La Costituzione Italiana è la legge fondamentale dello Stato ed è composta da 139 articoli non
tutti in vigore (es.115) e da 18 disposizioni finali:
§ Preambolo (art. 1 - art. 12): Principi fondamentali e costituisce le fondamenta dello Stato
italiano.
§ Parte Prima (art.13 - art.54): Diritti e doveri dei cittadini ed è divisa in 4 titoli (Rapporti civili,
Rapporti etico-sociali, Rapporti economici, Rapporti politici).
§ Parte seconda (art.55 – art.139): Ordinamento della Repubblica ed è divisa in 6 titoli
(Parlamento, Presidente della Repubblica, Governo, Magistratura, Autonomie locali e
Garanzie Costituzionali).
§ Disposizioni finali e transitorie che sono 18 e nominate in numeri romani che servono a
segnare il passaggio da una forma di governo ad un’altra.
CARATTERISTICHE
§ Scritta: È raccolta in un documento ufficiale
§ Votata: È stata creata da un’assemblea votata dai cittadini.
§ Rigida: È modificabile con un procedimento estremamente complesso a garanzia della
certezza del diritto e della conservazione dei diritti e dei valori in essa contenuti. (Art.138)
§ Lunga: Tutela l’individuo e disciplina l’organizzazione del potere in modo molto più ampio
dello Statuto Albertino.
§ Democratica: Prevede gli strumenti che permettono al popolo di partecipare al potere sovrano
(Art.1).
§ Programmatica: Prevede degli obiettivi, dei traguardi, che spetta al popolo e ai propri
rappresentanti raggiungere. Questo programma ad oggi non è ancora realizzato.
§ Compromissoria: È il frutto del pluralismo, cioè di diverse idee politiche che si sono
confrontate in modo democratico.
ARTICOLO 1:
Contiene il principio democratico e il principio laburista , il secondo è contenuto anche
nell’articolo 4. Nello specifico l art 1 definisce la forma di governo italiana che secondo l’ultimo
articolo della costituzione (art.139) non può essere oggetto di modifica . Definisce una
caratteristica ovvero il fatto che e democratico. Il secondo co art.1 stabilisce che il potere sovrano
è del popolo e che spetta alla costituzione indicare modi di esercizio del potere e i limiti. L art.1
fa solo riferimento al lavoro concetto ripreso nell’art.4. il lavoro libera dal bisogno, come la fatica
si cresce materialmente (retribuzione) e si cresce anche spiritualmente (dal punto di vista della
conoscenza, abilità, capacità). La crescita individuale è anche la crescita di gruppo di cui
l’individuo fa parte. Citando l art.4 questo motivo il lavoro è un diritto ma allo stesso tempo anche
un dovere del singolo. Anche nella parte prima titolo terzo ci sono una serie di articolo dedicati
al lavoro (art.35-40).
ARTICOLO 2:
Contiene il principio: personalista, pluralista e solidarista.
§ Principio personalista la repubblica riconosce e protegge i valori e i principi che
contraddistinguono l’uomo come tale (diritto naturale). L’obiettivo e proteggere il singolo in
quanto esiste e in quanto tale.
§ Principio pluralista afferma di proteggere il singolo nei gruppi di cui fa parte. Questi gruppi
prendono il nome di formazione sociali.
§ Principio solidarista far parte di un gruppo significa non solo pretendere nei confronti del
gruppo, ma anche avere dei doveri rispetto al gruppo. Un dovere è un comportamento che è
necessario tenere. I doveri si dividono in: giuridici e morali. I giuridici sono obbligatori; i
morali sono etici, legati alla coscienza.
Esistono 3 grandi tipologia di doveri: politici, economici, sociali. I politici sono quelli che
permettono di partecipare alla vita del paese; gli economici sono i doveri contribuire alle spese
del paese; quelli sociali si dedicano alla tutela di quelli più deboli (come il volontariato).
Tutta la parte prima della costituzione contiene esempi di questi doveri che spesso nell’altra
prospettiva sono dei diritti.
Gli ultimi tre articoli della parte prima (52-53-54) contengono invece gli specifici doveri del
cittadino. Il 52 si riferisce alla difesa della patria, il 53 alla contribuzione fiscale, il 54 fedeltà
alla repubblica.
