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GUIDA UPPA

Sonno e cosleeping
✓ L’addormentamento e le routine
✓ Miti da sfatare
✓ Il sonno nel mondo
✓ Perché non dorme?

Illustrazioni di Nico189

La casa editrice dedicata ai genitori,


a cura degli specialisti dell’infanzia
GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

L’evoluzione del sonno


nei bambini
I cambiamenti nel sonno dei bambini sono legati alle varie fasi di sviluppo psicomotorio.
Un ruolo importante è rivestito dalla capacità, acquisita gradualmente, di gestire
in modo efficace i momenti di separazione dall’adulto e dal mondo esterno
DI GHERARDO RAPISARDI, PEDIATRA

S
imona, 2 mesi, fin dalla nasci- Al termine della gravidanza sono ben quieto” (con assenza di movimenti cor-
ta «ha scambiato il giorno con differenziati gli stati di “sonno attivo” porei, tranne qualche soprassalto), in
la notte: si sveglia ogni 2-3 ore (con presenza di movimenti oculari cui si verificano processi molto impor-
e il suo periodo più prolungato di ve- rapidi – REM, Rapid Eye Movement – e tanti per lo sviluppo, come la matura-
glia è proprio di notte». Fabio, 4 mesi, alcuni movimenti corporei) e di “sonno zione di tutti gli organi, la secrezione
da qualche giorno «ha iniziato a di ormoni, la rielaborazione delle espe-
svegliarsi tante volte la notte. rienze della veglia. Va aggiunto che,
Forse il mio latte non gli ba- fin da piccolissimi, il tempo trascor-
sta più». Chiara, 11 mesi, «ha so a dormire favorisce lo sviluppo dei
sempre dormito bene, poi a 7 bambini.
mesi ha cominciato a svegliar-
si la notte e ad addormentarsi solo DALLA NASCITA FINO A 4 MESI
in braccio». Giorgio, 2 anni, attivo ed Un ciclo di sonno nel neonato dura
eccitabile, «combatte da sempre l’i- 50-60 minuti, nell’adulto circa 90. I
dea di andare a letto a una certa ora risvegli sono quindi più frequenti nel
e si addormenta a mezzanotte, poi piccolo, che dorme 14-18 ore al gior-
si risveglia, chiama, e a volte ci no, con notevoli differenze individua-
vuole anche mezz’ora perché si li (il sonno è frammentato in periodi
riaddormenti». variabili da una a 4-5 ore). Avendo per-
Sono storie che ascoltiamo spes- so le influenze materne prenatali, il rit-
so, legate alla maturazione del son- mo non viene più mantenuto a 24 ore;
no nell’ambito dello sviluppo psi- per questo nelle prime settimane non
comotorio del bambino e delle ci sono orari prevedibili in cui il bim-
relazioni con le persone che lo bo dorme.
accudiscono. Intorno alle 6-8 settimane assi-
stiamo a un graduale aumento
DURANTE LA GRAVIDANZA dei periodi di sonno notturno.
Nell’utero il feto ha dappri- Tra i 3 e i 4 mesi il bambino può
ma un’alternanza tra atti- sincronizzare i suoi ritmi con
vità motoria e quiete, con quelli esterni: il ritmo luce-buio
una periodicità tra i 40 e i – grazie anche alla secrezione
60 minuti, poi, nella seconda di melatonina, significativa dai
metà della gravidanza, fasi di 3 mesi –, la ritmicità e qualità
alternanza tra sonno e veglia delle attività sociali e, in misura
che si ripetono con regola- variabile, la ritmicità nei pasti.
rità nelle 24 ore. Tale ritmo Tra i 2 e i 4 mesi l’organismo
è aiutato da fattori materni: è quindi fisiologicamente pre-
ormoni (melatonina, cor- disposto a riprendere nuova-
tisolo), livelli di glicemia mente il ritmo delle 24 ore nel
(pasti della mamma), tem- ciclo sonno-veglia, perso dopo
peratura, lievi contrazioni la nascita. Nella nostra socie-
uterine ritmiche. tà, la maggioranza dei lattanti

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L’EVOLUZIONE DEL SONNO NEI BAMBINI

dai 4 mesi in su fa tre sonnellini diur- qui l’importanza delle routine che pre- QUALITÀ DEL SONNO
ni (metà mattina, primo pomeriggio e cedono i momenti di separazione, alle A ogni età la qualità del sonno è in-
tardo pomeriggio) e un sonno notturno quali il bambino dovrebbe poter parte- fluenzata da fattori individuali (tempe-
intervallato da brevi e normali risvegli cipare in modo sempre più attivo e da ramento, esperienze pre e perinatali),
(in media 2-3). Questo meccanismo è protagonista. ambientali e relazionali (attaccamen-
facilitato se i genitori mantengono un to al genitore, relazioni familiari, abi-
comportamento coerente e prevedibile TRA I 4 E I 7 MESI tudini e aspettative) e da altri fattori
dal bambino. Intorno ai 4 mesi, nel piccolo aumenta- organici (disturbi fisici, malattie). Altre
no in modo brusco la comprensione del difficoltà nel sonno possono manife-
distacco dall’altro e il riconoscimento e starsi al ritorno della mamma dal lavo-
l’anticipazione di ciò che sta per acca- ro, durante l’inserimento al nido, per
I lattanti che la notte si dere. I lattanti che la notte si risvegliano tensioni familiari o cambiamenti di
in situazioni diverse da quelle in cui si routine, così come nelle fasi che pre-
risvegliano in situazioni
sono addormentati (ad esempio da soli cedono un “salto” nello sviluppo psi-
diverse da quelle in cui si sono
in una culla dopo essersi addormentati comotorio (imparare a camminare da
addormentati, avranno più in braccio a un genitore in un’altra stan- soli o acquisire nuove capacità lingui-
difficoltà a riaddormentarsi za) avranno ora più difficoltà a riaddor- stiche…), in cui il bambino può mani-
e chiameranno il genitore mentarsi e chiameranno il genitore per festare disorganizzazione del compor-
per essere rassicurati essere rassicurati e riprendere sonno. tamento, con irritabilità e difficoltà a
e riprendere sonno. Ciò si accentua intorno ai 6-7 mesi, mantenere il sonno. O, ancora, tra i 18 e
quando la maturazione del riconosci- i 24 mesi, quando si mescolano curio-
mento degli estranei e dei nuovi sità e paura, desiderio e capacità di
ambienti rende più difficile adattarsi indipendenza con bisogno di vicinan-
LO SVILUPPO PSICOMOTORIO alle novità e alle separazioni dall’adul- za e guida. Intorno ai 3 anni, invece,
L’evoluzione del sonno segue le fasi to: il sonno diventa ancora più dipen- il bambino ha una maggiore capaci-
dello sviluppo psicomotorio, in parti- dente dal benessere emotivo e relazio- tà di regolazione delle proprie emozio-
colare l’acquisizione della capacità di nale del bambino nel corso del giorno. ni e dei comportamenti, e tollera di più
gestire la separazione dall’adulto e dal Se durante i naturali risvegli il picco- le frustrazioni e le separazioni (sem-
mondo esterno, in cui rientra anche lo ritrova tutto com’era al momen- pre con molta variabilità individuale).
l’addormentamento. Ciò va di pari pas- to di addormentarsi (ambiente, oscu- A 4-5 anni, diventati più indipendenti,
so con lo sviluppo emotivo e la sensa- rità, genitore vicino…), sarà aiutato a i bambini possono creare via via ritua-
zione di essere capaci di avere il con- riprendere sonno e, via via, ad accetta- li personali senza coinvolgere i genito-
trollo su quanto accade intorno e di re meglio il momento in cui deve anda- ri, anche se a volte continuano ad ave-
agire di conseguenza. re a letto. L’esatto contrario può invece re paure al momento di andare a letto
Riuscire a prevedere ciò che accadrà, aumentare la “lotta” del bambino con- e cercano quindi soluzioni che creano
anticiparlo mentalmente, sentire che tro l’addormentamento serale e causa- un senso o un’illusione di protezione. ■
dipende dal suo agire e che i genitori re un sonno più superficiale e una mag-
hanno fiducia in lui e lo guidano: per il giore frequenza di risvegli.
bambino si tratta di aspetti fondamen- Insomma, dai 4 e (ancor più) dai 6-7
tali per lo sviluppo della sicurezza in sé mesi diventano prioritari gli aspet-
e per imparare a gestire l’ansia in caso ti legati alla sicurezza nei momenti di
di eventi sconosciuti e imprevedibili. Da separazione dall’adulto.

