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Linee guida nazionali per

l’orientamento permanente
COSA SI INTENDE PER
ORIENTAMENTO?
“L’orientamento è un processo che comprende una serie di
attività finalizzate a mettere in grado la persona di ogni età
ed in ogni momento della sua vita di:

-identificare i suoi interessi, capacità, competenze e


attitudini

-identificare opportunità e risorse e metterle in relazione


con i vincoli e i condizionamenti

-prendere decisioni in modo responsabile in merito all’


istruzione, alla formazione, all’occupazione

- progettare e realizzare i propri progetti

Risoluzione del Consiglio d’Europa del 21/11/2008 3


Nell’orientamento il soggetto è protagonista, non è mai
un soggetto passivo a cui l’orientatore indica dall’esterno che
cosa fare.
Lo scopo dell’orientamento è quello, dunque, di incrementare
le abilità necessarie per avere un ruolo attivo nel
raggiungimento dei propri obiettivi personali e professionali.

Lo scopo dell’orientamento è valorizzare le potenzialità.

E' un processo di accompagnamento lungo tutto l'arco


della vita.

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MIUR:
LINEE GUIDA NAZIONALI SULL'ORIENTAMENTO
Elaborate dal Gruppo di lavoro Interistituzionale
sull’orientamento permanente a Febbraio 2014
Le politiche dell'orientamento, al fine di contrastare il disagio formativo, di
favorire l'occupabilità, di incoraggiare l'inclusione sociale, mettono al CENTRO
la persona con le sue esigenze educative, formative, professionali e lavorative.
...si attuano nell'ambito delle reti territoriali con riferimento alle seguenti
priorità:
- favorire nella persona l'acquisizione della capacità di orientamento al lavoro
lungo tutto l'arco della vita
- facilitare l'accesso di tutti i cittadini ai servizi di orientamento...
- rafforzare la garanzia di qualità dei servizi di orientamento...
- assicurare strumenti e prestazioni rispondenti ai mutevoli e diversificati bisogni
orientativi delle persone
- incoraggiare il coordinamento e la cooperazione dei vari soggetti a livello
nazionale, regionale e locale anche attraverso la condivisione di strumenti,
servizi,..
Le FUNZIONI del processo orientativo all’interno della
scuola:

Formativa – per promuovere l'acquisizione delle competenze orientative


indispensabili per un auto orientamento (didattica orientativa)

Accompagnamento a specifiche esperienze di transizione – per sviluppare


competenze decisionali e di controllo attivo sull’esperienza formativa/lavorativa
per prevenire rischi di insuccesso
L’ORIENTAMENTO A SCUOLA
La scuola ha un ruolo centrale autonomamente e/o in Rete con gli altri
Soggetti pubblici e privati nella realizzazione di attività di orientamento che
si sviluppano attraverso:

1. Orientamento formativo e didattica orientativa per lo sviluppo delle


competenze orientative di base – PER TUTTI

2. Attività di accompagnamento: per costruire la propria esperienza e per


operare le scelte necessarie: si concretizzano in azioni di accoglienza, sugli
sbocchi professionali, sui percorsi formativi successivi, sul mercato del
lavoro. Attività che possono riguardare l’intera classe, piccoli gruppi o
singole persone. – IN RISPOSTA A SPECIFICI BISOGNI

Il tutor dell’orientamento nelle scuole:


- Organizzare e coordinare le attività interne
- Organizzare e coordinare attività mirate per studenti con disagio
- Interfacciarsi con continuità con gli altri attori della rete territoriale
NORMATIVA
OBBLIGO DI ISTRUZIONE
Legge finanziaria 2007 - Decreto n. 139 del 2007 – adempimento dell’obbligo
di istruzione

PREVEDE:
► 10 ANNI DI FREQUENZA SCOLASTICA
(perché l’anno sia valido è richiesta la frequenza di
almeno tre quarti dell’orario annuale)

► La frequenza FINO AL COMPIMENTO DEL


16°ANNO DI ETA’