ARTICOLO 3:
Contiene il principio di uguaglianza che si divide in formale e sostanziale. Formale significa che
tutti gli individui sono uguali davanti alla legge, cioè il diritto ha lo stesso valore per tutti ed
inoltre tutti gli individui hanno lo stesso valore nel contesto sociale, tutti hanno pari dignità
sociale. Nel primo comma la costituzione indica una serie di caratteristiche e diversità individuali
che non devono essere fonte di disuguaglianza: sesso, lingua, religione, opinione politica,
condizione personale e razza. Il concetto di uguaglianza formale non nasce con la costituzione
italiana, ma nasce con la rivoluzione francese che tutti gli stati di diritto dell’800 accettano.
I principi di uguaglianza sostanziale invece significa che lo Stato interviene direttamente, in
prima persona, per rimuovere tutti gli ostacoli di vario tipo (economico, sociale, giuridico) che
impediscono di raggiungere l’uguaglianza. Situazione analoghe vengono trattate nello stesso
modo, situazioni diverse vengono trattate in modo diverso.
Tutta la prima parte della Costituzione contiene disposizioni in cui la Repubblica si impegna a
rendere effettiva l’uguaglianza (tutela del lavoro femminile e minorile, diritto allo studio,…).
ARTICOLO 4
Tratta del principio lavorista (art.1)
ARTICOLO 5
Principio dell’autonomia istituzionale. Stabilisce che l’Italia è uno Stato unitario e che la
Repubblica applica il più ampio decentramento amministrativo possibile. Se non ci fosse l’art.5 il
decentramento in Italia non potrebbe esserci. Ed in più attribuisce ad enti territoriali
(circoscrizioni in cui si suddivide il territorio dello Stato: regioni, province, comuni, città
metropolitane) anche un potere autonomo, decisionale.
Il tema del decentramento e dell’autonomia trovano la loro legittimazione giuridica qui
nell’articolo 5, ma sono sviluppati nella parte seconda titolo quinto della costituzione (le
autonomie locali).
ARTICOLO 6
È una specificazione dell’articolo 3 in quanto stabilisce che la lingua non può essere elemento di
discriminazione ma anzi dev’essere tutelata da specifiche norme giuridiche e da qui il principio
costituzionale del bilinguismo.
ARTICOLI 7 E 8
Riguardano i rapporti tra lo stato italiano e le confessioni religiose, intese come organizzazioni di
mezzi e di persone.
L’articolo 7 riferito solo ai rapporti con la chiesa cattolica, mentre l’8 con tutte le altre confessioni
religiose.
Da questi due articoli si conclude che l’Italia è uno stato laico, cioè equidistante da tutte le
confessioni. Con lo Statuto Albertino l’Italia era uno stato confessionale, cioè che aveva una
religione di stato: il cattolicesimo, le altre religioni invece erano tollerate.
Lo stato è laico, ma non del tutto.
§ Art. 7: l’Italia riconosce la chiesa cattolica come un’organizzazione indipendente ed
autonoma, costruita attorno ad uno stato che è la città del vaticano: la verifica di ciò si trova
nel secondo comma dell’articolo, dove si stabilisce che i rapporti tra le due organizzazioni
sono regolati da un trattato internazionale. Il secondo comma della parte finale dice che i
patti possono essere modificati con la volontà di entrambe le parti/ se entrambe le parti
vogliono. Oppure l’Italia si riserva il potere di modificarli unilateralmente, dovendo però
utilizzare in questo caso lo stesso procedimento con cui si può modificare la costituzione. Lo
stato e la chiesa sono indipendenti e sovrane.
§ Art. 8: esordisce con un concetto che vale anche per la confessione cattolica, infatti l’articolo
stabilisce che tutte le confessioni sono uguali davanti al diritto. Il secondo e terzo comma
invece si riferiscono alle confessioni diverse da quella cattolica, sono infatti liberi di darsi
un’organizzazione mediante un proprio statuto purché non contrasti con il diritto italiano.
I rapporti tra le confessioni e lo stato italiano sono disciplinate dalle intese. Le intese non
sono trattati internazionali, sono accordi assimilabili a accordi contrattuali con
organizzazioni private.
Confronto tra 7 e 8: le confessioni diverse dalla cattolica sono assimilabili a organizzazioni
private, che operano nel contesto italiano e che devono rispettare l’ordinamento giuridico
italiano.
ARTICOLO 9
Si divide in due comma, il primo comma stabilisce che la repubblica garantisce la cultura oltre
alla ricerca tecnico-scientifico. La seconda parte dell’articolo 9 stabilisce che la repubblica ha come
obiettivo principale la protezione del paesaggio e del patrimonio storico- artistico della
nazione.
Paesaggio deve essere visto come ambiente.
Patrimonio storico-artistico della nazione si riferisce a tutti gli elementi fisici, strutturali, ideali
che contraddistinguono la comunità.
