, che
plerosque rapuit inprimis baptismum destruens con la sua dottrina ha conquistato molti abolendo
plane secundum naturam nam fere viperae et anzitutto il battesimo, in evidente conformità alla
aspides ipsique reguli serpentes arida et sua natura: solitamente, infatti, le vipere, gli
inaquosa sectantur. aspidi e gli stessi basilischi cercano luoghi aridi e
privi d'acqua.
3. Sed nos pisciculi secundum ἰχθύν nostrum 3. Noi pesciolini, invece, nasciamo nell'acqua in
Iesum Christum in aqua nascimur nec aliter conformità al nostro ἰχθύς [pesce] Gesù Cristo, e
quam in aqua permanendo salui sumus. Itaque soltanto rimanendo nell'acqua siamo salvi. Perciò
illa monstrosissima cui nec integre quidem quella mostruosissima donna, che non aveva
docendi ius erat optime norat necare pisciculos neppure il diritto d'insegnare, ha trovato il modo
de aqua auferens. migliore di far morire i pesciolini togliendoli
dall'acqua.

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 2

2.1. Sed enim quanta vis est perversitatis ad 2.1. Tanto grande è la forza della perversità nel
fidem labefactandam vel in totum non far vacillare la fede o nell'impedire la sua piena
recipiendam, ut ex his eam impugnet, ex quibus accoglienza da combatterla partendo dalle stesse
constat! Nihil adeo est quod tam obduret mentes realtà su cui si fonda! Del resto, non c'è nulla che
hominum, quam simplicitas divinorum operum stupisca [corr: indurisca] le menti degli uomini
quae in actu videtur, et magnificentia quae in quanto la semplicità delle opere divine che
effectu repromittitur! Et hinc quoque quoniam appare evidente nelle cose, e la grandezza che è
tanta simplicitate, sine pompa sine apparatu promessa nel loro effetto. Anche in questo caso;
novo, aliquando denique sine sumptu homo in infatti, poiché con tanta semplicità, senza fasto,
aqua demissus et inter pauca verba tinctus non senza un nuovo apparato, in definitiva senza
multo vel nihilo mundior resurgit, eo incredibilis alcuna spesa, l'uomo - disceso nell'acqua e bagna-
existimatur consecutio aeternitatis. to mentre vengono pronunciate poche parole -
risorge poco o per nulla più pulito (di prima),
sembra incredibile il conseguimento dell'eternità.
2. Mentior, si non [e contrario] idolorum 2. Mento se dico che i riti solenni e segreti degli
solemnia vel arcana de suggestu et apparatu idoli non fondano la loro credibilità e il loro
deque sumptu fidem et auctoritatem sibi prestigio sull'apparato, sul fasto e sul lusso. O
exstruunt. O misera incredulitas, quae denegas misera incredulità che non riconosci a Dio i suoi
Deo proprietates suas, simplicitatem et attributi: la semplicità e la potenza! Ebbene, non è
potestatem! Quid ergo? nonne mirandum est forse sorprendente che la morte sia dissolta con
lavacro dilui mortem? Si, quia mirandum est, un lavacro? Ed essendo ciò sorprendente, allora
idcirco non creditur, atquin eo magis credendum non si crede? Al contrario: è una ragione in più
est: qualia enim decet esse opera divina nisi per crederci. Infatti, non conviene alle opere
super omnem admirationem? Nos quoque ipsi divine essere tali da superare ogni stupore? Noi
miramur, sed [quia] credimus. Ceterum stessi ci stupiamo, ma crediamo. L'incredulità,
incredulitas miratur, quia non credit: miratur invece, si stupisce poiché non crede; infatti si
enim simplicia quasi vana, magnifica quasi meraviglia delle cose semplici ritenendole vane, e
impossibilia. di quelle grandiose ritenendole impossibili.

3. Et sit plane ut putas: satis ad utrumque divina 3. Sia pure come tu pensi, ma la parola divina ti
pronuntiatio praecucurrit: Stulta mundi elegit ha già preceduto su entrambi i punti: Dio ha scelto
Deus ut confundat sapientia ejus (1Cor 1,27), et: ciò che nel mondo è stolto per confonderne la sapienza;
Quae difficilia penes homines, facilia penes Deum (Mt e: Ciò che è difficile per gli uomini, è facile per Dio.
19,26). Nam si Deus et sapiens et potens, quod Infatti, se Dio è sapiente e potente - cosa che
etiam praetereuntes eum non negant, merito in anche gli indifferenti ammettono - giustamente
adversis sapientiae potentiaeque, id est in ha scelto come elementi della sua opera ciò che è
stultitia et impossibilitate, materias operationis contrario alla sua sapienza e potenza, ossia
suae instituit, quoniam virtus omnis ex his quanto è stolto e impossibile, poiché ogni capa-
causam accipit, a quibus provocatur. cità riceve efficacia [corr.: giustificazione] da ciò
da cui è causata [corr.: provocata].

3.1. Huius memores pronuntiationis, tanquam 3.1. Benché siamo memori di queste parole come
praescriptionis, nihilominus quam stultum et di una prescrizione, nondimeno esaminiamo se