► IL CONSEGUIMENTO DELLA LICENZA MEDIA

http://www.istruzione.it/urp/obbligo_scolastico.shtml 9
 L’orientamento permanente è un punto cardine
delle strategie europee di istruzione e formazione.
La Risoluzione del Consiglio d’Europa del 21
novembre 2008 definisce l’orientamento come
“un insieme di attività che mette in grado i
cittadini di ogni età, in qualsiasi momento della
loro vita, di identificare le proprie capacità,
competenze, interessi: prendere decisioni
consapevoli in materia di istruzione, formazione,
occupazione; gestire i propri percorsi personali
di vita nelle situazioni di apprendimento, di
lavoro e in qualunque altro contesto in cui tali
capacità e competenze vengano acquisite e/o
sviluppate”.
 In questa prospettiva il Miur ha emanato nel dicembre 2013
le Linee guida nazionali per l’orientamento permanente con lo
scopo di “contribuire allo sforzo congiunto avviato da più parti
per la definizione di un coerente sistema integrato, unitario e
responsabile di orientamento centrato sulla persona e sui suoi
bisogni, finalizzato a prevenire e contrastare il disagio giovanile e
favorire la piena e attiva occupabilità, l’inclusione sociale e il
dialogo interculturale”. Come “punto di partenza e base del
nuovo sistema”, le Linee guida pongono “ la centralità del sistema
scolastico nella sua interezza, che costituisce il luogo insostituibile
nel quale ogni giovane deve acquisire e potenziare le competenze
di base e trasversali per l’orientamento, necessarie a sviluppare la
propria identità, autonomia, decisione e progettualità. Senza
questo ‘zoccolo’ di competenze è difficile pensare di poter
innestare con successo gli ulteriori processi di transizione, di
consulenza, di professionalizzazione, di cambiamento, di
successivi apprendimenti”.
 In questo contesto alla scuola è riconosciuto un ruolo centrale nei
processi di orientamento e ad essa spetta il compito di sviluppare
le competenze orientative di base e le competenze chiave di
cittadinanza e realizzare attività di accompagnamento e di
consulenza orientativa per aiutare i giovani “a
utilizzare/valorizzare quanto appreso a scuola per costruire
progressivamente la propria esperienza di vita e per operare le
scelte necessarie”. Le Linee guida specificano, inoltre, come nei
casi più complessi possa rendersi necessario il coinvolgimento di
persone esperte ed esterne alla scuola “con competenze
professionali specifiche e necessarie ad accompagnare i giovani
nella transizione scuola lavoro per una piena inclusione socio
lavorativa”.
Le premesse delle Linee guida per l’orientamento
permanente

 Le premesse si sostanziano nei riferimenti


europei (Lisbona 2010 e Europa 2020 ) e
rammentano come l’orientamento costituisca un
diritto permanente di ogni persona per
garantire:
 accesso all’apprendimento permanente;
 maggiore mobilità per i giovani;
 maggiore qualità dei corsi e acquisizione di
competenze necessarie per lavori specifici;
 maggiore inclusione;
 mentalità creativa, innovativa e imprenditoriale.
 Nel rammentare il Decreto Legge 104/2013 – Legge
128/2013 – si evidenzia il rafforzamento delle attività di
orientamento nelle scuole secondarie di 1° e 2°grado e la
creazione di collegamenti stabili con istituzioni locali,
associazioni imprenditoriali, Camere di Commercio e
Agenzie per il lavoro.

