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LEZIONE 2 – STORIA DELL’ARTE

IL NUDO, ideale, anatomia e decoro

Il corpo umano non può essere ridotto alla riga e al compasso. Possiamo progettare una scatola spaziale
secondo convergenza verso punti di fuga, i piani cartesiani, ecc ma la figura umana nuda che muta
continuamente crea un insieme armonico di perfezione naturale ma non può essere riprodotta in modo
funzionale e naturalistico attraverso l’astrazione geometrica. Non è un caso che le figure di Piero della
Francesca risultino sempre statiche.

Durer se ne era accorto con i suoi studi. L’artista rinascimentale deve focalizzare la sua attenzione sulle
figure umane osservando i corpi nudi guardando la realtà o le statue antiche (quello che ne rimaneva,
poche se ne erano conservate).

Questi artisti rinascimentali erano grandi INNOVATORI. Bisogna pensare a questi 2/3 artisti che lavoravano
assieme ad artisti tardo-gotici, questa nuova arte è uscita dalla volontà di INNOVAZIONE. Gli umanisti
riscoprivano i testi classici ma la maggior parte della società era allineata a un gusto che era ancora
retrogrado. I viaggi a Roma di Brunelleschi e di Donatello erano avventure intellettuali che non avevano
precedenti, non era considerato utile.

SLIDE 1 – Crocifisso, Donatello, 1406-08. Gli artisti dovevano fare conto con una società permeata di
RELIGIOSITA’. Era ammesso rappresentare un parziale nudo in questo caso, ma quest’opera di Donatello fu
accolta con delle critiche. Donatello rappresenta questo Cristo in croce con una muscolatura accentuata,
una testa grande ed espressiva, capelli scomposti barba folta. Sembra che stia quasi per staccare i chiodi
con cui è fissato, anche le gambe mostrano la ribellione di questa figura, come se ci fosse movimento,
viene scardinata la compostezza della rappresentazione gotica (prima era imperturbabile appeso
verticalmente alla croce). Qui la vitalità si fa quasi selvaggia e possiamo vedere nella muscolatura e nel
respiro una forte volontà espressiva e di movimento. Lo stesso Brunelleschi disapprovò “montato sulla
croce un contadino” disse, per via della sua volontà espressiva priva di decoro.

SLIDE 2 – Brunelleschi, 1410-15 scolpì allora anche lui un crocifisso. Il nudo di cristo è sottoposto a un
ingentilimento generale che attenua l’espressività di Donatello pur proponendo un’anatomia
contemporanea e non idealizzata. Le gambe sono curve e leggermente girate, la muscolature è meno
accentuata, il corpo pende, il volto è meno espressivo – si tratta di una figura più nobile. Gesù cristo si era sì
incarnato ma come figura umana perfetta, gentile le cui membra esprimessero una mitezza in linea con
quella che era la sua genealogia cioè di essere figlio di Dio. La perfezione morale del figlio di Dio richiede
che venga fatta una selezione tra gli aspetti naturali di una bellezza idealizzata che però NON ESCA dai
canoni della natura. Con una totale idealizzazione si cade nel gotico, priva di contatti veri con la natura,
priva di elementi che erano il fondamenti della nuova estetica rinascimentale.

La perfezione della bellezza non sarà trovata in un singolo corpo ma sparsa in corpi diversi e l’artista dovrà
selezionare componendo qualcosa che è frutto di questa selezione. Ci sono tensioni diverse che si
traducono in estetiche in composizione  il rinascimento di diversifica da città a città, da artista ad artista.
Ci saranno terreni di scontro tra artisti e teorici. Selezione dalla realta VS rappresentarla così com’è in
natura. Esempio: caravaggio – il suo estremo naturalismo. Ci sono molte sfumature e correnti che si
intrecciano

SLIDE 3 – Masaccio, la cacciata dei progenitori, 1426. Affresco di un pittore fiorentino, aveva 20 anni
quando lo dipinse, si trova nella Cappella Brancacci. Masaccio fa un uso estremamente simile a quello di
Donatello. Il nudo di Masaccio applica un concetto dinamico di espressione fisica delle emozioni, nel nudo
tutta la figura viene utilizzata per esprimere un sentimento molto preciso e molto intenso. La figura di
Adamo si ingobbisce, si curva, prende la testa tra le mani, Eva si rivolta verso il cielo con una smorfia di
dolore, conscia della propria nudità si copre per la vergogna. Il principio della nudità era importantissimo.
C’è un senso di disagio fisico, la luce batte su corpi nudi in un paesaggio deserto: ci fa sentire la
drammaticità dell’evento.