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 3

impossibile sit aqua reformari <re>tractemus. sia così stolto e impossibile l'essere trasformati
Quod utique ista materia tantae dignationis per mezzo dell'acqua. Poiché questa materia ha
meruit officium, ut opinor auctoritas liquidi certamente meritato una funzione di così grande
elementi exigenda est. Atquin plurima subpetit, dignità, ritengo doveroso verificare l'importanza
et quidem a primordio. di questo elemento liquido. Ebbene, le prove
sono numerose e fin dalle origini.
2. Nam unum ex his est quae ante omnem mundi 2. L'acqua, infatti, è uno di quegli elementi che -
suggestum impolita adhuc specie penes Deum prima di qualsiasi ordinamento del mondo,
quiescebant. In principio [in primordio], inquit, mentre era ancor privo di forma - riposava presso
fecit [Deus] caelum et terram. Terra autem erat Dio. In principio, dice la Scrittura, Dio fece il cielo e
invisibilis et incomposita, et tenebrae erant super la terra; ma la terra era invisibile e caotica, e le tenebre
abyssum, et spiritus Dei super aquas ferebatur (Gen coprivano l'abisso, e lo spirito di Dio aleggiava sulle
1,1.2). Habes, homo, imprimis aetatem venerari acque. O uomo, devi anzitutto venerare l'età
aquarum quod antiqua substantia, dehinc dell'acqua, essendo una sostanza antica; poi la
dignationem quod divini sedes, gratior scilicet sua importanza in quanto sede dello Spirito
caeteris tunc elementis. Nam et tenebrae totae divino che la preferì a tutti gli altri elementi. Le
adhuc sine cultu siderum informes et tristis tenebre, infatti, senza l'ordinamento degli astri,
abyssus et terra imparata et caelum rude: solus erano ancora totalmente informi; l'abisso era
liquor, semper materia perfecta laeta simplex, de tetro, la terra impreparata, il cielo grezzo. Solo
suo pura, dignum vectaculum Deo subiciebat. l'acqua, materia sempre perfetta, feconda,
semplice, pura per sua natura, offriva a Dio un
degno veicolo.
3. Quid quod exinde dispositio mundi 3. Perché meravigliarsi del fatto che in seguito
modulatricibus quodammodo aquis Deo l'ordine del mondo sia stato attuato da Dio con
constitit? Nam, ut firmamentum caeleste una certa regolamentazione delle acque? Infatti,
suspenderet in medietate distinctis aquis fecit, ut per sospendere il firmamento celeste egli divise le
terram aridam expanderet, segregatis aquis acque a metà; per estendere la terra asciutta la li-
expediit (Gen 1). berò racchiudendo le acque.
4. Ordinato dehinc per elementa mundo cum 4. In seguito, dopo aver ordinato il mondo
incolae darentur (Prov 8), primis aquis secondo i suoi elementi, per renderlo abitabile
praeceptum est animas producere, primus liquor egli comandò alle acque primordiali di produrre
quod viveret edidit, ne mirum sit in baptismo si dei viventi. Poiché l'acqua primordiale ha
aquae animare noverunt. generato la vita non ci si meravigli se nel battesi-
mo le acque possono ancora produrre la vita.
5. Non enim ipsius quoque hominis figulandi 5. E l'opera stessa di modellare l'uomo non fu
opus sociantibus aquis absolutum est? Adsumpta compiuta impastando (la polvere) con l'acqua? La
est de terra materia [convenit], non tamen habilis materia fu presa dalla terra, ma non sarebbe
nisi humecta et succida, quam scilicet ante servita a nulla se non fosse stata bagnata e
quartum diem segregatae aquae in stationem inumidita; le acque, infatti, ritiratesi prima del
suam superstite humore limo tempera<ra>nt. quarto giorno nel luogo loro assegnato, a causa
del liquido restante l'avevano cambiata in limo.
6. Si exinde universa vel plura prosequar quae de 6. Se poi proseguissi a ricordare tutto o la
elementi istius auctoritate commemorem, quanta maggior parte di quanto concerne l'importanza
vis eius aut gratia, quot ingenia quot officia, di questo elemento - quanto è grande la sua forza
quantum instrumenti mundo ferat – vereor ne o il suo beneficio; quante qualità, quante capacità,
laudes aquae potius quam baptismo rationes quanti servizi offre al mondo - temo di dare
videar congregasse, licet eo plenius docerem non l'impressione di raccogliere le lodi dell'acqua

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 4

esse dubitandum si materiam quam in omnibus anziché le ragioni del battesimo; ma in modo più
rebus et operibus suis Deus disposuit etiam in completo potrei mostrare che, se Dio ha utilizzato
sacramentis propriis parere fecit, si quae vitam questa materia in tutte le cose e in tutte le sue
ter<re>nam gubernat, et in caelesti procurat. opere, non c'è dubbio che l'ha resa feconda anche
nei suoi sacramenti; se essa regola la vita terrena,
provvede anche le realtà celesti.

4.1. Sed ad ea satis erit praecerpsisse – in quibus 4.1. Ma riguardo a questo è sufficiente richiamare
et ratio baptismi recognoscitur – prima illa, qui brevemente gli eventi delle origini, nei quali si
iam tunc etiam ipso habitu praenotabatur riconosce la ragione del battesimo; infatti già da
baptismi figurandi, spiritum qui ab initio super allora veniva prefigurato il battesimo, dal fatto
aquas vectabatur, super aquas instinctorem stesso che lo Spirito aleggiante sulle acque
moraturum. Sanctum autem utique super sarebbe rimasto su di esse come infusore di vita.
sanctum ferebatur aut ab eo quod super Il Santo (Spirito) si muoveva certamente su una
ferebatur, id quod ferebat sanctitatem cosa santa (l'acqua), o ciò che sosteneva la Santità
mutuabatur, quoniam subiecta quaeque materia mutuava la santità da Colui che reggeva, poiché
eius quae desuper imminet qualitatem rapiat qualsiasi materia soggiacente a un'altra desume
necesse est, maxime corporalis spiritalem et necessariamente la qualità di quella sovrastante,
penetrare et insidere facilem per substantiae suae soprattutto nel caso di una realtà corporea
subtilitatem. Ita de sancto sanctificata natura rispetto ad un'altra spirituale che penetra e si
aquarum et ipsa sanctificare concepit. insinua facilmente per la sottigliezza della sua
sostanza. Così la natura dell'acqua è santificata
dal Santo (Spirito), ed essa stessa è// [corr.: era] in
grado di santificare.
2. Ne quis ergo dicat: «Numquid ipsis [enim] 2. Nessuno però obietti: «Veniamo forse
aquis tinguimur quae tunc in primordio battezzati con le stesse acque che c'erano allora
fuerunt?» Non utique ipsis, si non ex ea parte all'inizio del mondo?». Ovviamente no, se non
ipsis qua genus quidem unum, species vero nel senso che sono certamente dello stesso
complures; quod autem generi attributum est genere, ma di specie diverse. Tuttavia ciò che è
etiam in specie redundat. attribuito al genere si riversa anche nelle varie
specie.
3. Ideoque nulla distinctio est, mari quis an 3. Dunque non c'è alcuna differenza tra chi viene
stagno, flumine an fonte, lacu an alveo diluatur, lavato in mare o in uno stagno, in un fiume o in
nec quicquam refert inter eos quos Johannes in una fonte, in un lago o in una vasca, né c'è alcuna
Jordanem, et quos Petrus in Tiberim tinxit; nisi si differenza tra coloro che Giovanni ha battezzato
et [ille] spado quem Philippus inter vias fortuita nel Giordano e Pietro nel Tevere; a meno di
aqua tinxit, plus salutis aut minus retulit. pensare che l'eunuco, battezzato da Filippo con
l'acqua trovata per caso lungo la strada, abbia
ottenuto in misura maggiore o minore la
salvezza.
4. Igitur omnes aquae de pristina originis 4. Pertanto, in virtù dell'antico privilegio dell'ori-
praerogativa sacramentum sanctificationis gine, tutte le acque, una volta invocato Dio (su di
consecuntur invocato Deo: supervenit enim esse), ottengono la forza di santificare. Subito,
statim spiritus de caelis, et aquis superest, infatti, sopraggiunge dai cieli lo Spirito, e
sanctificans eas de semetipso et ita sanctificatae rimanendo sulle acque le santifica con la sua
vim sanctificandi combibunt. presenza, e così santificate si impregnano della

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 5

forza di santificare.
5. Quamquam ad simplicem actum competat 5. Del resto, il battesimo assomiglia a una
similitudo ut, quoniam vice sordium delictis semplice azione: poiché siamo macchiati dai
inquinamur, aquis abluamur. Sed delicta sicut in peccati come da sporcizia, veniamo lavati con
carne non comparent – quia nemo super cutem l'acqua. Ma i peccati non compaiono sulla carne -
portat maculam idololatriae, aut stupri, aut poiché nessuno porta sulla pelle le macchie
fraudis –, ita eiusmodi in spiritu sordent, qui est dell'idolatria, della dissolutezza o della frode -,
auctor delicti: spiritus enim dominatur, caro mentre invece macchiano nello spirito, che è
famulatur. Tamen utrumque inter se autore del peccato; infatti, lo spirito comanda, la
communicant reatum, spiritus ob imperium, caro carne esegue. Ma entrambi compartecipano del
ob ministerium. Igitur medicatis quodammodo reato: lo spirito per averlo ordinato, la carne per
aquis per angeli interventum et spiritus in aquis averlo compiuto. Pertanto, sanate in un certo
corporaliter diluitur et caro in eisdem spiritaliter modo le acque per intervento dell'angelo, lo
emundatur. spirito viene lavato in esse fisicamente e la carne
viene purificata in esse spiritualmente.

