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LEZIONE DEL 21-01-2021

Sinfonia in Do M con una fuga (coda) conclusiva k551, 10 agosto 1988, ultima sinfonia, 4 movimenti,

I veloce senza introduzione

II lento,

III minuetto e trio,

IV veloce.

I, II e IV hanno la stessa struttura, I e IV più vasti.

Fuga a 5 soggetti, tutto il materiale motivico tematico dell’ultima parte della sonata viene sovrapposto in
una dimensione verticale, sincronica.

Fusione tra sinfonia e fuga, molto diversi tra loro, fa parte dell’ultimo movimento.

Non chiude con climax, lo spettatore si trova pronto all’ascolto del contrappunto a 5 soggetti, viene
preparato attraverso i motivi e al linguaggio che usa: il percorso armonico, l’organizzazione in 3 fasi delle 2
parti, poi tutta l’impalcatura che si costruisce e i dettagli variano volta per volta. Attraverso tutto ciò il
compositore riesce a comporre l’opera. Certamente l’dea era quella di scrivere un contrappunto a 5
soggetti e poi ha composto il resto in base alla coda. Parte dal verticale e va all’orizzontale.

Il primo materiale è un passo dei canti gregoriani, pangelingue. Le due parti vengono ripetute. A battuta
158 inizia la seconda parte, vediamo che ci sono i due ritornelli, battuta 356 fine seconda parte, poi
comincia la coda molto ampia, fino a battuta 423. Ci sono le due aree armoniche nella prima parte, DoM
fino a battuta 73, da 74 si passa all’area della dominante, SOL. Inizia la seconda parte a battuta 1588
instabile armonicamente. La terza parte inizia a battuta 225 ritorna alla tonica, ricapitolazione dei materiali
ascoltati nella prima parte. Divisione I parte 8 battute+ 8 battute, restano elementi unitari, ma in realtà il
motivo poi cambia e rimane aperto a bb8 sul V grado, come se facesse I V I (vedi diapositiva 14 Sinfonia
Mozart). A+B contrastanti, poi si ripete A con aggiunta di motivi, progressione delle voci superiori,
inserimento nei bassi della nota lunga con terzina e quartina accessoria, segue la versione estesa e chiusa
del motivo 2A. il discorso procede senza soluzione di continuità fino all’aria secondaria. I corni e le trombe
garantiscono la conclusione tra il motivo 2A e il motivo 3 che inizia con la nota puntata e in modo
omoritmico per chi lo suona, discendente per ottavi oppure tutti ascendenti, bb 23 moto contrario tra le
parti. Con il motivo 3 arriviamo sul sol, V grado, seguito dalla pausa. Riparte da capo, con le prime 4 note, in
tonalità d’impianto, abbiamo un approfondimento del materiale con un fugato. DO DO SOL. Primo
elemento contrappuntistico. Fino a bb 53, con elisione, il nuovo inizio si sovrappone alla conclusione,
presenta il tema in Do, c’è il motivo 1 e spunti del motivo 3. A bb 56 inizia il motivo 4, presentazione in
progressione e imitazione, sviluppo del primo motivo. Entra la dominante della dominante e andiamo verso
l’aria della dominante vera e propria, poi insieme al motivo 4 si aggiunge il motivo 3, non all’unisono, ma
ognuno entra quasi ogni metà battuta, rimbalzo del tema tra le voci. La successione delle crome ad un certo
punto inverte il senso, battuta 73 c’è la dominante della dominante che comincia con un tema nuovo, il 5,
bb74. Il motivo 6 sono semiminime che si sovrappongono al motivo 5. Anchde il raggruppamento della
dominante si ripete, continua poi con il motivo 4 e continua ad approfondire i materiali, a battuta 94 con il
forte abbiamo le diverse entrate della testa del tema e la prosecuzione del tema 5 diventa una sorta di
controsoggetto alla testa del tema. Tutto il tema in orizzontale con entrate sempre più strette, a distanza di
metà battuta. Per chiudere riusa l’inizio del motivo 2 e poi il motivo 3, così finisce la prima parte, seguita
ovviamente dalla ripetizione.

Lo sviluppo ripete lo stesso materiale in aree armoniche e timbriche diverse, comincia con il motivo 1 agli
archi, il numero 3 diventa la risposta 3 ai fiati. Dopo la situazione si ribalta, motivo 1 ai fiati e 3 agli archi.
Abbiamo 3 parti che poi diventeranno 4. Motivo 3 piano, meno marcato possibile fino alla ricapitolazione
senza soluzione di continuità arriviamo alla tonica. Riprende il motivo 1 che poi si ripete un tono sopra, ciò
che segue non era presente nell’esposizione. Inizia su do re mi re do. I bassi si muovono in progressione per
quinte discendenti, progressione reale, le viole hanno la quartina accessoria, ogni strumento fa qualcosa di
diverso. Il motivo 3 viene usato come avviso che qualcosa succederà e il motivo 4 resterà in DO. A bb 271
pausa di articolazione che separa quello che nell’esposizione era alla tonica. Ricapitolazione del materiale
successivamente è esatta. Ripetizione e ripresa del tema 5 senza differenze. La CODA ricomincia con il
motivo 1 con un’inversione, il contrappunto a 5 soggetti comincia a bb 371 con il tema 5. 4 bb motivo 1 e
poi motivo 5, che alla seconda entrata salgono come strumenti ed entra al violoncello il motivo 4, bb 379
terza entrata con il motivo 5 che sale dal motivo 2 al 1 ecc. i motivi si alternano partendo dal basso verso
l’altro muovendosi tra le voci in modo ciclico, finchè non troviamo lo stretto con il motivo 1. Il motivo che è
rimasto fuori continua e chiude, cioè il motivo 2, termina con le battute di cadenza che sottolineavano la
prima sezione della tonica. FINEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

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