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L’itinerario scolastico dai tre ai quattordici anni, pur abbracciando tre tipologie
di scuola caratterizzate ciascuna da una specifica identità educativa e
professionale, è progressivo e continuo. La presenza, sempre più diffusa, degli
istituti comprensivi consente la progettazione di un unico curricolo verticale e
facilita il raccordo con il secondo ciclo del sistema di istruzione e formazione.
Negli anni dell’infanzia la scuola accoglie, promuove e arricchisce l’esperienza
vissuta dei bambini in una prospettiva evolutiva, le attività educative offrono
occasioni di crescita all’interno di un contesto educativo orientato al benessere,
alle domande di senso e al graduale sviluppo di competenze riferibili alle
diverse età, dai tre ai sei anni.
Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica, mentre continua a
valorizzare le esperienze con approcci educativi attivi, è finalizzata a guidare i
ragazzi lungo percorsi di conoscenza progressivamente orientati alle discipline
e alla ricerca delle connessioni tra i diversi saperi.
( p. 18, Annali, Continuità e unitarietà del curricolo )
Il raggruppamento delle discipline in aree promuove la ricerca di
connessioni
12 tra saperi disciplinari e la collaborazioni tra docenti.
Area Linguistico-artistico-espressiva
L’apprendimento delle lingue e dei linguaggi non verbali si
realizza con il concorso di più discipline: Lingua Italiana;
Lingue comunitarie; Musica; Arte e Immagine; Corpo,
Movimento e Sport.
Area storico-geografica
L’area storico-geografica è composta dalle scienze che si
occupano dello studio delle società umane, nello spazio e nel
tempo
Area matematico-scientifico-tecnologica
Le conoscenze matematiche, scientifiche e tecnologiche
contribuiscono in modo determinante alla formazione culturale
delle persone e delle comunità, sviluppando le capacità di
mettere in stretto rapporto il "pensare" e il "fare"
I riferimenti “imprescindibili” per progettare e
valutare competenze
Indicazioni 2012
I traguardi per lo sviluppo delle competenze vengono
individuati al termine
cardine della
Piano disciplina
fondazionale,
epistemologico
della disciplina valore strutturante e
generativo di
conoscenze
NODI
esplorati da un punto di
CONCETTUALI
vista formativo già
nelle Indicazioni
Piano didattico
e metodologico organizzati in piste di
lavoro
oggetto dell’analisi
formativa della
disciplina
La funzione dei nodi concettuali nella costruzione del curricolo
Sono economici e efficaci , in quanto sintesi che si dispiega in una
trama concettuale, strategica e logica,
Traguardi
di
competenza
disciplinare
Compe-
tenze del
Profilo
Competenze
chiave
europee
I bisogni
La Gradualità Le competenze
Il contesto
La metodologia
Le finalità
Il setting/gli strumenti
La valutazione
L’insegnante
-applica criteri di gradualità alla propria disciplina, ad
esempio la gradualità della complessità dell’oggetto; dei
testi; dei compiti, …
Il consiglio di classe
- applica criteri di gradualità alle abilità trasversali; ad
esempio la lettura per l’apprendimento
-alle modalità di lavoro; ad esempio «quali strategie di
facilitazione rispetto allo studio del testo», quali
mediazioni rispetto al testo di studio; «come formare i
gruppi». …
CURRICOLO ESPLICITO
Una didattica disciplinare e interdisciplinare
- una didattica curricolare, attraverso l’utilizzo delle TIC e della
ricerca-azione
- Una didattica disciplinare ed interdisciplinare, con
un’accentuazione sul valore formativo delle discipline non in senso
frammentaristico ma come unitarietà del sapere (NUOVO
UMANESIMO)
- Una didattica della cittadinanza attiva, responsabile – solidale –
multiculturale.
Costruttivismo – costruzionismo – La conoscenza viene
costruita dal singolo soggetto (educazione integrale) attraverso
l’interazione con l’ambiente sociale e il piccolo gruppo
(cooperative learning).
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Dimensione sociale+dimensione individuale
Costruttivismo – costruzionismo – La conoscenza viene
costruita dal singolo soggetto (educazione integrale)
attraverso l’interazione con l’ambiente sociale e il piccolo
gruppo (cooperative learning).
Dimensione sociale+dimensione individuale.
Nelle Indicazioni l’ambiente di apprendimento diventa il
nuovo baricentro, si presenta come
CURRICOLO IMPLICITO
Particolare importanza viene data alla didattica
laboratoriale, non istruttiva, ma collaborativa,
autoapprenditiva. Bisogna portare avanti <<ambienti di
apprendimento integrati>> appositamente organizzati per la
costruzione della conoscenza da parte del singolo individuo
e del gruppo, con una rivalutazione dello spazio vissuto.