5.1. Sedenim nationes extraneae ab omni 5.1. In effetti i pagani, estranei ad ogni
intellectu spiritalium potestatem eadem efficacia comprensione delle realtà spirituali, attribuiscono
idolis suis subministrant. Sed viduis aquis, sibi ciò con analoga efficacia ai loro idoli. Ma
mentiuntur. Nam et sacris quibusdam per mentono a se stessi, poiché le loro acque ne sono
lavacrum initiantur, Isidis alicuius, aut Mithrae; prive. Infatti, tramite un lavacro, anch'essi sono
ipsos etiam deos suos lavationibus efferunt. iniziati a certi sacri misteri, come quelli di Iside o
Ceterum villas domos templa totasque urbes di Mitra; addirittura portano a lavare i loro stessi
aspergine circumlatae aquae expiant. Passim dèi. Inoltre, spargendo intorno dell'acqua,
certe ludis Apollinaribus et Pelusiis tinguntur purificano ville, case, templi e intere città. Del
idque se in regenerationem et impunitatem resto, in occasione dei ludi apollinari e pelusii si
periuriorum suorum agere praesumunt; item bagnano in massa, presupponendo così di
penes veteres quisque se homicidio infecerat ottenere la rigenerazione e l'impunità dei loro
purgatrice aqua se expiebatur. spergiuri. Ugualmente, presso gli antichi,
chiunque si fosse reso colpevole di omicidio,
lavava la propria colpa con un'acqua
purificatrice.
2. Igitur si <i>dolo, natura aquae quod propria 2. Pertanto, se sono lusingati di ottenere da un
[materia] sit adlegendi [in] auspici emundationis idolo la purificazione, poiché appartiene alla
blandiuntur, quanto id verius aquae praestabunt natura dell'acqua la proprietà di purificare, in
per Dei auctoritatem, a quo omnis natura earum modo quanto più vero le acque produrranno ciò
constituta est! si religione aquam medicari per l'autorità di Dio da cui è stata stabilita ogni
putant, quae potior religio, quam Dei vivi agnito? loro proprietà naturale. Se ritengono che con
un'azione cultuale le acque siano guarite, quale
culto è migliore della conoscenza del Dio vivo?
3. Hic quoque studium diaboli recognoscimus res 3. Anche qui riconosciamo lo sforzo del diavolo
Dei aemulantis, cum et ipse baptismum in suis che imita l'opera di Dio, poiché pure lui pratica il
exercet. Quid simile? Immundus emundat, battesimo nei suoi adepti. Ma che cosa c'è di
perditor liberat, damnatus absolvit! Suam simile? L'immondo purifica, il rovinatore libera, il
videlicet operam destruet diluens delicta quae condannato assolve! Lavando i peccati che lui
inspirat ipse! Haec quidem in testimonium posita stesso ispira, distrugge la sua opera. Chiaramente

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sunt repellentibus fidem, si minime credant ciò è posto a testimonianza contro quanti
rebus Dei, quarum adfectationibus apud respingono la fede, qualora non credano
aemulatorem Dei credunt. minimamente alle opere di Dio per credere
invece alle simulazioni del rivale di Dio.
4. An non et alias sine ullo sacramento immundi 4. Ma non è forse vero che, in assenza di qualsiasi
spiritus aquis incubant adfectantes illam in sacramento [corr.: rito sacro], gli spiriti immondi
primordio divini spiritus gestationem? Sciunt ricoprono le acque, simulando la gestazione
opaci quique fontes, et avii quique rivi et in primordiale dello Spirito divino? Lo sanno le
balneis piscinae et euripi in domibus vel fonti oscure, i torrenti selvaggi, le piscine termali,
cisternae, et putei qui rapere dicuntur, scilicet per oppure nelle case i fossi, le cisterne e i pozzi che
vim spiritus nocentis; nam et esietos et hanno fama di ghermire (gli uomini), proprio per
lymphaticos et hydrophobas vocant quos aquae la potenza di uno spirito malvagio. Infatti sono
necaverunt aut amentia vel formidine chiamati esietici, linfatici e idrofobi coloro che le
exercuerunt. acque hanno ucciso o hanno colpito tor-
mentandoli con la follia o il terrore.
5. Quorsum ista retulimus? Ne quis durius credat 5. Perché abbiamo ricordato queste cose? Perché
angelum Dei sanctum aquis in salutem hominis qualcuno non abbia difficoltà a credere che
temperandis adesse, cum angelus mali profanus l'angelo santo di Dio è presente presso le acque
commercium eiusdem elementi in perniciem rendendole atte alla salvezza dell'uomo, poiché
hominis frequentet. Angelum aquis intervenire si l'angelo impuro del male fa uso sovente di questo
novum videtur, exemplum futuri praecucurrit: stesso elemento a rovina dell'uomo. Se
piscinam Bethsaidam angelus (Gv 5) interveniens l'intervento dell'angelo sulle acque sembra una
commovebat; observabant qui invaletudinem novità, c'è stato un esempio prefigurativo:
querebantur: nam si quis praevenerat descendere l'angelo che interveniva ad agitare l'acqua della
illuc queri post lavacrum desinebat. Figura ista piscina di Betsaida. Quanti soffrivano di qualche
medicinae corporalis spiritalem medicinam infermità stavano attenti, poiché se qualcuno
praedicabat, ex forma qua semper carnalia in fosse sceso per primo nell'acqua, dopo quel
figura<m> spiritalium antecedunt. lavacro cessava di soffrire. Questo esempio di
rimedio fisico preannunciava il rimedio
spirituale, in conformità al fatto secondo cui le
realtà carnali prefigurano sempre quelle
spirituali.
6. Proficiente itaque in omnibus gratia Dei plus 6. Pertanto, poiché la grazia di Dio progredisce in
aquis et angelo accessit: qui vitia corporis tutte le cose, alle acque e all'angelo è stato dato
remediabant nunc spiritum medentur, qui un potere più grande: allora risanavano le
temporalem operabantur salutem nunc aeternam malattie del corpo, ora risanano lo spirito; allora
reformant, qui unum semel anno liberabant, attuavano una salvezza temporale, ora ridanno la
nunc cotidie populos conservant deleta morte per salvezza eterna; allora liberavano un solo uomo
ablutionem delictorum: exempto scilicet reatu una volta all'anno, ora ogni giorno salvano i
eximitur et poena. popoli distruggendo la morte tramite la
remissione dei peccati, perché - rimesso il reato -
è rimessa anche la pena.
7. Ita restituitur homo Deo ad similitudinem eius 7. Così l'uomo è restituito a Dio secondo la sua
(Gen 1,26), qui retro ad imaginem Dei fuerat – somiglianza, lui che già prima era stato (fatto) ad
imago in effigie, similitudo in aeternitate immagine di Dio - immagine secondo l'aspetto
censentur – : recipit enim illum Dei spiritum naturale, somiglianza secondo ciò che è eterno -;
quem tunc de adflatu eius acceperat sed post infatti riceve quello Spirito di Dio che allora

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 7

amiserat per delictum. aveva ricevuto dal suo soffio, ma che poi aveva
perso a causa del peccato.