 Si evidenzia poi la necessità di rinforzare le azioni di


alternanza scuola-lavoro, per gli ultimi due anni delle
secondarie di 2°grado e l’alternanza Università, istituti
tecnici e lavoro.
 Fra le premesse si recepiscono pienamente le
precedenti “Linee guida in materia di
orientamento lungo tutto l’arco della vita” (C.M.
43 del 15.4.2009) del MIUR, riprese nel corso
delle attuali Linee guida sia come concetti chiave
sia come strumenti operativi. Si richiamano
inoltre:
 il piano di attuazione italiano “Garanzia per i
giovani”
 l’Accordo fra Governo, regioni ed enti locali del
5.12.2013 sul documento “Definizione delle linee
guida del sistema nazionale sull’orientamento
permanente”
 Si conferma il ruolo dei team regionali operanti a
livello di Uffici Scolastici Regionali per la
definizione e realizzazione di azioni unitarie di
rete territoriale e il ruolo strategico della scuola
come elemento centrale ove i giovani possono
acquisire e potenziare le competenze di base e
trasversali per l’orientamento.
 Fra le considerazioni di base sui cui si innestano
le Linee guida, si evidenziano:
 il cambiamento del lavoro e dell’economia;
 il cambiamento dell’orientamento per le
esigenze della società, delle famiglie e delle
persone;
 il cambiamento del modo di orientare i giovani
da parte dei docenti.
L’orientamento a scuola
 La centralità del ruolo della scuola come soggetto
promotore di orientamento è definita in modo chiaro
nelle Linee guida, ribadendo i concetti chiave del
“lifelong learning”, del “lifewide learning”, del “lifelong
guidance” e del “career guidance”, proponendo la
seguente definizione di orientamento, dalla Risoluzione
del Consiglio d’Europa del 2008, come “insieme di
attività che mette in grado i cittadini di ogni età, in
qualsiasi momento della loro vita di identificare le
proprie capacità, competenze, interessi; prendere
decisioni consapevoli in materia di istruzione,
formazione, occupazione; gestire i propri percorsi
personali di vita nelle situazioni di apprendimento, di
lavoro e in qualunque contesto in cui tali capacità e
competenze vengono acquisite e/o sviluppate”.
 Vengono elencate le condizioni necessarie per
un ripensamento dell’istruzione attraverso
l’accento sulle competenze di base e trasversali,
l’apprendimento delle lingue straniere,
l’innalzamento dei livelli di apprendimento in
ambito lavorativo, la permeabilità delle
qualifiche, l’uso delle tecnologie digitali, la
presenza di docenti formativi e motivati e
l’integrazione fra sistemi.
QUINDI
L’orientamento è un insieme di attività che
mette in grado i cittadini di ogni età, in
qualsiasi momento della loro vita di
identificare le proprie capacità, competenze,
interessi; prendere decisioni consapevoli in
materia di istruzione, formazione,
occupazione; gestire i propri percorsi
personali di vita nelle situazioni di
apprendimento, di lavoro e in qualunque altro
contesto in cui tali capacità e competenze
vengono acquisite e/o sviluppate
Obiettivi da garantire

 Massimo accesso all’apprendimento


permanente
 Maggiore mobilità dei giovani
 Maggiore qualità dei corsi e acquisizione di
competenze necessarie a lavori specifici
 Maggiore inclusione e accesso per le
situazioni di disagio
 Creazione di una mentalità creativa,
innovativa e imprenditoriale
Orientamento formativo

Si realizza
nell’insegnamento/apprendimento
disciplinare, finalizzato all’acquisizione
dei saperi di base, delle attività
cognitive, logiche e metodologiche, delle
abilità trasversali comunicative e
metacognitive
 Per realizzare concretamente i percorsi di orientamento
formativo la scuola è chiamata ad individuare
specifiche figure di sistema, sin dalla scuola primaria,
a formare i docenti sia in ambito di formazione iniziale,
con moduli di formazione iniziale obbligatoria, che in
servizio, documentando le attività realizzate in specifici
archivi e documentando le fasi essenziali del percorso
scolastico e di orientamento, a partire dalla scuola
dell’infanzia (portfolio e e-portfolio), sia promuovendo
la cultura del lavoro e dell’imprenditorialità come parte
integrante dell’orientamento. Particolare attenzione
viene riservata ad azioni di sensibilizzazione e
formazione dei genitori da prevedere all’interno del
Patto di corresponsabilità educativa fra scuola, famiglia
Attività di accompagnamento e di
consulenza orientativa
 Aiutano gli studenti a utilizzare/valorizzare
quanto appreso a scuola per costruire
progressivamente la propria esperienza di vita e
per operare le scelte necessarie. Possono
riguardare l’intera classe (orientamento di
gruppo), piccoli gruppi (orientamento per
specifici bisogni orientativi) o singole persone
( consulenza breve individuale e/o con i
genitori)
La scuola è il luogo nel quale si acquisiscono le
competenze orientative attraverso:
La predisposizione di un curricolo formativo
unitario e verticale
Un insegnamento finalizzato al valore orientativo
delle singole discipline
L’erogazione di servizi di orientamento e di attività
di tutorato e di accompagnamento
La predisposizione di un “piano di orientamento”
inserito nel PTOF
Il sostegno della scuola ai percorsi di
orientamento formativo
a)TUTOR DELL’ORIENTAMENTO(figura di sistema)
Funzioni:
 Organizzare/coordinare le attività di
orientamento interne e relazionarsi con il gruppo
dei docenti della commissione orientamento
 Organizzare/coordinare attività di orientamento
per sia per studenti “plusdotati”sia per studenti in
situazione di disagio
 Relazionarsi con altri orientatori esterni
Allegati alle Linee guida nazionali per l’orientamento permanente

I tre allegati si propongono di chiarire e approfondire alcuni temi.

