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I FONDAMENTI NORMATIVI DELL’ESSERE

DOCENTI
IL RUOLO DEL DOCENTE

La sorte del docente va di pari passo con


quella del sistema scolastico e l’esercizio
della sua professione si deve misurare
con i mutamenti della società, con le modifiche istituzionali,
con i compiti sempre diversi che vengono assegnati al
sistema dell’istruzione. Il suo ruolo si modifica secondo i
tempi e non sempre è agevole arrivare ad una proposta
condivisa della sua definizione. Si va avanti per
aggiustamenti e il dibattito pubblico non raggiunge mai le
quote che un problema del genere meriterebbe.
I COMPITI DELLA FUNZIONE
DOCENTE

I compiti della funzione docente si evincono dal


ruolo che svolge il sistema di istruzione nella società
e dalle finalità che esso si prefigge di realizzare; la
loro formulazione non compete solo alla pedagogia
o alle scienze dell’educazione, ma anche e
soprattutto alle decisioni del parlamento e del
governo.
LE FONTI DEI DIRITTI E DEI DOVERI

Costituzione della Repubblica

Legge delega 30 luglio 1973 n. 477 ( Istituzione e rioridinamento


di Organi Collegiali)

D.lgs. 16 aprile 1994 n. 297 (Testo Unico delle disposizioni


legislative in materia di istruzione)

D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 (Regolamento recante norme in materia


di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art. 21, della Legge 15
marzo 1997, n.59)
D.Lgs. 30 marzo 2001 n. 165 (Norme generali sull'ordinamento del lavoro
alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche)

CCNL del comparto scuola

DPR 62 DEL 2013 Codice di comportamento dei dipendenti del MIUR

LEGGE 107 DEL 13 LUGLIO 2015

D.M. 850/2015

Codice civile

Codice penale
COSTITUZIONE ITALIANA
PRINCIPI FONDAMENTALI
ART. 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla
legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di
opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine
economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e
l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione
politica, economica e sociale del Paese.
ART. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la
ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il
patrimonio storico e artistico della Nazione.
PROMOZIONE CULTURALE

La repubblica promuove lo sviluppo della cultura e


la ricerca scientifica e tecnica.
Il primo comma dell’art.9 della Costituzione
conferisce alla Repubblica il compito di farsi carico
della promozione culturale, ovvero di fornire le
condizioni e i presupposti per il libero sviluppo
della cultura, parametro di crescita dell’individuo
sotto il profilo personale e sociale.
La Costituzione
Parte I
Diritti e doveri dei cittadini
Titolo II
Rapporti etico-sociali
Articolo 33

• L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.


• La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali
per tutti gli ordini e gradi.
• Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza
oneri per lo Stato.
• La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono
la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento
scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.
• E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole
o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale.
• Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi
ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.
Articolo 34

• La scuola è aperta a tutti.


• L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è
obbligatoria e gratuita.
• I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di
raggiungere i gradi più alti degli studi.
• La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di
studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono
essere attribuite per concorso.
Concretamente, quindi, l’opera di promozione culturale si
svolge garantendo:

· la libertà di insegnamento (art.33 ,comma 1) -


· la presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi di
Istruzione (art. 33, comma 2 ) –
· il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna
discriminazione (art. 34 , comma 1 costituzione)
· l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art.34- 2°
comma costituzione)
Una specificazione importante del principio costituzionale si trova nel
testo dell’art.1 del D.L.vo 297/94 (Testo Unico delle disposizioni
legislative vigenti in materia di istruzione valido per le scuole di ogni
ordine e grado) che sancisce :
«la libertà di insegnamento è intesa come autonomia didattica e come
libera espressione culturale del docente ed è diretta a promuovere
attraverso un confronto aperto di posizioni culturali la piena
formazione della personalità degli alunni».
L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento

L’identificazione dei concetti di «arte» e di «scienza» è di


enorme difficoltà, poiché «qualsiasi oggetto può essere
affrontato scientificamente e qualunque può essere il
contenuto o il motivo di un’espressione artistica».
In sede di Assemblea Costituente fu sollevata la questione
della inutilità della lettera dell’art. 33, 1° comma, laddove si
proclama la libertà dell’arte e della scienza che, per
definizione, incarnano ed esprimono esse stesse la libertà
· il riconoscimento del diritto allo studio anche a coloro che sono privi
di mezzi, purché capaci e meritevoli mediante borse di studio, assegni
ed altre provvidenze da attribuirsi per concorso (art. 34, comma 3 )
· l’ammissione per esami ai vari gradi dell’istruzione scolastica e
dell’abilitazione professionale (art.33 – comma 5 )

· la libera istituzione di scuole da parte di enti o privati , senza oneri


per lo Stato, (art.33 comma 3 )
Oltre che dallo Stato in prima persona i compiti sopraindicati
potranno essere espletati anche da altre soggettività (Regioni, Città
metropolitane, Province, Comuni, Comunità montane, ASL, …)
LEGGE 477/1973 e DECRETI DELEGATI 416, 417,419 ratificati dal
Parlamento che istituivano
il Consiglio di Classe che prevede, in momenti specifici la presenza
di genitori (e studenti per la secondaria superiore) eletti
Il Comitato genitori (formato dai rappresentanti di classe eletti dai
genitori)
il Collegio dei Docenti, organo importante e decisionale in merito
alla programmazione ed all’indirizzo didattico;
il Consiglio d’Istituto, aperto ai genitori e agli studenti (nel caso
delle secondarie superiori) , a presidenza elettiva, a cui venivano
affidati compiti amministrativi e di gestione delle spese;
il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, organo propositivo
e di coordinamento tra la base ed il Ministero
FUNZIONE DOCENTE FONTE NORMATIVA
La funzione docente realizza Testo Unico 297/94
il processo di
insegnamento/apprendimento Articoli 26-29 CCNL Scuola
volto a promuovere lo sviluppo
umano, culturale, civile e
professionale degli alunni, sulla
base delle finalità e degli
obiettivi previsti dagli ordinamenti
scolastici definiti per i vari
ordini e gradi dell'istruzione.
FUNZIONE DOCENTE FONTE NORMATIVA

Il profilo professionale dei Testo Unico 297/94


docenti è costituito da competenze
disciplinari, psicopedagogiche, Articoli 26-29 CCNL Scuola
metodologico-didattiche,
organizzativo-relazionali e di
ricerca, documentazione
valutazione tra loro correlate ed
interagenti, che si sviluppano col
maturare dell'esperienza
didattica, l'attività di studio e di
sistematizzazione della pratica
didattica.
REGOLAMENTO ATTUATIVO CONTENUTO NEL DPR 8 marzo 1999,
n. 275.
Viene introdotto il curricolo ( segnando il definitivo superamento della
scuola dei programmi).