6.1. Non quod in aqua Spiritum sanctum 6.1. Non è che riceviamo nell'acqua lo Spìrito
consequimur, sed in aqua emundati sub angelo Santo, ma - purificati nell'acqua per intervento
Spiritui sancto praeparamur. Hic quoque figura dell'angelo — siamo preparati a ricevere lo
praecessit (Mt 3,3): sicut enim Johannes Spirito Santo. Anche in questo caso la figura ha
antecursor Domini fuit praeparans vias eius, ita preceduto la realtà. Infatti, come Giovanni fu
et angelus baptismi arbiter superventuro Spiritui precursore del Signore, preparando le sue vie,
Sancto vias dirigit abolitione delictorum quam così l'angelo testimone del battesimo traccia la via
fides impetrat obsignata (Mt 28) in Patre et Filio allo Spirito Santo che sta per venire, mediante la
et Spiritu Sancto. purificazione dai peccati che la fede ottiene
essendo sigillata nel Padre e nel Figlio e nello
Spirito Santo.
2. Nam si in tribus testibus stabit omne verbum 2. Infatti, se ogni parola di Dio sarà fondata su tre
dei quanto magis donum? Habebimus <de> testimoni, quanto più il dono! In virtù della
benedictione eosdem arbitros fidei quos et benedizione (battesimale) avremo come testimoni
sponsores salutis, sufficit ad fiduciam spei della fede gli stessi garanti della salvezza; e il
nostrae etiam numerus nominum divinorum. numero dei nomi divini è sufficiente a dare
Cum autem sub tribus, et testatio fidei et sponsio fiducia alla nostra speranza. E poiché la testi-
salutis pigneretur necessario adicitur ecclesiae monianza di fede e la promessa di salvezza sono
mentio, quoniam ubi tres, id est Pater et Filius et garantite dalle tre (persone divine),
Spiritus sanctus, ibi ecclesia, quae trium corpus necessariamente si aggiunge la menzione della
est (Mt 18,20). Chiesa, poiché dove sono i tre, cioè il Padre e il
Figlio e lo Spirito Santo, là si trova la Chiesa che è
il corpo dei tre.

7.1. Exinde, egressi de lavacro, perungimur 7.1. Poi, usciti dal lavacro, siamo unti con
benedicta unctione de pristina disciplina qua un'unzione benedetta conformemente all'antica
ungi oleo de cornu in sacerdotium solebant ex prassi secondo cui si solevano ungere (gli uomini
quo Aaron a Moyse (Lev 8,12) unctus est; unde scelti) per il sacerdozio con olio versato dal
christi dicti a chrismate quod est unctio quae <et>
corno; olio con cui Aronne fu unto da Mosè.
Domino nomen accommodavit, facta spiritalis Perciò siamo denominati «cristi» dal crisma che è
quia spiritu unctus est a Deo patre, sicut in Actis:
un'unzione, la quale ha conferito tale nome anche
Collecti sunt enim [vero] in ista civitate adversus
al Signore; unzione avvenuta in modo spirituale
sanctum Filium tuum quem unxisti (Act 4,27). poiché egli fu unto di Spirito da Dio Padre, come
si legge negli Atti: In questa città, infatti, si sono
radunati contro il tuo santo Figlio, che tu hai unto.
2. Sic et in nobis carnaliter currit unctio sed 2. Così anche in noi l'unzione scorre sul corpo ma
spiritaliter proficit, quomodo et ipsius baptismi ci giova spiritualmente; similmente l'azione fisica
carnalis actus quod in aqua mergimur, spiritalis dello stesso battesimo - venendo immersi
effectus, quod delictis liberamur. nell'acqua - ha un effetto spirituale, poiché siamo
liberati dai peccati.

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 8

8.1. Dehinc manus imponitur per benedictionem 8.1. Successivamente viene imposta la mano
advocans et invitans Spiritum sanctum. Sane invocando e invitando lo Spirito Santo per mezzo
humano ingenio licebit spiritum in aquam di una benedizione. Se con l'ingegno umano si
arcessere et concorporationem eorum, può forzatamente produrre nell'acqua un soffio
accommodatis desuper manibus alio spiritu d'aria e, sovrapponendovi le mani, dare vita con
tantae claritatis animare: Deo autem in suo la loro combinazione a un altro soffio di grande
organo non licebit per manus sanctas chiarezza, Dio non sarà in grado con le sue mani
sublimitatem modulari spiritalem? sante di modulare nel suo organo una sublime
melodia spirituale?
2. Sed est hoc quoque de veteri sacramento quo 2. Ma anche questo atto deriva dall'antico rito con
nepotes suos ex Joseph, [et] Ephrem et cui Giacobbe benedisse i suoi nipoti Efraim e
Manassem, Jacob (Gen 48,14) [capitibus] Manasse, avuti da Giuseppe, avendo imposto
impositis et intermutatis manibus, benedixit et loro le mani incrociandole; queste, poste
quidem ita transversim obliquatis in se ut obliquamente di traverso per raffigurare Cristo,
Christum deformantes iam tunc portenderent già allora preannunciavano la benedizione che si
benedictionem in Christo futuram. sarebbe realizzata in Cristo.
3. Tunc ille sanctissimus Spiritus super emundata 3. Allora quello Spirito santissimo discende
et benedicta corpora libens a Patre descendit (Mt volentieri dal Padre sui corpi mondati e
3,16) superque baptismi aquas, tanquam benedetti, e si posa sulle acque del battesimo
pristinam sedem recognoscens conquiescit quasi riconoscendo in esse la sua antica sede; lui
columbae figura delapsus in Dominum, ut natura che discese sul Signore sotto forma di colomba
Spiritus sancti declararetur per animale perché apparisse chiaramente la natura dello
simplicitatis et innocentiae quod etiam Spirito Santo per mezzo di una creatura semplice
corporaliter ipso felle careat columba. e innocente; infatti anche fisicamente la colomba
è priva dello stesso fiele.
4. Ideoque: Estote, inquit, simplices ut columbae (Mt 4. Perciò dice: Siate semplici come colombe, e ciò
10,16), ne hoc quidem sine argumento non è privo del sostegno di una precedente
praecedentis figurae: quemadmodum enim post figura. Infatti, come dopo le acque del diluvio con
aquas diluvii quibus iniquitas antiqua purgata cui fu purificata l'antica malvagità - ossia, per
est, post baptismum ut ita dixerim mundi, pacem così dire, dopo il battesimo del mondo - fu
caelestis irae praeco columba terris adnuntiavit inviata una colomba dall'arca e tornò con un
dimissa ex arca, et cum olea reversa (Gen 8,11) – ramo d'olivo - che anche per i pagani è simbolo
quod signum etiam apud nationes di pace - annunciando come messaggera alla
pacispraetenditur – eadem dispositione spiritalis terra la pace (la fine) della collera del cielo, così,
effectus terrae id est carni nostrae emergenti de disponendo allo stesso modo degli effetti
lavacro post vetera delicta columba sancti spirituali, la colomba dello Spirito Santo vola
Spiritus advolat (Lc 3,22), pacem Dei adferens sulla terra, cioè sulla nostra carne che esce dal
emissa de caelis ubi ecclesia est arcae figura. lavacro dopo i vecchi peccati, portando la pace di
Dio, inviata dai cieli dove si trova la Chiesa
figura dell'arca.
5. «Sed mundus rursus delinquit, quo male 5. «Ma (si potrebbe obiettare che) il mondo è poi
comparetur baptismus diluvio!» Itaque igni tornato a peccare; perciò il battesimo è mal
destinatur, sicut et homo qui post baptismum comparato al diluvio». Infatti, il mondo è
delicta restaurat, ut hoc quoque in signum destinato al fuoco, come pure l'uomo che dopo il
admonitionis nostrae debeat accipi. battesimo torna a peccare, sicché anche questo
dev'essere preso simbolicamente a nostra
ammonizione.

