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Octopus vulgaris

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Disambiguazione – "Piovra" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi La piovra.

Polpo comune

Stato di conservazione

Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Animalia
Sottoregno Eumetazoa
Ramo Bilateria
Superphylum Protostomia
(clade) Lophotrochozoa
Phylum Mollusca
Subphylum Conchifera
Classe Cephalopoda
Sottoclasse Coleoidea
Superordine Octopodiformes
Ordine Octopoda
Sottordine Incirrina
Famiglia Octopodidae
Genere Octopus
Specie O. vulgaris
Nomenclatura binomiale
Octopus vulgaris
CUVIER, 1797
Sinonimi
Octopus brevitentaculatus (Blainville, 1826)
Octopus cassiopeia (Gray, 1849)
Octopus coerulescentes (Arbanasich, 1895)
Octopus granulatus (Lamarck, 1798)
Octopus incertus (Targioni-Tozzetti, 1869)
Octopus niger (Risso, 1854)
Octopus ruber (Rafinesque, 1814)
Octopus rugosus (Bosc, 1792))
Octopus tetradynamus (Rafinesque, 1814)
Octopus troscheli (Targioni-Tozzetti, 1869)
Octopus tuberculatus (Blainville, 1826)
Octopus tuberculatus (Risso, 1826)
Octopus vulgare (Cuvier, 1797)
Octopus vulgaris americanus (D'Orbigny, 1842)
Sepia granulata (Bosc, 1792)
Sepia rugosa (Bosc, 1792)

Nomi comuni
Porpo, Purpo (Liguria); Folpo, Folpo-toto (Veneto); Folpo, Folpo-tòdaro (Venezia G.); Polpo di
scoglio, Porpo di scoglio (Toscana); Porpo de scoglio (Lazio); Folpo (Marche); Tolbo, Tulbo,
Fulbo, Fulpo (Abruzzi); Purpo, Purpo verace, Purpo'e scoglio

Il polpo comune[2] (Octopus vulgaris Cuvier, 1797) o piovra[3] è un mollusco cefalopode della
famiglia Octopodidae. Nell'uso comune viene impropriamente chiamato anche polipo,[4] termine
che in realtà in zoologia spetta solo agli stadi vitali fissi del phylum celenterati, come quelli dei
coralli.

Indice
• 1 Etimologia
• 2 Distribuzione e habitat
• 3 Descrizione
• 4 Riproduzione
• 5 Specie affini
• 6 Comportamento
• 7 Sequenziamento del genoma
• 8 Pesca
• 9 Cucina
• 10 Nella cultura di massa
• 11 Note
• 12 Bibliografia
• 13 Altri progetti
• 14 Collegamenti esterni

Etimologia
Il termine polpo ha origine dal latino pōlypus, da una forma greca dorica πώλυπους (pṓlypous) o
πωλύπους (pōlýpous),[5] in attico πολύπους (polýpous), probabilmente da πολύς (polýs), "molto", e
πούς, (póus), "piede", quindi "dai molti piedi".[6]
Il termine piovra deriva da pieuvre, forma dialettale normanna derivante dal latino pōlypus.[7]
Spesso ci si riferisce al polpo utilizzando la parola polipo, ma il nome zoologicamente corretto è
polpo, in quanto i polipi sono invece animali acquatici (o una forma di essi) appartenenti al phylum
degli Cnidari[8].

Distribuzione e habitat
È un mollusco cefalopode molto diffuso nei bassi fondali, non oltre i 200 metri. Preferisce i
substrati aspri, rocciosi, perché ricchi di nascondigli, fessure e piccole caverne in cui nascondersi:
l'assenza di endo- ed esoscheletro gli permette di prendere qualsiasi forma, e di passare attraverso
cunicoli molto stretti. Presente in tutti i mari e gli oceani, è molto diffuso anche nel Mar
Mediterraneo. Nel Mediterraneo viene pescato principalmente in due diversi periodi dell'anno: da
settembre a dicembre (in buone quantità, seppur ancora di piccola taglia) e da maggio a luglio
(periodo nel quale è di taglia più grossa).

Descrizione

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Polpo femmina con uova


Octopus vulgaris in un'illustrazione del 1896 di Comingio Merculiano
Il polpo possiede 3 cuori e ha la capacità di cambiare colore molto velocemente e con grande
precisione nel dettaglio. Sfrutta questa abilità sia per mutare affinché non sia visto dai predatori, che
per comunicare con i suoi simili. Caratteristica principale è la presenza di una doppia fila di ventose
su ognuna delle otto braccia, il che lo distingue dal moscardino che ha una sola fila di ventose. Al
centro degli otto tentacoli, sulla parte inferiore dell'animale, si trova la bocca che termina con un
becco corneo utilizzato per rompere gusci di conchiglie e il carapace dei crostacei dei quali si nutre.
Il manto è lungo 8–25 cm[9], i tentacoli invece sono lunghi in media 40–100 cm, il peso varia da
500 grammi fino a 7–8 kg degli esemplari più grandi. In genere i maschi sono più grandi delle
femmine. L'Octopus vulgaris vive mediamente un anno, massimo un anno e mezzo. Altre specie,
come la piovra gigante del Pacifico (Enteroctopus dofleinii) hanno aspettativa di vita maggiore,
sopravvivendo anche 5-6 anni.
Può spostarsi rapidamente espellendo con forza l'acqua attraverso un sifone, che viene utilizzato
anche per l'emissione dell'inchiostro nero usato in funzione difensiva per confondere possibili
predatori. Il nero assolve alla duplice funzione di creare una barriera visiva tra sé e il predatore e a
confondere l'olfatto di quest'ultimo, essendo ricco di ormoni.