CONFRONTO

SLIDE 4 – Masolino, si trova di fronte a quello di Masaccio eseguito nello stesso periodo (forse l’anno
precedente) Il momento non è drammatico come quello della cacciata. Questa rappresentazione è diversa
per il fatto che Masolino appartiene a una cultura precedente, tardo gotica. Le figure sono molto allungate,
i gesti sono misurati, i volti sono imperturbabili, non si ha nessun suggerimento o indicazione della
situazione, sono tutti meravigliosamente biondi compreso il serpente con la testa da paggetto. L’elemento
più inquietante è il serpente che viene rappresentato come un personaggio tipo fante, trovatore, qualcuno
di bell’aspetto a una coppia che non fa ombra, non ha peso, sembra galleggiare su questo prato oscurato
quasi fossero in punta dei piedi. Non c’è utilizzo del nudo a fini espressivi.

SLIDE 5 - Masaccio, battesimo dei neofiti, 1426. Vediamo una figura inginocchiata, una figura di
battezzando completamente nudo che riceve in modo composto e pacato l’acqua che riceve sul capo. La
figura dietro di lui è inqueta, si stringe tra le braccia probabilmente ha freddo, si vede un’attesa
preoccupata. La differenza non è il nudo ma la situazione mentale diversa, colui che ha ricevuto il
battesimo non ha più freddo, incorpora l’elemento salvifico, colui che è in una situazione antecedente
patisce quello che sono i turbamenti del suo animo. La rappresentazione è finalizzata a questo scopo.

SLIDE 6 – Masolino, Battesimo di Cristo 1435. Nel dettaglio coloro che si apprestano a ricevere il battesimo,
capisce la lezione di Masaccio alcune figure sono turbate anche se meno intensamente. Vediamo alcune
cose che non c’entrano col battesimo ad esempio c’è una figura molto elegante che si sta spogliando
formando una sorta di S, è un’idea classica. Questa figura non ci dice niente sul battesimo, è decorativa,
non ha una funzione narrativa. L’uomo seduto in basso si sta togliendo i pantaloni (dettaglio sui costumi) i
pantaloni si allacciavano come grandi reggicalze, non erano uniti. Le scarpe ci parlano della moda del 400
nelle corti padane, è un dettaglio piacevole ma non funzionale alla narrazione e al messaggio narrato
nell’affresco. Aggiungere dettagli alle immagini curiosi, eleganti, precisi è un’altra differenza con la pittura
tardo-gotica.

SLIDE 7 Masaccio, San Pietro guarisce i paralitici con la sua ombra, 1426. L’ombra è di per se una cosa
rinascimentale in questo caso quest’ombra ha degli effetti. Il santo viene avanti come una locomotiva in
una via ben rappresentata. Elementi che rendono questo scenario CREDIBILE – aumentano il senso del
miracolo rappresentato. Non ci sono dettagli non funzionali alla narrativa.

SLIDE 8 Leonardo da Vinci, Ossa, articolazione e muscoli della gamba. L’artista rinascimentale si carica di
responsabilità ed intenti. Le figure tardo gotiche sono idealizzate, son disossate, il movimento non c’è a
livello di indagine. I nostri artisti fanno PENSIERO attraverso l’immagine, c’è un forte livello di ricerca delle
funzionalità anatomiche del corpo umano, è UNO tra i tanti compiti dell’artista. Rappresentata
l’articolazione del ginocchio e della caviglia, in basso a sinistra ci sono le fasce muscolari. L’artista
rinascimentale aveva un solo modo per studiare questi dettagli, attraverso la dissezione dei cadaveri,
bisognava come un medico dissezionare e studiare il corpo umano.