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 9

9.1. Quot igitur patrocinia naturae, quot 9.1. Pertanto, quante benefiche proprietà naturali,
privilegia gratiae, quot sollemnia disciplinae, quanti privilegi di grazia, quante solennità
figurae praestructiones praedicationes rituali, quante figure, anticipazioni e profezie
religionem aquae ordinaverunt! Primum quidem, hanno predisposto l'uso cultuale [corr.: la santità]
cum populus de Aegypto [libere] (Es 14,28) dell'acqua! Anzitutto il fatto avvenuto, quando il
expeditus, vim regis Aegypti per aquam popolo (ebraico), liberato dall'Egitto e
transgressus evadit, ipsum regem cum totis attraversata l'acqua (del mare), sfuggì alla
copiis aqua extinguit. Quae figura manifestior in potenza del re egiziano: l'acqua annientò lo stesso
baptimi sacramento? Liberantur de saeculo re con tutte le sue truppe. Quale figura più
nationes, per aquam scilicet, et diabolum evidente nel sacramento del battesimo? I pagani
dominatorem pristinum in aqua oppressum cioè sono liberati dal mondo attraverso l'acqua, e
derelinquunt. lasciano immerso nell'acqua il diavolo, loro
precedente tiranno.
2. Item aqua de amaritudinis vitio in suum 2. Inoltre, l'acqua è sanata dalla sua amarezza
commodum suavitatis Mosei ligno remediatur recuperando la sua consueta dolcezza per mezzo
(Es 15,25). Lignum illud erat Christus, venenatae del bastone di Mosè. Quel legno era Cristo che
et amarae retro naturae venas in saluberrimam sana con la sua potenza le acque, prima
aquam, baptismi scilicet, ex sese remedians. avvelenate e amare, trasformandole nell'acqua
salutarissima del battesimo.
3. Haec est aqua quae de comite petra populo 3. Questa è l'acqua che sgorgava per il popolo
profluebat (Es 16,6; 1Cor 10,4): si enim petra dalla roccia che l'accompagnava. Infatti, se la
Christus, sine dubio aqua in Christo baptismum roccia era Cristo, possiamo senza dubbio
videmus benedici. Quanta aquae gratia penes constatare che il battesimo viene consacrato in
Deum et Christum eius [est] ad baptismi Cristo tramite l'acqua.Quanto grande è il valore
confirmationem! dell'acqua presso Dio e il suo Cristo da trovare
conferma nel battesimo!
4. Nunquam sine aqua Christus! Siquidem et ipse 4. Cristo non è mai senza l'acqua: lui stesso è
aqua tinguitur (Mt 3,13; Mc 1,9; Lc 3,21), prima battezzato con acqua; invitato a nozze, dà inizio
rudimenta potestatis suae, vocatus ad nuptias con l'acqua alle prime prove della sua potenza;
aqua auspicatur (Gv 2,2-11), cum sermonem facit predicando, invita gli assetati a bere la sua acqua
sitientes ad aquam suam invitat sempiternam eterna; parlando dell'agape, riconosce tra le opere
(Gv 4,14), cum de agape docet aquae calicem pari di dilezione l'offrire al prossimo un bicchier
oblatum inter opera dilectionis probat (Mt 10,42; d'acqua; ricupera le forze presso un pozzo;
cf. 9,41), ad puteum vires resumit (Gv 4,6), super cammina sull'acqua (del lago) e gli piace
aquam incedit (Mt 14,25; Mc 6,48; Gv 6,19), attraversarla; serve l'acqua ai discepoli
libenter transfretat (Mt 14,34; Mc 6,53), aquam (lavandone i piedi). E dà continue testimonianze
discentibus ministrat (Gv 13,5). Perseverat del battesimo fino alla sua passione. Infatti,
testimonium baptismi usque ad passionem: cum quando viene condannato alla croce, l'acqua è
deditur in crucem, aqua intervenit: sciunt Pilati ancora una volta presente: lo sanno le mani di
manus (Mt 27,24); cum vulneratur aqua de latere Pilato; quando viene trafitto l'acqua sgorga dal
prorumpit (Gv 19,34): scit lancea militis! costato: lo sa la lancia del soldato.

15.1. Nescio si quid amplius ad controversiam 15.1. Non so se viene mossa qualche altra
baptismi ventilatur. Sane retexam, quod supra questione sulla controversia battesimale. Voglio

