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Riboflavina = costituita da ribitolo (ALDITOLO DEL RIBOSIO) + sistema policiclico della flavina
La flavina è anche vitamina B2, e’ un precursore della riboflavina 5’-fosfato detta flavin mononucleotide
(FMN) ed è il precursore della flavin adenin dinucleotide (FAD) con due residui nucletidici fosforici collegati
tra di loro.
Il sistema eterociclico costituito dalla flavina è legata al ribosio attraverso un ponte di fosfato come nei
nucleosidi. La flavina è legata ad un anello isoallossazinico=un sistema policiclico con un unita’ centrale
caratteristica delle varie flavine ed è inoltre legata al ribitolo che è un a forma ridotta del ribosio.
RICORDA: gli alditoli sono delle forme ridotte degli aldosi o dei chetosi, ovvero dei polioli, che provengono
originariamente da un monosaccaride la cui funzione carbonilica è stata ridotta ad alcol.
I coenzimi flavinici si legano strettamente agli enzimi che li usano nei loro processi redox con KD (costanti
di dissociazione molto basse) di 10-8/10-11 M per cui la concentrazione di forma libera del coenzima è
estremamente bassa, questi coenzimi sono presenti nei fluidi biologici quasi prevalentemente in forma
legata all’enzima. Infatti in molte cellule sono state misurate concentrazioni davvero basse di coenzimi
flavinici in forma libera.
Riboflavina = ribitolo+flavina
• Composto giallo-arancio fluorescente a causa dell’estesa presenza di doppi legami( anche i flavo-enzimi
sono colorati e assumono una fluorescenza).
•Trovato in quantità significative nei vegetali verdi a foglia, latte e carni.
•Stabile termicamente, a causa della pigmentazione quindi dell’estesa presenza dei doppi legami coniugati
sono sensibili alla luce e facilmente degradabile dalla luce solare.
•La dose utile per i processi di trasformazione è legata all’apporto energetico che ne viene fatta (kcal) ≈ 1 –
2 mg/giorno.
•Coinvolti nel metabolismo dei carboidrati, grassi e proteine (flavin deidrogenasi/flavoproteine che
utilizzano come cofattori questi residui flavinici, molto importanti come trasportatori di H nella catena
respiratoria)
Trasportatori di idrogeno nella catena respiratoria--> intensa produzione di energia che viene
immagazzinata sotto forma di ATP.
STRUTTURA MOLECOLARE: struttura complessa. E’ presente l’adenina, il legame N-glicosidico con il ribosio.
C’è il legame con l’azoto dell’adenina legame alfa-N-glicosidico. In ps.5 ponte di fosfato.
La parte viola è l’adenin mononucleotide, monofosfato.
La parte celeste ribitolo forma ridotta del ribosio, il CH2 che lega il fosfato è il carbonio 5, il C 1 lega
l’N, come in un qualsiasi nucleotide ma dato che è la forma ridotta non è un legame N glicosidico ma è un
semplice legame amminico -N non facilmente scindibile
RIBITOLO+ISOALLOZINARIBOFLAVINA
RIBOFLAVINA+FOSFATOFMN
Quando abbiamo l’utilizzo del coenzima FMN abbiamo solo la parte superiore dell’AMP , quando
abbiamo il FAD tutta la molecola.
Giallo isoallozina, la parte attiva dell’enzima, (tutto il resto sistema di riconoscimento e di interazione)
sistema triciclico, un anello benzenoide con due CH3 e una struttura poliazotata centrale di questi due
anelli con le funzioni carboniliche, e gli azoti. La parte più reattiva è l’anello centrale, il tutto si svolge a
cavallo di questo sistema coniugato. Grazie alla estesa coniugazione dei doppi legami la molecola è
pigmentata intensamente.
Il sistema policiclico dimetilisoallossazinico conferisce un certo grado di planarità alla molecola e anche il
colore (giallo).
La R verso l’alto rappresenta il rebitolo a cui è attaccato tutto il resto: ribitolo mono fosfato se parliamo di
FMN o ribitolo difosfato se parliamo di FAD. Sia se parliamo di FMN che di FAD la porzione attiva è sempre
la stessa e le diverse forme redox sono sempre le stesse. La forma nativa con i due doppi legami, viene
sottolineata la regione attiva. La forma ossidata è di colore giallo e ha una lunghezza d’onda di
assorbimento massimo a 450 nm. Riduzione completa e quindi trasferimento di una coppia completa di
elettroni equivalenti. L’anello flavinico riceve un H- e un H+ quindi formalmente riceve l’addizione di 2
atomi di H, all’estremità del sistema coniugato con lo spostamento del doppio legame. Meccanismo simile
all’addizione 1,4 dei dieni.
Passiamo, dunque da FAD o FMN a FADH2 o FMNH2, con due idrogeni, forma ridotta. Questa forma ridotta
è incolore perché è stata completamente eliminata la coniugazione tra i due anelli, quindi non ha capacità
di assorbire luce visibile.
Oppure si può avere il trasferimento di un protone e un elettrone, il protone si lega e
contemporaneamente viene trasferito al sistema un elettrone. Si ottiene un C radicalico, il doppio legame
non si sposta. Questo radicale può avere delle strutture di risonanza. Questa forma semichinonica ha un
massimo di assorbimento intorno ai 570 nm, si colora di blu, è molto sensibile al pH. Se si superano valori
di pH di 8,4 circa si può rimuovere un protone, si ottiene una forma semichinonica anionica con N che si
carica negativamente, lo stato di ossidazione rimane lo stesso. Il semichinone è sempre radicalico nella
stessa posizione e avrà più strutture di risonanza. Varia la lunghezza d’onda di irraggiamento,
l’assorbimento è a 490 nm e quindi il colore è rosso.
Riassumendo:
• Giallo forma ossidata,
• Incolore la forma completamente ridotta,
• Blu la forma semichinonica di mono-riduzione, la forma radicalica a pH debolmente acido o più
basso, protonata all’azoto,
• Rossa a pH basico rimozione del protone sull’azoto, forma semichinonica anionica.
Varie pigmentazionivarie strutture. Stati redox diversi
La stabilita’ dello stato semiquinonico della flavina consente alle flavoproteine di agire come trasportatori
di elettroni anche nei processi respiratori.
Il FAD interviene molto attivamente nella catena di trasporto degli elettroni con liberazione di protoni ad
alta energia e sintesi di ATP. il FAD viene rigenerato, all’interno del citocromo in cui abbiamo la riduzione
da Fe 3 a Fe2. Il Fe2 viene riossidato nel citocromo ad opera della citocromo ossidasi che coinvolge la
trasformazione di rame 1 in rame 2 e alla fine l’ossigeno viene convertito in H2O. Rappresentazione
Schematica dei processi all’interno e all’esterno della membrana mitocondriale con tutti gli effetti e i canali
protonici (emissione di protoni nello spazio intermembrana e produzione di ATP).