ARTICOLI 10 - 11
Art 10 2 comma, nel primo si parla del principio internazionalista. Principio che consiste
nell’apertura dell’ordinamento italiano al diritto internazionale. (insieme norme giuridiche che
regolano i rapporti tra gli stati).
Articolo 11à ha un solo comma lo stato inoltre rinuncia volontariamente a una parte del proprio
potere sovrano a favore di organizzazioni internazionali che abbiano uno scopo specifico: la pace,
giustizia e sicurezza. Grazie a questa apertura l’Italia oggi fa parte di molte organizzazioni
internazionali, fra tutte ONU e UE.
Art. 10à si occupa quindi della condizione giuridica dello straniero in Italia. Il trattamento è
regolato dal diritto italiano, che rispetta i diritti internazionali.
Terzo e quarto comma prevedono due strumenti a tutela dello straniero in Italia, ovvero il diritto
di asilo e l’estradizione.
Diritto di asilo: è il diritto di ospitare a tempo indeterminato lo straniero in Italia se nel paese di
origine o provenienza non goda delle libertà previste dalla costituzione per i propri cittadini.
Estradizione: è un procedimento con cui uno stato ospitante dello straniero lo riconsegna allo
stato d’origine in cui è in corso o deve essere incominciato un procedimento a suo carico. Ha tre
condizioni:
§ Non sia già o rischi la pena di morte
§ Che nel processo siano previsti gli stessi strumenti di tutela previsti nel diritto italiano
§ Ci sia un accordo tra i due stati precedente alla richiesta.
Art 11à contiene un altro principio, principio pacifista, secondo questo principio la violenza non
può essere uno strumento di offesa, di risoluzione delle controversie internazionali, ma può
essere considerato come uno strumento di difesa.
ARTICOLO 12
Indica quale è la bandiera italiana. Rappresenta l’immagine dei valori fondamentali.
ARTICOLO 19
Collegato all’articolo 7 e 8. Riguarda il legame del singolo e la fede religiosa. Stabilisce che tutti
sono liberi di professare una fede, ma indirettamente stabilisce anche che tutti hanno il diritto di
essere ateo (di non professare), oltre che agnostico (che non crede). La fede può essere esercitata
individualmente o in gruppo, di fare propaganda e di esercitarne il culto.
ARTICOLO 21
Riguarda la libertà di manifestare il proprio pensiero liberamente. Ovvero la volontà di
esprimersi, con qualsiasi mezzo. Questa libertà presuppone la libertà essersi formato liberamente.
Importanza quindi dell’istruzione, della formazione del pensiero. Questa libertà deve essere
confrontata con altri valori costituzionalmente tutelati. (es diritto di informare o essere informati).
Diritto di esprimere un’idea, importanza di un’idea propria. La parte prima è dedicata alla libertà
di stampa. La stampa non può essere oggetto di censura. Può essere però sottoposta a sequestro,
quando va a violare altri principi tutelati.
ARTICOLI 35-47
Rappresenta la parte della costituzione economica perché esprime quale la posizione dal punto
di visa economico dello Stato italiano. Secondo la costituzione l’Italia è fondata su un sistema
economico in cui il pubblico e il privato coesistono con obiettivi differenti, privato con lo scopo
di profitto (business) e quello pubblico ha una funzione di regolazione del sistema e di cura del
benessere della comunità. Tanto l’attività pubblica che quella privata vengono indirizzate dalla
legge a perseguire fini sociali. Il sistema italiano predilige forme di mercato concorrenziali perché
queste forme soddisfano in termini di soddisfazione tutti gli operatori coinvolti. Inoltre il titolo
terzo ha come titolo in il mondo del lavoro che viene quindi analizzato oltre a quanto specificato
nei principi fondamentali 1 e 4 . rispetto al lavoro la costituzione la repubblica tutela il lavoro in
tutte le sue forme e manifestazioni in primis verso la figura del lavoratore che necessariamente
dev’essere educato e istruito professionalmente . inoltre la costituzione che il compeso del
lavoratore dev’essere adeguato e proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto in
modo tale da assicurargli una vita dignitosa e libera è la legge a stabilire la durata della giornata
lavorativa, riposi e ferie inoltre la istituzione si preoccupa di tutelare la figura della donna
lavoratrice e del minorenne la tutela è duplice, uguale a quella del lavoratore uomo a parità di
lavoro svolto nello stesso tempo è differente per permettere alla donna e al minore funzioni
preservare le proprie caratteristiche (gravidanza). Inoltre è prevista è inoltre prevista la possibilità
per i lavoratori di organizzarsi in associazioni per la cura dei propri interessi (sindacati). Sono
associazione non riconosciute come persone giuridiche e quindi libere dal controllo dello Stato.