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 10

omisi ne iminentes sensus videar interscindere. però riprendere quanto sopra ho omesso, perché
Unum omnino baptismum est nobis tam ex non sembri che voglia tralasciare pensieri lasciati
domini evangelio (Gv 3) quam ex apostoli litteris in sospeso. Abbiamo assolutamente un solo
(Ef 4,5) quoniam unus deus [et unum battesimo, come appare sia dal vangelo del
baptismum] et una ecclesia in caelis. Signore, sia dalle lettere dell'apostolo, poiché
unico è Dio e una sola è la Chiesa nei cieli.
2. [Sed] circa haereticos sane quid custodiendum 2. Riguardo agli eretici, ossia che cosa vada
sit, dignius qui retractet. Ad nos enim editum est, conservato del loro battesimo, spero che
haeretici autem nullum consortium habent qualcuno meglio di me esamini la questione.
nostrae disciplinae, quos extraneos utique [Corr: Qualcuno meglio di me esamini ciò che
testatur ipsa ademptio communicationis. Non vada osservato riguardo agli eretici.] Il battesimo,
debeo in illis cognoscere quod mihi est infatti, è stato istituito per noi, mentre gli eretici
praeceptum, quia nec Deus unus est nobis et illis non partecipano assolutamente alla nostra
nec unus Christus, id est idem: ergo nec disciplina [corr.: dottrina insegnata]; essi ci sono
baptismus unus quia non idem. Quod cum rite evidentemente estranei come dimostra il fatto di
non habeant, sine dubio non habent nec capit essere privi [corr.: la privazione] della comunione
numerari quod non habetur: ita nec possunt con noi. Non devo riconoscere in loro il precetto
accipere, quia non habent. Sed de isto plenius dato a me [cf. 13,3: Mt. 28,18], perché noi e loro
iam nobis in graeco digestum est. non abbiamo né l'unico Dio, né l'unico Cristo,
cioè il medesimo; perciò non abbiamo neppure
l'unico battesimo, non essendo lo stesso. Non
avendo il battesimo secondo la norma stabilita,
costoro non l'hanno affatto; né può essere
computato ciò che non si ha. Quindi, non
possono riceverlo poiché non l'hanno.
Ma di questo abbiamo già trattato in modo più
completo in un'opera scritta in greco.
3. Semel ergo lavacrum inimus, semel delicta 3. Noi, dunque, accediamo una volta sola al lava-
abluuntur quia ea iterari non oportet. Ceterum cro, una sola volta sono lavati i peccati poiché
Israel (Mc 7) [Iudaeus] cotidie lavat, quia cotidie non bisogna ripeterli. Israele, invece, li lava
inquinatur (Ebr 6). Quod ne in nobis quoque quotidianamente perché ogni giorno si macchia.
factitaretur, propterea de uno lavacro definitum Proprio perché tale pratica non si instaurasse
est. Felix aqua quae semel abluit, quae ludibrio anche tra noi è stata stabilita la regola di un unico
peccatoribus non est, quae non adsiduitate battesimo. Felice l'acqua che lava una volta per
sordium infecta rursus quos diluit, inquinat. sempre, che non è occasione di scherno per i
peccatori, che - non essendo contaminata dalla
ripetitività dei peccati - non inquina nuovamente
coloro che lava.

16.1. Est quidem nobis etiam secundum 16.1. Certo, anche per noi c'è un secondo lavacro,
lavacrum, unum et ipsum, sanguinis scilicet, de anch'esso unico, ossia il battesimo di sangue, di
quo Dominus: habeo inquit baptismo tingui (Lc cui parlò il Signore dicendo: Ho un battesimo con
12,50), cum iam tinctus fuisset. Venerat enim per cui essere battezzato, benché fosse stato già
aquam et sanguinem (1Gv 5,6) sicut Johannes battezzato. Infatti, come scrisse Giovanni, egli era
scripsit, ut aqua tingueretur, sanguine venuto con acqua e sangue: per essere battezzato
glorificaretur. con acqua, glorificato col sangue.

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 11

2. Proinde nos facere aqua vocatos, sanguine 2. Pertanto, per renderci chiamati con l'acqua ed
electos (Mt 22,14), hos duos baptismos de vulnere eletti col sangue fece scaturire questi due
percussi lateris emisit (Gv 19,34), quia qui in battesimi dal suo fianco trafitto, perché quanti
sanguinem eius crederent, aqua lavarentur, qui credono nel suo sangue siano lavati con acqua, e
aqua lavissent et sanguinem oporterent. Hic est quanti sono stati lavati con l'acqua siano lavati
baptismus qui lavacrum et non acceptum anche col sangue. È questo il battesimo che
repraesentat, et perditum reddit! rappresenta il lavacro non ricevuto, e lo ridona se
perduto.

17.1. Superest ad concludendam materiolam de 17.1. Per concludere questo breve trattato resta da
observatione quoque dandi et accipiendi richiamare quanto riguarda la prassi stabilita nel
baptismi commonefacere. Dandi quidem dare e ricevere il battesimo. Certamente il sommo
summum habet ius summus sacerdos, si qui est, sacerdote, cioè il vescovo, se è presente, ha il
episcopus. Dehinc presbyteri et diaconi, non sommo diritto dì amministrarlo; poi i presbiteri e
tamen sine episcopi auctoritate, propter ecclesiae i diaconi, non senza tuttavia l'autorizzazione del
honorem quo salvo salva pax est. vescovo a motivo dell'onore che questi ha nella
Chiesa, salvaguardato il quale è salvaguardata
anche la pace (ecclesiale).
2. Alioquin etiam laicis ius est: quod enim ex 2. Inoltre, anche i laici hanno questa facoltà.
aequo accipitur, ex aequo dari potest, nisi <si> Infatti, ciò che a pari titolo viene ricevuto a pari
episcopi iam aut presbyteri, aut diaconi titolo può essere conferito, a meno che i discepoli
vocabantur discentes Domini! – Id est ut sermo del Signore non si chiamassero già allora vescovi
non debet abscondi ab ullo, proinde et o presbiteri o diaconi! Ossia: come la
baptismus, aeque Dei census, ab omnibus predicazione non dev'essere tenuta nascosta da
exerceri potest. Sed quanto magis laicis disciplina alcuno, allo stesso modo anche il battesimo, che
verecundiae et modestiae incumbit cum ea ugualmente appartiene a Dio, può essere
[quae] maioribus competant, ne sibi adsumant amministrato da tutti. Ma proprio per questo ai
[dicatum] episcopi officium. Episcopatus laici s'impone ancor più un comportamento
aemulatio scismatum mater est. Omnia licere, improntato a riserbo e modestia, poiché questi
dixit sanctissimus apostolus, sed non omnia compiti spettano alle autorità ecclesiastiche e non
expedire (1Cor 6,12 et 10,23): possono arrogarsi l'ufficio del vescovo.
L'ambizione all'episcopato è madre di scismi. Il
santissimo apostolo ha detto: Tutto è lecito, ma non
tutto giova.
3. sufficit scilicet [et] in necessitatibus [ut] utaris, 3. È sufficiente cioè che tu usufruisca (di questa
sicubi aut loci, aut temporis, aut personae facoltà) nei casi di necessità, quando le condizioni
conditio compellit: tunc enim constantia di luogo, di tempo o di persona lo esigano. In tal
succurrentis excipitur cum urguetur caso, infatti, l'audacia di chi soccorre è giustificata
circumstantia periclitantis, quoniam reus erit dall'urgenza di chi si trova in pericolo, poiché
perditi hominis, si supersederit praestare quod sarà responsabile della perdita di un uomo chi si
libere potuit. sarà rifiutato di dare ciò che senza difficoltà
poteva offrire.
4. Petulantia autem mulieris quae usurpavit 4. Speriamo però che la sfacciataggine di quella
docere utique non etiam tinguendi ius sibi rapiet, donna (eretica), che si è permessa persino di
nisi si quae nova bestiae venerint similis insegnare, non giunga al punto di arrogarsi
pristinae, ut quemadmodum illa baptismum anche il diritto di battezzare; a meno che non

