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Il lavoro è infatti il primo diritto sociale, dato che costituisce la fonte privilegiata di
sostentamento della persona e strumento irrinunciabile per la sua affermazione
sociale e per poter ambire ad una effettiva indipendenza ed autonomia.
Grazie all'affermazione di tale principio, lo Stato mira a superare la differenza tra
ordinamento politico e società civile (tipico dello Stato preunitario), incoraggiando
l'intervento dei pubblici poteri.
La nostra Costituzione affida altresì al legislatore il compito di indirizzare la proprietà
dei beni e iniziativa economica verso una funzione sociale
Il lavoro non è ovviamente preso in considerazione come diritto soggettivo perfetto
(data la materiale impossibilità di assicurarlo a tutti), bensì come indirizzo
fondamentale per il legislatore, al fine di promuovere le condizioni utili a renderlo
effettivo. Il lavoro si configura piuttosto come diritto di libertà (ovvero la libertà di
scegliere quale attività svolgere) e come diritto civico (in quanto il cittadino ha diritto
ad esigere dallo Stato di promuovere delle condizioni che lo rendano effettivo).
Vediamo di chiarire questo concetto guardando ciò che è successo nella storia: il più
grande fenomeno di disoccupazione avviene nel 29 in America, con il crack della
borsa. Fu una Grande crisi economica che colpì tutti i paesi occidentali, nell’anno
1929. Questa portò alla nascita
il periodo della grande depressione (decennio successivo). (Giovedì nero) Iniziò 24
ottobre 1929 alla borsa di New York a Wall Street, quando gli investitori iniziarono a
vendere le loro quote aziendali, portando un brusco calo del prezzo e altri investitori
a vendere per paura della svalutazione delle azioni, formando così una reazione a
catena dove tutti vendevano per paura che i prezzi si potessero abbassare.
(sistema speculativo) Tra il ’19 e ’29 investitori chiedono alle banche prestiti per
comprare azioni, essendo che i loro prezzi salivano potevano rivendere queste e
ripagare gli interessi delle banche ricominciando il ciclo, portando aspetti benefici
all’economia americana ed europea.
Mercato interno americano si saturò e invece quello europeo era economicamente
debole dopo la guerra. Così facendo la produzione industriale cominciò a diminuire
così come il prezzo dei beni sul mercato mentre le attività finanziarie continuavano a
speculare senza preoccuparsi della qualità dei titoli. Lo stato non poteva intervenire
direttamente per arginare la situazione per colpa delle teorie economiche del libero
scambio. Quando gli investitori notarono l’andamento reale dell’economia che
iniziava a scendere, questi si misero a vendere le loro azioni, provocando il crack
della borsa. Le banche iniziano a fallire perché non potevano più riscuotere i crediti
degli investitori e i risparmiatori volevano indietro i loro soldi, portando grandi
ripercussioni sulle fabbriche e industrie. Piccole-medie imprese falliti, operai
licenziati. La crisi toccò anche l’Europa perché interconnessa agli Stati Uniti dopo la
1° guerra mondiale. Inghilterra crollo delle esportazioni staccando così il valore della
sterlina all’oro. Germania crescita povertà e malcontento generale della grande
depressione furono alla base della supremazia nazista. In Italia l’economia era già
stata rallentata dalla politica di Mussolini con la quota 90, la grande depressione
portò una crisi della produzione industriale e paralizzò le esportazioni, per risolvere
il problema il governo italiano attuò una politica protezionistica. La grande
depressione fu rimarginata in gran parte con il “gran deal” di Roosevelt. La crisi
alimentò le tensioni sciali rafforzando i regimi totalitari.
Questo accade anche perché: Dopo la grande guerra il dollaro americano diventa la
nuova moneta forte dell’economia mondiale. Grazie alla produzione in serie venne
aumentata la produttività, ci fu anche un miglioramento della tecnologia
produzione e consumo di massa negli Stati Uniti e sull’ottimismo americano degli
anni ‘20:
1928 Ottimismo americano, quest’anno diventa un simbolo di speranza, promesse e
illusioni. Tutti impazziscono per la borsa, prima volta che l’uomo della strada investe
nelle azioni (le azioni si basano sulla legge della domanda e dell’offerta, prezzo
variabile). Dal ’20 al ’28 il prezzo continua a salire. Chiunque può fare fortuna.
Continue invenzioni: arriva la corrente a casa, rate e prestiti alle banche per
comprare la casa (motto compra oggi paga domani). Durant uno dei titani
dell’industria ha così tanti soldi da investire che riesce da solo a far crescere il valore
di un’azione.
Politiche per conservare il benessere diffuso e l’ordine sociale:
Repubblicani attuano una politica conservatrice: distribuzione dei redditi incongrua
questo provoca emarginazione delle fasce della popolazione, introdotte leggi che
limitavano l’immigrazione.
Isolazionismo: avviene e quando lo Stato evita alleanze con altri Paesi e guerre non
direttamente collegate alla sicurezza nazionale. Oltre a questo la Nazione deve avere
barriere doganali per limitare il commercio con altri stati.
Xenofobia: Discriminazione degli stranieri
Proibizionismo: divieto fondato per combattere l’alcolismo durato tra il ’20 e ’34.
c’era PROGRAMMA ECONOMICO ISPIRATO AL LIBERISMO CLASSICO Adam Smith
(repubblicani) prima di roosevelt (questi hanno causato la crisi diciamo)
poi interviene roosvelt appunto e il NEW DEAL: Elezioni 1932 sale al potere il
democratico Roosevelt che propose il “New deal” una nuova politica caratterizzata
da un maggior intervento dello Stato. I primi provvedimenti, per risanare la crisi,
furono: svalutare il dollaro, ristrutturare il sistema creditizio, aumentare i sussidi e
concedere prestiti per i cittadini indebitati.