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Come superare le difficoltà


nel sonno, passo dopo passo
Addormentarsi significa anche separarsi dagli adulti e affrontare da soli qualcosa
di sconosciuto: è un apprendimento che avviene gradualmente ed è favorito
dal sostegno affettivo dei genitori
DI GHERARDO RAPISARDI, PEDIATRA E NEONATOLOGO

Q
uali sono, nelle diverse fasi dello o di “viziarlo”: sentirsi ascoltato e com- gestire l’ansia per eventi sconosciuti e
sviluppo psicomotorio, i princi- preso da un adulto che risponde tempe- imprevedibili. Ora è possibile ridurre la
pali fattori che aiutano il bam- stivamente ai suoi bisogni (fame, sonno, dipendenza del piccolo dai rituali per
bino a dormire serenamente? E noi, che contatto, consolazione) è molto impor- l’addormentamento gestiti solo dall’a-
cosa possiamo fare? tante per il corretto sviluppo dell’alter- dulto (che lo culla o lo porta a spasso)
Proviamo a rispondere a queste doman- nanza sonno-veglia, al pari di una buo- e promuovere invece la sua partecipa-
de partendo da una consapevolezza: na digestione e di una crescita sana. zione attiva (attraverso la suzione non
il sonno è un bisogno fondamentale nutritiva, o il rannicchiarsi accanto al
e i bambini cercano di soddisfarlo con genitore).
i mezzi a loro disposizione; l’obietti- A 4 mesi i lattanti che la notte si sve-
vo è arrivare ad avere il controllo su ciò Via via che il bambino cresce, gliano in situazioni diverse da quelle in
che accadrà, potendosi così abbando- si può stabilire insieme che cui si sono addormentati, come già det-
nare in sicurezza e con piacere al ripo- to, avranno più difficoltà a riprendere
cosa fare prima di andare
so, sia al primo addormentamento sia sonno e avranno bisogno dell’aiuto dei
dopo i normali risvegli notturni o le
a dormire: cosa indossare, genitori per potersi riaddormentare nel
parasonnie. quale ninna nanna cantare, modo che conoscono. Per questo è uti-
quale libro leggere. le evitare di modificare l’ambiente e le
IL SONNO DEL NEONATO condizioni di addormentamento.
La maturazione degli stati di veglia e di Da questo momento, e sempre di più
sonno inizia durante la gravidanza ed nei mesi successivi, il principale aiu-
è favorita, oltre che da fattori genetici, ROUTINE PER ADDORMENTARSI to dei genitori consisterà nel rafforza-
dalla salute e dal benessere psicofisico Tra i 2 e i 4 mesi il bambino ha mag- re la fiducia del bambino nelle proprie
della madre. I disturbi della gravidanza giori capacità di adattarsi alle variazio- capacità, aiutandolo a scoprire, a speri-
(come ritardo di crescita, gestosi, stress ni e ai ritmi dell’ambiente (l’alternanza mentare e a fare via via da solo, con gli
intensi e prolungati) e del parto (par- luce-buio e le attività sociali). Questo è adulti come esempio e guida.
ti difficili e traumi di vario tipo) influ- un buon momento per proporre attività
iscono in maniera negativa: i bambini, che si ripeteranno regolarmente a cer- L’ESEMPIO DEGLI ADULTI
già alla nascita, potrebbero avere stati te ore della giornata (come il bagnet- A 6-7 mesi, quando la maturazione del
di veglia e di sonno fragili e immaturi, to o una passeggiata), preparando così riconoscimento degli estranei e di nuo-
con lunghe fasi di agitazione e un pian- l’arrivo dei 4 mesi, quando il bambi- vi ambienti rende più difficile adattar-
to difficile da consolare; l’accudimen- no diventerà improvvisamente molto si alle novità e separarsi dall’adulto, la
to, in questo caso, risulta più complesso più attratto (e distraibile) dall’ambien- qualità del sonno dipenderà soprattut-
e sono necessari molti aiuti per favo- te esterno, inizierà a riconoscere e anti- to dal benessere emotivo del bambi-
rire il sonno: tenere in braccio, cullare, cipare ciò che accade intorno a lui e sarà no durante il giorno. La prevedibilità e
accarezzare, cantare ninne nanne, offri- pronto a utilizzare attivamente le routi- la partecipazione attiva del piccolo alle
re il seno… Sono aiuti preziosi, gra- ne che già conosce. routine conosciute, sia di giorno sia di
zie ai quali il bambino si calmerà pri- Prevedere le cose che accadranno, sen- notte, saranno di grande aiuto, men-
ma e meglio e svilupperà più facilmente tire che dipendono da ciò che fa e che tre l’incostanza e l’imprevedibilità dei
la necessaria fiducia in sé stesso. Fatevi i suoi genitori hanno fiducia in lui e lo comportamenti altrui rafforzeranno la
guidare dalle sue richieste e non abbia- guidano favorisce nel bambino lo svi- “lotta” del bambino contro il primo
te paura di instaurare “brutte abitudini” luppo della sicurezza e gli consente di addormentamento serale, renderanno

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COME SUPERARE LE DIFFICOLTÀ NEL SONNO, PASSO DOPO PASSO

meno profondo il sonno (e quindi si compagnia nel letto o un oggetto scac- A VOLTE SERVONO
sveglierà molte volte) e contribuiran- cia-mostri da tenere vicino. UN PO’ DI COCCOLE
no a una maggiore difficoltà nel riad- Gradualmente la sicurezza del bambi- Non dimentichiamo che i problemi del
dormentarsi e nello sviluppare la pro- no e il senso di controllo aumenteran- sonno, a ogni età, ci dicono spesso che
pria sicurezza. no e, con l’acquisizione di una maggio- il bambino sta affrontando difficol-
A partire da questa età, e ancor più tra re indipendenza, il piccolo comincerà a tà durante il giorno. Prestate attenzione
i 9 e i 24 mesi, il bambino conta mol- creare i propri rituali personali che lo alle sue nuove conquiste e a come gesti-
to su di voi: desidera infatti imparare i faranno sentire protetto senza dover sce i momenti per lui più complessi: le
comportamenti che vede negli adulti, e coinvolgere altre persone. separazioni, i cambiamenti di routine o
lo fa attraverso l’imitazione. Ha quindi di ambiente, le nuove regole. Potreb-
bisogno di esempi per apprendere a fare be aver bisogno di maggiore vicinanza
da sé in base alle norme della nostra e di ascolto, di fare un piccolo “passo
società. Un genitore che dice al bambi- indietro” prima di spiccare il successi-
no: «Ora abbiamo sonno», e lo accom- vo salto in avanti. Ai bambini, in alcu-
pagna a letto mettendosi a dormire ne fasi della crescita, serve più aiuto che
vicino a lui, gli avrà dato un aiuto più in altre: fornire a vostro figlio il nutri-
efficace rispetto a un adulto sveglio che mento affettivo che vi sembra necessa-
cerca di “farlo addormentare”. Via via rio non significherà mai “viziarlo”. ■
che il bambino cresce, si può sta-
bilire insieme che cosa fare prima
di andare a dormire: cosa indossa-
re, quale ninna nanna cantare, quale
libro leggere.

