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Falena

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La falena Opodiphthera eucalypti, della famiglia delle Saturniidae


Le falene sono degli insetti che, come le farfalle, appartengono all'ordine dei lepidotteri.

Una falena su un pavimento di marmo a Calcutta, in India


La distinzione di comodo del passato è tra macrolepidotteri o "Macrolepidoptera" (che
comprendono le farfalle e le famiglie di falene di dimensioni maggiori) e microlepidotteri o
"Microlepidoptera" (le famiglie con esemplari di dimensioni minori, a volte due mm di apertura
alare, anche se alcuni sono più grandi). Gli eteroceri (Uno dei due gruppi, non più
tassonomicamente validi, nei quali l’antica sistematica divideva i Lepidotteri. Comprende le falene,
farfalle notturne con antenne non clavate, di forma diversa vengono talvolta indicati anche come
macroeteroceri o “Macroheterocera” per distinguerli dai microlepidotteri.) Queste distinzioni, pur
non essendo più ritenute valide, vengono talvolta utilizzate dagli entomologi per ragioni pratiche,
dato che corrispondono a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi.

Indice
• 1 Etimologia
• 2 Caratteristiche
• 3 Note per la distinzione dalla farfalla
• 4 Nutrimento
• 5 Nel folclore
• 6 Note
• 7 Altri progetti
• 8 Collegamenti esterni

Etimologia
La parola "falena" deriva dal termine greco phálaina[1] (φάλαινα o φάλλαινα).[senza  fonte]

Caratteristiche
Tali creature sono animali notturni, attivi perciò soprattutto durante le ore successive al tramonto.
Nonostante questa caratteristica esse sono attratte dalle fonti luminose per un fenomeno chiamato
dagli esperti "fototassi", riscontrabile anche in altre specie animali, il quale provoca attrazione
(come nel caso delle falene) o repellenza dalla luce.[2]
Tale fenomeno è ancora materia di dibattito nell'ambiente dei ricercatori, si pensa che possa essere
dovuto all'abitudine di insetti simili a orientarsi in base alla posizione degli astri visibili nel cielo
notturno, cosa che provoca confusione e disorientamento quando essi si imbattono nelle luci
artificiali.[2]
Questi insetti contano numerosissime specie all'interno dell'ordine dei Lepidoptera, molto maggiori
rispetto alle simili farfalle.[3]

Note per la distinzione dalla farfalla


• La falena è un insetto principalmente notturno; anche il così detto "bruco", o meglio la larva,
è inclusa nella famiglia dei lepidotteri. Si distingue dalla farfalla anche per la presenza di
colori più spenti, al contrario del simile lepidottero che presenta una vita diurna e dei colori
sgargianti fin dalla fase della larva.[3]
• Le antenne delle falene, a differenza di quelle delle farfalle, possono avere diverse forme:
pennate o bipennate, cioè ramificate come un pettine, filiformi, oppure a bastoncelloo
clavate mentre le ali, a riposo, sono chiuse a tetto o aperte.
• A differenza delle farfalle, è errata la convinzione che siano velenose (alcune specie di
farfalle possono presentarne in piccole o medie quantità)[senza  fonte].
• Hanno colori spenti come il marrone e il grigio e possono sembrare foglie secche.

Nutrimento
La dieta delle falene è molto varia: Esse si possono nutrire di lana, nettare, corteccia e diversi detriti
organici. Una delle loro fonti principali di nutrimento è la cheratina, presente nella lana, nei capelli
e nella pelle umana. A ciò si deve il frequente infestamento da parte delle falene di armadi e cassetti
in cui riponiamo i nostri indumenti.

falena colibrì che si nutre


Esse si nutrono, come già detto, anche di materiale organico, sia in uno stato di putrefazione che in
vita; infatti alcune specie di falena si comportano come parassiti di piante e alberi. Esse sono
conosciute per cibarsi di corteccia e nettare, abitudine che le rende anche insetti impollinatori.[3]

Nel folclore
Le falene sono considerate popolarmente animali misteriosi per via del loro essere animali notturni.
Esse sono associate a cattivi presagi e a sventure. In alcune culture si credeva che le falene fossero
l'anima di una strega che cerca il suo corpo.[3]
I nativi americani hanno sempre considerato le falene con grande riguardo, a causa della loro
capacità di adattamento, sopravvivenza e trasformazione.[4]

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