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 12

auferebat ita aliqua per se [eum] conferat! spuntino nuove bestie simili alla precedente
(vipera), sicché come quella aboliva il battesimo
qualche altra lo amministri lei stessa!
5. Quodsi quae Acta Pauli quae perperam scripta 5. Se poi queste tali, per sostenere il diritto delle
sunt [exemplum Theclae] ad licentiam mulierum donne ad insegnare e a battezzare, difendono ciò
docendi tinguendique defendunt, sciant in Asia che è erroneamente scritto negli Atti di Paolo -
presbyterum qui eam scripturam construxit quasi l'esempio di Tecla! -, sappiano che il presbitero
titulo Pauli de suo cumulans, convictum atque che in Asia aveva composto quel libro, coprendo
confessum id se amore Pauli fecisse loco sotto il nome di Paolo quanto lui stesso aveva
decessisse. Quam enim fidei proximum videtur, inventato, dopo aver ammesso e confessato di
ut is docendi et tinguendi daret feminae averlo fatto per amore di Paolo è stato deposto.
potestatem, qui nec discere quidem constanter Infatti, come potrebbe essere credibile il fatto che
mulieri permisit? Taceant, inquit, et domi viros Paolo abbia concesso alla donna la facoltà di
suos consulant! (2Cor 14,34-35). insegnare e di battezzare, lui che non aveva
neppure permesso alle mogli di ricevere
spiegazioni (durante l'assemblea)? Tacciano,
disse, e consultino i loro mariti a casa!

18.1. Ceterum baptismum non temere 18.1. Quelli poi che hanno il compito di
credendum esse sciunt quorum officium est. amministrare il battesimo sanno che non
Omni petenti te dato (Lc 6,30) suum habet titulum dev'essere dato alla leggera. L'affermazione Da' a
perinde ad eleemosynam pertinentem. Immo chiunque ti chiede vale propriamente in rapporto
illud potius respiciendum: Nolite dare sanctum all'elemosina. Sarebbe assai meglio considerare
canibus, et porcis proicere margaritam vestram (Mt queste altre affermazioni: Non date ciò che è santo
7,6) et: Manus ne facile imposueritis ne amartiis ai cani e non gettate la vostra perla ai porci, e: Non
alienis communicaveritis (1Tim 5,22). imponete facilmente le mani, né fatevi complici dei
peccati altrui.
2. Quodsi Philippus tam facile tinxit eunuchum 2. Se Filippo battezzò con tanta facilità l'eunuco,
(Act 8,38), recogitemus manifestam et exsertam ricordiamoci che c'era stato in modo evidente ed
dignationem Domini intercessisse: Spiritus esplicito il favore del Signore: lo Spirito aveva
Philippo praeceperat in eam viam tendere (Act ordinato a Filippo di dirigersi verso quella strada
8,26), spado et ipse inventus est non otiosus nec - ma lo stesso eunuco non risultò passivo: benché
qui subito tingui concupisceret, sed ad templum non desiderasse ricevere subito il battesimo, si
orandi gratia profectus Scripturae divinae era recato al tempio a pregare ed era intento a
impressus – sic oportebat deprehendi, cui ultro leggere la divina Scrittura; così doveva trovarsi
Deus apostolum miserat –, ad quem rursus colui a cui Dio aveva inviato di sua iniziativa
Spiritus ut se curriculo eunuchi adiungeret jussit; l'apostolo - e di nuovo poi lo Spirito gli ordinò di
scriptum ipsius fidei occurrit in tempore, affiancarsi al carro dell'eunuco. In quel momento
exhortatus assumitur, Dominus ostenditur, fides gli si presenta (alla lettura) un passo scrit-
non moratur, aqua non exspectatur, apostolus turistico riguardante la stessa fede; esortato,
perfecto negotio eripitur. (l'apostolo) viene accolto; è annunciato il Signore;
la fede non indugia; l'acqua non attende;
terminata la sua missione, l'apostolo è rapito via.
3. Sed et Paulus revera cito tinctus est (Act 9,19): 3. Ma anche Paolo è stato subito battezzato.
cito enim cognoverat Simon hospes vas eum esse Infatti Simone, che lo ospitava, aveva subito
electionis (Act 9,15) constitutum: Dei dignatio riconosciuto che (Paolo) era stato costituito quale

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 13

suas praemittit praerogativas! Omnis petitio et strumento di elezione divina: il favore di Dio
decipere et decipi potest: anticipò i segni della sua scelta! Ogni richiesta (di
battesimo) può trarre in inganno ed essere frutto
d'inganno.
4. itaque pro cuiusque personae conditione a<c> 4. Perciò, considerando la condizione, la
dispositione, etiam aetate cunctatio baptismi disposizione e anche l'età di ogni persona, il
utilior est, praecipue tamen circa parvulos. Quid differimento del battesimo è più utile, special-
enim necesse, si non tam necesse est, sponsores mente nel caso di bambini. Infatti, che necessità
etiam periculo ingeri qui et ipsi per mortalitatem c'è, se non è veramente necessario, di esporre
destituere promissiones suas possunt et proventu anche i padrini al pericolo di non mantenere in
malae indolis falli? caso di morte le loro promesse o di essere
frustrati (nel loro impegno) dallo sviluppo (nei
bambini) di un'indole cattiva?
5. Ait quidem Dominus: Nolite illos prohibere ad 5. Certamente il Signore ha detto: Non impedite
me venire (Mt 19,14). Veniant ergo dum loro di venire a me. Vengano dunque, ma quando
adolescunt, veniant dum discunt, dum quo sono più grandi, quando sono in grado di
veniant, docentur; fiant Christiani cum Christum apprendere, quando viene loro insegnato Colui a
nosse potuerint! Quid festinat innocens aetas ad cui vengono; diventino cristiani quando saranno
remissionem peccatorum? Cautius agetur in in grado di conoscere Cristo! Perché quest'età
saecularibus, ut cui substantia terrena non innocente si affretta a ricevere la remissione dei
creditur divina credatur? Norint petere salutem peccati? Nelle cose terrene ci si muove con più
ut petenti dedisse videaris! cautela; perché a chi non sono affidati i beni
terreni vengono affidati quelli divini? Siano in
grado di chiedere la salvezza, perché tu sappia
che l'hai data a chi te l'ha chiesta.
6. Non minore de causa innupti quoque 6. Per un motivo non meno importante va differi-
procrastinandi, in quibus tentatio praeparata est to il battesimo anche ai non sposati in cui la
tam virginibus per maturitatem quam viduis per tentazione è in agguato, sia nelle vergini a causa
vacationem, donec aut nubant, aut continentiae della loro età matura, sia nelle vedove a causa
corroborentur. Si qui pondus intellegant baptismi della loro instabilità, finché non si siano sposate o
magis timebunt consecutionem quam dilationem: rafforzate nella continenza. Se costoro
fides integra secura est de salute! comprendono la responsabilità del battesimo,
avranno più timore di riceverlo che di
rimandarlo: la fede integra è sicura della
salvezza!