MOSTRI NOTTURNI
Intorno ai 3-4 anni può mani-
festarsi la paura del buio e di
ciò che potrebbe accadere: a
questa età i bambini vivo-
no in un mondo fanta-
stico e immaginario che
non sempre riesco-
no a controllare («Se
spegni la luce arriva-
no i mostri!»). Pote-
te proporre di cerca-
re insieme qualcosa che
lo protegga durante il sonno
e che tenga lontano i pericoli:
un braccialetto che dà i superpo-
teri, un pupazzo-guardiano che fa

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Routine, modalità di
addormentamento e luoghi del sonno
Il momento di andare a letto è uno dei più delicati e importanti per i bambini.
I modi di addormentarsi e i luoghi del sonno cambiano nel corso della crescita,
soprattutto in relazione alla capacità di gestire la separazione dalle figure
di riferimento e dagli ambienti conosciuti
DI GHERARDO RAPISARDI, PEDIATRA

N
ella maggioranza delle cultu- organici (contenimento, cullamento, DOVE?
re non occidentali i bambini voce melodica, suzione nutritiva o non Gli studi effettuati a partire dalla fine
dormono a contatto con il cor- nutritiva, benessere fisico del bam- degli anni ’80 in Toscana, Lazio, Puglia
po della madre fino allo svezzamento, bino...), dopo questa età nel piccolo e, recentemente, i due studi multicen-
come tutti i mammiferi, e poi vicino matura la comprensione della differen- trici in varie regioni italiane (i proget-
a un altro adulto della famiglia, anche za tra sé e gli altri e della possibilità di ti “Ci piace sognare” e “Buonanotte”)
quando non mancano gli spazi disponi- distacco da loro. Il momento di addor- mostrano come, pur con variazio-
bili. Nella nostra società, invece, nella mentarsi (e riaddormentarsi durante ni su base geografica e dello sta-
maggior parte dei casi andare a letto è la notte, in seguito ai normali risvegli) to socio-economico, globalmente circa
per i bambini e i genitori un’esperien- viene ora vissuto come una separazione il 55-60% dei bambini si addormenta
za di separazione. Che sia necessaria o dall’adulto e dall’ambiente. con un adulto vicino fino ai 6 anni, con
meno al buon funzionamento familia- Come nelle esperienze di separazio- un picco del 70% tra i 6 e i 24 mesi,
re – considerando le diverse aspettative ne e cambiamento di ambienti durante prevalentemente in braccio fino a cir-
culturali, i ritmi e le esigenze della vita la veglia, per il bambino è fondamen- ca 24 mesi e successivamente perlopiù
contemporanea – questa separazione tale poter prevedere quanto sta acca- distesi nel lettone. Solo dopo i 6 anni si
viene aiutata e mediata con successo dendo, anticiparlo mentalmente, sen- generalizza l’uso di un oggetto (“tran-
attraverso dei “rituali preparatori del tire che dipende da ciò che fa e che i sizionale”) che conforta e rassicura.
sonno”, durante i quali la vicinanza fi- genitori hanno fiducia in lui e lo gui-
sica è opportunamente dosata dai ge- dano. In questo modo viene gestita la
nitori e dai bambini. possibile ansia dovuta all’imprevedibile
L’ora di andare a letto è un evento pie- e allo sconosciuto e si favorisce lo Via via che il bambino cresce,
no di scambi affettivi molto intensi, con sviluppo della sicurezza. Ecco per- si può stabilire insieme che
esigenze spesso contrastanti. Una volta ché sono così importanti le routine di cosa fare prima di andare
preparato il bambino e date tutte le cure addormentamento.
a dormire: cosa indossare,
che ritengono oppotune, i genitori vor-
quale ninna nanna cantare,
rebbero metterlo a letto presto e rapi- TANTI MODI DI ADDORMENTARSI
damente per non prolungare il ritua- L’addormentamento può avvenire tra-
quale libro leggere.
le in modo estenuante. I bambini, dal mite contatto diretto con l’adulto (in
canto loro, anche se stanchi, per poter- braccio o distesi vicini nel letto), oppu-
si abbandonare al sonno hanno biso- re attraverso una vicinanza fisica sen-
gno di essere rassicurati sulla continuità za che il bambino venga toccato, con la Dormire in prevalenza nel lettone dei
dell’affetto e della presenza dei genito- luce accesa, degli oggetti “di confor- genitori ha un picco tra i 2 e i 5 anni
ri anche quando chiuderanno gli occhi e to” (come i pupazzi), accompagnato (riguarda circa il 25-30% dei bambini).
perderanno il controllo della situazione. da suzione e/o alimentazione (seno o Il 10-15% dorme tutta la notte nel let-
biberon). Alcuni bambini dormono per tone, e anche questo dato ha un picco
ADDORMENTAMENTO la maggior parte della notte nel lettino tra i 2 e i 5 anni, per poi ridursi dal 6
E SVILUPPO PSICOMOTORIO (nella stanza dei genitori oppure nel- all’8% tra i 6 e gli 11 anni. Il 15% vie-
Mentre nei primi quattro mesi di vita il la propria), altri nel lettone e in mol- ne spostato da un letto all’altro, con un
passaggio dalla veglia al sonno è rego- ti casi vengono spostati di letto duran- picco nel primo anno di vita (20%) e il
lato prevalentemente da fattori fisici e te la notte. lettone viene usato perlopiù in risposta

