Sei sulla pagina 1di 5

File da studiare

Mi hanno assegnato da fare l’elaborato sulla disoccupazione.


Partiamo vedendo cosa significa disoccupazione: La disoccupazione è la condizione
di mancanza di un lavoro per una persona in età da lavoro che lo cerchi attivamente,
sia perché ha perso il lavoro che svolgeva (disoccupato in senso stretto), sia perché è
in cerca della prima occupazione (inoccupato). È la condizione opposta
all'occupazione.
La disoccupazione di stato stazionario di una economia dipende dal tasso di
separazione dal lavoro e dal tasso di ottenimento di occupazione. Il processo di
ricerca di lavoro e la rigidità salariale sono due delle cause per cui il processo di
reperimento del lavoro non è istantaneo.
Questa ha dei costi: sono i costi sociali e i costi umani, che si manifestano in svariate
problematiche psicologiche o psicofisiche che affliggono il disoccupato.
I lavoratori più giovani hanno un tasso di disoccupazione molto più elevato dei
lavoratori più anziani. Si possono individuare due diverse possibili cause di un
elevato tasso di disoccupazione: un basso tasso di ottenimento di lavoro e un alto
tasso di separazione dal lavoro.

Mi hanno assegnato articolo 38 e 4 della costituzione; vediamo articolo 38:


disciplina in generale i rapporti economici e contiene le disposizioni fondamentali in
materia di rapporti di lavoro e di regime giuridico della proprietà.
L'articolo tutela più nello specifico il principio della sicurezza sociale. In base ad esso
l'autorità statale deve salvaguardare la dignità umana nelle situazioni di bisogna,
garantendo a tutti i cittadini i mezzi minimi per vivere, tutelando la salute e
rimuovendo tutti quegli ostacoli economici e sociali che impediscono lo sviluppo
della persona e la sua effettiva partecipazione alla vita pubblica.
Lo Stato si fa infatti carico in prima persona dell'assistenza sociale, ossia quelle
misure che servono a garantire un adeguato tenore di vita anche a chi è titolare di
un reddito inferiore ad una certa soglia e non può procurarsi altre entrate (ad
esempio perché invalido di guerra o inabile al lavoro per malattia). Queste misure si
sostanziano, tra gli altri, in corresponsione di pensioni di invalidità e guerra o in
agevolazioni per la fruizione di servizi.
Il secondo comma si occupa della previdenza sociale che, a differenza dell'assistenza
di cui al primo comma, concerne i soli lavoratori. Essa si sostanzia in prestazioni
economiche e sanitarie per tutelare, oltre che dai rischi lavorativi di infortuni,
invalidità ecc., da eventi naturali quali la vecchiaia.
Si tratta di una previdenza sociale obbligatoria, che grava in parte sullo Stato ed in
parte sui datori di lavoro, salvo che i lavoratori scelgano di integrare queste misure
con forme private di tutela.
Articolo 4:
L'articolo in esame, nello specifico, sancisce il principio lavorista, secondo il quale il
lavoro rappresenta un valore centrale dell'ordinamento, oltre ad un fine ben preciso
cui deve aspirare la legislazione, indirizzata verso la massima occupazione.