19.1. Diem baptismo sollemniorem Pascha 19.1. La Pasqua è il giorno più solenne per
praestat, cum et passio Domini in qua tinguimur conferire il battesimo, essendosi compiuta la
adimpleta est. Nec incongruenter ad figuram passione del Signore nella quale siamo battezzati.
interpretabitur quod cum ultimum Pascha Non sarà incongruente interpretare come una
Dominus esset acturus, missis discipulis ad prefigurazione (del battesimo) il fatto che il
praeparandum – Convenietis, inquit, hominem Signore, accingendosi a celebrare la sua ultima
aquam baiulantem (Mc 14,13) – Paschae pasqua e inviando i discepoli a prepararla, disse:
celebrandae locum de signo aquae ostendit. Incontrerete un uomo che porta l'acqua. Con il segno
dell'acqua indicò il luogo dove celebrare la
Pasqua.

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 14

2. Exinde Pentecoste ordinandis lavacris 2. Secondariamente il momento più adatto ad


laetissimum spatium est quo et Domini amministrare il battesimo è Pentecoste. Infatti fu
resurrectio inter discipulos frequentata est et il tempo in cui il Signore risorto apparve sovente
gratia Spiritus sancti dedicata (Act 2,4) et spes
ai discepoli, fu concessa la grazia dello Spirito
adventus Domini subostensa quod tunc in caelos Santo, fu fatta intravvedere la speranza della
recuperato eo angeli ad apostolos dixerunt, sic venuta del Signore, poiché - tornato di nuovo in
venturum quemadmodum et in caelos conscendit cielo - gli angeli attestarono agli apostoli che
(Act 1,11), utique in Pentecoste. Sed enim sarebbe tornato così come era asceso in cielo; e
Hieremias cum dicit: Et congregabo illos ab (ciò avvenne) precisamente a Pentecoste. Ed
extremis terrae in die festo (Ger 31,8) Paschae diem
anche Geremia, quando dice: In un giorno di festa
significat et Pentecostes qui est proprie dies li riunirò dall'estremità della terra, intende i giorni
festus. di Pasqua e di Pentecoste, che sono veramente
giorni di festa.
3. Ceterum omnis dies Domini est, omnis hora, 3. Ma ogni giorno è del Signore, ogni ora e ogni
omne tempus habile baptismo: si de sollemnitate momento è adatto al battesimo: se c'è diversità
interest, de gratia nihil refert. nella solennità, ciò non riguarda affatto la grazia.

20.1. Ingressuros baptismum, orationibus crebris, 20.1. Quanti intendono ricevere il battesimo
ieiuniis et geniculationibus, et pervigiliis orare devono invocare (Dio) con continue preghiere,
oportet [et] cum confessione omnium retro digiuni, genuflessioni e veglie, e con la
delictorum, ut exponant etiam baptismum confessione di tutti i precedenti peccati in
Johannis: Tinguebantur, inquit, confitentes delicta conformità anche al battesimo di Giovanni:
sua (Mt 3,6). Nobis gratulandum est, si [non] Venivano battezzati, dice la Scrittura, confessando i
publice confitemur iniquitates aut turpitudines loro peccati. Noi dobbiamo rallegrarci se non
nostras: simul enim et de pristinis satisfacimus confessiamo pubblicamente i nostri peccati e le
conflictatione carnis et spiritus, et subsecuturis nostre sconcezze. Infatti, tormentando la carne e
temptationibus munimenta praestruimus. lo spirito, diamo soddisfazione dei peccati
Vigilate et orate, inquit, ne incidatis in temptationem commessi e nel contempo predisponiamo le
(Mt 26,41). difese contro le tentazioni future. Vegliate e
pregate, disse il Signore, per non cadere in
tentazione.
2. Et ideo, credo temptati sunt, quoniam 2. E, credo, che (i discepoli) furono tentati per
obdormierunt, ut apprehensum Dominum essersi addormentati, sicché abbandonarono il
destituerint et qui cum eo perstiterit, et gladio sit Signore quando fu arrestato; e quel discepolo che
usus ter etiam negaverit; nam et praecesserat rimase con lui, difendendolo con la spada, lo rin-
dictum neminem intemptatum regna caelestia negò poi tre volte. Infatti era stato predetto che
consecuturum! (Lc 22,28-30). nessuno consegue il regno dei cieli senza essere
stato tentato!
3. Ipsum Dominum post lavacrum statim 3. Lo stesso Signore, subito dopo il battesimo, os-
temptationes circumsteterunt quadraginta diebus servato un digiuno di quaranta giorni, fu assalito
ieiuniis functum (Mc 1,13). “Ergo et nos” dicet da tentazioni. Qualcuno dirà: «Allora anche noi,
aliquis, “a lavacro potius ieiunare oportet?” Et usciti dal lavacro battesimale, dovremmo
quis enim prohibet nisi necessitas gaudii et piuttosto digiunare». In realtà, chi lo proibisce se
gratulatio salutis? non la necessità della gioia e la riconoscenza per
la salvezza (ottenuta)?
4. Sed Dominus quantulum aestimo, de figura 4. Ma, a mio modesto parere, il Signore ha

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Skeb Lettura liturgica dei Padri 15

Israelis exprobrationem in ipsum retorsit: simbolicamente fatto cadere su se stesso la


namque populus mare transgressus, et in riprovazione di Israele. Il popolo (ebraico), infatti,
solitudine<m> translatus per quadraginta annos, attraversato il mare e portatosi nel deserto, per
illic cum divinis aleretur, nihilominus ventris et quarant'anni fu nutrito con abbondanti doni
gulae meminerat, quam Dei (Es 15,22; 16,1-15). divini; ciononostante si ricordò più del suo
Deinde Dominus post aquam segregatus in ventre e della sua gola che di Dio. Perciò il Si-
deserta quadraginta dierum ieiunia emensus (Mt gnore, dopo il suo battesimo, si ritirò nel deserto,
4,1-4) ostendit non pane vivere hominem Dei digiunò per quaranta giorni, mostrò che l'uomo
Verbo temptationesque plenitudini et di Dio non vive di solo pane ma della parola di
immoderantiae ventris appositas abstinentia Dio, e che le tentazioni legate alla sazietà e
elidi. all'intemperanza del ventre sono eliminate
dall'astinenza.
5. Igitur benedicti quos gratia Dei expectat, cum 5. Pertanto voi, benedetti, che la grazia di Dio at-
de illo sanctissimo lavacro novi natalis ascenditis tende, quando salite da quel santissimo lavacro
et primas manus apud matrem cum fratribus della vostra nuova nascita e insieme ai fratelli
aperitis, petite de Patre, petite de Domino peculia presso la madre (Chiesa) per la prima volta aprite
gratiae distributiones charismatum subiacere. le mani, chiedete al Padre, chiedete al Signore
Petite et accipietis (Mt 7.7) inquit: quaesistis enim come dono speciale di grazia di aggiungere
et invenistis; pulsastis, et apertum est vobis. l'abbondanza dei suoi carismi. Chiedete e
Tantum oro ut, cum petitis, etiam Tertulliani riceverete, egli dice. Infatti, avete cercato e trovato,
peccatoris memineritis. avete bussato e vi è stato aperto. Vi prego sol-
tanto, quando chiedete, di ricordarvi anche di
Tertulliano, peccatore.

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