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ROUTINE, MODALITÀ DI ADDORMENTAMENTO E LUOGHI DEL SONNO

a difficoltà nella gestione dei risve- FARE COME I GRANDI momenti e l’impegno dedicati ad aiu-
gli notturni, mostrando il suo massimo Nel difficile compito di aiutare l’addor- tare il vostro bambino a dormire faran-
uso nelle età in cui è più problemati- mentamento, per alcuni genitori potrà no parte di ciò che voi genitori ricorde-
co affrontare il processo di separazione essere utile pensare che ogni bambi- rete con tenerezza e nostalgia quando i
(1-3 anni) e le paure (4-6 anni). no, in ogni attività e sempre di più via figli saranno cresciuti. ■
Addormentarsi nel proprio letto diviene via che cresce, si impegna al massimo
la modalità prevalente a partire dai 5-6 per soddisfare attivamente i bisogni
anni di età; il 40-45% dei bambini tra che percepisce, in questo caso quel-
i 3 e i 7 anni lo fa con una luce accesa e lo di dormire quando ha sonno; vuo-
il 15-20% di quelli tra 1 e 5 anni impie- le sentirsi capace e mostrarsi tale agli
ga più di 30 minuti per addormentar- occhi dei “grandi”, che rappresentano
si (con un picco del 24% tra 1 e 2 anni). l’esempio da imitare e la guida neces-
saria per crescere. Ad esempio, per un
COME? bambino che cerca di sentirsi grande
Nella routine di addormentamento, tra e “fare come i grandi”, avere accan-
1 e 5 anni il 18% dei bambini beve to un adulto addormentato (o che finge
liquidi con il biberon, una pratica che di esserlo) è molto più di aiuto rispetto
sappiamo essere associata a una mino- a un adulto sveglio che cerca di “farlo
re durata del sonno notturno. Preoccu- addormentare”.
pante appare l’uso di TV e mezzi digita-
li, che interessa il 40% dei bambini fino DARE FIDUCIA
a 2 anni e il 70% di quelli tra 5 e 6 anni. Quando l’impegno sembra diven-
Appare purtroppo meno comune la let- tare troppo faticoso o i problemi
tura, che passa dal 36 al 48% da 1 a 4 difficili da risolvere, può esse-
anni, per poi calare nelle età successi- re opportuno riesami-
ve fino al 31% tra 10 e 13 anni (quan- nare l’intero rituale
do l’80% utilizza TV o mezzi digita- serale, alla luce dell’e-
li prima di addormentarsi). Ricordiamo tà del bambino, del-
che guardare un video prima di dormi- la sua esigenza di rag-
re, così come la presenza di uno scher- giungere prevedibilità e
mo acceso in camera, è un fattore che controllo sulle situazioni,
disturba la durata e la qualità del son- del suo desiderio di fare
no ed è pertanto da sconsigliare, spe- come i grandi e, anche,
cie nei primi tre anni di vita e in assen- delle necessità di ripo-
za di un genitore. Mentre la lettura ad so degli adulti. Ci si posso-
alta voce e con la partecipazione attiva no scambiare segni d’affetto
del bambino, così come la musica, sono che rassicurano e fanno sen-
attività ben più ricche a livello relazio- tire al bambino la nostra fiducia nella
nale e come tali da favorire fin da mol- sua capacità di affrontare il complicato
to piccoli. compito di crescere. E spesso i lunghi

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Alla conquista del sonno


Non esistono abitudini giuste o sbagliate per accompagnare il bambino al sonno,
semmai alcune strategie possono favorire la sua autonomia nell’addormentamento,
sempre senza negargli attenzioni e vicinanza fisica
DI ANNALISA PERINO, PEDAGOGISTA MONTESSORIANA

«D
ovrà dormire con noi diverse; una conquista che viene facili- oppure poppando, stando abbracciati
nel lettone?», oppure, tata se si rispettano e tutelano i bisogni stretti o tenendosi per mano: sono solo
«Quando dormirà da di tutti, senza forzature. alcune delle più comuni strategie, ma
solo nel suo lettino?»: sono alcune Una mamma racconta: «La sera non saranno il bambino e i genitori a sta-
delle domande che i genitori in genere andiamo a dormire prima delle 22.30. bilire di quanta vicinanza necessitano.
si pongono riguardo al sonno dei pro- Prima una storia sul divano, poi si gioca
pri figli. Diciamo subito che non c’è una un po’ in camera, una canzone in brac-
ricetta, perché ogni bambino ha le sue cio mentre lo cullo, poi devo coricarmi
preferenze, i suoi bisogni e i suoi tempi, al suo fianco finché non si addormen-
ma può essere utile conoscere alcune ta. È così da mesi. Il risultato è che non Quando il piccolo si dimostra
strategie per gestire al meglio il mo- ho più tempo per mio marito, perché pronto a un distacco, non
mento del sonno e favorire al con- mi addormento nel lettino stremata». dovrebbe essere ostacolato,
tempo il benessere di tutti. Un’altra riferisce: «Nostra figlia ha 3 né dovrebbe essergli negata
anni e dalla nascita dorme con noi nel la vicinanza fisica se la richiede.
lettone. Non sta ferma un attimo duran-
te la notte, si sveglia di continuo, noi
non abbiamo spazio e dormiamo malis-
simo. Spesso finisce che mio marito,
PREFERENZE SOGGETTIVE distrutto, conclude la notte sul divano». UNA POSSIBILE ROUTINE
Alcuni bambini amano condividere il Comunque venga gestito, il momen- Proviamo a delineare una strategia che
sonno con mamma e papà perché così to del riposo dovrebbe risultare sereno e non forzi i tempi del bambino.
si sentono al sicuro e riposano sere- favorire il benessere di tutti, ricordando Pietro di solito si addormenta in brac-
namente, così come alcu- però che sono i genitori ad avere la pos- cio, poppando, cullato dalla voce del-
ni genitori dormono sibilità di proporre soluzioni e abitudini la mamma, ma potrebbe essere pron-
bene stretti ai propri fin dalla nascita del bambino. to a fare un passo in avanti sulla strada
piccoli. Al contra- dell’autonomia. Una sera, dopo aver
rio, altri bambini QUANTA VICINANZA? creato le condizioni ambientali favore-
e genitori, pur Le parole chiave sono flessibilità, adat- voli (luci basse e riduzione degli stimo-
condividendo la tamento e osservazione. Non è det- li uditivi e visivi), la mamma potreb-
stessa stanza, pati- to che ciò che si rivela utile una sera be invitarlo a raggiungere il suo letto
scono il “sovraffol- per accompagnare il bambino al son- nella cameretta, e dopo averlo salutato
lamento” e prefe- no sia necessario ogni volta: le solu- dolcemente, potrebbe lasciare la stan-
riscono uno spazio zioni cambiano con la crescita. Inoltre, za, rimanendo però nelle vicinanze per
proprio. In ogni caso, non esistono abitudini giuste o sba- controllare la reazione del piccolo. Se
tutti i bambini impara- gliate a priori; ciò che funziona per un Pietro non richiede attenzioni, significa
no ad addormentarsi e bambino potrebbe non essere utile per che la situazione non lo mette a disa-
a dormire in auto- un altro. Dormire nella propria stan- gio e che forse, anche solo per quel-
nomia e nel pro- za o a fianco dei genitori, dormire nel la sera, è disposto ad addormentarsi
prio letto, ma con lettone, addormentarsi in braccio o con in autonomia. Se invece non è pronto,
tempi e modalità una ninnananna, senza contatto fisico richiamerà l’attenzione del genitore,