Il lavoro è infatti il primo diritto sociale, dato che costituisce la fonte privilegiata di
sostentamento della persona e strumento irrinunciabile per la sua affermazione
sociale e per poter ambire ad una effettiva indipendenza ed autonomia.
Grazie all'affermazione di tale principio, lo Stato mira a superare la differenza tra
ordinamento politico e società civile (tipico dello Stato preunitario), incoraggiando
l'intervento dei pubblici poteri.
La nostra Costituzione affida altresì al legislatore il compito di indirizzare la proprietà
dei beni e iniziativa economica verso una funzione sociale
Il lavoro non è ovviamente preso in considerazione come diritto soggettivo perfetto
(data la materiale impossibilità di assicurarlo a tutti), bensì come indirizzo
fondamentale per il legislatore, al fine di promuovere le condizioni utili a renderlo
effettivo. Il lavoro si configura piuttosto come diritto di libertà (ovvero la libertà di
scegliere quale attività svolgere) e come diritto civico (in quanto il cittadino ha diritto
ad esigere dallo Stato di promuovere delle condizioni che lo rendano effettivo).
Vediamo di chiarire questo concetto guardando ciò che è successo nella storia: il più
grande fenomeno di disoccupazione avviene nel 29 in America, con il crack della
borsa. Fu una Grande crisi economica che colpì tutti i paesi occidentali, nell’anno
1929. Questa portò alla nascita
il periodo della grande depressione (decennio successivo). (Giovedì nero) Iniziò 24
ottobre 1929 alla borsa di New York a Wall Street, quando gli investitori iniziarono a
vendere le loro quote aziendali, portando un brusco calo del prezzo e altri investitori
a vendere per paura della svalutazione delle azioni, formando così una reazione a
catena dove tutti vendevano per paura che i prezzi si potessero abbassare.
(sistema speculativo) Tra il ’19 e ’29 investitori chiedono alle banche prestiti per
comprare azioni, essendo che i loro prezzi salivano potevano rivendere queste e
ripagare gli interessi delle banche ricominciando il ciclo, portando aspetti benefici
all’economia americana ed europea.
Mercato interno americano si saturò e invece quello europeo era economicamente
debole dopo la guerra. Così facendo la produzione industriale cominciò a diminuire
così come il prezzo dei beni sul mercato mentre le attività finanziarie continuavano a
speculare senza preoccuparsi della qualità dei titoli. Lo stato non poteva intervenire
direttamente per arginare la situazione per colpa delle teorie economiche del libero
scambio. Quando gli investitori notarono l’andamento reale dell’economia che
iniziava a scendere, questi si misero a vendere le loro azioni, provocando il crack
della borsa. Le banche iniziano a fallire perché non potevano più riscuotere i crediti
degli investitori e i risparmiatori volevano indietro i loro soldi, portando grandi
ripercussioni sulle fabbriche e industrie. Piccole-medie imprese falliti, operai
licenziati. La crisi toccò anche l’Europa perché interconnessa agli Stati Uniti dopo la
1° guerra mondiale. Inghilterra crollo delle esportazioni staccando così il valore della
sterlina all’oro. Germania crescita povertà e malcontento generale della grande
depressione furono alla base della supremazia nazista. In Italia l’economia era già
stata rallentata dalla politica di Mussolini con la quota 90, la grande depressione
portò una crisi della produzione industriale e paralizzò le esportazioni, per risolvere
il problema il governo italiano attuò una politica protezionistica. La grande
depressione fu rimarginata in gran parte con il “gran deal” di Roosevelt. La crisi
alimentò le tensioni sciali rafforzando i regimi totalitari.
Questo accade anche perché: Dopo la grande guerra il dollaro americano diventa la
nuova moneta forte dell’economia mondiale. Grazie alla produzione in serie venne
aumentata la produttività, ci fu anche un miglioramento della tecnologia
produzione e consumo di massa negli Stati Uniti e sull’ottimismo americano degli
anni ‘20:
1928 Ottimismo americano, quest’anno diventa un simbolo di speranza, promesse e
illusioni. Tutti impazziscono per la borsa, prima volta che l’uomo della strada investe
nelle azioni (le azioni si basano sulla legge della domanda e dell’offerta, prezzo
variabile). Dal ’20 al ’28 il prezzo continua a salire. Chiunque può fare fortuna.
Continue invenzioni: arriva la corrente a casa, rate e prestiti alle banche per
comprare la casa (motto compra oggi paga domani). Durant uno dei titani
dell’industria ha così tanti soldi da investire che riesce da solo a far crescere il valore
di un’azione.
Politiche per conservare il benessere diffuso e l’ordine sociale:
Repubblicani attuano una politica conservatrice: distribuzione dei redditi incongrua
questo provoca emarginazione delle fasce della popolazione, introdotte leggi che
limitavano l’immigrazione.
Isolazionismo: avviene e quando lo Stato evita alleanze con altri Paesi e guerre non
direttamente collegate alla sicurezza nazionale. Oltre a questo la Nazione deve avere
barriere doganali per limitare il commercio con altri stati.
Xenofobia: Discriminazione degli stranieri
Proibizionismo: divieto fondato per combattere l’alcolismo durato tra il ’20 e ’34.
c’era PROGRAMMA ECONOMICO ISPIRATO AL LIBERISMO CLASSICO Adam Smith
(repubblicani) prima di roosevelt (questi hanno causato la crisi diciamo)
poi interviene roosvelt appunto e il NEW DEAL: Elezioni 1932 sale al potere il
democratico Roosevelt che propose il “New deal” una nuova politica caratterizzata
da un maggior intervento dello Stato. I primi provvedimenti, per risanare la crisi,
furono: svalutare il dollaro, ristrutturare il sistema creditizio, aumentare i sussidi e
concedere prestiti per i cittadini indebitati.

Teoria marxista: Secondo Karl Marx, è stato un filosofo, economista, storico,


sociologo, politologo, giornalista e politico tedesco, la disoccupazione è inerente ad
un sistema capitalistico instabile e periodiche crisi di disoccupazione generale
devono essere previste. In questo modello di organizzazione sociale, il proletariato
serve a serbatoio di forza lavoro, spingendo all'abbassamento dei salari. Secondo
Marx, l'unico modo di eliminare per sempre la disoccupazione sarebbe quella di
abolire completamente il capitalismo e un sistema sociale che spinge alla
competizione per lo stipendio e passare ad un modello economico socialista. Per i
Marxisti contemporanei, l'esistenza della disoccupazione è la prova che il modello
capitalista non riesce a garantire piena occupazione.
Cosa è il capitalismo? = Il capitalismo si può riferire a una serie di attività il cui scopo
è la creazione di un profitto, chiamato appunto “capitale”. Il ricavato di questa
attività, oltre a essere utilizzato come ricchezza personale, può essere speso
nuovamente per migliorare l’attività produttiva e ottenere così altri profitti.
Disoccupazione in italia e nel mondo oggi: Nel 2020 il tasso di disoccupazione in
Italia è del 9,2%. Seppur in calo rispetto agli anni precedenti, rimane uno dei più in
alti in Unione Europea.
Nello stesso anno, il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) è a quota 29,4%.
Anche in questi caso gli unici Paesi europei a fare peggio dell’Italia sono Grecia e
Spagna. Il 2019 si era chiuso con numeri migliori, ma la pandemia dovuta al Covid-19
ha fatto rialzare i tassi. Le donne e il Mezzogiorno mostrano i tassi di occupazioni più
bassi rispetto a quelli delle controparti. Il tasso di occupazione sale inoltre
all’aumentare del livello del titolo di studio.
Come risolvere questo problema?

Conclusione della mia presentazione:

Potrebbero piacerti anche