Riproduzione
Per attrarre le femmine, i polpi effettuano un rituale di corteggiamento. Liberano sperma in
pacchetti seminali, detti spermatofore. Per trasferirli alla cavità palleale della femmina durante la
copula, utilizzano un braccio modificato chiamato ectocotilo. Dopo che la femmina del polpo ha
deposto le uova (in numero che varia da 50.000 a 400.000) le difende da possibili predatori fino alla
schiusa. In questo periodo di 1-2 mesi non si nutre perdendo una gran parte del suo peso e muore
dopo la schiusa. Le paralarve che escono dalle uova attraversano prima una fase planctonica, per
poi subire metamorfosi, diventare bentonici, ed essere in tutto e per tutto simili ad adulti in
miniatura.

Specie affini
Il polpo è talvolta confuso con la polpessa (Callistoctopus macropus), un cefalopode dalle abitudini
notturne, caratterizzato da una livrea rossiccia e punteggiata di bianco, meno robusto e con tentacoli
più lunghi del polpo che talvolta gli permettono di predare anche il polpo stesso.
Comportamento
È considerato uno degli invertebrati più intelligenti; è stato, per esempio, dimostrato che il polpo
comune ha la capacità di apprendere se sottoposto a test di apprendimento per associazione e
osservando gli altri della sua specie, capacità che era stata dimostrata solo in alcuni mammiferi.
Quest'ultima evidenza è alquanto sorprendente, poiché, essendo il polpo un animale fortemente
solitario, sembrerebbe inspiegabile un comportamento simile, tipico di animali con rapporti sociali.
Una volta pescato, è in grado di riguadagnare la libertà uscendo attraverso i boccaporti delle navi.
Sottoposto a test durante i quali gli è stata somministrata una preda rinchiusa in un barattolo, il
polpo ha dimostrato di essere in grado di aprire il barattolo per raggiungere il cibo.
Talora usa acquattarsi sotto gli anfratti rocciosi del fondo marino. In altri casi vive in tane preparate
con pietre e conchiglie disposte in circolo, a difesa dell'imboccatura.
Nonostante il polpo sia uno degli invertebrati più intelligenti, non sono stati condotti molti studi con
loro nel campo del dolore. Secondo una nuova ricerca, i polpi provano dolore psicologico allo
stesso modo dei mammiferi.[10]

Sequenziamento del genoma


Nel 2015, due gruppi di ricerca, all'Università di Chicago e all'Università della California a
Berkeley, hanno compiuto il sequenziamento del genoma del polpo e di vari trascrittomi,
operazione che ne ha rivelato le notevoli peculiarità[11][12]. Si tratta, infatti, di un genoma più
ampio di quello umano e con un numero superiore di geni codificanti (circa 33.000, contro i 25.000
del genoma umano). La vastità del genoma è dovuta, in massima parte, all'espansione di due
famiglie di geni, le protocaderine e i fattori di trascrizione C2H2.
I geni codificanti per le protocaderine sono presenti in misura doppia rispetto ai mammiferi:
trattandosi di proteine implicate nello sviluppo neurale, l'espansione della famiglia dei relativi geni
codificanti dà conto dell'ampiezza della loro rete neurale che, oltre a costituire il sistema nervoso
più sviluppato tra gli invertebrati, contiene sei volte il numero di neuroni del topo. Due terzi dei
neuroni del polpo, peraltro, sono direttamente collegati agli organi di movimento (al punto che i
tentacoli possono svolgere funzioni cognitive perfino da recisi: ad esempio, una volta recisi sono
ancora in grado di riconoscere come sé il resto del corpo[13]).
Altra particolarità è stata evidenziata con l'individuazione di un gruppo di proteine coinvolte nello
spiccato mimetismo del cefalopode, le reflectine, in grado di alterare le modalità di riflessione ottica
della luce che incide sul corpo del polpo.
Inoltre, lo studio del genoma ha permesso la scoperta di un meccanismo che consente alle cellule di
cambiare in modo rapido le funzioni di proteine già codificate, intervenendo con modifiche sulle
stesse. Gli scienziati ipotizzano che questo meccanismo abbia a che vedere con le eccezionali
attitudini all'apprendimento esibite da questi cefalopodi.
Polpi bolliti

Pesca
Il polpo è un mollusco molto ambito nella pesca di professione con tecniche a strascico o reti da
posta , ma anche sportiva e le tecniche di pesca sono tradizionali consistono nell'utilizzo di un'esca
chiamata polpara che talvolta viene utilizzata insieme a granchi e pesci. Talvolta il polpo fresco
viene preparato con la tecnica prima dello "sbattimento" poi dell'arricciatura direttamente sugli
scogli o in macchine apposite che ne consentono la degustazione a crudo. Il polpo arricciato si
presenta con i tentacoli a forma di “boccoli”, le ventose dilatate ed ha una caratteristica consistenza
"croccante".

Cucina
Per le sue carni gustose è utilizzato nelle cucine di molti paesi. Viene consumato principalmente
bollito e successivamente condito in molteplici modi, ma anche arrostito, fritto e in tegame.

Nella cultura di massa


Il polpo comune ha probabilmente dato vita alla figura del leggendario Kraken, che, secondo la
mitologia norrena, era un gigantesco polpo (o calamaro, secondo altri), che affondava le navi di
passaggio.
Per similitudine si designa come piovra la "persona avida e priva di scrupoli, che vive sfruttando
egoisticamente e spietatamente un’altra o altre persone, fino a distruggerne le risorse e le energie, e
a provocarne talvolta la rovina"[14]; con "allusione non solo ai lunghi e forti tentacoli del mollusco
ma anche alla sua vita abissale (...) è oggi una metafora corrente con cui è indicata soprattutto la
mafia, per influenza del titolo («La piovra») della omonima serie televisiva"[15].

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