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ALLA CONQUISTA DEL SONNO

che potrebbe aiutare il piccolo in modo I MICRO-RISVEGLI è meno faticoso accogliere il bambino
graduale, ad esempio dicendogli: «Mi Ciascuno di noi vive dei micro-risvegli nel proprio letto, per altri, invece, lo è
fermo un po’ qui». Se ciò non bastas- notturni: l’adulto li gestisce in autono- alzarsi (anche più volte) e raggiungere il
se, il genitore può: mia, mentre il bambino deve imparare a piccolo. In entrambi i casi, ciò che non
• tenergli la mano; farlo. La consolazione che viene offerta turba il bambino non può essere danno-
• narrargli una storia o cantargli una fin dalla gravidanza, e poi con la nasci- so. Il malessere del piccolo, al contrario,
canzone o una ninnananna; ta, dall’odore, dal calore, dal respiro del dimostra la sua immaturità: in questo
• coricarsi al suo fianco; genitore, lentamente passa nelle mani caso occorre rallentare, facendo un passo
• tenerlo in braccio. del bambino. Prima e meglio si risponde verso di lui e rispondendo a quell’umil-
L’aiuto è necessario dove occorre, e se al bisogno, prima questo sarà soddisfatto tà che Maria Montessori tanto si augura-
viene richiesto dal bambino, il genito- e scomparirà. Come? Per alcuni genitori va per l’adulto educante. ■
re dovrebbe rispondere con “dosi” e
modalità appropriate. Quando il picco-
lo si dimostra pronto a un distacco, non
dovrebbe essere ostacolato, né dovrebbe Anche nel sonno ci vuole ordine
essergli negata la vicinanza fisica se la Come per la concentrazione, l’apprendimento e il benessere emotivo,
richiede. Crescendo, Pietro sarà appaga- anche per il sonno la parola chiave è ordine. Distinguiamo quattro tipologie:
to dalla sola vicinanza emotiva, perché
✓ Ordine emotivo
sereno e sicuro di sé.
• non lasciar piangere il bambino
• non sgridarlo se si sveglia
SE L’AUTONOMIA REGREDISCE
• non farlo sentire in colpa perché vuole stare con i genitori
Alcune situazioni possono far regre-
• non allontanarlo o lasciarlo solo se chiede vicinanza
dire il bambino rispetto all’autonomia
• non sostituire il contatto con succhiotti o pupazzi
acquisita nella gestione del sonno. Un
nuovo lavoro della mamma, uno scatto ✓ Ordine ambientale
nello sviluppo psicomotorio, la nascita • abbassare le luci e spegnere i dispositivi elettronici circa un’ora
di un fratello o l’inizio della scuola sono prima della nanna
alcuni tra i più frequenti “scombusso- • consentire al bambino di svegliarsi dove si è addormentato
lamenti” che il piccolo cercherà di rie- • usare un lettino basso per aumentare la libertà di movimento
quilibrare con la conferma dell’amore e ridurre ansia e pianti
dei genitori: «Mamma, papà, mi amate ✓ Ordine degli eventi
comunque, vero?». In questi casi, se il • creare un rituale dell’addormentamento semplice ma stabile e riproducibile
bambino percepisce una carenza (anche • evitare di svegliare il bambino durante la notte
solo immaginaria), cercherà di “recu- • non offrirgli cibi né bevande zuccherate nelle ore notturne
perare” in qualche modo per tutelare il ✓ Ordine temporale
proprio benessere, ad esempio di not- • mantenere stabile l’ora della nanna creando rituali semplici e riproducibili
te, chiedendo una maggior vicinanza dei • fissare l’ora della nanna non troppo presto, quando il piccolo non è stanco, e
genitori. non troppo tardi, quando invece riuscirà difficilmente a gestire la stanchezza

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Parasonnie e altre stranezze


durante il sonno
Mentre dormono, i bambini talvolta si muovono, parlano, possono addirittura
alzarsi e sembrare svegli. Si tratta di fenomeni fisiologici che si risolveranno
da soli con la crescita
DI GHERARDO RAPISARDI, PEDIATRA E NEONATOLOGO

D
urante il sonno i bambini pos- sono i terrori notturni, il sonnambu- e un timbro diversi dal solito, il che
sono assumere strani compor- lismo, il sonniloquio (parlare nel son- può allarmare i familiari, ma non è un
tamenti, compiere movimenti no) e i risvegli confusionali. Si mani- fenomeno di cui preoccuparsi. I risve-
involontari e manifestare forti emo- festano tipicamente nelle prime ore del gli confusionali si possono verificare di
zioni. Questi fenomeni andranno con- sonno, quando prevalgono le fasi non- notte o a causa di un risveglio forza-
siderati disordini clinici nel caso in REM. Si tratta di fenomeni che possono to al mattino, oppure dopo un sonnel-
cui siano all’origine di traumi fisi- spaventare i genitori, poiché il bambino lino. Il bambino sembra svegliarsi ma
ci, oppure se l’interruzione del sonno sembra sveglio ma non riesce a entra- si comporta in modo strano, può appa-
provoca effetti nocivi, sia sulla salute re in relazione con l’adulto. Conoscer- rire disorientato, non responsivo, pro-
del bambino (problemi di irritabilità, ne le caratteristiche aiuta da un lato ad nuncia frasi senza senso o parla lenta-
di attenzione, di comportamento e di affrontarli con serenità e dall’altro a mente e biascicando.
apprendimento) sia a livello psicoso- distinguerli da fenomeni non fisiologi- In tutte queste situazioni il piccolo non
ciale (genitori stanchi durante il gior- ci, ad esempio l’epilessia. è realmente sveglio, e quando si sve-
no, tensioni e difficoltà nelle relazioni Quando un bambino è colpito da ter- glierà sul serio (a fatica) non ricorde-
familiari). rore notturno, di solito dopo una o due rà l’episodio, così come al mattino. Se
In generale, si tratta di comportamen- ore di sonno, si siede improvvisamente non è cosciente e si muove, è impor-
ti fisiologici, benigni, più frequenti nei sul letto e, pur continuando a dormire, tante assicurarsi che non corra perico-
bambini che negli adulti, e che quasi piange e urla, con espressione spaven- li fisici.
sempre scompaiono da soli o si riduco- tata e talvolta con sudorazione o tre-
no di frequenza e intensità con lo svi- mori. L’episodio ha una durata molto ALTRE PARASONNIE
luppo. Alcuni hanno una dimostrata variabile (fino a 20 minuti), ma fini- Ci sono poi le parasonnie delle fasi
base genetica, per cui è probabile che rà prima se non viene interrotto e se si REM del sonno, che si verificano più
siano comparsi in altri membri della evita di interagire con il bambino, assi- spesso nella seconda parte della notte.
famiglia. curandosi che non corra il rischio di Le più frequenti sono gli incubi, sogni
La grande maggioranza dei bambi- farsi male. Una volta terminato l’epi- che spaventano il bambino e ne cau-
ni manifesta uno di questi disturbi in sodio, il bambino ricomincerà a dor- sano il risveglio improvviso. In que-
almeno un’occasione, in particolare tra mire tranquillamente. I terrori notturni sto caso il piccolo è cosciente, cerca il
i 2 e i 6 anni. Sarà opportuno parlarne sono più frequenti nei maschi, possono conforto dei genitori per calmarsi e al
col pediatra, o con un altro specialista, avvenire fin dai 12 mesi, ma compaiono mattino ricorderà l’episodio. Gli incubi
solo nei rari casi in cui siano partico- più spesso a partire dai 18. compaiono intorno ai 2 anni, spesso tra
larmente frequenti e creino problemi al Nel sonnambulismo il bambino scende i 24 e i 36 mesi.
bambino o alla famiglia. dal letto e cammina a occhi aperti. In Più rara, o meno riportata in età infan-
genere non appare spaventato, talvol- tile, è la paralisi ricorrente nel sonno,
LE PARASONNIE ta compie gesti strani (per esempio fa che consiste nella percezione di esser-
DELLE FASI NON-REM la pipì in una scarpa), e l’episodio può si svegliati ma di non potersi muove-
Le parasonnie sono comportamenti che durare da uno a 30 minuti. Contraria- re, e talvolta è accompagnata da allu-
si manifestano al momento del passag- mente a quanto si pensa, non è peri- cinazioni, raccontate come parte di un
gio da uno stato di sonno a un altro, coloso prendere il piccolo per mano e sogno. Esistono altre parasonnie che
inclusi l’addormentamento e il risve- riaccompagnarlo a letto, che si svegli o non hanno un chiaro collegamento
glio. Quelle associate alle fasi di sonno meno. con le fasi del sonno, come i gemiti, i
più profondo, o non-REM (in cui sono Ci sono bambini che parlano nel son- lamenti e l’enuresi (fare la pipì a let-
assenti i Rapid Eye Movements, REM), no, e in rari casi adottano una tonalità to). Se l’enuresi continua oltre i 6 anni,