SLIDE 9 – Fasce muscolari della spalla e del collo, si nota l’attacco dei muscoli. Come nell’uomo vitruviano,
da 4 volte ruota, da la sensazione del movimento, il braccio che ondeggia lungo il fianco cammina – sta
ridando vita a qualcosa di morto attraverso la rappresentazione grafica.
SLIDE 10 Luca Signorelli, la resurrezione dei morti, 1499 - 1503. Realizzati tra la fine del 400 e inizio 500.
Rappresentati con delle corporeità molto potenti, emergono dal suolo. Il loro accostamento con gli
scheletri che devono ricoprirsi di carne denota la prossimità di questi studi anatomici, anche nella
rappresentazione di questi corpi titanici noi sentiamo lo studio anatomico della dissezione del cadavere
perché accostato alla figura di uno scheletro molto realistico. Un uomo di spalle sta parlando con un gruppo
di scheletri nella parte destra, dotato di una forte muscolatura si può notare sulla schiena la struttura dello
scheletro.

SLIDE 11 – Decoro e accettazione sociale, ci siamo spostati in un soggetto profano. Cassoni nuziali, delle
cassapanche, grossi contenitori di legno che erano destinati a contenere il corredo nuziale della sposa
(vestiti, lenzuola, tovaglie). Questi cassoni venivano portati con una processione dalla casa della sposa a
quella dello sposo. Nelle famiglie più ricche erano decorati. Una processione rappresentata in questo caso
si rifà al rito. Alcuni (slide seguente) ci sono figure allegoriche come riferimenti alla battaglia tra i sessi.
(Battaglia tra i greci e le amazzoni) c’è un’allusione velata di ironia di battaglia tra i generi che poi sarebbe
andata a connotare la vita quotidiana del matrimonio e la vita notturna. Ciò che ci interessa sono i nudi
all’interno. Questo cassone veniva aperto soltanto nella vita coniugale, si poteva rappresentare un nudo
con significati profani nella sfera protetta della coppia, non era visibile a nessun altro.

SLIDE 12 – Sandro Botticelli, venere e Marte, 1482. Dai nudi reclini si passa a rappresentazioni mitologiche
di amore tra gli dei che conservano un allineamento orizzontale destinati ad ambienti riposti della casa
(non dove passano ospiti) fungono da decoro e stimolo immaginativo di ispirazione per la vita intima dei
coniugi. C’è un rapporto tra i sessi e molta ironia. É un dipinto erotico, i due han finito di fare l’amore,
Venere sveglia vestita si appoggia su un cuscino guarda con un po’ di compatimento Marte che è
sprofondato nel sonno, sta russando nudo con un solo lenzuolo, non si sveglia neanche quando un satiro
soffia in una conchiglia per svegliarlo. Morte che segue l’amplesso. Marte ha perso la sua battaglia con
Venere. I satiri lo scherniscono gli portano via la lancia (sessualmente disarmato), non è più in possesso
della sua lancia. Per essere capito richiede riferimenti culturali colti, presuppone una destinazione
socialmente e culturalmente elevata, apprezzabile senza vincoli moralistici.

SLIDE 13 - Piero di Cosimo, Venere e Marte, 1495. Ha una disposizione simile al precedente, i puttini sono in
fondo, il coniglio è un attributo delle scene d’amore. Sulla gamba di venere si è posata una farfalla con una
sorta di inganno ottico ed ha una funzione allegorica, rappresenta la brevità dell’amore sensuale e dei
piaceri d’amore: la farfalla ha una vita molto breve, appostata sulla gamba di venere dopo la consumazione
dei piaceri ammonisce la brevità del piacere stesso.