Il primo allegato propone:

una nota sulle “figure di sistema” che recupera, dall’avvio dell’autonomia


scolastica, il ruolo di figure definite, in chiave di sistemi di organizzazione,
come middle management in grado di progettare adeguatamente,
affiancandosi alla già presente dirigenza scolastica. In tal senso viene
proposta la definizione di una figura di sistema per l’orientamento, di cui
vengono definiti i possibili compiti.
una nota su alternanza scuola-lavoro, stage e tirocini che, chiarendo il ruolo
del tutor interno, già previsto per l’alternanza scuola lavoro, rispetto ai tutor
di stage e tirocinio, rammenta le differenze fra le varie tipologie di percorsi
svolti fuori dalla scuola. In particolare si definisce in modo netto che
l’alternanza scuola-lavoro non è un’azione di orientamento, poiché costituisce
una vera e propria modalità di realizzazione dei percorsi di scuola secondaria
di 2°grado.
 Il secondo allegato è dedicato all’informazione sui
portali per l’orientamento, con particolare riferimento
alla necessità di interconnettere le risorse presenti su
web, anche utilizzando il portale
MIUR http://www.istruzione.it/orientamento/
 Il terzo allegato propone strumenti per l’integrazione
dei sistemi, ipotizzando la costruzione di “Centri
interistituzionali per l’orientamento permanente”
operanti come multi-agency di orientamento.
CULTURA DEL LAVORO E
DELL ’IMPRENDITORIALITA COME PARTE INTEGRANTE
DELL’ORIENTAMENTO
L’orientamento non può essere limitato alla dimensione
psicologica e individuale della conoscenza di se’, ma
deve estendersi alla comunità di appartenenza,
all’identità sociale e professionale, alla memoria
storica, ai valori condivisi e all’etica del lavoro.
La finalità è la promozione di una cittadinanza attiva e
responsabile, perseguita attraverso percorsi di didattica
orientativa , esperienze del mondo del lavoro (visite,
alternanza, tirocini) e specifici progetti di
imprenditorialità.
Documentazione dei percorsi e delle attività di
orientamento
Per garantire: continuità, trasparenza, monitoraggio
sistematico, costante attenzione agli esiti della
carriera scolastica di ogni studente la scuola dovrà
documentare:
Le attività sull’orientamento in specifici archivi
(anche via web)
Le fasi “essenziali” del percorso scolastico e di
orientamento di ogni studente (portfolio o/e-
portfolio)
Sensibilizzazione/formazione dei genitori
(entro il Patto di corresponsabilità educativa)

La famiglia dà un contributo essenziale all’educazion


dei ragazzi ed è corresponsabile nelle azioni di
orientamento promosse dalla scuola e per questo
saranno attivati:
 Corsi di formazione rivolti ai genitori
 Consulenza psicologica e/o colloqui individuali in
caso di specifiche esigenze o nei casi di rischio o d
abbandono scolastico
Orientamento permanente e
inclusione sociale
L’intervento orientativo, sia a scuola sia
all’università sia nella formazione, ha un
ruolo strategico nel superamento del
“mismatch” tra domanda e offerta di
lavoro per i giovani, attraverso l’incontro
di competenze possedute dai giovani e da
quelle richieste dal mercato le lavoro,
nazionale o internazionale
Per promuovere una efficace inclusione sociale, è
necessario che le scuole realizzino:
Il potenziamento della collaborazione con il mondo
del lavoro, dell’associazionismo, del terzo settore,
nella progettazione e nella valutazione
La creazione di laboratori di “Career management
skill” (Proposta metodologica sulle competenze per
orientarsi)
La comparazione, la selezione e la condivisione di
modelli di certificazione delle competenze acquisite
Lo sviluppo di stage e tirocini rendendoli strutturali
nel percorso formativo della scuola
Orientamento e Tecnologie dell’Informazione e
della Comunicazione (TIC)

Le indicazioni comunitarie individuano


nella conoscenza e nell’innovazione i motori
di una crescita sostenibile e affermano la
necessità di sviluppare una società
dell’informazione basata sull’inclusione e
sull’uso generalizzato delle TIC nei diversi
settori: istruzione, formazione e lavoro
Integrazione fra sistemi

Attraverso le “reti” tra scuole e/o tra soggetti


istituzionali diversi è possibile ottenere un
continuo coordinamento interistituzionale che
opera su diversi livelli ( nazionale, regionale,
locale) rendendo più efficace l’azione
dell’orientamento.
L’educazione per la vita, cioè permanente:
lifelong, lifewide e lifedeep learning,
le tre dimensioni dell’apprendimento.