Il Ministro dell'Istruzione ha il compito di definire le linee e gli


indirizzi generali dell'azione educativa, a garanzia dell'unità del sistema
nazionale, ma le istituzioni scolastiche avranno un ruolo importante nel
determinare una quota del curricolo comprendendovi discipline e
attività in piena autonomia in conformità con il Piano didattica,
organizzativa e gestionale della scuola è costituito dal Piano dell'Offerta
Formativa (P.O.F.), che può essere definito come la carta d'identità
culturale e progettuale di ogni istituzione scolastica.
Decreto legislativo 297/94
art. 1 - Formazione della personalità degli alunni e libertà
di insegnamento
• 1. Nel rispetto delle norme costituzionali e degli
ordinamenti della scuola stabiliti dal presente testo unico,
ai docenti è garantita la libertà di insegnamento intesa
come autonomia didattica e come libera espressione
culturale del docente.
• 2. L'esercizio di tale libertà è diretto a promuovere,
attraverso un confronto aperto di posizioni culturali, la
piena formazione della personalità degli alunni.
• 3. E' garantita l'autonomia professionale nello
svolgimento dell'attività didattica, scientifica e di ricerca.
Decreto legislativo 297/94
art. 277 - Sperimentazione metodologico - didattica
• 1. La sperimentazione, intesa come ricerca e realizzazione di
innovazioni sul piano metodologico-didattico, deve essere
autorizzata dal collegio dei docenti ove, pur non esorbitando dagli
ordinamenti vigenti, coinvolga più insegnamenti o richieda
l'utilizzazione straordinaria di risorse dell'amministrazione
scolastica.
• 2. A tal fine i docenti che intendono realizzarla ne presentano il
programma al collegio dei docenti e al consiglio di intersezione,
interclasse o di classe per le rispettive competenze.
• 3. I consigli di intersezione, di interclasse o di classe, esprimono il
loro parere per quanto concerne le iniziative di sperimentazione
che interessano le sezioni, le classi o la classe comprese nell'ambito
di propria competenza.
• 4. Il collegio dei docenti, dopo aver sentito il consiglio di circolo o
di istituto, approva o respinge, con deliberazione debitamente
motivata, i programmi di sperimentazione.
Decreto legislativo 297/94
art. 395 - Funzione docente
• 1. La funzione docente è intesa come esplicazione essenziale
dell'attività di trasmissione della cultura, di contributo alla
elaborazione di essa e di impulso alla partecipazione dei giovani a
tale processo e alla formazione umana e critica della loro
personalità.
• 2. I docenti delle scuole di ogni ordine e grado, oltre a svolgere il
loro normale orario di insegnamento, espletano le altre attività
connesse con la funzione docente. In particolare essi:
a) curano il proprio aggiornamento culturale e professionale;
b) partecipano alle riunioni degli organi collegiali;
c) partecipano alla realizzazione delle iniziative educative della
scuola, deliberate dai competenti organi;
d) curano i rapporti con i genitori degli alunni;
e) partecipano ai lavori delle commissioni di esame e di concorso.
Regolamento autonomia (DPR 275/99)
art. 4 (Autonomia didattica)
• 1. Le istituzioni scolastiche, nel rispetto della libertà di
insegnamento, della libertà di scelta educativa delle famiglie e delle
finalità generali del sistema, concretizzano gli obiettivi nazionali in
percorsi formativi.
• 2. Nell'esercizio dell'autonomia didattica le istituzioni scolastiche
regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle
singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e
ai ritmi di apprendimento degli alunni.
• 3. Nell'ambito dell'autonomia didattica possono essere
programmati, anche sulla base degli interessi manifestati dagli
alunni, percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività.
• 4. Nell'esercizio della autonomia didattica le istituzioni scolastiche
assicurano comunque la realizzazione di iniziative di recupero e
sostegno, di continuità e di orientamento scolastico e professionale.
Regolamento autonomia (DPR 275/99)
art. 5 (Autonomia organizzativa)
• 1. Le istituzioni scolastiche adottano, ogni modalità organizzativa
che sia espressione di libertà progettuale e sia coerente con gli
obiettivi generali e specifici di ciascun tipo e indirizzo di studio.
• 2. Gli adattamenti del calendario scolastico sono stabiliti dalle
istituzioni scolastiche in relazione alle esigenze derivanti dal Piano
dell'offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di
determinazione del calendario scolastico esercitate dalle Regioni.
• 3. L'orario complessivo del curricolo e quello destinato alle singole
discipline e attività sono organizzati in modo flessibile, anche sulla
base di una programmazione plurisettimanale, fermi restando
l'articolazione delle lezioni in non meno di cinque giorni
settimanali e il rispetto del monte ore annuale, pluriennale o di
ciclo previsto per le singole discipline e attività obbligatorie.
Regolamento autonomia (DPR 275/99)
art. 6 (Autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo)
• 1. Le istituzioni scolastiche, singolarmente o tra loro associate,
esercitano l'autonomia di ricerca, sperimentazione e sviluppo
curando tra l'altro:
– a) la progettazione formativa e la ricerca valutativa;
– b) la formazione e l'aggiornamento culturale e professionale del
personale;
– c) l'innovazione metodologica e disciplinare;
– d) la ricerca didattica sulle diverse valenze delle tecnologie
dell'informazione e della comunicazione;
– e) la documentazione educativa;
– f) gli scambi di informazioni, esperienze e materiali;
– g) l'integrazione fra le diverse articolazioni del sistema
scolastico e, d'intesa con i soggetti istituzionali competenti, fra i
diversi sistemi formativi, ivi compresa la formazione
professionale.
Regolamento autonomia (DPR 275/99)