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PARASONNIE E ALTRE STRANEZZE DURANTE IL SONNO

è opportuno parlarne con il pediatra, • I movimenti periodici degli arti, che quando sono seduti o sdraiati soffro-
che potrà fare accertamenti e propor- avvengono in certi momenti della not- no della “sindrome delle gambe senza
re eventuali trattamenti, sia comporta- te, sono improvvisi, durano 4-5 secon- riposo”, che ha una base familiare.
mentali sia farmacologici. di e si ripetono ogni 30-40 secon- • Il bruxismo (digrignare i denti), un
di. Interessano soprattutto le gambe e movimento ripetitivo della mandibola
COSA FAVORISCE LE PARASONNIE? possono disturbare chi sta accanto al durante il sonno. A lungo andare può
Tutte le parasonnie si manifesta- bambino. A volte sono causati da una portare a una disfunzione dell’articola-
no più frequentemente quando duran- carenza di ferro e scompaiono se que- zione della mandibola. Se persiste dopo
te il giorno è avvenuto qualcosa che ha sta viene curata. I bambini che anche la comparsa dei denti definitivi è bene
stressato il bambino, per esempio un durante il giorno hanno l’esigen- rivolgersi all’odontoiatra. ■
cambio di routine, aver saltato il ripo- za di muovere ripetutamente le gambe
sino, oppure forti stress emotivi (pau-
re, tensioni…). La frequenza di que-
sti fenomeni aumenta quando si dorme
poco o se si soffre di qualche distur-
bo del respiro nel sonno: tra i principa-
li troviamo le apnee ostruttive, tipiche
di bambini che hanno tonsille o ade-
noidi particolarmente grandi, una con-
sistente deviazione del setto nasale o
una lingua molto grossa (macroglos-
sia), tutte condizioni che ostacolano il
respiro durante la notte e che necessi-
tano di una valutazione medica.

I MOVIMENTI DEL SONNO


Con minor frequenza, durante il sonno
i bambini possono compiere una serie
di movimenti più o meno regolari. I più
comuni sono:
• Il cosiddetto mioclono benigno del
sonno del neonato, caratterizzato da
movimenti improvvisi di gruppi di
muscoli (più spesso di braccia e gam-
be, ma anche di quelli mimici del vol-
to), che cessano al risveglio. Scompare
da solo entro i 6 mesi.
• I movimenti ritmici del corpo o della
testa (girare o battere), che cessano di
solito entro i 5 anni (ma possono dura-
re di più nei bambini con sviluppo più
lento).

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Come dormono
i bambini nel mondo
Esistono molte differenze culturali nel modo di gestire il sonno; cambiano gli orari,
i luoghi, le modalità e i significati. Ma lo scopo è sempre lo stesso: dare al bambino
un senso di serenità e protezione prima dell’addormentamento
DI ANA CRISTINA VARGAS, ANTROPOLOGA

D
ormire sembra una faccenda essenziale della quotidianità dei popo- cui incidono tanto le differenze indivi-
semplicissima: si va in camera, li mediterranei. duali quanto le condizioni socio-eco-
ci si stende sul letto, si posa la Insomma, le alternative sono moltepli- nomiche e lo stile di vita del gruppo
testa sul cuscino, si spengono le luci e ci e, come si spiega in questo speciale, i familiare.
si chiudono gli occhi per poi riaprirli, cicli del sonno dei bambini si sviluppa-
riposati, la mattina successiva. Eppure no seguendo da un lato le fasi di matu- VICINANZA, PROTEZIONE
questa sequenza che appare così “nor- razione neuropsicologica e psicomoto- ED EVOLUZIONE
male” è solo uno dei molti modi pos- ria e, dall’altro, gli stimoli ambientali. In quasi tutte le società cosiddette tra-
sibili di dormire. Basta dare un rapido Il sonno, dunque, è un fenomeno bio- dizionali, e spesso anche nei conte-
sguardo a ciò che accade altrove per logico che viene plasmato da un pro- sti urbani, i bambini piccoli dormo-
scoprire che, sia per gli adulti sia per cesso di apprendimento culturale, in no insieme ai genitori, condividendone
i bambini, ci sono numerose differenze
negli orari, nei luoghi, nelle modalità e
nei significati del sonno.

DIFFERENZE CULTURALI
I bambini del mondo dormono in cul-
le fatte di ogni materiale immaginabi-
le, dal bambù alle alghe; in lettini fissi
e trasportabili, appesi al soffitto o spo-
stabili grazie a piccole rotelle; in ceste
di vimini e in mobili di legno ornati
da perle e conchiglie. Dormono anche
nei letti o nei giacigli dei genitori, sul-
le amache, sui futon, su tappeti di lana,
su stuoie di fibre vegetali, persino sul-
la terra, avvolti ben stretti in fasce di
ogni genere o delicatamente appoggiati
su pellicce animali.
Le differenze culturali si esprimono
anche negli orari del sonno che, sep-
pur regolati biologicamente dai ritmi
circadiani (cioè il ritmo giorno-not-
te), possono essere modulati dalle abi-
tudini sociali: mentre in alcune società
si dorme solo durante la notte, in altri
Paesi il sonno notturno è più breve e la
giornata è spezzata da un sonnellino
pomeridiano. La siesta, nota in italia-
no come pisolino o pennichella, oggi è
meno diffusa, ma è stata a lungo parte

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COME DORMONO I BAMBINI NEL MONDO