 Lifelong learning o dimensione verticale. Apprendimento


che dura tutta la vita; rappresenta il superamento della
dimensione temporale dell’istruzione e riguarda la
lunghezza, la durata della vita. La dimensione del Lifelong
Learning evidenzia che l’individuo impara durante tutta la
sua vita.
 Lifewide learning: si riferisce alla dimensione orizzontale
in quanto fa riferimento a tutti i contesti di vita e
rappresenta il superamento dei luoghi deputati
all’apprendimento, per cui oltre al contesto formale si
tende a valorizzare ogni esperienza di vita (informale e
non formale). Riguarda la larghezza o ampiezza della vita,
cioè i vari contesti.
 Lifedeep (vita profonda) learning: è una terza
dimensione di recente discussione. Riguarda
credenze, valori e orientamenti per la vita, per
partecipare pienamente alla vita della comunità.
Questa dimensione sposta il focus dalla
competizione economica all’impegno congiunto
della comunità e di ciascuna persona, per il suo
pieno sviluppo (dimensione trasformativa, di
profondità, apprendimento trasformativo).
Riguarda la profondità, i valori della vita.
Per realizzare il lifelong, lifewide e lifedeep learning
occorrono:
 contesti educativi formali, non formali e informali che siano
basati sulla dialogicità e reciprocità a livello intergenerazionale e
sociale e sul rispetto,
 valorizzazione della riflessività e immaginazione delle persone
(e delle reti sociali/comunità) come costruttrici e autrici della
propria biografia .
 pensare la formazione come una possibile via alternativa o
ulteriore che conduca nel luogo in cui le persone possano
sentire di abitare, pienamente, per realizzare il diritto di
cittadinanza e partecipare in modo attivo e costruttivo al
benessere comune.
TUTOR
 Per garantire la funzionalità e la sistematicità delle azioni volte
alla realizzazione dell’orientamento permanente, oltre alla
formazione dei docenti, le Linee guida introducono una figura
di sistema, il tutor dell’orientamento, invitando le istituzioni
scolastiche a prevedere questo ruolo già a partire dalla scuola
primaria.
 I compiti attribuiti a tale figura, intesa come un ampliamento
della funzione docente e che dovrà relazionarsi con il corpo
insegnante, sono l’organizzazione e la coordinazione delle
attività di orientamento, con particolare attenzione agli studenti
in situazione di disagio e a quelli “plusdotati”, e la costruzione
di relazioni continue con gli attori della rete di orientamento nel
territorio.
TIROCINIO

Le Linee guida pongono anche l’accento sulla necessità di costruire


percorsi di “didattica orientativa, esperienze del mondo del lavoro
(visite, tirocini, alternanza) e specifici progetti di imprenditorialità
idonei a sviluppare competenze quali: comunicare in pubblico,
risolvere problemi, progettare innovando”. Lo scopo è educare “alla
cultura del lavoro e dell’auto-imprenditorialità, inserendo percorsi
di questo tipo nei Piani di Offerta Formativa (come nel caso di ‘mini
imprese’ di studenti e dei ‘campi creativi’, che costituiscono
esperienze forti di didattica laboratoriale e di supporto fra scuola e
territorio, tramite una progettualità condivisa fra insegnanti e
‘mentori’ provenienti da aziende private e imprese sociali)”
CMS

“L’acquisizione delle Career Management Skills (CMS), come sono


definite nei documenti dell’UE le competenze di orientamento al
lavoro, indica il possesso di competenze che forniscono a individui e
gruppi modalità strutturate per raccogliere, analizzare, sintetizzare e
organizzare autonomamente informazioni in materia di istruzione e
lavoro, nonché per prendere decisioni e affrontare i momenti di
transizione. La formazione a tali competenze può aiutare gli individui
a gestire i percorsi di carriera (formativa e lavorativa) non lineari,
promuovendo l’uguaglianza e l’inclusione sociale”.
In questo senso, le Linee guida auspicano la creazione nelle scuole di
laboratori di CMS anche con la presenza di imprenditori.

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