art. 16 (attribuzione di funzioni)


• 1. Gli organi collegiali della scuola garantiscono l'efficacia
dell'autonomia delle istituzioni scolastiche nel quadro delle
norme che ne definiscono competenze e composizione.
• 2. Il dirigente scolastico esercita le funzioni di cui al decreto
legislativo 6 marzo 1998, n. 59, nel rispetto delle competenze degli
organi collegiali.
• 3. I docenti hanno il compito e la responsabilità della progettazione
e della attuazione del processo di insegnamento e di
apprendimento.
• 5. Il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al
processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia assumendo le
rispettive responsabilità.
Codice civile (libro V)
• art. 2103. Mansioni del lavoratore
– Il prestatore di lavoro deve essere adibito alle mansioni per le
quali è stato assunto
• art. 2104. Diligenza del prestatore di lavoro
– Il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta dalla
natura della prestazione dovuta
• art. 2105. Obbligo di fedeltà
– Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto
proprio o di terzi, in concorrenza con l’imprenditore
• art. 2106. Sanzioni disciplinari
– L’inosservanza delle disposizioni contenute nei due articoli
precedenti può dar luogo all’applicazione di sanzioni
disciplinari
Codice penale (titolo II)
• art. 323 Abuso d'ufficio
Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico
ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento
delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di
regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un
interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi
prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto
vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto e'
punito ….
• art. 326 Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio
Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio,
che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o
comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le
quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la
conoscenza, e' punito ….
• art. 328 Rifiuto di atti di ufficio. Omissione
Il pubblico ufficiale o l'incaricato del pubblico servizio, che
indebitamente rifiuta un atto dell'ufficio che, per ragioni di
giustizia o di sicurezza pubblica, o di ordine pubblico o di igiene e
CCNL – scuola Art. 26
•La funzione docente realizza il processo di
insegnamento/apprendimento volto a promuovere lo
sviluppo umano, culturale, civile e professionale degli
alunni, sulla base delle finalità e degli obiettivi previsti:
dagli ordinamenti scolastici definiti per i vari ordini e
grado dell'istruzione. •
- La funzione docente si fonda sull’autonomia culturale e
professionale dei docente; essa si esplica nelle attività
individuali e collegiali e nella partecipazione alle attività
di aggiornamento e formazione in servizio.
In attuazione dell’autonomia scolastica i docenti, nelle
attività collegiali, attraverso processi di confronto ritenuti
più utili e idonei, elaborano, attuano e verificano , per gli
aspetti pedagogico – didattici, il piano dell’offerta formativa,
adattandone l’articolazione alle differenziate esigenze degli
alunni e tenendo conto del contesto socio - economico di
riferimento, anche al fine del raggiungimento di condivisi
obiettivi qualitativi di apprendimento in ciascuna classe e
nelle diverse discipline. Dei relativi risultati saranno
informate le famiglie con le modalità decise dal collegio dei
docenti.
CCNL – scuola - Art. 27