SLIDE 14 - Giorgione, Venere dormiente, 1507. Un artista che inizia la pittura del 500. Il formato è sempre
orizzontale ma c’è solo la figura femminile, la figura di venere è distesa in un paesaggio non idealizzato,
campestre, senza forme di vita. Gli elementi della prospettiva sono molto ammorbiditi, la profondità è data
dalle macchie che si estendono in profondità (giallo ocra). Il pittore non studia l’immagine come una griglia
di elementi lineari ma un tutt’uno armonico. La figura è identificata come venere ma non c’è alcun
attributo specifico che ci consente di identificarla come tale è una donna nuda che dorme in un paesaggio.
Sapendo che il nudo era consentito solo nella rappresentazione mitologia noi lo sappiamo solo per questo
motivo, qui la figura si è liberata del corredo iconografico, non c’è più bisogno di una identificazione
mitologica, siamo noi e gli osservatori del tempo che la caricano di una valenza mitologica (autorizzarne la
rappresentazione).
LUCA SIGNORELLI (1450 – 1523)

Giorgio Vasari: aveva un progetto personale. La conclusione era un’artista: Michelangelo in cui vedeva la
perfezione dell’arte. L’aggettivo utilizzato più spesso fu “divino”, creava opere divine. Nella luce riflessa di
Michelangelo, Signorelli è ricordato per i nudi. L’opera di Michelangelo aveva come ispirazione la Madonna
Medici, un’opera di Signorelli. Il lavoro di storico di Vasari era un po’ di parte, quando ragionava sulla
perfezione di Michelangelo poi vedeva Signorelli come un riflesso. Vasari partiva da ciò che pensava:
Michelangelo è l’apice e tornava indietro interpretando secondo quel modello. Poche righe nella vita di
Signorelli dicono che era bravo nei nudi, ci racconta che

Signorelli era una persona di rispetto. Signorelli era un uomo moderno calato nella società sapeva vestire e
parlare bene, Vasari ne parlava bene perché la gloria che riserva a Signorelli è la gloria di Vasari stesso
perché la famiglia Vasari e la famiglia Signorelli erano intrecciate. Signorelli anni dopo sarà ispirazione per
Michelangelo: il meglio dell’arte, quindi di rimando anche la famiglia Vasari essendone capostipite
(probabilmente l’aveva creata). Narrerà che un Vasari piccolissimo di 8 anni incontrerà Signorelli.

SLIDE 2 – Signorelli si forma ad Arezzo, era un artista di Cortona, si forma sotto Piero Della Francesca. Il
giovane luca Signorelli ha la sua formazione tra i tanti artisti che stavano nella bottega di Piero. C’è una
difficolta nel documentare le sue prime opere. Ci sono brandelli di affreschi come quelli del 1474 viene
chiamato a Castello da Federico di Montefeltro affinché dedicasse la torre del Vescovo. I due affreschi sono
mangiati. Fortemente influenzato dal maestro.

SLIDE 3 – Signorelli e Bartolomeo, testamento e morte di Mosè, Arriva a Roma quando la sua fama si era
sparsa. Rapporto tra geometria e disposizione della figura nello spazio proprie di Piero  Luca si è
allontanato dal maestro. Perugino era più celebre di Signorelli. Luca arriva a Roma nella comitiva d perugino
Artisti fiorentini che arrivano a Roma fece scalpore: il rapporto tra il Papa e Lorenzo erano tesi, il Papa
aveva scomunicato Lorenzo. Una delle prime maniere dei fiorentini fu quella di creare dei doni diplomatici
cioè l’invio di prestigiosi artisti fiorentini a Roma. Signorelli è un po’ in secondo piano, non era fiorentino e
non esserlo lo lasciò al di fuori delle problematiche politiche per cui trova lavori da personalità diverse da
entrambi le parte, ebbe più libertà. Nell’affresco la figura di Mosè viene rappresentata più volte: sul trono,
a sinistra che dà il bastone del comando a Giosuè e cronologicamente salendo il bastone del comando lo
riceve da un angelo mentre in alto a sinistra il cadavere disteso è proprio il cadavere di Mosè. Gli storici
dell’arte han fatto fatica a stabilire chi avesse realizzato gli affreschi.

