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Natiche femminili
Natiche maschili
La parola "natiche", anche dette glutei, chiappe, culo (volgare, derivante dal
latino culus), fondoschiena, sedere, posteriore, didietro o deretano, identificano
una rotondità adiposa sovrastante il muscolo grande gluteo, che ricopre l'intera
regione glutea, costituita dai piani ossei dell'anca e dell'ischio.
Il margine superiore è individuato dalla cresta iliaca e quello inferiore dal solco
orizzontale del gluteo. Le natiche sono separate dal solco intergluteo, in cui è
situato l'ano.
1 Connotazioni
2 Sinonimi nel romanesco del Belli
2.1 Note dell'autore
3 Cultura di massa (cinema, TV, spettacolo)
4 Voci correlate
5 Altri progetti
Connotazioni
Le natiche, normalmente coperte nella maggior parte delle culture, possono essere
esposte come segno di protesta, per provocazione o per semplice divertimento.
Scoprire le natiche di qualcuno all'improvviso può essere fonte di umiliazione (da
questo deriva la locuzione "prendere per il culo" come sinonimo di "prendere in
giro, dileggiare").
Molti comici, scrittori e artisti trovano in tutto questo una fonte di umorismo e
divertimento.
È molto comune l'uso delle natiche come metonimia per l'intera persona, spesso con
connotazioni negative. Ad esempio una persona può dire "muovi il culo" come
esortazione per la fretta o urgenza. Espresso come una funzione punitiva, una
punizione o un attacco diventa "prendere a calci in culo". Una connotazione
positiva è presente nella popolare espressione "avere culo", dove le natiche
simboleggiano la fortuna.
Sinonimi nel romanesco del Belli
Così come per gli organi sessuali maschili (comprendente pene e testicoli) e
femminili, Giuseppe Gioachino Belli volle dedicare un suo ironico sonetto ai
sinonimi del termine "natiche" adottati comunemente dal popolino romano (o supposti
tali).
(ROM)
«Pijjate e ccapate
«Prendete e scegliete
Si possono trovare riferimenti senza fine, anche durante i giorni del Codice Hays
(vedi[collegamento interrotto]). Secondo le regole istituite dal codice le natiche
non potevano essere esposte se non in un contesto non sessuale, come la sculacciata
di un bambino o in situazioni umoristiche.
Già nel 1939 nel film Il mago di Oz (The Wizard of Oz) lo zio Henry tiene il
cancello aperto per Miss Gulch e al momento giusto lo lascia andare in modo tale
che sculacci l'antipatica signora proprio sulle natiche... il tutto enfatizzato da
una sottolineatura (thunk) della colonna sonora.
C'è una scena anche nel film del 1942 Ribalta di gloria (Yankee Doodle Dandy) in
cui il padre di Cohan vuole punire suo figlio che aveva disobbedito. Egli non può
picchiarlo sulle parti che potrebbe mostrare o dove i segni sarebbero evidenti
durante gli spettacoli di vaudeville della famiglia. Il padre, frustrato, alla fine
esclama: "C'è una parte senza talenti!". Fa piegare il giovane George sopra le sue
ginocchia e inizia a sculacciarlo, con la farina (rimasta da una prodezza mostrata
precedentemente) che volando enfatizza l'impatto dei colpi.
In Inghilterra, negli anni trenta, prese a circolare un foglio goliardico, che però
ebbe grande successo di popolarità, le cui tematiche vertevano su una fantasiosa
propaganda in stile politico delle natiche; poiché si trattava di una risposta
satirica al Fronte Popolare francese, che si era espresso negativamente nei
confronti della Corona e del quale si temeva che potesse riscuotere simpatie nel
Regno Unito, fu intitolato ispirandosi proprio al partito, che in inglese si
chiamava "The Popular Front", opponendogli sapidamente "The Popular Behind".
La comica Ado Annie nel film musicale del 1955 Oklahoma! si ritrova vittima di
attenzioni non volute almeno due volte. La prima volta ella menziona qualcosa circa
il paragone con un gatto persiano, visto che entrambi "hanno code morbide e
rotonde". Poi, durante la canzone The Farmer and the Cowman fa un commento
divertente e Aunt Eller la sculaccia.
Nel film I due colonnelli 1963, Totò pronuncia una famosa parolaccia dando un
infervorato consiglio all'ufficiale tedesco che insisteva nel fargli notare di
avere pieni poteri: "Badate, colonnello, io ho carta bianca!" "E ci si pulisca il
culo!"
Nel 1966 Yōko Ono diresse un film sperimentale di circa 90 minuti, No. 4,
conosciuto anche con il titolo di Bottoms (sedere), che consiste in nient'altro che
nella misurazione di natiche umane, in movimento mentre le persone camminano o su
una piattaforma girevole.
Nel 1971, nell'avventura di James Bond Agente 007 - Una cascata di diamanti
(Diamonds are Forever), Jill St. John ha un trasmettitore non molto sottile
nascosto nella parte inferiore del suo bikini. Il furfante Charles Gray nota
l'oggetto e dice: «Stiamo mostrando più "guance" del solito, vero, Miss Case?» (è
da notare che il termine inglese cheeks indica sia le guance che le natiche).
Nel film del 1991, Point Break - Punto di rottura, un gruppo di quattro giovani
rapinatori estivi di banche nella contea di Los Angeles, surfisti che si finanziano
così in estate per poter recarsi in inverno presso lidi caldi e ricchi di onde
adatte per il surf, sono soliti fuggire dopo la rapina mostrando attraverso i
finestrini dell'auto usata per la fuga, in segno di scherno, le proprie natiche
nude; questo sarà uno degli elementi che li perderà, poiché la forte differenza di
abbronzatura tra le natiche stesse e la parte di schiena esibita, rivela che sono
degli habitué delle spiagge e di qui avrà inizio la ricerca degli investigatori.
Il magazine Rolling Stone considerava gli anni novanta come "il decennio del culo"
a causa di numerose canzoni, soprattutto hip hop e R 'n B, dove veniva esaltata
questa parte anatomica.
Nell'ultima parte del XX secolo questa parte del corpo è realmente "uscita allo
scoperto" ed è diventata un topos della cultura popolare, spesso col soprannome di
"lato B".