il letto (oppure la stanza, in un letti- soli, al contrario: durante il giorno si bambino, in modo che non abbia pau-
no separato). Questo modo di dormire, dimostrano adeguatamente autonomi ra e non si svegli durante la notte.
secondo l’antropologo James McKenna, e, al momento giusto, sono in grado In Giappone i genitori si assicurano che
è quello più vicino alle esigenze evo- di lasciare serenamente la camera dei ai bambini non manchi il loro nemu-
lutive dei neonati. Alla nascita la pro- genitori. Questo vuol dire, allora, che il ri-komono, un oggetto o una persona
le dei primati superiori, e quella degli co-sleeping è il modo “giusto” per far che permetta di abbandonarsi al son-
esseri umani in particolare, è immatura dormire i bambini? Non necessariamen- no. Presso i Thai vengono usati stimo-
e dipendente: nei primi mesi il bambino te. L’immaturità biologica del neonato li olfattivi al momento della nanna: i
ha bisogno di una vera e propria secon- ha il pregio di garantire alla nostra spe- profumi di piante come l’oleandro e il
da gestazione (esterogestazione è il ter- cie un’elevata capacità di adattamento e benzoino sono ritenuti ideali per favo-
mine proposto dall’antropologo Ashley un’impareggiabile flessibilità nel com- rire il rilassamento e conciliare il son-
Montagu) che avviene fuori dall’ute- portamento. I sensi di colpa e le pres- no. Anche le ninne nanne, presenti tra-
ro, ma a stretto contatto con il corpo sioni sociali (in una direzione o nell’al- sversalmente in tutte le culture, creano
materno. In questo periodo la vicinan- tra) sono dunque inutili e dannosi. l’atmosfera giusta e aiutano a far sen-
za diurna e notturna risponde al forte tire protetti e coccolati i bambini: fra i
bisogno di cura del neonato, favorisce Pigmei africani sono i padri a condurre
l’allattamento e permette alla donna di il canto, ritmato e vigoroso, e non è raro
riposarsi – almeno un po’ – grazie alla Addormentarsi, per che l’intera famiglia si unisca ai cori;
capacità di sincronizzare i propri ritmi il bambino, implica accettare nelle tribù amazzoniche i papà intona-
del sonno con quelli del bambino. no lunghi racconti cadenzati che parlano
una temporanea separazione
degli antenati e hanno il duplice scopo
dai genitori per intraprendere
CO-SLEEPING di far addormentare il bimbo e di pro-
Nelle società in cui si pratica il co-sleeping
un viaggio nel mondo ignoto teggerlo da possibili influenze nocive.
(da co, insieme, e sleep, dormire) è fre- e misterioso dei sogni. In tutti questi contesti, al pari di quan-
quente che i bambini dormano con i to avviene da noi, ciò che conta è il
genitori fino ai 2-3 anni e anche oltre. senso di rassicurazione, serenità, pro-
In questa fase la scelta non è più col- tezione e vicinanza veicolato da queste
legata al bisogno di nutrimento, ma è I RITI PER ADDORMENTARSI azioni ripetute.
piuttosto connessa con il legame rela- Addormentarsi, per il bambino, impli- Nell’occuparsi del sonno dei bambini, i
zionale e l’intimità affettiva. Que- ca accettare una temporanea separa- genitori di ogni parte del mondo con-
sta dimensione è ben espressa dal zione dai genitori per intraprendere dividono un compito: favorire l’acqui-
termine giapponese soine, una paro- un viaggio nel mondo ignoto e miste- sizione di abitudini che rispondano ai
la che, oltre al suo significato lettera- rioso dei sogni. Questa separazione bisogni dei piccoli e che siano compa-
le (“dormire insieme”, per l’appun- non è affatto facile e, in ogni società, tibili con lo stile di vita dei grandi. Le
to), esprime l’idea di una connessione gli adulti hanno inventato dei picco- preoccupazioni e le fatiche non manca-
interpersonale che “rimane nella pel- li “riti” dell’addormentamento, esco- no, ma è un percorso pieno di tenerezza
le” e trascende il momento del sonno. gitando innumerevoli strategie per e amore. L’ascolto, la fiducia, la costan-
Contrariamente a quanto si può pensa- facilitare il passaggio dalla veglia al za e la coerenza nelle modalità di accu-
re, i bambini che dormono con i geni- sonno. Le mamme Kirghiz dell’Afgha- dimento sono gli strumenti principali
tori non sono più dipendenti o più nistan, per esempio, sono solite met- grazie a cui ogni famiglia può trovare il
“viziati” dei coetanei che dormono da tere un po’ di terra nelle manine del proprio modo di dormire bene. ■

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

Vizi o pregiudizi?
Quando nasce un bambino molti genitori si sentono raccomandare di non tenerlo
troppo in braccio, non dormire vicino a lui, non correre al minimo segnale di
richiamo. Ma siamo sicuri che ascoltare i bisogni dei bambini significhi viziarli?
DI ALESSANDRA BORTOLOTTI, PSICOLOGA

E
ccolo, è nato! Lo hai immaginato anni (si pensi al termine “svezzamen- “sole” perché quel profondo rappor-
per mesi e adesso lo stringi tra le to” che letteralmente significa toglie- to che inizia con la gravidanza, che
braccia. Le giornate e le notta- re il vezzo, cioè il vizio). C’è anche chi culmina nel parto, e che poi continua
te non sono più le stesse, tutto cam- suggerisce di farlo piangere un po’ così dopo la nascita della propria creatura,
bia e i dubbi arrivano presto. In poco tirerà fuori le sue risorse, o di utilizzare deve fare i conti con le norme cultura-
tempo i neogenitori sono catapultati metodi per farlo dormire da solo come li a cui appartengono. Le mamme che
in un mondo fatto di gioie, ma anche un adulto. Questi metodi sono privi di preferiscono andare controcorrente si
di consigli non richiesti e di pregiudi- fondamento scientifico e potenzial- sentono spesso “sbagliate”, giudica-
zi legati alle scelte di accudimento dei mente pericolosi. te dall’esterno per le loro scelte. Infat-
piccoli. Per esempio, nella nostra cul- Pertanto, dove sta il reale rischio di tali ti, nella cultura occidentale viene valo-
tura si tende a pensare che i bambini comportamenti? L’esercito di consi- rizzato il distacco precoce fra grandi
“bravi e indipendenti” siano quelli che glieri che inevitabilmente si materia- e piccini considerando sbagliati colo-
si staccano il prima possibile dal seno e lizza intorno ai neogenitori, fornisce ro che “cedono” al contatto fisico pro-
dalle braccia della loro mamma, e che queste indicazioni in nome della buo- tratto oltre i primi mesi. Sfugge che ci
già a pochi mesi di vita imparano ad na educazione, della presunta conqui- sono i bambini “normali”, nel senso di
addormentarsi da soli per dormire tutta sta di autonomia del bambino attra- norma biologica, ovvero della normali-
la notte filata. In realtà, se andiamo a verso la frustrazione e del diritto alla tà di tutti i piccoli del mondo, indipen-
consultare gli studi esistenti sulla fi- libertà degli adulti, altrimenti repu- dentemente dal colore della loro pel-
siologia dei primi mesi di vita potre- tati comunemente come schiavi di un le, dalla loro nazionalità o dalla cultura
mo facilmente notare come i bisogni piccolo tiranno che disturba e farà fare del paese dove sono nati. Gli universa-
irrinunciabili dei bambini siano legati brutte figure. Il fatto è che questi con- li culturali, infatti, sono quei compor-
alla ricerca del contatto fisico con chi sigli risentono di pregiudizi cultura- tamenti umani presenti in ogni cultura
si prende cura di loro, notte e giorno. Si li che non trovano alcun riscontro nella del mondo e il bisogno di contatto dei
tratta delle cure “prossimali”, ovvero fisiologia dell’essere umano. bambini rientra fra questi.
di quelle che prevedono la prossimità,
cioè la vicinanza tra adulti e bambini. RISPETTARE I BISOGNI DEI BAMBINI
Quando i nostri piccoli si sentono in
NORMA BIOLOGICA pericolo e prevale in loro il sistema
Nel nostro paese le norme
E NORMA CULTURALE biologico di allerta, ovvero il bisogno di
Nel nostro paese le norme culturali e
culturali e quelle biologiche sicurezza, contatto e protezione, hanno
quelle biologiche non sempre coinci- non sempre coincidono necessità urgente che qualcuno rista-
dono e i pregiudizi legati all’accudi- e i pregiudizi legati bilisca la normalità prendendosi cura
mento dei neonati sono tanti. Quan- all’accudimento di loro. Anche sul pianto dei bambini
do nasce un bambino molti genitori si dei neonati sono tanti. c’è da riflettere poiché per loro questa
sentono raccomandare di non viziarlo e è sempre un’ultima scelta e, pertanto,
i più comuni comportamenti a cui si fa da tenere in opportuna considerazio-
riferimento sono per esempio: tenerlo ne ogni volta che si presenterà. Inol-
troppo in braccio, dormire vicino a lui, GLI UNIVERSALI CULTURALI tre, il loro sonno non è uguale a quello
correre al minimo segnale di richiamo CONDUCONO AL CONTATTO degli adulti e i risvegli sono fisiologi-
del bimbo, portarlo in fascia oltre che Di mamma ce n’è una sola, sì, ma si ci almeno fino a 3 anni di vita. I biso-
nel passeggino, allattarlo a richiesta, può anche riformulare questa affer- gni dei bambini, quindi, sono sempre
allattare oltre i primi mesi o addirittura mazione: tante mamme si sentono gli stessi, ovunque: bisogno di contatto