SLIDE 4 – Flagellazione, spostata cronologicamente dagli anni 70. Opera certa perché firmata. Questi nudi
guardano un altro artista per la composizione dei corpi che sembra che danzino. Le alte ispirazioni forti
sono ad esempio Verrocchio. Dietro la figura ci sono enormi metope all’antica in cui ci sono delle
rappresentazioni  l’arrivo a Roma è INCISIVO, per questo l’opera è stata portata oltre il 1482 (arrivo di
Signorelli a Roma) Altra influenza è Bartolomeo della Gatta che fu amico di Signorelli, si ispirarono a
vicenda). Si è avvicinato ai modelli perugineschi che lo aveva accompagnato a Roma.

SLIDE 5 – la vicinanza a Perugino un artista di enorme successo si vede bene nell’opera degli affreschi
Sagrestia di San Giovanni. Si vedono angeli musicanti, evangelisti sotto, questi apostoli sono in coppie,
vediamo che dialogano tra loro come nelle opere di Perugino, non hanno grandi movenze ma ognuno si
piega alla sua maniera e discutono di cose sacre. Le volumetrie ben definite sono vicine a quelle di
Bartolomeo della Gatta.

SLIDE 6 – Educazione di Pan, la chiesa fu distrutta. Vasari ci dice che il magnifico riceve delle tele alcuni dei
ignudi. Signorelli avrebbe potuto inviare questa corte di pan richiesta dallo stesso Lorenzo il Magnifico o il
cugino del Magnifico. A questo secondo potrebbe essere la committenza di questa opera. Se così fosse
allora il nostro Lorenzo di Pierfrancesco avrebbe chiesto queste opere per decorare una camera nella sua
villa. Una piccola camera in cui ci sono dipinti di questo tenore (anche nascita di venere). I registi di
inventario di questo camerino non citano queste opere  non è corretto, queste opere lì non stavano
perché son troppo importanti per non essere citate. L’opera è stata distrutta. Tutti i personaggi
rappresentati alludono a personaggi filosofici dell’ambiente neoplatonico fiorentino, era destinata a un
ambiente molto colto. Gli anziani rappresentano la saggezza che deriva dall’esperienza e dalla meditazione,
le fanciulle rappresentano la bellezza che conduce alla perfezione, gli strumenti musicali l’armonia dei suoni
che scaturisce l’armonia dei pensieri (importanza di pensare) allusione di una felice età. I nudi vari sono
ispirati a sculture classiche che Signorelli aveva potuto vedere ma anche da un antico affresco degli adamiti
di Piero della Francesca.

SLIDE 7 - Fine anni 90 e inizio secolo successivo sono anni più ricchi per Signorelli. E’ un artista che
guadagna, a Firenze non può competere deve ormai perché deve combattere con Perugino, Botticelli a cui
si affidavano i grandi di Firenze. A Perugia trova spazio di manovra, diventò un artista indispensabile per le
famiglie benestanti, Perugia era meno evoluta artisticamente di Firenze. Luca inizia a lavorare con il figlio
Antonio che lo aiuta. Ispirato a un affresco di Pollaiolo. C’è un gusto meno realistico come ad esempio lo
sfondo, il terreno rosa che sale diventa più da sogno con colline paffute meno realistiche. Ciò che sembra
realistico è il lavoro sul corpo nudo. Le figure rappresentate in maniera più realistica sono i soldati, era
facile vederli in giro perché si era spesso in guerra.