• I contenuti della prestazione professionale del personale


docente si definiscono nel quadro degli obiettivi generali
perseguiti dal sistema nazionale di istruzione e nel rispetto
degli indirizzi delineati nel piano dell’offerta formativa della
scuola.
CCNL – scuola - Art. 279
ATTIVITA’ FUNZIONALI ALL’INSEGNAMENTO
 Adempimenti individuali dovuti :
a) preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
b) alla correzione degli elaborati;
c) ai rapporti individuali con le famiglie.
Ogni impegno inerente alla funzione docente previsto dai diversi
ordinamenti scolastici. Essa comprende tutte le attività, anche a
carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca,
valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione,
compresa la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la
partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate
dai predetti organi.
Per assicurare l'accoglienza e la vigilanza degli alunni, gli
insegnanti sono tenuti a trovarsi in classe 5 minuti prima dell'inizio
delle lezioni e ad assistere all'uscita degli alunni medesimi.
PIANO ANNUALE DELLE ATTIVIA’
Le attività di carattere collegiale riguardanti tutti i docenti sono
costituite da: •
a) partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, ivi compresa
l'attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e
l'informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali,
quadrimestrali e finali e sull'andamento delle attività educative nelle
scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue;
b) la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di
interclasse, di intersezione fino a 40 ore annue; •
c) lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la
compilazione degli atti relativi alla valutazione.
CCNL – scuola - Art. 30
ATTIVITA’ AGGIUNTIVE
Sono prestate con il consenso dell’interessato.
 Possono essere di insegnamento o funzionali
all’insegnamento.
Sono compensate a parte.
Altre attività interne alla scuola:
– Collaboratori del dirigente scolastico;
– Funzioni strumentali al PTOF
– Referenti di progetto, ecc…
CCNL – scuola - Art. 35
COLLABORAZIONI PLURIME
I docenti possono prestare la propria collaborazione ad
altre scuole statali che, per la realizzazione di specifici
progetti deliberati dai competenti organi, abbiano necessità
di disporre di particolari competenze professionali non
presenti o non disponibili nel corpo docente della
istituzione scolastica. Tale collaborazione non comporta
esoneri anche parziali dall’insegnamento nelle scuole di
titolarità o di servizio ed è autorizzata dal dirigente
scolastico della scuola di appartenenza, a condizione che
non interferisca con gli obblighi ordinari di servizio.
Il ruolo del docente nella autonomia

• Progettazione di Istituto
• Gestione PTOF
• Organi collegiali
• Aree dipartimentali
• Funzioni obiettivo
La responsabilità del docente

• Responsabilità professionale
• La responsabilità patrimoniale amministrativa, contabile,
civile verso i terzi
• La responsabilità penale
• Le sanzioni
• I vincoli a carico dei docenti
Responsabilità professionale
( per i casi meno gravi)
• gravi negligenze nello svolgimento delle proprie funzioni
• violazione del segreto d’ufficio inerenti ad atti o attività non
soggetti a pubblicità
• omissione dei doveri di vigilanza
( per i casi più gravi)
• particolare gravità delle inadempienze sopra esaminate
• uso dell’impiego a fini di interesse personale
• abuso di autorità
• atti (anche in concorso) che pregiudicano il regolare
funzionamento della scuola
Responsabilità patrimoniale

• si configura quando il docente, violando i suoi obblighi di servizio,


provoca, per colpa o dolo, un danno:
– alla PA
– alla gestione di valori appartenenti alla PA
– ai terzi
Le sanzioni

• Censura (da parte del dirigente o dell’Amministrazione)


• Sospensione fino a 1 mese
• Sospensione fino a 6 mesi con diversa utilizzazione
• Licenziamento

Altri procedimenti
• Avvertimento
• Trasferimento d’ufficio
I vincoli a carico dei docenti

• Divieto di impartire lezioni private ad alunni del proprio istituto


• Divieto di cumuli di impieghi
• Divieto di svolgere altre attività economiche, ad eccezione
dell’esercizio di libere professioni attinenti la disciplina insegnata,
previa autorizzazione del dirigente scolastico

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