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VIZI O PREGIUDIZI?

fisico, di essere accudito, di essere


nutrito anche affettivamente, di fidar-
si delle proprie sensazioni e della capa-
cità di comunicarle ricevendo adegua-
ta risposta.
Nella nostra cultura si sottovaluta la
possibilità che il bimbo sia competen-
te tanto nel sentire che nel comunicare
i propri bisogni. Sembra che i bambi-
ni siano “tabule rase” su cui i genitori
devono scrivere regole e principi edu-
cativi provenienti dall’esterno.
Non è corretto dire che i bambini cre-
sciuti rispettando il loro bisogno di
contatto non abbiano regole o che sia-
no per questo viziati e maleducati. Per
crescere, regole e limiti sono impor-
tanti quanto gli abbracci. Dare valo-
re al contatto e all’educazione affetti-
va significa dare un nome ai sentimenti
e a tutte le emozioni di grandi e picci-
ni con pari dignità e rispetto, anche se,
ovviamente, con ruoli diversi.

IDEOLOGIE, ADESIONE
A “PACCHETTI DI CURA”
O SVOLTA AFFETTIVA?
Molti genitori si trovano in difficoltà
nel decidere cosa fare coi propri picco-
li, perché ricevono consigli e indicazio-
ni discordanti fra loro. Infatti, anche i
professionisti della salute non sempre sorta di “pacchetto di cure” da adot- a sé stante: non esiste il manuale del-
concordano sulle modalità di accudi- tare con l’aspettativa di ottenere risul- le istruzioni per i nostri cuccioli d’uo-
mento da consigliare ai genitori e que- tati secondo un rapporto di causa ed mo e credo che sia un bene, perché la
sta pluralità di suggerimenti provoca effetto. Per esempio: se allatterò mio soluzione si può trovare soltanto nel-
la frequente ricerca di informazioni su figlio, dormirò vicino a lui e lo porterò la relazione che instauriamo con loro,
internet. E sappiamo bene come in rete in fascia, otterrò certamente un bam- senza farci condizionare dai pregiudizi
si possa trovare di tutto e come questo bino sicuro. Credo che occorra precisa- culturali; non può esistere una famiglia
sia potenzialmente fuorviante e non re con forza che così come non esisto- uguale a un’altra, e preservare l’unici-
privo di rischi. no metodi validi per tutti sul distacco, tà delle relazioni e degli individui por-
Molti genitori aderiscono a model- non si può considerare l’accudimen- ta a scelte plurime e differenti; non si
li di accudimento considerandoli una to basato sul contatto come un modello tratta quindi di aderire a determinate

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GUIDA UPPA SONNO E COSLEEPING

ideologie pensando che siano le miglio- quasi impossibile accettare un esempio alle norme culturali. Il distacco e l’in-
ri, ma di fare i conti con i propri vissu- diverso, perché significherebbe rimet- dipendenza nascono dal contatto, dal-
ti di genitori e con il nostro essere stati tere in discussione scelte passate. Con la sicurezza di essere accolti e ascoltati
figli, con le proprie aspettative e risor- pazienza e fiducia in sé stessi, metten- nel momento del bisogno, e dalla fidu-
se a livello individuale, di coppia e della do confini chiari e magari chiedendo cia in chi si prende cura di noi, non il
comunità a cui apparteniamo. conferme al pediatra portandosi die- contrario. Finché le mamme saranno
tro anche i nonni, i genitori potran- giudicate per le loro scelte soltanto per
GUARDARE AL PASSATO no cercare di costruire una libertà reci- ragioni ideologiche e non perché valo-
CON LE CONOSCENZE DI OGGI proca che farà bene ai bambini e alle rizzano l’affettività, nella nostra socie-
Fino a qualche decennio fa l’educazio- famiglie. tà non coglieremo la grande occasio-
ne affettiva era considerata come qual- ne che ogni bambino nato porta con sé:
cosa di superfluo, ma oggi per fortu- quella di dare valore a un’educazione
na assistiamo a una rivoluzione degli degli affetti che accetti il contatto come
affetti che tiene conto della fisiolo- diritto e normalità biologica dell’esse-
gia e della norma biologica degli esse- Il distacco e l’indipendenza re umano. ■
ri umani. Molte mamme, per esempio, nascono dal contatto,
sono preoccupate che allevare i bambi- dalla sicurezza di essere
ni a stretto contatto voglia dire trovarsi accolti e ascoltati nel momento
in difficoltà al momento del rientro al
del bisogno, e dalla fiducia
lavoro. In realtà, i bambini sono com-
in chi si prende cura di noi,
petenti anche nel riconoscere la diver-
sità delle persone e delle situazioni in
non il contrario.
cui si troveranno durante l’assenza dei
genitori, e nella maggioranza dei casi si
adatteranno alle novità, reclamando la
mamma al suo rientro come è norma- L’INDIPENDENZA NASCE
le che sia. Non serve neanche rinnega- DAL CONTATTO
re i tempi passati in cui i nostri geni- Occorre anche fare i conti col fatto che
tori hanno fatto quello che ritenevano in quegli anni la pubblicità e il boom
fosse meglio per noi, anche se i sug- economico hanno messo in discussio-
gerimenti erano molti diversi da quel- ne i valori affettivi che stanno alla base
li che vengono dati oggi. L’incontro fra di un accudimento basato sul contatto.
generazioni diverse, ovvero fra nonni, I nonni di oggi risentono di un perio-
genitori e nipoti, porta spesso a con- do storico in cui non si allattava più di
flitti anche intensi che mettono a dura tre mesi perché si pensava che il lat-
prova i rapporti con le famiglie di ori- te diventasse acqua e possono pertanto
gine. Infatti, molti nonni pensano che i stentare a credere che la scienza abbia
genitori di oggi stiano troppo a contat- fatto passi da gigante come effettiva-
to coi loro bambini; forse potrà esse- mente è avvenuto. Per questo penso
re utile ricordare che anche per loro sia necessario rassicurare nonni, papà
potrebbe essere stato difficile seguire i e mamme che si potrebbero sentire soli
consigli del momento e che adesso sia e sbagliati solo perché non aderiscono

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