SLIDE 8 Cappella di San Brizio , Orvieto, Duomo. Luca fa i suoi guadagni e a un certo punto arriva la richiesta
per lavorare in un luogo prestigioso come il duomo di Orvieto, fa un viaggio che lo allontana dalla sua casa e
dalla sua bottega, inizia la decorazione del Duomo di Orvieto. Arrivava dopo aver fatto committenza privata
e pubblica. Aveva ospitato proprio in quegli anni un ex allievo di Perugino che si mette in proprio: Raffello
(aveva 16 anni a quell’epoca)

Continua il progetto di Beato Angelico (50 anni prima). Arriva ad orvieto e vince un concorso superando
Perugino perché Perugino chiedeva TROPPI soldi, i committenti decidono di dare il lavoro a Signorelli che
era un artista di qualità ma chiedeva meno. Importante analisi sul mercato. A Orvieto comincia nel 1499 a
lavorare sulle volte. A questo punto comincia la sistemazione delle lunette, continua fino a completare
questo grande progetto. Questa cappella narra del giudizio universale. Il primo poeta che si vede a sinistra
è Dante Alighieri. I lunettoni tra gli innesti delle volte. La prima da sinistra rappresenta la successiva i beati
in paradiso, salita in paradiso e chiamata all’inferno, dannati all’inferno e resurrezione della carne.
Predica e fatti dell’Anticristo. Tema della fine del mondo. Nel 1492 era morto Lorenzo il Magnifico e fu
scoperta l’America. Girolamo Savonarola in contrasto al clero faceva padrone nelle piazze e in contrasto col
potere mediceo andava nelle piazze a dire che sarebbe venuta la fine del mondo e sarebbe sceso dal nord
un esercito a rovinare l’Italia (anni dopo Carlo 8 dalla Francia) le sue profezie facevano paura. Girolamo
finisce bruciato in piazza, il potere mediceo pian piano cerca di risollevarsi. L’anticristo che arriva in piazza
veniva immaginato come un alter ego di Girolamo o altri personaggi simili. L’anticristo sta sul basamento. Il
Diavolo veste il suo braccio IDEA GENIALE non si distingue il braccio del diavolo e quella del falso profeta. Il
popolo ci crede, c’è un personaggio che paga una meretrice di fronte a tutti, c’è l’anticristo la perversione
pervade. In alto persone con testi sacri hanno capito che quello non è il vero profeta ma è l’anticristo.

SLIDE 9 Dannati all’inferno. Schiera di Dannati tutti colorati, diavoli con corna, ali. Tra i Diavoli c’è un
diavolaccio che sta rapendo una fanciulla ed è un autoritratto di Signorelli che si presenta ricordando il
fatto ci fu un piccolo scandalo con una donna del posto e si mette ironicamente tra i diavoloni. Gli arcangeli
controllano che il disastro rimanga all’inferno. Gli angeli sono fissi, compositi, architettonici, statici mentre i
diavoli sembra che stiano cadendo mentre volano.

Studi sul corpo nudo son testimoniati da una serie di disegni. C’è idea del peso sulle spalle che va a
costringerlo a piegarsi, Anche i polpacci son disegnati sodi e torniti. Sul disegno era possibile evolvere e
studiare per portarlo negli affreschi.
SLIDE 10 Compianto di Cristo 1502, viene chiamato a Cortona perché deve riconoscere il corpo del suo
giovane figlio Antonio che era morto ucciso da un’epidemia di peste che aveva attanagliato Cortona. Luca
arriva e per grande rispetto lo spoglia e dipinge il suo cadavere. La tradizione riconosce il corpo di Antonio
Signorelli morto nel compianto, nel corpo di Gesù cristo che Luca in quell’anno completa per la chiesa di
Santa Maria di Cortona.

Dopo orvieto sta diventando anziano, c’è un breve rilassamento, opere meno inventive, son opere di
maniera. Lavora in bottega, lavora con lui il nipote. Cerca di tornare a Firenze ma è vecchio come avversari
ha ad esempio Michelangelo. Continua a lavorare fino a tarda età finché la confraternita di San Girolamo gli
chiede una pala d’altare, una madonna. Va ad Arezzo tra cui ha contatti, ovvero i Vasari di cui era parente.
Giorgio Vasari racconta nella vita di Luca Signorelli di quando visitò casa sua. Onore dell’artista che viene
tramandato, un’arte che CRESCE. Vasari vuole essere presente negli eventi artistici. Vuole che un artista
importante come Signorelli gli passi la fiaccola.

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