Lo sciopero è l’astensione collettiva e volontaria dal lavoro per ottenere rivendicazioni.
Inoltre il titolo terzo contiene l’articolo 38 che è dedicato all’assistenza e alla previdenza sociale e
quindi l’articolo al quale ruota attorno il Welfare italiano e quindi la base della legislazione
sociale. L’obiettivo è quello di tutelare il lavoratore verso i rischi che possono incidere sulla sua
capacità di lavorare, è quindi un importantissimo strumento di protezione del lavoratore e dello
stat che si assume questo compito di gestione (INPS, INAIL). L’art. 38 è la prova del carattere
sociale italiano.
ARTICOLI 48 - 54
Il titolo quarto analizza il principio democratico di cui l’art.1 tra l’art. 48 e 51. Infatti alla vita del
aperse si può partecipare attivamente ad esempio ricoprendo cariche pubbliche analizzato
nell’art.51. Oppure si può partecipare alla vita del paese indirettamente attraverso il voto o
aderendo ad un partito politico. L’art.48 è dedicato al concetto di elettorato passivo e attivo e in
generale l’elettorato passivo è il diritto di ricoprire cariche pubbliche tramite l’esercizio del diritto
di voto, mentre l’elettorato attivo è la capacita di esprimere la propria posizione mediante il
diritto di voto. La costituzione stabilisce chi sono gli elettori: sono i cittadini uomini e donne che
hanno raggiunto la maggiore età. Per l’elezione di ceti organi non è necessaria la maggiore età
ad esempio per il senato si devono avere almeno 21 anni. Per le elezioni comunali invece votano
anche gli stranieri residenti. Oppure la capacità di agire può farti perdere questo diritto.
Secondo la costituzione il voto ha delle caratteristiche ben precise: è libero (non può essere
influenzato) , è uguale (ha lo stesso valore per tutti) , è personale (non può essere delegato) ed è
segreto (in modo tale da garantire la libertà della scelta). Il voto è un dovere civico.
Sempre secondo l’art.48 il voto può essere oggetto di limitazione ad esempio per incapacità civile,
oppure per effetto di una sentenza penare irrevocabile definitiva, o in casi indicati dalla legge per
indegnità morale (es. essere stati condannati a interdizione dei pubblici).
Art.49: è un’estensione dell’articolo 18, così come il 39. Tratta dei partiti politici. Stabilisce che i
cittadini hanno il diritto di creare un partito, di aderirvi o meno. La costituzione utilizza il
plurale nel stabilire questa libertà proprio per rafforzare il concetto di pluralismo politico. La
costituzione indica anche quale è lo scopo dei partiti politici, hanno lo scopo di determinare la
politica nazionale insieme (in concorrenza) con metodo democratico. La politica nazionale è il
futuro del paese, sono gli obiettivi e strumenti per raggiungerli. Metodo democratico si intende
due cose, 1) è il modo di agire dei partiti politici verso la comunità. 2) democrazia
dell’organizzazione del partito, quindi al proprio interno.
Art. 51: riguarda l’elettorato passivo, cioè il diritto di ricoprire le cariche pubbliche da parte di
tutti i cittadini. L’unico requisito è quello stabilito dalla legge per ricoprire la carica. (es titolo di
studio). La costituzione ribadisce la pari opportunità tra uomo e donna sulle cariche pubbliche.
Art 52-53-54: contengono alcuni doveri specifici dei cittadini. I doveri del cittadino sono contenuti
in tutta la prima parte della costituzione. Il loro fondamento generale si rivede nell’art. 2.
(solidarietà).
Art 52: dedicato al dovere di difendere la patria. Non è solo intesa dal punto di vista militare, ma
è anche aiuto alla comunità in difficoltà, quindi anche in senso civile.
Art 53: contiene il dovere economico del cittadino e non solo. È il dovere economico di tutti, di
tutti coloro che si trovano in Italia. Il dovere economico consiste nell’obbligo di contribuire alle
spese pubbliche (esigenze economiche dello stato) in ragione della propria capacità di farlo.
Art 54: contiene il dovere per cui tutti i cittadini devono essere fedeli alla repubblica. E quindi
osservarne la costituzione e le leggi. Essere fedeli vuol dire che essi devono rispettare i valori
della costituzione, perché sono i valori della società in cui si fa parte. Stabilisce poi i cittadini che
hanno un incarico pubblico, che in più devono svolgere il proprio incarico con disciplina e onore,
prestando giuramento.