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Nelle Indicazioni l’ambiente di apprendimento diventa il nuovo
baricentro, si presenta come
CURRICOLO IMPLICITO
Particolare importanza viene data alla didattica laboratoriale, non
istruttiva, ma collaborativa, autoapprenditiva. Bisogna portare avanti
<<ambienti di apprendimento integrati>> appositamente organizzati
per la costruzione della conoscenza da parte del singolo individuo e
del gruppo, con una rivalutazione dello spazio vissuto.
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Comunità e ambiente di apprendimento
Dalle indicazioni vengono alcune impostazioni
metodologiche:
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni
Intervenire nei riguardi delle diversità perché non diventino
disuguaglianze
Favorire l’esplorazione e la ricerca
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di
apprendere
Realizzare percorsi in forma di laboratorio
CURRICOLO
CURRICOLO ESPLICITO IMPLICITO
organizzazione
-area linguistico-
dell’ambiente
espressiva;
autoapprenditivo:
-area storico – geografica;
-Tempo
-area matematico- -Spazio
scientifica-tecnologica.
-Organizzazione
scolastica
-Clima educativo
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VALUTAZIONE FORMATIVA
Criteri per la gradualità del curricolo
Sviluppo
cognitivo
Formalizzazione
del linguaggio Responsabilità
Consapevolezz
Autonomia a
Dal pensiero operativo al pensiero astratto, al pensiero riflessivo e critico
Ad esempio.
- lavorare con /su concetti e regole formali (vedi
grammatica)
- lavorare su testi che usano un linguaggio
scientifico ipotetico-deduttivo o che implicano
astratte relazioni logiche (problema della leggibilità
dei manuali e della complessità dei testi)
- far «prendere distanza» dal testo, differenziando il
proprio punto di vista da quello dell’autore, di
confrontare punti di vista diversi.
Sviluppo linguistico
La formalizzazione del linguaggio
Padroneggiare competenze
Un allievo competente è un allievo che
è diventato autonomo nello svolgere un
compito.
L’autonomia è in relazione alla
complessità del testo /dell’oggetto
complessità del compito
facilitazione dell’insegnante
(consegna, modalità di lavoro, …)
La continuità verticale
Le competenze
(come insiemi complessi e solo in parte affioranti in
superficie) sono applicabili a situazioni diverse e
tendenzialmente sono trasversali cioè comuni a più
discipline.
Il riferimento alle competenze permette di tracciare
profili d’uscita dai vari cicli scolari a medio livello di
analiticità
Il curricolo di una disciplina non
dovrebbe essere eccessivamente
analitico.
Società dell’informazione
sono portatori di
Bisogni
Competenze
Risorse
Finalità educative
Individuate all’interno di
un quadro di riferimento
anche in base alle scelte
educative della scuola e della
comunità locale.
Competenze poste a obiettivi
(disciplinari e interdisciplinari,
trasversali).
(organizzazione di gruppi –
scansione temporale – modalità
di utilizzo delle risorse)
Metodologia
tiene conto delle differenze individuali
Attività di verifica
Stabilisce la metodologia
Stabilisce le modalità di
recupero
Ripensare il percorso di ricerca-azione sul
curricolo verticale, che molte scuole
hanno già sperimentato con successo a
partire dal 2007 (Indicazioni Fioroni)
Avviare un percorso di ricerca-azione
dall’infanzia alla secondaria di primo grado
partendo da un traguardo di competenza di
fine ciclo e approntare un modello che
preveda le fasi del percorso
Ripensare il percorso di ricerca-azione
sul curricolo verticale, che molte
scuole hanno già sperimentato con
successo a partire dal 2007 (Indicazioni
Fioroni)
Avviare un percorso di ricerca-azione
dall’infanzia alla secondaria di primo
grado partendo da un traguardo di
competenza di fine ciclo e approntare un
modello che preveda le fasi del percorso
Ricercare nuovi modelli organizzativi:
• affrontare i nodi disciplinari in un’ottica più evolutiva
spaziando tra le competenze di un bambino di tre anni e quelle
di un adolescente di quattordici anni;
• immaginare interventi fondati e differenziati su un lungo arco
di tempo (3-14 anni);
• condividere idee tra docenti con professionalità differenti e
capire come si ragiona in altri ordini di scuola;
• ripensare ai tempi dedicati al lavoro, alla composizione dei
gruppi, alle modalità di rendicontare;
• rivedere gli organismi a supporto della crescita professionale a
cui assegnare compiti specifici,affinché siano riconosciuti, ma
anche monitorati per evitare derive autoreferenziali;
• privilegiare l’approccio sperimentale per potenziare la didattica
in tutti i suoi aspetti, dalla metodologia alla valutazione;
Ma è necessario che i docenti riflettano anche su
un curricolo che viene prima del curricolo in
quanto, per dare una veste scientifica al fare
scuola nelle pratiche educative e formative di
tutti i giorni, ci si deve basare su
• presupposti di partenza
• mete da raggiungere
• passi da compiere per conseguirle
cioè l’insieme delle abilità, attitudini, esperienze,
valori su cui si considera importante lavorare.